Ottaviano Del Turco e l'inchiesta sulla Sanità in Abruzzo

download Ottaviano Del Turco e l'inchiesta sulla Sanità in Abruzzo

of 10

Transcript of Ottaviano Del Turco e l'inchiesta sulla Sanità in Abruzzo

Corriere della Sera | 14 luglio 2008 Inchiesta sulla sanita' regionale: in carcere anche assessori e funzionari regionali Arrestato il governatore Del Turco La procura: Fatti gravissimi I Il presidente dell'Abruzzo in carcere per concussione: per lui presunte tangenti da 6 milioni di euro PESCARA - un vero e proprio scossone giudiziario quello che ha colpito la Regione Abruzzo. E che ha portato all'arresto del governatore Ottaviano Del Turco (Pd) e di un'altra decina di assessori e funzionari nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica sulla sanit regionale. Del Turco, 63 anni, gi numero due della Cgil, poi ministro delle Finanze tra il 2000 e il 2001, stato arrestato da agenti della Guardia di Finanza al termine delle indagini sulle cartolarizzazioni dei crediti vantati dalle case di cura private nei confronti delle Asl abruzzesi. accusato di associazione a delinquere, concussione e corruzione. Secondo i magistrati, Del Turco, insieme ad altri, avrebbe incassato tangenti per 6 milioni di euro. L'inchiesta, gi avviata da mesi, riguarda le cartolarizzazioni condotte sia dalla precedente giunta di centrodestra che da quella attuale, e aveva gi portato all'emissione di alcuni avvisi di garanzia. I magistrati, si legge in una nota, si sono avvalsi della importante collaborazione di uno degli indagati, l'imprenditore della sanit Maria Vincenzo Angelini (peraltro anch'egli indagato). Trentacinque in tutto le persone finite sotto inchiesta. TRENTACINQUE INDAGATI - Oltre a Del Turco, che guida una giunta di centrosinistra, sono stati raggiunti da provvedimenti di custodia cautelare l'assessore alla Sanit, Bernardo Mazzotta, il segretario generale della presidenza, Lamberto Quarta, l'assessore Antonio Boschetti, l'ex assessore alla Sanit del centrodestra Vito Domenici e l'ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli. In manette anche Camillo Cesarone, Gianluca Zelli, Luigi Conga. Agli arresti domiciliari sono stati posti Mazzotta, Masciarelli ,Vito Domenici e Angelo Bucciarelli. A Francesco Di Stanislao, direttore dell'agenzia sanitaria regionale abruzzese, stata applicata la misura del divieto di dimora a Pescara. Per Del Turco e per gli altri arrestati previsto un isolamento in carcere per tre giorni, durante i quali non potranno incontrare i difensori. IL DENARO - L'inchiesta stata avviata in base ad elementi emersi nel corso di un'indagine sulla gestione dei fondi Docup da parte della Finanziaria regionale (Fira), per la quale erano finite in carcere, il 27 ottobre 2006, undici persone, tra le quali l'ex presidente della Fira, Masciarelli. La sera precedente agli arresti proprio a casa di Masciarelli c'era stata quella che fu definita la cena del capretto, alla quale parteciparono, oltre al padrone di casa e Del Turco, il neo assessore regionale alle Attivit Produttive, Antonio Boschetti, l'attuale capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, e il segretario generale della Presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta. In quella circostanza, secondo quanto si appreso, i cinque avrebbero stabilito la ripartizione illecita di denaro. Secondo l'accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 consegnati. Il Procuratore Nicola Trifuoggi (Arcieri) SOLDI E FAVORI - Il meccanismo delle tangenti - secondo quanto spiegato dal Procuratore Nicola Trifuoggi - era semplice. Si prometteva all'imprenditore della sanit privata Vincenzo Angelini di adottare provvedimenti di giunta regionale a lui favorevoli nelle riunioni dell'esecutivo, ma tali provvedimenti venivano adottati parzialmente. Poi veniva spiegato all'imprenditore che c'erano state difficolt e che si sarebbe provveduto la volta successiva. Tutto questo andato avanti finch l'imprenditore ha deciso di non pagare pi se non di fronte a qualcosa di concreto. Angelini, tra l'altro, si era munito anche di un piccolo registratore con il quale ha registrato i colloqui avuti con alcuni degli indagati che gli garantivano protezione nei confronti delle ispezioni della Asl, dalla Procura della Repubblica, dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri del Nas. LE PROVE - Tra gli elementi raccolti dalla Procura di Pescara nel corso delle indagini che hanno portato agli arresti ci sono tutte le ricevute dei prelevamenti e i ticket del telepass quando i soldi sono stati portati a Collelongo (il paese di Del Turco), o in altre localit d'Abruzzo. Lo ha rivelato Trifuoggi, aggiungendo che sono stati sentiti dei testimoni, persone che hanno accompagnato chi consegnava le tangenti e che sapevano tutta una serie di cose. Di fronte a questi elementi mi sembra assurdo - ha detto il procuratore - che si possa parlare di teorema.

