Ortodonzia in pericolo? A rischio c'è anche la professione 2017/suso_2017_06.pdf · L'ideatore del...

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ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017 Sabato 18 novembre il V Forum della Professione Ortodontica si è tenuto a Bologna sul tema “Tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo” 5 Svolta del V Forum SUSO: "Tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo" Parere positivo il 23 novembre dalla Conferenza delle Regioni al profilo dell'Assistente Studio Odontoiatrico (ASO) 8 ASO Assistenti Studio Odontoiatrico Nuovo profilo sanitario 4 Intervista a Fiorentino Presidente in carica SIDO 2018 6 Il Gruppo GISO celebra i suo 50 anni: Fece crescere l’Ortodonzia in Italia Primo sodalizio ortodontico creato in Italia (GISO) vide le sue prime origini nel 1964 a Berna per essere fondato ufficialmente il 7 dicembre 1967 a La Spezia 13 Firenze, congresso AIFO: malocclusione con i Funzionalisti Orofacciali 6 Congresso SIBOS a Salerno terapie invisibili in Ortodonzia LA LINGUA BATTE 1 SUSO Sindacato Ortodonzia [email protected] Per informazioni e notizie www.suso.it BANCA CARIGE IT 70X0617512901000000477280 Intestato a SUSO: Largo Re Umberto 104 - 10128 Torino RTO TERRE FAI UNA DONAZIONE PER I BAMBINI DELLE CITTÀ TERREMOTATE DEL CENTRO ITALIA TERRE ORTO ORTODONTISTI DOPO IL TERREMOTO ANNO XV n. 6 2017 "La Responsabilità Odontoiatrica e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia" Comunichiamo che è in scadenza il CORSO FAD SUSO 2017 (50 CREDITI ECM) gratuito per i soci in regola con la quota associativa 2017. Chi è interessato all’accesso del CORSO FAD deve inviare mail per iscrizione a: [email protected] Riceverà il codice di accesso alla piattaforma dedicata e potrà procedere al completamento del Corso entro la scadenza del 31/12/2017. 50 Crediti ECM in modalità FAD CORSO FAD 2017 Ortodonzia in pericolo. Ritenere che il rischio sia solo un problema legato alla nostra amata disciplina, rischia di essere una valutazione superficiale. L’utilizzo del digitale è cosa corretta e necessaria al progresso scientifico e all’avanza- mento della professione medica per la salute del paziente. Anche la sinergia della ricerca in università con le Aziende, vissuta in autonomia e rispetto dei ruoli, non è né sarà mai un problema di etica. Per l’Odontoiatria di oggi, lo è invece il suo venir meno in alcune aziende commerciali, in qualche esercente la professione medica, in quei laboratori di odontotecnica compresi nell’idea che sia tutto e solo comunicazione digitale, mentre etica è invece anche il prevedere queste cadute di stile ed stigmatizzare quel che in alcuni Paesi sta diventando una normalità. Paesi dove un paziente può definire in autonomia una terapia ortodontica, sotto la guida di Aziende venditrici di diagnosi, piano terapeutico e percorso clinico autonomo. Etica è non farla passare come normalità, perché sotto questo nome stanno una diagnosi frutto di studi e rielaborazione in alter- native terapeutiche di reports condivise col paziente prima di decidere quale via intraprendere e non il semplice invio di impronte trasformate in mascherine trasparenti per allineare "terapeuticamente" i denti. È ora di individuare con le altre sigle sindacali e società scientifiche la strada da percorrere, decidendo “cosa fare” per la salute orale e l’integrità dei nostri pa- zienti, incidendo su una società dei consumi che tutto asfalta senza tener conto delle qualità dei risultati clinici. Si torni quindi ad insegnare l’etica facendola ri- spettare nelle varie fasce della società (industria, università, professione, scuola e famiglia). Solo così e solo uniti si potrà evitare che la professione scompaia lentamente lasciando il posto ad una desolata “autodeterminazione dell’essere”. E poiché siamo giunti con SUSONews al termine di un altro anno editoriale men- tre quello nuovo già si preannuncia denso di novità, non posso non esprimere ai nostri lettori un duplice augurio: di gioire di una pausa festiva “piena” e vivere l’anno che sta per aprirsi, con intensità personale e professionale A pagina 8 due vicende giudiziarie emblematiche della incipiente "normalità" del fai da te ortodontico. Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO Ortodonzia in pericolo? A rischio c'è anche la professione Congressi e sponsorizzazioni Un rapporto su cui riflettere ULTIMI GIORNI PER L'ISCRIZIONE AL CORSO FAD! Tavola Rotonda a Roma sul "come" si sta evolvendo la professione Occorre riflettere intensamente sul “come” si sta evolvendo la professione e pronunciare un deciso basta ad un nuovo stile commerciale, che poco o nulla ha a che fare con l’attività di un medico/odon- toiatra che tanto ha studiato e che continua a farlo per consentire in modo più appropriato ad un con- sumatore (perche così si sente e così è visto social- mente, ndr.) di decidere come e in quanto tempo correggere una problematica ortognatodontica. A questo punto per avviare un opportuno confronto tra Scuole e Associazioni tra le più rappresentative sul territorio nazionale, è apparso non solo oppor- tuno ma necessario a SUSO indire a Roma una Ta- vola Rotonda. Raoul D’Alessio – Presidente SUSO Roma Coordinamento Nazionale delle Presidenze Provinciali vedi pagina 6 vedi pagina seguente Colpita dall’intervista del Prof. Giuseppe Sicilia- ni al Presidente eletto AIDOR 2018, Luca Lom- bardo ed in particolare dalle parole “Il prossimo congresso dell’Accademia sarà il primo evento sponsor free…” l’Amministratore Unico della Leone S.p.A., Elena Pozzi, esprime in alcune considerazioni sul rapporto congressi/spon- sorizzazioni, rapporto indubbiamente delicato, indubbiamente meritevole di riflessione appro- fondita. Pubblichiamo pertanto integralmente il testo della lettera dell’AD Leone SpA, che rin- graziamo per avere con le sue considerazioni avviato un dibattito che non mancherà di trova- re eco fedele sulle pagine SUSONews. La redazione Damaso Caprioglio intervista Giuseppe Fiorentino, Presidente in carica alla SIDO, sui programmi futuri ed in occasione del 50° di fondazione della Società. Annuale appuntamento scientifico culturale della Società italiana di biomeccanica e ortodonzia segmentata (SIBOS) il 24 e 25 novembre L'aspetto eziologico della malocclusione è stato il tema su cui si è focalizzato il Congresso autunnale dell’AIFO a Firenze il 10 e l’11 novembre Continua la Campagna “TERRE ORTO”, iniziativa di solidarietà tuttora in corso che il SUSO ha promosso a favore dei bambini delle città terremotate del centro Italia. Dott.ssa Elena Pozzi

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ANNO XV n. 1 Gennaio Febbraio 2017

Sabato 18 novembre il V Forum della Professione Ortodontica si è tenuto a Bologna sul tema “Tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo”

5 Svolta del V Forum SUSO: "Tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo"

Parere positivo il 23 novembre dalla Conferenza delle Regioni al profilo dell'Assistente Studio Odontoiatrico (ASO)

8 ASO Assistenti Studio OdontoiatricoNuovo profilo sanitario

4 Intervista a Fiorentino Presidente in carica SIDO 2018

6 Il Gruppo GISO celebra i suo 50 anni: Fece crescere l’Ortodonzia in ItaliaPrimo sodalizio ortodontico creato in Italia (GISO) vide le sue prime origini nel 1964 a Berna per essere fondato ufficialmente il 7 dicembre 1967 a La Spezia

13 Firenze, congresso AIFO: malocclusione con i Funzionalisti Orofacciali

6 Congresso SIBOS a Salerno terapie invisibili in Ortodonzia

LA LINGUA BATTE

1

SUSO Sindacato [email protected]

Per informazioni e notizie

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RTOTERREFAI UNA DONAZIONE PER I BAMBINIDELLE CITTÀ TERREMOTATEDEL CENTRO ITALIA

TERREORTO

ORTODONTISTIDOPO IL

TERREMOTO

ANNO XV n. 6 2017

"La Responsabilità Odontoiatrica e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia"

Comunichiamo che è in scadenza il CORSO FAD SUSO 2017 (50 CREDITI ECM) gratuito per i soci in regola

con la quota associativa 2017.

