Paolo Sidoni - La lunga stagione delle Brigate Rosse

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  • 7/27/2019 Paolo Sidoni - La lunga stagione delle Brigate Rosse

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    Una domenica mattina del2003. Sembra un giornocome tutti gli altri per itre agenti della Poliziaferroviaria che stannocontrollando i documenti

    dei viaggiatori sullinterregionale Firenze-Roma, mentre alla radio passano le canzonidella 53ma edizione di Sanremo, quellanella quale Alex Britti arriver secondo, conil brano 7000 caff. Al terminale, i nomiriportati sulle carte didentit della coppia chesiede nella carrozza numero 4 risultano puliti.Ma se gli agenti avessero verificato anchei numeri di serie, la risposta sarebbe statadiversa. Luomo non ha capito di esserselacavata. Improvvisamente estrae una pistola efa fuoco colpendo il maresciallo EmanuelePetri e il sovrintendete Bruno Fortunato.Rimasto in disparte, il loro collega GiovanniDi Franzo estrae la Beretta dordinanzae spara a sua volta. Luomo viene colpitoal ventre e stramazza a terra senza vita.La donna con lui riesce a impadronirsi di

    unarma caduta a uno dei poliziotti colpiti.Preme il grilletto. Ma la pistola ha la sicura.In un lampo lagente di polizia gli saltaaddosso. Riesce a immobilizzarla e gli serrale manette ai polsi. Pochi minuti dopo ilconvoglio si blocca alla stazione di CastiglionFiorentino. Per le Brigate Rosse lultimafermata. Luomo si chiamava Mario Galesi,la donna Nadia Desdemona Lioce. Si trattadei responsabili degli omicidi del docenteuniversitario Massimo DAntona nel 1999e del giuslavorista Marco Biagi, nel 2002.Vittime che mettono la parola fine a una lungastagione di sangue iniziata trentanni prima,quando dei volantini ciclostilati, definiti foglidi lotta, vengono fatti ritrovare presso alcunistabilimenti industriali milanesi. Inizia cos,in sordina, la storia delle Brigate Rosse,una follia ideologica che ha macchiato disangue lItalia. Il loro simbolo, una stella acinque punte racchiusa in un cerchio, nasceda unidea della venticinquenne Mara Cagol.Che lei abbia voluto lorganizzazionearmata quanto me, se non pi di me, unfatto, afferma Renato Curcio, consideratolideologo della formazione terroristica.

    Insieme con AlbertoFranceschini

    rappresenta ilnucleo storico delleBrigate Rosse. Laloro amicizia eranata nellambientedellestremismomilanese.Costituiscono nel70 il primo nucleodellorganizzazioneterroristica. Lascelta di entrarein clandestinit pressoch immediata. un vecchio

    Oltre mille persone inquisite. Pi di novanta omicidi.E uninfinita serie di ferimenti, rapine, sequestri di persona,rivendicati con la stella a cinque punte. Una lunga notte dellaRepubblica che ancora oggi fa paura.

    Testo: Paolo Sidoni

    LA LUNGA STAGIONE DELLE

    BRIGATE ROSSE

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    Scontri a Milano, nel 1972.I dimostranti si scagliano

    contro la Polizia per larrestodellanarchico Pietro Valpreda

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    partigiano che consegna a Franceschini lapistola con cui verranno compiute le primeazioni, una Browning tolta a un ufficialetedesco ucciso in montagna nel 45.

