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Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS n. 6 VICENZA Dipartimento di Prevenzione SERVIZIO DI PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE P R O M O Z I O N E d e l l a S A L U T E PROGETTI per la SCUOLA anno scolastico 2016 - 2017 ALIMENTAZIONE L DIPENDENZE ALTRI PROGETTI AFFETTIVITÀ SESSUALITÀ ATTIVITÀ FISICA

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Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto

AZIENDA ULSS n. 6 VICENZA

Dipartimento di Prevenzione

SERVIZIO DI PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE

P R O M O Z I O N E d e l l a S A L U T E

PROGETTI per la SCUOLAanno scolastico 2016 - 2017

ALIMENTAZIONE

LDIPENDENZE

ALTRI PROGETTIAFFETTIVITÀSESSUALITÀ

ATTIVITÀ FISICA

A cura:Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute Ulss 6, “Vicenza” (S.P.E.S.)

Via IV Novembre, 46 - 36100 Vicenza (VI)

Responsabile: Dr.ssa Paola Colussi

Referente: Dott.ssa Blanca Ojeda MontesTelefono: 04448/752335

Segreteria: Maria Luisa GiacomelloTelefono: 0444/752331Fax: 0444/752287e-mail: [email protected]

Progetto ed editing grafico a cura di Dott.ssa Valentina Ferro

Revisione giugno 2016

INDICE

Presentazione del Direttore Generale dell'U.L.SS. pagina 1

Presentazione dei progetti pagina 2

Modalità per aderire ai progetti pagina 3

PROGETTI RIGUARDANTI I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI PER LA SALUTE:

ALTRI PROGETTI:

ALLEGATI:

BROCHURE: LABORATORI REGIONALI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE pg. 99-100SERVIZI PROMOTORI pg. 103

ALIMENTAZIONEAlimenti tra scienza e coscienza pagina 7 Il mare … un immenso e ricco prato azzurro pagina 9La dieta mediterranea pagina 11Leggimi e ti dirò chi sono pagina 13Rischi alimentari pagina 16

ATTIVITÀ FISICAEccomi qui pagina 18Prevenzione e Doping pagina 21Tutti in movimento! pagina 23

DIPENDENZE Ap & Ap – Appigli e Appartenenze pagina 27C'era una volta pagina 31Diario della salute pagina 34L'azione educativa è sempre un'azione collettiva pagina 37Meno alcol più gusto pagina 43Scuola D+ pagina 47Sfumiamo i dubbi pagina 50Siamo … sicuri? pagina 53Smoke Free Class Competition pagina 56

AFFETTIVITÀ - SESSUALITÀAffettivaMente pagina 58Prevenzione dell'AIDS e delle MST pagina 61

Affy fiutapericolo (sicurezza) pagina 65Clik fa clak (sicurezza) pagina 67Nati per leggere: un nido di libri (GenitoriPiù) pagina 69I-denti-kit (salute dentale) pagina 71Sorridi! (salute dentale) pagina 73Farmaci a scuola (contrasto delle disuguaglianze) pagina 75Prevenzione della chetoacidosi diabetica (contrasto delle disuguaglianze) pagina 77Il Primo Soccorso nelle scuole (sicurezza) pagina 79Vendi cara la pelle (prevenzione delle malattie trasmissibili) pagina 81Un mondo di animali amici (zooantropologia) pagina 83Qua la zampa! (zooantropologia) pagina 85La bioetica a scuola (bioetica) pagina 88@two! Salute! (sanità digitale) pagina 90

Scheda di adesione pagina 95Scheda di segnalazione pagina 96

L

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PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELL'U.L.SS 6 “VICENZA

Presento con piacere questo volume che contiene i progetti che il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) propone alle scuole sulla scorta dell'intesa raggiunta tra le Aziende ULSS della Provincia di Vicenza e l'Ufficio Scolastico Territoriale Vicenza.

L'offerta formativa, ampia ed articolata, è stata realizzata grazie alla collaborazione dei Servizi dell'Azienda impegnati nell'attuazione di interventi di prevenzione e di promozione della salute anche nel contesto scolastico.

La finalità dei progetti è di ridurre l'esposizione ai principali fattori di rischio per la salute in queste fasi del ciclo della vita, bambini e adolescenti, con l'intento finale di ridurre la mortalità precoce e le disabilità indotte dalle malattie cronico degenerative.

In particolare, vengono affrontate le quattro tematiche principali del “Programma Guadagnare Salute” l'alimentazione scorretta, la sedentarietà, il fumo, l'alcol ed altre tematiche connesse all'età dei ragazzi e di interesse per il mondo della scuola.

Seguendo le indicazioni dei nuovi Piani Sanitari Regionale ed Aziendale, le

risorse disponibili sono state orientate ai problemi prioritari di salute adottando metodologie di intervento validate dall'Organizzazione Mondiale delle sanità per produrre cambiamenti positivi e far adottare stili di vita sani.

Partendo da questi presupposti, la speranza e l'augurio di un lavoro proficuo possono diventare facilmente realtà.

IL DIRETTORE GENERALE

Giovanni Pavesi

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Presentazione dei progetti

Presentiamo le iniziative di promozione della salute rivolte alle scuole presenti nel territorio dell'Ulss 6, sulla base del Protocollo d'Intesa siglato con l'Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza e del programma Ministeriale “Guadagnare Salute”, finalizzati a diffondere una cultura condivisa basata su scelte di vita salutari.

Gli interventi sono volti a dare strumenti per costruire consapevolezza per la gestione ed il controllo sulla propria salute, attraverso la promozione di “stili di vita” positivi e responsabili ed alla creazione di ambienti favorevoli alla salute. Le evidenze scientifiche in ambito di promozione della salute evidenziano che un approccio scolastico globale ha maggiori possibilità di efficacia rispetto a quello tematico poiché affronta le questioni all'interno di un unico quadro d'insieme calato nei processi educativi – formativi; combina interventi in aula e sugli ambienti; intreccia cambiamento individuale e trasformazione sociale secondo criteri di equità, inclusione e partecipazione (OMS 2010).

La salute all’interno della completa dimensione di benessere è un aspetto che influenza anche il successo formativo degli studenti. È importante pertanto che, all'interno dell'autonomia riservata alle Istituzioni scolastiche, trovino posto rilevante le iniziative di promozione della salute nell’iter curriculare.

In tale direzione si colloca l'offerta progettuale per l'anno scolastico 2016/17 che propone interventi sperimentati negli scorsi anni e rilancia, in modo particolare, le pratiche volte allo sviluppo di competenze trasversali per la salute (life skills) e le tematiche prioritarie di “Guadagnare Salute”, finalizzate a prevenire ed a contrastare i quattro principali fattori di rischio modificabili (fumo, alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica).

Investire nella prevenzione e nel controllo delle malattie croniche per migliorare la qualità di vita e del benessere degli individui e della società in generale, è l'idea di fondo che sta alla base della impostazione data ai progetti costruiti in modo da renderli il più possibile funzionali per facilitare l'informazione e la fruizione delle iniziative alle scuole.

Con l'occasione, auguriamo a tutti un proficuo lavoro.

Il Direttore SanitarioDr.ssa Simona Aurelia Bellometti

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MODALITÀ PER ADERIRE AI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE

Per aderire ai progetti è necessario compilare la “scheda di adesione” allegata ed inviarla al Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) tramite fax allo 0444/752287 o e-mail a [email protected]

Il termine per inoltrare la “scheda di adesione” è il 15 Ottobre 2016(a meno che all'interno del singolo progetto non venga indicata una data precedente o comunque diversa da questa sopra indicata).

I progetti possono essere consultati ai seguenti indirizzi web www.ulssvicenza.it/nodo.php/2087www.istruzionevicenza.itwww.comune.vicenza.it/servizi/poft/poft.php

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PROGETTI RIGUARDANTI I PRINCIPALI

FATTORI DI RISCHIO

MODIFICABILI PER LA SALUTE

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ALIMENTAZIONE

Titolo del progetto:

“ALIMENTI TRA SCIENZA E COSCIENZA: OCCHIO ALL'ETICHETTA”

Linea di intervento

Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18)

Servizio promotore

Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale

Referente di progetto

Dott. Stefano Ferrarini

Descrizione del problema e analisi di contesto

Quando facciamo la spesa ci affidiamo ai sensi, al portafoglio o al buon senso? Chi si affida al buon

senso non può dimenticare quel famoso detto cinese che recita: “siamo ciò che mangiamo”. E ciò

che mangiamo è riportato sulle etichette alimentari! A volte in modo chiaro ed esauriente, a volte

con indicazioni sommarie e poco chiare. In realtà, alcune informazioni sono facoltative o

complementari mentre altre sono obbligatorie e regolamentate per legge, come ad esempio il

termine minimo di conservazione o la data di scadenza. Quante volte acquistiamo per poi buttare

il cibo, perché non sappiamo valutare l'alimento acquistato! Lo spreco alimentare ha assunto

negli ultimi anni rilevanza non solo economica ma anche culturale, rappresentando un problema

etico e di sostenibilità del nostro futuro. Le aziende produttrici predispongono strategie e

tecnologie per la riduzione delle eccedenze e dello spreco nella filiera alimentare, anche il

consumatore ha il dovere etico di contribuire alla riduzione dello spreco nell'ambito domestico.

Vedremo anche come si può attuare e con quali strumenti possiamo difenderci dalla forzatura

mediatica nell'acquisto del prodotto cosiddetto di “marca”. Parleremo di insetti edibili che stanno

attirando l'attenzione di molti consumatori sul web. Cercheremo perciò di dare una risposta a

queste e ad altre domande. Il mondo sta cambiando e il cibo?

Beneficiari

Studenti di II, III e IV superiore, genitori, personale docente e non.

Obiettivi generali

Ÿ favorire la conoscenza reale degli alimenti in particolare quelli di origine animale per capire

meglio cosa stiamo mangiando e le influenze di questi alimenti sulla salute del consumatore.

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Obiettivi specifici A fine 2014 è diventato applicativo un Regolamento Europeo che disciplina l'etichettatura dei prodotti alimentari, che tiene conto delle esigenze espresse dalle diverse parti interessate ed in particolare dai consumatori. L'obiettivo principale del progetto, modulando gli interventi in relazione ai beneficiari, è di far conoscere l'alimento attraverso l'analisi dell'etichetta prima ancora che con i sensi.

Articolazione del progetto

L'intervento ha una durata di circa due ore così suddivise:

-15 minuti introduttivi

-30 minuti di lavoro di gruppo

-30 minuti di spiegazione dell'argomento

-30 minuti test

-15 di risposta ad un questionario.

Risorse impiegate

Personale del Servizio Igiene degli alimenti di Origine Animale

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazione

Il progetto viene attivato con inizio mese di febbraio 2016 e si esaurisce il giorno 12 maggio 2017.

Al termine dell'incontro sarà somministrato un breve questionario per valutare la corretta

comprensione delle informazioni ed il gradimento dell'evento.

Piano costi

I costi del corso base sono a carico dell'Ulss 6.

Eventuali richieste di approfondimento con la presentazione e assaggio di prodotti alimentari

considerati “salutistici”, necessita di una modifica del programma e un contributo di 40 € per

classe.

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ALIMENTAZIONE

Titolo del progetto:“IL MARE… UN IMMENSO E RICCO PRATO AZZURRO”

Linea di intervento Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Responsabile e referenti di progettoDott. Gabriele Poli

Descrizione del problema ed analisi di contestoIl nostro mare Adriatico, quello dove molti di noi in estate si recano a trascorrere le vacanze, non è solo un “immenso parco giochi acquatico”, ma molto di più. Nelle sue acque, i pescatori raccolgono nelle loro reti quintali di pesce prelibato, il pesce azzurro: sardine e sgombri, naselli e alici, pesci argentati che paiono azzurri ed in poco tempo giungono sulle nostre tavole, arricchendo l'alimentazione quotidiana di salutari elementi quali i famosi omega 3, importanti per il nostro sviluppo cerebrale e per proteggere cuore e vasi sanguigni.

BeneficiariGli alunni della Scuola Primaria e gli studenti della Scuola Secondaria di I e II grado, i loro genitori ed il personale scolastico docente e non docente.

Obiettivi generaliFavorire la diffusione della cultura della sana alimentazione attraverso la conoscenza del mondo del pesce dal mare alla tavola, scoprendone l'origine, le proprietà e l'importanza che riveste in una sana alimentazione.

Obiettivi specificiŸ sviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la corretta conoscenza del pesce azzurro e del

suo utilizzo quale fattore importante nella prevenzione delle patologie legate a scorretta alimentazione;

Ÿ sensibilizzare i genitori sull'importanza dell'argomento, sviluppare anche in loro la corretta conoscenza del pesce azzurro e del suo utilizzo;

Ÿ predisporre e fornire materiale sull'argomento alla popolazione scolastica e non.

Articolazione del progettoFase 1: presentazione del progetto alle scuole;Fase 2: svolgimento del corso rivolto agli studenti (durata 2 ore); eventuale corso per insegnanti e genitori, su richiesta (durata 2 ore);Fase 3: verifica dell'apprendimento tramite pre e post test;Fase 4: elaborazione dei dati e restituzione agli interessati.

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Risorse impiegatePersonale del Servizio Igiene degli alimenti di Origine Animale.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazione All'inizio ed alla fine del corso viene somministrato un breve questionario per valutare le conoscenze e gli apprendimenti acquisiti.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Presentazione del progetto alle

scuole

N. di richieste pervenute dalle scuole/totale

scuole Ulss 6 di “Vicenza”

Fase 2

Corsi agli studenti, genitori ed

insegnati

N. corsi attivati/totale delle richieste

Fase 3

Verifica dell’apprendimento tramite

questionari

Percentuale di alunni che superano il test di

verifica

Fase 4

Elaborazione dei dati

Produzione cdi documento

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ALIMENTAZIONE

Titolo del progetto: “LA DIETA MEDITERRANEA… ALLA SCOPERTA DELLA SANA ALIMENTAZIONE”

Linea di intervento Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Responsabile e referenti di progettoResponsabile: Dott. ssa Angiola VanzoReferenti: Giulia Giaretta - Silvia Scremin – Patrizia Pesenti

Descrizione del problema ed analisi di contestoLa “Dieta Mediterranea” è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio culturale immateriale dell'umanità. La Dieta Mediterranea non è una semplice dieta ma rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini, carne e uova, e diversi condimenti e spezie. Numerosi studi hanno dimostrato come questo modello alimentare sia valido, equilibrato, adatto a qualsiasi età ed in grado di diminuire il rischio delle cosiddette malattie del benessere (obesità, diabete, ipertensione, disturbi digestivi) e diversi tipi di tumore sia nella popolazione sana che in quella già malata.Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) promuove la realizzazione di una serie di interventi con gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di I grado. Lo scopo è di fornire conoscenze adeguate per sviluppare programmi didattici finalizzati a formare negli alunni una sufficiente consapevolezza di quella che è la nostra cultura alimentare e la capacità critica per saper scegliere alimenti sani e nutrienti, che incidano positivamente sullo stato di salute.

BeneficiariInsegnanti ed alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I grado dell'Ulss 6 di Vicenza.

Obiettivi generaliPromuovere sani stili di vita, basati sulla dieta mediterranea come modello di corretta alimentazione, in chiave di prevenzione delle malattie legate alla nutrizione.

Obiettivi specificiŸ conoscere quali sono i principi alla base della dieta mediterranea quale modello per una sana

alimentazione;Ÿ migliorare le abitudini alimentari con l'introduzione di alimenti alla base della dieta

mediterranea quali verdura, frutta e cereali anche integrali.

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Articolazione del progettoFase 1: raccolta delle adesioni al progetto;Fase 2: costituzione di un gruppo di lavoro con le scuole aderenti;Fase 3: formazione degli insegnanti (4 ore);Fase 4: gli insegnanti propongono il progetto a ragazzi e genitori;Fase 5: realizzazione del progetto con i ragazzi a scuola;Fase 6: valutazione intermedia da parte del gruppo di lavoro;Fase 7: valutazione del progetto da parte dei ragazzi;Fase 8: comunicazione dei risultati alla scuola e ai genitori;Fase 9: verifica finale dell'intervento da parte del gruppo di lavoro.

Risorse impiegatePersonale Sian: medico, dietista.Materiali: documentazione cartacea, in formato ppt, video.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSono previsti 3 momenti di valutazione del progetto:Ÿ valutazione intermedia con gli insegnanti a metà del percorso;Ÿ valutazione del progetto effettuata dai ragazzi con i loro insegnanti;Ÿ valutazione finale.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

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ALIMENTAZIONE

Titolo del progetto:“LEGGIMI E TI DIRO' CHI SONO… L'ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI”

Linea di intervento Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Responsabile e referenti di progettoResponsabile: Dott.ssa Angiola VanzoReferenti: Giulia Giaretta, Silvia Scremin

Descrizione del problema ed analisi di contestoSecondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i bambini in eccesso ponderale nel mondo

sono 44 milioni. L'impatto dell'obesità e le conseguenti ripercussioni dirette sulla salute

sottolineano come sia prioritario e necessario contrastare tempestivamente tale fenomeno.

L'Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020 dell'Unione Europea si inserisce proprio in

quest'ottica di prevenzione e contrasto. Il sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla SALUTE,

promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM, coordinato dal Centro Nazionale di

Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità e

condotto in collaborazione con tutte le regioni italiane e il Ministero dell'Istruzione,

dell'Università e della Ricerca, dal 2007 costituisce una solida fonte di dati epidemiologici sugli

stili di vita dei bambini della scuola primaria e rappresenta la risposta istituzionale italiana al

bisogno conoscitivo del problema del sovrappeso e dell'obesità nella popolazione infantile. Il dati

preliminari del 2014 hanno evidenziato che i bambini in sovrappeso sono il 20,9% e i bambini

obesi sono il 9,8%, compresi i bambini severamente obesi che da soli sono il 2,2%. Si registrano

prevalenze più alte nelle regioni del sud e del centro. Emerge, inoltre, che l'8% dei bambini salta la

prima colazione, il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e

proteine) e il 52% fa una merenda di metà mattina abbondante. Il 25% dei genitori dichiara che i

propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura e il 41% dichiara che i propri figli

assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. Lo studio HBSC 2006 ha rivelato che i

ragazzi di 11, 13, 15 anni ricorrono a bevande zuccherate almeno una volta al giorno

rispettivamente per il 19,4%, 22% e 22,4%. Entrambi gli studi evidenziano che i maschi includono

nella loro dieta le bevande zuccherate più delle femmine. Rispetto alla scelta dei prodotti

alimentari gli adolescenti si lasciano guidare più dalle dichiarazioni e dai richiami pubblicitari,

diciture come: a basso contenuto di zuccheri, colesterolo, senza grassi…, che dalle tabelle

nutrizionali. L'Unione europea, con il regolamento 1169/2011, entrato in vigore il 13 dicembre

2014, ha apportato miglioramenti alle norme sull'etichettatura dei prodotti alimentari affinché il

consumatore riceva informazioni essenziali, leggibili e comprensibili per effettuare acquisti

consapevoli.

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Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) promuove la realizzazione di una serie di interventi

con gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di I grado. Lo scopo è di fornire conoscenze

adeguate per sviluppare programmi didattici finalizzati a formare negli alunni una sufficiente

capacità critica per saper scegliere alimenti sani e nutrienti, tramite la lettura corretta delle

etichette alimentari.

Beneficiari

Insegnanti ed alunni della Scuola Primaria e Secondaria di I grado.

Obiettivi generali

Prevenzione dell'obesità, con particolare riguardo a quella infantile.

Obiettivi specifici

Ÿ aumentare le conoscenze sulla qualità anche nutrizionale degli alimenti attraverso la lettura

delle etichette;

Ÿ aumentare il senso critico per resistere alle pressioni sociali e compiere scelte consapevoli;

Ÿ migliorare le abitudini alimentari (ridurre il consumo di bevande zuccherate, aumentare il

consumo di merende salutari).

Articolazione del progetto

Fase 1: raccolta delle adesioni dalle scuole interessate;

Fase 2: costituzione di un gruppo di lavoro tra SIAN e scuole aderenti;

Fase 3: formazione degli insegnanti (su etichettatura e messaggi pubblicitari, corretta

alimentazione, sviluppo del senso critico sulla materia) ore 2,30;

Fase 4: realizzazione del progetto con i ragazzi a scuola;

Fase 5: valutazione intermedia da parte del gruppo di lavoro;

Fase 6: verifica dei risultati con i ragazzi;

Fase 7: verifica finale dell'intervento da parte del gruppo di lavoro.

Risorse impiegate

Personale S.I.A.N. (Medico, Dietista).

Indicatori di risultato

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Monitoraggio e valutazioneSono previsti 3 momenti di valutazione del progetto:Ÿ valutazione intermedia tra SIAN ed insegnanti a metà del percorso;Ÿ valutazione del progetto effettuata dai ragazzi con i loro insegnanti;Ÿ valutazione finale tra SIAN ed insegnanti.Saranno valutati parametri qualitativi, come il grado di coinvolgimento dei ragazzi, e parametri quantitativi, come il livello di partecipazione e il miglioramento delle abitudini alimentari rispetto al consumo di bevande zuccherate e merende non adeguate.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

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ALIMENTAZIONE

Titolo del progetto:“RISCHI ALIMENTARI, ECCO DA DOVE VENGONO”

Linea di intervento Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18)

Servizio promotoreServizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale, U.L.SS. 6 “Vicenza”In collaborazione con Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell'Università degli Studi di Padova.

