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Direttore responsabile Giovanni Coviello n° 265 web - 28 dicembre 2013 - euro 1,20 www.vicenzapiu.com V icenza Più Periodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici Fuori gioco la politica, fuori gara e al top nella classifica negativa ci sono il flop del lavoro e la caduta delle nostre aziende. Ma più grandi e più gravi del crollo numerico dei lavoratori e dei fatturati delle aziende sono le perdite di professionalità dei primi e di capacità innovativa delle seconde, perdite che segnano soprattutto il futuro. Complici i sindacati confederali e Confindustria, testimonial la scelta di Matteo Marzotto alla presidenza della Fiera Top & Flop 5 Vicenza 2013 La maglia nera a sindacati e confindustria Lavora con i media del network VicenzaPiù Per un ulteriore potenziamento sul territorio cerchiamo collaboratori e corrispondenti per ‘coprire’ le città, i paesi e le aree delle nostre testate giornalistiche. Prendiamo in esame curricula (da inviare a [email protected]) di giovani (pubblicisti e non) che vogliano maturare esperienza nel mondo della comunicazione. Analoga ricerca è rivolta ad agenti che, vendendo pubblicità per i media del gruppo VicenzaPiù, trovino un’adeguata fonte di guadagno in un ambiente professionale e contribuiscano al rafforzamento dell’informazione indipendente. Inviare i curricula a info@ mediachoice.it Pay what you want Paga quello che vuoi per supportare l’informazione indipendente e sfoglia co- modamente in digitale i pe- riodici VicenzaPiù, la vetrina senza diaframmi su “Fatti, personaggi e vita vicentina”. Clicca su ww.vicenzapiu.com

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Direttore responsabile Giovanni Coviello n° 265 web - 28 dicembre 2013 - euro 1,20

www.vicenzapiu.com

VicenzaPiùPeriodico indipendente, non riceve finanziamenti pubblici

Fuori gioco la politica, fuori gara e al top nella classifica negativa ci sono il flop del lavoro e la caduta delle nostre aziende. Ma più grandi e più gravi del crollo numerico dei lavoratori e dei fatturati delle aziende sono le perdite di professionalità dei primi e di capacità innovativa delle seconde, perdite che

segnano soprattutto il futuro. Complici i sindacati confederali e Confindustria, testimonial la scelta di Matteo Marzotto alla presidenza della Fiera

Top & Flop 5 Vicenza 2013La maglia nera

a sindacati e confindustria

Lavora con i media del network VicenzaPiùPer un ulteriore potenziamento sul territorio cerchiamo collaboratori e corrispondenti per ‘coprire’ le città, i paesi e le aree delle nostre

testate giornalistiche. Prendiamo in esame curricula (da inviare a [email protected]) di giovani (pubblicisti e non) che vogliano

maturare esperienza nel mondo della comunicazione.

Analoga ricerca è rivolta ad agenti che, vendendo pubblicità per i media del gruppo VicenzaPiù, trovino un’adeguata fonte di guadagno in un ambiente professionale e contribuiscano al rafforzamento dell’informazione indipendente. Inviare i curricula a [email protected]

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Afine anno sui media si fannosempre i bilanci per quanto

opinabili, in tutti i settori, e il loroconfronto può dare un contributoalle riflessioni di ognuno, riflessioniche mancano sempre di più in unasocietà sempre più avvitata nel quo-tidiano, a volte per egoismo, piùspesso per un senso di impotenza,che toglie pericolosamente la vogliadi discutere e discutersi. VicenzaPiù e il suo network, fattodi un periodico cartaceo, di unarete quotidiana web e di due canalitv, uno digitale terrestre, l'altro fullstreaming, che ha anche "nominato"come Persona dell'anno Luc Thi-bault, il sindacalista conflittualefranco scledense, non si sottrae afare le sue valutazioni sui primi 5top e sui primi 5 flop della città edella provincia, che vi presentiamoa seguire a cura di Edoardo Andreine che vi invitiamo a valutare libe-ramente ma sempre tenendo pre-sente che spesso il flop di alcuni èil top per altri e viceversa».Fuori gioco la politica, ormai sta-bilmente con la "p" minuscola, fuorigara e al top di fatto in entrambe lenostre due classifiche, tanto da nonesservi inseriti se non nella nostrapremessa, ci sono il flop del lavoroe, di pari passo, la caduta delle no-stre aziende, che nel tempo hannopreferito investire in speculazionefinanziaria e immobiliare, pergiunta prima delocalizzando il la-voro e poi assorbendo qui da noimano d'opera spesso straniera,sotto pagata e poco tutelata.Ma più grandi e più gravi del crollonumerico dei lavoratori e dei fattu-rati delle aziende sono le perditedi professionalità dei primi e di ca-pacità innovativa delle seconde,perdite tecnicamente e cultural-mente collegate e che non regi-strano solo il passato ma segnano

