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    Il libro percorre e ricostruisce il disegno delle architetture caratteriali, mettendo inrilievo le connessioni fra tonalit emotive della separazione madre-bambino, tipologie di

    attaccamento e tipologie di transfert, e offre delle coordinate in ambito clinico per vederelaltro riconoscendone la specificit. A partire da questo riconoscimento possibile

    distanziarsi da quegli automatismi vissuti come necessari che, se conducono in luoghi

    rassicuranti, al tempo stesso limitano la possibilit di dare nuova forma e diversa qualit alle

    relazioni e, di conseguenza, allesistenza.

    G. Paolo Quattrini, direttore dellIstituto Gestalt Firenze (IGF), didatta in corsidiaddestramento in Psicoterapia della Gestalt in Italia (Firenze, Roma, Livorno, Lecce,Trieste, Cesena), Spagna, Portogallo, Thailandia, Messico e Brasile.

    membro fondatore della Federazione Italiana Gestalt a orientamentofenomenologico-esistenziale.

    Ha pubblicato Fenomenologia dellesperienza, Zephiro Edizioni, 2007 e Per unapsicoterapia fenomenologico-esistenziale, Giunti, 2011.e-mail:[email protected]

    Il volume stato realizzato con la collaborazione di:

    2013 Tutti i diritti riservati G. Paolo Quattrini e Giunti O.S. Organizzazioni Speciali Srl, p.iva 00421250481

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    Introduzione .. 5

    Carattere e attaccamento 9

    Il Transfert... 13

    Le tre posizioni intrapsichiche e le nove passioni... 19

    Lorigine dellenneagramma. 21

    Passioni e vizi. 26

    Morfologia dei caratteri... 31

    Le ideologie e i correttivi ecologici... 41

    Carattere e DSM-IV 48

    Riconoscere il carattere... 50

    Limprinting 53

    Psicodinamica del carattere.. 55

    Le funzioni psichiche. 59

    La reificazione... 66

    Bibliografia.. 69

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    Mentre la diagnostica medica interroga i sintomi alla ricerca di patologie, inpsicoterapia i sintomi indicano esagerazioni di processi normali, che possonoessere alterati da varie cause. In psicoterapia dunque si comincia dal riconoscere lefunzioni dellorganismo psicofisico e si cerca poi di rintracciare gli eventuali modicon cui queste funzioni perdono la loro normale efficacia. Le funzioni siconcretizzano in comportamenti, e, per indicare tipicit comportamentali, siutilizza spesso, anche nel linguaggio corrente, il termine carattere.

    Lidea del carattere pu essere utile in psicoterapia, per esempio per evitaredifferenziazioni qualitative di tipo gerarchico fra le persone, partendo dallassunto1che non ci sia chi ha il carattere e chi non ce lha, o che un carattere sia meglio di unaltro: si assume che ognuno abbia un carattere, e ogni carattere si considerasemplicemente una specializzazione2in qualche specifico tipo di comportamento.Guardare nellottica dei diversi caratteri insomma per psicologi e psicoterapeutiuna modalit conoscitiva utile per interagire con i pazienti senza valutazioniqualitative: la relazione daiuto per certi versi necessariamente invasiva, e unsistema per conoscere la persona senza giudicarla importante, dato che fa la suadifferenza intromettersi con grazia nel mondo dellaltro o entrarvi dentro come unelefante in una cristalleria.

    Carattere implica automatismi, e uno degli assi centrali delleducazione umana proprio la formazione di automatismi: per esempio, si impone al bambino dilavarsi le mani finch questatto non diventa automatico, finch cio lui non lo fa inmodo spontaneo. importante rendersene conto, perch in genere si crede che laspontaneit coincida con lesseredella persona e non con quelfare,paragonabile adesempio al saper guidare bene lautomobile, che implica lacquisizione di uninsieme di automatismi. Quando si impara a guidare, all inizio si deve pensare acome lo si fa, ma poi non ci si pensa pi: sarebbe uno stress enorme guidarepensando a come farlo, e chi sa guidare compie automaticamente, ciospontaneamente, le operazioni necessarie. Gli automatismi non si identificano percon la qualit: un buon pianista aiutato dai suoi automatismi a non pensare alla

    gestione della tastiera, ma la qualit dellesecuzione dipende dal suo livello dicreativit, dalla sua capacit di differenziare i suoni e dallavere un gusto che loguida, non dal livello tecnico che possiede.

    Gli automatismi si stabiliscono pi facilmente nellinfanzia, e averli o nonaverli fa la differenza fra un pilota automatico e un pilota manuale, fra laspontaneit e la goffaggine, dunque. Per esempio, ha bisogno di molti automatismi

    1Questo assunto verificabile clinicamente e se ne possono ipotizzare le radici, ma non dimostrabilescientificamente, e rientra quindi in un tipo di conoscenza narrativo-metaforica.2Questo implica che la differenza dellaltro non sia inferiorit ma unalterit che pu eventualmenteanche portare ricchezza: un Paese in cui operano molti professionisti diversi tendenzialmenteprospero.

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    lapprendimento di una lingua, e da adulti una lingua straniera si impara con faticaproprio per la difficolt di assumere connessioni automatiche fra i suoni delleparole e gli oggetti a cui si riferiscono, connessioni che da piccoli si sarebberoapprese ben pi rapidamente. In ogni caso, tra saper parlare una lingua ed essereuno scrittore c una bella differenza! Gli automatismi, infatti, per mete complessevanno coordinati fra loro in nuovi insiemi: girare lo sterzo un automatismo, ma ladirezione in cui si gira frutto di una scelta che in caso di improvviso slittamentopu essere difficile e richiedere immaginazione, cio creativit, oltre che rapidit.

    Fino a non molto tempo fa in ambito clinico si faceva spesso ricorso al terminenevrosi, che diventato per talmente vasto e onnicomprensivo da perderesignificato come categoria diagnostica e non pi usato nel DSM-IV: il termineevoca comunque una condizione di malessere in cui non si perde il contatto con la

    realt, e fa riferimento a uno stato in cui le persone rispondono automaticamentesempre alla stessa maniera, malgrado lutilit di declinare il propriocomportamento in funzione delle situazioni in corso. Qui gli automatismi nelmomento sembrano aiutare, ma nelleconomia dellintera vita diventano unostacolo.

    Per quanto da una parte gli esseri umani siano restii ad assumereautomatismi, dallaltra parte sono felicissimi di averli, e per questo si pu magaridire, per assurdo, che il miglior amico dell uomo la sua nevrosi: su dei beimeccanismi coatti si potr sempre contare, pu crollare il mondo ma le coazionistanno sempre l. Se le si sa utilizzare possono essere di grande utilit, altrimentidiventano una trappola. Gli automatismi sono la cosa a cui gli esseri umani sonopi attaccati ma sono, allo stesso tempo, la loro dannazione: linconveniente base che, mettendo il pilota automatico, poi laereo va sempre nella stessa direzione aprescindere da quello che si trova davanti.

    Linsieme di automatismi pi potente, pi coeso, dellessere umano appuntoquello che si chiama il carattere, che vissuto soggettivamente come il fare quelloche viene spontaneo di fare: per un verso il suo cavallo di battaglia e per altroverso il suo destino, la sua prigione. Questo per dire che il carattere non nqualcosa da cancellare n qualcosa di cui andare fieri. Gli automatismi a volte sonoutili e a volte no: si tratta di conoscerli e all occorrenza sottoscriverli oppuredecidere che il momento di staccare il pilota automatico. Il problema che, se

    non ci si accorge che c, il pilota automatico non si pu staccare.La faccenda complicata dal fatto che nellorganismo vige il principiodellinerzia: ci significa che quello che stato messo in moto tende a rimanerci acausa del cosiddetto investimento narcisistico. Gli esseri umani, infatti, tendono ainvestire narcisisticamente in quello che hanno, qualunque cosa sia. unmeccanismo adattivo, con una funzione biologica: investiamo in qualunque cosaper destino ci tocchi, famiglia, cultura, nazione, ci possiamo affezionare anche alpeggio, e poi la difficolt riuscire eventualmente a rinunciare a quellaffezione

    Il carattere qualcosa di meccanico: non quello che siamo, ma quello chenonsiamo. Dire che una persona non il suo carattere come dire che lei e la suaautomobile non sono una cosa sola: gli esseri umani hanno in genere abbastanza

    difficolt a riconoscere una molteplicit interiore, e quindi pensano: Tutto quello

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    che c dentro di me sono io. Ma se si dovesse considerare la propria automobilecome parte di s, la vita diventerebbe alquanto ingombra e difficile da gestire!

    Gli automatismi possono essere di qualunque provenienza, e si possonoacquisire automatismi per qualunque ragione. Lavarsi le mani un automatismo,ma qualcuno se le lava per essere pi bello, qualcuno se le lava perch gliel hadetto la mamma, qualcun altro per un altro motivo ancora: lo stesso automatismosi appoggia dunque su basi diverse. L organismo per non acquisisce unautomatismo in modo casuale: i comportamenti coatti si appoggiano sulle funzionipsichiche, e lo stesso comportamento pu provenire da funzioni diverse; ilsostrato, insomma, pu essere molto diverso, per cui non si pu risalire perdeduzione dal comportamento al carattere.

    Le diverse funzioni psichiche si configurano in un movimento che si articolafra il primo piano e lo sfondo: come se la mente umana richiedesse un insiemedinamico in cui continuamente affiora qualcosa in primo piano e qualcosa va sullosfondo, tanto che quando una cosa rimane troppo tempo in primo piano, in generesi comincia a sentire un certo senso di scomodit. In questa logica si puimmaginare il carattere come una funzione che inizialmente si mette in primopiano rispondendo a un bisogno, poi piano piano si abitua alla posizione e se neappropria: un esempio politico di questo movimento il colpo di Stato.

