PARCO NATURALE MONTE CORNO Il tempo sommerso e …...colore nero-giallo. Lontano dai sentieri...
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INSERTO SPECIALE
PARCO NATURALE MONTE CORNO
Il tempo sommerso e quello visibile
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INSERTO SPECIALE
Gestione del ParcoRipartizione Natura, paesaggio e sviluppo del territorioUfficio Parchi naturali
Palazzo 11, via Renon 4 39100 Bolzano (BZ)Tel. 0471 417770Fax 0471 417789Sito web: www.provincia.bz.it/parchi.naturaliE-mail: [email protected]
Come arrivare nel ParcoIN AUTOdalla A22 – Modena-Verona-Brennero• UscitaOra/Egna;seguire laSS12 indirezioneOra,quindi laSS48 indirezioneValdiFiemmeindirezioneCavalesefinoadFontanefredde;svoltareadestra,dopocirca2,5kmsiarrivaalCentroVisitedelParcoaTrodena(tel.0471869247).
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• Verona“ValerioCatullo”:collegamentiperOracontreno• Milano:bus-navettadagliaeroportifinoaMilanocittà;collegamentiperVeronaintreno,siprosegueintrenoversoOra
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STORIADELPARCO
Il Parco naturale Monte Corno
IlParconaturaleMonteCorno si trova inBassaAtesina,acircametàstradatraBolzanoeTrento.Ilparco,istituitonel1980edellasu-perficiedicirca6.851ettari,ècostituitodaunacatena montuosa chiaramente delimitata adOvestdallaValledell’AdigedaEgnaallachiu-sadiSalorno,aSud-EstdallaValdiCembra,aNorddallapartefinaledellaValdiFiemme.Ilparconaturaleèsuddivisotraiterritori
comunalidiAnterivo,Egna,Montagna,Sa-lornoeTrodena.Ladorsalediporfidoedolomiasiesten-
dedallimitedellapianuradellaVald’Adige(220m)fino alla zona subalpina attorno alMonteCorno(1.781m).Unagrandevarie-tàdihabitatboschivicoprecircail90%di
questo“parcodeiboschi”,comevienespes-sochiamatoilParconaturaleMonteCorno.Essononsicaratterizzacomealtreareeperlapresenzadierteguglieepinnacolimaperlasuanotevolebiodiversitàvegetaleedani-male;dituttiiparchinaturalidell’AltoAdigevantalafloraelafaunamaggiormentevarie.Qui l’inverno incomincia dopo e finisce
primarispettoadaltrezonedell’AltoAdige,motivopercuiquivièquasisemprequalchepiantainvegetazioneoinfioritura.Gliscor-cipaesaggisticipiùbellisonosicuramenteipratialaricericchidifiorieglialpeggisulledorsalidelparco,mentreverigioielliecolo-gici sono rappresentati dalle numerose tor-biereezoneumide.
I COMUNI DEL PARCOAnterivo:383abitanti,superficie1.105ha,dicui878hanelparcoMontagna:1.648abitanti,superficie1.891ha,dicui1.017hanelparcoEgna:5.028abitanti,superficie2.367ha,dicui1.412hanelparcoSalorno:3.591abitanti,superficie3.320ha,dicui1.866hanelparcoTrodena:1.022abitanti,superficie2.070ha,dicui1.678hanelparco
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ILTERRITORIO
Aspetti geologici e geomorfologici
Il territorio attorno al Monte Corno siarticola in due zone geomorfologicamentedistinte: il versanteorografico sinistrodellaVald’Adige,costituitodacalcaridolomitici(Cislon,PratodelRe,Madrutta,Geier) e ilsettore centrale ed orientale del parco ovepredominano le vulcaniti dellaVal d’Adige(porfidoquarziferodiBolzano).Circa 290 milioni di anni fa eruttarono
dalla crosta terrestre fratturata lavefluide evenneroproiettatiinaria,inseguitoadeven-tiesplosivi,tufi,breccevulcanicheeceneri.Il materiale originatosi dalle colate lavicheeffusive e quello depostosi in seguito alleesplosioni si è solidificato dando luogo aiporfidiquarziferieconunasuperficiecoper-tadicirca6.000mqrappresentalapiùgran-deformazionedioriginevulcanicadell’arcoalpino.Generalmentedicolorerosso-bruno,ilporfidoècompostoprincipalmentedafeld-spatogranuloso,quarzoemica.NeipressidiCislon,PratodelRe,Madrut-
taeGeiercisiimbattenellaclassicasucces-sionestratigraficadelleDolomiti.Sulporfidopoggial’arenariadellaValGardenacheaffio-ranellagoladelRioTrodena,dietroEgna.Inquestazonafuronoscopertirestifossilizzatiecarbonizzatidipianteentratenellanomencla-turapaleobotanicacome“floradiEgna”.Nelle basse lagune del Mare della Teti-
de, che stava progressivamente avanzando,sidepositaronoglistratidelleformazionidiBellerophonediWerfen;si formaronocosìstratidicentinaiadimetridispessoredical-cari,dolomie,marne,argilleedarenarie.