Referenti di progettoDott.ssa Cristiana Penon, Dott.ssa Stefania Balzan (Unipd)

Descrizione del problema ed analisi di contestoQuando andiamo al supermercato pensiamo di sapere quello che compriamo, ma spesso è solo un'illusione. Il carrello della spesa può nascondere sorprese che vengono svelate solo con specifici controlli, com'è successo quando si è scoperto l'utilizzo della carne di cavallo in sostituzione di quella di manzo (solo per citare l'ultimo allarme). Le frodi alimentari non costituiscono, del resto, l'unico rischio che portiamo in tavola: dobbiamo fare i conti anche con contaminazioni microbiologiche e chimiche, con la presenza di batteri, virus e molecole patogeni (ricordate la mucca pazza? E i germogli di soia?) e con intossicazioni alimentari. Nei paesi industrializzati, ogni anno una persona su quattro si ammala per colpa del cibo. Molte ricerche scientifiche ed epidemiologiche segnalano che nel corso degli ultimi trent'anni il tasso di incidenza dei tumori è aumentato del 40% in paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia e la Svezia. Sempre in questo lasso di tempo la progressione delle leucemie e dei tumori cerebrali tra i bambini è stata del l'1% annuo. Come spiegare questa epidemia inquietante, che colpisce soprattutto i paesi “sviluppati”? Emerge da numerosi studi scientifici che la causa principale di questa vera e propria epidemia è di tipo ambientale. In particolare per la presenza di decine di molecole chimiche che hanno invaso il nostro ambito quotidiano e l'alimentazione, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Il progetto ripercorre l'intera catena produttiva del cibo: dall'utilizzo dei pesticidi nei campi fino all'impiego di additivi e plastiche ad uso alimentare nei nostri piatti e mette a nudo il sistema di valutazione e omologazione dei prodotti chimici, attraverso gli esempi emblematici dei pesticidi, dell'aspartame e del bisfenolo A. Per aiutare a comprendere i rischi ed i benefici alimentari verrà prodotta una guida e saranno analizzate le modalità con cui gli studenti interpretano ed usano le informazioni ricevute, al fine di migliorare i messaggi trasmessi, proporre strategie e strumenti per rendere efficace e coerente questo tipo di comunicazione.

BeneficiariGli studenti della Scuola Secondaria di I grado classi II e III ed inoltre genitori e docenti.

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Obiettivi generaliFar conoscere gli elementi fondamentali dei rischi e dei benefici associati agli alimenti e le conseguenze delle scelte alimentari.

Obiettivi specificiSviluppare in almeno il 50% dei ragazzi coinvolti la conoscenza dei rischi e dei benefici associati agli alimenti e delle conseguenze delle scelte alimentari.

Articolazione del progettoSi tratta di un unico incontro della durata di circa 2 ore, con 30 minuti di lavoro in gruppo.Eventuali approfondimenti, su richiesta, prevedono ore aggiuntive.Fase 1: Raccolta delle adesioni dalle scuole interessate.Fase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso.Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento del corso.Fase 4: Valutazione della percezione del rischio sugli studenti coinvolti.

Risorse impiegatePersonale del Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneDopo l'intervento in classe viene somministrato agli alunni un questionario per valutare la loro percezione dei rischi alimentari e il gradimento dell'evento.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Vincolo di progettoLa disponibilità verso le scuole è di massimo 5 interventi: il criterio di accettazione delle domande sarà secondo l'ordine di iscrizione fino al raggiungimento del tetto di disponibilità.

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ATTIVITÀ FISICA

Titolo del progetto:

“ECCOMI QUI! INSIEME VERSO UNA SCUOLA PIU' ABILE”

Linea di intervento

Promozione dell'attività motoria (PPA 2016/18).

Servizio promotore

UO Medicina Fisica e Riabilitazione – US - UGC.

Altà Specialità in Riabilitazione Pediatrica - Ospedale San Bortolo – U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Responsabile di progetto

Dott. ssa Federica Nai Fovino

Descrizione del problema ed analisi di contesto

Gli studi indicano che i bambini con disabilità neuromotoria sono a rischio di bassa partecipazione

nelle attività ordinarie sia a casa che nella comunità. Senza adeguate opportunità di

partecipazione sono incapaci di esplorare il loro potenziale sociale, intellettuale, emozionale,

comunicativo e fisico e hanno una bassa possibilità di crescita come individui. La partecipazione

nelle attività quotidiane è considerata quindi una parte vitale nello sviluppo del bambino in

relazione alla qualità di vita e agli esiti futuri. Quando il piccolo si trova all'appuntamento con la

scuola e con i coetanei all'interno dell'ambiente scolastico si presenta un momento molto

delicato nella vita del bambino e della sua famiglia. Da un lato si apre il mondo nuovo dei coetanei,

della scuola, dell'esterno, dall'altro lato sembra che la scuola “tolga fisioterapia” e quindi

possibilità di miglioramento. Le proposte fatte alla famiglia per consentire la prosecuzione di

quelle attività a valenza riabilitativa anche durante le attività della vita quotidiana, potrebbero

essere trasferite in ambito scolastico, dando così un significato riabilitativo a molte attività svolte

talora anche in maniera inconsapevole. Tenendo presente il Piano di Indirizzo della Riabilitazione,

le Linee Guida Nazionali del Gruppo Paralisi Cerebrali Infantili e riflettendo sulle possibilità che

possiamo dare al bambino per favorire il suo sviluppo, si è pensato di progettare questo percorso

per dare valore all'unità biopsico- sociale del bambino. Questo percorso deve prevedere un

approccio multiprofessionale, coinvolgendo bambino-famiglia-scuola-strutture sanitarie.

Beneficiari

Il progetto è rivolto ai bambini con problemi neuromotori che afferiscono per l'intervento

fisioterapico al Servizio di Riabilitazione dell'ULSS con sede a Noventa Vicentina e che

frequentano la scuola dell'infanzia.

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ObiettivoObiettivo di questo progetto è di organizzare al meglio il percorso del bambino collaborando con le istituzioni scolastiche in maniera strutturata ed organizzata attraverso la creazione di un programma condiviso con la scuola, in cui la figura del riabilitatore si integra con gli altri professionisti. La formazione del personale e dei genitori permetterà una condivisione delle esperienze e favorirà la collaborazione. Questa modalità organizzativa permetterà al bambino l'inserimento in un ambiente di coetanei, la possibilità di continuare a svolgere attività a valenza riabilitativa controllate da esperti, ridurre il numero di accessi al Servizio e quindi una demedicalizzazione delle attività, proseguendo il trattamento a cicli per obiettivi.

Articolazione del progetto

1) Fase Iniziale:Ÿ identificazione dei bambini con problemi neuromotori che frequenteranno la scuola

dell'infanzia per l'anno scolastico 2016/17; presentazione del progetto ai genitori;Ÿ invio di lettera di invito e informativa al Dirigente Scolastico a prendere parte allo studio

sperimentale;Ÿ a inizio anno scolastico, somministrazione del test di sviluppo e dell'ICF CY (Classificazione

Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute);Ÿ organizzazione di una prima riunione informativa-formativa tra il personale identificato dal

Dirigente Scolastico e il personale riabilitativo per la condivisione del progetto. La finalità è lo scambio di informazioni e la verifica dei bisogni del bambino sia nell'ambito degli apprendimenti che nell'ambito sanitario (problematiche specifiche legate alla patologia, eventuali ausili da utilizzare...) e del personale scolastico in termini di suggerimenti sulle attività da svolgere a valenza riabilitativa per favorire l'integrazione e la partecipazione del bambino in classe;

Ÿ stesura condivisa del progetto personalizzato per ogni bambino.

2) Fase intermedia:Ÿ attuazione del progetto verifica in itinere e organizzazione di un secondo incontro, con gli

operatori a un mese dall'inizio delle attività scolastiche, finalizzato a un consolidamento delle attività proposte o ad eventuali modifiche - revisioni in base all'esperienza iniziale. Considerando le necessità e l'evoluzione del bambino ed in stretta collaborazione tra riabilitatore, famiglia e scuola potranno essere apportate le opportune modifiche o integrate nuove attività o accorgimenti per promuovere la partecipazione. Questo potrà essere realizzato tramite l'accesso dell'operatore scolastico al servizio di riabilitazione o dell'operatore sanitario a scuola o tramite l'utilizzo di altri strumenti di comunicazione (mail, telefono, Skipe dove possibile).

3) Fase finale con valutazione dei risultatiA fine anno verranno somministrati dal riabilitatore:Ÿ l'ICF CYŸ un questionario agli operatori sanitari e scolastici coinvolti nel progettoŸ un questionario ai genitori dei bambini coinvolti nel progettoSi prevede inoltre una riunione tra gli operatori scolastici e sanitari per fare un bilancio dell'esperienza e un incontro con i genitori per restituire gli esiti dell'esperienza compiuta. Inoltre, al Dirigente scolastico sarà data restituzione sui risultati del progetto tramite una relazione finale.

20

Risorse impiegatePersonale medico di medicina fisica e riabilitazione esperto in età evolutiva Fisioterapista esperto in età evolutivaPersonale scolastico identificato dal dirigente scolastico

Indicatori di risultatoa) la modificazione dello sviluppo funzionale motorio del bambino misurata tramite l'utilizzo di

un test specifico;b) la modificazione nell'ambito delle attività e della partecipazione misurata tramite l'utilizzo

dell'ICF-CY;c) la percezione, da parte del personale scolastico, del servizio prestato dagli operatori Ulss

misurata tramite la somministrazione di questionario;(Misura dei Processi di cura per i prestatori dei servizi)d) la percezione, da parte dei genitori, della qualità di assistenza ricevuta dall'organizzazione

sanitaria misurata tramite la somministrazione di questionario (misura dei Processi di cura).

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Mesi

09/2016

11/2016

05/2017

06/2017

Attività

Identificazione dei bambini

Somministrazione test

Elaborazione risultati test

Presentazione del progetto ai genitori

Somministrazione questionario ai genitori

Elaborazione risultati questionario

Riunione tra il personale

Verifica in itinere

Somministrazione questionario agli operatori scolastici

Elaborazione risultati questionario

Verifica dei bisogni del bambino

Verifica in itinere

Riunione tra operatori

Stesura del progetto Verifica in itinere Stesura relazione

Test Verifica dei risultati

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ATTIVITÀ FISICA

Titolo del progetto:“PREVENZIONE E DOPING”

Linea di interventoPrevenzione dei comportamenti a rischio negli adolescenti (PPA 2016/18).

Servizi promotoriServizio di Medicina dello Sport, ULSS 6 “Vicenza”.

Responsabile di progettoDott.ssa Laura Brusamolin

Descrizione del problema ed analisi di contestoNegli ultimi anni il fenomeno dell'inquinamento farmacologico e del doping risultano in crescita sia tra gli atleti professionisti che tra gli sportivi amatoriali. In Italia, dati recenti, riportano che circa il 3% degli adolescenti, anche non sportivi, utilizza sostanze che possono essere considerate dopanti.Sono migliaia i giovani che frequentano gli ambienti sportivi e che fanno uso di sostanze considerate dopanti, fornite a volte dagli stessi allenatori o da rivenditori che si appoggiano spesso a medici o farmacisti compiacenti. Ogni anno circa 400mila persone assumono sostanze illegali per migliorare le prestazioni sportive. È importante, quindi, educare tutti, partendo specialmente dai più giovani, al rispetto delle regole e dell'etica sportiva, soprattutto considerando i danni arrecati alla salute e sensibilizzarli rispetto ai rischi relativi all'inquinamento farmacologico e al doping.

BeneficiariGli studenti della Scuola Secondaria di II grado delle classi IV e V, con il coinvolgimento attivo degli insegnanti.

Obiettivi generaliPrevenire i rischi relativi all'inquinamento farmacologico e al doping.

Obiettivi specificiŸ Prevenire il fenomeno del doping attraverso la promozione di stili di vita sani e la

valorizzazione del ruolo sociale ed etico dello sportŸ Mettere a disposizione materiale e documenti inerenti l'argomento.

Articolazione del progettoFase 1: Raccolta adesioni dalle scuole interessateFase 2: Contatto con le istituzioni scolastiche e definizione della data di svolgimento del corso,

che potrà essere a partire da novembre

22

Fase 3: Incontro con le classi e svolgimento della lezione (durata di tre ore circa)Fase 4: Verifica degli apprendimenti (questionario).

Risorse impiegatePersonale medico del Servizio di Medicina dello Sport.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSomministrazione di questionari prima e dopo l'intervento per verifica dell'apprendimento.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1 Raccolta adesioni dalle scuole

interessate

N. di richieste pervenute dalle a scuole/totale

scuole ULSS 6 di Vicenza

Fase 2 Contatto con le istituzioni

scolastiche e definizione delle date

di svolgimento del corso

N. di scuole contattate/totale delle richieste

Fase 3 Realizzazione dei corsi nelle scuole

N. di corsi attivati/totale delle richieste

Fase 4 Verifica dell’apprendimento

(questionario)

Percentuale di alunni che superano il test di

verifica

23

ATTIVITÀ FISICA

Titolo del progetto:“TUTTI IN MOVIMENTO!”

Linea di intervento Promozione dell'attività motoria (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Promozione Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Responsabile e referente di progettoResponsabile: Dott.ssa Paola ColussiReferente: Dott.ssa Luciana Tonin

Descrizione del problema e analisi del contesto“Scuola e salute sono legate in modo indissolubile”, come afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità. La salute e il benessere dei giovani influiscono sulla capacità di avere successo nello studio, così come il successo scolastico genera maggior benessere e salute nell'individuo e nella popolazione (International Union for Health Promotion and Education, 2009).Il ruolo della scuola è fondamentale nell'incidere sugli “stili di vita” e sui comportamenti salutari in quanto rappresenta la principale “agenzia” educativa che può erogare agli studenti informazioni scientificamente corrette ma soprattutto può metterli in grado di riconoscere le pressioni sociali ed i messaggi che suggeriscono modelli comportamentali rischiosi o nocivi, fornendo strumenti per attuare scelte consapevoli. E' risaputo che muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona. Gli studi scientifici che ne confermano gli effetti benefici sono innumerevoli e mettono in luce che l'attività fisica, come si legge anche nella Carta di Toronto, “promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale”. Per attività fisica raccomandata si deve intendere una attività di base di tipo aerobico, protratta nel tempo e di intensità non eccessiva, come camminare a ritmo sostenuto, correre, pedalare o nuotare.

Queste attività:Ÿ potenziano il funzionamento di cuore e polmoni;Ÿ migliorano l'agilità e l'equilibrio aiutando a sviluppare o a rafforzare (nel caso di adulti)

l'apparato osteoarticolare e muscolare;Ÿ concorrono al benessere psicologico, riducendo ansia, depressione e senso di solitudine;Ÿ aiutano a prevenire e a trattare il sovrappeso perché regola l'appetito e aumenta il numero di

calorie bruciate ogni giorno;Ÿ contribuiscono a prevenire malattie cardiovascolari, abbassando i valori della pressione

arteriosa e quelli del colesterolo;Ÿ riducono il rischio di malattie croniche come il diabete e l'osteoporosi;Ÿ diminuiscono il rischio di alcuni tipi di cancro.

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Destinatari

I destinatari degli interventi sono gli insegnanti ed i beneficiari gli studenti.

Obiettivi Generali

Raggiungere i livelli di attività fisica raccomandati dall'Oms, promuovere sani stili di vita e ridurre

le disuguaglianze.

Obiettivi Specifici

Ÿ promuovere attraverso la scuola uno stile di vita sano nei bambini, nei ragazzi e nelle loro

famiglie attraverso attività didattiche, giochi e laboratori;

Ÿ promuovere le pause attive per migliorare il clima in classe, il rilassamento e favorire

l'apprendimento degli alunni;

Ÿ per bambini e ragazzi (5 – 17 anni): praticare almeno 60 minuti al giorno di attività

moderata–vigorosa, includendo almeno 3 volte alla settimana esercizi per la forza che

possono consistere in giochi di movimento o attività sportive. Per gli adulti (18 - 64 anni):

almeno 150 minuti alla settimana di attività moderata o 75 di attività vigorosa (o combinazioni

equivalenti delle due) in sessioni di almeno 10 minuti per volta, con rafforzamento dei

maggiori gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana.

Azioni del progetto

Il progetto si articola in 4 macro azioni che possono essere scelte singolarmente dalle scuole

interessate:

Scuola dell'infanzia, Scuole Primarie, Scuole Secondarie di primo grado

1. Muovimondo: manuale per la didattica interculturale del movimento e degli stili di vita sani

nelle scuole.

Il volume è basato su proposte di Unità Didattiche di Apprendimento (realizzate dai docenti delle

scuole primarie e secondarie di primo grado calandole negli attuali programmi di insegnamento)

trasferibili nelle classi multiculturali ed ha lo scopo di incentivare la promozione degli stili di vita

sani nei bambini stranieri, oltre che in quelli italiani, attraverso attività didattiche, giochi e

laboratori volti a valorizzare l'approccio interculturale, l'attività ludica e l'interdisciplinarietà. Il

Muovimondo prevede un corso di formazione teorico - pratico della durata complessiva di 5 ore

rivolto agli insegnati. La parte pratica sarà svolta in collaborazione con la UISP.

2. Promozione di pause attive in classe: momenti di lezione alternativi mirati alla consapevolezza

del corpo, del proprio stato di attivazione fisiologica e del livello emotivo. Hanno lo scopo di

riattivare la capacità attentiva che diminuisce dopo i primi venti minuti, scaricare le tensioni

muscolari, attivare l'apparato muscolo-scheletrico, ridurre e gestire gli stati d'ansia, aumentare

l'autostima, migliorare il clima di classe e sviluppare l'empatia. Si prevede un corso di formazione

teorico – pratico per gli insegnanti della durata di 2 ore.

25

Scuola dell'infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado, Scuola Secondaria di

secondo grado

3. Promozione dell'utilizzo delle piste ciclopedonali e delle aree verdi. L'intervento si articola

in due momenti. Il primo dedicato agli insegnanti dove verrà presentato il progetto

individuando anche le fasi organizzative per la realizzazione del secondo step, in collaborazione

con associazioni sportive, volontariato e Polizia locale (durata circa 1 ora di incontro). Il

secondo, si concretizzerà con una lezione in classe di educazione stradale e con un successivo

laboratorio all'aperto in parchi attrezzati (durata circa 2 ore per classe). L'obiettivo è di

promuovere la conoscenza e l'utilizzo in sicurezza delle piste ciclopedonali e delle aree verdi

facilmente accessibili sia come occasione di attività didattica sia per aumentare l'attività fisica

negli spostamenti quotidiani in tutta la popolazione.

4. Promozione dei laboratori multimediali per la promozione della salute:

Laboratorio esperienziali MuoverSì (per la scuola primaria): per far scoprire ai bambini e ai

ragazzi varie possibilità di movimento in diversi contesti, sperimentando nuove modalità di

divertirsi favorendo al contempo lo sviluppo fisico e psicologico. I laboratori si basano su diverse

attività di movimento e ludiche che favoriscono il consolidamento degli schemi motori di base.

Si prevede inoltre un incontro formativo con i docenti ed una collaborazione didattica pre e post

uscita proposti alle scuole che parteciperanno. I laboratori si svolgono presso la sede di Villa

Buri, via Bernini Buri 99, Verona. I costi sono a carico delle scuole o dei Comuni (in allegato

brochure).

Laboratorio didattico multimediale “Luoghi per la salute” Ca' Dotta - Sarcedo (per le scuole

superiori): di tipo informatico, scientifico, letterario, immaginativo, musicale e di media

education. Attraverso un'adeguata pluralità di linguaggi, il percorso consente di attivare

strategie di protezione per affrontare le pressioni che possono indurre ad adottare

comportamenti a rischio relativamente ai determinanti di salute definiti dal programma

nazionale “Guadagnare Salute” (alimentazione, attività fisica, fumo e alcool). Le classi

partecipanti possono scegliere un laboratorio a tema che si sviluppa nell'arco della mattinata. I

costi sono a carico delle scuole o dei Comuni (in allegato brochure).

Per tutte le scuole

Fase 1: Presentazione progetto con riunioni informative con ufficio scolastico e dirigenti

scolastici.

Fase 2: Raccolta delle adesioni .

Fase3: Pianificazione del programma assieme agli insegnanti e alle associazioni sportive .

Fase4: Formazione degli insegnanti per quanto riguarda la tematica della sicurezza “Clik fa

Clak”, Muovimondo e le pause attive.

Fase 5: Realizzazione delle attività.

Fase 6: Valutazione finale con questionario per ogni tematica.

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Risorse impiegateAssistente sanitario e amministrativo SPES.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneIncontri in itinere con insegnanti e associazioni sportive coinvolte.Somministrazione di questionario finale.

Piano costiLe attività previste sono a carico dell'U.L.SS. 6 “Vicenza” escluso il trasporto relativamente al punto 4.

