Paolo Natale - La Ricerca Sociale - Riassunto

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 1 LA RICERCA SOCIALE METODO POSITIVISTA:  Padre: Durkheim.  La coscienza collettiva predomina sugli individui(l'individuo dipende dalla società).  L'individuo -> attore passivo: ha poca influenza sulla società e poca libertà individuale.   Metodo per indagare i fatti sociali: Metodo Quantitativo(Oggettivo).   Analisi oggettiva-> realismo ingenuo: realtà sociale studiata come scienza.   Analisi oggettiva :passa dal realismo ingenuo al realismo critico: la realtà sociale è si oggettiva, ma conoscibile solo imperfettam ente.  Studioso deve essere distaccato dall'oggetto di studio.  Ricerca di leggi, che governano fenomeni sociali.   Formalizzazione logico-matematica  Altro strumento: Analisi per Variabili. METODO INTERPRETATIVIST A:   Padre: Weber.  Società creata tramite interazioni tra individui.  Individuo-> attore attivo:molta libertà individuale, società si modifica con la volontà degli individui che la compongono -> la società è il prodotto dei rapporti fra gli individui che la compongono.  Metodo per indagare i fatti sociali: Metodo Qualitati vo(Soggettivo)   Analisi Soggettiva -> Costruttivis mo: no oggettività del mondo esterno, la realtà non esiste, esistono solo percezioni soggettive  Analisi Soggettiva -> Relativismo: esistono strutture sociali, riconoscibili dagli individui come realtà oggettive. 

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LA RICERCA SOCIALEMETODO POSITIVISTA:

•  Padre: Durkheim. 

•  La coscienza collettiva predomina sugli individui(l'individuo dipende dalla società). 

•  L'individuo -> attore passivo: ha poca influenza sulla società e poca libertà individuale. 

•  Metodo per indagare i fatti sociali: Metodo Quantitativo(Oggettivo). 

•  Analisi oggettiva-> realismo ingenuo: realtà sociale studiata come scienza. 

•  Analisi oggettiva :passa dal realismo ingenuo al realismo critico: la realtà sociale è si

oggettiva, ma conoscibile solo imperfettamente. 

•  Studioso deve essere distaccato dall'oggetto di studio. 

•  Ricerca di leggi, che governano fenomeni sociali. 

•  Formalizzazione logico-matematica 

•  Altro strumento: Analisi per Variabili. 

METODO INTERPRETATIVISTA: 

•  Padre: Weber. 

•  Società creata tramite interazioni tra individui. 

•  Individuo-> attore attivo:molta libertà individuale, società si modifica con la volontà

degli individui che la compongono -> la società è il prodotto dei rapporti fra gli individui

che la compongono. 

•  Metodo per indagare i fatti sociali: Metodo Qualitativo(Soggettivo) 

•  Analisi Soggettiva -> Costruttivismo: no oggettività del mondo esterno, la realtà non

esiste, esistono solo percezioni soggettive 

•  Analisi Soggettiva -> Relativismo: esistono strutture sociali, riconoscibili dagli

individui come realtà oggettive. 

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•  Il ricercatore deve comprendere come ogni soggetto percepisce e interpreta il mondo

esterno. 

•  Realtà conoscibili solo attraverso comprensioni di significati date da gruppi o soggetti.

Lo studioso, interagisce con il suo oggetto di studio. 

•  Non si stabiliscono leggi perenni, ma tipi ideali con cui confrontarsi. 

•  Strumento: Analisi per Soggetti. 

ANALISI PER SOGGETTI E PER VARIABILI: 

•  Due filoni di studio della società : a) Positivismo(Durkheim).

b) Interpretativismo(Weber).

•  Procedono in modo parallelo e antitetico, diversa visione del mondo e diverso approccio

alla società

a) POSITIVISMO: Analisi per variabili(tutti i fenomeni studiati dal'analisi per variabili

possono essere considerate variabili, o possono diventarlo).

SCOPO: stabilire e comprendere le relazioni tra fenomeni e variabili(importanti i

rapporti causa-effetto).

RICERCA QUANTITATIVA: necessità di prove, evidenze, dati reali. Si scelgono

diverse variabili da indagare e ci si concentra solo su quelle. Osservazione oggettiva

del ricercatore, distacco da società e da fenomeno. La ricerca quantitativa è una

ricerca confermativa, ovvero cerca conferma a risposte che si sono ipotizzate.

SPERSONALIZZAZIONE INDIVIDUO: soggetti scomposti nei loro stati: si analizza

uno stato alla volta.

b) INTERPRETATIVISMO: Analisi per casi o per soggetti(forte attenzione sull'

individualità)

RICERCA QUALITATIVA: Ricerca di logiche comprensibili tra i fenomeni, partendo

da relazioni tra soggetti (non c'è una grande raccolta dati). Indagine su ogni carattere

del fenomeno del soggetto (importante la storia del soggetto). La ricerca qualitativa è

una ricerca esplorativa, ovvero cerca risposta ad una domanda.

APPROCCIO QUANTITATIVO(positivismo,neopositivismo,postpositivismo) 

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a) POSITIVISMO 

Auguste Comte, Durkheim. Ricerca sociale come scienza -----> osservazione + esperimento.

Metodo induttivo -> da ricorrenze particolari a teorie generali.

•  Considerare fatti sociali, come oggetti indipendenti da individui e studiabili

scientificamente.

•  Realtà sociale, oggettivamente conoscibile -> "Distacco Ricercatore".

•  Uso di strumenti oggettivi (matematica,logica).

b) NEOPOSITIVISMO (o positivismo logico). 

Non esiste una realtà vera da indagare. Non si può comprendere la vera essenza perché con

ogni azione si producono significati che la modificano. Risultati dello studio non veri, maverosimili, probabilmente veri. Dal realismo ingenuo si passa al realismo critico, ci si accorge

che il distacco è impossibile, quindi si devono minimizzare gli effetti provocati dall'

interferenza. Lazarsfeld -> principale esponente della metodologia empirica in sociologia,

introduce un concetto fondamentale: il linguaggio delle variabili. Altri principi guida della

ricerca sociale: verificabilità e replicabilità empirica.

c) POSTPOSITIVISMO 

Popper. Concetto di falsificabilità, criterio di riferimento: si cercano dati per negare la teoriaipotizzata, se non si trovano, la teoria è valida. Ogni teoria deve essere corroborata da dati

empirici. Kuhn -> Paradigma teorico: non serve rigettare tutta la teoria, ma solo il singolo

elemento che è stato falsificato.

APPROCCIO QUALITATIVO: 

•  Processo di conoscenza di scienze sociali non può essere scientifico.

•  Necessità di approccio soggettivo.

•  Empatia, interazione e coinvolgimento nella materia studiata.

•  UNILATERALITA': La selezione dell'oggetto, le modalità, e i criteri sono tutti

soggettivi, e derivano dagli specifici interessi del ricercatore.

•  AVALUTATIVITA': Il ricercatore deve evitare propri giudizi e valori, dimenticare la

propria personalità per accostarsi al tema oggetto di studio L'obiettivo è quello di

conoscere, non quello di giudicare.

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•  IDEALTIPO: Lo studio tende a portare alla generalizzazione degli eventi analizzati,

permettendo così un costante confronto tra il fenomeno concreto studiato e il

concetto astratto di riferimento.

• 

L'approccio qualitativo non cerca di scoprire leggi, ma di stabilire relazioni.

a. ANTROPOLOGIA E METODO ETNOGRAFICO: 

•  Si cerca di comprendere più da vicino i diversi tipi di società.

•  TECNICA: osservazione partecipante(alto grado di intrusività).

•  Si vive in mezzo agli oggetti di studio, osservazione diretta, raccolta reperti

linguistici, interazione coi soggetti di studio.

•  Divario aperto contro positivismo classico.

•  Metodo etnografico, oggi è il principale metodo studio per comunità o gruppi

subculturali.

b. MICROSOCIOLOGIA: INTERAZIONISMO SIMBOLICO (MEAD): 

•  Importante studio sul tempo, lo spazio e sulle microinterazioni che caratterizzano

la vita di ogni soggetto. 

•  Importante studio sui valori e i significati che il soggetto apprende, e attraverso iquali interpreta la realtà e ogni azione che si svolge intorno a lui. 