Le formazioni di dolomia di Contrin edello Sciliar si protendono fino aimassiccidelCislonedelGeier.LepartisommitalidelPratodelReedellaMadruttasonocompo-ste inveceda dolomia principale. Inmezzoaquesteformazionididolomias’inserisconoglistratiargillosidiRaibl,sottoilcuiman-toprotettivosisonospessoconservatistratirocciosi ininterrotti,comeadesempioquel-lichefiancheggianolagoladellaValledel-leAnguille, lungo il sentiero “Banklsteig”.L’esistenzadisorgentisegnala l’importanzadeglistratidiRaiblcomeorizzontesorgenti-zio.Questistratiimpermeabiliraggiungono,infatti, la superficie e lungo i loro marginisgorganonumerosesorgenti.A determinare la duplice conformazio-
ne geologica del parco naturale è la lineadi Trodena. Le vulcaniti dellaVal d’Adige(porfidi),moltopiùantiche, furonosolleva-tedi2.000metri in seguitoal corrugamen-todell’arcoalpino,percuiquileritroviamosopra la dolomia. Durante l’era glaciale ighiacciai levigarono gli altipiani porfirici.Conilprogressivoscioglimentodelghiacciodiminuìanche lapressionesuifianchidellemontagne e sui bordi delle rocce si crearo-noprofondefratture(vicinoaGstoageallaKanzel),lacuiconseguenzafuchenumerosefranepiombaronoversovalle.LepiùestesefaldedetritichesiestendonodallabasedellaparetedellaMadruttafinoaLaghetti.
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ILTERRITORIO
La fauna
Camminando lungo le dorsali del parconaturale,conunpo’difortunasipuòosser-vareilvolomaestosodell’aquilareale,spe-ciechenecessitadiareedicacciamoltoam-pie,anchesuperioria10.000ettari.Igheppi,ifalchipecchiaiolielepoianetalvoltasorvo-lanoipendiidellevallateneilorovoliacac-ciadiprede.L’astore,chenidificanellefore-stecomelosparviero,conduceunavitapiùriservata. Ilguforeale,cheraggiungequasiledimensionidiun’aquila è statopiùvolteosservatosulCislonesuipendiiboschivivi-ciniallevallate.Dinottesisentonoirichia-mi del gufo reale, della civetta capogrossoedelgufocomune.Nellamaggiorpartedeicasicomunquesiriesceavedere(nelleconi-fereaquotepiuttostoelevate)lacivettanana,attivaanchedigiorno.Ilfrancolinodimonteèilpiùdiffusodei
tetraonidi. Frequenta boschi tranquilli, mi-sti,ricchidisottoboscoeradure.Neipendiiattraversati da rocce vivono ancora alcuniesemplaridellavariopintacoturnice.Neiboschimistisisentespessoilrichia-
mo stridulodellaghiandaia,mentre lanoc-ciolaiapreferisceleconiferedellequotepiùalte.Moltofrequentisonopoilediversespe-ciedicinceepicchi.Nei piccoli specchi d’acqua e paludi del
parco naturale vivono libellule, gerridi, lu-mache, tritoni, rane, rospi e ululoni. Neipressideirigagnoliaquoteinferiori,quandopiovefacapolinolasalamandrapezzata,dalcolorenero-giallo.Lontanodaisentieribattutiviperecomu-
niemarassiprendonoilsole.Moltopiùfre-quentisonocomunquegliinnocuicolubri.In
posizioni calde non è raro incontrare il belcolubrod’Esculapio,lungofinoa1,5m.Anche se non frequenti, sono diffusi in
modo piuttosto uniforme in tutto il parconaturale, la volpe e il tasso. La martora ela faina, la puzzola, la donnola e l’ermelli-no catturano piccoli animali, in prevalenzamicromammiferi. Negli alberi del bosco sidestreggialospassososcoiattolo.Nellamac-chiadinocciolitalvoltasitrovalatanaroton-dadelgraziosomoscardino.Ilcapriolo,rarofinoacinquant’annifa,e
orabendiffuso lascia lesueormecorrendodaiboschiversoifondovalle.Soltanto a partire dagli anni ottanta sui
pendii ricoperti di roccia e arbusti sotto ilprato del Re/Madrutta, Passo Cisa, Cislon,nonchéAnterivoè tornataavivereunapo-polazionestabiledicamoscicheattualmentecontaquasicentoesemplari.Anche il cervo è tornatonel parconatu-