Fase 1 Presentazione progetto con riunioni informative

Predisposizione materiale informativo

Fase 2

Raccolta adesioni

N° adesioni

Fase 3

Pianificazione programma con insegnanti e le associazioni sportive

N° incontri

N° partecipanti agli incontri

Fase 4

Realizzazione attività previste (1-

2- 3 -4)

N° attività realizzateN° classi e alunni coinvolti

Fase 5 Valutazione finale con questionario

Alto gradimento e riferita alta applicabilità delle azioni previste dal progetto

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DIPENDENZE

Titolo del progetto:“AP & AP – APPIGLI E APPARTENENZE”

Linea di intervento Prevenzione dei comportamenti a rischio e potenziamento delle abilità sociali (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Territoriale per le Dipendenze (Ser.D.) di Vicenza, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDottori Giovanni Sbalchiero, Paola Bettini, Lucia Graser, Davide Toffanin (Ser.D.)Franca Fontana, Stefano Panella (cooperativa Il Mosaico)

Descrizione del problema ed analisi di contestoLa necessità di pensare ad un percorso di prevenzione rivolto alle scuole secondarie di 1° grado è nata da una serie di indicazioni:Ÿ rilevazione da parte degli Istituti di Ricerca e dagli Osservatori Epidemiologici nazionali e

internazionali di un progressivo abbassamento di età nell'uso di sostanze di abuso.Ÿ aumento del numero di richieste di consulenze che afferiscono al Ser.D. sia di tipo

psicoeducativo che clinico, da parte di genitori di preadolescenti e/o di altri tipi di educatori.Ÿ richieste da parte dei soggetti scolastici di pensare ad un progetto specifico.Ÿ invito da parte della Conferenza dei Sindaci dell'ULSS di Vicenza di realizzare progettualità in

tale ambito.Nell'ambito dei programmi di prevenzione il NIDA (National Institute of Drug Abuse - USA) evidenzia alcuni fattori nell'area delle dipendenze patologiche che è importante considerare nella strutturazione di progetti di prevenzione.Fattori di rischio: ambiente familiare caotico, genitorialità inefficace, mancanza del legame di attaccamento tra genitore e figlio, antisocialità scolastica, fallimento nelle prove scolastiche, affiliazione a gruppi devianti, scarse abilità sociali, percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari o della comunità vi sia approvazione nei confronti del consumo di droghe.Fattori protettivi: legami familiari forti e positivi, monitoraggio da parte dei genitori dei comportamenti dei figli e delle attività che conducono con i pari, chiare regole di condotta all'interno della famiglia, successi in ambito scolastico, senso di appartenenza, adesione alle norme sociali e forte legame con le istituzioni, coinvolgimento dei genitori nella vita dei figli con possibilità di ascolto e di elaborazione delle difficoltà, acquisizione di responsabilità (anche piccole). Accanto a tali considerazioni, le evidenze scientifiche nel campo della prevenzione delle dipendenze propongono delle linee guida utili per garantire la strutturazione di interventi efficaci. In ambito scolastico i programmi che mirano a fornire unicamente informazioni sulle conseguenze negative dell'uso di droghe sono reputati una strategia poco efficace. Infatti, dare unicamente informazioni incrementa la conoscenza degli effetti negativi, ma non apporta significativi cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti legati al consumo delle sostanze.

L

28

Gli interventi volti a modificare le errate opinioni relativamente all'uso di droghe risultano più efficaci se associati ad approcci educativi, quali ad esempio l'incremento delle abilità sociali (Shope, Kloska, Dielman, Maharg, 1994). Per il consolidamento e la stabilizzazione delle abilità acquisite è importante prevedere sessioni di rinforzo a breve e lungo termine (Botvin e altri 1994, 1995). I programmi devono coinvolgere non solo gli studenti ma anche i genitori nonché il personale docente e non (Paglia, Room, 1998). A tale riguardo diventa fondamentale investire su azioni preventive che vedano gli insegnanti come principali attori e protagonisti. Tale scelta risponde ai principi del lavoro sociale secondo cui bisogna andare verso una comunità competente ed una autonomia dei soggetti perseguita attraverso l'incremento di competenze, conoscenze e abilità. Inoltre si vuole sostenere all'interno della scuola la riflessione sul ruolo educativo e formativo dei docenti nella costruzione di relazioni significative con i ragazzi. È quindi fondamentale rifiutare una delega educativa affidata ad esperti esterni, restituendo alla scuola il ruolo e i compiti pedagogici che le appartengono nell'ottica dell'integrazione e della collaborazione, attuando gli interventi preventivi tramite insegnanti formati e supervisionati da professionisti della prevenzione. Tali orientamenti possono essere integrati con indicazioni di “buone prassi” evidenziate da EDDRA, l'archivio europeo dei programmi di prevenzione dell'EMCDDA (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction) di Lisbona.41In generale il modello delle Social Skills è tra i più utilizzati e il suo fondamento è rappresentato dalla teoria dell'apprendimento sociale sviluppata da Bandura (1977-2000) secondo la quale l'apprendimento attivo avviene attraverso la trasformazione e la strutturazione dell'esperienza.

BeneficiariIl progetto triennale è rivolto agli studenti delle classi I, II e III della Scuola Secondaria di I grado, ai loro genitori e ai loro insegnanti.

Obiettivi generaliŸ incrementare la presenza di fattori di protezione della salute nei preadolescenti, attraverso

l'apprendimento di alcune abilità sociali che favoriscono la capacità di espressione, di confronto e di scelta di comportamenti autoprotettivi;

Ÿ formare gli insegnanti sulle tematiche relative a: fattori di rischio, fattori di protezione, life skills, etc.;

Ÿ promuovere negli insegnanti l'acquisizione di strumenti operativi, relativamente alle abilità sociali, da utilizzare nella formazione degli studenti;

Ÿ prevenire l'iniziazione e la sperimentazione del consumo di sostanze psicoattive;Ÿ prevenire e/o diminuire la presenza dei fattori di rischio correlati al consumo di sostanze

psicoattive;Ÿ aumentare la collaborazione tra scuola e servizi pubblici al fine di promuovere la salute e la

responsabilizzazione delle scelte, in un'ottica di lavoro integrato.

Obiettivi specificiFormare gli insegnanti e gli studenti all'apprendimento di alcune abilità sociali:1. prendere decisioniŸ fornire ai ragazzi l'opportunità di misurarsi sulla presa di decisione all'interno di un gruppo;Ÿ favorire l'espressione di pensieri e valori personali;Ÿ migliorare la sicurezza nelle proprie capacità di espressione e mediazione;

29

2. senso critico

Ÿ aiutare i ragazzi a chiarire il proprio punto di vista;

Ÿ promuovere l'ascolto delle opinioni degli altri;

Ÿ favorire il confronto e l'accettazione di punti di vista diversi dal proprio;42

3. gestione delle emozioni

Ÿ aiutare gli studenti a identificare le situazioni, le emozioni connesse, gli stati d'animo

sottostanti alla rabbia;

Ÿ favorire la comprensione dei modi con cui si esprime la rabbia;

Ÿ esplorare varie modalità di gestione della rabbia;

4. gestione dello stress

Ÿ facilitare la consapevolezza dei segnali di stress;

Ÿ aumentare le capacità di gestione di situazioni stressanti;

5. gestione del conflitto

Ÿ aiutare i ragazzi a riconoscere situazioni di conflitto che possono creare malessere o disagio;

Ÿ favorire la consapevolezza delle diverse dimensioni coinvolte in un momento conflittuale

(emotiva, fisica, comunicativa, cognitiva, sociale, economica ...);

Ÿ esplorare le strategie efficaci per poter gestire situazioni di conflitto nel rispetto dei propri

desideri e valori;

6. imparare a dire di no

Ÿ aiutare i ragazzi a riconoscere situazioni di conflitto che possono creare malessere o disagio;

Ÿ aumentare la consapevolezza della difficoltà a dire di no.

Ÿ esplorare le strategie efficaci per poter dire di no rispetto a situazioni di gruppo percepite

come contrarie ai propri desideri e valori.

Articolazione del progetto

La metodologia, di tipo collaborativo, richiede la disponibilità e l'impegno degli insegnanti a

partecipare ai percorsi formativi predisposti dall'équipe di formatori del Ser.D, oltre che alla

realizzazione degli interventi previsti in classe. Queste figure vengono coinvolte considerando

l'importanza del loro ruolo educativo e del loro costante contatto con gli allievi, che può incidere

positivamente sulle scelte e sui comportamenti adottati dagli studenti. La metodologia utilizzata

nei percorsi formativi è di tipo interattivo e prevede l'utilizzo di stimoli teorici, di supporti

audiovisivi utilizzati secondo il modello della Media Education, la presentazione e la

sperimentazione di specifiche unità operative, anche attraverso una fase di discussione

dell'esperienza diretta in classe circa il ruolo di facilitatore. L'andamento delle unità operative

svolte in classe viene discusso di volta in volta con tutti gli insegnanti con la supervisione dei

formatori del Ser.D.

I percorsi di formazione rivolti agli insegnanti si articolano durante tutto l'anno scolastico, in

modo da garantire un apprendimento “in itinere” ed esperienziale, oltre che una supervisione

costante del percorso.

La struttura dei percorsi, a seconda dell'annualità cui si riferiscono e all'esperienza formativa degli

insegnanti, prevedono:

a. un incontro introduttivo di base per la presentazione del progetto e la definizione del ruolo

dell'insegnante facilitatore di 3 ore;

30

b. incontri di formazione di 2,30 ore per l'approfondimento delle tematiche proposte e per la presentazione, sperimentazione e rielaborazione delle unità operative da attuare con gli studenti. Durante l'ultimo incontro è riservata una parte per la verifica finale al fine di valutare il programma nelle diverse fasi e la soddisfazione dei partecipanti all'iniziativa;

c. verifiche intermedie attraverso contatti “a distanza” (telefono, e-mail, …) per il monitoraggio del percorso ed eventuali problemi specifici in itinere.

La metodologia utilizzata nei percorsi formativi è di tipo interattivo e prevede l'utilizzo di stimoli teorici, di supporti audiovisivi, la presentazione e la sperimentazione di specifiche unità operative, anche attraverso una fase di discussione dell'esperienza diretta in classe circa il ruolo di facilitatore. L'andamento delle unità operative viene monitorato classe per classe secondo modalità concordate con gli insegnanti durante il primo incontro di formazione.

Risorse impiegateQuattro Educatori Ser.D, supporto di coop. “Il Mosaico” per la formazione/supervisione percorso progettuale, gestione sito internet.

Indicatori di risultato1. Il questionario clima di classe ex ante 1^ (e 2^ se si inizia dalla 2^) ed ex post classi 2^ e 3^.2. All'ultimo incontro di formazione con gli insegnanti per le classi 1^, 2^ e 3^, è previsto uno spazio per la valutazione dell'intero percorso sul livello di efficacia raggiunto fino a quel momento rispetto agli obiettivi del progetto, sui nodi critici che sono emersi, su suggerimenti e proposte progettuali per il proseguo del percorso. La metodologia è di tipo dialogico-partecipativo.44

Monitoraggio e valutazioneDurante l'anno scolastico ci sarà un monitoraggio mensile telefonico con gli insegnanti per verificare / supervisionare l'applicazione del progetto; inoltre verifica con gli insegnanti sulla realizzazione del percorso durante gli incontri formativi.Strumenti utilizzati: Compilazione scheda di osservazione da parte degli insegnanti sullo svolgimento dell'attività in classe e scheda di osservazione da parte dei formatori sugli incontri di formazione con gli insegnanti.A fine anno scolastico (giugno-luglio) l'équipe del Ser.D. attua una fase di valutazione generale dell'intero progetto dell'anno in corso e una successiva fase di ripensamento e riprogettazione di alcuni aspetti del percorso che necessitano di un cambiamento.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

31

DIPENDENZE

Titolo del progetto:

“C'ERA UNA VOLTA…E POI VISSERO SANI E CONTENTI”

Linea di intervento

Programma coordinamento e sviluppo della prevenzione del tabagismo in ambiti scolastici e di

comunità in un'ottica di promozione della salute (PPA 2016/18).

Servizio promotore

Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progetto

Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (SPES).

Dott.ssa Monica Polato (LILT Vicenza).

Descrizione del problema e analisi di contesto

L'OMS ha definito il fumo di tabacco come la “più grande minaccia per la salute nella Regione

Europa”. La diffusione dell'abitudine al fumo di sigaretta è un tema a carattere sociale oltre che

sanitario: infatti si è stimato che i fumatori adolescenti passino dal 3% a 13 anni, al 16% a 15 anni

(studio HBSC-OMS-ITALIA 2010); mentre per la fascia 18-20 anni i fumatori raggiungono il 23.5

(indagine DOXA-I.S.S.-Italia 2007). Secondo le rilevazioni ISTAT (2009) la percentuale dei fumatori

attivi nella popolazione veneta dai 14 anni in su è del 22%; la sorveglianza PASSI relativa al 2009

rileva che il 25% dei veneti intervistati (30% uomini e 20% donne), tra i 18 e i 69 anni, sono

fumatori.

Secondo l'OMS l'abitudine al fumo, se acquisita precocemente (tra i 12 e 18 anni), può diventare

una vera e propria dipendenza in età adulta. Dagli studi risulta che, se una persona non comincia a

fumare da giovane, più difficilmente lo farà in seguito. Le evidenze sembrano confermare

l'importanza che i fattori protettivi si sviluppino prima del passaggio dalla fanciullezza

all'adolescenza. I fattori di rischio e quelli di protezione sono connessi sia alle caratteristiche

personali sia ai diversi contesti di vita (in particolare famiglia, scuola, gruppo di amici).

Dall'esperienza della sperimentazione regionale è emersa la necessità di realizzare interventi in

età sempre più precoce per perseguire la finalità di protezione dal fumo di tabacco, utilizzando

l'approccio della life skills education. Tale approccio si focalizza sull'allenamento ed

implementazione di competenze ed abilità che favoriscano il benessere in un'ottica di

promozione della salute.

L

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Beneficiari

- bambini della scuola primaria (triennale: dalla classe terza alla classe quinta);

- genitori dei bambini;

- insegnanti.

Obiettivi generali rivolti ai bambini

- favorire la costruzione di opinioni ed atteggiamenti di stili di vita sani nei bambini;

- sviluppare le competenze socio-comportamentali (capacità comunicativa, di socializzazione,

assertiva, autostima e autoefficacia);

- favorire la conoscenza critica delle proprie esperienze personali finalizzata ad aumentare la

capacità di proteggersi dai comportamenti a rischio.

Obiettivi generali rivolti ai genitori/adulti significativi

- stimolare la collaborazione delle famiglie, rendendole consapevoli dell'importanza del loro

ruolo di modello educativo e dell'influenza che hanno rispetto alle pressioni sociali a favore del

fumo;

- fornire le conoscenze e gli strumenti per poter rivedere e modificare le regole familiari rispetto

al fumo di tabacco;

- aumentare la conoscenza dei propri comportamenti ed atteggiamenti relativi al fumo di

tabacco;

- proteggere i bambini dall'esposizione al fumo passivo e creare ambienti favorevoli alla salute.

Obiettivi specifici

Sviluppare in almeno il 60% dei bambini coinvolti nel progetto le competenze socio-

comportamentali, quali importanti fattori di protezione, necessari a prevenire le abitudini del

fumo di tabacco, fra la 3^ e la 5^ classe della scuola primaria.

Articolazione del progetto

Fase1: presentazione del progetto a genitori ed insegnanti;

Fase2: incontri di formazione con insegnanti;

Fase3: incontri in classe con gli alunni;

Fase4: valutazione progetto;

Fase5: elaborazione dati e produzione di report.

Risorse impiegate

Personale SPES.

Personale LILT.

Materiale vario.

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Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazione

Si prevedono “schede di analisi” quantitativa per genitori, insegnanti e bambini nelle 3 annualità, accompagnate da metodi di valutazione qualitativa (es. osservazione, focus group, narrazione…).

Piano costi

A carico dell'U.L.SS. 6 “Vicenza” e della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori).

Fase

Attività

Indicatore

Fase 1

Presentazione del progetto a genitori

ed insegnanti (analisi

aspettative/atteggiamenti)

Numero insegnanti e genitori partecipanti

Fase 2

Incontri di formazione con insegnanti

N. incontri formativi attivati con insegnanti

Fase 3

Incontri in classe con gli alunni

N. incontri con le classi

N. alunni coinvolti

Fase 4

Valutazione progetto (acquisizione di

conoscenze e comportamenti nei

bambini, insegnanti, genitori verso il

fumo)

Percentuale di alunni che superano il test di verifica

Fase 5 Valutazione finale Produzione di report

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DIPENDENZE

Titolo del progetto:“DIARIO DELLA SALUTE: PERCORSI DEL BENESSERE CON I PRE-ADOLESCENTI”

Linea di intervento

Programma di coordinamento e sviluppo della prevenzione del tabagismo in ambiti scolastici e di

comunità in un'ottica di promozione alla salute (PPA 2016/18).

Servizio promotore

Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, ULSS 6 “Vicenza”.

In collaborazione con LILT di Vicenza e la Regione del Veneto.

Referente di progetto

Dott.ssa Blanca Ojeda Montes (SPES)

Dott.ssa Monica Polato (LILT Vicenza)

Descrizione del problema e analisi di contesto

La preadolescenza è il momento della vita nel quale inizia una complessa trasformazione del

corpo, della percezione di sé, del pensiero, degli affetti e delle relazioni. I preadolescenti vivono

infatti in una condizione di indeterminatezza e di sospensione tra il mondo dei bambini, che non

gli appartiene più, e il mondo degli adolescenti, a cui non partecipano ancora. La preadolescenza

è un periodo pervaso di cambiamenti consistenti e significativi che incoraggiano e spingono i

ragazzi a sperimentarsi anche e soprattutto fuori delle mura domestiche.

Numerose ricerche attestano che la capacità di confrontarsi con successo con i cambiamenti, le

aspettative, le relazioni e le sfide che il passaggio all'età adulta comporta è un aspetto cruciale per

il buon adattamento psicologico e sociale degli adolescenti (Bandura, 1997) e che l'attuazione di

programmi di prevenzione in giovane età (6-16 anni) è la strategia più efficace per la promozione

del benessere dei giovani.

A tale proposito l'organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda lo sviluppo delle Life-skills

(competenze di vita) come fattori di protezione rispetto ai comportamenti di rischio legati, in

particolare all’alimentazione, al consumo di sostanze psicoattive, alla sessualità e ad internet.

Il Diario della salute è finalizzato a promuovere la salute dei preadolescenti attraverso lo sviluppo

di abilità psico-sociali ed affettive. A tale scopo il progetto prevede un corso di formazione per i

docenti che dovranno, successivamente, attivare in classe un percorso educativo – formativo

articolato in 5 unità didattiche come indicato nel Diario per gli insegnanti.

L

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Beneficiari

Ÿ studenti di 11 – 13 anni frequentanti la scuola secondaria di I° classi 2^ ;

Ÿ i loro docenti;

Ÿ i loro genitori.

Obiettivi generali

Ÿ promuovere il benessere e la salute tra i ragazzi di 11 – 13 anni riducendo i comportamenti a

rischio (fumo, alcol, sessualità non protetta…);

Ÿ promuovere una cultura ed uno “stile di vita” sana negli studenti.

Obiettivi specifici per gli studenti

Ÿ potenziare le capacità e le competenze (life skills) dei ragazzi necessarie per affrontare le

trasformazioni corporee, i cambiamenti nelle relazioni sociali e il coinvolgimento in

comportamenti che possono comprometterne il benessere psicofisico.

Obiettivi specifici per gli insegnanti

Ÿ fornire agli insegnanti metodi e strumenti didattici adeguati per affrontare con gli studenti i

temi legati all'adolescenza (la gestione delle emozioni, il rapporto con gli altri, la pressione dei

pari, ecc).

Obiettivi specifici per i genitori

Ÿ sostenere i genitori nella gestione delle emozioni e delle reazioni legate alla relazione con i figli

in una fase delicata della loro crescita.

Articolazione del progetto

Il progetto prevede lo svolgimento di un corso di formazione per i docenti, articolato in un unico

incontro teorico- pratico di 8 ore con l'obiettivo di approfondire i temi trattati all'interno del diario

dedicato ai preadolescenti e stimolare la riflessione sui significati e sui vissuti connessi a

determinate esperienze tipiche della preadolescenza (es. gestione delle emozioni, il rapporto con

gli altri, la pressione dei pari, ecc.). Durante l’incontro sarà fornito il materiale didattico

predisposto dalla Regione.

Fase 1: invio del progetto alle scuole;

Fase 2: raccolta delle adesioni;

Fase 3: svolgimento dell'incontro di formazione rivolto agli insegnanti;

Fase 4: consulenza e monitoraggio dell'intervento (su richiesta);

Fase 5: incontro con i genitori (previsto 1 o 2 incontri durante il percorso).

Risorse impiegate

Personale dello SPES e della LILT.

Kit e/o materiale predisposto dalla Regione del Veneto nell'ambito del progetto “Diario della

salute” (dispensa per gli insegnanti, per gli studenti e per i genitori).

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Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazione

Il monitoraggio avviene in itinere e la valutazione dell'intervento alla fine del percorso.