Chi è interessato all’accesso del CORSO FAD deve inviare mail per iscrizione a:

[email protected]à il codice di accesso alla piattaforma dedicata e potrà procedere al

completamento del Corso entro la scadenza del 31/12/2017.

50 Crediti ECM in modalità FAD CORSO FAD 2017

Ortodonzia in pericolo. Ritenere che il rischio sia solo un problema legato alla nostra amata disciplina, rischia di essere una valutazione superficiale. L’utilizzo del digitale è cosa corretta e necessaria al progresso scientifico e all’avanza-mento della professione medica per la salute del paziente. Anche la sinergia della ricerca in università con le Aziende, vissuta in autonomia e rispetto dei ruoli, non è né sarà mai un problema di etica. Per l’Odontoiatria di oggi, lo è invece il suo venir meno in alcune aziende commerciali, in qualche esercente la professione medica, in quei laboratori di odontotecnica compresi nell’idea che sia tutto e solo comunicazione digitale, mentre etica è invece anche il prevedere queste cadute di stile ed stigmatizzare quel che in alcuni Paesi sta diventando una normalità. Paesi dove un paziente può definire in autonomia una terapia ortodontica, sotto la guida di Aziende venditrici di diagnosi, piano terapeutico e percorso clinico autonomo. Etica è non farla passare come normalità, perché sotto questo nome stanno una diagnosi frutto di studi e rielaborazione in alter-native terapeutiche di reports condivise col paziente prima di decidere quale via intraprendere e non il semplice invio di impronte trasformate in mascherine trasparenti per allineare "terapeuticamente" i denti. È ora di individuare con le altre sigle sindacali e società scientifiche la strada da

percorrere, decidendo “cosa fare” per la salute orale e l’integrità dei nostri pa-zienti, incidendo su una società dei consumi che tutto asfalta senza tener conto delle qualità dei risultati clinici. Si torni quindi ad insegnare l’etica facendola ri-spettare nelle varie fasce della società (industria, università, professione, scuola e famiglia). Solo così e solo uniti si potrà evitare che la professione scompaia lentamente lasciando il posto ad una desolata “autodeterminazione dell’essere”.

E poiché siamo giunti con SUSONews al termine di un altro anno editoriale men-tre quello nuovo già si preannuncia denso di novità, non posso non esprimere ai nostri lettori un duplice augurio: di gioire di una pausa festiva “piena” e vivere l’anno che sta per aprirsi, con intensità personale e professionale

A pagina 8  due vicende giudiziarie emblematiche

della incipiente "normalità" del fai da te ortodontico.

Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO

Ortodonzia in pericolo? A rischio c'è anche la professione

Congressi e sponsorizzazioniUn rapporto su cui riflettere

ULTIMI GIORNI PER L'ISCRIZIONE AL CORSO FAD!

Tavola Rotonda a Roma sul "come"si sta evolvendo la professioneOccorre riflettere intensamente sul “come” si sta evolvendo la professione e pronunciare un deciso basta ad un nuovo stile commerciale, che poco o nulla ha a che fare con l’attività di un medico/odon-toiatra che tanto ha studiato e che continua a farlo per consentire in modo più appropriato ad un con-sumatore (perche così si sente e così è visto social-mente, ndr.) di decidere come e in quanto tempo correggere una problematica ortognatodontica. A questo punto per avviare un opportuno confronto tra Scuole e Associazioni tra le più rappresentative sul territorio nazionale, è apparso non solo oppor-tuno ma necessario a SUSO indire a Roma una Ta-vola Rotonda.

Raoul D’Alessio – Presidente SUSO RomaCoordinamento Nazionale delle Presidenze Provinciali

vedi pagina 6

vedi pagina seguente

Colpita dall’intervista del Prof. Giuseppe Sicilia-ni al Presidente eletto AIDOR 2018, Luca Lom-bardo ed in particolare dalle parole “Il prossimo congresso dell’Accademia sarà il primo evento sponsor free…” l’Amministratore Unico della Leone S.p.A., Elena Pozzi, esprime in alcune considerazioni sul rapporto congressi/spon-sorizzazioni, rapporto indubbiamente delicato, indubbiamente meritevole di riflessione appro-fondita. Pubblichiamo pertanto integralmente il testo della lettera dell’AD Leone SpA, che rin-graziamo per avere con le sue considerazioni avviato un dibattito che non mancherà di trova-re eco fedele sulle pagine SUSONews.

La redazione

Damaso Caprioglio intervista Giuseppe Fiorentino, Presidente in carica alla SIDO, sui programmi futuri ed in occasione del 50° di fondazione della Società.

Annuale appuntamento scientifico culturale della Società italiana di biomeccanica e ortodonzia segmentata (SIBOS) il 24 e 25 novembre

L'aspetto eziologico della malocclusione è stato il tema su cui si è focalizzato il Congresso autunnale dell’AIFO a Firenze il 10 e l’11 novembre

Continua la Campagna “TERRE ORTO”, iniziativa di solidarietà tuttora in corso che il SUSO ha promosso a favore dei bambini delle città terremotate del centro Italia.

Dott.ssa Elena Pozzi

L'ideatore del progetto OrthofanPro è Fabio Fantozzi, odontotecnico, autore del libro "Paradenti per gli sports: cosa è indispensabile sapere" edito da Edizioni Martina nel 2015 e Titolare dell'Orthofan laboratorio ortodontico dove vengono prodotti paradenti ed apparecchi ortodontici per Odontoiatri ed Ortodontisti di rilievo su tutto il territorio Nazionale ed in numerosi paesi all'estero.

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ANNO XV - N. 6 - 2017SUSO newsNotiziario d'Informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia.

S.U.S.O.Largo Re Umberto, 10410128 TorinoTel. 011. 50 28 20Fax 011. 50 31 [email protected] di Segreteria:Lun-Mer-Gio 9.00/13.00 13.30/17.30Mar-Ven 9.00/13.00

Coordinamento redazionalePatrizia Biancucci

Comitato di RedazioneDirettore responsabile: Pietro di MicheleVicepresidente S.U.S.O.: Alessandra LeoneSegretario S.U.S.O.: Antonio CestaTesoriere S.U.S.O.:Francesca Rosato

In RedazionePietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri

Hanno collaboratoFrancesca Argenta, Raoul D’Alessio, Giulio Del Mastro, Igor De Pasquale, Giuseppe Fiorentino, Stefano Frediani, Francesco Gallo, Gabriella Galluccio, Alberto Gentile, William Manuzzi, Pedro Morchon Camino, Marino Musilli, Maria Grazia Piancino, Elena Pozzi, Raffaele Schiavoni, Luca Toninato, Luca Viganò

Segreteria di RedazioneAngela Rosso

Chiuso il giornale al 18/12/2017Finito di stampare nel mese di dicembre 2017

Stampa e concessione della Pubblicità

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Che ci faceva un geologo alla conferenza del 22 Novembre scorso al Policlinico Universitario Gemelli sulle “fake news dal web” organizzata dall’Albo dei medici e odontoiatri di Roma?Sono stato chiamato a parlare di Geoetica, ossia di un approccio etico alla geologia e della necessità di una corretta comunicazione attraverso la divul-gazione. L’unica arma per combattere questo fenomeno, di cui anche la ge-ologia è fin troppo spesso vittima, è riprendersi la fiducia della società come scienziati, attraverso un’etica granitica e la buona comunicazione.