•  Socializzazione: Il soggetto apprende le regole e i valori base per la società,

sfruttandoli vive normalmente. Introiezione dell' altro generalizzato. 

•  L'attenzione passa dai grandi eventi sociali, ai piccoli fatti, che analizzati possono

portare alla comprensione della cultura e della società studiate. 

c. SOCIOLOGIA FENOMENOLOGICA (GOFFMAN)(SCHUTZ): 

•  Importante nella quotidianità è il senso comune tramite cui il soggetto percepisce

la realtà circostante e comunica con gli altri. 

•  Goffman tratta la quotidianità e teorizza la "metafora del teatro". 

•  Ogni uomo interpreta la realtà secondo il suo ruolo attuale(pedone/automobilista).

Più personalità convivono nello stesso individuo. 

d. ETNOMETODOLOGIA: 

•  Studio delle modalità che le persone comuni usano per decodificare il mondo che le

circonda, per interagire con esso, per interpretare azioni e comportamenti. 

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•  Negli esperimenti si studiano le reazioni dei soggetti dinanzi a comportamenti

devianti e provocazioni. Così si palesano le regole sociali più o meno forti. 

CONCLUSIONI:

La ricerca sociale, partita cercando di studiare comunità lontane da noi, ora esamina noi

stessi, la nostra cultura e società. Non esistono, quindi particolare differenze di metodo per

lo studio di queste.

Vi sono 2 tipi di ricerca, possono portare entrambi risultati sugli stessi temi, con gli stessi

identici valori. La grande differenza riguarda il percorso di ricerca.

•  RICERCA TEORICA: Attività di pura speculazione intellettuale di pensiero, che ha come

obiettivo quello di produrre affermazioni, ipotesi o modelli basati sul materiale che lo

studioso ha preso in considerazione.

•  RICERCA EMPIRICA: ha lo scopo di rispondere ad alcune domande sulle realtà utilizzando

delle operazioni empiriche. Lo studioso si immerge nella materia studiata e le

giustificazioni alle sue conclusioni sono ben evidenti lungo il percorso.

FASI RICERCA EMPIRICA: 

•  DISEGNO DELLA RICERCA: Si decidono i principi e gli obiettivi tecnici che guideranno

l'indagine sociale

•  COSTRUZIONE DELLA BASE EMPIRICA: Formalizzazione dei metodi e tecniche che

si usano per la ricerca. Si decide come e quando la ricerca verrà effettuata.

•  ORGANIZZAZIONE DEI DATI: Organizzazione dei dati in matrici(casi x variabili).

•  ANALISI DEI DATI: Insieme di procedure usate per cercare informazioni e relazioni

significative tra i dati raccolti (momento più importante della ricerca).

•  ESPOSIZIONE DEI RISULTATI: Comunicazione chiara e trasparente dei risultati.

Attività di integrazione tra i risultati scoperti e il precedente sapere scientifico.

LA RICERCA QUALITATIVA:

•  CARATTERISTICHE: 

•  Assenza di formalizzazioni forti nell'analisi dei dati raccolti.

• 

Assenza di una matrice di dati.

•  Mancanza di base empirica ispezionabile.

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Gli studiosi rielaborano soggettivamente il materiale sfruttando intuizione ed esperienza -

> fiducia nelle capacità dei ricercatori.

•  TECNICHE D'OSSERVAZIONE: 

•  Posto di primo piano ha l'osservazione diretta dei soggetti analizzati.

•  Intervista (quantitativa o qualitativa).

•  Esame dei documenti(naturali o artificiali)(Osservazione indiretta):

•  Analisi dei testi(lettere,diari,libri, giornali)

•  Analisi dei manufatti(documenti,abiti,pubblicità,disegni)

• 

OSSERVAZIONE: 

•  FORMA OSSERVAZIONE (intrusività):

•  N.B. Intrusività: grado di deformazione provocata dall'intervento del ricercatore

sull'oggetto di studio -> Effetto Howthorne(Tendenza dell'individuo a mutare il

proprio comportamento).

•  Diversi tipi di osservazione: a)partecipante, b) naturalistica e c) di laboratorio.

•  PARTECIPANTE: Intrusiva, ambiente naturale e simbolo della ricerca

qualitativa (massima libertà del ricercatore sociale). Il ricercatore deve trovare

il giusto equilibrio tra un'osservazione distaccata dei soggetti e dei fenomeni

sociali e il coinvolgimento e l'immedesimazione con essi. Se è troppa la

partecipazione si perdono le capacità critiche e analitiche. Se il distacco è

troppo, invece il distacco è troppo si rischia di non comprendere nulla di ciò che

si esamina. Scelte arbitrarie del ricercatore per approfondimenti e tematiche.

•  NATURALISTICA: Non intrusiva, ambiente artificiale. Si studia il

comportamento animale o umano nel suo habitat naturale con l'ausilio ditelecamere senza un' esplicita cooperazione da parte dei soggetti osservati.

•  DI LABORATORIO: Intrusiva/non intrusiva, ambiente artificiale. Gli individui

sono sottoposti a una serie di stimoli e provocazioni proposte dal ricercatore.

Tecnica importante per la psicologia sociale. Talvolta i soggetti ignorano

l'osservazione, talvolta ne sono consapevoli.

•  FORMA OSSERVAZIONE ( a) COPERTA/ b) SCOPERTA): 

La forma d'osservazione che il ricercatore decide di assumere per la propriaricerca determinerà modalità e contenuti differenti nella successiva ricerca sul

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campo. La scelta dipende dal livello di trasparenza del gruppo da studiare, e dalle

capacità dello studioso di inserirsi in esso.

•  a)COPERTA: Lo studioso si inserisce in un gruppo in incognito, senza rivelare la

propria identità, come se fosse uno di loro. Usata per studiare comunità illegali,immorali, poco legali, istituzioni chiuse.

•  VANTAGGI: Superamento dei filtri protettivi del gruppo, riduzione effetto

Hawthorne, miglior comprensione della cultura del gruppo.

•  SVANTAGGI: Scarsa possibilità di movimento autonomo sul campo, ruolo

limitato(no accesso ai leader), rischio elevato di coinvolgimento emotivo(rischio

della riduzione del distacco critico).

•  b) SCOPERTO: Lo studioso avverte preventivamente la comunità che intendeanalizzare rivelando la sua identità. Usata per gruppi legali e di complessa

organizzazione

•  VANTAGGI: flessibilità e libertà nell'approccio al gruppo e al lavoro sul campo,

maggior capacità di distacco critico dal gruppo, basso rischio di coinvolgimento

emotivo.

•  SVANTAGGI: difficoltà superamento filtri protettivi del gruppo, possibile

accentuazione effetto Hawthorne, possibile imbarazzo nelle richiested'arbitrato per risolvere conflittualità interne al gruppo.

•  FORMA OSSERVAZIONE (a) descrittiva/ b) focalizzata/ c) selettiva) 

•  a) DESCRITTIVA: Caratterizza la prima parte dello studio, necessariamente

superficiale, in cui il ricercatore prende contatto con il gruppo studiato, la sua

cultura, i rituali, l'organizzazione, ... Annotazione giornaliera degli avvenimenti ->

note etnografiche.

•  b)FOCALIZZATA: Il ricercatore si focalizza su uno o più aspetti rilevanti dellacultura studiata, quelli che ritiene peculiari del gruppo(emergono le tematiche

principali).

•  SELETTIVA: Il ricercatore individua uno specifico punto di vista attraverso cui

analizzare la comunità studiata, ricostruendo la sua interpretazione basandosi su

quel particolare angolo visuale. In questa fase l'osservazione assume contorni di

quella naturalistica, maggiormente oggettiva in cui sfumano le componenti

partecipative.

I passaggi da un tipo di osservazione all'altro non sono rigidamente prefissati, ma

sono elastici e dipendono dal momento.

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•  BACKTALK: 

•  Lo studioso interagisce con il gruppo studiato, sottoponendo loro le sue intenzioni,

osservazioni, intuizioni e ipotesi ricevendo in cambio commenti e reazioni.

•  E' lo strumento essenziale per capire se lo studio sta procedendo bene sulla buona

strada.

•  Stimola e provoca reazioni del gruppo.