Piano costi

A carico dell'U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase

Attività

Indicatore

Fase 1

Proposta alle scuole secondarie di I

grado (classi 2°) e raccolta delle

adesioni

n. scuole partecipanti

n. di classi che aderiscono

Fase 2

Realizzazione del corso di formazione

Attivazione del corso di formazione (8 ore)

n. di insegnanti partecipanti distribuzione del

materiale predisposto

Fase 3 Consulenza e monitoraggio n. di richieste da parte dei docenti

Fase 4 Incontri con i genitori Realizzazione di almeno 1 incontro

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DIPENDENZE

Titolo del progetto:“L'AZIONE EDUCATIVA E' SEMPRE UN'AZIONE COLLETTIVA”

Linea di intervento: Prevenzione dei comportamenti a rischio (formazione degli insegnati) (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Territoriale per le Dipendenze di Vicenza, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

PremessaOggi nei nostri territori ci troviamo di fronte a un malessere giovanile che si manifesta in varie forme: demotivazione rispetto allo studio (con il rischio di bocciature e abbandoni scolastici), ritiro dentro mondi virtuali (la pervasività dei social network è in aumento), nonché consumo di alcol e di sostanze psicoattive. Questo malessere non necessariamente è sintomo di disagio, se non in quei casi – minoritari – in cui da “transitorio” (legato a sperimentazione, trasgressione), rischia di diventare “identitario” (un consumo che diventa pervasivo e si rivela un mezzo per affrontare le difficoltà e le fatiche della vita) e di dipendenza. L'incontro con le nuove generazioni è fonte di fatica e disorientamento per molti adulti anche all'interno della scuola. Da qualche anno a Vicenza gli operatori del Sert, di altri servizi pubblici, del privato sociale e gli insegnanti di alcune scuole superiori del territorio, hanno avviato un percorso di riflessione comune su come fare prevenzione del malessere o, meglio, promozione del benessere con le nuove generazioni arrivando ad elaborare una nuova ipotesi: la promozione del benessere dei giovani è un'azione educativa continuativa e collettiva. Come nella sua storia ha più volte dimostrato, la scuola può essere un trampolino verso la promozione umana e sociale, favorendo nei ragazzi l'acquisizione di abilità utili a emanciparsi da condizioni di svantaggio sociale e a fronteggiare i compiti della vita. Una buona esperienza scolastica – dicono le ricerche – costituisce un importante fattore protettivo della salute, preventivo rispetto a forme di abuso e dipendenza da sostanze (così come di altre forme di malessere). Per contro, fallimenti scolastici, abbandoni, frustrazioni rappresentano un fattore di rischio della salute che è necessario ridurre. Una buona esperienza scolastica non è data solo dalla qualità della didattica, ma dalla qualità delle interazioni che si svolgono tra insegnanti, tra studenti e insegnanti, tra studenti, insegnanti e famiglie, ecc. In quest'ottica è cruciale la figura del coordinatore di classe. Una funzione storicamente istituita proprio per coordinare il pensiero e le decisioni all'interno del sistema-classe, che trova il suo luogo di massima espressione nei consigli di classe, dove prende corpo – o viene disconfermata – l'ipotesi dell'azione educativa come azione collettiva. A partire da queste ipotesi vengono proposti due percorsi di prevenzione/formazione che possono essere intrapresi anche distintamente tra di loro:Ÿ il primo con l'obiettivo di promuovere l'acquisizione e l'utilizzo di strumenti pratici e operativi,

che permettano al consiglio di classe di raggiungere gli obiettivi a cui è preposto;Ÿ il secondo per costituire nella scuola un gruppo di governance educativa costituito da

coordinatori di classe (allargato a quegli insegnanti che più hanno a cuore la vita organizzativa della scuola) e dal dirigente, che si occupi non solo delle problematiche della propria classe, ma dell'intero istituto.

L

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Titolo del 1° percorso:Strumenti utili per la conduzione e l'attivazione di processi collaborativi in consiglio di classe

Referenti di progettoDott.ssa Paola Bettini (Ser. D. Vicenza)Dott. Marcello Manea (Centro Studi CEIS onlus)

Descrizione del problema ed analisi di contestoNella scuola è fondamentale valorizzare la risorsa del gruppo-classe. Luogo dove è possibile produrre esperienze significative. Esperienze capaci di contrastare il fenomeno del consumo di sostanze e di evitare l'approdo in altre forme sperimentazioni rischiose. All'interno della scuola i coordinatori di classe rappresentano una funzione importante e centrale nella conduzione del gruppo-classe; tuttavia hanno un conferimento al ruolo molto debole. Occorre sostenere il ruolo all'interno dei processi organizzativi e le competenze per l'esercizio della funzione di conduzione/ coordinamento del gruppo-classe. Il consiglio di classe, quale gruppo di lavoro che converge su alcuni obiettivi, dovrebbe essere dotato di un metodo di lavoro chiaro e condiviso; il coordinatore o chi svolge funzioni di coordinamento dovrebbe armonizzare, raccordare i soggetti coinvolti nell'azione educativa, facilitare il confronto e la comunicazione. E' quindi necessario promuovere l'acquisizione e l'utilizzo di strumenti pratici e operativi, che permettano al gruppo di raggiungere gli obiettivi prefissati. Spesso, infatti, i gruppi appiattiscono la propria potenza di analisi, di soluzione di problemi, di individuazione di nuovi obiettivi per una mancanza di metodi e strumenti di lavoro adeguati.

BeneficiariIl percorso è rivolto agli insegnanti coordinatori della scuola secondaria di II grado, tenendo presente che è importante costituire e lavorare con gruppi di dimensioni adeguate (12-15 persone).

Obiettivi generaliL'obiettivo della formazione è quello di conoscere e sperimentare l'uso di strumenti utili alla conduzione di un consiglio di classe, anche attraverso l'utilizzo della supervisione.

Obiettivi specificiIl percorso formativo propone un approfondimento in merito all'uso di tecniche e di strumenti utili a facilitare la comunicazione, all'emersione e alla risoluzione dei problemi, al prendere decisioni, al monitorare e valutare all'interno del consiglio di classe.

Articolazione del progettoIl percorso si articolerà in 4 incontri di carattere formativo e 2 supervisivo a partire orientativamente da dicembre fino a maggio, presso un Istituto scolastico aderente al progetto. Le attività formative avranno fondamentalmente una connotazione esperienziale; verranno utilizzate metodologie attive e partecipate, alternate a momenti di spiegazione teorica. Al termine di ogni incontro si prevede la consegna di materiale formativo (cartaceo/online) e la proposta di elaborazioni individuali. Sarà previsto un supporto online per le discussioni di gruppo e la condivisione di materiali formativi dedicati ai partecipanti.

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PROGRAMMA

Fase 1: raccolta adesioni e programmazione interventi;Fase 2: realizzazione percorso formativo;Fase 3: valutazione del percorso realizzato;Fase 4: restituzione alle scuole partecipanti e riprogettazione.

Risorse impiegate1 formatore Ser.D, 1 formatore CEIS, compartecipazione economica delle scuole aderenti, materiali cartacei e online a supporto della formazione.48

Indicatori di risultato

Contenuti

Durata

1° incontro: patti chiari!

Il consiglio di classe come gruppo di lavoro, laia rcehzza degli scopi, l’organizzazione, le relazioni e la comunicazione interna, l’attivazione delle risorse individuabili. Strumenti di presentazione e formazione del gruppo. Il contratto iniziale: come e con quali strumenti lavorerà il CdC.

3 ore

2° incontro: guidare un CdC

Il ruolo e la costruzione dell’agenda del conduttore. Sperimentazione di conduzioni direttive e partecipative. Il materiale necessario per un incontro di CdC. Monitoraggio del processo di gruppo del CdC.

3 ore

3° incontro: supervisione CdC

La supervisione come analisi degli strumenti utiliz zati durante i consigli di classe su casi portati direttamente dagli insegnati.

2 ore

4° incontro: strumenti per tutti i gusti!

Panoramica fra gli studenti utilizzati nei gruppi e individuazione di quelli più adatti ad un CdC. Strumenti di emersione, decisione, confronto/condivisione, analisi, pianificazione.. Strumenti razionali, creativi.

3 ore

5° incontro: no problem, tagliamo la testa al toro!Sperimentazione del problem solving e monitoraggdioe i processi decisionali di un CdC. Dall’individuazione del problema alle proposte di soluzione, alla decisione alla messa in atto di azioni.

3 ore

6° incontro: supervisione CdC e valutazione dell’intero percorsoLa supervisione come analisi degli strumenti utiliz zati durante i consigli di classe su casi portati direttamente dagli insegnati. La valutazione tramite: -questionario pre e post del percorso -valutazione dialogica finale.

2 ore

Fase 1

Raccolta adesioni e

programmazione interventi

N. di adesioni ricevute

Fase 2

Realizzazione percorso formativo

Partecipazione degli insegnati ad almeno il

70% del percorso

Fase 3

Valutazione del percorso realizzato

Livello di gradimento del percorso formativo

Fase 4 Restituzione alle scuole partecipanti

e riprogettazione

Elaborazione di relazione finale

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Monitoraggio e valutazioneSono previsti strumenti di verifica puntuali, da somministrare al termine di ogni incontro

formativo, e strumenti di valutazione complessivi del percorso, atti a evidenziare indicatori di

processo e di risultato dell'iniziativa. Inoltre verrà dato spazio ad una valutazione di tipo dialogico

con i soggetti coinvolti, al fine di far emergere elementi utili alla riprogettazione dell'evento.

Piano costiIl costo è parzialmente finanziato dal Ser.D. U.L.SS. 6 “Vicenza”. Si chiede una quota di

compartecipazione alle scuole.

Titolo del 2° percorso:Come costruire una governance educativa collegiale della scuola.

Referenti di progettoDott. Davide Toffanin (Ser. D. Vicenza).Dott. Marcello Manea (Centro Studi CEIS onlus).

Descrizione del problema ed analisi di contestoEmerge spesso nei racconti dei coordinatori una sensazione di solitudine rispetto ai colleghi, un

senso di distanza da genitori e ragazzi. Per questo alla fine si preferisce ancora delegare gli

interventi di prevenzione all'esperto, oppure adottare modalità sanzionatorie, di controllo. In

altri casi si lascia al singolo insegnante volonteroso o allo psicologo della scuola il compito di farsi

carico delle problematiche presenti. Sovente gli insegnanti che assumono (o a cui viene

assegnata) la funzione di coordinatore si trovano impreparati. La apprendono sul campo, con una

formazione da autodidatti. E' importante valorizzare le competenze di cui necessita questa

funzione. Le competenze che acquisiscono gli insegnanti/ coordinatori si declinano in particolare

nella gestione dei consigli di classe. Tuttavia la funzione di coordinamento non può essere svolta

dal coordinatore da solo, per quanto capace e preparato. Occorre un sostegno più ampio. E'

proprio prendendo consapevolezza della solitudine del coordinatore e della complessità della

sua funzione che si è riconosciuta la necessità strategica di costituire nelle scuole un gruppo di

governante educativa. Un gruppo di coordinatori di classe (allargato a quegli insegnanti che più

hanno a cuore la vita organizzativa della scuola) che si occupi-preoccupi non solo della propria

classe, ma dell'intero istituto.

BeneficiariIl percorso è rivolto ai singoli istituti della scuola secondaria di II grado, coinvolgendo gli

insegnanti coordinatori e il dirigente scolastico, con un gruppo di massimo 15 persone.

Obiettivi generaliMigliorare la gestione delle problematiche educative all'interno della scuola. L'idea di fondo su

cui si basa il percorso formativo è quella di aiutare gli insegnanti e il dirigente a costruire mappe

condivise per leggere e affrontare le difficoltà presenti all'interno della scuola. Potersi sentire non

da soli ma in rete dentro la scuola (costruire cioè una sorta di management reticolare dei

problemi) consente di essere un po' più co-autori della vita organizzativa della scuola.

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Obiettivi specifici Il percorso ha un duplice obiettivo: da una parte costruire nuove competenze utili al dirigente scolastico per favorire l'analisi e la discussione all'interno del gruppo di insegnanti coordinatori; dall'altra avviare una sperimentazione della gestione di alcune problematiche presenti nella scuola da parte del gruppo stesso e del dirigente. Il gruppo diventerebbe quindi un luogo di consultazione dove possono emergere le diverse prospettive, un gruppo dove si sperimentano nuovi processi di discutibilità dei problemi in modo più efficace e innovativo.

Articolazione del progetto

PROGRAMMA

Incontri

Titolo

Descrizione

Essere coordinatori nella scuola di oggi.

Attraverso un’esercitazione si esploreranno le diverse rappresentazioni dell’organizzazione scolastica e come queste orientano/influenzano l’esercizio della funzione di coordinatore.

Coordinare e integrare le diversità (di interessi, desideri, rappresentazioni…).

Nella vita scolastica ci si confronta con le diffiocltà di tenere insieme visioni spesso divergenti, a volte4 conflittuali tra di loro, di chi opera ogni giornino questo contesto. A volte queste diversità sembrano diventare avversità. La funzione del coordinatore è far sì che questa diversità non diventi distruttivtài , ma trovi possibilità di convivenza e si riconoscan iuna comune ricerca di senso dentro l’organizzazione scolastica, caratterizzata da una poliedricità di interessi e di posizioni perso nali.Verranno utilizzati gli strumenti della media education per esplorare questo territorio di ricerca.

Coordinare i processi decisionali

Spesso nel

consiglio di classe ci si trova a dover prendere decisioni su questioni cruciali, rispetto alle quali non è facile decidere in un modo che sia sentito come “soddisfacente” da tutti. Attraverso un’esercitazione sarà possibile approfondire le diverse tappe del processo decisionale e sperimentare l’approccio verso una condivisione decisionale.

Coordinare e condurre gruppi: l’importanza di esercitare una leadership costruttiva e diffusa

Assumere una funzione di coordinamento all’interno del sistema classe (sistema complesso fatto di diversi attori: studenti, insegnati, genoitri, territorio…) richiede di saper esercitare una leadership costruttiva. Ossia di saper valorizzare tutto ciò che viene percepito come costruttivo per il buon funzionamento del sistema. Fino ad approdare ad una sorta di “leadership diffusa”. Occorre quindi apprendere e consolidare una modalità di leadership in grado di valorizzare il contributo delle diverse soggettività e apportare linfa vitale al lavoro del gruppo stesso.

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Fase 1: raccolta adesioni e programmazione interventi.Fase 2: realizzazione percorso formativo.Fase 3: valutazione del percorso realizzato.Fase 4: restituzione alle scuole partecipanti e riprogettazione.

Risorse impiegate1 formatore Ser.D, 1 formatore CEIS, compartecipazione economica delle scuole aderenti, materiali cartacei e online a supporto della formazione.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSono previsti strumenti di verifica al termine di ogni incontro formativo e un incontro di valutazione dialogica complessiva del percorso, al fine di evidenziare gli esiti, i prodotti e gli apprendimenti in relazione al percorso.

Piano costiIl costo è parzialmente finanziato dal Ser.D. U.L.SS. 6 “Vicenza”. Si chiede una quota di compartecipazione alle scuole.

Fase 1 Raccolta adesioni e

programmazione interventi

N. di adesioni ricevute

Fase 2

Realizzazione percorso formativo Partecipazione degli insegnati ad almeno il

70% del percorso

Fase 3

Valutazione del percorso realizzato

Livello di gradimento del percorso formativo

Fase 4

Restituzione alle scuole partecipanti

e riprogettazione

Elaborazione di relazione finale

5° La valutazione dialogica del percorso

La valutazione, nell’approccio dialogico, rappresenta un ulteriore momento per rifocalizzare gli apprendimenti emersi durante il percorso, per fare sintesi delle diverse posizioni e dei mondi culturali che sono stati esplorati, infine per pensare a nuove progettualità.

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DIPENDENZE

Titolo del progetto:“MENO ALCOL PIÙ GUSTO”

Linea di intervento Prevenzione dei comportamenti a rischio (consumo responsabile dell'alcol) (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Territoriale per le Dipendenze (Ser.D.) di Vicenza, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDott. Enzo Gelain - Albino Ferrarotto - Editta Zenere - Lucia Graser.

Descrizione del problema ed analisi di contestoÈ un dato noto e largamente acquisito che la Regione Veneto vanta il primato italiano di avere il

numero più elevato di utenti nei Servizi di Alcologia. Lo confermano anche i dati dell'attività nel

settore dell'alcol dipendenza inviata alle Ulss dal Ministero della Salute. E' stato evidenziato

l'aumento dell'uso e dell'abuso di alcolici da parte dei giovani, con una soglia di inizio che nel

nostro paese è la più bassa d'Europa: 11-12 anni. L'età della prima ubriacatura nel Vicentino si

situa in media verso i 13 anni. Non solo, un'indagine svolta nelle scuole elementari dal Ser.D. di

Noventa Vicentina, in collaborazione con l'Università di Padova, ha evidenziato che l'età di

iniziazione, vale a dire il momento in cui avviene il primo contatto con la bevanda alcolica, si

colloca in quel territorio attorno agli otto anni. Inoltre, l'iniziazione avviene in famiglia e

solitamente in occasioni “speciali”. Anche i dati dell'ultimo “Monitoraggio Regionale”

confermano questa realtà registrando:Ÿ l'aumento dei consumatori adolescenti e giovani di entrambi i sessi;Ÿ l'aumento dei comportamenti di consumo a rischio, quali il consumo fuori dei pasti e le

ubriacature, in particolare nella popolazione giovanile;Ÿ la precoce età di iniziazione al consumo di bevande alcoliche.In Veneto tra gli adolescenti maschi si registra un incremento di circa il 90% tra i 15enni e del 37%

tra i 16enni, mentre nelle adolescenti gli incrementi percentuali si evidenziano tra le 14enni

(+53,2%) e le 15enni (+ 70% circa). FONTI: Studio Passi, HBSC, Istat.

BeneficiariIl progetto si rivolge a tutta la popolazione in generale, distinguendo gli obiettivi e le azioni per

aree specifiche (Spazio Giovani, Spazio Città, Spazio Scuole). Beneficiari dello Spazio Scuole sono i

ragazzi, i genitori e gli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine e grado; inoltre è rivolto anche ai

ragazzi che frequentano i doposcuola.

L

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Obiettivi generaliSpazio scuoleŸ promuovere attraverso la scuola uno stile di vita sano nei bambini, nei ragazzi e nelle loro

famiglie, favorendo la diffusione di una cultura preventiva che escluda per i bambini e gli adolescenti il contatto con la bevanda alcolica;

Ÿ promuovere una cultura preventiva finalizzata alla moderazione e alla consapevolezza rispetto all'uso degli alcolici per i ragazzi con età superiore ai 16 anni;

Ÿ promuovere il protagonismo dei soggetti del territorio affinché si attivino direttamente con proprie iniziative (la rete) in sintonia con il messaggio della Campagna;

Ÿ aumentare la collaborazione tra scuola/genitori e servizi pubblici al fine di promuovere la salute e la responsabilizzazione delle scelte.

Obiettivi specificiŸ far conoscere ai bambini ed ai ragazzi alcuni aspetti fondamentali di sana alimentazione;Ÿ far sperimentare ai bambini, ai ragazzi e soprattutto ai genitori l'analcolico come bevanda

gustosa e accattivante (quale alternativa all'alcolico);Ÿ fornire alcune informazioni di carattere educativo rispetto agli atteggiamenti da tenere da

parte dei familiari nei confronti dell'alcol;Ÿ attivare sinergie con progetti di prevenzione (relativi anche allo sviluppo di abilità sociali) e/o

promozione della salute per veicolare messaggi di divertimento, socializzazione e promozione di uno stile di vita sano;

Ÿ attivare interventi peer con studenti delle scuole secondarie di secondo grado per sviluppare

un senso critico rispetto la cultura dell'alcol e rafforzare le informazioni su alcol - guida e alcol -

sessualità.

Articolazione del progettoIl progetto annuale, “meno alcol PIÙ GUSTO”, intende coinvolgere le scuole dei diversi Comuni dell'Ulss in quanto operano a diretto contatto con i bambini, con gli adolescenti e soprattutto con le loro famiglie. Uno dei punti di forza della campagna è rappresentato dal protagonismo dei soggetti del territorio che si attivano direttamente (“la Rete”).

Alle Scuole Secondarie di Secondo grado interessate al Progetto, viene chiesto di aderire inserendo nell'agenda delle iniziative, attività o progetti già esistenti nella scuola (feste, marce, approfondimenti didattici, ricreazioni analcoliche, “visitoni” con drinks analcolici,..), programmati per il mese di aprile (... e non solo!), che sono in sintonia con il messaggio della campagna. Per tutte le altre scuole si suggeriscono alcuni spunti progettuali che potrebbero essere realizzati da loro:54

Scuole per l'InfanziaŸ “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Partecipazione di genitori (comitati e/o

rappresentanti) e/o di insegnanti che intendono promuovere feste o iniziative in sintonia con le finalità della Campagna e rivolte agli studenti e alle loro famiglie, a corsi di drinks analcolici promossi dalla Segreteria Organizzativa della Campagna;

Ÿ distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIÙ GUSTO” all'interno dei m momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola.

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Scuole PrimarieŸ “Gioco di Nemo: la salute si impara!” (progetto realizzato dal Ser.D. di Noventa) gioco

finalizzato alla promozione di uno stile di vita sano;Ÿ “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Partecipazione di genitori (comitati e/o

rappresentanti) e/o di insegnanti che intendono promuovere feste o iniziative in sintonia con le finalità della Campagna e rivolte agli studenti e alle loro famiglie, a corsi di drinks analcolici promossi dalla Segreteria Organizzativa della Campagna; Distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIÙ GUSTO” all'interno dei momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola.

Scuole Secondarie di I GradoŸ “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Partecipazione di genitori (comitati e/o

rappresentanti) e/o di insegnanti che intendono promuovere feste o iniziative in sintonia con le finalità della Campagna e rivolte agli studenti e alle loro famiglie, a corsi di drinks analcolici promossi dalla Segreteria Organizzativa della Campagna; inoltre, con le competenze acquisite al corso, le insegnanti possono attivare dei laboratori, per le classi terze, di preparazione e assaggio di drinks analcolici. Il progetto potrebbe essere esteso prevedendo l'assaggio anche agli studenti delle altre classi (durante una ricreazione di un giorno di Aprile) e ai genitori durante il “visitone” di primavera (progetto già sperimentato e consultabile nel video “Spazio scuola” presente nel sito);

Ÿ distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIÙ GUSTO” all'interno dei momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola.

Scuole Secondarie di II GradoŸ “Enjoy your choice: bevi semplice, bevi Analcolico!” Intervento con i “ragazzi tutor” in

piccolo work-shop (con informazione sul progetto, preparazione ed assaggio di drinks analcolici - 2 ore circa) finalizzato ad un'azione peer-to-peer da attivare all'interno dell'Istituto (es: proposta di un aperitivo analcolico durante una ricreazione di un giorno di Aprile, oppure nelle feste di fine anno o altre iniziative);

Ÿ distribuzione di materiale e gadget sulla campagna “meno alcol PIÙ GUSTO” all'interno dei momenti di festa o delle iniziative programmate dalla scuola.

