Parco del Cilento 3

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Cilento puntata In questa puntata i tre siti del Cilento dichiarati dall’Unesco beni protetti e Patrimonio dell’Umanità: - Il sito archeologico di Paestum - Il sito archeologico di Velia-Elea - La Certosa di Padula Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Avanzamento in 30 secondi Durata totale 11 minuti circa

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In questa puntata i tre siti del Cilento dichiarati dall’Unesco beni protetti e Patrimonio dell’Umanità: - Il sito archeologico di Paestum - Il sito archeologico di Velia-Elea - La Certosa di Padula

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Cilento 3° puntata

In questa puntata i tre siti del Cilento dichiarati dall’Unesco beni protetti e Patrimonio dell’Umanità:

- Il sito archeologico di Paestum - Il sito archeologico di Velia-Elea - La Certosa di Padula

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Avanzamento in 30 secondiDurata totale 11 minuti circa

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La città, con il nome di Poseidonia, fu fondata verso la fine del VII secolo a.C. da coloni Greci provenienti da Sibari.

Lo sviluppo della città è documentato dalla costruzione, avvenuta tra il VI ed il V secolo a.C., di grandi templi le cui rovine si sono ben conservate fino ai giorni nostri.

Nel V secolo a.C. fu conquistata dai Lucani, popolo italico di ceppo Sabellico, che le diedero il nome di Paistom.

Nel 273 a.C. divenne colonia romana di diritto latino con il nome di Paestum.

La città rimase sempre sotto il dominio romano, ma iniziò ad entrare in declino fra il IV ed il VII secolo, probabilmente a causa del progressivo impaludamento della zona, per la vicinanza del fiume Sele, ed al contemporaneo arrivo in Europa della malaria.

Dopo le distruzioni portate dai Saraceni nel IX secolo e dai Normanni nell‘ XI, il sito fu abbandonato Durante il Medioevo, quando gli abitanti, allontanatisi, fondarono Capaccio. Dell’antica città se ne perse il ricordo. Fu solo a seguito dell’apertura da parte di Carlo III di Borbone della strada per le Calabrie (l’attuale SS 18) che attraversa la città antica, che si riprese a diffondere la conoscenza di Paestum.

Il 9 settembre 1943, tutta la zona, da Maiori a Castellabate, fu interessata dagli sbarchi delle forze alleate durante l'operazione Avalanche.

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Tempio di Cerere.

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Quartieri di abitazioni

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La via Sacra

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Il sacello sotterraneo

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Quartieri di abitazioni e la via Sacra

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Tempio di Nettuno

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Curia

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Tempio di Hera o Basilica

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Tempio di Hera o Basilica

Tempio di Nettuno

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Tempio di Nettuno

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Tempio di Hera o Basilica

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Anfiteatro

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Comitium

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Un tratto delle mura di cinta:Lunghe 4,75 km e dotate di 28 torri,sono ben conservate e si possono riconoscere le fasi costruttive lucana e romana. Le quattro porte romane:Porta Marina (ovest), Porta Aurea (nord), Porta Sirena (est), Porta Giustizia (sud).

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Il Museo:Affreschi funerari

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Ricostruzione di una tomba

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I più importanti dipinti funerari provengono dalla famosaTomba del tuffatore (480- 470 a.C.), unici esempi di pittura greca di età classica e della Magna Grecia, che interpretano la transizione dalla vita al regno dei morti, come un salto del tuffatore nell'acqua.

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Velia - Elea Elea (greco: Ελαία), denominata in epoca romana Velia, è un'antica città della Magna Grecia. Elea venne fondata nella seconda metà del VI secolo a.C., da esuli Focei in fuga dalla Ionia (attuale Turchia), I Focei la chiamarono inizialmente Hyele, poi Ele ed infine Elea.

Intorno al V secolo a.C. Elea era molto florida ed assunse importanza culturale per la sua tradizione filosofica pre-socratica, la famosa Scuola Eleatica, fondata da Parmenide e portata avanti dall’allievo Zenone. Elea ebbe con Roma ottimi rapporti: fornendole anche le navi per le guerre puniche (III-II secolo), e divenendo luogodi villeggiatura e cura per aristocratici romani, grazie anche alla presenza della scuola medico-filosofica. La prosperità della città continuò fino a tutto il I secolo d.C., ma il progressivo insabbiamento dei porti e la costruzione,132 a.C., della Via Popilia (Via Capua-Rhegium), che, seguendo grosso modo il percorso della moderna autostrada, collegava Roma con il sud tagliando fuori Velia, condussero la città a un progressivo isolamento e impoverimento. Dalla fine dell'età imperiale, gli ultimi abitanti furono costretti a rifugiarsi nella parte alta dell'Acropoli per sfuggire all'avanzamento del terreno paludoso. Nel 1420 diventò feudo dei Sanseverino, poi donato alla Real Casa dell'Annunziata di Napoli.

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Velia, antica Grecia

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Velia, antica Grecia

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Porta Rosa

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Teatro

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Torre medioevale e teatro Acropoli

Quartieri

Vista dal mare

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La Certosa di San Lorenzo

Conosciuta anche come Certosa di Padula, è la più grande certosa in Italia, nonché tra le più famose. Situata a Padula, nel Vallo di Diano, nel 1882 la Certosa fu dichiarata monumento nazionale e nel 1998 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Fondata da Tommaso Sanseverino nel 1306 sul sito di un esistente cenobio, è dedicata a San Lorenzo. La sua struttura richiama l'immagine della graticola sulla quale il santo fu bruciato vivo. La regola certosina predica lavoro e contemplazione. Nella Certosa non mancano i luoghi adatti al rispetto della regola certosina, fra i quali: La biblioteca con il pavimento ricoperto da mattonelle in ceramica di Vietri sul Mare. Il tranquillo chiostro. La Cappella decorata con preziosi marmi. La grande cucina dove, la leggenda narra, fu preparata una frittata di 1.000 uova per Carlo V. I monaci producevano in proprio vino, olio di oliva, frutta, ortaggi, ecc. per il proprio sostentamento. Oggi la Certosa ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale e laboratori di restauro altamente qualificati.

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Il piazzale d’ingresso e la facciata.

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La parte principale, in stile Barocco, ha una superficie di 50.500 m² su cui sono edificate oltre 320 stanze.

Il monastero ha il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 m²),contornato da 84 colonne.

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E ancora:

Porte: 500 Finestre: 550 Cortili: 13 Camini: 100 Scale: 52 Fontane: 41

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Il refettorio

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Fine

Antonio Vivaldi - la Primavera By Sal - [email protected]

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