•  Ha una cadenza regolare.

•  FIGURE FONDAMENTALI: 

•  GUARDIANO: Preserva la comunità da invasioni esterne, controlla così la realtà

esterna al gruppo.

•  INFORMATORE: Informa il ricercatore sugli avvenimenti quotidiani, può

indirizzare lo studioso sulla giusta strada, fa da mediatore tra il ricercatore e i

leader.

•  MEDIATORE CULTURALE: Conoscono a fondo cultura studiata e quella del

ricercatore, nascono come mediatori linguistici, danno informazioni importanti e

interpretazioni dei comportamenti.

•  INTERVISTA: 

Colloquio con un soggetto selezionato per rispondere ad alcune domande aventi come

obiettivo quello di conoscere il pensiero dell' intervistato rispetto ai temi oggetto di

ricerca del ricercatore.

•  OBIETTIVI: Conoscere il pensiero dell' intervistato, capire atteggiamenti, percezioni,

attitudini e comportamenti. Tutto nell'ottica di ricerca decisa dal ricercatore

• 

TIPOLOGIE: a) Intervista quantitativa (paradigma positivista) b) Intervistaqualitativa (paradigma interpretativista).

•  QUANTITATIVA : Logica del controllo, Campione di riferimento ampio:

"popolazione", Analisi per variabili, Questionario uniforme.

•  QUALITATIVA : Logica della scoperta(esplorativa) si cercano risposte ad un

problema da risolvere, Campione di riferimento ampio: "tipi sociali"(ogni tipo

incarna un modo di relazione col fenomeno oggetto di ricerca), Analisi per soggetti:

indagini profonde su caratteristiche legate a ciascun soggetto, Questionario libero:

il questionario varia da soggetto a soggetto(domande usate come traccia).

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•  METODOLOGIA DI INTERVISTE: a) Clinica b) Non strutturata c) Semistrutturata d)

Strutturata e) A testimoni privilegiati.

•  INTERVISTA CLINICA( NON DIRETTIVA): Intervista destrutturata(elementi

del colloquio completamente liberi); L'intervista clinica appartiene al mondoterapeutico, della psicoanalisi il ricercatore tenta di farsi un'idea precisa del

soggetto per comprenderne i comportamenti, disturbi e personalità; L' intervista

non direttiva è il parallelo dell'intervista clinica nella ricerca sociale; L' intervista

non direttiva è un colloquio poco guidato, totalmente libero(in clinica è il contrario

perché ci sono disturbi da risolvere, e l'intervista è guidata secondo precisi

obiettivi); Metodo molto usato in storie di vita, raccolta di testimonianze orali di

individui, sorta di autobiografie.

•  INTERVISTA NON STRUTTURATA: Il ricercatore esplicita all'inizio i temi e gliargomenti della discussione, senza schematizzazioni; Ampia libertà del ricercatore

nella conduzione del percorso comunicativo. Il soggetto non deve però essere

guidato dall'intervistatore né nella strutturazione logica del discorso né nella

trattazione di alcuni temi rispetto ad altri; Parole libere del soggetto, poche

interruzioni; Il ricercatore con interventi e stimoli conduce l'intervista lungo i temi

oggetto di ricerca; Al termine il ricercatore deve esplicitare ciò che il soggetto ha

detto e come lo ha espresso.

•  INTERVISTA SEMISTRUTTURATA: Traccia precedentemente fissata -> domandee questioni precise; Domande e stimoli possono essere posti in ogni momento a

discrezione del ricercatore, secondo lo sviluppo logico dell'intervista; Può sostituire

il colloquio in profondità quando i temi della ricerca sono già definitivi, serve per

sperimentare domande prima di inserirle in questionari, risulta più produttiva

quando l'argomento trattato è spinoso o imbarazzante.

•  INTERVISTA STRUTTURATA: Formulazione e ordine delle domande prefissate(

Anche atteggiamento intervistatore); Domande poste in stessa sequenza e in

stesso modo a tutti gli intervistati; L'intervistato può esprimere liberamente il suopensiero; Se il n° degli intervistati è alto si può lavorare in equipe e dopo aver finito

l'intervista si confrontano i risultati a scapito di profondità e varietà; Usata come

strumento preliminare su cui si può basare un sondaggio quantitativo, inoltra

permette la chiusura delle risposte; Usata come test della maggior parte delle

tecniche proiettive.

•  INTERVISTA A TESTIMONI PRIVILEGIATI: Intervista svolta a persone esperte

dell'argomento scelto dal ricercatore, appartenenti o meno del gruppo oggetto di

studio o studiosi; Dette anche opinioni leaders; Taglio informativo. Il ricercatore

cerca informazioni sul fenomeno studiato; Colloqui tenuti dal ricercatore stesso(no

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assistenti). METODO DELPHI: Si selezionano i migliori esperti, si manda un

questionario con prefigurazioni future del fenomeno in esame (Itens). Gli esperti

esprimono le loro opinioni (Scala), e si arriva a livelli di accordo con previsioni poste

(Likert). Si raccolgono tutte le informazioni e si selezionano le affermazioni più

quotate combinandole (New Itens). Importante per la costruzione di nuoviquestionari(Basi per le ricerche future).

•  RAPPORTO DI INTERVISTE:

•  Descrizione del fenomeno studiato.

•  Ipotesi di classificazione dei soggetti intervistati e/o dei temi analizzati.

•  Costruzione di tipologie conclusive -> generalizzazione accurata dei risultati

ottenuti

•  Ampio spazio ai "verbatim"(parole stesse degli intervistati), fondamentale per

mettere in condizione il lettore di ripercorrere il processo di ricerca che ha

portato ai risultati espressi nel rapporto finale. E' questo l'unico modo per

superare l'arbitrarietà tipica della ricerca qualitativa.

•  FOCUS GROUP:

•  Strumento di rilevazione qualitativo basato sulla discussione in un gruppo di persone, su

un tema oggetto di studio, alla presenza di 2 o + moderatori.

•  SCOPO: raccogliere informazioni in profondità su un tema dato. Comprendere come le

persone si rapportano e confrontano al tema proposto.

•  CHI: Rappresentanti scelti in base a precise caratteristiche comuni importanti

rispetto al tema proposto. Il moderatore governa il flusso verbale orientando la

discussione. Soggetti omogenei per idee, cultura, ceto di appartenenza, ma sconosciute

tra di loro.

•  MODO: Discussione non funzionale al raggiungimento del consenso ma si rispetta la

singolarità delle voci, e si punta a far emergere ampiezza e diverse opinioni. Occasioni

di confronto e scambio di idee. Non intervista di gruppo ma discussione di gruppo.

•  Il focus group viene ripetuto più volte con intervistati simili -> confronto dei risultati -

> poi riformulazione di ipotesi.

•  No domande e risposte, ma libera interazione tra partecipanti, che facilita

l'espressione di opinioni.

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•  QUANDO: si usa quando si indaga su un tema in profondità, quando si vogliono far

emergere l'intero spettro di opinioni su un tema, quando si vuol cogliere i motivi di

atteggiamenti e comportamenti di collettività.

Spesso si usa al momento di raccolta preliminare delle informazioni su un tema con cuisi ha poca familiarità.

•  Aiutano la fase di costruzione del questionario.

•  INTERVISTA INDIVIDUALE: Obiettivi conoscitivi e interpretativi, area dei

comportamenti focus su esperienze e storia individuale (dinamica individuale).

•  FOCUS GROUP: Obiettivi esplorativi, area di opinioni e atteggiamenti(dinamica

sociale), Autogenerazione di nuove idee ed evoluzione di pensiero durante il focus

group.

•  VANTAGGI: Capacità di raccogliere tanti dati sfruttando l'interazione sociale;

Ricchezza e varietà di risultati; Atmosfera rilassata e piacevole libera da inibizioni

e autocontrollo e stimola partecipazione; Elevato grado di flessibilità -> ampio

spazio a improvvisazione e a modifiche in corso; Numero variabile di partecipanti e

durata variabile; Variabile stile di conduzione; Tante informazioni in tempi rapidi e

costi contenuti.

• 

SVANTAGGI: Dall' interazione possono scaturire fenomeni problematici;Ricercatore ha un livello di controllo contenuto sulle dinamiche di gruppo; Per alcuni

casi il focus group non è indicato (temi delicati: sesso, politica, malattia); La buona

riuscita è vincolata strettamente dalle caratteristiche dei partecipanti.

