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Il credito che non c’è. Tante parole pochi fatti Pensioni, adesso basta con tagli e iniquità 50&più enasco primo piano area fiscale Cartelle esattoriali da giugno le notifiche arrivano a mezzo pec Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno XIII - Numero 8 CATANIA giovani imprenditori Alessandro Caradonna: «Qui ho trovato un squadra competente» supplemento a “Confcommercio Notizie” impresa i i n n f f o o r r m m a a

Transcript of pag 01 copertina pag 01 - confcommercio.ct.it · re e con chi. La risposta non è faci-le, ma...

Il credito che non c’è.Tante parolepochi fatti

Pensioni, adesso basta con tagli e iniquità

50&più enascoprimo piano area fiscale

Cartelle esattorialida giugnole notifiche arrivano a mezzo pec

Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento

a Confcommercio NotizieAnno XIII - Numero 8

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giovani imprenditori

AlessandroCaradonna:«Qui ho trovato un squadra competente»

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GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio CataniaReg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 21 giugno 2016

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.351253

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALEBlu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

3Pag. affari regionaliCamCom Sud-Est, dopo lepolemiche la farsa finale

4Pag.primo pianoIl credito che non c’ètante promesse, pochi fatti

6Pag.giovani imprenditori

Albergo Diffuso a San Giovanni La Punta

2 21 GIUGNO 2016 impresainforma

editoriale

in questo numero21 giugno 2016

10Pag.

7Pag.giovani imprenditori

Alessandro Caradonna:«Una squadra competente»

area fiscale

Super ammortamentodegli investimenti

13Pag.50&più enascoPensioni, basta con tagli e iniquità

STRAVINCONO I CINQUE STELLECROLLA IL PD, NON SA

APPROFITTARNE LA DESTRA

OL'esito del voto inmolte città italianeapre nuovi scenari eribalta consolidatecertezze.

La politica non ci credeva ma peruna volta tanto i cittadini hannodimostrato, come ripeteva Borselli-no, che il potere lo hanno loro eche con una matita, se ben usata, sipuò veramente mettere in discus-sione tutto. Solo pochi mesi fa l'a-scesa di Renzi appariva inarrestabi-le, poi, spentosi lo slancio iniziale,il “rottamatore” ha dato l'impres-sione di aver dimenticato la vogliadi cambiamento che lo aveva spin-to verso il potere. Se a tutto ciò ag-giungiamo qualche scandalo ditroppo ed un paio di leggiadredonzelle che appaiono quantome-no inadeguate al ruolo ricoperto,risulta facile capire perchè i CinqueStelle abbiano dilagato. Il PD non ha certamente percepitoil malessere dei giovani, dei disoc-cupati come dei sotto occupati, diuna borghesia sempre più in diffi-coltà, del mondo delle piccole im-prese in lotta per sopravvivere. Il PD non ha. insomma. compresoche una somma di delusi, come maisi era vista nella nostra democrazia,era alla ricerca di qualcosa di nuo-vo, o almeno di una speranza. I Cinque Stelle questa speranzahanno saputo offrirla, aggiungen-

dovi un integralismo che può anchespaventare, ma che quando vieneconiugato con la parola Onestàcertamente affascina. Vedere tantigiovani ieri sera festeggiare la gio-vane neo sindaco di Torino al gridodi onestà, onestà, tanto caro a Ca-saleggio, a me personalmente hafatto venire la pelle d'oca. Certo i dubbi restano: avranno lecompetenze per ben governare, sa-pranno rimanere onesti, resisteran-no alla tentazione di fare della po-litica un mestiere? Difficile rispon-dere ma è evidente che tantissimihanno scelto di osare piuttosto cherassegnarsi allo stallo. In tutto questo c’è da chiedersi do-ve è finito il centro destra, che senon ha perso non ha neppure sfon-dato. Alla destra è evidente mancaun vero leader che non può essereSalvini, manca un progetto, mancasoprattutto la capacità di far so-gnare gli italiani. I prossimi mesisaranno decisivi: per il referendum,per la resa dei conti che ci sarà adestra come a sinistra, per le innu-merevoli tornate elettorali che ciattendono. La domanda che dob-biamo porci è dove vogliamo anda-re e con chi. La risposta non è faci-le, ma importante è aver capito cheil cambiamento e possibile e chesolo votando lo si può ottenere!

M.D.M.

9Pag.area fiscaleCartelle esattoriali, da giugno notifiche via pec

di Woodstock

Da un anno ormai non si parlad'altro. Della nuova super Ca-mera che nascerà dalla fusione

