ParrocchiaVanzaghello.it::.. - 41a Giornata per la Vita mantice/2019... · 2019. 2. 2. · specie...

8
il PARROCCHIA S. AMBROGIO IN VANZAGHELLO ANNO XXV - N. 5 3 FEBBRAIO 2019 IV DOPO L’EPIFANIA 41 a Giornata per la Vita Oggi Vendita primule per MPV

Transcript of ParrocchiaVanzaghello.it::.. - 41a Giornata per la Vita mantice/2019... · 2019. 2. 2. · specie...

  • ilMantice parrocchia S . ambrogio in Vanzaghello

    anno XXV - n. 53 febbraio 2019

    IV dopo l’epIfanIa

    41a Giornata per la Vita OggiVendita primule

    per MPV

  • 2

    Nel cuore dell’Europa, a due passi dall’Europarla-mento, a Bruxelles, si svolge la fiera più bestiale e assurda che io conosca. Si vendono bambini per coppie omosessuali. La fiera si chiama inequivoca-bilmente Men having baby, è alla quarta edizione e si svolge in un hotel Hilton. I pupi virtuali sono in mostra, li puoi scegliere sul catalogo, li puoi ordinare tramite una specie di Mamazon. Un tempo per indicare un cinico disposto a tutto, si diceva che si venderebbe la madre pur di conseguire il suo vantaggio. Quel cinico virtuale è stato superato da centinaia di cinici reali che si ven-derebbero i figli insieme alla loro madre: c’è un’industria per il peggioramento della specie che prostituisce uteri e vende i figli a coppie dello stesso sesso.

    E questa sarebbe civiltà, e questa sarebbe l’unione euro-pea, e questa sarebbe modernità? Non ci volevo credere quando ho letto il reportage per Tempi di Leone Grotti pubblicato sul Filo d’Arianna e ripreso da Affari italiani. Sono rimasto incredulo e nauseato. Per carità sappia-mo che basta andare sui siti e gli uteri in affitto, retorica-mente ribattezzati maternità surrogate, sono accessibili a tutti. Ci sono siti per il traffico di uteri e creature, con numeri telefonici, mail da contattare, a volte anche prez-zi base: 28.500 euro, quanto una buona auto ma dura di più, l’incognita più che la creatura è la durata della coppia degli omogenitori. Ma poi con gli accessori e il kit costano come delle Ferrari. Ci sono tre marchi principali operanti in Italia online, benché multinazionali. In Europa la Spagna scippa ai civilissimi paesi del nord Europa la leadership di questo mercatino dell’abusato. Ma è in Bel-gio, nel solito Belgio già macchiatosi d’infamia con la pe-dofilia, che addirittura diventa una fiera campionaria, una fiera del bestiame applicata alle persone, che ha chiuso i battenti domenica scorsa. Le immagini a supporto sono inequivocabili: coppie di maschietti felici con il loro pro-dotto appena acquistato, non dirò ancora cellofanato in placenta, ma appena sfornato dalla ditta Mamma-Cash. Si arriva a 160mila euro per un bimbo commissionato con tutti i supporti del caso e i gadget psicoumanitari dell’occorrenza. La fiera del bestiame umano, o se pre-ferite la sagra del novellame umano, si svolge alla luce del sole, in barba a leggi, convenzioni e accordi interna-zionali che tutelano i bambini e il loro diritto di avere un padre e una madre.

    Metto da parte lo sgomento e vi chiedo tre cose: la pri-ma è il silenzio d’Europa di fronte a questo sbarco di clandestini neonati per puro capriccio di alcuni acquirenti che dopo aver fatto la loro libera scelta di unirsi in cop-pia omosessuale, e nessuno glielo contesta, hanno la pretesa di avere un figlio. Quest’Europa così solerte sui tetti di debito da non sfondare, sulle ong da difendere e sui migranti da scaricare a singoli paesi, si distrae se a due passi dai loro occhi, dalle loro commissioni, dai loro palazzi asettici, avviene questo vergognoso mercatino che viola i diritti più elementari delle creature più indifese e delle donne. Dov’è l’Europa, dove sono le corti di giu-stizia europee, dove sono le commissarie Onu, e tutti gli altri carrozzoni umanitari?