rale soltanto negli ultimi decenni. D’estatesi possono incontrare cervi in tutta la cintaboschivad’altaquotatraSalornoeSanLu-gano, nonché sulCislon.D’invernoperò siritiranosuipendiiboschivipiùradidellaValdiCembraeoltrelaselladiSanLugano.L’animalesimbolodeipratiaridiedelbo-
scoceduosub-mediterraneoèindubbiamen-tel’appariscenteramarro,unrettilecomple-tamenteinoffensivo,chepuòraggiungerelalunghezzadiquasi40cm.Èsoprattuttodu-ranteilperiododell’accoppiamentocheilra-marroacquisisceunasplendidacolorazione,verdebrillantesulcorpoeconlagoladiunturchesecangiante.Neigiornicaldi,dalbo-scoceduorisuonal’acutofriniredellacicala,lecuilarvevivonoperannisottoterra.Immobile,benappostata,conlezampean-
terioriinatteggiamentodipreghiera,lamanti-dereligiosarimanefermaprontaadafferrarelesueprede,inprevalenzaaltriinsetti.
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ILTERRITORIO
Il tempo sommerso e quello visibile
NelParconaturaleMonteCornotroviamorappresentate tutte le associazioni boschivedell’Alto Adige, dalla boscaglia sub-medi-terraneafinoal“larice-cembreto”.Mentreladiversitàdiformeecolorisaltasubitoall’oc-chio,piùdifficile risultapercepirediprimoacchitolavarietàericchezzadispecie.
I BOSchI dI BASSA qUOTA cON lA lORO FlORA E FAUNA TIPIcA
Ilboscoceduosub-mediterraneodirove-rella, carpino nero e orniello raggiunge nelParco naturale Monte Corno uno dei suoiareali distributivi più settentrionali (alcunipopolamentisonopresentiancheinVald’I-sarcoeValVenosta).Sulversantemaggior-mentesoleggiatodellaVald’Adige tali for-mazioniraggiungonoanchei1.000metridiquota.Questiboschiceduipossonosembrareprividiattrattiva,magliamantidellanaturaneammirano la straordinariavarietàdi for-medivita.Giàininvernoinoltratosuglispo-gli rami si aprono i gialli fiori del corniolocheinestatedaràfruttirossiedalsaporeaci-dulo.Le radicidelbagolaroaffondanopro-fondamentenellefessuretralerocce.Versofineaprilebrillanoifioribianchidelciliegiocanino,icuifruttiamarognolidicolorerossoscuromaturanogiàinluglio.Dopoleprimefreschenottiautunnalisui
pendii lo scotano risplende di colori sgar-gianti.Ilperocorvinopresentainprimave-rafioridicolorebiancoeinautunnofrutti
di colore blu scuro e dalla polpa farinosa.Nel sottobosco della fascia di vegetazionesubmediterranea si possono trovare nume-rose varietà di papilionacee, orchidacee,labiateeliliacee.Alconfinetraboscoevi-gneticresconoil lattedigallina, l’aristolo-chia e il tamaro. Inquesti boschi termofilièpossibileosservare,qualorasianopresentianche alberi di grandi dimensioni, interes-santicoleottericomeilcervovolante.Trairettilièpresenteunodeipiùbeiser-
penti indigeni, l’innocuo colubro d’Escu-lapio, dal caratteristico colore bruno-verdee abilissimo nell’arrampicarsi su alberi earbusti alla ricerca di uova e nidiacei.Trai mammiferi risultano frequenti, anche sedifficilidaosservare,visteleabitudininot-turne,iltasso,chesinutreprevalentementediinvertebratievegetalieilghiro,piccoloroditorearboricolo.Sui terreni poveri il pino silvestre, che
habisognodimoltaluce,predominarispet-toallespeciedialberipiùesigenti.Sottoilradotettodichiome,oltreallepiantetermo-file del bosco ceduo sono presenti l’erica,la carice umile, l’uva orsina, la poligala e
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la felceaquilina,mentresuipendiiporfiri-ci nelle vicinanze diAnterivo crescono ilmirtillonero,ilmirtillorossoeilbrugo.Untipico uccelletto di queste formazioni, dalpiumaggiopocoappariscente,machesifanotareperilcantotrillato,èilluìbianco.