delle Camere di Commercio di Catania,Ragusa e Siracusa. La volevano tutti -ricordo ancora la violenta reazione delpresidente Lo Bello quando l’aggrega-zione venne momentaneamente bloc-cata da una richiesta di chiarimenti delsottosegretario Castiglione - la volevaanche Gianninoto, vice presidentedella Camera di Commercio di Siracusa.Ne parlava in continuazione, anche se,diciamolo chiaramente, capire quelloche dice non è semplicissimo!Tutti d’accordo, pronti via! Poi i primiproblemi: la “fedele” ministra Guidi, al-lora ancora compagna del mitico Ge-melli, nomina il dott. Pagliaro commissa-rio per la procedura di fusione delle Ca-mere di Commercio. A qualcuno la no-mina non sta bene ed allora apriti cielo!Accuse, denunce, ricorsi, contestazioni, ditutto di più, con un solo obiettivo: fermareil neo commissario Pagliaro, reo di farequello che fanno i suoi colleghi commissa-ri, e come dimostreranno i fatti poi, di far-lo meglio; reo di essere neutrale e non fe-dele a chi dovrebbe; reo di pensare e dinon ricevere imbeccate sul cosa fare e sulcome farlo! Il tempo passa fra una polemi-ca ed una conferenza stampa, con control-li super e con inspiegabili ritardi, con de-creti pronti che stranamente si fermano unattimo prima di essere firmati, con lettereche impongono ai commissari di bloccare icontrolli per l’urgenza di decretare, salvo

321 GIUGNO 2016

affari regionaliimpresainforma

breve durata, da Siracusa parte, congrande coerenza, l'iniziativa di venticonsiglieri camerali, Ivan Lo Belloovviamente assente, che votano, atre giorni dalla scadenza della proro-ga del loro mandato, l’uscita dalla su-per Camera di Commercio! Non voglio entrare nel merito dellalegalità della delibera adottata, mipiace invece soffermarmi sulla co-erenza dei deliberanti: sono gli stes-si che mesi addietro avevano votato,accompagnandola con cinque pagi-ne di dotte motivazioni, la deliberadi accorpamento e che ieri hannodeliberato l'opposto, senza un rigodi documento che ne giustificasse lemotivazioni! Ora, alla luce dei fatti, credo non sifaccia peccato se si afferma che fatti

i conti e capito che le cose, sul piano dellademocrazia si mettevano male, i “saggi”consiglieri camerali, giocando sul più bece-ro dei campanilismi hanno pensato bene dicercare di salvare almeno il posto, se nonla faccia! Il presidente nazionale Lo Bello ovviamen-te in tutto questo non c’entra, anche se nonha mancato di far inviare a tutte le associa-zioni un sollecito a non mancare alla ri-unione di Consiglio. Ci mancava altro che potesse mancare ilquorum per colpa degli assenti! Che dire ancora di quanto accaduto, para-frasando il titolo di un film: Uomini sull’or-lo di una crisi di nervi! La SAC, come piùvolte riaffermato dai citati, NON HA NUL-LA A CHE VEDERE CON LE POLEMICHE.Chi ci crede?

poi non farlo per oltre un mese. Una storiabrutta che racconteremo al nuovo procura-tore di Catania. Il facente funzioni, lo di-ciamo senza volontà polemica e solo perpuntualizzare, non ha avuto il tempo di in-contrarci, nonostante una richiesta risa-lente a due mesi fa............. troppi im-pegni, evidentemente! Poi come per incanto l’assessorato regiona-le riparte, si annuncia la chiusura del pro-cedimento e filtrano le prime notizie uffi-ciali sull'assegnazione dei seggi nei quattroterritori dove andranno a costituirsi le nuo-ve Camere di Commercio, che da 9 di-venteranno 4. A questo punto i giochi sem-brano fatti. Finalmente, pensa giustamentequalcuno, si smetterà di parlare di posti eci si concentrerà sullo sviluppo. Illusione di

Camera di Commercio del Sud Estdopo le polemiche, la farsa finale

La Camera d Commercio di Catania

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4 21 GIUGNO 2016 impresainforma

primo piano

di Pietro Agen

Si ipotizzava un 2016con una grande ri-partenza del credito

alle imprese ma al di làdelle parole, molte, i fatti

sono stati veramente pochi, e questotanto a livello regionale che nazionale.Ci troviamo al culmine di una vicendache nasce alcuni anni fa, dove il siste-ma creditizio pareva funzionare ed al-l'interno dello stesso svolgevano unruolo fondamentale i Confidi, nati de-cenni addietro e capaci di rendere piùfacile il rapporto fra imprese e banchee di creare un rapporto di coesione al-l'interno del mondo produttivo. Erano gli anni dei Confidi nati e cre-sciuti sul territorio, con una conoscen-za diretta delle imprese e delle evolu-zioni economiche specifiche, di settoree di area, erano gli anni dei tassi alti edel credito “facile”, erano altri tempi,insomma. Poi tutto cominciò a cambia-re, si disse che piccolo non era bello,che i Confidi dovevano diventare piùgrandi ampliando le aree di interesse:nacquero così i Confidi 107 e i 106. Lascelta non si rilevò felice, in molti noncapirono che con le novità introdottefacevano perdere ai Confidi maggiori ilcontatto con il territorio, i 107 diventa-

vano qualcosa di simile alle banchesenza averne la struttura, mentre i Con-fidi minori venivano di fatto marginaliz-zati. Ma non è solo il sistema Confidi adentrare in crisi, anche le altre mossepolitiche, in materia di credito, appaio-no inadeguate ad affrontare e a risolve-re il problema del credito. L'intervento del Mediocredito centraleche avrebbe dovuto facilitare l'accessoal credito è divenuto nella sostanza unsuper paracadute per le banche, è ser-vito a facilitare l'accesso al credito dichi non aveva bisogno di aiuti mentreha abbandonato al proprio destino cheera in difficoltà. Quando il Mediocredi-to presta garanzie soltanto per il credi-to concesso ad aziende con rating otti-mo o buono, nella sostanza non facili-ta l'accesso al credito ma aiuta, sempli-cemente, chi il credito lo avrebbe pro-