TANGENTI PER CREARE PROBLEMI A BOSELLI - Il Procuratore ha rivelato anche alcune dichiarazioni di Angelini. Secondo l'imprenditore, il denaro delle tangenti doveva servire a Del Turco per portare con s nel Pd otto senatori nel momento in cui si stava costituendo il partito e Del Turco aveva deciso di confluirvi e lasciare lo Sdi, anzi di spaccare lo Sdi - secondo quanto riferito da Angelini ai magistrati - per mettere in condizioni di particolari difficolt il segretario del partito Enrico Boselli. 113 MILA EURO IN AUTO - Le esigenze di custodia cautelare degli indagati - ha assicurato il procuratore - erano assolutamente necessarie. Trifuoggi ha citato come esempio la vicenda di Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti. Nell'auto di Conga - ha rivelato Trifuoggi- , una Porche Cayenne, acquistata da poco, la Guardia di Finanza ha trovato una valigetta con 113 mila euro. Non credo - ha affermato Trifuoggi - potessero rappresentare il costo del pedaggio autostradale. PERQUISIZIONI - Contestualmente alla consegna a Del Turco dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, la Guardia di Finanza ha perquisito luned mattina la sua abitazione a Collelongo, e dopo ha portato via il governatore dalla propria abitazione. Nessuno l'ha visto perch i finanzieri che hanno operato l'arresto hanno utilizzato una porta secondaria dell'abitazione. Le Fiamme gialle poi hanno esteso i controlli anche nella sede romana della Regione Abruzzo, nello stabile di via Piave. VOTO ANTICIPATO? - L'arresto del governatore Del Turco intanto ha messo in moto tutto l'apparato regionale per capire, anche attraverso il nuovo Statuto, quanto sia concreto il ricorso alle elezioni anticipate. L'articolo 44 dello Statuto attualmente in vigore, al quinto comma, recita: La rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le dimissioni volontarie del presidente della Giunta comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio. Il presidente del Consiglio regionale, Marino Roselli, riunito con gli esperti per valutare ogni singola norma riferita a questa eventualit o c che consenta la prosecuzione della legislatura. Corriere della Sera | 14 luglio 2008 Anche il NY Times gli dedic la prima pagina Abruzzo: gli arresti eclatanti N Nel 1992 fin in carcere l'intera giunta targata Dc, compreso il presidente Rocco Salini. Per risalire ad arresti cos eclatanti in Abruzzo nell'ambito politico bisogna risalire alla notte tra il 29 e il 30 settembre 1992. La Procura della repubblica dell'Aquila mand in carcere l'intera Giunta regionale guidata dal presidente Rocco Salini. Nessuno escluso. L'esecutivo, secondo l'allora Pm Fabrizio Tragnone, era accusato di aver assegnato ricorrendo ad abusi, fondi europei del programma Pop (Programma operativo plurifondo). Fu un vero e propri sconquasso politico e la notizia fece subito il giro del mondo. Anche il New York Times gli dedic la prima pagina. Per gli indagati furono anni terribili, la fine d'una storia politica, che aveva visto al suo centro, incontrastata per quasi quarant'anni, la Dc. Secondo l'accusa la spartizione riguardava quasi 300 miliardi di vecchie lire. Ma l'accusa cadd nel 1996, quando il governo con un decreto decise di cancellare il reato d'abuso d'ufficio. Tutti gli imputati furono poi assolti in via definitiva dalla Cassazione, dopo le condanne in primo e secondo grado. Solo il presidente Rocco Salini si porter dietro una condanna definitiva per f falso. Repubblica | 14 luglio 2008 Per l'esponente del centrosinistra ipotesi associazione a delinquere e corruzione Provvedimento di custodia cautelare anche per alcuni funzionari Sanit, arrestato Del Turco In manette anche assessori Si parla di tangenti per sei milioni di euro per governatore e vertici dell'Abruzzo S Sanit, arrestato Del Turco In manette anche assessori

PESCARA - Il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco (Pd), che guida una giunta di centrosinistra, stato arrestato questa mattina dalla Guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta sulla sanit condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara. Per lo storico ex sindacalista della Cgil, i reati ipotizzati sono associazione a delinquere, truffa, corruzione e concussione per gestione privata nella sanit. Il provvedimento di custodia cautelare ha riguardato anche altri assessori regionali e funzionari dell'ente: l'assessore alla Sanit, Bernardo Mazzotta, il segretario generale della presidenza, Lamberto Quarta, l'assessore Antonio Boschetti, l'ex assessore alla Sanit del centrodestra Vito Domenici e l'ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli. Le somme della presunta concussione e corruzione arriverebbero a cinque milioni e ottocentomila euro per Del Turco, Cesarone e Quarta. Secondo l'accusa vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 gi consegnati. L'Abruzzo una delle regioni italiane con il pi alto debito nella sanit. L'inchiesta riguarda la vicenda della cartolarizzazione di un miliardo di euro della sanit abruzzese. Gli arresti giungono a conclusione delle indagini sulle cartolarizzazioni dei crediti vantati dalle case di cura private nei confronti delle Asl regionali. A tirare in ballo il governatore e gli altri arrestati sarebbe stato Vincenzo Angelici, un imprenditore