    Se vero che la lettura della realt non deve essere tendenziosa, d altra parteleggere la realt senza metterci una partecipazione personale fa s che il mondorisulti poi rappresentato in modo completamente incomprensibile. Nella culturaoccidentale c stata a lungo una sopravvalutazione della neutralit fino a cercare,per esempio, di scrivere biografie seguendo un punto di vista assolutamenteneutrale, con il risultato che poi non si capiva chi fosse la persona in questione. Unalettura neutrale in realt priva di significato, come se a guardare fosse unamacchina da presa invece che un essere umano, e una macchina vede solo unaserie di particolari indipendenti tra loro, come negli esperimenti di Andy Warholcon la macchina da presa a inquadratura fissa3.

    Non esiste una lettura neutra della realt, tutte le letture sono soggettive, ladifferenza che possono esserlo pi o meno radicalmente: alcune sono propriotendenziose, come quelle dei regimi dittatoriali, che lo sono a tal punto da essere

    ridicole nella loro tragicit. Tutte le letture tiranniche della realt sono al limite delridicolo, e quando una funzione va in primo piano e non torna indietro sempreuna specie di colpo di Stato, una situazione di tirannide interna che altrettantostupida e crudele di quella esterna.

    Cos come un colpo di Stato non si risolve con un altro colpo di Stato, allostesso modo il carattere non si smonta dando il potere a unaltra funzione ediventando esagerati in un altro modo: si smonta piuttosto con un

    3Diceva Andy Warhol: Trovo il montaggio troppo stancante [] lascio che la camera funzioni fino a chela pellicola finisce, cos posso guardare le persone per come sono veramente. In.Tomkins, C. (1983),Vite davanguardia. John Cage, Leo Castelli, Christo, Merce Cunningham, Johnson Philip, Andy Warho l.Costa & Nolan, Genova.

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    depotenziamento energetico, togliendogli cio importanza. Bisogna smettere dialimentarlo energeticamente, e allora cade da solo, come i regimi autoritari chenon reggono le esigenze di uneconomia moderna.

    Disinvestimento e umorismo sono strumenti fondamentali a questo scopo:bisogna non prendere sul serio il carattere, e soprattutto non esagerare in unadirezione o nellaltra e stare per cos dire nel mezzo. In medio stat virtus, si dicevanel mondo classico. Questo arduo per gli esseri umani, per i quali di solito pifacile fare tanto o non fare niente, mentre difficile fare poco: pi facile cioesagerare che stare in equilibrio.

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    Il legame fra le persone comincia con quel fenomeno, che avviene fra madre ebambino nei primi mesi dopo la nascita, descritto dallattachment theory e a cuiquesta d il nome appunto di attaccamento. Lattaccamento unisce il figlio allamadre: ma come funziona, a che criteri deve corrispondere?

    Una confusione diffusa viene dal credere che l attaccamento sia una nozionecognitiva piuttosto che emozionale, mentre in realt attaccamento einnamoramento sono in un certo senso la stessa cosa: il bambino innamorato

    della mamma a cui attaccato. Quando non si attacca vuol dire che non siinnamora della madre, e allora sono guai: a una fidanzata di cui si innamorati siperdona tutto, ma senza innamoramento neanche se fosse perfetta andrebbe maibene.

    Un problema fondamentale dellessere umano lambivalenza emozionale: sele persone ci trattano bene le viviamo come amiche, se ci trattano male comenemiche. La mamma tratter il figlio necessariamente un pobene e un pomale: eallora il figlio come far? Da piccoli il legame il sine qua nonper sopravvivere, e seil bambino si allontana troppo dalla mamma finisce nei guai. Lattaccamentoinsomma una specie di ponte sulla distanza fisica e sulle differenze fra le persone,

    ma un ponte che traballa: il bambino trova davanti a s una passerella fragile, e ilsuo grosso problema proprio la gestione dellinevitabile ambivalenza sua e deigenitori, che rende il legame incerto.

    Come un computer, un organismo ha una parte visibile, il corpo, un hardware,e una che non si vede ma c, gli istinti, il software, che consiste in strutturememorizzate geneticamente e leggibili, predisposte alla gestione del corpo nelrapporto con il mondo esterno. Nella specie umana gli istinti fondamentali sonofame, fuga, territorio e sesso4: se consideriamo il legame come appoggiatobasilarmente sullistinto della fame, possiamo immaginare che, quando questa nonriesca a saziarsi realizzando cos un attaccamento sicuro, entrino in gioco intermini di supporto anche gli altri istinti fondamentali, e l attaccamento si tinga o

    di fuga, o di territorio, o di sesso.

    Il legame fra gli esseri umani, nel suo farsi originario, ha necessariamente duefacce: una costituita dal bisogno di vicinanza e laltra dalla necessit diseparazione. Pu non sembrare ottimale che un legame affettivo abbia questaltrafaccia, ma in realt la si pu considerare un po come le briglie del cavallodellamore: ci vuole un podi risentimento per potersi difendere dallalterit, unpodi diffidenza per non buttarsi a capofitto nelle cose, un po di disillusione peraccettare i difetti umani della persona da cui si separati per destino biologico elegati per necessit. Questi stati danimo sono essenziali per la sopravvivenza: la

    4Cfr. Lorenz, K. (1980), Letologia(trad. it.). Boringhieri, Torino.

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    realt psichica non potrebbe essere cos unidirezionale da apparire compatta,bisogna arrendersi al fatto che la dimensione umana definita da una costanteintegrazione di polarit, un work in progress appoggiato su un bisogno disopravvivenza, che corrisponde sul piano filosofico al concetto di intenzionalit dicui parla la fenomenologia5.

    Se si immagina che nel momento della nascita il cordone ombelicale vengasostituito da un cordone ombelicale psichico, anchesso a forma di tubo, dove unafaccia, quella interna, amore, e quella esterna divisa in tre parti, diffidenza,amor proprio e disillusione, limmagine del tubo permette di rappresentarsi lideache ci pu essere una parte in primo piano e le altre due in secondo piano, e chequindi la stessa configurazione si pu presentare in tre modi allapparenzadifferenti.

    Non si sa come si formi precisamente il carattere, per ci si pu plausibilmenteriferire ai tre stili di attaccamento insicuro dellattachment theory di Bowlby, e sipu immaginare che il carattere compensi le difficolt della persona di gestirelinsicurezza del legame rinunciando a fare i conti con quello che c e assestandosicon atteggiamenti compensativi su una visione acritica e pregiudiziale della realt.

    Bowlby osserva, che quando lattaccamento non sicuro ma compensato daspecializzazioni, si presentano tre tipi di alternative, che chiama attaccamentoambivalente, evitante e disorganizzato (Bowlby, 1978, 1983, 1989), che si possonoimmaginare connesse con stati danimo di amor proprio, diffidenza e disillusione.Dire immaginare importante, perch attaccamento un termine che fa capo aun pensiero digitale, mentre stato danimo appartiene allarea analogica:ricondurre in maniera biunivoca un attaccamento a uno stato danimosignificherebbe trasformare questultimo in un elemento digitale, sottraendoglitutto il suo portato soggettivo. Digitale e analogico sono dimensioniincommensurabili, cio non riconducibili a una sola, e possono essere connessesolo contingentemente come opposti dialettici6: che poi esperienzialmente siriscontri come agli eventi digitalizzabili corrisponda in genere un certo tipo diemozione un altro discorso. Razionalismo ed empirismo (epistemologie deldigitale e dellanalogico) restano comunque come rette parallele, anche setendenzialmente sincontrano allinfinito.

    Lattaccamento ambivalente, che, come vedremo, produce caratteri disentimento, compensato da un atteggiamento di grande amor proprio, con cui ilbambino stabilizza il miscuglio di amore, dolore e rabbia che prova per la madre, equesto d luogo al viziodellorgoglio.

    5Cfr. Brentano, F. (1977), La psicologia dal punto di vista empirico(trad. it.). Laterza, Bari.6Lincommensurabilit un concetto matematico che indica grandezze che, come il raggio e lacirconferenza del cerchio, non hanno un minimo comun denominatore e che quindi non possono esserecommensurate una allaltra, cio misurare con lo stesso metro: sono quindi due realt necessariamentedistinte, necessariamente opposte, la cui relazione pu essere solo dialettica, e che pertanto, come tesi eantitesi, possono unirsi solo sul piano della sintesi. Opposti dialettici sono contenuto e forma: a ognicontenuto corrisponde una forma e viceversa, ma sono realt che non possono risolversi sullo stessopiano di conoscenza.

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    Si pu immaginare che lattaccamento ambivalente sia un legame che sopportale oscillazioni emozionali del ponte per mezzo della capacit di vicinanza e diintensit emotiva: se la mamma lo tratta male, il bambino si arrabbia ma rimanecomunque legato a lei da un forte amor proprio che riesce a contenere il bello e ilbrutto, il buono e il cattivo. Guardando dal punto di vista degli istinti fondamentali,lamor proprio si pu immaginare appoggiato sullistinto sessuale, che compensacon lattrazione le asperit del rapporto.

    Lattaccamento evitante che, come vedremo, genera caratteri di pensiero compensato dalla diffidenza, e lavarizia, che trattenere pi di quello che unanecessaria prudenza consiglierebbe, il vizio corrispondente: come se il bambinodicesse: S, c un ponte, lo vedo, ma io rimango di qua. Rimanendo sulla suasponda, il bambino non risente delle fluttuazioni del ponte, ma neanche raggiunge

    laltra riva, e copre labisso della distanza col pensare laltra persona, invece diarrivare fisicamente fino a lei. Non che non investa emotivamente, solo unproblema di distanza: voler bene a qualcuno da dieci metri di distanza differentedal volergli bene da un metro, e qui la prudenza della diffidenza tiene a bada ilpericolo e il dilagare della paura. Una volta costituito il legame (il quale, come gidetto, si pu immaginare che nellistinto della fame abbia la sua base), laltroistinto fondamentale di appoggio sembra essere qui la fuga, e la prudenza lostrumento che rende possibile il legame stesso.