Il credito che non c’èNonostante le molte promesse, di concreto c’è poco. Si pensava a un 2016 caratterizzato

da una grande ripartenza del credito, ma al di là delle parole pochissimi fatti“ ”

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babilmente ottenuto ugualmente. Cer-to anche il mondo delle imprese ha lesue colpe, in alcuni casi non si è com-preso se alcune organizzazioni fosseropiù preoccupate per le imprese o pergli istituti di credito, istituti di creditoche per altro hanno mostrato una pal-pabile difficoltà ad operare in un mer-cato che è certamente difficile ma incui hanno pesato, non poco, gestioninon certo cristalline. Il prezzo maggio-re lo hanno pagato, senza dubbio, lepiccole e medie aziende che, dovehanno ottenuto credito, lo hanno otte-nuto a costi elevati se non insostenibi-li. Le grandi o grandissime imprese, dicontro, hanno continuato a riceverecredito a costi bassissimi anche se, aben vedere, non si sono particolar-mente distinte in quanto a solvibilità. Èla solita storia che si ripete nel tempo. Che dire ancora? Forse, ma è solo unforse, bisognerebbe comprendere chei tempi difficili richiedono scelte nuo-ve e coraggiose. Ce lo chiedono inmodo chiaro migliaia di aziende e dicittadini, come per altro abbiamo ap-pena visto chiaramente nell'esito delvoto di ieri in molte importanti città.Certo si può anche decidere di noncambiare ma

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Un Albergo Diffuso a S. G. La Puntaper dare al turista una vacanza unica

Seconda tappa del roadshow di “Guidiamo il Turismo”, il gruppo di lavoro formato da esperti del settore nato all’interno dei Giovani Imprenditori di Confcommercio “

Sviluppare sinergie con la promozione tu-ristica provinciale e tra istituzioni e ope-ratori del settore, promuovendo azioni di

marketing territoriale. Questi gli obiettivi delgruppo di lavoro Guidiamo il Turismo, unteam di esperti consulenti nato all’interno delGruppo Giovani Imprenditori ConfcommercioCatania per dare un concreto contributo allosviluppo turistico della nostra provincia.Sabato 28 maggio la seconda tappa delRoadshow ha visto protagonista San Giovan-ni La Punta, paese a metà tra la città di Cata-nia e i centri etnei. Un paese tutto da scopri-re, con importanti potenzialità turistiche gra-zie ai gioielli che i Giovani Imprenditori del-la sezione di San Giovanni la Punta, con l’aiu-to dell’amministrazione comunale, hannocensito per creare un vero e proprio percor-so turistico.A fare da guide il sindaco Antonino Bellia, ilpresidente del Consiglio comunale Laura Ira-ci, il vicesindaco e assessore Attività produtti-ve e al Marketing territoriale Sandra Fiorenzae l’assessore Giovanna Scalia con delega allaCultura e Politiche comunitarie che hanno ac-compagnato la rappresentanza di Confcom-mercio formata dal presidente regionale Pie-tro Agen, il presidente Giovani ImprenditoriConfcommercio Catania Pietro Ambra, il di-rettivo Gruppo Giovani e i rappresentanti diGuidiamo il Turismo, la responsabile Conf-commercio di S.G.La Punta Caterina Cannataed il gruppo Giovani Imprenditori Confcom-mercio dei paesi etnei.Un tour cominciato dalla Chiesa Madre di SanGiovanni La Punta ricca di opere d’arte anchedel XVII, per poi spostarsi alla scoperta dellaChiesa della Madonna della Ravanusa anch’es-sa ricca di storia. Una sosta alla villa Cappella-ni con un pregevole giardino oltre che essastessa un vero e proprio museo, e poi all’isti-tuto delle Orsoline e al giardino di Villa Ber-tolli, conclusosi con la visita alla FondazioneLa Verde La Malfa unica nel territorio per ospi-tare una mostra permanente di arte moderna. «Per la comunità locale il vantaggio principaleè dato dal recupero di immobili e dall’arrivo dituristi nell’area – spiega il sindaco AntoninoBellia - per i proprietari degli immobili e permolti residenti il primo vantaggio è nel valoredelle case che, il giorno prima dell’apertura diun Albergo Diffuso, cresce sensibilmente. So-

mettere in rete i propri siti in-sieme a quelli pubblici. Conun’amministrazione comuna-le sensibile a questa iniziati-va ci sono tutti gli ingredien-ti per rilanciare il turismonella nostra provincia».L’Albergo diffuso, in estremasintesi, è una proposta conce-pita per offrire agli ospiti l’e-sperienza di vita di un centrostorico, di una città o di unpaese potendo contare su tut-ti i servizi alberghieri, qualiaccoglienza, assistenza, risto-