Fasi del progetto:

Fase 1: (Agosto - Settembre 2016): ri-progettazione intervento;

Fase 2: (Settembre – Novembre 2016): richiesta di adesione alla campagna;

Fase 3: (Novembre- Febbraio 2017): raccolta delle adesioni alla campagna e pianificazione

assieme agli insegnanti del programma;

Fase 4: (Marzo- Giugno 2017): realizzazione delle attività da parte degli insegnanti in classe o in

occasioni di socialità presenti nell'istituto (feste, etc);

Realizzazione degli interventi peer.

Fase 5: (Giugno 2017): verifica con gli insegnanti delle attività svolte mediante somministrazione

della scheda “Reazione dei partecipanti”;Fase 6: (Luglio-Agosto 2017): valutazione percorso.

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Risorse impiegateTre operatori del Ser.D, insegnanti di scuola alberghiera e/o baristi per la realizzazione di corsi di preparazione cocktails, due valutatori dell'Associazione Sinodè in convenzione, gadget utilizzati per rinforzo al progetto, materiali di pubblicizzazione, un sito internet, tre profili attivi nei principali social-newtork.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneLa campagna “Meno alcol PIÙ GUSTO” è dotata di un piano di valutazione che prende in considerazione i seguenti elementi:Ÿ l'urgenza del problema alcol;Ÿ l'adesione alle iniziative proposte ed il potenziamento della rete di supporto;Ÿ l'adeguatezza degli interventi proposti;Ÿ la capacità di penetrazione nella popolazione (quanti ricordano?);Ÿ la capacità di introdurre cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti verso l'alcol.56Piano costiFinanziamento annuale U.L.SS. 6 “Vicenza” per la “Campagna meno alcol PIÙ GUSTO”.

Fase 1 Raccolta delle adesioni alla

campagna e pianificazione assieme

agli insegnati

N. adesioni ricevute/totale scuole

Fase 2 Realizzazione alle attività da parte

degli insegnati in classe o in

occasioni di socialità presenti

nell’istituto (teste etc)

N. iniziative realizzate N. di classi partecipanti

N. di alunni partecipanti

N. di familiari coinvolti

Fase 3 Verifica von gli insegnanti delle

attività svolte mediante

somministrazione della scheda di

“Reazione dei partecipanti”

N. di questionari compilati

Grado di soddisfazione

Fase 4 Valutazione del percorso attuato N. di incontri realizzati

Elaborazione dei dati raccolti

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DIPENDENZE

Titolo del progetto:“SCUOLA D+”

Linea di intervento Prevenzione dell'abuso di sostanze ed alcol (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio Territoriale per le Dipendenze (Ser.D.) di Vicenza, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDott. Roberto Cavion (Ser. D.) Dott. Marcello Manea ( Centro Vicentino Di Solidarietà CEIS onlus)Dott. Stefano Panella (Il Mosaico Scsatl)

Descrizione del problema ed analisi di contestoLa disponibilità di droghe legali e illegali (in particolare alcol e cannabis) è molto ampia fra i giovani e i giovanissimi e la percezione di pericolosità nell'uso di queste sostanze è bassa. I dati di contesto sono ricavati dalla “Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia”, che evidenzia come:Ÿ il 31,3% degli italiani (tra i 15 e i 64 anni) e il 51% degli studenti (tra i 15 e i 19 anni) trova le

sostanze illegali in modo “facile” o “piuttosto facile”;Ÿ le sostanze in assoluto più consumate sono l'alcol ed i cannabinoidi e si nota, dopo una lieve

flessione, anche l'aumento del consumo di tabacco, soprattutto tra le donne;Ÿ l'età d'inizio dell'assunzione è sempre più bassa e nel caso dell'alcol e delle sigarette si

registrano situazioni di inizio già verso gli undici-tredici anni;Ÿ alcol, tabacco e cannabis rappresentano la porta di accesso al consumo di altre droghe (come

l'eroina, la cocaina, le amfetamine);Ÿ spesso vengono sottovalutati i rischi da intossicazione per gli effetti farmacologici delle

sostanze, ritenendo che l'assenza di dipendenza sia una condizione che “permetta” l'uso delle sostanze e che quindi non siano pericolose;

Ÿ nonostante le campagne informative, moltissimi consumatori non conoscono gli effetti dannosi delle droghe utilizzate e molti pensano (come nel caso degli spinelli) che alcune droghe siano non solo innocue ma addirittura “utili” in determinate circostanze;

Ÿ sul piano della prevenzione, si constata la scarsa incidenza delle sole campagne informative nel modificare i comportamenti collettivi. Gli interventi preventivi nel contrastare in tempo i fattori di rischio e vulnerabilità e la promozione dei fattori protettivi, dovrebbero subire un notevole incremento nella programmazione e nei finanziamenti.

BeneficiariStudenti, genitori e personale docente e non docente delle scuole secondarie di II grado.

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Obiettivo generaleModificare le conoscenze, le rappresentazioni sociali, gli atteggiamenti ed i comportamenti per ridurre uso, abuso e cessione di sostanze psicoattive ed alcol.

Obiettivi specificiŸ attivare un Tavolo Di Lavoro (TDL) all'interno di ogni istituto scolastico al fine di definire

strategie preventive specifiche da attuare in ogni istituto, in risposta ai fattori di rischio individuati;

Ÿ realizzare una o più delle seguenti attività in ogni istituto scolastico, volte a contrastare i fattori di rischio: formazione degli insegnanti e del personale ATA, incontri con i genitori, formazione di “Peer Educators”;

Ÿ modificare e correggere gli stereotipi e le false credenze legate al consumo e agli aspetti legali di sostanze psicoattive e di alcolici (intervento con le classi II, intervento su alcol e guida per le classi IV).

Articolazione del progettoLa quantità di tempo necessaria per effettuare il progetto è variabile e dipende dallo stato di attuazione nelle singole scuole: dove è già attivo da anni sarà ovviamente molto più contenuto, mentre dove il progetto non è mai stato attuato l'intervento è più corposo.

Fase 1:Ÿ attivazione TDL;Ÿ raccolta delle adesioni dalle scuole;Ÿ incontri con i dirigenti scolastici (condivisione di una strategia di intervento specifica in ogni

scuola aderente);Ÿ raccolta dati;Ÿ individuazione dei componenti del Tavolo Di Lavoro (TDL).

Fase 2:Ÿ coinvolgimento delle componenti scolastiche;Ÿ incontri con il referente per la salute;Ÿ incontri TDL.

Fase 3:Ÿ realizzazione di strategie preventive;Ÿ formazione insegnanti e personale ATA;Ÿ interventi con i genitori;Ÿ formazione dei Peer Educators.

Fase 4:Ÿ interventi diretti;Ÿ incontri con gli studenti delle classi II;Ÿ interventi su alcol e guida con le classi IV.

Risorse impiegatePsicologo dirigente del Ser.D. per il coordinamento del progetto (in orario di servizio). Educatori del privato sociale per l'attuazione dell'intervento, in proporzione al numero di scuole aderenti. Il tempo necessario per la realizzazione del progetto è variabile e dipende dallo stato di attuazione nelle singole scuole. Dove è già attivo da anni sarà ovviamente molto più contenuto, mentre dove il progetto non è mai stato attuato l'intervento è più corposo.

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Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneVerifica in itinere dopo la costituzione dei tavoli di lavoro e dopo l'intervento diretto.Verifica finale a fine anno scolastico.

Piano costiL'attivazione del progetto è vincolata alla disponibilità di finanziamento regionale. In mancanza, sarà richiesta la compartecipazione alle scuole, ai comitati genitori ed agli sponsor interessati al tema.

Fase 1 Attivazione del Tavolo Di Lavoro

(TDL) in ogni scuola aderente

N. di richieste pervenute dalle scuole/totale

scuole Ulss 6 Vicenza

Attivazione TDL

Fase 2 Coinvolgimento delle componenti

scolastiche

N. di incontri effettuati con la singola

scuola/totale incontri

Fase 3

Realizzazione dell’attività di

formazione

N. di insegnanti, personale ATA, genitori e

peers formati

Fase 4 Interventi diretti nelle classi Percentuale di studenti che hanno modificato

conoscenze ed atteggiamenti nei confronti di

alcol e cannabis

50

DIPENDENZE

Titolo del progetto:“SFUMIAMO I DUBBI”

Linea di intervento Peer education: prevenzione dei comportamenti a rischio negli adolescenti in ambito scolastico (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDott.ssa Blanca Ojeda Montes

Descrizione del problema ed analisi di contestoIl tabagismo è considerato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità un fattore strettamente associato ai determinanti sociali di salute, che provoca un'importante disuguaglianza sanitaria. I due momenti della vita in cui queste disuguaglianze sono più evidenti, in termini di vulnerabilità ed esposizione, sono l'adolescenza (più a rischio per l'iniziazione) e l'età adulta (in particolare quando smettere diventa difficile). Le vulnerabilità in termini di salute fisica, psichica e sociale aumentano se associate all'esposizione al fumo in famiglia e da parte dei pari. Al contrario, i fattori che riducono questa vulnerabilità, secondo l'OMS, sono l'abilità a resistere alle pressioni sociali, la consapevolezza dei danni del tabacco, buone capacità relazionali sia in famiglia che tra pari, un modello positivo di non-fumo, un'appropriata prevenzione. Il fumo è dannoso ad ogni età, ma il rischio di sviluppare una malattia ad esso correlata è strettamente dipendente dalla data di inizio dell'abitudine. Inoltre la precocità di iniziazione si configura come un importante fattore di rischio per la stabilizzazione e per l'aumento del consumo. Dagli studi risulta che, se una persona non comincia a fumare da giovane, più difficilmente lo farà in seguito. È necessario pertanto sviluppare azioni efficaci a livello educativo per prevenire l'iniziazione al fumo tra i giovani, con uno sguardo particolarmente attento ai significati che il fumo di tabacco assume in adolescenza, in risposta ad alcuni bisogni specifici di questa fase della vita. L'ambito scolastico è il luogo ideale per promuovere una cultura del benessere e per contrastare efficacemente l'avvio di pericolose abitudini. “Sfumiamo i dubbi”, strategia regionale di prevenzione del fumo di tabacco nelle scuole, è un progetto basato sul modello dell'educazione tra pari, sono cioè gli stessi studenti, opportunamente formati, ad effettuare gli interventi di prevenzione del tabagismo con i loro compagni e/o quelli più giovani. Gli studi evidenziano che i programmi che utilizzano i pari si rivelano generalmente più efficaci (riduzione dell'incidenza del fumo di sigaretta del 35-50%) di quelli di tipo informativo condotti da adulti (Murray 1989). I pari sono percepiti come credibili, fidati ed attraenti fonti di informazione e possono fornire un'importante funzione di modello in termini di atteggiamenti, abilità sociali e comportamenti. I pari possono quindi aiutare la popolazione bersaglio ad acquisire nuovi comportamenti, come non iniziare o smettere di fumare (Bandura 1986).

L

51

Beneficiari

I ragazzi delle Scuole Secondarie di II grado (classi quarte e quinte che lavoreranno poi su classi più

giovani).

Obiettivi generali

Ÿ prevenire l'abitudine al fumo tra i giovani (o almeno ritardarne l'inizio);

Ÿ eliminare o ridurre il consumo di sigarette di coloro che già fumano;

Ÿ promuovere una scuola libera dal fumo, rafforzando la capacità dei giovani di agire nella

propria comunità/scuola.

Obiettivi specifici

Dotare ciascun istituto scolastico interessato di un gruppo di Educatori tra Pari, opportunamente

formati al fine di coinvolgere le classi più giovani in attività di promozione della salute nel campo

del tabagismo.

Articolazione del progetto

La realizzazione del progetto “Sfumiamo i dubbi” in ciascuna scuola richiede un impegno

complessivo di 15h e si articola in fasi che richiedono uno specifico impegno da parte delle

istituzioni scolastiche che aderiscono all'iniziativa, in particolare:

Fase 1: incontro di presentazione del progetto agli insegnanti (durata 1h). Questa fase prevede

anche la definizione delle modalità di attuazione e degli strumenti da utilizzare nello

svolgimento del progetto.

Fase 2: selezione degli Educatori tra Pari, almeno 2 studenti non fumatori per ogni classe (durata

1h per gruppo classe in orario scolastico).

Fase 3: formazione degli Educatori tra Pari attraverso incontri programmati (10h articolate in 5

incontri, in orario scolastico o extrascolastico).

Fase 4: sperimentazione dell'intervento in una classe III e supervisione (durata 1.30' in orario

scolastico o extrascolastico) e successivamente in altre classi.

Fase 5: valutazione degli interventi dei Peers con questionario. Restituzione finale con studenti,

docenti, ecc. ed eventuale revisione e miglioramento dell'iniziativa (1.30').

Fase 6: produzione report di attività.

Risorse impiegate

Personale S.P.E.S.

Personale LILT

Materiale educativo (cartaceo, video, CD, ecc.).

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Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi prevede monitoraggio costante e valutazione finale del progetto (maggio-giugno).

Piano costiA carico dell’Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Incontro di presentazione e

programmazione con gli insegnanti

referenti

N. incontri con insegnati referenti

Fase 2

Selezione degli Educatori tra Pari

N. Peers selezionati

Fase 3

Formazione degli Educatori tra Pari

N. di Peers formati

Fase 4

Sperimentazione e supervisione.

Interventi degli Educatori tra Pari

nelle classi

N. di alunni coinvolti dai Peers/ totale alunni

Fase 5 Valutazione degli interventi dei Peers

Elaborazioni dati questionario

Fase 6 Produzione report di attività Produzione di documento

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DIPENDENZE

Titolo del progetto:“SIAMO… SICURI?”

Linea di intervento Prevenzione dei comportamenti a rischio di sostanze ed alcol in ambito scolastico (PPA 2016/18).

Servizio PromotoreServizio Territoriale per le Dipendenze di Noventa Vicentina, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDott. Mauro CodognoDott.ssa Gabriella Vetrali

Descrizione del problema ed analisi di contestoLa capacità critica, l'autonomia e la capacità decisionale sono fattori fondamentali per una vita responsabile e indirettamente fungono da protezione anche per comportamenti specifici inadeguati, come per esempio l'uso e l'abuso di sostanze, gli atti di bullismo e le violenze di “branco”. Il passaggio attraverso l'identificazione con il “gruppo dei pari” è necessario al ragazzo per giungere all'identificazione e allo sviluppo di sé. Più un bambino cresce, più la società tende ad influenzare le sue percezioni e sensazioni. Quando poi arriva al periodo dell'adolescenza, la tensione a conformarsi diventa molto forte. Nella nostra società è evidente l'influenza di giornali e televisione che “bombardano” bambini e ragazzi sul modo “giusto” di vestirsi, divertirsi, mangiare, atteggiarsi per essere accettati dal gruppo. Questo progetto si pone come finalità quella di favorire lo sviluppo del pensiero critico per mettersi in discussione e con forza e convinzione sostenere le proprie idee. Con l'ausilio di materiale diverso si lavora sulla percezione, spostando poi l'attenzione sul modo in cui noi percepiamo gli altri. Sviluppare la capacità critica significa saper “analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare ad una decisione più consapevole”, riconoscendo e valutando i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti ed il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l'influenza dei mass media. Il progetto è proposto dal Dipartimento Dipendenze dell'ULSS 22 di Bussolengo, che lo sta sperimentando da alcuni anni e lo sta condividendo, compreso un periodo di formazione, con tutti i Dipartimenti della Regione Veneto che desiderano aggregarsi al gruppo di lavoro.

BeneficiariI ragazzi delle classi V delle Scuole Primarie del Distretto Sud-Est, con il coinvolgimento attivo degli insegnanti e dei genitori. Per continuità con l'anno scolastico precedente, verrà favorita la partecipazione delle scuole già coinvolte.

Obiettivi generaliRinforzare i fattori di protezione, in particolare la capacità critica e la resistenza alla pressione dei pari e prevenire i fattori di rischio legati all'uso di alcool e delle sostanze illegali.

L

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Obiettivi specificiŸ favorire nei bambini lo sviluppo di un “pensiero critico” sia rispetto alle proprie sensazioni che

alle informazioni provenienti dal mondo esterno;Ÿ far riconoscere ai bambini la pressione del gruppo dei pari;Ÿ trasmettere ai bambini l'idea che conformarsi al gruppo non è l'unica possibilità per essere

accettati;Ÿ sviluppare nei bambini la disponibilità a comprendere “visioni del mondo” diverse dalle

proprie e di attuare scelte consapevoli;Ÿ fornire agli insegnanti stimoli di approfondimento sui temi trattati;Ÿ condividere con i genitori il percorso fatto con i bambini ed accompagnarli in una riflessione

educativa.

Articolazione del progettoFase 1: presentazione progetto e raccolta adesioni - incontri con i dirigenti e gli insegnanti

referenti del progetto, sia per istituto comprensivo che per plesso;Fase 2: stesura di un calendario di interventi nelle singole scuole e classi in accordo con gli

insegnanti;Fase 3: continuazione degli incontri nelle singole classi;Fase 4: preparazione dell'incontro con i genitori;Fase 5: incontri nelle singole scuole o istituti comprensivi con i genitori;Fase 6: valutazione con gli insegnanti dei risultati ottenuti (dati di attività e partecipazione dei

genitori, questionari per insegnanti, genitori e alunni).

Risorse impiegateŸ Personale Ser.D. sede di Noventa Vicentina (Educatori Professionali).Ÿ Altro personale esterno, in collaborazione con l'A.C.A.T. (Associazione Club Alcolisti in

Trattamento).

Indicatori di risultato

Fase 1

Proposta a tutti gli Istituti

Comprensivi del Distretto Sud-Est,

raccolta adesioni formali, incontri

con dirigenti ed insegnati

N. classi che aderiscono con impegno formale

(almeno 10 su 50)

Presenza degli insegnati agli incontri previsti

(almeno 1 per plesso)

Fase 2

Stesura di un calendario delle

attività

Calendario completo degli interventi in tutte le

classi

Fase 3

Realizzazione degli incontri in classe

Effettuazione dei 2 incontri previsti in tutte le

classi, con il coinvolgimento di almeno un

insegnate per classe e di tutti i bambini iscritti

Fase 4

Ogni classe prepara con l’insegnate

l’incontro con i genitori

Preparazione da parte di tutte le classi, con

almeno 1 insegnate referente, utilizzando

materiale e modalità comunicativa a scelta

(cartellone, poesia, scenetta, brano rap)

Fase 5 Realizzazione di 1 incontro con i genitori per tutte le classi coinvolte

Partecipazione di almeno il 50% dei genitori dei bambini coinvolti

Fase 6 Valutazione N. di partecipanti

Elaborazione dati dei questionari

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Monitoraggio e valutazioneSi prevede una verifica finale del progetto a giugno.

Piano costi

L'attuazione del progetto è vincolata allo stanziamento di fondi da parte dell'Azienda U.L.SS. 6

“Vicenza”.

Modalità di adesione al progettoIl Servizio invia direttamente una lettera di invito alle scuole che dovranno far pervenire il modulo di adesione direttamente al Ser.D di Noventa Vicentina entro i termini indicati. Se le richieste dovessero essere superiori a quanto previsto e a quanto sostenibile economicamente, si procederà ad una graduatoria in base a criteri quali: data di arrivo, territorialità, nuove scuole, disponibilità finanziarie. Alle scuole verrà data comunicazione all'inizio del nuovo anno scolastico.

56

DIPENDENZE

Titolo del progetto:“SMOKE FREE CLASS COMPETITION”

Linea di intervento Programma di coordinamento e sviluppo della prevenzione del tabagismo in ambiti scolastici e di comunità in un'ottica di promozione della salute (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.In collaborazione con LILT Vicenza.

Referenti di progettoDott.ssa Blanca Ojeda Montes (SPES)Dott.ssa Monica Polato (LILT Vicenza)

Descrizione del problema ed analisi di contestoProgetto promosso dalla Regione Veneto. È un Concorso Europeo per la prevenzione del fumo di tabacco nelle scuole, nato in Finlandia nel 1989 e giunto in Italia (Regione Veneto) nell' anno scolastico 1997/98.Al termine del concorso avrà luogo una lotteria nazionale per l'assegnazione dei premi tra le classi partecipanti. L'impegno degli alunni è quello di decidere di essere liberi dal fumo per il periodo che va dal 1° novembre al 30 aprile dell'anno scolastico in corso. Le classi potranno, facoltativamente, produrre anche uno slogan di promozione di una scelta di vita libera dal fumo. Le valutazioni svolte indicano che questo concorso contribuisce a ritardare l'iniziazione al fumo tra i giovani, come il passaggio da fumatori sperimentali a fumatori abituali (Public Health 2007; J Epidemiol Community Health 2010).

BeneficiariŸ studenti delle Scuole Secondarie di I grado (classi seconde e terze);Ÿ studenti delle Scuole Secondarie di II grado (classi prime);Ÿ insegnanti.

Obiettivi generaliŸ prevenire o ritardare l'inizio dell'abitudine al fumo tra gli studenti;Ÿ promuovere l'immagine del non-fumatore.

Obiettivi specificiŸ creare classi di alunni libere dal fumo;Ÿ eliminare o ridurre il consumo di sigarette di coloro che già hanno sperimentato il fumo, per

evitare che diventino fumatori abituali;Ÿ creare una cultura “smoke free” in ciascuna scuola aderente.

L

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Articolazione del progettoFase 1: presentazione e programmazione, assieme agli insegnanti referenti, delle attività ed

incontri; consegna del materiale (kit concorso);Fase 2: svolgimento del progetto in classe (compilazione schede smokefree);Fase 3: valutazione finale, conclusione del Concorso con premiazione delle classi in occasione

della giornata mondiale senza tabacco (31 maggio).A completamento del progetto sarà proposta visita ai Laboratori Multimediali di Cà Dotta – Sarcedo.

Risorse impiegatePersonale S.P.E.S.Personale LILTKit didattico Concorso “Smoke Free Class Competition”.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi prevedono monitoraggi intermedi e verifica finale del progetto (maggio-giugno).

