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E Q U I P è C OCARMINE MARIO MULIERE EDITORE

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Prima Edizione© 2010 EQUIPèCO CARMINE MARIO MULIERE EDITORE

San Cesareo, via Donnicciola 25 - 00030 RMT.: 06 9570723www.equipeco.it

Proprietà letteraria e immagini riservateStampato in ItaliaEditing: Francesca CapriccioliCopertina e immagini: Valeria Faella, 2010

ISBN 978 - 88 - 904667 - 1 - 7

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Dedicato a Te

Vivere a lungo non è più utopiavivere a lungo con la mente che funziona è uno stile di vita

che germoglia dall’infanzia con un modello di società costruito dagli adulti

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INDICE

Introduzione..................................................................................................................................

Parte prima: Incontro Fatale.................................................................................................

Parte seconda: Una donna / Un amore.................................................................................

Parte terza: Due fratelli uniti ma divisi.............................................................................

Parte quarta: Parrucchiere / Estetista...................................................................................

Parte quinta: Un uomo / L’azienda......................................................................................

Parte sesta: Conclusioni. Il piacere ha più anime...........................................................

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INTRODUZIONE

Capacità di amare è la condivisione nel nostro spazio terreno della gioia di essere insieme e godere di ciòche possiamo avere e conquistare qualsiasi risorsa che abbia valori e sentimenti vicini.Capacità di amare è l’intensità sublime fondata nel rispetto verso l’altro e nella lealtà con se stessi; puntiforti che sollecitano l’orgoglio dei nostri valori.Tuttavia la perplessità aumenta nel vedere in pratica che il codice capacità di amare non è facilmente ap-plicabile soprattutto nel mondo di oggi. Forse esistono maggiore cultura e interessi di vita così variegati especializzati da non trovarsi uniti per dialogare nel sano cammino della RECIPROCITÀ.Proprio nella reciprocità il dialogo è linfa capace di migliorare il rapporto, allontana la noia, modifica o creaalternative alle abitudini (routine), spazia verso desideri inconsci, collega la fantasia alla realtà, un vero TOC-CASANA DA NON RINUNCIARE.Ma, purtroppo, il diavolo ci mette le corna! inserendo una scelta diabolica, il tempo. Sottrarre il tempo peril dialogo ci pone di fronte a diversi comportamenti, non solo amorevoli, anzi, per lo più nati per dimostrareall’altro di essere l’attore principale di questa relazione, come fosse predestinato dalla collettività a svolgereun ruolo indispensabile. Tale situazione a volte allontana la reciprocità abbagliando in maniera camaleonticai sentimenti. Al risveglio, ritrovarsi, può diventare tardivo!Esiste, tuttavia, una rivincita. Potrebbe sorgere, per lenire o annullare l’incomunicabilità, attraverso lo svi-luppo evolutivo del pensiero, il cui arricchimento del nostro essere potrebbe far scaturire la molla della ge-nerosità, capace di far confluire emozioni e viverle reciprocamente con gli altri! Una mission (sacrificio) conla quale il nostro IO si gratifica. La coppia allora apre le braccia all’interscambio intelligente; scopre e conosceculture diverse che possono rimuovere concetti consumati dagli stereotipi ormai obsoleti. La crescita cul-turale della coppia rafforza l’unione veicolando la parte più creativa di ciascuno.I nostri comportamenti costituiscono il nostro modo di comunicare rivolto agli altri, a volte non abbiamo ilcoraggio di esprimere verbalmente ciò che siamo e ciò che intendiamo, quindi, per rendere più incisivo il

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messaggio, trasferiamo le nostre emozioni attraverso lo sguardo, la gioia, il sorriso, abbracciando l’altro oinsistendo con una convincente stretta di mano a proseguire la relazione. Tutto ciò avviene senza parole eforse inconsciamente solo perché l’altro si è mostrato, pur non sapendolo, di nostro gradimento.Nella sfera delle emozioni - simboleggiata senza angoli e spigoli da una circolarità ampia non infinita, poichéle emozioni hanno bisogno di pareti sottili, arrotondate, non totalmente assorbenti, capaci di trasmetterel’intensità degli impulsi ricevuti (feed back) - noi vi occupiamo la posizione centrale.È bello pensare alla quantità di persone che possono trovare una collocazione nella nostra sfera e quali po-sizioni possono occupare!Potrebbe essere divertente relazionare con una play- station o organizzare con l’ausilio del pc una mappaemozionale diacronica con il nostro bagaglio di esperienze: persone collocate al primo livello, poi con iltempo vederle spostate in altri punti o addirittura fuori dall’orbita.Il piano emozionale allora potrebbe diventare un vero strumento di analisi, meno attendibile sulla program-mazione (una vittoria sulla tecnologia), ma sicuramente affascinante sul piano relazionale.Nella sfera ci sono le nostre storie del passato e quelle attuali, nonché virtualmente incolonnate altre in listadi attesa che producono stimoli, a volte interrotti da silenzi più o meno lunghi, che non trovano spazi utiliall’inserimento, fino a quando non trasmettono emozioni di rara qualità.