razione, spazi e servizi comuni per gli ospiti,con la stessa professionalità, condita magari,con quel tocco in più di sapore locale. Gli al-loggi sono case e camere che distano non ol-tre 200 metri dal “cuore” dell’Albergo Diffu-so: l’edificio nel quale sono situati la recep-tion, gli ambienti comuni, l’area ristoro. Nonè facile trovare un gestore davvero capace diavviare una struttura che sembra più un ro-manzo che un albergo tradizionale, con tuttii vantaggi che ne derivano per chi sposaquesto modello e lo fa proprio. Guidiamo ilTurismo ha proprio l’obiettivo di guidare larealizzazione di questa impresa.«La mission - spiega Caterina Cannata, re-sponsabile Confcommercio di S.G.La Punta -è diffondere la cultura turistica e rilanciare losviluppo economico, promuovendo e svi-luppando il progetto di Albergo Diffuso. Lanuova figura del TURISTA è alla ricerca diuna vacanza UNICA che permetta di viveredelle esperienze in luoghi nuovi e differen-ti, scoprire spazi autentici e immergersi nel-la cultura locale. Uno dei punti di forza delturismo nel nostro Paese è dato proprio dal-lo stile di vita dei luoghi, dei borghi e deicentri storici in particolare»«Contribuire a questo progetto rientra neinostri obiettivi di valorizzazione del nostroterritorio - afferma Sandra Fiorenza, vicesin-daco e assessore Attività produttive e al Mar-keting territoriale - ci auguriamo di dare unapporto per lo sviluppo economico-com-merciale e turistico, di ottenere una maggio-re visibilità delle nostre peculiarità nonchédi diffondere il senso di appartenenza al ter-ritorio».

no poi da considerare i nuovi occupati e so-prattutto il clima fiducia che deriva dalla va-lorizzazione dell’area del centro storico.Spesso in Italia sono i residenti i primi anon comprendere il valore turistico, am-bientale o culturale dei beni dell’area. Lanascita di un Albergo Diffuso sposta l’atten-zione sull’importanza del territorio». «Un Albergo diffuso è a tutti gli effetti unpiccolo volano di sviluppo perché generafiliere, reti - afferma il presidente regionaleConfcommercio, Pietro Agen - reti tra pro-prietari di case, tra piccoli produttori localicon l’Ente Locale, con il museo del territo-rio. Se si vuole vendere l’autenticità, questaè la strada. Prodotti locali, prodotti tipici,iniziative per residenti e per turisti, comequelle dell’associazionismo di identità, nonpossono mancare. In cambio, a differenzadelle proposte extralberghiere, la stagionali-tà è molto più ampia. Il 90% degli AD con-ta su una apertura annuale, mentre le caseper turisti faticano a fare tre mesi di stagio-ne. Tutto questo grazie ad un sistema di al-leanze locali, che trovano spesso in un ADun punto di riferimento chiave». «Conoscere il territorio alla scoperta delpatrimonio culturale e dei siti religiosi: laseconda tappa che oggi abbiamo realizza-to a San Giovanni La Punta è sicuramentead effetti speciali – aggiunge Pietro Am-bra, presidente Giovani Imprenditori Conf-commercio Catania –. Siamo rimasti sor-presi ed entusiasti di scoprire un patrimo-nio importante e soprattutto per la sensi-bilità dei privati spinti dall’entusiasmo di

6 21 GIUGNO 2016 impresainforma

Giovani imprenditori

Alessandro Caradonna: «Qui hotrovato una squadra competente»

”di Gennaro Giacobbe

Qualità, qualità e ancoraqualità. E’ questa la chia-ve del successo di ogniazienda italiana perAlessandro Caradon-na, imprenditore ebroker catanese nelsettore delle farine e deiprodotti per panificatorie pasticcerie. L’agenziadi famiglia è nata 40 an-ni fa, per volontà di suamadre, ma dal 2000, lagestione passa ad Ales-sandro e Marco, fratelliche raccolgono il testi-mone dell’impresa, nelsegno dell’innovazione.«Abbiamo arricchito conmolte nuove referenze lanostra offerta commer-ciale - spiega AlessandroCaradonna - prodotti co-me gli imballaggi, ma an-che olive, contorni, pomodoro, in-gredienti base per il catering a tut-to tondo selezionati rigorosamenteda produttori made in Italy che ciassicurano standard unici al mon-do».Cosa hanno di diverso i prodot-ti italiani?«Tutto. Le nostre colture non ven-gono “massacrate” dall’uso di pe-sticidi, da noi i controlli sono mol-to più severi che in altri Paesi».Quali sono, secondo lei, gli in-gredienti del successo per le no-stre imprese? «Guardi, non ho la ricetta vincente

senza fare del prezzo l’u-nico motivo di acquisto».Perché lei e suo fratelloavete deciso di impe-gnarvi nel gruppo Gio-vani imprenditori dellaConfcommercio?«Siamo entrati da pochissi-mo in questo ambientemolto competente, acco-gliente e stimolante. Inrealtà, dovrebbe chiedermiperché non l’abbiamo fat-to prima, dato che, per an-ni, ci siamo sentiti “abban-donati” con i problemi ti-pici che affronta quotidia-namente qualsiasi impren-ditore siciliano».Che tipo di problemi?«Le faccio un esempio ba-nale: la nostra azienda habisogno di contatto direttocon il cliente, visite conti-nue. Pensi alla situazionedella Catania Palermo

quanto ci ha danneggiato. Ma parloanche di pressione fiscale e più ingenerale della “paura” che bloccaqualsiasi investimento. Così non sipuò fare impresa e le isstituzionidevono fare la propria parte. Ecco,il gruppo dei Govani Imprenditoridella Confcommercio rappresentaper noi, un modo per non sentirsisoli, per elaborare, sostenere e por-tare avanti assieme ad altri operato-ri, ripeto - molto competenti - ideee progetti nuovi. Per fare rete, co-me si dice oggi, rispetto ad una si-stuazione economica e politica in-gessata e distante»

