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Marco Galeazzi From: antonio [[email protected]] Sent: venerdì 6 dicembre 2013 22.27 To: ANTONIO ESPOSITO Subject: PASSAPAROLA n. 2 di dicembre 2013 Attachments: Castignani7Dicembre[1].docx; 06 I grandi Match.pdf; 07 Il Primo World Bridge Olympic.pdf; 08 La Storia Italiana.pdf; FIB 1951 Ancona.pdf Pagina 1 di 1 11/12/2013 A TUTTI GLI APPASSIONATI DI BRIDGE DELLE MARCHE Informazioni a cura di Antonio Esposito SABATO 7 DICEMBRE 2013 dopo il consueto Torneo Simultaneo Light delle ore 16,15 iniziativa con Claudia Castignani promossa dall ASD di Chiaravalle. La campionessa commenterà alcune mani del torneo. Per coloro che intendono restare il Buffet sarà offerto dal Circolo. Per i dettagli dell’evento vedi locandina allegata. 3 ° invio sulla Storia del Bridge dal sito di Luca Marietti. Il sig. Paialunga Bruno di Falconara ha trovato al mercatino dei libri usati di Fano un testo del 1951 sul bridge ad Ancona. Sono poesie e sfottò sui personaggi che all’epoca giocavano. Ve ne darò una copia appena l’avrò scannerizzato. Nel frattempo vi invio i nominativi degli iscritti dell’epoca, chiedendovi se avete idea di chi possa io contattare tra loro (o eventuali eredi) per avere altre informazioni. L’obiettivo è predisporre una dispensa sulle origini del bridge nella citt à di Ancona , con testimonianze, foto, ecc.; chiunque volesse apportare il proprio contributo a questa pubblicazione può contattarmi al n. 3391280178 (Antonio) o inviare testi tramite email a [email protected] . Ciao Antonio

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Marco Galeazzi

From: antonio [[email protected]]

Sent: venerdì 6 dicembre 2013 22.27

To: ANTONIO ESPOSITO

Subject: PASSAPAROLA n. 2 di dicembre 2013

Attachments: Castignani7Dicembre[1].docx; 06 I grandi Match.pdf; 07 Il Primo World BridgeOlympic.pdf; 08 La Storia Italiana.pdf; FIB 1951 Ancona.pdf

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11/12/2013

A TUTTI GLI APPASSIONATI DI BRIDGE DELLE MARCHEInformazioni a cura di Antonio Esposito

SABATO 7 DICEMBRE 2013 dopo il consueto Torneo Simultaneo Light delle ore 16,15iniziativa con Claudia Castignani promossa dall’ASD di Chiaravalle.La campionessa commenterà alcune mani del torneo. Per coloro che intendono restareil Buffet sarà offerto dal Circolo.Per i dettagli dell’evento vedi locandina allegata.

3° invio sulla Storia del Bridge dal sito di Luca Marietti.

Il sig. Paialunga Bruno di Falconara ha trovato al mercatino dei libri usati di Fano untesto del 1951 sul bridge ad Ancona.Sono poesie e sfottò sui personaggi che all’epoca giocavano. Ve ne darò una copiaappena l’avrò scannerizzato.Nel frattempo vi invio i nominativi degli iscritti dell’epoca, chiedendovi se avete idea dichi possa io contattare tra loro (o eventuali eredi) per avere altre informazioni.L’obiettivo è predisporre una dispensa sulle origini del bridge nella città di Ancona, contestimonianze, foto, ecc.; chiunque volesse apportare il proprio contributo a questapubblicazione può contattarmi al n. 3391280178 (Antonio) o inviare testi tramite emaila [email protected] .

