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PARI OPPORTUNITA’ PROGETTO TRIENNALE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA IV CIRCOLO DIDATTICO G.RODARI DI VITTORIA PLESSO “G.RODARISEZ.IA BAMBINI E BAMBINE DI ANNI 3 I VERDI A.S.2013/2016 1

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PARI OPPORTUNITA’ PROGETTO TRIENNALE

NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

IV CIRCOLO DIDATTICO G.RODARI DI VITTORIA

PLESSO “G.RODARI” SEZ.IA BAMBINI E BAMBINE DI ANNI 3

I VERDI A.S.2013/2016

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Premessa Dopo aver partecipato ad un PROGETTO PER LO SVILUPPO DI UN CURRICOLO SULL’EDUCAZIONE ALLA DIFFERENZA, AL RISPETTO,ALLE PARI OPPORTUNITA’ E ALLA VALORIZZAZIONE

DELLA DIVERSITA’. (novembre2013-giugno 2014)

Isp. Giovanna Criscione Dott. Andrea Candoni

Abbiamo sentito l’esigenza di provare a realizzare delle schede per ampliare la nostra consapevolezza sulle

differenze di genere e la capacità di condurre un’attenta osservazione che ci consenta di verificare quanto noi e le

bambine e i bambini siamo facili prede degli stereotipi . Le schede sono una risposta formativa che stimola l’attività di

autoformazione e consapevolezza sulle differenze di genere.

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Le differenze di genere

Nella nostra società contemporanea si evidenziano da un lato profondi cambiamenti nei rapporti uomo/donna caratterizzati dalla crisi dei ruoli legata ai generi e dall’altro un permanere di suddivisioni tradizionali dei ruoli in famiglia e nella società.(identità femminile e identità maschile) Si rende necessaria una nuova “educazione sentimentale” rispettosa dell’altro, dei punti di vista diversi e delle scelte per costruire uguaglianze che non neghino le differenze biologiche dei sessi. («grammatica dell’amore»)

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Gli stereotipi Ogni persona quando entra in uno spazio porta con sé la persona che è: l’essere uomo, l’essere donna, l’essere contenta o triste, quarantenne, ventenne o cinquantenne, “maestra” o “maestro”…. infatti è impossibile non avere degli stereotipi. Gli stereotipi in sé non sono né “buoni” né “cattivi”, sono uno degli elementi neutri che permettono di decifrare e di leggere la Vita, come i sentimenti, i valori, le competenze e le capacità personali. Pertanto è normale che anche l’insegnante abbia un’idea personale di ciò che è femminile o maschile e di come un bambino o una bambina sia. Ogni operatore esperto nell’ambito sociale ed educativo impara con la teoria e la pratica a tenere sotto controllo la propria influenza e a diventare un “canale” che favorisce lo sviluppo, la crescita, l’educazione. Le insegnanti amano che i bambini e le bambine realizzino se stessi e se stesse, per come sono davvero, ciascuno e ciascuna nel proprio modo di esprimersi e nel proprio modo di vivere anche il proprio genere.

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Le “regole del gioco”, sempre valide nella gestione delle attività di gruppo, diventano fondamentali quando il gruppo è composto da bambine e bambini; esse possono essere così sintetizzate e ricordate: . Il silenzio, non giudizio, riservatezza, rispetto per ogni partecipante. Applicare il silenzio è ascoltare se stessi. Il “non giudizio” significa non permettere ai partecipanti, compresa l’insegnante, di intervenire per bloccare la spontaneità di qualcuno quando il suo comportamento appare insolito. Far vivere la “riservatezza” ai bambini e alle bambine significa insegnare molto presto a non commentare il comportamento degli altri in loro assenza; questa regola deve essere avvallata dall’esempio dell’insegnante

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Il “rispetto per ogni partecipante” si impara e si realizza quando, durante attività specifiche o laboratoriali , si creano momenti individuali per ciascun bambino e per ciascuna bambina che riceverà lo stesso tempo e la stessa modalità di ascolto. La capacità di osservare per le insegnanti della scuola dell’infanzia è importantissima,come restare sensibili ai cambiamenti dei bambini e delle bambine con cui lavoriamo. Il quaderno offre alle insegnanti alcuni esercizi utili a sperimentare con semplicità momenti di osservazione sulle differenze di genere, nell’arco della giornata lavorativa; il quaderno aiuta ad allenarsi ad osservare, per “imparare” in prima persona a guardare e ad accorgersi delle trasformazioni in corso.