    Lattaccamento disorganizzato che, come vedremo, genera caratteri diazione, funziona in modo diverso dalle altre due modalit: si riscontra qui unaspecie di scarsa congruenza emozionale nella relazione, nel senso che, senellattaccamento ambivalente e in quello evitante la persona quando vienetrattata male, come prevedibile, rimane pi o meno ferita e compensa questaferita, nellattaccamento disorganizzato come se la persona non rispondessecongruamente allinterazione, come se la reazione a quello che fa laltro fosse unpofuori asse, e il non entrare in risonanza con il su e gi della relazione stabilizzi ilponte. Questo sottende presumibilmente una disillusione di base nei confrontidellinterlocutore, che non viene investito di una aspettativa idealizzata. La suaconquista, come rimedio alla situazione, si potrebbe connettere con listintoterritoriale.

    Lattaccamento disorganizzato compensato da un atteggiamento disilluso,che vissuto a prescindere dalle contingenze come se la disillusione fosse

    comunque un dato di fatto del rapporto intersoggettivo, diventando avidit, cosache non semplicemente prendere, ma prendere pi di quanto serva, altra pesantesindrome esistenziale.

    C insomma chi si attacca alle persone in un modo e chi in un altro. Perbrevit e volendo esagerare in una definizione identitaria si potrebbe dire che cisono gli appiccicosi, gli evitanti e i controllanti: gli appiccicosi utilizzanovicinanza e intensit emotiva per superare le difficolt e tenersi legati, gli evitantistabilizzano la relazione con una distanza controllata e con l uso del pensiero, icontrollanti invece stabilizzano la relazione cercando di essere ugualiallinterlocutore o, nella maggioranza dei casi, cercando di farlo diventare uguale aloro.

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    Ci sono tre tipologie di carattere, e ogni tipologia a sua volta si articola in trecaratteri diversi con differenti sfumature emozionali che costituiscono nove

    funzioni,cio attivit psichiche che producono fattori di stabilit: i caratteri poi sisuddividono con la stessa logica in tre sottotipi e si arriva cos a ventisette aspetticaratteriali ben osservabili, mentre ulteriori articolazioni sfuggono a unriconoscimento affidabile.

    I caratteri sono configurazioni profonde che non si vedono tanto facilmentedallesterno: ci si mette in coppia per differenze, e siccome in genere crediamoinvece che gli altri siano solo una variazione sul tema di noi stessi, nella relazionepossono venire fuori abissi di mancanza di comprensione. Per esempio, per unapersona con attaccamento evitante che ha una fidanzata con attaccamentoambivalente, ed cronicamente risentita, averla a una distanza di cinquanta

    centimetri o di cinque metri fa parecchia differenza! Lei tende a combattere con leunghie la distanza, quella stessa distanza che il fidanzato evitante ha per difendersie senza la quale completamente disarmato! Ognuno ha i suoi strumenti e cerca disopravvivere come pu.

    Se insomma nellattaccamento ambivalente, dato che insito nella sua naturanon smorzare i toni, le tensioni tendenzialmente si potenziano e si genera uno stiledrammatico, nellattaccamento evitante almeno in apparenza tutto emozionalmente pacato, mentre nellattaccamento disorganizzato ilcomportamento risulta energetico ma emozionalmente non del tutto congruo, nondrammatico n neutro ma fondamentalmente pragmatico7.

    7Per fare un esempio storico, Alessandro Magno visit il santuario di Gordio, dove si conservava unnodo inestricabile legato alla leggenda che chi lavesse sciolto avrebbe conquistato il mondo: lui risolsela questione tagliandolo in due con la spada.

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    Quando il bambino nasce come se l insieme madre-figlio si rompesse, e si puimmaginare o che il bambino resti con la sensazione di essere solo un pezzettino ela mamma la parte pi grande, o di essere lui stesso la parte importante. Se ilbambino si sente la parte piccola, la mamma sar idealizzata e meravigliosa (intermini soggettivi lesperienza sar di attrazione, e listinto fondamentale diriferimento il sesso), o temuta come qualcuno di straordinario ma di cui non ci sipu tanto fidare (lesperienza sar la paura e listinto di riferimento la fuga).

    Quando invece il bambino nasce sentendosi una parte non inferiore dellinsieme,laltra parte non viene idealizzata, e allora la mamma unalterit da cuipresumibilmente non c da sperare molto: in questo caso non ci si pu veramenteaffidare, e prendere il controllo della situazione sembra lunica via duscita (lacomplessa configurazione emozionale sar qui quella della territorialit).

    Heinz Kohut, uno psicanalista che ha studiato il fenomeno del transfert8conmolta cura, ne ha descritto tre tipologie ben differenti fra loro, il transfertidealizzante, il transfert speculare e il transfert gemellare, che sembranocorrispondere appunto a queste tre eventualit (Kohut, 1971):

    nel transfert idealizzantesi vuole dallaltro quello che si potrebbe avere da un

    personaggio idealizzato, da un genitore meraviglioso, cio un amore assoluto estabile che permetta la fusione. Ma quale tipo di attaccamento pu aver nutritoquesto processo di idealizzazione? Si pu immaginare che sia lattaccamentoambivalente, e che il transfert idealizzante lo compensi con lamor proprio,sfuggendo idealmente dalla parte aggressiva dellaltro e esagerandone la parteamorosa9. Loperazione funziona in due sensi: si pu anche idealizzare laltroallinverso, come una persona meravigliosa che non si comporta come dovrebbe, eallora lamor proprio offeso e vendicativo diventa risentimento;

    il transfert speculare in un certo qual modo alluso nella favola di Biancanevee i sette nani. La matrigna chiede sempre allo specchio magico: Specchio specchiodelle mie brame, chi la pi bella del reame?. Lattaccamento evitante unattaccamento da lontano, e nel transfert speculare la persona non vuole essere

    8In psicoterapia c una nozione fondamentale, che stata una delle scoperte pi straordinaria di Freud,cio il transfert. Come lattaccamento, anche il transfert non una nozione cognitiva, ma esistenziale:avere un transfert con qualcuno, per esempio un transfert paterno, significa che da questa persona sivogliono le stesse cose che si volevano dal padre. Un cliente non crede che loperatore daiuto sia ilproprio padre, ma vuole da lui quello che voleva da suo padre. Daltra parte, se il cliente ha un transfertgenitoriale, loperatore daiuto ha un transfert filiale, cio vuole dai clienti quello che vorrebbe dai proprifigli. Insomma, una relazione cliente-operatore lincrocio di due flussi di desideri: i desideri che ilcliente ha gi sperimentato nella sua relazione con i genitori, diretti ora verso una figura genitoriale, e idesideri che loperatore avrebbe verso i propri figli, diretti verso la figura filiale del cliente.9Per esempio, in una scena del film Ilpapocchio Mariangela Melato d uno schiaffo a Renzo Arbore, cheprima reagisce con meraviglia: Ma mi ha dato uno schiaffo! A me!. E poi sorride e dice:No, non possibile.

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    amata in carne e ossa come in un attaccamento ambivalente, ma le basta esserericonosciuta dallaltro, che uno specchio, magico ma solo specchio, cio unoggetto, e con un oggetto si pu sempre avere a che fare, perch a differenza degliinterlocutori umani se ne sta buono buono10, anche se, come lo specchio dellamatrigna, magari risponde: Biancaneve!. Anche gli specchi alla fine sono pocoaffidabili, e la diffidenza cronica e razionalizzata risulta aver sempre l ultimaparola!

    nel transfert gemellareforse la connessione con lattaccamento disorganizzato meno immediata: se si pensa per che qui non c congruenza emozionalenellinterazione e quindi non si pone tanta affidabilit nel comportamento deglialtri, la disillusione comporta che il meglio che ci si possa aspettare che l altro siaun gemello, uno uguale, qualcuno di cui proprio per via delladesioneincondizionata che luguaglianza implica, ci si possa fidare. In questo caso il tema

    diventa quello delluguaglianza, che pu essere messa in atto, in vari modi cherisultano congrui alla territorialit.

    Per farla molto breve, i tre tipi di transfert11si possono vedere come tre tipi didesideri:

    la persona desidera che laltro sia cos grandioso da poterla amareincondizionatamente, e soddisfarne cos lamor proprio;

    la persona desidera che laltro sia cos lungimirante da poterla capire, cioapprovare, incondizionatamente, e placare cos la sua diffidenza;

    la persona desidera che laltro sia cos uguale a lei da poterle aderireincondizionatamente, e compensare cos la sua disillusione.

    Ogni persona vuole soddisfare tutti e tre questi desideri, ma uno di questi lovuole soddisfare pi degli altri, e ci sono quelli che in primo luogo tengono a essereamati, quelli che tengono a essere capiti, e quelli che tengono all adesionedellaltro.

    I caratteri di coloro che tengono tanto ad essere amati si possono definiresentimentali. Sono quelli che hanno molta dimestichezza con le margherite:Mama, non mama, mama, non mama, mama, non mama. Quando si finisce lamargherita, se ne coglie unaltra e ci si dice: Dovero rimasto? Non mamava, alloraricomincio da mama: mama, non mama, mama, non mama.

    I caratteri di quelli che praticano un transfert speculare, che cio vogliono

    soprattutto essere capiti, si possono chiamare di pensiero. Invece di sfogliare lemargherite si dicono magari: S, mi ama, ma da che dipende? Cosa vuol dire?Quanto durer? un fatto chimico-fisico, oppure dipende dalle fasi della luna, o dache altro...?.

    10A questo proposito utile ricordare luso del computer nella comunicazione assistita con personecon sindromi autistiche, dove parlare con un oggetto invece che direttamente con un interlocutoreumano riduce il tasso di ansia e permette al paziente di esprimersi.11Essendo una proiezione, il transfert sempre un equilibrio delicato, e la frustrazione lo purapidamente cambiare di segno: in un attimo il cliente si pu rivoltare contro il terapeuta. Lo idealizzapositivamente finch va nel verso delle sue aspettative, mentre appena queste sono frustrate,rapidamente proietta su di lui una figura genitoriale nemica e, al limite, persecutoria, con cui il transfertdiventa di segno negativo.