Qualche esempio in geologia? I primi dati relativi al terremoto sono cambiati nel tempo, dando adito al di-lagare della fake news delle catastrofi (vedi anche nei terremoti de L’Aquila e dell’Emilia): La “manipolazione al ribasso” della magnitudo è una manovra at-tuata al fine di non risarcire al 100% i danni per i fabbricati colpiti. L’evento si-smico, attraverso i media, era passato dall’iniziale 7.1 al successivo 6.1. Il dub-bio sorgeva per via del decreto legge n. 59 del 15 maggio 2012, promosso dal Governo Monti per la

riorganizzazione della Protezione Civile, dove all’articolo 2 veniva proposta la “esclusione, anche parziale, dell’intervento statale per i danni subiti da fabbricati”, rimosso prima della sua con-versione in legge (avvenuta il 12/07/2013). Sulla base di questo equivoco il web ha dato luce ad un prodotto frutto di fantasia e scarsa conoscenza dei fatti: I risarcimenti sarebbero stati calco-lati in base alla magnitudo sismica, appositamente ridotta.

In cosa questa notizia è una “bufala”? I dati sulla scossa sismica sono effettivamente cambiati nel tem-po, i primi provenivano dall’USGS (United States Geological Sur-vey) che rilevava una magnitudo pari a 7.1 poi ridimensionata dai dati INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) che segnalavano all’inizio 6.1 poi 6.5. La motivazione non è però una manovra del governo, come avrebbero voluto far credere alcuni teorici del complotto, ma ben più interessante. La prima stima, quella proveniente dall’USGS, si basa sulla magnitudo del mo-mento sismico (MMS), misura il terremoto in termini di energia liberata. Le altre stime, quelle provenienti dall’INGV, si basano

sulla scala Richter (ML6.1) e sulla scala MMS (Mw6.5). Il dato in scala Richter, più rapido da analizzare, viene calcolato in pochi minuti e comunicato alla Protezione Civile. È indispensabile per organizzare i soccorsi; risulta comunque meno preciso del valore in scala MMS per terremoti maggiori a Mw6. I due valori finiranno col coincidere man mano che arrivano nuovi dati e quello in scala Richter viene aggiornato. Per il dato in MMS invece bisogna attendere che sia stato registrato ed analizzato tutto il segnale sismico nelle molte stazioni che compongono la Rete Sismica Nazionale, richiede più tempo! Altro aspetto importante relativo alle scale utilizzate è che i danni, in termini di vite, strutture e ambiente vengono valutati in base alla scala Mercalli. Un terremoto di Mw9 in mezzo ad un deserto disabitato avreb-be un fattore pari a 0 per Mercalli, mentre scosse sismiche di entità anche molto minore possono avere un fattore maggiore in aree densamente popolate. Sarebbe privo di senso utilizzare la ML o la MMS per valutare i risarcimenti quando si ha uno strumento più adeguato.

Che effetti produce la loro diffusione?Le fake news fanno perno su fattori emotivi, quali la paura o la compassione, e spingono chi le legge a diffidare di persone preparate, o del governo… come del parere di un medico, di un odontoiatra o in questo caso di un geologo; il clima di sfiducia che si crea intorno alla scienza genera problemi non indifferenti al paese ed ai singoli. Possiamo citare l’esperimento SOX, nel Gran Sasso, gestito dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che, a

causa della diffusione di fake news, rischia di essere cancellato; annullando un’esperienza scientifica di rilievo internazionale, che conta sulla collaborazione di 140 scienziati di tutto il mondo. Analogamente, in medicina, alcune persone rinunciano a cure offerte in coscienza per seguire terapie lette sul web e spesso prive di qualsiasi fondamento scientifico (sperimentazione e del-la ripetibilità dei risultati).

Come si possono combattere?La maggior fonte di diffusione di questo tipo di notizie è il web, ma lungi dal demonizzarlo, lo si può utilizzare per fare buona comu-nicazione della scienza in termini semplici e accessibili, mediante piattaforme di divulgazione controllate e di alto livello. Oggi più che mai servono onestà intellettuale e buona divulgazione, il rico-noscimento dei limiti delle materie studiate ed un approccio etico in tutte le scienze. Si deve riconquistare la fiducia di un pubblico disamorato e più disposto a dubitare cedendo alle proprie paure.

Francesco Gallo

In geologia i terremoti al ribasso con le "fake news"

Congressi condizionati dagli sponsor? Risponde Elena Pozzi (AD Leone Spa)

Ho letto l’intervista del Prof. Siciliani al Presidente eletto AIDOR 2018 Luca Lombardo e mi hanno molto colpito le parole di quest’ultimo “Il prossimo congresso dell’Accade-mia sarà il primo evento sponsor free”… ”poiché spesso i programmi congressuali sono condizionati da sponsor... Ciò fa male alla nostra professione ma soprattutto ai giovani che prendono per scientifico ciò che nasconde un evidente conflitto di interesse.” Sono rimasta sorpresa che, a detta del Presidente Lombardo, scienziati, professori universitari, professionisti della salute possano avere un pensiero scientifico così debole da essere facilmente con-dizionati nelle loro argomentazioni da sponsorizzazioni provenienti dall’industria. Personalmente ho molta più fiducia nell’integrità etica, professionale e scientifica della classe medica e confido che la pensino come me molte in-dustrie e molte società scientifiche. Da parte mia, in qua-lità di amministratore della Leone, posso affermare con forza e risolutezza che da sempre la mia azienda investe in ricerca ed innovazione, collaborando con accademici e clinici al fine di poter proporre al mercato e ai pazienti prodotti sempre più performanti e di qualità crescente. L’investimento e l’impegno che vengono messi a disposi-zione sono indispensabili per integrare le idee dei medici e dei ricercatori con le conoscenze di chi da oltre 80 anni fabbrica i dispositivi e ne conosce appieno le caratteri-stiche in termini ingegneristici ed industriali. Sosteniamo quindi la ricerca e la rendiamo fruibile oltre a incentivarne la diffusione. È indispensabile che le innovazioni e i risul-tati della ricerca vengano resi noti per poter diffondere i progressi. Sta certamente poi alle società scientifiche l’o-nere di selezionare le ricerche degne di essere proposte ai loro iscritti, ma non credo assolutamente che se un congresso prevede la presenza di sponsor questo debba significare che non possa definirsi scientifico! Dal tempo della famiglia Medici a Firenze crediamo nell’importanza del mecenatismo per lo sviluppo, la diffusione delle scien-ze, dell’arte, del bello e quindi continueremo a sostenere con la passione e la dedizione che da sempre ci hanno contraddistinto quei ricercatori, quelle società scientifiche, quelle università e quei congressi che insieme a noi vor-ranno far “crescere” l’ortodonzia, rispettando come no-stro principio la loro indipendenza e competenza.

