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P R O S P E T T I V E G E O M E T R I P E R S P E K T I V E N G E O M E T E R NOTIZIE DAI COLLEGI GEOMETRI DI TRENTO E BOLZANO NACHRICHTEN DER KOLLEGIEN BOZEN UND TRIENT Pubblicazione mensile | Registrata al Tribunale di Trento al n. 568 del 17.03.1990 | Spedizione in abb. post. 70% | Filiale di Trento | Luglio Agosto 2009 nr. 4 | Anno XXII IN QUESTO NUMERO Notizie Ades Vetri stratificati: prescrizioni Delibera PAT n°2879 dd 31/10/2008 Cassa: iniziare il dialogo Modello 17 Cassa 4 2009

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P R O S P E T T I V E G E O M E T R IP E R S P E K T I V E N G E O M E T E R

NOTIZIE DAI COLLEGI GEOMETRI DI TRENTO E BOLZANO

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IN QUESTO NUMERO

Notizie Ades Vetri stratificati: prescrizioni Delibera PAT n°2879 dd 31/10/2008 Cassa: iniziare il dialogo Modello 17 Cassa

4 2009

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RIVISTA TECNICADI INFORMAZIONEDEI COLLEGI GEOMETRIDELLA PROVINCIADI TRENTO E BOLZANO

TECHNISCHE INFORMA-TIONSZEITSCHRIFTDER GEOMETERKOLLEGIENVON BOZEN UND TRIENT

La Grafica srlMori (TN)

IN QUESTO NUMERO / IN DIESER AUSGABE:

DAL DIRETTORE/VON DIREKTOR

Parlar chiaro ........................................................................................................................ 4

CATEGORIA/KATEGORIE

Festeggiamenti per il 70° anniversario di fondazione del Collegio dei Geometri della Provincia di Bolzano .................................................................................................. 6Jubiläumfsfeier zum 70 jährigen Bestehen des Geometerkollegiums der Provinz Bozen ............................................................................................................... 7Sicurezza: notizie da Ades ................................................................................................. 8Sicherheit: Notizen von Ades ........................................................................................... 10ADES “CALENDARIO 2009” Seminari sulla sicurezza sul lavoro ................................. 12“ADES FORTBILDUNGSANGEBOT 2009” seminare über arbeitssicherheit ............... 13SICUREZZA è ancora necessario parlare di messa in sicurezza delle coperture? .... 14Convegno 2009 della Federazione Internazionale Geometri FIG .................................. 17Tagung 2009 Der Internationalen Geometer Föderation FIG ........................................ 18Le stime ad 80 euro l’una ................................................................................................. 20

NOTIZIE/NOTIZEN

Delibera P.A.T. n°2879 dd 31 ottobre 2008 ...................................................................... 22Vetro stratificato ................................................................................................................ 25Mussner incontra i geometri: in primo piano l’affidamento degli incarichi ................. 28

CASSA DI PREVIDENZA/PENSIONSKASSE

Cassa previdenza: ...Fatecelo sapere! ............................................................................ 29Comunicazione annuale alla Cassa ................................................................................. 37

LEGISLAZIONE E GIURISPRUDENZA/GESETZGEBUNG UND RECHTSPRECHTUNG

Il fondo patrimoniale: questo sconosciuto! .................................................................... 38

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2009

Foto di copertina: Engadina

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/20094

DAL DIRETTOREVOM DIREKTOR

Parlar chiarodi Silvano Contrini

Chissà perché con l’avanzare dell’età mi sembra di diventare sempre più sospettoso.È pur vero che non ho ancora i capelli bianchi, ma credo proprio di non sba-gliarmi, se pur privo di esperienza.Ho spesso l’impressione che il mondo esterno ci dia messaggi fasulli anche nelle cose più banali.In altre parole, si è smesso di parlar chiaro e certi messaggi oltre ad essere confusi sono perfino equivoci.Prendiamo il caso dei medicinali.Apro lo scatolino ma non riesco a capire cosa serve quel tubetto con un sacco di parole microscopiche.Ho un forte mal di testa ma non è chiaro se si tratta di una cremina dopobarba o di un disinfettante.Giro e rigiro il tubetto dove c’è scritto di tutto: dalla data di scadenza, alla composizione, agli eccipienti, al modo di somministrazione fino alle controindicazioni.A che cosa serva, non è proprio scritto.Nemmeno il nome mi aiuta molto: “Doloril plus”Ne spalmo un po’ sulla fronte ma poi mi accorgo che era un unguento rinologico per le emorragie nasali.In bagno è ancor peggio.Se entro senza occhiali e mi ritrovo sotto il rubinetto, tendo la mano verso una selva di piccoli contenitori. Le scritte che mi interessano non ci sono, oppure sono talmente micro-scopiche da apparire solo come un'ombra grigia. In grande c’è scritto solo: fortifi-cante, concentrato attivo, protettivo extra gentle. Non distinguo lo shampoo, dal bagno

schiuma oppure il gel dalla crema detergente.Di solito faccio la doccia con lo shampoo mentre il gel lo uso come dentifricio. Ma può accedere anche viceversa.Finora non sono mai morto ma lo devo solo agli ingredienti così inno-cui di quelle boccette in plastica tutte uguali e tanto invitanti. È proprio vero che il nostro fisico si abitua a tutto.Questi sono soltanto incidenti di scarsa portata perché molto spesso nella trappola delle informazioni fasulle, confuse o…microscopiche è proprio la nostra credulità a farne le spese.Non voglio nascondere il mio pas-sato: sono stato svezzato con il Rea-der Digest e l’America era per me solo il paese generoso della libertà e della democrazia. Al cinema ogni indiano cattivo ucciso da John Wayne era un sussulto di gioia. Poi un giorno ho letto la storia delle ultime tribù di indiani, umiliate, derubate, ingannate fino al loro defi-nitivo sterminio: mi sono ritrovato con gli occhi umidi ed una grande rabbia nel cuore.In tempi recenti ho letto “Sono un disertore” ed ho conosciuto anche un altro volto di questo grande Paese, non più quello della libertà ma quello spavaldo e strafottente del grande Sceriffo dove solo lui sa chi o come colpire.Con l’alibi delle armi di distruzione di massa l'America è tornata al mito della “legge sono io”, dove il senti-mento dell’umanità e la convenzione

di Ginevra sono dettagli da non tenere in considerazione.Ma non sempre i messaggi sono fasulli. Spesso le parole, pur in un linguaggio garbato, nascondono un senso di sopraffazione che abbiamo nel subconscio.Nell'aprile scorso i media locali hanno diffuso la notizia che la Ital-cementi era stata “bonificata”.Bonificata da cosa? Dall’amianto, dal suolo contaminato, oppure da qualche sostanza venefica scoperta nei magazzini abbandonati?Nulla di questo.L’Italcementi era stata bonificata dagli immigrati clandestini, reietti della nostra società che avevano tro-vato un giaciglio nei capannoni…e quindi costretti a fuggire come topi.Ognuno di loro poteva avere un carico di storie amare, guerre, per-secuzioni, fame, torture. Di sicuro nessuno lascia il proprio Paese se non per motivazioni forti.La bonifica però è perfettamente riuscita ed anche la nostra coscienza è più tranquilla, quella bonifica è sicuramente servita a rassicurarla.Ora abbiamo una parola nuova da aggiungere al nostro vocabolario: bonificare significa ora anche allon-tanare gli indesiderati.Purtroppo noi stessi siamo vittime e carnefici allo stesso tempo per l’uso improprio delle parole.Le discussioni in casa e con la con-sorte in particolare, sono in gran parte dovute all’uso improprio dei vocaboli e degli aggettivi in parti-colare.È facile lasciar perdere un errore per l’uso improprio del condizionale o

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5PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

DAL DIRETTOREVOM DIREKTOR

del congiuntivo ma è imperdonabile usare l’aggettivo “passabile” per qua-lificare la minestra invece di definirla “ottima, eccezionale, insuperabile”.Per quanto riguarda le pulizie di casa, noi siamo arrivati a qualifi-care “demenziali, psicopatiche e maniacali” le pulizie che la nostra dolce metà definisce invece “appena accettabili”.A mio parere su certi punti non ci sarà mai convergenza e purtroppo la prospettiva è quella del confronto rissoso perpetuo a meno che non si adotti il contegno di un vecchio pieno di esperienza che, intervistato alla radio dopo 40 e più anni di matrimo-nio, ha sentenziato:“La regola perfetta per far durare un matrimonio sta in due parole: Tacere ed ubbidireIl massimo possibile della sintesi ed un programma efficacissimo!Lui sì è una brava persona, sicura-mente da valorizzare.Recentemente il “Sole 24 Ore” ha reso noto che una azienda media italiana nel 2000 “sprecava” 60 giorni all'anno per gli adempimenti burocratici, mentre nel 2008 è arri-vata a 110.Prima che quel poveretto faccia una brutta fine nelle grinfie della opprimente vegliarda, io gli affiderei la semplificazione burocratica nel nostro Paese.Sono convinto che farebbe miracoli e ridurrebbe lo spreco a 2-3 giorni al massimo.Per chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui ho riservato un'ul-tima ghiottoneria all'insegna del “parlar chiaro”: si tratta dell'uso

esagerato dell'inglese nel nostro lessico.Non biasimo chi chiama il proprio studio “technical, engineering, archi-tecture”, oppure la toilettatura dei cani “animal health”.Se proprio vogliono riempirsi la bocca di paroloni che nessuno com-prende è affar loro.Ciò che più mi dà fastidio è l'uso dell'inglese perfino nei moduli della denuncia dei redditi, oppure nelle istruzioni più banali: un versamento in banca, la trattativa sugli interessi in banca e la prenotazione di un viaggio.Perfino i reati dobbiamo chiamarli in inglese: “mobbing”, “stalking” e via di seguito.Sono un incorreggibile retrogrado ma mi sforzo sempre di parlar chiaro: parlare ed ascoltare in italiano.Una lingua che è musica, dove le parole sono gli stessi suoni delle cose, dei gesti, dei rumori...È meglio sussurrare, gorgogliare, cinguettare...oppure è meglio “to whisper, to gurgle, to twitter?”Per carità non ho nulla contro gli inglesi. È ormai inevitabile che l'inglese diventi la lingua universale ma permettetemi di non dover ricorrere al dizionario “inglese-italiano” per leggere un testo in italiano.Gianfranco Fini, scordando la storia del ventennio, ha accolto il primo ministro inglese affermando che gli italiani hanno sempre avuto una pre-dilezione particolare per gli inglesi. Certamente in quel momento dimen-ticava l'entusiasmo della piazza stra-colma di italiani dinanzi alla celebre

invocazione: “Dio stramaledica gli inglesi”Non siamo nostalgici di questi vecchi anatemi, ma della nostra lingua, sì.I nostri vecchi lettori conoscono ormai la meritoria azione della nostra rivista nel semplificare la vita a chi è già troppo oppresso da afflizioni e complicazioni inutili.Il nostro obiettivo attuale è quello di bonificare la nostra lingua ed iniziare un percorso a ritroso.Per chi utilizza abitualmente termini stranieri per definire cose che ritiene non abbiano un corrispondente significato in italiano, proponiamo la seguente operazione di bonifica all'insegna del motto “parla chiaro, parla italiano!”.Il manager, chiamalo direttore.Il welfare chiamalo benessere.Lo shock chiamalo collasso.Il business chiamalo affare.La privacy chiamala vita privata.Il premier chiamalo primo ministro (o Berlusconi).Il boss chiamalo capo.Il flop chiamalo fallimento o fiasco.Il killer chiamalo sicario o assas-sino.Il know-how chiamalo saper fare.Il meeting chiamalo incontro.Il lunch chiamalo pranzo.Ed infine. La ragazza sexi chiamala contur-bante.Se è super-sexi chiamala uno schianto, mozzafiato, soltanto in casi eccezionali, ma deve proprio essere una bomba, puoi chiamarla “fine del mondo”.Buone ferie a tutti.

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In presenza di autorità ed in pre-senza di tanti iscritti sono stati premiati i colleghi geometri, che hanno svolto oltre 40 anni di libera professione.Gli Assessori presenti Hans Berger e Dr. Florian Mussner e la segreta-ria particolare dell’assessore per la formazione professionale, Dott.ssa Barbara Passerella hanno dato risalto alla collaborazione già in atto con la nostra categoria e hanno promesso di attuare un’ulteriore apertura verso la cittadinanza.Anche il Presidente del Comitato Interprofessionale, Ing. Claudio Sartori ha sottolineato sia la neces-sità di una sempre più stretta colla-borazione fra le categorie tecniche

Festeggiamenti per il 70° anniversario di fondazione del Collegio dei Geometri della Provincia di Bolzano

Nella stupenda sala del Pavillon des Fleurs presso il Kurhaus di Merano il Col-legio dei Geometri e Geome-tri Laureati della Provincia di Bolzano ha festeggiato nella mattinata di venerdì 8 maggio 2009 i suoi 70 anni di attività.

che anche la necessità di qualità ed etica nello svolgimento della professione.Hanno presenziato anche i vertici della nostra Categoria, Geom. Fausto Savoldi, Presidente del Consiglio Nazionale ed il Geom. Fausto Amadasi, Presidente della Cassa di Previdenza, i quali hanno rimarcato la qualità di eccellenza della categoria a livello regionale ed hanno relazionato sulle attività future dei rispettivi enti.La Presidente Geom. Rotraud Wittig ha fatto un breve cenno alla storia della figura professionale del geometra, molto popolare in Italia e ben nota già in antichità quale “agrimensore”. Ha parlato anche delle diversissime possibilità di lavoro che si offrono a questo tecnico professionale che fa da col-legamento pratico e comunicativo fra la committenza e le varie ditte impegnate nelle fasi di costruzione nel campo edilizio, rileva tutto il territorio nel campo topografico, esegue progettazioni e valutazioni, contabilità di cantiere, consulenze tecniche ed è molto apprezzato

CATEGORIAKATEGORIE

da Bolzanovon Bozen

anche come ausiliario di altre pro-fessioni intellettuali.Ha elogiato la passione e l'impegno dei colleghi più anziani che dal dopoguerra hanno contribuito alla ricostruzione del Paese. La Presi-dente ha chiesto a politici e vertici di categoria di sfruttare questo momento di crisi per intraprendere strade di vero rinnovamento, verso una solidarietà reciproca e verso un rispetto maggiore di risorse sia umane che di ambiente.A premiazione terminata la matti-nata si è conclusa con un piacevole rinfresco, il tutto allietato dalla musica di un quartetto d'archi.

