OSSERVATORIO IMMIGRAZIONE · o meno direttamente con gli immigrati e li abbiamo messi a confronto....

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Provincia di Ravenna OSSERVATORIO IMMIGRAZIONE Anno 2004 Novembre 2005 A cura di: Cooperativa Sociale Il Mappamondo Cooperativa Sociale Libra Cooperativa RicercAzione Consorzio Provinciale per la Formazione Professionale

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Provincia di Ravenna

OSSERVATORIO IMMIGRAZIONE

Anno 2004

Novembre 2005

A cura di:Cooperativa Sociale Il MappamondoCooperativa Sociale LibraCooperativa RicercAzioneConsorzio Provinciale per la Formazione Professionale

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Componenti del comitato tecnico scientifico e ricercatori

Coordinatore

Carlo Zingaretti

Comitato tecnico scientifico

Carlo Zingaretti

Everardo Minardi

Graziella Giovannini

Marco Borazio

Deborah Pelasgi

Maurizio Cortesi

Ricercatori

Carlo Zingaretti

Marco Borazio

Deborah Pelasgi

Luisa Liverani

Giovanna Nicosia

Laura Gambi

Elisa Fiorani

Francesco Bonatesta

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Presentazione

La definizione di politiche relative all’immigrazione deve essere supportata da una conoscenzadiretta e possibilmente in tempo reale delle tendenze in atto e delle quantità in gioco, e questo èparticolarmente importante in una fase come l’attuale nella quale si sta lentamente superandol’emergenza per attuare politiche di inserimento programmato.

Lo strumento dell’Osservatorio, adottato dalla Provincia, è in grado di rilevare dati e tendenzenei diversi comuni del territorio provinciale riuscendo ad assemblare e sintetizzare leinformazioni presenti in una molteplicità di Enti, nell’ambito di un progetto e di un programmadi lavoro che si configura come ricerca-intervento.

Conoscere per effettuare diagnosi, formulare valutazioni, progettare e realizzare interventifinalizzati a risolvere determinati problemi economici, sociali o culturali costituisce, infatti, laragione d’essere di un Osservatorio.

In questo contesto tutti i “portatori di interesse” circa il fenomeno immigrazione si incontrano ehanno titolo a parlare, in quanto hanno interesse alla conoscenza, alla valutazione del fenomenodi cui sono protagonisti attivi o passivi, così come hanno interesse alla soluzione dei problemiche dalla osservazione emergono come problemi comuni, incidenti sugli interessi di tutti, anchese in misura disuguale.

Con la costruzione di una base di dati diventa possibile creare le premesse operative per unalettura dinamica delle criticità e per avviare un percorso di lavoro coerente e produttivo.

L’obiettivo è che l’Osservatorio si configuri come un ambito di convergenza e di composizionedi interessi provenienti da soggetti anche molto diversi fra loro e che insieme, attraverso lacondivisione di conoscenze, valutazioni, interpretazioni circa il fenomeno in gioco, possanomettere in campo – ciascuno secondo le sue possibilità – le risorse necessarie per affrontarepositivamente i “problemi sociali” che spostamenti di popolazioni da un paese all’altro semprecontribuiscono a creare.

L’Assessore alle Politiche sociali, sanitarie e dell’immigrazioneEmanuela Giangrandi

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Introduzione

Anche le scienze sociali, forse a causa della forti suggestioni indotte dalla biologia, ci hannosollecitato a leggere i fenomeni sociali in una chiave evolutiva: c’è la fase di generazione delfenomeno, quindi quella della sua crescita e del raggiungimento della sua maturità e quindiquella del declino progressivo e della sua morte.

Quindi anche un fenomeno come quello della immigrazione potrebbe essere considerato inquesta prospettiva; e molti lo fanno, forse traditi anche dalla speranza che i mutamenti provocatida tale fenomeno si attenuino o vadano a cessare.In realtà l’immigrazione è un processo assai più complesso; ce l’hanno rivelato le tante indagininazionali, regionali e soprattutto quelle più circoscritte ad aree territoriali più delimitate, laddoveaccanto agli aspetti variabili della composizione etnica, della stratificazione sociale dei diversigruppi etnico-linguistici, dei diversi livelli di istruzione e dei fattori di espulsione e di attrazioneche hanno direzionato gruppi di popolazione verso le diverse regioni italiane, la realtà dellaimmigrazione si presenta come il risultato di una trasformazione strutturale dei rapporti discambio internazionali, all’interno del quale si va progressivamente aggravando l’assetto giàfortemente squilibrato della divisione internazionale del lavoro.

Quindi c’è una matrice storica e politica nella determinazione dei flussi migratori, difficilmentecancellabile, anche e soprattutto se la si prende in considerazione nell’ambito di una onda lungadelle trasformazioni di bacini come quello del Mediterraneo e dell’Adriatico, dove gli scambi dipopolazione sono stati un fenomeno non recente e non occasionale, ma permanente e diffuso.

Tuttavia, se è essenziale coltivare la consapevolezza delle radici storiche e strutturali, noncontingenti del fenomeno immigratorio, è ormai tempo nel contesto odierno di volgere losguardo ed anzi di acutizzare l’attenzione su quell’insieme di processi economici, culturali esociali che sono connessi all’impatto che la presenza di popolazioni di altre culture, lingue etradizioni hanno sui sistemi locali territoriali sia sotto il profilo delle dinamiche economiche chedi quelli sociali.

È proprio sulla dimensione, le caratteristiche di tale impatto che siamo ancora carenti diconoscenze, anche se le informazioni cronachistiche spesso ci sommergono, non senza lasciare ilsenso di un disagio crescente spesso percepito come ingovernabile. Proprio dai media cigiungono i segnali di cambiamenti che intervengono nella vita di comunità e di territorio, conuna forte accentuazione dei toni se i fenomeni denunciati sono di tipo negativo (la piccola egrande criminalità, la prostituzione, la tratta di donne e bambini, il nomadismo, l’accattonaggio,il rifiuto dei modelli di socializzazione e di integrazione sociale). Se si accresce il volumeinformativo su scale più ridotte sulle caratteristiche e sull’andamento del fenomeno, però noncresce il senso della governabilità del fenomeno, dal momento che tante variabili sembranosfuggire all’attenzione dei decisori pubblici, non tanto per la volatilità del fenomeno (che tantovolatile ed invisibile non è), quanto piuttosto per la carenza di strumenti conoscitivi adeguati sulpiano metodologico e tecnico a cogliere aspetti e tendenze, criticità e potenzialità positive cherendono il fenomeno immigratorio un campo di decisioni consapevoli mirate a contenerne glieffetti negativi, ma anche a valorizzare gli effetti positivi dell’impatto sociale che lo stessoinevitabilmente produce nel breve e nel medio periodo.

In questo contesto il progetto dell’Osservatorio provinciale della immigrazione e la suarealizzazione attraverso la ricca ed articolata documentazione che segue in questo volume,acquista una sua specifica ragion d’essere, quale strumento finalizzato a colmare il deficit diconoscenze di fatto ancora rilevabili nel campo della valutazione e del governo dell’impatto

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economico e sociale che il fenomeno immigratorio sta producendo sui diversi territori dellaprovincia.

Si tratta quindi di un essenziale strumento di lavoro, una matrice indispensabile per mettere incampo sia azioni di ricerca finalizzate, sia processi di presa di decisioni in campi diversi chenecessitano di supporti finora ancora carenti.

La base dati infatti raccolta dall’Osservatorio non solo presenta un incremento netto di elementiinformativi assenti in precedenti edizioni, ma è anche altresì idonea a rappresentare il fenomenoimmigratorio nei diversi territori della provincia nella sua dinamica spaziale e temporale; unostrumento quindi orientato alla strutturazione di azioni di valutazione dell’impatto sui sistemieconomici e sulle comunità locali, in particolare analizzando le trasformazioni indotte dallapresenza degli immigrati. Importanti a questo proposito sono le modificazioni nellacomposizione demografica della popolazione, con riferimento alle classi di età più giovani, nellastruttura imprenditoriale (la creazione di imprese da parte di cittadini immigrati è un aspettodecisivo della buona prassi dell’integrazione sociale), nella dinamica del mercato del lavoro (gliinserimenti lavorativi rappresentano un fattore importante di visibilità di un potenziale di lavoroche diversamente diventerebbe sommerso), nell’accesso ai servizi dell’istruzione primaria esecondaria (la partecipazione alla formazione del capitale culturale della comunità costituisce unfattore fondamentale di riconoscimento della popolazione immigrata da parte della comunitàospitante), nella fruizione dei servizi socio-assistenziali e sanitari (si tratta di una modalitàinsostituibile nell’esercizio dei diritti di cittadinanza, che le nostre leggi riconoscono sotto questoprofilo a tutti i cittadini immigrati).

All’interno di queste aree vi sono criticità e potenzialità di sviluppo di buone prassi, che vannoincentivate, rese visibili e partecipabili, in un quadro non di competizione ma di cooperazione trapopolazione ospite e popolazione ospitante, laddove la pratica tradizionale della ospitalità versolo straniero deve necessariamente trasformarsi in una vera e propria condizione di cittadinanzasociale, nella sua integralità.

La capacità di chiederci a che punto siamo e quindi mettere in campo processi valutativiconsapevoli e strutturati è ciò che corrisponde al nostro dovere etico e professionale di fronte aprocessi di cambiamento che possono trasformarsi molto presto anche in processi di innovazionein campo sociale ed economico, di cui abbiamo una prioritaria necessità per affrontare con unapsicologia vincente le sfide della agenda di Lisbona.

Everardo Minardi

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Premessa

Quando si parla di stranieri residenti nel nostro Paese (ancora definiti extracomunitari nellinguaggio corrente) in genere si è portati a considerarli come un blocco monolitico, con le stesseesigenze di base. Non è così.

Quel gruppo sociale ha una sua stratificazione e ha al suo interno delle diversità così rilevanti chea volte c’è da chiedersi se parliamo delle stesse persone. Ogni percorso migratorio ha unaspecificità e una maggiore o minore difficoltà, con conseguenti esigenze diversificate.

Ci sono gruppi consistenti che provvedono egregiamente da soli e che mai si sognerebbero diricorrere a sostegni di varia natura. Altri che vivono in condizioni di precarietà e che senza unarete di sostegno, difficilmente potrebbero condurre una vita dignitosa.

Questi sono i due estremi, all’interno dei quali la casistica riproduce quello che succedenormalmente nella società contemporanea.

L’unica cosa che li accomuna sono le procedure da seguire per restare in Italia ed anche in questocaso ci sono tanti modi di affrontarle: per molti sono un ostacolo o un impedimento spessoinsormontabile e tale da farli cadere nella clandestinità, per altri sono “fastidi burocratici”ampiamente gestibili.

L’Osservatorio immigrazione della Provincia di Ravenna, qui proposto, fotografa questo mondonel suo insieme e poi fa tante istantanee per mettere in risalto quali sono le principaliproblematiche con cui devono misurarsi. In questo caso si è dato risalto a quella parte deglistranieri che sono più in difficoltà a misurarsi con un mondo diversissimo da quello da doveprovengono.

L’Osservatorio è principalmente dedicato a loro, perché nell’evidenziare un problema si fa già unpasso avanti per la sua risoluzione.

Nell’era dei computer non è difficile disporre di dati in tempo reale. Ci siamo pertanto occupatidi raccogliere i dati che ci sono sembrati più emblematici, ma abbiamo voluto fare qualcosa dipiù. Abbiamo aperto un confronto su alcuni temi cruciali (casa, scuola, rete sociale e sanitaria,autoimprenditoria cioè propensione degli immigrati a creare impresa) con alcuni testimonisignificativi fra gli italiani e gli stranieri. Li abbiamo scelti privilegiando coloro che operano piùo meno direttamente con gli immigrati e li abbiamo messi a confronto. Sono stati organizzatiquattro “focus group” che ci hanno consentito di ascoltare molte esperienze, opinioni e proposte,riportate nel documento.

Purtroppo e per fortuna nel predisporre un Osservatorio si deve correre contro il tempo. È unbene perché se non ci fosse un termine si continuerebbe a sviluppare ricerche e analisi dei dati. Èun male perché a volte si è costretti ad andare di fretta a scapito della completezzadell’informazione.

Il nostro obiettivo è far sì che l’Osservatorio possa essere utilizzato come uno strumento dilavoro, sempre aperto a integrazioni ed analisi focalizzate che possono essere fornite da gruppi distudio, associazioni, associazioni “etniche” ed altre istituzioni (in primis l’Università).

Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato fornendoci i dati.

Ringraziamo particolarmente coloro che hanno condiviso attenzione e premura per l’iniziativa,portando le loro esperienze e le loro opinioni.

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Indice01. Dati demografici della popolazione straniera in provincia.......................................... 9

02. Mappe e grafici......................................................................................................... 14

03. Permessi di soggiorno e ricongiungimenti............................................................... 1903.01 Permessi di soggiorno..................................................................................... 1903.02 Ricongiungimenti familiari................................................................................ 21

04. Le imprese create dagli immigrati............................................................................ 2404.01 Focus group “Immigrazione e autoimpresa”.................................................... 27

05. Definizione dei distretti............................................................................................. 30

06. La casa.................................................................................................................... 3106.01 Riepilogo provinciale alloggi erp...................................................................... 35

07. Contributi per l’affitto erogati nei vari distretti........................................................... 3807.01 Riepilogo generale........................................................................................... 3807.02 Distretto di Ravenna........................................................................................ 4007.03 Distretto di Faenza........................................................................................... 4307.04 Distretto di Lugo............................................................................................... 4707.05 Focus group “Casa e immigrazione”................................................................ 53

08. Interventi socio – assistenziali.................................................................................. 5908.01 Distretto di Ravenna ....................................................................................... 5908.02 Distretto di Faenza .......................................................................................... 6508.03 Distretto di Lugo .............................................................................................. 7108.04 Focus group “Immigrazione e rete sociale e sanitaria”.................................... 75

09. La scuola.................................................................................................................. 7709.01 Alunni presenti nelle scuole della provincia..................................................... 7709.02 Scuola dell'infanzia.......................................................................................... 7809.03 Scuola primaria................................................................................................ 7909.04 Scuola secondaria 1° grado............................................................................. 8009.05 Scuola secondaria di 2° grado......................................................................... 8109.06 Nazionalità studenti......................................................................................... 8209.07 Paesi di provenienza....................................................................................... 8309.08 Borse di studio scuole dell’obbligo................................................................... 8409.09 Borse di studio scuola superiore...................................................................... 8709.10 Focus group “Scuola e immigrazione”............................................................. 88

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10. La formazione ......................................................................................................... 9110.01. La partecipazione degli immigrati alla formazione professionale....................9210.02 La formazione per adulti.................................................................................. 95

11. Il lavoro..................................................................................................................... 9611.01 La disponibilità verso il lavoro.......................................................................... 9711.02 Gli iscritti ai centri per l’impiego....................................................................... 9911.03 Gli iscritti ai centri per l’impiego nelle diverse realtà provinciali: Ravenna,Faenza e Lugo......................................................................................................... 10111.04 Gli avviamenti di lavoratori stranieri in Provincia di Ravenna........................ 10311.05 Gli avviamenti al lavoro nelle diverse realtà provinciali: Ravenna, Faenza eLugo......................................................................................................................... 10611.06 Gli avviati al lavoro......................................................................................... 10811.07 Gli avviati al lavoro nelle diverse realtà provinciali: Ravenna, Faenza e Lugo......................................................................................................................... 110

12. La popolazione straniera residente nei 18 comuni della provincia.........................11212.01 Distretto di Ravenna...................................................................................... 11312.02 Distretto di Faenza......................................................................................... 12012.03 Distretto di Lugo............................................................................................. 133

13. Le novità legislative del 2004/2005 in tema di immigrazione................................. 152

14. Fonti utilizzate per la redazione del documento..................................................... 168

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01. Dati demografici della popolazione straniera in provinciaFonte: Istat, Ufficio Statistica Provincia di Ravenna

Nelle pagine seguenti proponiamo una serie di tabelle che illustrano alcune caratteristiche dellapopolazione straniera residente in provincia. Vengono anche confrontati alcuni dati strutturalirelativi alla popolazione straniera e italiana residente.La popolazione della provincia di Ravenna al 31/12/2004 ammonta a 365.367 abitanti di cui187.777 femmine e 177.490 maschi. L’incremento rispetto al 31/12/2003 è pari a 4.623 abitanti.L’incremento, che è costante a partire dal 1994, è dovuto principalmente ad un saldo migratorioestero, che se pur attenuato nel corso del 2004 (+3.016) è andato ad aumentare la popolazionestraniera del 21,94% rispetto il 2003.Il cospicuo ammontare di iscritti dall’estero è in larga parte effetto del decreto legislativo n.189/02 (sanatoria) nonché dell’ingresso nel mercato del lavoro ravennate di lavoratoriprovenienti dagli stati recentemente inclusi nell’U.E. La provincia di Ravenna risulta sostanzialmente in linea con il dato regionale (6,2%) anche senon raggiunge i valori di Reggio Emilia o Modena, province con incidenza stranieri/italianivicina all’8%.

Tav. 1 - Stranieri Residenti: serie storica al 31 dicembre 2004Anno Maschi Femmine Totale str. Totale pop. x 100 abitanti

2000 5.244 3.739 8.983 352.226 2,6%2001 5.897 4.656 10.553 354.162 3,0%2002 7.148 5.785 12.933 356.903 3,6%2003 9.004 7.513 16.517 360.745 4,6%2004 10.828 9.313 20.141 365.367 5,5%

Tav. 2 - Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (8983) (8983)2001 117,5% 17,5%2002 144,0% 22,5%2003 183,9% 27,7%2004 224,2% 21,9%

Tav. 3 - Tassi popolazione straniera residente Al 31 dicembre 2004 Provinciale Regionale Nazionale

Valore assoluto 20.141 257.161 2.402.157Incidenza percentuale 5,51 6,2 4,1

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Graf. 1 – Incidenza percentuale della popolazione straniera sulla popolazione italiana in regione

0.01.02.03.04.05.06.07.08.0

Piacenz

aParm

a

Reggio

E.

Modena

Bologna

Ferrara

Raven

na

Forlì-C

e.

Rimini

Emilia R.

In merito alla provenienza dei cittadini stranieri presenti nel nostro territorio, circa uno su cinqueè di nazionalità albanese, seguono poi Marocco (15,42%), Romania (11,08%) e Senegal (8,85%).Le aree di provenienza dell’immigrazione in provincia sono ben delineate e vedono unapreminenza dei paesi dell’Europa dell’est seguiti dai paesi dell’africa settentrionale esubsahariana. Meno importante invece l’immigrazione dai paesi asiatici o americani.

Graf. 2 Stranieri residenti in provincia di Ravenna: le prime 15 nazionalità

0

500

1000

1500

2000

2500

Albania

Maroc

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Roman

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Seneg

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Tav. 4 - Primi 15 paesi di provenienza della popolazione straniera al 31.12.2004Rank NAZIONE Maschi Femmine Totale Percentuale stranieri

sul totale1 Albania 2289 1676 3965 19,69%2 Marocco 1887 1219 3106 15,42%3 Romania 1067 1164 2231 11,08%4 Senegal 1601 181 1782 8,85%5 Macedonia 611 353 964 4,79%6 Tunisia 599 258 857 4,26%7 Ucraina 118 630 748 3,71%8 Nigeria 243 363 606 3,01%9 Polonia 138 465 603 2,99%10 Moldova 146 360 506 2,51%11 Cina – Rep. popolare 226 183 409 2,03%12 Brasile 89 142 231 1,15%13 Bosnia Erzegovina 123 105 228 1,13%14 Serbia e Montenegro 111 105 216 1,07%15 San Marino 120 81 201 1,00%

Graf. 3 Confronto per classi d’età tra stranieri e popolazione totale.

0.00%

5.00%

10.00%

15.00%

20.00%

25.00%

30.00%

0-5 6-14 15-17 18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65- Minori

Pop. Tot.Stranieri

I dati strutturali relativi agli stranieri, riportati in nel grafico 3 e nella tabella 5, ci parlano di unapopolazione ben rappresentata nelle classi di età più giovani, basti pensare che,complessivamente, oltre l’84% degli stranieri ha meno di 45 anni, mentre solo il 2,7% supera i65 anni. Mentre nella popolazione complessiva gli “under 45” sono circa il 50% e gli “over 65”rappresentano il 24% del totale. La popolazione straniera è quindi una popolazione giovane eattiva, dato confermato anche dai principali indici demografici che ci parlano di una popolazionecon un’età media poco oltre i trenta anni, con un tasso di fecondità quasi doppio rispetto a quellodegli italiani. Il numero medio dei figli per donna, in crescita dal 1991 (ultimo dato disponibile)ad oggi, non aveva mai toccato un picco così alto, mentre l’età media della madre al parto è scesoad un valore inferiore di quello del 1996. La forte immigrazione extra- comunitaria, mantenendosostanzialmente inalterati gli standard di fecondità dei Paesi d’origine, dà un contributoconsiderevole ai livelli di natalità della provincia di Ravenna. I dati relativi agli indicatoridemografici sono riportati nella tabella 6.

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Tav. 5 – Confronto per classi d’età tra stranieri e popolazione totale nelle classi d’età Totale popolazione

(frequenze e percentuali)Totale Stranieri

(frequenze e percentuali)Incidenza popolazionestraniera sul totale (%)

Classid’età M F T T% M F T T% M% F% T%

0-5 9301 8655 17956 4.91% 925 814 1739 8.63% 9.95% 9.40% 9.68%6-14 12380 11885 24265 6.64% 990 894 1884 9.35% 8.00% 7.52% 7.76%15-17 3956 3736 7692 2.11% 310 248 558 2.77% 7.84% 6.64% 7.25%

0-17 25637 24276 49913 13,66% 2225 1956 4181 20,76% 8,68 8,06 8,38%18-24 10620 10049 20669 5.66% 1095 1001 2096 10.41% 10.31% 9.96% 10.14%25-34 26083 25282 51365 14.06% 2974 2888 5862 29.10% 11.40% 11.42% 11.41%35-44 30907 28897 59804 16.37% 2887 1910 4797 23.82% 9.34% 6.61% 8.02%45-54 24314 24329 48643 13.31% 1195 965 2160 10.72% 4.91% 3.97% 4.44%55-64 22205 24044 46249 12.66% 274 354 628 3.12% 1.23% 1.47% 1.36%65- 37724 51000 88724 24.28% 178 239 417 2.07% 0.47% 0.47% 0.47%

Totale 177.490 187877 365367 100% 10828 9313 20141 100% 6.1% 4.9% 5.5%

Tav. 6 - Indicatori demografici: Tassi di fecondità totale – Età media al partoTotale

Italiani Stranieri Totale

NatiTasso difecondità

Età media alparto Nati

Tasso difecondità

Età mediaal parto Nati

Tassodi

fecondità

Età media alparto

Alfonsine 80 1,175 28,996 9 3,120 26,490 89 1,231 28,781Bagnacavallo 95 0,983 30,191 9 1,246 27,029 104 0,987 30,749Bagnara 18 1,446 32,303 4 2,833 24,471 22 1,726 30,531Brisighella 48 1,075 31,371 18 2,792 26,990 66 1,386 30,023Casola 10 0,199 31,013 3 1,000 27,000 13 0,268 30,703Castelbolognese 71 1,249 31,063 9 2,003 28,201 80 1,325 30,661Cervia 185 1,001 32,219 27 1,756 27,190 212 1,063 31,576Conselice 55 1,079 29,450 28 3,835 26,498 83 1,478 28,140Cotignola 55 1,235 31,735 8 2,700 24,352 63 1,363 30,591Faenza 420 1,226 31,552 85 2,914 26,917 505 1,383 30,663Fusignano 53 1,059 31,574 15 2,977 30,550 68 1,283 30,712Lugo 238 1,232 32,298 39 3,043 24,728 277 1,343 31,373Massalombarda 64 1,154 31,630 21 2,888 29,969 85 1,400 30,341Ravenna 1084 1,173 30,847 145 1,550 25,534 1229 1,221 30,137Riolo Terme 51 1,545 29,941 4 0,875 29,952 55 1,469 29,992Russi 71 1,159 31,020 7 2,400 26,333 77 1,221 30,338S, Agata 21 1,352 30,469 4 2,400 35,750 25 1,385 31,266Soalarolo 28 1,169 30,847 8 2,950 23,288 36 1,420 28,889Totale 2646 1,145 31,169 443 2,073 26,157 3089 1,245 30,381

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Graf. 4 Stranieri residenti: suddivisione percentuale per continenti

Altri paesi europei49%

ESTREMO ORIENTE

5%MEDIO ORIENTE1%

AFRICA14%

SUD AMERICA2% ALTRO

2%

UE 7%

MAGREB 20%

Nella dicitura “Maghreb” sono compresi i seguenti stati: Algeria, Marocco e Tunisia.

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02. Mappe e grafici

Per una prima visione d’insieme del dato provinciale riferito ai singoli comuni, proponiamo unarappresentazione grafica che visualizzi l’incidenza della popolazione straniera, presentati sia indati percentuali che assoluti.

Analizzando la mappa, riprodotta in figura 1, si nota come tre fra i comuni del distretto di Lugoregistrino le percentuali più alte. In effetti l’incidenza più alta di stranieri si trova a Conselice(8,2%), Massalombarda (7,5%) e Fusignano (7,5%). Con percentuali oscillanti fra il 6 e il 7 percento troviamo un’altra terna di comuni, composta da Brisighella, Ravenna e Riolo Terme. Al disotto della soglia del 6%, si collocano altri 4 comuni: Sant’Agata (5,7%), Solarolo (5,5%),Cervia (5,1%) e Faenza (5,0%). I restanti comuni registrano percentuali inferiori al 5%.

Fig. 1 – Percentuale di stranieri sul totale residenti (2004)

Dati Figura 1COMUNE %

Conselice 8,2% Faenza 5,0%Fusignano 7,5% Bagnara 4,7%Massalombarda 7,5% Casola 4,6%Brisighella 6,5% Lugo 4,6%Ravenna 6,2% Castelbolognese 4,2%Riolo Terme 6,2% Cotignola 4,1%Sant'Agata 5,7% Bagnacavallo 3,6%Solarolo 5,5% Alfonsine 3,4%Cervia 5,1% Russi 3,2%

TOTALE PROVINCIA: 5,5%

I dati assoluti, riportati in figura 2, evidenziano come i comuni che registrano la maggioreconcentrazione di immigrati siano sostanzialmente i capoluoghi dei tre distretti (Ravenna oltre

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9.000 presenze, Faenza, quasi 3000 e Lugo, oltre 1000). Anche Cervia con 1.364 cittadinistranieri iscritti all’anagrafe registra una consistente popolazione straniera. Molto importanteappare la presenza in alcuni comuni del Lughese quali Conselice e Massa lombarda (fra 600 e700 presenze)

Fig. 2 – Presenze di cittadini stranieri – valori assoluti anno 2004

Dati Figura 2Comune n.

Ravenna 9.159 Alfonsine 403Faenza 2.736 Castelbolognese 361Lugo 1.455 Russi 347Cervia 1.364 Riolo Terme 339Conselice 756 Cotignola 284Massalombarda 681 Solarolo 233Fusignano 596 Casola 131Bagnacavallo 575 Sant'Agata 131Brisighella 503 Bagnara 87

TOTALE PROVINCIA: 20.141

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La tavola seguente illustra la variazione percentuale di aumento degli stranieri in provinciaregistratosi fra il 2003 e il 2004. Il maggior incremento si è registrato nel comune di Ravenna,dove comunque risiedono quasi la metà degli stranieri della provincia.

Tav. 1 Stranieri residenti nei comuni della provincia di Ravenna (Variazione % 2003/2004)2003 2004 %

Ravenna 7.004 9.159 30,77Russi 269 347 29,00Cervia 1.111 1.364 22,77Distretto di Ravenna 8.384 10.870 29,65Brisighella 423 503 18,91Casola 113 131 15,93Castelbolognese 328 361 10,06Faenza 2.273 2.736 20,37Solarolo 180 233 29,44Riolo Terme 301 339 12,62Distretto di Faenza 3.618 4.303 18,93Alfonsine 353 403 14,16Bagnacavallo 411 575 39,90Bagnara 63 87 38,10Conselice 632 756 19,62Cotignola 251 284 13,15Fusignano 494 596 20,65Lugo 1.117 1.455 30,26Massalombarda 544 681 25,18Sant'Agata 111 131 18,02Distretto di Lugo 3.976 4.968 24,95

La tavola 2 e il grafico 3, mostrano l’incremento percentuale relativo ai continenti di provenienzadegli stranieri residenti in provincia, confrontando gli anni 2001 e 2004. Come si può notare gliincrementi più consistenti si sono registrati dai paesi europei sia facenti parti della UE (compresiquindi i nuovi ingressi) che non UE. Consistente anche l’aumento registrato dall’Asia edall’Africa. Mentre poco significativi sono stati gli incrementi registrati dagli altri continenti.(America e Oceania)

Tav.2 – Confronto per continenti (Incremento percentuale: confronto 2001 – 2004)Continenti 2001 Continenti 2004 D%

U. E. 532 UE 1472 + 177%Europa non UE 4540 Europa non UE 9670 + 113%

Africa 4262 Africa 7001 + 64%America 551 America 829 + 50%

Asia 652 Asia 1159 + 78%Oceania 12 Oceania 8 - 33%Apolide 4 Apolide 2 - 50%Totale 10553 20141 + 91%

Il grafico seguente riporta gli stessi dati della tavola 2. In questo grafico abbiamo ritenuto utiletralasciare i dati relativi ai cittadini provenienti dall’Oceania e agli apolidi in quantonumericamente poco significativi.

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Fig.3 – Confronto per continenti (Incremento percentuale: confronto 2001 – 2004)

La tavola 3 illustra la variazione della composizione percentuale della popolazione immigrata.Come si può notare il confronto fra il 2001 e il 2004 evidenzia un decremento dellacomposizione relativa della componente africana dell’immigrazione a vantaggio invece dellacomponente europea complessiva, anche a seguito dell’ingresso dei nuovi stati membri nella UE(Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Malta eCipro). In effetti le provenienze europee nel loro complesso rappresentano oggi oltre il 55%dell’immigrazione in provincia. Mentre i cittadini africani sono scesi al 35% rispetto al 40% del2001.

Tav. 3 Variazione della composizione percentuale della popolazione immigrata

Continenti

Valori assoluti2001

Percentualirelative

2001Continenti Valori assoluti

2004

Percentualirelative2004%

Variazionepercentuale

2004-2001(%)U. E. 532 5.04% UE 1472 7.31% 2.27%Europa non UE 4540 43.02% Europa non UE 9670 48.01% 4.99%Africa 4262 40.39% Africa 7001 34.76% -5.63%America 551 5.22% America 829 4.12% -1.10%Asia 652 6.18% Asia 1159 5.75% -0.43%Oceania 12 0.11% Oceania 8 0.04% -0.07%Apolide 4 0.04% Apolide 2 0.01% -0.03%

Totale 10553 100.00% 20141 100.00%

Le figure 4 e 5 della pagina seguente tracciano un profilo grafico della provenienza degli stranierieuropei ed africani.Come si può notare dalla figura 4, la maggior parte degli stranieri europei proviene dai paesidell’Europa dell’est. In particolare Albania, Macedonia, Romania e Ucraina.Mentre la figura 5 mette in evidenza le provenienze africane relative principalmente a Marocco,Senegal, Tunisia e Nigeria.Se i dati relativi all’Europa, alla Tunisia e al Marocco sono in linea con quanto avviene nel resto

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Differenza 2001-04 (percentuali)

0.0%20.0%40.0%60.0%80.0%

100.0%120.0%140.0%160.0%180.0%200.0%

UE Europa nonUE

Africa America Asia Totale

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della regione, appare invece in controtendenza il dato relativo al Senegal. In effetti circa unquarto della popolazione senegalese della regione abita in provincia di Ravenna. In regionerisulta invece consistente la componente cinese dell’immigrazione (pari a circa 13.000 unità –5,1% del totale degli immigrati in regione) che invece nella nostra provincia rappresenta il 2%dell’immigrazione complessiva.

Fig. 4 – Stranieri per provenienza: Europa

Fig. 5 - Stranieri per provenienza: Africa

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03. Permessi di soggiorno e ricongiungimentiFonte: Questura di Ravenna

03.01 Permessi di soggiorno

Permessi rilasciati al 31.12.2004

Maschi Femmine Totale11.238 9.352 20.590

Motivi del rilascio

Motivi Valore assoluto Valore %Lavoro subordinato 11.526 55,90 %Motivi familiari 5.944 28,80 %Lavoro autonomo 2.085 10,10 %Motivi di studio 158 0,70 %Attesa lavoro subordinato 151 0,70 %Turismo 123 0,60 %Motivi religiosi 80 0,38 %Richiesta Asilo politico 78 0,37 %Art.18 - DLG 25/7/98 72 0,34 %Salute 67 0,32 %Asilo politico 59 0,28 %Affidamento 51 0,24 %Adozione 46 0,22 %Attesa cittadinanza 46 0,22 %Minore età 33 0,16 %Umanitari 23 0,11 %Missione 9 0,04 %Altro 39 0,18 %Totale 20590 100 %

Le motivazioni sono molto concentrate sul lavoro, considerato che la legislazione legittimaprincipalmente questo motivo.I motivi familiari sono in aumento rispetto allo scorso anno e danno la dimensione di unaimmigrazione che tende a stabilizzarsi

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Prime 11 comunità più numerose e permessi di soggiorno rilasciati

NazionalitàValore

assolutomaschi

Valoreassolutofemmine

Totale %

Albania 2.013 1.296 3.309 16,1 %Marocco 1.838 878 2.716 13,2 %Romania 1.444 1665 3.109 15,1 %Senegal 1.779 130 1.909 9,3 %Macedonia 576 269 845 4,1 %Tunisia 620 146 766 3,7 %Ucraina 154 867 1.021 5,0 %Nigeria 288 367 655 3,2 %Polonia 254 853 1.107 5,4 %Moldavia 180 378 558 2,7 %Cina 267 202 469 2,3 %Altre nazionalità * 1.825 2.301 4.126 20,0 %Totale 11238 9352 20590 100 %

(*) sono 117 con una media di 35 permessi di soggiorno rilasciati per ogni nazionalità. In totalesono 128 le nazionalità che hanno chiesto il rilascio di permesso di soggiorno.Questa tabella che indica l’ordine di importanza numerica delle varie comunità, è coerente con idati anagrafici.

Principale pratiche espletate nel 2004 relativamente ai permessi di soggiorno:

Tipo di pratica Valore assoluto %Primo soggiorno 4.206 20,4 %Rinnovo 11.483 55,8 %Aggiornamento 2.988 14,5 %Carta di soggiorno 1.200 5,8 %

Espulsioni amministrative :

Motivazione Anno 2003 Anno 2004Eseguite con accompagnamento alla frontiera 154 42Avviati ai C.P.T. 81 51Eseguite dopo trattenimento nei C.T.P. 0 0Ordine del questore ex art 14 comma 5 bis 368 153Intimati ex art.13 comma 5 legge 286/98 12 8Totale 615 254

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03.02 Ricongiungimenti familiari

Coloro che hanno richiesto i ricongiungimenti familiari hanno queste caratteristiche.

Maschi Età media Femmine Etàmedia Totale richiedenti

650 35,8 anni 256 36,2 anni 906

In totale coloro che hanno richiesto il ricongiungimento sono stati 906.

Le persone che si sono ricongiunte sono state 1.376 così suddivise

Genitori (padre) Età media Genitori (madre) Etàmedia

Totale genitoriricongiunti % sul totale

41 64 anni 66 60,5 107 7,8 %

Coniuge(moglie) Età media coniuge (marito) Età

mediaTotale coniugi

ricongiunti % sul totale

497 29,7 anni 128 37,5 625 45,4 %

Figli (maschi) Età media Figli (femmine) Etàmedia

Totale figliricongiunti % sul totale

375 11 anni 269 10,6 644 46,8 %

TABELLA – riepilogo generale ricongiungimento familiare: richiedenti e ricongiuntiRICHIEDENTI RICONGIUNTI

Genitori Figli Coniuge Totalericongiunti

NAZIONE M F TOT %

Padr

e

Mad

re

M F M F N. %

ALBANIA 150 18 168 18.5% 23 31 41 53 5 117 270 19.6%MAROCCO 115 30 145 16,0% 4 7 38 36 24 93 202 14,7%MACEDONIA 68 4 72 7,9% 8 6 50 41 3 55 163 11,8%SENEGAL 78 2 80 8.8% 0 0 86 18 2 35 141 10.2%ROMANIA 77 31 108 11.9% 0 1 19 22 25 72 139 10.1%MOLDAVIA 20 61 81 8.9% 0 0 35 23 30 16 104 7.6%UCRAINA 5 43 48 5.3% 0 1 14 18 15 5 53 3.9%NIGERIA 19 17 36 4.0% 1 5 12 10 6 10 44 3.2%TUNISIA 28 0 28 3.1% 2 1 14 5 0 21 43 3.1%CINA 15 6 21 2.3% 1 2 13 6 5 12 39 2.8%ALTRE NAZIONI 75 44 119 13,1% 2 12 53 37 13 61 178 12,9%TOTALE 650 256 906 100.0% 41 66 375 269 128 497 1.376 100.0%

Nella tabella vengono indicate le principali nazionalità che hanno richiesto di ricongiungersi con21

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propri familiari. Come si può rilevare la situazione è molto indicativa degli sviluppi futuri chepotrà avere l’immigrazione nella nostra realtà. Indubbiamente albanesi, marocchini, rumeni,moldavi, macedoni, nigeriani, tunisini, ucraini, cinesi, che rappresentano l’83 % delle personeche si sono ricongiunte, stanno costruendo un percorso migratorio molto stabile. Infatti l’ingressoin Italia di coniugi, genitori, figli significa la volontà di stabilirsi definitivamente nel nostroPaese. Stiamo diventando una società multietnica con questi nuovi cittadini, che più di altricaratterizzeranno la nostra realtà. È importante che anche le iniziative di integrazione che simetteranno in campo tengano conto di questo dato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicate le distribuzioni geografiche di chi richiede ilricongiungimento e dei familiari che si ricongiungono. Alcune comunità ( Albania, Marocco,Senegal, Romania ) sono distribuite pressoché uniformemente in tutto il territorio provinciale. Altre sono presenti solo in alcuni comuni.