CiaoAntonio

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ASD BRIDGE CHIARAVALLE

Organizza perSabato 7 Dicembre 2013

Dopo il consueto torneo light delle 16.15

4 chiacchiere con… Claudia

La campionessa ci proporrà analisi ed approfondimenti dialcune mani

Un “apericena” per gli amici che intendono partecipareall’incontro

Per una migliore organizzazione si prega di comunicare in anticipo la propria adesione contattando:Mariella (338 2340669) Carmen(338 2914920) Marinella (333 6572833)

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I GRANDI MATCH

Nel 1931 ElyCulbertson, con la sua rivista e il suo Blue Book, era diventato una minaccia nei confronti dell’autorità dei grandi dell’epoca, legati ancora a concetti dichiarativi alquanto semplicistici. Nelle riviste ufficiali, come abbiamo visto, si cercava di imporre un Sistema che potesse contrastare l’ascesa di quello del loro rivale. Il New York Journal scrisse che i maggiori esperti erano al lavoro per produrre un Sistema in grado di unificare il linguaggio bridgistico “dall’Africa a New York.”. Culbertson decise allora di lanciare in grande stile una sfida la cui risonanza avrebbe raggiunto tutti i giocatori del globo. Fece pubblicare sulla sua rivista e anche sulle pagine del prestigioso Herald Tribune un annuncio in cui metteva in palio 10.000 $ contro 1.000 degli avversari da scegliersi tra i dodici maggiori esperti americani; 220 partite per trovare il vincitore e gli 11.000 $ complessivi a favore del Pronto Soccorso della città di New York. Ci volle qualche tempo perché gli avversari si organizzassero ma alla fine, nel dicembre 1931, Sidney Lenz, considerato allora uno dei più grandi campioni dell’epoca, raccolse il guanto in coppia con Oswald Jacoby. Culbertson sapeva che dall’esito sarebbe dipeso il suo futuro ma sapeva anche quanto importante fosse gestire al meglio il fascino che ruotava intorno all’incontro; girò il paese per contattare i maggiori quotidiani, incaricò gli insegnanti del suo Sistema di parlarne agli allievi, usò le pagine di Bridge World per annunciare ogni sviluppo. I temi che fece circolare soprattutto “La battaglia del Secolo”, “la Sfida Culbertson-Lenz”, e “La battaglia dei Sistemi” per decidere quale fosse il migliore.

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L’intera pagina di un quotidiano dedicata alla Sfida

Suggestiva fu anche l’immagine dei due coniugi uniti contro l’autorità costituita dalle dodici maggiori autorità bridgistiche dell’epoca. Il risultato fu che l’evento ebbe un impatto mediatico sensazionale e catturò l’interesse anche di coloro che non giocavano a bridge. L’incontro ebbe inizio la sera del 7 dicembre 1931 al 10° piano dell’Hotel Chatham di New York ove abitavano i Culbertson. Nel salone da gioco decine di giornalisti si davano il cambio e gli ospiti invitati ad assistere ebbero senza eccezioni 15 minuti appena a testa per vedere i Campioni all’opera.

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I coniugi Culbertson, Jacoby (a sinistra) e Lenz (a destra) nel bel mezzo della Sfida

Josephine giocò i primi 48 rubbers e si fece poi sostituire prima da Lightner e poi da Waldemar von Zedtwitz per preparare i festeggiamenti di Natale con i due figlioletti. Quest’ultimo fu protagonista di una delle smazzate più interessanti: ♠ F10962 ♥ D ♦ 43 ♣ D10542 ♠ A7 ♠ D43 ♥ AF32 ♥ R654 ♦ D102 ♦ AR765 ♣ AF73 ♣ R ♠ R85 ♥ 10987 ♦ F98 ♣ 986 Von Zedtwitz era impegnato nel contratto di 6 ♦, per l’attacco di Jacoby col 10 di CUORI. Quando sulla piccola del morto venne giù la DAMA di Lenz fu chiaro che bisognava finire per pagare una presa nel colore. Il giocante eliminò FIORI e quadri e incassò le restanti CUORI buone uscendo di mano con la cartina per mettere in mano Jacoby, il quale si ritrovò obbligato a rinviare PICCHE sotto RE, permettendo il mantenimento dello slam. I contendenti, sfiniti, decretarono la fine del match il 15 gennaio 1932, dopo 150 partite e più di 1.000 smazzate; i Culbertson, il cui vantaggio ad un certo punto aveva raggiunto i 22.000 punti, chiusero a più 8980.

