Palazzi, ville e dimore di Castenedolo. Via Garibaldi (Quaderno/3)

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Terzo quaderno Palazzi, ville e dimore di Castenedolo. Via Garibaldi

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Insc

enal

arte

Via Garibaldi (quaderno/3)

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coordInamento edItorIale arch. GIulIano fIlIppInI, presIdente assocIazIone carmaGnola

ImpaGInazIone e proGetto GrafIco riccardo Bartoletti (Inscenalarte, Brescia) www.inscenalarte.it - [email protected]

la presente puBBlIcazIone è stata realIzzata con Il contrIButo dI:

associazione culturale carmagnola di castenedolotel. 3345339353www.associazionecarmagnola.itassociazione.carmagnola@yahoo.it

con Il patrocInIo dell’ammInIstrazIone comunale dI castenedolo

2013

forneria Barbieri domiziano

castenedolo

testI, fotoGrafIe e documentazIone a cura dI:

rIccardo BartolettI, mIrKo BettonI, dIeGo cremaschInI, alessandro dottI, GIulIano fIlIppInI,dIeGo GornI, stefano lomBardI, massImo manettI, andrea ma-rocchI, paolo terramoccIa, olIVIero to-GnazzI, emanuele topa.

sI rInGrazIano per la cortese dIsponIBIlItà:

famIGlIa fantI, famIGlIa prestInI,f amIGlIa caVaGnInI, famIGlIa perI BIGoGno, famI-GlIa Gamalero, famIGlIa cremaschInI.

Via Garibaldi (quaderno/3)

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Indice

IndIce

commento del dott. mario peri

Introduzione

premessa arch. Giuliano filippini

palazzo fantI

palazzo prestInI

palazzo caVaGnInI

palazzo perI

palazzo cassa Gamalero

VIlla alBa

BIBlIoGrafIa

p. 18

p. 18

p. 71

p. 78

p. 86

p. 10

p. 12

p. 91

p. 97

presentazione assessore alla cultura dott.ssa nadia taglietti saudou p. 9

p. 13

p. 105

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Introduzione

la terza opera della serie “Quaderni su palazzi ville e dimore di castenedolo” si occuperà nel 2013 di Via Garibaldi e comprenderà, con l’assenso dei proprieta-ri, anche la visita guidata agli stessi, al fine di divulgare e far conoscere le opere ar-chitettoniche, la storia , fatti e personaggi che nel corso dei secoli hanno “popolato” questa storica e magnifica via di castene-dolo.I tecnici iscritti e non all’associazione, hanno accettato con la consueta passione di aderire all’iniziativa e hanno permesso di svelare notizie, curiosità e aneddoti, con interviste e ricerche sul posto e negli archivi, pur con molte difficoltà, in quan-to non sono presenti studi specifici locali e sufficiente documentazione bibliografi-ca di approfondimento.ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno reso possibile la presente terza pubblicazione in primis i proprietari che hanno gentilmente fornito: materiali e le informazioni in loro possesso e che hanno con grande generosità e spirito culturale - divulgativo aperto le loro preziose dimore architettoniche gelosamente tenute e con-servate e tutti i soci, amici e collabora-tori che gratuitamente sacrificando ore al lavoro e allo studio, hanno elaborato le schede dei singoli palazzi e hanno fatto da valenti “ciceroni” durante le visite guida-

te. l’associazione “carmagnola” ha l’onere e l’onore, pur nella consapevolezza dei tempi sempre assai ristretti e di possibili lacune, di aver proseguito e realizzato tenacemente,in tempi come gli attuali “difficili”, questo ambizioso progetto divulgativo-culturale.la fatica è ripagata dall’entusiasmo dei castenedolesi e dei nuovi cittadini che vo-gliono conoscere e scoprire o riscoprire il proprio passato e da chi vuol contribuire alla salvaguardia di quel raro e unico patri-monio storico-artistico-ambientale, irripe-tibile di castenedolo, da conservare valo-rizzare e tramandare come faro luminoso per le scelte future.