del settore della sanit che possiede diverse cliniche nella Regione. Oltre al Del Turco, sono in carcere Lamberto Quarta, Antonio Boschetti, Gianluca Zelli, Camillo Cesarone, Luigi Conga. Agli arresti domiciliari invece si trovano Masciarelli, Vito Domenici, Bernardo Mazzocca, Angelo Bucciarelli. A Francesco Di Stanislao stata applicata la misura del divieto di dimora a Pescara. Nel complesso, sono 35 le persone sottoposte ad indagine. Durante gli arresti, eseguiti nella notte, stata anche perquisita la casa del governatore. E oggi perquisizioni della Guardia di Finanza anche nella sede romana della Regione Abruzzo. In caso di arresto del presidente di una Regione, la legge prevede la sospensione dalla carica per tutto il tempo della misura cautelativa. Ma un eventuale commissariamento di Del Turco deve essere deciso dal Consiglio dei ministri su proposta dei ministeri degli Affari regionali e dell'Interno. L'inchiesta sarebbe la seconda parte di quella avviata due anni fa sui debiti della sanit abruzzese, per la quale gi in passato era finito in carcere Masciarelli, ritenuto il creatore di un sistema per il pagamento di tangenti. L'inchiesta part in gennaio. Per la procura di Pescara, la giunta abruzzese, con una delibera del gennaio scorso, ha liquidato (attraverso una banca internazionale) ad una clinica privata un ricco rimborso per prestazioni sanitarie non dovute. Secondo i magistrati che avevano indagato il presidente della Regione e i componenti dell'esecutivo, quella richiesta era illegittima. A dimostrarlo, secondo l'accusa, alcune lettere del direttore generale della Asl di Chieti Mario Maresca, e la ferma opposizione del direttore generale della Asl di Pescara, Antonio Balestrino. I due manager avevano comunicato all'ente il loro dissenso su quella liquidazione d' oro. Ai tempi dell'inchiesta, il governatore aveva detto: "Tutto si chiarir in brevissimo tempo, credo che non ci sia molto da dire, si tratta di una delibera che abbiamo verificato con grande cautela e attenzione e nel pieno rispetto delle norme". Al momento, le inchieste sui rimborsi d' oro della sanit abruzzese, sono quattro e tutte avviate dalla procura di Pescara, guidata dal magistrato Nicola Trifuoggi (il giudice che nel 1984 spense le tv di B Berlusconi). Repubblica | 14 luglio 2008 In una inchiesta dell'Espresso del 2007 il fiume di denaro alle cliniche private Le accuse alla giunta di centrodestra. La truffa proseguita dal centrosinistra Sprechi d'Italia, scandalo Abruzzo Cento milioni alla loro salute d di PRIMO DI NICOLA

Sprechi d'Italia, scandalo Abruzzo Cento milioni alla loro salute OLTRE il buco anche la beffa. Perch in Abruzzo il tentativo di mettere ordine alla voragine nelle spese della sanit si trasformato in una gigantesca truffa contabile a vantaggio dei baroni delle cliniche private. Secondo gli investigatori, i soliti noti delle case di cura convenzionate sono riusciti a mettere le mani su un tesoretto da 100 milioni di euro. Soldi prelevati dalle casse della regione con una facilit tanto impressionante quanto sospetta: bastato presentare un'autocertificazione per ottenere fiumi di denaro. Una pacchia ai danni del contribuente, benedetta dalla vecchia giunta regionale di centrodestra e proseguita con modalit diverse anche con quella di centrosinistra. Adesso forse la festa sta finendo. Le Fiamme gialle, la Corte dei conti e la Procura della Repubblica di Pescara si sono calate nel baratro della sanit pubblica abruzzese, che fino al 2005 aveva accumulato debiti per 682 milioni di euro, cercando di capire quanto del denaro era stato realmente speso e quanto invece si era perso nei meandri del malaffare. Il risultato choccante: ben 100 milioni di euro, 200 miliardi delle vecchie lire, sarebbero stati indebitamente riconosciuti ai titolari delle cliniche. Oltre 100 milioni che potrebbero venire richiesti a tutti i responsabili della giunta protagonista dello scandalo. Al centro dell'intrigo c' un meccanismo molto di moda nella finanza pubblica degli scorsi anni: la cartolarizzazione, ovvero la vendita di beni (crediti, immobili) pubblici. In Abruzzo si pensato di applicarla alla sanit, con un progetto che avrebbe dovuto farescuola nell'Italia delle regioni sprecone. Invece, secondo gli inquirenti, l'operazione si sarebbe trasformata in un capolavoro del malaffare. La brutta storia inizia nel 2004 quando l'allora governatore Giovanni Pace (An) decide di ripianare i debiti sanitari: tutti soldi che le Asl dovevano pagare alle cliniche private. Si stabilisce di cartolarizzare i crediti: la Finanziaria regionale(Fira) li acquista dai privati e li gira a una societ veicolo (Cartesio srl); questa emette obbligazioni con i cui proventi la Fira paga i privati; la Regione rimborsa i titoli previo accordo con le Asl che devono riconoscere i crediti dichiarati dai privati. Cos parte la cartolarizzazione: una prima tranche per 336 milioni conclusa da Pace nel 2004; un'altra da 346 milioni portata invece a termine dal successore Ottaviano Del Turco. proprio sulla cartolarizzazione di Pace che la Guardia di finanza ha scavato a fondo. Secondo le Fiamme gialle l'operazione parte male sin dall'inizio, quando si tratta di individuare i crediti dei privati. Accanto a quelli vantati per prestazioni regolarmente