•  FASI FOCUS GROUP: 

a)PIANIFICAZIONE:

•  Momento di prendere decisioni base su obiettivi e modalità di svolgimento

della ricerca.

•  Si stabiliscono finalità conoscitive dei colloqui.

•  Si stabiliscono domande a cui dare risposte durante la ricerca .

•  Si stabilisce il grado di coinvolgimento del committente.

•  Si stabiliscono tempi e luoghi di svolgimento dei colloqui.

•  Si definisce il piano di reclutamento dei partecipanti (importanti

caratteristiche).

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•  Si definiscono le caratteristiche del moderatore.

•  Si definisce il piano d'analisi.

b)RECLUTAMENTO:

•  Momento in cui concretamente si contattano le persone selezionate.

•  Momento delegato a persone professionali specifiche -> reperitori.

c)STESURA DELLA TRACCIA:

•  Costruzione di una scaletta di domande guida per il focus group.

•  E' una guida che lascia spazio a improvvisazione e libera discussione.

•  Stimoli, provocazioni e temi di dibattito più che domande specifiche.

•  Struttura a imbuto: Da generale al particolare, da componenti emotive al

razionale, da opinione a comportamenti.

•  Linguaggio semplice e chiaro, domande brevi e semplici.

•  Numero di temi e domande proporzionato a tempo disponibile.

d)CONDUZIONE:

•  Facilitare il discorso -> carattere interattivo.

•  Creare atmosfere gradevoli -> stile di conduzione naturale.

•  Equilibrio tra neutralità e distacco.

•  No valutazioni su opinioni dei partecipanti.

•  Usare pause e silenzi per stimolare il dibattito.

•  Limitare educatamente divulgazioni e generalizzazioni.

•  Riportare discussioni a esperienze concrete dei partecipanti.

•  Provocazioni e stimoli -> supporti audio e video.

•  Saper modificare sequenze di argomenti, saper gestire imprevisti

problematici.

e)ANALISI DEI RISULTATI:

•  Momento di interpretazione e analisi di informazioni raccolte.

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•  3 MOMENTI: 1. Debrief orale: scambio di considerazioni e opinioni a caldo

dei ricercatori. 2. Il materiale raccolto viene processato e vagliato secondo i

modi stabiliti (spesso videoregistrato). 3. dati organizzati -> rapporto di

ricerca e presentazione al committente.

LA RICERCA QUANTITATIVA:

ELEMENTI CARATTERISTICI:

•  Definizione operativa.

•  Matrice C x V.

•  Uso raccolta dati statistici.

2 PROCESSI: 

•  USO DATI ESISTENTI: a1) Utilizzo dei dati provenienti da istituti di ricerca. a2)

Utilizzo di fonti statistiche pubbliche: - Dati aggregati secondo un dato livello

territoriale(dati ecologici -> analisi ecologiche). - Analisi ecologica rischio di fallacia

ecologica(attribuzione indebita di relazioni esistenti a livello aggregato ad ogni

individuo presente nelle aree territoriali analizzate) (A volte le analisi ecologiche

vengono smentite da analisi svolte partendo da informazioni individuali).

•  USO DATI DA RACCOGLIERE.

FASI DI RICERCA:

1) SCELTA DI TEORIA GENERALE:

•  Deduzione: da generale a particolare.

2) FORMULAZIONI DI IPOTESI:

•  Livello di generalità inferiore a teoria di partenza.

•  Ne rappresentano una specifica articolazione che può essere sottoposta al

controllo empirico.

•  disegno della ricerca: 2 momenti: 1) trasformazione dei concetti in variabili

tramite la "definizione operativa".

3)RACCOLTA DATI:

•  Base empirica su cui verrà svolta l'analisi successiva.

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•  Organizzazione dei dati: Matrice C x V (Casi per Variabili).

4) ANALISI DEI DATI:

•  Interpretazione delle analisi statistiche effettuate.

5) PRESENTAZIONE DEI RISULTATI:

•  Circolarità della ricerca. 

•  Ritorno alla teoria generale di partenza.

•  Usando un processo induttivo sarà in grado di confrontare la sua ricerca con

la teoria e produrre nuova conoscenza.

• 

Evidenze empiriche possono confutare o confermare i presupposti teorici dipartenza.

CONCETTO: 

•  Ritaglio operato in un flusso d' esperienze infinito sempre mutevole. 

•  Il tipo di ritaglio effettuato è dettato da necessità pratiche di individui, gruppi

sociali o intere società. 

•  Concetti diversi si presentano in società diverse e tra individui diversi. 

•  Formazioni di concetti e il frutto della continua interazione tra individuo e società

è dettata da componenti personali (soggettive) e interpersonali (intersoggettive). 

•  Concetti sono numerosi, ma non tutti sono esprimibili con un solo termine. solo i +

utili e comuni possono emergere nel tempo e in base a diverse società. es. zapping. 

•  2 tipi di concetto: Semplice (solo 1 termine) e Complesso (+ termini).

•  Definizione verbale: elemento che fa da raccordo tra concetto e termine; La sua

funzione è quella di descrivere l'equivalenza esistente tra un dato concetto e un

dato termine -> dizionari. 

•  Proprietà oggetti: Concetti che non si riferiscono a valori generici e indeterminati

ma alle qualità degli oggetti es. voto elettori, densità abitativi, ricchezza cittadini;

Scopo di scienze sociali (in particolare tipo quantitativo) è quello di studiare

relazioni esistenti tra proprietà degli oggetti. 

DEFINIZIONE OPERATIVA:

•  Insieme di regole che permettono di trasformare le proprietà di un oggetto in

variabile. 

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•  Proprietà (che potrebbero variare) di un oggetto o tema sono prese in

considerazione dalla ricerca e prendono il nome di variabili. 

•  Obiettivo: misurare un fenomeno (variabile) indicando le regole che saranno

utilizzate per operare questa misurazione. 

•  Così facendo si potrà discutere sul procedimento di ricerca ma non sui risultati

perché basati su regole chiare ed esplicative. 

•  OPERATIVIZZAZIONE: processo empirico/realizzazione pratica della definizione

operativa; Variabile definita come proprietà operativizzata. 

VARIABILE: 

•  Ogni singolo elemento, dato, caratteristica che viene inserita nella ricerca

attraverso una relazione presso un campione o l'intera popolazione di riferimento. 

•  E' possibile che una variabile resti invariata: - a priori: ciò è noto a priori; - a

posteriori: si scopre dopo la ricerca. 

•  VARIANZA: livello di variazione di una variabile. Varianza 0: tutti i casi hanno lo

stesso valore; Varianza alta: tutti i casi hanno valore diverso. 

MODALITA' DI RACCOLTA INFORMAZIONI:

a) INDAGINE DEMOSCOPICA: operazione di raccolta informazioni tramite

l'interrogazione di un dato n° di individui.

•  CENSIMENTO: Indagine che coinvolge totalità di individui della popolazione

studiata. 

•  INDAGINE CAMPIONARIA: Indagine in cui è interrogato solo un campione della

popolazione. Più usata poiché più veloce e meno costosa. Essa estende i suoi risultati

all' intero universo della popolazione. E' detta anche inchiesta campionaria o

sondaggio d' opinione. 

b)QUESTIONARIO STANDARDIZZATO: Strumento base per raccogliere i dati oggetto

di ricerca.

•  INTERVISTA QUANTITATIVA: Indagine in cui è prevista la presenza di un

intervistatore. Approccio quantitativo classico caratterizzato dall'analisi per

variabili. Intervistatore pone domande e registra risposte. Soggetto non vede

questionario . Intervistatore scandisce i tempi e ordine delle domande. Strumento

di rilevazione a caldo: presenza di interazione col soggetto. A volte la presenzadell'intervistatore porta distorsione: dati sensibili (argomenti particolari)

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accentuazione di atteggiamenti condizionati da desiderabilità sociali (risposte

condizionate). Si usa quando: Interesse a rilevare relazioni immediate a domande

poste. Argomenti trattati molto legati ad attualità e obiettivo è anche quello di

rilevare diversi livelli di informazione e di percezione dei temi oggetto di ricerca. 