soprattutto il futuro.Perdite di professionalità di cui èresponsabile anche l'ignavia buro-cratica e spesso parassita di partedei sindacati confederali "classici",che, senza preoccuparsi di stimo-lare la creazione del lavoro, si sonolimitati, anche e talvolta di più aVicenza che nel resto dell'Italia, adifendere nel tempo quelli che illavoro lo avevano, propri dirigentie funzionari inclusi, e che comun-que con i sistemi ancora in atto nonpossono che perderlo in manieracrescente pesando con casse senzafine e senza costrutto progettualesu ogni realistico tentativo di ri-presa.Perdite di capacità di innovazionedi cui molte delle associazioni im-prenditoriali, in specie quelle vi-centine, sono responsabili, quandoperdono le professionalità dei lorolavoratori per assenze di investi-menti barricate come sono nel di-fendere il capitalismo provincialedi famiglia e relazionale e nel lot-tare tanto, ma spesso solo a parolecontro lo statalismo imperante mautile per accaparrarsi le leve di re-siduo, improduttivo e parassitariopotere che sono rimaste. Come anche la recente vicenda delcda della Fiera inequivocabilmentee simbolicamente dimostra (guada-gnandosi anche la presenza direttanella classifica dei Flop) nel mo-mento in cui ha premiato il ram-pollo di una famiglia, quella deiMarzotto, che tanto ha dato al Vi-centino e che tanto di più ora si èripresa dal Vicentino e dall'Italiavendendo tutto, senza che Cgil, Cisle Uil abbiano provato a far ricom-pensare almeno in parte il loro pre-cedente "collaborazionismo". Cieco, di fatto, anche di fronte alledecine dei morti della Marlane Mar-zotto, i cui familiari ora voglionozittire proprio i Marzotto dopo oltreventanni dalle prime, censurate de-nunce degli avvelenamenti di per-sone e territori. Quei Marzotto, ilcui discendente Matteo, bello, bel-

Top & Flop 5 Vicenza 2013: fuori gara il flop dilavoro e impresa e delle loro rappresentanze

lissimo da vedere su tanti rotocal-chi, ha ricevuto in premio proprioa Vicenza le presidenze del Cuoa(dove si insegna impresa, e che im-presa se è quella di cui è erede!) edella Fiera (dove si promuove il farevicentino, e che fare se è quello incui le aziende Marzotto chiudonoqui per far incassare solo vagonatedi milioni, magari all'estero, ai suoiproprietari!).Magari evadendo tasse da decinedi milioni di euro, da cui arrivanoforse anche quelle poche decine dimigliaia di euro proposti ai super-stiti e ai familiari dei morti dellaMarlane Marzotto per il definitivocondono tombale, dopo quello fi-scale, delle eventuali responsabilitàdei membri della famiglia, tra cuiMatteo, e dei loro dirigenti coin-volti.I loro avvocati li hanno messi sul

P.S. La foto di copertina dei segre-tari confederali è di Vicenzareport,nuovo quotidiano online diretto daFrancesco Oriolo, già collabora-tore di Publiadige, concessionariadella pubblicità del GdV, di cui ilpresidente di Confindustria è azio-nista di controllo, e già compagnodi Marina Bergamin, segretariadella Cgil, il sindacato vicentinoassiduo “compratore”, diretto e in-diretto col suo Caf, della pubblicitàdel quotidiano locale. Andreottidiceva che « A pensare male si fapeccato, ma spesso ci si azzecca»anche se in Italia l’espressione“conflitto di interesse” è stata can-cellata.

tavolo quei pacchetti da 40-50 ban-conote da 500 euro nel tribunaledi Paola come un volgare e miseroindennizzo, buono a sfruttare an-cora una volta le miserie dei poverie a uccidere per la seconda volta

gli operai della Marlane e le spiaggedi quella zona.Questo è di fatto il top del flop vi-centino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Giovanni Coviello

/ Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza

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VicenzaPiù.comVicenzaPiù

Edizione 2013

/ Da sinistra i segretari provincialigenerali di Cgil, Uil e Cisl Bergamin,Chisin e Refosco

Top & Flop 5 Vicenza 2013di Edoardo Andrein

pag428 dicembre 2013

1-  Achille Variati:sull’Achille biancorosso sipuò discutere e criticarlo peruna infinità di scelte e com-portamenti, come accaded’altronde a tutti i politiciche lasciano un’impronta,positiva o negativa che sia.Certo che vincere per laterza volta le elezioni nellapropria città asfaltando alprimo turno un nome dispicco come Manuela DalLago (sebbene ci sia da ri-cordare la bassissima af-fluenza alle urne) non puòche rappresentare il mo-mento più significativo del2013. Un’impresa riportataanche da tutti i quotidianinazionali, alcuni dei qualilo vedono già come Ministrodi un futuro Governo Renzi.

2- Vicenza Gay Pride:si può essere contro o a fa-vore a questo tipo di mani-festazioni, ma le tantepolemiche che per setti-mane hanno accompa-gnato la vigilia si sonodissolte nei colori e nellamusica di uno stravagante einsolito sabato pomeriggioa Vicenza, senza eccessi daparte dei numerosi parteci-panti accorsi da tutta Italiae con tanta curiosità e sor-risi dei vicentini.

3- Renziani:nel Partito Democratico diVicenza in un anno, dallasconfitta nelle scorse prima-rie di Renzi al trionfo di duesettimane fa, la forza dei so-stenitori del sindaco di Fi-renze sta aumentandosempre più. Nella corsa allasegreteria Pd provincialec’erano due renziani e, oltreagli ex bersaniani saliti sulcarro, il “siamo tutti ren-ziani” di moda oggi sembraattirare anche diversi elet-tori delusi da vent’anni diberlusconismo e dai primimesi di politica in parla-mento dei grillini.