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”, escluse le spese per recarsi a Cà Dotta.

Fase 1

Incontri con gli insegnati,

predisposizione programma

specifico per scuola

N. incontri con gli insegnati

Fase 2

Realizzazione

Tipologia e numero di attività realizzate

N. di alunni/classi coinvolte

Fase 3 Verifica N. di schede Smoke free raccolte ed elaborate

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SESSUALITÀ

Titolo del progetto:

EDUCAZIONE ALLA SESSUALITÀ CONSAPEVOLE: “AFFETTIVAMENTE”

Linea di intervento

Peer education: prevenzione dei comortamenti a rischio negli studenti (PPA 2016/18).

Servizio promotore

Unità Operativa Semplice “Consultori”, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referente di progetto:

Dott.ssa Michela De Bassi

Dr.ssa Eleonora Ronchetti

Descrizione del problema ed analisi di contesto

Le Leggi di indirizzo e applicative della Regione Veneto individuano il Consultorio Familiare come

un Servizio che si occupa di consulenza psicologica, sociale, ostetrica e legale e come Servizio

relazionale che assume dimensioni sempre più complesse sia nel campo della presa in carico che

della promozione alla salute della popolazione e delle giovani generazioni in particolare.

Prevenzione e promozione della salute sono, insieme al sostegno e alla cura, le due macro aree in

cui vengono svolte le funzioni istituzionali del Consultorio Familiare. Questa proposta formativa

intende contribuire alla promozione della salute psico-fisico-relazionale degli adolescenti

nell'ambito della vita sentimentale e delle scelte in ordine alla vita relazionale e sessuale. LN. 194

del 22/05/1978, L.R. 28 del 25/03/1977, DGR n. 215 del 03/02/2010 “Linee guida per il Servizio di

Consultorio Familiare nella Regione Veneto”.

L'adolescenza è una fase dello sviluppo connessa all'acquisizione di una identità adulta e alla

sperimentazione di un ruolo sessuale; è collegata all'acquisizione di conoscenze, apprendimenti

e consapevolezze molto importanti per il futuro della persona adulta. Nel corso di questa

transizione l'adolescente va incontro ad importanti cambiamenti corporei, mentali, relazionali e

sociali. L'adolescente, infatti, attraversa una fase evolutiva che lo impegnerà per alcuni anni in un

cruciale lavoro di integrazione a più livelli e la sintonizzazione corpo-mente ne rappresenta uno

dei più pregnanti. In questa fase i ragazzi/e cercano il rispecchiamento e la solidarietà dei pari, ma

contemporaneamente hanno bisogno di adulti competenti e discreti, che sappiano dialogare

senza intrudere. Le recenti Linee guida regionale e internazionali ribadiscono l'importanza del

perseguimento di specifici obiettivi di salute (prevenzione delle gravidanze precoci/indesiderate,

passaggio di malattie sessualmente trasmissibili) e mettono in rilievo il fatto che l'educazione

sessuale dovrebbe tendere verso un'educazione sentimentale che faciliti il processo di

mentallizzazione del corpo in trasformazione.

59

Beneficiari

Ÿ studenti della classe II degli Istituti Superiori del territorio di afferenza dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”, tramite formazione degli alunni tutor. Il progetto prevede il raggiungimento di un target di circa 2000 ragazzi di seconda superiore, tramite coinvolgimento diretto di massimo 15 – 20 tutor per ogni scuola;

Ÿ promuovere una rappresentazione integrata di sessualità e affettività e rinforzare l'importanza dell'assertività sessuale e del rispetto della libertà personale al riguardo;

Ÿ promuovere una rappresentazione positiva delle relazioni sentimentali-sessuali nel rapporto con se stessi e con l'altro/a, valorizzando la relazione e la qualità dell'accoppiamento;

Ÿ coinvolgere gli studenti target in una riflessione responsabile sulle tematiche relative ai comportamenti sessuali a rischio (MST e gravidanze precoci), promuovendo una corretta informazione sulla procreazione e sulle modalità contraccettive;

Ÿ sollecitare una visione più complessa e nello stesso tempo più tollerabile di alcune situazioni critiche connesse alle trasformazioni corporee tipiche della pubertà, ai compiti evolutivi legati all'identità personale e all'identità sessuale, alle relazioni interpersonali;

Ÿ diffondere l'informazione sui servizi socio-sanitari attivati presso i Consultori Familiari dell'ULSS 6 (Spazio Giovani e Youngmail) e le relative modalità di accesso e fruizione.

Obiettivi specificiŸ promozione della responsabilità delle scelte;Ÿ prevenzione delle gravidanze precoci e/o indesiderate;Ÿ prevenzione dei rischi connessi all'attività sessuale precoce, legati alla carenza delle

competenze relazionali ed emotive;Ÿ prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili;Ÿ prevenzione dell'Interruzione Volontaria della Gravidanza, in particolar modo nelle

minorenni;Ÿ prevenzione del ricorso ripetuto alla contraccezione d'emergenza e promozione di una scelta

contraccettiva soddisfacente ed efficace per l'adolescente e per la donna;Ÿ prevenzione della discriminazione e della violenza di genere;Ÿ promozione dell'accoglienza delle differenze etnico-culturali;Ÿ diffusione di informazioni sui servizi per i giovani e sulle modalità di accesso: Consultorio

Familiare e Spazio Giovani, Youngmail.

Articolazione del progetto

Fase 1: raccolta adesioni dalle scuole interessate entro settembre 2016.Fase 2: contatto con le istituzioni scolastiche e proposta per la realizzazione di un incontro

congiunto con l'insegnante referente per l'educazione alla salute, con l'insegnante referente per l'organizzazione delle assemblee di istituto, con una rappresentanza dei tutor di ogni scuola e, su valutazione del Dirigente, anche con gli insegnanti coordinatori delle classi II allo scopo di:Ÿ presentare gli obiettivi di salute e la metodologia della progettualitàŸ presentare i servizi offerti ai giovani dai Consultori Familiari: Spazio Giovani,

YoungMail e nuove tipologie comunicativeŸ concordare le modalità e i tempi di svolgimento del progetto, tenendo conto delle

specificità di ciascuna scuola (entro novembre 2016).

60

Fase 3: realizzazione dell'incontro di formazione e di coordinamento degli alunni tutor (entro febbraio) che avranno il compito di:Ÿ distribuire il materiale divulgativo predisposto dai CCFF ai compagni delle classi II.Ÿ integrare l'eventuale intervento degli operatori dei Consultori Familiari (ginecologa o

ostetrica e psicologa) in un laboratorio tematico realizzabile nel contesto di una delle assemblee di istituto. Autorevoli orientamenti suggeriscono infatti di evitare interventi episodici gestiti come lezioni frontali e di coinvolgere attivamente i destinatari degli interventi in modo da favorire la partecipazione attiva.

Fase 4: divulgazione da parte dei tutor delle brochure, delle locandine (relative a Spazio Giovani e YoungMail) e presentazione di questi servizi alle classi seconde, nei tempi stabiliti in autonomia dalle scuole (tra febbraio e aprile).

Fase 5: (se accettata dalla scuola) organizzazione e realizzazione del laboratorio tematico nel contesto di una delle assemblee di istituto. In questo modo, gli operatori dei Consultori, in qualità di “adulti competenti” e non tanto come “esperti” impegnati in lezioni frontali, saranno disponibili al confronto con i ragazzi su temi sensibili e complessi rispetto ai quali gli adolescenti hanno molte informazioni ma non hanno le competenze emotivo-relazionali per saperle utilizzare. La presenza degli alunni tutor, coinvolti attivamente nell'organizzazione del laboratorio e nella presentazione dei servizi per i giovani, consentirà di veicolare efficacemente contenuti e obiettivi della progettualità (tra febbraio e aprile).

Fase 6: colloqui di verifica dell'andamento del progetto con l'insegnante referente per l'educazione alla salute. Verrà predisposto un questionario di gradimento da somministrare agli alunni tutor e agli insegnanti referenti.

Risorse impiegateUmane (professionisti U.L.SS. 6 “Vicenza”), materiali ed economiche.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi vedano tempi e modalità indicati nell'Articolazione del progetto e negli Indicatori di risultato.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Raccolta adesioni scuole

N. di richieste pervenute dalle scuole in

rapporto al n. totale di scuole superiori

Fase 2

Incontro con gli insegnati

N. insegnati partecipanti

N. adesioni al progetto

Fase 3

Incontri con i tutor

N. di ragazzi tutor partecipanti

N. di incontri effettuati

Fase 4

Divulgazione da parte dei tutor agli

alunni target

Risultati questionari di gradimento

Fase 5

Realizzazione laboratorio tematico co-condotto

N. di ragazzi tutor partecipantiN. di alunni partecipanti N. materiale divulgativo distribuito

Fase 6 Incontri di verifica N. di insegnati e tutor partecipanti

Analisi del questionario di gradimento N. di accessi dei ragazzi coinvolti ai servizi Spazio Giovani e Youngmail

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SESSUALITÀ

Titolo del progetto:“PREVENZIONE DELL'AIDS E DELLE MST”

Linea di intervento Prevenzione dei comportamenti a rischio (HIV, Malattie sessualmente trasmesse) (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Responsabile di progettoDr. Andrea TodescatoAssistenti Sanitarie: Bertilla Peruzzi, Albina Dani, Antonella Ramina

Descrizione del problema ed analisi di contestoIl rapporto di UNAIDS sull'epidemia di AIDS stima che nel 2009 le persone affette da HIV nel mondo erano 33,3 milioni, di cui oltre 30 milioni residenti nei paesi in via di sviluppo. In Italia ci sono 150.000 sieropositivi; ogni giorno 10 persone si infettano e una muore di AIDS. In Veneto (al 31 dicembre 2009) avevamo quasi 3.900 casi segnalati di AIDS, ponendoci al 6° posto tra le regioni più coinvolte. È importante osservare come nel corso degli anni sia progressivamente aumentata la proporzione relativa di casi attribuibili a trasmissione eterosessuale: a partire dal 2004 i rapporti eterosessuali rappresentano il fattore di rischio per il 50% circa dei casi di AIDS segnalati. Eppure, TV e giornali non ne parlano più, perché l'AIDS non fa più notizia: è stata declassata a una delle tante malattie croniche con cui si deve convivere, anche se l'epidemia aumenta giorno per giorno. E' vero che la malattia si è modificata, grazie alle nuove terapie, che chi è ammalato può vivere molto di più e meglio. Ma non si può mettere nel dimenticatoio, perché, basandosi sulla convinzione sbagliata che è basso il rischio di contrarre l'infezione, soprattutto per via sessuale, si sono ridotti anche i comportamenti di prevenzione e di auto-protezione, in particolare tra i giovani. Così si assiste ad un preoccupante aumento delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) negli adolescenti, specialmente della Clamidia, responsabile poi di sterilità future per danni irreversibili alle tube uterine. E' quindi fondamentale non abbassare la guardia. E non essere complici del silenzio ... e della malattia. In questo la Regione Veneto è stata all'avanguardia, attivando già dal 1999 un progetto sperimentale rivolto agli studenti degli Istituti Secondari di II grado che, utilizzando metodologie e strumenti attivi e coinvolgenti, si è posto l'obiettivo di mantenere bassi i tassi di incidenza nei giovani, favorendo scelte efficaci di prevenzione.

BeneficiariGli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di II grado, per un massimo di 8 classi/ corsi nell'anno scolastico.

Obiettivi generaliŸ mantenere bassi i tassi di incidenza dell'infezione HIV negli adolescenti;Ÿ aumentare la consapevolezza e modificare il livello di percezione del rischio da parte degli

stessi.

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Obiettivi specificiDi comportamentoŸ facilitare l'adozione di comportamenti preventivi dell'infezione da HIV;Ÿ aumentare la disponibilità ad affrontare correttamente la tematica con gli adolescenti da

parte delle figure intermediarie significative (insegnanti, operatori socio-sanitari, rappresentanti degli studenti).

EducativiŸ aumentare le conoscenze sul tema, modificando gli atteggiamenti connessi;Ÿ fornire strumenti aggiornati, didatticamente efficaci e facilmente applicabili da parte delle

figure intermediarie;Ÿ intervenire sulle fasi di strutturazione dei pregiudizi e delle resistenze alla modifica di

comportamenti a rischio;Ÿ promuovere una riflessione sui temi dell'integrazione sociale delle persone sieropositive.

Articolazione del progettoIl progetto si articola in due incontri con le singole classi, della durata di 2 ore ciascuno, che si svolgono nell'arco di 5-7 giorni.Fase 1: raccolta adesioni dalle scuole interessate;Fase 2: contatto con le istituzioni scolastiche e definizione delle date di svolgimento del corso;Fase 3: incontri con la classe e svolgimento del corso;Fase 4: verifica degli apprendimenti (questionario);Fase 5: elaborazione dati e produzione di report.

Risorse impiegateAssistenti Sanitarie del SISP.Materiale vario.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneŸ somministrazione di test di verifica dell'apprendimento (pre e post lezione);Ÿ incontro di valutazione tra operatori Ulss al termine dell'attività didattica;Ÿ registrazione dei dati dei questionari e loro valutazione;Ÿ restituzione dei dati ai singoli istituti scolastici.

Piano costiA carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1 Raccolta adesioni dalle scuole

interessate

N. di richieste pervenute dalle scuole

Fase 2 Contatto con le istituzioni

scolastiche e definizione delle date

di svolgimento del corso

N. di scuole contattate/totale delle richieste

Fase 3

Incontri (2) con la classe e

svolgimento del corso

N. corsi attivati/ totale delle richieste

Fase 4

Verifica dell’apprendimento

(questionario)

Percentuale di alunni che superano il test di

verifica

Fase 5 Elaborazione dati Produzione di report

63

ALTRI PROGETTI

64

65

SICUREZZA

Titolo del progetto:“AFFY FIUTAPERICOLO”

Linea di intervento Prevenzione eventi infortunistici in ambito domestico (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti del progettoDott.ssa Maria Teresa Padovan

Descrizione del problema ed analisi di contesto Gli infortuni dovuti ad incidente sono un problema di sanità pubblica molto rilevante, in quanto rappresentano la prima causa di morte dei bambini e degli adolescenti e/o sono fonte di disabilità gravi. Il 20% dei ricoveri in età pediatrica è dovuto ad un incidente domestico. In particolare i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni rappresentano una fascia di popolazione ad alto rischio per gli incidenti domestici, sia perché trascorrono molto tempo in casa, sia perché le acquisizioni motorie precedono la capacità di riconoscere ed anticipare eventuali situazioni di rischio e pericolo. In realtà la maggior parte degli incidenti domestici nei bambini è prevedibile ed evitabile, mediante l'adozione di comportamenti adeguati e di misure di sicurezza da parte delle persone che se ne prendono cura: genitori, familiari, educatori. In tal senso la scuola, assieme alla famiglia, risulta la prima realtà educativa ove è possibile realizzare un progetto di educazione alla sicurezza. Attraverso il progetto regionale “Affy Fiutapericolo”, vengono forniti materiali (kit “La valigia di Affy”) ed una formazione specifica agli insegnanti, per proporre itinerari didattici tesi a favorire una presa di coscienza da parte dei bambini riguardo ai pericoli insiti negli ambienti ed oggetti che li circondano.

BeneficiariŸ bambini della Scuola dell'Infanzia (3-5 anni);Ÿ insegnanti, genitori.90

Obiettivi generaliŸ fornire ai bambini le conoscenze di base necessarie per prevenire situazioni potenzialmente

pericolose all'interno dell'ambiente domestico;Ÿ informare i genitori sulla necessità di adottare alcuni comportamenti per rendere la propria

abitazione maggiormente sicura per il figlio.

Obiettivi specificiEntro giugno incrementare di almeno il 60% il livello di conoscenza dei bambini sui principali rischi correlati agli incidenti in casa, a scuola ed in strada e sui comportamenti sicuri da adottare.

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Articolazione del progettoFase 1: raccolta delle adesioni dalle scuole interessate;Fase 2: contatto con le scuole per la definizione delle date di incontro;Fase 3: formazione degli insegnanti con l'utilizzo del kit;Fase 4: verifica dei risultati.

Risorse impiegatePersonale SISP per la formazione ai docenti.Kit “La valigia di Affy”, che viene fornito gratuitamente dalla Regione Veneto nell'ambito del programma “Genitoripiù”.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi prevede la verifica finale del progetto: questionari di verifica per insegnanti e genitori degli alunni attraverso il Programma Regionale di misurazione del Progetto.

Piano costi Le risorse di personale e la fornitura alle scuole del materiale (prodotto dalla Regione) sono a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Raccolta adesioni delle scuole

interessate

N. di richieste pervenute dalle scuole/totale

scuole

Fase 2

Contatto con le scuole per la

definizione delle date di incontro

N. di scuole contattate/totale delle richieste

Fase 3

Formazione degli insegnati

N. di insegnati formati

Fase 4 Verifica dei risultati Produzione di documento

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SICUREZZA

Titolo del progetto:“CLIK FA CLAK”

Linea di intervento Prevenzione degli incidenti stradali (PPA 2016 -18).

Servizio promotoreServizio di Promozione ed Educazione alla salute (SPES), U.L.SS. 6 “Vicenza”.Referenti del progettoDott.ssa Patrizia Pesenti

Descrizione del problema ed analisi di contesto Uno dei maggiori problemi di salute pubblica in Italia è rappresentato dalle conseguenze socio-sanitarie degli incidenti stradali. E' ormai verificata sia l'efficacia dell'adozione dei dispositivi di sicurezza per gli occupanti di autoveicoli nel ridurre il rischio di traumi da incidenti stradali, sia il ruolo che rivestono i bambini nel favorire l'adozione di comportamenti corretti nei genitori, invitati a dare il “buon esempio” ai figli. Il programma didattico può essere utilizzato già a partire dal 1° anno di scuola e poi continuato negli anni successivi. Sarà compito degli insegnanti scegliere gli obiettivi e le attività che ritengono più adeguati al gruppo classe, avendo cura di verificare nel corso dei tre anni l'adozione dei comportamenti raccomandati. A tale scopo il progetto prevede un corso di formazione rivolto agli insegnanti nel quale saranno forniti gli strumenti didattici per affrontare un percorso educativo sul tema della sicurezza con i bambini. Nell'ambito della sicurezza stradale, due sono gli aspetti che si possono affrontare con i bambini della scuola dell'infanzia:1. come comportarsi quando si viene trasportati in auto o in bici;2. come comportarsi quando si cammina per strada o si va in bicicletta.

BeneficiariŸ bambini della Scuola dell'Infanzia (3-5 anni);Ÿ insegnanti, genitori.90

Obiettivi generaliŸ aumentare la consapevolezza dell'importanza dell'uso dei dispositivi di sicurezza in auto;Ÿ promuovere un'educazione alla sicurezza stradale.

Obiettivi specifici

Ÿ promuovere una cultura della sicurezza stradale, mettendo in grado i bambini di riconoscere situazioni e comportamenti a rischio, attraverso lo sviluppo dell'autonomia personale e senso di responsabilità, il rispetto delle norme e la capacità di comprendere;

Ÿ aumentare la consapevolezza nei bambini dell'importanza dell'uso dei dispositivi di protezione in auto e in bicicletta e, indirettamente, negli adulti che li accompagnano;

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Articolazione del progettoIl progetto prevede un incontro formativo rivolto agli insegnanti nel quale sarà fornito il KIT didattico (durata di un unico incontro di circa 2 ore).

Fase 1: raccolta delle adesioni dalle scuole interessate;Fase 2: contatto con le scuole per la definizione delle date di incontro;Fase 3: formazione degli insegnanti con l'utilizzo del kit;Fase 4: verifica dei risultati.

Risorse impiegateŸ Personale SPES per la formazione ai docenti.Ÿ Materiale didattico.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi prevede la verifica finale del progetto.

Piano costi I costi del personale sono a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Raccolta adesioni delle scuole

interessate

N. di richieste pervenute dalle scuole/totale

scuole

Fase 2

Contatto con le scuole per la

definizione delle date di incontro

N. di scuole contattate/totale delle richieste

Fase 3

Formazione degli insegnati

N. di insegnati formati

Fase 4 Verifica dei risultati Produzione di documento

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GENITORI PiÙ

Titolo del progetto:“NATI PER LEGGERE: UN NIDO DI LIBRI”

Linea di intervento generaleGenitori Più (PPA 2016/18).

Servizi promotoriServizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES), U.L.SS. 6 “Vicenza”.In collaborazione con Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDott.ssa Alessandra Piatti (SPES).Dott.ssa Maria Teresa Padovan (SISP).

Descrizione del problema ed analisi di contestoNel Programma Regionale “Genitoripiù“che prevede 9 azioni per promuovere la salute ed il benessere dei bambini fin dalla nascita, una di queste è proprio la “Promozione della lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi ed i 6 anni“ . La lettura ad alta voce, come documentato da numerosi studi scientifici e ribadito dall'OMS, favorisce oltre allo sviluppo relazionale ed emotivo anche lo sviluppo del linguaggio e altre competenze che riguardano la “emergent literacy”, ossia le abilità che un bambino deve sviluppare prima di imparare a leggere e scrivere e che rende i bambini più pronti per la scuola e lettori più abili.

BeneficiariEducatori degli Asili Nido e insegnanti del primo anno della Scuola dell'Infanzia.

Obiettivi generaliFornire agli educatori le conoscenze scientifiche che supportano il progetto “Nati Per Leggere” (NPL), sviluppare ed incrementare la rete collaborativa multi-professionale, in particolare, tramite la conoscenza delle iniziative e dei percorsi di NPL della Biblioteca Territoriale.