•  QUESTIONARIO AUTOCOMPILATO: Indagine in cui non è prevista la presenza di

un intervistatore; Approccio quantitativo classico caratterizzato dall' analisi per

variabili; Soggetto deve poter rispondere in modo autonomo alle domande; Domande

chiare, precise non possono portare dubbi al soggetto intervistato; Gestione

completa del soggetto: nei tempi, nei modi e anche nell'ordine delle domande; Non

sempre garantita l'omogeneità di somministrazione delle domande; Margini di

libertà di risposte a volte troppo larghi; Strumento di rilevazione freddo: no

interazione col soggetto; L' invarianza degli stimoli è salvaguardata. Si usa quando:

L'obiettivo dell'indagine tocca temi delicati -> rischio distorsione delle risposte o

quando le domande previste sono molto articolate e richiedono una riflessione

profonda non immediata. 

•  L'INTERVISTA QUANTITATIVA SI DIVIDE IN: 

a) INTERVISTA FACE TO FACE:

•  Detta anche intervista personale. 

•  Il luogo di svolgimento può variare. 

•  Utilizzata spesso per ricerche più complesse in ambito universitario. 

•  Spesso usata con materiale aggiuntivo (brevi filmati,foto, ...). 

•  L'intervistatore sottopone al soggetto un questionario standard. 

•  Sempre più spesso si ricorre all'ausilio del computer. 

b)INTERVISTA TELEFONICA:

•  Intervista al telefono. 

•  Flusso delle domande gestito in modo automatico (nastri o pc). 

•  Strumento attualmente + in uso per sondaggi d'opinione (risparmi di tempo, costo,

...). 

•  Svantaggi: 1) METODOLOGICO: campione distorto(tutta gente che frequenta

spesso casa) 2) CONTENUTO: domande molto sintetiche, troppa semplificazione

delle tematiche. 

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•  IL QUESTIONARIO AUTOCOMPILATO SI DIVIDE IN:

c) RILEVAZIONE POSTALE:

•  Molto usata prima dell'utilizzo dell' intervista telefonica. 

•  Strumento di rilevazione freddo. 

•  No rischio di semplificazione. Profonda riflessione. 

•  Questionario totalmente autoesplicativo in forma e contenuto. 

•  Svantaggi: Bassa percentuale di risposte; Elevata distorsione di caratteristiche di

chi risponde; Risposte da gente istruita. 

• 

Il metodo si basa sulla creazione di una rete di intervistati che collaboranoperiodicamente. 

•  Vantaggi: Alto numero di ritorno dei questionari; Controllo costante di campione di

intervistati; Tranquillità del soggetto di rispondere; Possibilità di controllare i

cambiamenti nel tempo degli individui. 

d) RILEVAZIONE DI GRUPPO:

•  Forma ottimale di presentazione di questionario autocompilato. 

•  Si distribuisce il questionario al campione selezionato e un coordinatore gestisce il

tutto. 

•  Luogo unico e diverso. 

•  Realizzazione solo con gruppi specifici che si trovano riuniti in spazi definiti

(studenti, impiegati) (Unico svantaggio). 

•  Assenza di distorsioni. 

•  Garanzia anonimato. 

•  Buon approfondimento. 

•  Supporto coordinatore. 

•  Molta riflessione del soggetto. 

•  Risparmio di costi e tempi. 

•  COSTRUZIONE QUESTIONARIO: 

2 FASI:

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•  TEORICO SPECULATIVA: Analisi del problema oggetto dell'indagine e scelta delle

informazione da rilevare (cosa domandare). 

•  EMPIRICO OPERATIVA: Corretta formulazione delle domande (Come domandare). 

•  Il ricercatore decide quanto spazio dedicare ad ogni tipo di domanda, a seconda delle

priorità e delle tematiche che il tema principale pone alla ricerca. 

3 TIPI DI DOMANDE (RUOLO):

1) DOMANDE STRUTTURA:

•  Identificano le caratteristiche individali dei soggetti intervistati (genere, età,

professione, ...). 

•  Si deve scegliere il livello minimo necessario di conoscenza di intervistati eindagarlo. 

2) DOMANDE CONTESTO:

•  Riguardano possibili cause o concause di un certo atteggiamento,

comportamento, ... oggetto dell' indagine. 

•  Domande di sfondo, non volte direttamente a rilevare le questioni specifiche da

studiare . 

•  Possono far riferimento a diversi campi. 

•  Numerosità variabile. 

3) DOMANDE OBIETTIVO:

•  Legate in modo diretto all'obiettivo della ricerca. 

•  Numerosità variabile a seconda della complessità di concetto da indagare e da

livello di approfondimento nella ricerca. 

•  Più indagine ha finalità plurime, più ci saranno domande obiettivo. 

7 TIPI DI DOMANDE (CONTENUTO):

1) DOMANDE DI CONOSCENZA:

•  Scopo: rilevare il tasso informativo dei soggetti a riguardo di un dato elemento,

un dato soggetto o fenomeno. 

2)DOMANDE DI OPINIONE:

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•  Scopo: rilevare il tipo di credenze individuali o collettive, il giudizio e il

gradimento, pregiudizio e stereotipi, percezioni e aspettative. 

•  Tutto ciò che qualcuno pensa riguardo un oggetto, persona o situazione. 

3)DOMANDE DI ATTEGGIAMENTO:

•  Scopo: rilevare le preferenze individuali, valori di fondo, atteggiamenti verso

gruppi sociali o individui, ciò che un individuo pensa di sè e degli altri.

•  Si usa spesso in questo tipo di domande la tecnica delle scale.

4)DOMANDE EMOZIONALI:

•  Scopo: rilevare sensazioni, stati d'animo, umori e emotività nei confronti di sè,

di altri, di un oggetto, un ricordo o un evento. 

5) DOMANDE DI MOTIVAZIONI:

•  Scopo: indagare sui motivi che stanno alla base di determinati comportamenti,

opinioni e atteggiamenti, sul perchè vengono compiute certe azioni o nascono

pregiudizi. 

6)DOMANDE DI PREVISIONE:

•  Scopo: rilevare le intenzioni comportamentali (come l'individuo agirebbe inqueste situazioni). 

7)DOMANDE DI COMPORTAMENTO:

•  Scopo: rilevare standard di comportamento, abitudini di vita, attività svolte. 

•  Queste domande risentono molto più di altre di alcuni problemi: 1) ricordo

selettivo: diverse capacita di memorizzazione di un avvenimento passato; 2)

ricostruzione del ricordo: dovuta a coerenza interna di individuo; 3) Ricordo

aquiscente: dovuto a problema di densità. 

•  2 TIPI DI DOMANDE(DI SERVIZIO):

1)DOMANDE DI ELEGGIBILITA':

•  Poste a inizio questionario, verificano se il soggetto possiede i requisiti

necessari per poter essere incluso nel campione di studio. 

2)DOMANDE DI FILTRO:

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•  Incluso all' interno del questionario, hanno scopo di evitare che alcuni soggetti

rispondano a domande successive a queste per le quali non hanno i requisiti

necessari. 

• 

2 TIPI DI DOMANDE(FORMA):

1)DOMANDE CHIUSE:

•  Prevedono che i soggetti scelgano tra un elenco di risposte. 

2)DOMANDE APERTE:

•  Soggetto da' spontaneamente la risposta. 

•  Molto utili se il ricercatore interessato ha autonoma e spontanea risposta del

soggetto (NO FILTRI). 

•  No distorsioni legate a ricercatore, ma molte legate a intervistato che non

sempre riesce a esplicitare nei tempi e nei modi giusti i suoi pensieri. 

•  2 TIPI DI DOMANDE(FORMULAZIONE):

1)DOMANDE RISPOSTA SINGOLA:

•  Unica possibilità di risposta. 

•  Classificazione veloce, semplice e chiara. 

2)DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA:

•  Possibilità di scelta tra più risposte tra quelle date. 

•  Di solito indicato il n° massimo di risposte previste per domanda. 

•  CAMPIONAMENTO: 

Procedimento che consiste nell'estrarre da una certa unità d'analisi(popolazione) oggetto di

studio, un numero ristretto di casi (campione). Uso del campione al posto dell'universo.