TABELLA – Richieste di ricongiungimento ripartite per comune

Richieste di ricongiungimento- prime sei nazionalità

Nazione

Residenza

Alb

ania

Mar

occo

Rom

ania

Mol

davi

a

Sene

gal

Mac

edon

ia

Totale

Alfonsine 1 7 1 1 10Bagnacavallo 1 4 4 4 13Bagnara 1 1Brisighella 15 8 1 4 3 31Casola valsenio 4 1 1 6Castel Bologn. 6 1 1 2 10Cervia 10 10 4 5 1 30Conselice 6 21 1 2 3 33Cotignola 3 5 8Faenza 18 23 26 40 22 129Fusignano 9 2 2 5 8 26Lugo 16 21 9 3 4 6 59Massa lombarda 5 6 1 12Ravenna 79 27 39 19 25 53 242Riolo terme 6 2 2 10Russi 1 1 6 4 2 1 15S. Agata sant. 2 1 3Solarolo 5 6 4 1 16TOTALE 168 145 108 81 80 72 654

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TABELLA – Familiari ricongiunti ripartiti per comune

Familiari ricongiunti ripartiti per comune – prime sei nazionalitàNazionalità

Residenza

Alb

ania

Mar

occo

Mac

edon

ia

Sene

gal

Rom

ania

Mol

davi

a

Totale

Alfonsine 1 9 2 1 13Bagnacavallo 3 4 5 6 18Bagnara 2 2Brisighella 26 15 3 1 5 50Casola valsenio 8 1 2 11Castel bolognese 10 2 1 3 16Cervia 19 1 13 12 10 55Conselice 10 26 9 0 1 2 48Cotignola 3 7 10Faenza 29 32 49 36 47 193Fusignano 21 10 13 3 2 49Lugo 18 24 14 5 15 3 79Massa lombarda 6 13 2 21Ravenna 132 30 128 33 47 24 394Riolo terme 9 2 2 13Russi 1 3 1 3 7 6 21S. Agata sant. 2 1 3Solarolo 5 10 4 4 23TOTALE 270 202 163 141 139 104 1019

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04. Le imprese create dagli immigratiFonte: Camera di Commercio di Ravenna

Gli immigrati stanno conquistando spazi economici significativi, rispetto a quelli comunementefissati dagli stereotipi correnti delle figure professionali dal livello di qualificazione più basso.Inoltre, la presenza di aziende che fanno riferimento a proprietari extracomunitari, ricalcal’assetto imprenditoriale su scala territoriale: le province italiane con un maggior spessore deltessuto economico produttivo o con una superiore consistenza demografica, occupano i primiposti in Italia, sia in valori assoluti che, nella maggioranza dei casi, in termini di incidenzasull’intera struttura imprenditoriale provinciale. Per quanto riguarda la provincia di Ravenna, nelcorso degli ultimi anni è progressivamente aumentato il numero di cittadini di nazionalitàextracomunitaria che ricoprono una carica nelle imprese iscritte al Registro delle Impreseraggiungendo, a fine 2004, le 2.365 unità. In particolare, il numero di titolari di impresa dinazionalità extracomunitaria è più che raddoppiato rispetto al 2000: si contavano 726imprenditori extracomunitari al 31 dicembre 2000, se ne contano 1.631 al 31 dicembre 2004.Anche il loro peso rispetto al totale degli imprenditori della provincia di Ravenna è in continuacrescita; nel 2000 gli imprenditori extracomunitari rappresentavano il 2,8 per cento del totale, nel2004 il 6,4 per cento. Tale dato è in linea con quello regionale (6,4%) e superiore a quellanazionale (5,0%). Va detto però che tale dato potrebbe essere falsato dalla necessità per alcuni diaprire una posizione libero professionale per ottenere il permesso di soggiorno.In termini assoluti, il maggior numero di extracomunitari titolari d’impresa si concentra nelcomune di Ravenna (881), seguito dai comuni di Faenza (136), Cervia (124) e Lugo (110). Intermini relativi, la percentuale di imprenditori extracomunitari rispetto al totale degliimprenditori è particolarmente elevata oltre che nel comune di Ravenna (9,9%), nei comuni diConselice (9,0%), Massa Lombarda (8,9%) e Fusignano (8,3%). La maggior parte degliimprenditori extracomunitari è di sesso maschile (89,9%) e di età compresa tra i 30 e i 49 anni(70,7%). I settori di attività prevalenti sono quello delle costruzioni e quello del commercio neiquali operano rispettivamente 717 e 642 imprenditori extracomunitari con la carica di titolared’azienda. Concentrate nei comuni di Ravenna, Lugo e Faenza si contano anche 112 industriemanifatturiere di titolari extracomunitari. Sono i paesi del Nord Africa ad occupare i primi postinella graduatoria costruita in base al paese di nascita. In particolare 288 imprenditori provengonodal Marocco, 271 dal Senegal. Seguono l’Albania con 179 imprenditori, la Macedonia con 171,la Tunisia con 162 e la Romania con 104.

Fig.1 Titolari extracomunitari: confronto 2000 – 2004 (valori assoluti e percentuale relativa)

0200400600800

10001200140016001800

2000 20040.0%

1.0%

2.0%

3.0%

4.0%

5.0%

6.0%

7.0%Titolari extracom% sul totale

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Tav. 1 – Imprenditori extracomunitari in provincia di Ravenna per divisioni di attività economica. Anni 2000-2004(Ordinate per numerosità del campione 2004)

DIVISIONI DI ATTIVITÀ ECONOMICA 2000 2001 2002 2003 2004 D%F 45 Costruzioni 277 341 461 608 810 292%G 52 Comm.dett.escl.autov-rip.beni pers. 328 412 474 549 649 198%H 55 Alberghi e ristoranti 110 125 152 175 174 158%G 51 Comm.ingr.e interm. del com. escl. autov. 62 68 70 81 81 131%X Imprese non classificate 56 57 56 81 79 141%K 74 Altre attività professionali e imprendit. 47 41 49 58 67 143%DJ28 Fabbricaz.e lav. prod. metallo,escl.macchine 28 37 36 43 53 189%I 60 Trasporti terrestri-trasp.mediante condotta 27 33 43 43 50 185%DA15Industriealimentariedellebevande 25 31 38 47 45 180%I 63 Attività ausiliarie dei trasp.-ag.viaggi 15 16 16 24 36 240%O 92 Attività ricreative, culturali sportive 33 32 35 35 35 106%G 50 Comm. manut.e rip. autov. e motocicli 22 24 29 30 34 155%DB18Confez.articolivestiario-preppellicce 12 22 27 28 31 258%A01 Agricoltura caccia e relativi servizi 34 33 30 25 28 82%O 93 Altre attività dei servizi 18 21 26 25 28 156%I 64 Poste e telecomunicazioni 1 1 2 2 23 2300%N 85 Sanità e altri servizi sociali 12 15 16 19 21 175%K 70 Attività immobiliari 13 18 19 18 20 154%J 67 Attività ausil. intermediazione finanziaria 12 11 11 9 13 108%DM35 Fabbric.di altri mezzi di trasporto 1 2 4 7 10 1000%DN36 Fabbric.mobili-altre industriemanifatturiere 6 7 9 9 9 150%DI26 Fabbric.prodotti lavoraz.min.non metallif. 6 7 9 7 7 117%DK29 Fabbric.macchine ed appar.mecc.,instal. 6 8 8 8 7 117%DL32 Fabbric.appar.radiotel.e app.per comunic. 10 7 7 4 6 60%K 72 Informatica e attività connesse 2 2 3 3 6 300%DD20 Ind.legno,esclusi mobili-fabbr.in paglia 5 4 4 5 5 100%DL33 Fabbric.appar.medicali,precis.,strum.ottici 3 3 5 5 5 167%B05Pesca, piscicoltura e servizi connessi 6 7 8 5 4 67%DL31 Fabbric.di macchine ed appar.elettr.n.c.a. 3 2 2 2 4 133%I 61 Trasporti marittimi e per vie d'acqua 1 1 4 4 4 400%M 80 Istruzione 2 3 3 2 4 200%CA11Estraz.petroliogreggio egasnaturale 2 2 3 3 3 150%DG24 Fabbric.prodotti chimici e fibre sintetiche 4 4 3 3 3 75%K 71 Noleggio macc.e attrezz.senza operat. 4 3 2 3 3 75%DB17Industrie tessili 1 1 2 4 2 200%DH25 Fabbric.artic.in gomma e mat.plastiche 3 4 2 2 2 67%DC19Prep.e concia cuoio-fabbr.artic.viaggio 1 1 1 1 1 100%DE22 Editoria,stampa e riprod.supp.registrati 1 2 1 1 1 100%E 41 Raccolta,depurazione e distribuzione acqua 0 0 1 1 1 -J 65 Interm.mon.e finanz.(escl.assic.e fondi p.) 5 5 5 5 1 20%DM34 Fabbric.autoveicoli,rimorchi e semirim. 1 2 1 1 0 0%O 90 Smaltim.rifiuti solidi, acque scarico e sim. 1 0 - - - 0%O 91 Attività organizzazioni associative n.c.a. 3 0 - - - 0%TOTALE 1.205 1.415 1.677 1.989 2.365 196%

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Tav. 2 Imprenditori extracomunitari in provincia di Ravenna per divisioni di attività economica e nazionalità. Anno 2004

SEZIONI E DIVISIONI DI ATTIVITÀECONOMICA

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essiv

o

F 45 Costruzioni 157 75 2 284 5 8 244 1 0 4 25 3 1 0 0 1 810G 52 Comm.dett.escl.autov-rip.beni pers. 3 19 1 33 8 248 208 10 31 60 19 0 0 0 3 6 649H 55 Alberghi e ristoranti 4 9 0 58 4 4 28 6 27 4 26 1 1 2 0 0 174G 51 Comm.ingr.e interm.delcomm.escl.autov.

6 1 1 21 9 15 12 4 3 1 7 0 0 0 1 0 81

X Imprese non classificate 3 2 1 28 1 6 21 0 2 2 6 5 1 1 0 0 79K 74 Altre attività professionali e imprendit. 1 9 0 17 6 4 6 2 0 1 16 3 1 0 1 0 67DJ28 Fabbricaz.elav.prod.metallo,escl.macchine

5 1 0 14 0 2 25 1 2 0 1 1 0 0 1 0 53

I 60 Trasporti terrestri-trasp.mediante condotta 6 6 1 10 0 2 14 0 0 1 8 0 2 0 0 0 50DA15 Industrie alimentari e delle bevande 9 3 0 10 1 0 10 1 8 0 3 0 0 0 0 0 45I 63 Attività ausiliarie dei trasp.-ag.viaggi 3 16 1 3 0 3 1 2 0 1 4 1 0 0 1 0 36O 92 Attività ricreative, culturali sportive 0 1 0 14 9 0 2 1 0 0 4 2 1 0 0 1 35G 50 Comm.manut.e rip.autov. e motocicli 2 2 0 12 0 0 7 1 0 1 9 0 0 0 0 0 34DB18 Confez.articoli vestiario-prep.pellicce 0 0 0 0 1 0 2 0 18 1 9 0 0 0 0 0 31A 01 Agricoltura, caccia e relativi servizi 3 3 1 0 12 7 0 1 0 0 1 2 0 1 0 0 0 28O 93 Altre attività dei servizi 3 1 0 11 1 0 7 0 0 1 4 0 0 0 0 0 28I 64 Poste e telecomunicazioni 0 0 0 0 0 9 10 0 0 3 1 0 0 0 0 0 23N 85 Sanità e altri servizi sociali 1 0 0 4 9 0 0 0 0 2 3 2 0 0 0 0 21K 70 Attività immobiliari 1 0 0 9 2 0 2 0 0 2 4 0 0 0 0 0 20J 67 Attività ausil. intermediazione finanziaria 0 1 0 4 3 0 4 0 0 0 2 0 0 0 0 0 13DM35 Fabbric.di altri mezzi di trasporto 2 0 0 0 0 3 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 10DN36 Fabbric.mobili-altre industrie manif. 0 0 0 1 1 1 0 0 2 0 4 0 0 0 0 0 9DI26 Fabbric.prodotti lavoraz.min.nonmetallif.

0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 4 0 0 2 0 0 7

DK29 Fabbric.macchine ed appar.mecc.,instal. 1 0 0 1 0 0 2 0 0 0 3 0 0 0 0 0 7DL32 Fabbric.appar.radiotel.e app.percomunic.

0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 6

K 72 Informatica e attività connesse 0 1 1 1 1 0 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 6DD20 Ind.legno,esclusi mobili-fabbr.in paglia 0 2 0 1 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 5DL33Fabbric.appar.medicali,precis.,strum.ottici

0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 2 0 0 0 0 5

B 05 Pesca,piscicoltura e servizi connessi 0 0 0 1 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 4DL31 Fabbric.di macchine edappar.elettr.n.c.a.

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 3 0 0 0 0 4

I 61 Trasporti marittimi e per vie d'acqua 0 0 0 1 0 0 2 0 0 0 1 0 0 0 0 0 4M 80 Istruzione 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 4CA11 Estraz.petrolio greggio e gas naturale 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 3DG24 Fabbric.prodotti chimici e fibresintetiche

0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 3

K 71 Noleggio macc.e attrezz.senza operat. 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 2 0 0 0 0 0 3DB17 Industrie tessili 0 0 1 3 1 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 2DH25 Fabbric.artic.in gomma e mat.plastiche 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 2DC19 Prep.e concia cuoio-fabbr.artic.viaggio 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1DE22 Editoria,stampa e riprod.supp.registrati 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1E 41 Raccolta,depurazione e distribuzioneacqua

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1

J 65 Interm.mon.e finanz.(escl.assic.e fondi p.) 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1A 02 Silvicoltura e utilizzaz.aree forestali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0CA10 Estraz.carbon fossile e lignite-estraz.torba

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

CB13 Estrazione di minerali metalliferi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0CB14 Altre industrie estrattive 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DA16 Industria del tabacco 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DE21 Fabbric.pasta-carta,carta e prod.di carta 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DF23 Fabbric.coke,raffinerie,combust.nucleari 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DJ27 Produzione di metalli e loro leghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DL30 Fabbric.macchine per uff.,elaboratori 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DM34 Fabbric.autoveicoli,rimorchi e semirim. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0DN37 Recupero e preparaz. per il riciclaggio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0E 40 Produz.energia elettr.,gas,acqua calda 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0I 62 Trasporti aerei 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0J 66 Assic.e fondi pens.(escl.ass.soc.obbl.) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0K 73 Ricerca e sviluppo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0assic.sociale obbligatoria 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0O 90 Smaltim.rifiuti solidi, acque scarico esim.

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

O 91 Attività organizzazioni associative n.c.a. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0P 95 Serv.domestici presso famiglie e conv. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0TOTALE 210 151 9 553 70 309 618 30 93 86 178 30 8 5 7 8 2.365

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04.01 Focus group “Immigrazione e autoimpresa”

Il gruppo Focus si è tenuto in data 10 novembre 2005

Partecipanti al gruppo focusN ENTE DI APPARTENENZA NOME E COGNOME

1) ASCOM Ravenna Daniele Ferrieri2) CONFARTIGIANATO Ravenna Naccari Ermes3) CONFESERCENTI Ravenna Roberto Lucchi4) CNA provinciale Ravenna Danilo Varetto5) C.G.I.L. Ravenna Ben Amara Radhia6) ANOLF C.I.S.L. Andrea Mingozzi7) U.I.L. Ravenna Ilaria Cappucci8) Presidente Consulta immigrati Modou Fall9) Coop. Si La Casa Gueye Modou10) B.C.C. ravennate e imolese Sonia Tamburini11) B.C.C. ravennate e imolese Soukea Muresau12) Comune di Ravenna – Ufficio Commercio Castelli Claudio13) Comune di Ravenna – Ufficio Commercio Serena Strollo

L’elenco dei partecipanti mostra una cospicua partecipazione dei rappresentanti delleassociazioni di categoria. Non sono mancati i rappresentanti delle tre confederazioni sindacali. Ilfocus group ha visto anche la partecipazione di imprenditori extracomunitari, del mondo delcredito e delle istituzioni locali.

Nella prima parte dell’incontro, a seguito dell’illustrazione di alcuni dati significativi circa lapresenza degli stranieri nel territorio provinciale e del numero delle imprese a titolarità stranieraed extracomunitaria in particolare, si è chiesto ai partecipanti di illustrare uno o due problemiemergenti rispetto alla propria attività. Si è chiesto poi ad ognuno di loro di indicare dueproblemi preminenti tra tutti quelli elencati dai partecipanti, in modo tale che ognuno potessevotare, come prioritario, anche un problema individuato da altri partecipanti.

PROBLEMI INDIVIDUATI VOTI PRIORITÀElevato costo delle varie consulenza 2 4°Elevato costo dell’INPS 0Difficoltà ad ottenere un credito e difficoltà nel rispettare il debito 4 2°Difficoltà nel leggere il mercato e le proprie attitudini 2 4°Difficoltà a comprendere, ma anche seguire e rispettare, la complessità dellanormativa italiana inerente alle norme su sicurezza, igiene e altro sul lavoro 0

Manca un’adeguata promozione alla creazione di impresa 1Manca la partecipazione alla vita associativa 1Manca la formazione (anche continua) alla creazione d’impresa in ambitolegale, fiscale e di sicurezza nel lavoro 13 1°

Scelta del lavoro autonomo (specie per la categoria degli artigiani) per ottenerepiù facilmente e per più tempo, il permesso di soggiorno 1

Associazione in partecipazione nell’impresa edile come scelta obbligata 0Dovrebbe esserci una maggiore responsabilità da parte dei consulenti fiscali (avolte non sufficientemente qualificati) nell’avviare le attività Difficoltà nella comprensione della lingua (in particolare per i termini tecnici) 1Mancato o difficile riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero(specie nel settore dell’artigianato) 3 3°

Difficoltà a trovare posti nei mercati ambulanti (costo elevato) nel proprioterritorio 0

Formazione continua alla creazione d’impresaI partecipanti al Focus Group hanno concentrato i loro voti nel problema definito nella mancanza

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di una adeguata formazione alla creazione e allo sviluppo dell’impresa. In effetti questoproblema ne racchiude in sé anche altri evidenziati dal gruppo. Pare infatti che spessol’immigrato ricorra alla creazione d’impresa o alla associazione in partecipazione, per ottenerepiù facilmente e per più tempo il permesso di soggiorno. Del resto a volte gli immigrati sitrovano costretti a fare questa scelta per avere più tempo per cercare un lavoro da dipendente.Questa scorciatoia ricade però sugli immigrati che se prima ottengono il permesso, poi devonofare i conti con adempiti fiscali, previdenziali e burocratici che spesso li mettono in difficoltà.Problema questo che probabilmente tende a “gonfiare” almeno in parte, il numero diimprenditori e di associati extracomunitari presenti nella nostra provincia.

Difficoltà nell’ottenere il creditoIl secondo problema riguarda invece l’accesso al credito. In effetti per un cittadino straniero, nonpotendo contare sulle garanzie normalmente richieste dalle banche, risulta difficile ottenere unfinanziamento per avviare l’attività di impresa. Va detto però che, almeno per quel che riguardale banche locali, non vengono fatte differenze fra cittadini italiani e stranieri, nel senso che legaranzie richieste a tutela del credito sono le stesse per tutti, indipendentemente dalla nazionalità

Riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’esteroIl settore dell’artigianato ha visto, recentemente, un innalzamento dei titoli e delle qualificherichieste per avviare un’impresa artigiana. Questo fatto, unito alla storica difficoltà nel valutarel’equipollenza dei percorsi di studio, mette oggi in difficoltà chi vuole avviare una nuovaimpresa, che si vede costretto a partecipare a corsi di formazione di tipo professionale, puravendo ricevuto un’istruzione elevata nel proprio paese di origine.

Difficoltà nel leggere il mercato e le proprie attitudiniSpesso l’immigrato che si avvicina al mondo dell’imprenditoria non ha ben chiaro cosa vuolefare, cosa sa fare, cosa si può fare in un determinato territorio. Manca pertanto un’adeguataanalisi delle proprie capacità e del mercato del lavoro. Questa difficoltà nasce probabilmentedall’urgenza in cui si trova l’immigrato relativamente al permesso di soggiorno, come già vistoprecedentemente.

Elevato costo delle varie consulenzaL’impresa necessità, per svilupparsi e per ottemperare alle varie normative, di un continuosostegno da parte di professionisti esperti del settore. Spesso queste consulenze diventano uncosto difficilmente sostenibile da parte dell’impresa gestita da imprenditori stranieri.

Una volta definiti i problemi emergenti il gruppo ha individuato quali risorse già esistono nelterritorio per rispondere a tali problemi

RISORSE INDIVIDUATEBanche localiImprese immigrate consolidateFiere, mercati estivi e manifestazioni particolariServizi forniti dalle associazioni di categoriaServizi forniti dall’ufficio commercio del comune di RavennaFormazione e informazione fatta dagli stranieri per gli stranieriCentrali cooperative

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Le risorse individuate soddisfano principalmente i bisogni informativi e di credito che l’impresaimmigrata deve fronteggiare. Il gruppo ha sottolineato l’importanza dell’esperienza di chi già faimpresa come risorsa per aiutare chi è meno esperto. In una sorta di scambio di prassi virtuose frachi condivide, o ha condiviso, comuni bisogni e difficoltà. Una nota particolare merita l’attenzione posta da CNA alla creazione d’impresa da parte deicittadini stranieri. Infatti, lo sportello “Crea Impresa” è stato recentemente potenziato perrispondere alle esigenze particolari di questi imprenditori. Anche il credito locale sembra attento alle richieste dei cittadini, sia stranieri che non, in terminidi finanziamenti alla creazione di impresa.Non va poi dimenticato il lavoro fatto dagli operatori delle amministrazioni locali, che spesso vaoltre al semplice ritiro di modulistica compilata ma vede anche l’erogazione di un servizio (nonprevisto) di aiuto alla compilazione di tali moduli.

Infine il gruppo ha espresso un suggerimento per ovviare alla mancanza di formazione continuache si registra nelle imprese a titolarità straniera.Si propone pertanto l’emissione di bandi, da parte delle amministrazioni locali e della provinciain particolare, per sostenere l’impresa immigrata utilizzando percorsi di consulenza e formazione

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05. Definizione dei distrettiFonte: Assessorato Sanità Regione Emilia Romagna

Per una più fruibile esposizione dei dati raccolti si è deciso di presentare i dati, ove possibile,raggruppati per distretti. La definizione dei distretti è quella utilizzata dall’Assessorato allaSanità della Regione Emilia Romagna.

Distretto di RavennaCervia, Ravenna, Russi.

Distretto di FaenzaBrisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme, Solarolo.

Distretto di LugoAlfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, MassaLombarda, Sant'Agata sul Santerno.

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06. La casaFonti: ACER Ravenna, Consorzio Servizi Sociali Ravenna, Servizi sociali associati di

Faenza, Ufficio di piano distretto di Lugo, ISTAT/Nuova Quasco

Alcuni dati provinciali: Abitazioni occupate da persone residenti 143.365Abitazioni occupate solo da persone non residenti 1.262Abitazioni vuote (seconde case, casolari, ecc) 35.643 Totale 181.270 dati ISTAT 2001 Abitazioni in proprietà 109.463 76,4 % dati ISTAT 2001Abitazioni in affitto 20.849 14,5 %Abitazioni occupate con altro titolo 13.053 9,1 %Totale 143.365

Provvedimenti di sfratto emessi nel 2004 : 349

Stima della ripartizione dei contratti di locazione in essere: 62,5 % contratto libero ( anno 2004 ) 28,3 % contratto concordato 9,3 % altre forme.

La casa resta uno dei problemi, forse il più importante, con cui gli immigrati si misurano. Oltre agarantire il bisogno primario di avere un tetto, la casa garantisce agli stranieri la possibilità stessadi poter restare in Italia. Ogni adempimento burocratico ( rinnovo del permesso di soggiorno,ricongiungimento familiare, assunzione lavorativa) necessita di una documentazione specificariguardante la disponibilità di un alloggio. Dopo anni in cui la presenza degli immigrati è aumentata in maniera esponenziale, si sonodefiniti dei percorsi di accesso alla casa in parte organizzati dalle amministrazioni locali ( che ingenere si occupano della parte emergenziale) e in parte determinati dalla consuetudine e dainiziative private ( comprendendo con questa definizione la rete di sostegno autonomamenteorganizzata dagli immigrati e la rete di sostegno di enti, associazioni, cooperative impegnati nelsociale).

Rispetto al 2003 dove gli immigrati erano circa 16.000, nel 2004 sono diventati circa 20.000. Ècome se ogni anno nella provincia si aggiungesse un grosso paese. Molti sono i ricongiungimentifamiliari ( in questo caso il problema della casa è già stato risolto) molti però sono i nuoviingressi e a questi ultimi il problema appare ancora insormontabile.I nuovi ingressi in genere sono singoli, uomini o donne, che entrano in Italia per lavorare e chehanno lasciato la famiglia nei paesi di origine.Molte delle donne che entrano in Italia hanno come primo lavoro l’assistenza familiare per cuil’alloggio viene loro fornito dalla famiglia presso cui svolgono la loro attività.Chi arriva in genere ha un riferimento (in genere un connazionale) che provvede alla primaospitalità. Poi anche con l’aiuto del datore di lavoro si mette alla ricerca di un alloggio, magariassieme ad altri suoi conterranei che hanno lo stesso problema.In molti casi o tramite amicizie o tramite il datore di lavoro trovano una sistemazione.

Chi non riesce a trovare casa, in genere viene indirizzato (dagli stessi interlocutori a cui si èrivolto) ai servizi sociali.

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In questo processo inevitabilmente si individuano zone del territorio più ricettive di altre e poichéla provincia di Ravenna ha la più ampia estensione litoranea attrezzata per l’accoglienza turistica,è inevitabile che molti immigrati risolvano il loro problema con abitazioni nel litorale, nelle zonepiù a buon mercato ( Casalborsetti, Porto Corsini, Punta Marina, Lido Adriano, Lido di Savio).

Le amministrazioni si sono attrezzate per gestire le situazioni di emergenza e per orientareinterventi a favore della casa per immigrati.Ogni amministrazione ha adottato sue modalità. Di seguito vengono riportati le iniziative inessere. Fra queste ci sono quelle rivolte all’emergenza e quelle che orientano gli interventi di piùlungo periodo.

Ravenna.• L’amministrazione di Ravenna si avvale del Consorzio dei servizi sociali che dispone,

alla fine del 2004, di 23 appartamenti adibiti all’accoglienza di extracomunitari e di 6centri di accoglienza, generalmente utilizzati per ospitare stabilmente uomini singoli, perun totale di 74 posti letto. Queste strutture vengono impiegate anche per i rifugiati e irichiedenti asilo. Un centro di accoglienza è riservato alle donne per un totale di 7 postiletto.

• Il Consorzio inoltre dispone in città di un dormitorio pubblico, “Il re di Girgenti” con 20posti letto disponibili sia per italiani che per stranieri.

• L’ufficio casa ed emergenza abitativa del Comune dispone di 10 monolocali adisposizione di italiani e stranieri, per casi di emergenza.

• Sul fronte della casa è attiva anche la cooperativa sociale Il Mappamondo che ricerca casee opera come intermediaria fra extracomunitario e proprietario di abitazione. Alla fine del2004 gestiva 35 appartamenti abitati da extracomunitari.

• Nell’ambito di strutture a disposizione per le emergenze e riservate alla fascia più deboledell’utenza, vanno menzionati: il dormitorio “Buon Samaritano” a Ravenna città, con 17posti letto; la casa di accoglienza di Sorella Angela a Mezzano con 16 posti letto.

• AUTOCOSTRUZIONE. Il Comune di Ravenna, per rispondere alla domanda di coloroche desideravano avere una casa in proprietà per risolvere il loro problema abitativo, hadato vita nel 2003 ad una esperienza di “auto costruzione” di 24 appartamenti aPiangipane, in collaborazione con l’Associazione Alisei. Metà degli appartamenti sonocostruiti da extracomunitari e metà da italiani, con l’intento di favorire processi diintegrazione e di evitare il pericolo di creare ghettizzazioni. L’intervento, che si avvale diun finanziamento della Regione Emilia Romagna, dovrebbe concludersi nel 2006.

CerviaPer fronteggiare l’emergenza il Comune ha predisposto, già da molti anni, due centri diaccoglienza - Stambrina con 20 posti letto e Via Val D’Ossola con 62 posti letto - che ha dato ingestione al Consorzio dei servizi sociali. Questi centri offrono posti letto a senegalesi, molti deiquali sono impegnati nell’economia locale ed in quella del cesenate.

Faenza• Il Comune dispone di un centro di accoglienza a San Giovannino con 15 posti letto. La

struttura è stata recentemente ristrutturata. È gestita sulla base di una convenzione, da unaassociazione di senegalesi.

• Inoltre ha due appartamenti, uno in via Strocchi e uno in via Naviglio, per complessivi 16posti letto.

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• In accordo con l’Associazione “Farsi Prossimo” (Caritas) è attivo un punto di ascolto e diaccoglienza, aperto 24 ore su 24. In esso è possibile utilizzare docce, cambio di vestiario,consumare un pasto caldo e avere, per non più di tre giorni, un posto letto dei 10disponibili. Esiste inoltre un appartamento riservato alle donne con le medesime modalitàdi uso.

• COLLABORAZIONE FRA COMUNE E PRIVATO SOCIALE. In via Lugo 91 inlocalità San Pier Laguna sono stati realizzati dalla cooperativa sociale Il Mappamondo, n.8 appartamenti, gestiti dalla medesima cooperativa. Questi appartamenti sono statiricavati da una ex scuola di proprietà comunale, utilizzando un finanziamento dellaRegione Emilia Romagna che ha coperto il 50 % dell’intervento. Il restante 50 % è statofinanziato dalla cooperativa con un mutuo bancario venticinquennale. Comune ecooperativa hanno sottoscritto una convenzione che assegna a quest’ultima l’uso dellastruttura in modo tale da consentirle, mediante i canoni riscossi, di ammortizzare ilmutuo. Nella struttura sono ospitate 8 famiglie con un contratto di locazione della duratadi 4 anni. Al termine del periodo dovrebbero subentrarne altre famiglie. Il canone ècalmierato e non supera i 290 € mensili per gli appartamenti più grandi. Questa iniziativaconsente alle famiglie di stabilizzarsi e di accumulare risorse da utilizzare per soluzioniabitative definitive

• Nel 2004 una analoga iniziativa è stata intrapresa con una accordo fra Comune, ACER,cooperativa sociale il Mappamondo, per ricavare 8 appartamenti da un edificio storicosituato in vicolo Bertolazzi. La struttura è in corso di ristrutturazione e gli appartamentisaranno disponibili a primavera del 2006. I canoni di locazione saranno calmieratisecondo la normativa regionale e dovrebbero aggirarsi attorno ai 300 €/ mese. Anchequesto intervento si avvale di un finanziamento regionale per il 50 % dei costi diristrutturazione.

Lugo• È stata costituita nel 2003 ed è tuttora operativa l’Agenzia Locale per la Casa, istituita

dall’Associazione Intercomunale della Bassa Romagna, con il concorso di unafondazione bancaria e di associazioni dei datori di lavoro. Scopo dell’Agenzia è quello diaiutare gli stranieri che hanno lavoro in uno dei comuni del distretto ad insediarsi nelterritorio. Per tale obiettivo l’agenzia si adopera nella ricerca di abitazioni da assegnare adextracomunitari e a lavoratori in mobilità territoriale. L’Agenzia attualmente ha reperito23 appartamenti, rispettando l’obiettivo assegnatole dai comuni. L’Agenzia ha avuto e hatuttora lo scopo di favorire anche l’incontro diretto fra domanda ed offerta di case. Le 23abitazioni reperite sono distribuite in tutto il territorio. I comuni dove sono localizzatesono: Lugo, Bagnacavallo, Fusignano, Conselice, Massa Lombarda, Russi. Non si sonocreate zone di maggiore addensamento di extracomunitari. Per decisione dei comunil’agenzia pratica una riduzione del canone di locazione di 100 € per le famiglie conminori a carico.

• Il comune dispone di un centro di accoglienza, che gestisce direttamente, con 14 postiletto.

• Nel comune di Fusignano la cooperativa di abitazione Casacooptre ha realizzato, diversianni fa, n. 10 appartamenti da dare in affitto permanente ad extracomunitari ( circa 65persone ospitabili).

• Nel comune di Lugo, in località Chiesanuova di Voltana, sono state realizzate alcuni annifa, dalla cooperativa di abitazione Casacooptre, 4 villette a schiera da dare in affittopermanente ad extracomunitari ( circa 12 persone ospitabili).

Quanto sopra esposto fotografa la situazione esistente circa le iniziative intraprese dai Comuni

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per favorire l’accesso alla casa.Non sono certamente in grado di soddisfare la domanda che scaturisce dagli immigrati presentinel territorio provinciale, che in gran parte hanno risolto autonomamente il loro problemaalloggiativo.Sono comunque iniziative dal grande valore simbolico perché indicano una volontà diaccoglienza che si trasmette nel territorio e che fa sì che nella nostra realtà non ci siano casi didegrado, identificabili nelle baraccopoli o nei campi attrezzati con “container-alloggio”.È comunque necessario continuare nello sforzo di miglioramento, perché è risolvendo i problemiprimari, come è la casa, che si fornisce agli stranieri una certezza su cui costruire il loro futuro.A tale proposito le considerazioni emerse nel Focus group “Casa e immigrazione”, le cuirisultanze sono riportate più avanti, forniscono interessanti stimoli.

Da non trascurare poi altre forme di sostegno che vengono sviluppate successivamente e cheriguardano le abitazioni ERP e i contributi per l’affitto che annualmente vengono erogati.

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06.01 Riepilogo provinciale alloggi erp

Provincia diRavenna Anno Totale

alloggi

Alloggiassegnati astranieri

% sultotale

Incremento% rispetto

annoprecedente

Note

Totale Provincia 2000 4.332 186 4,3 % 100

2003 4.485 284 6,3 % + 17,30 % *Dato medio

calcolato sui treanni

2004 4.552 334 7,3 % + 17,60 %

(*) NOTA BENE: questo dato di incremento è riferito al 2002 ed è calcolato come incrementomedio nei tre anni: 2000 - 2001; 2001 - 2002; 2002 - 2003.

Provincia diRavenna Anno Totale

alloggi

Alloggiassegnati astranieri

% sultotale

Incremento% rispetto

annoprecedente

Note

Distretto diRavenna 2000 2.185 105 4,8 % 100

2003 2.287 170 7,4 % + 20,63 % *Dato medio

calcolato sui treanni

2004 2.285 200 8,8 % + 17,65 %

Provincia diRavenna Anno Totale

alloggi

Alloggiassegnati astranieri

% sultotale

Incremento% rispetto

annoprecedente

Note

Distretto di Faenza 2000 1.191 45 3,8 % 100

2003 1.182 61 5,2 % + 11,85 % *Dato medio

calcolato sui treanni

2004 1.232 69 5,6 % + 13,11 %

Provincia diRavenna Anno Totale

alloggi

Alloggiassegnati astranieri

% sultotale

Incremento% rispetto

annoprecedente

Note

Distretto di Lugo 2000 900 36 4,0 % 100

2003 1.016 53 5,2 % + 15,74 % *Dato medio

calcolato sui treanni

2004 1.035 65 6,3 % + 22,64 %

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L’incidenza delle case ERP assegnate agli stranieri è del 7,3 % (media sulla provincia) con unaprogressione lineare negli anni, evidenziata da quel 17,60 % di incremento rispetto al 2003, cheritroviamo confermato anche negli anni precedenti. Il dato del 7,3 % degli alloggi assegnati a stranieri è superiore all’incidenza della popolazionestraniera sul totale della popolazione che è del 5,5 %, però smentisce quello che spesso si senteaffermare: “ le case popolari vengono date solo agli stranieri” o “ gli stranieri sono avvantaggiatirispetto agli altri”. Se esaminiamo l’incremento della popolazione straniera rispetto al 2003, sievidenzia un aumento del 22 % ( + 3.624 le persone straniere residenti in più). Anche questo datoconferma l’insussistenza di certi timori.

Ogni distretto ha dei suoi dati specifici che però confermano le considerazioni sopra espresse. Se si considera che il canone medio provinciale di una casa ERP è di 110 € / mensili, rispetto aicanoni praticati nel libero mercato che sono mediamente attorno a 500 € / mese, si comprende laforte pressione esercitata per entrare in una casa ERP.

Distretto di Ravenna – numero di assegnatari stranieri in alloggi ERP. Prime nazionalitàNazione Numero dei componenti il nucleo familiare

1 2 3-4 5 oltre 5 TOTALE %ALBANIA 2 3 26 9 5 45 23.0%Ex JUGOSLAVIA 2 6 14 0 2 24 12.2%MAROCCO 1 0 11 5 3 20 10.2%SENEGAL 2 3 8 5 0 18 9.2%TUNISIA 1 2 6 0 3 12 6.1%ROMANIA 0 1 4 2 2 9 4.6%FRANCIA 2 2 1 1 0 6 3.1%ALGERIA 1 1 2 0 1 5 2.6%ARGENTINA 2 1 1 0 1 5 2.6%EGITTO 2 0 1 1 0 4 2.0%NIGERIA 0 0 1 2 1 4 2.0%UNGHERIA 3 0 1 0 0 4 2.0%

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Distretto di Faenza – numero di assegnatari stranieri in alloggi ERP. Prime nazionalità.

Nazione Numero dei componenti il nucleo familiare1 2 3/4 5 oltre 5 TOTALE %

MAROCCO 7 1 12 5 6 31 45.6%NIGERIA 2 0 3 0 0 5 7.4%ALBANIA 0 1 1 2 0 4 5.9%ARGENTINA 0 0 2 1 0 3 4.4%JUGOSLAVIA 1 0 0 2 0 3 4.4%TUNISIA 0 0 2 1 0 3 4.4%ROMANIA 1 0 1 0 0 2 2.9%RUSSIA 0 0 2 0 0 2 2.9%SENEGAL 0 1 0 1 0 2 2.9%SOMALIA 0 0 2 0 0 2 2.9%

Distretto di Lugo – numero di assegnatari stranieri in alloggi ERP. Principali nazionalità.

Nazione Numero dei componenti il nucleo familiare1 2 3-4 5 oltre 5 TOTALE %

MAROCCO 0 1 11 12 11 35 58.3%ALBANIA 0 0 4 2 1 7 11.7%ROMANIA 0 1 2 0 0 3 5.0%TUNISIA 0 0 3 0 0 3 5.0%UNGHERIA 0 1 0 1 0 2 3.3%BRASILE 0 0 1 0 0 1 1.7%EGITTO 0 1 0 0 0 1 1.7%FILIPPINE 0 1 0 0 0 1 1.7%POLONIA 0 1 0 0 0 1 1.7%SENEGAL 0 0 1 0 0 1 1.7%

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07. Contributi per l’affitto erogati nei vari distrettiFonti: Ufficio casa dei vari comuni della provincia, Consorzio per i servizi sociali di Ravenna,

Cervia, Russi e AUSL Ravenna

07.01 Riepilogo generale.

Città

Numerototale

contributi erogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

Distretto diRavenna 1.484 100 % 1.240.824,63 100 % 462 31,1 % 395.022,14 31,8 %

Distretto diFaenza 858 100 % 750.832,55 100 % 217 25,3 % 193.114,96 25,7 %

Distretto diLugo 756 100 % 628.331,31 100 % 262 34,7 % 228.652,81 36,4 %

Totale 3098 100 % 2619988,49 100 % 941 30,4 % 816789,91 31,2 %

Nazionalità 1 comp. 2comp.

3 /4comp.

5comp. Oltre TOTAL

E %

Albania 13 20 151 34 17 235 25 %Marocco 43 35 97 31 22 228 24 %Senegal 7 6 12 2 4 31 3 %Romania 9 17 48 4 2 80 8 %Macedonia 4 2 28 12 2 48 5 %Tunisia 18 13 39 9 4 83 9 %Ucraina 2 5 3 0 0 10 1 %Nigeria 24 20 20 2 1 67 7 %Polonia 6 7 5 0 0 18 2 %Cina 0 0 0 1 1 2 0,2 %Altre nazionalità 26 30 65 7 11 139 15 %Totale 152 155 468 102 64 941 100 %

16 % 16 % 50 % 11 % 7 % 100 %

Il contributo medio è di € 845,70 per ogni richiedente. Il contributo medio per i richiedentistranieri è di € 868,00.Considerando un affitto medio di 500 €/mese significa che il contributo per l’affitto erogatocopre pienamente una mensilità e circa il 73 % di un’altra mensilità.Se lo ripartiamo su 12 mesi concorre a ridurre il canone mensile di affitto di € 70,47 / mese ( €72,33 nell’altro caso ).