4- Raffaello verso Picasso:nonostante le ombre sui

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4ocosti e sul suocuratore quella nella Basi-lica Palladiana ha scalato lavetta delle esposizioni piùvisitate in Italia sino a rag-giungere il primo postonella sua ultima settimanain gennaio. Un evento cheoltre alle lunghe file di turi-sti ha generato un indottoeconomico e di visibilitàmediatica mai visto in cittàe che punta ancora più inalto con la prossima mostra.

5 - Giro d’Italia: tra tifosi e turisti un po’ de-lusi, la carovana rosa delGiro è tornata ad arrivaresullo stradone di vialeRoma e i numeri rilevantidel movimento ciclismo vi-centino si sono visti lungotutto il percorso, con unafolla di persone che ingiorno feriale ha accompa-gnato i ciclisti. Un successoche ha fatto accendere

/ Achille Variati festeggia la terza elezione

/ Vicenza Gay Pride

/ Renziani a Vicenza

/ Successo di visitatori di Raffaello verso Picasso

/ L'ordine d'arrivo della 17ma tappa del giro da Caravaggio a Vicenza

l’idea per l’organizzazionea Vicenza dei Mondiali2020 di ciclismo.

pag528 dicembre 2013

1- Il centrodestra vicentino: nella netta e sorprendente(anche per gli addetti ai la-vori) affermazione di Variati,forse e senza forse qualcosanegli ingranaggi degli sfidantideve essere andato storto.Troppo frivolo spiegare la de-bacle con l’argomento “divisinon si vince”, dato che le di-visioni non sono certo statecausate dall’esterno, ma daun mal di pancia interno conragioni profonde. Il fatto èche il centrodestra, trainatoper vent’anni dal carisma delRe Mida mediatico Silvio Ber-lusconi, deve riuscire al piùpresto a cambiare pelle a li-vello locale con un’opposi-zione più decisa ebattagliero. Oppure sperareche basti il ritorno a Forza Ita-lia, senza dimenticare che aVicenza Variati non è propria-mente di sinistra come, in Ita-lia, non lo è Renzi: lademocrazia cristiana forse,quella sì, è tornata.

2- GdV e Tva:la fortezza del potere media-tico a Vicenza e provinciacomincia piano piano a sgre-tolarsi. Prima il Giornale diVicenza in caduta continuadi copie vendute palesa uncerto nervosismo divulgandodati non corretti attraversopaginone auto pubblicitarie,

poi modificati grazie ai datiufficiali da noi pubblicati.Poi Tva Vicenza in disprezzodelle regole manda in ondaper settimane le partite delReal Vicenza senza averneacquistato i diritti, ma ad uncerto punto è costretta a in-terrompere la trasmissione,ora in onda solo sul canale193 della neonata Vicenza-PiùTv che nel frattempo sulsuo canale streaming ha in-terrotto anche la storicaesclusiva di Tva delle partitedel Vicenza Calcio.

3-   Alessandra Moretti: il 2013 da incubo per l’Ales-sandra nazionale inizia con lasconfitta alle elezioni del

Elena Boschi  ne è stata  unainevitabile conseguenza, il po-sto in parlamento assicuratoledal listino bloccato dell’ex se-gretario Pd rimane. Forse laparlamentare gilettiana sognaora di ripartire dal basso, ma-gari dalla poltrona di sindacodella piccola Vicenza, Bulga-rini e Variati permettendo.

4 - Vicenza Calcio:Prima l’ennesima retroces-sione, alla quale questa voltanon si è potuto porre rimediocon un’altro ripescaggio. Poii guai societari che hannoportato all’incertezza sul-l’iscrizione della squadra inLega Pro con conseguentepenalizzazione in classifica e

“suo” Pierluigi Bersani e siconclude con le percentualida insufficienza in pagella del“sapientino” Gianni Cuperloda lei sostenuto. E se il pro-gressivo rimpiazzo in tutti i sa-lotti televisivi a favore dell’af-fascinante renziana Maria

nel frattempo la vicenda dellacontroversa trattativa con losvizzero kosovaro HamdiMehmeti e Pierre Mbock perla cessione societaria. Il fu-turo per il Lanerossi apparepiuttosto incerto. Se non ...fallimentare.

5-  Fiera di Vicenza: il caos scoppiato in Fiera que-st’anno con al culmine le di-missioni e le accuse delpresidente Paolo Mantovaniha portato all’azzeramento

... Flop/ La delusione di Manuela Dal lago per la sconfitta alle Comunali

/ Alessandra Moretti segna il passo

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4odel Consiglio di amministra-zione e alla nomina delnuovo presidente, il non certointonso e puro Matteo Mar-zotto. Ma la scia di preoccu-pazione sul futuro di unastruttura fondamentale perl’economia vicentina conti-nua ad aleggiare nell’aria e lenubi che si sono addensatesulla gestione dell’Ente hannobisogno di essere spazzate viaal più presto.