•  Atteggiamento parte fondamentale della nostra vita. 

•  Ogni risultato frutto di un processo campionario comporta un margine d'errore. 

•  Grandezza d'errore è diretta conseguenza del metodo utilizzato e della sua

raffinatezza. 

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•  Campionamento è necessario quando non esistono possibilità di svolgere ricerche

sull'intera popolazione. Rilevazioni esaustive -> rilevazioni campionarie. 

•  ERRORE DI CAMPIONAMENTO: 

•  SEE. 

•  Non si può mai eliminare. 

•  Si calcola e si tiene sotto controllo -> si può prevedere. 

•  Definizione: Fascia di intermittenza entro cui oscillano i risultati ottenuti dall'indagine

campionaria. 

•  Diminuisce al crescer di dimensione campionaria (n -> +)[+ casi - margine d'errore]. 

•  Diminuisce al diminuir della varianza della variabile (- <- V). 

•  n= casi campione N= Universo. Più n vicino a N meno SEE. 

•  Obiettivo ricercatore è minimizzare il SEE. Varietà di un fenomeno è fissa e data da

osservazione. Non si può diminuirla. Si agisce perciò aumentando i casi campione

considerati (n -> +). 

•  Variabili cardinali o quasi cardinali SEE=V/n 

•  Variabili categoriali: SEE= P*Q/n dove P=% dei casi che corrispondono ad una certa

categoria e Q=% che manca al 100%. 

•  es.

P=99% Q=1% (Fenomeno simile ad essere una costante, minimo variabilità). 

P=50% Q=50% (Picco massimo di variabilità di un fenomeno). 

P=20% Q=80% (Passaggio intermedio). 

P=30% Q=70% (Passaggio intermedio). 

•  ERRORE DI RILEVAZIONE: 

•  Può esserci o non esserci. 

•  Non è calcolabile.

•  Composto da errori di copertura ed errore di mancata risposta. 

•  Err. Copertura: Ricercatore non disponde dell'elenco della popolazione, perciò

introduce distorsioni oggettive nel campionamento stesso. 

•  Err Mancata risposta: Coloro estratti non sono reperibili o non accettano l' intervista.

Si contrasta quest' errore estraendo preventivamente campioni di riserva. 

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•  Si limita: Mantendendo il più omogeneo possibile il campione pianificato. Evitando

errori sistematici. Limitando al massimo i rifiuti alla partecipazione. 

•  ERRORI DI INDICAZIONE: 

•  Modi di rilevazione di fenomeno astratto sono molte. (Grado amore, odio, ...). 

Ma non si sa esattamente come misurarlo. 

Non solo fatti naturali e per misurarli si compie una distorsione. 

Questo errore non è misurabile, nè conoscibile, nè si può tener sotto controllo. 

•  CAMPIONE: 

•  Inferenza svolta per induzione. 

•  Campione prob: Tutti i soggetti di U/P hanno la stessa probabilità di venire

estratti(caso), permettendo l’inferenza finale, nel momento d’inferenza calcol il SEE e

lo esplicito. 

• 

Campione non prob:Contrario di quello prob., Non c’è bisogno di calcolare il SEE. 

•  Si decide il campione a seconda del sondaggio. 

•  TIPI DI CAMPIONAMENTO (NON PROBABILISTICI): 

a) CAMPIONAMENTO A VALANGA:

•  Utile per fenomeno poco diffuso, poco confessabile(omosessualità, droghe). 

•  Intervistati forniscono altri nominativi da intervistare. 

•  Campione analizzabile per intero. 

b)CAMPIONE AD ANGOLI DI STRADA:

•  Per strada in vie affollate. 

•  Per giudizio su temi o prodotti. 

•  Idee preliminari tramite reazioni a stimoli. 

•  Idee preliminari tramite reazioni a stimoli. 

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•  Se selezione fatta con procedimento di tipo probabilistico è equiparabile a

campionamento casuale sistematico. 

c)CAMPIONE A TESTIMONI PRIVILEGIATI:

•  Selezione di esperti. 

•  Risultato non generalizzabile. 

•  Obiettivo di andar in profondità riguardo al fenomeno poco conosciuto. 

•  Si può usare come base del metodo DELPHI. 

•  Importante per costruzione di un questionario. 

d)CAMPIONE PER QUOTE(MIGLIORE):

•  Strutturalmente identico al campionamento stratificato. 

•  Popolazione suddivisa in base a caratteristiche più importanti. 

•  Intervistato deve possedere caratteristiche base della sua quota ma la scelta

di chi intervistare è assolutamente arbitraria all'interno di ogni singola quota. 

•  L'intervistatore può intervistare chi vuole. 

•  Per questa arbitrarietà di fondo si tratta di un campionamento nonprobabilistico. 

•  Si usa perchè è molto economico e molto veloce. 

•  Si usa se si vogliono risultati non generalizzabili, ma specifici che possono dar

spunto su diverse categorie di intervistati. 

•  Molto usate in ricerche di mercato. 1)variante: divisione basata su + rilevanti

caratteristiche di popolazione, 2)variante: Divisione basata sul caratteristiche

specifiche attinenti con il tema e il fenomeno considerato. (Disegno fattoriale). 

•  TIPI DI CAMPIONAMENTO (PROBABILISTICI): 

a) CAMPIONE CASUALE SEMPLICE:

•  Estrazione di individui tramite l'uso di una tavola di numeri casuali. 

•  Procedura campionaria + semplice e immediata. 

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•  Limitato perchè il ricercatore deve essere preventivamente in possesso di lista

completa dei soggetti appartenenti a popolazione totale (Cosa non sempre

possibile). 

• 

Si abbina un numero ad ogni soggetto dell'universo e si estrae. 

b) CAMPIONE CASUALE SISTEMATICO:

•  Selezione sistematica di un soggetto ogni intervallo K precedentemente

stabilito. 

•  K è chiamato passo di campionamento. 

•  Vantaggi: procedimento semplificato e estrazione possibile anche se l'universo

è ignoto. 

c) CAMPIONE STRATIFICATO:

•  Più efficiente - > minimo errore di campionamento. 

•  Suddivisione dell'universo di riferimento in strati. Poi si procede con

l'estrazione di un sub-campione in modo casuale da ogni strato. Tutti i sub-

campioni vengono uniti poi in un campione globale. Gli strati possono anche

derivare dall'incorocio di più variabili. 

•  L'errore di campionamento è minimo perchè suddividendo in campioni omogenei

si dovrebbe riuscire a minimizzare la varianza di risposte. 

•  Tipo proporzionale: Strati in proporzione all' universo(Se al mondo il 20% sono

laureati lo strato laurea sarà 20, invece lo strato non laurea sarà 80). 

•  Tipo non proporzionale: Alcuni strati sovrarappresentati(troppo numerosi) e

alcuni sottorappresentati(poco numerosi). 

Si usa quando si vuole indagare l'interno di ogni stato senza fermarsi ai risultati

delle rilevazioni base, così anche da strati poco numerosi si avranno dati precisi. 

d) CAMPIONE MULTI-STADIO:

•  Poco costoso, estrazioni semplici -> molto diffuso. 

•  Usato se l'universo è di grande dispersione territoriale e c'è una mancanza di

liste complete della popolazione del territorio. 

•  Suddivisione dell'universo in livelli generici. poi vengono estratte a imbuto unità

secondarie(provincie, comuni e individui). 

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•  Altro errore di campionamento perchè l'estrazione a imbuto toglie pari

opportunità agli individui d' esser estratti. 

•  Procedimento tipico: Campione per aree. 

e)CAMPIONE A GRAPPOLO:

•  Simile al multi-stadio. 

•  Nelle unità secondarie vengono intervistati tutti gli individui dell'unità. 

•  Usato quando esistono unità già formate(es famiglie, viaggiatori di un vagone). 

f)CAMPIONE TELEFONICO:

• 

Interviste telefoniche sono il modo più diffuso per effettuare l'indagine. 

•  Selezione secondo criteri casuali. 

•  Importante per la stratificazione da attuare è l'introduzione dell' elemento di

fasce orarie. 

•  SCALE: 

Per superare il deficit di misurabilità si ricorre a tecniche di misurazione arbitrarie ma

omogenee nella singola ricerca. I numeri ora assumono un senso quantitativo.