(La sez.IA omogenea bambini n°10 e bambine n°5 di anni 3) ( Legenda in rosso sono le risposte delle insegnanti. )

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SCHEDA n. 1 Oggi mi prendo un attimo per riflettere con me stessa e mi pongo alcune domande: Quando intendo lavorare sulle differenze di genere, su cosa ricade il mio sguardo? Ascoltiamo le espressioni verbali dei bambini e delle bambine, durante le attività di gioco libero e non: -Non sederti sul divanetto perché è rosa (bambina,3 anni) -Coloriamo di rosa il viso ,nooo di rosa io sono maschio(b/o ) -Non sederti vicino e me tu sei maschio(b/a) Osserviamo come spontaneamente si organizzano in gruppo e le posture che assumono. -nel saloncino le b/e si organizzano in un gioco di coccole-i bambini con il veliero e giochi di movimento. •……………………………., quale nuova domanda mi sta sorgendo spontanea? Ci rendiamo conto di quanti condizionamenti siamo portatrici inconsapevoli nella relazione educativa.

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SCHEDA n. 2 Osservo i bambini e le bambine Osservo come sono vestiti i bambini e le bambine oggi: Spesso l’abbigliamento dei bambini e bambine è omologato (pantaloni –felpe) Mi domando: “mi sembra che ci siano scelte di genere nell’abbigliamento dei bambini di oggi?”

No rare volte notiamo scelte di genere nell’abbigliamento dei bambini e spesso le differenze sono limitate alle stampe delle felpe e delle magliette. Ricordo eventuali mode di genere, quando ero bambina?

In molte foto eravamo vestite con pantaloni sotto la Gonnellina e nastri rosa in testa.

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SCHEDA n. 3 Deduco … Oggi mi chiedo, secondo me, che cosa è tipico delle bambine? Secondo noi è tipico delle bambine la gonna,abitini,leggins. Oggi mi chiedo, secondo me, che cosa è tipico dei bambini?

E’ tipico dei bambini i pantaloni.

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SCHEDA n. 4 Chi sono io rispetto al bambino e alla bambina

Noi siamo le maestre e siamo donne (spesso veniamo chiamate mamme.) Oggi mi ascolto e mi osservo. Cambio atteggiamento quando parlo con una bambina o con un bambino? -(ins.1)Sento di non cambiare atteggiamento. -(ins.2)Certe volte con le b/e assumo un atteggiamento più affettuoso; con i b/i più deciso .

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SCHEDA n. 5 Un’attività motoria tipo: -Propongo un’ attività di gioco libero con nastri di colore rosa - E ne osservo le reazioni. Tutti prendono i nastri tranne un bambino che temporeggia prima di prenderlo .

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-Iniziano il gioco e restano seduti , poi invogliati iniziano a muoversi . -alcune bambine danzano con i nastri. - i bambini li usano per coprirsi la bocca e le bambine usano i nastri come copricapo.

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-Un gruppo di bambini preferisce radunare tutti i nastri in un angolino vicino ad alcuni materassini nel gioco si inseriscono in modo fluttuante anche le bambine .

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SCHEDA n. 6 Un altro giorno ripeto la proposta e offro a tutti dei nastri esclusivamente azzurri e ne osservo le reazioni.

Tutti prendono i nastri .

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-Iniziano il gioco e osserviamo maggiore movimento . -Un bambino indossa il nastro al collo e saltella come se fosse a cavallo.