Obiettivi specificiFornire al personale scolastico competenze e conoscenze sulle evidenze scientifiche del NPL e sulla sua articolazione territoriale per una promozione del Progetto all'interno delle scuole e tra i genitori dei bambini.

Articolazione del progettoFase 1: raccolta delle adesioni da parte delle scuole;Fase 2: incontro teorico-pratico (2 ore);Fase 3: raccolta tramite questionario del gradimento del progetto e delle sue ricadute a livello

locale.

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Risorse impiegatePersonale SPES, SISP.Personale Bibliotecario.Materiale informativo.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSomministrazione di test di gradimento.

Piano costiLe risorse di personale e materiali sono a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Raccolta adesioni dalle scuole

N. di contatti con le scuole

Fase 2

Avvio dei corsi di formazione

N. di corsi attivati con personale scolastico

N. di operatori scolastici coinvolti e di

collettività infantili coinvolte

Fase 3 Verifica dell’attivazione degli

operatori coinvolti con questionario

Elaborazione dati dei questionari con verifica

delle ricadute a carattere locale sulla

popolazione target

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SALUTE DENTALE

Titolo del progetto:“I-DENTI-KIT”

Linea di intervento Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”. Referente di progettoDott.ssa Mariantonia Ferronato

Descrizione del problema ed analisi di contestoLa malattia cariosa e la malattia paradontale (gengiviti e parodontiti) sono patologie di grande

rilevanza sociale. Si tratta di patologie ben conosciute per quanto riguarda l'eziologia, la

patogenesi e l'evoluzione, per le quali la prevenzione è una strategia vincente, sia per la

disponibilità di misure efficaci, sia per il favorevole rapporto costo-beneficio. Inoltre, poiché

diversi fattori di rischio per le malattie del cavo orale sono comuni ad altre malattie cronico-

degenerative, molte delle misure di prevenzione nel campo dell'igiene orale, possono

considerarsi potenzialmente utili anche in termini di promozione della salute globale

dell'individuo. Il progetto I-denti-kit trae spunti dal Protocollo d'Intesa siglato fra il Ministero della

Salute ed il Ministero dell'Istruzione, per la realizzazione di interventi di promozione di stili di vita

sani che coinvolgano il sistema scolastico ed il sistema sanitario (Progetto di prevenzione in

materia di salute orale mediante educazione sanitaria nella scuola primaria. Linea 2 del Progetto

“Scuola e Salute”). Il kit che viene proposto nel progetto è una occasione per ripensare in modo

intersettoriale e multidisciplinare le patologie del cavo orale, attraverso un viaggio all'interno

delle varie materie scolastiche.

BeneficiariBambini del terzo anno della Scuola Primaria.

Obiettivo generaleFornire agli educatori, ai bambini e conseguentemente alle loro famiglie, le conoscenze teorico

pratiche necessarie per poter attuare comportamenti che influiscano positivamente sulla salute

orale e quindi sulla salute globale dell'individuo.69

Obiettivi specificiŸ aumentare l'attenzione dei bambini coinvolti all'igiene orale (lavare i denti ogni volta dopo i

pasti, tutti i giorni, anche a scuola);Ÿ ridurre i comportamenti a rischio (consumo frequente di dolci e di bevande zuccherate).

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Articolazione del progettoFase 1: predisposizione del materiale (kit); raccolta adesioni;Fase 2: presentazione del progetto alla scuola (insegnanti e genitori) e valutazione con gli

insegnanti del materiale a disposizione (kit) per personalizzarlo a seconda delle esigenze della classe;

stipula del Patto Educativo Scuola-Famiglia;Fase 3: incontro dell'odontoiatra con gli alunni e visita di controllo a scuola. realizzazione delle attività multidisciplinari a scuola;Fase 4: verifica dei risultati con alunni ed insegnanti.

Risorse impiegatePersonale SPES.Materiale vario.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi prevede una verifica finale del progetto.

Piano costiLe risorse del personale ed il materiale sono a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Predisposizione materiale

Predisposizione di dispense informative

Fase 2

Illustrazione materiale agli insegnati,

incontro con i genitori

N. incontri SPES con insegnati e genitori

N. adesioni al Patto Educativo

Fase 3

Realizzazione progetto a scuola

N. alunni coinvolti

N. di bambini che si lavano i denti dopo i pasti

a scuola

Fase 4

Verifica

Grado di acquisizione delle informazioni

(questionario)

Frequenza del lavaggio denti dei bambini a

casa

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SALUTE DENTALE

Titolo del progetto:

“SORRIDI!” (salute dentale)

Linea di intervento

Programma per la promozione di una corretta alimentazione (PPA 2016/18).

Servizio promotore

Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referente di progetto

Dott.ssa Mariantonia Ferronato

Descrizione del problema ed analisi di contesto

La salute orale è una componente essenziale della salute globale dell'individuo ed ha una

importanza rilevante per la qualità della vita. L'OMS europea ha stabilito l'obiettivo “niente carie”

per il 90% dei bambini di 5-6 anni nel 2020. Per la realizzazione di questo obiettivo l'OMS

raccomanda programmi di prevenzione rivolti ai bambini della scuola dell'infanzia, età in cui la

capacità di apprendimento di nuove abitudini è massima. Il D.G.R. n. 2227 della Regione Veneto in

materia di Livelli Essenziali di Assistenza chiede di orientare le prestazioni odontoiatriche

dedicate all'età evolutiva (0-16 anni) su obiettivi di prevenzione, per raggiungere l'obiettivo di

DMFT 1.5/1.7 (Decay-Missing-Filling Tooth) “niente carie per il 90% dei bambini di 5-6 anni entro

il 2020”, intercettando in tempo utile le malocclusioni a maggiore rischio e nel contempo

fornendo dati epidemiologici sulla patologia orale.

Beneficiari

Bambini del terzo anno della scuola dell'infanzia.

Obiettivi generali

Ÿ ridurre l'incidenza della carie e della malocclusione in età pediatrica;

Ÿ raccogliere dati epidemiologici sulla incidenza della carie e delle malocclusioni nella

popolazione pediatrica.

Obiettivi specifici

Ÿ fornire ai bambini strumenti utili alla prevenzione della carie;

Ÿ orientare a corrette abitudini di igiene orale ed alimentare;

Ÿ informare sulla influenza negativa delle abitudini viziate (succhiotto, biberon ecc.) della

masticazione;

Ÿ orientare la popolazione interessata alle verifiche e alle cure necessarie.

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Articolazione del progettoFase 1: raccolta adesioni;Fase 2: incontro con gli insegnanti referenti per la salute e consegna materiale;Fase 3:

Ÿ intervento a scuola del personale dello SPES (medico odontostomatologo);Ÿ visita odontoiatrica dei bambini del terzo anno con stesura della scheda

odontoiatrica individuale, nella quale vengono raccolti anche dati sulla alimentazione;

Ÿ al termine dei controlli si procede ad una lezione frontale con i bambini e gli insegnanti con l'illustrazione pratica delle tecniche di spazzolamento;

Ÿ alle famiglie viene consegnato l'esito scritto della visita con i consigli necessari per le ulteriori verifiche/cure e un depliant con consigli pratici sull'igiene orale ed alimentare.

Fase 4: raccolta questionari ed elaborazione dei dati raccolti con le visite odontoiatriche.

Risorse impiegatePersonale SPES, Materiale per le visite odontoiatriche (kit monouso, ecc.).

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi prevede una verifica finale del progetto.

Piano costiCosti del personale, Kit monouso per le visite e stampa del materiale cartaceo a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1 Raccolta adesioni N. classi coinvolte

Fase 2 Incontri con gli insegnati N. incontri con gli insegnati

Fase 3

Controlli odontoiatrici

Numero controlli effettuati

Fase 4

Invio alle cure dei bambini con

problemi

Raccolta dati

N. di bambini che si sottopongono alle cure/ N.

di bambini inviati alle cure

N. questionari raccolti

N. schede odontoiatriche compilate

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CONTRASTO DELLE DISEGUAGLIANZE

Titolo del progetto:“FARMACI A SCUOLA”

Linea di intervento Contrasto delle disuguaglianze in salute (PPA 2016/18).

Servizio promotore

Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.In collaborazione con: U.O. Pediatria (diabetologia) Ospedale San Bortolo Vicenza.

Referenti di progettoDott.ssa Patrizia Pesenti.

Descrizione del problema ed analisi di contestoNumerosi sono i bambini frequentanti le scuole in cui si manifestano problemi acuti (convulsioni febbrili 4%, crisi acute di asma 10%, diabete 3‰, shock anafilattico da grave intolleranza alimentare 1‰). Per questo gli operatori scolastici devono essere preparati a saper gestire il problema.

BeneficiariPersonale docente e non docente di Asilo nido, Scuola dell'Infanzia, di Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado.

Obiettivi generaliContribuire a rendere sicura la frequenza scolastica ai bambini affetti da malattie croniche o con crisi recidivanti di patologie potenzialmente gravi, che richiedono somministrazione di farmaci anche a scuola in base ad uno specifico Protocollo che sarà definito nel corso del c.a.92

Obiettivi specificiFornire al personale scolastico delle scuole dell'ULSS 6 competenze sufficienti ad affrontare emergenze prevedibili a scuola e a riconoscere i sintomi clinici di una grave malattia già segnalata.

Articolazione del progettoFase 1: predisposizione da parte dello SPES di materiali didattici specifici secondo le linee guida

nazionali;Fase 2: raccogliere indicazioni dalle scuole sul numero di bambini che necessitano di terapia

salvavita in orario scolastico e sul numero di personale scolastico che è necessario formare;

Fase 3: organizzazione di corsi di formazione teorico-pratici al personale scolastico docente e non docente;

Fase 4: verifica di risultati, questionari, test di gradimento.

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Risorse impiegatePersonale SPES e SISP.Medici dell'U.O. Pediatria Ospedale Vicenza.Materiale cartaceo, CD, altro.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSomministrazione di questionario di verifica e test di gradimento.

Piano costi

Le risorse di personale e materiali saranno a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1 Predisposizione materiale N. di dispense/CD

Fase 2

Raccolta indicazioni dalle scuole

N. di contatti con le scuole

Fase 3

Corsi di formazione

N. di corsi attivati con personale scolastico

N. di operatori scolastici coinvolti

Fase 4

Verifica

Elaborazione

dati questionari: verifica

acquisizione delle informazioni

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CONTRASTO DELLE DISEGUAGLIANZE

Titolo del progetto:“PREVENZIONE DELLA CHETOACIDOSI DIABETICA”Linea di intervento Contrasto delle disuguaglianze in salute (PPA 2016/18).

Servizio promotoreServizio di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica - U.L.SS. 6 “Vicenza”.In collaborazione con il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute (SPES) U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referenti di progettoDott.ssa Beatrice Moro Dott.ssa Paola Colussi – Dott.ssa Alessandra Piatti

Descrizione del problema e analisi di contestoLa chetoacidosi diabetica è una complicanza acuta del diabete tipo 1 particolarmente grave nei bambini, caratterizzata da iperglicemia, acidosi e chetosi che se non diagnosticata e trattata adeguatamente può associarsi a edema cerebrale, danno neurologico permanente e può persino mettere a rischio la vita del paziente (la mortalità causata dalla chetoacidosi diabetica è stimata intorno all' 0.15-0.30%). Se la diagnosi di diabete è tardiva, il 38% dei bambini viene diagnosticato quando già è presente la chetoacidosi diabetica e, al di sotto dei 6 anni, la percentuale sale addirittura al 70%.Alla luce della necessità di fare prevenzione su questa complicanza, quest'anno la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) con la collaborazione di Associazioni Giovani con Diabete (AGD), Federazione nazionale Diabete Giovanile (FDG), International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD), Società Italiana di Pediatria (SIP) e con il contributo non condizionante di Bayer, ha lanciato una campagna che coinvolge tutti i pediatri della SIEDP e i pediatri di libera scelta. Presso le scuole di tutta Italia e negli studi di diecimila pediatri saranno distribuiti materiale informativo, poster e locandine, mentre sarà realizzato e diffuso un video “Pubblicità e Progresso”, destinato a televisioni e social network, con i noti comici Ale & Franz, testimonial dell'iniziativa.Il Servizio di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica , in collaborazione con il U.L.SS. 6 “Vicenza”Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute vogliono integrarsi con U.L.SS. 6 “Vicenza”questa campagna per intervenire nel territorio di Vicenza con un intervento di informazione dei sintomi di esordio del diabete e di prevenzione della chetoacidosi anche a scuola.

Obiettivi generali Nel 1991 il Prof. Vanelli lanciò una campagna a Parma di prevenzione della chetoacidosi diabetica che durò 8 anni che ebbe dei risultati significativi in termini di riduzione di questa complicanza nei diabeti all'esordio nella provincia di Parma (Diabetes Care 2007).

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Riprendendo questo progetto il Servizio di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica U.L.SS. 6 “Vicenza” U.L.SS. 6 in collaborazione con il Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute “Vicenza” intendono farsi portavoce della campagna della SIEDP nella provincia di Vicenza con l'obiettivo di ridurre il numero di casi di chetoacidosi diabetica in età pediatrica, attraverso una diagnosi precoce dei sintomi di diabete.

Obiettivi specifici

L'obiettivo della campagna è mettere in luce agli insegnanti e alle famiglie i sintomi di esordio del

diabete, incoraggiando l'utente ad eseguire controlli di glicemia e di glicosuria al fine di iniziare

quanto più precocemente possibile la terapia nella diagnosi di diabete.

Beneficiari

Insegnanti e famiglie delle scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di I e II grado.

Articolazione del progetto1. affissione di poster informativi/brochure (in più lingue) nelle scuole dell'infanzia, primarie,

secondarie di I e II grado;2. organizzazione di breve incontro rivolto agli insegnanti per fornire le linee guida per la

diagnosi precoce di diabete.

Risorse impiegate

Personale del Servizio di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e del U.L.SS. 6 “Vicenza”

Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute, materiale inerente alla campagna.

Indicatori di risultato

Piano costi

I costi saranno a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1 Raccolta delle adesioni n. di scuole che aderiscono

Fase 2

Organizzazione di incontro con gli

insegnanti

Realizzazione di incontro con gli insegnanti

n. di insegnanti partecipanti

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SICUREZZA

Titolo del progetto:

“IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE”

Linea di intervento:

-Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti (PPA 2016/18).

-Prevenire gli incidenti domestici (PPA 2016/18).Servizi promotoriServizio di Promozione ed Educazione alla Salute, U.L.SS. 6 “Vicenza”.In collaborazione con la Croce Rossa Italiana di Vicenza

Referenti di progettoDott.ssa Patrizia Pesenti

Descrizione del problema ed analisi di contestoNel contesto scolastico locale, studenti ed insegnanti si sono sempre dimostrati molto interessati alla tematica della gestione del pronto soccorso. Il progetto mira a fornire ad alunni e personale scolastico informazioni corrette e precise su “che cosa fare”, “che cosa non fare” e “come fare” per gestire al meglio situazioni d'urgenza. Quindi, dalle semplici informazioni su come chiedere i soccorsi alle più corrette manovre di assistenza (cosa fare e cosa non fare) per prevenire aggravamenti in attesa dei soccorsi.

BeneficiariGli studenti della Scuola Secondaria di I e II grado dell' . U.L.SS. 6 “Vicenza”

Obiettivi generaliLa scuola ed il Servizio Sanitario hanno il compito di promuovere nei giovani l'adozione di comportamenti responsabili circa la propria salute e quella altrui. Importante è quindi far loro acquisire informazioni e conoscenze sull'argomento e prepararli ad intervenire adeguatamente in caso di situazioni d'urgenza ad es. ferite, traumi, incidenti vari..94

Obiettivi specificiŸ saper affrontare eventuali situazioni di urgenza/emergenza in sicurezza;Ÿ conoscere le procedure per la chiamata dei soccorsi (giochi di ruolo);Ÿ avere una conoscenza specifica sulle più comuni patologie legate agli incidenti e traumatismi;Ÿ essere informati sulle corrette manovre di base nell'aiutare chi ha bisogno di soccorso

sanitario (anche attraverso prove simulate).

Articolazione del progettoFase 1: raccolta di adesioni delle scuole al progetto;Fase 2: incontro teorico-pratico con gli studenti e gli insegnanti (4 ore circa);Fase 3: verifica del risultato e consegna degli attestati.

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Risorse impiegatePersonale SPES, personale della Croce Rossa Italiana di Vicenza, materiale informativo.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSomministrazione di questionario di verifica dell'apprendimento e di gradimento.

Piano costiIl costo per attivare il progetto è di 80 Euro per classe a carico della scuola richiedente.

Fase 1

Raccolta adesioni delle scuole

N. di scuole aderenti al progetto

Fase 2

Incontri di formazione

N. di incontri con studenti/insegnati

Fase 3 Verifica Percentuale di studenti che superano il test di

verifica

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PREVENZIONE MALATTIE TRASMISSIBILI

Titolo del progetto:“VENDI CARA LA PELLE!”

Linea di intervento Prevenzione di rischi per la salute connessi al trattamento (infezioni, allergie, malattie dermatologiche) (PPA 2016/18).

Servizi promotoriServizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), U.L.SS. 6 “Vicenza”.

In collaborazione con U.O. di Dermatologia Ospedale di Vicenza.

Referente di progettoDott. Felice Foglia

Descrizione del problema ed analisi di contestoLa rilevanza sanitaria del fenomeno tatuaggio e piercing, vista la crescente e costante diffusione nella popolazione giovanile e i non trascurabili rischi per la salute connessi al trattamento, richiede sicuramente un'azione di prevenzione nell'ambito della popolazione scolastica. Molto spesso chi si sottopone ad un piercing o a un tatuaggio non è abbastanza informato sui possibili rischi, soprattutto se si tratta di adolescenti. Il rischio può essere presente già prima di effettuare l'intervento in quanto ci sono alcune categorie di persone per le quali non è raccomandato sottoporsi a piercing o tatuaggi: persone allergiche, persone già affette da qualche infezione, chi assume farmaci anticoagulanti, soggetti immunodepressi, soggetti affetti da gravi malattie dermatologiche. Particolare cautela e attenzione deve essere prestata anche durante i giorni successivi al trattamento, per evitare complicazioni. Quando vengono trascurate le adeguate precauzioni sanitarie, tatuaggi e piercing possono provocare infezioni, quali malattie trasmissibili per via ematica, infezioni batteriche e micotiche, reazioni allergiche e a volte gravi lesioni quali il melanoma. Da ciò l'importanza di un'azione di sostegno alle iniziative di prevenzione sanitaria, sotto il profilo dell'educazione e della sensibilizzazione sul potenziale danno alla salute derivante dai trattamenti in questione. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, circa un milione e mezzo di individui ha un tatuaggio e di questi il 7,5% è rappresentato da adolescenti tra i 14 e i 18 anni.

BeneficiariStudenti delle Scuole Secondarie di II grado della classe II.

Obiettivi generaliPrevenzione delle malattie infettive, malattie dermatologiche, sindromi allergiche, altre patologie correlate alla pratica del tatuaggio e piercing.96

82

Obiettivi specificiŸ far conoscere il fenomeno “tatuaggio e piercing”;Ÿ informare degli aspetti igienico sanitari;Ÿ sensibilizzare sui rischi sanitari connessi al trattamento.

Articolazione del progettoL'intervento si articola in un unico incontro della durata di 2h. Sarà inoltre fornito del materiale divulgativo sull'argomento.

Risorse impiegateSpecialisti del SISP e dell'U.O. di Dermatologia - U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazione Somministrazione di un questionario pre e post intervento per valutare le conoscenze attuali del fenomeno e il livello di gradimento dell'intervento.

Piano costiLe risorse di personale e materiali sono a carico dell’Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase 1

Raccolta adesioni delle scuole

N. di richieste/numero totale delle scuole

Fase 2

Somministrazione di test iniziale

Valutazione del grado di conoscenza

Fase 3

Incontri formativi con gli studenti

N. di incontri effettuati/totale delle domande

Fase 4

Somministrazione di test di

gradimento

Raccolta dei test ed elaborazione dei risultati

Fase 5 Diffusione di materiale divulgativo Predisposizione di materiale e consegna alle scuole

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ZOOANTROPOLOGIA

Titolo del progetto:

“UN MONDO DI ANIMALI AMICI”

Linea di intervento

Randagismo: un approccio integrato (PPA 2016/18).

Servizio promotore

Unità Territoriale Veterinaria n.1, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referente di progetto

Dott.ssa Cristina Marcolin

Descrizione del problema ed analisi di contesto

Con il Progetto “Un mondo di animali amici” si intende valorizzare l'importanza della relazione

uomo-animale e promuovere il rispetto e la responsabilità nei confronti del vivente. La relazione

con un animale di compagnia ha un valore formativo straordinario poiché stimola

l'accrescimento della fantasia, del senso di responsabilità e di relazione. Non solo, una corretta

relazione con gli animali domestici può avere forti potenzialità nel promuovere un effetto positivo

sulla salute e sulla qualità di vita delle persone. Da un punto di vista strettamente didattico le

ricerche evidenziano che l'interazione con l'animale apporta molti benefici, quali: il

miglioramento della partecipazione del bambino alla vita scolastica, una maggiore integrazione

del bambino con il gruppo classe, un più forte interesse verso l'apprendimento ed il

miglioramento nelle dinamiche relazionali docenti-allievo.

Beneficiari

Gli alunni della Scuola Primaria (classe 5^) e secondaria di I grado (classi 1^e 2^).

Obiettivi generali

Formare gli alunni al fine di favorire una sensibilità maggiore verso “l'alterità animale”

unitamente al rispetto e alla conoscenza degli animali e delle loro specificità.