    Sulle prime, le Brigate Rosse sonodeboli, militarmente disorganizzate.Volendo, le forze dellordine avrebberopotuto facilmente smantellarle. Ma non cos. Avevamo la sensazione precisa chela polizia non volesse scoprire certe nostrebasi ricorder Franceschini che nonvolesse arrestare tutti i compagni. Infiltratie delatori non mancavano. Come lex

    contrabbandiere Marco Pisetta introdottodal SID, il servizio segreto militare, nelleformazioni eversive rosse fin dal 69. Canche Francesco Marra, un passato neiparacadutisti, il cui nome non appare innessuna inchiesta sulle Brigate Rosse eil cui ruolo effettivo sar svelato soltantoalla fine degli anni Novanta. Marrapartecip alla prima sensazionale azionebrigatista, il sequestro nel 74 del magistratogenovese Mario Sossi. Fu lui ad afferrarloe costringerlo a salire su un furgone. Eraanche fra quelli che lo volevano assassinare.Circostanze che Franceschini, principaleresponsabile delloperazione, ha ricostruito

    Da piazze, scuole, universit efabbriche, le contestazioni entranoanche nei palasport. E sotto ipalcoscenici, al grido di la musicadeve essere gratis, i padroni nondevono controllarla, si registranosempre pi scontri tra manifestanti eforze dellordine, con la conseguentesospensione dello spettacolo.

    5 luglio 1971 LED ZEPPELINMilano, Velodromo VigorelliNellambito di una tappa del Cantagiro (!)i Led Zeppelin sono invitati come ospitia chiudere la manifestazione. Appenacominciato il concerto, un centinaio digiovani senza biglietto forza i cancelli. Lapolizia lancia i lacrimogeni, il fumo entraallinterno del velodromo costringendo idiecimila spettatori ad ammassarsi versoil centro del prato. Il fumo invade ancheil palco e i Led Zeppelin smettono disuonare dopo soli 26 minuti.

    13/14 febbraio 1975 LOU REEDMilano, Palalido Roma, Palaeur

    Appena cominciato i l concerto, unaquarantina di militanti di SituazioneDemocratica (formazione dissidentedella rivista Re Nudo) lancia oggetti ebuste piene dacqua sul palco. Passanotrenta minuti e alcuni di loro salgono sulpalco e spiegano i motivi della protesta(la musica deve essere per tutti, nondeve essere un business e via di questopasso). Il concerto riprende ma, pochiminuti dopo, Lou Reed colpito daun oggetto e lascia la scena. A Roma,il giorno dopo, non riesce nemmeno asalire sul palco, nonostante la platea siagremita, anche di agenti della celere. Il

    gruppo di supporto, Strange DrivenThing, costretto a interrompere il setper il lancio di oggetti e di lacrimogeni daparte della polizia.

    2 aprile 1976 FRANCESCO DE GREGORI

    Milano, PalalidoI biglietti sono esauriti da giorni e, perevitare scontri pochi minuti prima delliniziodel concerto, gli organizzatori decidono difar entrare gratis un migliaio di persone.De Gregori sta cantando e dalla plateaun gruppo di autonomia operaia cominciaad accusarlo di speculare con le canzoni.

    Termina lesibizione ma gli autonomiprendono dassedio il camerino e urlanoEsci a parlare con noi o sfasciamo tutto.De Gregori torna sul palco ormai gremitodi persone e viene sottoposto a un veroe proprio processo politico: accusato dipercepire cachet alti e di non destinarli allelotte dei lavoratori. Lo invitano a suicidarsi.Il cantante il giorno dopo dichiara: Non

    canter mai pi in pubblico.

    13 settembre 1977 SANTANAMilano, Velodromo VigorelliDopo unora dallinizio dellesibizione deiSantana sul palco cominciano ad arrivaresassi e bulloni. Passano dieci minuti esul palco arrivano una bottiglia molotov ealcune pietre avvolte in stracci inzuppati dibenzina. Limpianto di amplificazione prendefuoco e il gruppo scappa. In platea siscatena la guerriglia con le forze dellordine.Fuori vengono bruciate automobili e infrantele vetrine.

    23 gennaio 1978 FABRIZIO DE ANDRRoma, PalaeurIl cantautore genovese in tourne,accompagnato dalla Premiata ForneriaMarconi. A met serata inizia lacontestazione: una parte della plateascandisce il coro di venduto, venduto;poi grida vattene a Sanremo! e altriinsulti. De Andr si ferma, si rivolgeai contestatori e dice: Se volete che

    smettiamo di suonare, lunico modo sopprimerci fis icamente. Poi, al termine delconcerto, scende in platea per affrontarei contestatori. Volano parole grosse e sialzano pure le mani fino a quando noninterviene il servizio dordine.