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7PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

In Anwesenheit der zahlreichen Behördenvertreter und Einge-schriebenen, wurden jene Geome-ter ausgezeichnet, die auf mehr als 40 Jahre Berufstätigkeit zurückbli-cken können. Landesrat Hans Berger, Landesrat Dr. Florian Mussner und die Par-tikolarsekretärin der Landesrätin für berufliche Weiterbildung Dr. Barbara Passarella der Autono-men Provinz hoben die bereits mit unserer Berufsgruppe bestehende gute Zusammenarbeit hervor und versprachen, in Zukunft noch mehr Bürgernähe walten zu lassen. Auch Ing. Claudio Sartori, Präsident des Interdisziplinären Ausschusses, betonte die Notwendigkeit einer immer stärkeren Zusammenarbeit innerhalb der Berufsgruppen und wies auch auf die Notwendigkeit der Qualität und Ethik bei der Berufsausübung hin. Auch der Präsident des Nationalra-tes der Geometer und akademisch ausgebildeten Geometer, Geom. Fausto Savoldi, und jener der Pen-sionskasse, Geom. Fausto Ama-dasi, richteten an die anwesenden Kollegen Grußworte, berichteten von den jeweiligen Plänen für

Jubiläumfsfeier zum 70 jährigen Bestehen des Geometerkollegiums der Provinz Bozen

Im wunderschönen Saal des Pavillon des Fleurs im Mera-ner Kurhaus hat das Kol-legium der Geometer und akademisch ausgebildeten Geometer der Provinz Bozen am Freitag, den 08. Mai 2009 das 70jährige Bestehen gefeiert.

die Zukunft und hoben unsere Region in ihrer Vorbildfunktion hervor.Die Präsidentin Geom. Rotraud Wittig gab einen kurzen geschicht-lichen Überblick über den freibe-ruflichen Geometer, welcher auf dem gesamten Staatsgebiet bekannt ist und bereits in der Antike als “Agrimensor” wertvolle Vermes-sungsarbeiten geleistet hat.Sie sprach auch über die vielsei-tigen Arbeitsbereiche, die zum Tätigkeitsfeld des Freiberuflers gehören, der sich als Bindeglied zwischen Auftraggeber und Firmen im Bereich der Baustellen versteht, der Vermessungen, Projekte, Bau-abrechnungen, Schätzungen und

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da Bolzanovon Bozen

Gutachten ausführt und auch als wertvolle Fachkraft anderen Frei-beruflern zur Seite steht.Sie hob die Ausdauer und die Hin-gabe der älteren Kollegen hervor, welche in der Nachkriegszeit am Wiederaufbau des Landes mitge-wirkt haben.Die Präsidentin sprach auch über ihre Erwartungen an Politik und Führungskräfte, die momentane Krisensituation für Neuerungen zu nutzen, um die gegenseitige Solidarität und größeren Respekt vor Natur und Mitmenschen in den Vordergrund zu stellen.Die Prämierungen wurden musika-lisch umrahmt und schlossen mit einem Umtrunk ab.

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/20098

Sicurezza: notizie da ADESIl D.lgs. 81/2008 detta alcune nuove regole per i professionisti, per i committenti, per le imprese e per i cantieri

Dario Nardelli

Nuove e diversificate sanzioni ed alcune interessanti sorprese tra le quali segnaliamo:- abrogazione di DPR 547, 164,

303, dei DD.lgs 626 e 494 e di molte altre normative (con qual-che importante dimenticanza, ad es. il DPR 222/03);

- aggiornamento della valuta-zione dei rischi integrata con indicazioni dell’organigramma prevenzionistico dell’azienda e delle responsabilità;

- nuovi obblighi del SPP, anche nell’ottica di avviare un SGSSL secondo le linee guida UNI-Inail e/o BS-Ohsas 18001:2007;

- attuazione di modelli di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro in azienda e nei cantieri per evitare sanzioni amministrative di notevole entità;

- obblighi formativi per datori di lavoro, dirigenti e preposti ed aggiornamenti per addetti all’an-tincendio e per i coordinatori (quest’ultimi 40 ore in 5 anni);

- per quanto concerne i requisiti formativi per RSPP e ASPP, i lau-reati in ingegneria ed architettura sono esonerati dai moduli A e B per tutti i rischi…;

- vari obblighi burocratici per i Medici Competenti nella gestione-comunicazione delle cartelle cliniche dei lavoratori;

- in caso di mancata valutazione dei Rischi, mancata nomina del RSPP, della formazione ed infor-mazione, della mancata redazione dei POS, ecc. vi è l’interdizione (chiusura) dell’attività imprendi-toriale.

La normativa, emanata nei tempi prestabiliti, è molto complessa ed articolata con qualche “incarta-mento normativo e qualche impre-cisione” che rende difficoltosa la relativa applicazione.

Le recenti modifiche al T.U.Le principali modifiche al T.U.- D.lgs. 81/2008, diffuse dal Mini-stero del Lavoro in un recente comunicato, sono qui di seguito riportate:- Riviste completamente le san-

zioni “favorendo l’utilizzo di procedure di estinzione dei reati e degli illeciti amministra-tivi mediante regolarizzazione da parte del soggetto inadem-piente”, riservando la sanzione penale ai casi di violazione delle “disposizioni sostanziali”.

- La “prescrizione obbligatoria”, che permette di mettere in sicu-rezza gli ambienti di lavoro, viene estesa ai reati puniti con la sola ammenda e un analogo istituto viene introdotto per le violazioni punite con sanzione pecuniaria amministrativa.

- Viene mantenuto il solo arresto per l’omessa valutazione del rischio nelle aziende a rischio incidente rilevante in quanto condotta gravemente pericolosa per la salute dei lavoratori.

- Non sarà più necessaria la data certa nel documento di valuta-zione dei rischi. È stata infatti prevista una modalità semplifi-cata per dare prova della data del documento: la data certa “potrà anche essere dimostrata dalla

f irma del medesimo da parte di tutti coloro che, assieme al datore di lavoro, sono coinvolti in materia di salute e sicurezza (rappresentante dei lavoratori, medico competente, responsabile del servizio di prevenzione e pro-tezione…)”.

- È stato rivisitato il potere di sospensione dell'attività dell’im-presa, sostituendo l’attuale para-metro della “reiterazione” con quello di “plurime” violazioni, che consente la sospensione sin dal primo accesso ispettivo qua-lora si rilevi la contestuale viola-zione di più norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

- Inoltre, l’Allegato I, che indivi-dua le violazioni che legittimano l’adozione del provvedimento, viene modificato con l’inseri-mento di ulteriori fattispecie di incidenti (ad esempio la mancata fornitura del dispositivo di prote-zione individuale contro le cadute dall’alto).

- Viene inoltre specificato che, ove l’impresa occupi un solo lavora-tore, si applicano le sole sanzioni “ordinarie”, senza obbligo di chiusura dell’attività.

- Modifiche anche per il DUVRI nuove specificazioni dei casi in cui è necessario, nei lavori in appalto, che il committente predi-sponga il documento, escludendo dall’obbligo i lavori intellettuali, le mere forniture di merci e i lavori di breve durata.

- È prevista la possibilità che il medico competente verif ichi l’idoneità del lavoratore alla man-

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9PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

sione prima della sua assunzione, quindi via libera alla visite medi-che preassuntive che però, sono vietate dalla Legge n.300/1970.

- È prevista l’eliminazione della notifica di costruzione di nuovo edificio all’organo di vigilanza.

- Viene inserito l’obbligo di valu-tare i rischi che possono derivare delle forme di lavoro atipico e temporaneo.

- Enti bilaterali e università potranno certificare i modelli di

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da Bolzanovon Bozen

organizzazione della sicurezza applicati in azienda.

- Per il settore edile, la formazione dei preposti in materia di salute e sicurezza è stabilito che possa essere realizzata anche presso gli enti bilaterali o le casse edili e non solo nelle imprese.

- Per il volontariato sono previste tutele differenti in relazione al tipo di attività, ad esempio quando i volontari siano chiamati ad operare all’interno di una orga-

nizzazione lavorativa.- In merito all’assistenza sanitaria

agli infortunati, la nuova norma prevede le prestazioni erogate dall’INAIL potranno includere anche l’assistenza sanitaria riabi-litativa non ospedaliera, tra cui le attività di riabilitazione motoria e di fisiocinesiterapia.

- Corretti infine anche alcuni errori formali.

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200910

Sicherheit: Notizen von AdesDas GvD 81/2008 enthält ein paar neue Regeln für Freiberufler, Auftraggeber, Unternehmen und Baustellen

Dario Nardelli

Neue und verschiedenartige Strafen und ein paar interessante Überra-schungen, unter denen wir folgende besonders erwähnen:- Aufhebung der DPR 547, 164, 303,

der GvD 626 und 494 und vieler anderer Regelwerke (wobei man ein paar bedeutsame vergessen hat, z.B. das DPR 222/03);

- Ajourierung der Risikobewertung, ergänzt mit Angaben des Unfall-verhütungsstellenplans des Betrie-bes und der Verantwortlichkeiten;

- neue Pflichten des Arbeitsschutz-dienstes, auch im Hinblick darauf, einen SGSSL gemäß den Leitlinien UNI-Inail und/oder BS-Ohsas 18001:2007 auf den Weg zu brin-gen;

- Durchführung von Modellen von Arbeitssicherheits-Management-systemen im Betrieb und auf Bau-stellen zur Vermeidung von hohen Verwaltungsstrafen;

- Ausbildungspflichten für Arbeit-geber, Führungskräfte und Vorge-setzte und Weiterbildungsmaßnah-

men für Brandschutzbeauftragte und Sicherheitskoordinatoren (bei diesen letzteren 40 Stunden in 5 Jahren);

- Hinsichtlich der Ausbildungser-fordernisse für VASF und ASB sind Doktoren der Ingenieurwis-senschaften und der Architektur von den Modulen A und B für alle Risiken befreit...;

- Verschiedene bürokratische Pflich-ten für Betriebsärzte bei der Ver-waltung/Mitteilung der Kranken-karteien der Arbeitnehmer;

- Bei fehlender Risikobewertung, nicht erfolgter Ernennung der VASF, Fehlen der Ausbildung und Aufklärung, Nichtabfassung des ESP usw. ist das Verbot (die Ein-stellung) der unternehmerischen Tätigkeit vorgesehen.

Das in den vorgesehenen Fristen erlassene Regelwerk ist sehr kom-plex und gegliedert, mit mancher “reinen Papiernorm und mancher Ungenauigkeit”, welche die betref-fende Anwendung erschweren.

DIE JÜNGSTEN ÄNDERUNGEN AM E.T.- Im Folgenden werden die wichtig-

sten Änderungen am E.T. – GvD 81/2008 -, wie sie vom Arbeits-ministerium in einer unlängst ergangenen Mitteilung verbreitet werden, angeführt:

- Zur Gänze revidiert wurden die Strafen, “wobei der Einsatz von Verfahren zur Tilgung der Straftaten und der verwaltungs-rechtlichen Verstöße durch das In-Ordnung-Bringen seitens des nichterfüllenden Subjekts begün-stigt werden“ und die strafrecht-liche Sanktion den Fällen von Übertretung der „wesentlichen Bestimmungen“ vorbehalten bleibt.

- Die “obligatorische Vorschrift”, welche es ermöglicht, Arbeits-umfelder zu sichern, wird auf Straftaten ausgeweitet, die mit der bloßen Geldbuße geahndet werden, und ein ähnliches Rechts-institut wird für Übertretungen eingeführt, welche mit einer ver-waltungsrechtlichen Geldstrafe belegt werden.

- Beibehalten wird nur die Haft-strafe für die Unterlassung der Risikobewertung bei Betrieben mit erheblichem Unfallrisiko, da es sich hierbei um ein für die Gesundheit der Arbeitnehmer sehr gefährliches Verhalten handelt.

- Nicht mehr nötig sein wird das sichere Datum der Risikobewer-tungsunterlage. Es wurde nämlich eine vereinfachte Vorgangsweise für den Nachweis des Datums des Schriftstücks vorgesehen:

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11PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

das sichere Datum „kann auch mit dessen Unterzeichnung durch all jene bewiesen werden, die zusammen mit dem Arbeitgeber mit dem Schutz der Gesund-heit und Sicherheit befasst sind (Sicherheitssprecher in Vertretung der Arbeitnehmer, Betriebsarzt, Verantwortliche Arbeitsschutz-fachkraft …)”.

- Revidiert wurde die Befugnis zur Aussetzung der Tätigkeit des Unternehmens, wobei der der-zeitige Parameter der “Wiederho-lung” mit demjenigen der „mehr-fachen“ Übertretungen ersetzt wurde, der die Aussetzung bereits ab dem ersten Inspektionsbesuch ermöglicht, falls die gleichzeitige Verletzung von mehreren Normen bezüglich Gesundheitsschutz und Sicherheit am Arbeitsplatz festge-stellt wird.

- Außerdem wird Anlage I, welche die Übertretungen angibt, die das Ergreifen der Maßnahme rechtfer-tigen, durch die Einfügung weite-rer Unfalltatbestände abgeändert (z.B. die unterlassene Lieferung der persönlichen Schutzausrü-stung gegen Abstürze).

- Überdies wird klargestellt, dass, falls das Unternehmen nur einen einzigen Arbeiter beschäftigt, die bloßen “gewöhnlichen” Strafbe-stimmungen angewendet werden, ohne die Pflicht zur Einstellung der Tätigkeit.

- Änderungen auch hinsichtlich des Sicherheitsberichts bezüg-lich der Überschneidungsrisiken (DUVRI), neue Fälle, in denen es bei Arbeiten, die durch Unterneh-

merwerkvertrag vergeben werden, erforderlich ist, dass der Auftrag-geber die Unterlage erstellt, unter Ausschluss der geistigen Arbeiten, der reinen Warenlieferungen und der Arbeiten von kurzer Dauer.

- Vorgesehen ist die Möglichkeit, dass der Betriebsarzt die Eig-nung des Arbeitnehmers für die Aufgabe vor dessen Anstellung überprüft, somit Straße frei für die Arztvisiten vor der Anstellung, die aber vom Gesetz Nr.300/1970 untersagt werden.

- Vorgesehen ist die Beseitigung der Meldung des Baues eines neuen Gebäudes an die Aufsichts-behörde.

- Eingefügt wird die Pflicht zur Bewertung der Risiken, welche von Formen atypischer und zeit-weiliger Arbeit ausgehen kön-nen.

- Wechselseitige Körperschaften und Universitäten können die im Betrieb angewandten Sicherheits-organisationsmodelle bescheini-gen.

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- Für den Bausektor wird bestimmt, dass die Ausbildung der Vorge-setzten bezüglich Gesundheits-schutz und Sicherheit auch bei wechselseitigen Körperschaften oder Bauarbeiterkassen und nicht nur in den Unternehmen vorge-nommen werden kann.

- Bei der ehrenamtlichen Arbeit sind verschiedene Schutzarten je nach Art der Tätigkeit vorgesehen, z.B. falls die ehrenamtlich Tätigen dazu berufen werden, innerhalb einer Arbeitsorganisation tätig zu werden.

- Bezüglich der ärztlichen Betreu-ung der Verunglückten sieht die neue Norm vor, dass die vom INAIL ausbezahlten Leistun-gen auch die nicht spitalgebun-dene Rehabilitationsbetreuung umfassen können, darunter die Tätigkeiten der motorischen Rehabilitation und der Bewe-gungsphysiotherapie.

- Korrigiert werden schließlich ein paar Formfehler.