/ Ario Gervasutti, direttore del Giornale di Vicenza, con Giuseppe Zigliotto, presidentedi Confindustria, azionista di riferimento del GdV e di controllo di Tva

/ Matteo Marzotto, nuovo e di-scutibile presidente della Fiera diVicenza

/ Gli ultras biancorossi con uno striscioneamaro per il derby in Lega Pro col Real Vicenza

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Ogni dicembre il settimanale americano Time conferisce il riconoscimento di “Uomo dell’anno” a chi nel mondo ha avuto la maggiore influenza,nel bene o nel male, nei dodici mesi dell’anno appena concluso. Quest’anno è toccato a Bergoglio, definito “Papa della gente”. VicenzaPiù non ècerto Time e la nostra vetrina è sul Vicentino non certo sul mondo, ma da questo ultimo numero del 2013, dopo 8 anni in cui i vicentini ci leggonoanche a dicembre, vogliamo anche noi iniziare a dedicare la copertina e qualche pagina a chi secondo il nostro modesto parere ha messo animae corpo per cambiare lo status quo e offrire una prospettiva di vita diversa alla gente... di Vicenza. Senza pensare solo a se stesso. Non sono certol’Uomo dell’anno o la Donna dell’anno il vicentino o la vicentina che vi proponiamo per la prima volta nel 2013 ma per noi degna d’attenzioneè la “Persona dell’anno”. Quest’anno erano in ballo anche Giorgio Langella, Maria Rita Dal Molin e Massimo D’Angelo, solo alcuni tra i molti altriche meriterebbero pagine e copertine. Quando si sceglie si può anche sbagliare, ma di certo lo “schivo” Luc Thibault, la prima “Persona dell’anno”per VicenzaPiù, sarà il primo a “scusarsi” per la nostra scelta. Un motivo in più per nominarlo.

Il direttore

La persona dell’anno

Il francese Luc Thibault è la “Persona dell’anno” di Vicenza

Luc Thibault, sindacalista dibase e conflittuale, si è battuto

per la sicurezza dei lavoratori e illoro diritto di esprimere libera-mente i propri rappresentantinella Rsu dell’azienda per cui la-vora; ha denunciato senza timorei passi falsi dei sindacati confede-rali e gli inciuci delle cooperative“rosse”; ha alzato la voce e mani-festato per fare chiarezza sul pro-ject financing dell’ospedale diSantorso e sul processo MarlaneMarzotto. Luc Thibault è un sinda-calista di lotta che fa dell’onestàpersonale la bandiera delle sueazioni. Ma oltre al sindacalista tar-gato Usb, sigla esposta anche sulcancello della sua casa a Schio,c’è l’uomo: un padre e un compa-gno, allergico ai gatti, ex fumatoreincallito, che parla in dialetto ve-neto con accento francese. Pro-viamo a conoscerlo meglio, luiscledense da anni ma nato ad An-gers l’11 giugno 1958. Luc Thibault sei nato e cresciutoin Francia ma vivi in Italia ormaida tanti anni. Cosa facevi in Fran-cia prima di venire qui?Combinavo casini come qua.Prima guidavo la metropolitana epoi i pullman, inizialmente a Pa-rigi e poi mi hanno messo in pu-nizione e spostato nelle banlieueperché avevamo scioperato peravere condizioni di lavoro e sti-pendi migliori. Iniziavo ad esserestufo però perché guidare a Parigiè davvero stressante, all’epoca unpullman faceva una media di 10km all’ora. È successo che in Italiami sono innamorato e quando miamoglie mi ha detto “o me o te”, aventinove anni, mi sono trasferito

a Schio. Ho iniziato facendo moltilavori, l’autista di pullman, il me-talmeccanico alla Polidoro, il fale-gname e nel 2005 sono entratoalla Greta Alto Vicentino Am-biente (società di Schio che gesti-sce il ciclo integrato di rifiuti doveUsb è il primo sindacato nellaRsu, ndr). E qui ho costruito unafamiglia. Mia moglie è mortaquattro anni fa. Mio figlio ha 22anni e studia psicologia del lavoroa Padova, ma mi ha già detto che,finiti gli studi, se ne andrà dall’Ita-lia. Mia figlia di 21 anni studiaalla Ca’ Foscari di Venezia, adessoè in Erasmus a Parigi con un con-tributo dello stato di appena 150euro! E questo dimostra che pur-troppo l’università è un lusso. Come vedono i tuoi figli il tuo im-pegno da sindacalista?A volte non troppo bene perché iltelefono continua a suonare esono spesso via per le manifesta-zioni. Ma sanno che il mio impe-gno è anche per loro. I miei figlihanno viaggiato, hanno visto cheil mondo è come una pentola apressione e che quello che è suc-cesso in Grecia presto potrebbesuccedere anche qua. Capisconoche lo faccio anche e soprattuttoper i giovani perché, a differenzadella mia generazione, quella cheha vissuto il 68, adesso i ragazzinon hanno un futuro e quindinemmeno delle ragioni di vita. Mibatto perché presto questo finisca. Quando hai scoperto di avereun’anima da sindacalista?Fin da quando ero bambino. Sononato nel 1958, nel periodo dellaguerra di Algeri e della guerra delVietnam. Tutti i giorni vedevo leimmagini dei bombardamenti e ri-cordo ancora una bambina cheaveva la schiena che prendevafuoco. Penso che vedendo quellascena sia nata in me la repulsione,che sento ancora oggi, verso que-