L’esperienza dei fratelli Alessandro e Marco Caradonna, da poco nel direttivo dei Giovani Imprenditori di Confcommercio. «Adesso non siamo più soli, le nostre idee sono condivise»“

ma alcune cose che abbiamo spe-rimentato direttamente nella nostraattività posso dirgliele. Consideri,per esempio, che noi abbiamo mi-gliorato i nostri prodotti ritornandoall’antico e a quelle che erano e re-stano le nostre produzioni di ec-cellenza. Parlo di grani e farine an-tiche siciliane come il Russello, Ti-milia, maiorca o il grano puglieseche assecondano il gusto e la cul-tura alimentare nuova che si sta af-fermando ormai da anni nel nostroPaese. Una sempre maggiore con-sapevolezza da parte del consuma-tore per gli alimenti e la salute,

721 GIUGNO 2016

giovani imprenditoriimpresainforma

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PIANO FORMATIVO: ATHOS - FONDO FOR.TE. – Avv. 2/2014_2a scadenza _ Comparto: AltriSettori Economici _ LSTSoggetto Presentatore: CONFCOMMERCIO CATANIASoggetto Attuatore: FORMAITALIA SRLPeriodo Piano: 22.12.2015 – 30.11.2017Scenario Piano: Il sistema territoriale di riferimento, caratterizzato prevalentemente da aziendeoperanti nel settore dei trasporti e della LogisticaObiettivo del Piano: “Favorire l’innovazione aziendale in un’ottica di miglioramento dell’efficienza edella qualità del servizio di trasporto delle merci e delle persone”15 Aziende Beneficiarie operanti nelle provincie di Ragusa.

921 GIUGNO 2016impresainforma

Cartelle esattoriali, da giugnoarriveranno le notifiche a mezzo Pec

Molte novità, in materia di riscossione, inserite nella Legge di Stabilità 2016; tra le più interessanti per i contribuenti c’è lo sconto sull’aggio e lo stop alle spese di comunicazione“

di Antonino Barberi

La Legge di Stabilità 2016 ha previsto unaserie di novità in tema di riscossione delleimposte, modificando i termini di pre-

scrizione delle cartelle, le rateazioni, il fermoamministrativo, i pignoramenti e le spese di ri-scossione. Ma la novità più importante del 2016è quella relativa alla notifica via Pec delle co-municazioni più temute in assoluto dagli italia-ni: le cartelle esattoriali.Si ritiene che i primi recapiti elettronici arrive-ranno già per la seconda metà del mese di giu-gno. Non ci sarà più la classica raccomandata ola notificazione a cura del messo ma la notifi-ca degli atti di riscossione destinati alla stra-grande maggioranza delle imprese, società eprofessionisti iscritti in albi o elenchi avverràunicamente mediante posta elettronica certifi-cata Pec. La notifica elettronica diventa obbligatoria.Per gli altri soggetti, ad esempio le persone fi-siche non imprenditori o professionisti od an-che per i titolari di partita Iva non iscritti in Al-bi o alla Camera di Commercio, l’invio telema-tico resterà, invece, opzionale, dovrà cioè esse-re espressamente richiesto dal soggetto interes-sato. Tutto più semplice quindi, almeno perl’Esattoria. La novità delle cartelle esattoriali viaposta elettronica certificata interessa circa 6 mi-lioni di contribuenti, almeno per quanto risultadal database Ini-Pec, gestito dal Mise e che rac-coglie gli indirizzi Pec comunicati dalle Cameredi Commercio e da numerosi ordini professio-nali. Da questi elenchi l’Esattoria potrà attinge-re al fine di accertare l’indirizzo Pec indispen-sabile per l’invio elettronico, e non più su car-ta , di possibili atti e cartelle esattoriali.