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200912

ADES – Ente formativo accreditato - Momenti Formativi Certificati 2009

I seminari si svolgeranno presso la SEDE di ADES – TRAINING Imp. Soc. S.r.l. Via Maso della Pieve 60/A a 39100 Bolzano Tel./Fax. 0471 254231 – Tel. 0471 252642 e-mail: [email protected]

“CALENDARIO 2009” Seminari sulla sicurezza sul lavoroPer Esperti della Sicurezza, Coordinatori, Professionisti,

Tecnici, Consulenti, Amministratori, Datori di Lavoro, ecc.in convenzione con la Formazione Professionale della Provincia di Bolzano che attesterà, ai sensi dell’Accordo Stato Regioni

(D.lgs. 195/2003) - P.Aut. n. 2407/2006, la frequenza di detti corsi di aggiornamento per RSPP, ASPP o per Coordinatori

LE PROPOSTE AUTUNNALI DI ADES:

4° MOMENTO FORMATIVO CERTIFICATO: 17 SETTEMBRE 20094) PROFESSIONE COORDINATORE: AUTOGRU: PIANIFICAZIONE DELLA SICUREZZA ED INTERVENTI 17 settembre 2009 dalle ore 18:30 alle 22.30Docente – Prof. Roberto Tomba - Codocenti: P.Ind. Angelo De Noia Daniela Dal Col.Durata: 4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

5° MOMENTO FORMATIVO CERTIFICATO: 23 SETTEMBRE 2009 5) PROFESSIONE COORDINATORE: MACCHINE ED ATTREZZATURE PER IL MOVIMENTO TERRA 23 SETTEMBRE 2008 dalle ore 18:00 alle ore 22.00Docente: Marino Carion. Durata: 4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

6° MOMENTO FORMATIVO CERTIFICATO: 24 SETTEMBRE 2009 6.) PROFESSIONE COORDINATORE: PROVE DI PIANI DI SICUREZZA E COORDINAMENTO 24 settembre 2008 dalle 14.00 alle 18.00 e 18.30 – 22.30 Docente: Dott. Ing. Andrea Vicenzi – Codocente: Dott. Ing A. Boffo.Durata: 4+4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

7° MOMENTO FORMATIVO CERTIFICATO: 24 SETTEMBRE 2009 7) PROFESSIONE COORDINATORE: PROVE DI ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE E DEL COORDINAMENTO 08 ottobre 2008 dalle 14:00 alle 18:00 Docente: Dott. Ing. Andrea Vicenzi – Codocente: Dr. Arch. Renzo AndreasiDurata: 4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

8° MOMENTO FORMATIVO CERTIFICATO: 08 OTTOBRE 20098) PROFESSIONE COORDINATORE: PROVE DI POS – PSS – DUVRI – I COSTI DELLA SICUREZZA - CERTIFICAZIONE E VALUTA-ZIONE TECNICO PROFESSIONALE 08 ottobre 2008 dalle 18.30 alle 22.30Docente: Dott. Ing. Andrea Vicenzi – Codocente: Arch. Marchesoni.Durata: 4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

9° MOMENTO FORMATIVO CERTIFICATO:– 29 OTTOBRE 2009 9) la valutazione dei RISCHI DI GENERE e di Stress lavoro correlato in AMBIENTI DI LAVORO SANI E SICURI - SETTIMANA EURO-PEA PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO – OSHA 2008 29 ottobre 2009 dalle 18.30 – 22.30 Docenti: Dott.ssa A. Muto - Dr. Attilio PaganoDurata: 4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

10° MOMENTO FORMATIVO: 19 NOVEMBRE 200910) La GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AZIENDA – ANALISI, PIANIFICAZIONE, SCELTE STRATEGICHE E MISURE ATTUABILI NELLA VARIE REALTÀ. (4 ore)19 novembre 2009 dalle 14.00 – 18.00 Docenti: Dr. Paolo Gasperi, Dott. Ing. Marco Passone, Codocente Dott.ssa Monia Miani.Durata: 4 ore per ca 25 persone (minimo 15 partecipanti)

CATEGORIAKATEGORIE

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13PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

ADES – Akkreditierte Fortbildungskörperschaft - Zertifizierte Fortbildungsmomente 2009

Die Seminare finden am SITZ von ADES – TRAINING Sozialuntern. GmbH in der Pfarrhofstraße 60/A in 39100 Bozen statt.Tel./Fax 0471 254231 – Tel. 0471 252642 E-Mail: [email protected]

“ADES FORTBILDUNGSANGEBOT 2009” Seminare Über Arbeitssicherheit

für Sicherheitsfachkräfte, Sicherheitskoordinatoren, Freiberufler, Techniker, Sachverständige, Verwalter, Arbeitgeber usw.

im Rahmen einer Konvention mit der Abteilung für Berufsbildung der Prov. Bozen, welche gemäß Staat-Regionen-Abkommen (GvD 195/2003) – Aut. P. Nr. 2407/2006 – den Besuch dieser Fortbildungskurse für VASF, ASB oder für Sicherheitskoordinatoren bescheinigen wird

DAS HERBSTANGEBOT VON ADES:

4.ZERTIFIZIERTER FORTBILDUNGSMOMENT: 17.SEPTEMBER 20094) BERUF SICHERHEITSKOORDINATOR: AUTOKRANE: SICHERHEITSPLANUNG UND -MASSNAHMEN 17.September 2009 von 18:30 bis 22.30 UhrLehrperson – Prof. Roberto Tomba – Mitwirkende Lehrpersonen: P.Ind. Angelo De Noia Daniela Dal Col.Dauer: 4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

5.ZERTIFIZIERTER FORTBILDUNGSMOMENT: 23.SEPTEMBER 20095) BERUF SICHERHEITSKOORDINATOR: ERDBEWEGUNGSMASCHINEN UND -GERÄTE 23.SEPTEMBER 2009 von 18:00 bis 22.00 UhrLehrperson: Marino Carion. - Dauer: 4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

6.ZERTIFIZIERTER FORTBILDUNGSMOMENT: 24.SEPTEMBER 2009 6) BERUF SICHERHEITSKOORDINATOR: FALLBEISPIELE VON SICHERHEITS- UND KOORDINIERUNGSPLÄNEN 24.September 2008 von 14.00 bis 18.00 Uhr und von 18.30 – 22.30 UhrLehrperson: Dr. Ing. Andrea Vicenzi – Mitwirkende Lehrperson: Dr. Ing A. Boffo.Dauer: 4+4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

7.ZERTIFIZIERTER FORTBILDUNGSMOMENT: 24.SEPTEMBER 20097) BERUF SICHERHEITSKOORDINATOR: PROBEN DER BAUSTELLENORGANISATION UND SICHERHEITSKOORDINIERUNG 08.Oktober 2008 von 14:00 bis 18:00 UhrLehrperson: Dr. Ing. Andrea Vicenzi – Mitwirkende Lehrperson: Dr. Arch. Renzo AndreasiDauer: 4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

8.ZERTIFIZIERTER FORTBILDUNGSMOMENT: 08.OKTOBER 20098) BERUF SICHERHEITSKOORDINATOR: PROBEN DES ESP – EPS - DUVRI – DIE SICHERHEITSKOSTEN - ZERTIFIZIERUNG BERUFLICH-TECHNISCHE BEWERTUNG 08.Oktober 2008 von 18.30 bis 22.30 UhrLehrperson: Dr. Ing. Andrea Vicenzi – Mitwirkende Lehrperson: Arch. Marchesoni.Dauer: 4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

9.ZERTIFIZIERTER FORTBILDUNGSMOMENT:– 29.OKTOBER 20099) DIE BEWERTUNG DER RISIKEN IM ALLGEMEINEN UND DER RISIKEN AUFGRUND DES ARBEITSBEDINGTEN STRESS IN GESUNDEN UND SICHEREN ARBEITSUMFELDERN – EUROPÄISCHE WOCHE FÜR GESUNDHEITSSCHUTZ UND SICHERHEIT AM ARBEITSPLATZ – OSHA 2008 – 29.Oktober 2009 von 18.30 – 22.30 UhrLehrpersonen: Dr. A. Muto - Dr. Attilio Pagano - Dauer: 4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

10.FORTBILDUNGSMOMENT: 19.NOVEMBER 200910) DIE NOTFALLBEWÄLTIGUNG IM BETRIEB – ANALYSE, PLANUNG, STRATEGISCHE ENTSCHEIDUNGEN UND DURCHFÜHRBARE MASSNAHMEN IN DEN VERSCHIEDENEN REALEN SITUATIONEN. (4 STUNDEN)19.November 2009 von 14.00 – 18.00 UhrLehrpersonen: Dr. Paolo Gasperi, Dr. Ing. Marco Passone, mitwirkende Lehrperson: Frau Dr. Monia Miani.Dauer: 4 Stunden für ca. 25 Personen (mindestens 15 Kursteilnehmer)

CATEGORIAKATEGORIE

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200914

Il tema odierno merita essere affron-tato con una provocazione: è ancora necessario parlare di messa in sicu-rezza delle coperture? È fonda-mentale introdurre l’argomento con questa domanda perché, da un lato, sembra che il problema delle cadute dall’alto sia stato risolto da un pezzo, dall’altro, diversamente, la cronaca offre uno spaccato che quotidiana-mente riscontra una casistica fatta di infortuni, invalidità, decessi.Un infortunio accaduto qualche giorno fa a Levico Terme, si veda “l’Adige” dd. 17 aprile 09, pag. 16, “Cade dal capannone operaio gra-vissimo”, mi spinge ad aprire una riflessione sulle condizioni in cui i lavoratori vanno a svolgere il proprio lavoro sulle coperture.Il caso è quello di un lavoratore che lavorando su una copertura resa viscida dalla pioggia è rovinato al suolo. Pur con tutta l’alea degli accer-tamenti giudiziari da svolgere e senza voler anticipare alcuna conclusione, traggo spunto per far emergere alcuni elementi riferibili alle norme di pre-venzione in vigore: 1. Il lavoratore non ancorato a nessun

dispositivo di protezione contro le cadute perché la copertura proba-bilmente ne era sprovvista;

2. la parte sottostante la copertura verosimilmente non bonificata, nel caso concreto non ci sarebbe dovuto essere il palo in legno;

3. l’intervento in copertura necessario per il posizionamento di pannelli fotovoltaici, nel caso, questa era la fase di manutenzione dell’opera, successiva alla consegna;

4. la posa eseguita con urgenza, senza possibilità di attendere migliori condizioni ambientali;

5. l’attività di manutenzione straor-dinaria dell’edificio, non è stato nominato un coordinatore della sicurezza;

6. il cronista sostiene “sfortuna volle che è finito contro un palo in legno, che si è infilzato nella zona lombare”, a dimostrazione della comune convinzione che gli infortuni non possano essere prevenuti;

7. probabile carenze nella valuta-zione dei rischi e nelle procedure di prevenzione, plausibile carenza nella formazione del lavoratore.

Questi, gli elementi da cui desidero trarre argomenti per riflettere sul per-ché e soprattutto sul come i lavoratori affrontino, ancora oggi, nonostante leggi, regolamenti, sentenze, conve-gni, le attività sulle coperture senza le adeguate protezioni, correndo il rischio di infortunarsi gravemente e, a volte, morire. Con l’abrogazione dei decreto legi-slativi 626/1994 e 494/1996 e di tutti i provvedimenti normativi correlati, non sono venuti meno tutti quegli obblighi del datore di lavoro, connessi alla valutazione dei rischi, all’ado-zione delle relative prevenzioni, nè è venuto meno l’obbligo di proteggere i posti di lavoro in quota, così come non è venuto meno l’onere del datore di lavoro di curare la formazione dei propri dipendenti. Tale formazione è prescritta soprattutto per quei rischi che espongono il lavoratore a rischio grave, come appunto è quello della caduta dall’alto. Infatti, il d. lgs. 81/2008, T.U. in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, non si limita ad inasprire le sanzioni per talune tipologie comportamento, ma scende nei dettagli di talune prescrizioni in ordine proprio alla valutazione dei rischi, alla protezione dei posti di lavoro in quota, alla fornitura di DPI ai lavoratori, alla “certificazione per lo scopo d’uso” dei dispositivi di protezione messi a disposizione dei lavoratori, alla formazione dei lavoratori.Sarà la Magistratura ad accertare le modalità e le cause concrete dell’ac-caduto, ma mi permetto un’analisi di massima dei fatti per farne discendere

CATEGORIAKATEGORIE

SICUREZZAÈ ancora necessario parlare di messa in sicurezza delle coperture?

dott. Isidoro Ruocco

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15PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

CATEGORIAKATEGORIE

alcune sommarie considerazioni, senza avere pretese di pervenire a giudizi o verità assolute, ma al solo scopo di cercare un collegamento tra accaduto e prescrizioni normative. Dunque, le cause dell’infortunio rica-vabili guardando la foto pubblicata sul quotidiano “l’Adige” del 17 aprile 08, sembrerebbero essere molteplici ed in riferimento alle singole indi-cazioni normative possono essere riassunte come segue:- presenza di percorsi sulla copertura

ed accessi non protetti;- mancanza di dispositivi di anco-

raggio sulla copertura, per omessa previsione, nella fase di progetta-zione, costruzione (o ricostruzione) del tetto, di misure e dispositivi di prevenzione e protezione per la sicurezza dei successivi lavori di manutenzione;

- mancanza ovvero non corretto uso dei DPI personali;

- inesistenza di qualsiasi preventiva valutazione dei rischi per l’attività in quota e mancanza dell’appron-tamento di misure di prevenzione definitive o provvisorie;

- assenza di un Responsabile dei

lavori, che avrebbe dovuto sovrin-tendere lo svolgimento dei lavori;

- mancanza di formazione per il rischio caduta dall’alto del lavo-ratore, che da sola avrebbe indotto l’infortunato a non recarsi in coper-tura senza aver preventivamente bonificato l’area a rischio caduta e senza aver preventivamente posi-zionato un sistema anticaduta tanto per l’accesso quanto per la fase di esecuzione della posa dei pannelli fotovoltaici. Naturalmente la for-mazione avrebbe anche comportato l’uso corretto dei DPI anticaduta.

L’elenco qui compilato è riferito ad altrettanti articoli del decreto legisla-tivo 81/2008, che di seguito riporto in dettaglio, limitatamente a due questioni, gli obblighi del datore di lavoro, la formazione dei lavoratori.In primo luogo, occorre precisare che la mancanza di protezioni verso il vuoto, sulle coperture (e non solo), che espone il lavoratore al rischio caduta dall’alto, è fra le “Gravi violazioni ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale” indi-cata nell’allegato I del decreto in

questione. Dunque, non solo la sospensione dell’attività a rischio in esecuzione, come avviene per gli ina-dempimenti che rientrino nelle ipotesi di cui alla lettera f) art. 92 d. lgs. 81/2008 (in precedenza art. 5 d. lgs. 494/1996), ma proprio la sospensione dell’esercizio dell’attività d’impresa. Sanzione questa che da sola dovrebbe indurre i datori di lavoro a riflettere sulle condizioni di sicurezza dei posti di lavoro in quota e, prim’ancora, sulla necessaria valutazione dei rischi ai fini della preventiva adozione dei sistemi di prevenzione, come richie-sto dall’art. 15, lettera a), b), c), e), i) sempre del T.U. per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.All’art. 15, sempre tra le misure gene-rali di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, alla lettera n), è indicata “l’informazione e la formazione ade-guate per i lavoratori”. Questa previ-sione deve essere coordinata con:1. l’obbligo per il datore di lavoro

(non delegabile) della valutazione dei rischi, art. 17, lettera a);

2. gli obblighi per il datore di lavoro e dirigente previsti all’art. 18, lettere d), e), h), i) e l), che preve-dono proprio un onere specifico in ordine alla fornitura ai lavoratori dei necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, prendendo le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento, accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico. Inol-tre, viene richiesto di adottare le misure per il controllo delle situa-zioni di rischio in caso di pericolo

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200916

grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; oltre, naturalmente, all’obbligo di adempiere alla informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37.