    Poi vi chiedo che società schifosa è mai questa dove puoi permetterti anche questi sfizi se sei ricco, o comun-que benestante, e puoi farti fare un estratto, una centrifu-ga di figlio scegliendo gli ingredienti; e puoi comprarti la fertilità, la dignità e la vita di una donna (femministe dove vi siete cacciate, perché state zitte?)

    Infine vi chiedo, oltre l’Unione Europea mercantile e mi-serabile, repressiva coi paesi poveri e permissivi con gli omosessuali ricchi, attenta a non sforare i parametri ma disattenta allo sfornare bambini in vendita e uteri in affit-to; ma perché avere un bambino deve diventare un diritto assoluto, accessibile a certe condizioni economiche? La natività è un dono, un frutto d’unione e un progetto con-diviso tra un uomo e una donna, viene quando si forma una famiglia secondo natura; o in subordine se un padre e una madre (soprattutto se non possono avere figli) de-cidono di adottare un bambino senza genitori. Ma perché confondere i diritti coi desideri, e magari coi capricci? Se scegli di vivere con qualcuno del tuo stesso sesso, fallo (non è un’esclamazione sessista, è un verbo). Ma non pretendere poi di avere anche quel che non puoi avere. Questa pretesa della botte piena e della moglie ubriaca ricorda quegli atei che vogliono la benedizione del prete, quegli abortisti che vogliono il sostegno del Papa. Assu-metevi le responsabilità della vostra scelta, vi si apriran-no alcune strade e vi si chiuderanno delle altre. È così difficile restare umani, rispettare la vita e la natura, i diritti e i doveri, la libertà e i suoi limiti?

    Marcello Veneziani

    Ordinate i figli su Mamazon

    VitaQuest’Europa così solerte sul debito sulle ong e sui migranti da scaricare a singoli paesi si distrae se a due passi dai loro occhi dai loro palazzi asettici avviene questo vergognoso mercatino che viola i diritti più elementari.

  • 3

    La Rivoluzione protestante è stata la prima ad attac-care, nella storia dell’Occidente, la figura del padre e lo stesso matrimonio come Sacramento.Secoli dopo, il movimento del Sessantotto avrebbe pre-sentato la figura paterna come un’autorità che difende un ordine sociale repressivo. Ma già la Rivoluzione lu-terana ha tolto dignità al ruolo del padre nella famiglia. Martin Lutero ha fatto per primo quello che oggi avviene in Occidente, cioè ha fatto diventare il matrimonio solo un contratto, un rapporto regolato dalla legge dello Stato e non dalla Legge di Dio.

    La vita moralmente disordinata di Lutero ne è la prova. Era dedito ai piaceri, con un senso smisurato del pro-prio io, e in un suo scritto del 1530, dal titolo Sulle cose matrimoniali, arrivò ad affermare che se la moglie non si adegua alla volontà libidinosa del marito, allora il marito ha tutto il diritto di sostituirla con la domestica.Lutero è il modello di un marito egoista, sporcaccione, e di un padre incapace di assumersi responsabilità, di sacrificarsi per il bene della famiglia. Un uomo che ha solo diritti, incapace di guidare la crescita e l’educazione dei figli. Al posto del padre c’è un animale da soddisfare.Nello stesso scritto citato, Lutero chiese all’imperatore di ritenere il matrimonio solo come un contratto, senza alcun valore sacramentale. Il contratto, infatti, al posto del Sacramento matrimoniale, soddisfa meglio l’io mega-lomane di Lutero e dei suoi seguaci. Un contratto si può scrivere, annullare o modificare strada facendo; il Sacra-mento no. Il Sacramento richiede un impegno e soprat-tutto il riconoscimento di un ordine stabilito dall’alto, da Dio, un ordine che non può essere cambiato secondo l’umore e i sentimenti del momento. Il Sacramento del matrimonio riflette quella relazione d’amore trinitaria che è la sostanza di Dio.

    Il bieco egoismo di Lutero contro la donna e la famiglia si vede anche dalla disparità di trattamento da lui voluta tra uomo e donna in caso di adulterio. Per Lutero, la donna che tradisce deve essere condannata a morte, mentre se il tradimento è commesso dall’uomo, le punizioni pos-sono essere lievi.

