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RETI SICURE E AFFIDABILI, PERSONALE ESPERTO, SOLUZIONI APERTE:
SONO TANTI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE QUANDO SI INIZIA A PARLAREDI DIGITAL TRANSFORAAATION IN AZIENDA. VEDIAMO DA COSA È MEGLIOPARTIRE (I PARTE)
ch'Ilaria De Poli trpoliedaJJt @depoli_ilaria
All'alba dell'ormai nota Quarta Rivoluzione Indu-
striale è tempo di chiedersi su cosa sia meglio inve-
stire - innovazione, qualità, formazione, R&S... - percreare la 'fabbrica del futuro'. I dati 2018 relativi
all'indice Desi (Digitalizzazione dell'economia e
della società) collocano l'Italia al 25° posto tra i 28 Stati dell'UE,
seguita solo da Bulgaria, Grecia e Romania.
Nell'ottica di creare le premesse volte a garantire un progressivo
sviluppo del tessuto produttivo nazionale, con la Legge di bilan-
cio 2018, il Governo italiano ha prorogato il regime di detrazionifiscali sugli investimenti correlati al piano Impresa 4.0, mettendo
a disposizione, per il 2018, 9,8 miliardi di euro. Secondo i dati
divulgati nel rapporto 'Piano Nazionale Impresa 4.0' del Ministero
dell'Economia e delle Finanze, dal 2017 gli investimenti in inno-
vazione digitale delle imprese italiane sono aumentati di circa 10
miliardi di euro, con un'ulteriore previsione di incremento di spesaprivata in R&S e innovazione pari a 11,3 miliardi di euro per il
triennio 2017-2020.
gap digitale che emerge dal quadro europeo si riflette da noi in
un divario significativo tra PMI e grandi imprese in termini di ripia-
nificazione dei processi in ottica Industria 4.0, come si nota dall'in-
dagine ME I condotta dal Ministero dello Sviluppo Economico tra
ottobre 2017 e febbraio 2018 su un campione di circa 23.700 im-
prese commenta Cinzia Arduini, amministratore delegato
di Specialinsert, realtà industriale specializzata nella produzionee commercializzazione di sistemi di fissaggio. decisione di at-
tuare un 'piano 4.0' nella nostra azienda è dunque derivato dal de-
siderio di rientrare in questa categoria di eccellenza. Prevediamo
ci condurrà a un aumento della capacità produttiva e a introdurre
lavorazioni di nuovi materiali, a favore di una maggiore customiz-
68 NOVEMBRE 2018 FIELDBUS & NETWORKS
Tutti i diritti riservati
Fieldbus and Networ
PAESE : Italia PAGINE : 68-70SUPERFICIE : 289 %
AUTORE : Chilaria De Poli
1 novembre 2018
zazione, qualità e di conseguenza fidelizzazione dei Da
cosa partire dunque per dare il via a una trasformazione in ottica
Industria 4.0, che permetta all'azienda di mantenere alto il proprio
livello di competitività? zvutsrqponmlihgfedcaTQPOIA
Per portare avanti progetti di trasformazione digitate occorre
prima di tutto dotarsi di un'architettura IT-OTintegrata. Quali
sono gli aspetti cruciali da prendere in considerazione? wvutsrponmlkihfedcbaWVUTSRPONMLKJIFEDCBAJohn Browett, general manager CIpa-CC-Link PartnerAssociation-Europe (wutsrponmlkigfedcaJeu.cc-link.org ): punto di vista dell'au-
tomazione, uno dei punti principali secondo diverse aziende mani-
fatturiere oggi è decidere gli obiettivi da perseguire per affrontare
le sfide che Industria 4.0 pone. Dalle origini, nel 2011, Industry
4.0 si è trasformata da 'moda' a concetto specifico che diverse
aziende stanno implementando nei propri processi produttivi. Amio parere, le caratteristiche chiave
che ogni tecnologia di rete deve avere
in principio sono apertura, sicurezza e
sufficiente larghezza di banda.
L'apertura è ormai un must nell'at-
tuale mercato dell'automazione. I
clienti si aspettano che qualsiasi tec-nologia consolidata sia supportata
da una notevole varietà di fornitori.
Poi, un aspetto chiave è la larghezza
di banda per le necessità dettate da
Industry 4.0. uno dei punti cardine di
questo concetto è infatti la capacità
da parte di tutti i dispositivi coinvoltinel processo di condividere fra loro informazioni, con controllori,
Scada e anche altri sistemi posti in luoghi remoti. Il ciò significa
che la quantità di informazioni che vengono trasmesse in rete au-
menterà esponenzialmente all'incremento del numero di disposi-
tivi e della quantità di dati rilevati. Scopo finale è di rendere ogni
processo il più trasparente possibile per realizzarlo nel modo più
efficiente.