    12 febbraio 1978 KRISMAReggiolo, Discoteca Due StelleDavanti a 2000 persone i Krisma, Maurizio

    Arcieri e Christina Moser, presentano il loronuovo album Chinese Restaurant. Vestitidi pelle nera, coi capelli biondo platino e unaspilla da balia infilata nella guancia, sonoconsiderati gli alfieri del punk made in Italy.Sotto il palco arriva un gruppo di autonomiche li accusa di essere nazisti (per il loro look).Gli autonomi cominciano a urlare slogan ea lanciare oggetti. Il concerto sinterrompe,Maurizio si rivolge a loro e dice: Ora

    basta, vi faccio vedere un giochino nuovo, sichiama finger job. Prende un coltello e siprovoca dei tagli sul dito medio. Poi, col ditosanguinante, scende dal palco e lo ficca inbocca a un contestatore. (Luca Pollini)

    PALCOSCENICI ROVENTIGuerriglia a tempo di rock

    Anche LouReed sub forti

    contestazioni nel1975 durante i

    suoi concerti aRoma e a Milano

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    nel dettaglio. Gli apparati dello Stato eranoal corrente del progetto. Non lo impedirono.

    Sar ancora un infiltrato dei carabinieri,Silvano Girotto detto frate Mitra, mitica

    figura di ex legionario, ex prete ed exguerrigliero in Bolivia e in Cile, a renderepossibile larresto di Curcio e Franceschini.La cattura dei leader delle Brigate Rosseavviene dopo il loro rifiuto di aiuti economiciofferto da presunti agenti israeliani.Perch il Mossad avrebbe avuto interessea sostenere il terrorismo rosso? La risposta nella posizione strategica dellItalia nelMediterraneo. Sobillando la tensione politicadel Paese, Tel Aviv ambiva a rimpiazzarlonella politica militare statunitense,proponendosi a Washington come alleatoassai pi solido e affidabile.

    Grazie a una provvidenziale telefonata

    giunta allultimo minuto, dalla trappola tesada frate Mitra si salva Mario Moretti, cheprende in mano le redini della formazioneclandestina. Inizia una nuova fase. Le Brigate

    si strutturano secondo un modello verticistico.In cima si trova la Direzione Strategica. Ilsuo compito quello di delineare gli obiettividi fondo e gestire le risorse. compostada una quindicina di persone. Lincarico didare concretezza alle sue decisioni spettaal Comitato Esecutivo. Alle operazioni sulterritorio sono invece demandate le colonne.Inizialmente sono due, quelle di Milanoe Torino. Si sviluppano poi nel Veneto, aGenova, Roma e Napoli. Le colonne sonoa loro volte suddivise in brigate, e queste incellule. Ci sono infine i Fronti. Quello dellegrandi fabbriche si occupa di curare le lotteoperaie e verr successivamente assorbito nel

    Fronte della Lotta alla Controrivoluzione.Quello logistico incaricato di pianificare leazioni, contraffare documenti, reperire le armi,mentre quello delle carceri mantiene i contatticon i brigatisti detenuti. Dalle gambizzazionie dai sequestri lampo dei dirigenti di fabbrica,fotografati con un cartello brigatista al colloe lasciati liberi dopo poche ore, si passaad attaccare direttamente, come recita unoslogan, il cuore dello Stato. Tre anni e mezzodopo larresto di Curcio e Franceschini,Moretti in grado di mettere in piediunoperazione di alto livello: il sequestroa Roma del presidente della DemocraziaCristianaAldo Moro.