    Lo stesso matrimonio contratto dall’eresiarca è stato un’espressione delle sue voglie insane e un atto di di-sprezzo verso la sacralità dell’ordine costituito. Lutero strappò dal convento una monaca, Caterina Von Bora, e la sposò. Le sue nozze furono molto particolari perché

    Lutero non solo la fece uscire, ma giustificò la sua azio-ne in modo delirante, esprimendo una falsa religiosità ispirata dal demonio. Sosteneva, infatti, di aver liberato la monaca così come Cristo aveva liberato l’umanità dal peccato con la sua venuta.Lutero s’inventava quindi una nuova dottrina sul matri-monio, quella vera, secondo lui. Accecato dalla superbia, non comprese che il suo matrimonio era maledetto, non benedetto da Dio. Del resto, nell’agitazione del banchet-to nuziale scoppiò una rissa in cui si uccisero più di venti persone. Anche da questo frutto si doveva riconoscere l’albero, secondo la massima del Vangelo.Dunque Lutero, con la sua dottrina infernale, ha iniziato a svilire la figura paterna e ad attaccare la natura sacra-mentale del matrimonio.

    Pensando alla Madonna Addolorata, non possiamo non pensare alla Corredentrice che insieme al Figlio ci ha partoriti sul Calvario tra dolori sovrumani.L’Addolorata, insegnano i santi mistici, ha visto i volti di ogni uomo redento e di ogni uomo che ha vanificato innanzitutto il Sacrificio del Figlio e secondariamente il suo. Quale fosse il disegno di santità che Dio aveva per Lutero non lo sappiamo, ma ricordiamoci che ne ha uno per ciascuno di noi. Che non succeda anche a noi di rifiutarlo.

    Isidoro D’Anna

    Lutero e la famiglia cristiana

    Storia

    Pellegrinaggio a Lourdes

    Dal 9 al 12 febbraio

    La partenza è fissata alle ore 5.00 di sabato 9 febbraio 2019 con i pulmini. Soste lungo il percorso. Pranzo libero lungo il percorso.

    QUOTA DI PARTECIPAZIONE, comprensiva di viaggio:

    Euro 365,00.

    Siete invitati a versare il saldo della quota entro mercoledì.

  • 4

    Anche la riforma della Chiesa conta i suoi martiri. Tra questi sono i santi Arialdo (+1066) ed Erlem-baldo (+1075), capi della “Pataria”, un movimento di laici che, nell’XI secolo, si proponeva la restaurazione della morale della Chiesa nella diocesi di Milano, una delle più corrotte d’Italia.

    Simonia e nicolaismo erano le due piaghe che affligge-vano la Chiesa del tempo. La simonia era la pretesa di comprare e vendere gli uffici ecclesiastici; il nicolaismo l’uso, da parte di molti vescovi e preti, di prendere mogli e concubine. Ma l’espressione più vergognosa della dis-solutezza morale, era la sodomia che, come scrive san Pier Damiani, infuriava «come una bestia sanguinaria nell’ovile di Cristo» (Liber Gomorrhianus, tr. it. Fiducia, Roma 2015, p. 41). Questi vizi erano così radicati nell’Ita-lia settentrionale da costituire una prassi generale.

    Contro la diffusione di questa immoralità, nacque un mo-vimento riformatore, per iniziativa del diacono Arialdo e dei fratelli Landolfo e Erlembaldo Cotta. Essi apparte-nevano a nobili famiglie della Lombardia, ma poiché il popolo li seguiva venivano definiti dai loro avversari “pa-tarini”, ossia “straccioni” (la Pataria era il mercato degli stracci).

    Il partito contrario alla riforma era capeggiato dallo stes-so arcivescovo di Milano, Guido da Velate, che giustifi-cava, per ragioni politiche, il clero corrotto. Ne scaturì una lotta aperta, narrata da un testimone diretto, l’abate vallombrosano Andrea da Strumi, nella Vita Sancti Arial-

    Attualità di una santo diacono ambrosiano

    di (Monumenta Germanica, Hist., Scriptores, XXX, 2, Lipsiae 1935, pp. 1047-1075; tr. it. Arialdo. Passione del santo martire milanese, Jaca Book, Milano 1994).