I BOSchI dI AlTA qUOTA cON lA lORO FlORA E FAUNA TIPIcA
AldisopradiPochieMazzon,nellaval-ledelrioTrodena,suipendiinord-occiden-talidelPratodelReedelCisloncresconomagnifici faggi e abeti bianchi. Questi al-beripresentanounapparatoradicalechesispinge in profondità e necessitano di unacerta umidità. In siti umidi il faggio puòspingersi nelle aree a clima sub-mediter-raneo (ca.600metri) e allora si associaaltasso,altiglioriccio,allacarpinellaeall’a-cero.Veraepropriararitànellanostrapro-vinciaè invece lapresenzadell’agrifoglio,sempreverde presente sul versante setten-trionaledelMonteGeier.Mentreilsottobo-scodi questi boschi ad alto fusto si limitaalle specie chemeglio sopportano l’ombracomel’acetosella,l’asperula,lamercorella,l’anemonebianca,nelleradurefiorisconoilmaggiociondoloe ladafnestriata, ilgigliomartagone,numeroseorchidee,ilprofuma-tomughettoeiciclamini.
Apartiredacirca1.000metriilboscodifaggio e abete bianco sostituisce il boscoceduo. Il larice, il frassino e la clematidealpina assieme a un sottobosco che sop-porta l’ombra vivono in questi maestosiboschi. Le fustaie con presenza di faggioe abete bianco sono spesso utilizzate dalpicchio nero.Questa specie scava le pro-prie cavità nido, dal caratteristico foroovoidale, su grandi alberi, in particolarein prossimità di radure o in settori in cuiilboscononsiatroppochiuso.Questeca-vitàsvolgonoun’importantissimafunzionein quanto dopo essere state utilizzate dalpicchio possono esserlo anche da nume-rosealtrespecieanimalicomeadesempiola civetta capogrosso, il ghiro, il picchiomuratore, le api selvaticheoaltre ancora.Ivecchialbericonunaopiùcavitàdipic-chioandrebberopertantoconservati,ancheinvirtùdellorospessoridottovalorecom-merciale.Unboscosubalpino(ca.1.700metri)di
abeterossoaddobbatodilicheniconqual-che sporadico pino cembro copre l’aspradorsaleattornoalMonteCornoealLagoBianco.Qui nelle radure crescono ilmir-tilloneroerossocosìcomeilrododendroferrugineo.Inquesteareeèancorapossibileosser-
vare il sempre più raro gallo cedrone sucui nel parco naturale sono stati condottidiversistudi.
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ILTERRITORIO
I prati alberati a larici e i prati aridi
I PRATI AlBERATI A lARIcI
Una delle particolarità del parco natu-raleè rappresentatadaiprati epascoli al-beratia laricipresentisullaestesadorsaleporfiricafraTrodenaeAnterivoealdiso-pradiCauria:quicresconosoldanelle,cro-chi, mughetti, l’amello, il giglio rosso, ilgigliomartagone,ilcolchicod’autunno,ilmirtilloneroeilmirtillorosso.L’escursio-nistavienedeliziatodallepiùvariespeciedi genziane, primule e anemoni, orchideeecampanule.Neipratiumidi incontriamo
inoltre molte varie-tà di carici, eriofori,sfagni, la pinguicola,la primula farinosa,iltrifogliofibrinoeilbottond’oro.
I PRATI ARIdI
Nelle radure delbosco ceduo ci siimbatte nella profu-mata limonella, nellavellutata e violaceaanemone di prima-vera e nelle aristeargentee del linodelle fate, presentein particolare nell’a-rea di Castelfeder;sono inoltre presentiil timo, lacicoriaco-mune,lavedovella,illilioasfodelo, l’assen-
zio,ilmillefoglioel’aglioselvatico.Sonopresenti anche arbusti di ginepro, di perocorvino e più di rado la sferica ginestrastellata.Sulle roccecrescono il semprevi-voresistenteall’aridità,laborracina,felci,muschielicheni.Quièpossibileincontra-re il ramarro, una grande lucertola il cuimaschiopresentanelperiodo riproduttivocolorazione verde smeraldo e gola blu,sentirenellecaldegiornateestive ilcantodellecicale,osservaresuicespuglilaman-tidereligiosaincacciaosuisassiloscor-pioneitalico.