sta società. Poi un giorno, forsequando avevo dodici anni, c’èstata una manifestazione nellacittà dove abitavo. Ho assistitoalla carica della polizia contro glioperai e quando uno di loro si ènascosto sotto la macchina, l’-hanno preso e picchiato. Questacosa mi ha acceso la ribellione nelsangue. Avevo una famiglia perbene e ricca, ma vedendo questonon sono più stato in grado di ac-cettare quella realtà.Quando hai deciso di aderireall’Usb e perché?Quando lavoravo alla cooperativaPolidoro ho avuto un grave infor-tunio alle dita di una mano finitadentro ad una pressa e lì è iniziatala mia guerra contro i sindacati.Ero iscritto alla Cgil e quando hochiesto di difendermi loro mihanno detto: “noi ti difendiamoma non vogliamo comparire nelprocesso”. La cooperativa ed unaparte dei soci volevano che facessipassare l'infortunio come un inci-dente domestico. A quel punto hodeciso di prendere un avvocato inprivato e non ho voluto l’aiutodella Cgil per principio. Il giornoin cui ho vinto la causa ho strap-pato la tessera della Cgil. A quelpunto ho iniziato a conoscere iCub, i sindacati di base, e tre annifa ci siamo uniti con altri sindacatied è nata l’Usb.Qual è la causa per cui ti sei im-pegnato e che ti ha reso più fiero?Quello che siamo riusciti a farealla Greta Alto Vicentino Am-biente. Noi dell’Usb abbiamomesso in sicurezza i lavoratori dasoli dall’inizio alla fine e di questovado molto fiero. E abbiamo fattodi tutto perché ci fosse un sinda-cato, perché crediamo che qual-siasi lavoratore con qualsiasi ideapolitica abbia il diritto di essererappresentato. Abbiamo lottatotanto, prima alla C.i.a.s nel 2005(cooperativa di nettezza urbana,ndr), poi alla Greta e dal 2007anche in Ava (Alto Vicentino Am-biente srl, ndr), ottenendo la mo-difica delle buche dove i camionscaricavano i rifiuti. Non erano anorma e camion ed autisti sonocaduti dentro più volte a quellebuche di sei metri. Alla Greta in-vece, anche grazie a noi, in treanni tutti i mezzi sono stati messia norma. Per avere questo risul-tato, purtroppo, abbiamo dovutoaspettare la morte nel 2011 di un

collega, Raffaele Sorgato, in uncamion che non era in sicurezza.Non potrò mai dimenticarlo per-ché era proprio un bravo ragazzo. Non sempre però le vostre batta-glie vanno a buon fine. Cosa tispinge ad andare avanti?In Italia c’è una disinformazionedi massa. La gente non sa peresempio che il costo dell’ospedaledi Santorso sarà di un miliardo dieuro, non si parla del fiscal com-pact che costringe gli italiani a pa-gare per un debito contratto dapolitici e banchieri né si sa afondo dei bombardieri che il go-verno continua a comprare. Noicontinuiamo a fare una controin-formazione, a dire quello che isindacati non dicono. A compor-tarci come dovrebbe fare un verosindacato, perché non si può es-sere sia dalla parte dei padroniche degli operai: o stai con glisfruttati o con chi sfrutta. Noistiamo e combattiamo con i lavo-ratori. Una cosa su cui non tran-sigo è l’onestà personale epolitica, perché non si può predi-care una cosa e fare il contrario.Anche nei momenti di sconforto,quando ti accorgi che la gente

non reagisce, si va avanti. Perchése pensi che un altro tipo di so-cietà e modo di vivere siano pos-sibili, non puoi altro checombattere e continuare. Cosa ti aspetti dal 2014 per gliitaliani, per te e per tuoi figli?Il 2014 sarà l’anno del big bangper l‘Italia. Tutti gli indicatori eco-nomici dicono che la ripresa nonc’è, la produttività cala e l’exportanche. E in più questo governo egli altri non fanno niente, anzipeggiorano la situazione, alzandol’età pensionabile e non conside-rando il crescente tasso di disoc-cupazione. È una societàcondannata a morte e che con-danna migliaia di persone a mo-rire, in cui si distrugge quello chesi produce perché si producetroppo. L’anno prossimo potrebbeessere quello buono. Per questonoi continuiamo a dire che dob-biamo cambiare: serve una so-cietà che sia a misura dell’uomo enon il contrario. Per me, invece,desidero un po’ più di pace e tran-quillità, anche se so che è impos-sibile, perché quando fai la guerrail nemico è dappertutto. E per imiei figli spero che abbiano un fu-turo migliore, che conoscanoun’altra società e che abbiano deifigli a loro volta. Si dice che i figlisono la tua immortalità. Ecco, ve-dere i figli dei miei figli è quelloche desidero di più, sperandoanche che siano dei piccoli lotta-tori. Se il desiderio di Luc sarà esau-dito ci sarà di sicuro un altro can-didato alla Persona dell’annomade in Thibault.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Martina Lucchin

/ Luc con la figlia

/ Alla Greta per Raffaele Sorgato

/ Luc Thibault manifesta

inizialmente del cambio dell'odiatoCassingena, anni fa idolatrato comeil restauratore della vicentinità dopol'occupazione inglese e ora accu-sato di aver svuotato i valori, tecnicie non solo, della Nobile provinciale.Ma, se lo chiedono i meno miopi,che senso ha una cordata in unmondo in cui la titolarità di un clubviene acquisita tipicamente per ot-tenere una visibilità personale di cuiavvantaggiarsi per pr e affari?Il senso è tipicamente vicentino, celo spiega in cambio dell'anonimatouno dei membri del gruppo di Ma-gaddino: accettare a priori una ri-dotta visibilità si accompagnerebbealla volontà di salvare sì il club, ma,alla vicentina, spendendo cioè poco.Se dovesse andare bene il merito sa-rebbe pagante e appagante, se do-vesse andare male il rischio sarebbestato assunto con pochi zeri.