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Anche nelle vignette l’eco della Sfida raggiunge ogni angolo del mondo

Già il mese dopo la rivista The Retail Bookseller annotò che le vendite dei due principali libri di Culbertson, “Blue Book” e “CulbertsonSummary”, pur già in testa alle classifiche, erano addirittura raddoppiate.

Ecco in cosa si dilettavano i Piccoli Culbertson,

mentre mamma e papà erano impegnati nella sfida dei Grandi.

Un paio di anni più tardi fu la volta della “Battaglia dei Giganti”. HalSims, in coppia con la moglie Dorothy, sfidarono i Culbertsonsulls distanza di 150 rubbers.

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In palio, più che i soldi, c’era una rivalità che si trascinava da tanti anni; HalSims era un omone enorme unanimemente ritenuto uno dei migliori giocatori in assoluto e aveva da poco pubblicato un libro in cui spiegava il suo sistema di licita. La moglie, che sembrava minuscola al suo confronto, era un personaggio fantastico. Nata nel 1889, figlia di un famoso avvocato inventore, campione di scacchi e benefattore delle arti, Dorothy crebbe con la competizione nel sangue; nel 1911 si laureò campionessa americana di motociclismo e più tardi divenne la prima donna aviatrice del suo paese. Fu anche nota come pittrice e scultrice e lavorò come corrispondente di politica per numerosi quotidiani. A lei venne attribuita nientedimeno che l’invenzione delle licite psichiche, che trattò nello specifico nel suo PsichicBidding, pubblicato nel 1932. La campagna mediatica messa in piedi per la nuova sfida fu pari a quella precedente; in questo caso grande accento fu posto sul fatto che in campo c’erano due coppie di coniugi, a testimoniare che matrimonio e bridge potevano benissimo andare d’accordo. E in effetti, lungo la durata dell’intero incontro nessuno dei contendenti ebbe una singola parola aspra nei confronti del compagno/a; Ely e Hal si rivolgevano alla consorte a mo’ di “cara”, “gioia”, “dolcezza mia” e così via, e fra di loro Hal chiamava Ely “Professor” ed Ely si rivolgeva ad Hal chiamandolo “Maestro”. Le consorti erano più serie e si limitavano ai veri nomi; ciò nonostante furono sempre all’altezza dei loro blasonati compagni.

La cena inaugurale della Sfida dei Giganti

L’incontro ebbe inizio a marzo presso i locali del Crockford’s Club di New York; 150 partite per un tempo massimo di 21 giorni.

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Hal subissò Dorothy di vezzeggiativi quando la sentì aprire di 1 ♣ nella seguente mano ♠ A97 ♥ F1054 ♦ ARF42 ♣ F la psichica aveva avuto successo non per avere sviato gli avversari ma perché Hal aveva ♠ 5 ♥ AD62 ♦ / ♣ ARD98653 Non perse tempo e dichiarò direttamente 7 ♣; impasse a CUORI e slam mantenuto. Jo, dal canto suo, seppe mandare in visibilio Ely e gli spettatori: ♠ A54 ♥ 8432 ♦ R96 ♣ A107 ♠ 982 ♠ RF3 ♥ ARDF96 ♥ 7 ♦ 8 ♦ AD74 ♣ F85 ♣ RD942 ♠ D1076 ♥ 105 ♦ F10532 ♣ 63 Dopo che Dorothy aveva aperto e Hal dichiarato la lunga di CUORI, Josephine decise di attaccare di piccola PICCHE. Piccola del giocante e 10 di Ely, che rinviò atout. Battute le CUORI Hal mosse FIORI; ASSO dell’avversaria e ancora una PICCHE in tavola; FANTE del povero malcapitato, che avrebbe scommesso la casa sulla DAMA a sinistra e l’ASSO a destra. Quando la mano si concluse con il down Elycommentò:”E’ già raro riuscire a menare Hal per il naso, ma non avrei mai pensato che qualcuno potesse farlo per due volte nella stessa mano.”. Il grande successo della disfida non fu tanto dovuto alle prodezze tecniche ma al fatto che quando si concluse, con la nuova vittoria dei coniugi Culbertson, non una sola parola era volata fuori posto, e questo nonostante sedici lunghi e pesanti giorni di gara. Nello specifico i Sims partirono in vantaggio e vennero raggiunti solo dopo qualche giorno di gara, poi i risultati rimasero in equilibrio fino all’ultima settimana, quando i Culbertson presero il largo chiudendo a più 16.000 punti. 700, dico settecento, i quotidiani che dedicarono le proprie colonne alla cronaca dello scontro.