3. Quanto indicato all’art. 28 (oggetto della valutazione dei rischi), comma 2. Lett. f), circa l'indivi-duazione delle mansioni che even-tualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità pro-fessionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestra-mento;

4. le previsioni di cui all’art. 111, circa gli obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per i lavori in quota, in particolare comma 1, lettera a); comma 5 (Il datore di lavoro, in relazione al tipo di attrezzature di lavoro adot-tate in base ai commi precedenti, individua le misure atte a minimiz-zare i rischi per i lavoratori, insiti nelle attrezzature in questione, prevedendo, ove necessario, l'in-stallazione di dispositivi di prote-zione contro le cadute. I predetti

dispositivi devono presentare una configurazione ed una resistenza tali da evitare o da arrestare le cadute da luoghi di lavoro in quota e da prevenire, per quanto possibile, eventuali lesioni dei lavoratori) e comma 7 (Il datore di lavoro effettua i lavori temporanei in quota soltanto se le condizioni meteorologiche non mettono in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori);

5. le prescrizioni di cui all’art. 115, che danno indicazioni riguardo i “sistemi di protezione contro le cadute dall'alto” e le relative “cer-tificazioni per l’uso specifico”;

6. le istruzioni riguardo i requisiti dei luoghi di lavoro di cui all’allegato IV.

In sintesi, quindi, l’intero mec-canismo organizzato dal d. lgs. 81/2008, ruota sia sulla bontà delle attrezzature o, per meglio dire, sulla conformità delle stesse alle norme specifiche di prodotto, conclamata con la marcatura CE, sia sull’obbligo di formazione dei lavoratori esposti al rischio specifico di caduta dall’alto, rischio condizionato dagli ambienti di lavoro e dagli strumenti/attrezzature/

CATEGORIAKATEGORIE

impianti fissi, installati a seguito della valutazione dei rischi.La macchina si inceppa non per merito della sfortuna, ma per l’ovvia omissione di colui che ha la respon-sabilità di provvedere in ordine a quanto la norma impone (e sopra solo sommariamente indicato). Quindi, solo a fronte dell’esatto adempimento delle prescrizioni normative (dettate oltre che dal buon senso, da esperienza concreta e da tecnica consolidata) quali valutare i rischi, predisporre le opportune prevenzioni, svolgimento della neces-saria formazione ed addestramento, residuerà una ridottissima alea di infortunio, rimessa al caso fortuito.In tutte le altre ipotesi, nonostante la cogenza normativa, l’esperienza degli infortuni segnalati dai media, le sentenze dei vari tribunali ed i verbali degli Organi ispettivi, la spregiudi-catezza dei comportamenti, in parti-colare quelli dei datori di lavoro che spesso si accompagna all’incoscienza dei lavoratori, continuerà ad avere tra le conseguenze possibili quella del novero di infortuni più o meno gravi o gravissimi, in cui solo l’esito finale rappresenta l’incognita.In conclusione, non è la sfortuna che miete vittime, ma è lo stupido modo di intendere e rappresentare il lavoro.

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17PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

CATEGORIAKATEGORIE

Convegno 2009 della Federazione Internazionale Geometri FIGEilat/Israele 3-8 maggio 2009

Geom. Johann Martin Lun

Il Convegno Annuale della FIG quest’anno si è tenuto al Dan Eilat Hotel nella città di Eilat in Israele. Oltre 650 persone da 65 paesi hanno partecipato a questo evento al quale sono state presentate ben 250 relazioni tecniche. Tema del Convegno era il “ruolo chiave del geometra topografo nello sviluppo accelerato” (Surveyor’s Key role in Accelerated Development). Gli organizzatori erano l’Asso-ciazione dei Licensed Surveyors d’Israele, ALSI nonché la FIG ed il SOI, Survey of Israel (Organo Cartografico Israeliano). Tra gli invitati c’era anche il pre-sidente dell’ISPRS (International Society of Photogrammetry and Remote Sensing), il Prof. Orhan

Altan, che ha tenuto un’inte-ressante relazione sul Risk and Disaster Management e sulle prevenzioni di catastrofi naturali. Dall’Italia sono intervenuti il CNG, Consiglio Nazionale Geo-metri, con una sua delegazione, ed il Dott. Alessandro Capra, del

Comitato scientifico della SIFET. Il sottoscritto, quale attuale presi-dente tpg, ha rappresentato l’Asso-ciazione Topografi Trentino-Alto Adige. Chi fosse interessato può visitare il sito della FIG, www.fig.net per maggiori informazioni.

Il presidente FIG, il Prof. Stig Enemark, danese. - Der Präsident der FIG, der Däne Prof. Stig Enemark.

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200918

CATEGORIAKATEGORIE

Tagung 2009 Der Internationalen Geometer Föderation FIGEilat/Israel 3.-8. Mai 2009

von Geom. Johann Martin Lun

In diesem Jahr fand die Tagung der FIG im Dan Eilat Hotel in der Stadt Eilat am Roten Meer in Israel statt. Über 650 Teilnehmer aus 65 Ländern nahmen an dieser Tagung teil, bei der 250 technische Vorträge gehalten wurden. Thema der Tagung war „die Schlüsselrolle des Geometers und Topographen bei beschleunigter Entwicklung“ (Surveyor’s key role in Accelera-ted Development). Organisatoren waren die Vereinigung der Licen-sed Surveyors Israels, ALSI sowie die FIG und der SOI, Survey of Israel (Kartographisches Organ Israels). Zugegen war auch der Präsident der ISPRS, Internatio-nale Gesellschaft für Photogram-metrie und Fernerkundung, Prof. Orhan Altan, welcher einen inte-ressanten Vortrag über Risk und

Disaster Management und über Maßnahmen zum Vorhersagen von Naturkatastrophen halten konnte. Aus Italien war eine Delegation des CNG, Nationaler Geometerrat, zugegen, sowie Dr. Alessandro Capra, vom Wissenschaftlichen Rat der SIFET, Italienische Gesell-

schaft für Vermessung und Foto-grammetrie. Der Unterfertigte, derzeit Präsident der tpg, konnte die Topographenvereinigung Tren-tino-Südtirol vertreten. Interes-sierte können die Website der FIG www.fig.net besuchen, um mehr Informationen zu bekommen.

Alcuni partecipanti al convegno - einige Tagungsteilnehmer

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19PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

CATEGORIAKATEGORIE

Visita di un catasto in Svizzera

A fine settembre c’è la possibilità di visitare un Catasto in Svizzera illustrato nel suo funzionamento dal dott. Franco Bontognali, dirigente del comparto topografia del Canton Grigioni. La visita a Müstair, vicina al confine di Tubre, si svolgerà in un solo giorno. Le informazioni si possono avere contattando J. M. Lun E-mail [email protected]

Besuch des Katasters in der Schweiz

Ende September besteht die Möglichkeit den Kataster in der Schweiz zu besuchen. Der Abteilungs-leiter für Vermessung im Kanton Graubünden, Dr. Franco Bontogniali wird ihn erklären. Der Besuch in Müstair, nahe der Grenze von Taufers, wird an einem Tag erfolgen. Infos erhält man von Geom. J.M.Lun, E-Mail [email protected].

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200920

CATEGORIAKATEGORIE

Autorevolezza professionale (parte prima)

Le stime ad 80 euro l’unadi Moreno Cappellini

Due anni fa, ad un convegno sulle valutazioni immobiliari1, dove, tra l’altro, fu presentato anche un effi-cace software di valutazione2, un docente universitario raccontò di essere stato avvicinato da una società che si occupava di fornire valutazioni d’immobili di qualsiasi tipo a istituti bancari e che gli fu proposto di lavorare per loro a € 80 a stima. Gli erano garantiti centinaia d’incarichi l’anno. Lo avrebbero anche dotato di un software adatto alla prestazione. Non conosciamo l’ammontare della parcella corrisposta dal cliente alla banca per il rimborso del lavoro del professionista. Si può presumere una cifra attorno ai 300 euro per stesura di ogni relazione. Da qualche anno a questa parte gli Istituti di Credito alimentano un flusso d’incarichi estimativi per ottemperare a normative internazio-nali o per motivi d’idoneità interna. Tale servizio è richiesto a società specializzate o singoli professioni-sti che operano con uno standard, spesso adattato dallo stesso istituto di credito richiedente, che permette di dare il prodotto a costi conte-nuti, addebitati all’utenza finale, rappresentata, in molti casi, da un contraente di un prestito ipotecario, ai costi contenuti sopra accennati, qualunque sia l’immobile e ovun-que sia la sua ubicazione. In concreto poi la stima potrebbe essere redatta da un valutatore che è pagato da società specializzate tra gli 80/ 100 € a prestazione, ossia, se riferite ad alloggi, da 1/10 ad 1/30 di quanto previsto dai tariffari tuttora considerati.

Personalmente ritengo - e qui mi richiamo all’articolo apparso su PROSPETTIVE GEOMETRI del febbraio scorso a firma del geom. Sandro Ghilardini - che impiegando un giusto programma di stima, inter-facciato a una banca dati, completa di cifre attendibili e aggiornata, una banca-dati ben fornita di cifre attendibili e costantemente aggior-nata, si possono rilasciare, con una positiva percentuale di affidabilità, stime corrette e di sicuro rilievo a prezzi contenuti.Negli USA, negli anni scorsi, erano vendute valutazioni a 20 $ in un mercato completamente diverso dal nostro ma ricco, per il valutatore, di dati. A questo proposito occorre rilevare che negli Stati Uniti c’è il mercato dei dati, con imprese che li acquistano, li trattano e poi li riven-dono. Sicuramente, poter trattare più valutazioni in uno stesso segmento di mercato tutti i mesi, riduce i costi della valutazione. Un gruppo di professionisti organizzati, magari in grado di sfruttare una banca dati gestita dal proprio Ordine o Collegio di appartenenza, può sicuramente produrre stime attendibili a prezzi concorrenziali.Però, in Italia non esistono ban-che dati a disposizione di tutti, e neppure le numerose società specializzate che hanno creato le strutture adatte a rispondere alle esigenze delle banche, per quanto mi è concesso di conoscere, hanno investito in (costose) banche-dati da formare e mantenere aggiornate, non c’è il mercato dei dati, per cui il miglior software specifico finisce

con il far calcoli perfetti, con dati approssimati ottenendo, spesso, risultati non soddisfacenti.Stimolare quindi la formazione e l’utilizzo di banche dati?Sicuramente, ma ciò non risponde alle seguenti domande:- perché queste società che operano

nei mercati delle valutazioni per gli istituti di credito non si avval-gono, o creano banche dati che, tra l’altro, potrebbero costituire un altro business?

- perché i committenti (banche) sembrano non esprimere mai dubbi sulla validità dei risultati loro proposti e non chiedono alla società incaricata di giustificare la stima prodotta in considera-zione della difficoltà a trovare dati comparabili?

Le risposte sono diverse e sono riconducibili da un lato alla forse eccessiva fiducia che hanno nei pro-pri mezzi gli erogatori istituzionali del credito e dall’altra alla perdita di autorevolezza di chi, per pro-fessione dovrebbe fornire a tutti valutazioni immobiliari.Parrebbe che per i primi la stima di un terzo da allegare alla pratica di credito sia più un atto formale (da esibire in caso d’ispezione interna o degli organi di vigilanza) piutto-sto che un dato indispensabile per l’attuazione del servizio. In gene-rale, come se gli Istituti di Credito ritenessero di poter controllare age-volmente, con i loro strumenti, le erogazioni soprattutto se garantite da ipoteche immobiliari. Ne consegue che la stima dei fabbricati potrebbe essere considerata, fra gli istituti di

1 Genova, 20072 Stimatrix, noto a molti professionisti del settore

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21PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

CATEGORIAKATEGORIE

credito, un costo, anziché un inve-stimento per migliorare il servizio e la redditività aziendale. E quindi per l’“incartamento” è confacente un prodotto costato all’origine 80 € e che, in qualche caso, non garantisce il valore degli immobili.Tecnicamente tanta sicurezza banca-ria è dovuta alla proposta operativa pervenuta da parte degli operatori delle consulenze immobiliari, per cui non si fidano degli estimatori e delle offerte estimative sul mer-cato. Questo esalta la scarsa auto-revolezza che in questo momento

hanno i professionisti storici delle valutazioni che non sono riusciti a rendere il loro prodotto necessario e percepito come assai utile a debi-tori e creditori. E qui si entra in un campo che invita i professionisti delle valutazioni a riflettere, la prima riflessione potrebbe concentrarsi su un’eccessiva fiducia nei propri mezzi che li ha portati a procedere in ordine sparso, senza supporto di azioni di marketing oggi tanto indi-spensabili quanto il know how.Che fare allora? La soluzione potrebbe essere quella di invitare

gli Ordini professionali, le Asso-ciazioni di Categoria istituzionali a organizzarsi ed elaborare una rete capillare di banche-dati, un protocollo di lavoro tale da solidi-ficare uno standard, in maniera che la relazione di stima avrà una sua fondamentale importanza non sarà l’attuale stima, inclusa senza troppa convinzione, tra le carte di un fasci-colo bancario.

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200922

NOTIZIENOTIZEN

Delibera P.A.T. n°2879 dd 31 ottobre 2008URBANISTICA: verso l'uniformità normativa

Art. 1 - Disposizioni generali1. La presente deliberazione, a ter-

mini dell’articolo 58 della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio), detta, per le diverse zone territoriali omogenee,

la disciplina in materia di: a) distanze minime tra edifici; b) distanze minime degli edifici dai

confini;2. Per i fini di cui al comma 1, la

presente deliberazione defini-sce altresì il concetto di altezza ed i criteri di misurazione delle distanze.

3. Le disposizioni della presente deliberazione sostituiscono le cor-rispondenti disposizioni di cui al decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, emanato ai sensi dell’arti-colo 17, nono comma, della legge 6 agosto 1967, n. 765.

Art. 2 - Definizioni e criteri di misu-razione delle distanze1. Per i fini di cui alla presente deli-

berazione, l’altezza è la distanza misurata sul piano verticale dal piano di campagna ovvero dal piano di spiccato, in caso di sban-camento, o da una quota eventual-mente prestabilita da piani attuativi convenzionati o da concessioni edilizie convenzionate, e l’estra-dosso dell’ultimo solaio, in caso di tetti piani, o a metà falda in caso di copertura inclinata. Per la deter-minazione dell’altezza non si com-putano il manto o il pavimento di copertura, le opere volte a favorire il risparmio energetico e i volumi tecnici. In caso di coperture curve, discontinue, o comunque carat-terizzate da geometrie diverse, l’altezza si misura con riferimento ad un tetto virtuale, piano o a falde, anche per singoli corpi di fabbrica, che le inscrive totalmente.

2. Ferma restando la facoltà di

costruire in aderenza, ove non esclusa dagli strumenti urbanistici comunali, la distanza tra pareti antistanti viene misurata in senso normale alla proiezione ortogonale delle stesse sul piano orizzontale.

3. Sono esclusi dal computo della distanza gli sporti di gronda, i bal-coni, le scale aperte e gli elementi decorativi che non costituiscono volume, purché di aggetto non superiore a ml 1,50. Qualora tali elementi superino la dimensione indicata va computata la parte eccedente. Sono esclusi altresì i volumi interrati.

4. Fatto salvo il rispetto delle dispo-sizioni del Codice civile in materia di distanze minime, per la determi-nazione delle distanze non sono computate eventuali opere volte a favorire il risparmio energetico (sovrastrutture, rivestimenti, pareti ventilate, ecc. per la realizzazione di pacchetti isolanti) realizzate sugli edifici esistenti alla data di entrata in vigore della presente deliberazione. Nel caso di edifici di nuova costruzione, eventuali opere volte a favorire il risparmio energetico sono computate ai fini della determinazione della distanza ma non per la determi-nazione dell’altezza.