fatturate e contabilizzate (credito performing) vengono infatti inseriti anche i crediti presunti (non performing). Ossia i crediti che i titolari delle cliniche potrebbero vantare in futuro per il periodo 1995-2001. chiaro che si tratta di crediti non esigibili. Ma l'allora assessore alla Sanit Vito Domenici (Fi) nell'aprile 2004 va anche oltre: convoca i rappresentati delle case di cura invitandoli a formulare, addirittura "sotto forma di autocertificazione", le loro pretese per quei sei anni. Una manna per i padroni delle cliniche che presentano conti salati quanto evanescenti: chiedono 39 milioni alla Asl di Chieti, 38 a quella di Pescara, 23 a quella di Avezzano-Sulmona. In totale fanno quasi 100 milioni di euro nella ripartizione dei quali fa la parte del leone Vincenzo Maria Angelini, finanziatoredi Forza Italia. Il primo aspetto singolare della vicenda, spiegano le Fiamme gialle, che mentre l'assessore chiede alle case di cura l'autocertificazione dei crediti, si guarda bene dal controllare lafondatezza di quelle richieste. S, nessuno verifica se i pretendenti avevano diritto o meno ai rimborsi milionari: non lo fa l'assessorato, non lo fanno nemmeno le Asl. solo la Guardia difinanza a studiare le autocertificazioni. Gli investigatori scoprono che le somme invocate dai privati riguardano cure e ricoveri "in quantit eccedente il budget annualmente fissato dalla Regione": cifre difficilmente esigibili in base ai regolamenti. Inoltre queste autocertificazioni sono connotate da "una manifesta carenza documentale" e in molti casi le prestazioni sanitarie relative non sono state nemmeno fatturate. Rimborsi per il nero? Non solo: per molti di questi crediti le case di cura non hanno avviato un contenzioso giudiziario, segno che non ritenevano di potere ricevere quei soldi. Insomma, un regalo. L'espresso ha visionato il rapporto della Guardia di finanza sulla Sanitopoli abruzzese: un'inchiesta condotta dal colonnello Patrizio Vezzoli e che alla base delle indagini portate avanti su due fronti dalla Corte dei conti dell'Aquila, dal procuratore della Repubblica di Pescara Nicola Trifuoggi e dal suo sostituto Giuseppe Bellelli.

I reati ipotizzati sono truffa, falso, estorsione, corruzione, associazione a delinquere. Pesa soprattutto il conto dei danni per l'erario, quei 100 milioni che potrebbero venire richiesti ai responsabili dell'operazione. Chi deve risponderne? Si tratta della giunta di centrodestra che fino all'aprile del 2005 ha amministrato l'Abruzzo: con il governatore Pace, gli assessori Mario Amicone, Alfredo Castiglione, Giorgio De Matteis, Massimo Desiati, Donato Di Fonzo, Vito Domenici, Leo Orsini, Antonio Prospero, Bruno Sabatini, Francesco Sciarretta. Ma sotto accusa sono finiti anche tre direttori generali di altrettante Asl e l'intero consiglio d'amministrazionedella Fira con in testa l'ad Giancarlo Masciarelli, gi finito incarcere per associazione a delinquere e truffa per i finanziamenti erogati a societ fantasma. La giunta e la Fira avevano basato la cartolarizzazione sul parere dello studio legale Anello & partners di Roma: i crediti autocertificati dei privati andavano pagati in previsione della "possibilit di soccombenza della Regione e delle Asl nei giudizi pendenti e in quelli potenzialmente instaurabili" dalle cliniche. Sulla base di questo parere, la Fira ha proposto ai privati di acquistare i crediti autocertificati, pagando il 65 per cento della somma richiesta. Nella giunta tutti si dichiarano soddisfatti del marchingegno messo in piedi da Masciarelli: l'assessore Domenici plaude "alla bont economico-finanziaria dell'operazione". Una decisione stroncata invece dagli inquirenti: "Non si comprende", annota la Finanza, "in base a quale criterio sia stato offerto un importo pari al 65 per cento di pretese semplicemente non documentate". Le conclusioni dello studio Anello sono per le Fiamme gialle "alquanto discutibili". I finanzieri hanno rilevato anche altre anomalie, tali da sollevare "seri dubbi sulla liceit dell'operazione". E non basta. Con una delibera la giunta ha imposto un diktat ai vertici delle Asl: pagate ai privati la cifra stabilita entro tre giorni, pena la decadenza dell'incarico. Per la Finanza imporre il pagamento "di presunti debiti non riscontrati e non contabilizzati" rappresenta una condotta grave che, oltre a determinare un danno erariale configura anche i reati di abuso d'ufficio ed estorsione nei confronti dei direttori delle Asl. Per i quali la beffa doppia: sono formalmente colpevoli dello sperpero perch n neanche l'estorsione subita li solleva dalla responsabilit per il "regalo"alle cliniche. Il Sole 24Ore | 17 luglio 2008 D Del Turco si dimette da Governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco si dimesso da governatore della Regione Abruzzo per difendersi meglio e per non coinvolgere l'istituzione nella vicenda che lo vede indagato per tangenti e sanit. E' lo stesso presidente del Consiglio regionale Marino Roselli - che ha ricevuto la lettera di dimissioni di Del Turco - a chiarirlo. Mi dimetto a partire da oggi 17 luglio per la necessit di chiarire la mia posizione senza trascinare l'istituzione regionale in una vertenza giudiziaria. Se ci sono responsabilit sono di natura personale e non collettive - recita in un passo