    La guida morale del movimento fu Arialdo, che secondo Andrea da Strumi, Cristo stesso aveva scelto, in defen-sione veritatis. Rivolgendosi al popolo milanese, Arialdo lo esortò a separarsi dai cattivi sacerdoti e pastori con queste parole: «Chi desidera sinceramente trovare la ve-rità deve con fierezza rifiutare ogni forma di menzogna. Per questo, affinché possiate pienamente godere della Verità, che è Dio, vi scongiuro, in nome suo, di tenervi assolutamente lontani dai falsi sacerdoti, Infatti non può esservi alcuna possibilità di accordo o di stretta unione fra la luce e le tenebre, fra i fedeli e gli increduli, fra Cri-sto e Belial. Sta scritto infatti: “Allontanatevi e separatevi da loro e non toccate l’immondo ed io vi accoglierò dice il Signore” (II Cr., VI, 17-18). Come può accadere che non vi conceda il meno, cioè pastori che vi guidino ret-tamente, se glielo chiedete, Lui che, quando ancora non esistevate, vi ha concesso il più, cioè sé stesso per la vostra salvezza? Perciò cercate di non avere niente a che fare con tutti gli eretici e chiedete con fiducia a Dio pastori buoni e fedeli, senza alcun dubbio li avrete: siate-ne certi!» (p. 89). II Signore, aggiunse Arialdo, ha detto: «Se taceranno gli uomini, parleranno le pareti» (Lc.19, 40) e anche: «Maledetto colui che tiene lontana la pro-pria spada dal sangue» (Ger. 48, 10).

    La spada invocata da Arialdo era innanzitutto quella del-la Parola di Dio, ma, quando fu necessario, i riformatori

    Storiadella Chiesa

    Martiri della riforma della Chiesa

  • 5

    non esitarono a prendere le armi per difendersi dalle ag-gressioni violente dei loro nemici, che tentavano di impe-dire la loro predicazione.

    L’arcivescovo di Milano, preoccupato per la reazione po-polare che si allargava, chiamò i suoi accusatori a di-scolparsi in un sinodo che ebbe luogo nel monastero di Fontaneto, nella diocesi di Novara. I capi della Pataria, Arialdo e Landolfo, non comparvero e vennero scomuni-cati in contumacia dal vescovo.

    Arialdo allora si recò a Roma, dove espose al papa Ste-fano IX le ragioni della loro resistenza all’arcivescovo di Milano. Il Papa, favorevole al movimento che nasceva, inviò a Milano due visitatori apostolici, che guidavano in quel periodo la riforma della Chiesa: l’arcivescovo di Lucca, Anselmo da Baggio, e l’arcidiacono romano Ilde-brando. Entrambi erano destinati a divenire Papi negli anni successivi.

    Nell’inverno 1060-61, Anselmo da Baggio fu ancora una volta rappresentante del Papa a Milano, assieme al cardinale vescovo di Ostia Pier Damiani. Sia nell’uno che nell’altro caso, i visitatori pontifici, rendendosi con-to della situazione scandalosa della diocesi milanese, esortarono la Pataria a persistere nella lotta, predicando a loro volta al popolo contro il clero corrotto. Quando, nel 1063, Landolfo Cotta morì in seguito ad un attentato subito, Arialdo invitò il fratello di Landolfo, Erlembaldo, ad assumere la guida del movimento.

    Prima di accettare, Erlembaldo volle recarsi pellegrino a Roma per pregare sulla tomba di san Pietro e chiedere consiglio ad Anselmo da Baggio, che nel 1061 era dive-nuto Papa con il nome di Alessandro II. Papa Alessandro esortò Erlembaldo ad assumere la guida del movimento, lo creò gonfaloniere di Santa Romana Chiesa egli affidò il vexillum sancti Petri, che già aveva inviato al normanno Ruggero, vittorioso contro i musulmani in Sicilia.

    Erlembaldo era un cavaliere, dallo spirito religioso e guerriero, di cui Andrea da Strumi scrive: «Il nobile Erlembaldo, quando appariva davanti agli uomini, era come un generale in abiti preziosi, circondato di cavalieri e di armi. Ma nel nascondimento, davanti a Dio, si rive-stiva di semplice lana, come un rozzo eremita» (p. 103).

    L’approvazione pontificia diede nuovo vigore alla lotta della Pataria. Quando a Milano vennero scelti in maniera simoniaca gli abati di tre importanti monasteri, S. Celso, S. Vincenzo e S. Ambrogio, i patarini insorsero e si aprì un nuovo periodo di lotte. Il diacono Arialdo affiancò Er-lembaldo nella guida anche militare del movimento pa-tarino e insieme, innalzando lo stendardo di San Pietro, sconfissero l’arcivescovo Guido da Velate.