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-Le b /e e i b /i usano i nastri per coprirsi il capo ,gli occhi e tutto il corpo . - Un gruppetto di bambine scopre le diverse lunghezze dei nastri e giocano a distendere sul pavimento i nastri per confrontare le diverse lunghezze.

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-Un gruppo di bambini preferisce radunare tutti i nastri in un angolino vicino ad alcuni materassini nel gioco si inseriscono in modo fluttuante anche le bambine.

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SCHEDA n. 7 -Un altro giorno ripeto la proposta e offro a tutti dei nastri azzurri e rosa. -E ne osservo le reazioni. Tutti prendono i nastri . -Le bambine sono orientate a scegliere i nastri rosa una bambina rinuncia alla scelta perché preceduta da un bambino. - Un’altra bambina riesce a sottrarre il nastro rosa ad un altro bambino.

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-Gruppo di bambine n°4- due bambine hanno scelto e giocato con il nastro azzurro. - Gruppo dei bambini n°4 -due bambini hanno scelto il nastro rosa che poi hanno cambiato nel proseguire del gioco.

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SCHEDA n. 8 Un’altra delle solite cose … Propongo un’altra attività semplice, comune e abituale, quasi “stereotipata”, ad esempio: -1)il gioco angolo della cucina –2)il gioco angolo attrezzi vari Scrivo quante bambine partecipano al 1) 0 o al 2)Tutte E quanti bambini partecipano al 1)0 o al 2)Tutti

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Riproponiamo per diversi giorni di giocare liberamente con questi due angoli

Valuto le percentuali in relazione al 1) 0 o al 2)Tutti

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Nei giorni a seguire nel gioco angolo della cucina 1) introduciamo alcune bambole e bambolotti Scrivo quante bambine partecipano al 1) Tutte o al 2) 0

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Riproponiamo per diversi giorni di giocare liberamente con questi due angoli Valuto le percentuali in relazione al 1) o al 2) In relazione al 1)la percentuale delle bambine è più alta In relazione al 2) la percentuale dei bambini è più alta

Registro se ci sono bambini di genere femminile che partecipano sempre alla 1)Tutte le bambine non sempre partecipano al 1)gioco e se ci sono bambini di genere maschile che non vi partecipano mai C’è solo un bambino che non partecipa mai al 1) gioco

Registro se ci sono bambini di genere maschile che partecipano sempre alla 2) Solo un bambino vi partecipa sempre. Tutti gli altri bambini non partecipano sempre al 2) gioco. e se ci sono bambini di genere femminile che non vi partecipano mai. Tutte le bambine vi partecipano

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SCHEDA n. 9

Teatro “IL CARNEVALE DELLA FORESTA”Scelgo un breve testo, con ruoli maschili e femminili e li propongo ai/alle bambini/e a libera scelta. Osservo le scelte dei ruoli e registro i gusti dei/delle bambini/e. Quasi tutti scelgono il ruolo del leone Leo solo una bambina sceglie il ruolo della leonessa Lea

Verifico le percentuali di preferenza e di aderenza al proprio genere.

Tutti hanno scelto il leone Leo,infatti un bambino sentendo che anche le bambine sceglievano il leone Leo ha contestato la scelta dicendo ad una bambina , ma tu sei una femminuccia perché hai scelto Leo? Io lo posso scegliere che sono maschio. La

bambina ha risposto dicendo cosa vuoi tu? Leo mi piace e lo scelgo. 24

SCHEDA n. 10

Film Approfitto della giornata dedicata al Prog. “Cinema”. Come sempre, dopo il film, faccio rielaborare l’esperienza ai bambini attraverso disegni e parole. -Tutti i bambini hanno individuato subito e detto che preferivano il protagonista Kai - Successivamente hanno individuato fra gli altri uccelli la protagonista Zou. -Solo una bambina ha detto che preferiva la protagonista femminile Zou. - Un bambino ha subito detto Kai è maschio e Zou è femmina. E’ possibile realizzare l’esperienza con film che rappresentino personaggi reali, animali o pupazzi: esistono filmografie indicate per lavorare con i bambini e le bambine a seconda della fascia d’età. Osservo e scrivo le emozioni che il film ha suscitato: -Una bambina racconta del papà di Kai chiuso in una gabbia poverino. -Una bambina dice che Zou era la sorella di Kai. -Un bambino dice noo sono innamorati. -Un bambino dice Kai vola.