•  SCALING: Insieme delle procedure che rendono misurabili alcune variabili. 

Il concetto in questione è troppo astratto per essere osservato e misurato, perciò si

deve scomporre in due componenti principali più facilmente misurabili. 

Si trova un indicatore che riesce a misurare accomunando tutte le componenti. 

L'atteggiamento(espressione empirica del concetto) si traduce in opinioni concrete. 

La sommatoria articolata di tutte le opinioni degli individui su tutti gli aspetti

dell'atteggiamento e l'indicatore migliore di questo concetto. 

Ciò costituisce l'indice l'indice complessivo. Le opinioni sono considerate le espressioniverbali dell' atteggiamento. Esse emergono in superfice e sono perciò empiricamente

rilevabili. 

•  SCALA SOLO-ITEM: L'intervistato si colloca all'interno di una scala graduata in

riferimento ad un solo elemento(es. voto scolastico). 

•  SCALA MULTI-ITEM: L'intervistato deve fornire più risposte a più domande

all'interno dello stesso tema scomposto nelle sue diverse componenti specifiche(es.

voto laurea: sommatoria dei voti da 1 a 10 degli 11 componenti della commissione). 

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•  SCALA LIKERT: Tecnica più diffusa per misurare atteggiamenti di un individuo(molto

semplice). 

Registra un livello di accordo su una serie di affermazioni. 

7 livelli di accordo: 

•  disaccordo: -1,-2,-3. } 

•  neutro:0. } poi si sommano i punti ottenuti. 

•  accordo:1,2,3. } 

1 PROBLEMA) Response set= tendenza dell'intervistato a replicare in modo quasi

automatico alle risposte.

Si risolve variando l'indirizzo delle domande, costringendo gli intervistati a riflettere

sulle domande.

2 PROBLEMA) Non unidimensionalità della scala: scale funzionano bene se i loro

elementi sono tutti ben collegati ad un unico concetto(alcune affermazioni forvianti)

(es. fischio al giocatore nero della squadra avversaria-> indicatore dimensione diversa).

•  1 metodo di risoluzione: Correlazione elemento/scala= associazione forte con

tematiche trattate. 

•  2 metodo di risoluzione: Indice alfa di ceonbach= varia da 0 a 1, si basa sul

livello d'associazione di tutti gli elementi della scala, se è troppo basso qualcosa

non va. 

•  3 metodo di risoluzione: Analisi fattoriale= fa comprendere se le variabili si

combinano correttamente in un unica dimensione. 

3 PROBLEMA) Essendo una scala di tipo additivo può accomunare individui che

provengono da percorsi differenti.

•  SCALA CON RISPOSTA A TOTALE AUTONOMIA SEMANTICA: Domande(con

risposte gradite) che permettono al soggetto di rispondere anche senza conoscere

alternative (es. titolo di studio/classe di reddito/classe di età). 

•  SCALA A PARZIALE AUTONOMIA SEMANTICA: Domande che permettono risposta

solo conoscendo tutte le alternative. Così son dette perchè le risposte acquistano

senso solo in relazione ad altre alternative. Decisione nel numero di categorie è del

ricercatore. 

•  SCALA AUTOANCORANTE: Intervistato si pone all'interno di una scala si cui conosce

solo gli estremi (es. dai un voto da 1 a 10). 

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•  SCALOGRAMMA GUTTMAN: Successione delle domande a difficoltà semantica

crescente -> intensità delle domande crese. Se si risponde si ad una domanda si deve

aver risposto si anche alle precedenti. 

Scala di tipo cumulativo: Indice rappresentato da gradino in cui l'intervistato si ferma. 

•  TERMOMETRO DEI SENTIMENTI: Viene presentato all' intervistato un oggetto di

studio rispetto a cui egli dovrà esprimere un giudizio all'interno di una scala di valori

dichiarati nella formulazione della domanda. 

TERMOMETRO: Nei primi usi era usata un' immagine di termometro, valori

elevati(caldi): sentimenti positivi; valori bassi(freddi): sentimenti negativi. 

•  ANALISI DELLA VARIANZA: 

Procedura statistica detta anova che indaga le relazioni esistenti tra variabili categoriali e

cardinali. ANOVA: Analisi sia descrittiva che esplicativa(casuale). 

Relazione tra variabili cardinali o quasi cardinali(dipendente) e categoriali(indipendente) 

es. relazione tra voto esame(Q.C.) e genere M/F(CAT.) 

Divido il campione in M e F e indago i voti MASCHI-PREPARATI -> M(18-20-18-19-20-21)

F(28-29-27-30-28-27) 

1) Il voto ha la sua varianza interna

Casi limite: Vm=0 es. tutti M=18 Vf=0 es. tutte F=30

2) Poi c'è la varianza tra un gruppo e l'altro 18 <-> 30.

Varianza totale SSy=SSw(whit in)+SSb(beetwen) -> formula analisi della varianza

In questo caso Vm e Vf=0 si azzera SSw e posso supporre che il voto dipenda dal

genere.

In questo caso più sarà alta SSb più la relazione è forte tra le due variabili.

(eta)2 = % di varianza spiegata e indotta dalla variabile categoriale.

Formula=SSb(Varianza b)/SSy(Varianza tot.) -> Valore che va da 0 a 100.

In questo caso è il 100% (Il genere conta il 100% per la performance universitaria)

•  TAVOLE DI CONTINGENZA: 

Analisi sia descrittiva che esplicativa (casuale)

Relazioni tra variabili CAT(X1) e CAT(X2).

Operazione Recode(ricodifica)= Trasforma le variabili considerate a seconda degli

obiettivi di analisi. Si può ricodificare una variabile in una più bassa nell' ordinamento.

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1) Cardinali di Misurazione

2)Cardinali di Conteggio

3)Quasi Cardinali

4)Categoriali Ordinali

5)Categoriali Nominali

Es. Tempo è variabile cardinale di misurazione --ricodifico--> variabile categoriale

ordinale. Posso usare questo dato per inserirlo nell'analisi ->Tabelle di contingenza.

Es. Cerco la relazione tra genere M/F(Categoriale nominale X1) e titolo di studio

Alto/Basso(Categoriale ordinale X2).

Intervista a 100 casi 50A - 50B - 50M - 50F

1) Ipotesi nulla (no relazione tra X1 e X2) stesso n° in tutte le caselle, valori

attesi(expected).

2)Caso limite -> situazione altamente significativa valori osservati(observed)

•  Per stabilire se vi è una relazione tra le 2 variabili-> valuto la differenza tra valori

osservati(O) e attesi(A) per ogni casella. O-A=* Più i valori sono alti più la relazione è forte tra le variabili. 

•  Poi si valuta la sommatoria degli scarti al quadrato 

(O-A)2 --> In questo caso il n° è elevato--> forte relazione. 

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2=(O-A)2/A--> formula riassuntiva --> se il è alto= forte relazione, se invece è basso

debole relazione. 

• 

CORRELAZIONE: 

Analisi descrittiva : descrive come variano 2 varibili, indaga variabili numeriche in

senso stretto (card., quasi card.), analisi bivariata.

3 Caratteristiche: Intensità(Forte, Nulla, Debole), Positività(Positiva, Negativa),

Significatività(Possibilità di inferenza sull'intera popolazione)

r=coefficiente di correlazione, misura sintetica del livello di correlazione tra 2

variabili, varia tra -1 e +1.

r=-1(forte negativa), r=-0,2(debole negativa), r=+0,2(debole positiva), r=+1(fortepositiva)

1) caso limite r=+1(max), tutti i punti fanno parte della retta di regressione, al

crescere di x cresce y, la relazione è forte e positiva.

2)caso limite r=-1(min), tutti i punti fanno parte della retta di regressione, al crescere

di x decresce y, la relazione è forte e negativa.

3)caso limite r=0(max debolezza), Al crescere di x, y cresce o decresce senza criterio,

la relazione è nulla, la retta di regressione è parallela all' asse delle x.

•  REGRESSIONE: 

Analisi esplicativa(causale)= indaga quanto X(indipendente) causa Y(dipendente) e

quanto è forte il suo potere su di essa. Gerarchie causa-effetto.

Si cerca la miglior retta interpolante(che passi per più punti del grafico di dispersione)

detta retta di regressione.