5. Per i f ini di cui alla presente deliberazione, il sedime è l’in-gombro massimo risultante dalla proiezione ortogonale, sul piano orizzontale, di tutte le parti fuori terra di un edificio, con esclusione degli aggetti di cui al comma 3, indipendentemente dalle loro dimensioni.

La Provincia Autonoma di Trento ha provveduto ad ema-nare la delibera pubblicata qui di seguito.Si tratta di una disciplina uni-taria in materia di distanze, cui dovranno adattarsi tutti i Comuni della Provincia in occasione del rinnovo dei regolamenti edilizi e dei piani regolatori generali. In questo senso possiamo definirlo un traguardo ambito e sospirato in quanto nei prossimi anni sarà messa fine all'attuale proliferazione di normative urbanistiche locali, diverse da comune a comune. Spe-cialmente gli addetti ai lavori, che operavano nell'ambito di piccoli centri abitati, ed erano costretti all'esame di norme diverse tra loro, troveranno uno strumento unico senza dover studiare e quindi applicare di volta in volta, criteri e meto-dologie diverse per piccoli comuni che distano tra loro anche soltanto poche centinaia di metri. La Provincia ha quindi posto fine ad una situazione di caos normativo avviando, in questo caso, una preziosa semplificazione che faciliterà la vita agli addetti ai lavori ed anche agli stessi cittadini, sta-volta trattati allo stesso modo.

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23PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

NOTIZIENOTIZEN

6. Per i fini di cui ai commi 1 e 4, con successivo provvedimento della Giunta provinciale possono essere stabiliti eventuali indirizzi e criteri per l’individuazione delle caratteristiche tecniche e dimen-sionali delle opere volte a favorire il risparmio energetico.

Art. 3 - Distanze tra edifici da applicare negli insediamenti storici e aree edificate 1. Negli insediamenti storici e nelle

aree totalmente o parzialmente edificate – corrispondenti alle zone A e B del d.m. n. 1444 del 1968 – per gli interventi di risa-namento conservativo, ristruttu-razione e sostituzione edilizia di cui all’articolo 99 della l.p. n. 1 del 2008, le distanze tra gli edifici non possono essere inferiori a quelle intercorrenti tra i volumi edificati preesistenti, computati senza tener conto di superfetazioni e costruzioni aggiuntive di epoca recente e prive di valore storico, artistico od ambientale.

2. Gli interventi di sopraelevazione degli edifici esistenti alla data di approvazione della presente deliberazione per il recupero dei sottotetti, qualora ammessi dagli strumenti urbanistici, possono essere realizzati esclusivamente nel rispetto del sedime esistente e delle distanze minime previste dal Codice civile.

3. Per gli interventi di demolizione e ricostruzione, di cui all’articolo 99, lettera g), della l.p. n. 1 del 2008, si applicano le seguenti disposizioni:

a) in caso di ricostruzione al di fuori del sedime originario, si osservano le disposizioni dell’ar-ticolo 5, comma 1, lettera a), limi-tatamente alla parte di volume che fuoriesce dal sedime medesimo;

b) in caso di ricostruzione all’in-terno del sedime originario e nel rispetto del limite dell’al-tezza dell’edificio preesistente, si applicano le distanze previste dal comma 1;

c) in caso di ricostruzione all’in-terno del sedime, ma con un’al-tezza superiore rispetto a quella dell’edificio preesistente, la parte di edificio che supera l’altezza originaria deve essere realizzata nel rispetto delle distanze minime previste dal Codice civile.

1. Nelle zone di questo articolo, per i nuovi edifici o per l’amplia-mento laterale di edifici esistenti si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a).

Art. 4 - Distanze tra edifici da applicare nelle aree produttive2. Nelle aree destinate ad inse-

diamenti produttivi, o ad essi assimilati – corrispondenti alle zone D del d.m. n. 1444 del 1968 – tra edifici produttivi è prescritta una distanza minima di ml 6,00, misurata in ogni punto ed in tutte le direzioni, fra due edifici o tra corpi di fabbrica del medesimo edificio. Nel caso di unità abitative all’interno delle aree produttive, si applica l’articolo 5, comma 1, lettera a).

3. Per la distanza tra edifici ricadenti

nelle aree produttive e quelli ricadenti in aree limitrofe con destinazione diversa, si applicano le disposizioni di cui alle lettere a) e b) del comma 1 dell’articolo 5.

Art. 5 - Distanze tra edifici da applicare in altre aree4. Nelle aree diverse da quelle di cui

agli articoli 3 e 4 si applicano le seguenti disposizioni:

a) per i nuovi edifici, per l’amplia-mento laterale di edifici esistenti, nonché per gli interventi di demo-lizione e ricostruzione, è prescritta la distanza minima tra pareti antistanti di ml 10,00. In caso di altezze degli edifici superiori a ml 10,00, la distanza minima fra pareti antistanti di ml 10 è aumen-tata in misura pari al 50 per cento dell’altezza massima consentita dagli strumenti urbanistici comu-nali eccedente i ml 10,00;

b) in caso di sopraelevazione nel rispetto del sedime di edifici anti-stanti esistenti alla data di approva-zione della presente deliberazione si applicano le distanze minime previste dal Codice civile.

1. Nei casi di cui al comma 1, let-tera a), è prescritta una distanza minima tra pareti non antistanti di ml 6,00, misurata sul piano oriz-zontale in ogni punto ed in tutte le direzioni.

2. Sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate dai commi 1 e 2, nel caso di gruppi di edifici che formano oggetto di piani attua-tivi, di cui al Capo IX del Titolo II della l.p. n. 1 del 2008, purché contengano precise previsioni

da Trento von Trient

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200924

planivolumetriche e con esclusivo riferimento agli edifici ricadenti nel perimetro del piano attuativo. Tale riduzione è ammessa inoltre all’interno delle aree specificata-mente destinate alla realizzazione di edifici pubblici o di interesse pubblico.

Art. 6 - Distanze da applicare tra manufatti accessori1. Ai fini delle presenti disposizioni,

per manufatto accessorio si intende la costruzione destinata a perti-nenza di attività o di residenza, secondo le previsioni tipologiche e dimensionali stabilite dagli stru-menti urbanistici comunali.

2. Per i manufatti accessori di cui al presente articolo, qualora non siano realizzati in aderenza, è pre-scritta una distanza minima dagli edifici e tra loro medesimi di ml 3,00 misurata sul piano orizzontale in ogni punto ed in tutte le dire-zioni, nel rispetto delle condizioni stabilite dagli strumenti urbanistici comunali.

Art. 7 - Distanze degli edifici dai confini1. Ferme restando le disposizioni di

cui agli articoli precedenti e fatta salva la facoltà di costruire in ade-renza, le distanze degli edifici, ivi compresi gli ampliamenti laterali, dai confini di proprietà devono essere pari alla metà delle distanze tra edifici previste dalla lettera a) del comma 1 dell’articolo 5, con un minimo di ml 5,00, misurate in ogni punto ed in tutte le direzioni. Distanze dai confini inferiori sono

ammesse, previo consenso del proprietario finitimo debitamente intavolato, purché siano rispettate le distanze minime tra edifici.

2. Distanze dai confini inferiori a quelle di cui al comma 1 possono essere ammesse, anche in assenza del consenso del proprietario fini-timo, nei seguenti casi:

a) sopraelevazione nel rispetto del sedime di edifici antistanti esistenti alla data di approvazione della presente deliberazione, ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera b);

b) sopraelevazione di edif ici esistenti alla data di approva-zione della presente deliberazione, in assenza di edifici antistanti, fermi restando gli effetti derivanti dall’applicazione delle distanze minime fra edifici di cui all’arti-colo 5, comma 1, lettera a);

c) la realizzazione di opere pubbli-che per motivate esigenze urbani-stiche.

1. Nelle aree produttive di cui all’ar-ticolo 4 si applica la distanza minima dai confini di ml 3,00, salvo consenso del proprietario f initimo, debitamente intavo-lato, che garantisca comunque le distanze minime tra edifici, come prescritto dal medesimo articolo 4.

2. Le distanze di cui al comma 3 sono applicabili solamente all’interno delle aree produttive e non nei confronti delle aree limitrofe con destinazione diversa, alle quali si applica il comma 1.

3. La distanza dai confini per i manufatti accessori disciplinati

dall’articolo 6 non può essere infe-riore a m 1,50, salvo consenso del proprietario finitimo, debitamente intavolato, che garantisca comun-que la distanza dagli edifici di m 3,00.

Art. 8 - Norme finali1. Le presenti disposizioni entrano

in vigore il giorno successivo alla pubblicazione della presente deli-berazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

2. A decorrere dall’entrata in vigore della presente deliberazione ces-sano di applicarsi le corrispondenti disposizioni di cui al d.m. n. 1444 del 1968.

3. I comuni provvedono all’ade-guamento dei piani regolatori generali e dei regolamenti edilizi alle presenti disposizioni conte-stualmente alla prima variante al piano regolatore adottata succes-sivamente all’entrata in vigore di questa deliberazione, fatte salve le varianti per opere pubbliche. Con i provvedimenti di adeguamento a questa deliberazione i comuni approvano uno schema di equipa-razione delle diverse destinazioni insediative previste dal piano regolatore generale rispetto alla classificazione delle aree del d.m. n. 1444 del 1968 richiamate dagli articoli 3 e 4 del presente provve-dimento.

4. Fino all’adeguamento degli stru-menti urbanistici comunali alle presenti disposizioni continuano ad applicarsi le norme vigenti degli strumenti urbanistici mede-simi.

NOTIZIENOTIZEN

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25PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

Vetro stratificatoPrescrizioni UNI7697

Qui di seguito si forniscono le prescrizioni UNI7697 per l'utilizzo delle lastre di vetro stratificato al fine di evitare i rischi di rottura.

VETRAZIONI SUL LATO ESTERNOPer vetrazione esterna s’intende ogni vetro che separa l’interno dall’esterno dell’edificio. Fra queste si anno-verano, in pratica, tutti i vetri per f inestre, porte esterne, vetrate e facciate.

Regole generali per tutti gli edifici- I vetri il cui lato inferiore si trovi

a meno di 1m dal pavimento o dal punto in cui si trova il fruitore (es. su balcone), devono essere vetri di sicurezza. Ciò vale per il lato del vetro per cui sussiste la possibilità che persone o animali entrino in contatto con il suddetto vetro.

- Se in caso di rottura dei vetri sussiste il rischio di caduta da un’altezza supe-riore ad 1 m, è da impiegarsi almeno un vetro stratificato di sicurezza della classe 1(B)1 UNI EN 12600.

Regole per palazzetti dello sport e strutture per il tempo libero- In questi casi è sostanzialmente

prescritto l’uso di un vetro di sicu-rezza sul lato interno, anche se la vetratura inizia oltre 1m di altezza. Sul lato esterno, se il lato inferiore del vetro si trovi a meno di 1m di altezza, è previsto l’utilizzo di vetri di sicurezza laddove sussiste la possibilità che persone o animali

NOTIZIENOTIZEN

entrino in contatto con essi. - Inoltre, laddove sussista il rischio di

cadute da un’altezza superiore ad 1m, deve essere impiegato almeno un vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.

Regole per asili, scuole, ospedali, parti comuni di complessi resi-denziali (sistemi d’ingresso, vani scale ecc.)- In questi casi, in linea di massima,

i vetri di sicurezza, almeno della classe 1(B)1 UNI EN 12600 devono essere impiegati su entrambi i lati, indipendentemente dall’altezza a cui si trova il vetro

Rappresentazione esemplificata: EDIFICIO GENERICO (figura 1)1. Porta finestra alzante-scorrevole: I vetri di sicurezza devono essere impiegati su entrambi i lati, poiché il vetro è accessibile da ambo i lati. 2. Finestra con sottoluce: Nel sottoluce vanno impiegati vetri di sicurezza su entrambi i lati, dato che il vetro è accessibile da ambo i lati.

Nel campo superiore è sufficiente un vetro normale.3. Finestra: Non è necessario alcun vetro di sicurezza, se il lato inferiore del vetro si trova a più di 1m di altezza dal pavimento.4. Elementi vetrati fissi: Qui i vetri stratificati di sicurezza devono essere impiegati su entrambi i lati, poiché l’altezza del vetro è inferiore ad 1m ed è accessibile da ambo i lati.5. Porta-balcone: I vetri di sicurezza devono essere impiegati su entrambi i lati, poiché il vetro è accessibile da ambo i lati.6. Porta-balcone con traversa orizzontale ad 1 m di altezza dal pavimento: Sotto la traversa oriz-zontale va impiegato su entrambi i lati un vetro di sicurezza. Nel campo superiore può essere utilizzato un vetro normale.7. Finestra: Non è necessario alcun vetro di sicurezza, se il lato inferiore del vetro si trova a più di 1m di altezza dal pavimento.8. Finestra con sottoluce non rag-giungibile dall’esterno: Nei sotto-luce fissi vanno impiegati vetri stra-

(figura 1)

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200926

NOTIZIENOTIZEN

tificati di sicurezza sul lato interno. Requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600. Nel caso di sottoluci apribili vanno impiegati su ambo i lati vetri stratificati di sicurezza.9. Elementi vetrati fissi con sotto-luce: I vetri stratificati di sicurezza devono essere impiegati sul lato interno per tutto l’elemento, dato che la traversa si trova ad un’altezza infe-riore a 1 m. Requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600. Qualora gli elementi fossero apribili vanno impiegati vetri stratificati di sicurezza su ambo i lati. Su un lato requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.10. Sistema d’ingresso su 2 piani: Nella parte inferiore è da prevedersi l’impiego di vetri stratificati di sicu-rezza su ambo i lati, dato che contatti con il vetro sono possibili da entrambi i lati. Nei restanti campi vetro è suf-ficiente equipaggiare il lato interno con vetri stratificati di sicurezza. Requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.

Rappresentazione esemplificata: PALAZZETTI DELLO SPORT E STRUTTURE PER IL TEMPO LIBERO(figura 2)1.Elementi finestra con sottoluce: Nel sottoluce vanno impiegati vetri stratificati di sicurezza su entrambi i lati, dato che il vetro è accessibile da ambo i lati. Requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600. Nel campo superiore è da prevedere il lato interno con vetri stratificati di sicurezza. Se la parte superiore è

(figura 2)

apribile, vanno impiegati su ambo i lati vetri stratificati di sicurezza. Requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.2. Finestra: Vetro di sicurezza pre-scritto sul ambedue i lati, su un lato minimo della classe 1(B)1 UNI EN 12600.3. Porta (Porta di sicurezza / per via di fuga): I vetri di sicurezza devono essere impiegati su entrambi i lati, su un lato minimo della classe 1(B)1 UNI EN 12600.

Rappresentazione esemplificata:REGOLE PER ASILI, SCUOLE, OSPEDALI, PARTI COMUNI DI COMPLESSI RESIDENZIALI (SISTEMI D’INGRESSO, VANI SCALE ECC.)(figura 3, a pag. successiva)1. - 4. Diverse tipologie di finestre: I vetri stratificati di sicurezza devono essere impiegati su entrambi i lati, anche sopra il metro di parapetto. Requisito minimo: su un lato vetro

della classe 1(B)1 UNI EN 12600.5. Finestra con sopraluce: Vetri stratificati di sicurezza su entrambi i lati, nel lato interno con vetro requi-sito minimo della classe 1(B)1 UNI EN 12600.6. Finestra con sottoluce: Vetri stratificati di sicurezza devono essere impiegati su entrambi i campi. Requi-sito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600 in entrambi i campi, dato che la traversa si trova ad un’al-tezza inferiore a 1m.7. Elemento fisso: Vetri di sicurezza su entrambi i lati. Su un lato requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.8. Porta-balcone: Vetri di sicurezza su entrambi i lati, requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.9. Vetrature per vani scale: Vetri stratificati di sicurezza su entrambi i lati. Su un lato requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.