    Una commissione parlamentare dinchiesta,i numerosi procedimenti giudiziari e ledichiarazioni dei brigatisti pentiti non sonostati in grado di fare completa luce sui misteriche avvolgono il caso Moro. Indubbiamente,di nemici il presidente democristiano neaveva molti. Il suo progetto di compromessostorico, con il quale intendeva coinvolgerein un governo di grande coalizione ilPartito Comunista Italiano, preoccupavaparecchi centri di potere. Inquietava

    lUnione Sovietica, che avvertiva il pericolodellallontanamento del PCI dal Cremlinoe una conseguente destabilizzazione di tuttii Paesi sotto il suo dominio. Liniziativaturbava anche gli strateghi del Pentagono egli ambienti conservatori italiani, non soltantoquelli fedeli a Washington. Oltre ad aumentarelinfluenza di una formazione politicasospettata, non a torto, di intelligenza conil nemico, laccesso dei comunisti ai ganglivitali del Paese rischiava infatti di pregiudicarei segreti militari. Moro rappresentava unaminaccia anche per Tel Aviv. Anni prima,lo statista aveva stipulato un accordo con iterroristi mediorientali. Il patto prevedeva

    BRIGATISTI E AGENTI

    SEGRETI

    Cerano le mani dei servizi segretidietro le Brigate Rosse? Cerano moltisospetti. Come il collegamento di MarioMoretti con lenigmatica Hyperion,scuola di lingue fondata in Franciada estremisti di sinistra, consideratauna camera di compensazione traorganizzazioni terroristiche internazionali,CIAe KGB. A lei avrebbe fatto capoil Superclan, il presunto livello occultodelle BR. Le prove, tuttavia, mancavano.

    Attraverso i contatti con i terroristitedeschi della RAF, strettamente legatiai servizi della Germania Est, qualcherelazione i brigatisti avrebbero potutosvilupparla. Riscontri di collegamentidiretti con le intelligence di Oltrecortina,tuttavia, non sono mai emersi. Unavolta caduto il blocco sovietico, anchegli archivi del KGB non hanno rivelatoalcunch. Un episodio indicativo:rapito il generale americano JamesLee Dozier, i brigatisti si rivolsero adalcuni sindacalisti loro fiancheggiatori per

    ottenere un contatto con i servizi segretibulgari. Ma, ancora una volta, tutto sirisolse con un nulla di fatto.

    Le auto del Presidentedella DC Aldo Moro

    e della sua scortadopo lattacco con

    cui le Brigate Rosserapirono il leader della

    Democrazia Cristiana

    Sulle prime, le BR sono deboli.Le forze dellordine avrebberopotuto facilmente smantellarle

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    il libero passaggio degli arsenali palestinesisul territorio nazionale. Termin in cambiola campagna di attentati contro obiettiviisraeliani che aveva insanguinato lItalia. Sele Brigate Rosse avessero dunque eliminatoMoro, molti avrebbero tirato un sospiro disollievo. Le trattative per la sua liberazionenon furono altro che una strategia perconfondere i rapitori e indurli a premereil grilletto. Lo ha confermato, ad anni didistanza, Steve Pieczenik, proconsoledel presidente americano Jimmy Carterinviato a consigliare lapposita unit dicrisi italiana. Nel cinquantacinquesimogiorno di prigionia, Moro viene ucciso eil suo corpo fatto rinvenire nel bagagliaiodi una Renault 4 rossa a via Caetani. Unluogo simbolo, a met strada tra le sedinazionali del PCI e della DC.

    Per le Brigate rosse la pi importantevittoria militare, ma anche linizio dellafine. Le crepe che al suo interno avevanogi cominciato a manifestarsi produconounirreversibile frammentazione. La colonnamilanese riprende a inserirsi nelle lotte

    operaie, tema del brigatismo originale.Diventata ormai completamente autonoma,la Direzione Strategica decider di espellerlanel 1980. La formazione terroristica si spaccain due tronconi: lala militarista, capeggiatada Moretti, e lala movimentista, il cui leader il criminologo Giovanni Senzani. La primapunta alla lotta armata dove il potere politico lunico obiettivo da colpire. Seguendo latipica strategia del leninismo ortodosso sivorrebbe determinare in questo modo unasvolta dove le masse, escluse nelle primefasi, entrerebbero in scena per portare atermine la rivoluzione.