la lettera - si tratta di una decisione compiuta al fine di favorire il funzionamento degli organismi regionali e consentire il programma di rinnovamento concordato con il Governo. In mattinata c' stato l'interrogatorio di garanzia, durato un'ora, al carcere di Sulmona con il gip del tribunale di Pescara, Maria Michela Fine. Uscendo dal penitenziario i giudici non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, mentre qualche battuta arrivata dal difensore del governatore, l'avvocato Giuliano Milia. Il presidente Del Turco - ha spiegato Milia - ha reso delle dichiarazioni per le quali ho chiesto la revoca del provvedimento cautelare. Sulle condizioni di Del Turco, Milia ha ironicamente risposto che sta bene come sta bene uno che sta in carcere. Dopo le dimissioni dalla carica di presidente della Regione Abruzzo, Del Turco ha scritto una lettera a Walter Veltroni, inviata al segretario regionale del partito Luciano D'Alfonso, nella quale comunica la propria decisione di autosospendersi dal Partito democratico. E' lo stesso D'Alfonso, interpellato t telefonicamente, a dare notizia della lettera. Adm

Repubblica | 16 luglio 2009 Pescara, 12:57 D DEL TURCO: DISPOSTO SEQUESTRO BENI AD INDAGATI Il gip del tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, su richiesta della procura, ha posto sotto sequestro preventivo i beni di alcuni indagati nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese. In particolare all'ex governatore abruzzese Ottaviano Del Turco e a Lamberto Quarta sono stati sequestrati solo beni immobili. A Del Turco, nello specifico, due appartamenti uno a Roma e uno in Sardegna, che non sono intestati a lui. A Camillo Cesarone oltre a immobili anche una collezione di orologi particolarmente pregiata. All'ex manger della Asl di Chieti Luigi Conga sono stati invece sequestrati 20 immobili, una Porsche Cayenne, e i 113 mila euro gia' in precedenza posti sotto sequestro probatorio. Per Cesarone e Quarta si tratta di sequestro preventivo proprio: per gli investigativori sarebbero stati acquistati con i soldi delle tangenti. Per gli altri si tratta di un sequestro p per equivalente. I sequestri sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza. La Stampa | 8/1/2010 (7:42) - IL CASO Crollano le accuse a Del Turco L'ex governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco Arrestato un anno e mezzo fa per aver preso tangenti dal re della Sanit abruzzese F FABIO MARTINI - ROMA Quel pomeriggio di met luglio il Procuratore capo di Pescara Nicola Trifuoggi sembr a tutti sinceramente convinto e convincente nel motivare la richiesta di arresto del presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, di assessori e funzionari della sua Giunta: Stavano distruggendo la sanit in Abruzzo, gli indagati sono schiacciati da una valanga di prove, dimostrato il pagamento di tangenti, una barca di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire. Grande fu leffetto di quel tintinnar di manette: limmediato infarto della giunta di centrosinistra e cinque mesi pi tardi la vittoria del centrodestra alle elezioni anticipate. Sullinchiesta si spensero i riflettori: le parole di Trifuoggi sembravano preludere ad un processo cos ben istruito da poter essere rapidamente archiviato. E invece dal giorno degli arresti - era il 14 luglio 2008 - la Procura si avvalsa per due volte della facolt di chiedere una proroga delle indagini. In un anno e mezzo sono state disposte circa un centinaio di rogatorie internazionali alla ricerca di conti esteri o di societ offshore. Ma non un soldo stato trovato e il pilastro dellaccusa resta, essenzialmente, la parola del collaboratore Vincenzo Angelini, il patron delle cliniche abruzzesi che dopo aver goduto per anni di trasferimenti miliardari da parte della Regione, ad un certo punto raccont ai magistrati di essersi stancato dei ricatti dei politici. Ma nel frattempo dalle carte del processo sono spuntate alcune sorprese: la Procura - nel richiedere il rinvio a giudizio degli imputati per reati gravi come la concussione e lassocazione per delinquere contestualmente ha dovuto depositare gli atti via via acquisiti. E sono emersi tre rapporti - uno dei Carabinieri, uno della Guardia di Finanza e due della Banca dItalia - che fino ad oggi non potevano essere conosciuti dalle parti e che sembrano andare in una direzione diversa da quella dellaccusa. In un rapporto riservato i Carabinieri avevano chiesto larresto di Angelini e di sua moglie e quanto alla giunta Del Turco si dimostrava che non aveva favorito le cliniche private, ma avviato invece un drastico taglio alle richieste illegittime del loro patron. E cos, dopo un anno e mezzo, da qualche giorno a Pescara il vento girato. A cominciare dal Pd, che finora mai aveva difeso la sua Giunta. Per il capogruppo consiliare Marco Alessandrini, figlio di Emilio, il procuratore ucciso da Prima linea, il rapporto dei Carabinieri offre un punto di vista diametralmente opposto a quello cristallizzato negli arresti e persino il prudentissimo Franco Marini, oggi in unintervista al Centro, esce allo scoperto: Dai documenti oramai pubblici inconfutabile come la giunta Del Turco abbia agito con coraggio rispetto ai costi della sanit privata e che laccusa si basi soltanto sulle dichiarazioni di Angelini.