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Parte prima - Incontro Fatale

È qui che nasce l’incontro fatale, un sistema planetario con sottosistemi integrati allo sviluppo di intese tra-scinanti al punto che qualsiasi movimento genera gioia inesauribile.Lo scambio emozionale è tale che l’argomento anche di routine diventa speciale e unico!Un’attrazione forte così incommensurabile che altre relazioni, pur veicolando concetti talvolta vibranti, re-stano escluse da quel sistema planetario protetto da una linea continua che funge da barriera.L’incontro fatale ha durata illimitata, il tempo non suscita rimpianti, anzi raccoglie e moltiplica le intese checiascuno realizza coscientemente con i desideri dell’altro enfatizzandoli con naturalezza nel crocevia dei le-gami da percorrere uniti con il cuore e la mente. L’incontro fatale non è raro ma è rara la sua percezione.Perché, cosa vuol dire fatale?Molteplici incontri con persone assumono importanza e scopi definiti, che nel tempo più o meno breveprendono il nome generico di rapporti interpersonali ben collocati nell’ambito delle amicizie, della pro-fessione, comunque maturati dalla razionalità e dalle opportunità.Il fatale invece nasce dalla fatalità del momento.È l’attimo che ciascuno desidera da sempre di incontrare.Non è semplice poter descrivere le emozioni, poiché sono soffocate dall’incredulità della casualità, un ma-gico momento ove il contesto che lo circonda - ambiente/rumore/persone - crea un’atmosfera non turbativama di sostegno all’intensità dell’incontro.Pochi secondi, uno sguardo, una riflessione veloce con l’approccio giusto rivolto alle sensazioni positive cheviaggiano l’uno verso l’altro. Un’intesa che nasce da dentro quasi ad abbattere i preamboli (convenevoli dirito) per dare forza concettuale all’evento in termini semplici ma intriganti certamente non esaustivi.Questo è l’inizio di un percorso decisamente più scorrevole, sicuramente coinvolgente, che non definisceun traguardo ma un orizzonte!

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Parte seconda - Una donna / Un amore

Una donna, un sentimento...Ma con l’incontro fatale trovi la gioia di aver incontrato l’amore.Un giorno come tanti, però in armonia con te stesso, in pieno traffico pedonale, ove osservando i piedidegli altri trovi meglio la direzione per poter camminare e raggiungere la meta in fretta!Di colpo ti fermi per ammirare, oltre ai piedi, delle bellissime gambe coperte fino al di sopra del ginocchio.Un’immagine inusitata, quasi distaccata dal resto del mondo, e in contemplazione nella lettura (forse di unlibro mozzafiato), faceva da palo al turbinio di persone, incurante dello scontro da te evitato per un soffio,mentre subivi comunque l’attrazione fulminea del suo sguardo dal sorriso giocondiano.Vibranti sensazioni vi esplodono incontrollate dal desiderio insaziabile condiviso dalla mente e dal corpo.Le ore, i giorni, gli anni passano velocemente, ma l’incontro fatale è fermo, nitido nella mente. Qualsiasi det-taglio è vivo e attuale, anche l’abbigliamento, il colore della borsa, il taglio e il colore dei capelli diventanoimportanti, come il gioiello che non dimenticava mai perché legato al vostro incontro, ove le parole eranopoche, uscivano lentamente, ostruite dal desiderio di essere uniti per sempre.La precarietà che ci sovrasta è inesorabile e non fa distinzione.Colpisce anche laddove la purezza dei sentimenti è pressoché agli albori di una vita che rimarrà per semprenella sfera planetaria al centro delle nostre emozioni.

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