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IL PRIMO WORLD BRIDGE OLYMPIC

Nel 1932 Culbertson fonda la National Bridge Association, col fine di organizzare grandi competizioni negli USA e nel mondo. Il primo sforzo della NBA fu quello di radunare i maggiori esperti dell’epoca per ideare sedici smazzate da spedire ad ogni angolo del globo. Il World Bridge Olympic era in pratica un simultaneo in cui il risultato non era lasciato se possibile al caso in funzione di errori altrui o indovinate fortuite. Ogni mano aveva dei binari obbligati per condurre al fulcro del problema. Gli scores dovevano essere correlati da una microstoria dell’andamento al tavolo; un lavoro pazzesco per i giudici esaminatori. Vi mostro alcune smazzate per darvi un’idea di come era strutturata la tenzone.

MANO N° 1 – Dichiara SUD, EST-OVEST in zona. -Direttive: OVEST passa sempre e attacca di DAMA di QUADRI se il giocante è SUD.

♠ D973 ♥ F107 ♦ 73 ♣ A543 ♠ R82 ♠ 64 ♥ RD8 ♥ 6432 ♦ DF1082 ♦ R654 ♣ 75 ♣ D109 ♠ AF105 ♥ A95 ♦ A9 ♣ RF82 -Par della mano per NORD-SUD: 4 ♠ chiamate e fatte.

IL GIOCO 1 – Bisogna lisciare l’attacco per impedire ad EST di entrare in mano. 2 – Preso il ritorno nel colore bisogna salire al morto a FIORI, per l’impasse a PICCHE, con l’8 e non il 2; questo per consentire successivamente al 3 di FIORI di fungere da rientro. 3 – 9 di PICCHE a girare per il RE di OVEST, che torna nel colore, e terzo giro di PICCHE al morto con la DAMA; ora impasse a FIORI, RE di FIORI e 2 di FIORI al 3. I colori minori sono eliminati e giocando il FANTE di CUORI dal morto ci si assicura che OVEST, entrato in presa, possa tornare solo a CUORI nella forchetta oppure in taglio e scarto.

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MANO N° 6 – Dichiara SUD, tutti in zona.

-Direttive: se gioca SUD, OVEST deve attaccare col RE di CUORI. ♠ D54 ♥ 532 ♦ 1085 ♣ D943 ♠ F963 ♠ 87 ♥ AR96 ♥ DF1087 ♦ R64 ♦ F932 ♣ 85 ♣ 72 ♠ AR102 ♥ 4 ♦ AD7 ♣ ARF106 -Par della mano per NORD-SUD: 5 ♣ chiamate e fatte.

IL GIOCO La chiave è un gioco di eliminazione. SUD taglia alto la seconda CUORI, batte l’ASSO di FIORI e sale al morto col 9 eliminando le atout avversarie. CUORI tagliata, ASSO di PICCHE, DAMA e PICCHE al RE. PICCHE tagliata al morto e 10 di QUADRI in tavola; EST copre di FANTE e OVEST prende col RE la DAMA di SUD. Il giocante rimane con la forchetta di ASSO e 7 e attende il ritorno nel colore oppure a CUORI in taglio e scarto.

MANO N° 7 – Dichiara EST, tutti in zona. -Direttive: se gioca EST, SUD deve attaccare col RE di FIORI. ♠ 7 ♥ DF1097 ♦ F108 ♣ 6543 ♠ DF43 ♠ AR108652 ♥ 642 ♥ AR ♦ 943 ♦ AD2 ♣ A108 ♣ 2 ♠ 9 ♥ 853 ♦ R765 ♣ RDF97 -Par della mano per EST-OVEST: 6 ♠ chiamate e fatte.