Il presidente dell’associazione culturale “carmagnola”, arch. Giuliano filippini

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rilevatori: prof. riccardo Bartoletti, ing. alessandro dotti, arch. stefano lombardifoto e documentazione: riccardo Bartoletti, alessandro dotti, stefano lombardi, famiglia fanti.

LE ORIGINI E LA FAMIGLIA ZAMBELLI (ing. Alessandro Dotti)

allineata con altri edifici, sul lato sud-est del paese, dove la collina comincia a degradare verso la pianura di montichiari, sorge villa fanti. la villa presenta verso strada due corpi ben distinti: uno più antico, probabilmente seicentesco, in lato di mattina ed uno decisamente neoclassico. aderente al fronte, sorge l’oratorio della madonna del patrocinio; di seguito, verso sera, l’area rustica, mentre all’interno un bel parco romantico di coronamento alla villa crea un’emozionante effetto scenico1. fin da questi pochi elementi descrittivi si comprende la complessità e la molteplicità di spazi e ambienti presenti, che propongono un “entità di concetti” complessa, in grado di relazionare arte, filosofia, etica, religione, eventi storici, in un unico episodio architettonico-artistico, dando origine al fenomeno della villa campestre2.la villa si erge nel Borgo dell’ora, sull’antica strada che da castenedolo porta a Ghedi e montirone3. un’attenta analisi della toponomastica ci permette di comprendere il termine Borgo dell’ora e le implicazioni con le caratteristiche morfologiche e naturali della zona. Il termine Borgo è facilmente spiegabile come insieme di più case a costituire un Borgo o Borgata , mentre il termine Ora potrebbe essere la contrazione del latino aura cioè aria o vento4. tale tesi è avvalorata da un grande numero di toponimi contenenti ora, presenti nella zona, riferibili a questa presunta aria che soffia sul territorio5. altri aspetti importanti che avvalorano la tesi sono: le caratteristiche morfologiche della collina stessa6 e la vicinanza del colle alle prealpi bresciane7. Via Borgo dell’ora, attualmente via Garibaldi, era chiamata dal popolo la via dei signori, in dialetto “dei siòr”, poiché lungo di essa si trovavano i più bei palazzi di castenedolo8.

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palazzo Fanti

LA FINE DEL SETTECENTO (ing. Alessandro Dotti)

la fine del settecento coincide con il declino della famiglia Bonalda fortemente legata al destino dell’industria della carta. agli albori dell’industrializzazione, le cartiere bresciane, non restando al passo con l’ammodernamento tecnico di fine settecento, subiscono un considerevole rallentamento della produzione dando così inizio ad un inesorabile declino che porterà nell’ottocento alla chiusura completa degli stabilimenti1. nel catasto napoleonico dei primi ottocento, la villa infatti non appartiene più ai Bonalda, ma alla famiglia formenti2. Inoltre dalle mappe catastali3 è possibile comprendere l’entità delle trasformazioni avvenute sul finire del secolo precedente: all’edificio più antico, in lato di mattina, si affiancano lunghi corpi di fabbrica che vanno a costituire una sorta di complesso con corte centrale arrivando a lambire la chiesetta, un tempo isolata, eretta nel 1748. Viene tracciato in modo definitivo anche il prospetto su strada (prospetto “nobile”), riempiendo il vuoto rimasto tra la chiesetta e l’ala seicentesca.

Il nuovo inserimento presenta un corpo di fabbrica, neoclassico, a due ordini, nel quale il ritmo delle aperture risulta essere più serrato rispetto al prospetto seicentesco: l’ordine inferiore è contraddistinto da una finitura che imita il bugnato, mentre al centro si inserisce il grande portale a tutto sesto affiancato da finestre lunettate (tre per lato); una cornice marcapiano (che riprende quella del fabbricato attiguo) interrompe la finitura a finta pietra conducendo al piano nobile dove sono presenti alte finestre in corrispondenza delle sottostanti. l’alzato è concluso da un aggettante cornicione di sottogronda composto da modanature con profilo perfettamente lineare.