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    I caratteri di quelli con transfert gemellare come se pensassero: Non cmica da aspettarsi niente di speciale da lei, solo una come me: o dirigo io questorapporto e faccio s che andiamo di pari passo, o non ne verr fuori niente dibuono, e questi si possono chiamare dazione.

    Freud chiamava queste tre categorie caratteri centrati sullamore,sullindipendenza, e sul potere (Freud, 1989): il transfert speculare il topdellindipendenza, perch la persona si fa specchiare ma rimane di qua dal ponte,mentre nel transfert idealizzante le persone si vogliono fondere amorosamentecon loggetto della proiezione che considerano talmente meraviglioso, e neltransfert gemellare ricercano unadesione acritica, che segnata dal tema delpotere.

    Insomma, si compensa lambivalenza emozionale, cio il ponte che barcollasotto la spinta delle emozioni12, o mettendosi al di sopra dellesperienza instabile,come i caratteri sentimentali, che fanno leva sulla forza dell attrazione, o facendoun passo indietro, come i caratteri di pensiero, specialisti in fuga, o, come icaratteri dazione, specialisti nella gestione del territorio, facendo come uncontromovimento: il ponte oscilla di qua e loro si muovono di l e mantengonolequilibrio come i marinai su una barca che beccheggia. La cosa importante datenere presente che i caratteri appunto non sono altro che tentativi dicompensare lambivalenza del legame, specifiche modalit che abbiamo sviluppatonel rapporto con la madre agli inizi della nostra vita, presumibilmenteappoggiandoci a diverse risorse istintuali dellorganismo.

    12Occorre ricordare che le emozioni dal punto di vista biologico sono, per cos dire, i softwaredellorganismo, che nei mammiferi superiori sono quattro: fame, fuga, territorio e sesso.Senza il softwaredi scrittura, per esempio, non si scrive su un computer, ma quando si apre Word, arrivauna pagina pronta per scriverci sopra. Negli esseri umani un po la stessa cosa: quando entra infunzione un software, lorganismo pronto per fare qualcosa; fame, fuga, territorio e sesso sono i nomidelle attivit che questi softwareorganizzano. A questi quattro istinti corrispondono quattro famiglie diemozioni che ne sono il vissuto soggettivo. Le emozioni della fame saranno bisogno, desiderio,mancanza, dolore, tutte variazioni appunto sul tema della fame: sono emozioni, non concetti. Le

    emozioni della fuga saranno paura, sospetto, incertezza, angoscia, terrore, e cos via. Le emozioni delterritorio sono di due tipi: bisogna tener presente, infatti, che per avere un territorio bisognaconquistarlo, e allora si capisce che ci saranno due tipi di emozioni completamente diverse per le duefacce della territorialit, che sono conquistare un territorio e difenderlo. Lemozione della conquista iltrionfo, lemozione della difesa la rabbia che si prova quando si viene aggrediti, ed importante capireche due emozioni cos diverse sono al servizio dello stesso istinto. Le emozioni relative alla sessualitsono meraviglia, attrazione, piacere, eccetera. Incidentalmente, i cosiddetti problemi sessuali non sonoquasi mai sessualiin senso stretto, ma il pi delle volte sono difficolt di gestione degli altri istinti: se siarriva fino al sesso, l in genere i problemi non ci sono pi. Il problema che gli istinti sono appoggiatiuno sullaltro, e prima di arrivare al sesso devi avere la gestione del territorio, quella della fuga e quelladella fame e molto spesso queste gestioni sono insufficienti. Le difficolt non di rado insomma sonoappoggiate su unincapacit di gestire listinto della fame: bisogno, bisogno, bisogno. Oppure della fuga,paura, paura, paura non gestita. Sarebbe come dire: quando andiamo a scuola prima andiamo alleelementari, poi alle medie e solo alla fine alluniversit... Questo sarebbe opportuno anche sul piano delleemozioni, dove invece si saltano parecchi passaggi.

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    I tre atteggiamenti compensativi si riferiscono alla relazione con laltro, e ladifferenza fra chi centrato sullamor proprio, chi disilluso e chi diffidente, nello stile dellamore:

    la persona centrata sullamor proprio, cio con un carattere di sentimento,idealizza loggetto damore, che diventa una sorta di divinit, il che le permette pifacilmente di passar sopra allambivalenza. In virt di questo, per esempio unfidanzato pu essere perdonato, anche se fa molte sciocchezze;

    anche per un diffidente, cio con un carattere di pensiero, loggetto damore idealizzato in un personaggio straordinario, ma una divinit su cui non ci si pufar conto; una divinit che pu diventare terribile da un momento all altro, percui la cosa migliore in definitiva stare a distanza di sicurezza;

    per un disilluso, qualcuno cio con un carattere dazione, loggetto damoreinvece non idealizzato, ed in fondo qualcuno come lui: il fatto che l altro sia

    nientaltro che questo normale, ma, se lo confrontiamo con chi nell altro vedeuna divinit, si capisce che ha bisogno di sostituire con molta quantit la scarsezzadi una qualit superiore che laltro gli offre13.

    Trattandosi di compensazioni per mancanza di un attaccamento sicuro, la via ditrasformazione non pu essere semplicemente cambiare il modo di compensare:avere un carattere di pensiero non meglio che averne uno di emozione o diazione. Lobiettivo del cambiamento sarebbe arrivare appunto a un attaccamentosicuro dove si utilizzino al meglio sentimento pensiero e azione, cosa chenellesperienza pratica si conosce come punto di tendenza.

    Dal punto di vista concreto lattaccamento sicuro corrisponderebbe a una buonaautoregolazione organismicadi base, ovvero a quellorganizzazione dellorganismoa livello fisiologico fondata sullemergenza dei bisogni, e darebbe luogo a unapersona pi flessibile: lattaccamento sicuro non sarebbe cio quello senzainsicurezze, ma quello che permette di sopportarle.

    In un taglio fenomenologico si pu immaginare che questo si ottenga attraversola pratica dalladattamento creativo, che non ladattarsi nel senso di piegarsiallinevitabile, ma nel senso di accettare di doversi inventare quello di cui c bisogno volta per volta: la relazione daiuto, infatti, per lo meno quella aorientamento fenomenologico esistenziale, non serve per riuscire a evitare dicadere nelle buche della vita, ma per imparare a uscirne fuori.

    chiaro che tante cose offendono gli essere umani: il vero problema cosa sene fanno poi di questa offesa, perch la necessit esistenziale non che non accadadi venir offesi, ma solo quella di non rovinarsi tutta la giornata, o peggio, perquesto.

    I caratteri in definitiva non sono altro che il precipitato di varie tipologie diattaccamento e di varie modalit di transfert, che diventano varie modalitautomatiche di stare in relazione: il carattere dunque sostanzialmente un modoripetitivo di comportarsi con gli altri, ma le attivit ripetitive sono quelle che sisono affermate nella storia della persona e sono per questo diventate doc, ciogaranzia di qualit, e quindi difficilmente abbandonabili. Proprio in quanto

    13Cfr. Quattrini, G.P. (2007), Fenomenologia dellesperienza, Zephyro Edizioni, Milano.

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    ripetitivo a prescindere dalle specifiche situazioni, il carattere disfunzionale: lapersona ha reazioni autoriferite e non relative al contesto, mentre la logica dellasopravvivenza richiederebbe di reagire in maniera funzionale alla situazioneutilizzando tutte le esigenze dellorganismo.

    Ricapitolando, tre sono le sfumature affettive che costituiscono laltra facciadella medaglia: una lamor proprio, unaltra la diffidenza, e unaltra ancora ladisillusione. Non dato sapere perch tre e non di pi, ma dal punto di vistabiologico si pu immaginare che abbia a che fare con gli istinti fondamentali di fugaterritorio e sesso. Bisogna comunque tenere sempre presente che il tema caratterenon una teoria scientifica, ma una rappresentazione narrativo-metaforica diqualcosa che si presenta direttamente allesperienza.

    Fermo restando che si tratta di metafore e che le metafore non sono descrizioni,stante cio che il fenomeno secondario rigorosamente soggettivo14, per evocarelesperienza dei tre stati danimo base dei caratteri si potrebbero proporre questefantasie:

    lamor proprio si pu immaginare per esempio con un respiro alto e un odoreprimaverile e un poacuto;

    lodore di diffidenzasi pu immaginare pi basso, come un odore che striscia,un odore di biblioteca, di officina, di locali chiusi: un odore un po stantio, fra ilcupo e il meccanico, un odore non fatto per profumare;

    lodore di disillusionesi pu immaginare poi come un misto fra il leggero e ildoloroso, un odore che lascia liberi: c una sensazione di libert intorno allepersone di azione, una sensazione che si pu fare, che allo stesso tempo senzaelevazione

    Si tratta naturalmente di immagini con un portato analogico, messe quinellintento di iniziare una catena associativa che porti il lettore nel luogo del suospecifico vissuto di fronte a persone in carne ed ossa con il loro specifico carattere,piuttosto di rimanere nel campo dellastratto.

    La cosa pi semplice per aiutare a chiarire cosa sia il carattere uscire dal temadella personalit intesa come identit: il carattere non va confuso con lecaratteristiche della personalit, perch il carattere non esiste di per s, uninclinazione, cio semplicemente una potenzialit affidata a una liberariconferma del proprio automatismo da parte della persona stessa, alla cui

    previsione di realizzazione si pu applicare solo il calcolo delle probabilit!