Il citatissimo rapporto dei Carabinieri del Nas documenta una serie di truffe ai danni della Regione consumate allinterno delle cliniche convenzionate di Angelini, reati cos gravi da indurre lArma a consigliare la reclusione del patron. E importante la data del rapporto: 16 giugno 2008. Un mese pi tardi infatti scattano gli arresti: non per Angelini per, ma per Del Turco e per i suoi collaboratori. Cosa accaduto per invertire il destinatario delle manette? Ancora poche settimane prima Angelini aveva dichiarato ai magistrati di non aver mai dato un soldo ai politici e, anzi, di essere stato massacrato dalla giunta Del Turco. Poi, intuto forse che per lui laria si stava facendo pesante, ha cambiato versione. Ha detto la verit? Oppure vero il contrario? Lo stabilir il processo e in quella sede gli imputati faranno valere anche un altro dato emerso dal rapporto dei Carabinieri: negli anni tra il 2005 e il 2007 la giunta di centrosinistra aveva tagliato drasticamente i fondi destinati alle cliniche di Angelini, sospettate di una gestione troppo allegra, con una decurtazione di circa 43 milioni di euro, quadrupla rispetto ad analoghi tagli disposti dalla precedente giunta di centro destra. Tra gli atti depositati dalla Procura, ci sono anche due rapporti prodotti dalla Banca dItalia (tra agosto e ottobre del 2008) e dalla Guardia di Finanza (settembre 2008) che segnalavano movimentazioni di denaro sospette, estero su estero, in particolare una con la quale Angelini pesc, non si capito da dove, 3 milioni di euro per pagare gli s stipendi dei propri dipendenti. Il Fatto Quotidiano | 10 gennaio 2010 di Sandra Amurri La riabilitazione (prematura) di Ottaviano Del Turco L La campagna a favore dellex governatore abruzzese si fonda su elementi marginali Il processo a carico dellex governatore dellAbruzzo Ottaviano Del Turco, arrestato il 14 luglio del 2008 con laccusa di aver intascato tangenti della sanit per un ammontare di circa 5 milioni di euro, inizier in primavera. Nel corso delludienza preliminare il gip decider se accettare o meno la richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica di Pescara. Nel frattempo gi partita la celebrazione a favore dellex governatore della sua assoluzione attraverso una vera e propria campagna di stampa. Il rapporto. A dare il la unindagine parziale e tecnica dei carabinieri, delegata a suo tempo dalla procura per verificare quale fosse il rapporto tra ricoveri nelle cliniche private e rimborsi elargiti dalla regione. Uninformativa, chiamiamola cos, agli atti fin dallinizio dellinchiesta ma depositata solo recentemente in concomitanza con lavviso della conclusione delle indagini. Informativa da cui emerge che la regione aveva ridotto il budget della sanit. Prova ritenuta da Del Turco a suo favore. Si tratta di un fatto vero quanto quello che la regione era stata costretta a ridurlo dal governo in base a una direttiva che mirava ad arginare il disastroso buco della sanit abruzzese. Tant che poco dopo la giunta regionale fu commissariata. Ma assolutamente irrilevante al fine dellimpianto accusatorio in quanto la riduzione del budget non costituisce un elemento dellaccusa che si fonda, invece, sul fatto che sono state pagate e, dunque, intascate, tangenti. Informativa, ancora, in cui i carabinieri si spingono a definire Angelini, il patron delle cliniche private, un imbroglione. "Nulla di nuovo sotto il cielo" esclama sereno il procuratore capo Nicola Trifuoggi. "Angelini non a caso nel processo imputato di truffa e di altri reati", dice. Ma Angelini anche un collaboratore della procura. Unaltra prova che Del Turco definisce a suo favore mentre denuncia lo "sconvolgente silenzio del Pd. Partito che abbiamo fondato in 45 ma unora dopo il mio arresto sono spariti in 44 e lingiusta detenzione, che nonostante "oltre cento rogatorie alla ricerca di conti esteri non un centesimo stato mai trovato". Dimenticando di dire che la procura ha accertato circa 600 mila euro, versati in contanti da Del Turco sul conto della sua compagna,utilizzati da questultima,il giorno seguente,per lacquisto di case a

