Ozono e vegetazione: il contributo della ricerca italiana Pisa, 24 Novembre 2006 Venti anni di...
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Università di Firenze
Dipartimento di Biologia Vegetale Laboratorio di Botanica Forestale
ed Applicata
Università di Siena
Ozono e vegetazione: il contributo della ricerca italiana
Pisa, 24 Novembre 2006
Venti anni di biomonitoraggio dell’ozono
Cristina Nali
Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose “Giovanni Scaramuzzi”, Università di Pisa, Via del Borghetto 80, Pisa
E-mail: [email protected]
Per il filosofo, il medico, il meteorologo e il chimico,
non vi è forse argomento più attraente dell’ozono
C.B. FOX: Ozone and antozone.J.A. Churchill, London, 1873
… che dire?
… global background
concentrations of ozone are
also increasing
… in the context of other
global atmospheric and
climatic changes is a major
challenge
… the impacts of ozone can
be considered in the context
of wider global change
Ashmore et al., New Phytol. 170, 201 (2006)
… in identifying and selecting
genetic traits associated with
increased tolerance of drought or
high temperatures, ozone tolerance
should also be considered
Gli studi inerenti la distribuzione di ozono sul territorio italiano sono un
campo di ricerca relativamente giovane
Una decina di anni fa erano in funzione circa 50 analizzatori sul nostro territorio, ma la loro
distribuzione spaziale era irregolare e grandi zone
geografiche - in particolare al Sud - non erano coperte
Fiala et al., Topic report 3/2003, European Environmental Agency, Copenhagen (2003)
In Italia, sono presenti 122 stazioni
Siamo al quarto posto, dopo Francia (451), Germania (363) e Spagna (310), su un totale di 1624 stazioni nella Comunità Europea
Oggi, in Toscana (287 comuni), gli analizzatori operano quotidianamente
solo in 28 comuni (circa 10%)
2 (2 (00))
7 (7 (88))
5 (5 (44))
3322
33
4 (4 (55))
Fonte: www.arpat.toscana.it (2005)
Solo una piccola parte di queste aree è monitorata da lungo
tempo e le informazioni fornite sono, comunque, frammentarie e non raccolte in database storici
Numero di analizzatori
automatici per provincia
0 (0 (11))
0 (0 (22))
Analizzatori automatici in Toscana
22
Tokyo 20.03.1995 Attentato metropolitana
Monitoraggio biologico o biomonitoraggio
Impiego di un organismo (o di parte di esso o di una
società di essi) per ottenere informazioni sulla qualità
del suo ambiente
IL SISTEMA NICOTIANA TABACUM CVV. BEL-W3 E BEL-B
PER IL BIOMONITORAGGIO DELL’OZONO TROPOSFERICO
Germinelli (kit miniaturizzato)
Piante adulte
Un esempio …Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose “G. Scaramuzzi”
e Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI)
Realizzazione di una rete locale di 12 stazioni di indicazione attiva dell’ozono con Nicotiana tabacum L (cvv. Bel-W3 e Bel-B), in accordo con le indicazioni
ed i criteri generali indicati nella norma VDI 3957/Part 6 del 2003, nella norma VDI 3957/Part 10
Piante adulte – i limiti
Le principali limitazioni operazionali consistono in:
- necessità di ampi spazi (e lungo tempo) in ambiente con aria filtrata
- a causa della fragilità delle foglie, il trasporto per lunghe distanze è difficoltoso
- la valutazione del danno è condotta da operatori diversi nelle varie stazioni
- le piante indicatrici rimangono in postazione per diverse settimane (solitamente 4)
Oltre alla maneggevolezza e alla facilità di trasporto, il metodo offre il vantaggio di poter disporre, in uno spazio
concentrato, di un ampio numero di individui (in una piastra sono ospitati fino a 24 germinelli)
In Italia, dal 1999 è presente il protocollo e in Europa …
4th International Workshop on Biomonitoring of Atmospheric Pollution
EuroBionet
BioMAP
Negli USA sono stati testati due cloni di trifoglio bianco (Trifolium
repens L.) cv Regal O3-sensibile (NC-S) ed O3-resistente (NC-R) in
grado di fornire indicazioni sulle concentrazioni di O3 e i relativi
effetti di questo inquinante sulle piante
NC-S NC-R
Effetti dell’esposizione all’aria ambiente per tre settimane dei cloni di trifoglio bianco NC-S (sensibile all’ozono, a sinistra) e NC-R
(resistente, a destra)
L’utilità del metodo è stata riconosciuta dai ricercatori che operano nell’ambito del
UN/ECE International Co-operative Programme on effects of air pollution and
other stresses on vegetation(ICP-VEGETATION)
Un diverso approccio, basato sull’uso di “mini-stazioni”, è stato sviluppato da Manes et al., Sci. Total Environ. 308, 133 (2003)
I dati raccolti in Italia non mostrano una chiara relazione tra AOT40 e perdita di produzione
Qualche perplessità …
In esperimenti condotti a Milano, Napoli e Roma (1996-2001), le due variabili non erano correlate, mentre una buona associazione risultava dalle prove condotte a Pisa
Ancora a Pisa
Ferretti et al., Environ. Pollut. in stampa
Il biomonitoraggio dell’ozono in Italia … I bioindicatori…
Le piante native (detector), che crescono in situ, rispondono allo stress
da ozono manifestando sintomi solo quando la composizione del terreno e le
condizioni climatiche consentono un assorbimento dell’inquinante per un
tempo sufficiente a determinare l’inattivazione dei sistemi di difesa
antiossidanti
Centaurea jacea
L’estrapolazione delle risposte di queste piante (sentinel) alla vegetazione naturale e semi-naturale è difficile, a causa delle differenze nella struttura genetica, nella composizione delle
comunità e negli adattamenti all’ambiente
La ricerca di nuovi bioindicatori dell’ozono ha condotto ad una Solanacea, il Lycopersicon pimpinellifolium
Iriti et al., Environ. Pollut. 141, 275 (2006)
I-214Eridano
… E PERCHE’ NON UTILIZZARE PIANTE PERENNI?
Alcune questioni rimangono aperte …
quanto è realistica la risposta di una pianta indicatrice?
e la qualità dei dati?
L’assorbimento dell’inquinante può essere limitato a causa di
fattori ambientali che riducono la conduttanza stomatica
Risposta differenziale tra individui della stessa specie
La corretta identificazione dei sintomi richiede capacità e
addestramento da parte degli operatori
le applicazioni statistiche sono sempre corrette?
Si può giungere a risultati diversi in base all’approccio
statistico utilizzato
Ma qualche certezza?
Il potenziale didattico e educativo
Il coinvolgimento emotivo delle persone
Sono stati compiuti studi pilota che hanno
coinvolto numerose scuole impegnate nel
delineare la distribuzione dell’ozono attraverso
l’uso di piante indicatrici, rappresentando un vero caso di problem-solving
La “Carta delle città europee per un modello urbano sostenibile" (Aalborg, DK, maggio 27, 1994) richiede l'uso di una vasta gamma di strumenti, compresi "quelli relativi agli
indicatori di dati ambientali", per “aumentare la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini"
Con il biomonitoraggio, le informazioni sulla qualità dell'aria possono essere fornite ai cittadini in modo comprensibile ed
in relazione ai propri bisogni (USER-FRIENDLY)