    Nella primavera del 1066 Erlembaldo rientrò in Milano recando due bolle pontificie: la prima di scomunica con-tro l’arcivescovo Guido; la seconda in cui il Papa esor-tava il clero milanese a seguire le indicazioni di Roma. Guido da Velate indisse una grande assemblea alla qua-le accorsero migliaia di persone delle opposte fazioni, tra cui Arialdo ed Erlembaldo.

    Quando l’arcivescovo inveì contro le pretese del Papa

    di dettare legge a Milano, una parte della folla si sca-gliò contro Arialdo e Erlembaldo. Erlembaldo si difese facendo roteare il vessillo della Santa Chiesa dal quale non si separava mai. Arialdo fu costretto a fuggire, ma nelle vicinanze di Piacenza fu arrestato e condotto nel castello di donna Oliva, nipote di Guido da Velate, che il 28 giugno 1066 lo fece trucidare in un isolotto del lago Maggiore. Prima di ucciderlo, gli assassini gli afferraro-no le orecchie, intimandogli obbedienza all’arcivescovo di Milano.

    Al suo rifiuto gli tagliarono le orecchie, mentre Arialdo, elevando gli occhi al Cielo, diceva: «Ti ringrazio o Cristo, che oggi ti sei degnato di annoverarmi tra i suoi martiri». Gli aguzzini gli chiesero ancora se riconosceva l’autori-tà di Guido, ma egli, mantenendo la consueta fermezza d’animo, rispose di no. Subito, racconta il suo biografo, gli tagliarono via il naso, con il labbro superiore. Gli ca-varono allora entrambi gli occhi e gli troncarono la mano destra dicendo: «Questa è la mano che vergava lettere dirette a Roma».

    Poi gli amputarono il membro virile, dicendo: «Fino ad oggi sei stato predicatore della castità; d’ora in avan-ti sarai anche casto». Infine gli strapparono la lingua, dicendo: «Finalmente taccia questa lingua che mise scompiglio nelle famiglie dei chierici e le disperse». E così, conclude Andrea da Strumi, «quella santa anima fu liberata dalla carne; il corpo poi fu seppellito in quel luogo. Dopo questi fatti sul posto cominciarono ad appa-rire durante la notte ai pescatori splendide luci» (p. 145).

    Gli assassini allora lo legarono con pesanti pietre e lo affondarono nel punto più profondo del Lago Maggiore. Dopo dieci mesi però, il 3 maggio 1067, il corpo di Arial-do tornò miracolosamente alla superficie. Dopo molte resistenze, donna Oliva consegnò il cadavere ad Erlem-baldo, che lo riportò a Milano, dove fu deposto trionfal-mente nella chiesa di S. Ambrogio, prima di essere tu-mulato in S. Celso e, alla fine del XVIII secolo, in Duomo.

    Alessandro II nel 1068 beatificò Arialdo. L’arcivescovo Guido, dopo essere stato nuovamente scomunicato, de-cise di rinunciare all’episcopato e fece nominare vesco-vo dall’imperatore il suo cappellano, Goffredo. Il Papa scomunicò Goffredo ed incaricò Erlembaldo di impedir-gli di entrare in Milano. Si aprì una lotta che vide due ar-civescovi contrapposti sulla cattedra di Milano. Goffredo sostenuto da Enrico IV e Attone, designato da Alessan-dro II e appoggiato da Erlembaldo.

    Nel corso di uno dei numerosi scontri a mano armata Er-lembaldo venne ucciso, il 28 giugno 1075, lo stesso gior-no un cui nove anni prima era stato assassinato Arialdo. Papa Urbano II, che nel maggio 1095 passava da Milano per andare a Clermont a bandire la prima crociata, ne onorò i resti, con una solenne cerimonia che equivaleva a una canonizzazione. Con questo atto, il beato Urbano II offriva alla venerazione dei fedeli nella figura di Erlem-baldo il modello del miles Christi laico, il combattente cri-stiano pronto a impugnare le armi e a versare il proprio sangue contro i nemici interni ed esterni della Chiesa. A lui, come a sant’Arialdo, si rivolgono oggi le nostre pre-ghiere.