Obiettivi specifici

Ÿ fornire informazioni specifiche agli alunni su tematiche riguardanti la zooantropologia, la

storia, l'etica, la pedagogia della relazione uomo/animale;

Ÿ fornire elementi di base di educazione sanitaria animale e di conoscenza delle zoonosi;

Ÿ dare indicazioni pratiche per una corretta gestione dell'animale domestico: accudimento,

alimentazione, adempimenti di legge, prevenzione delle aggressioni;

Ÿ promuovere l'assunzione di un comportamento responsabile e rispettoso nei confronti

dell'animale domestico (prevenire l'abbandono ed il randagismo).

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Articolazione del progettoFase 1: raccolta adesioni;Fase 2: contatto con le scuole interessate;Fase 3: svolgimento del corso: - il corso si articola in tre incontri della durata di circa due ore e mezza ciascuno, per un

totale di circa 8 ore. La metodologia utilizzata prevede lezioni frontali interattive, attività di laboratorio e in gruppo, visione di filmati con discussione.

Fase 4: verifica degli apprendimenti.

Risorse impiegateŸ Personale medico veterinario dipendente dell'Ulss 6.Ÿ Coinvolgimento di un cane, qualora il grado di attivazione della classe lo consenta.Ÿ Computer e proiettore, lettore DVD, filmati, diapositive.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSi baserà sulla valutazione dei risultati della verifica finale del progetto indicata nella fase 4.

Piano costiI costi sono a carico del Servizio dell' per le ore impiegate dai medici Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”nella conduzione dei corsi, così come per la preparazione dei materiali.

Fase 1 Raccolta adesioni

N. di richieste da parte delle scuole sul totale

scuole Ulss 6 Vicenza

Fase 2

Contatto con le scuole interessate

N. incontri con gli insegnati

Fase 3

Svolgimento del corso

N. di corsi di formazione attivati/totale delle

richieste

Fase 4 Verifica dell’apprendimento Percentuale di alunni che superano il test di

verifica

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ZOOANTROPOLOGIA

Titolo del progetto:“QUA LA ZAMPA!- PERCORSO DI EDUCAZIONE ALLA RELAZIONE CON GLI ANIMALI”

Linea di intervento Randagismo: un approccio integrato (PPA 2016/18).

Servizio PromotoreUnità Territoriale Veterinaria n. 3, Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referente di progettoDott.ssa Stefania Laverda

BeneficiariGli alunni della Scuola Primaria (classi 3^, 4^ e 5^) e Secondaria di I Grado.

Obiettivi generaliIl progetto si basa su un preciso percorso didattico che prevede l'utilizzo di dimensioni e attività di relazione tese a rafforzare nel ragazzo, in modo individuale, e nel gruppo classe, in modo collettivo, le disposizioni prosociali, sulla base delle conoscenza scientifiche che la zooantropologia ha reso disponibili nella ricerca internazionale dell'ultimo ventennio. Si parlerà di attività di cura e collaborazione, di valutazione dei bisogni, di empatia, ossia saper riconoscere lo stato emozionale e motivazionale dell'animale, di apprendere a comunicare con il pet partendo dalla sua prospettiva sul mondo.

Obiettivi specificiŸ conoscere la multiformità del mondo animale e le diverse prospettive specie-specifiche;Ÿ rispettare i bisogni che caratterizzano le diverse specie e acquisire le competenze su come

esaudirli;Ÿ capire le diverse dimensioni socio-relazionali presenti nelle comunità di animali;Ÿ conoscere le diverse partnership tra uomo e animale domestico che hanno caratterizzato la

storia e le varie culture;Ÿ imparare a comunicare secondo codici semiotici differenti e a osservare i segnali che ci

invia un animale;Ÿ conoscere le diverse strategie del comportamento di squadra e le logiche che regolano il

comportamento sociale negli animali.

Primaria (III e IV) – Attività di squadraLe attività devono essere complesse e poco coinvolgenti la fisicità del ragazzo, per esempio i cartelloni didattici: a) sui bisogni, affiancando da una parte il bisogno dell'animale e dall'altra la partnership che lo

soddisfa;

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b) sull'alleanza uomo-cane, affiancando da una parte l'attività umana e dall'altra la razza predisposta;

c) sulle alleanze tra specie diverse, affiancando una specie a quella collaborativa (lo squalo e la remora, gli uccelli che puliscono i denti ai coccodrilli, l'indicatore e il tasso).

Ogni gruppo potrebbe lavorare su un cartellone e alla fine ogni gruppo lo presenta e lo spiega alla classe.

Primaria V e Secondaria di I grado classe I – Capirsi per fareA questa età il giovane dovrebbe aver già sviluppato una buona empatia per cui si può lavorare sulla capacità di comprendere l'altro: per esempio sulla percezione per far capire ai ragazzi come gli altri esseri viventi sono immersi in una realtà differente e aumentare la consapevolezza sulle prospettive altrui. Analogamente si può lavorare sulle diverse motivazioni, per esempio nelle varie razze di cani, sulla comunicazione, sullo stile di vita, sull'ambiente di vita, sulla nictemeralità. A questo punto si introduce il bisogno di capire l'altro per poter convivere, poi fare delle cose per lui per guadagnare la sua fiducia, mettersi sulle sue corde per poter fare delle cose con lui. Si possono pertanto introdurre dei concetti di base sull'educazione del cane.

Secondaria di I grado classe II e III – I valoriIl conflitto diviene il tema dominante, tra i sessi, con i genitori, con gli insegnanti, all'interno del gruppo dei pari e persino con se stessi. Il ragazzo ha bisogno più che mai di situazioni che lo tranquillizzino pur permanendo la sua fisiologica inquietudine interna. Argomenti forti, come l'adozione responsabile e la protezione degli animali, entrano perfettamente nelle corde di questi ragazzi, affrontando argomenti più complessi sull'educazione e sulla gestione-conduzione del pet.

Articolazione del progettoFase 1: raccolta adesioni dalle scuole interessate;Fase 2: contatto con le istituzioni scolastiche e definizione delle date di svolgimento del corso;Fase 3: incontro con le classi e svolgimento delle lezioni: 1 Lezione – I bisogni primari

Argomenti: fame, sete, riposo, luce, calore, movimento, pulizia, sicurezza, interessi, socialità: le caratteristiche dei bisogni e come assolverli.2 Lezione – La diversitàArgomenti: la multiformità come forma, colore, ambiente, stile di vita, alimentazione, modo di spostamento, e la diversa prospettiva come percezione, comunicazione, motivazione, rituali.3 Lezione – La struttura socialeArgomenti: varie tipologie sociali, rapporto mamma-cucciolo, caratteristiche del gruppo dei pari, rituali di incontro-confronto, corteggiamento, convivenza.4 Lezione – La collaborazioneArgomenti: collaborare, avere un ruolo, conoscersi, appartenere a una squadra, avere una buona intesa, saper comunicare, provare degli schemi, concertarsi.5 Lezione – L'alleanzaArgomenti: comportamenti di aiuto nel gruppo (la difesa, il soccorso, la pulizia), la pacificazione nei rituali di confronto, i segnali calmanti, la partnership tra uomo e animale domestico, i cani che lavorano nel salvataggio, la simbiosi e la mutualità.

Fase 4: verifica degli apprendimenti.

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Risorse impiegate

Medici Veterinari, utilizzo dei media (filmati e diapositive), un Golden Retrive femmina,

certificata per gli interventi di zooantropologia didattica.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazione

Si prevede una verifica con schede da compilare e produzione di testi.

Piano costi

I costi sono a carico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Fase

Obiettivo/attività Indicatore

Fase 1 Raccolta adesioni dalle scuole

interessate

N. di richieste pervenute da parte

delle scuole/totale scuole Ulss 6

Vicenza

Fase 2 Contatto con le istituzioni

scolastiche e definizione delle

date di svolgimento del corso

N. scuole contattate/totale

richieste

Fase 3 Incontro con le classi e

svolgimento delle lezioni

N. di corsi attivati/totale delle

richieste

Fase 4 Verifica degli apprendimenti

N. alunni che superano il test di

verifica

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BIOETICA

Titolo del progetto:

“LA BIOETICA A SCUOLA”

Linea di intervento:

Bioetica

Servizio promotore

Comitato di Etica per la Pratica Clinica, U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Referente di progetto

L'Ufficio di Presidenza del Comitato di Etica per la Pratica Clinica.

Descrizione del problema ed analisi di contesto

La DGR 983 del 17.06.2014, Disciplina della rete dei Comitati Etici, ed il relativo allegato B,

indicano la formazione degli operatori sanitari e sociali e sensibilizzazione della cittadinanza

come una delle funzioni costitutive dei Comitati stessi, e specificano che “Rientra infine fra i

compiti del Comitato la sensibilizzazione bioetica della popolazione, con particolare attenzione ai

giovani e alle associazioni di volontariato che si occupano di tematiche inerenti la salute e il

sostegno di malati e loro familiari”. Il Comitato di Etica per la Pratica Clinica dell'U.L.SS. 6

“Vicenza”. ha già al suo attivo esperienze sia di formazione e sensibilizzazione della popolazione,

sia di affiancamento ai docenti degli Istituti di Istruzione Superiore per la discussione di tematiche

bioetiche, organizzate occasionalmente su richiesta estemporanea di docenti. Appare opportuno

strutturare e rendere organica tale iniziativa.

Beneficiari

Gli studenti della Scuola Secondaria di II grado della città di Vicenza, classi IV e V.

Obiettivo generale

Integrare un momento specifico di formazione alle problematiche bioetiche all'interno del

percorso scolastico.

Obiettivi specifici (da concordare con i docenti)

Proporre agli studenti un percorso su:

Ÿ il concetto di coscienza morale e di responsabilità morale,

Ÿ la storia delle teorie morali e del concetto di moralità in medicina;

Ÿ la dignità della persona;

Ÿ accenno alle principali problematiche bioetiche all'inizio della vita (statuto dell'embrione,

contraccezione d'emergenza, sessualità responsabile, …);

Ÿ accenno alle principali problematiche bioetiche alla fine della vita (terapia adeguata,

sospensione delle cure, eutanasia, accanimento, dichiarazioni/direttive anticipate, …).

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Articolazione del progettoFase 1: raccolta delle adesioni da parte degli Istituti interessati ed incontro del Comitato con gli

insegnanti degli Istituti di Istruzione Superiore (settembre);Fase 2: incontro dei docenti interessati per definire insieme un argomento di interesse comune,

gli obiettivi e le modalità di intervento da proporre al Comitato (massimo inizio ottobre);Fase 3: incontro del Comitato con gli insegnanti per definire - riguardo all'argomento concordato

- almeno due incontri fra il Comitato ed i docenti in cui condividere una formazione reciproca (ottobre – dicembre);

Fase 4: percorso in aula dei docenti con gli studenti, riguardo al tema concordato;Fase 5: incontri in aula di componenti del Comitato con gli studenti, con cui i docenti – dopo gli

incontri autunnali - avranno già iniziato un percorso (febbraio - marzo);Fase 6: prima verifica: somministrazione agli studenti coinvolti di una scheda di valutazione del

percorso svolto in ambito scolastico;Fase 7: incontro seminariale in orario extra scolastico (pomeriggio) con gli studenti interessati,

proposta di una storia di cura e discussione in piccoli gruppi e restituzione in plenaria;Fase 8: somministrazione agli studenti coinvolti di una scheda di valutazione del percorso svolto

in ambito scolastico.

Risorse impiegateI componenti del Comitato che, a seconda delle necessità formative e della loro specifica competenza, si rendono disponibili.

Indicatori di risultato

Monitoraggio e valutazioneSomministrazione di questionario di gradimento.

Piano costiLa partecipazione dei componenti del Comitato di Etica per la Pratica Clinica - U.L.SS. 6 “Vicenza”.è su base volontaria e gratuita. Eventuali spese inerenti all'attività didattica e formativa sono a carico degli Istituti.

Vincolo di progettoSe le richieste dovessero essere superiori a quanto previsto e a quanto sostenibile, si procederà ad una graduatoria in base a criteri quali: data di arrivo, territorialità, disponibilità finanziarie da parte degli Istituti.

Fase 1 Presentazione iniziativa N. di insegnati coinvolti

N. scuole coinvolte

Fase 2-3

Incontri con i docenti

N. insegnati presenti/insegnati coinvolti

Fase 4 Percorso docenti in aula N. studenti coinvolti

N. insegnati coinvolti

N. scuole coinvolte

Fase 5-6 Incontri con le classi N. studenti coinvolti N. insegnati coinvolti

Fase 7-8

Incontro seminariale

N. studenti coinvolti N. insegnati coinvolti

Schede di gradimento

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SANITÀ DIGITALE

Titolo del progetto:

“@TWO! SALUTE!”

Linea di intervento generale

Sanità digitale.

Servizio promotore

Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP), U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Arsenàl.IT – Centro Veneto di Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale (Regione Veneto e

Aziende Sanitarie del Veneto).

Referenti di progetto

Dott.ssa Sonia Carollo (URP)

Dott.ssa Chiara Da Riva (Arsenàl.IT)

Descrizione del problema ed analisi di contesto

C'è una generazione che, seppure abbia poco a che fare in genere con i servizi sociosanitari,

intende la sanità quasi esclusivamente in formato digitale. E' la generazione dei cosiddetti nativi

digitali, quanti sono nati dopo il 1985, anno che segna l'introduzione e la diffusione di massa dei

personal computer a livello globale. E' questa la categoria alla quale si rivolge @Two!Salute!,

iniziativa promossa da Arsenàl.IT che punta a coinvolgere i ragazzi, ed in particolare gli studenti

delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado, sul tema dell'innovazione

applicata alla sanità. Se gli adulti oggi si adattano (e talvolta sono costretti ad adattarsi) ai servizi

digitali, le nuove generazioni per utililizzare un tablet, uno smartphone, un computer oppure un

display touch screen non hanno bisogno di pensare. Va inoltre detto che il ruolo dei nativi digitali

risulta ancor più fondamentale in quanto già oggi rappresenta un elemento importante se non

essenziale per il trasferimento e l'integrazione di conoscenze verso chi nativo digitale non è. In

particolare verso quelle categorie che hanno maggiore difficoltà nell'accedere ai servizi digitali e

che utilizzano i giovani come mediatori e spesso “traduttori” dei nuovi sistemi informativi e

comunicativi (ICT).

Beneficiari

Gli studenti della Scuola Secondaria di II grado dell'Ulss 6 di Vicenza, classi IV e V.

Obiettivi generali

L'iniziativa, denominata “@Two! Salute!”, ha lo scopo di illustrare agli studenti l'organizzazione e

il funzionamento generale del sistema sanitario regionale, presentare i servizi offerti dal sito web

dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza” e promuovere i nuovi servizi per il cittadino introdotti dal

Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr).

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Obiettivi specificiŸ creare l'occasione per sensibilizzare i ragazzi rispetto al loro ruolo di facilitatori digitali nei

confronti delle generazioni più anziane;Ÿ info-formare i ragazzi, che spesso non conoscono l'organizzazione sanitaria della loro area di

residenza, sulla realtà sanitaria territoriale;Ÿ coinvolgere gli studenti nel processo di evoluzione dei servizi sanitari, responsabilizzandoli

rispetto a un tema di cui, ad oggi, hanno avuto solo parziale o indiretta esperienza;Ÿ presentazione dei servizi web offerti nel sito internet www.ulssvicenza.it, con particolare

attenzione a quelli rivolti ai giovani (Youngmail del Consultorio Familiare, progetti di promozione ed educazione alla salute per la scuola dello SPES ecc.).

Articolazione del progettoLa proposta formativa “@Two!Salute!” si sviluppa in un unico modulo che consiste in una lezione di 2 ore, in orario scolastico, suddivisa in due parti: la prima, condotta da un referente U.L.SS. 6 “Vicenza”, in cui viene presentata la struttura del sistema sanitario italiano e veneto (con particolare attenzione posta all'organizzazione e al funzionamento dell' ); la U.L.SS. 6 “Vicenza”.seconda, condotta da personale di Arsenàl.IT, in cui sarà spiegato il concetto di sanità digitale e come questo viene declinato concretamente nella Regione del Veneto, i servizi online per i cittadini già attivi e quelli che saranno implementati nel Fascicolo Sanitario Elettronico regionale.

Risorse impiegatePersonale di Arsenal.IT; personale dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'Azienda U.L.SS. 6 “Vicenza”.

Indicatori di risultato

Piano costiA carico dei Servizi promotori (Consorzio Arsenal.IT e URP Vicenza).

Vincolo di progettoLa disponibilità formativa offerta è quantificabile in 12 ore complessive articolate in 3 giornate (2 incontri di 2 ore, continuativi nella stessa giornata, con classi diverse).

Fase 1 Adesioni da parte delle scuole al

progetto

N. di scuole partecipanti

Fase 2

Incontro info-formativo con gli

studenti

N. di incontri/lezioni effettuate

N. di alunni coinvolti

N. di classi

Fase 3

Valutazione dell’intervento tramite

questionario

Elaborazione dei dati raccolti

9292

93

ALLEGATI

94

95

Al Servizio di Promozione ed Educazionealla Salute – U.L.SS. 6 “Vicenza”E-mail: [email protected]: 0444/752287

SCHEDA DI ADESIONEAnno scolastico: _______

Nome del progetto: ______________________________________________________Azione: ________________________________________________________________

Insegnante referente per la promozione della saluteCognome/nome: _____________________________ Tel.: ______________________ E-mail: _________________________________________________________________

Scuola, nome: ___________________________________________________________ Comune: ____________________________ Via e n.: __________________________E-mail: _________________________________________________________________Telefono:_____________________________ Fax: _______________________________

Partecipano al progetto:

Per esigenze statistiche, si chiede di indicare di seguito il numero totale degli iscritti alla scuola, a prescindere dalla partecipazione al progetto:

[ ] Asilo nido

[ ] Scuola dell’Infanzia

[ ] Scuola Primaria

[ ] Scuola Secondaria di I grado

[ ] Scuola Secondaria di II grado

Appartenente all’Istituto/Federazione:

Classe Numero di

classi

N. alunni

N. insegnanti

N. altro personale

Femmine Maschi Totale

Totali scuola Classe I

(I anno)

Classe II

(II anno)

Classe III

(III anno)

Classe IV Classe V

Num. di classi

Num. alunni

96

Al Servizio di Promozione ed Educazione alla Salute – U.L.SS. 6 “Vicenza”Fax 0444/[email protected]

SCHEDA DI SEGNALAZIONE

(per suggerire interventi non presenti nel volume)

Non ho trovato nelle proposte il tema/i:____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Propongo che venga realizzato il seguente intervento:____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Rivolto a:¨ alunne/i di età ¨ studentesse/studenti (specificare) ¨ docenti ¨ genitori ¨ personale (indicare figure/Servizio) ¨ altro (specificare)

Referente:Cognome e nome _______________________________________________________Telefono _______________________________________________________E-mail _______________________________________________________Scuola _______________________________________________________

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BROCHURE:

LABORATORI REGIONALI

di

PROMOZIONE DELLA SALUTE

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100

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SERVIZI PROMOTORI

102

103

Servizio di Promozione ed Educazionealla Salute (SPES)Via IV Novembre, 46 - VicenzaTelefono: 0444/752331 - 2335Fax: 0444/752287E-mail: [email protected]

Comitato di Etica per la Pratica ClinicaOspedale San BortoloViale Rodolfi 37 - VicenzaE-mail: [email protected]

Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT)Borgo Casale, 84/86 – VicenzaTelefono: 0444/513333Fax: 0444 513881

Servizio di Medicina dello SportC/o Centro sanitario polifunzionale di SandrigoP.zza Zanella - SandrigoTelefono: 0444/756467Fax: 0444/750153E-mail: [email protected]

Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale (SIAOA)Viale Camisano, 61/69 - VicenzaTelefono: 0444/202107Fax: 0444/202111Cell. 338.2721636E-mail: [email protected]

Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN)Via IV novembre, 46 - VicenzaTel 0444/752339 - 2228Fax 0444/752329E-mail: [email protected]://www.ulssvicenza.it

Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP)Via IV Novembre, 46 - VicenzaTelefono: 0444/752221Fax: 0444/511127E-mail: [email protected]

Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l'Alcolismo di Noventa Vicentina (Ser.D)Via Capo di Sopra, 3 – Noventa VicentinaTelefono: 0444/755662Fax: 0444/760615E-mail: [email protected]

SERVIZI PROMOTORI AZIENDA U.L.SS. 6 “VICENZA”

Servizio Territoriale per le Tossicodipendenze e l'Alcolismo di Vicenza (Ser.D)

Contrà Mure San Domenico, 4 - VicenzaTelefono: 0444/757550

Fax: 0444/317061E-mail: [email protected]

[email protected] [email protected]

Croce Rossa Italiana Vicenza Contrà dei Torretti, 9

Tel: 0444/514222E-mail: [email protected]

Unità Territoriale Veterinaria n. 1 (UTV 1)Viale Camisano, 61/69 - Vicenza

Telefono: 0444/202118 – 0444/202117Fax: 0444/202111

E-mail: [email protected]

Unità Territoriale Veterinaria n. 3 (UTV 3)Piazza Marconi 7 - Sandrigo

Telefono: 0444/756505Fax: 0444/756551

E-mail: [email protected]

U.O. Semplice “Consultori”Consultorio Familiare Vicenza – Corso S.S.

Felice e FortunatoTelefono: 0444/752900 - 7520

U.O. Medicina Fisica e Riabilitazione – US – UGC

Alta Specialità in Riabilitazione Pediatrica – Ospedale S. Bortolo

Telefono: 0444/753603 Fax: 0444/753604

U.O. Pediatria Ospedale VicenzaOspedale San Bortolo

Viale Rodolfi 37 - VicenzaTelefono: 0444/752631 Fax: 0444/752632E-mail: [email protected]

Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP)Viale Rodolfi 37 – Vicenza

Telefono: 0444/753535 Fax: 0444/753618E-mail: [email protected]

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www.ulssvicenza.it

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