Piedilama, zona rossa, 11/set/2016

L'ideatore del progetto OrthofanPro è Fabio Fantozzi, odontotecnico, autore del libro "Paradenti per gli sports: cosa è indispensabile sapere" edito da Edizioni Martina nel 2015 e Titolare dell'Orthofan laboratorio ortodontico dove vengono prodotti paradenti ed apparecchi ortodontici per Odontoiatri ed Ortodontisti di rilievo su tutto il territorio Nazionale ed in numerosi paesi all'estero.

L’IDEATORE FABIO FANTOZZI

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COMPLETAMENTESU MISURA

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SPECIALE SIDO

Fiorentino, Presidente in carica per il 2018: “Ho sempre ritenuto indispensabile essere in SIDO”

Damaso Caprioglio intervista Giuseppe Fiorenti-no, Presidente in carica alla SIDO, sui programmi futuri ed in occasione del 50° di fondazione della Società. Proprio in vista degli importanti appun-tamenti che la SIDO e il suo Presidente devono affrontare nel 2018 e della particolare ricorrenza del cinquantesimo, l’intervista è risultata partico-larmente corposa. Di qui la sua suddivisione in due parti: invitiamo pertanto i nostri lettori alla lettura della seconda nel prossimo numero. Come sei diventato ortodontista? Innanzitutto grazie per la passione e l’entusiasmo che hai saputo da sempre dedicare alla SIDO. Nel 1984, quand’ero ancora alla ricerca della mia strada, partecipai al con-gresso SIDO di Sorrento (Presidente Franco Magni) e rimasi letteralmente folgorato, al punto da chiedere la tesi in Ortodonzia ed una volta laureato continuai a coltivare la specialità.

Quale leitmotiv e quali temi generali guideranno il tuo anno di presidenza? Quale il motto che hai scelto? Il motto è “GROWinSIDO2018”, che letteral-mente significa “Cresci in SIDO” invitando dunque all’inclusione e condivisione dei saperi. Allo stesso tempo, il termine Growin’ è la contrazione di growing ossia: crescendo, alludendo al continuo progresso SIDO e dei suoi soci all’interno. #GROWinSIDO2018 è l’hashtag che useremo per le comunicazioni sui vari “social”: Instagram, Facebook, Twitter. Quindi una SIDO che continua a crescere e un invito a tutti colo-ro che si occupano di Ortodonzia, dalle persone di esperienza ai giovani che si avvi-cinano alla specialità, a venire in SIDO ciascuno portando il suo piccolo contributo, per cresce-re insieme. Due, come sempre, gli eventi scientifici principali: lo Spring Meeting, a Napoli il 16 e 17 marzo e il 49º Congresso a Firenze dall’11 al  13 ottobre con programmi articolati, densi di contenuti.

Quali i temi, i relatori princi-pali e la sede dell’incontro di Napoli? Da la nostra apertura come Società alla cultura inter-nazionale, l’’International Spring Meeting ospiterà relatori anche internazionali. Tema principale, la prevenzione. Quindi l’impo-stazione del piano terapeutico e, nella seconda parte l’”early treatment” o prima fase del trattamento. Nella fattispecie nella prima giornata, la SIDO ritorna alla sua impostazione iniziale. Storicamente lo Spring meeting era la sede dei corsi di aggiornamento SIDO. Quindi avremo due mini-cor-si, Il primo, nella mattinata, vedrà impegnata Stella Chaushu da Gerusalemme, che terrà una lezione sulla prevenzione delle problematiche eruttive ed in particolare sulla “primary failure eruption”, proble-matiche di inclusione per le quali ultimamente viene valutato sempre più positivamente un approccio genetico. La affiancherà un chirurgo della Società

Italiana di Chirurgia Orale, Angelo Baleani che dirà come e quando affrontare, in collaborazione con il pedodontista, la chirurgia in relazione ai difetti della permuta. Il corso sarà completato da Dania Tamimi (radiologa Usa) che mostrerà con immagini TAC 3D (la Cone Beam), come approfondire la diagnostica e fare una diagnosi differenziale tra il tragitto eruttivo normale dei denti e l’inclusione primaria, tipo di affe-zione eziologicamente ben definita. Paolo Cattaneo, da Aarhus, completerà il quadro con gli aspetti tec-nici della CBCT illustrando rischi e pregi di tale esa-me e suo uso (o abuso) routinario. La seconda parte del giornata sarà dedicata alla trattazione di un tema molto attuale e di assoluta novità per la SIDO: la pre-venzione delle problematiche medico-legali e il con-tenzioso medico-legale in Ortodonzia. Tra i relatori il Past President Alberto Laino, che, specializzatosi nel frattempo, sta lavorando in campo medico legale con Claudio Buccelli, Cattedra di medicina Legale a Napoli. Per i soci sarà una sorpresa perché lavorere-mo essenzialmente sui casi clinici ma con un risvolto medico-legale importante. A chiusura il rilancio di un’iniziativa già portato avanti dalla SIDO, ora con ve-ste rinnovata: il Progetto ”Prevenzione e Solidarietà“. Riprenderemo quel Progetto portato avanti dalle presidenze di Laino e Savastano ma in una nuova veste, con la partnership di una parte importante del nostro mondo professionale. Trascorreremo quindi una serata conviviale nel chiostro del mona-stero di S. Chiara, uno dei siti più belli e suggestivi di Napoli. Con l’occasione ricordo ai nostri soci che in quei giorni avranno la possibilità di visitare gli splen-didi monumenti della città, molto vicini alla sede del convegno SIDO. Appronteremo anche una piccola guida per chi deciderà di trascorrere qualche giorno in più. Nel secondo giorno verrà affrontato il tema dei nuovi mezzi diagnostici, un approfondimento sulle nuove metodiche, impronte e modelli digitali, set up elettronici e come unitamente alle indagini radiologiche 3D hanno cambiato e continueranno a cambiare il modo di fare diagnosi e di impostare il piano terapeutico. E per finire ci addentreremo nel tema più clinico: “early treatment” quando, come e se intervenire; che cosa dice l’EBM circa il nostro in-tervento e sua utilità per il paziente. Ho tenuto mol-to ad avere con noi i direttori delle due Scuole napo-letane che probabilmente apriranno e chiuderanno la giornata: Roberto Martina e Letizia Perillo. Quanto alla sede del congresso, è la Stazione Marittima nel porto turistico di Napoli, a ridosso della Piazza del

Municipio e del Maschio Angioino, uno dei castelli simbolo della città.

A Firenze il 49º Congresso Internazionale. Quali tematiche quali oratori si alterneranno alla For-tezza da Basso? Per quanto attiene al Congresso la formula è quella che abbiamo sperimentato da anni. Il giovedì, corsi pre-congressuali e varie sessioni per i giovani. Per guidarli nelle scelte o nei primi passi,