Come si può notare l’incidenza degli stranieri che beneficiano del contributo per l’affitto è del31,2 %. In alcuni comuni si arriva ad oltre il 50 % dei contributi erogati. Poiché l’incidenzamedia della popolazione straniera nella provincia è del 5,5% accostando le due percentuali sipotrebbero rilevare l’incoerenza dei due dati. Si tenga presente che la stragrande maggioranzadegli stranieri non ha case di proprietà, cosa che invece è molto comune nei cittadini italiani.Inoltre si consideri che la fascia del bisogno è in parte soddisfatta dalle case ERP dovel’incidenza dei cittadini stranieri è ancora molto contenuta, anche se in crescita.

Sempre tenendo presente che parliamo di un dato medio, un contributo di 70,47 €/mese allevia

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solo parzialmente il “caro affitti”.È comunque un sostegno che consente di calmierare l’incidenza del canone sul reddito familiare.Molto spesso le spese per la casa superano il 70 % del reddito di una famiglia, mantenendolanella soglia della povertà.Alcuni osservatori, critici nei confronti di questo sostegno, hanno fatto notare che la esistenza diquesto contributo, noto ai proprietari di case, ha prodotto una lievitazione del canone, per cuioltre ad un beneficio limitato potrebbe addirittura concorrere a mantenere elevati i prezzi deglialloggi.

Nel loro insieme le risorse utilizzate ammontano nell’anno 2004 a 2.619.988,49 Euro.

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07.02 Distretto di Ravenna

Città

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

Ravenna 1.283 100 % 1.029.001,10 100 % 416 32,4 % 345.359,00 33,6 %Cervia 147 100 % 165.615,19 100 % 41 28,0 % 45.021,60 27,2 %Russi 54 100 % 46.208,34 100 % 5 8,3 % 4.641,54 10 %Totale 1484 100 % 1240824,63 100 % 462 31,1 % 395022,14 31,8 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4comp.

5 comp. Oltre TOT. %

Albania 9 12 92 17 6 136 29 %Marocco 5 10 21 5 4 45 10 %Senegal 2 6 10 2 2 22 5 %Romania 8 11 31 3 1 54 11 %Macedonia 2 1 18 5 1 27 6 %Tunisia 7 5 20 3 2 37 8 %Ucraina 0 1 0 0 0 1 0,2 %Nigeria 18 16 16 2 0 52 11 %Polonia 4 3 4 0 0 11 2 %Cina 0 0 0 0 0 0 0,00%Altrenazionalità* 10 20 34 6 7 77 17 %

Totale 65 10 246 43 23 462 100 %14 % 18 % 53 % 9 % 5 % 100 %

(*) sono 22 le nazioni comprese in questa voce.

Il contributo medio annuo, assegnato ad ogni richiedente, è di 836,13 €. Per i cittadini stranieri ilcontributo medio, sempre annuo, è di 855,03 €.Ripartito sull’anno significa un concorso mensile alle spese di affitto di 71,25 €.

Se esaminiamo la distribuzione dei nuclei familiari si evidenzia che il maggior numero dicontributi viene assegnato alle famiglie con 3 / 4 componenti. Abbastanza evidenti ( è il terzogruppo di beneficiari) sono coloro che dichiarano di essere da soli, che sommano a 45 unità.Considerando la propensione degli stranieri a dividere con altri coinquilini le spese di affitto, ildato risulta abbastanza anomalo.Le nazionalità indicate in tabella sono le 10 più rappresentative. Fra esse i maggiori beneficiarisono gli albanesi che assorbono il 29 % dei contributi erogati seguiti a pari merito da rumeni enigeriani.Considerando che i nigeriani sono il 3 % della popolazione straniera, questa incidenza risultaessere elevata.

Di seguito vengono indicate le situazioni di ciascun comune.

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Comune: Ravenna

Numerototale

contributierogati

% Importoglobale

contributierogati

% Numerocontributierogati acittadinistranieri

% Importoerogato acittadinistranieri

%

1.283 100 % 1.029.001,10 100 % 416 32,4 % 345.359,00 33,6 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 9 12 81 13 6 121Marocco 3 8 18 4 4 37Senegal 2 6 9 1 2 20Romania 6 9 26 2 1 44Macedonia 2 1 18 5 1 27Tunisia 7 4 19 3 2 35Ucraina 0Nigeria 18 16 16 2 52Polonia 3 3 4 10Cina 0Altre nazionalità 10 18 29 6 7 70Totale 60 77 220 36 23 416

Comune: Cervia

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

147 100 % 165.615,19 100 % 41 28,0 % 45.021,60 27,2 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5comp. Oltre TOTALE

Albania 10 4 14Marocco 2 2 3 7Senegal 1 1 2Romania 2 2 5 1 10Macedonia 0Tunisia 1 1 2Ucraina 0Nigeria 0Polonia 1 1Cina 0Altre nazionalità 2 3 5Totale 5 7 23 6 0 41

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Comune: Russi

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

54 100 % 46.208,34 100 % 5 8,26 % 4.641,54 10,0 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 1 1Marocco 1 1Senegal Romania Macedonia Tunisia Ucraina 1 1Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 2 2Totale 0 1 3 0 0 5

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07.03 Distretto di Faenza

Città

Numero totalecontrib

utierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributi erogati

acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

Faenza 615 100 % 545.793,80 100 % 105 17,1 % 96.213,04 17,6 %Brisighella 49 100 % 39.339,17 100 % 34 69,4 % 27.844,07 70,8 %

Casola Valsenio 10 100 % 11.282,33 100 % 4 40,0 % 4.460,93 39,5 %Castelbolognese 77 100 % 66.924,20 100 % 27 35,1 % 24.239,85 36,2 %

Riolo Terme 78 100 % 62.967,40 100 % 32 41,0 % 25.538,84 40,6 %Solarolo 29 100 % 24.525,65 100 % 15 51,7 % 14.818,23 60,4 %Totale 858 100 % 750823,55 100 % 217 25,3 % 193114,96 25,7 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4comp.

5comp. Oltre TOTALE %

Albania 3 4 35 10 5 57 26 %Marocco 12 8 27 6 9 62 28 %Senegal 0 0 1 0 1 2 1 %Romania 1 3 11 0 1 16 7 %

Macedonia 0 0 1 0 0 1 0,5 %Tunisia 2 5 11 5 2 25 11 %Ucraina 1 3 2 0 0 6 3 %Nigeria 3 2 2 0 0 7 3 %Polonia 1 2 0 0 0 3 1 %

Cina 0 0 0 1 1 2 1 %Altre nazionalità 5 7 20 1 3 36 18 %

Totale 28 34 110 23 22 217 100 %% 13 % 15 % 51 % 11 % 10 % 100%

Il contributo medio annuo, assegnato ad ogni richiedente, è di 875,10 €. Per i cittadini stranieri ilcontributo medio, sempre annuo, è di 889,92 €.Ripartito sull’anno significa un concorso mensile alle spese di affitto di 74,16 €.

Se esaminiamo la distribuzione dei nuclei familiari si evidenzia che il maggior numero dicontributi viene assegnato alle famiglie con 3 / 4 componenti. Abbastanza evidenti ( è il terzogruppo di beneficiari) sono coloro che dichiarano di essere da soli, che sommano a 28 unità.Considerando la propensione degli stranieri a dividere con altri coinquilini le spese di affitto, ildato risulta abbastanza anomalo e forse evidenzia la necessità di analizzare meglio questo tipo dirichiesta.

Le nazionalità indicate in tabella sono le 10 più rappresentative. Fra esse i maggiori beneficiarisono i marocchini che assorbono il 28 % dei contributi erogati seguiti dagli albanesi con il 26 %.L’addensamento su queste due popolazioni rispecchia la loro forte presenza nel territorio.

Di seguito vengono indicate le situazioni di ciascun comune.

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Comune: Faenza

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

615 100 % 545.793,80 100 % 105 17,1 % 96.213,04 17,6 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALE

Albania 11 4 2 17Marocco 4 6 17 3 4 34Senegal 1 1 2Romania 1 1 5 7Macedonia 1 1Tunisia 1 4 2 1 8Ucraina 1 3 2 6Nigeria 2 2 1 5Polonia 1 1 2Cina 1 1 2Altre nazionalità 2 3 13 1 2 21Totale 1 3 17 3 11 105

Comune: Brisighella

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

49 100 % 39.339,17 100 % 34 69,4 % 27.844,07 70,8 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALE

Albania 2 6 2 10Marocco 6 4 1 3 14Senegal Romania 1 1Macedonia Tunisia 1 1 2Ucraina Nigeria 1 1 2Polonia 1 1Cina Altre nazionalità 1 3 4Totale 10 5 12 4 3 34

44

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Comune: Casola Valsenio

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

10 100 % 11.282,33 100 % 4 40,0 % 4.460,93 39,5 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALE

Albania 1 1Marocco Senegal Romania 2 2Macedonia Tunisia Ucraina Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 1 1Totale 4 4

Comune: Castel Bolognese

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

77 100 % 66.924,20 100 % 27 35,06 % 24.239,85 36,20 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALE

Albania 1 3 12 3 3 22Marocco Senegal Romania Macedonia Tunisia 3 3Ucraina Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 2 2Totale 1 3 17 3 3 27

45

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Comune: Riolo Terme

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

78 100 % 62.967,40 100 % 32 41,0 % 25.538,84 40,6 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4comp.

5 comp. Oltre TOTALE

Albania 3 3Marocco 2 1 2 2 2 9Senegal Romania 1 4 1 6Macedonia Tunisia 2 3 3 2 1 11Ucraina Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 2 1 3Totale 4 5 14 4 5 32

Comune: Solarolo

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

29 100 % 24.525,65 100 % 15 51,7 % 14.818,23 60,4 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALE

Albania 1 2 1 4Marocco 1 4 5Senegal Romania Macedonia Tunisia 1 1Ucraina Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 2 1 2 5Totale 2 4 8 1 15

46

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07.04 Distretto di Lugo

Città

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

Lugo 318 100 % 272.082,29 100 % 87 27,4 % 78.919,09 29,0 %Alfonsine 67 100 % 57.868,73 100 % 14 20,9 % 10.417,03 18,0 %Bagnacavallo 98 100 % 80.508,73 100 % 28 28,6 % 25.099,90 31,2 %

Bagnara diRomagna 8 100 % 6.967,37 100 % 6 75,0 % 5.055,22 72,6 %

Conselice 91 100 % 75.494,17 100 % 40 43,9 % 37.570,54 45,8 %Cotignola 30 100 % 24.666,56 100 % 18 60,0 % 15.410,78 62,5 %Fusignano 54 100 % 40.761,27 100 % 28 51,8 % 23.149,63 56,8 %Massalombarda 81 100 % 62.027,79 100 % 37 45,6 % 29.564,84 47,7 %

Sant’AgatasulSanterno

9 100 % 7.954,40 100 % 4 44,4 % 3.465,78 43,6 %

Totale 756 100 % 628331,31 100 % 262 34,7 % 228652,81 36,4 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4comp.

5comp. Oltre TOTALE %

Albania 1 4 24 7 6 42 16 %Marocco 26 17 49 20 9 121 46 %Senegal 5 0 1 0 1 7 3 %Romania 0 3 6 1 0 10 4 %Macedonia 2 1 9 7 1 20 8 %Tunisia 9 3 8 1 0 21 8 %Ucraina 1 1 1 0 0 3 1 %Nigeria 3 2 2 0 1 8 3 %Polonia 1 2 1 0 0 4 1 %Cina 0 0 0 0 0 0Altre nazionalità 11 3 11 0 1 26 10 %Totale 59 36 112 36 19 262 100 %% 22 % 14 % 43 % 14 % 7 % 100 %

Il contributo medio annuo, assegnato ad ogni richiedente, è di 831,12 €. Per i cittadini stranieri ilcontributo medio, sempre annuo, è di €. 872,72Ripartito sull’anno significa un concorso mensile alle spese di affitto di €. 72,73

Se esaminiamo la distribuzione dei nuclei familiari si evidenzia che il maggior numero dicontributi viene assegnato alle famiglie con 3/4 componenti. Abbastanza evidenti ( è il secondogruppo di beneficiari) sono i nucleo con un solo componente, che sommano a 59 unità.Considerando la propensione degli stranieri a dividere con altri coinquilini le spese di affitto, ildato risulta abbastanza anomalo. Le nazionalità indicate in tabella sono le 10 più rappresentative. Fra esse i maggiori beneficiarisono i marocchini che assorbono il 46 % dei contributi erogati seguiti dagli albanesi con il 16 %.L’addensamento su queste due popolazioni rispecchia la loro forte presenza nel territorio.

Di seguito vengono indicate le situazioni di ciascun comune.

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Comune: Lugo

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

318 100 % 272.082,29 100 % 87 27,4 % 78.919,09 29,0 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 0 0 7 1 1 9Marocco 12 4 17 4 4 41Senegal 1 0 0 0 0 1Romania 0 0 5 1 0 6Macedonia 1 1 3 1 0 6Tunisia 6 2 3 0 0 11Ucraina 0 0 0 0 0 0Nigeria 0 0 1 0 0 1Polonia 1 1 0 0 0 2Cina 0 0 0 0 0 0Altre nazionalità 5 1 3 0 1 10Totale 26 9 39 7 6 87

Comune: Alfonsine

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

67 100 % 57.868,73 100 % 14 20,9 % 10.417,03 18,0 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 0 1 0 1 0 2Marocco 2 2 1 0 0 5Senegal 1 0 0 0 0 1Romania 0 0 0 0 0 0Macedonia 0 0 0 1 0 1Tunisia 0 0 0 0 0 0Ucraina 1 0 0 0 0 1Nigeria 0 0 0 0 1 1Polonia 0 1 0 0 0 1Cina 0 0 0 0 0 0Altre nazionalità 2 0 0 0 0 2Totale 6 4 1 2 1 14

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Comune: Bagnacavallo

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

98 100 % 80.508,73 100 % 28 28,6 % 25.099,90 31,2 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 0 0 1 0 0 1Marocco 2 1 7 6 2 18Senegal 3 0 0 0 1 4Romania 0 0 0 0 0 0Macedonia 0 0 0 0 0 0Tunisia 1 0 0 0 0 1Ucraina 0 0 0 0 0 0Nigeria 1 1 0 0 0 2Polonia 0 0 1 0 0 1Cina 0 0 0 0 0 0Altre nazionalità 1 0 0 0 0 1Totale 8 2 9 6 3 28

Comune: Bagnara di Romagna

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

8 100 % 6.967,37 100 % 6 75,0 % 5.055,22 72,6 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5comp. Oltre TOTALE

Albania 3 1 4Marocco 1 1Senegal Romania 1 1Macedonia Tunisia Ucraina Nigeria Polonia Cina Altre nazionalitàTotale 1 4 1 6

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Comune: Conselice

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

91 100 % 75.494,17 100 % 40 43,9 % 34.570,54 45,8 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5comp. Oltre TOTALE

Albania 4 4Marocco 4 2 9 6 1 22Senegal 0Romania 0Macedonia 2 1 3Tunisia 1 1 3 1 6Ucraina 0Nigeria 1 1Polonia 0Cina 0Altre nazionalità 1 3 4Totale 5 5 21 8 1 40

Comune: Cotignola

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

30 100 % 24.666,56 100 % 18 60,0 % 15.410,78 62,5 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania Marocco 3 4 3 1 11Senegal Romania 1 1 2Macedonia Tunisia 1 1Ucraina 1 1Nigeria 1 1Polonia Cina Altre nazionalità 2 2Totale 1 4 9 3 1 18

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Comune: Fusignano

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

54 100 % 40.761,27 100 % 28 51,8 % 23.149,63 56,8 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 1 1 2Marocco 4 1 5 10Senegal 1 1Romania 1 1Macedonia 1 4 4 1 10Tunisia Ucraina Nigeria 1 1 2Polonia Cina Altre nazionalità 1 1 2Totale 8 2 12 5 1 28

Comune: Massalombarda

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

81 100 % 62.027,79 100 % 37 45,6 % 29.564,84 47,7 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5comp. Oltre TOTALE

Albania 0 2 9 4 4 19Marocco 2 2 5 1 1 11Senegal Romania Macedonia Tunisia 1 1 2Ucraina 1 1Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 1 1 2 4Totale 4 6 17 5 5 37

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Comune: Sant’Agata sul Santerno

Numerototale

contributierogati

%

Importoglobale

contributierogati

%

Numerocontributierogati acittadinistranieri

%

Importoerogato acittadinistranieri

%

9 100 % 7.954,40 100 % 4 44,4 % 3.465,78 43,6 %

Nazionalità 1 comp. 2 comp. 3 /4 comp. 5 comp. Oltre TOTALEAlbania 1 1Marocco 2 2Senegal Romania Macedonia Tunisia Ucraina Nigeria Polonia Cina Altre nazionalità 1 1Totale 1 3 4

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07.05 Focus group “Casa e immigrazione”

Elenco partecipanti focus group “casa e immigrazione”

N. ENTE / DITTA COGNOME E NOME1 ACER Ravenna Bagnari Silvia

2 Agenzia immobiliare Abitare di Lugo eFusignano

Donati Nevio

3 Agenzia Cerchi Casadi Massalombarda e Conselice

Fabbri Silvia

4 Agenzia immobiliare Biondi di Faenza Biondi Fabrizio

5 Agenzia Immobiliare ARKA di Ravenna Pentucci Laura

6 ASPPI – Ravenna Piraccini Silvio

7 Associazione Proprietà Edilizia diRavenna

Siboni Geremia

8 Coop Abitazione Snoopy Casa Dallara Giovanni

9 Coop. Abitazione Casacooptre Missiroli Gastone

10 Gruppo Casalboni Casalboni Ido

11 Privato Anyalemechi Bennett

12 Privato, presidente Associazione SENEF Deme Alì

13 Privato Rachid Loukili

14 Privato Faye Thierno

15 Provincia Ravenna Gardini Gabriele

16 SICET CISL Brandolini Andrea

17 SUNIA – CGIL Gori Piero

18 UIL Mariotti Mirko

Successivamente si sono intervistate le seguenti Banche:• Credito Cooperativo Ravennate ed Imolese ( sig. Celso Reali, Capo Area Commerciale);• Cassa di Risparmio di Ravenna ( sig. Sergio Zavatti, Responsabile Area Commerciale ).

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Il focus “Casa e immigrazione” ha esaminato l’evoluzione delle dinamiche del mercatoimmobiliare e come sono state recepite, e fino a che punto, le esigenze espresse dai cittadiniimmigrati.

Si sono coinvolti testimoni significativi: agenzie immobiliari, cooperative di abitazione, ACER,imprenditori immobiliari, associazioni di proprietari, sindacati inquilini, cittadini stranieri.L’incontro si è tenuto il 25 ottobre 2005. Per semplicità esplicitiamo le “parole chiave” scaturitenel focus e riportiamo quello che è emerso nel corso del confronto.

Dinamiche della domanda / offerta di case.Il settore delle costruzioni si è fortemente sviluppato a Ravenna come in altre parti d’Italia. Lacasa è tuttora vista come bene rifugio per cui si sono riversate ingenti risorse nell’acquisto dellacasa. La maggioranza degli investitori sono piccoli risparmiatori che acquistano una seconda oterza casa a scopo di investimento, con l’intenzione di assicurarsi un rendimento adeguato. Nontutti gli investitori sono interessati ad affittare, per cui è alto il numero di abitazioni nonutilizzate. Nella provincia le abitazioni vuote ( dati ISTAT 2001) sono n. 36.643. Questo datocomprende anche le abitazioni usate per turismo, i casali di campagne, ecc. Una stima moltoapprossimativa ed empirica porterebbe a dire che le abitazioni vuote e non utilizzate, spendibiliper la locazione, vanno da 3.500 a 4.000 circa.Considerando che circa l’80% delle persone abita in case di proprietà, l’affitto è pressochérivolto a italiani provenienti da altre regioni (specie dal sud) e a immigrati che attualmenterappresentano la domanda più consistente ed interessata ad affittare abitazioni.Quindi il mondo dell’immigrazione è percepito ormai da tutti (associazioni, agenzie, singoliproprietari) come l’interlocutore più interessante con cui concludere contratti di locazione.Si sta notando una tendenza ad una forte rotazione degli affitti. La media della permanenza inuna abitazione in affitto è di 6 / 7 mesi per poi cambiare. Ciò è molto problematico per iproprietari che non hanno continuità e che sostengono più spese (imbiancature, spesecontrattuali, …). Ogni cambio richiede spesso che passi del tempo prima di riaffittare l’immobiledurante il quale il proprietario non percepisce il canone. Inoltre la rotazione degli affitti richiedeanche un dispendio di tempo da parte del proprietario ( ricerca di nuovo inquilino, adempimentiburocratici, ecc). Anche ciò si riflette nell’incremento dei prezzi di affitto.Permangono però diffidenze o resistenze ad affittare agli immigrati da parte dei proprietari degliimmobili. Gli operatori del settore ( associazioni dei proprietari, agenzie immobiliari, ecc.)intervengono nei confronti dei proprietari per rimuovere le resistenze e ciò alla lunga potrà darebuoni risultati nel superamento delle difficoltà che ancora si incontrano.La riluttanza ad affittare a immigrati è riconducibile a:

- timore di non percepire il canone pattuito;- usura dell’abitazione;- problemi con i vicini, quando si è in condominio. Spesso il proprietario trova una

manifesta ostilità da parte dei vicini che non gradiscono la convivenza con stranieri.Gli stranieri lamentano che le case vengono offerte in affitto a prezzi troppo elevati, con richiestedi garanzie molto onerose, che richiedono l’attivazione di fideiussioni bancarie. Poiché nellamaggioranza dei casi lo straniero non dispone di depositi bancari, la fideiussione non può essereerogata. Questo è un problema serio che andrebbe risolto costituendo fondi di garanzia.Lamentano ancora la pratica della richiesta di canoni in “nero” per tutto l’importo o, più spesso,per una parte di esso.

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Contratti di locazione.Nella città di Ravenna, grazie all’impegno del sindacato e delle associazioni dei proprietari, èabbastanza diffuso il ricorso al contratto a canone concordato ( si stima che siano il 28 % deicontratti di locazione). Il canone concordato a detta degli operatori immobiliari che lopropongono è remunerativo come il contratto normale perché vanno considerati tutti i benefici( anche fiscali) di cui può godere il proprietario. Anche il conduttore (l’inquilino) ha deivantaggi: per esempio il deposito cauzionale che è di un solo mese.In altre città della provincia i canoni concordati sono poco o niente utilizzati e si ricorre ainormali contratti di locazione ( il classico 4 + 4 anni di durata).A parere delle agenzie immobiliari il ricorso a contratti con pagamento in nero dei canoni si èridotto. A loro giudizio anche nelle trattative che avvengono direttamente fra proprietario edinquilino, questa pratica è stata abbandonata per i troppi rischi e gli scarsi vantaggi.È comunque importante affidarsi agli operatori del settore perché possono assicurare piùtrasparenza e correttezza nella definizione degli accordi, anche se ciò ha un costo.Il contratto di affitto viene predisposto in italiano. Gli operatori immobiliari trovano moltodifficile e faticoso spiegare le varie clausole. Gli stranieri sostengono che spesso chi sottoscrive ilcontratto non sa cosa sottoscrive se non per la parte che riguarda il prezzo della locazione.Quindi non sono consapevoli degli obblighi a cui devono sottostare. È opinione di tutto il focusche sia indispensabile elaborare un vademecum che spieghi il contratto di locazione, i diritti e idoveri, gli impegni di entrambi i contraenti. Questo fornirebbe un grosso contributo allatrasparenza degli accordi e forse favorirebbe anche un utilizzo delle abitazioni più condiviso.

Prezzi e garanzieI prezzi variano mediamente da un minimo di 470 a 600 € al mese, spesso per abitazioni arredate( questo ventaglio dei prezzi vale anche per i canoni concordati).Secondo gli operatori del settore gli affitti stanno diminuendo. Loro intervengono spesso suiproprietari per trattare un ribasso della richiesta.C’è da considerare a tale proposito il problema della durata della permanenza, già richiamata inaltra parte, che incide nella dinamiche al rialzo del prezzo di affitto.Gli stranieri non avvertono questa tendenza al ribasso, in quanto l’incidenza dell’affitto sul lororeddito è troppo sbilanciata. Una riduzione di 20 o 30 euro al mese, è pur sempre qualcosa, manon è tale da riequilibrare la situazione. Lamentano un “caro affitti” che appare in tutta la suaevidenza nei monolocali offerti mediamente a 500 € mese.Oltre al caro affitti, gli stranieri evidenziano che le garanzie richieste rappresentano un grossoproblema. Come già riportato, sono frequenti le richieste di fideiussioni bancarie per numerosimesi di canone ( mediamente 6 mesi) impossibili da rilasciare perché spesso gli immigrati nondispongono di conto corrente bancario o di una somma depositata adeguata per il rilascio dellafideiussione. Spesso si ricorre a prestiti da parte di conterranei, anche se è imbarazzante per leimplicazioni che ciò comporta.Per superare questa difficoltà sarebbe auspicabile l’istituzione di un fondo di garanzia,amministrato e gestito con il concorso di rappresentanti degli stranieri, che intervenga a fornireun supporto per le garanzie.

MorositàLa morosità è purtroppo elevata. L’80% delle cause di sfratto è dovuta a morosità. Le cause sono facilmente intuibili: è sufficiente che l’immigrato perda temporaneamente illavoro o che abbia un piccolo incidente che gli impedisca di lavorare, o che un familiare abbiabisogno di cure particolari per trovarsi in enorme difficoltà nel rispettare gli impegni. Lamancanza di una rete parentale lo espone completamente all’insolvenza. Basta accumulare due otre mesi di ritardo per non riuscire più a mettersi in pari. Non tutti possono ricorrere a piccoliprestiti bancari perché non sono clienti delle banche o perché non possono offrire adeguate

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garanzie

L’acquisto della casaGli alti prezzi dell’affitto e la difficoltà a trovare abitazioni, hanno indotto molti stranieri adacquistare la casa. Spesso una tale scelta è conseguenza di un ragionamento che si è moltodiffuso fra gli stranieri e che è, molto sinteticamente, del tipo: “gli affitti sono alti, paragonabiliad una rata di mutuo; l’affitto non si recupera; l’acquisto è un sacrificio che però consente direcuperare il denaro al momento di un eventuale ritorno in patria. In questo caso si vende e sirecuperano i soldi investiti magari con un utile. Funziona come una sorta di libretto dirisparmio.” Sulla scorta di ciò una parte della domanda di case si è spostata sull’acquisto.L’acquisto chiama direttamente in causa il sistema del credito. Ottenere il mutuo per unostraniero non è semplice perché le garanzie richieste sono spesso fuori della sua portata. Il lavoroa tempo indeterminato è il requisito basilare e ciò esclude una parte consistente degli immigratiche attualmente sono più impiegati a tempo determinato, con lavori stagionali che si rinnovanoanno dopo anno. Chi svolge piccole attività in proprio non riesce quasi mai a fornire adeguatecoperture.Inoltre la richiesta che spesso fanno gli immigrati è di un mutuo che copra il 100%dell’investimento, mentre le banche normalmente si fermano all’80%.Tutto ciò induce a due scelte conseguenti: ricorrere a società finanziarie, i cui costi sono peròelevati; acquistare case a prezzi contenuti ( al di sotto dei 100.000 € ). Questo secondaeventualità fa sì che vengano acquistate abitazioni obsolete e fatiscenti o che si creino zoneghetto, dove i prezzi sono più contenuti per l’elevata percentuale di stranieri presenti.L’acquisto andrebbe comunque più meditato perché è più oneroso di quanto possa apparire ad unesame superficiale ( le manutenzioni ordinarie e straordinarie, le tasse, ecc ).È un passo che va compiuto quando ci sono prospettive e un progetto migratorio ben definito eben iniziato.Gli imprenditori immobiliari ritengono comunque molto interessante la tendenza di orientarsiall’acquisto, anche se con le necessarie prudenze. Le cooperative di abitazione hanno vendutomolto a stranieri. Si è rivolto all’acquisto gente con una buona disponibilità finanziaria, aconferma che il mondo dell’immigrazione è molto variegato. La domanda di case da acquistare ècomunque in crescita e andrebbe incoraggiata perché responsabilizza molto di più l’immigrato,inducendolo maggiormente ad integrarsi.È necessario favorire l’accesso alla proprietà offrendo case a costi sostenibili. Questo discorsonon riguarda solo il mondo dell’immigrazione. Per fare ciò sarebbe necessario disporre di unastrumentazione di contorno importantissima, riguardante il costo delle aree, gli oneri diurbanizzazione, gli allacciamenti alle utenze (gas, acqua, energia elettrica), la creazione distrutture di garanzia (cooperative di garanzia ?) che riescano a facilitare l’accesso al credito. Vaistituito un tavolo istituzionale, dove esaminare questi temi a fronte di impegni precisi chepossono assumere i “costruttori” in merito all’attuazione di interventi di valenza sociale.

Ghettizzazione Esiste il pericolo che si creino zone del territorio (quartieri, periferie, località litoranee) con unaforte incidenza di stranieri e per ciò stesso con il rischio di una ghettizzazione ( a Ravenna lezone più esposte sono Lido Adriano e il quartiere Darsena).Questo vale sia per gli affitti che per gli acquisti. A volte un contratto di acquisto o di locazionenon va a buon fine per l’opposizione più o meno manifesta dei vicini, tanto più forte in alcuniambiti territoriali e meno evidente in altri. Questa situazione, accompagnata dalla voglia di starevicino a propri conterranei, può spingere alla formazione di zone con forte intensità di stranieridella stessa etnia. Gli stranieri con famiglia evidenziano la tendenza a spostare la loro abitazionenella città, verso zone centrali, per poter disporre nelle vicinanze dell’occorrente per la gestione

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domestica (scuole, negozi, ambulatori, servizi). Questa esigenza contrasta positivamente ilpericolo della ghettizzazione.Il tema è comunque da affrontare. Una sorta di “vademecum di buon vicinato” potrebbe aiutareperché spesso sono piccoli problemi quotidiani a compromettere una convivenza più chetranquilla.Gli stili di vita vanno resi compatibili e a volte basta poco. Si deve fare di più in tal senso, ancheda parte di enti ed associazioni vicine al mondo degli immigrati.

Case ERPLe “case popolari”, come vengono comunemente definite, sono una speranza per molte dellefamiglie che vivono in affitto ( il 14,5 % del totale delle famiglie. A questo dato si puòaggiungere il 9,1 % di coloro che hanno un titolo di godimento diverso dall’affitto – comodato,ecc. – per cui il totale delle famiglie non proprietarie è del 23,6 % - dati ISTAT 2001). Anche gliimmigrati chiedono in misura sempre maggiore di entrare in una casa ERP. Entrare in una casaERP viene considerato un privilegio ( questo termine viene usato per evidenziare il contrasto fral’alto numero di richieste e il basso numero di alloggi annualmente disponibile) e ciò in relazioneai canoni di affitto che variano da 30 € / mese a 300 € / mese. In provincia il canone medio siaggira sui 110 € /mese. I fondi disponibili non sono sufficienti per programmi di espansionesignificativi e sono in gran parte necessari per le manutenzioni e gli ammodernamenti delpatrimonio abitativo esistente. Pur possedendo i requisiti previsti, disporre di un alloggio ERPrichiede tempi di attesa molto lunghi.

BancheSul tema della casa sia in affitto che in proprietà hanno un ruolo importante le banche.I partecipanti al focus hanno evidenziato che le banche non hanno difficoltà a concedere mutuiagli stranieri. Attualmente sono un gruppo sociale molto orientato al risparmio e hanno unacapacità di accumulazione elevata. Ciò non vuol dire che si riescono sempre a superare problemidi concessione di mutui ma la predisposizione è favorevole e potrebbe ulteriormente aprirsi conla costituzione di enti di garanzia come si è già detto.Poiché al focus non hanno partecipato rappresentanti del mondo bancario si sono intervistatisuccessivamente.Dalle interviste effettuate è emerso che le banche locali guardano con attenzione alla popolazioneimmigrata e registrano una crescita di questi clienti. È passata la fase della diffidenza, presente 7/ 8 anni fa, per passare ad una fase attuale in cui vengono esaminati come qualsiasi altro cliente.Il numero dei clienti è in aumento per entrambe le banche: in un caso siamo a 3.550 clienti circa,nell’altro a 2.700. Le etnie maggiori sono rappresentate dalla Romania, Senegal, Albania,Marocco. Il primo accesso riguarda l’apertura di un libretto di risparmio, per poi passare al contocorrente con annesso libretto degli assegni, carta di credito, bancomat. Le banche giudicano glistranieri buoni risparmiatori, con grande capacità di accumulo. Sanno sacrificarsi molto e sonofrequenti i casi di persone che svolgono un doppio lavoro.Le “sofferenze bancarie” dovute a questa utenza sono nella norma.La richiesta di mutui è nella norma: in genere si parte con piccoli prestiti per passare a richiestepiù impegnative che spesso coincidono con l’acquisto della casa. La richiesta di mutui checoprono il 100 % delle spese è molto forte. Non tutte le banche aderiscono a tale richiesta. Sononumerosi gli immigrati che al momento della richiesta di un mutuo dispongono di risorse propriesufficienti a coprire la parte mancante ( in genere il 20 % dell’investimento richiesto).Per la banca è importante valutare la “serietà” di chi chiede il prestito. Per questo adottanoparametri pressoché comuni:

1. la presenza della famiglia nel territorio. È il primo criterio di valutazione. La famiglia inloco è indice di un progetto migratorio definito e stabile; responsabilizza molto di più gliadulti.

2. il lavoro. Il tempo indeterminato è elemento che favorisce. Conta molto anche la storiadell’immigrato, cosa ha fatto fino a quel momento, con quali risultati e con quale

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continuità di rapporto;3. se l’immigrato svolge attività in proprio, viene valutata la validità dell’idea che è alla

base della sua impresa e come è strutturata. 4. l’essere già clienti della banca. Avere una “storia bancaria” positiva, dà alla banca

elementi per valutare la persona sotto il profilo economico e quindi di acconsentireall’assegnazione di credito

Le banche ritengono utile disporre di “credenziali” in grado di presentare la persona. In tal sensochiedono il coinvolgimento delle Associazioni, specialmente quelle degli immigrati.L’assunzione di responsabilità che ne conseguirebbe sarebbe molto ben valutata dalle banche.

Per quanto riguarda interventi congiunti di più enti ( comuni, imprenditori, regione, associazioni)per costruire reti di sostegno all’accesso alla casa, le banche si dichiarano interessate a far partedella rete e a valutare progetti con grande interesse ed apertura.

Conclusioni.

C’è stato in questi anni un notevole progresso nei rapporti fra cittadini stranieri e comunitàlocale, un progresso che si è consolidato e che lascia ben sperare per il futuro.I bisogni espressi dagli stranieri ( affitti meno cari, meno garanzie fidejussorie) sono largamentecondivisi. Gli stranieri sono “classificati” come clienti interessanti ed in aumento.Si chiede però che acquisiscano una maggiore condivisione delle regole e degli stili di vita.Si avverte da entrambi (offerta e domanda ) l’esigenza di una mediazione delle rispettiveesigenze per favorire l’incontro. È necessario investire di più in questa attività di mediazione( non solo in termini economici ma anche di idee).

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08. Interventi socio – assistenzialiFonti: Consorzio per i servizi sociali di Ravenna, Cervia, Russi e AUSL Ravenna, Servizi

Sociali Associati di Faenza, Comune di Lugo, Azienda USL distretto Sanitario di Lugo, SingoliComuni

I dati di seguito proposti fanno riferimento agli interventi di tipo socio – assistenziale che iservizi sociali dei tre distretti hanno erogato ad utenti stranieri nel corso dell’anno 2004.Si precisa che i tre distretti non utilizzano una medesima metodologia di raccolta ed elaborazionedati quindi, non essendoci dei dati omogenei, risulta difficile poter procedere ad unacomparazione dei dati.

08.01 Distretto di Ravenna

Nel distretto di Ravenna, rispetto all’anno 2003, si è registrato un tendenziale aumento deiminori a carico dei servizi sociali e contestualmente degli interventi erogati a loro favore.Solo nel caso di minori non accompagnati la situazione è pressoché la medesima rispetto al 2003(solo 2 in più rispetto al 2004).

TABELLA RIASSUNTIVA2003 2004 Variazion

e in unitàVar %

Minori assistiti 567 707 140 24,7Minori ammessi 156 244 88 56,41Minori in carico 479 643 164 34,23N° interventi erogati 1456 1620 164 11,26Tipi di interventi erogati a minori stranieri 1456 1620 164 11,26Minori stranieri non accompagnati 58 60 2 3,44

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TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI EROGATI A MINORI STRANIERII tipi di intervento maggiormente erogati a favore dei minori stranieri sono stati:

segretariato sociale (311 interventi) tipo economico continuativo (310 interventi) servizi sociali professionali (290 interventi) tipo economico straordinario (262 interventi)

Tipo di intervento Totalesegretariato sociale 311intervento economico continuativo 310servizi sociali professionali 290intervento economico straordinario 262familiari – sostegno relazione 66inserimento scolastico 39istruttoria amministrativa 29retta inserimento in struttura 25ricerca inserimento in struttura 24sostegno all’inserimento scolastico 24educativo in centro di aggregazione 23istruttoria civile 23educativo individuale 19verifica affido 19istruttoria minori non residenti 15inserimento lavorativo corso formazioneprofessionale 12

affido familiare consensuale tempo parziale 11affido familiare giudiziale tempo pieno 11retta affido 11esecuzione provvedimento civile 10inserimento altro tipo di struttura 10verifica affido preadottivo 9inserimento comunitá pronta accoglienza 8tempo libero vacanza 8formazione scolastica sostegno 5inserimento lavorativo borsa lavoro 5adozione 4assistenza domiciliare 4inserimento comunità tipo familiare 4inserimento lavorativo ricerca lavoro 4segnalazione all’autorità giudiziaria 4affido familiare consensuale tempo pieno 3esecuzione provvedimento amministrativo 3familiari – figli contesi 2inserimento centro diurno s.r. h 2inserimento comunitá educativa 2inserimento lavorativo 2affido parentale giudiziale tempo pieno 1affido preadottivo 1inserimento casa famiglia 1inserimento centro diurno educativo 1istruttoria penale 1pagamento inserimento lavorativo borsa lavoro 1pagamento inserimento lavorativo formazioneprofessionale 1

totale complessivo 1620

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MINORI ASSISTITI, AMMESSI E IN CARICO1

Le prime tre nazionalità dei minori seguiti dai Servizi Sociali sono: Albania (161 utenti) Marocco (85 utenti) Romania (84 utenti)

Nazionalità Minori assistiti Minori ammessi Minori in caricoAlbania 173 52 161Marocco 98 29 85Romania 97 47 84Tunisia 50 15 46Macedonia 41 15 39Nigeria 39 13 36Jugoslavia (Serbia – Montenegro) 32 10 26Senegal 26 11 24Bulgaria 12 5 11Ucraina 12 4 12Totale 10 nazionalità 580 201 524Bosnia 11 5 10Moldavia 8 5 8Camerun 8 3 8Argentina 8 2 8Algeria 8 2 7India 7 0 6Bielorussia 6 0 6Brasile 5 3 5Russia 5 2 5Bangladesh 4 5 4Polonia 4 2 3Cuba 4 0 4Egitto 4 0 4Etiopia 3 2 3Sri Lanka 3 2 3Niger 3 0 3Spagna 3 0 3Colombia 3 0 2Angola 2 3 2Burkina Faso 2 2 2Filippine 2 2 2Somalia 2 1 1Congo 2 0 2Lettonia 2 0 2Perù 2 0 2Afganistan 1 1 1Irlanda 1 1 1Portogallo 1 1 1Sierra Leone 1 1 1Slovenia 1 1 1Turchia 1 1 1Ungheria 1 1 1Bolivia 1 0 1Burundi 1 0 1Cile 1 0 1Kazakistan 1 0 1

1 Per Minori Assistiti s’intendono la totalità dei minori che nel corso dell’anno 2004 sono stati a carico dai ServiziSociali, per Minori Ammessi s’intendono i nuovi minori divenuti a carico dei Servizi Sociali nel 2004, per Minori inCarico s’intendono i Minori che al 31/12/04 risultano essere ancora a carico dei Servizi Sociali.