    Il carattere, avendo a che fare con lo stile di comportamento della persona e noncon le sue modalit contingenti di gestione, non mai identificabile con qualcosa dioggettivo, e per riconoscerlo bisogna lasciare da parte la testa e usare il naso,imparando a sentirne lodore15. Il carattere non definito dalle sue caratteristiche,anche se ha delle caratteristiche: si tratta evidentemente di un paradosso, ma la

    14Per Brentano il fenomeno si distingue in primario, loggetto fuori di noi, e secondario, leffetto che ci fainternamente (La psicologia dal punto di vista empirico (trad. it.), (3 voll.), Laterza, Roma, 1997).15Gi nei bambini di pochi mesi, anche se non fanno nulla di molto definito, sembra di poterlo vedereabbastanza bene nello sguardo: qualcosa che ha a che fare col campo di forza che mette in ponte, e nonaiuta dargli connotati digitali.

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    logica paradossale lunica che funziona davvero sul piano degli insiemi, come sisa bene nella terapia sistemica16.

    Non certo necessario per vivere riconoscere i caratteri delle persone, sia benchiaro, quello che importa rendersi conto di cosa succede con le persone a cui si legati, cio che cosa vuole laltro e che cosa si disposti a dare. Rendendosi contodi che tipo di transfert si ha verso i genitori e verso i figli, ci si rende conto di cosaper automatismo si vuole in genere dall altro: anche con gli amici e con i propripartner valgono infatti le stesse variazioni17 del legame nelle sfumature di fuga,territorio o sesso.

    estremamente importante rendersi conto di cosa passi all interno della coppiasul piano delle aspettative implicite di ognuno, ahim inesorabilmente diverse,

    perch altrimenti le persone si fanno del male in modo insensato, ma proprioinsensato e per niente: quando non si Narciso infatti, non ci si innamora dellapropria immagine allo specchio, ma di qualcuno che veramente differente, che fadelle cose che magari personalmente non si farebbero mai, e per un posi viaggiasullonda della meraviglia. Dopo un po per questa differenza incomincia astridere e, a un certo punto, laltro non si sopporta pi proprio perch fa quellecose che ci erano piaciute tanto18.

    16Selvini Palazzoli, M., Boscolo, M., Cecchin, L., Prata, G.F. (1975), Paradosso e contro paradosso,Feltrinelli, Milano.17Se genitori e figli rappresentano lasse verticale dei legami, fratelli e amanti rappresentano quelloorizzontale: anche qui il legame sottende trasferimenti di nuclei di senso archetipici e comporta le stesseproblematiche dellattaccamento.18Nella terapia di coppia una cosa che funziona mettere luno di fronte allaltra. Lui dice: Lei fa sempredelle scene in piazza ecc. A questo si potrebbe replicare: Ma scusa, quando ti sei innamorato di lei, checosa ti piaceva?. E lui: Ah, lei era cos meravigliosamente spontanea, diretta ecc.. E dunque: Ah s, ciole stesse cose che tu stai criticando: e allora come stanno insieme queste cose?. Allora lui potrebbeincominciare ad ammettere: Eh gi, s, vero.... Sono entrati come soldati in guerra e pu darsi cheescano chiedendosi: E ora dove si va?, perch si sono ricordati dellinizio del loro rapporto, e che sierano piaciuti per la grande differenza tra loro.

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    Mentre Jung a proposito del carattere ne distingueva due tipi fondamentali,estroversi e introversi, ulteriormente declinati poi da quattro categorie 19, le tretipologie, di sentimento, di pensiero e di azione, sono state cos descritte, fra glialtri, sia da Freud (1989) che da Karen Horney (1971) che da Claudio Naranjo(1996): si possono considerare caratterizzate da tre stati emotivi di base che, unavolta sposati dalla persona in modo acritico, diventano passioni20. Le passioni, cio,sono inevitabilmente destinate a diventare qualcosa che non pi al servizio della

    vita, ma che prende la vita sotto il suo controllo, e quello che era semplicementecoinvolgente diventa allora una coazione comportamentale, una tendenzafortissima a trovare significativo e soddisfacente reagire alle situazioni sempre inquel dato modo.

    Ora, una delle infinite stranezze della mente umana che a livellointrapsichico le cose si possono posizionare in tre maniere diverse:

    unemozione per esempio si pu presentare semplicemente come , inmaniera egosintonica, cio in sintonia con la posizione dellio. Ad esempio unapersona arrabbiata e si presenta arrabbiata;

    oppure si pu presentare in maniera rimossa. Rispetto alla posizione

    intrapsichica che ognuna delle tre emozioni base pu avere, la rimozione, che unsistema di difesa per gestire le situazioni attraverso un riposizionamento deglielementi intrapsichici, generalmente considerata il sistema di difesa conconseguenze meno problematiche. Rimuovere un modo relativamente pocopatologico di gestire i contrasti interiori. Questo si pu capire facilmente: in effettirimosso significa tolto via dal campo visivo e, secondo un antico detto, lontanodagli occhi, lontano dal cuore;

    per gestire lassetto interno, la mente umana ha poi un altra modalit, che sichiama formazione reattiva. Per esempio, una persona molto arrabbiata mainvece di fare trasparire la sua rabbia si mostra estremamente tranquilla: nellaformazione reattiva cio si ostenta tutto il contrario di quello che si ha, e lo si fa inmodo credibile21.

    Detto in maniera figurativa, se mettiamo su un tavolo un bicchiere, apparecome un bicchiere, e questa la posizione, diciamo, egosintonica delloggetto. Se locapovolgiamo invece sembra una base dappoggio: lo stesso identico oggetto, maappare in una funzione completamente differente, ed quella che si chiama inpsicologia laformazione reattiva. Coperto poi da un panno, sembra solo un rilievo

    19Jung, C.G. (1989), Tipi psicologici(trad. it.), Boringhieri, Torino.20Avere una passione, un qualcosa che coinvolgendo fortemente dia senso alla vita, infatti unatendenza basilare dellessere umano.21Non come Lady Macbeth, a cui Shakespeare fa dire: No, io Duncan non lho visto, ero qui di passaggio,non ho visto niente e nessuno, e dopo un po che lei si sgolata a dire che non ha visto nessuno, dalfondo della scena qualcuno commenta: ho limpressione che la signora protesti un po troppo.

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    sul tavolo: eppure lo stesso oggetto. Questa posizione in termini psicologici sichiama rimossa. La stessa identica cosa pu assumere dunque tre forme tantodifferenti una dallaltra da non essere imparentabili. Siccome a livello psichicotutto si presenta in ognuna di queste tre forme, vuol dire che qualunque fenomenosi moltiplica per tre: di partenza abbiamo tre basi emozionali, la diffidenza, ladisillusione e lamor proprio, e siccome ognuna di esse si pu manifestare in questetre forme differenti, si arriva cos a nove stati danimo che rappresentano appuntole nove funzioni dellio, i nove ministeri del governo della personalit.

    Se agli stati emotivi di base, connessi con i tre tipi di attaccamento diamodunque i nomi di amor proprio (attaccamento ambivalente), diffidenza(attaccamento evitante), e disillusione (attaccamento disorganizzato), questi tre,moltiplicati per tre dalle possibili posizioni che possono assumere a livello

    intrapsichico, diventano nove funzioni psichiche22, che si convertono poi conlinvestimento narcisistico in nove passioni. Tutte le funzioni fisiologiche sononecessariamente coinvolgenti, altrimenti difficilmente sarebbero espletate come sideve, e dal coinvolgimento alla passione la strada breve: le nove funzioni,convertite in passioni, attraverso un processo di inflazione danno luogo a novecaratteri.

    22Le emozioni sono dotate di energia e dirette a uno scopo, anche se non con modalit precostituite: in

    base a questo possono essere considerate il corrispettivo in campo psichico di quello che sono gli organiper il corpo, cio delle funzioni organismiche. Se metaforizziamo lio come se fosse il governo dellapersonalit, possiamo immaginare che come un governo opera attraverso i suoi ministeri, lio operiattraverso le sue funzioni, che, senza essere dimostrabili, possono essere riscontrate empiricamente ericondotte al tema dei tre stati emozionali di base. Si pu allora immaginare che le nove funzioni delliosiano:1. funzione normativa, disillusione in formazione reattiva;2. funzione autostima, amor proprio egosintonico;3. funzione di autorappresentazione, amor proprio rimosso;4. funzione di autoalleanza, amor proprio in formazione reattiva;5. funzione analitica, diffidenza egosintonica;6. funzione di autoprotezione, diffidenza rimossa;7. funzione di evitamento, diffidenza in formazione reattiva;8. funzione territoriale, disillusione egosintonica;9. funzione omeostatica, disillusione rimossa.

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    Carattere un concetto che si ritrova in culture e tradizioni diverse indiverse modalit e con diversi intendimenti: una delle tradizioni pi articolate aquesto proposito quella dellenneagramma, dove vengono descritti nove caratteridiversi con specificit molto delineate, cosa che nella pratica psicoterapeutica nepermette un uso analitico nella relazione fra le persone e offre indicazionifunzionali.

    Pare che lenneagramma come sistema di conoscenza abbia avuto origine nellacivilt babilonese, dove si sono trovati reperti con limmagine della stella a novepunte: quello che si sa a proposito stato tramandato oralmente dalla tradizioneSufi23fino a quando Claudio Naranjo (1996) lha messo per iscritto.

    Il Sufismo una cultura che non fondata su un pensiero razionale deduttivo,trattandosi di insegnamenti esperienziali tramandati per di pi per via orale. Latradizione Sufi presumibilmente precedente allera greco-romana, e collegata allosciamanesimo dellarea mesopotamica: sono comunque supposizioni, in quanto diquesto movimento non ci sono rimaste tracce scritte, essendo il Sufismo unaconoscenza che procede per via rigorosamente esperienziale e che viene

    tramandata per via esoterica24

    .

    Lo sciamanesimo sembra essere lo stadio iniziale di tutte le civilt: usa unsistema di conoscenza di tipo analogico, molto precedente allo sviluppo dellaconoscenza per via digitale. Lo sciamano era il membro della trib che detenevaogni genere di sapere, naturalistico, medico e religioso, e specialmente la visione acavallo fra il mondo normale e quello dei pazzi.