    Roberto de Mattei

  • Offerte

    “Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”». Così il Vangelo ci presenta l’inizio della missione pubblica di Gesù. Lo presenta nella sinagoga che lo ha visto crescere, circondato da conoscenti e vicini e chissà forse anche da qualche sua “catechista” di infanzia che gli ha insegnato la legge. Momento importante nella vita del Maestro, con cui il bambino che si era formato ed era cresciuto in seno a quella comunità, si alzava in piedi e prendeva la parola per annunciare e attuare il sogno di Dio. Una parola proclamata fino ad allora solo come promessa di futuro, ma che in bocca a Gesù si poteva solo dire al presente, facendosi realtà: «Oggi si è compiuta».Gesù rivela l’adesso di Dio che ci viene incontro per chiamare anche noi a prendere parte al suo adesso, in cui «portare ai poveri il lieto annuncio», «proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista», «rimettere in libertà gli oppressi» e «proclamare l’anno di grazia del Signore». È l’adesso di Dio che con Gesù si fa presente, si fa volto, carne, amore di misericordia che non aspetta situazioni ideali o perfette per la sua manifestazione, né accetta scuse per la sua realizzazione. Egli è il tempo di Dio che rende giusti e opportuni ogni situazione e ogni spazio. In Gesù inizia e si fa vita il futuro promesso. Quando? Adesso. Ma non tutti quelli che là lo ascoltarono si sono sentiti invitati o convocati. Non tutti i vicini di Nazaret erano pronti a credere in qualcuno che conoscevano e avevano visto crescere e che li invitava a realizzare un sogno tanto atteso. Anzi, dicevano: “Ma non è il figlio di Giuseppe?”. Anche a noi può succedere la stessa cosa. Non sempre crediamo che Dio possa essere tanto concreto e quotidiano, tanto vicino e reale, e meno ancora che si faccia tanto presente e agisca attraverso qualche persona conosciuta come può essere un vicino, un amico, un familiare. Non sempre cre-diamo che il Signore ci possa invitare a lavorare e a sporcarci le mani insieme a Lui nel suo Regno in modo così semplice ma incisivo. Ci costa accettare che «l’amore divino si faccia concreto e quasi sperimentabile nella storia con tutte le sue vicissitudini dolorose e gloriose» (Benedetto XVI, Catechesi, 28 settembre 2005). Anche noi possiamo correre gli stessi rischi della gente di Nazaret, quando nelle nostre comunità il Vangelo vuole farsi vita concreta e cominciamo a dire: “ma questi ragazzi, non sono figli di Maria, di Giuseppe, non sono fratelli di?… parenti di…? Questi non sono i ragazzini che noi abbiamo aiutato a crescere?… Che stia zitto, come possiamo credergli? Quello là, non era quello che rompeva sempre i vetri col pallone?”. E uno che è nato per essere profezia e annuncio del Regno di Dio viene addomesticato e impoverito. Voler addomesticare la Parola di Dio è una tentazione di tutti i giorni. (..) E anche a voi, cari giovani, può succedere lo stesso ogni volta che pensate che la vostra missione, la vostra vocazione, perfino la vostra vita è una promessa che però vale solo per il futuro e non ha niente a che vedere col presente. Come se essere giovani fosse sinonimo di “sala d’attesa” per chi aspetta il turno della propria ora. (…) Voi giovani dovete combat-tere per il vostro spazio oggi, perché la vita è oggi. Nessuno ti può promettere un giorno del domani: la tua vita è oggi, il tuo metterti in gioco è oggi, il tuo spazio è oggi. Come stai rispondendo a questo?

    Avvisi e comunicazioni

    Numeri telefonici utili

    PER gIANI ROSANgElA DAllA CO-gNATA ANgElA E DAI NIPOTI CAR-lO E ElENA: € 50.PER gIANI ROSANgElA DAl fRA-TEllO E DAllA SOREllA PER lE OPERE PARROCChIAlI: € 100.PER gIANI ROSANgElA DAI CUgI-NI RIvOlTA: € 200. La S. Messa sa-rà celebrata sabato 16 febbraio alle ore 18.30

    PER gIANI ROSANgElA DAI NIPO-TI, SImONA, STEfANIA, ClAUDIO lUCA E fAmIglIE: € 100.IN RICORDO DI gIANI ROSANgElA fEDERICA E mARCO fANNO CElE-bRARE UNA S. mESSA DoMenica 10 febbraio aLLe ore 8.00.