    Le attivit militari, secondo la frazione

    movimentista, non possono inveceprescindere dalla lotta per le istanze sociali.Viene quindi propugnata unalleanza trapartito armato e proletariato extralegale,fino a ipotizzare forme di collaborazionecon la criminalit organizzata. Conqueste premesse, nel 1981, viene portatoa termine nel Napoletano il sequestrodellassessore regionale allUrbanistica,il democristiano Ciro Cirillo. Scopodelloperazione inserirsi nel movimentodelle occupazioni abitative portate avantidal sottoproletariato campano.

    Moro era un personaggio scomodo, daeliminare. Cirillo invece non rappresentasoltanto luomo di punta della DC in

    Campania. soprattutto un insostituibilecollettore di fondi neri. Riveste infatti ilruolo di presidente nella commissionetecnica incaricata di gestire la fiumana dimiliardi destinati a risanare i danni prodottidal terremoto che, pochi mesi prima, avevamesso in ginocchio lIrpinia: 3.000 morti,quasi 700 comuni devastati, 280.000 sfollati.Inizia subito un negoziato che coinvolge altidirigenti democristiani, servizi segreti e lacamorra di Raffaele Cutolo che opera daintermediaria con i terroristi. Nel carcerespeciale di Ascoli Piceno, dove il bossdi Ottaviano rinchiuso, si susseguonofrenetici incontri che porteranno dopo 89

    giorni alla liberazione del sequestrato.

    Ci guadagneranno tutti. I brigatisti nellecui casse affluir un miliardo e mezzo diriscatto; la DC che ne otterr ancora dipi grazie alla distrazione dei fondi per lericostruzioni post terremoto; i cutoliani che,attraverso societ da loro controllate, siaggiudicheranno lucrosi contratti pubblici.Come nel caso Moro, anche su questavicenda i terroristi pentiti glisseranno orenderanno dichiarazioni fuorvianti. Leregistrazioni del processo popolare, in cuiCirillo ricostruiva ai microfoni dei brigatistidecenni di malaffare democristiano inCampania, spariranno misteriosamente.

    Lo Stato non tuttavia rimasto a

    guardare. La morsa repressiva ha portatoallarresto di Moretti e Senzani. Ilvertice delle Brigate Rosse decapitato.Le scissioni continuano. Alla sigla siaccompagna sempre unappendice perindicare le nuove componenti: BR colonnaWalter Alasia, BR Partito Guerriglia,BR per la costruzione del PartitoComunista combattente. Lincubo sembranon finire mai. A Verona, nel dicembredell81, viene sequestrato nella propriaabitazione il generale americano JamesLee Dozier, responsabile della logisticaNATO. Si profila il nuovo obiettivo delleBR: limperialismo statunitense, vecchio

    LALBUM DI FAMIGLIA

    Il rapimento di Moro? Una manovradella CIA. La falsa notizia veniva ripetutaa ogni comizio del PCI, diffusa poi conpervicace insistenza sulle colonne deigiornali della sinistra legale. Soltantolanno successivo, quando le BRuccideranno Guido Rossa, sindacalistavicino a Botteghe Oscure, illeitmot ivcesser e la sinistra parlamentareprender nettamente le distanze dalterrorismo di matrice comunista. Finoad allora, pressoch tutta la stampa,compresa quella borghese, si eracontinuamente interrogata se dietrole BR non si nascondessero in realti neofascisti e i servizi americani.Giorgio Bocca intitol un suo articoloLeterna favola delle Brigate Rossepochi giorni prima che Curcio fossefatto evadere dal carcere a suon diesplosivo. Pochissime voci andaronofuori dal coro: Indro Montanelli,che venne gambizzato e CarloCasalegno e Walter Tobagi, cheverranno uccisi. A proposito dei volti deibrigatisti che apparivano sui giornali,con grande coraggio e onest, nel78, lintellettuale di sinistra RossanaRossanda scrive: sembra di sfogliarelalbum di famiglia.