    Anche se in termini inevitabilmente approssimativi, si potrebbe dire che in unmomento posteriore allo stadio sciamanico25i greci abbiano rappresentato ladifferenza fra normalite folliacon Apollo e Dionisio: Apollo tiene il controllodelle forme in funzione del mantenimento della bellezza; Dioniso, dio

    dellubriachezza, irrompe e sovverte lordine delle cose in nome della forza dellanatura26. Ogni festa una situazione in cui implicitamente si spera in una certafioritura dionisiaca, permessa oggi in Occidente ufficialmente solo nel Carnevale etollerata appunto nelle feste, in quanto il dionisiaco col tempo stato ritualizzato econtenuto, e neutralizzato cos nella sua componente eversiva. Chiunque abbia

    23 Ne accennano per scritto Gurdejieff e Ouspensky, senza dare per indicazioni esplicite a riguardo(Ouspensky, P.D. (1976), Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio, Roma).24Linsegnamento di Aristotele constava di due parti, quella essoterica, scritta, rivolta a un pubblicolargo, e quella esoterica, che si svolgeva nella relazione diretta fra maestro e allievo. Si intende oggi peresoterico tutto quello che affidato allesperienza diretta.25Cfr. Colli, G. (1975), La nascita della filosofia, Adelphi, Milano.26Cfr. Nietzsche, F. (1967), La nascita della tragedia, Adelphi, Torino.

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    partecipato a una festa, attraverso lalcool e il ballo conosce lesperienza di unamodesta rottura del senso della normalit, ma magari per il resto della sua vitasociale fa di tutto per tenersi il pi possibile controllato: questo tentativo dimantenere una stabilit rassicurante alimenta forme di rigidit, che vengonoamministrate proprio dal carattere. Il carattere soffoca le manifestazionidionisiache, una repressione che spesso col tempo si impara anche ad apprezzareper i suoi effetti tranquillizzanti.

    La storia dellumanit presenta un costante tentativo di alleggerire la gabbiache lapparenza comporta senza bisogno dei supporti psichedelici, dallalcool nelmondo cristiano a quelli tipici dellesperienza sciamanica27in altre parti delmondo, ma attraverso modalit autogene, dalla meditazione allindagine filosofica,alla pratica psicoterapeutica: andare verso lautoregolazione organismica28e

    tornare verso lorigine della conoscenza sono percorsi analoghi.

    Probabilmente nellOccidente, dominato dal pensiero cristiano, il punto divista dellenneagramma non stato assunto come forma di conoscenza perchlapparato ideologico cristiano, la cui discriminante la colpa, ha convertito icaratteri in peccati. Si tratta di un ragionamento entro certi limiti comprensibile,dato che in una logica aristotelica certi comportamenti sono errori e in un certosenso peccati: questo per solo se li si considera in modo assoluto. In realtbisogna rassegnarsi al fatto che sbagliare comunque inevitabile e quindiaccettabile, ma bisogna rischiare di sbagliare con attenzione, con coscienza, conresponsabilit, e questo un punto di vista inaccettabile per unottica aristotelica efideistica quale il cristianesimo, dove giusto e sbagliato non possono abitare nellostesso luogo.

    La psicoterapia si innesta sulla tradizione medica meno di quello che potrebbesembrare dalla sua storia, ed vicina piuttosto alla radice sciamanica delle culture:Freud era un medico, ma anche se non osservante, era di tradizione ebraica, e unrabbino molto pi vicino a uno sciamano di quanto non lo sia un prete cristiano,per lo meno per quanto riguarda luso della logica paradossale invece di quellaformale, di tradizione aristotelica. Gli studi psichiatrici di Freud si sono sviluppatiintorno al tema dellisteria, che possiamo definire unesperienza entro certi limitidionisiaca, anche se vissuta a livello sintomatico: interessante vedere come,insieme alle varie culture, anche le nevrosi si siano modificate nel corso del tempo,

    e come oggi al posto dellisteria prevalgano le depressioni, una repressionedivenuta ormai spontanea, cio automatica, del dionisiaco.

    Lenneagramma un sistema per ricondurre il mondo psichico alle variecombinazioni di tre forze, positiva, negativa e neutra, iscritte in uno schema chepu mostrare come si compongano variamente fra loro. Questo implica che daquesto punto di vista tutti i fenomeni psichici hanno le stesse componenti di base:le conoscenze a proposito delle diverse combinazioni delle tre forze rimangononellarea ancora sconosciuta della tradizione in gran parte esoterica

    27Cfr. Naranjo, C. (1973), The healing journey, Ballantine Books, New York.28Perls, F., Hefferline, R.F. e Goodman, P. (1971), Teoria e pratica della psicoterapia della Gestalt,Astrolabio, Roma.

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    dellenneagramma, ma il campo delle ipotesi comunque aperto, e si pu pensare,per esempio, che sul piano psichico le tre forze corrispondano agli istinti dellafuga,del territorio e del sesso, e che le tre tipologie di caratteri dipendano da unaprevalenza di uno o laltro di questi istinti rispetto agli altri due.

    Lenneagramma in un certo senso qualcosa di paragonabile alla tavolaperiodica degli elementi di Mendeleev, che ordina tutta la materia dell universosulla base delle diverse modalit di aggregazione di tre particelle,protoni, elettronie neutroni, cio di tre forze, positiva,negativa e neutra. In chimica viene descrittolintero cosmo in base a quanti protoni, elettroni e neutroni ci sono in un atomo, e aquanti e quali atomi ci sono in una molecola: si tratta in definitiva del tentativo diappoggiare lavventura della conoscenza sul punto di origine di tutto: l uno, interoe senza differenziazioni. Se si d un colpo allintero e lo si spacca in due, una parte

    sar per casualit concava, laltra convessa e nel mezzo ci sar uno spazio, ed eccocome da uno si arriva a tre e possiamo cominciare a comporre, scomporre ericomporre in un numero infinito di possibilit.

    Immaginare che i fenomeni psichici dipendano dalla diversa composizione ditre forze implica che, come quella fisica, anche la realt psichica sia discontinua, eche ogni cosa derivi dalla diversa composizione di certe basi uguali, e che quindinon possa esistere tutto. Se la realt fosse un continuum che va all infinito, ci sipotrebbe trovare dentro qualsiasi via di mezzo: nei numeri per esempio, fra uno edue si potrebbe trovare un numero di mezzo fra uno e l altro, poi la met dellamet e cos via. Questo comporterebbe di poter sempre trovare unit di misuracos piccole da poter misurare due lunghezza diverse, cosa che per secoli imatematici hanno cercato di dimostrare sotto il nome di problema dellaquadratura del cerchio. Limpossibilit di risolvere la questione ha dato luogo alconcetto di incommensurabilit, che indica come ci siano lunghezze non misurabilicon lo stesso metro, e che quindi il campo stesso dei numeri discontinuo.

    Se dunque la realt discontinua a livello di numeri, lo sar evidentementeanche a livello di materia: nel mondo classico Democrito fond sul piano filosoficola teoria atomica, che oggi in fisica un punto di vista indiscusso: nella tavolaperiodica degli elementi c lidrogeno e poi lelio, ma nel mezzo fra questi dueelementi non ce n uno intermedio!

    Se accettiamo che la realt, sia quella psichica che quella materiale, siadiscontinua, possiamo immaginarla edificata con mattoni, cio con componenti

    primari, messi insieme in vari modi ma di per s uguali e ineludibili: per questomotivo non si pu non avere una specificit riconoscibile, che sarebbe in questosenso una configurazione di base relativa alla composizione delle tre forze inquestione. Si tratta naturalmente di una teoria, e come tale non ci si deve credere29,

    29Credere peraltro una operazione di grande importanza nella relazione degli esseri umani con ilmondo, un procedimento ben conosciuto in matematica, dove si chiama estrapolazione: per esempio,da tre punti si pu individuare una curva in quanto facendo passare una linea dai tre punti, questi nedeterminano la curvatura e da qui si pu calcolare landamento di tutta la linea, e questo calcolo unmodo di credere a qualcosa che non si vede e che concretamente non c. Credere ha insomma a chevedere con la realt potenziale piuttosto che con quella in atto, e come tale deve essere comunquesottoposto a verifica.

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    ma pu essere utilizzata eventualmente come un punto di vista da cui articolare unpensiero.

    Una volta descritti ed evocati, i caratteri si riconoscono allosservazionediretta e non dipendono pi da nessun sistema tradizionale di conoscenza: icaratteri sono sotto gli occhi di tutti, e lenneagramma, qualunque cosa sia equalunque sia la sua provenienza, rimane solo qualcosa che d la possibilit diguardare in quella direzione e di accorgersi di fenomeni psichici che sonoindagabili in prima persona da parte di chiunque in base alla sua stessa esperienza,sempre che ci si accontenti di un punto di vista fenomenologico esistenziale, cio diuna conoscenza narrativo-metaforica e non se ne cerchi una oggettiva e assoluta,che diventerebbe del resto un ostacolo insormontabile al libero arbitrio.

    Una considerazione importante che lenneagramma non afferma che esserepsichicamente organizzati in un modo sia meglio che in un altro, ma propone solounalternativa tra unottica statica e unottica dinamica: la differenza di qualitdella vita non fra aver un carattere o un altro, ma fra aderire completamente alcarattere o divorziare da esso e non rimanere cos prigionieri delle relativeemozioni, di cui gli esseri umani sono di solito preda. Lidea base infatti che ci siauna parte della personalit che in apparenza libera, e che invece meccanica. Laconoscenza del carattere serve per accorgersi di quale sia la parte meccanica, pernon affogarci dentro: serve insomma per trovare una porta di uscita dal destino.