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IL GIOCO Questa volta un’eliminazione e messa in mano per EST-OVEST. ASSO di FIORI e FIORI taglio; ASSO di PICCHE, ASSO e RE di CUORI, 10 di PICCHE per l’onore del morto e CUORI tagliata alta. Ora EST sale di nuovo al morto in atout con una cartina alta e gioca il 10 di FIORI; se NORD copre di FANTE il giocante taglia alto e può ancora salire col 3 di PICCHE per l’impasse a QUADRI oppure giocare piccola QUADRI di mano sperando che debba prendere SUD o infine che l’impasse vada bene. Quando sul 10 di FIORI NORD liscia EST scarta semplicemente la perdente di QUADRI e SUD, in presa, deve tornare nella forchetta oppure in taglio e scarto. In pratica ogni mano un problema, e di alto livello; e per ottenere il massimo punteggio bisognava arrivare al traguardo con le giuste mosse o le giuste licite e non magari per il fortuito suicidio dell’avversario. E poi, per colmo di sadismo da parte degli organizzatori, per creare un grande impatto emotivo e quindi mediatico, per lasciare ai posteri una mano di cui discutere anche nel secolo a venire, ecco a voi la fatidica smazzata numero 16:

MANO N° 16 - Dichiara SUD, EST-OVEST in zona. -Nessuna direttiva di licita e gioco. ♠ A84 ♥ / ♦ ARDF1082 ♣ DF8 ♠ / ♠ D109763 ♥ ARDF109 ♥ / 8765432 ♦ 43 ♦ / ♣ 109642 ♣ / ♠ RF52 ♥ / ♦ 9765 ♣ AR753 -Par della mano per EST-OVEST: qualunque score giocando a CUORI. -Par della mano per NORD-SUD: 7 SA chiamate da NORD nel caso OVEST intervenga subito di 7 ♥; se OVEST non dichiara subito 7 ♥ il par è 7 ♥ contrate e fatte dagli avversari.

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Un puro test di psicologia e tattica. Ad un colloquio di lavoro la utilizzerei per smascherare l’indole del candidato. State un po’ a sentire come se la cavarono alcuni contendenti. A molti tavoli OVEST, dopo l’apertura di SUD con 1 ♣, non seppero resistere all’impulso di dichiarare direttamente 7 ♥, al posto di tirare un po’ in lungo senza mostrare subito la mano mostre che si era presentata loro. Spesso non pagarono il fio della frenesia, ma qualche volta l’avversario in NORD prese il coraggio a piene mani e dichiarò il grande slam a SA, leggendo la situazione venutasi a creare e immaginando a ragione che EST non poteva avere in mano una cartina a CUORI da intavolare sull’attacco. Vediamo un po’ come se la cavarono alcuni dei contendenti più fantasiosi. -ALLA MANIERA DI JACOBY- Iniziamo dal grande Oswald Jacoby, che avevamo già incontrato in qualità di compagno di Lenz nella prima Grande Sfida. Riconosciuto universalmente come uno dei maggiori fuoriclasse di tutti i tempi, era famoso con lo pseudonimo di Psychic Master, diciamo il Re delle psichiche. Se anche il suo nome vi risultasse nuovo vi ricordo tanto per curiosità che quelle che comunemente chiamiamo texas sono in verità le “Jacobytransfers”, dal nome dell’ideatore. Quando convolò a nozze, la rivista di bridge che dava la notizia titolò: -Nessun bluff; il giovane “Psychic Master” si sposa davvero-.

Jacoby e Signora

Sull’apertura di 1 ♣ da parte di SUD il gran burlone intervenne di 1 ♦.