    25 maggio 1976, Renato Curcio,ideologo delle BR, e altri sospettibrigatisti in tribunale a Torino

    Le trattative per liberare Morofurono una strategia per indurre

    le BR a premere il grilletto

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    leitmotiv della sinistra antagonista.Sar lultima impresa eclatante. Conunoperazione da manuale, i reparti specialidella polizia liberano lalto ufficiale senzasparare neanche un colpo. Un drasticointerrogatorio attende i brigatisti catturati.Da tempo, infatti, il ministero dellInternoha deciso di estorcere con metodi draconianii nomi dei terroristi e gli indirizzi dei lorocovi. A occuparsene sono due squadre

    appositamente costituite, chiamate con unoslancio di fantasia I vendicatori della nottee I cinque dellAve Maria. Succedevaesattamente quello che i terroristi hannoraccontato, ammise quando ormai eraalla soglie del pensionamento lex capodei reparti speciali Salvatore Genova.Legati con gli occhi coperti da bende, gliarrestati venivano percossi violentemente,obbligati a bere abbondanti dosi di acquae sale, sottoposti a scosse elettriche suigenitali. Erano pochi quelli che resistevano.La maggior parte di loro parl. Le BrigateRosse vennero completamente disarticolatee sconfitte. Anche con la tortura.

    La Meglio Giovent un film del 2003diretto da Marco Tullio Giordana(alla regia anche del bellissimo I

    Cento Passi, del 2000). I suoi 383 minuti

    raccontano la storia di una famigliaromana, i Carati, dal 1966 al 2003,seguendo in particolar modo le vicendedei due fratelli Matteo e Nicola (interpretati,rispettivamente, daAlessioBoni e LuigiLoCascio). La lorovita, dalla spensieratagiovinezza agli anni dellamaturit, passando peril travagliato periododella contestazione edella controcultura, ciaccompagna attraversouno stralcio di storiaitaliana dove moltipotranno rivedersi ericonoscersi.Le trasmissioni

    di Radio Alice(autodefinitasi nel1976 emittentedintervento politicomilitante) fanno dacolonna sonora alfilm del 2004 Lavorare conLentezza, diretto da GuidoChiesa.Due ragazzi della periferia est di Bologna,Sgualo (Tommaso Ramenghi) ePelo (MarcoLuisi), si arrangiano comepossono, nellItalia del 1976, per tirarea campare accettando anche qualchelavoretto da un piccolo ricettatore. Quandoquesto propone il colpo grosso, i dueragazzi non si tirano indietro. La decisioneporter, in modo del tutto inaspettato,i giovani a conoscere la realt dellacontestazione e dellattivismo politico, contutti i suoi chiaroscuri.Decisamente pi biografico invece

    Un Eroe Borghese di MichelePlacido, dove un bravissimo FabrizioBentivoglio (Marrakech Express,Come Due Coccodrilli, Ricordati di me)interpreta Giorgio Ambrosoli, lavvocatochiamato a liquidare le banche del banchieresiciliano Michele Sindona. Attraversola scoperta di illeciti, collusioni mafiose ecoinvolgimenti con la politica, Ambrosolicerca, coraggiosamente, di dipanare unamatassa che sembra ingrandirsi a dismisuramentre il suo lavoro comincia a infastidireuna serie di intoccabili. Tanto che, alla f ine,lavvocato verr ucciso, sotto casa, da unkiller assoldato dalla mafia.

    TRE FILM PER CAPIRE GLI ANNI DI PIOMBOGli anni di piombo sono stati raccontati da molte pellicole, qualcuna pi didascalica, altre pi personali, alcune

    prettamente politiche, altre scevre da ogni giudizio di parte. Ma molte ferite sono ancora aperte.

    Un fotogramma di Lavorarecon Lentezza dove compareManuel Agnelli, cantante degli

    Afterhours che intepretano,per la colonna sonora, il branoGioia e rivoluzione degli Area

    Sessantatre persone,sospettate di appartenerealle Brigate Rosse, duranteun maxi processo nel 1982

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