Si minimizza la distanza di tutti i punti dalla retta.

Più i punti sono vicini alla retta più la relazione causale è forte

Residui= distanze dei punti alla retta, essi manifestano l' incapacità della retta di

regressione di passare per tutti i punti del grafico.

FIT BUONO= Pochi residui, vicinanza dei punti alla retta.

FITNESS= Capacità della retta di toccare i punti.

Se i residui sono alti la relazione è debole.

Se i residui sono bassi la relazione è forte.

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Formula= Y= X+(e)->residui

Varianza Y(SSy)= data dalla varianza di X(variabile indipendente) e dal residui, ovvero

la varianza di Y non dovuta alla varianza di X.

Obiettivo finale= predire relazioni tra fenomeni nel concreto.

R2=Indice sintetico, indice di bontà della regression, cioè quanto la variabile

indipendente X incide sulla varianza totale di Y.

•  ANALISI MULTIVARIATA(REGRESSIONE): 

Es. Y=X+e

Y=Voto universitario.

X1=N° ore di studio(40%).X2=Q.I.(30%).

X3=Ore di frequenza(15%).

X4=... ---------------------------> Continua aggiunta di variabili per spiegare meglio la

relazione ed in futuro prevederlo meglio.

Si procede così finche non si raggiunge il 100%, avendo così una regressione perfetta. 

•  VARIABILI: 

Le variabili non sono tutte uguali, vi è una diversa classificazione:

•  VARIABILI CATEGORIALI: Qualitative, frutto di una classificazione, non hanno

un' espressione numerica naturale, no misurazione, solo classificazione. 

Es. M/F BUONO/CATTIVO POP/ROCK. 

a.  NATURALE: Caratteristica ascrittiva (data della nascita, natura), 

Es. Luogo di nascita, genere. 

b. ARTIFICIALE:Classificazione non naturale, decisa dal ricercatore. Decide il n°delle possibili categorie della sua ricerca. 

Es. Tifo squadra di calcio: Milan, Inter, Juve, ... 

Genere musicale: Pop, Rock, Rap, ... 

c.  CARDINALI: Variabili ordinabili per valore. 

Es. Reddito, Titolo di studio. 

d.  NOMINALI: Differenza data solo dallo stato stesso, stati diversi, ma uguale

valore. 

Es. Genere M/F - Tifo - Preferenze musicali. 

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•  VARIABILI CARDINALI: Si possono misurare con numeri naturali; Hanno

significati quantitativi numerici di facile comprensione. 

Es. Tempo, Altezza, Larghezza. 

a. VARIABILI DI CONTEGGIO: Determinate dalla conta, variabili discrete (Nondecimali ma intere). 

b.  VARIABILI DI MISURAZIONE: Date dalla misurazione, non discrete. 

Es. Altezza - Lunghezza. 

•  VARIABILI QUASI CARDINALI: Variabili ibride nè categoriali nè cardinali, si

deve specificare una scala convenzionale per misurarle. 

Non vi è quindi una misurazione standard, ma la si crea artificialmente. 

Es. Voto esame - Quoziente intellettivo. 

•  VARIABILI SFUOCATE (FUZZY): Misura il livello di una variabile, di una

caratteristica. 

Es. Livello di fede - Livello di femminilità, nonostante stesso genere. 

•  VARIABILE DICOTOMICA (NOMINALE): Assume solo 2 valori. 

Es. Genere M/F - SI/NO: 

a.  VARIABILE DUMMY: Variabile dicotomica solo con valori 0 e 1. Si usa per

discriminare tra coloro che hanno fatto qualcosa. Es. ON(inverno)/OFF(estate) ---> stagionalità. 

Es. Hai votato ON: si--> si prosegue con domande, OFF: no--> stop! non è in

possesso di quella proprietà. 

•  TIPO DI VARIABILI A DISPOSIZIONE: 

1.  INDIPENDENTE X(CAUSA) (variabili che spiegano). 

2.  DIPENDENTE Y(EFFETTO) (variabili che non devono essere spiegate) 

3.  INTERVENIENTE Z ---> Viene condizionata o condiziona le altra variabili. 

•  RELAZIONI TRA 2 O PIU' VARIABILI: 

1.  DIRETTA: X causa direttamente Y 

Es. Caduta sasso dipende dalla gravità. 

2.  INDIRETTA: 3 passaggi: X causa Z che causa a sua volta Y. 

3.  SPURIA: Relazione determinata dalla variabile Z che è causa sia si X e Y, ma tra

X e Y non vi è rapporto. 

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Es. Poca urbanizzazione: alto n° di cicogne e alto n° di bambini, ma tra il n° di

cicogne e il n° di bambini non c'è relazione. 

4.  SOPPRESSA: Contrario della spuria. 

Ci si aspetta uuna forte relazione tra 2 variabili X e Y ma non appare perchèinterviene una variabile Z che annulla il rapporto che esiste. 

Es. X= ricordo chiaro Y= lontananza tempo. Ipotesi= ricordo più è lontano meno

è chiaro. 

Studio= caratteristiche pazienti influiscono sui dati 

Pazienti estroversi= ricordo normale. 

Pazienti introversi= Ricordi lontani e dolorosi più vivi e chiari. 

Questo può far cambiare i risultati dello studio. 

•  TIPI DI ANALISI: 

1.  ANALISI MONOVARIATA: Considero una variabile per volta 

Es. Media universitaria. 

2.  ANALISI BIVARIATA: Considero due variabili 

Es. Correlazione e regressione semplice. 

3.  ANALISI MULTIVARIATA: Considero tre o più variabili. 

Es. Analis fattoriale. 

•  CLASSIFICAZIONE: 

•  La classificazione da luogo a variabili di tipo categoriale. 

•  La classificazione ha 3 significati --> 3 procedure. 

1.  Suddividere teoricamente un concetto generale in tanti elementi, segmenti

teorici. 

Es. Quanto amo?odio? nulla, poco, abbastanza, molto, moltissimo. 

2.  Individuare specificamente in quanti e quali segmenti suddividere il

tutto.(ARBITRARIETA'). 

3.  Assegnare a ciascun elemento studiato un posizionamento. 

•  Ogni volta che si decide quale misurazione dare ad una variabile opero il

procedimento soprastante. 

•  Un percorso classificatorio può portare a classi non ordinabili. 

Es. Tipo film, Squadra del cuore, Professione. Ma anche le variabili nominali possono essere ordinate in base a criteri arbitrabili. 

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•  TRE REGOLE PER LA CLASSIFICAZIONE:

1.  ESCLUSIVITA' DELLE CATEGORIE: Ogni classificazione deve prevedere tutti

i possibili stati, tutti i soggetti analizzati devono trovare la classificazione. 

2.  MUTUA ESCLUSIVITA': Un soggetto può appertenere solo ed esclusivamente

ad una sola categoria. 

3.  PRINCIPIO DI DIVSIONE: Suddivisione in categorie seguendo un solo criterio

di divisione ed eventualmente esplicitarlo. 

•  SUDDIVISIONE ANALISI STATISTICHE: 

1) ANALISI DESCRITTIVE:

•  OBIETTIVO: Descrizione di una variabile; Descrizione di relazioni esistenti travariabili. 

•  PROCEDIMENTO TIPICO: Correlazione--> descrive il tipo di relazione tra 2

variabili. 

2) ANALISI ESPLICATIVA:

•  OBITTIVO: Indaga se vi è un rapporto di causa-effetto e quanto è importanre. 

Es. Vi è un rapporto tra reddito e titolo di studi? Se si quanto incide? 

•  PROCEDIMENTO TIPICO: Regressione: procedura che indica quanto una

variabile incide nei confronti di un' altra. 

•  IMPO: Variabili X1 e X2: Non esistono procedure per indicare cosa sia X o Y, nè

causa o effetto. 

Ciò è stabilito dal ricercatore senza suggerimenti statistici. 

3) ANALISI INTERPRETATIVA: 

•  OBIETTIVO: Interpretare le relazioni esistenti tra le variabili studiate. 

•  PROCEDIMENTO TIPICO: Analisi fattoriale---> Q.I. frutto di analisi

fattoriale. 

•  DOMANDA: Vi è una relazione esistente tra le variabili oggetto di studio? 

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