abbiamo pensato di organizzare Incontri confronti tra diverse filosofie su temi clinici ben definiti. Quindi, come affrontare la correzione del morso profondo, la chiusura degli spazi ortodontici, le problematiche di rifinitura, contenzione, ed altro ancora. Ci saranno due relatori a confronto su ogni tema clinico, ognuno di una certa esperienza, scelto tra i leader delle rela-tive società scientifiche. Secondo la diversa imposta-zione affronteranno questi temi clinici, si confronte-ranno ed i presenti avranno la possibilità di interagire direttamente coi relatori. Vi saranno a disposizione, in contemporanea, almeno due sale ove si tratteranno argomenti diversi per dare un panorama orientativo clinico soddisfacente ai giovani che stanno sceglien-do l’approccio formativo o a “più grandi” che vogliono guardare oltre le abituali metodiche e filosofie clini-che. Nei due giorni successivi verranno sviluppati i temi del congresso: Il paziente borderline, fonte di er-rori. Chiederò ai relatori di inserire di mostrare a mo’ di esempio qualche errore onde approfondire pro e contro di overtreatment o undertreatment sulla tipo-logia di paziente borderline. Approfondendo ancora la disamina del programma a Firenze, oltre alla sfida clinica sui borderline, verrà sottolineata l’esigenza di creare il “teamwork”: cioè ortodontisti che lavorano gomito a gomito con odontoiatri specialisti di altre branche e medici. Ad esempio il venerdì si tratterà un tema ancora poco discusso in ambito odontoiatrico e ortodontico: bruxismo, parafunzioni e occlusione, tema poco discusso finora su un piano interdiscipli-nare tra neurologi, psicoterapeuti e odontoiatri. Tra gli invitati due tra i più importanti relatori, G. Lavigne (Canada) e F. Lobbezoo (Olanda) che si confronteran-no con i loro colleghi ricercatori e accademici italiani di caratura internazionale ed anche con ortodonti-sti e conservatori, discutendo se tali patologie sono collegate fra di loro o se totalmente scollegate come sembrerebbe dagli ultimi dati della letteratura. Anco-ra nel primo giorno si tratterà di Ortodonzia e Paro-dontologia, tralasciando temi ampiamente trattati di pazienti affetti da malattie parodontali ma si discu-terà sul come indirizzare l’ortodontista al trattamento del paziente borderline con un occhio particolare ai tessuti intra orali. Come orientarsi nei pazienti estrat-tivi o non estrattivi, o in un altro tipo sicuramente bor-derline come quello affetto da agenesie nel gruppo frontale. Avremo confronti fra colleghi nettamente orientati per un tipo di scelta basata sull’EBM e/o sull’esperienza clinica ed altri di opinione opposta: un confronto tra parodontoligi, implantologi e orto-dontisti. Il III° tema del primo giorno è “Ortodonzia e Chirurgia ortognatica“, dove si affrontano temi di ultimissima generazione quale la “surgery first”, la facilitazione del movimento chirurgico con interventi per via endoscopica tramite piezo-surgery, il migliora-mento dei tessuti extra-orali o il completamento del trattamento con metodiche di Medicina estetica per il volto.

Nella seconda giornata due grandi temi: il pri-mo, tema del momento: “L’Ortodonzia Invisibile e come affrontarla“. Con apparecchiature rimo-vibili, quindi le sempre più sofisticate e biomec-canicamente valide trasparenti rimovibili (alline-atori) oppure con l’ortodonzia linguale, che ormai ha fatto passi da gigante in comfort ed efficienza con l’apparecchio pre-costruito e pre-program-mato in laboratorio? Anche qui confronto fra le due ipotesi terapeutiche sui casi clinici ricorrenti ed in li-nea con il titolo del Congresso, mentre in altra sala un tema già affrontato nella storia della Società, un up-grade sulla contenzione e il controllo a lungo termine dei risultati dei trattamenti.  Nelle varie sale avremo dei relatori internazionali di valore: Anne Marie Kui-jpers Jagtman, Birte Melsen e Flavia Artese e poi Mark Hochman, Dirk Wiechman, Kenji Ojima, Mauro Farel-la, Ravindra Nanda, Kyoto Takemoto, Chris Katsaros ed Anton Sculean, a confronto con colleghi clinici ed universitari italiani, altrettanto validi non tutti orto-dontisti. Un’attenzione particolare sabato verrà data anche all’impostazione dello studio ortodontico, dello studio odontoiatrico che ospita anche “l’ortodontista consulente”, ai collaboratori di studio, nella sessione: “Doctors and staff for patients”. Focus sul paziente e approccio anche extraclinico, dall’accoglienza all’in-cremento della compliance grazie ai i social network,

nuovi mezzi di informazione.Nel 2018 ricorre il 50º della fondazione SIDO: quali programmi in particolare? È una data che abbiamo in mente sin dal primo giorno della mia elezione e forse anche prima e che sicuramente non è stata sottovalutata. Vogliamo festeggiarla in stile SIDO con discrezione ma con sostanza. Per prima cosa abbia-mo pensato di investire una parte delle quote dei soci per un Premio Internazionale approvato dal direttivo a luglio su mia proposta. Il bando, già presente dal novembre 2017 sul sito, è stato inviato a Scuole di Ortodonzia e Media di Specialità di tutto il mondo. Si tratta di un premio alla Ricerca clinica ai lavori scienti-fici che dimostrino che l’ortodonzia migliora la salute stomatognatica e l’equilibrio psicofisico globale del paziente. Verrà scelto da una commissione interna-zionale tra i lavori che arriveranno entro il 31 maggio. Il primo Premio sarà di 5 mila euro, il secondo di 3 e il terzo di 2. Nella prima giornata del congresso gli autori esporranno brevemente il lavoro dinanzi alla commissione che valuterà ed assegnerà i premi. Ho voluto, come dice il bando, che almeno uno dei tre venga assegnato ad un under 40 e uno dei tre sia un ricercatore italiano. Infine si ripercorrerà la storia della SIDO, la nostra storia che corre parallelamen-te a quella dell’Ortodonzia in Italia e direi in Europa. Stiamo raccogliendo i documenti relativi a tutte le presidenze sin dalla prima ed anche alla nascita della nostra Società. Il frutto di questo percorso in formato elettronico digitale verrà messo su un supporto infor-matico regalato ai soci presenti al Congresso. Gran parte di questo materiale sarà reso fruibile ai nostri soci attraverso i canali digitali e quindi nel sito Web.

Si può avere qualche anticipazione sulla Presi-dent Reception e ancora di più sul Gala Dinner del 50º? La giornata del venerdì sarà piena e quindi la presentazione del materiale del 50º verrà anticipa-ta in parte a giovedì, ma continueremo anche venerdì sera durante la cena di gala, dove ospiteremo gli at-tori principali di una crescita, che anno dopo anno ha condotto la SIDO a questo traguardo di durata, ma soprattutto di prestigio e primaria importanza. Nel Paese e nel panorama Internazionale. Nella cena di gala saremo assieme ai Past President che abbiamo ancora il piacere di avere con noi e agli amici che han-no lavorato in SIDO per farla crescere.

(Fine prima parte) Damaso Caprioglio

Giuseppe Fiorentino

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SPECIALE FORUM

I° Premium SUSO: un test di vivacità intellettuale delle giovani leve

Un’esperienza da ripetere

Per ottimizzare le nuove tecnologie, fondamentali esperienze e conoscenzeIl V Forum della professione ortodontica è stato un piacevole incontro da tutta Italia su un argomento di attualità quale è la tecnologia digitale in ortodonzia.Uno dei pregi del Sindacato è senz’altro di attirare i giovani che vi trovano spazio e soprattutto un riferi-mento a 360° per l’aggiornamento clinico, ma anche fiscale, di ricerca, legale e in generale per la professio-ne pratica. Grazie alla loro presenza, mi sono ritrovata in diverse occasioni a dire in quella giornata ”ben ven-gano le nuove tecnologie, ma facciamo in modo che siano loro al nostro servizio per migliorare la profes-sione, non viceversa.” Infatti, quando la tecnica entra nella vita professionale senza essere stata considera-ta in modo competente, gli effetti collaterali e i danni si possono ripercuotere in tutti i campi: dal rischio del peggioramento di rapporto col paziente, all’inva-sione tecnologica nella vita del professionista (con “app” in grado di raggiungerci ovunque e in qualsiasi momento) e del paziente (iperattenzione morbosa ai movimenti dentali), fino agli errori diagnostici. Par-liamo di esami sempre più settoriali che favoriscono la mancanza di valutazione del paziente nell’insieme, e terapeutici, per cui ci si affida alla tecnologia pen-sando che 2+2 faccia sempre 4 e ignorando il ruolo della biologia, della fisiologia e della variabilità dell’ap-