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Madagascar 1 0 1Tanzania 1 0 1Uruguay 1 0 1Germania 1 0 0Pakistan 1 0 0Totale altre nazionalità 127 48 119Totale Generale 707 244 643

MINORI STRANIERI DIVISI PER FASCE D’ETÁ

Fasce d’età Minori assistiti Minori ammessi Minori incarico

Minori nonaccompagnati

assistiti0 – 2 86 46 81 03 -5 115 35 105 16 – 10 189 64 182 311 – 14 180 47 169 815 – 19 136 52 105 48Oltre 19 1 0 1 0totale 707 244 64 643

La nazionalità predominante dei minori non accompagnati è quella albanese (vedi tabellasottoriportata), seguita da quella marocchina (16 minori) e rumena (13 minori).

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI, divisi per nazionalitàNazionalità Totale

Albania 21Marocco 16Romania 13Macedonia 5Brasile 1Camerun 1Congo 1Nigeria 1Senegal 1Totale complessivo 60

Per quanto riguarda gli adulti stranieri seguiti dai servizi sociali risultano essere stati 452 (veditabella sottoriportata). Le prime 3 nazionalità degli utenti sono: Albanese (107 utenti) Marocco (55 utenti) Romania (42 utenti)

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ADULTI STRANIERI ASSISTITINazionalità 18 – 30 anni 31 – 45 anni 46 – 65 anni Oltre 65 anni Tot

Albania 29 61 16 1 107Marocco 13 32 10 0 55Romania 16 24 2 0 42Nigeria 11 25 0 0 36Tunisia 4 25 4 0 33Senegal 6 15 5 0 26Macedonia 11 10 0 0 21Camerun 10 8 0 0 18Jugoslavia 3 7 2 0 12Polonia 4 4 0 0 8Totale10 nazionalità 107 211 39 1 358Ucraina 2 3 2 0 7Algeria 1 5 0 0 6Bulgaria 1 3 0 1 5Congo 2 3 0 0 5Moldavia 1 4 0 0 5Ungheria 2 2 0 0 4Brasile 0 3 0 0 3Colombia 1 1 1 0 3Costa D’Avorio 3 0 0 0 3Cuba 2 1 0 0 3India 0 3 0 0 3Liberia 3 0 0 0 3Serbia 2 1 0 0 3Tanzania 0 2 1 0 3Angola 0 2 0 0 2Argentina 1 1 0 0 2Bangladesh 0 2 0 0 2Bosnia 0 1 0 1 2Croazia 0 1 1 0 2Egitto 1 1 0 0 2Germania 0 1 1 0 2Gran Bretagna 1 1 0 0 2Rep. Domenicana 0 2 0 0 2Sierra Leone 1 1 0 0 2Bielorussia 1 0 0 0 1Canada 0 1 0 0 1Estonia 0 1 0 0 1Etiopia 0 1 0 0 1Filippine 0 1 0 0 1Francia 0 0 1 0 1Giappone 0 1 0 0 1Iraq 1 0 0 0 1Kenia 0 1 0 0 1Lettonia 0 1 0 0 1Portogallo 0 1 0 0 1Somalia 0 1 0 0 1Sri Lanka 0 0 1 0 1U.S.A. 0 0 1 0 1Zaire 1 0 0 0 1Totale altre nazionalità 27 53 9 2 91Totale generale 135 265 48 4 452

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INTERVENTI A FAVORE DI STRANIERI ADULTI

Le tipologie di interventi maggiormente erogate sono quelle relative ai sussidi straordinari (459interventi) ed agli esoneri scuola (339 interventi).

tipologia intervento interventi beneficiariSussidi straordinari 459 265Esoneri scuola 339 254Buoni alimentari 149 67Contributi affitto 138 98Esenzioni ticket 63 125Sussidi ordinari 44 29Fondo sostegno alla maternità 0 28Fondo Paolina Fuschini 0 8

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08.02 Distretto di Faenza

I Servizi sociali associati del Distretto di Faenza hanno assistito 234 minori stranieri con unaconcentrazione di 124 minori nel comune di Faenza.Per quanto riguarda la nazionalità degli assistiti vi è una forte presenza di minori Marocchini,Albanesi e Tunisini.Solo nei comuni di Riolo Terme e Casola Valsenio si registra, tra le prime tre nazionalità, quellaJugoslava.

TABELLA RIASSUNTIVA 2004Minori assistiti 234Minori ammessi 96Minori in carico al 31/12/2004 186N° interventi erogati 455Tipi di interventi erogati a minori stranieri 455Minori stranieri non accompagnati 24

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MINORI ASSISTITI, AMMESSI E IN CARICO

FaenzaLe prime tre nazionalità dei minori assistiti nel Comune di Faenza, ammessi ed in caricorisultano essere: Marocco (85 minori) Albania (85 minori) Tunisia (32 minori)

Nazionalità Minoriassistiti

Minoriammessi

Minori incarico Tot

Marocco 43 11 31 85Albania 39 15 31 85Tunisia 11 10 11 32Jugoslavia 3 0 3 6Moldavia 3 2 2 7Perù 3 2 3 8Romania 3 0 0 3Sudan 3 3 3 9Argentina 2 0 0 2Bolivia 2 0 2 4Totale 10 nazionalità 112 43 86 241Libano 2 1 2 5Nigeria 2 1 2 5Svizzera 2 0 2 4Brasile 1 1 2 4Bulgaria 1 0 0 1Libia 1 0 1 2Senegal 1 1 1 3Somalia 1 0 1 2Ucraina 1 1 1 3Totale altrenazionalità

12 5 15 29

Totale generale 124 48 101 270

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Castel Bolognese e SolaroloLe prime tre nazionalità dei minori assistiti nei Comuni di Castel Bolognese e Solarolo, ammessied in carico risultano essere: Albania (85 minori) Marocco(32 minori) Tunisia (8 minori)

Nazionalità Minoriassistiti

Minoriammessi

Minori incarico Tot

Albania 16 4 12 32Marocco 13 2 10 25Tunisia 4 0 4 8Angola 3 0 2 5Sudan 3 0 0 3Estonia 2 0 2 4Filippine 2 2 2 6Macedonia 2 2 2 6Romania 2 2 2 6San Salvador 2 0 2 4Totale 10 nazionalità 49 12 38 99Svizzera 2 0 0 2Bosnia 1 1 0 2Somalia 1 0 0 1Zambia 1 0 1 2Totale altrenazionalità

5 1 1 7

Totale generale 54 13 39 106

Riolo Terme e Casola ValsenioLe prime tre nazionalità dei minori assistiti nei Comuni di Riolo Terme e Casola Valsenioammessi ed in carico risultano essere: Tunisia (27 minori) Marocco(22 minori) Jugoslavia (8 minori)

Nazionalità Minori assistiti Minori ammessi Minori incarico Tot

Tunisia 9 9 9 27Marocco 10 4 8 22Jugoslavia 4 2 4 10Albania 3 1 3 7Nigeria 3 0 0 3Ucraina 1 0 1 2Polonia 1 0 0 1Tot 31 16 25 72

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BrisighellaLe prime tre nazionalità dei minori assistiti nei Comuni di Brisighella, ammessi ed in caricorisultano essere: Marocco (31 minori) Albania (15 minori) Tunisia (12 minori)

Nazionalità Minori assistiti Minori ammessi Minori in carico TotMarocco 11 9 11 31Albania 5 5 5 15Tunisia 4 4 4 12Sudan 3 0 0 3Romania 1 1 1 3Ucraina 1 0 0 1Tot 25 19 21 65

La fascia d’età dove risulta un maggior numero di minori assistiti, ammessi ed in carico è quellache comprende bambini dagli 0 anni fino ai 6 anni (vedi tabella sottoriportata).

MINORI ASSISTITI, AMMESSI E IN CARICO, divisi per fascia d’etàFaenzaFasce d’età Minori assistiti Minori ammessi Minori in

caricoTot

<6 anni 51 24 43 108Tra i 6 e i 10 anni 21 10 18 49Tra gli 11 e i 14anni

9 3 6 18

Tra gli 15 e i 18anni

42 11 33 86

>18 anni 1 0 1 2Tot 124 48 101

Castel Bolognese e SolaroloFasce d’età Minori assistiti Minori ammessi Minori in

caricoTot

<6 anni 25 8 20 53Tra i 6 e i 10 anni 11 0 8 19Tra gli 11 e i 14anni

6 2 6 14

Tra gli 15 e i 18anni

5 2 4 11

>18 anni 1 1 1 3Tot 48 13 39

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Riolo Terme e Casola Valsenio

Fasce d’età Minori assistiti Minori ammessi Minori incarico Tot

<6 anni 12 7 9 28Tra i 6 e i 10 anni 12 8 9 29Tra gli 11 e i 14anni

3 1 3 7

Tra gli 15 e i 18anni

3 0 3 6

>18 anni 0 0 0 0Tot 30 16 24

Brisighella

Fasce d’età Minori assistiti Minori ammessi Minori incarico Tot

<6 anni 9 8 9 26Tra i 6 e i 10 anni 7 6 7 20Tra gli 11 e i 14anni

5 4 4 13

Tra gli 15 e i 18anni

1 1 1 3

>18 anni 0 0 0 0Tot 22 19 21

I minori non accompagnati presenti nel distretto faentino sono stati 24 con una concentrazione di16 minori nati nel 1987, aventi quindi 17 anni (vedi tabella sottoriportata). Sulla presenza diminori non accompagnati il territorio Faentino registra, in proporzione al numero di cittadinistranieri residenti, un numero piuttosto alto.

MINORI NON ACCOMPAGNATI, divisi per fascia d’età e nazionalitàAnno dinascita Albania Marocco Romania Brasile Totale

1986 1 0 0 0 11987 12 2 1 1 161988 2 0 1 0 31989 2 0 0 0 21990 0 0 0 0 01991 0 0 0 0 01992 0 0 0 0 01993 0 1 0 0 11994 0 0 0 0 01995 0 1 0 0 1

Totale 17 4 2 0 24

N° INTERVENTI EROGATI A FAVORE DI MINORI STRANIERI

FAENZACASTEL

BOLOGNESE ESOLAROLO

RIOLO TERMEE CASOLAVALSENIO

BRISIGHELLA TOTALE

243 120 52 40 455

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TIPI DI INTERVENTI EROGATI A FAVORE DI MINORI STRANIERI- ADOZIONE- AFFIDO FAMILIARE CONSENSUALE TEMPO PIENO- AFFIDO FAMILIARE GIUDIZIALE TEMPO PIENO- AFFIDO PREADOTTIVO- ASSISTENZA DOMICILIARE- EDUCATIVO IN CENTRO DI AGGREGAZIONE- EDUCATIVO INDIVIDUALE- ESECUZIONE PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO- ESECUZIONE PROVVEDIMENTO CIVILE- FAMILIARI – SOSTEGNO RELAZIONE- INSERIMENTO IN CASA FAMIGLIA- INSERIMENTO IN CENTRO DIURNO EDUCATIVO- INSERIMENTO IN COMUNITÁ DI PRONTA ACCOGLIENZA- INSERIMENTO IN COMUNITÁ EDUCATIVA- INSERIMENTO LAVORATIVO – BORSA LAVORO- INSERIMENTO SCOLASTICO- INTERVENTO ECONOMICO CONTINUATIVO- INTERVENTO ECONOMICO STRAORDINARIO- ISTRUTTORIA AMMINISTRATIVA- ISTRUTTORIA CIVILE- ISTRUTTORIA MINORI NON RESIDENTI- ISTRUTTORIA PENALE- RETTA INSERIMENTO IN STRUTTURA- RICERCA INSERIMENTO IN STRUTTURA- SEGRETARIATO SOCIALE- SERVIZI SOCIALI PROFESSIONALI- SOSTEGNO ALL’INSERIMENTO SCOLASTICO- VERIFICA AFFIDO

ADULTI STRANIERI ASSISTITI

Gli interventi ad adulti stranieri sono stati 11.Gli interventi maggiormente erogati sono stati di tipo economico.

Nazionalità Tipo intervento età TotaleAlbania (1 borsa lavoro e 2

sussidi) 57-33 3

Argentina Rimborsi aerei rientroin patria 37-38 2

Brasile Rimpatrio salma 42 1Colombia Rimborsi aerei rientro

in patria 25 1

Marocco Esenzione Ticketsanitario 43 1

Santo Domingo Alloggio E.A.C. 57 1Somalia borsa lavoro 51 1Zambia borsa lavoro 17 1Totale 11

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08.03 Distretto di Lugo

Nel distretto di Lugo vi è stato un aumento dei minori in carico (112 minori in più rispetto al2003) ed anche delle famiglie straniere assistite (69 famiglie in più rispetto al 2003).I minori non accompagnati presenti nel territorio sono stati 3.

MINORI IN CARICO numero minori in carico 1059numero minori stranieri in carico 422percentuale di minori stranieri sul totale 39,85%

FAMIGLIE ASSISTITE numero famiglie assistite dai servizi 709numero famiglie straniere assistite dai servizi 249percentuale famiglie straniere sul totale 35,12%

MINORI NON ACCOMPAGNATInazionalità Numero minori

Albania 1Marocco 1Romania 1totale 3

RIDUZIONI ESENZIONI MINORI STRANIERI

Nazionalità Riduzioni rette scolastiche:asili nido, mense e trasporti

Esenzione ticket sanitari

Marocco 43 30Albania 20 14Polonia 5 4Tunisia 3 2Egitto 2 1Filippine 1 1Macedonia 2 1Romania 1 1Jugoslavia 1 0totale 78 54

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TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI EROGATI A MINORI STRANIERI

I maggiori interventi erogati a favore di minori sono stati di tipo economico.nuclei con solo interventi economici 23nuclei con intervento economico 46inserimenti in strutture residenziali 9di cui in pronta accoglienza 5inserimenti in strutture residenziali con madri 8minori inseriti in centro diurno 1minori con inserimento lavorativo 1minori inseriti in centri d'aggregazione 13

Le prime tre nazionalità dei minori in carico risultano essere: Marocco (185 minori) Albania (47 minori) Romania (19 minori)La fascia d’età dove si concentra il maggior numero di utenti è quella che comprende minori dai6 ai 10 anni (110 minori); dove si registra un numero di minori pari circa al doppio rispetto allealtre fasce d’età (vedi tabella sottoriportata).

MINORI IN CARICO, suddivisi per nazionalità e fasce d’etàNazionalità 0-2 anni 3-5 anni 6-10 anni 11-14 anni 15-19 anni oltre 19 a. Totale

Marocco 38 35 65 25 21 1 185Albania 6 9 15 10 7 0 47Romania 1 2 9 5 2 0 19Tunisia 5 1 3 5 4 0 18Nigeria 3 5 3 1 0 0 12Senegal 3 2 2 2 0 0 9Macedonia 0 1 3 1 0 0 5Polonia 0 0 3 0 0 0 3Algeria 0 1 0 1 0 0 2Argentina 0 0 1 0 1 0 2Tot.10 naz. 56 21 104 40 35 1 293Cina 0 0 1 1 0 0 2Colombia 0 1 0 0 1 0 2Egitto 0 2 0 0 0 0 2Afganistan 0 1 0 0 0 0 1Angola 1 0 0 0 0 0 1Brasile 0 0 1 0 0 0 1Costa d’Avorio 1 0 0 0 0 0 1Etiopia 0 0 0 1 0 0 1Filippine 0 1 0 0 0 0 1Jugoslavia 1 0 0 0 0 0 1Libia 0 0 1 0 0 0 1Moldavia 0 0 1 0 0 0 1Portogallo 0 0 1 0 0 0 1Russia 1 0 0 0 0 0 1Thailandia 0 0 1 0 0 0 1Ucraina 1 0 0 0 0 0 1Bosnia 0 0 0 0 0 0 0Pakistan 0 0 0 0 0 0 0Tot. altre naz. 5 40 6 12 1 0 28Totale generale 61 61 110 52 36 1 321

Anche per i nuovi minori ammessi a carico dei Servizi Sociali si mantiene la preminenza delletre nazionalità già registrate per i minori in carico nel corso del 2004. La fascia d’età piùpopolosa rimane quella dai 6 ai 10 anni seguita però, con poche unità di differenza, dalla prima

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fascia d’età (0 ai 2 anni) (vedi tabelle sottoriportate).

NUOVI MINORI AMMESSI, divisi per nazionalità e fasce d’etàNazionalità 0-2 anni 3-5 anni 6-10

anni11-14anni

15-19anni

oltre 19anni Totale

Marocco 18 13 17 9 8 3 68Albania 3 8 10 7 5 1 34Romania 1 1 6 4 2 0 14Tunisia 3 1 3 2 2 0 11Nigeria 2 1 1 0 0 0 4Senegal 3 0 0 0 0 0 3Algeria 0 1 0 1 0 0 2Cina 0 0 1 1 0 0 2Macedonia 0 1 1 0 0 0 2Colombia 0 1 0 0 0 0 1Totale 10 nazionalità 30 27 39 24 17 4 141Etiopia 0 0 0 1 0 0 1Jugoslavia 1 0 0 0 0 0 1Libia 0 0 1 0 0 0 1Russia 1 0 0 0 0 0 1Ucraina 1 0 0 0 0 0 1Afganistan 0 0 0 0 0 0 0Angola 0 0 0 0 0 0 0Argentina 0 0 0 0 0 0 0Bosnia 0 0 0 0 0 0 0Brasile 0 0 0 0 0 0 0Costa d’Avorio 0 0 0 0 0 0 0Egitto 0 0 0 0 0 0 0Filippine 0 0 0 0 0 0 0Moldavia 0 0 0 0 0 0 0Pakistan 0 0 0 0 0 0 0Polonia 0 0 0 0 0 0 0Portogallo 0 0 0 0 0 0 0Thailandia 0 0 0 0 0 0 0Totale altre nazionalità 3 0 1 1 0 0 5Totale 33 27 40 25 17 4 146

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TOTALE DEI MINORI IN CARICO NELL’ARCO DEL 2004, suddivisi per nazionalità efasce d’età

Nazionalità 0-2 anni 3-5 Anni 6-10 anni 11-14anni

15-19anni oltre 19 a. Totale

Marocco 46 45 89 34 35 2 251Albania 11 13 17 15 10 1 67Tunisia 6 4 3 7 4 0 24Romania 1 2 10 5 3 0 21Nigeria 3 5 3 1 0 0 12Senegal 3 2 2 2 0 0 9Macedonia 0 1 3 1 0 0 5Algeria 0 2 0 2 0 0 4Argentina 1 0 1 0 1 0 3Egitto 1 2 0 0 0 0 3Tot. 10nazionalità 72 76 19 67 53 3 399

Polonia 0 0 3 0 0 0 3Bosnia 0 1 1 0 0 0 2Cina 0 0 1 1 0 0 2Colombia 0 1 0 0 1 0 2Afganistan 0 1 0 0 0 0 1Angola 1 0 0 0 0 0 1Brasile 0 0 1 0 0 0 1Costa d’Avorio 1 0 0 0 0 0 1Etiopia 0 0 0 1 0 0 1Filippine 0 1 0 0 0 0 1Jugoslavia 1 0 0 0 0 0 1Libia 0 0 1 0 0 0 1Moldavia 0 0 1 0 0 0 1Pakistan 0 0 0 1 0 0 1Portogallo 0 0 1 0 0 0 1Russia 1 0 0 0 0 0 1Thailandia 0 0 1 0 0 0 1Ucraina 1 0 0 0 0 0 1Totale altrenazionalità 5 4 157 3 1 0 23

Totale 77 80 138 70 54 3 422

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08.04 Focus group “Immigrazione e rete sociale e sanitaria”

Il gruppo Focus si è tenuto in data 8 novembre 2005

Partecipanti al gruppo focus1) Eleonora Grossi, Provincia di Ravenna2) dott.ssa Anna Pasi, AUSL, ginecologa consultorio donne immigrate di Ravenna 3) dott. Francis Boulus, C.R.I., medico generico volontario c/o consultorio immigrati di

Ravenna4) dott.ssa Irene Ghirardini, AUSL, responsabile Pediatria di comunità5) Nicoletta Rutigliano, Consorzio Servizi Sociali di Ravenna, Cervia, Russi e AUSL

responsabile area adulti 6) Francesca Gallegati, AUSL, Distretto di Lugo, Servizio Sociale 7) Elena Freddi, AUSL, Distretto di Lugo, Servizio Sociale8) Marinela Ciochina, per il Consorzio “Il Mappamondo”9) dott. Omar Giama, AUSL, Pronto Soccorso ospedale di Faenza

L’elenco dei partecipanti mostra una significativa partecipazione di medici e referenti sanitaridella AUSL al gruppo di discussione, a discapito dei partecipanti, invitati numerosi, ma menopresenti, delle associazioni di volontariato, della rappresentanza di immigrati e dei servizi socialidei Comuni della provincia di Ravenna.Gli operatori sanitari hanno espresso la necessità di confrontarsi all’esterno, sulle problematichee le difficoltà incontrate, anche al fine di costruire percorsi condivisi.

Nella prima parte dell’incontro, a seguito dell’illustrazione di alcuni dati significativi circa lapresenza e la composizione demografica degli stranieri nel territorio provinciale e gli interventidei servizi sociali nei loro confronti, si è chiesto ai partecipanti di illustrare uno o due problemiprioritari rispetto alla propria attività. Si è chiesto poi ad ognuno di loro di indicare due problemiprioritari tra tutti quelli elencati da tutti i partecipanti, in modo tale che ognuno potesse votarecome prioritario, anche un problema individuato da altri partecipanti. PROBLEMI INDIVIDUATI VOTI

RICEVUTIPRIORIT

ÀMancato rinnovo dei permessi di soggiorno con conseguente aumentodei clandestini 0

Informazione insufficiente sulla rete dei servizi esistenti 0Politiche di integrazione non adeguate (sui diritti minimi comelavoro, casa, sanità) 6 1°

Identità degli adolescenti 2 3°Mancanza di protocolli tra i servizi sia sociali sia sanitari, ancheper i clandestini (al fine di creare una continuità nell’intervento) 4 2°

Scarsa presenza dei mediatori culturali in campo sanitarioMancanza di una formazione adeguata del personale socio-sanitario sulle culture di provenienza degli immigrati 2 3°

Scarsa accessibilità: ai servizi consultoriali a causa degli orari diapertura non sufficienti a coprire le esigenze degli utenti; ai servizisocio sanitari per la mancanza di flessibilità degli orari

1

Isolamento delle neo-mamme immigrate e mancanza di una retefamiliareSfruttamento lavorativo degli immigratiLatitanza della scuola su problematiche relative ai minori stranieri 1

Come si evince dalla tabella, il problema individuato come prioritario, “Politiche di integrazioneinadeguate”, è di ordine generale e attiene al campo delle leggi nazionali. Il gruppo ha fattoriferimento agli effetti della L.189/2002 (Bossi-Fini) e alle sue conseguenze immediate sulla vita

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degli immigrati.Il gruppo ritiene centrale, per un percorso di convivenza pacifica e di integrazione, nell’accezionealmeno di relazione di scambio tra italiani ed immigrati, la possibilità per questi ultimi di avereuna vita dignitosa, che si identifica con la disponibilità di un’abitazione, un lavoro, e l’accesso aiservizi sanitari.

Il secondo problema individuato, “Mancanza di protocolli tra i servizi sia sociali sia sanitari,anche per i clandestini”, rappresenta invece la difficoltà dei servizi sociali e sanitari a raccordarsie a definire percorsi integrati, che permettano all’immigrato sia esso regolare, sia clandestino(soprattutto per quanto riguarda le cure minime, i minori, le gravidanze) di essere seguito inmodo continuativo sulla base di percorsi definiti. Attualmente ogni servizio è costretto a fare dasé e, di conseguenza, situazioni delicate e gravi vengono seguite in modo discontinuo, moltospesso solo grazie all’impegno volontario degli operatori.

Due sono le problematiche al 3° posto, ed hanno a che fare con la convivenza tra le differenticulture. La prima è relativa alla “Identità degli adolescenti”, tematica sulla quale l’Italia inizia aconfrontarsi solo ora, perché solo ora sta diventando significativo il numero degli adolescentistranieri. Il problema non è stato approfondito dal gruppo, ma segnalato con una certapreoccupazione.La seconda problematica è relativa alla “Mancanza di una formazione adeguata del personalesocio-sanitario sulle culture di provenienza degli immigrati”. È stata evidenziata la necessità diconoscere i modelli culturali dei paesi di provenienza degli immigrati, per non fraintendere i lorocomportamenti e muoversi con maggiore delicatezza, anche nell’ambito dei servizi.

RISORSE INDIVIDUATEPiani di zonaAssociazioni di volontariatoAssociazioni di immigratiAssociazioni di categoria (artigiani, commercianti, ecc.)ScuolaQuestura

Il gruppo ha sottolineato come i Piani di Zona (L. 328/2000) siano uno strumento da utilizzaresempre meglio per favorire e costruire la collaborazione fra istituzioni, servizi sociali, servizisanitari e volontariato.Ha sottolineato inoltre come il nostro territorio sia carente di associazioni di volontariato, pocherispetto ad altre realtà, (dove esistono ad esempio associazioni di medici) e come sarebbenecessario stimolare la loro nascita, per dare risposta ai problemi più quotidiani degli immigrati oper dare alcuni servizi aggiuntivi ai clandestini.

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09. La scuolaFonte: CSA Ravenna, Provincia di Ravenna, comuni dei tre distretti

Nell’anno scolastico 2004/2005 gli studenti stranieri presenti, nella provincia di Ravenna, nellescuole di ogni ordine e grado (esclusa l’Università) erano 2.896.Si registra quindi un aumento percentuale di studenti stranieri rispetto all’anno scolastico2003/2004, dove erano 2.345, del 23,5% (+551 unità).

L’Istituto Comprensivo Montanari di Ravenna risulta essere la scuola tra i 3 distretti, che in ogniordine e grado (esclusa la scuola secondaria di 2° grado), presenta la percentuale più alta distudenti stranieri rispetto a quelli italiani, con una percentuale che supera sempre il 20%. Il dato èovviamente da correlare con l’ambito territoriale di riferimento dell’istituto, ossia il QuartiereDarsena di Ravenna e Lido Adriano, zone con una forte presenza di stranieri.Nel caso della scuola secondaria di 2° grado sono gli istituti professionali Callegari e Olivetti diRavenna ad avere il tasso più alto di studenti stranieri in rapporto a quelli italiani.

09.01 Alunni presenti nelle scuole della provincia

Confronto fra l’anno scolastico 2003/2004 e l’a.s. 2004/2005 per ordine di scuola e distretto

Scuole dell’infanziaA.S.

2003/2004A.S.

2004/2005Variazione

in unitàIncremento

%

DISTRETTO DI RAVENNA 163 199 36 22,08DISTRETTO DI FAENZA 93 110 17 18,28DISTRETTO DI LUGO 114 142 28 24,56TOT. 370 451 81 21,89

Scuola PrimariaA.S.

2003/2004A.S.

2004/2005Variazione

in unitàIncremento

%

DISTRETTO DI RAVENNA 494 570 76 15,38DISTRETTO DI FAENZA 227 282 55 24,23DISTRETTO DI LUGO 296 365 69 23,31TOT. 1017 1217 200 19,66

Scuola secondaria di 1° gradoA.S.

2003/2004A.S.

2004/2005Variazione

in unitàIncremento

%

DISTRETTO DI RAVENNA 316 407 91 28,8DISTRETTO DI FAENZA 109 137 28 25,69DISTRETTO DI LUGO 141 189 48 34,04TOT. 566 733 167 29,05

Scuola secondaria di 2° gradoA.S.

2003/2004A.S.

2004/2005Variazione

in unitàIncremento

%

DISTRETTO DI RAVENNA 228 302 74 32,46DISTRETTO DI FAENZA 96 104 8 8,33DISTRETTO DI LUGO 68 89 21 30,88TOT. 392 495 103 26,27

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09.02 Scuola dell'infanzia

DISTRETTO DI LUGOAlunni stranieri Alunni totali

Incidenza alunnistranieri sul tot

(%)IST.COMP. ALFONSINE 10 158 6,33I.C. "BARACCA" -LUGO 1 11 117 9,40I.C. "GHERARDI"- LUGO 2 16 161 9,94IST. COMP. BAGNACAVALLO 12 246 4,88IST. COMP. CONSELICE 34 208 16,35IST. COMP. MASSALOMBARDA 0 0 0IST. COMP. FUSIGNANO 16 107 14,95IST. COMP. COTIGNOLA 12 137 8,76Sc. Materna "Venturini"-Giovecca Lugo 0 0 0Scuola Materna "S.Giuseppe " (Lugo) 6 120 5Scuola Infanzia "Maria Ausiliatrice" Lugo 1 26 3,85Scuola dell'Infanzia Azzaroli S.Agata sul San. 0 0 0Scuola Materna S.Giuseppe ( Bagnara di R.) 0 0 0Scuola Materna "S.Cuore" (Lugo) 12 86 13,95Scuola Materna "Emaldi" (Lugo) 0 0 0TOT. 130 1366 9,52

DISTRETTO DI RAVENNAAlunni stranieri Alunni totali

Incidenza alunnistranieri sul tot

(%)CERVIA 2° 13 232 5,60CERVIA 3° 23 333 6,91RAVENNA 2° 9 150 6RAVENNA 3° 0 0 0IST. COMP. "MONTANARI" 38 106 35,85IST. COMP. "SAN BIAGIO" 0 0 0RAVENNA 9° 2 54 3,70IST.COMP. S.PIETRO IN VINCOLI 6 150 4IST.COMP. RUSSI 1 78 1,28IST. COMP. "MAMELI" 3 98 3,06IST. COMP. "VALGIMIGLI" 3 84 3,57Scuola Paritaria Onnicomprensiva Tavelli-Ra 0 0 0Scuola "S.Giuseppe Cottolengo" Castigione Ra 0 0 0Scuola Materna "Stella Maris" Casal Borsetti 0 0 0Scuola Materna "S.Vincenzo dè Paoli" (Ra) 0 0 0Scuola "Asilo Giardino L.C. Farini" - Russi 0 0 0Scuola Materna "E.Foschi" S.Zaccaria - Ra 0 0 0Scuola Materna "Il Girotondo" Ravenna 0 0 0Scuola Materna Parr. Madonna della Fiducia 0 0 0Scuola Materna "Papa Giovanni XXIII" (Cervia) 0 0 0Scuola Materna Mons. Morelli Pallavicini (Ra) 0 0 0Scuola Materna S. Sisto Santerno - Ra 0 0 0Scuola Materna Ghezzo S.Pietro in Campiano-Ra 0 0 0

TOT. 98 1285 7,63

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DISTRETTO DI FAENZAAlunni stranieri Alunni totali

Incidenza alunnistranieri sul tot

(%)I.C. CASTELBOLOGNESE 16 249 6,42I.C. "EUROPA" (FAENZA) 5 242 2,07FAENZA 4° 46 337 13,65FAENZA 5° 5 85 5,88I.C. RIOLO TERME 19 150 12,67IST. COMP. BRISIGHELLA 11 133 8,27I.C. "CARCHIDIO- STROCCHI" (FAENZA) 8 205 3,90Scuola Materna "Giovanni XXIII" Faenza 0 0 0Scuola Infanzia Emiliani ( Fognano) 0 0 0Scuola Materna "S.Giuseppe" (Castel Bolognese) 0 0 0Scuola Materna "Sacro Cuore" (Faenza) 0 0 0Scuola Materna "A. Berti" Granarolo Faentino 0 0 0Scuola Materna "S.Umiltà" Faenza 0 0 0TOT. 110 1401 7,85

TOTALE GENERALE 3 DISTRETTI 338 4052 8,34

Scuole dell’Infanzia non statali

DISTRETTO DI LUGO Alunnistranieri Alunni totali Incidenza alunni stranieri sul tot

(%)COMUNE DI BAGNACAVALLO 0 0 0COMUNE DI MASSALOMBARDA 7 97 7, 22COMUNE DI LUGO 5 130 3,84Totale 12 227 5,28%

DISTRETTO DI RAVENNA Alunnistranieri Alunni totali %

COMUNE DI RAVENNA 101 1808 5,48%

TOTALE DEI DISTRETTI 113 1215 9,30

09.03 Scuola primaria

DISTRETTO DI LUGO Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

IST.COMP. ALFONSINE 19 384 4,95I.C. "BARACCA" -LUGO 1 27 320 8,44I.C. "GHERARDI"- LUGO 2 60 416 14,42IST. COMP. BAGNACAVALLO 28 494 5,67IST. COMP. CONSELICE 71 376 18,88IST. COMP. MASSALOMBARDA 68 531 12,81IST. COMP. FUSIGNANO 45 279 16,13IST. COMP. COTIGNOLA 22 264 8,33Scuola"S.Giuseppe " (Lugo) 8 183 4,37Scuola "Maria Ausiliatrice" 9 95 9,47Scuola Elementare "S.Cuore" (Lugo) 8 179 4,47TOT. 365 3521 10,36

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DISTRETTO DI RAVENNA Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

CERVIA 2° 33 471 7,01CERVIA 3° 16 516 3,10RAVENNA 2° 38 604 6,29RAVENNA 3° 55 536 10,26RAVENNA 9° 66 877 7,52IST.COMP. S.PIETRO IN VINCOLI 58 628 9,23IST.COMP. RUSSI 23 383 6,01IST. COMP. "MAMELI" 38 445 8,54IST. COMP. "S.BIAGIO" 48 825 5,82IST. COMP."VALGIMIGLI" 26 572 4,54IST. COMP. "MONTANARI" 169 706 23,94Scuola Elem. "S.Vincenzo dè Paoli" (Ra) 0 0 0Scuola Elem. "Tavelli" (Ra) 0 0 0TOT. 570 6563 8,68

DISTRETTO DI FAENZA Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

I.C. CASTELBOLOGNESE 40 555 7,21I.C. "EUROPA" (FAENZA) 9 412 2,18FAENZA 4° 64 475 13,47FAENZA 5° 58 545 10,64I.C. RIOLO TERME 41 365 11,23IST. COMP. BRISIGHELLA 25 247 10,12I.C. "CARCHIDIO-STROCCHI"(FAENZA) 38 565 6,72

Istituto "S.Umiltà" Faenza 7 203 3,45TOT. 282 3367 8,37

TOTALE GENERALE 3 DISTRETTI 1217 13451 9,05

09.04 Scuola secondaria 1° grado

DISTRETTO DI LUGO Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

IST.COMP. ALFONSINE 16 294 5,44I.C. "BARACCA" -LUGO 1 23 310 7,42I.C. "GHERARDI"- LUGO 2 26 306 8,49IST. COMP. BAGNACAVALLO 13 276 4,71IST. COMP. CONSELICE 37 234 15,81IST. COMP. MASSALOMBARDA 40 294 13,60IST. COMP. FUSIGNANO 20 143 13,99IST. COMP. COTIGNOLA 13 139 9,35Scuola"S.Giuseppe " (Lugo) 1 62 1,61Scuola Media "S.Cuore" (Lugo) 0 57 0TOT. 189 2115 8,94

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DISTRETTO DI RAVENNA Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

IST. COMP. "VALGIMIGLI" 27 348 7,76NOVELLO-DAMIANO 71 842 8,43RICCI-MURATORI 57 625 9,12I.COMP. "S.BIAGIO" 25 454 5,51I.COMP. "MONTANARI" 102 371 27,50RESSI –GERVASI 44 579 7,60I.COMP. "MAMELI" 21 175 12IST.COMP. S.PIETRO IN VINCOLI 35 450 7,78IST. COMP.RUSSI 23 383 6,00Scuola "S.Vincenzo dè Paoli" (Ra) 0 0 0Scuola Paritaria Onnicomp.Tavelli-Ra 0 0 0TOT. 407 4227 9,63

DISTRETTO DI FAENZA Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

I.COMP.CASTELBOLOGNESE 19 326 5,83I.COMP. EUROPA 11 355 3,10COVA-LANZONI -BENDANDI 45 529 8,51IST. COMP."CARCHIDIO-STROCCHI" 32 341 9,38I.COMP.RIOLO TERME 17 192 8,85IST. COMP. BRISIGHELLA 13 138 9,42Scuola Media "S.Umiltà" Faenza 0 0 0TOT. 137 1538 7,28

TOTALE GENERALE 3 DISTRETTI 733 8223 8,91

09.05 Scuola secondaria di 2° grado

DISTRETTO DI LUGO Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

LICEO "RICCI -CURBASTRO" 16 1077 1,48I.P.S. "STOPPA" ITC" COMPAGNONI" 44 871 5,05I.PS.I.A. "MANFREDI" - I.T.I.S."MARCONI" 29 482 6,02

I. "SACRO CUORE" 0 56 0TOT. 89 2486 3,58

DISTRETTO DI RAVENNA Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

LICEO CLASSICO "ALIGHIERI" 30 1016 2,95LICEO SCIEN. "ORIANI" 19 723 2,631I.T.C. "GINANNI" 51 744 6,85I.T.I.S. "BALDINI" 30 795 3,77I.T.G. "MORIGIA" - I.T.A.S. "PERDISA" 10 451 2,22I.P.C. "OLIVETTI" - I.P.S.I.A."CALLEGARI" 67 718 9,33

LICEO ARTISTICO -IST.ARTE 14 100 14IST. ALBERGHIERO (CERVIA) 81 804 10,07TOT. 302 5351 5,64

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DISTRETTO DI FAENZA Alunni stranieri Alunni totali Incidenza alunnistranieri sul tot (%)

LICEO "TORRICELLI" 0 908 0I.P.AGRICOLTURA - I.P.C. "STROCCHI" 16 628 2,55I.S.I.S. "BUCCI" 24 619 3,88I.T.C.G. "ORIANI" 28 755 3,71IST. ARTE CERAMICA 0 261 0IST. ALBERGHIERO - RIOLO TERME 33 549 6,01I. Odontotecnici "Ugo Foscolo" 3 55 5,45Sc. Secondaria II Grado "S.Umiltà" 0 0 0TOT. 104 3775 2,75

TOTALE GENERALE 3 DISTRETTI 495 11612 4,26

09.06 Nazionalità studenti

Il totale degli studenti iscritti nella provincia di Ravenna è di 2.896 unità.Le tre nazionalità con il maggior numero di studenti sono:

• Albania con 655 studenti• Marocco con 477 studenti• Romania con 395 studenti

Vengono sotto riportate le prime 20 nazionalità maggiormente rappresentate e le percentualid’incidenza di tali nazionalità sul totale degli studenti iscritti.