catasto napoleonico

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palazzo Fanti

NOTE ARTISTICHE SU PALAZZO FANTI (prof. Riccardo Bartoletti)

una celebre veduta dell’edificio eseguita da andrea cassa, avvocato e segretario comunale oltreché pittore e scrittore, evidenzia chiaramente il massiccio corpo seicentesco che connota il lato a mattina e la parziale veste neoclassica dell’ala centrale, che ospita l’ingresso, conclusa a ovest dalla cappella del patrocinio. Il registro inferiore di tale prospetto presenta al centro un portale a tutto sesto affiancato da sei finestre (tre per lato), concluse da lunette; la fascia superiore, con semplice intonacatura è occupata da una successione di sei finestre architravate con cornice in aggetto. una più decisa impronta neoclassica rivela il portico interno, prospiciente lo splendido parco interno della villa, sorretto da sei imponenti colonne tuscaniche. da notare come sulla parete nord di questo ambiente, ai lati della cancellata di ingresso, si ripeta il motivo delle lunette apicali alle mostre di finestra in analogia con il fronte esterno. come già spiegato nel precedente contributo (dotti, pag. 30), quest’ala come i

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rilevatore: arch. Giuliano filippini, geom. diego Gornifoto e documentazione: Giuliano filippini, diego Gorni, famiglia prestini

Il palazzo denominato “prestini” è sito in via Garibaldi al n. 42, per la sua importanza artistica è stato vincolato dal ministro segretario di stato per la pubblica Istruzione di roma a cura della competente soprintendenza ai monumenti della lombardia in data 31 maggio 1972 ai sensi della legge 1 Giugno 1939 n. 1089.come riportato nelle motivazioni del vincolo il pregevole edificio architettonico ai sensi della citata legge “ha interesse particolarmente importante perchè notevole complesso del tardo secolo XVIII . La villa presenta elegante facciata con finestre a mostre mistilinee ad est verso la strada e un’ampia loggia su due piani verso il giardino nell’ala nord ; l’interno conserva pregevoli locali con decorazioni a stucco; il parco contiene essenze varie come cedri, pini e magnolie di buono sviluppo.”Il complesso vincolato confina con Via Garibaldi ad est , a nord con la proprietà ex porta e con le scuole comunali ad ovest da una linea congiungente che include il parco e una parte del brolo.l’area a verde destinata a vigneto e frutteto arrivava fino al Viale della rimembranze (già strada comunale della Quaderna) ma negli anni 70 il vigneto è stato in gran parte espropriato per la costruzione della nuova scuola media. esiste ancora su due lati (a nord e sud) un muro di cinta in pietrame che delimitava interamente la proprietà.la documentazione catastale (napoleonica, austriaca ed unitaria) testimonia ed evidenzia che almeno fino al primo decennio del secolo XIX era presente un complesso di fabbricati (mappali 158 e 159) denominati casa con corte e orto di proprietà di arrigotti Giacomo fu domenico e distaccati i mappali 156 e 157 casa a corte e breda aratorio vitato con moroni di proprietà della famiglia pluda.

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1. cenni sul fabbricato

la proprietà su cui sorge il fabbricato si trova all’incirca nella parte centrale del tratto di Via Garibaldi che a castenedolo è noto come “la rata de sant’antóne” (“la salita di sant’antonio”), che prende nome dalla cappelletta votiva dedicata a tale santo situata poco oltre l’inizio della salita. da quanto si è potuto appurare, il nucleo originario della fabbricato di Villa alba, consistente nella parte a destra del volto di ingresso che si presenta a chi entra dal cancello da Via Garibaldi, risale indicativamente al primo decennio del secolo scorso. la struttura portante verticale era ed è tuttora costituita da pareti in mattoni pieni che si allargano in fondazione su dei cordoli in pietre squadrate, mentre gli orizzontamenti originali erano parte in legno e parte in laterocemento.

rilevatori: ing. diego cremaschinifoto: diego cremaschini

Inizialmente non era presente nemmeno la veranda vetrata situata a sud-est, su cui si affaccia la sala principale a piano terra, per cui si trattava di un fabbricato di dimensioni modeste. acquistato dai nonni materni dell’attuale proprietario nel primissimo dopoguerra, il fabbricato è stato sostanziosamente ingrandito, con l’aggiunta della scalinata in pietra che collega il cortile inferiore al cortiletto Il viale lungo via Garibaldi