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ILTERRITORIO
Le torbiere alte
Le torbiere del Lago Bianco, del LagoNero,diGampenediPalùLongarappresen-tanopreziosigioiellinaturalistici:ogniormanellavulnerabilevegetazionepaludosalasciadelleferitecheimpieganoanniarimarginar-si.Isaliciegliontani,icanneti,icarici,glieriofori,ilbrugoeilmirtillorossovengonosostituitilentamentedaglisfagniacidiepo-veridisostanzenutritivedelletorbiere,sullequalicresconoilmirtillobluelamortellinadilago,nonchélararaandromedapolifolia.Ladroseraelapinguicolahannolapartico-laritàdi integrare le loronecessitànutritivecatturandoinsetti.Lebetulle, ipinisilvestri
eipinimughidisolitostentanoacresceresuquesti terreni.Le torbiere costituiscono im-portantihabitatriproduttiviperalcunespeciedianfibiqualiiltritonealpino,ilcuimaschiopresentanelperiodoriproduttivounacrestadorsale, ventre arancione e fianchi blu, laranatemporariaoilrospocomune.Tralenumerosefunzioniecologichesvol-
tedalletorbierevièanchequellaimportan-tissimadipoterimmagazzinaregrandiquan-titatividianidridecarbonica,contribuendointalmodo, seppur inpiccolaparte, acontra-stareicambiamenticlimaticiindottidaigasserra.
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ILTERRITORIO
Uomo e natura
L’uomohalasciatoinvariomodolepro-prie tracce nel parco naturale. Per aumen-tarelesuperficiapascolooipratidasfal-cio ha dissodato estese superfici boschive.Haperò spesso lasciato i larici potendo intalmodoutilizzare i terreniperduediver-siscopi:comepascoloopratodasfalcioecome fonti di prezioso legname. In questomodosononati ipratia larice,moltobellidalpuntodivistapaesaggisticoedestrema-menteinteressantidaquelloecologico.Ancora oggi il parco viene frequentato
dai raccoglitori di resina.Questi in prima-veraforanoorizzontalmenteiltroncoacir-ca20cmdaterra,conunaspecieditrivellaper poi chiudere il buco con un tappo.La
vera raccolta avviene poi una o due volteall’anno. In quest’occasione viene inseritanelforounalungaastaprovvistadiunasca-nalatura,chevienepoiestrattaconunmo-vimento rotatorio.La resinaviene staccatadall’astascanalatae raccolta inunsecchioeilforopoirichiusoconiltappo.Untem-po si utilizzava la resina per produrre un-guentieimpregnantipercalzature.Oggilasi utilizzaper laproduzionedi cerotti, perammorbidirelacche,perprodurrecolorina-turali,comecollantecosìcomenellaprodu-zionedioliietereiperilcorpoodabagno,ocomearomatizzanteperacquavite.Anche paesaggi ricchi di siepi come
presso i Prati Rentsch, vicino a Trodena,sono opera dell’uomo. Per secoli le siepihannosvoltolafunzionedidelimitarecam-pi,pratiepascoli.Esseproteggonodalven-toedall’erosione,strutturanoilpaesaggioesonoimportantiareedirifugio,riproduzio-neealimentazioneperlafauna.Persecolil’uomohautilizzatoilterrito-
rioprestandoattenzioneallesuecaratteristi-cheemantenendointalmodounequilibrioecologico.CosìaridossodellaVald’Adigefortementeantropizzataabbiamolapossibi-lità di trovare ancora paesaggi unici, pocoaccessibilieliberidalturismodimassa.
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GLISTRUMENTIDIPIANIFICAZIONE
Natura 2000 e piano di gestione
Il Parco naturale Monte Corno è partedellaReteecologicaeuropeaNatura2000,ilcuiobiettivoèlatuteladeglihabitatnaturalie seminaturalicosìcomedelle relativespe-cieanimalievegetali.Lebasinormativeperl’applicazione di quel progetto sono la di-rettiva “Habitat” (92/43/CEE) e la direttiva“Uccelli” (2009/147/EG, inpassato79/409/CEE). La direttiva “Habitat” relativa allaconservazionedeglihabitatnaturaliesemi-naturaliedellafloraedellafaunaselvaticheobbliga tutti gli stati membri a conservareglihabitatrarielespeciediparticolareinte-resse.Questielementinaturalisonoelencatinegliallegatidelladirettivastessaedinbasealla loro presenza vengono designate aree,denominateSiti di ImportanzaComunitaria(SIC).Ladirettiva“Uccelli”concernente laconservazione degli uccelli selvatici elencaall’AllegatoItuttelespeciediuccelliminac-ciate.Perottenernelaconservazionedevonoessere istituite le cosiddette Zone di Prote-zioneSpeciale(ZPS).Anormadell’articolo6,comma1delladirettiva“Habitat”glistatimembri stabiliscono per ogni zona Natura2000lemisurediconservazionenecessarie.AtalescopoinAltoAdigesonostatielabora-tispecificipianidigestione.