Prime 20 nazionalità

nazionalitàScuola

dell’infanziaScuola

elementare Scuola sec. 1° Scuola sec. 2° tot%

Albania 136 277 134 108 655 22,62Marocco 97 232 66 82 477 16,47Romania 48 200 94 53 395 13,64

Macedonia 34 64 88 42 228 7,87Tunisia 50 57 7 24 138 4,77

Jugoslavia 1 35 61 6 103 3,56Moldavia 2 35 29 18 84 2,90Ucraina 1 27 40 9 77 2,66Nigeria 11 7 39 8 65 2,24

Cina 6 34 4 16 60 2,07Bulgaria 2 28 19 3 52 1,80Polonia 5 17 7 15 44 1,52Senegal 9 13 16 2 40 1,38

Bosnia Er 0 30 4 3 37 1,28Serbia 7 4 2 18 31 1,07Brasile 1 6 2 21 30 1,04Algeria 8 7 13 28 28 0,97

Filippine 2 14 1 7 24 0,83Croazia 1 2 11 8 22 0,76

Bielorussia 0 3 10 6 19 0,66

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09.07 Paesi di provenienza

I paesi di provenienza degli studenti risultano essere 66 con in più un apolide. L’area geograficamaggiormente rappresentata è l’Europa (27), soprattutto con i paesi dell’ex blocco sovietico,seguita dalle nazioni dell’Africa sub Sahariana (13).

Europa Medio Oriente Nord Africa Africa subSahariana Asia Americhe

Albania Libano Algeria Angola Bangladesh ArgentinaBelgio Siria Egitto Burkina Faso Cina BrasileBielorussia Turchia Marocco Camerun Filippine CilaBosnia Tunisia Eritrea Giappone ColombiaBulgaria Etiopia Korea CubaRep. Ceca Nigeria India Rep.

DomenicanaCroazia Senegal Pakistan GiamaicaEstonia Sierra Leone Sri Lanka PerùFrancia Somalia Thailandia U.S.AGermania Sud Africa VenezuelaGran Bretagna TanzaniaKazakistan ZaireLettonia ZambiaMacedoniaMoldaviaOlandaPoloniaRomaniaRussiaSan MarinoSerbiaSloveniaSpagnaSvizzeraUcrainaUngheriaJugoslavia

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09.08 Borse di studio scuole dell’obbligo(Fonte: Comuni dei tre distretti Servizio Istruzione)

Il dato globale è di 823 borse di studio erogate a 1950 studenti stranieri, pari ad una borsa distudio ogni 2,4 studenti.

Distretto RavennaNel distretto di Ravenna sono state distribuite 374 borse di studio per alunni di scuole materne,elementari e medie inferiori pubbliche e paritarie.

Comune Nazionalità Materna Elementari Elementariparitarie Medie Medie

paritarie tot

Ravenna 0 165 1 153 1 320Russi

Marocco 0 5 3 0 0 8Tunisia 0 3 1 0 0 4Polonia 0 2 0 0 0 2Moldavia 0 3 1 0 0 4Romania 0 2 1 0 0 3Senegal 0 1 1 0 0 2Albania 0 1 0 0 0 1

0 16 7 23 0 46Cervia Albania 0 3 3 0 0 6 Senegal 0 2 0 0 0 2 Moldavia 0 1 1 0 0 2

Romania 0 1 4 0 0 5Argentina 0 0 1 0 0 1India 0 0 1 0 0 1Ucraina 0 0 1 0 0 1

0 7 11 0 0 18Tot distr. 0 178 19 176 1 374

Distretto FaenzaNel distretto di Faenza sono state distribuite 213 borse di studio per alunni di scuole materne,elementari e medie inferiori pubbliche e paritarie.

Comune Nazionalità Materna Elementari Medie totFaenza

Albania 0 18 12 30Romenia 0 8 4 12Moldavia 0 6 7 13Marocco 0 25 6 31Filippine 0 1 2 3Ucraina 0 2 3 5

Serbia Mont. 0 1 2 3Cina 0 2 5 7

Egitto 0 1 0 1Algeria 0 1 1 2Angola 0 2 0 2Bosnia 0 1 0 1Tunisia 0 2 0 2Senegal 0 2 0 2

Bangladesh 0 1 0 1S Domingo 0 0 1 1

0 73 43 116

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Casola ValsenioAlbania 0 7 2 9Marocco 0 1 2 3

Serbia Monten 0 1 0 1Romania 0 1 3 4

0 10 7 17Solarolo

0 3 2 5Brisighella

Marocco 0 11 4 15Albania 0 8 4 12Tunisia 0 1 1 2Ucraina 0 0 1 1

0 20 10 30Castel Bolognese

Albania 0 7 7 14Tunisia 0 3 0 3

Cina 0 1 0 1Rep. Domen. 0 1 0 1

Moldavia 0 1 0 1Marocco 0 1 1

0 13 8 21Riolo terme

Albania 0 4 1 5Marocco 0 5 3 8Tunisia 0 6 0 6Ecuador 0 1 0 1Croazia 0 1 0 1

Jugoslavia 0 2 1 30 19 5 24

Totale 0 138 75 213

Distretto LugoNel distretto di Lugo sono state distribuite 236 borse di studio per alunni di scuole materne,elementari e medie pubbliche e paritarie.

Comune Nazionalità Materna Elementari Elementari

paritarie Medie Medieparitarie tot

LugoMarocco 0 24 0 12 0 36Albania 0 11 2 4 1 18

Macedonia 0 2 0 4 0 6Romania 0 3 4 3 0 10Croazia 0 1 0 1 0 2Filippine 0 1 0 0 0 1Moldavia 0 1 0 0 0 1Nigeria 0 0 2 0 0 2Tunisia 0 0 2 0 0 2Lettonia 0 0 1 0 0 1

Rep.Ceca 0 0 1 0 0 1Argentina 0 0 0 1 0 1Algeria 0 0 0 2 0 2

0 43 12 27 1 83

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S. AgataMarocco 0 1 0 0 0 1Francia 0 2 0 0 0 2

3 0 0 0 3Alfonsine

Macedonia 0 2 0 0 0 2Marocco 0 11 3 0 0 14Nigeria 0 2 1 0 0 3Ucraina 0 1 0 0 0 1Albania 0 2 0 0 2

16 6 0 0 22Bagnara

Albania 0 3 20 3 2 5

CotignolaMarocco 0 12 6 0 0 18Romania 0 0 2 0 0 2Russia 0 0 1 0 0 1Etiopia 0 1 0 0 0 1

0 13 9 0 0 22Massa

LombardaAlbania 0 0 0 0 0 0Marocco 0 0 0 0 0 0Tunisia 0 0 0 0 0 0Congo 0 0 0 0 0 0

0 31 17 0 0 48Conselice

Marocco 0 5 5 0 0 10Brasile 0 2 0 0 0 2Tunisia 0 2 1 0 0 3

Macedonia 0 1 3 0 0 4Albania 0 0 1 0 0 1

0 10 10 0 0 20Bagnacavallo

Romania 0 2 1 0 0 3Marocco 0 12 5 0 0 17Senegal 0 1 2 0 0 3Tunisia 0 4 0 0 0 4

Argentina 0 1 2 0 0 3Ucraina 0 0 1 0 0 1

Cuba 0 1 0 0 0 1Polonia 0 1 0 0 0 1

0 22 11 0 0 33Tot Distretto 0 141 67 27 1 236

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09.09 Borse di studio scuola superiore(Fonte: Provincia di Ravenna Servizio – Istruzione)

Le borse di studio per gli studenti delle scuole superiori sono assegnate direttamente dallaprovincia. In totale sono state assegnate 263 borse di studio per 495 studenti stranierifrequentanti istituti superiori, pari ad una borsa di studio ogni 1,9 studentiLe tre nazionalità che hanno presentato ed ottenuto il più alto numero di borse di studio sono: Albania (80) Marocco (46) Romania (35)

BORSE DI STUDIO ANNO SCOLASTICO 2004/2005Totale domande presentate da studenti stranieri frequentanti istituti superiori 263

DISTRETTO DI RAVENNA 139DISTRETTO DI FAENZA 59DISTRETTO DI LUGO 65

NAZIONALITÀAlbanese 80Marocchina 46Rumena 35Moldava 13Ucraina 12Macedone 12Polacca 6Tunisina 5Bosniaca 5Brasiliana 4Croata 4Bulgara 3Cinese 3Filippina 3Indiana 3Argentina 2Ceca 2Dominicana 2Russa 2Nigeriana 2Peruviana 2Somala 2Algerina 1Americana 1Bengalese 1Bielorussa 1Camerunense 1Cubana 1Eritrea 1Etiope 1Svizzera 1Zambia 1

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09.10 Focus group “Scuola e immigrazione”

PARTECIPANTI AL FOCUS GROUP: Istituto Comprensivo (Conselice) Istituto Comprensivo M. Montanari (Ravenna)I.P.S.S.A.R. (Cervia) Liceo Classico Alighieri (Ravenna)I.P.S.I.A.-ITIS (Lugo) Istituto Statale Superiore Olivetti (Ravenna)Liceo Scientifico Oriani (Ravenna) CNA provincialeCSAProvincia di Ravennagenitori provenienti da Romania e Albania.

Al focus group su “Scuola e Immigrazione” hanno partecipato insegnanti di istituti di diversoordine e grado della Provincia di Ravenna e alcuni genitori di alunni stranieri. Il tema analizzato è stato quello dei percorsi scolastici degli studenti stranieri. Gli studicondotti in Paesi diversi sui percorsi scolastici dei figli degli immigrati evidenziano il rischio diuna collocazione ai margini, sia per il fenomeno dell’abbandono scolastico, sia per uninserimento nei corsi di studio superiore meno esigenti sul piano della durata e del curricolo. Ingenerale, vi è una sovrarappresentazione nell’istruzione professionale e una presenza più ridottanei licei e nella formazione tecnica. In Italia l'inserimento dei ragazzi immigrati nella scuolasuperiore è un fatto piuttosto recente, ma sempre più rilevante dal punto di vista numerico. Semolte delle riflessioni emerse nel focus partono dall'emergenza che alcuni istituti scolasticivivono, è soprattutto vero che il successo scolastico viene visto dagli insegnanti e dai genitoricome uno degli elementi qualitativi attraverso i quali misurare l'integrazione.

L’interazione fra i partecipanti è stata stimolata attraverso la predisposizione di fogli colorati neiquali erano indicati alcuni possibili fattori di influenza nella scelta dei percorsi scolastici altermine della scuola media inferiore (opportunità occupazionali, genere, accessibilità, famiglia,amici, interesse, orientamento della scuola, orientamento di altri enti). I fogli dovevano essereordinati in base alla rilevanza dei fattori, motivando la propria “scaletta” alla lucedell’esperienza/vissuto personale e/o di istituto.

La maggioranza degli insegnanti, ad eccezione di quelli provenienti dall’area dei licei, hacollocato al primo posto nei fattori che influenzano la scelta del percorso scolastico leopportunità occupazionali. I ragazzi stranieri in genere optano per l'istruzione o la formazioneprofessionale, perché le loro famiglie danno più importanza a una formazione specializzata perun inserimento occupazionale qualificato. In molti casi viene poi sottolineata la necessità dicontribuire il prima possibile al sostentamento della famiglia, scegliendo percorsi di studio brevie finalizzati.

La famiglia e gli amici svolgono un ruolo fondamentale nell’orientamento dei ragazzi. Lafamiglia influenza il percorso scolastico sia positivamente, con l’interesse, l’ascolto e il dialogo,che negativamente, mostrando indifferenza e disinteresse verso i propri figli, senza differenze frafamiglie italiane e famiglie straniere. Gli amici, invece, nella preadolescenza e nell’adolescenza,contribuiscono fortemente alla formazione delle preferenze.

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A questi fattori viene, infine, associato un più generico “passaparola” tra connazionali, che inalcuni casi provoca la concentrazione in alcuni istituti di numerosi alunni provenienti dalmedesimo Paese di origine.

Per quanto riguarda il genere, sembra esercitare un’influenza differenziata in base ai Paesi diprovenienza degli studenti. Secondo alcuni insegnanti, ad esempio, le alunne maghrebinepossono incontrare delle difficoltà nel proseguimento degli studi e nella scelta libera del percorsoscolastico, che viene pilotato dai genitori.

L’accessibilità degli istituti, in termini di costi e di trasporti, viene correlata ovviamente allecondizioni economiche della famiglia, ma non sembra così rilevante: l’eventuale sboccooccupazionale spinge i ragazzi stranieri anche a muoversi lontano dai propri luoghi di residenza.L’orientamento di altri enti è sempre stato collocato all’ultimo posto o addirittura escluso.

Mentre il gruppo mostrava una certa omogeneità di classifica per quanto riguarda i fattori finoraelencati, l’intervento dei genitori ha posizionato verso l’alto l’interesse e le attitudini dei figli,ridimensionando le considerazioni più utilitaristiche degli insegnanti. Le mamme hannodichiarato di mettere al primo posto l’interesse del ragazzo, le sue attitudini e le sue potenzialità,nonché la dimensione del sogno. Senza per questo nascondere la preferenza per scuole chetrasmettano saperi spendibili nel mondo del lavoro. Anche gli insegnanti dei licei hanno collocato l’interesse tra i primi posti. Il numero di iscritti èperò decisamente basso e per la stragrande maggioranza si tratta di alunni perfettamentescolarizzati, ovvero che frequentano la scuola italiana dalle elementari. Gli insuccessi sono rari,perché sono sostenuti da una forte motivazione, sono pronti all’impegno e al “sacrificio” nellostudio, consapevoli che la scuola è anche un mezzo di riscatto sociale. Per chi proviene dafamiglie straniere con alta scolarizzazione, si aggiunge il desiderio di essere all’altezza delleaspettative genitoriali.

Il racconto biografico delle esperienze di fallimento o di successo scolastico dei figli dellepartecipanti al focus ha evidenziato alcune specificità dell’alunno straniero.La migrazione dei bambini e dei ragazzi ha una forte componente problematica, che aumenta conil crescere dell’età del primo ingresso nel paese di emigrazione. Il ragazzo che viene da lontanovive una situazione iniziale di disorientamento spaziale e percettivo, di sradicamento dagliaffetti, dagli amici, dalla protezione dell’ambiente conosciuto e familiare. I genitori raccontano dicome i loro figli adolescenti abbiano reagito in modo conflittuale alla scelta di ricongiungimentodel genitore. Arrivati in Italia, essi hanno dovuto affrontare l’impatto con un ambiente e unsistema di regole che non conoscevano (ad es. i tempi, il sistema di valutazione, i programmi) econ la necessità di imparare nel più breve tempo possibile la lingua italiana per la comunicazionequotidiana di base, e quella per leggere, scrivere, studiare in lingua seconda (che richiederebbetempi lunghi e incide invece da subito sul rendimento scolastico). Le esperienze e le conoscenzepregresse dello studente straniero possono, infine, essere ignorate, negate, non valorizzate dalsistema scolastico e generare atteggiamenti di apatia, chiusura, autoesclusione, oppure,all’opposto, possono entrare in conflitto con un bisogno di integrazione vissuto nel rifiuto dellapropria origine (rifiuto della lingua madre, vergogna nei confronti della propria origine, ecc). La dimensione psicologica influisce quindi pesantemente sul successo scolastico dello studentestraniero (ma anche su quello dell’italiano, come sottolineano alcuni insegnanti), perché lo statodi benessere, un vissuto positivo di relazione con gli insegnanti, con i compagni, con il “sistemascuola”, è fondamentale per mantenere alti livelli di motivazione allo studio. I genitori insistonosull’attenzione alla persona, sulla promozione dell’agio, sull’incoraggiamento, sulla motivazione(“è importante che lo studente straniero si senta apprezzato, capito, rispettato, che gli vengaricordato che può andare lontano, può andare dove vuole, che può sognare, che ce la può fare”). Nel riflettere sulla posizione dell’orientamento dato all’alunno dalla scuola, si è operata una

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netta distinzione tra coloro che si sono inseriti nel sistema scolastico italiano attraverso la scuoladell’obbligo, e chi arriva in Italia ultraquindicenne e si affaccia direttamente alla scuola superioreo alla formazione professionale. Se lo studente è qui da diverso tempo, l’orientamento dellascuola incide nella scelta del percorso scolastico; se invece è appena arrivato, il passaparola, lascelta degli amici e le opportunità occupazionali diventano fondamentali. Nei prossimi anni ilnumero di studenti stranieri delle superiori che hanno frequentato la scuola italiana dalleelementari aumenterà, riducendo probabilmente le differenze dei percorsi scolastici tra italiani estranieri.

L’inserimento dei bambini risulta comunque facilitato, perché la scuola dell’obbligo è piùflessibile e più attenta alla dimensione affettiva, emotiva, umana. La scuola superiore sembrasoffrire di una certa rigidità, di un’inadeguatezza strutturale, che non soddisfa le esigenze deiragazzi: promesse di mediazione mancate, burocrazia complessa, attaccamento alla tradizione.Alcuni istituti si interrogano sull’opportunità di una revisione dell’organizzazione didattica e deicontenuti disciplinari (“Stiamo studiando dei percorsi didattici, per adeguare i programmi,fissando gli obiettivi comuni, ma prevedendo anche percorsi differenti per raggiungerli”).

I partecipanti hanno poi approfondito due nodi attuali rispetto alla presenza degli alunniimmigrati: la diversità di livello di preparazione per materia in base all’area di provenienza (aparità di età, possono essere più preparati in una materia rispetto ad uno studente italiano e menoin un’altra) e l’apprendimento della lingua italiana. Il problema della lingua, concordano tutti, non si risolve con 140 ore di mediazione o 3000 eurodi un progetto annuale. Viene sottolineata la necessità di interventi integrati e innovativi, ancheperché i tempi di apprendimento della lingua, o meglio delle c.d. microlingue delle variediscipline, sono abbastanza lunghi. Sarebbe allora opportuno prevedere e rafforzare le“passerelle” tra istituti superiori, fra professionale e liceo, per aiutare gli studenti stranieri.Condividendo, inoltre, l’assunto che solo attraverso il pieno possesso della propria lingua èpossibile un apprendimento completo della seconda, alcune scuole hanno presentato esperienze eprogetti di accoglienza centrati sull’autobiografia e sulla valorizzazione della lingua d’origine.

Infine, se la scuola si pone come un laboratorio privilegiato di inclusione sociale, capace nonsolo di accogliere, ma anche di valorizzare le persone, anche la difficoltà di chi deve farconvivere diversi sistemi linguistici può essere vista come risorsa. I diversi saperi potrebberoessere integrati, i diversi modelli di apprendimento potrebbero essere utilizzati come feed backdei nostri, le nostre discipline potrebbero arricchirsi del dialogo con i capitali culturali deglistudenti stranieri, trasformando le diverse provenienze culturali in opportunità di formazione pertutti.

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10. La formazione Fonte: Assessorato alla Formazione Professionale, C.T.P. Ravenna – C.T.P. Faenza

Prima di analizzare i dati, occorre sottolineare che il mondo della formazione come quellodell’istruzione segue un calendario diverso rispetto a quello solare pertanto i dati qui riportati siriferiscono alle attività programmate nell’anno 2004.Passando ad analizzare i dati relativi alla formazione professionale la prima osservazione cheemerge è che non sono state programmate attività formative rivolte esclusivamente ad allieviimmigrati. Gli immigrati sono presenti trasversalmente a più della metà delle attivitàprogrammate in Provincia di Ravenna per l’anno 2004. Le tipologie formative che vedono lamaggior presenza di immigrati sono quelle rivolte a favorire l’inserimento lavorativo ; infattipoco meno della metà di coloro che frequentano un corso segue un corso di formazione al lavoroo un corso autofinanziato (REC.). Spesso l’esigenza della famiglia straniera è infatti di avviarerapidamente i figli al lavoro. Accanto a problematiche di tipo economico sono presentidinamiche di tipo sociale. Infatti i giovani stranieri che provengono da altri paesi e si inseriscononella scuola in itinere, nonostante l’impegno profuso dalla scuola in questi anni, incontranodifficoltà nel raggiungere una competenza linguistica adeguata ad affrontare gli istituti superiorie quindi si rivolgono alla formazione professionale con l’obiettivo di traguardare il piùvelocemente possibile il raggiungimento di un posto di lavoro.Tornando ad analizzare i dati significativa è anche la percentuale di coloro che aggiornano leproprie competenze (21,4%) una volta occupati.La nazionalità degli iscritti ai corsi sembra riflettere più la composizione dei lavoratoridisoccupati, con Marocco e Albania in testa che non quella degli avviati. Molto basso il livello di scolarità degli iscritti, specie per Marocco e Albania, con la somma dilicenza elementare e media che supera ampiamente il 60%.Anche l’età degli iscritti conferma che gli immigrati che si rivolgono alla formazione sonodistribuiti su due fasce: i ragazzi nella classe 14-18 che sono il 38,99% e gli adulti nella classe26-50 che sono il 46,13%.La formazione per adulti registra sia nelle attività gestite dal CTP di Ravenna sia in quellegestite dal CTP di Faenza una forte presenza di immigrati nei corsi per il conseguimento dellalicenza media e nei corsi di alfabetizzazione. Si registra anche una significativa presenza neicorsi di informatica.

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10.01. La partecipazione degli immigrati alla formazione professionale

Quadro generale

Iscritti M FN. allievi in banca dati al 7 luglio2005 10532 6592 3940

N.allievi immigrati 659 380 279

n. casi percentualeN. attività formative rivolte alle persone nel piano dellaformazione professionale 310 100,00%N. attività formative con allievi immigrati 173 55,10%N. attività formative rivolte solo a immigrati 0

Tav. 1 - Paesi di provenienza dei lavoratori immigrati che frequentano un corso diformazione suddivisi per sesso

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

NAZIONALITÀ M F MF M F MFMarocco 83 17 100 21,84 6,09 15,17Albania 56 33 89 14,74 11,83 13,51Romania 28 22 50 7,37 7,89 7,59Senegal 35 5 40 9,21 1,79 6,07Germania 17 10 27 4,47 3,58 4,10Nigeria 6 14 20 1,58 5,02 3,03Brasile 7 11 18 1,84 3,94 2,73Svizzera 8 8 16 2,11 2,87 2,43Polonia 4 11 15 1,05 3,94 2,28Tunisia 13 2 15 3,42 0,72 2,28Macedonia 11 3 14 2,89 1,08 2,12Moldavia 6 8 14 1,58 2,87 2,12Russia 2 9 11 0,53 3,23 1,67altro 104 126 230 27,37 45,16 34,90TOTALE 380 279 659 100,00 100,00 100,00

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Tav. 2 – Titolo di studio degli immigrati che hanno frequentato un corso di formazionesuddiviso per nazionalità

Paese di nascitaLicenzaelement

are

Licenzamedia Obbligo qualific

aMaturit

à

laurea omaster

postlaurea

Totale

Totalepercentuale dicolonna

Marocco 29 42 16 3 7 3 100 15,17Albania 7 49 7 8 13 5 89 13,51Romania 1 25 2 4 15 3 50 7,59Senegal 11 7 9 1 7 5 40 6,07

Germania 1 13 4 1 7 1 27 4,10Nigeria 5 3 7 0 4 1 20 3,03Brasile 0 6 2 1 6 3 18 2,73

Svizzera 0 4 1 3 6 2 16 2,43Polonia 0 1 0 4 4 6 15 2,28Tunisia 1 7 5 0 0 2 15 2,28

Macedonia 0 14 0 0 0 0 14 2,12Moldavia 3 7 2 1 0 1 14 2,12

Russia=federazionerussa 0 2 0 0 6 3 11 1,67

Altro 11 79 23 26 55 36 230 34,90TOTALE 69 259 78 52 130 71 659 100,00

Percentuale totale diriga 10,47 39,30 11,84 7,89 19,73 10,77 100,00

Tav. 3 - Paesi di provenienza dei corsisti immigrati suddivisi per tipo di corso (valoreassoluto)

Paese di nascitaFormazi

one allavoro

Autofinanziato

Formazione persvantag

giati

Formazione

permanente

Formazione sullavoro

Formazione

rivolta adonne

LEGGE144/99O

Faltro totale

Marocco 63 9 6 5 8 2 5 2 100Albania 36 5 4 11 11 10 6 6 89Romania 18 4 2 3 12 8 2 1 50Senegal 10 1 8 5 12 3 0 1 40Germania 12 2 3 1 4 1 1 3 27Nigeria 7 1 1 1 3 7 0 0 20Brasile 4 0 3 1 6 2 0 2 18Svizzera 2 1 1 1 5 1 1 4 16Polonia 0 0 0 1 11 1 0 2 15Tunisia 2 5 3 1 2 0 2 0 15Macedonia 9 1 0 0 0 0 4 0 14Moldavia 8 1 0 0 1 0 3 1 14Russia* 1 4 0 0 3 2 0 1 11Altro 51 30 22 13 63 23 10 18 230TOTALE 223 64 53 43 141 60 34 41 659Percentuale diriga 33,84 9,71 8,04 6,53 21,40 9,10 5,16 6,22 100,00

(*) Federazione Russa

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Tav. 3 bis - Paesi di provenienza dei corsisti immigrati suddivisi per tipo di corso (valoripercentuali di colonna)

Paese dinascita

Formazione allavoro

Autofinanziato

Formazioneper

svantaggiati

Formazione

permanente

Formazione sullavoro

Formazione

rivoltaa

donne

LEGGE144/9

9OFaltro totale

Marocco 28,25 14,06 11,32 11,63 5,67 3,33 14,71 4,88 15,17Albania 16,14 7,81 7,55 25,58 7,80 16,67 17,65 14,63 13,51Romania 8,07 6,25 3,77 6,98 8,51 13,33 5,88 2,44 7,59Senegal 4,48 1,56 15,09 11,63 8,51 5,00 0,00 2,44 6,07Germania 5,38 3,13 5,66 2,33 2,84 1,67 2,94 7,32 4,10Nigeria 3,14 1,56 1,89 2,33 2,13 11,67 0,00 0,00 3,03Brasile 1,79 0,00 5,66 2,33 4,26 3,33 0,00 4,88 2,73Svizzera 0,90 1,56 1,89 2,33 3,55 1,67 2,94 9,76 2,43Polonia 0,00 0,00 0,00 2,33 7,80 1,67 0,00 4,88 2,28Tunisia 0,90 7,81 5,66 2,33 1,42 0,00 5,88 0,00 2,28Macedonia 4,04 1,56 0,00 0,00 0,00 0,00 11,76 0,00 2,12Moldavia 3,59 1,56 0,00 0,00 0,71 0,00 8,82 2,44 2,12Russia* 0,45 6,25 0,00 0,00 2,13 3,33 0,00 2,44 1,67Altro 22,87 46,88 41,51 30,23 44,68 38,33 29,41 43,90 34,90TOTALE 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00(*) Federazione Russa

Tav. 4 - Riepilogo immigrati/canale di finanziamento

Canale di Finanziamento N %Fondo Sociale Europeo 530 80,30Fondi Ministeriali 34 5,16Altri Fondi Comunitari 1 0,15Fondi Regionali 30 4,55Autofinanziamento - Particolari Leggi dello Stato 64 9,70TOTALE 659 100,00

Tav. 5 - Età degli immigrati

FASCIA N. %14-18 257 38,9919-25 75 11,3626-50 304 46,13Oltre 50 anni 23 3,48TOTALE 659 100,00

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10.02 La formazione per adulti

Tav.6 Corsi per adulti in cui sono stati inseriti immigrati gestiti dal CTP di Ravenna(Programmazione 2004-2005)

TIPOLOGIA IscrittiTot. F stranieri

Conseguimento licenza media 46 26 23Alfabetizzazione 378 215 378Scuola media e alfabetizzazione (carcere) 6 / 4informatica 54 40 20Inglese 23 14 4Totale 507 295 429

Tav.7 Corsi per adulti in cui sono stati inseriti immigrati Gestiti dal CTP di Faenza(Programmazione 2004-2005)

TIPOLOGIA Numero corsi iscrittiitaliani stranieri

Tot. FConseguimento licenza media 2 6 30 21Alfabetizzazione 33 11 487 279Informatica 13 129 21 11Inglese 7 80 5 4Totale 55 226 543 315

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11. Il lavoro

Fonte: Assessorato alla formazione professionale - Servizi per l'impiego

La crescita del lavoro dipendente in Provincia di Ravenna dal 1997 al 2004 è stata nettamentedifferenziata: modesta quella degli italiani, (fatto 100 il 1997 le unità di lavoro a tempo pienosono 109 nel 2004), mentre è di sei volte e mezzo, rispetto l'anno base quella degli stranieri.(cfr.Rapporto statistico 2004 a cura di Dr. Paolo Montanari).Gli avviamenti al lavoro di lavoratori stranieri per l’anno 2004 sono stati 19.535 di cui 8632femmine. Si tratta di avviamenti per più di due terzi a tempo determinato che riguardano inmisura maggiore i settori a forte stagionalità ( Agricoltura e Alberghi e ristorazione). In coerenzacon il mercato del lavoro dei diversi distretti si registrano variazioni negli avviamenti dei diversisettori. Infatti a Faenza e a Lugo il settore dove si concentrano maggiormente gli avviamenti dilavoratori stranieri è l’“agricolo”, a Ravenna invece è quello “Alberghi e ristorazione”.Gli avviamenti a tempo indeterminato riguardano per più di un terzo il settore delle“costruzioni”, mentre quelli indeterminati part time si concentrano nei “servizi alle famiglie”.Gli avviamenti sono riferiti a figure professionali di basso livello: infatti più della metà di essiriguarda professioni non qualificate. Gli avviamenti di femmine interessano prevalentementeprofessioni non qualificate e professioni qualificate nelle attività commerciali mentre quelli diuomini riguardano professioni non qualificate e operai specializzati. Gli avviamenti riguardanodiverse etnie : quelle più numerose sono Rumeni, Albanesi, Marocchini, Senegalesi e Polacchi.

Gli avviati stranieri in Provincia di Ravenna sono 13181, di questi 5865 sono femmine. Le etniepiù frequenti sono quelle sopradette. Va comunque registrato che negli ultimi anni vi sono statenuovi flussi migratori che hanno modificato in Provincia di Ravenna la situazione precedente, incui senegalesi e marocchini erano le etnìe più rappresentate. Colpisce il fatto che oggi lacomponente maggiore sia quella dei rumeni (3.768 avviati), presumibilmente concentrata nelturismo. Gli albanesi sono al secondo posto, mentre già rilevante è la quota di polacchi e ucraini.Sulla analisi di genere può essere interessante rilevare che le donne sono principalmente rumene,polacche, ucraine, moldave, jugoslave ma anche nigeriane. A predominanza maschile sonoalbanesi, marocchini, senegalesi, tunisini e cinesi. La fascia di età più frequente è quella dei 30-39 che interessa in prevalenza i rumeni mentre gli avviati più giovani sono Albanesi eMarocchini.

A livello provinciale nel IV Trim '03 i disoccupati stranieri (extra unione europea) censiti daiCentri per l'impiego della Provincia erano 1606. Un anno dopo sono diventati 2.035.L'incremento è del 26,7%, pienamente in linea quindi con l'aumento della popolazione residentestraniera. Un'analisi delle caratteristiche della disoccupazione mostra che fra i disoccupaticambiano le componenti nazionali, rispetto ai dati sugli avviamenti. Prevalgono infatti Marocco,Senegal e Albania, mentre la Romania è al quarto posto. Questo potrebbe dimostrare una diversaoccupabilità delle diverse componenti nazionali. Da segnalare che i rumeni iscritti presso i Centriper l’impiego sono in prevalenza donne. Anche per gli iscritti esistono differenze fra i distretti:infatti a Faenza prevalgono i marocchini, i senegalesi e gli albanesi; a Lugo è abbastanza elevatala presenza di marocchini seguita a distanza da senegalesi,albanesi e tunisini; a Ravennasenegalesi, albanesi e rumeni.

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11.01 La disponibilità verso il lavoro

Tav. 1 – Totale delle persone straniere (extra Unione Europea) in stato di disoccupazione aisensi del Decreto Legislativo 181/2000 e 297/2002 Provincia (dato di stock al termine del trimestre-cfr. Allegato Tabelle statistiche di monitoraggio sui servizi per l’impiego-anno 2004)

I trimestre II trimestre2004 % 2003 Var % 2004 % 2003 Var %

Italiani e comunitari 7681 81,9 5985 28,3 8234 84,3 5809 41,7Extracomunitari 1694 18,1 1011 67,6 1534 15,7 1042 47,2Totale 9375 100 6996 34.0 9768 100 6851 42,6

III trimestre IV trimestreItaliani e comunitari 8904 85,3 5932 50,1 10865 84,2 8271 31,4Extracomunitari 1535 14,7 1100 39,5 2035 15,8 1606 26,7Totale 10439 100 7032 48,4 12900 100 9877 30,6

Tav. 2 – Totale delle persone straniere (extra Unione Europea) in stato di disoccupazione aisensi del Decreto Legislativo 181/2000 e 297/2002 Centro per l’impiego di Ravenna (dato distock al termine del trimestre- cfr. Allegato Tabelle statistiche di monitoraggio sui servizi per l’impiego-anno 2004)

I trimestre II trimestre2004 % 2003 Var % 2004 % 2003 Var %

Italiani e comunitari 4514 81,6 3222 40,1 4265 83,6 3017 41,4Extracomunitari 1017 18,4 564 80,3 836 16,4 581 43,9Totale 5531 100,0 3786 46,1 5101 100,0 3598 41,8

III trimestre IV trimestreItaliani e comunitari 4700 85,1 3379 39,1 6069 84,4 5167 17,5Extracomunitari 823 14,9 654 25,8 1121 15,6 1020 9,9Totale 5523 100,0 4033 36,9 7190 100,0 6187 16,2

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Tav. 3 – Totale delle persone straniere (extra Unione Europea) in stato di disoccupazione aisensi del Decreto Legislativo 181/2000 e 297/2002 Centro per l’impiego di Faenza (dato distock al termine del trimestre- cfr. Allegato Tabelle statistiche di monitoraggio sui servizi per l’impiego-anno 2004)

I trimestre II trimestre

2004 % 2003 Var % 2004 % 2003 Var %Italiani e comunitari 1384 82,9 1102 25,6 1600 84,9 1107 44,5Extracomunitari 285 17,1 189 50,8 285 15,1 191 49,2Totale 1669 100,0 1291 29,3 1885 100,0 1298 45,2

III trimestre IV trimestreItaliani e comunitari 1710 86,3 1096 56,0 1996 83,8 1301 53,4Extracomunitari 272 13,7 158 72,2 386 16,2 203 90,1Totale 1982 100,0 1254 58,1 2382 100,0 1504 58,4

Tav. 4 – Totale delle persone straniere (extra Unione Europea) in stato di disoccupazione aisensi del Decreto Legislativo 181/2000 e 297/2002 Centro per l’impiego di Lugo (dato di stockal termine del trimestre- cfr. Allegato Tabelle statistiche di monitoraggio sui servizi per l’impiego-anno 2004)

I trimestre II trimestre

2004 % 2003 Var % 2004 % 2003 Var %Italiani e comunitari 1783 82,0 1661 7,3 2369 85,2 1685 40,6Extracomunitari 392 18,0 258 51,9 413 14,8 270 53,0Totale 2175 100 1919 13,3 2782 100 1955 42,3

III trimestre IV trimestreItaliani e comunitari 2494 85,0 1457 71,2 2800 84,1 1803 55,3Extracomunitari 440 15,0 288 52,8 528 15,9 383 37,9Totale 2934 100 1745 68,1 3328 100 2186 52,2

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11.02 Gli iscritti ai centri per l’impiego

I dati sotto riportati si riferiscono a lavoratori immigrati appartenenti all’Unione Europea ed extra UnioneEuropea.

Tav. 5 - Paesi di provenienza dei lavoratori immigrati iscritti al Centro per l’impiegosuddivisi per sesso

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)NAZIONALITÀ M F MF M F MFMarocco 240 119 359 22,37 10,86 16,55Senegal 277 31 308 25,82 2,83 14,20Albania 113 170 283 10,53 15,51 13,05Romania 48 170 218 4,47 15,51 10,05Nigeria 36 91 127 3,36 8,30 5,86Tunisia 106 16 122 9,88 1,46 5,62Polonia 16 48 64 1,49 4,38 2,95Ucraina 7 44 51 0,65 4,01 2,35Moldavia 8 33 41 0,75 3,01 1,89Brasile 6 27 33 0,56 2,46 1,52Algeria 19 13 32 1,77 1,19 1,48Jugoslavia/Serbia 13 16 29 1,21 1,46 1,34Russia 0 27 27 0,00 2,46 1,24Repubblica Domenicana 5 20 25 0,47 1,82 1,15Cuba 4 18 22 0,37 1,64 1,01Bulgaria 10 10 20 0,93 0,91 0,92Spagna 3 16 19 0,28 1,46 0,88Bosnia 3 14 17 0,28 1,28 0,78Francia 3 13 16 0,28 1,19 0,74Pakistan 14 2 16 1,30 0,18 0,74Altro 142 198 340 13,23 18,07 15,68TOTALE 1073 1096 2169 100,0 100,0 100,0Percentuale totale per riga 49,47 50,53 100,00

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Tav. 6 - Paesi di provenienza dei lavoratori immigrati iscritti al Centro per l’impiegosuddivisi per classe di età

NAZIONALITÀ 15-18 19-25 26-29 30-39 40-49 50-54 55-64 Oltre64

Totale

%Totale

dicolonna

Marocco 6 51 50 148 78 18 8 0 359 16,55Senegal 3 12 25 114 121 23 10 0 308 14,20Albania 6 54 48 86 58 18 12 1 283 13,05Romania 0 21 46 107 31 8 5 0 218 10.05Nigeria 1 32 32 51 10 1 0 0 127 5,86Tunisia 0 22 22 52 23 3 0 0 122 5,62Polonia 0 6 18 21 15 3 1 0 64 2,95Ucraina 1 4 5 13 15 8 5 0 51 2,35Moldavia 2 9 8 12 9 1 0 0 41 1,89Brasile 0 5 5 11 10 0 2 0 33 1,52Algeria 1 0 4 20 6 1 0 0 32 1,48Jugoslavia/Serbia 0 4 1 9 6 6 3 0 29 1,34Russia 0 3 10 12 2 0 1 0 27 1,24Rep. Domenicana 1 4 4 7 4 3 2 0 25 1,15Cuba 1 6 4 9 1 1 1 0 22 1,01Bulgaria 0 0 1 4 12 2 1 0 20 0,92Spagna 0 1 7 9 1 1 0 0 19 0,88Bosnia 0 4 0 8 3 2 0 0 17 0,78Francia 0 0 0 8 3 2 0 0 16 0,74Pakistan 0 2 1 8 1 2 2 0 16 0,74Altro 6 49 66 131 63 12 13 1 340 15,68TOTALE 28 289 357 840 472 115 66 2 2169 100,00Percentuale totale per riga 1,29 13,32 16,46 38,73 21,76 5,30 3,04 0,09 100,00

Tav.7 - Tempo di iscrizione alle liste di disoccupazione rispetto al sesso

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

DURATA M F MF M F MF3 mesi 416 352 768 38,77 32,12 35,413-6 mesi 148 215 363 13,79 19,62 16,746-12 mesi 196 175 371 18,27 15,97 17,10oltre 12 282 293 575 26,28 26,73 26,51vuote 31 61 92 2,89 5,57 4,24Totale 1073 1096 2169 100,00 100,00 100,00

100

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11.03 Gli iscritti ai centri per l’impiego nelle diverse realtà provinciali:Ravenna, Faenza e Lugo

Tav. 8 – Paesi di provenienza degli immigrati suddivisi per centro per l’impiego

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

Paese di provenienza

Centroper

l'impiegodi Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegodi

RavennaTotale

Centroper

l'impiegodi Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna

Totale

Marocco 79 193 87 359 19,08 35,03 7,23 16,55Senegal 53 65 190 308 12,80 11,80 15,78 14,20Albania 49 52 182 283 11,84 9,44 15,12 13,05Romania 30 36 152 218 7,25 6,53 12,62 10,05Nigeria 22 17 88 127 5,31 3,09 7,31 5,86Tunisia 28 48 46 122 6,76 8,71 3,82 5,62Polonia 10 8 46 64 2,42 1,45 3,82 2,95Ucraina 12 14 25 51 2,90 2,54 2,08 2,35Moldavia 17 5 19 41 4,11 0,91 1,58 1,89Brasile 3 6 24 33 0,72 1,09 1,99 1,52Algeria 10 2 20 32 2,42 0,36 1,66 1,48Jugoslavia/Serbia 4 3 22 29 0,97 0,54 1,83 1,34Russia 2 8 17 27 0,48 1,45 1,41 1,24Rep. Domenicana 7 6 12 25 1,69 1,09 1,00 1,15Cuba 3 10 9 22 0,72 1,81 0,75 1,01Bulgaria 2 18 20 0,24 0,36 1,50 0,92Spagna 6 5 8 19 1,45 0,91 0,66 0,88Bosnia 7 2 8 17 1,69 0,36 0,66 0,78Francia 2 4 10 16 0,48 0,73 0,83 0,74Pakistan 3 5 8 16 0,72 0,91 0,66 0,74Altro 66 60 213 340 15,94 10,89 17,69 15,68Totale 414 551 1204 2169 100,00 100,00 100,00 100,0Percentuale totale per riga 19,09 25,40 55,51 100,00

101

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Tav. 9 – Classe di età degli immigrati iscritti suddivisi per centro per l’impiego

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

CLASSE ETÀ

Centro perl'impiego diFaenza

Centro perl'impiego diLugo

Centro perl'impiego diRavenna

Totale Centro perl'impiego diFaenza

Centro perl'impiego diLugo

Centro perl'impiego diRavenna

Totale

15-18 4 8 16 28 0,97 1,45 1,33 1,2919-25 63 72 154 289 15,22 13,07 12,79 13,3226-29 79 77 201 357 19,08 13,97 16,69 16,4630-39 158 228 454 840 38,16 41,38 37,71 38,7340-49 81 122 269 472 19,57 22,14 22,34 21,7650-54 20 26 69 115 4,83 4,72 5,73 5,3055-64 9 17 40 66 2,17 3,09 3,32 3,04

oltre 64 0 1 1 2 0,00 0,18 0,08 0,09Totale 414 551 1204 2169 100,00 100,00 100,00 100,00

Tav.10 – Sesso degli immigrati iscritti suddivisi per centro per l’impiego

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

S SESSO

Centro perl'impiego diFaenza

Centro perl'impiego diLugo

Centro perl'impiego diRavenna

Totale Centro perl'impiego diFaenza

Centro perl'impiego diLugo

Centro perl'impiego diRavenna

Totale

Femmine 202 258 636 1096 48,79 46,82 52,82 50,53Maschi 212 293 568 1073 51,21 53,18 47,18 49,47Totale 414 551 1204 2169 100,00 100,00 100,00 100,00

102

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11.04 Gli avviamenti di lavoratori stranieri in Provincia di Ravenna

I dati sotto riportati si riferiscono a lavoratori immigrati appartenenti all’Unione Europea ed extra UnioneEuropea.