Ma per fare questo, i dati devono fluire liberamente. Dunque la
tecnologia che potrà offrire maggior larghezza di banda, è desti-nata a diventare rapidamente la soluzione preferita per diverse
applicazioni. Infine, la sicurezza. Dal momento che i dati verranno
condivisi sempre più diffusamente, è essenziale che solo gli utenti
autorizzati possano accedervi. Il rischio di cyber-attacchi è in con-
tinua crescita, per cui la necessità di
tener lontani i malintenzionati costi-
tuisce un tema
Niccolò Ferrari Spinola, productmanager Industriai Communication di
Siemens Italia (www.siemens.it):
realizzare un'architettura IT/OT
integrata occorre tenere in considera-
zione le esigenze di entrambe le parti
in causa, ovvero IT e OT, sebbene a
volte si tratti di necessità che contra-stano tra loro. In primo luogo penso
all'affidabilità, importante per l'IT e
altrettanto fondamentale per la parte
OT. Il costo di fermi imprevisti è oggi
diventato insostenibile per le aziende produttive ed è la prima pre-
occupazione di qualsiasi OT manager. Ne deriva come la sicurezzasia importante, in quanto fonte di affidabilità per l'OT e necessaria
alla parte IT per garantire la protezione dei dati e della proprietà
intellettuale, fattori che stanno assumendo sempre più valore per
le aziende. Infine, occorre fare in modo che non si creino attriti fra
le due zone IT e OT. A tale scopo, è utile implementare una 'zona
cuscinetto', denominata 'Production
Backbone', in grado di rendere più
semplice ed efficiente il passaggiodelle
Andrea Sappia, solutions architect
Italy di Infinidat (www.infinidat.com)'.
delle conseguenze principali
dell'adozione di un'architettura IT-OT
integrata è la generazione di una
quantità di informazioni molto su-periore a quanto le applicazioni tra-
dizionali riescano a gestire. Questo
volume di dati, combinato all'impre-
vedibilità della crescita, alle elevate
performance richieste e alla diversità
dei dati stessi, rende la gestione estremamente complessa. Il dato
è al centro della trasformazione digitale e questo comporta che
le nuove architetture Storage dabbano essere in grado di soddi-sfare in un'unica soluzione caratteristiche di affidabilità, sicurezza
e prestazioni, senza dimenticare riduzione dei costi e facilità di
gestione.
Tutto questo porta a una rivisitazione delle architetture Storage,
perché i sistemi tradizionali potrebbero non rispondere più ai re-
quisiti di resilienza di ambienti di grandi dimensioni. La dispo-
nibilità offerta dai sistemi tradizionali o dai cloud pubblici a '4
nove' o '5 nove' (99,99% - 99,999%) a volte non è sufficiente perle applicazioni business-critical. Infinidat propone una soluzione
Storage dedicata alle aziende enterprise che raggiunge i '7 nove'(99,99999%) di disponibilità senza perdere di vista la problema-
tica della
Umberto Pirovano, manager Systems Engineering di Palo Alto
Networks (www.paioaitonetworks.com)'. e sicurezza
sono centrali per fornire immediata visibilità dello status della
rete e proteggere in modo appropriato i sistemi di controllo da
eventuali minacce. Limitando l'im-patto degli attacchi e arrestando le
minacce informatiche, le organizza-zioni possono non solo migliorare la
sicurezza, ma anche ridurre i tempi di
inattività, perché vi sono meno inci-
denti informatici da rimediare e per-
ché è necessario meno patching con
l'approccio adottato della protezioneavanzata degli endpoint. Inoltre, per
essere efficiente, un'infrastruttura
IT-OT dovrebbe essere semplice da
gestire e veloce, per superare limi-
tazioni operative spesso causate da
insiemi di tecnologie di protezione
obsolete, che operano in silos, complesse da amministrare. Infine,grazie all'adozione pervasiva dell'IT e alla maggiore connettività
verso le reti di supporto, molti sistemi Scada e ICS (Industriai Con-
trol System) hanno raggiunto elevati livelli di
Un futuro aperto e standardAggiungere connettività per rilevare dati da ogni parte degli
impianti, vecchi e nuovi, è una delle sfide della digitalizza-
zione: quali sono gli standard 'open' emergenti?
JJohn Browett,Clpa-Europe
d ' ' ' t
Niccolò Ferrari Spinola,
Siemens Italia
• àAndrea Sappia,
Infinidat
Umberto Pirovano,Palo Alto Networks
69 NOVEMBRE 2018 FIELDBUS & NETWORKS
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AUTORE : Chilaria De Poli
1 novembre 2018
Fieldbus 5, Netuuorks zvutsrponmlihedcaZWVUTSRPONMLKIGFEDCBA
Marco Zampolli, Industriai loT senior product sales manager Eu-
rope, Advantech zwvutsrqponmlihgfedcbaUSPNLJFDCB(www.advantech.eu)'. digitale può
essere schematizzata nelle '4C', ovvero collect, connect, compute,
create. L'esplosione della quantità di dati ha creato l'esigenza
di avere una soluzione di fog computing: dispositivi dalle perfor-
mance elevate adatti a operare direttamente in campo e trasferireal cloud solamente le informazioni necessarie. Il cloud computing
ha sempre maggiormente bisogno di essere privato e, vista l'en-
tità dei dati che devono essere trasferiti, vi è la necessità di avere
una prestazione di calcolo GPU oppure server.