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27PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

VETRAZIONI SUL LATO INTERNO

Vetrine esterne:I vetri il cui lato inferiore si trovi a meno di 1 m di altezza devono essere stratif icati di sicurezza, requisito minimo: vetro della classe 1(B)1 UNI EN 12600.

Vetrate divisorie interne:I vetri il cui lato inferiore si trovi a meno di 1 m di altezza devono essere stratif icati di sicurezza, requisito minimo: vetro della classe 2(B)2 UNI EN 12600.

(figura 3)

Si ringrazia Finstral Serramenti SpA per la gentile collaborazione

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200928

NOTIZIENOTIZEN

da Bolzano von Bozen

Una delegazione del collegio dei geometri, guidata dalla presi-dente Rotraud Wittig, ha incon-trato l’assessore Florian Mussner per approfondire alcuni temi del rapporto professionale con l’ente pubblico. “Il loro lavoro è molto richiesto dalla Provincia in par-ticolare nella pianificazione di

piccoli progetti di opere stradali ma anche per il coordinamento della sicurezza nei cantieri”, ha detto Mussner. Questa collaborazione, secondo i geometri, potrebbe essere ampliata attraverso la formula-zione di bandi di gara distinti per gli incarichi “tipici” dei geometri. Come esempio sono stati citati gli incarichi delle misurazioni e delle registrazioni catastali, ma il loro stretto collegamento alla fase di progettazione nelle opere stradali rende poco praticabile questa ipotesi. Diverso invece il discorso per le infrastrutture, dove misurazioni e registrazioni catastali possono essere tranquil-lamente disgiunte dalla progetta-zione generale.Un coinvolgimento maggiore dei

Comunicati stampa

Mussner incontra i geometri: in primo piano l’affidamento degli incarichi

Costruzioni | 07.05.2009

Nell’incontro a Bolzano con i rappresentanti del collegio professionale, l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Florian Mussner ha appro-fondito la richiesta dei geo-metri di elaborare bandi di gara distinti per quegli inca-richi che possono essere assunti dalla categoria. La strada è percorribile in alcuni settori come le misurazioni, le operazioni di inventario e il coordina-mento della sicurezza, ma resta problematica negli ambiti più complessi, ha risposto Mussner.

Mussner con i rappresentanti dell’Asses-sorato e dei geometri durante l’incontro a Bolzano

geometri, è stato detto nell’in-contro di Bolzano, potrebbe interessare l’ambito dell’assi-stenza tecnica nella direzione di progetto e nell’inventario di beni, come anche il settore del coordi-namento della sicurezza nei can-tieri. “Sono incarichi per i quali la figura professionale del geo-metra è adeguata”, ha confermato Mussner. Si è infine esaminata la possibilità di affidare ai geometri anche gli incarichi relativi alla gestione della contabilità e al controllo costi nel cantiere. Tutti gli aspetti verranno atten-tamente approfonditi dalla Pro-vincia.

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29PROSPETTIVE GEOMETRI4/2009

CASSA PREVIDENZA: ...FATECELO SAPERE!La cassa è degli iscritti: cosa ne pensano i delegati e la presidente di collegio su norme e procedure discutibili?

Questa volta il notiziario ospita finalmente due interventi di taglio deciso circa il funzionamento della nostra Cassa.Forse “un certo conformismo ci ha spinto a non reagire ed adattarci al pensiero prevalente” o semplicemente abbiamo evitato di esprimere dissensi e critiche per non offendere chi ci rappresenta.E perché no?Forse siamo noi, con il nostro marcato egocentrismo a non voler perdere tempo per suggerire, consigliare, raccomandare, promuovere le necessarie innovazioni nella nostra Cassa.La verità è che proprio il primo Organo della Cassa (cioè l’assemblea degli iscritti) è sempre rimasto un con-tenitore vuoto dove gli “associati” non hanno voce, se non quella delle lamentazioni e dei mormorii che non superano il tempo ed il luogo di un frettoloso incontro tra colleghi.In questo numero ospitiamo due richiami forti, il primo lanciato dai nostri due delegati, il secondo dalla Presi-dente di Bolzano Rotraud Wittig.Non si tratta di fatti nuovi ma dell’allarme per una situazione che vede deteriorato il filo diretto Cassa-Collegi, reso difficile per la interruzione dei corsi informativi, l’accavallarsi di norme, il moltiplicarsi di interpretazioni e la pioggia di decisioni dove spesso l’iscritto non è “l’associato” da aiutare ma il soggetto da punire alla minima distrazione. Le segreterie dei nostri collegi sono diventate troppo spesso “capri espiatori” di normative confuse, di inter-pretazioni soggettive e di risposte vaghe che hanno lasciato allo sbando gli iscritti i quali invece devono avere delle sicurezze.I delegati lamentano il deterioramento della funzione dei Collegi, quali sportelli periferici della Cassa.Intanto la presidente di Bolzano propone ai delegati di venire in prima fila presso il Collegio per rendersi conto delle difficoltà operative esistenti nei rapporti con la sede di Roma.Dal canto loro, gli iscritti reclamano un rapporto schietto e chiaro con la Cassa.Il neo-presidente Fausto Amadasi, intervenuto a Merano all’assemblea degli iscritti del collegio di Bolzano ha affermato ottimisticamente:“È piovuto ed è anche grandinato, ma la Cassa non ne ha risentito”.Ne saremmo tutti felici, ma davvero la universale crisi finanziaria non è piovuta su di noi creando una certa umidità sui nostri investimenti e facendoli restringere un po’?Fatecelo sapere.Noi associati dobbiamo avere delle rassicurazioni fuori dalle esternazioni retoriche.Se gli stessi nostri rappresentanti hanno sentito il dovere di intervenire, è proprio il caso che la Cassa scelga un linguaggio chiaro che – in materia previdenziale – non può essere lasciato alle interpretazioni ed alle incer-tezze.Siamo perplessi e sconfortati.Rileggiamo lo statuto e constatiamo che per definizione "la Cassa siamo noi".A questo punto passiamo a leggere l'ultimo brano di questo intervento.Si tratta di uno stralcio delle delibere ed interpretazioni prese dall' Ente verso (o meglio contro) i nostri iscritti: cose veramente da lasciare stupefatti.Proprio così, perchè se - in questa maniera - noi siamo gli associati, la risorsa, i contribuenti, i beneficiari e gli autori della disciplina della Cassa, ora ci accorgiamo di essere "autolesionisti" minacciati da regole ed inter-pretazioni per lo più sconosciute alla maggioranza e per questo motivo, difficili da rispettare.In questo numero del notiziario abbiamo dedicato molto spazio a voci ed argomenti nuovi, tutti riguardanti la Cassa.Le problematiche più urgenti sono suddivise in tre parti:parte prima: l'intervento dei delegatiparte seconda: l'intervento della Presidente Wittigparte terza: le normative più penalizzanti.

CASSA DI PREVIDENZAPENSIONSKASSE

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PROSPETTIVE GEOMETRI4/200930

CASSA DI PREVIDENZAPENSIONSKASSE

Parte primaL'INTERVENTO DEI DELEGATI Sulla base di un rapporto conven-zionale, i Collegi svolgono un ruolo di ausilio all’Ente Previdenziale di notevole rilievo, assistendo gli iscritti nella corretta compilazione della modulistica delle varie prati-che, curandone la raccolta, l’inoltro e le successive verifiche. Una riconosciuta funzione di spor-tello decentrato la cui essenza è quella di fornire una adeguata, completa e corretta informazione agli iscritti, l’importanza della quale è divenuta fondamentale in periodi di continui mutamenti della materia come avvenuto negli ultimi anni. Come spesso accade, questi mutamenti hanno determi-nato notevoli dubbi interpretativi con difficoltà di risposta da parte degli stessi funzionari della Cassa nel fornire precise indicazioni alle puntuali richieste dei Collegi viste le variegate situazioni previdenziali in particolare per quanto riguarda posizioni presso Enti diversi (Es: la frequente applicazione dell’istituto della totalizzazione).Va preso atto che oggi i Collegi non sono più in grado di svol-gere una corretta funzione di assistenza stante la più volte evi-denziata carenza di formazione, informazione, normativa chiara, tempi certi e strumenti.Tutto ciò ha determinato una grave situazione generalizzata che, sulla tematica, sta incrinando fortemente il rapporto degli iscritti con i Col-

legi e conseguentemente la fidu-cia nell’Ente Previdenziale Cassa Geometri.

FormazioneDeve essere istituito un sistema formativo permanente che assi-curi una adeguata preparazione ed un costante aggiornamento dei dipendenti dei Collegi provinciali che forniscono l’assistenza previ-denziale agli iscritti.InformazioneÈ necessaria la massima tempesti-vità nell’informazione ai Collegi sulle novità che intervengono nel settore specificando le conseguenti ricadute sul sistema previdenziale. Si ritiene indispensabile la pre-disposizione di un vademecum informativo - da consegnare all’atto dell’iscrizione alla Cassa - che fornisca anche consigli sulle varie opportunità (ad es. quando fare una eventuale ricongiunzione contribu-tiva); inoltre sarebbe opportuno pub-blicare sul sito dell’Ente un quadro sintetico del sistema previdenziale, chiaro, completo e costantemente aggiornato.Normativa chiaraLa richiamata complessità della normativa ed i conseguenti dubbi interpretativi impongono che le nuove norme trovino concreta applicazione solo quando esiste la certezza e la chiarezza troppo spesso intervenute tardivamente.Infatti, spesso accade che per prati-che in corso si verifichi una inaccet-tabile retroattività giuridica dovuta a modifiche del regolamento; accade pure che per pratiche già presentate

venga richiesta la sostituzione di modelli per intervenuta modifica della modulistica (vedi la recente richiesta di sostituzione del Modello DF-Pens con il Modello DF-Red che ha determinato la sospensione della fase istruttoria delle pensioni già presentate ed il conseguente ritardo della liquidazione).Le variegate forme dei servizi pre-videnziali e la molteplicità delle opzioni richiede un principio di sal-vaguardia dell’iscritto per cui va applicata la soluzione più favorevole in base alla posizione previdenziale del singolo, con automatica modi-fica dell’opzione e mantenimento della validità della data di presen-tazione dell’istanza.Tempi certiAd aggravare il già difficile quadro fino ad ora descritto subentra il man-cato riscontro della regolarità delle pratiche trasmesse: regolarità della quale troppo spesso non si ottiene risposta nonostante innumerevoli solleciti. Talvolta perviene qualche ritardata richiesta dati per il completamento della pratica, con ulteriore confu-sione quando la Cassa contatta diret-tamente l’iscritto by-passando il Collegio che ha istruito e trasmesso la documentazione.Tutto ciò, oltre a richiedere un considerevole dispendio di tempo ed energie per tutti gli interessati, provoca danni economici agli iscritti visto che le penalizzanti innovazioni giuridiche fanno decorrere la pen-sione dalla regolarità contributiva anziché dalla data di inoltro della domanda. Se dalle verifiche com-

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piute dai funzionari della Cassa sull’istanza trasmessa, emerge un’irregolarità contributiva, la stessa dovrebbe essere segnalata al Collegio per consentire all’iscritto di regolarizzare tempestivamente la propria posizione evitando così i sopra citati danni economici. Le pratiche trasmesse dal Collegio devono essere riscontrate per iscritto entro tempi stretti (massimo un mese), con la precisazione delle integrazioni o versamenti contri-butivi eventualmente necessari, concedendo un ulteriore periodo per la loro regolarizzazione, pur mante-nendo valida la data dell’istanza. Solo così è possibile realizzare un sistema relazionale iscritto-Collegio – Cassa che abbia una sua reale validità; altrimenti la convenzione è ad esclusivo ausilio dell’ente previ-denziale lasciando Collegi ed iscritti in uno stato di mera sudditanza, senza tutela.Da ultimo va sottolineato che la collaborazione del Collegio sulle questioni previdenziali richiede un congruo preavviso, essendo già le segreterie abbondantemente gravate dai loro compiti istituzionali.Particolarmente significativo l’en-nesimo invio agli iscritti dei nuovi estratti conto assicurativi da verifi-care, che ha determinato un notevole lavoro alla segreteria del Collegio senza adeguato preavviso e con informazioni insufficienti a gestirne il controllo.Sul punto preme evidenziare che non sono stati rettificati dal preposto ufficio ECA estratti per i quali già alcuni anni fa erano stati trasmessi

fogli e documentazione necessaria alla loro regolarizzazione: ciò crea confusione oltre che arrabbiature da parte degli iscritti nei confronti della Cassa;Inoltre non vengono fornite suffi-cienti indicazioni ai Collegi ed agli iscritti in merito alle motivazioni che possono portare alla NON validità di un anno contributivo, specie quando si tratta di casistiche particolari che andrebbero segnalate. Ad esempio, per molti iscritti non vengono rite-nuti validi perché considerati pagati parzialmente, anni quali 1977-1978-1979. – In realtà il pagamento “parziale” dell’iscritto è corretto in quanto ha versato i contributi in qualità di neo-diplomato essendosi iscritto alla Cassa entro 5 anni dal conseguimento del diploma. Tutti questi dati sono già presenti nella procedura informatica della Cassa e potevano essere utilizzati per cor-reggere gli anni in questione. StrumentiIl ritardo con il quale il sistema infor-matico della Cassa viene aggiornato alle novità introdotte dalla norma-tiva, la modifica dei coefficienti per il calcolo del riscatto per gli anni di solidarietà e di praticantato, l’assenza di una procedura per i Collegi del calcolo ipotetico della ricongiunzione nonché l’impossibi-lità di effettuare verifiche e ricerche sulla posizione degli iscritti, (tipo “elenco di tutti i professionisti che presentano irregolarità contribu-tive negli ultimi anni” ecc.), hanno determinato il collasso del servizio al punto che vengono calcolati - tramite la procedura in dotazione

al Collegio - importi di riscatto che nella risposta ufficiale della Cassa risultano poi quadruplicati oppure calcoli inattendibili sulla simulazione pensionistica, ecc.Per quanto sopra segnalato, si deve riscontrare che a fronte di un importante impegno delle Segreterie dei Collegi per fornire assistenza previdenziale, non vi è un adeguato ritorno in termini di soddisfazione alle aspettative degli iscritti. È per-tanto assolutamente indispensabile l’ampliamento degli strumenti di interfaccia nel sistema informativo Cassa-Collegi onde consentire a questi ultimi di operare su dati atten-dibili anche a seguito di intervenuti aggiornamenti da parte della Cassa, quali, la mancata sostituzione degli indici per il calcolo riscatto anni contributivi e le proiezioni dei cal-coli pensioni non corretti per effetto di temporanei aggiornamenti sof-tware Cassa non tempestivamente comunicati ai Collegi).In conclusione, si è cercato ulterior-mente di evidenziare alcune delle problematiche più rilevanti alle quali il nuovo Consiglio di Ammi-nistrazione dovrà fornire adeguate risposte al fine di consentire la proficua collaborazione tra Collegi e Cassa nell’interesse di tutti gli iscritti; diversamente, le Conven-zioni in essere perdono significato perché il sistema non funziona e quindi varrebbe ripristinare il rap-porto diretto iscritto-Cassa.