parato stomatognatico. Per trarre i giusti vantaggi dalle nuove tecnologie sono fondamentali esperienza e conoscenza. Per forza di cose un giovane ha poca esperienza, ma la conoscenza dovrebbe essere gelo-samente custodita in un bagaglio culturale costruito lentamente (6 anni di laurea e 3 di specializzazione) nel percorso di “formazione universitario”. Tutti cono-sciamo a questo proposito, l’importanza della “forma-zione” e del ruolo dell’università. Tuttavia l’avanzamen-to tecnologico, che solo apparentemente semplifica, spesso banalizzando, ci porta a dimenticare, insieme ai nostri giovani, che “formazione” vuol dire fatica, at-tenzione, umiltà, dedizione, educazione, riconoscen-za, ammirazione, rispetto, responsabilità, deontologia. Nessuna tecnologia potrà mai annullare questi con-cetti, senza l’applicazione dei quali si evolve verso una sterile “informazione”, che non ha nulla a che fare con la “formazione”. Si rischia di non consentire ai giovani di usare e non di farsi usare dalle nuove tecnologie in un’evoluzione sempre più rapida e aggressiva.

Maria Grazia Piancino

Bologna V Forum SUSO:“Tecnologia digitale

in Ortodonzia e non solo”

Sabato 18 novembre il V Forum della Professione Orto-dontica, appuntamento SUSO oramai consolidato, si è tenuto a Bologna sul tema “Tecnologia digitale in Orto-donzia e non solo”. Il Forum era stato preceduto venerdì dal corso precongressuale “La gestione Interdisciplinare in terapia orto-perio”, dove Lorella Chiavistelli aveva ri-flettuto sull’importanza della collaborazione dell’Igieni-sta dentale in casi orto-perio. Successivamente l’esposi-zione da parte di Carlo Cafiero e Alberto Laino (Scuola di Napoli) delle potenzialità terapeutiche e danni iatrogeni che possono essere determinati sui tessuti parodontali dalle forze ortodontiche. Dopo il saluto dei Presidenti di seduta e dei rappresentanti degli Enti e delle società patrocinatrici dell’evento, quali FNOMCeO, SIDO e ANDI, è toccato a Giampietro Farronato sabato mattina aprire le relazioni parlando dell’utilizzo del digitale nelle valu-tazioni cefalometriche tridimensionali. Sulla Responsa-bilità professionale e sui confini della nuova legge, l’av-vocato Roberto Longhin. Un punto fondamentale della nuova legge è stato l’obbligo assicurativo delle strutture sanitarie pubbliche e private per la responsabilità civile verso terzi e per la R.C. verso prestatori d’opera. La Fo-togrammetria 3D, utile ausilio digitale per la valutazione dei tessuti molli facciali in terapia ortodontica è stato l’ar-gomento della relazione di Eliana Di Gioia, mentre Luca Levrini è intervenuto sul timing ortodontico e sulle nuo-ve tecnologie: il trattamento ortodontico, anche in età precoce, può oggi beneficiare dell’efficienza delle tecno-logie digitali. Il timing va inoltre ridefinito in base alla con-divisione tra medico e paziente di obiettivi e strumenti terapeutici. L’avv. Marco Lama ha parlato invece delle nuove opportunità di assunzione per il personale dello studio, in riferimento alle prospettive introdotte dal Jobs Act sul lavoro autonomo. Ultimo intervento della matti-nata quello di Alberto Di Blasio che ha mostrato come applicare la tecnologia digitale 3D nella gestione di casi ortodontico-chirurgici complessi, riducendo al minimo errori ed imprecisioni. In contemporanea, si è svolta la Sessione per igienisti e assistenti alla poltrona, durante la quale Marino Bindi, odontoiatra, in tandem con l’Odt. Fabrizio Anelli, e successivamente con Pedro Morchon Camino, hanno affrontato il tema della comunicazione, attraverso sfaccettature che possono aiutare il team or-todontico a migliorare la soddisfazione e implementare la fidelizzazione dei nostri pazienti. Nell’apertura della sessione pomeridiana, durante la quale le innovazioni tecnologiche sono state il fulcro di varie relazioni: temi di forte attualità sindacale sono stati invece la relazione di Tonini, sugli aggiornamenti di natura fiscale e della Vice Presidente Alessandra Leone, sulle nuove incombenze in materia di Privacy, e di Gabriella Ceretti, sulla nuova

polizza assicurativa con l’obiettivo di una sem-pre maggior tutela. Un’interessante finestra sulle opportunità e prospettive lavorative in Unione Europea è stata inoltre aperta da Ro-berto Rongo ed Emilio Fiorentino. In chiusura del Forum la premiazione dei vincitori del Pre-mium Poster SUSO su lavori clinici e di ricerca di colleghi più giovani da vari Atenei italiani, che hanno ulteriormente rinforzato l’attenzione del Sindacato verso coloro che maggiormente

rappresentano il Cambio Passo dell’ortodonzia italiana.

Qualche domanda al Past President SUSO, Paolo Picchioni organizzatore assieme a Pietro di Michele, dell’attuale edizione del Forum.

- In un panorama culturale sempre più ricco di eventi, come si pone il Forum?“Il Forum si caratterizza come incontro d’informazio-ne agli operatori del settore, non solo sulle novità in campo prettamente scientifico, ma anche nel tratta-re di carattere gestionale e giuridico amministrativo i risvolti inerenti la professione. La formula prevede infatti l’alternanza di relazioni di clinica ortodontica, dalla diagnosi alla terapia, intercalate da interventi dagli esperti del Sindacato sulle tematiche più co-genti incontrate nello svolgimento quotidiano della professione. Sappiamo infatti, che molto spesso la preparazione culturale e scientifica specifica non si accompagna ad un’altrettanto adeguata conoscen-za degli aspetti più strettamente pratici della attività professionale. Questo soprattutto perché le leggi e le normative sono in continua evoluzione e rendono in-dispensabile per il professionista un aggiornamento continuo anche su questi temi”.

- Qual è il messaggio più significativo trasmesso dal Forum ai colleghi più giovani all’inizio della loro carriera professionale?“È relativo al grande rinnovamento che interessa oggi il settore. Il tema delle nuove tecnologie ivi affrontato ne è stata l’espressione più evidente. Infatti le nuo-ve tecnologie ed il passaggio dall’analogico al digitale rappresentano oggi una grande rivoluzione in grado di portare notevoli vantaggi nello svolgimento della pratica professionale, ma solo se accompagnate da una corretta conoscenza dei vantaggi ma anche dei limiti di tale cambiamento. Con l’aiuto dei migliori esperti del settore il Forum vuole rispondere a questa richiesta per aiutare il clinico a pilotare il cambiamen-to nella giusta direzione. Il successo del Forum anche qui conferma la validità di tale formula che traccia iti-nerari condivisi nel rispetto dell’etica e dei valori ideali della professione”. Il successo di quest’edizione, dun-que, come delle edizioni precedenti, conferma la vali-dità di una formula che il SUSO ha fortemente voluto per contribuire alla crescita dell’Ortodonzia Italiana.