In tutte le situazioni sopra descritte Advantech offre una soluzione
calzante, dal fog computing grazie
alla serie fanless UNO, fino ai server
SKY basati su tecnologia GPU di Nvi-
dia oppure su processori Intel Xeon.A fianco delle soluzioni hardware è
necessario avere una soluzione soft-
ware in grado di abbracciare i vari
ambiti: per Advantech è Wise-PaaS,
che permette di avere il controllo
di tutta l'infrastruttura installata in
campo, dal semplice remote mana-gement a soluzioni Scada complesse.
Se si parla invece di aggiungere con-
nettività agli impianti esistenti, que-
sto è sempre importante ma di non
semplice attuazione. Installazioni esistenti significano limiti di
spazio e necessità di non toccare ciò che funziona. La tecnologia
si è sviluppata ampiamente in questa direzione, offrendo soluzioni
che uniscono alla sopracitata gli standard di affidabilità tipici delmondo industriale. Advantech ha investito in differenti tecnologie
per offrire soluzioni di remote I/O con connettività 802.11 Lora e
NB
Leggi online anche le risposte di Niccolò Ferrari Spinola e John
Browett
Dall'automazione alla digitai transformation: l'innovazione è
sì una questione di 'vision', ma anche di investimenti tecno-
logici a lungo termine. Come possono fare le micro e piccole
imprese dove spesso le risorse sono scarse?
Bruno Portaluri, chief technology
officer - EAM Practice leader di
Omninecs Group (www.omninecs.com)\ sempre un percorso di
trasformazione digitale comporta
grandi investimenti. Spesso il vero
problema è quello di identificare gliobiettivi e i processi da digitalizzare
per ottenere un sufficiente ritorno
degli investimenti e giustificare i
costi. Dopo una prima fase di iden-
tificazione delle varie opportunità di
digitalizzazione, bisognerebbe evitare
di passare direttamente alla fase di
implementazione definitiva. Il sugge-rimento è quello di avviare una fase 'prototipale', durante la quale
realizzare PoC (Proof of Concept) o PoT (Proof of Technology) per
verificare la fattibilità e la profittabilità delle iniziative selezio-
nate. Ciò permette inoltre la valutazione delle migliori tecnologie
da adottare e una stima più realistica del ritorno dell'investimento
di ciascuna iniziativa. A questo punto si potrà procedere alla re-
alizzazione di progetti di digitalizzazione più promettenti (uno o
due al massimo), sostenendo gli inevitabili costi ma riducendo il
rischio di
LEGGI ONLINELE RISPOSTE ALLE ALTREDOMANDE: zvutsrponmlihgfedcbaTSQLIB
- Secondo vari studi, l'Internet of Things raddoppierà
il suo valore entro il 2021: ci stiamo 'riempiendo' di
oggetti comunicanti in casa e in azienda. Quali sono leproblematiche emergenti da non trascurare?
- Quali sono i tool 'giusti' da impiegare per un BusinessIntelligence 'evoluta', in grado di gestire e strutturare
flussi di dati ingenti?- La digitai transformation deve fare i conti con la carenza
di competenze oggi sul mercato: assumere o formare?
- Quali figure professionali oggi inesistenti saranno
fondamentali nelle aziende digitalizzate di domani?
Vincenzo Costantino, director Emea South Technical Services,Commvault (www.commvauit.com): problema del budget da
allocare alla digitai transformation è sicuramente superabile
considerando i vantaggi che ne può trarre il business in terminidi efficienza, miglioramento competitivo e salto tecnologico, sia
come efficientamento della produzione, sia come innovazione di
prodotto.
Tali fattori hanno di sicuro una ricaduta positiva sul bilancio azien-
dale, in grado di compensare gli investimenti necessari.
Il budget che occorre per intrapren-dere un percorso di digitai transfor-
mation, poi, non è 'esorbitante' intermini assoluti: vi sono diverse
tecnologie che permettono di co-
minciare a estrarre valore dai dati
in modo molto semplice ma efficace.
A volte la semplice indicizzazione di
dati già presenti all'interno dell'a-zienda e una semplice analisi e ag-
gregazione degli stessi permettono
di avere informazioni utilissime al
business.
Con un investimento contenuto si
riescono a porre le basi di tale tra-
sformazione, ricavandone risultati immediatamente apprezzabili.
Spesso è più un problema di approccio a tali tematiche innovative,
o semplicemente una 'remora' ad abbracciare un'innovazione che,
ricordiamo, avrà un impatto positivo sull'intera azienda, non solosul dipartimento
Leggi online anche la risposta di Umberto Pirovano
Marco Zampolli,
Advantech
Bruno Portaluri,Omninecs Group
Vincenzo Costantino,
Commvault
70 NOVEMBRE 2018 FIELDBUS & NETWORKS
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AUTORE : Chilaria De Poli
1 novembre 2018