Pec, o non lo hanno attivato o lo hanno fattoscadere, riceveranno una diffida dalla Cameradi Commercio che, in caso di inottemperanza,potrebbe procedere alla cancellazione d’uffi-cio, oltre a prevedibili sanzioni. Chi dovesse,per un qualunque motivo, cambiarlo dovràpreoccuparsi di comunicarlo tempestivamentealla Camera di Commercio od al proprio ordi-ne professionale. Tutto risolto? Così non è inquanto vi sono seri dubbi sulla validità di det-to sistema da parte della Giurisprudenza checon varie sentenze ha seriamente messo indubbio la validità del canale telematico, con-cludendo per la sua nullità, a discapito diquanto sostenuto dalla legge e dal codice del-l’amministrazione digitale. E’ necessario, a no-stro giudizio, un immediato chiarimento daparte del Governo che dia certezza in meritoal nuovo meccanismo. E’ chiaro comunqueche si tratta di un passo in avanti per quantoriguarda le procedure telematiche e la sempli-ficazione , oltre a rappresentare un notevolerisparmio di oneri per l’Esattoria.Ma c’è tuttavia anche qualche buona notiziaanche per i contribuenti. Sulle cartelle di pa-gamento consegnate a partire da gennaio2016, è previsto uno sconto sull’aggio. Neldettaglio il contribuente pagherà:- il 3% dell’importo della cartella esattoriale severserà il dovuto entro 60 giorni dalla notifica;- il 6% se il pagamento avviene oltre i 60 gior-ni.Dovrebbero poi scomparire anche le spe-se di notifica.Speriamo che le riduzione fiscali più voltepromesse dal Governo non si fermino qui.

Farà sempre fede l’indirizzo riportato nell’in-dice nazionale degli indirizzi di posta elet-tronica certificata, come detto Ini-Pec. Se questo non sarà valido, attivo o dovesserisultare saturo si rischiano seri guai.La notifica dell’atto avverrà in tal caso pres-so gli uffici della Camera di Commerciocompetente per territorio. A questo segui-ranno però sia la pubblicazione dell’avvisosul sito informatico della stessa Camera dicommercio, sia l’invio di una raccomandataal contribuente per comunicargli l’avvenutapubblicazione. Sarà poi il contribuente chedovrà attivarsi per riuscire ad avere copiadell’atto. Se l’indirizzo Pec dovesse risultaresaturo , l’invio telematico dovrà essere tenta-to almeno due volte a distanza di 15 giornitra un invio e l’altro e poi, in caso di esitonegativo, procedere come sopra indicato.E’ necessario quindi un costante, periodicocontrollo sulla propria Pec. Le imprese cheo non hanno comunicato il proprio indirizzo

area fiscale

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Super ammortamento per investimentiarrivano i chiarimenti dell’Agenzia

L’agenzia delle Entrate ha chiarito le modalità dell’incremento percentuale sulla quota da portare in detrazione annuale. Ecco i beni per i quali si può usufruire dell’agevolazione“

di Caterina Cannata

La Legge di stabilità2016 ha introdotto,al fine di incremen-

tare e migliorare la pro-pensione all’investimento

delle imprese, il super ammortamentoal 140% cioè l’incremento del 40% delcosto fiscale di beni materiali acquistatinel periodo dal 15 ottobre 2015 al 31 di-cembre 2016.Riepiloghiamo le caratteristiche princi-pali che i beni devono avere:essere beni materiali strumentali;essere beni nuovi;essere acquisiti oppure presi in leasingdal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016.Non rientrano tra i beni agevolabili i be-ni in uso tramite: la locazione operativa (senza opzione diriscatto); il noleggio. L’Agenzia delle Entrate con la circola-re 23/E del 26 maggio u.s. ha fornitotutti i chiarimenti operativi in materia, il-lustrando, anche tramite esempi, le mo-dalità di calcolo del maggiore ammorta-mento deducibile e chiarendo come trat-tare i beni acquisiti con contratto di lea-sing.Per tali beni l’Agenzia ha precisato cheai fini dell’agevolazione: rileva la data di consegna del bene, os-sia il momento in cui entra nella dispo-nibilità del locatario; qualora il contratto preveda la clausoladi prova a favore del locatario, rileva ilmomento della dichiarazione di esitopositivo del collaudo; non è rilevante la data del riscatto cioèin altri termini, l’acquisizione in proprie-tà del bene a seguito di riscatto non con-figura per il contribuente un’autonomaipotesi d’investimentoSi ricorda che la maggiorazione del 40per cento spetta solo per la quota capi-tale e non per l’intero canone di leasing. Nel caso in cui non si dovesse esercitareil diritto di riscatto, le quote dedotte nondevono essere restituite. Nella circolare si precisa, inoltre, che

ciascun esercizio e pertanto, nel perio-do di imputazione dei canoni a Contoeconomico, è necessario effettuare unavariazione in aumento nel mod. UNICOper la parte non deducibile fiscalmente. La maggiorazione spetta anche con ri-ferimento ai beni (agevolati) riscattati. A tal fine va comunque tenuto pre-sente che la stessa:è applicabile ai beni riscattati, anchesuccessivamente al 31.12.2016, relativi a contratti stipulati (beni conse-gnati) nel periodo 15.10.2015 –31.12.2016 (ad esempio, bene riscatta-to il 15.2.2019 relativamente ad un con-tratto stipulato il 10.12.2015); non opera per i beni riscattati nel pe-riodo agevolato 15.10.2015 –31.12.2016 riferiti a contratti stipulatiantecedentemente (ad esempio, beneriscattato il 14.3.2016 relativamente adun contratto stipulato il 10.5.2013). In caso di cessione del contratto di lea-sing prima della relativa scadenza: leeventuali quote non dedotte della mag-giorazione non possono esser utilizzatené dal cedente né dall’acquirente; lequote dedotte sono definitive; non è in-fatti previsto alcun meccanismo di “re-stituzione.

