Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
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Ospedale dei Bambini di Parma: luogo dove il gioco è rispettato
Giancarlo Izzi
Pediatria e Oncoematologia Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
Gioco
La parola "gioco" indica un'attività gratuita, più o meno fittizia che procura piacere e dona benessere.
Modifica la «qualità» del tempo e il suo trascorrere.
Moltissimi studiosi hanno confermato, negli ultimi tre secoli, l’importanza del gioco.
Fröbel spiega che il gioco dà gioia, serenità dentro e fuori di sé, aiutando il bimbo a crescere, imparare e a relazionarsi con gli altri. (L'educazione dell'uomo -1826). Il gioco è significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perché il bimbo, quando gioca, sorprende se stesso e nella sorpresa acquisisce nuove modalità per entrare in relazione con il mondo esterno. Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialità intellettive, affettive e relazionali…
Gioco
“I bambini si servono del gioco per trasformare la realtà esterna, adattandola alla propria motivazione e al proprio mondo interiore.
In questo modo, i fanciulli sviluppano e acquisiscono fiducia nel proprio senso di efficacia, poiché riescono, attraverso le attività ludiche, ad agire e ad adattare la realtà alle proprie esigenze”
(Rosa Cera, Pedagogia del gioco e dell'apprendimento, Franco Angeli).
Gioco
L'American Academy of Pedriatrics, sull'importanza dell'attività ludica (2007), mette in risalto il valore del gioco libero come un alleato essenziale per la salute e il benessere dell'infanzia.
Raccomanda ai genitori di non diventare invadenti perché nel gioco spontaneo il bambino è protagonista attivo. Anche per questo, i giocattoli semplici (e non quelli che fanno tutto da soli) sono molto più stimolanti.
Le attività extracurricolari non garantiscono un futuro migliore al bimbo che ha bisogno invece di 'tempo di qualità' per giocare, da solo e con mamma e papà.
Gioco e ospedale
Anni ‘80
• Diritto internazionale: ONU, carta del Leyda, ecc.
• «Non tutto del bambino malato, è malato»
Anni ‘90
• Esigibile anche in ospedale
• Non terapia, Non da prescrizione
Ma come ?
- 1991 : gioco in reparto – 1998: «Giocamico»
Il gioco è … per diventare grandi! Priscilla Motti (a. 5)
Il gioco è:
•Modo di comprendere la realtà
•Modello di attività
•Dialogo tra persone
•Schema interpretativo
•Fascinoso accudimento
•Strumento di seduzione
Il gioco è … per diventare grandi! Priscilla Motti (a. 5)
•Modulo per distogliere
•Semplificazione della realtà
•Sistema di preveggenza
•Prospetto di futuro
•Proiezione di sé
•Proposta di soluzioni
•Modo di darsi spiegazioni
•Interpretazione del mondo
•…
Definizione di Ospedale
Luogo nel quale i bambini vengono accompagnati per ritrovare la propria salute perduta grazie all’aiuto di adulti/esperti (i sanitari) che applicano la Scienza medica, e al sostegno di adulti/affetto (i familiari), che li aiutano a comprendere i limiti e i valori dell’esperienza di malattia.
Giancarlo Izzi
Ospedale dei Bambini di Parma
1. Centralità del bambino e della sua famiglia
2. Assistenza globale
3. Intensità di cure
4. Integrazione e sussidiarietà con il Volontariato:
• Noi per Loro ONLUS
• Giocamico ONLUS
È facile introdurre il gioco in ospedale ? Difficile per:
• Cultura
• Organizzazione
• Spazio mentale
• Formazione
Il gioco e l'ospedale
Richiede:
•Profonda revisione dell’attività di reparto
•Rispetto del «bambino» come «altro»
•Adesione ad un modello di «assistenza globale e integrata»
•Inserimento di figure non-sanitarie
Il gioco
“Non c'è niente di più serio e più coinvolgente del gioco per un bambino.
E in questa sua serietà è molto simile ad un artista intento al suo lavoro.
Come l'artista, anche il bambino giocando trasforma la realtà, la reinventa, la rappresenta in modo simbolico, creando un mondo immaginario che riflette i suoi sogni a occhi aperti, le sue fantasie, i suoi desideri”
(Silvia Vegetti Finzi, A piccoli passi, Mondadori).
Giancarlo Izzi
Grazie per l’attenzione