Paolo Volponi - A Quest'Ora e Uno Strale

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Paolo Volponi (Urbino, 1924-Ancona,1994) A quest’ora A quest’ora solo la vipera si azzarda sulle strade. L’occhio del pomeriggio dorme nelle pinete dove le donne lasciano ai ramarri i cappelli di paglia. Il sole secca anche le tele di ragno. Il cielo è scomparso. Io dall’altipiano vedo le valli: non c’è strada sino al mare. Io sogno chiari paesi marini e grande nostalgia m’invade di essere in tutti nello stesso tempo. dalla raccolta Poesie: 1946-1994 (Torino, Einaudi, 2001, p. 49)

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Poesia di Paolo Volponi: a quest'ora e uno strale

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Paolo Volponi (Urbino, 1924-Ancona,1994)

A quest’ora

A quest’ora

solo la vipera

si azzarda sulle strade.

L’occhio del pomeriggio

dorme nelle pinete

dove le donne

lasciano ai ramarri

i cappelli di paglia.

Il sole secca

anche le tele di ragno.

Il cielo è scomparso.

Io dall’altipiano

vedo le valli:

non c’è strada

sino al mare.

Io sogno

chiari paesi marini

e grande nostalgia m’invade

di essere in tutti

nello stesso tempo.

dalla raccolta Poesie: 1946-1994 (Torino, Einaudi, 2001, p. 49)

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Paolo Volponi (Urbino, 1924-Ancona,1994)

Uno strale

Un dolore politico e letterario, uno strale

dalla fortezza inglobata, ma non arresa,

una contrazione reumatica o una virale

infezione devasta e sfonda la mia attesa

della notte: blocca lo svolgimento orizzontale

della pellicola all'altezza della fascia stesa

sui contorni del circondario e trancia il verticale

perno di sostegno, da impedirne la presa

che può ricondurlo vicino, strumento reale

di contatto, braccio, piede, estesa

mano, e anche mentale

condotto fino a un punto fermo, a difesa

di ogni vera presenza, del diritto ambientale

alla stanza, ariosa, tiepida, accesa

di una rispettosa luce che seppure artificiale

capace sarà di cedere,

di assecondare la discesa

del lume astrale

dentro la favilla animale.

dalla raccolta Poesie: 1946-1994 (Torino, Einaudi, 2001, p. 383)