PIANO dI gESTIONE PARcO NATURAlE MONTE cORNO
IlPianodigestioneperilParconaturaleMonteCornoèstatoapprovatocondelibera
dellaGiunta provinciale del 28.01.2008 n.231edèstatopubblicatosullaGazzettadel-laRegionen.11/I-IIdel11.03.2008.L’areadistudiosiestendesuunasuper-
ficieparia6.851ettariecoincideconl’areadelParconaturaleMonteCorno.I rilevamenti hanno portato ai seguenti
risultati(insintesi):• 64,86%dell’areadistudioèstatoattri-buitoadunhabitatNatura2000.Lo stato di conservazione degli habitat
Natura2000èilseguente:• 23,83%moltobuono.• 69,70%buono.• 6,47%medio-scarso.L’obiettivodi conservazionedegli habi-
tatNatura2000è:• 2,91%mantenere,senzanecessitàdief-fettuarealcunintervento.
• 85,78 % mantenere, con qualche inter-vento.
• 11,31% intervenire per ripristinare unasituazionenonottimale.
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ISERVIZIALPUBBLICO
Sentieri tematici
Il SENTIERO dEllE lEggENdE dI ANTERIvO
È un pò di tempo che adAnterivo, unpaesino di montagna dislocato al confinelinguistico a Sud dell’Alto Adige, diversiesseri spaventosi infestano i boschi limi-trofi,dal“CarlindeNanterù”,alla“StregaWätscha”e alle “Vecchiette di Morèl”. Ibambinidellascuolaelementared’Anterivohannodatovitaaquestefigureleggendarie,allestendounsentierotematicodedicatoalleleggendediAnterivo.Questosentieroèlun-go2,5chilometri, l’entrataèneipressidel“Lärchenheim”,poisipassaattraversopratidilaricisecolari,forestefittissimeeterminaneipressidellazonasportiva“EbnerRast”.Lestorievenneronarratedagenerazioneagenerazione,cosièstatopossibilemantene-reviveleleggendefinoaigiorninostri.La
biblioteca localeha quindi raccol-to e riscritto con ibambini d’Ante-rivo le leggende.Dopodiché le ma-estre della scuolaelementare insie-me agli scolarihannoprogettatoilsentiero tematico.Ogni leggenda èaccompagnata daun’immagine e untesto,realizzatidaibambini. In colla-borazioneconvari
artigiani locali, molti volontari e l’UfficioParchinaturali,gliscolarihannocreatocondiversimaterialivarieopered’arte,cheevi-denzianoglieventinarratieillustrati.La realizzazione del sentiero delle leg-
gendediAnterivoèstatasostenutadalCo-munediAnterivo,dallaRipartizioneFore-ste, della Cassa Raiffeisen Nova Ponente-Aldinoedall’UfficioParchinaturali.
Il SENTIERO dEllE lEggENdE dI TROdENA
“IlSteffaMandl,”“Ilpiallatorenotturno”e “Le guardie del portone Stuppner” sonosoloalcunideglieroidelleleggendediTro-dena,lacuistoriaèstatatramandatafinoadoggiehafatto“tremare”ilpopolodiTrode-na.PerconsentireatuttigliinteressatiunapanoramicadellecreaturemitichediTrode-na,leinsegnantidellascuolaelementarediTrodenanel2009hannodecisodi istituireun percorso delle leggende di Trodena; laricercaelaformulazionedellefavoleèl’o-peradegliscolaridella4°e5°classe.Comeluogoadattosièpropostoilsentierolungoil“Forchwaldegg”,situatosoprailpaesediTrodena(itinerarion.8)conunalunghezzadi 2 chilometri. Inmezzoaboschidi lari-ci, pini silvestri e abeti bianchi il sentieroè poco impegnativo, adatto a famiglie conbambini.Ungrandecartellodilegnoindicaalvisitatorel’iniziodelcammino.Passatiiprimi larici, il visitatore incontra subito ilprimo eroe, “Peter, il vincitore d’orsi”. “Ilgatto Pinaid”, “La strega Betlait” e altrecreatureaccompagnanoilvisitatorelungoil
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sentiero,finoa raggiungere la suafinedai“Francesisenzatesta”allostagnodellenin-feea“Rungganö”.Ogni leggenda è raccontata su un pan-
nellodilaricedaunoscolaro;glieventide-scrittisonoillustratidaun’immagineadatta.Varieopered’arte,risultatidiunlavoroin-tensivodegliscolari,circondanolestazioni.Sassicoloratiguidanoilvisitatoretramitelediverseleggendelungoilpercorsogiusto.Il sentiero delle leggende di Trodena è
unprogettocomunedellascuolaelementareLeonhardvonLiebenerdiTrodena,delCo-mune diTrodena nel parco naturale, dellaCassaRaiffeisendiNuovaPonente-Aldino,della Ripartizione Foreste e dell’UfficioParchiNaturali.