non rileva “il comportamento civilisti-co adottato dal contribuente” ma cheper i beni in leasing la maggiorazioneè fruibile in un periodo non inferiorealla metà del periodo di ammortamen-to corrispondente al coefficiente stabi-lito dal citato D.M. 31.12.88. A tal pro-posito l’Agenzia ricorda che la duratadel contratto di leasing e, quindi, ilperiodo di deduzione civilistica deicanoni, può differire da quella minimafiscale.In particolare: durata contratto uguale al periodo mi-nimo di deducibilità; i canoni sonodeducibili con lo stesso ritmo concui sono imputati a Conto economico; durata contratto superiore al periodominimo di deducibilità; i canoni sonodeducibili sulla base dell'imputazionea Conto economico, in applicazione alprincipio di previa imputazione ex art.109, comma 4, TUIR; durata contratto inferiore al periodominimo di deducibilità; i canoni sonodeducibili in un periodo maggiore ri-spetto a quello di imputazione a Con-to economico. In tal caso si determinaun disallineamento tra i valori civili efiscali delle quote di competenza di

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area fiscale

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PIANO FORMATIVO: STELLA - Fondo FOR.TE. – Avv. 2/2014_2^ scadenza _ Comparto: AltriSettori Economici _ ASE PF 1785_pr1006_av214_2Soggetto Presentatore: EBT CATANIASoggetto Attuatore: METACONSULTING SRLPeriodo del Piano: 22.12.2015 / 01.12.2017Scenario del Piano: Il sistema territoriale di riferimento, caratterizzato prevalentemente da azien-de operanti nel settore del terziario.Obiettivo del Piano: “Favorire il potenziamento delle capacità gestionali e di comunicazione inter-na ed esterna”23 Aziende Beneficiarie operanti nella provincia di Ragusa

PIANO FORMATIVO: AIRON - Fondo FOR.TE. – Avv. 2/2015_1^ scadenza _ Comparto: Commer-cio Turismo e Servizi _ CTS PF 1154_pr1000_av_215_1Soggetto Presentatore: CONFCOMMERCIO CATANIASoggetto Attuatore: METACONSULTING SRLPeriodo del Piano: 24.06. 2016 / 0.06. 2018Scenario del Piano: Il sistema territoriale di riferimento, caratterizzato prevalentemente da azien-de operanti nel settore CTS – Commercio, Turismo e ServiziObiettivo del Piano: “Sostenere l’opportunità di una formazione continua il più possibile vicina ailavoratori e alle imprese, capace cioè di sperimentare nuove metodologie di formazione e nuoveforma di organizzazione del lavoro compatibili con l’inserimento in formazione dei lavoratori stessi”.31 Aziende Beneficiarie operanti nelle provincie di Ragusa e Caltanissetta.

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I Suoi dati personali provenienti da elenchi formati nell’ambito dei servizi resi dal Sistema 50&Più, ovvero legittimamente acquisiti presso terzi,sono trattati ed utilizzati rispettando il D. Leg.vo n. 196/2003 e successive modifiche ed integrazioni, esclusivamente per finalità sociali eprevidenziali. I dati non vengono comunicati (salvo che agli incaricati designati) e non vengono diffusi. Ai sensi dell’art. 7 del citato D. Leg.vo n.196/2003, Lei ha diritto, in qualunque momento, di verificare, far modificare o cancellare i dati, opporsi al loro trattamento, non voler ricevereulteriori comunicazioni. A tutti questi fini Lei può contattare 50&Più, in qualità di titolare del trattamento dei dati via e-mail: [email protected].

50&Più Catania: premiazione dei Maestri del Commercio

L’onorificenza di Maestro del Commercio costituisce un premio per una vita trascorsa al servizio deglialtri ed è assegnata su richiesta a tutti coloro che, iscritti a 50&Più, svolgono o hanno svolto la pro-pria opera nei comparti del commercio, del turismo o dei servizi per almeno 25 anni.Per gli operatori con 25 anni di attività, il premio consiste in un diploma e nel distintivo Aquila d’Ar-gento; per coloro che possono vantare un’anzianità lavorativa di 40 anni, invece, consiste in un diplo-ma e nel distintivo Aquila d’Oro; mentre a quanti hanno alle spalle ben 50 anni di attività, è dedica-to il riconoscimento più prezioso: una targa accompagnata dal distintivo Aquila di Diamante.Per “operatori” si intendono sia i titolari di azienda che i coadiutori. Per “anni di attività” si intendonoquei periodi durante i quali l’operatore ha lavorato come titolare o come dipendente in aziende com-merciali o turistiche o di servizi. L’attività deve essere documentata dalla certificazione della Camera diCommercio o del Comune, o altra documentazione equipollente.Per richiedere la prestigiosa onorificenza, gli associati di Catania - e del relativocomprensorio - dovranno rivolgersi al più presto presso la Segreteria 50&Più di Catania,Via Mandrà 8, telefono 095239495.

MAESTRI DEL COMMERCIO: SCHEDA DI RICHIESTA DELL’ONORIFICENZA

Il sottoscritto nato a il

residente a Via n.