Antonio CestaSegretario Nazionale SUSO

Luca ToninatoPresidente Sezione SUSO Padova

Nell’edizione 2017 del V° Forum della Professione Or-todontica SUSO, svoltosi a Bologna il 17 e 18 novem-bre e dedicato alle tecnologie digitali, il comitato orga-nizzatore ha voluto inserire nel programma scientifico del convegno una sessione dedicata all’apporto dei giovani ortodontisti alla ricerca in questo campo. Sono stati quindi invitati specializzandi, perfezionandi e dot-torandi di ricerca presso le Università Italiane a pre-sentare contributi scientifici, in forma e-poster. Il tema doveva essere inerente ad innovazioni tecnologiche, diagnostiche e terapeutiche in odontoiatria digitale in grado di offrire possibilità di sviluppo e auspicabile miglioramento qualitativo e economico, della pratica professionale ortodontica. La scelta dell’argomento oggetto del convegno, “Cambio passo della professio-ne: tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo” (argo-mento scelto anche per la sessione poster) rispecchia quanto la tecnologia digitale sia entrata prepotente-mente nell’Odontoiatria ed ora in maniera diffusa e multiforme anche in Ortognatodonzia. 17 le scuole di Ortodonzia che hanno presentato lavori scientifici; ai giovani autori la Commissione, composta da Gabriella Galluccio e Maria Grazia Piancino (Università Roma Sa-pienza e di Torino, dal presidente SIDO 2018 Giusep-pe Fiorentino e da Valentina Lanteri e Stefano Velo, ha dato la possibilità di presentare personalmente le ricerche, valutandone in particolare l’adeguata arte, argomenti affrontati così come la possibilità che tali lavori siano fonte di reale innovazione e di sviluppo futuro. La commissione scientifica ha quindi avuto il piacere di ascoltare le esposizioni orali dei giovani par-tecipanti al concorso; tutti gli elaborati si sono distinti per un alto profilo scientifico e per l’accurato lavoro di ricerca, indice sicuro di elevata preparazione dei giovani colleghi e di buone basi per una Ortodonzia futura di qualità. Moltissimi lavori avrebbero meritato la premiazione che il SUSO, oltre al conferimento del riconoscimento, ha voluto fosse accompagnata anche

da tangibili vantaggi per i giovani ricercatori.Grazie infatti alla collaborazione con numerosi spon-sor come Aestetika, Dentaid, Dentaurum, Dextra, Orthosystem Torino, Sweden & Martina e la collabo-razione con la società SIDO ed EOS, sono stati messi a disposizione numerosi premi per i migliori cinque elaborati selezionati. La nostra Associazione ha inol-tre contribuito con un assegno di 1500.00 euro per il primo classificato. Gli argomenti trattati che si sono aggiudicati i premi sono stati nell’ordine:“Dental movement control in orthodontics with digital technology”, presentato dalla dottoressa Alessandra Impellizzeri, (Università La Sapienza di Roma);“Studio volumetrico comparato di strutture mandi-bolari in pazienti affetti da artrite idiopatica giova-nile (AIG)”, autore dr. Andrea Fama (Università degli studi di Milano); “Validità e affidabilità di una nuova analisi per la va-lutazione dei cambiamenti dei tessuti molli con ima-ging tridimensionale”, presentato dal dr. Roberto Rongo (Università di Napoli Federico II);“Differente stabilità posturometrica in adulti e bambini con occlusione simmetrica e asimmetri-ca”, (dott.ssa Giada Matacena, Università degli studi di Torino); “I retainers in materiale composito rinforzato con fibre di vetro, ricerca e tecnologia per la pratica cli-nica”, (dott.ssa Paola Tessera, Università degli studi di Pavia).Come emerge dagli argomenti oggetto di questa interessante e dinamica Sezione scientifica del Fo-rum, si è evidenziata tutta la potenzialità della ricer-ca in ambito digitale ortognatodontico che copre gli aspetti più vari della disciplina. Inoltre, un’occasione per testare la vivacità intellettuale delle giovani leve della professione, dalle quali è quindi lecito aspet-tarsi ottime cose. Una esperienza da ripetere.

Gabriella Galluccio

L'importanza degli igienisti nell'identificarechi ha bisogno di trattamento ortodontico

Durante la formazione al Forum si è parlato sul ruolo importante degli igienisti all’interno del trattamento or-todontico, i quali devono e possono instaurare rapporti di fiducia con una forte base motivazio-nale con i pazienti. In occasione di ogni vi-sita eseguono una valutazione parodon-tale, spiegano i trattamenti e le domande che i pazienti spesso non rivolgono al dentista. Gli igienisti possono quindi valu-tare una malocclusione, un allineamento non corretto o un affollamento e hanno un ruolo molto importante nell’identificazione di colo-ro che hanno bisogno di un trattamento ortodontico. Svolgono inoltre mansioni educative che coinvolgono la sfera motivazionale del paziente. Influiscono sulla “for-mazione” corretta del paziente sull’uso delle metodiche e degli strumenti di igiene orale, come lo spazzolino e il filo interdentale. Il dentista dal canto suo, deve essere un leader capace di promuovere l'azione verso la propria

squadra di lavoro e condividere con loro i valori dell’atti-vità clinica, promotore di coinvolgimento e motivazione degli igienisti verso un modello “più umanistico” che rico-

nosce al paziente un ruolo più attivo nello svolgimento della propria malattia. Si è anche parlato dello sviluppo del personal branding dell’ortodontista e dell’efficacia di un marketing attuale ed emozionale, chiarendo che il personal brand è la ra-gione per cui un cliente, un datore di lavo-ro o un partner sceglie un professionista

piuttosto che un altro. È il processo per comunicare la propria professionalità nella maniera migliore. Prima di venire in uno studio odontoiatrico alcuni pazienti cercano in internet informazioni sul dentista e sull’or-todontista. Lí occorre saper comunicare attraverso un marketing attuale per incidere sulla scelta del paziente.

Pedro Morchon Camino

Da sinistra Paola Tessera, Alessandra Impellizzeri, Giada Matacena, Giuseppe Fiorentino, Gabriella Galluccio, Pietro di Michele, Alessandra Leone, Paolo Picchioni, Antonio Cesta, Patrizia Biancucci, Andrea Fama, Roberto Rongo

Paolo Picchioni

INCONTRI E CONGRESSI

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Roma, 2 dicembre: dal Congresso dell'AIO pieno appoggio alle StP

«Per il futuro l’esercizio in forma societaria può rivelarsi una mo-dalità fondamentale di lavoro ma perché l’attività dia frutti in primo luogo ai pazienti occorrono re-gole uguali per tutti, odontoiatri singoli e società. Non ci devono essere esercenti la professione al di fuori della deontologia e del rapporto con l’Ordine. Le Società tra professionisti, le uniche per le quali è espressamente prevista l’iscrizione all’Albo, sono oggi purtroppo solo un 10% di tutte le forme esistenti nel settore odontoiatrico». Fausto Fiorile con-clude con un monito di fronte al rappresentante del Ministero della Salute Franco Condò, a parlamentari e ai vertici della professione il VII Congresso Politico dell’AIO: un successo, sala Enpam gremita, dati im-portanti per il primo punto nazionale sulle società tra professionisti introdotte dalla legge 183 del 2011. In un panorama italiano dove le società di capitali sono il 5% degli esercenti l’odontoiatria solo una su dieci è società tra professionisti, e il Presidente AIO lancia un endorsement per questa seconda modalità, soste-nuta da un parere del Ministero dello Sviluppo come unica forma adeguata all’esercizio dell’attività odonto-iatrica. «Negli ultimi 30 anni l’odontoiatria ha cambiato volto, l’accesso alle tecnologie ha livellato verso l’alto la qualità offerta dai nostri studi, la complessità nel ge-stirli ci chiede un cambio di passo e questo cambio è assicurato dalle società. Ma si impone una scelta tra StP e altre forme societarie. E AIO ha già scelto. Solo le società tra professionisti danno corpo ai valori deon-tologicamente tutelati che ci siamo dati al momento di scegliere la professione odontoiatrica». AIO, anche nelle dense relazioni del past president Pierluigi De-logu e del segretario Gaetano Memeo, non chiede di mettere fuorilegge le altre società ma di esporle alle stesse regole delle StP, «perché la concorrenza sia vera e non falsata com’è ora. La previsione di un di-rettore sanitario odontoiatra per tutte le società indi-stintamente, chiesta e ottenuta da AIO nel testo della legge sulla concorrenza, è un’ottima cosa ma non può esaurire il problema costituito, nelle società di capitali, dalla prevalenza di risorse provenienti da fonti diverse dall’attività odontoiatrica», dice Fiorile. «Risorse che in certi casi di società spregiudicate e sostenute tra l’al-tro da un low cost spinto, dall’oggi al domani si sono prosciugate e hanno lasciato interi territori privi della