Ma risollevare un club col bilanciodel Vicenza e, per giunta, con unoscarso patrimonio tecnico, che nonrende possibile una via autarchicanei campionati prossimi venturi, èpossibile farlo con poche risorse?Altre storie imprenditoriali simili main settori più classici del calcio fannopropendere per un secco " no".E non a caso Vicenza le sta pagandocon una progressiva, precoce deca-denza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pag728 dicembre 2013

L'offerta elaborata per l'acquistodel Vicenza Calcio dalla cordata

rappresentata dall'ex assessore al tu-rismo nonché operatore immobi-liare Pietro Magaddino sarebbe statapresentata alla proprietà a fine setti-mana e, a detta della nostra fonte vi-cina al gruppo di imprenditorivicentini, sarebbe la migliore oggirealmente esistente prevedendoanche, come da richiesta dei soci dicontrollo, un esborso in denaro aloro favore e l'adesione ad altre loro"esigenze".La serie di condizionali da noi uti-lizzati è d'obbligo per tutto quelloche concerne i movimenti, veri espesso presunti, intorno all'attuale

proprietà, tra l'altro schermata al dilà dei nomi pubblici dietro una fidu-ciaria, la Pannorica.Se la "proprietà", identificata in Cas-singena nei cori ingiuriosi e di dileg-gio dei tifosi e rappresentata da unaltro uomo Sisa e non solo, comel'attuale presidente traghettatore Ti-ziano Cunico, si trova a gestire unbilancio con pesantissime voci ne-gative, presenti e, peggio, di previ-sione, queste voci sono stateevidenziate dal collegio dei sindaci,che peraltro sarebbe "costretto" difatto a rimanere al suo posto perchècomunque rimarrebbe responsabiledegli atti già compiuti e che avreb-bero fatto pensare in altri contesti auna loro richiesta di spostare i librisociali da Via Schio al tribunale ci-vile.La speranza del collegio dei sindacie dei vari amministratori che si sono

succeduti al vertice del club, fin-tanto che il tribunale non vedràquanto generalmente vede nel casodi aziende "normali" per le qualicommissariamento o fallimentosono approdi più rapidi e obbligati,è che vada in porto una qualunqueofferta che crei le basi per rimetterea posto i conti e, quindi, meno onon più perseguibile il loro "accani-mento" nel mantenere in vita unasocietà già decotta o vicina alla de-cozione.In questo contesto nasce l'offerta diMagaddino & c., tra l'altro attivo alleultime amministrative con una listacivica "Un'altra Vicenza" e vicino achi lavora per un nuovo stadio.I possibili nuovi proprietari in coop,nel caso di esito positivo della loroofferta, chiederanno comunque ai ti-fosi di mettere da parte ogni sognodi gloria a breve e di accontentarsi

Magaddino & C.: «la nostra offerta per il VicenzaCalcio è la migliore». E costa poco

di Giovanni Coviello

di Martina Lucchin

Non bastava la legge elettoralevotata dal centrodestra com-

patto nel 2006 e definita dal suo fir-matario Roberto Calderoli “porcata”.Ora in questo finire di 2013 un’altra“porcata”, come l’ha definita oggi ilsegretario Pd Matteo Renzi, fa arros-sire le guance al centrosinistra. Erano140 i senatori presenti in aula chehanno votato a favore del contro-verso emendamento sul gioco d’az-zardo; e tra questi spicca laSegretaria del Pd Veneto, la vicentinaRosanna Filippin. “Generali di carta” li ha definiti ieriRaffaele Colombara, consigliere co-munale di Vicenza impegnato dalungo tempo contro la degenera-zione del fenomeno ludopatia, ter-mine in voga negli ultimi tempi peril numero di crescente di personecolpite dal gioco d'azzardo patolo-gico. Una battaglia condivisa anche dalsindaco Achille Variati che a Vicenzaha ingaggiato un annoso braccio diferro con le aziende del gioco d’az-zardo arrivato sino in tribunale. Lostesso Variati nel settembre scorsoaveva già annusato nell’aria qualchestranezza quando al convegno inter-nazionale sul gioco d'azzardo di-chiarò: “il grande assente è ilGoverno italiano”.Il Codacons (Coordinamento delleAssociazioni per la Difesa dell'Am-biente e dei Diritti degli Utenti e dei

Consumatori) ha denunciato i 140“Generali di carta” per “istigazioneal gioco d'azzardo e concorso in le-sioni psichiche”. La richiesta alla magistratura è di“verificare se nei giorni precedenti alvoto abbiano avuto accesso al Se-nato esponenti di aziende specializ-zate in giochi o soggetti a lororiconducibili e indagare i senatoriche li hanno ricevuti per corruzionee concussione, chiarendo i rapportitra partiti e lobby del gioco più voltedenunciati dai mass media".Il “Generale di carta” dai ricciolid’oro Rosanna Filippin, dopo avercompreso la “porcata”, si era affret-tata a dichiarare imbarazzata che: “èfacilissimo fraintendere l’operato delParlamento”. Sarebbe bastato un forte, semplice echiaro: “Ho sbagliato, scusate”.Ma forse non si può pretenderetroppo da uno dei tanti soldatini deipartiti politici.