    Don Armando (presso Oratorio maschile) 0331.658393Cellulare don Armando (solo per emergenze) 338.7272108E-mail don Armando [email protected] sala stampa [email protected] parrocchiale/oratoriana 347.7146238E-mail segreteria [email protected] Gabriella Belleri 333.2057374Suor Irma Colombo 349.1235804Scuola dell’Infanzia parrocchiale 0331.658477Patronato ACLI 348.7397861Caritas Parrocchiale 393.8569294 [email protected] Funebri (Gambaro) 0331.880154Pompe Funebri (S. Ambrogio) 0331.658912 - 348.0008358Croce Azzurra Ticinia 0331.658769Coro Parrocchiale (Erika Rezzonico) 338.6084957Sito Parrocchiale www.parrocchiavanzaghello.it Codice IBAN parrocchia IT41P0335901600100000017774Codice IBAN scuola materna parrocchiale“Parrocchia S. Ambrogio, sezione Asilo” IT92R0335901600100000017776Servizio Whatsapp per news e Il Mantice (occorre dare la propria adesione) 347.7146238 Facebook parrocchia: Parrocchia vanzaghello

    L’ADESSO DI DIO

    AperturA dellA SeGreteriA pArrocchiAleI giorni di apertura saranno marte-dì e venerdì dalle 9.00 alle 11.00.Durante gli orari di apertura sarà possibile fare le seguenti richieste:Certificati vari, celebrazione delle S. Messe, offerte alla parrocchia e per i defunti, iscrizioni alle varie inizia-tive della parrocchia/oratorio ecc.Sarà attivo, solo negli orari di aper-tura della segreteria, un numero telefonico apposito per comunca-re con la segreteria (347.7146238), inoltre a breve sarà attivata anche una nuova casella di posta elettro-nica: [email protected].

    POMERIGGIO INSIEME

    in collaborazione con il coro“Voices from heaven”

    Domenica 10 febbraio ore 15,30

    GRANDE TOMBOLATA di beneficenza

    con ricchi premi:20 terzine, 15 quintine e 8 tombole

    prima tombola: televisore 24” lEDseconda tombola: cesto alimentareterza tombola: fornetto elettrico da 10 lt.Il ricavato sarà tutto devoluto per at-tività e finalità a scopo benefico.Il coro allieterà il pomeriggio con canti del loro repertorio.A seguire rinfresco finale.

  • Calendario parrocchiale Febbraio

    Ss. Confessioni In settimana, mezz’ora prima delle Ss. MesseSabato: dalle 16.00 alle 18.00

    Settimana liturgica

    04 Lunedì 05 Martedì06 Mercoledì 07 Giovedì08 Venerdì09 Sabato10 Domenica11 Lunedì 12 Martedì13 Mercoledì 14 Giovedì15 Venerdì16 Sabato17 Domenica

    Settimana liturgica

    B. Giuseppe Allamano

    Ss. Cirillo e Metodio

    S. Giorgia

    II sett. T.O.L.O.: VI sett.

    VI dopo l’Epifania

    I sett. T.O.L.O.: V sett.

    S. Benigno

    S. Eulalia

    B. V. Mariadi Lourdes

    14.30: Domenica di catechismo. Scheda 14. 16.00: Battesimo Mainini Clarissa17.15: Vespri solenni a S. Rocco.

    20.30: Rosario del Gruppo Cenacolo a Madonna in Campagna.20.30: Rosario animato dal Gruppo Unitalsi in chiesa. Per tutti.

    15.00: ACR in oratorio maschile.20.30: Rosario in latino a Madonna in Campagna.21.00: CFC Gr. Amici di S. G. Antida in OF con don Armando.

    9.30: Consenso Foieni Andrea e Zuin Valentina.10.30: Consenso Crivelli Fabio e Bottarini Sara16.00 - 18.00: Ss. Confessioni.21.00: Gruppo Adolescenti in O.M.