l’AREA RIcREATIvA KNEIPP “SANdEgg” dI ANTERIvO
L’idilliaco paesino di montagna, Ante-rivo, offre dall’estate 2010 la possibilitàdi godersi l’esperienza dell’area ricreativaKneipp, perutilizzare il potere terapeuticodell’acquasulpropriocorpo.Fondatore delmetodo curativo è il par-
rocoSebastianKneipp(1821-1897),prove-niente da Stephansried/Germania. Questosiammalòditubercolosinellasuagioventùe fu ingradodiguarireutilizzandosoltan-toacquafreddaederbe.Daallora iniziòacreare ilsuometodochesibasasucinquepilastri:“L’ordineinteriore”,”L’acqua”,“Leerbe”,“Ilmovimento”e“Lanutrizione”.L’arearicreativaKneippdiAnterivoèfa-
cilmenteraggiungibileedistasolo10min.
dalcentrodelpaese.Proseguendolungolastradacheporta in localitàPadil epassatol’HotelWaldheim,l’arearicreativasitrovasullacollina“Sandegg”sullatodelsentieron.3cheportasulMonteCorno.Lontanodaognifrenesiacittadina,l’im-
piantopostosottoimmensilaricièintegra-to perfettamente nel paesaggio. Un tipicorecinto attribuisce all’impianto l’atmosferadiun’oasidi riposoedi relax,dovecorpoe spirito vengono sottoposti a una terapiaalternativa utilizzando la forza curativadell’acqua.La chiave per il programma di salute
Kneipp è la propria consapevolezza, adat-tandocosiicampid’applicazioneeditempicurativiallareazionedelcorpo.Il percorso ricreativo è composto da
quattro applicazioni, è importante però ef-fettuare le applicazioni lontano dai pasti,almeno1ora.Ilcorrettoutilizzodellediverseapplica-
zioni, le cui regole fondamentali sono de-scritte sugrandipannelli, contribuisconoamigliorarelapropriasalute.Alla realizzazione dell’area ricreativa
KneippdiAnterivohannocontribuitoilCo-munediAnterivo, l’AssociazioneTuristicaAnterivo/Trodena,l’AssociazioneKneippAltoAdige,laRipartizioniForesteelaRi-partizioneNatura,paesaggioesviluppodelterritorio.
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INSERTO SPECIALE
ISERVIZIALPUBBLICO
Centro visite Monte Corno
Dal2000nelcentrodelpaesediTrodenanelparconaturale all’internodiunvecchiomulino ristrutturato è alloggiato il CentrovistedelParconaturaleMonteCorno.Essooffreinformazioniinteressantiaivisitatoriditutte leetà.Tra l’altro sipossonoosservarei minuscoli pollini di fiori ingranditi 1000volte, diverse specie di scorpioni e licheni.In una cosiddetta “Loachnhittl” – una ca-panna fatta di scorzed’albero– si possonoascoltare i raccontidei carbonari e scopriremestieri ormai dimenticati come quelli de-gli estrattori di torba o dei „Lergetbohrer“,che foravano i larici per estrarne la resina.I bambini poi sonoparticolarmente affasci-natidalformicaiovivente,maanchedairi-chiamidigufiecivette,dallaboratoriocrea-tivoedaipomeriggiludiciorganizzatiappo-sitamenteperloro.Inunaparticolaresaladiproiezionevengonoproiettatifilmatiediapo-sitive suiparchinaturali edaltre tematiche.Il fulcro del centro viste è rappresentato
dall’unico mulino elevatore, ancora fun-zionante dell’AltoAdige, alto oltre tre pia-ni. Nei mesi estivi durante i giorni di ma-cina, la farina viene macinata e lavoratanei giorni di panificazione presso il fornodel centro visitatori. I visitatori possonocosi ammirare e conoscere tutto il proces-so di lavorazione del grano. Infine si puòanche degustare il pane appena sfornato.IgiardiniattornoalCentrovisitesonoalle-stiticonpiantecheprediligonoisuoliporfi-riciecalcareidelparco.Altrigiardiniospi-tano piante aromatiche, officinali e pianteselvatiche.Lostagnoesternooffreunhabitatidealearane,anfibi,gerridielibellule.Oltreallamostrapermanenteilcentrovisiteospitaanchemostretemporaneesutematichenatu-ralisticheeculturaliattinentialParconatura-leenon.Tuttequesteattivitàedaltreancorafannodiquestastrutturaunluogopiacevoleperpotersirilassare,imparareedivertirsi.IlCentroèapertoda inizioaprileafine