Tav.11 - Tipologia degli avviamenti di lavoratori stranieri effettuati in provincia diRavenna divisi per sesso

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

RAPPORTO F M MF F M MFContratto formazione 246 429 675 2,85 3,93 3,46Contratto formazioneparziale 89 39 128 1,03 0,36 0,66Determinato 5950 7724 13674 68,93 70,84 70,00Determinato parziale 786 441 1227 9,11 4,04 6,28Indeterminato 610 1955 2565 7,07 17,93 13,13Indeterminato parziale 951 315 1266 11,02 2,89 6,48TOTALE 8632 10903 19535 100,00 100,00 100,00Percentuale totale per riga 44,19 55,81 100,0

Tav.12 - Tipologia degli avviamenti di lavoratori stranieri in Provincia di Ravenna divisifra lavoratori provenienti da fuori Ravenna e da Ravenna

Valori assoluti Valori percentuali ( di colonna)

RAPPORTO fuori RA RA Totale fuori RA RA TotaleContratto formazione 149 526 675 5,02 3,18 3,46Contratto formazioneparziale 25 103 128 0,84 0,62 0,66Determinato 1820 11854 13674 61,28 71,56 70,00Determinato parziale 158 1069 1227 5,32 6,45 6,28Indeterminato 652 1913 2565 21,95 11,55 13,13Indeterminato parziale 166 1100 1266 5,59 6,64 6,48TOTALE 2970 16565 19535 100,000 100,00 100,00Percentuale totale per riga 15,20 84,80 100,00

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Tav.13 - Tipologia degli avviamenti per lavoratori immigrati effettuati in Provincia diRavenna divisi per settore

SETTORE

Contratto

formazione

Contratto

formazione

parzialeDetermin

ato

Determinato

parzialeIndeterm

inato

Indeterminato

parziale Totale

%Totaledi

colonna

01 Agricoltura e pesca 0 0 5471 9 83 1 5564 28,4827 Alberghi e ristorazione 225 63 3473 471 249 175 4656 23,8323 Costruzioni 163 7 494 26 938 114 1742 8,9203 Industria alimentare 33 10 1320 27 29 21 1440 7,3739 Servizi alle famiglie 19 6 55 40 232 609 961 4,9215 Fabbricazione prodottimetallo 61 3 514 14 200 16 808

4,14

31 Servizi alle imprese 4 3 526 173 27 24 757 3,8838 Attività culturali ricreative esportive 36 14 435 137 38 28 688

3,52

32 Pulizia investigazione evigilanza 3 1 60 157 67 111 399

2,04

29 Trasporti passeggeri ecomunicazioni 3 0 126 6 233 13 381

1,95

25 Commercio ingrosso 8 0 309 23 19 8 367 1,8826 Commercio dettaglio 31 11 104 85 35 40 306 1,5728 Trasporti marittimi eterrestri di merci 6 1 146 7 131 7 298

1,53

35 Sanità 4 0 93 12 118 7 234 1,20

Altro 79 9 548 40 166 92 934 4,78

TOTALE 675 128 13674 1227 2565 1266 19535 100,00Percentuale totale per riga 3,46 0,66 70,00 6,28 13,13 6,48 100,00

Tav.14- Tipologia degli avviamenti di lavoratori stranieri effettuati in Provincia diRavenna divisi per gruppo professionale

GRUPPOPROFESSIONALE

Contrattoformazio

ne

Contrattoformazio

neparziale

Determinato

Determinato

parzialeIndeterm

inato

Indeterminato

parziale

Totalecomplessi

vo

%Totaledi

colonna01 Dirigenti 0 0 1 0 1 0 2 0,0102 Professioni intellettualiscientifiche e di ele 2 0 46 4 4 1 57 0,2903 Professioni tecniche 7 0 173 10 68 6 264 1,3504 Impiegati 32 9 11 1 114 31 27 25 238 1,2205 Professioni qualificatenelle attività commerciali 316 93 2501 714 307 287 4218 21,5906 operai specializzati ebraccianti 242 18 2520 49 458 35 3322

17,01

07 Conduttori di impianti eoperai semiqualificati 39 4 792 65 286 44 1230

6,3

08 Professioni non qualificate 37 4 7515 352 1412 868 10188 52,15 vuoti 0 0 12 2 2 0 16 0,08TOTALE 675 128 13674 1227 2565 1266 19535 100,0

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Tav.15 - Avviamenti in provincia di Ravenna divisi per sesso e gruppo professionale

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

GRUPPOPROFESSIONALE F M MF F M MF01 Dirigenti 1 1 2 0,01 0,01 0,0102 Professioni intellettualiscientifiche 38 19 57 0,44 0,17 0,2903 Professioni tecniche 164 100 264 1,90 0,92 1,3504 Impiegati 145 93 238 1,68 0,85 1,2205 Professioni qualificatenelle attività commerciali 3319 899 4218 38,45 8,25 21,5906 operai specializzati ebraccianti 950 2372 3322 11,01 21,76 17,0107 Conduttori di impiantie operai semiqualificati 209 1021 1230 2,42 9,36 6,3008 Professioni nonqualificate 3796 6392 10188 43,98 58,63 52,15vuoti 10 6 16 0,12 0,06 0,08TOTALE 8632 10903 19535 100,00 100,00 100,00

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11.05 Gli avviamenti al lavoro nelle diverse realtà provinciali: Ravenna,Faenza e Lugo

Tav. 16 - Avviamenti suddivisi per centro per l’impiego e nazionalità del lavoratore

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

NAZIONALITÀ

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna Vuoto* Totale

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna Vuoto Totale

Romania 670 710 3256 659 5295 16,01 20,38 36,60 22,18 27,11Albania 1054 306 1172 418 2950 25,19 8,79 13,17 14,07 15,10Marocco 521 688 392 307 1908 12,45 19,75 4,41 10,33 9,77Senegal 482 306 784 205 1777 11,52 8,79 8,81 6,90 9,10Polonia 199 469 668 95 1431 4,76 13,47 7,51 3,20 7,33Jugoslavia/Serbia 222 157 112 221 712 5,30 4,51 1,26 7,44 3,64Ucraina 161 160 254 87 662 3,85 4,59 2,86 2,93 3,39Tunisia 75 170 216 116 577 1,79 4,88 2,43 3,90 2,95Moldavia 236 36 179 49 500 5,64 1,03 2,01 1,65 2,56Nigeria 95 37 251 57 440 2,27 1,06 2,82 1,92 2,25Mac 6 17 153 62 238 0,14 0,49 1,72 2,09 1,22Cina 45 37 32 91 205 1,08 1,06 0,36 3,06 1,05Bulgaria 32 10 79 58 179 0,76 0,29 0,89 1,95 0,92Russia 35 19 71 35 160 0,84 0,55 0,80 1,18 0,82Brasile 14 32 77 28 151 0,33 0,92 0,87 0,94 0,77Rep. Ceca 24 48 61 11 144 0,57 1,38 0,69 0,37 0,74Egitto 8 15 65 44 132 0,19 0,43 0,73 1,48 0,68Algeria 19 5 56 40 120 0,45 0,14 0,63 1,35 0,61Slovacchia 4 22 61 33 120 0,10 0,63 0,69 1,11 0,61Altro 283 239 957 355 1834 6,76 6,86 10,76 11,95 9,39Totale 4185 3483 8896 2971 19535 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00Percentuale totale per riga 21,42 17,83 45,54 15,21 100,0

* con il termine “vuoto” si indicano i dati che non riportano l’indicazione del Centro per l’impiego in cui sono statieffettuati.

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Tav. 17 - Settori di avviamento di lavoratori stranieri suddivisi per Centro per l’impiego

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

SETTORE

Centroper

l'impiegodi Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna

Vuoto Totale

Centroper

l'impiegodi Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna

Vuoto Totale

01 Agricoltura e pesca 2505 1460 824 775 5564 59,86 41,92 9,26 26,09 28,4827 Alberghi e ristorazione 174 141 3864 477 4656 4,16 4,05 43,44 16,06 23,8323 Costruzioni 171 309 766 496 1742 4,09 8,87 8,61 16,69 8,9203 Industria alimentare 394 409 377 260 1440 9,41 11,74 4,24 8,75 7,3739 Servizi alle famiglie 171 214 482 94 961 4,09 6,14 5,42 3,16 4,9215 Fabbricazione prodotti metallo 74 107 430 197 808 1,77 3,07 4,83 6,63 4,1431 Servizi alle imprese 201 152 326 78 757 4,80 4,36 3,66 2,63 3,8838 Attività culturali ricreative e sportive 31 41 503 113 688 0,74 1,18 5,65 3,80 3,5232 Pulizia investigazione e vigilanza 42 37 264 56 399 1,00 1,06 2,97 1,88 2,0429 Trasporti passeggeri e comunicazioni 51 73 122 135 381 1,22 2,10 1,37 4,54 1,9525 Commercio ingrosso 33 136 169 29 367 0,79 3,90 1,90 0,98 1,8826 Commercio dettaglio 28 28 215 35 306 0,67 0,80 2,42 1,18 1,5728 Trasporti marittimi e terrestri dimerci 66 59 137 36 298 1,58 1,69 1,54 1,21 1,5335 Sanità 74 50 88 22 234 1,77 1,44 0,99 0,74 1,20Altro 170 267 329 168 934 4,06 7,67 3,70 5,65 4,78

TOTALE 4185 3483 8896 2971 19535 100,00 100,00 100,00100,0

0 100,0

Percentuale totale per riga 21,42 17,83 45,54 15,21100,0

0

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11.06 Gli avviati al lavoro

I dati sotto riportati si riferiscono a lavoratori immigrati appartenenti all’Unione Europea ed extra UnioneEuropea.

Tav. 18 - Principali paesi di provenienza degli immigrati avviati

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

NAZIONALITÀ M F MF M F MFRomania 1520 2248 3768 20,78 38,33 28,59Albania 1174 478 1652 16,05 8,15 12,53Marocco 1035 320 1355 14,15 5,46 10,28Senegal 934 92 1026 12,77 1,57 7,78Polonia 380 586 966 5,19 9,99 7,33Ucraina 73 416 489 1,00 7,09 3,71Tunisia 413 35 448 5,65 0,60 3,40Jugoslavia 145 202 347 1,98 3,44 2,63Nigeria 120 202 322 1,64 3,44 2,44Moldavia 124 196 320 1,69 3,34 2,43Macedonia 163 28 191 2,23 0,48 1,45Cina 116 57 173 1,59 0,97 1,31 Bulgaria 72 57 129 0,98 0,97 0,98Russia 12 113 125 0,16 1,93 0,95Brasile 37 77 114 0,51 1,31 0,86Slovacchia 69 39 108 0,94 0,66 0,82Altro 929 719 1648 12,70 12,26 12,50TOTALE 7316 5865 13181 100,00 100,00 100,00Percentuale totale per riga 55,50 44,50 100,00

Tav. 19 - Età degli immigrati avviati in Provincia di Ravenna suddivisi per sesso

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

Classi di età M F MF M F MF15 – 18 189 100 289 2,58 1,71 2,1919 –25 1443 1178 2621 19,72 20,09 19,8826-29 1262 984 2246 17,25 16.78 17,0430 –39 2640 2057 4697 36,09 35,07 35,6340 –49 1367 1142 2509 18,69 19,47 19,0350 –54 296 250 546 4,05 4,26 4,1455 –64 109 147 256 1,49 2,51 1,94Oltre 64 10 7 17 0,14 0,12 0,13TOTALE 7316 5865 13181 100,0 100,0 100,0

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Tav. 20 - Paesi di provenienza degli immigrati iscritti al centro per l’impiego suddivisi perclasse di età

NAZIONALITÀ 15-18 19-25 26-29 30-39 40-49 50-54 55-64 Oltre64

Totale

%Totale

dicolonna

Romania 42 711 722 1561 598 101 33 0 3768 28,59Albania 79 502 251 503 256 40 19 2 1652 12,53Marocco 64 279 274 469 198 48 19 4 1355 10,28Senegal 7 48 105 444 346 57 17 2 1026 7,78Polonia 5 236 143 214 251 78 37 2 966 7,33Ucraina 12 45 46 111 143 69 61 2 489 3,71Tunisia 7 68 89 188 87 7 2 0 448 3,40Jugoslavia 5 49 24 133 105 18 11 2 347 2,63Nigeria 5 72 98 115 28 4 0 0 322 2,44Moldavia 16 36 62 97 87 15 7 0 320 2,43Macedonia 11 58 29 60 25 8 0 0 191 1,45Cina 1 43 30 67 30 2 0 0 173 1,31Bulgaria 3 21 14 44 33 11 2 1 129 0,98Russia 0 13 30 40 17 16 9 0 125 0,95Brasile 1 30 22 36 24 1 0 0 114 0,86Slovacchia 1 34 17 36 15 5 0 0 108 0,82Altro 30 376 290 579 266 66 39 2 1648 12,50TOTALE 289 2621 2246 4697 2509 546 256 17 13181 100,00Percentuale totale per riga 2,19 19,88 17,04 35,63 19,03 4,14 1,94 0,13 100,00

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11.07 Gli avviati al lavoro nelle diverse realtà provinciali: Ravenna,Faenza e Lugo

Tav. 21 - Nazionalità dei lavoratori immigrati avviati suddivisi per centro per l’impiego

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

NAZIONALITÀ

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna Vuoto Totale

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegoRavenna Vuoto Totale

Romania 328 423 2540 477 3768 14,49 18,51 40,10 20,75 28,59Albania 501 209 609 333 1652 22,14 9,15 9,61 14,48 12,53Marocco 327 493 290 245 1355 14,45 21,58 4,58 10,66 10,28Senegal 227 168 481 150 1026 10,03 7,35 7,59 6,52 7,78Polonia 125 306 463 72 966 5,52 13,39 7,31 3,13 7,33Ucraina 105 112 196 76 489 4,64 4,90 3,09 3,31 3,71Tunisia 56 134 158 100 448 2,47 5,86 2,49 4,35 3,40Jugoslavia/Serbia 87 75 80 105 347 3,84 3,28 1,26 4,57 2,63Nigeria 52 23 199 48 322 2,30 1,01 3,14 2,09 2,44Moldavia 129 24 127 40 320 5,70 1,05 2,01 1,74 2,43Macedonia 6 13 120 52 191 0,27 0,57 1,89 2,26 1,45Cina 32 30 27 84 173 1,41 1,31 0,43 3,65 1,31Bulgaria 22 8 52 47 129 0,97 0,35 0,82 2,04 0,98Russia 26 17 50 32 125 1,15 0,74 0,79 1,39 0,95Brasile 9 23 58 24 114 0,40 1,01 0,92 1,04 0,86Slovacchia 4 20 51 33 108 0,18 0,88 0,81 1,44 0,82Altro 227 207 833 381 1648 10,03 9,06 13,15 16,57 12,50TOTALE 2263 2285 6334 2299 13181 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00

Tav. 22 – Immigrati avviati suddivisi per sesso e per centro per l’impiego

Valori Assoluti Valori percentuali

Sesso

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegodi

Ravenna

Vuote Totale

Centroper

l'impiegodi Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegodi

Ravenna

Vuote Totale

Femmine 910 913 3358 684 5865 29,75 39,96 53,02 29,75 44,50

Maschi 1353 1372 2976 1615 7316 70,25 60,04 46,98 70,25 55,50

Totale 2263 2285 6334 2299 13181 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00

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Tav. 23 - Avviati suddivisi per classe di età e Centro per l’impiego

Valori assoluti Valori percentuali (di colonna)

CLASSE ETÀ

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centro perl'impiego di

Lugo

Centroper

l'impiegodi

Ravenna vuote Totale

Centroper

l'impiegodi

Faenza

Centroper

l'impiegodi Lugo

Centroper

l'impiegodi

Ravenna vuote Totale15-18 65 65 119 40 289 2,87 2,84 1,88 1,74 2,1919-25 457 464 1215 485 2621 20,19 20,31 19,18 21,10 19,8826-29 377 354 1103 412 2246 16,66 15,49 17,41 17,92 17,0430-39 743 798 2356 800 4697 32,83 34,92 37,20 34,80 35,6340-49 484 421 1176 428 2509 21,39 18,42 18,57 18,62 19,0350-54 89 109 244 104 546 3,93 4,77 3,85 4,52 4,1455-64 46 69 113 28 256 2,03 3,02 1,78 1,22 1,94

oltre 64 2 5 8 2 17 0,09 0,22 0,13 0,09 0,13TOTALE 2263 2285 6334 2299 13181 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00

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12. La popolazione straniera residente nei 18 comuni dellaprovincia

Tav. 1 Stranieri Residenti nei comuni della provincia di Ravenna (Variazione %2003/2004)

MASCHI FEMMINE TOTALE2003 2004 % 2003 2004 % 2003 2004 %

Alfonsine 171 198 15,79 182 205 12,64 353 403 14,16Bagnacavallo 227 315 38,77 184 260 41,30 411 575 39,90Bagnara 35 48 37,14 28 39 39,29 63 87 38,10Brisighella 252 301 19,44 171 202 18,13 423 503 18,91Casola 63 70 11,11 50 61 22,00 113 131 15,93Castelbolognese 169 195 15,38 159 166 4,40 328 361 10,06Cervia 572 710 24,13 539 654 21,34 1.111 1.364 22,77Conselice 379 428 12,93 253 328 29,64 632 756 19,62Cotignola 140 166 18,57 111 118 6,31 251 284 13,15Faenza 1.223 1.445 18,15 1.050 1.291 22,95 2.273 2.736 20,37Fusignano 327 380 16,21 167 216 29,34 494 596 20,65Lugo 562 739 31,49 555 716 29,01 1.117 1.455 30,26Massalombarda 301 382 26,91 243 299 23,05 544 681 25,18Ravenna 3.668 4.899 33,56 3.336 4.260 27,70 7.004 9.159 30,77RioloTerme 171 190 11,11 130 149 14,62 301 339 12,62Russi 156 171 9,62 113 176 55,75 269 347 29,00Sant'Agata 52 66 26,92 59 65 10,17 111 131 18,02Solarolo 98 125 27,55 82 108 31,71 180 233 29,44Totale 8.566 10.828 26,41 7.412 9.313 25,65 15.978 20.141 26,05

Tav. 2 Stranieri residenti nei comuni della provincia (Valori assoluti e % sulla pop. tot.)2004

M % F % Totale %Alfonsine 198 5.612 3,53 205 6.127 3,35 403 11.739 3,43Bagnacavallo 315 7.802 4,04 260 8.367 3,11 575 16.169 3,56Bagnara 48 906 5,30 39 943 4,14 87 1.849 4,71Brisighella 301 3.890 7,74 202 3.849 5,25 503 7.739 6,50Casola 70 1.443 4,85 61 1.400 4,36 131 2.843 4,61Castelbolognese 195 4.287 4,55 166 4.372 3,80 361 8.659 4,17Cervia 710 12.873 5,52 654 13.985 4,68 1.364 26.858 5,08Conselice 428 4.492 9,53 328 4.715 6,96 756 9.207 8,21Cotignola 166 3.369 4,93 118 3.583 3,29 284 6.952 4,09Faenza 1.445 26.487 5,46 1.291 28.262 4,57 2.736 54.749 5,00Fusignano 380 3.939 9,65 216 3.980 5,43 596 7.919 7,53Lugo 739 15.253 4,84 716 16.674 4,29 1.455 31.927 4,56Massalombarda 382 4.414 8,65 299 4.651 6,43 681 9.065 7,51Ravenna 4.899 71.519 6,85 4.260 75.470 5,64 9.159 146.989 6,23RioloTerme 190 2.713 7,00 149 2.728 5,46 339 5.441 6,23Russi 171 5.278 3,24 176 5.444 3,23 347 10.722 3,24Sant'Agata 66 1.119 5,90 65 1.165 5,58 131 2.284 5,74Solarolo 125 2.094 5,97 108 2.162 5,00 233 4.256 5,47Totale 10.828 177.490 6,10 9.313 187.877 4,96 20.141 365.367 5,51

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12.01 Distretto di Ravenna(Comuni di: Ravenna, Cervia e Russi)

Tav. 3 Confronto fra la popolazione residente e quella straniera nei 3 comuni del distretto2004

M % F % Totale %Ravenna 4.899 71.519 6,85 4.260 75.470 5,64 9.159 146.989 6,23Russi 171 5.278 3,24 176 5.445 3,23 347 10.723 3,24Cervia 710 12.775 5,56 654 13.889 4,71 1.364 26.664 5,12Distretto diRavenna 5.780 89.572 6,45 5.090 94.804 5,37 10.870 184.376 5,90

Tav. 4 Stranieri ordinati per paesi di provenienza (maggiore o uguale 1,0% del totale)Nazionalità M F Totale %Albania 1315 1011 2326 21.4%Romania 642 719 1361 12.5%Senegal 907 107 1014 9.3%Macedonia (ex Rep. Jugos.) 486 289 775 7.1%Marocco 439 260 699 6.4%Nigeria 200 277 477 4.4%Tunisia 269 117 386 3.6%Ucraina 57 320 377 3.5%Polonia 74 273 347 3.2%Moldova 67 169 236 2.2%San Marino 102 73 175 1.6%Cinese, Rep. Popolare 86 69 155 1.4%Brasile 61 90 151 1.4%Bosnia-Erzegovina 76 65 141 1.3%Bulgaria 67 74 141 1.3%Serbia e Montenegro 62 60 122 1.1%Russa, Federazione 17 92 109 1.0%Algeria 76 32 108 1.0%Totale 5.780 5.090 10.870 100%

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Ravenna

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti

2000 2771 1833 4604 3.32001 2892 2239 5131 3.62002 3429 2743 6172 4.32003 3668 3336 7004 4.852004 4899 4260 9159 6.23

Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (4604) (4604)2001 111.4% 11.4%2002 134.1% 20.3%2003 152.1% 13.5%2004 198.9% 30.8%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità N.Albania 1151Romania 415Senegal 707Macedonia (ex Rep. Jugos.) 463Marocco 372Nigeria 196Tunisia 239Polonia 68Ucraina 49Moldova 45

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 575 491 1066 9.4% 8.6% 9.1%10-19 513 441 954 9.6% 8.5% 9.1%20-29 996 993 1989 13.0% 13.4% 13.2%30-39 1415 1183 2598 11.0% 9.6% 10.3%40-49 955 641 1596 8.2% 5.8% 7.0%50-59 279 308 587 3.0% 3.1% 3.1%60 e oltre 166 203 369 0.9% 0.8% 0.9%Totale 4899 4260 9159 6.8% 5.6% 6.2%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale Età media 31,07 44,75 Media aritmetica delle età in anni

compiutiTasso di fecondità 1,550 1,173 1,221 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 15,83 8,43 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 16,29 196,36 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione

0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 2020 22.1%20-39 anni 4587 50.1%40-59 anni 2183 23.8%60 e oltre 369 4.0%totale 9159 100.0%

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Cervia

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 304 283 587 2.3%2001 367 351 718 2.8%2002 444 440 884 3.4%2003 572 539 1.111 4.2%2004 710 654 1.364 5.08%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (587) (587)2001 122.3% 22.3%2002 150.6% 23.1%2003 189.3% 25.7%2004 232.4% 22.8%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NRomania 438Albania 246Senegal 191Ucraina 64Marocco 47Moldava 41Tunisia 33Germania 28Algeria 22Brasile 19Macedonia 17Polonia 16

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazioneStranieri % stranieri su italiani

Classi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 55 51 106 5.4% 5.1% 5.3%10-19 65 51 116 6.3% 4.9% 5.6%20-29 153 158 311 10.9% 11.6% 11.2%30-39 246 225 471 10.3% 9.7% 10.0%40-49 136 104 240 6.6% 5.1% 5.8%50-59 37 42 79 2.2% 2.3% 2.2%60 e oltre 18 23 41 0.6% 0.5% 0.5%Totale 710 654 1364 5.5% 4.7% 5.1%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totaleEtà media 32,04 44,54 Media aritmetica delle età in anni compiutiTasso di fecondità 1,756 1,001 1,063 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 15,40 7,96 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia15.853 196.997 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-

14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 222 16.3%20-39 anni 782 57.3%40-59 anni 319 23.4%60 e oltre 41 3.0%totale 1364 100.0%

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Russi

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti

2000 59 55 114 1.1%2001 87 79 166 1.6%2002 119 88 207 2.0%2003 156 113 269 2.5%2004 171 176 347 3.24%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (114) (114)2001 145.6% 45.6%2002 181.6% 24.7%2003 236.0% 30.0%2004 304.4% 29.0%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 58Albania 41Romania 34Senegal 30Polonia 25Macedonia 20Moldova 20Ucraina 15Tunisia 15Brasile 9

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%

0-9 11 22 33 2.8% 5.9% 4.3%10-19 14 13 27 3.5% 4.0% 3.7%20-29 43 43 86 8.0% 8.1% 8.0%30-39 45 47 92 5.5% 6.3% 5.9%40-49 36 26 62 4.5% 3.3% 3.9%50-59 15 17 32 2.2% 2.5% 2.4%60 e oltre 7 8 15 0.4% 0.4% 0.4%Totale 171 176 347 3.2% 3.2% 3.2%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale Età media 32,59 47,43 Media aritmetica delle età in anni compiutiTasso di fecondità 2,400 1,159 1,221 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 14,41 7,21 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 18 267.531 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-

14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 60 17.3%20-39 anni 178 51.3%40-59 anni 94 27.1%60 e oltre 15 4.3%totale 347 100.0%

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12.02 Distretto di Faenza(Comuni di: Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme, Solarolo)

Confronto fra la popolazione residente e quella straniera nei 6 comuni del distretto2004

M % F % Totale

%

Faenza 1.445 26.487 5,46 1.291 28.262 4,57 2.736 54.749 5,00Brisighella 301 3.890 7,74 202 3.849 5,25 503 7.739 6,50Casola 70 1.443 4,85 61 1.400 4,36 131 2.843 4,61Castelbolognese 195 4.287 4,55 166 4.372 3,80 361 8.659 4,17RioloTerme 190 2.713 7,00 149 2.728 5,46 339 5.441 6,23Solarolo 125 2.094 5,97 108 2.162 5,00 233 4.256 5,47Totale 2326 40.194 5,69 1.977 42.774 4,62 4.303 83.688 5,14

Stranieri ordinati per paesi di provenienza (maggiore o uguale 0,9% del totale)

Nazionalità Maschi Femmine Totale %Albania 566 352 918 21.3%Marocco 458 313 771 17.9%Romania 194 213 407 9.5%Senegal 360 36 396 9.2%Moldova 76 152 228 5.3%Ucraina 40 168 208 4.8%Tunisia 122 68 190 4.4%Cina 83 68 151 3.5%Polonia 29 79 108 2.5%Nigeria 19 51 70 1.6%Serbia e Montenegro 39 26 65 1.5%Bosnia-Erzegovina 30 29 59 1.4%Brasile 15 26 41 1.0%Somalia 16 24 40 0.9%

.

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Faenza

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 695 491 1186 2.2%2001 805 599 1404 2.6%2002 954 732 1686 3.1%2003 1223 1050 2273 4.2%2004 1445 1291 2736 5,0%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (1186) (1186)2001 118.4% 18.38%2002 142.2% 20.1%2003 191.7% 34.8%2004 230.7% 20.4%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 454Albania 444Senegal 368Romania 238Moldava 196Ucraina 162Cina 121Tunisia 85Polonia 69Nigeria 60

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 192 190 382 8.2% 8.5% 8.4%10-19 130 137 267 6.3% 6.7% 6.5%20-29 288 306 594 9.8% 10.8% 10.3%30-39 444 344 788 10.3% 8.3% 9.3%40-49 308 219 527 7.5% 5.4% 6.4%50-59 67 68 135 1.9% 1.9% 1.9%60 e oltre 16 27 43 0.2% 0.3% 0.3%Totale 1445 1291 2736 5.5% 4.6% 5.0%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale Età media 29,56 45,25 Media aritmetica delle età in anni

compiutiTasso di fecondità 2,914 1,226 1,383 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 25,58 9,55 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 4,125 202,076 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-

14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 649 23.7%20-39 anni 1382 50.5%40-59 anni 662 24.2%60 e oltre 43 1.6%totale 2736 100.0%

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Brisighella

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 139 81 220 2.9%2001 140 98 238 3.2%2002 185 122 307 4.1%2003 251 172 423 5.5%2004 301 202 503 6.5%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (220) (220)2001 108.2% 8.18%2002 139.5% 29.0%2003 192.3% 37.8%2004 228.6% 18.9%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 156Albania 146Ucraina 27Romania 20Senegal 15Polonia 13Tunisia 13Bosnia-erzegovina 12Moldova 11Serbia e montenegro 9

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 44 22 66 13.8% 8.2% 11.2%10-19 28 20 48 9.6% 7.9% 8.8%20-29 85 65 150 18.5% 17.5% 18.1%30-39 82 46 128 14.0% 8.2% 11.1%40-49 43 28 71 7.5% 5.2% 6.4%50-59 16 15 31 3.1% 3.2% 3.1%60 e oltre 3 6 9 0.3% 0.4% 0.4%Totale 301 202 503 7.7% 5.2% 6.5%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale

Età media 28,92 46,52 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 2,792 1,075 1,386 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 25,84 8,56 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 5,681 241,58 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 114 22.7%20-39 anni 278 55.3%40-59 anni 102 20.3%60 e oltre 9 1.8%totale 503 100.0%

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Casola Valsenio

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 25 17 42 1.5%2001 29 22 51 1.8%2002 38 29 67 2.4%2003 63 50 113 4.0%2004 70 61 131 4.6%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno Variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (42) (42)2001 121.4% 21.43%2002 159.5% 31.4%2003 269.0% 68.7%2004 311.9% 15.9%

Primi 8 paesi di provenienza

NAZIONALITÀ nAlbania 49Romania 48Marocco 10Ucraina 5Polonia 4Serbia Montenegro 4Belgio 2India 2

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 9 11 20 7.6% 12.6% 9.7%10-19 12 4 16 9.8% 3.5% 6.8%20-29 16 16 32 10.1% 10.5% 10.3%30-39 17 15 32 8.1% 7.5% 7.8%40-49 13 11 24 5.9% 5.5% 5.7%50-59 0 4 4 0.0% 2.4% 1.1%60 e oltre 3 0 3 0.7% 0.0% 0.3%Totale 70 61 131 4.9% 4.4% 4.6%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totaleEtà media 28,36 46,15 Media aritmetica delle età in anni compiutiTasso di fecondità 1,000 0,199 0,268 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 7,63 4,57 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 3,448 226.807 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 36 27.5%20-39 anni 64 48.9%40-59 anni 28 21.4%60 e oltre 3 2.3%totale 131 100.0%

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Castelbolognese

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 104 67 171 2.1%2001 117 90 207 2.5%2002 133 110 243 2.9%2003 169 159 328 3.8%2004 195 166 361 4.2%

Tav. 6 Variazione % (cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (171) (171)2001 121.1% 21.05%2002 142.1% 17.4%2003 191.8% 35.0%2004 211.1% 10.1%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NAlbania 167Tunisia 29Marocco 22Romania 18Moldova 12Polonia 11Somalia 11Ucraina 9Egitto 9Senegal 9

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazioneStranieri % stranieri su italiani

Classi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 31 27 58 7.8% 8.0% 7.9%10-19 23 12 35 6.1% 3.5% 4.9%20-29 46 46 92 8.5% 9.5% 8.9%30-39 49 40 89 7.1% 6.1% 6.6%40-49 31 20 51 5.0% 3.1% 4.0%50-59 8 14 22 1.4% 2.3% 1.9%60 e oltre 7 7 14 0.7% 0.5% 0.6%Totale 195 166 361 4.5% 3.8% 4.2%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale

Età media 28,96 43,84 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 2,003 1,249 1.325 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 13,85 9,31 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 10.1266 167.613 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 93 25.8%20-39 anni 181 50.1%40-59 anni 73 20.2%60 e oltre 14 3.9%totale 361 100.0%

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Riolo Terme

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 104 73 177 3.4%2001 119 96 215 4.0%2002 142 105 247 4.6%2003 171 130 301 5.6%2004 190 149 339 6.2%

Tav. 6 Variazione % (cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (177) (177)2001 121.5% 21.47%2002 139.5% 14.9%2003 170.1% 21.9%2004 191.5% 12.6%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 75Albania 63Romania 58Tunisia 47Croazia 19Bosnia-Erzegovina 17Serbia e Montenegro 12Moldova 6Brasile 5Francia 4Pakistan 4

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale %0-9 28 22 50 10.6% 10.0% 10.3%10-19 21 14 35 9.1% 6.1% 7.6%20-29 36 40 76 11.8% 12.5% 12.2%30-39 59 43 102 13.4% 11.0% 12.3%40-49 34 16 50 7.5% 4.1% 5.9%50-59 11 9 20 3.2% 2.8% 3.0%60 e oltre 1 5 6 0.1% 0.6% 0.4%Totale 190 149 339 7.0% 5.5% 6.2%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale

Età media 28,83 43,83 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 0,875 1,545 1,469 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 1,18 10,15 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 6.153 175.214 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 85 25.1%20-39 anni 178 52.5%40-59 anni 70 20.6%60 e oltre 6 1.8%totale 339 100.0%

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Solarolo

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 30 39 79 1.9%2001 56 55 111 2.6%2002 79 60 139 3.3%2003 98 82 180 4.3%2004 125 108 233 5,5%

Tav. 6 Variazione % (cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (79) (79)2001 140.5% 40.51%2002 175.9% 25.2%2003 227.8% 29.5%2004 294.9% 29.4%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 54Albania 49Romania 25Cina 18Tunisia 16Polonia 9Algeria 9Filippine 6El Salvador 5Macedonia; Ucraina; Angola; Senegal 4

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale %0-9 27 20 47 13.2% 11.4% 12.4%10-19 11 9 20 5.9% 5.6% 5.7%20-29 32 34 66 13.3% 13.7% 13.5%30-39 34 20 54 11.4% 7.0% 9.2%40-49 18 16 34 5.5% 5.1% 5.3%50-59 3 7 10 1.1% 2.7% 1.9%60 e oltre 0 2 2 0.0% 0.3% 0.2%Totale 125 108 233 6.0% 5.0% 5.5%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale

Età media 26,21 44,85 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 2,950 1,169 1,420 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 34,33 8,51 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 3,571 189,343 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 67 28.8%20-39 anni 120 51.5%40-59 anni 44 18.9%60 e oltre 2 0.9%totale 233 100.0%

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12.03 Distretto di Lugo(Comuni di: Lugo, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano,

Massa Lombarda, S. Agata sul Santerno)

Tav. 3 Confronto fra la popolazione residente e quella straniera nei 3 comuni del distretto2004

M % F % Totale %Alfonsine 198 5.612 3,53 205 6.127 3,35 403 11.739 3,43Bagnacavallo 315 7.802 4,04 260 8.367 3,11 575 16.169 3,56Bagnara 48 906 5,30 39 943 4,14 87 1.849 4,71Conselice 428 4.492 9,53 328 4.715 6,96 756 9.207 8,21Cotignola 166 3.369 4,93 118 3.583 3,29 284 6.952 4,09Fusignano 380 3.939 9,65 216 3.980 5,43 596 7.919 7,53Lugo 739 15.253 4,84 716 16.674 4,29 1.455 31.927 4,56Massalombarda 382 4.414 8,65 299 4.651 6,43 681 9.065 7,51Sant'Agata 66 1.119 5,90 65 1.165 5,58 131 2.284 5,74Distretto di Lugo 2.722 46.906 5,80 2.246 50.205 4,47 4.968 97.111 5,12

Stranieri ordinati per paesi di provenienza (maggiore o uguale 0,9% del totale)

Nazionalità Maschi Femmine Totale %Marocco 990 646 1636 32.9%Albania 408 313 721 14.5%Romania 231 232 463 9.3%Senegal 334 38 372 7.5%Tunisia 208 73 281 5.7%Macedonia 109 57 166 3.3%Ucraina 21 142 163 3.3%Polonia 35 113 148 3.0%Cinese, Rep. Popolare 57 46 103 2.1%Nigeria 24 35 59 1.2%Cuba 7 36 43 0.9%