Roma e in Sardegna. Soldi di cui Del Turco e la sua compagna non hanno mai voluto rivelare la provenienza, avvalendosi della facolt di non rispondere. "Non abbiamo mai pensato che avremmo trovato conti esteri intestati alui, nessuno lo avrebbe mai fatto. Di certo non ha saputo fornire alcuna spiegazione sulla provenienza di quei milioni di euro versati sul conto della compagna. In ogni caso il processo deve ancora iniziare. E i processi non si celebrano sui giornali per giunta fornendo come prova assolutoria un rapporto parziale che nulla ha a che vedere con la tesi accusatoria" taglia corto il procuratore di Pescara. Notizie, dunque, parziali piegate per sostenere linnocenza di Del Turco che potrebbe anche uscire assolto dal processo, ma resta il fatto che il processo deve ancora iniziare. Gli arresti. Come quel riferimento alla richiesta ignorata dei carabinieri di arrestare il patron Angelini. "Larresto di qualcuno non lo decide n i carabinieri n la Guardia di finanza. Lo chiede il pubblico ministero e la convalida spetta al gip deciderla esattamente come accaduto nel caso di Angelini. La dottoressa Marilena Di Fine ha ritenuto che la custodia cautelare nei confronti di Angelini non fosse necessaria in quanto non cera il pericolo di inquinamento delle prove, che invece, ancora esisteva per Del Turco che era presidente in carica, e che fosse evitabile grazie alle importanti dichiarazioni che Angelini stava rendendo" spiega ancora Trifuoggi che conclude con una domanda: "Se linformativa dei carabinieri avesse contenuto prove a discolpa di Del Turco, per quale ragione avremmo chiesto il suo rinvio a giudizio e non larchiviazione?". Domanda che di questi tempi di caccia ai magistrati politicizzati rischia una risposta scontata, seppure nel caso specifico, considerato che nel calderone ci sono finiti tutti, da sinistra a destra, si tratterebbe d di magistratura sempre politicizzata ma extraparlamentare. Servizio Pubblico, puntata del 25 maggio 2012 Scontro Travaglio-Sansonetti dal minuto 2.10 h http://youtu.be/RkSXGahmcGM Il Fatto Quotidiano | 26 maggio 2012 I ladri galantuomini d di Marco Travaglio Va di moda la giustizia fai da te. Non c pi bisogno di attendere con fiducia le sentenze, per poi gabellare le prescrizioni per assoluzioni. Ora le assoluzioni le distribuiscono direttamente i giornalisti e i politici. Prendete Piero Sansonetti: da un po di tempo fa la parte di quello di sinistra che ce lha coi giudici, molto pi richiesto nei salotti televisivi di quello di destra che ce lha coi giudici. Un po come il pizzaiolo che fa la pizza alle fragole. Il sottotesto dice: Io sono di sinistra, dunque non ce lho coi giudici perch me lha chiesto Berlusconi, ma perch ho ragione. Laltra sera, a Servizio Pubblico su mafia e politica, il popolare Samsonite annuncia che il processo a Ottaviano Del Turco, arrestato quandera governatore dAbruzzo, finito nel nulla: e ora chi risarcir quel santuomo e una Regione decapitata dai giudici? Faccio sommessamente notare che Del Turco e i suoi coimputati, arrestati da un gip su richiesta di tre pm, decisione confermata da vari giudici del Riesame e della Cassazione, e rinviati a giudizio da un gup, sono tuttora sotto processo al Tribunale di Pescara e nessuna sentenza, a parte quella di Sansonetti e di altri difensori dufficio a mezzo stampa e tv, stata ancora emessa. Allora Samsonite ribatte che il processo durato troppo: devessere per questo che lui ha deciso di anticipare lassoluzione. Nelle stesse ore la Camera votava la legge-truffa sui soldi pubblici ai partiti, pomposamente presentata dalla stampa di regime come la riforma che dimezza i rimborsi elettorali: in realt, a conti fatti, i partiti maggiori si tagliano un misero 30%; espropriano del potere di controllo lunico organismo deputato a esercitarlo: la Corte dei Conti; regalano sgravi fiscali favolosi ai finanziatori privati (legalizzando le tangenti preventive, come osserva Curzio Maltese); e negano i rimborsi elettorali ai movimenti e alle liste civiche come 5 Stelle (che peraltro non li vuole) con la scusa che