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Il "soldatino" Filippinsi becca la denunciadel Codacons

di Edoardo Andrein

Prove di cambiamento nella Lega Nordcon il neo segretario cittadino Celebron

Cambia il segretario cittadinodella Lega Nord e cam-

biano, in parte, le parole d’or-dine. Matteo Celebron, eletto il16 dicembre con più del no-vanta percento dei voti dopo larinuncia alla ricandidatura delsegretario uscente Carlo Rigon,ha presentato il suo programmaper la città di Vicenza. Investire sulla cultura e sul turi-smo e per questo interveniresulla situazione di campoMarzo e viale Milano, “i nostribiglietti da visita”; migliorarel’accesso al centro storico peraiutare i commercianti, magaricon un parcheggio nella zonaest; porre più attenzione sul so-ciale. Sono questi gli ingredientiprincipali della visione leghistaper Vicenza, perfettamente inlinea con la ricetta Rigon.Sul piano politico, invece, ilneo segretario lascia trapelarealcune possibili discontinuità.In primis sul concetto di “oppo-sizione costruttiva”, fatto pro-prio da Rigon nei confrontidell’amministrazione Variati. “Icittadini ci hanno delegato alruolo di opposizione e noi cicomporteremo come tale,anche se senza chiusure pre-concette”, dice il neo segreta-rio. Per quanto riguarda laposizione nei confronti dellealtre forze di minoranza è con-ciliante, ma non troppo: “l’altraparte di opposizione, in primis

la lista Dal Lago, viene da unpercorso diverso dal nostro, mase ci sarà da fare battaglia sutemi comuni va bene, altrimentiognuno andrà per la suastrada”. Il giovane segretario,venticinquenne, dipendentepubblico nella commissioneambiente del consiglio regio-nale dove segue il consigliereNicola Finco e militante nellalega dal 2008, sottolinea poi ladistanza generazionale e poli-tica con la Lega della vecchiaguardia, in cui spicca tra i tantiManuela Dal Lago, anche secon nessuna intenzione di in-dossare i panni del rottamatore.“Far conoscere ai cittadini lanostra posizione sull’Europa invista delle elezioni sarà unaquestione su cui investiremomolto: non per uscire dall’Eu-

ropa ma per batterci control’Europa delle banche”, annun-cia Celebron che guarda e siispira al nuovo segretario nazio-nale Matteo Salvini. Dopo un triennio a dir poco dif-ficile per la Lega dei diamanti edel cerchio magico, in cui i leit-motiv è stato “resistere” come ri-corda Rigon facendo un bilanciodel suo operato, Celebron provaadesso a cambiare rotta. Ma“l’oasi Salvini” basterà a risolle-vare un movimento che a mag-gio ha racimolato appena i votinecessari per entrare in consigliocomunale? Prima delle prossimeelezioni amministrative ci sonoquattro anni per provarci. Oforse meno, come ex e neo se-gretario lasciano intendere.

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/ Pietro Magaddino, a capo di una cor-data a caccia del Vicenza e dello stadio

/ Rosanna Filippin in seduta al Senato

/ Matteo Celebron, neo segretario della Lega Nord a Vicenza, col predecessoreCarlo Rigon (alla sua destra)

nicazione tempestiva e capillarecon i cittadini in situazioni di ri-schio idrogeologico, è stato instal-lato all’indomani dell’esondazionedi Ognissanti del 2010 e poi im-plementato con altre sirene com-prate da AIM. La differenza nelcosto delle sirene acquistate – 200mila euro le prime, grazie al con-tributo della Fondazione Carive-rona, e solo 15 mila euro quelleacquistate da Aim – ha fatto insor-gere l’opposizione nei primi con-sigli comunali del terzo mandatodi Achille Variati. Una differenzadi prezzo giustificata dal sindacoper il tipo di sirene, le più costosesono infatti più potenti. Come giàsperimentato dai cittadini nelleprove acustiche, le sirene suonanoin modi diversi per indicare il pre-allarme, l’allarme e la fine dell’al-larme. Ieri però non si sono fatte sentire.La popolazione è stata avvertitacon il sistema di sms diramati dalComune ad inizio e fine del preal-larme. Ma non è stata attivata nes-suna delle sirene, che come silegge nel sito del comune, indi-cano lo stato di preallarme con “5suoni della durata di 10 secondiciascuno intervallati da una pausa

di 5 secondi. Il segnale indica cheentro 3/5 ore, persistendo le con-dizioni meteorologiche avverse incorso, è possibile un'esonda-zione.” “Avrebbe turbato i cittadini, con ilrischio dell’”al lupo, al lupo”, diceVariati al Giornale di Vicenza. Ep-pure proprio a questo dovrebberoservire: a segnalare una possibilesituazione di emergenza. Non adimpreziosire i campanili dovesono collocate con il loro discuti-bile valore.