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Lugo

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale X 100 abitanti2000 239 271 510 1.6%2001 308 345 653 2.1%2002 424 457 881 2.8%2003 562 555 1.117 3.5%2004 739 716 1.455 4.56%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (510) (510)2001 128.0% 28.0%2002 172.7% 34.9%2003 219.0% 26.8%2004 285.3% 30.3%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 439Albania 195Romania 183Tunisia 87Macedonia 57Senegal 56Polonia 55Ucraina 46Slovenia 35Filippine 26

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 121 104 225 9.8% 8.9% 9.4%10-19 81 69 150 6.9% 6.3% 6.6%20-29 153 168 321 9.5% 10.7% 10.1%30-39 214 197 411 8.8% 8.5% 8.7%40-49 126 108 234 5.3% 4.8% 5.1%50-59 34 43 77 1.6% 1.9% 1.8%60 e oltre 10 27 37 0.2% 0.4% 0.4%Totale 739 716 1455 4.8% 4.3% 4.6%

134

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Indicatori demografici

stranieri

italiani totale

Età media 29,08 46,76 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 3,043 1,232 1,343 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 18,56 8,70 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 7.382 244.237 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-

14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenza %0-19 anni 375 25.8%20-39 anni 732 50.3%40-59 anni 311 21.4%60 e oltre 37 2.5%totale 1455 100.0%

135

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Alfonsine

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti

2000 117 74 191 1.6%2001 131 87 218 1.9%2002 143 132 275 2.3%2003 171 182 353 3.0%2004 198 205 403 3,4%

Tav. 6 Variazione % (cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (191) (191)2001 114.1% 14.1%2002 144.0% 26.1%2003 184.8% 28.4%2004 211.0% 14.2%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 145Ucraina 44Romania 41Senegal 20Albania 15Polonia 14San Marino 12Serbia e Montenegro 10Cina 10Macedonia 9

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 34 23 57 7.7% 6.1% 7.0%10-19 9 19 28 2.4% 5.2% 3.8%20-29 44 34 78 7.7% 6.1% 6.9%30-39 57 60 117 6.3% 6.8% 6.5%40-49 29 44 73 3.6% 5.3% 4.4%50-59 21 19 40 2.6% 2.2% 2.4%60 e oltre 4 6 10 0.2% 0.3% 0.3%Totale 198 205 403 3.5% 3.3% 3.4%

136

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Indicatori demografici

stranieri

italiani totale

Età media 31,12 47,32Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 3,120 1,175 1,231 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 14,89 7,57 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 6.94 266.306Popolazione 65 anni e oltre/popolazione0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 85 21.1%20-39 anni 195 48.4%40-59 anni 113 28.0%60 e oltre 10 2.5%totale 403 100.0%

137

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Bagnacavallo

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 101 94 195 1.2%2001 148 123 271 1.7%2002 166 137 303 1.9%2003 227 184 411 2.6%2004 315 260 575 3,56

Tav. 6 Variazione % (cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (195) (195)2001 139.0% 39.0%2002 155.4% 11.8%2003 210.8% 35.6%2004 294.9% 39.9%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 190Romania 85Senegal 85Albania 29Ucraina 24Tunisia 19Polonia 18Brasile 15Nigeria 11Russia 8

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazioneStranieri % stranieri su italiani

Classi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 33 29 62 5.6% 5.2% 5.4%10-19 20 20 40 3.8% 3.8% 3.8%20-29 75 62 137 9.1% 8.0% 8.6%30-39 108 85 193 8.3% 7.0% 7.6%40-49 52 36 88 4.2% 3.1% 3.6%50-59 19 17 36 1.8% 1.6% 1.7%60 e oltre 8 11 19 0.4% 0.4% 0.4%Totale 315 260 575 4.0% 3.1% 3.6%

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Indicatori demografici

stranieri

italiani totale

Età media 31,51 47,11 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 1,246 0,983 0,987 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 6,96 6,45 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 18.072 261.429 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-

14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 102 17.7%20-39 anni 330 57.4%40-59 anni 124 21.6%60 e oltre 19 3.3%totale 575 100.0%

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Bagnara di Romagna

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 10 6 16 0.9%2001 10 6 16 0.9%2002 16 13 29 1.6%2003 35 28 63 3.5%2004 48 39 87 4,7%

Tav. 6 Variazione % (cumulata e anno per anno)Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (16) (16)2001 100.0% 0.00%2002 181.3% 81.3%2003 393.8% 117.2%2004 543.8% 38.1%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NAlbania 44Marocco 16Romania 7Cina 5Polonia 4Ucraina 4Sri Lanka 3Rep. Dominicana 2Grecia 1Moldova 1

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%

0-9 9 10 19 9.9% 9.9% 9.9%10-19 3 0 3 4.9% 0.0% 2.5%20-29 12 11 23 13.2% 13.4% 13.3%30-39 13 14 27 9.2% 8.5% 8.8%40-49 10 3 13 6.4% 2.5% 4.7%50-59 1 1 2 0.8% 0.8% 0.8%60 e oltre 0 0 0 0.0% 0.0% 0.0%Totale 48 39 87 5.3% 4.1% 4.7%

140

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Indicatori demografici

stranieri

italiani totale

Età media 26,21 44,88 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 2,833 1,446 1,726 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 45,98 12,02 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 0 176.772 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-

14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 22 25.3%20-39 anni 50 57.5%40-59 anni 15 17.2%60 e oltre 0 0.0%totale 87 100.0%

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Conselice

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 135 98 233 2,6%2001 191 147 338 3,8%2002 260 188 448 5,0%2003 379 253 632 6,9%

428 328 756 8.2%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (233) (233)2001 145.1% 45.06%2002 192.3% 32.5%2003 271.2% 41.1%2004 324.5% 19.6%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 360Albania 131Tunisia 63Romania 34Polonia 15Macedonia 15Cina 13Ucraina 11Cuba 10Sri Lanka 10

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 64 64 128 17.5% 17.8% 17.6%10-19 40 48 88 11.4% 15.1% 13.2%20-29 90 85 175 18.6% 17.4% 18.0%30-39 135 73 208 17.5% 10.4% 14.1%40-49 77 38 115 11.2% 6.1% 8.8%50-59 15 9 24 2.7% 1.5% 2.1%60 e oltre 7 11 18 0.5% 0.7% 0.6%Totale 64 64 128 9.5% 7.0% 8.2%

142

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Indicatori demografici

stranieri

italiani totale

Età media 27,49 45,8 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 3,835 1,079 1,478 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 31,79 9.06 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000Indice di vecchiaia 6.25 219.66

3Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 216 28.6%20-39 anni 383 50.7%40-59 anni 139 18.4%60 e oltre 18 2.4%totale 756 100.0%

143

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Cotignola

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 54 38 92 1,3%2001 69 58 127* 1,8%2002 93 78 171 2,5%2003 111 140 251 3,6%

166 118 284 4,1%*al 21/10/01Tav. 6 Variazione % (cmulata e anno per anno)

Anno Variazione % cumulata Variazione % anno per anno2000 (92) (92)2001 138.0% 38.04%2002 185.9% 34.6%2003 272.8% 46.8%2004 308.7% 13.1%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 81Senegal 70Albania 22Romania 21Tunisia 15Etiopia 11Nigeria 9Russia 6Ucraina 6Bosnia 4

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 22 29 51 8.2% 9.5% 8.9%10-19 19 11 30 7.3% 4.4% 5.9%20-29 21 28 49 5.6% 7.4% 6.5%30-39 56 33 89 10.3% 6.7% 8.5%40-49 41 8 49 7.9% 1.6% 4.8%50-59 3 7 10 0.6% 1.5% 1.0%60 e oltre 4 2 6 0.4% 0.2% 0.3%Totale 166 118 284 4.9% 3.3% 4.1%

144

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Indicatori demografici

stranieri italiani totaleEtà media 28,33 45,35 Media aritmetica delle età in anni compiutiTasso di fecondità 2,700 1,235 1,363 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 21,13 9,09 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 71.4286 209.235 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenza %0-19 anni 81 28.5%20-39 anni 138 48.6%40-59 anni 59 20.8%60 e oltre 6 2.1%totale 284 100.0%

145

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Fusignano

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 172 84 256 3.4%2001 215 99 314 4.2%2002 253 120 373 4.9%2003 327 167 494 6.4%2004 380 216 596 7,5%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (256) (256)2001 122.7% 22.66%2002 145.7% 18.8%2003 193.0% 32.4%2004 232.8% 20.6%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 159Senegal 128Macedonia 77Albania 43Romania 40Niger 24Cina 20Polonia 19Tunisia 19Ucraina 12

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazioneStranieri % stranieri su italiani

Classi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 43 36 79 14.1% 13.1% 13.6%10-19 44 20 64 15.5% 8.1% 12.1%20-29 56 51 107 13.1% 13.3% 13.2%30-39 137 65 202 19.1% 10.8% 15.3%40-49 80 23 103 13.6% 4.8% 9.7%50-59 14 14 28 2.9% 2.5% 2.7%60 e oltre 6 7 13 0.5% 0.5% 0.5%Totale 380 216 596 9.6% 5.4% 7.5%

146

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Indicatori demografici

stranieri italiani totale

Età media 29,92 46,54 Media aritmetica delle età in annicompiuti

Tasso di fecondità 2,977 1,059 1.283 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 21,81 8,69 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 8.035 244.062 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 143 24.0%20-39 anni 309 51.8%40-59 anni 131 22.0%60 e oltre 13 2.2%totale 596 100.0%

147

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Massa Lombarda

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 167 114 281 2,5%2001 185 136 321 3,8%2002 236 194 430 4,9%2003 301 243 544 6,1%2004 382 299 681 7,51%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (281) (281)2001 114.2% 14.23%2002 153.0% 34.0%2003 193.6% 26.5%2004 242.3% 25.2%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NAlbania 226Marocco 202Tunisia 60Romania 31Cina 25Pakistan 23Senegal 13Ucraina 11Polonia 9Croazia 6Nigeria 6

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 73 59 132 18.7% 16.8% 17.8%10-19 42 30 72 13.4% 10.0% 11.8%20-29 76 87 163 14.6% 17.8% 16.1%30-39 103 67 170 13.6% 9.4% 11.6%40-49 55 26 81 8.5% 4.4% 6.5%50-59 25 17 42 4.6% 3.0% 3.8%60 e oltre 8 13 21 0.6% 0.8% 0.7%Totale 382 299 681 8.7% 6.4% 7.5%

148

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Indicatori demografici

stranieri italiani totaleEtà media 29,92 45,84 Media aritmetica delle età in anni compiutiTasso di fecondità 2,888 1,154 1,400 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 26,43 9,48 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 9.412 230.717 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 204 30.0%20-39 anni 333 48.9%40-59 anni 123 18.1%60 e oltre 21 3.1%totale 681 100.0%

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S. Agata sul Santerno

Serie Storica31 Dicembre Maschi Femmine Totale x 100 abitanti2000 18 20 38 1,8%2001 23 25 48 2,3%2002 33 37 70 3,2%2003 52 59 111 4,9%2004 66 65 131 5,7%

Tav. 6 Variazione % (Cumulata e anno per anno)Anno variazione % Cumulata Variazione % anno per anno2000 (38) (38)2001 126.3% 26.32%2002 184.2% 45.8%2003 292.1% 58.6%2004 344.7% 18.0%

Primi 10 paesi di provenienza

Nazionalità NMarocco 44Romania 21Albania 16Polonia 11Tunisia 10Pakistan 8Ucraina 5Russia 4Etiopia 2Rep. Dominicana 2

Stranieri per classi d’età/Rapporto tra stranieri e popolazione

Stranieri % stranieri su italianiClassi d’età Maschi Femmine Totale M% F% Totale%0-9 9 7 16 9.4% 6.2% 7.7%10-19 7 6 13 7.4% 8.3% 7.8%20-29 16 19 35 11.9% 14.7% 13.3%30-39 18 17 35 8.7% 8.5% 8.6%40-49 10 9 19 6.0% 5.9% 6.0%50-59 3 4 7 2.5% 3.3% 2.9%60 e oltre 3 3 6 1.0% 0.8% 0.9%Totale 66 65 131 5.9% 5.6% 5.7%

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Indicatori demografici

stranieri italiani totaleEtà media 30,12 43,99 Media aritmetica delle età in anni compiutiTasso di fecondità 2,400 1,352 1,385 Nati vivi nell’anno/donne 15/49 * 1000Tasso di natalità 15,27 11,04 Nati vivi nell’anno/popolazione * 1000

Indice di vecchiaia 17.3913 183.784 Popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14*100

Distribuzione per classi d’età

frequenze %0-19 anni 29 22.1%20-39 anni 70 53.4%40-59 anni 26 19.8%60 e oltre 6 4.6%totale 131 100.0%

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13. Le novità legislative del 2004/2005 in tema diimmigrazione

Nel 2004 la Corte Costituzionale ha dichiarato la parziale illegittimità della legge Bossi-Fini(T.U. sull'immigrazione) nella parte in cui non prevede garanzie della difesa per lo straniero insede di espulsione.La Suprema Corte ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 13, comma 5-bis, deldecreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 nella parte in cui non prevede che il giudizio diconvalida debba svolgersi in contraddittorio prima dell'esecuzione del provvedimento diaccompagnamento alla frontiera, con le garanzie della difesa, cioè con la convalida dell'autoritàgiudiziaria del provvedimento di accompagnamento alla frontiera dello straniero.Il Governo ha emanato il Decreto Legge 14 settembre 2004, n. 241 recante disposizioni urgentiin materia di immigrazione proprio per adeguare la normativa ai dettami della Suprema Corte.La modifica più rilevante introdotta è costituita dalla attribuzione al Giudice di Pace dellacompetenza in materia di convalida della espulsione amministrativa in luogo del Tribunale incomposizione monocratica. La Legge non ha mutato i tempi di trasmissione degli atti da parte delQuestore (48 ore) e di convalida del provvedimento di espulsione (48 ore).Qualche mese più tardi è stato pubblicato sulla G. U. n. 33 del 10 febbraio 2005, il Decreto delPresidente della Repubblica 18 ottobre 2004, n.334.Tra le principali novità, il DPR 334 modifica il precedente regolamento del 31/8/1999 n. 394 edefinisce le modalità di funzionamento dello Sportello Unico per l'Immigrazione presso laPrefettura-Ufficio Territoriale del Governo cui vengono attribuite competenze e trasferiteprocedure prima svolte dal Servizio politiche del Lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro.I procedimenti di competenza dello Sportello Unico riguardano sia l'assunzione di particolarilavoratrici/lavoratori straniere/i, sia il ricongiungimento familiare dei/delle cittadini/e straniere/i.Viene modificata inoltre la precedente normativa disciplinando: - la legalizzazione di certificati provenienti dall'estero- l'obbligo dell'uso della lingua madre(si prevede che tutte le comunicazioni sia pure in forma sintetica in lingua straniera, possanoessere fatte legittimamente in lingua francese, inglese, spagnola, a scelta dell'interessato, solo nelcaso in cui sia indisponibile personale idoneo alla traduzione del provvedimento nella linguamadre dell'interessato).- La documentazione dell'alloggio per l'ingresso in Italia prevista solo dopo l'entrata nel territorionazionale - Ingresso per turismo(nel caso di turisti che provengono dai paesi che beneficiano dell'esenzione del visto di ingressoper turismo e che prevedono di soggiornare in Italia per meno di 30 giorni, il permesso disoggiorno potrà essere richiesto direttamente alla frontiera compilando un apposito modulo e laricevuta che verrà rilasciata dalla polizia di frontiera equivarrà al permesso di soggiorno vero eproprio, dispensando, quindi, gli interessati dal presentarsi presso la questura competente perterritorio entro otto giorni dal loro ingresso in Italia).- Iscrizione anagrafica in fase di rinnovo del permesso di soggiorno Con la nuova normativa, il fatto che il permesso di soggiorno sia in fase di rinnovo non dovrebbecomportare più alcuna problema relativamente alla continuità di iscrizione all'anagrafe dellapopolazione residente presso un determinato comune.- Nuove modalità di rinnovo del permesso e del contratto di soggiorno; il rinnovo del permessodi soggiorno per lavoro subordinato e le variazioni del contratto di soggiornoIl nuovo regolamento prevede che il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro èsubordinato alla sussistenza di un contratto di soggiorno per lavoro, nonché alla consegna diautocertificazione del datore di lavoro attestante la sussistenza di un alloggio del lavoratore,fornito dei parametri richiamati dall'articolo 5-bis, comma 1,lettera a), del Testo Unico (ovveroquelli stabiliti dalle norme in materia di edilizia residenziale pubblica).

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Nel 2004 inoltre, sono stati approvati i Decreti di recepimento delle Direttive Europee in meritoalle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, il d.p.r. 16 settembre 2004,n. 303, nonché quello relativo alle norme minime di accoglienza per i richiedenti asilo, il D.L. 30maggio 2005 n. 140, aventi lo scopo di stabilire delle garanzie minime per coloro che sono nellafase di attesa del riconoscimento dello status di rifugiato e che confidano nell'accoglienza dellestrutture della pubblica amministrazione e nel riconoscimento di una serie di diritti minimi.Un aspetto molto importante del decreto attuativo n. 303/2004, è che rende operativo un dirittosancito a livello comunitario, ovvero il diritto dei richiedenti asilo di poter accedere ad unregolare lavoro subordinato anche nella fase provvisoria di attesa del riconoscimento dello statodi rifugiato,.Prevede poi tutta una serie di discipline, quali il diritto dei richiedenti ad essere informati suidiritti che competono nei vari ambiti, sia rispetto alle prestazioni previste, sia rispetto al diritto didifesa.

Corte Costituzionale Sentenza 8 - 15 luglio 2004 n.222/2004

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 13, comma 5-bis, deldecreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti ladisciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), introdotto dall’art. 2 deldecreto-legge 4 aprile 2002, n. 51 (Disposizioni urgenti recanti misure di contrastoall’immigrazione clandestina e garanzie per soggetti colpiti da provvedimenti diaccompagnamento alla frontiera), convertito, con modificazioni, nella legge 7 giugno 2002, n.106, nella parte in cui non prevede che il giudizio di convalida debba svolgersi in contraddittorioprima dell’esecuzione del provvedimento di accompagnamento alla frontiera, con le garanziedella difesa

Corte Costituzionale Sentenza 8 - 15 luglio 2004 n. 223/2004

La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 5-quinquies,del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti ladisciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), inserito dal comma 1dell’art. 13 della legge 30 luglio 2002, n. 189, nella parte in cui stabilisce che per il reato previstodal comma 5-ter del medesimo art. 14 è obbligatorio l’arresto dell’autore del fatto.Ove non sia dato riscontrare alcun rapporto di strumentalità tra il provvedimento provvisorio diprivazione della libertà personale e il procedimento penale avente ad oggetto il reato per cui èstato disposto l’arresto obbligatorio in flagranza, viene meno, come questa Corte ha in piùoccasioni rilevato, la giustificazione costituzionale della restrizione della libertà dispostadall’autorità di polizia (v., ad esempio, con riferimento al codice di procedura penale del 1930,sentenza n. 173 del 1971, nella quale gli estremi della necessità e urgenza giustificativi delprovvedimento restrittivo della libertà personale sono individuati nelle esigenze processuali diacquisizione e conservazione delle prove; sentenza n. 305 del 1996, secondo cui la "misuraprecautelare provvisoria […] può essere adottata solo nella ragionevole prognosi di una suatrasformazione ope iudicis in una misura cautelare più stabile"). Pertanto la misura ‘precautelarè prevista dall’art. 14, comma 5-quinquies, del decreto legislativon. 286 del 1998, non essendo finalizzata all’adozione di alcun provvedimento coercitivo, sirisolve in una limitazione ‘provvisorià della libertà personale priva di qualsiasi funzioneprocessuale ed è quindi, sotto questo aspetto, manifestamente irragionevole

La competenza del giudice di pace in materia di immigrazione

Il Governo ha emanato il Decreto Legge 14 settembre 2004, n. 241 "Disposizioni urgenti in

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materia di immigrazione", pubblicato sulla GU n. 216 del 14 settembre 2004, per porre riparoalle recenti sentenze della Corte Costituzionale n.222 e n.223 del 15/7/2004 con le quali ha Corteaveva dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 13, comma 5-bis,del D.lvo n. 286/1998,nella parte in cui la norma non prevedeva che il giudizio di convalida dovesse svolgersi incontraddittorio prima dell'esecuzione del provvedimento di accompagnamento alla frontiera, conle garanzie della difesa e dell'art. 14, comma 5-quinquies, del D.lvo n. n. 286/1998, nella parte incui essa stabiliva che per il reato previsto dal comma 5-ter del medesimo art. 14 è obbligatoriol'arresto dell'autore del fatto. Ad una prima lettura del provvedimento, la modifica più rilevanteintrodotta alla vecchia disciplina sarebbe costituita dalla attribuzione al Giudice di Pace dellacompetenza in materia di convalida della espulsione amministrativa in luogo del Tribunale incomposizione monocratica. Restano, infatti, immutati i tempi di trasmissione degli atti da partedel Questore (48 ore) e di convalida del provvedimento di espulsione (48 ore). Manca, tuttavia,nel testo del provvedimento, laddove si prevede che l'interessato sia sentito alla presenza di undifensore, l'obbligo di assicurare la presenza di un interprete e la traduzione degli atti compiuti insede di convalida al fine di garantite allo straniero espulso la conoscibilità del provvedimentonella lingua e garantirgli l'esercizio del diritto di difesa costituzionalmente protetto. Suscitaperplessità, inoltre, il nuovo comma 5-ter in base al quale "al fine di assicurare la tempestività delprocedimento di convalida dei provvedimenti di cui ai commi 4 e 5, ed all'articolo 14, comma 1,le Questure forniscono al giudice di pace, nei limiti delle risorse disponibili, il supportooccorrente e la disponibilità di un locale idoneo". A parte la necessità di reperire in tempi brevi ledisponibilità di spazi ed attrezzature necessari allo svolgimento della udienza di convalida, lascelta di un luogo diverso dalle aule di giustizia può fare ritenere che intento del Legislatore siastato quello di procedere con una sorta di rito sommario alla espulsione dello straniero ed inforza di una mutua collaborazione con le Autorità di Polizia, rafforzata dalla scelta del luogo incui svolgere un'udienza di verifica della legittimità degli atti posti in essere così delicata quantocomplessa, con ciò privando il Giudice di Pace della necessaria terzietà. Il comma 4 dell'articolo14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 come modificato dal Decreto Legge pone glistessi interrogativi laddove enuncia che" La convalida può essere disposta anche in occasionedella convalida del decreto di accompagnamento alla frontiera, nonché in sede di esame delricorso avverso il provvedimento di espulsione.". L'inciso "può" in luogo di "deve" lascerebbeadito ad una qualche discrezionalità da parte del Giudice procedente che la Corte Costituzionaleaveva inteso censurare con le citate sentenze, ritenendo a buon diritto che il provvedimento diespulsione debba essere obbligatoriamente preceduto dalla verifica da parte del Tribunale incomposizione monocratica (ora del Giudice di Pace). La stessa Cassazione aveva più volteribadito, prima della declaratoria di incostituzionalità degli articoli in questione, che in sede diconvalida del provvedimento col quale il questore ordina il trattenimento dello straniero pressoun centro di permanenza temporanea, il giudice è tenuto ad operare un rigoroso controllosull'esistenza (materiale e giuridica) del provvedimento espulsivo che rimane il primo deipresupposti la cui verifica è dovere ufficioso del giudice, in considerazione dell'incidenza che iltrattenimento ha sulla libertà personale del suo destinatario,precisando che costituisce un obbligodel giudice del merito quello di verificare l'esistenza del provvedimento espulsivo e di indicarlo,non bastando la sola menzione dell'esistenza del provvedimento di trattenimento del Questore edil rinvio che, necessariamente, esso deve fare all'espulsione prefettizia v.( ex multis Cassazione,sez. I civile, sentenza 03.06.2004 n° 10559). La stessa Suprema Corte aveva di recente ribaditoun orientamento giurisprudenziale ormai consolidato che vuole che, nel procedimentoconseguente al ricorso avverso il decreto di espulsione dello straniero, il giudice senta in ognicaso l'interessato.(Cassazione Sez. I Civile, 13 aprile 2004, n. 6996). Nell'ottica della Corte, talenecessità risulta imposta, sul piano normativo, dall'inciso presente nel comma 9 dell'art. 13D.L.vo n. 286/98 e, dato l'indubbio carattere contenzioso del procedimento, trae giustificazioneda quello stesso principio del contraddittorio che impone - art. 4 del D.L.vo 113/99, che haintrodotto l'art. 13 bis nel D.L.vo n. 286/98 (modificato dal D.L. in argomento) - la notifica, acura della cancelleria, del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza in camera di consiglioall'autorità emittente. Sul punto la Corte aveva sottolineato come il decreto, peraltro, andava

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comunicato allo straniero, sia per ragioni di coerenza con il modello procedimentale richiamato -perché gli artt. 737 ss. c.p.c. impongono l'audizione degli interessati - sia perché l'art. 3, comma1, del d.p.r. n. 394/99 dispone che: "Le comunicazioni dei provvedimenti dell'autorità giudiziariarelative ai procedimenti giurisdizionali previsti dal testo unico e dal presente regolamento sonoeffettuate con avviso di cancelleria al difensore nominato dallo straniero o a quello incaricato diufficio". Si deve, infatti, rilevare che, ai sensi dell'art. 13, comma 10, citato D.L.vo 286, il ricorsoavverso il decreto d'espulsione può essere sottoscritto personalmente, ma nel procedimentocamerale il ricorrente deve essere assistito da un difensore (o di propria nomina o nominatod'ufficio). Ne consegue che l'obbligo di audizione non è soddisfatto se il ricorrente non vieneconvocato con il mezzo indicato dal regolamento, né sembra praticabile - di fronte al dettatonormativo - l'ipotesi che ricada sul ricorrente o sul difensore l'onere di informarsi della datafissata dal tribunale per sentire l'interessato. Inutile aggiungere che anche tale provvedimento,siccome notificato al cittadino straniero alloglotta, avrebbe bisogno della traduzione nella linguadell'espellendo, così come previsto per il decreto di espulsione e che le attuali strutture delGiudice di Pace non dispongono di un elenco di interpreti-traduttori a cui fare ricorso in tali casi.In tema di assistenza da parte del difensore, il D.L. 241/2004 non chiarisce, inoltre, se lo stessopossa essere nominato dallo straniero con il beneficio del gratuito patrocinio cui avrebbe dirittoin base a numerose sentenze. È questa un'altra lacuna del provvedimento ma non l'unica.Veramente singolare,quanto mortificante per l'impegno e professionalità richiesta al Giudice diPace dalle nuove competenze delineate dal Governo,appare la "gratifica" da corrispondere pertali incombenze atteso che il D.L. stabilisce che, a modifica dell'art.11 della legge 21 novembre1991, n. 374 "Nel numero delle 110 udienze non si computano quelle per i provvedimentiindicati al comma 3-quater, per ciascuna delle quali è dovuta una indennità di euro 20" e che Peri provvedimenti di cui agli articoli 13, commi 5-bis e 8, e 14, comma 4, del decreto legislativo 25luglio 1998 n. 286 e successive modificazioni, è corrisposta una indennità di euro 10". Restano,inoltre, le perplessità relative alla rapida cadenza assegnata dal D.L. all'udienza di convalida che,specie se posta in relazione ai fine settimana, renderebbe oltremodo impossibile garantire unaattività in linea con i desiderata del Legislatore, come più volte ribadito dalla Dottrina. Analogheperplessità derivano dalla lettura delle modifiche apportate al comma 5-quinquies dell'art.14laddove viene disposto che "Per i reati previsti ai commi 5-ter e 5-quater si procede con ritodirettissimo. Il questore, per assicurare l'esecuzione dell'espulsione, dispone i provvedimenti dicui al comma 1. Per il reato previsto dal comma 5-quater è obbligatorio l'arresto dell'autore delfatto.". Anche per tali giudizi, peraltro più complessi, al Giudice di Pace viene assegnato lostesso "trattamento" economico nonostante l'introduzione del rito direttissimo ma la veraperplessità sorge dalla lettura dell'art.15, comma 3 della Legge delega 24/11/1999 n.468 che, aprescindere dai reati contemplati dai delitti e contravvenzioni indicati nei due commi precedenti,attribuisce al Giudice di Pace penale, come criterio generale ed alternativo, la competenza pertutti i reati "puniti con la pena detentiva non superiore nel massimo a quattro mesi ovvero con lapena pecuniaria sola o congiunta alla predetta pena (…)" (comma 3 lettera a) ovvero, insubordine, "per i reati (non meglio specificati!!) per i quali non sussistano particolari difficoltàinterpretative o non ricorre, di regola, la necessità di procedere ad indagini o valutazionicomplesse in fatto o in diritto". Inutile aggiungere che la modifica introdotta avrebbe disattesocompletamente le censure in relazione all'arresto obbligatorio in flagranza mosse dalla CorteCostituzionale nella pregevole sentenza n.223/2004. Va ricordato,inoltre,che sino al D.L. inargomento, la competenza (per materia) del Giudice di pace era prevista per reati minorispecificatamente elencati dall'art.4 del D Lgs 28/8/2000 n.274, ferma restando la competenza delTribunale per i minorenni per i reati commessi da soggetti minorenni. La competenza per materiadeterminata dalla connessione era disciplinata dall'art. 6 laddove tra reati di competenza delGiudice di pace e i reati di competenza di altro Giudice si ha connessione solo nel caso diconcorso formale di reati (art. 81 c. 1 CP: più reati commessi da un'unica persona con una solaazione od omissione. In tali casi la Legge prevedeva la competenza del giudice superiore. Lacompetenza per territorio determinata dalla connessione risultava disciplinata dall'art.7, laddovela norma prevedeva che per i reati appartenenti (tutti) alla competenza per materia del Giudice di

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pace si hanno, invece, due casi di connessione: a) reato commesso da più persone in concorso ocooperazione fra loro (artt. 110 e 113 cp), b) concorso formale di reati commessi da un solosoggetto con un'unica azione od omissione. In entrambi i casi, per i reati stati commessi in luoghidiversi, la competenza per territorio apparteneva, per tutti i reati, al Giudice di pace del luogo incui è stato commesso il primo reato. Se non è possibile determinare in tal modo la competenza,questa appartiene al giudice di pace del luogo in cui è iniziato il primo dei procedimenti connessi(art. 8). Pertanto, i reati appartenenti alla competenza per territorio o per materia di giudicidiversi, pur se uniti dal vincolo della continuazione, dovevano essere oggetto di giudizi separati ediversi con conseguente duplicazione o moltiplicazione dei procedimenti e grave lesione delprincipio dell'economia processuale e questo aveva già suscitato notevoli perplessità neicommentatori, come pure la stessa disciplina transitoria nella parte in cui affidava ai "vecchi"Tribunali in composizione monocratica i giudizi in corso alla data di entrata in vigore dellaLegge pur assoggettandoli alle nuove regole del rito. A tanto aggiungasi l'onere delle indaginiaffidato alle varie Polizie nel termine di quattro mesi (largamente inosservato) ed oggetto dicontrollo a posteriori da parte del PM in sede di rinvio a giudizio o di archiviazione. Appareevidente così come il DL stravolge il vecchio quadro normativo introducendo una nuovacompetenza,della quale è lecito dubitare della costituzionalità,che finisce con l'affliggereulteriormente sia gli operatori giudiziari, sia le stesse garanzie difensive che la CorteCostituzionale aveva ritenuto necessarie nell'abrogare le disposizioni precedenti. Prescindendoquindi dai numerosi rilievi già mossi al provvedimento, si rende necessario da parte delLegislatore un ripensamento complessivo della materia disciplinata dal nuovo DL al fine digarantirne una piena attuazione in linea con il dettato costituzionale.

Il nuovo regolamento di attuazione della Legge Bossi – Fini (L. 30 luglio 2002, n. 189)

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 del 10 febbraio 2005, il Decreto del Presidentedella Repubblica 18 ottobre 2004, n.334 (Regolamento recante modifiche ed integrazioni aldecreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in materia di immigrazione)entrato in vigore il 25 febbraio. Si vogliono di seguito elencare alcune delle principali novitàcontenute nello stesso. Bisogna pure ammettere che si tratta di una norma che va studiataapprofonditamente, e che potrà essere interpretata meglio, anche alla luce di eventuali circolariministeriali che, ci si augura, verranno emanate tempestivamente, al fine di disporre, neiconfronti degli uffici interessati, l’applicazione delle nuove norme.

Legalizzazione di certificati provenienti dall’estero

In materia di legalizzazione e di certificazione di circostanze, atti, provenienti dall’estero, ovveroin materia di legalizzazione di certificati, l’art. 2 del Regolamento in oggetto introduce unaprecisazione che aggiunge una disposizione alla norma preesistente (art. 2 del dpr 394/99). Sistabilisce infatti che Ove gli stati, fatti e qualità personali di cui al comma 1 non possono esseredocumentati mediante certificati o attestazioni rilasciati da competenti autorità straniere, inragione della mancanza di una autorità riconosciuta o della presunta inaffidabilità deidocumenti, rilasciati dall'autorità locale, rilevata anche in sede di cooperazione consolareSchengen locale, ai sensi della decisione del Consiglio europeo del 22 dicembre 2003, lerappresentanze diplomatiche o consolari provvedono al rilascio di certificazioni, ai sensidell'articolo 49 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 200, sulla basedelle verifiche ritenute necessarie, effettuate a spese degli interessati. In pratica, per quantoriguarda i certificati provenienti dall’estero, che gli stranieri devono utilizzare, per esempio, perla pratica di ricongiunzione famigliare (certificato di nascita o di matrimonio), è stato precisato(aggiungendo al testo originario un ulteriore disposto) che in mancanza di autorità stranierariconosciuta, oppure, in caso di presunta inaffidabilità di documenti attestanti qualità che nonpossono essere oggetto di autocertificazione, provvede l’autorità diplomatica consolare conindicazione sostitutiva. Ne discende che, per esempio, di fronte ad una procedura di

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ricongiunzione famigliare - ovvero quando già il lavoratore straniero regolarmente soggiornantein Italia ha ottenuto il nullaosta alla ricongiunzione famigliare da parte della questura (o meglio,d’ora in poi dello Sportello Unico presso la Prefettura) -, nel momento in cui pressol’Ambasciata italiana del paese di provenienza bisogna documentare con certificati di quel paeselo stato di famiglia, l’autorità consolare italiana ha la possibilità - pressoché libera - di limitarsi apresumere la inaffidabilità dei documenti e dei certificati rilasciati dalle competenti autorità delpaese d’origine dell’interessato. In questo caso se l’autorità consolare dubita della affidabilità diquesti certificati può procedere in proprio ad una verifica, che, per quanto riguarda la nascita e lamaggiore età, potrà essere fatta addirittura con il famoso test del DNA oppure con quello delladensimetria ossea, che spesso dà luogo a seri problemi, proprio per quanto riguarda laricongiunzione famigliare. Frequentemente presso gli uffici consolari si dice “Questo minore,autorizzato alla ricongiunzione famigliare con il padre o la madre che vivono regolarmente inItalia, secondo noi non è minorenne e quindi il certificato rilasciato dall’autorità competente delsuo paese non è affidabile…” Ecco che allora si può procedere a un esame medico legale relativoall’età presumibile dell’interessato, appunto il famoso esame sopra menzionato della densimetriaossea, che, peraltro, non è un esame che dal punto di vista scientifico si possa ritenere certo, o,comunque, non si può ritenere più certo o affidabile di quanto non lo siano i certificati rilasciatidalle autorità del paese di provenienza. Nel caso in cui, invece, vi sia un dubbio, per esempio, sulvincolo famigliare - quindi paternità o maternità della persona interessata alla ricongiunzionefamigliare - si può procedere a prescrivere il test del DNA. Tutto questo dovrà avvenire a spesedegli interessati, in realtà quali quelle dei paesi in via di sviluppo, in cui, non solo non èfacilmente disponibile una struttura sanitaria in grado di effettuare questi test, ma, soprattutto, viè una seria difficoltà nel poterne sostenere le spese relative.

Comunicazioni allo straniero

Obbligatorio l’uso della lingua madre

Si vuole dare conto di una novità positiva. All’art. 3 del Regolamento di attuazione in oggetto(Comunicazioni allo straniero) si prevede che l’art. 3 del d.p.r. n. 394 del 1999 sia modificatocome segue: Il provvedimento che dispone il respingimento, il decreto di espulsione, ilprovvedimento di revoca o di rifiuto del permesso di soggiorno, quello di rifiuto dellaconversione del titolo di soggiorno, la revoca od il rifiuto della carta di soggiorno sonocomunicati allo straniero mediante consegna a mani proprie o notificazione del provvedimentoscritto e motivato, contenente l'indicazione delle eventuali modalità di impugnazione, effettuatacon modalità tali da assicurare la riservatezza del contenuto dell'atto. Se lo straniero noncomprende la lingua italiana, il provvedimento deve essere accompagnato da una sintesi del suocontenuto, anche mediante appositi formulari sufficientemente dettagliati, nella lingua a luicomprensibile o, se cio' non è possibile per indisponibilità di personale idoneo alla traduzionedel provvedimento in tale lingua, in una delle lingue inglese, francese o spagnola, secondo lapreferenza indicata dall'interessato. Si precisa che già il d.p.r. 394/99 (art.3, comma 3)prevedeva l’obbligo di effettuare le comunicazioni di cui sopra non solo in lingua italiana, maanche con traduzione in francese, inglese o spagnolo. L’art. 3 sopra riportato prevede in più chetutte le comunicazioni sia pure in forma sintetica in lingua straniera, possano essere fattelegittimamente in lingua francese, inglese, spagnola, a scelta dell’interessato, solo nel caso in cui,però, sia indisponibile personale idoneo alla traduzione del provvedimento nella lingua madredell’interessato. In altre parole la regola dovrebbe essere ora l’esatto contrario di quello che èavvenuto in tutti questi anni, e cioè la comunicazione allo straniero di tutti i provvedimentidovrebbe essere fatta in una lingua a lui conosciuta – quindi verosimilmente nella lingua madre–, e può essere considerata legittima la possibilità di effettuare la traduzione in una linguadiversa, solo se vi sia una oggettiva indisponibilità di personale idoneo alla traduzione nellalingua scelta dall’interessato. Ebbene il concetto di “indisponibilità di personale idoneo allatraduzione” merita di essere chiarito, perché, evidentemente, la norma non è stata pensata - ne

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avrebbe potuto esserlo - per mantenere una piena discrezionalità di questure e Prefetture inmateria di scelta degli interpreti e di loro reperimento. D’altra parte non si può nemmeno pensareche l’attuale formulazione della stessa, mantenga pur sempre una discrezionalità a favore degliuffici interessati, nel senso di scegliere quali interpreti incaricare per le traduzioni di tutti idocumenti interessati. In teoria le questure dovrebbero stipulare delle convenzioni con gliinterpreti delle lingue più diffuse tra gli immigrati presenti sul loro territorio e, solo nel caso dilingue molto scarsamente diffuse o particolari - quindi di oggettiva difficoltà a trovare interpretiaffidabili e preparati -, potrebbe considerarsi legittimo l’utilizzo della lingua inglese, francese espagnola. Ma questo non può dipendere né dalla disponibilità di fondi – la norma non specificanulla a questo riguardo - nè dall’arbitrio di ogni singola questura. Questo significa che qualora - apartire dall’entrata in vigore del nuovo Regolamento di attuazione - dovessero essere effettuatidei provvedimenti di tipo negativo (per esempio il rifiuto del rinnovo del permesso di soggiorno)privi di una traduzione, sia pure sintetica, nella lingua madre o nella lingua del paese diprovenienza dell’interessato, ci troveremmo di fronte a provvedimenti illegittimi che possonoessere annullati: e ciò a meno che, nel provvedimento stesso in cui si effettua la comunicazione,si dia atto, non tanto della pura e semplice indisponibilità dell’interprete nella lingua sceltadall’interessato, ma della effettiva e oggettiva difficoltà e/o impossibilità di trovare un interpretein quella lingua. Quindi, d’ora in avanti, sarà importante verificare se effettivamente le questureprovvederanno ad ottemperare al regolamento di attuazione e, quindi, ad acquisire la effettivadisponibilità di interpreti quantomeno per le lingue straniere maggiormente rappresentate dagliimmigrati presenti sul territorio.