    A questo scopo tradizionalmente le religioni usano il metodo della repressionedelle emozioni che spingono a comportamenti socialmente e personalmentedisfunzionali, ma nel mondo contemporaneo questo metodo funziona sempremeno, e da qui la moderna fioritura di pratiche psicologiche di ogni specie egenere. Lalternativa psicologica principale alla repressione lespressione, lamanifestazione cio delle emozioni in uno spazio transizionale30: come alternativaallagire nello spazio esterno, esprimerepermette alle persone maggiore libert diesteriorizzare il mondo interno. Lenneagramma propone un altro sistema, ovverotentare di separare il lato meccanico della personalit dal lato non meccanico, ciodi accorgersi di quando, dove e come siamo meccanici, e una volta fatto il sacrificionarcisistico di disidentificarsi dal carattere, cio dalla propria spontaneit,utilizzare la propria consapevolezza per poter essere pi liberi di conoscerealternative e di scegliere una strada personale nei cammini della vita.

    Un aiuto in questo senso anche scoprirsi caratterialmente uguali a tante altrepersone, uscendo cos dal senso di condanna del proprio modo d essere comeunico e immutabile e per questo terribilmente importante, anche se non di radodrammatico.

    Si pu considerare che in un secolo di psicoterapia il carattere non sia maistato osservato e descritto accuratamente come nellenneagramma. Aiuta in realtrifarsi a questa conoscenza tradizionale che risale alla notte dei tempi,probabilmente a Babilonia, la cui cultura stava finendo quando i Grecicominciavano a costruire la loro civilt. Attraverso tutti questi millenni si

    30Winnicott, D.W. (1974), Gioco e realt, Armando Armando, Roma.

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    tramandata oralmente la conoscenza dei caratteri, cio losservazione che esistonoa livello psichico dei processi difficili da individuare ma con i quali si pu inqualche modo interagire.

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    Quel che rende difficile la vita in realt non sono le emozioni: le emozioni, ciogli istinti (le emozioni si possono considerare il vissuto soggettivo del manifestarsidegli istinti sul piano fisiologico), sono meccanismi automatici messi a puntoattraverso immensi lassi di tempo dallevoluzione, e sono serviti durante intere eregeologiche a innumerevoli esseri viventi per incontrare meno difficolt nellasopravvivenza. Le emozioni insomma sono l per aiutare, non per complicare lavita.

    Sono le emozioni, infatti, che permettono lautoregolazione organismica:quando si sente troppo male vuol dire che bisogna reagire alla situazione, quandosi sente troppa paura vuol dire che lora di scappare, anche se altreconsiderazioni terrebbero la persona dove . I guai cominciano invece quando lepassioni impediscono il normale svolgersi di questa autoregolazione fra spintediverse: una relazione amorosa rende la vita impossibile? La si potrebbeinterrompere, se la passione per lamore non lo impedisse! In qualche occasionesiamo sconfitti? Ci si potrebbe ritirare in buon ordine, se un orgoglio monumentalenon insistesse contro ogni buon senso a tenerci l! Insomma in realt la passionenon va nella stessa direzione delle necessit dellorganismo, e solo il pi ciecoromanticismo pu illudere che sia qualcosa di desiderabile piuttosto che un vero e

    proprio ostacolo per la vita.

    La differenza fondamentale fra istinto e passione la persistenza diquestultima in assenza del suo oggetto: quando cio manca lo stimolo, la passionese lo crea artificialmente attraverso il ricordo o attraverso la fantasia.

    Differenziare fenomenicamente le passioni, e quindi i possibili caratteri,supporta la relazione daiuto quando, per esempio, la percezione empatica stentaad affiorare, quando linterlocutore ha magari un carattere del tutto diverso dalproprio: lira di un avido egosintonico infatti radicalmente diversa dall ira di unorgoglioso egosintonico; la paura di una persona avara rimossa assolutamentediversa da quella di una avara in formazione reattiva, e se non si tiene conto diqueste differenze si pu grossolanamente fraintendere la reazione

    dellinterlocutore. La difficolt di mettersi in questi casi nei panni dellaltroovviamente sta nel fatto che si tratta di prendere su di s lesperienza di unapassione e non unemozione, che ha ben altra intensit nel vissuto soggettivo e benaltra difficolt nella gestione, il che non necessariamente evidente.

    Sono importanti le indicazioni che d questa idea del carattere relativamenteallo spostamento dellesperienza verso gli altri tratti caratteriali: per esempio,infatti, lavidit rimossa, con la sua forte rassegnazione agli eventi, evidentemente il freno ottimale alla passione dellavarizia rimossa, al sospetto chesi rinnova da se stesso e che in assenza di pericoli ne immagina comunque dipotenziali. E a sua volta lorgoglio rimosso lo stimolo ottimale per lapatia

    dellaccidia, che assorbe come una palude qualsiasi movimento verso lesterno.

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    Un carattere di sentimento, che compensa un attaccamento ambivalente conun transfert idealizzante, per ridurre il divario fra la sua piccolezza e la grandezzadellaltro si appogger a uninflazione del suo amor proprio, cosa che produce queivizi che si chiamano orgoglio, vanit e invidia. Quando il ponte del legame traballae la persona mette in moto la forza del sentimento, la situazione diventaestremamente movimentata e difficile da gestire se non si utilizza una certezzaaprioristica del proprio esserci, come solo lorgoglio fornisce. Essendo quiinflazionato lamor proprio, a prima vista si vede quanto la persona sia brava aprodurre intensit per amore dellintensit. La funzione alimenta la visibilit dellapersona: tutti si coinvolgono in sua presenza. Il problema un problemaeconomico: come andare in giro in Ferrari, una macchina superspinta che vafacilmente fuori regolazione.

    Un carattere che parte da un attaccamento evitante e passa per un transfertspeculare avr come base emozionale la diffidenza. Le persone con un carattere dipensiero hanno a che fare con un interlocutore che una divinit meravigliosa eallo stesso tempo minacciosa e che potrebbe annientarli. Da qui il pessimismodifensivo e il pensiero come scaramanzia: il transfert speculare il massimo chepossono sperare dalla relazione con laltro. Sono caratteri permeati di diffidenza, laquale, elevata a criterio fondamentale dellesistenza, produce i vizi dellavarizia,della paura, e della gola: una persona che ha questo tipo di attaccamento e questotipo di transfert, in qualche modo soffre comunque di avarizia, nonnecessariamente di soldi, ma certamente di s, nel senso che si concede poco, nonmanifesta niente che le sembri a rischio. Se non una vita facile essere sempreesplosivi, non lo nemmeno essere trattenuti e fare sempre calcoli su quello cheaccadr: Parlo o non parlo, e se poi parlo come andr a finire?. Per cui non dirado le persone con un carattere di pensiero si convincono che alla fine meglionon dire niente che importi loro davvero, e si fanno una fama di essere pocodisponibili, anaffettivi ecc. In realt, si comportano cos perch hannocontinuamente paura di pestare i calli a qualcuno e delle eventuali conseguenzedelle loro azioni, e per non rischiare se ne stanno buoni e zitti da una parte, oppureusano comportamenti defilati che hanno il sapore dellevasivit.

    I caratteri di pensiero sono presi dalla meraviglia dellaltro che, per quantomeraviglioso appare per infido: se per questi caratteri, per esempio, la donnaamata non la Madonna ma la dea Kal, si tratta comunque di qualcuno di sublime,

    solo che ha molte mani e alcune sono armate di pugnali, per cui conviene adorarlaa distanza, in quanto se la si abbraccia c il rischio di prendersi una coltellata nellaschiena. Come quelli di sentimento, i caratteri di pensiero si avvalgono del grandefascino della meraviglia, dello stupore estatico di fronte a ci che si idealizza31.

    Le persone con carattere dazione compensano con un transfert gemellare ladistanza dallaltro: data la disillusione di base, scambiando la qualit con laquantit, prendono pi di quanto servirebbe loro; i vizi qui sono l avidit, laccidia

    31Ora, la meraviglia sar pure unillusione, ma se si guarda un tramonto bellissimo e si sente che portavia lanima, si pu anche dire che sia unillusione, ma sar unillusione piuttosto consistente. talmenteun fenomeno che difficile affermare che sia illusoria, e in una relazione farne a meno ha un costocertamente non indifferente.

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    e lira. Tutte le monete per hanno due facce, e quindi se c un vantaggio nelconsiderare laltro al pari di s, c anche uno svantaggio: a idealizzare si usufruiscedel senso di meraviglia che viene dallidealizzato, e se laltro consideratonientaltro che, la meraviglia svanisce.

    I caratteri dazione sono pragmatici e in genere non si fanno tanto coinvolgereda meraviglie di un tipo o dellaltro. Il pragmatismo implica tanti vantaggi, ma c ilvecchio detto che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi: essere pragmatici dpotere, ma costa la perdita della meraviglia e il vantaggio appunto dubbio. veroche in genere le persone dazione sono quelle che hanno pi potere e pi soldi,perch hanno tanto interesse per il potere e mirano ai posti di comando. Di solito,invece, cosa pu importare del potere a una persona sentimentale, che pensasempre in termini di essere amata, oppure a una di pensiero, che si chiede magari:

    Va bene, se anche diventassi il presidente della Repubblica, che accadrebbe poidopo che sar morto? e quando si risveglia da questa meditazione sono gipassate le elezioni32! I caratteri di azione si muovono subito e prendono quello cheserve loro senza perdere tempo.

    Un particolare non abbastanza osservato ma facilmente riscontrabile riguardalo stile del pensiero delle tre tipologie di carattere: in quelli di pensiero possiamointravedere un pensare verticale, in quelli di azione un pensare orizzontale e inquelli di sentimento un pensare a mosaico. Questo vuol dire che tendenzialmente icaratteri di pensiero sviluppano catene di significati che vanno dal pi profondopossibile al pi alto possibile, senza preoccuparsi di che cosa ci sia intorno (un pocome quelle gabbie di cemento armato che preludono alla costruzione deigrattacieli, radicate nella roccia e alte quanto la statica permette); quelli di azionele costruiscono tenendo pragmaticamente presente ci che limitrofo al loropensiero (per esempio cosa ne pensano gli altri e quali ne saranno leconseguenze); quelli di sentimento ragionano invece a mosaico, come si dicenella sistemica, allargando prima limmagine a macchie e riempiendo poi i vuoti frale parti, utilizzando cio molto la componente analogica della mente perunoperazione di sintesi. Naturalmente un pensiero ottimale dovrebbe avere tuttee tre queste modalit, ma in genere le persone ne usano una sola, cosa che rende avolte difficile la comunicazione, dato che capirsi considerato ingenuamente unimplicito dellamarsi: per esempio le madri generalmente si illudono di capire ipropri figli dal momento che li amano.