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NORD conosceva bene il suo avversario, e comunque non ci voleva un genio per capire che le QUADRI erano una bufala. Decise allora di rendere pan per focaccia e saltò a 2 ♥; molto astuto, non fosse stato per il fatto che alla sua licita seguirono tre PASSO e il contratto venne battuto delle ovvie otto prese. -DALLA PARTE SBAGLIATA- In una sala di Boston venne effettivamente raggiunto il contratto di 7 SA, solo che lo dichiarò SUD. SUD OVEST NORD EST 1 ♣ PASSO 2 ♦ 2 ♠ 3 ♦ 3 ♥ 3 ♠ ! !! 4 ♥ 5 ♥ PASSO 7 ♦ 7 ♥ ! PASSO 7 SA ! FINE E’ chiaro che alla fine SUD non ci ha capito più niente oppure ha interpretato la surlicita del compagno a CUORI come ASSO nel colore. Grande comunque la progressione dichiarativa di OVEST. -LO VUOI CAPIRE CHE A CUORI NON POSSO?- Qualche volta la tattica dell’approccio lento da parte di OVEST portò al salto del nervo del compagno, il quale evidentemente sperava a ogni giro di licita di non sentir più nominare le CUORI. Nella località di Oscaloosa, a tutti noi sconosciuta magari anche solo per il fatto che dopo l’episodio fu rasa al suolo, dopo che il compagno era stato contrato a 7 ♥ EST, evidentemente in preda al panico, girò a 7 SA, totalizzando a fine mano zero prese e un bel 5000 (punteggi di allora) sulla colonna avversaria; non male, considerando che il compagno stava segnando una cifra nuova a 7 ♥ contrate e fatte. -NO LIMITS- Ecco ora un bell’esempio forense di totale temporanea incapacità di intendere: SUD OVEST NORD EST 1 ♣ 2 ♠ 3 ♦ 4 ♠ 5 ♦ 6 ♦ 7 ♦ 7 ♠ ! !! FINE Non un gran successo per la doppia psichica di OVEST. Undici down surcontrati e 8400 per NORD-SUD. -PER MIGLIORARE UN TOP- Nell’Iowa un OVEST, non contento di giocare 7 ♥ contrate, fu così goloso da surcontrare: SUD OVEST NORD EST 1 ♣ 4 ♥ 5 ♣ PASSO PASSO 7 ♥ ! PASSO PASSO !! PASSO PASSO

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7 ♠ FINE + 100 a due down lisce al posto di 3190, punteggio di allora. -IN FIN DEI CONTI HO SOLO 10 PUNTI- L’OVEST più prudente fu un giocatore che lasciò giocare 6 ♦, incerto magari sulle prese che avrebbe portato a casa a CUORI, oppure talmente saggio e preveggente da non voler spingere gli avversari a 7 SA. -QUESTA MANO LA GIOCO IO- E l’estremo opposto venne incarnato da una signora che dopo aver dichiarato le CUORI a ripetizione, rifiutò di accettare che gli avversari giocassero 7 SA e fermò il torneo pretendendo di difendere a 8 ♥. -NO COMMENT- Concludiamo la storia di questa smazzata al Dechapelles Club di New York: SUD OVEST NORD EST 1 ♣ 2 ♥ 6 ♥* PASSO PASSO** !*** !!**** PASSO PASSO***** PASSO * La grande surlicita dell’Esperto; magari è meglio prima soppesare le doti di

comprensione del partner. ** Bravo compagno, abbiamo sventato la psichica di OVEST. *** A OVEST non passa per la testa che il CONTRO può far scappare da dodici down

lisce; e ha anche ragione. **** Chissà se hanno discusso questo caso di SURCONTRO SOS. ***** Mi sa di no. Al di fuori dell’incredibile board 16 bisogna dire che i problemi erano veramente complessi, uno solo di essi avrebbe potuto riempire una mezza serata di discussioni ed analisi. La tariffa era di un dollaro a testa, di cui mezzo andava all’arbitro e al circolo che ospitavano il girone e mezzo all’ NBL che aveva avuto in carico la preparazione delle smazzate e poi l’analisi degli scores. Ai vincitori il privilegio di detenere per un anno un trofeo in platino del valore di 5.000 dollari donati da Culbertson.