    04 LunedìFeria SS. messe Sir 24,23-29; Sal 102; Mc 5,24b-34 8.30 Parola Andrea18.30 Bernardi Giovanni e Marchesi Bruna

    05 MartedìS. Agata ─ Memoria SS. messeSir 39,12-22; Sal 32; Mc 6,1-6a 8.30 Intenzione libera18.30 Girola Stefania e nonni

    06 MercoLedìSs. Paolo Miki e compagni ─ Memoria SS. messe Sir 33,7-15; Sal 110; Mc 6,30-34 8.30 Intenzione libera18.30 Bonalanza Maria e Mainini Giovanna

    07 GiovedìSs. Perpetua e Felicita ─ MemoriaSS. messe Sir 36,24-28; Sal 127; Mc 6,33-44 8.30 Milani Emilio e Luoni Luigia18.30 Scrosati Antonio e Antonietta, Pattano Dante e Luigia

    08 venerdìS. Girolamo Emiliani ─ Memoria SS. messeSir 30,2-11; Sal 50; Mc 7,1-13 8.30 Intenzione libera18.30 Alberta e Cesare Xompero; Gorla Stefano; Famiglia Rossetto e Crepaldi

    09 SabatoSabato S. messa vigiliare vespertinaEz 37,21-26; Sal 32; Rm 10,9-13; Mt 8,5-1318.30 Marcante Aldo e nonna Rina; Carla e Arnaldo Giudici; Libani Flavio, Mainini Paolo eAntonia; Maria e Giovanni Raimondi; Sauro Ser-gio e Camillo, Tavani Serafina, Fragale Anita eSimontacchi Giuseppe; Ernestina, Espedito e Alba Mainini; Zara Angelo e Torretta Erminia

    10 doMenicaV dopo l’Epifania (C) SS. Messe Ez 37,21-26; Sal 32; Rm 10,9-13; Mt 8,5-13

    8.00 Simonato Caterina; Giani Rosangela10.00 Pro populo18.00 Giana Gaetano, Tacchi Rosetta e Viel Erminia; Colognesi Gino; Rivolta Giulio, Francesca e GianCarlo; Zocchi Mario, Francesca e AugustoS. Rosario in chiesa parrocchiale20.30 animato dal Gruppo Unitalsi. Aperto a tutti i Gruppi.

    15.00: OFS e AC in casa parrocchiale20.30: S. Rosario Gruppo Padre Pio a S. Rocco.

    La signoria di Cristosulla vita: la guarigionedel servo del centurione.

    S. Giuseppina Bakhita

    Ss. Perpetua e Felicita

    S. GirolamoEmiliani

    V dopo l’Epifania

    Ss. Paolo Mikie compagni

    S. Agata

    S. Onorato

    9.00-11.00: Comunione agli ammalati per la Festa dell’ammalato.14.30: Domenica di catechismo. Scheda 13. 17.15: Vespri solenni a S. Rocco.20.30: Rosario animato dal Gruppo Unitalsi in chiesa. Per tutti.

    20.30: Rosario del Gruppo Cenacolo a Madonna in Campagna.

    15.00: ACR in oratorio maschile.20.30: Rosario in latino a Madonna in Campagna.

    16.00 - 18.00: Ss. Confessioni.20.30: Rosario animato dal Gruppo Unitalsi in chiesa. Per tutti.21.00: Gruppo Giovani in O.M.

    20.30: S. Rosario Gruppo Padre Pio a S. Rocco.

  • gli Oratori

    OGGI 3/2 Domenica di catechismo. Scheda 12.

    acr medie

    Venerdì 8 febbraio dalle 15 alle 16.30.

    Incontri con l’Arcivescovo

    nelle Zone pastorali

    In gennaio e febbraio sono in program-ma incontri con l’Arcivescovo nelle set-te Zone pastorali, sette appuntamenti pensati come occasioni di ascolto e di dialogo con l’Arcivescovo: al mattino per il clero, compresi i presbiteri appar-tenenti agli istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica (dalle 10 alle 12.30) e alla sera per i laici dei Consigli pastorali e per le consacrate e i con-sacrati (dalle 21 alle 22.30). Lo spazio del mattino vuole favorire lo scambio fruttuoso tra il presbiterio e il suo Ve-scovo, ma la riproposizione dell’incon-tro anche per i laici e persone consa-crate dice l’unità del cammino di tutta la Chiesa.

    Zona IV, giovedì 7 febbraio: - (per sacerdoti) mattina, Padri Oblati di Rho (corso Europa 228, Rho – par-cheggio adiacente); - sera (per laici), parrocchia San Vittore (via San Vittore 1, Rho – parcheggio adiacente)

    gioVani

    Sono attesi sabato 9 febbra-io alle 21.00.