I DELEGATI CIPAG DI TRENTO E BOLZANOArmando Versini e Gianfranco Morocutti

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Parte secondaLA PRESIDENTE WITTIG: Le scelte siano condivise

Preciso che con questo appello non voglio attaccare chi in passato ha fatto certe scelte ed ha deli-berato certe norme: erano tempi diversi. Sappiamo tutti che si è dovuto affrontare un’eredità molto pesante delle passate gestioni che hanno sperperato tanto denaro. Ci rendiamo anche conto che è ovviamente molto problematico fare delle previsioni in tempi di trasformazione come quelli attuali. E prendiamo anche atto del fatto che ultimamente a livello ammi-nistrativo sono stati fatti grandi passi con l’informatizzazione di tutti gli uffici e dei collegamenti con i Collegi.Vorrei però scuotere Voi, affin-ché si migliori quanto fatto, f inalizzando le nostre scelte, non nascondendoci più dietro regolamenti che non si possono cambiare: sono scelte fatte da NOI geometri, quindi tocca solo a noi modificarle se non sono più attuali. Diamo anche spazio alle nuove generazioni: il momento di iniziare questo cambiamento è arrivato adesso.Scrive sul SOLE 24 Ore Innocenzo Cipolletta: ...“C’è un forte confor-mismo in Italia che ci spinge a non reagire e ad adattarci al pensiero prevalente. C’è la paura di essere

esclusi da un sistema chiuso e fatto di molti interessi incrociati che si sostengono a vicenda e che estromettono chi non s’adegua. C’è paura a confrontarsi con idee diverse. Cosí facendo, il paese regredisce ed il nuovo non emer-gerà mai... Ma il ricambio ...non viene da un forzato svecchiamento delle classi dirigenti, se i giovani non sono che il triste ritratto dei vecchi. Il ricambio avverrà solo se si abbatterà il muro del conformismo nel quale siamo prigionieri... Gusto dell’innova-zione e della trasgressione civile, rottura dei sistemi di protezione sono le formule per uscire dalla palude di conformismo che sta paralizzando vecchi e giovani di questo paese.”Quest’articolo mi ha molto col-pita, constatando anche che sem-pre di più Voi iscritti ci chiedete, a ragione, maggiore correttezza, rispetto e maggiore tutela in virtù di essere i massimi rappresentanti locali della nostra categoria. L’insicurezza „del non sapere“ e la sicurezza della via preferenziale, riservata a Presidenti e Delegati Cassa non sono riusciti finora ad incrinare questo sistema di prote-zione di cui parla Cipoletta. Inoltre anche i molti “interessi incrociati che si sostengono a vicenda e che estromettono chi non s’adegua,” hanno fatto il loro.Tanti di Voi chiedono con insi-stenza che venga rivista innan-zitutto la decisione presa nel 2003, riguardante la forma degli investimenti e cioè l’investimento

“speculativo”. Oggigiorno tutti chiedono un investimento, dove sia almeno garantito il capitale. Quale broker - anche il più quali-ficato - può darci questa garanzia? NESSUNO! La Cassa ha investito il capitale: con il 27% in immobili, con il 23% in azioni, con il 25% in obbliga-zioni e con il 25% nel monetario. Non siamo solo soci fondatori del fondo F2i SGR (fondi italiani per le infrastrutture vedi www.f2isgr.it), ma facciamo anche parte del Consiglio Amministrativo. Lo scopo della Cassa, a mio avviso, non dovrebbe essere quello di condividere battaglie politiche ed economiche per le grandi infra-strutture. Propongo che ogni Delegato Cassa svolga un “praticantato” di almeno due settimane presso gli uffici dei Collegi, ascoltando i dipendenti che devono collaborare con la Cassa per la convenzione stipulata con il nostro Ente. Sarebbe anche da rivedere sia il sistema delle elezioni per i Dele-gati Cassa (oggigiorno non è più accettabile che 2 liberi professio-nisti ed il Presidente di Collegio debbano trovarsi in Collegio per due giornate intere per assistere alle elezioni), sia il sistema di elezione del Consiglio d’Ammini-strazione (questi posti dovrebbero essere occupati dalle nostre teste più qualificate ed eletti con un sistema veramente democratico!), nonchè il sistema delle riunioni dei Comitati dei Delegati Cassa (dovrebbe pure bastare un Dele-

da Bolzanovon Bozen

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gato Cassa per ogni Collegio!), che costano cifre elevatissime.Tanti Delegati Cassa, non cono-scendo tutte le implicazioni colle-gate alle delibere che vengono da loro avvallate durante i Comitati, non si rendono conto della loro grandissima co-responsabilità dell’attuale situazione.Per tutti gli interessati sono elen-cate, nell’informativa allegata, alcune delle norme più restrittive che furono introdotte dal 2003.Sono sicura che tutti insieme possiamo arrivare ad un rinnova-mento necessario, partendo con piccoli passi. Chiedo che il nostro futuro venga gestito in modo più rispettoso sul piano umano, quindi più rispettoso nei confronti di ogni singolo iscritto. Chi è interessato a sostenere quest’appello è pregato di parte-cipare agli incontri di vallate che saranno fatti in settembre. La partecipazione consentirà di esprimere il Vostro pensiero e quindi poter stilare alla fine un comune verbale, oppure inviare tramite e-mail il Vostro pensiero ([email protected]) per dare più peso alle ini-ziative del nostro Delegato Cassa a Roma.

Ci vuole la pressione della base.

da Bolzanovon Bozen

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Zweiter Teil Präsidentin Wittig:

MEHR MITSPRACHERECHT GEFORDERT

Ich erlaube mir, Euch einen Aufruf bezüglich Pensionskasse zukom-men zu lassen, der nicht als Angriff auf die bisherigen, in der Ver-gangenheit gefassten Beschlüsse zu verstehen ist - es waren wohl andere Zeiten.In den letzten Jahren wurden auch sehr große Fortschritte hinsichtlich der Informatisierung der Pensions-kasse und Kollegien erzielt, sodass wir heute bessere Möglichkeiten haben, Euch beizustehen; ich bin mir auch bewusst, dass Vieles wohl auf frühere “Sünden” zurückzufüh-ren ist, und dass es sehr schwierig ist, zum jetzigen Zeitpunkt Progno-sen zu erstellen; Allein aber die Tatsache, daß das Kapital der Kasse zu 27% in Immobilien, 23% in Aktien, 25% in Obbligationen und 25% in Geldmarktfonds angelegt ist, wir außerdem Gründungsmitglied vom “fondo 2i SGR” (fondi ita-liani per le infrastrutture siehe www.f2isgr.it) sind und dort auch im Verwaltungsrat sitzen (solche Verflechtungen sollten nicht das Ziel unserer Finanzpolitik sein!) und die weitere Tatsache, dass von unserer Kasse ein Rekurs gegen die von der Verfassung garantierte Totalisierung gemacht wurde, hat

mich sehr bedenklich gestimmt. Ich möchte Euch um Eure Mithilfe bitten, da ich festgestellt habe, dass gesteuerte Information und teilweise Unwissenheit es mir nicht erlauben, Gehör zu finden. In den letzten Jahren wurden Bestim-mungen eingeführt, die sehr zum Nachteil von uns Eingeschriebenen sind.In der Anlage werden für die Inter-essierten verschiedenste dieser Bestimmungen aufgezeigt. Im ita-lienischen Aufruf zitiere ich auch einen Artikel vom “Sole 24 Ore”, der sehr zutreffend die aktuelle Situation beschreibt.Ich finde, es wäre an der Zeit - auch in Anbetracht, dass sich weltpo-litisch letzthin viel geändert hat - durch massive Stellungnahmen den Delegierten in Rom zu vermitteln, dass Personen mit Mut zur Kritik und Mut, Probleme wirklich anzu-gehen und dabei innovative Wege einzuschlagen, Gehör finden müs-sen. Hier muss einfach aufgerüttelt werden!Es kann nicht mehr geduldet wer-den, dass alle dafür büßen müssen, nur weil ein Teil der Eingeschriebe-nen nicht zahlt (oder zahlen kann - auch das ist leider Realität), oder noch schlimmer, weil die “Finan-zierbarkeit” der Pensionskasse nicht mehr vorhanden ist!Ich persönlich schlage vor, dass die Delegierten unbedingt ein minde-stens zweiwöchiges Praktikum in den Kollegien ablegen müssten, da heute lediglich die Mitarbeiter der Kollegien, welche täglich durch die Konvention mit unserer Pensi-

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da Bolzanovon Bozen

onskasse mit den vielen Problemen konfrontiert werden, über die Bestimmungen und über die damit zusammenhängenden Probleme genauestens Bescheid wissen. Ich schlage weiters vor, dass der Wahlmodus für die Delegierten-wahl abgeändert werden sollte, da zur Zeit 2 Freiberufler und der Präsident zwei Tage lang im Kol-legium den Wahlvorgang verfolgen müssen. Das ist heutzutage nicht mehr zumutbar.Auch der Wahlmodus für die Wahl des Verwaltungsrates der Pensionskasse müsste überdacht werden: hier sollten unsere klüg-sten Köpfe sitzen, welche demo-kratisch gewählt werden sollten; Zu überdenken wäre auch die Vorgangsweise, mit welcher durch das Komitee der Delegierten jähr-lich im Mai und im November die Stimmen abgeben werden. Viele der Delegierten sind sich gar nicht bewusst, welche Mit-Verantwor-tung sie eigentlich hiermit an der ganzen Situation tragen. Nebenbei kostet diese Vorgangsweise eine Unmenge an Geld, die sicherlich auch schon durch eine Reduzie-rung von einem Delegierten pro Kollegium (zur Zeit sind es 150 Delegierte) teilweise vermindert werden könnte. Unser Mitspracherecht und gleich-zeitig auch unsere Mitverant-wortung müssen wir mit kleinen Schritten geltend machen. Da wir Geometer der Provinz Bozen ja diejenigen sind, welche die höchsten Beiträge von Italien zahlen (siehe letzte Statistik!),

Parte terzaCIÒ CHE NON SAPEVI: Regole oppure persecuzioni?

La pensione di anzianità “art. 3.8: ai fini del riconoscimento della pensione di anzianità risultano utili gli anni per i quali è stato rag-giunto, a partire dal 01.01.2003, un limite di volume affari professio-nale non inferiore a Euro 7.000,00. Detto limite dovrà essere rivalutato ai sensi dell’art. 5 del regolamento sulla contribuzione.”Ogni iscritto libero professionista è obbligato a pagare il minimo di contributo integrativo (nel 2009 è di € 800,00!), quindi per un volume d’affari IVA ben oltre i ca. 7.000,00 euro. Un iscritto, ammalato di cancro, per questioni di fiducia nella vita, non vuole cancellarsi dall’Albo e chiede quindi la pen-sione di invalidità; l’anno prece-dente alla malattia aveva percepito un reddito superiore a € 28.802,80: la pensione che gli spetta (già al 70 %) viene ridotta ulteriormente del 50 % (si segue la norma INPS!). Pensioni di reversibilità erogate dalla Cassa, soggette al regime del cumulo dal 2003 (si segue nuova-mente la norma INPS): se vostra moglie/vostro marito percepisce ad esempio per conto proprio un reddito di € 28.349,00, ci sarà una riduzione del 50 % sul 60 % della pensione dell’iscritto! Rimane il 30 %. L’art. 19 comma 3: precisa che in

haben wir doch auch das Recht, unsere Meinung zu äußern. Ich bin jedenfalls zuversichtlich, dass grundlegende Änderungen möglich sind: man muss nur wollen und sich dafür einsetzen.Ich ersuche Euch deshalb, an den ab September stattfindenden Gebietsversammlungen teilzuneh-men, um Eure Meinung zu äußern und ein abschließendes Protokoll zu unterzeichnen, oder durch ein an mich gerichtetes E-Mail ([email protected]) - möglichst in italienischer Spra-che - Eure Meinung zu äußern, um unserem Delegierten in Rom den entsprechenden Rückhalt gewähr-leisten zu können.

Es braucht den Druck der Basis.

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caso di decesso prima dell’avve-nuta presentazione di domanda di pensione nessun superstite ha diritto al trattamento di pensione indiretta da parte della Cassa, nel caso sussista un altro trattamento pensionistico. Tantissimi iscritti hanno un’altra previdenza: quindi in caso di decesso prematuro nessun erede ha diritto ad una qualsiasi prestazione, anche nel caso che l’iscritto abbia pagato per oltre 10 anni la contribuzione dovuta. Questo punto è inserito sia nella pensione indiretta, sia nella pensione d’invalidità che in quella d’inabilità. La restituzione dei contributi è stata abolita la restituzione dei contributi versati!Debiti pendentiL’interpretazione restrittiva dell’art. 50 tramite delibera della giunta esecutiva nel 2006, quindi di volontà politica interna, dice “.... per i debiti pendenti alla data del 31.12.2003 l’importo da non recuperare da parte della Cassa di 25,00 Euro non era da con-siderarsi anno per anno (come pensato originariamente n.d.r.), ma complessivamente sull’intera vita assicurativa dell’iscritto”, con la conseguenza che per importi anche minimi mai sistemati (e in gran parte non per colpa dell’iscritto), l’iscritto dovrebbe pagare la riserva matematica per la validità di que-gli anni ai fini della sua pensione. Riserva matematica vuol dire, dover pagare cifre altissime.Sanzioni e maggiorazioni Anche se ultimamente un po’

ridotte difficilmente permettono a chi vive già momenti particolari, di venirne fuori. P.es. chi fa una rettifica spontanea degli importi evidenziati nei modelli 17, sia di reddito professionale che di volume d’affari IVA, o per un errore da parte del commercialista oppure per un’altra svista, viene comunque sanzionato, anche se dopo la retti-fica non cambia neanche l’importo da versare. TotalizzazioneLa Cassa Geometri ha fatto un ricorso contro la totalizzazione, totalizzazione che è un nostro diritto tutelato dalla Costituzione. Nel maggio del 2008 il Comitato dei Delegati ha votato a favore della proposta, affinché tutti gli iscritti all’Albo, anche chi era iscritto con la posizione di solo iscritto Albo (“IA” - cioè chi non svolge la libera professione in quanto dipendente), avrebbero dovuto obbligatoriamente iscriversi alla Cassa, nonostante nel regolamento ci fossero alcune norme assoluta-mente penalizzanti. Alla fine questa delibera non è stata approvata dal Ministero. Iscrizione dipendenti pubbliciViene discusso adesso sulla pro-posta d’iscrizione dei Dipendenti Pubblici, sempre nell’ottica di un’iscrizione obbligatoria alla Cassa, sapendo però, che in caso di decesso prematuro dell’iscritto, la Cassa non deve pagare e gli eredi non hanno alcun diritto per una qualsiasi prestazione.Continuamente sono stati ritoccati i coefficienti nel programma per

il calcolo del riscatto e/o riserva matematica.Irregolarità contributivaNell’informativa del 02/04/2008 Prot. n. 32/SDG della Direzione Generale della Cassa ci sono delle nuove applicazioni di modifiche regolamentari e di procedura di archiviazione delle domande di pensione in presenza di irregolarità contributive che incidono sulla maturazione del diritto a pensione e quindi anche ai fini della decor-renza della stessa, in deroga alle leggi vigenti. Decorrenza della pensioneSembra inoltre che sia stato pure eliminato l’art. 32 “per motivi di procedura”: pagamento dei con-tributi dovuti dai pensionandi: “l’iscritto alla Cassa, congiunta-mente alla domanda di trattamento previdenziale pensionistico, può chiedere, qualora non siano già stati compilati i ruoli, che l’intera contribuzione dovuta, relativa all’anno in corso ed all’anno precedente, sia interamente tratte-nuta dai ratei della pensione che andranno a maturare.” (quindi un articolo a favore degli pensionandi). L’eliminazione di quest’articolo porta a delle assurdità: l’iscritto deve chiedere un mutuo alla Banca di Sondrio, così potrà prima pagare i debiti. ….e se non riesce a farlo entro un certo limite di tempo, la domanda di pensione viene archiviata e si perde il diritto alla decorrenza, stabilita dalla legge. La decorrenza della pensione di vecchiaia (quindi quando sono già maturati i requisiti sia dei 65 anni