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Il trofeo riservato al vincitore dell’Olympic in singolo Stato

Il successo fu grandissimo; 30.000 coppie nella prima edizione e il massimo di 45.000 distribuite in 70 nazioni nel 1934. Le spese erano elevate e il bilancio finale fu sempre in perdita per l’NBL e per l’ACBL, l’American Contract Bridge League, che dal 1938 prese in carico l’evento. L’ultima edizione si tenne nel 1941.

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LA STORIA ITALIANA

L’italianizzazione in clima autarchico dei termini bridgistici produsse il seguente lessico. Si partiva da 1 intendendo come oggi 6 più una presa; se SUD si impegnava per 1 ♠, o meglio per dirla come allora dichiarava una presa a PICCHE, EST poteva rilanciare per esempio con due prese a CUORI. I compagni appoggiavano, proponevano un loro colore, passavano oppure doppiavano. L’asta dichiarativa aveva generalmente breve durata, dal momento che i concetti di manche, slam o vulnerabilità non erano contemplati. Il gioco aveva inizio e il fine era solo quello di far più prese possibili. Tanto per completare il lessico italico sappiate che Auction Bridge veniva tradotto in Bridge all’incanto, che doppio e raddoppio corrispondevano ovviamente al CONTRO e SURCONTRO, mentre il piccolo e grande slam prendevano il nome nientepopòdimeno che di stramazzo e cappotto. Fonte di sorprese sono anche i sistemi di scarto, ovvero di chiamata durante il controgioco. Queste la classificazione raccolta dal Brunialti, autore del più importante trattato italiano di bridge dell’epoca: -Scarto all’inglese: si scarta nel colore in cui non vogliamo che il compagno torni. E’ un po’ il principio generale degli scarti a Senza Atout. -Scarto all’americana: se scarto in un colore rosso chiamo nell’altro colore rosso, e lo stesso per il colore nero; scarto FIORI, voglio PICCHE. -Scarto alla francese: il primo scarto si fa nel colore desiderato; un bel sistema per sprecare carte nel nostro colore migliore. -Scarto all’italiana: scartiamo la più alta se il colore non ci piace, e invece scartiamo la piccolina tenendo le alte quando desideriamo che il compagno continui. MA GUARDA UN PO’, piccola chiama; tendenza moderna la chiamano, eppure andava già negli anni venti. Nel Bel Paese il movimento bridgistico si organizzò nel 1938, quando Piero Acchiappati, Paolo Baroni, Adolfo Giannuzzi, Raoul Morpurgo, Federico Rosa e Giano Vedovelli costituiscono in quel di Milano l’Associazione Italiana Bridge. Pubblicano un bollettino mensile sul quale accanto agli articoli di tecnica danno notizie sull’attività internazionale nei primi Campionati Europei.

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L’EVOLUZIONE DELLA NOSTRA RIVISTA

1949 1950

1950 1953

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1973 1980

1981 1982

2005 2007

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LA STORIA DEL BRIDGE Pagina 4

Nel 1937 l’Italia si era piazzata terza a Budapest, fallendo di poco la finale. Nel 1940 il regime impone un cambio autarchico di denominazione e abbiamo così l’Associazione Italiana Ponte. La guerra provoca un’interruzione dell’attività italiana così come quella della Lega Internazionale Europea; l’Associazione Italiana risorge nel 1946 e ai padri storici si uniscono Vito Gandolfi e Ferruccio Remotti; la sede è il Biffi in Galleria a Milano, ove si svolgono i primi tornei di circolo. Riprende la pubblicazione del bollettino e nel 1947, sempre a Milano, vengono organizzati i primi Campionati Italiani a Squadre. Da allora sono passati tanti decenni, il secolo e il millennio sono cambiati, ma quelli che non sono cambiati siamo noi bridgisti. Diciamo magari che non abbiamo il tempo per questa o quella competizione ma quando poi il richiamo di un Campionato si fa sentire o quando anche solo la speranza di un successo si profilano all’orizzonte finiamo tutti per sentirci parte di questo nostro mondo in cui scaleremmo le montagne per un attimo di gloria.