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SCHEDA n. 11

Leggiamo una storia….. “Gli scimmi e le scimmie”

Lettura animata di tutta la storia (bastoni e due scimmiette peluches)….. Descrivo la situazione : i bambini e le bambine seduti in cerchio……….ascoltano tutta la storia

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Drammatizziamo la storia…..

Le scimmie dentro la grotta con gli occhi bassi

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Conversazione guidata… è giusto che gli scimmi trattano così le scimmie ….?

-Le bambine dicono… non è giusto trattare male le scimmie con i loro cuccioli -I bambini individuano i protagonisti della storia Maschi e Femmine e danno il nome alla scimmia anziana chiamandola nonna

-I bambini e le bambine dicono che gli scimmi sono arrabbiati perché sentono freddo e perché le femmine gli toglievano i pelucchi dalla testa

- alla fine fanno pace e spunta l’arcobaleno.

i bambini e le bambine esclamano che bello l’arcobaleno e lo disegnano.

A casa chi urla di più?

-I bambini e le bambine dicono che a casa urla la mamma… e anche il papà quando si arrabbia urla.

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SCHEDA n. 12

Pensiero critico Propongo ai bambini un esercizio di pensiero critico. Quindi, ci sediamo sulle seggiole messe in cerchio e parliamo. Parliamo di cosa fanno gli adulti di casa quando sono a casa. Quali azioni vediamo compiere, da chi? di quale genere? Mimo alcune attività abituali che si agiscono in casa e invito i bambini a indovinare il tipo di azione che compio e a individuare chi di solito le compie. Rappresentiamo graficamente le azioni che compiono mamma e papà: -lavare i piatti ________________________________________________________ -cucinare ____________________________________________________________ -lavorare al pc ________________________________________________________ -leggere il giornale ____________________________________________________ -lavare i pavimenti ____________________________________________________ -telefonare __________________________________________________________

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Ecco alcuni degli elaborati più significativi:

LAVA I PIATTI CUCINA

TELEFONA

PASSA L’ASPIRAPOLVERE

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CUCINA TELEFONA

TELEFONA LEGGE IL GIORNALE

Tutti i bambini hanno risposto che a casa in queste attività loro

danno una mano.

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SCHEDA n. 13

Travestiamoci!

Facciamo portare qualche giorno prima dai genitori eccedenze di abbigliamento, abiti che non usano più, vecchi travestimenti o vestiti di giovani amici. Il giorno prescelto per il gioco simbolico proponiamo un gioco “simile al solito, ma diverso”. Offro alle bambine una sacca in cui sono inseriti i costumi per vestirsi da “maschio” e ai bambini la borsa con gli abiti per vestirsi da “femmina”. Osservo come interpretano il compito.

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Le domande di rielaborazione finale per loro sono: “ti sei divertito a fare la donna?” Bambini SI / Tutti Si “ti sei divertita a fare l’uomo?”Bambine SI / Tutti Si

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“perché non hai voluto giocare?” Hanno giocato Tutti

SINTETICAMENTE RITENIAMO OPPORTUNO SOTTOLINEARE CHE IL PERCORSO FATTO CI HA PERMESSO DI ATTENZIONARE IL NOSTRO ESSERE DONNA E MASCHIO NELLA RELAZIONE EDUCATIVA E DI REGISTRARE IL CAMBIAMENTO DI ALCUNE AFFERMAZIONI INIZIALI DEI BAMBINI : nooo di rosa io sono maschio (b/o); Non sederti vicino e me tu sei maschio (b/a) IN AFFERMAZIONI : lui è maschio e lei è femmina (b/o) ; il protagonista è maschio ,mi piace e lo scelgo (b/a).

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