Cap Telefono in possesso dei requisiti richiesti dal re-

golamento, di cui ha preso visione e che dichiara di accettare chiede che gli venga conferita l’onorificenza di

Maestro del Commercio per avere svolto attività nel settore commerciale, turistico e dei servizi per n.

anni, come di seguito specificato con dichiarazione sostitutiva di certificazione prevista dall’art. 2, Legge 15/68,

modificato dall’art. 3, Legge 127/97.

Periodi di attività Qualifica Documentazionedal al (lavoratore dipendente, probatoria allegata

titolare o coadiutore) (vedere art. 8 del regolamento)

luogo e data firma

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Pensioni, basta con tagli e iniquitàUna nuova ricerca, commissionata al CER, offre una importante base di riflessione che

dimostra come le novità introdotte dal legislatore negli ultimi anni siano tutt’altro che eque“ ”

50&più enasco

Il grido di allarme lancia-to già da qualche annoalle attuali forze politi-

che dalla nostra Associazio-ne 50&Più insieme al CU-PLA (Comitato UnitarioPensionati Lavoro Autono-mo) è contenuto in una se-conda ricerca commissiona-ta al CER (Centro Europa Ri-cerche).Questa nuova indagine, cheverrà prossimamente pre-sentata alla Stampa e al pubblico, offreulteriori spunti di grande attualità e co-stituisce una importante base di riflessio-ne e di proposte.Il blocco delle pensioni con la restituzio-ne assai parziale (meno del 12% del to-tale), il mancato adeguamento del costodella vita, il repentino innalzamento del-l’età pensionabile per le donne, i requisi-ti di contribuzione per la pensione anti-cipata ed il progressivo inasprimentodella tassazione restano la parte più gra-ve, iniqua e dolorosa introdotta dal le-gislatore in questi ultimi anni.Questi provvedimenti stanno compor-tando un duro sacrificio per tutti i pen-sionati e pensionandi: è giunto il mo-mento di cambiare rotta ed è sbagliatocontrapporre lo Stato sociale alla crescitaeconomica. Anzi, è proprio lo Stato so-ciale quel motore di sviluppo e di slan-cio che potrebbe far ripartire il nostroPaese. Gli anziani hanno maggiormente paga-to gli effetti della crisi e la ripresa restalenta se la parte meno agiata, e più nu-merosa, dei cittadini non ha capacità dispesa.I loro trattamenti pensionistici hannoperso progressivamente valore rispetto alreale costo della vita (anche a causa deiblocchi della rivalutazione automatica edeflazione) e i loro redditi hanno sconta-to il peso di un fisco più aggressivo a li-vello locale. Ma anche l’aumento dei co-sti per la sanità – a cui come è noto glianziani sono costretti a ricorrere più am-piamente rispetto ad altre fascie di citta-

dini – la diminuita disponibilità di pre-stazioni sociali da parte delle ammini-strazioni locali e l’aumento dei servizipubblici, ne hanno eroso le disponibilitàeconomiche spingendoli sempre più aimargini della società. In estrema sintesisono queste le proposte che si avanzano.Pensioni basse e povertàIn Italia la metà dei pensionati, circa 7,4milioni il 44% del totale, vivono in unacondizione di semipovertà in quantohanno redditi da pensione per un im-porto mensile inferiore a 1.000 euro lor-di. Tra queste, sono circa 2,2 milioni lepensioni erogate dall’Inps non superiorial livello minimo che è di 502 euro men-sili. Si pone, quindi, da una parte la ne-cessità di un adeguamento dell’importominimo alleviando le condizioni di asso-luta povertà in cui versa una parte im-portante dei pensionati e, dall’altra parte,agire sui meccanismi di rivalutazione au-tomatica (costa della vita) e di prelievofiscale per ridare un po’ di capacità dispesa ai pensionati.Nello specifico, per i trattamenti minimila soluzione potrebbe essere applicare iprincipi della Carta Sociale Europea,adeguando gradualmente l’importo didette prestazioni ( 502 mensili per il2016) – come esorta il Comitato Europeodei diritti sociali – al 40% del reddito me-dio nazionale equivalente (circa 650mensili).Potere di acquisto delle pensioniIl potere di acquisto delle pensioni hasubìto negli ultimi 15 anni una diminu-zione del 30%.

I dati della ricerca del CER evidenzianoche alla perdita di potere delle pensioni,in misura crescente in funzione dell’im-porto, si somma anche l’effetto del pre-lievo fiscale.Si avverte, quindi, la necessità assolutadi un meccanismo più specifico di riva-lutazione automatica delle pensioni chesia più adatto a rilevare l’inflazione ef-fettivamente subìta dalle famiglie e cherifletta maggiormente le caratteristichedel paniere dei pensionati, in cui siaadeguatamente ampio il peso dei benialimentari, energetici e dei servizi sanita-ri e spese per la salute.Inoltre, andrebbe utilizzato l’indice deiprezzi armonizzato per tutti i Paesi Eu-ropei (IPCA), abbandonando l’indice deiprezzi per le famiglie di operai e impie-gati (FOI), che negli ultimi quindici anni(vedi grafico) ha registrato una minoreinflazione cumulata pari al 4% rispettoall’IPCA.

L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

CataniaCATANIA

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