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di età che degli attuali 32 anni con-tributivi oppure quella transitoria con 30 anni contributivi) nel caso di totalizzazione non è più legata al compimento del 65° anno di età, ma la decorrenza parte un mese dopo l’arrivo della domanda negli uffici della Cassa. Questo particolare non è specificato nel regolamento. Con l’introduzione del nuovo estratto conto ed il termine per la convalida dello stesso da parte degli iscritti entro brevissimo tempo, con le tantissime situazioni ancora da sistemare prima della convalida ed il programma di gestione ancora da perfezionare, è stata creata un’ul-teriore situazione insostenibile nei Collegi che si riversa anche sul personale della stessa Cassa. Per un euro salta la pensioneAttenzione: ai fini della validità dell’anno contributivo dal 2008 viene accettato solamente una dif-ferenza di UN EURO!Dialogare con EquitaliaLa Cassa ha passato ad Enti esterni (!) la gestione ad esempio delle car-telle esattoriali e delle rateizzazioni: quindi non ci sono più persone che possono essere contattate all’in-terno della struttura della Cassa, nessuno ha più la responsabilità. È stato passato tutto a EQUITALIA, la quale pignora… e …non succede solamente quello: oltre a chiedere ulteriori aggi di riscossione - quindi ulteriormente penalizzando chi già si trova in difficoltà - Equitalia non è in grado di seguire il meccanismo adottato dalla Cassa e per ogni iscritto in tale situazione il Collegio deve quindi ricontattare gli uffici

della Cassa per poter sistemare i pagamenti. Già prima l’iter era difficoltoso, adesso è diventato praticamente impossibile.Le cause contro la CassaSe un iscritto, ritenendo di aver ragione con certe interpretazioni relative al volume d’affari IVA, fatte dal proprio commercialista - ovviamente in netto contrasto con l’interpretazione da parte della Cassa - tenta di avviare una causa contro la Cassa, gli avvocati della Cassa - a voce - comunicano all’avvocato dell’iscritto che hanno disposizioni di non trattare nessun punto, di non fare nessun accordo, ma di procedere fino in Cassazione per avere piena vittoria ed anche per non creare dei precedenti e met-tono nella memoria di costituzione pure …“integra anche gli estremi di dolo” … (!)…, quando trattasi di diverse interpretazioni.

Specialmente in periodi, nei quali devono essere seguite nuove nor-mative con termini da rispettare ed i relativi programmi informatici della Cassa non funzionano ancora, le segreterie dei Collegi vivono nella totale incertezza e non sono in grado di dar delle informazioni certe.Questo succede purtroppo già da un paio di anni, in quanto il Comitato dei Delegati a novembre approva nuove norme e/o regolamenti con decorrenza già dal 01 gennaio successivo! Chi conosce i database della Cassa sa perfettamente che è assoluta-mente impossibile, aggiornare dei programmi informatici con un solo mese (dicembre) a disposizione. Di solito appena in giugno dell’anno successivo si possono raggiungere i primi risultati soddisfacenti.

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Dal Collegio di Trento

Comunicazione annuale alla Cassa (mod. 17/2009)

Anche quest’anno è stata attivata la procedura per l’invio telematico della comunicazione obbligatoria dei redditi alla Cassa e per il paga-mento delle eventuali eccedenze contributive.NB. Si evidenzia agli iscritti la necessità di recarsi presso la sede del Collegio subito dopo la compi-lazione della dichiarazione dei red-diti e provvedere successivamente al pagamento contributivo.

LA SCADENZA È FISSATA AL 15 SETTEMBRE 2009Di seguito riportiamo un sintetico memorandum degli adempimenti connessi alla presentazione del modello 17/2009:Modulo per la comunicazione - La Cassa rende reperibile sull’apposito sito Internet il modulo per la com-pilazione della comunicazione.Modalità di inoltro della comunica-zione - Ad eccezione delle comuni-cazioni delle società di ingegneria, da inviare alla Cassa a mezzo posta con raccomandata semplice, la tra-smissione della dichiarazione deve essere effettuata obbligatoriamente in via telematica, direttamente o tramite i Collegi.Compilazione ed inoltro della comunicazione on line tramite collegio - L’iscritto che si avvale del Collegio di appartenenza per effettuare l’invio telematico della comunicazione deve presentare alla segreteria del Collegio il modello 17/2009 cartaceo, compilato in ogni sua parte. Il Collegio lo inoltrerà immediata-mente alla CIPAG, provvederà alla

stampa ed alla consegna dei MAV per il pagamento delle eventuali eccedenze dei contributi dovuti e rilascerà ricevuta di spedizione. L’interessato potrà poi recarsi ad effettuare il pagamento del dovuto presso le sedi opportune. Per il corrente anno la Cassa ha previsto la possibilità di rateizzare la sola eccedenza del contributo sogget-tivo in due rate, la prima entro il 15 dicembre 2009 e la seconda entro il 15 febbraio 2010 con l’aggiunta di un’ intresse pari al 6% annuo.Il pagamento in due rate è ammesso solo ove il modello venga trasmesso nel termine di scadenza unitamente al pagamento del contributo inte-grativo. Si evidenzia che la presentazione del modello alla segreteria del Col-

legio è disgiunta dall’effettuazione del pagamento delle eventuali eccedenze e pertanto la comuni-cazione reddituale alla Cassa può essere effettuata non appena com-pilata la propria dichiarazione dei redditi. Si segnala che il Collegio può garantire la trasmissione nel termine previsto, 15 settembre, solo se le comunicazioni perverranno alla segreteria entro il giorno 11 settembre 2009.Si precisa infatti che le comuni-cazioni che il Collegio non fosse in grado di spedire entro il 15 settembre, a causa di sovraffolla-mento delle linee, sono considerate RITARDATE e pertanto SANZIO-NATE!!!

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LEGISLAZIONE E GIURISPRUDENZAGESETZGEBUNG UND RECHTSPRECHUNG

Il fondo patrimoniale è un istituto disciplinato dagli artt. 167 e ss. del Codice Civile e consiste in un insieme di beni immobili, mobili iscritti in pubblici registri e titoli di credito, in esso versati dai coniugi, da uno solo di essi o da un terzo e destinati espressamente a svolgere una funzione ben precisa che è quella di far fronte ai bisogni della famiglia.Ai sensi dell’art. 168 c.c. la pro-prietà dei beni assegnati al fondo da chichessia, spetta ad entrambi i coniugi, salvo che sia diversamente stabilito nell’atto di costituzione. Il fondo patrimoniale, per questa sua destinazione speciale ai bisogni della famiglia, comporta un regime di parziale inaggredibilità dei beni in esso destinati (ai sensi dell’art. 170 c.c.) e di parziale inalienabilità degli stessi (ai sensi dell’art. 169 c.c.): vengono cioè sottratti alla normale circolazione ed aggredibilità da parte dell’esterno.La natura giuridica del fondo patri-moniale è tuttora controversa. La

prevalente dottrina ritiene che il negozio costitutivo del fondo sia un negozio tipico con causa propria. La causa attributiva del negozio secondo alcuni ha natura liberale o comunque gratuita, mentre altri autori hanno sviluppato il concetto di negozio solutorio in adempimento dell’ob-bligo naturale di mantenimento. Altri ancora ammettono la possibilità che il momento attributivo dei beni abbia causa onerosa.Le conseguenze di queste imposta-zioni teoriche sono importantissime, perchè determinano o meno l’appli-cabilità delle norme previste per gli atti di donazione e per le liberalità in genere e per l’applicabilità ad azione revocatoria del fondo stesso, quando lo stesso fosse stato costituito in frode ai creditori.La dottrina prevalente considera il concetto di famiglia destinataria del fondo patrimoniale nel senso stretto del termine e cioè solo coniugi e figli, comprendendo al più i minori verso i quali vi sia un obbligo di mantenimento (ad esempio perchè in affidamento temporaneo) ed i figli naturali o di primo letto ed altri parenti stretti se vi è con questi una situazione di convivenza.I bisogni della famiglia che il fondo tende a soddisfare sono i più ampi e vanno parametrati al tenore di vita che i coniugi hanno in concreto voluto attuare. Il fondo patrimoniale può essere costituito dai coniugi o uno solo di essi in costanza di matrimonio, per atto pubblico, o ad opera di un terzo anche mediante testamento, mentre è ancora incerta è la possibilità di

creazione di un fondo patrimoniale tra conviventi more uxorio. Trattandosi di atto pubblico, se istitu-ito inter vivos il fondo patrimoniale dovrà essere necessariamente costi-tuito da un notaio a pena di nullità, considerando poi che la dottrina maggioritaria considera il fondo patrimoniale una convenzione matri-moniale, la costituzione dello stesso dovrà avvenire alla presenza di due testimoni. Quanto all’attribuzione di beni dopo la costituzione del fondo si ritiene che questi siano normali atti di trasferimento caratterizzati sola-mente dalla particolare destinazione dei beni e che quindi non siano da farsi per atto pubblico (tranne se si tratti di donazioni al fondo o di attri-buzioni di atti immobiliari), ma stante le incertezze dottrinali e giurispru-denziali in materia la prassi attuale vuole che oggi qualsiasi attribuzione al fondo avvenga per atto pubblico, anche tenuto conto del nostro regime Tavolare. Il fondo patrimoniale è soggetto ad una doppia pubblicità, l’annota-zione della convenzione a margine dell’atto di matrimonio della data del contratto, del notaio rogante e delle generalità dei contraenti (Cass. 8 ottobre 2008 n. 24798) e nell’ipotesi di beni immobili o mobili registrati trascrizione dell’atto che ha costituito il fondo, mentre per i titoli di credito è prevista la pubblicità mediante l’an-notazione dei vincoli sui titoli stessi o in altro modo idoneo.Secondo un orientamento più rigo-roso l’attribuzione al fondo patrimo-niale di un immobile è soggetta alla previsione degli artt. 17 e 40 l.477

Il fondo patrimoniale: questo sconosciuto!

di avv. Massimiliano Debiasi

Vediamo in questo numero di affrontare un tema misco-nosciuto ai più e spesso oggetto di fraintendimenti ed interpretazioni balzane: il fondo patrimoniale.

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del 1985 e dunque non è rogabile dal notaio in mancanza delle certifi-cazioni e dell’allegazione urbanistica prevista.Una volta conferiti al fondo patri-moniale, l’amministrazione dei beni costituenti il fondo patrimoniale spetta ad entrambi i coniugi secondo le disposizioni sulla comunione legale, per gli atti di straordinaria amministrazione è così necessario il consenso di entrambi i coniugi e ex art. 169 c.c. anche del giudice tutelare se vi sono figli minori.Il fondo patrimoniale cessa a norma dell’art. 171 c.c. a seguito dell’an-nullamento del matrimonio o della scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio, ma non a causa della separazione dei beni o della separazione personale dei coniugi o del fallimento di uno di essi.Inoltre i coniugi possono sciogliere il fondo mediante una convenzione che revochi lo stesso.In ogni caso in presenza di figli minori il fondo dura comunque fino al compimento della maggiore età degli stessi, anche in presenza di una delle cause di scioglimento sopra citate ed inoltre il giudice può sempre attribuire in godimento o in proprietà ai figli minori un bene attribuito al fondo.Il fondo patrimoniale si considera patrimonio separato da quello dei coniugi in quanto pur continuando ad appartenere agli stessi soggetti (i coniugi) è espressamente sottratto dalla sfera di competenza autonoma di questi e destinato ad uno scopo preciso e quindi sottoposto a deter-

minati vincoli, mentre non si può dire che il fondo patrimoniale appartenga alla famiglia perché questa non ha alcuna soggettività giuridica, come il condominio (Cass. sez. Trib. 6 giugno 2002).La separazione di parte del patrimo-nio, e quindi la sottrazione dei beni in esso conferiti al principio secondo cui il debitore risponde dell’inadem-pimento delle sue obbligazioni con tutti i suoi beni (art. 2740 c.c.) ha come conseguenza principale quella di modificare il regime della garanzia nei confronti dei creditori del sin-golo coniuge o conferente per scopi diversi ai bisogni della famiglia. I beni del fondo infatti non possono essere esecutati -pignorati- per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per bisogni estranei alla famiglia, “tali intesi, peraltro, non in senso restrittivo, come riferentesi, cioè, alla necessità di soddisfare l'indispensabile per l'esistenza della famiglia, bensì nel senso di ricom-prendere in detti bisogni anche quelle esigenze volte al pieno mantenimento ed all'armonico sviluppo della fami-glia, nonché al potenziamento della sua capacità lavorativa, restando escluse solo le esigenze voluttuarie o caratterizzate da intenti meramente speculativi” (Tribunale Salerno 30 settembre 2008).Ecco perché per molti amministratori ed imprenditori “d’arrembaggio” il Fondo Patrimoniale, al di là del suo nobile scopo, serve sovente quale mera “cassaforte” di famiglia, mentre invece incombe spesso la revocatoria.Ed infatti avendo il fondo patrimo-

niale natura gratuita, almeno per la maggior parte della dottrina, il creditore di uno dei coniugi può proporre azione revocatoria verso il fondo, cioè può chiedere che sia dichiarata inefficace nei suoi confronti la costituzione del fondo patrimoniale quando ricorrano le condizioni di cui al n. 1 dell'art. 2901 c.c. (“Il creditore, anche se il credito è soggetto a condizione o a termine, può domandare che siano dichiarati inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione del patrimonio coi quali il debitore rechi pregiudizio alle sue ragioni, quando concorrono le seguenti condizioni:1) che il debitore conoscesse il pregiudizio che l'atto arrecava alle ragioni del creditore o, trattandosi di atto anteriore al sorgere del credito, l'atto fosse dolo-samente preordinato al fine di pre-giudicarne il soddisfacimento” [...]). Pertanto, qualora successivamente al sorgere del credito il debitore abbia costituito i suoi beni in fondo patrimoniale, un tale atto, a titolo gratuito, è suscettibile di revocatoria, ex art. 2901 c.c., perché modifica la situazione patrimoniale del debitore, in pregiudizio del creditore, il quale non può agire esecutivamente su tali beni per crediti estranei ai bisogni della famiglia e sussistono, pertanto, tutti i presupposti tipici della azione revocatoria ordinaria (il credito dell'attore in revocatoria, l'eventus e la scientia damni).(Cass. 7 luglio 2007 n. 15310).Ogni altra informazione fiscale, tavolare e formale va direttamente richiesta in sede notarile.

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