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Sono bastate poche ore di pioggiae nel giorno di Santo Stefano Vi-

cenza è ripiombata nell’incubo al-luvione. Complici le abbondantiprecipitazioni in montagna, l’innal-zamento delle temperature e ilvento di scirocco, il Bacchiglionenella giornata di giovedì ha regi-strato una piena di 4.56 metri. Perfortuna la giornata si è chiusa nelmigliore dei modi: allarme rientratointorno alle cinque del pomeriggioe nessun danno a cose o presone,se non qualche campo allagato in-torno alla città.Nonostante il giorno di festa, lamacchina comunale ha funzionatobene. A San Biagio si riunisce ilcentro operativo, si distribuiscono isacchi di sabbia nelle zone a ri-schio, Acque Vicentine, polizia lo-cale e protezione civile monitoranola situazione del fiume. In tutto questo legittimo da farsi,non c’è stata traccia però delletanto discusse sirene d’allarme. Ilsistema acustico, voluto dal sin-daco Achille Variati per una comu-

Vicenza, paradiso dell’innovazione:primo posto in Veneto nello “SmartCity Index” e ventitré posizioni sca-late in un solo anno a livello nazio-nale; prenotazioni on-line e nuovimetodi informatici negli uffici co-munali; sito internet che rispettatutti i requisiti del Ministero e con-nettività tra le principali sedi comu-nali; il Comune di Marsala chechiede di poter riusare il sistemasoftware elaborato da Vicenza perl'accertamento tributario. Un paradiso della semplificazionee innovazione gestito da Filippo Za-netti, assessore innovativo anchequando va in bicicletta contromanoper la città.Poi un giorno vai allo sportello co-munale e in un attimo il paradiso“zanettiano” si dissolve non appenascopri che a pochi giorni dall’iniziodell’anno 2014 negli sportelli co-munali di piazza Biade o nelle sedidecentrate non è ancora possibilepagare con bancomat o carta di cre-dito perché manca il dispositivoelettronico “Point of sale”, più co-munemente conosciuto come Pos eormai diffuso ovunque.

Sirene allarme alluvione, "impreziosiscono"i campanili e non suonano

di Martina Lucchin

28 dicembre 2013 pag8

“Non siamo ancora attrezzati” ri-sponde con sguardo sfuggevole euna punta di sconforto nella vocel’impiegata comunale alla nostra ri-chiesta.E allora vai di contante, un bel cin-quanta euro da cambiare e tantebelle monetine di resto. E meno male che si tratta di piccolecifre altrimenti la mancanza del Possembrerebbe quasi un sberleffo co-munale alla lotta all’evasione fiscalegarantita dall’uso della moneta elet-tronica.Riposte banconote e monete nelportafoglio non resta che incammi-narsi verso la porta a vetri scorre-vole e uscire. Pochi passi e si arriva nel cuoredella “Small City” berica.Lasciamola ad altri la “Smart City”.

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Senza Pos è solo"Small" la "Smart city"

di Edoardo Andrein

Le stranezze della nuova bretellina (e. a.) Sono iniziati da un mese ilavori per la bretellina Stadio-viaMartiri delle Foibe e alcuni resi-denti della zona ci hanno contat-tato per esprimere la loroinsoddisfazione riguardo a un altropezzetto di verde nei pressi delcentro di Vicenza che se ne va. Sì,perché nell'area alluvionale neipressi di viale dello Stadio, cono-sciuta dai residenti come la "zonaValle", le ruspe hanno iniziato daqualche settimana a scavare percostruire una nuova strada deno-minata ufficialmente "Bretella Se-renissima-Stadio". Si tratta di una bretellina di prolun-gamento di via Martiri delle Foibeche andrà a confluire nella piccolarotonda di viale della Pace all'al-tezza della base Ederle. Un'operache alcuni mesi fa in consiglio co-munale aveva fatto sorgere polemi-che per i presunti favori negliespropri previsti dal tracciato neiconfronti della proprietà del geo-metra Carlo Valle, già noto perl'abuso in Valletta del Silenzio e lacondanna per truffa per il caso AimMarghera Ecoveneta.La nuova bretellina sarà un'infra-struttura lunga 550 metri e larga26 metri e mezzo, dal costo di 1milione e 700 mila euro. L'asses-sore Cristina Balbi l’ha definitaun'opera fondamentale per la cittàche verrà realizzata in 88 giorni ditempo.I cittadini, però, chiedono di averepiù chiarezza e controlli su diversitemi. A partire dal terreno che verrà uti-lizzato per riempire il terrapieno,visti i tempi di vergognose pratiche

italiche nel sotterramento dei ri-fiuti, poiché come risulta dalla De-libera Comunale ci sarà da coprireun fondo stradale che sarà più altodel piano di campagna di unmetro e mezzo. E poi che ci fa il container "HJCU"appostato nei pressi della villaValle? Nessuno ha notato che èpresente da un anno nel vigneto diviale dello Stadio e che recente-mente è stato ridipinto? Ripen-sando alla furbizia dimostrata daiproprietari negli ultimi anni i resi-denti della zona vorrebbero scon-

giurare che venisse accatastato edimenticato, visto che oltretuttonello spazio adiacente al contai-ner è presente un pavimento pia-strellato con delle palizzate incemento, proprio a cento metri dalcantiere. Infine, perché all'incrocio dellanuova strada si è deciso di co-struire un pericoloso attraversa-mento a "T", anzichè costruire unarotonda come da progettoP.I.R.U.E.A.?

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/ M tt C l b t i d ll L N d Vi l d