    Come tutte le generalizzazioni, comunque, anche le considerazioni sulcarattere lasciano in realt il tempo che trovano, corrispondono a tutti e noncorrispondono a nessuno, servono solo a indirizzare limmaginazione. Si tratta diosservazioni che vanno inoltre sempre considerate in unottica multidimensionale:tutti abbiamo tutto, ma disposto nella nostra specifica maniera. Se si incliniallarmonia vuol dire che si ha un carattere di autostima rimossa? In genere questocarattere particolarmente incline allarmonia, ma si pu benissimo avere unatendenza allarmonia e non avere questo carattere, o si pu avere questo caratteree non avere una tendenza evidente allarmonia.

    32Di solito, ma non sempre: ci sono svariati esempi che smentiscono questa affermazione.

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    La specializzazione non implica la scomparsa degli altri stati emotivi di base,che si possono immaginare collocati prospetticamente fra di loro come un luogo sucui sorge un edificio, il quale, comunque sia, abbia un arredamento: possiamoimmaginare che il luogo corrisponda al temperamento, ledificio al carattere elarredamento allatteggiamento della persona, e che se la persona ha, ad esempio,un carattere di sentimento, avr o un temperamento dazione e un atteggiamentodi pensiero, o viceversa. Di questi tre elementi il carattere quello che interessa dipi dal punto di vista psicologico, dato che temperamento e atteggiamentorisultano difficilmente differenziabili: il carattere stesso poi, come gi detto, simoltiplica nei suoi sottotipi, in quanto le tre possibili posizioni intrapsichiche siapplicano anche ai nove caratteri, che diventano cos ventisette, i quali a loro voltasi moltiplicano ancora per tre e via di seguito, fino a sfumature di differenza troppoimpercettibili per essere descritte. Si tratta comunque sempre di stili

    comportamentali, mentre le specifiche caratteristiche umane sono trasversali atutti i caratteri.

    Per capire bene questa specificit del rapporto fra carattere e caratteristiche,bisogna considerare la differenza, per esempio, tra gli spaghetti al pomodoro e lapizza al pomodoro: non si pu distinguere la pizza dagli spaghetti con un analisichimica, perch gli ingredienti sono gli stessi anche se il sapore risulta differente.Per il carattere possiamo dire una cosa analoga: non si pu distinguere uncarattere da un altro attraverso unanalisi concettuale, perch le caratteristichesono le stesse, correlate per fra loro in maniera tale che alla fine il sapore risultadifferente. Il problema, insomma, non la presenza o assenza di specificicomponenti, ma la configurazione dellinsieme: le parti ci sono s tutte, ma in unagerarchia differente nella composizione per cui, per esempio, certo che uncarattere di potere pu godere di un tramonto, ma probabilmente il tramonto,almeno tendenzialmente, sar per lui meno interessante degli affari.

    Le varie possibilit di configurazione delle parti interne comportano unagrossa diversit tra gli esseri umani, ma sono difficili da riconoscere dalle singolecaratteristiche come basi della differenza: tutti abbiamo pensieri, azioni edemozioni tessuti insieme, ed difficile riconoscere cosa per ognuno venga in primopiano e cosa sia secondario. Sentire, pensare e fare sono ovviamente tuttiingredienti essenziali della vita, ma alcuni si specializzano nel sentire, altri nelpensare tanto sulle cose e altri nel fare qualcosa33. Accorgersi di quale tra queste

    specializzazioni appartenga a una persona reso difficile dallintreccio con il restodelle componenti esistenziali.

    Dato che gli esseri umani amano fare quello che sanno fare bene, laspecializzazione va di pari passo con la passione, e da qui si arriva velocemente alvizio: da una parte vengono fuori i vizi dellorgoglio, della vanit e dellinvidia,dallaltra dellavarizia, della paura e della gola e, per quelli d azione, dellavidit,

    33Certi caratteri sono poi pi evidenti in certi posti perch vengono culturalmente incentivati: ci sonoaree storiche e geografiche che ne supportano alcuni, altre ne supportano altri. Per esempio, il caratterenormativo va molto in Inghilterra, nella Germania del nord ecc. dove fa parte della cultura dominante:nel mondo e nella vita non esiste niente di lineare, tutto circolare, per cui una cultura che statasupportata da specifiche persone, poi tende a privilegiarne gli specifici caratteri.

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    dellaccidia e dellira: definire questi nove stati danimo vizi vuol dire che sonostati danimo inflazionati, ipernutriti al di l degli interessi dellorganismo, il qualese ne serve, appunto, per compensare linsicurezza dellattaccamento. Lavarizia, lapaura e la gola sono una diffidenza spinta al di l dei propri bisogni difensivi, coscome lorgoglio, la vanit e linvidia lo sono per lamor proprio, e lavidit, laccidiae lira per la disillusione.

    Avarizia, orgoglio, avidit sono le tre esagerazioni base dellesperienza umana:con queste esagerazioni, volendo di pi si ottiene spesso di meno. Per illustrarequesto destino, alle porte dellInferno Dante mette il leone, che simboleggialorgoglio, la lupa, che simboleggia lavarizia e la lonza, che simboleggia la lussuria,termine che allepoca corrispondeva allavidit.

    Lavidit linflazione di una disillusione decontestualizzata, che tende atrasformare tutto in averi: volere pi cose del necessario nutre la tendenza atrasformare man mano tutto in cose, che come tali sono commerciabili e gestibiliattraverso listinto territoriale.

    Lavarizia una diffidenza inflazionata a prescindere dalla situazione: Nonmetto fuori nulla perch ho paura di svuotarmi e ho paura che quello che mettofuori venga distrutto ecc., e il risultato che non viene fuori niente, per cui non cscambio, e senza scambio non succede niente. L istinto della fuga ha preso ilsopravvento.

    Lorgoglio un problema enorme, anche se sembra la cosa menoingombrante per la vita: si potrebbe pensare che un orgoglioso sia per lo meno unapersona che si manifesta! Invece no, perch se si orgogliosi portare fuoriqualcosa di s non tanto facile: lorgoglio, che lamor proprio inflazionato,risulta esagerato per la persona stessa, perch costa pi di quanto ci si guadagna:dato che tutto ha due facce, se si spinge troppo anche l amor proprio si rivoltacontro, e listanza sessuale, che di per s porta allavvicinamento, diventa alla fineuna fonte di allontanamento.

    Lesperienza clinica dice che lessere umano una molteplicit interiore:metaforicamente lo si potrebbe immaginare come se fosse una nazione. Ora, unanazione ha un popolo, delle istituzioni e un governo, ma spesso la persona siidentifica con il suo io, cio con il suo governo: quando il governo in una derivamegalomane arriva a credere di essere la nazione, usa la nazione al suo servizio, e

    allo stesso modo succede con il carattere, che dovrebbe essere unaspecializzazione al servizio della persona e non il contrario. A questo propositoJung immaginava la personalit come una collana di perle, e riteneva che lealterazioni dellequilibrio dipendessero dal fatto che una perla risucchia tuttalenergia e si inflaziona a scapito delle altre, che diventano piccole piccole. Questaoperazione, quando avviene, mutuata da una qualche forma di potere concreto ofantasmatico nella relazione della persona col mondo: il carattere insomma unadisfunzione con una sua funzionalit, non di rado per solo fantasmatica.

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    Riguardo alla morfologia dei caratteri, il lettore che fosse interessato al filo dipensiero svolto fin qui invitato a non cedere alla tentazione di reificare il tutto inetichette, e a tenere sempre lattenzione sulla dinamica delle parti intrapsichiche,considerando che le descrizioni che seguono sono immagini guida per orientare lafantasia, in quanto anche il senso dellolfatto ha bisogno di supporto immaginativoper articolare le differenze: le etichette avrebbero in realt la stessa funzione, mahanno pi facilit a scadere in reificazioni.

    Lorgoglio in forma egosintonica orgoglio trionfante. Un esempiochiarissimo di questo si pu considerare Luigi XIV, che diceva: Lo Stato sono io!.Lorgoglio trionfante implica un camminare con disinvoltura su un filo, sapendoche di qua e di l c labisso: Io vado avanti comunque, perch sonomeraviglioso!. Latteggiamento della funzione autostima appunto il trionfo, cheanestetizza la scomodit della prudenza e cos rende la vita pi scorrevole.

    Ne La Divina Commedia, nel girone degli orgogliosi, Dante incontra una schieradi anime stanchissime e ricurve per lo sforzo di sostenere enormi massi34: appareplausibile qui come solo chi ha bisogno di tappare un buco energetico come unattaccamento ambivalente possa sottoporsi a questa grande fatica. Da un lato c

    un dispendio di energie, dallaltro c il piacere che vivono le persone con orgogliotrionfante nellelargire: producono meraviglia per amore della meraviglia e allostesso tempo producono autostima. Di solito da fuori si vede in loro una certaluminosit, si sente una bella voce, piena di sonorit interne, quando parlano lofanno bene, anche un popi del necessario, ma in una forma che piacevole daascoltare. In genere non si lamentano e sono sempre impegnati a fare meraviglieintorno a loro, il che piace tanto e aumenta lautostima. Quello che bisogna capire la grande fatica che fanno per organizzare tutta questa festa: se non si vede lafatica, che non dimostreranno mai spontaneamente, possono far venire uninvidiaconsistente per la loro capacit, mentre invece pagano un caro prezzo perlammirazione che ottengono35. Sono caratteri spinti al limite, e in genere hannodue facce, una con gli intimi e una co