ottobre,damartedìa sabatodalleore9.30alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore18.00. Nei mesi estivi di luglio, agosto esettembre ilcentrovisiteèapertoanche ladomenica.Nei mesi di luglio, agosto e settembre
presso il centro visite del parco naturaleognigiovedìpomeriggiodalleore15inpoisi svolgeranno manifestazioni particolaridirette ai bambini. Giocando, osservandoe scoprendo impareranno ad apprezzare laNatura.Destinatarisonoibambinifrai6ei12anni.
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INSERTO SPECIALE
PRODOTTITIPICI
Il fiore blu di Anterivo
Nell’ottobre del 1918 l’associazione dibotanicaapplicatadiAmburgoorganizzòunbanchettoabasedi lupini.Sulla tovagliadifibredilupini(ottenutedallapiantamatura)si servirono: minestra di lupini, bistecchedi lupinicotteinoliodi lupinoedinsapori-teconestrattodilupino;comedessertburrodilupinieformaggiodilupinicongrappadilupiniedinfinecaffèdilupini.Chil’avrebbemaipensato?Il “Caffè diAnterivo” è un caffè tipico
altoatesino intorno al quale ruotano molteleggende. Il tipo di lupino dal quale vieneprodottoappartieneallaspeciebotanicaLu-pinus pilosuseindialettoilcaffèchenede-rivavienechiamato“VoltruierKaffee”.Perdecenniinfattisisonoutilizzatiisemidiunaspecie di lupino per ottenere una bevandasimilealcaffè,chevenivabevutamiscelatacon orzo e frumento. Alcuni mescolavano
metàorzoemetàlupino,altriprincipalmentelupino.Ognuno“mescolava”ciòchedeside-rava.Piùtardisiiniziòadaggiungereanchefichi.Avolte si aggiungevanoperfinodellebarbabietole.Simescolavanovariingredien-ti per togliere al caffè il gusto “amaro”. Siraccontacheilcaffèvenivamiscelatoanchecon il vino e poi bevuto nei campi perchéparticolarmenterinfrescante.Permoltotem-ponessunosi é interessatoaquesto tipodicaffè.OggilacomunitàdiAnterivohadatovitaalprogettodituteladelprodotto,salva-guardandoloecurandonelaproduzione.Traivariprodottiabasedilupinooraèpossibi-ledegustareanche il formaggio, labirra, lagrappa, ecc. Iprodottivengonovendutineinegozidelpaese.IcontadinidelcaffèdiAn-terivo, organizzano passeggiate guidate peril paese diAnterivo emostranogli orti delcaffèdiAnterivo.
INSERTO SPECIALE
INFORMAZIONI UTIlI
ENTE PARcO NATURAlEMONTE cORNOgESTIONE dEl PARcO: RIPARTIZIONE 28, NATURA, PAESAggIO E SvIlUPPO dEl TERRITORIOUFFIcIO PARchI NATURAlI PAlAZZO 11, vIA RENON 439100 BOlZANOTEl. 0471 417770 - FAx 0471 417789www.provincia.bz.it/[email protected]
Direttore: dott. Artur Kammerer
Centro visite:• CentrovisiteMonteCornoAmKofl239040TrodenanelParconaturale
[email protected] tel.0471869247–fax:0471869271
Associazione Turistiche: • AssociazioneTuristicaAnterivo–ZonaescursionisticaParconaturaleMonteCorno [email protected]
• AssociazioneTuristicaTrodena–ZonaescursionisticaParconaturaleMonteCorno [email protected]
• AssociazioneTuristicaAldino-Redagno [email protected]
• DestinazioneCastelfeder–Ora/Montagna/Egna/Salorno [email protected]