non hanno uno statuto (e pazienza se gli statuti dei partiti sono incostituzionali perch li equiparano ad associazioni private). La sublime porcata poteva contenere un paio di norme di minima decenza: la proposta Idv di revocare i rimborsi ai partiti che candidano condannati; e quella del pd Fontanelli per obbligare i tesorieri a dichiarare non solo la propria posizione patrimoniale, ma anche quella dei congiunti di primo e secondo grado. Emendamenti puntualmente respinti. Contro quello pidino s scatenato Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds (che non esistono pi ma hanno ancora incredibilmente un tesoriere, dunque un tesoro): lha definito un tentativo di criminalizzare la figura del tesoriere (come se non bastassero i Lusi, i Naro e i Belsito). Poi, con aria ispirata e posa ciceroniana, s lanciato in una commossa difesa di tutti i tesorieri presenti, futuri, ma soprattutto passati: Voto contro in memoria di galantuomini come Severino Citaristi, Renato Pollini e Marcello Stefanini, sempre assolti dopo lunghe sofferenze. Per la cronaca, il galantuomo Citaristi, tesoriere Dc, ricevette 74 avvisi di garanzia e fu condannato definitivamente a un totale di 16 anni di carcere e 8 miliardi di lire di multe per corruzione e finanziamento illecito, oltre a risultare beneficiario di un conto svizzero intestato a un parente e gestito dal faccendiere Pacini Battaglia. Quanto ai galantuomini Pollini e Stefanini, ultimi tesorieri del Pci, uscirono dalle inchieste in parte per assoluzione, in parte per prescrizione, in parte per amnistia, mentre il loro braccio operativo Greganti veniva condannato a 3 anni e 6 mesi per corruzione e finanziamento illecito al partito. Per Sposetti li ha assolti tutti, e tanto basta. La sua catilinaria stata accolta con vivi applausi da tutto lemiciclo, specialmente dai banchi del Pdl e dellUdc. Telegrammi di felicitazioni da Arsenio Lupin e Pietro Gambadilegno. La Banda Bassotti ha inviato una tessera o onoraria. Gli Altri | 26 maggio 2012 Piero Sansonetti Travaglio, conosci lart 27 della Costituzione? B Bene, Ottaviano Del Turco innocente Ieri Marco Travaglio ha scritto un articolo contro di me sul Fatto (precisamente leditoriale) intitolandolo i ladri galantuomini. Il ladro galantuomo al quale si riferisce il mio amico Ottaviano Del Turco. E giusto, legale dare del ladro a uno che non hai mai rubato niente? Nella casa dei giornalisti tutto legale il nuovo slogan. Travaglio se la prende con me per due ragioni. La prima che faccio il garantista senza neppure farmi pagare da Berlusconi, e questo inammissibile. La seconda che considero innocente Ottaviano Del Turco solo perch non c uno straccio di prova (e neppure dindizio) sulla sua colpevolezza e ormai anche i giudici hanno gettato la spugna e stanno aspettando di poter concludere il processo con lassoluzione o magari tirandola per le lunghe sperano che possa scattare la prescrizione e finire tutto in vacca. Travaglio mi accusa di assoluzione preventiva. Dice che i giornalisti come me si arrogano il diritto di assolvere la gente solo perch non ci sono prove e perch questa gente non mai stata condannata. Pare che questo sia un gesto di arroganza. Il diritto di assolvere dice Travaglio spetta solo ai giudici. I giornalisti per bene, in mancanza di prova contraria o comunque finch un giudice non decida di desistere sono tenuti, per ragioni etiche, a considerare tutti colpevoli. Capito? E la Costituzione? E va beh sempre con sta Costituzione! Da oggi una persona colpevole fino a che non riesce a dimostrare la propria innocenza nei tre gradi di giudizio. La presunzione di colpevolezza il sacro principio, e i giornalisti cialtroni che cercano di rovesciare questo principio devono essere indicati al pubblico ludibrio. Travaglio se l presa perch durante la trasmissione Servizio Pubblico alla sua requisitoria contro Del Turco gli ho chiesto: Tu che sai sempre tutto dei processi, ctami una sola prova, una sola, o anche un indizio di colpevolezza. Lui mi ha risposto: Che centra, non tocca a me. Cio un giornalista non deve conoscere gli indizi deve solo, rigorosamente, accusare limputato e considerarlo colpevole. Pensavo che a quarantotto ore dal battibecco in Tv, Travaglio si fosse informato meglio, e

che nel suo articolo sul Fatto citasse qualche indizio. Niente: zero, zero. Mi sono chiesto: ma perch Marco, che pure una persona seria, un gran lavoratore, un giornalista moralmente onesto, fa cos? Ho trovato una risposta. A me succede di considerare innocente una persona, anche se molto indiziata, fino al terzo grado e spesso anche oltre. Sono fanatico in questo, nella presunzione di innocenza. Lui semplicemente ha un atteggiamento speculare: ritiene suo dovere civico ritenere chiunque colpevole fino alla sentenza di terzo grado ed eventualmente anche oltre. Tutto qui. Sar un fissato, ma qualcuno deve spiegarmi che differenza c tra lo Stato teorizzato da Marco e lo Stato di polizia.