Documentazione dell’alloggio per l’ingresso in Italia

Nel nuovo Regolamento di attuazione è stato inserito l’articolo 8 bis (Contratto di soggiorno perlavoro subordinato) relativo alla documentazione relativa all’alloggio per i lavoratori candidatiall’ingresso in Italia per ragioni di lavoro. Lo stesso recita: Il datore di lavoro, al momento dellarichiesta di assunzione di un lavoratore straniero, deve indicare con un'apposita dichiarazione,inserita nella richiesta di assunzione del lavoratore straniero, nonchè nella proposta dicontratto di soggiorno di cui all'articolo 30-bis, comma 2, lettera d), e comma 3, lettera c), unalloggio fornito di requisiti di abitabilità e idoneità igienico sanitaria, o che rientri neiparametri previsti dal testo unico, e deve impegnarsi, nei confronti dello Stato, al pagamentodelle spese di viaggio per il rientro del lavoratore nel Paese di provenienza. La documentazionenecessaria per il rilascio del permesso di soggiorno, di cui all'articolo 5-bis, comma 1, lettere a)e b), del testo unico, è esibita dal lavoratore al momento della sottoscrizione del contratto disoggiorno, secondo le modalità previste dall'articolo 35, comma 1. Si specifica al secondocomma dell’articolo appena riportato che la documentazione, relativa anche alla copertura delleeventuali spese di rimpatrio – si ricorda infatti che il T.U. sull’Immigrazione (art. 5bis) imponeal datore di lavoro di far constatare al momento della stipula del contratto di soggiorno che illavoratore dispone di una alloggio idoneo e quindi conforme ai parametri alle normedell’edilizia residenziale pubblica e che deve pure far constatare una garanzia delle spese dirimpatrio nel caso in cui il lavoratore dovesse rientrare definitivamente nel proprio paese - deveessere inserita dal lavoratore al momento della sottoscrizione del contratto di soggiorno. È unaprecisazione che ci permette di escludere in modo certo che la documentazione relativaall’alloggio debba essere presentata già al momento della domanda di autorizzazione all’ingressoper motivi di lavoro. Sarà curioso verificare se questa norma verrà applicata anche in relazionedelle domande di utilizzo delle quote stabilite nel decreto - flussi e se, quindi, si considereràsuperflua la documentazione sull’idoneità dell’alloggio al momento della presentazione delladomanda. Secondo la formulazione di questa norma - quantomeno per il futuro perché non si saancora se vale anche per le pratiche già in corso – non sarà necessario fornire la documentazionerelativa alla disponibilità dell’alloggio al momento di presentazione della domanda di utilizzodelle quote, bensì solo nel momento in cui il lavoratore è giunto in Italia, quando si va a stipulareil contratto di soggiorno presso l’Ufficio Territoriale del Governo (UTG).

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Ingresso per turismo

Il Regolamento in oggetto ha introdotto un’altra novità per quanto riguarda l’ingresso perturismo. All’art. 10 si prevede infatti che: In caso di soggiorno per turismo di durata nonsuperiore a trenta giorni, gli stranieri appartenenti a Paesi in regime di esenzione di vistoturistico possono richiedere il permesso di soggiorno al momento dell'ingresso nel territorionazionale alla frontiera, attraverso la compilazione e la sottoscrizione di un apposito modulo.La ricevuta rilasciata dall'ufficio di polizia equivale a permesso di soggiorno per i trenta giornisuccessivi alla data di ingresso nel territorio nazionale. In altre parole nel caso di turisti cheprovengono dai paesi che beneficiano dell’esenzione del visto di ingresso per turismo e cheprevedono di soggiornare in Italia per meno di 30 giorni (anche se in realtà il soggiorno potrebbeessere di durata superiore proprio per chi proviene da paesi che beneficiano di tale esenzione), ilpermesso di soggiorno potrà essere richiesto direttamente alla frontiera compilando un appositomodulo e la ricevuta che verrà rilasciata dalla polizia di frontiera equivarrà al permesso disoggiorno vero e proprio, dispensando, quindi, gli interessati dal presentarsi presso la questuracompetente per territorio entro otto giorni dal loro ingresso in Italia (come espressamenteprevisto all’art. 5, comma 2 del Testo Unico sull’Immigrazione). L’idea è senz’altro buona, maquello che è difficile capire è se questa possibilità potrà essere esercitata concretamente anchealle frontiere dello spazio Schengen diverse da quella italiana. Non vedo, ad esempio, comequesta disposizione si possa imporre alla polizia austriaca. Nel caso in cui lo straniero dovesseinvece arrivare da una frontiera italiana non dovrebbe esservi alcun problema.

Iscrizione anagrafica in fase di rinnovo del permesso di soggiorno

Una modifica senz’altro utile ed opportuna è quella introdotta all’articolo 14 del Regolamento inoggetto, laddove si precisa che: Gli stranieri iscritti in anagrafe hanno l'obbligo di rinnovareall'ufficiale di anagrafe la dichiarazione di dimora abituale nel comune, entro sessanta giornidal rinnovo del permesso di soggiorno, corredata dal permesso medesimo e, comunque, nondecadono dall'iscrizione nella fase di rinnovo del permesso di soggiorno. Questa disposizionerisolve molti problemi che notoriamente si verificano presso gli Uffici anagrafe e che hanno datoluogo anche a difformità interpretative. Alcuni funzionari ritenevano infatti che durante la fase dirinnovo del pds non avesse senso disporre la cancellazione dell’interessato dal registro dellapopolazione residente e, quindi, si dovesse attendere procastinando provvisoriamentel’iscrizione; altri invece – come il comune di Milano – ritenevano che, pur non essendo colpadello straniero se i tempi di rinnovo del pds sono lunghi, si dovesse disporre la cancellazionedall’anagrafe e, solo successivamente, una volta che era disponibile il vero e proprio pds, sipoteva procedere alla re-iscrizione. Tutto ciò comportava una serie di problemi praticiall’interessato, che per tutta una serie di adempimenti (si pensi alla richiesta della patente o allasua conversione) aveva la necessità di presentare la propria iscrizione anagrafica. Con la nuovanormativa, il fatto che il permesso di soggiorno sia in fase di rinnovo non dovrebbe comportarepiù alcuna problema relativamente alla continuità di iscrizione all’anagrafe della popolazioneresidente presso un determinato comune. Da vedere poi se vi saranno ancora residui problemi nelcaso di trasferimento dell’iscrizione anagrafica da un comune ad un altro.

Nuove modalità di rinnovo del pds e del contratto di soggiorno

Consideriamo ora una delle novità più rilevanti del regolamento di attuazione perché considerauna questione che interessa direttamente tutti gli immigrati, ossia quella relativa alle condizionidi rinnovo del pds in collegamento con l’adempimento della stipula del contratto di soggiorno;come più volte rilevato tale collegamento è l’invenzione contenuta nella legge Bossi-Fini (L. 30luglio 2002, n. 189). Per il momento tralasciamo tutta una serie di argomenti pure rilevanti chenon mancheremo di prendere in esame prossimamente, augurandoci che nel frattempo la portata

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di questa norma sia chiarita non solo dagli operatori, ma anche dalla stessa amministrazionecompetente attraverso apposite circolari ministeriali.

Il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato

L’art. 12 del Regolamento (che modifica l’art. 13 del dpr 393/99) prevede che: Il rinnovo delpermesso di soggiorno per motivi di lavoro è subordinato alla sussistenza di un contratto disoggiorno per lavoro, nonchè alla consegna di autocertificazione del datore di lavoro attestantela sussistenza di un alloggio del lavoratore, fornito dei parametri richiamati dall'articolo 5-bis,comma 1,lettera a), del Testo Unico (ovvero quelli stabiliti dalle norme in materia di ediliziaresidenziale pubblica). Ciò costituisce un grosso problema perché una questione è stabilire qualidebbano essere le condizioni legali per l’ingresso dall’estero – e da questo punto di vista illegislatore può essere considerato libero di prescrivere tutta una serie di requisiti, tra cui anchequello della certificazione della idoneità d’alloggio disponibile per il lavoratore –, cosa diversa èinvece quella relativa alle condizioni di rinnovo del permesso di soggiorno; in questo casoparliamo di stranieri residenti che sono già regolarmente presenti nel territorio dello Stato e per iquali dovrebbe essere sempre rispettato il principio di piena parità di trattamento (si veda l’art. 2del Testo Unico sull’Immigrazione – D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286) e di opportunità tralavoratore straniero regolarmente soggiornante e lavoratore nazionale. Si tratta di un principiostabilito dalla Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) n. 143 del 24giugno 1975 che è stata ratificata dall’Italia con la legge 10 aprile 1981, n. 158. Il fatto di prevedere che, in occasione del rinnovo del permesso di soggiorno, debba essere ognivolta dimostrata la disponibilità di un alloggio idoneo, incide direttamente sulla possibilità dellostraniero di accedere all’opportunità di impiego, specie se si considera che il rinnovo delpermesso di soggiorno è strettamente collegato al rinnovo del contratto di soggiorno e, quindi, diun vero e proprio contratto di lavoro. In pratica, laddove si dice che per accettare un’offerta dilavoro, e quindi concludere un contratto di lavoro, lo straniero deve avere dei requisiti diversi daquelli che sono generalmente stabiliti per un cittadino italiano, si è in presenza della imposizionedi una condizione discriminante rispetto alle condizioni di accesso al mercato del lavoro deicittadini italiani, che potrebbe essere considerata in contrasto con il principio di pari trattamentoed opportunità. Esempio pratico - Un italiano, anche se dorme sotto ad un ponte, può stipularevalidamente un contratto di lavoro e, quindi, cogliere un’opportunità; diversamente uno stranieroche non ha un alloggio confortevole, non potrebbe stipulare validamente un contratto di lavoro,pur essendo validamente soggiornante. Sarà solo l’interpretazione che darà la giurisprudenza aquesta normativa a dirci se sarà legittimo o meno prescrivere questo requisito molto pesante inoccasione di tutti i rinnovi dei contratti di soggiorno e, quindi, praticamente per tutta la vita dellavoratore straniero in Italia.

Variazioni del rapporto di lavoro, variazione del contratto di soggiorno

Sempre in riferimento al rinnovo del permesso di soggiorno – alias contratto di soggiorno –dopo l’ art. 36 del dpr 394/99 è stato aggiunto l’art. 36 bis che recita: Per l'instaurazione di unnuovo rapporto di lavoro, fermo restando quanto previsto dall'articolo 37, deve esseresottoscritto un nuovo contratto di soggiorno per lavoro, anche ai fini del rinnovo del permessodi soggiorno, di cui all'articolo 13. Il datore di lavoro deve comunicare allo Sportello unico,entro 5 giorni dall'evento, la data d'inizio e la data di cessazione del rapporto di lavoro con ilcittadino straniero, ai sensi dell'articolo 37, nonchè il trasferimento di sede del lavoratore, conla relativa decorrenza.

Dalla norma sopra riportata parrebbe evincersi che, anche quando un lavoratore dispone ancoradi un permesso di soggiorno in corso di validità - avendo cessato per qualsiasi ragione ilprecedente rapporto di lavoro -, non basta che si trovi un nuovo rapporto di lavoro e chel’avviamento allo stesso venga comunicato dal datore di lavoro secondo le norme vigenti – che

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prescrivono tale comunicazione anche per i lavoratori italiani –, ma deve ripresentarsi col datoredi lavoro presso l’UTG per stipulare un nuovo permesso di soggiorno. Al di là di considerazionipiù strettamente giuridiche, ciò non mancherà di produrre seri problemi perché gli UTG, per ilmomento, non hanno una disponibilità finanziaria per organizzare il personale, i mezzi e lestrutture necessari a tal fine. Come pure è confermato dallo stesso Regolamento di attuazione,altro non saranno che uffici costituiti attingendo alle risorse già esistenti presso la DPL, laquestura e la prefettura. In altre parole, l’organico rimane sempre lo stesso, si cambia la targhettadell’ufficio e, in questo modo, si pretenderebbe di aumentare a dismisura gli adempimenti e,quindi, le complicazioni e le lungaggini burocratiche necessarie affinché un lavoratore stranieropossa lavorare regolarmente. Sappiamo che la durata dei permessi di soggiorno è statamediamente ridotta in seguito alla legge Bossi-Fini (si veda l’art. 5 del Testo Unicosull’Immigrazione); ciò in base alla regola per cui il permesso di soggiorno corrisponde alladurata del contratto di lavoro con la conseguenza che con contratti di lavoro precari i soggiornisaranno altrettanto brevi. Pertanto la frequenza dello straniero presso le questure è aumentata,intasando maggiormente le questure con conseguente aumento dei tempi di attesa. La nuova normativa prevede che non è più sufficiente che uno straniero si presenti presso laquestura alla scadenza del permesso di soggiorno, ma, addirittura, anche nel caso in cui perqualsiasi causa – dimissioni, licenziamento, riduzione di personale – perda il lavoro prima dellascadenza del permesso di soggiorno, sarà costretto a presentarsi presso l’UTG per formalizzare ilnuovo contratto di soggiorno e, in pratica, per rinnovare il permesso di soggiorno anche se ancoravalido. La cosa curiosa è che questa norma non prevede una sanzione. Esempio pratico - Proviamo adimmaginare che un datore di lavoro si veda presentare un lavoratore munito di permesso disoggiorno in corso di validità che ha lavorato fino all’altro ieri in un’altra azienda e poi è statolicenziato oppure ha dato le dimissioni, e debba valutare la possibilità di assumerlo regolarmentenella scrupolosa osservanza delle norme di legge. Il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicareimmediatamente l’assunzione – ciò non desta problemi –, ma cosa potrebbe succedere qualoradecidesse di formalizzare direttamente il contratto di lavoro ed avviare l’interessato al lavoroadempiendo tutti gli obblighi previsti, ma omettendo di richiedere l’appuntamento presso l’UTGper stipulare il contratto di soggiorno? Si potrebbe applicare la sanzione penale prevista (art 22,comma 12 del T.U sull’Immigrazione) per il datore di lavoro che assume un lavoratore privo dipermesso di soggiorno (si tratta dell’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda di euro5.000 per ogni straniero impiegato)? Lo escluderei, in quanto le sanzioni penali si possonoapplicare solo nei casi espressamente previsti dalla legge, perché la norma penale è tassativa enon può essere applicata ai casi simili (che si assomigliano), ma solo nei casi espressamenteprevisti. Non vi sarebbe, quindi, una sanzione per il datore di lavoro. Sarebbe necessario capirese al momento del rinnovo del permesso di soggiorno, in un caso come quello precedentementedelineato, la questura provveda ad autorizzare il rinnovo oppure non ritenga invece che questiabbia violato le norme in materia di ingresso e di soggiorno e rifiuti il rinnovo del permesso disoggiorno. Si tratta di un problema interpretativo piuttosto serio, come pure è serio il problemaorganizzativo per cui gli UTG dovrebbero attrezzarsi a partire dal 25 febbraio 2005 conpersonale sufficiente per soddisfare “tempestivamente” tutte le domande relative alla stipula delcontratto di soggiorno.

In merito ai procedimento di competenza degli Sportelli Unici per l'Immigrazione, ilMinistero dell'Interno con la circolare n. 2768/2.2 del 25 ottobre 2005 ha fornito i seguentichiarimenti.

1. Contratto di soggiorno – Stranieri in possesso di carta di soggiorno o titolo disoggiorno rilasciato per altro motivo che abilita all'attività lavorativa

L'art. 5, comma 3 bis, del TU per l'immigrazione prevede che il contratto di soggiorno ènecessario ai fini del rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato.Si ritiene,

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pertanto, che il suddetto contratto non deve essere stipulato dai cittadini stranieri in possesso dicarta di soggiorno o di un titolo di soggiorno rilasciato per un altro motivo che abiliti all'attivitàlavorativa (es. il permesso di soggiorno per motivi familiari, di studio, umanitari, asilo). Talecontratto dovrà essere stipulato solo al momento dell'eventuale conversione del titolo possedutoin permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

2. Contratto di soggiorno – Variazioni del rapporto di lavoro

Circa l'obbligatorietà di stipulare il contratto di soggiorno a seguito dell'instaurazione di unnuovo rapporto di lavoro, si precisa che tale adempimento, ai sensi dell'art.36 bis delRegolamento di attuazione, riguarda l'avvio di ogni nuovo impegno lavorativo, anche se siaggiunge ad un altro precedentemente contratto. Riguardo alle variazioni del rapporto di lavoroper cui è obbligatoria la comunicazione allo Sportello Unico, si ritiene che il disposto dell'art. 22,comma 7 del TU debba essere coordinato con quanto previsto dall'art. 36 bis, comma 2, del DPR394/99 come modificato dal DPR 334/04. Pertanto, così come prevede il citato articolo 36 bis, ildatore di lavoro dovrà esclusivamente comunicare, entro cinque giorni dall'evento, la data diinizio e la data di cessazione del rapporto di lavoro con il cittadino straniero, nonché iltrasferimento di sede del lavoratore, con la relativa decorrenza.

3. Ricongiungimenti familiari

Riguardo ai cittadini stranieri in possesso di un titolo di soggiorno per motivi familiari – anchealla luce della sentenza della Corte di Cassazione sez I penale, nr 1714 del 08.01.2001 – si ritieneche essi abbiano diritto a richiedere il ricongiungimento familiare, purché in possesso di tutti glialtri requisiti previsti dall'art. 29 del TU. Se, infatti, lo straniero in possesso di permesso disoggiorno rilasciato per lavoro subordinato o per lavoro autonomo può esercitare il dirittoall'unità familiare, lo stesso diritto deve essere riconosciuto al titolare di permesso di soggiornoper motivi familiari a cui è del pari consentito lo svolgimento di lavoro subordinato o autonomo.Per quanto concerne il ricongiungimento familiare di stranieri già presenti sul territorio nazionaledi cui all'art. 30, comma 1 punto c) del TU, si precisa che, trattandosi di convertire un titolo disoggiorno già posseduto, la materia resta di competenza della Questura.

4. Idoneità dell'alloggio

In merito alla documentazione attestante il requisito di idoneità alloggiativa, necessario sia perla stipula del contratto di soggiorno che per la richiesta di ricongiungimento familiare, sichiarisce che il certificato attestante che l'alloggio rientra nei parametri minimi previsti dallalegge regionale per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica deve essere richiesto all'UfficioTecnico del Comune. In alternativa può essere prodotto il certificato di idoneità igienico-sanitariarichiesto presso la USL di appartenenza.

5. Sportivi stranieri

Analogamente a quanto previsto riguardo al Decreto flussi dei lavoratori stranieri per l'anno2005, si chiarisce che, fino all'entrata in vigore del Decreto che fisserà le quote degli sportivistranieri per l'anno 2006, per gli sportivi autorizzati dal CONI a svolgere la propria attività sullabase delle quote previste per l'anno 2005 resta in vigore la previgente procedura, sia per larichiesta dei visti che per il rilascio dei permessi di soggiorno.

Diritto di asilo - Recepita dall’Italia la direttiva sulle norme minime per l’accoglienza

Avevamo già dato notizia dell’approvazione del decreto legislativo di attuazione della direttiva

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dell’Unione Europea del 27 gennaio 2003, n. 2003/9/CE, recante norme minime relativeall'accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri (G.U. n. L 31 del 6 febbraio 2003). Ladirettiva ha lo scopo (art. 1) di stabilire delle garanzie minime per coloro che sono nella fase diattesa del riconoscimento dello status di rifugiato e che confidano nell’accoglienza dellestrutture della pubblica amministrazione e nel riconoscimento - durante questa fase provvisoria –di una serie di diritti minimi. In attuazione di questa direttiva, il governo ha finalmente approvatolo “Schema di decreto legislativo recante attuazione della stessa (il termine ultimo direcepimento stabilito nella direttiva era il 6 febbraio 2005), non ancora pubblicato nella GazzettaUfficiale.

Un aspetto molto importante del decreto attuativo è che rende operativo un diritto sancito alivello comunitario, ovvero il diritto dei richiedenti asilo di poter - anche nella fase provvisoria diattesa del riconoscimento dello stato di rifugiato - accedere ad un regolare lavoro subordinato,quindi guadagnarsi decorosamente da vivere anche se nel frattempo non è pervenuta unadecisione in merito alla loro domanda; ciò è possibile trascorso un termine non inferiore a seimesi. L’art. 11, comma 1 (Lavoro e formazione professionale), del decreto prevede infatti che:“Qualora la decisione sulla domanda di asilo non venga adottata entro sei mesi dallapresentazione della domanda ed il ritardo non possa essere attribuito al richiedente asilo, ilpermesso di soggiorno per richiesta asilo è rinnovato per la durata di sei mesi e consente disvolgere attività lavorativa fino alla conclusione della procedura di riconoscimento”. La direttivastabilisce ciò a fronte di una realtà molto diffusa, non solo in Italia, di persone che per moltotempo attendono una decisione definitiva sul riconoscimento o meno del loro status di rifugiato,e nel frattempo pretendono, giustamente, di poter andare a lavorare e guadagnarsi da vivere allaluce del sole senza essere costretti al lavoro nero. Lo schema del decreto legislativo prevede poitutta una serie di discipline, di aspetti che sono già regolamentati compiutamente nella direttiva,quali il diritto dei richiedenti ad essere informati sui diritti che competono nei vari ambiti, siarispetto alle prestazioni previste (si veda l’art. 10 relativo alla assistenza sanitaria e istruzione deiminori), sia rispetto al diritto di difesa. È curiosa, e la citiamo testualmente, la norma all’articolo3 (Informazione) dello schema in oggetto, che recita: “La Questura che riceve la domanda diasilo ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del regolamento, provvede, entro un termine nonsuperiore a 15 giorni dalla presentazione, all’informazione sulle condizioni di accoglienza delrichiedente asilo, con la consegna all’interessato dell’opuscolo di cui all’art. 2, comma 6, delmedesimo regolamento. In altre parole ci sono ben 15 giorni di tempo per dare al richiedenteasilo l’informazione sui diritti ed i doveri durante la fase di attesa. La possibilità di lavorare nellafase del ricorso al diniego L’esclusione dell’utilizzo di strutture pubbliche. Relativamente alla giàcommentata possibilità di lavorare per chi è in attesa dell’esame della domanda di asilo,indirettamente si riconosce la possibilità di lavorare anche nella fase di contenzioso giudiziario,cioè si presuppone che lo straniero possa fare la sua domanda di riconoscimento, che potrà essereeventualmente rifiutata da parte della Commissione territoriale, e poi possa promuovere unricorso giurisdizionale. Ciò perché l’art. 5, comma 7, dello schema del decreto legislativo,prevede che “… in caso di ricorso giurisdizionale verso la decisione di rigetto della domanda diasilo, il ricorrente autorizzato a soggiornare sul territorio nazionale ha accesso all’accoglienzasolo per il periodo in cui non gli è consentito il lavoro, ovvero nel caso in cui le condizionifisiche non gli consentano il lavoro”. Questa norma, che contiene una disposizione negativa -con cui si esclude che il richiedente asilo possa beneficiare delle strutture di accoglienzapubbliche nel caso in cui abbia un reddito da lavoro - presuppone indirettamente che l’interessatopossa provvedere per suo conto, ammettendosi che durante il ricorso giurisdizionale ilrichiedente possa rimanere sul territorio italiano. Questa disposizione però potrebbe ingannare esembrare “troppo favorevole”.

Circa la possibilità rimanere in Italia dopo il diniego della domanda in realtà, il d.p.r. 16settembre 2004, n. 303 (Regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento dello statusdi rifugiato (Gazzetta Ufficiale – Serie gen. -n. 299 del 22 dicembre 2004) non ammette la

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permanenza sul territorio italiano dopo il diniego della domanda, salvo che non intervenga unautorizzazione dell’autorità amministrativa durante la fase giurisdizionale, cioè quella fase in cuisi chiede al giudice di valutare l’illegittimità del provvedimento di rifiuto di riconoscimento dellostatus di rifugiato. La possibilità di rimanere in Italia è però rimessa alla decisione unilateraledell’autorità amministrativa, mentre invece il ricorso - secondo la legge Bossi-Fini e le modificheapplicate con il regolamento citato – non comporta automaticamente la sospensione degli effettidel rifiuto del riconoscimento dello status di rifugiato. In altre parole, lo straniero che ha chiestolo status di rifugiato e se lo vede rifiutare dalla Commissione territoriale, potrebbe essereimmediatamente espulso; anche se proponesse tempestivamente un ricorso, questo noncomporterebbe automaticamente la possibilità di sospensione che è esclusa dalla normativa. Sivedrà se la magistratura considererà lecita questa disposizione e, soprattutto, conforme con iprincipi della Costituzione e di tutela dei diritti dell’uomo.

Quindi, non è automatico che una volta dato il rifiuto da parte della Commissione, vi possaessere un effetto sospensivo attivando un ricorso; e non è nemmeno automatico che durante lafase del contenzioso giudiziario l’interessato possa anche svolgere attività lavorativa.Tutto è rimesso ad una valutazione da parte della giurisprudenza e, soprattutto, ad una verificaanche della prassi che verrà applicata nella pratica. Nel caso in cui l’interessato riuscisse adottenere un provvedimento giudiziario che intanto sospendesse gli effetti del rifiuto del suoriconoscimento come rifugiato, ecco che potrebbe accedere finalmente allo svolgimento diun’attività lavorativa regolare, anche se non prima che siano trascorsi i sei mesi dal suo ingressoin Italia. Si tratta di un percorso roccambolesco! Vedremo se sarà reso praticabiledall’interpretazione della magistratura, per lo meno a coloro che saranno adeguatamenteinformati; sicuramente non sulla base di quanto appreso dall’opuscolo del Ministero dell’Interno.Le ipotesi di esclusione dell’accoglienza per il richiedente asilo Altro elemento che preoccupadello schema di decreto legislativo in oggetto è l’espressa previsione (art. 5, comma 4) che“l’accesso alle misure di accoglienza di cui al comma 2 (quindi l'ospitalità presso strutture varie,probabilmente le stesse dell’ex Programma Nazionale Asilo) è garantito a condizione che ilrichiedente dimostri che ha presentato la domanda d’asilo entro il termine previsto dall’art. 5comma 2, del Testo unico, decorrente dall’ingresso nel territorio nazionale”. Il termine ha cui sifa riferimento è quello di otto giorni - a partire dall’ingresso nel territorio nazionale – previstoper presentare la cosiddetta dichiarazione di soggiorno, cioè la domanda di permesso disoggiorno. Si prevede quindi che il richiedente lo status di rifugiato possa ottenere accoglienzanelle strutture a ciò predisposte, ma solo se potrà dimostrare di aver presentato domanda dipermesso di soggiorno, o, comunque, domanda d’asilo, entro otto giorni dall’ingresso nelterritorio nazionale; salvo poi dimostrare quando è avvenuto l’ingresso nel territorio nazionale.Com’è noto, un richiedente asilo entra (o tenta di entrare) in un paese ove intende chiedere lostatus di rifugiato in condizioni normalmente irregolari, privo di documenti validi o, addirittura,con documenti falsi, in quanto fugge dal proprio paese. L’interessato non è informato sui dirittiche può esercitare nel paese in cui approda e a quali autorità può rivolgersi. Trattandosi di unapersona in fuga - magari nascosto in qualche stiva o in qualche container - è ovvio e umanamentecomprensibile che, appena arrivato, ristabilitosi dal viaggio e da tutto quanto gli è accaduto,cominci a prendere informazioni per capire in che paese si trova e cosa può fare. Una voltaottenute delle informazioni ritenute affidabili, ecco che finalmente si attiverà per rivolgersiufficialmente all’autorità competente e chiedere lo status di rifugiato.Ebbene, non è affatto detto che questa necessità di orientarsi all’interno del paese dove èapprodato, possa soddisfarsi in soli otto giorni. Inoltre sono noti casi, ancora più frequenti, dipersone che vengono intercettate direttamente nel momento in cui arrivano nel territorio italiano;in tali situazioni, il problema di presentare la richiesta entro otto giorni, non si pone.

Questa scelta di prevedere una esclusione dall’accoglienza, quindi dall’ospitalità, nel caso dipersone che per avventura presentino una domanda dopo gli otto giorni o non siano comunque ingrado di dimostrare che l’hanno presentata entro gli otto giorni, ha veramente dell’assurdo. Ma

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questo è quanto testualmente previsto dalla norma sopra riportata, salvo poi considerare se verràconsiderata legittima o meno.

Rinnovo permesso soggiorno dopo i sei mesi All’art. 11 dello schema del decreto in oggetto siprevede che: “Qualora la decisione sulla domanda d’asilo non venga adottata entro sei mesidalla presentazione della domanda ed il ritardo non possa essere attribuito al richiedente asilo,il permesso di soggiorno per richiesta asilo è rinnovato per la durata di sei mesi e consente disvolgere attività lavorativa fino alla conclusione della procedura di riconoscimento”. Conquesto articolo si ammette, una volta trascorsi i primi sei mesi, il diritto di svolgere regolareattività lavorativa; ciò sempre che l’interessato riesca a raggiungere la soglia dei primi sei mesi e,nel frattempo, abbia conservato l’autorizzazione a soggiornare sul territorio italiano.

Si è già precisato che il ricorso, secondo la normativa attuale, non dovrebbe avere effettosospensivo o meglio, non potrebbe avere effetto sospensivo. Solo la “graziosa” decisioneunilaterale dell’amministrazione potrebbe consentire all’interessato di permanere nel territorioitaliano durante la fase del contenzioso giudiziario, cioè durante il tempo necessario ad accertarela legittimità o meno del rifiuto di riconoscimento dello status di rifugiato.

Naturalmente confidiamo che tutti i richiedenti asilo si vedano riconosciuto il diritto dipermanere sul territorio dello Stato durante tale periodo e riteniamo che tutti abbiano diritto a unafase di contenzioso giudiziario in cui poter continuare a rimanere sul territorio italiano senzarischiare il rinvio verso il paese da cui provengono. Trascorsi i primi sei mesi finalmente ildecreto riconosce il diritto di lavorare in regola alle condizioni di cui sopra. Tale diritto -introdotto malvolentieri dal Governo italiano anche se espressamente riconosciuto dalla direttivadell’Unione Europea – potrebbe però non essere riconosciuto nel caso in cui il ritardo nelladecisione definitiva sulla domanda di riconoscimento dello status di rifugiato possa essereattribuito a responsabilità del richiedente.

L’art. 11, comma 3, descrive le ipotesi in cui il ritardo è attribuito al richiedente asilo: presentazione di documenti e certificazioni false relative alla sua identità o nazionalità o,comunque, attinenti agli elementi della domanda di asilo; rifiuto di fornire le informazioninecessarie per l’accertamento della sua identità o nazionalità; mancato presentazione delrichiedente asilo all’audizione davanti l'organo di esame della domanda, nonostante laconvocazione sia stata comunicata presso il centro di accoglienza ovvero nel luogo del domicilioeletto, fatti salvi i motivi di forza maggiore.

Al comma 4 dello stesso articolo si precisa però che, nel momento in cui il richiedente asilodovesse svolgere un attività lavorativa, non potrà più continuare ad usufruire delle condizioni diaccoglienza, se non contribuendo alle relative spese. In altre parole, nel momento in cui troveràun’occupazione lavorativa con conseguente disponibilità di un reddito, l'interessato dovràcominciare a pagare, a contribuire alle spese per il suo sostentamento presso il centro diaccoglienza. Non si specifica però se sarà o meno riconosciuto un certo periodo di adattamento.Esempio pratico - Se un richiedente asilo inizia a lavorare, la prima busta paga arriverà, se tuttova bene, dopo un mese e, quindi, non si capisce come potrebbe iniziare da subito a contribuirealle spese per il suo sostentamento. Si confida naturalmente che l’attuazione di questadisposizione sia effettuata anche con un minimo di buon senso, cioè riconoscendo che nessunopuò pagare con dei soldi che non ha ancora ricevuto. È pura fantascienza pensare che, per il solofatto che il richiedente asilo trova una regolare occupazione, possa poi trovare un alloggio apagamento al di fuori del centro di accoglienza. Possiamo immaginare come potrebbe esseredifficile trovare un alloggio per una persona in possesso di un permesso di soggiorno che, perdefinizione, è provvisorio e che dopo pochi mesi potrebbe non essere più rinnovato; credere cheun richiedente asilo che da poco sta lavorando possa da subito pagare e addirittura rendersiautosufficiente rivolgendosi al libero mercato, è una pretesa a dir poco eccessiva.

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Richiedenti asilo e rifugiati: commenti e importanti novitàPossibilità di svolgere attività lavorativa e contratto di soggiorno

Nelle scorse settimane è entrato in vigore il Decreto di recepimento della Direttiva Europearelativo alle norme minime di accoglienza per i richiedenti asilo, il DL 30 maggio 2005,n.140.

Come già commentato sopra, questo Decreto presenta numerosi aspetti problematici ed è statocriticato anche da ANCI ed enti locali a causa degli ampi poteri che dà al Prefetto nella gestionedei progetti di accoglienza per richiedenti asilo e del conseguente svuotamento di poteri agli entilocali, a causa delle misure di esclusione dall’accoglienza dei richiedenti stessi che non abbianorispettato determinati tempi della procedura e, più in generale, a causa dell’adozione deglistandard minimi che la Direttiva non prevedeva essere vincolanti ma, appunto, minimi. IlSistema di Protezione, prima PNA, per richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezioneumanitaria, pur non offrendo posti sufficienti in accoglienza, costituisce uno standard moltoelevato in Europa. Il Sistema non prevede solo l’accoglienza, ma la strutturazione di programmidi integrazione e inserimento nel territorio, oltre che la tutela legale, programmi che le recentimodifiche hanno pesantemente compromesso. Il Decreto di recepimento della Direttiva considera invece forma di accoglienza il trattenimentonei Centri di Identificazione, introdotti dal Regolamento come luogo di reclusione per chi abbiaviolato le norme relative all’ingresso o i tempi per la presentazione della domanda. Pertanto,qualora nei progetti di accoglienza non ci siano posti disponibili, le persone titolari del diritto diaccoglienza ed orientamento vengono dirottate nei Centri di Identificazione, da alcuni dei quali -ad esempio nel caso di Trapani - non è possibile uscire. Inoltre, il Decreto considera lo Statoottemperante ai propri obblighi qualora provveda a questa “accoglienza”, non prevedendo, comeera auspicabile, un aumento di posti del Sistema di Protezione attraverso un aumento dei fondiagli enti locali per i progetti di accoglienza. Si prolungherà lo scandalo, più volte denunciato,dello scarto tra le spese per luoghi inumani ed inefficaci – i CPT – nei quali un trattenuto costaallo Stato in media € 80 al giorno e quelle per le persone accolte nel Sistema, per le qualivengono stanziati una media di € 18 al giorno, coi quali sono garantiti accoglienza, ma ancheservizi, corsi, tutela e cure. Un elemento positivo è introdotto però dall’art. 11 di questo Decreto,che dà facoltà ai richiedenti di svolgere attività lavorativa, trascorsi sei mesi dalla presentazionedella domanda di asilo senza che sia intervenuta la decisione sullo status della persona, qualora ilritardo non sia imputabile al richiedente.Il ritardo si ritiene causato dallo straniero nei casi in cui egli abbia presentato documenti falsisulla propria identità o nazionalità; abbia rifiutato di fornire informazioni a proposito dellapropria identità o nazionalità; non si sia presentato davanti alla Commissione per ilriconoscimento dello status di rifugiato. Le norme transitorie estendono esplicitamente talefacoltà anche ai richiedenti presenti in Italia che hanno fatto domanda prima dell'entrata in vigoredel Decreto, ossia con la precedente procedura. Tutte le persone che non rientrino nei casi diritardo elencati sopra ora potranno fare richiesta di un permesso di sei mesi in cui siaesplicitamente indicata la facoltà di svolgere attività lavorativa e con questo stipulare un regolarecontratto di lavoro, che non consentirà però successivamente la conversione del permesso alavoro. Il CIAC (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione) di Parma ci ha segnalato unamemoria con la quale i richiedenti seguiti dall’associazione si stanno recando in Questura achiedere il rinnovo del permesso di soggiorno. Da parte di rifugiati ci sono state segnalate però numerose difficoltà per stipulare un contratto dilavoro. Alcuni datori di lavoro chiedono anche a loro la dimostrazione dei requisiti per la stipuladel contratto di soggiorno ed in particolare l’idoneità dell’alloggio. Ai rifugiati però non èrichiesta la dimostrazione dell’idoneità dell’alloggio nemmeno per il ricongiungimento e tale lanorma sembrava doversi estendere anche al contratto di soggiorno. A fare chiarezza su questo punto è arrivata una nota del Ministero che potrà essere esibita ai

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datori di lavoro troppo rigidi nell’applicare le indicazione della Circolare n. 90 del Ministero delLavoro. Interessante notare che questa disposizione si estende anche ai beneficiari di protezioneumanitaria, esentati, come i rifugiati, dal dimostrare l’idoneità dell’alloggio, almeno fino almomento del rinnovo del permesso con conversione a lavoro.

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14. Fonti utilizzate per la redazione del documento

Tabella di sintesi della fonti utilizzate per la redazione del documento

Capitoli Fonti utilizzate01. Dati demografici della popolazione straniera inprovincia02. Mappe e grafici 200312. La popolazione straniera residente nei 18 comunidella provincia

• Ufficio statistica della provincia diRavenna

• Istat

03. I permessi di soggiorno e i ricongiungimenti • Questura di Ravenna04. Imprese • Camera di Commercio di Ravenna05. Definizione dei distretti • Assessorato Sanità Regione Emilia

Romagna06. La casa: riepilogo alloggi ERP provinciale • ACER Ravenna

• Consorzio Servizi Sociali Ravenna• Servizi sociali associati di Faenza• Ufficio di piano distretto di Lugo• Istat/Nuova Quasco

07. Contributi per l’affitto erogati nei vari distretti • Ufficio casa dei vari comuni dellaprovincia

• Consorzio per i servizi sociali diRavenna, Cervia e AUSL Ravenna

08. Interventi socio assistenziali • Consorzio per i servizi sociali diRavenna, Cervia, Russi e AUSLRavenna

• Servizi Sociali Associati di Faenza• Comune di Lugo• Azienda USL distretto Sanitario di Lugo• Singoli Comuni

09. La scuola • CSA Ravenna• Provincia di Ravenna: Servizio

Istruzione10. La formazione professionale • Provincia di Ravenna: Assessorato

Formazione Orientamento e Lavoro• Centro Territoriale Permanente Scuola

secondaria di 1° grado “Ricci Muratori”• Centro Territoriale Permanente per

l’istruzione e la formazione in età adultaIstituto statale comprensivo “CarchidioStrocchi”

11. Il Lavoro • Assessorato alla formazioneprofessionale - Servizi per l’impiego

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