società in questione ma anche degli studi monoprofessionali che in precedenza non ne ave-vano retto la concorrenza. Ser-vono garanzie». Garanzie che il Ministero della Salute potrebbe prendere in considerazione: il generale Condò si dice propen-so a proporre che il Gruppo Tec-nico per l’Odontoiatria del Dica-stero si occupi «non più solo di

temi tecnici ma anche di organizzazione del sistema». Si è parlato anche di accesso alle cure nell’anno delle legge sui livelli essenziali d'assistenza, che in odonto-iatria la sanità pubblica copre sì e no per un sesto di ciò di cui ci sarebbe bisogno: su 8,7 miliardi di spesa totale secondo il rapporto Eures 1,7 nel migliore dei casi sono quelli spesi dalla mano del Servizio sanitario nazionale. Michele Pelillo deputato Pd e capogruppo in commissione Finanze, ha confermato che per aiu-tare pazienti meno abbienti ad accedere a cure odon-toiatriche e prevenzione servono forme di defiscaliz-zazione. Alzare dal 19 al 50% le detrazioni Irpef per le sole spese “dentali” genererebbe un volano da un miliardo di euro per il settore dentale, 16.500 occupati in più e 4,5 milioni di pazienti odontoiatrici in più con un netto miglioramento della salute degli italiani. Ma genererebbe anche una spesa per il Fisco superiore al miliardo a fronte di entrate non altrettanto certe. Occorre selezionare categorie su cui il valore aggiun-to della detrazione può essere decisivo e scaglionare le detrazioni per reddito. Un obiettivo su cui AIO è pronta a ragionare. Di grande rilievo al Congresso le presenze del presidente della commissione antimafia della Regione Lombardia che ha confermato i rischi di scarsa trasparenza nella gestione in forma societa-ria delle professioni protette (a partire dallo scandalo portato in cronaca dall’Operazione Smile) e dell’euro-parlamentare M5S Dario Tamburrano che porterà i temi della “giusta concorrenza” e dell’accesso alle cure dentali a Bruxelles all’Europarlamento, nonché gli approfondimenti giuridici dell’Avvocato cassazionista Maria Maddalena Giungato, e tributari dei commer-cialisti Alessandro ed Umberto Terzuolo dello studio Terzuolo Brunero e Associati. Contributi d’interesse pure da Adelia Piva dal punto di vista dei pazienti (Al-troconsumo) e di Marcella Marletta, responsabile per i Dispositivi Medici del Ministero della Salute.

Comunicato stampa

Salerno: terapie invisibili e problematiche complesse in Ortodonzia in scena

al Congresso nazionale SIBOS La giornata precongressuale del 24 novembre e il Congresso del 25 hanno coronato l’annuale appun-tamento scientifico culturale della Società italiana di biomeccanica e ortodonzia segmentata (SIBOS). Ai protagonisti, relatori di rilievo, è stato chiesto di illustrare gli aspetti tecnico biomeccanici che rendo-no uniche le loro terapie. Il corso precongressuale è stato tenuto da Benedict Wilmes, uno degli ideatori del Sistema Benefit (combinazione di miniviti con abutment intercam-biabili e personalizzabili ad ogni situazione clinica per la realizzazio-ne di meccaniche accurate, prevedibili e di facile applicazione) il quale, grazie all’uso dell’ancoraggio scheletrico, ha affrontato la risoluzione di proble-matiche complesse in ortodonzia. Tutti impressio-nati i partecipanti dalle possibilità offerte da tale ap-proccio terapeutico in tecnica vestibolare e linguale, costituendo un valido aiuto per cimentarsi anche nei casi complessi e riducendo al minimo la collabo-razione attiva del paziente. Il Congresso si è invece incentrato maggiormente sulle problematiche spe-cifiche delle terapie invisibili. I relatori (Mara Giacin-ta Paolone, Roberto Stradi, Mariano Gallone, Paolo Manzo, Giorgio Fiorelli, Luca Lombardo, Giorgio Io-dice, Vincenzo D’Antò, Roberto Ciarlantini) sono sta-

ti invitati a presentare dal punto di vista biomeccanico le terapie condotte con i dispositivi più in uso oggi. Numerosi gli interventi dalla platea, che hanno contri-buito a rendere più vivace e stimolante il dibattito culturale tra gli astanti. Il Di-rettivo in carica (Marino Musilli, Vincenzo D’Antò, Daniela Garbo, Silvia Massotti, Giulia Vallogini), ha organizzato il tutto nella splendida cornice pre natalizia di “Salerno Luci di Artista”, manifestazione unica che si ripete da anni dai riconosci-menti internazionali. Al tema artistico è stato improntato anche il “Get Together” svoltosi venerdì sera presso il Roof Gar-den del Grand Hotel Salerno, cui hanno

preso parte soci, relatori, ospiti e sponsor; una se-rata danzante di puro divertimento all’insegna della convivialità e amicizia. Si può dunque affermare, a ragion veduta, che lo sforzo organizzativo ha dato i suoi frutti (doveroso a tal proposito un ringrazia-mento al Presidente CAO Salerno, Gaetano Cian-cio). Dato il successo e le reazioni entusiastiche dei soci per SIBOS 2017, la Società, come ribadito an-che in sede assembleare, si impegna a continuare, con lo spirito che contraddistingue le “grandi fami-glie”, sulla strada di una seria e innovativa divulga-zione scientifica.

Marino Musilli

I cinquant'anni del GISO il gruppo che ha fatto nascere

l'Ortodonzia italianaIl Gruppo Italiano di Studio in Or-todonzia (GISO), il primo sodalizio ortodontico creato in Italia, si deve all'iniziativa di un nugolo di appas-sionati di Ortognatodonzia ritrova-tisi nel 1964 a Berna al Congresso della Società Europea di Ortodon-zia e alla prima Conferenza euro-pea degli insegnanti in Ortogna-todonzia. Animati da Giuseppe Cozzani, intenzionato a diffondere anche in Italia nuove metodiche ortodontiche ed utili scambi a li-vello scientifico, il primo nucleo di appassionati (Damaso Caprioglio, Giuseppe Cozzani, Elio di Gioia, Roberto Giorgetti, Franco Magni, Eugenio Peduzzi, Franco Poggio, Fe-derico Tenti) si riunì il 7 dicembre 1967 a La Spezia. Diedero via via la loro adesione Paolo Falconi, Bruno Genone, Franco Ragazzoni, Sergio Bassani, Giobatta Garino. In tutto 13 componenti.

I membri del Gruppo usavano ritrovarsi media-mente ogni 2/3 mesi, a rotazione nelle rispettive città, con sedute di due giorni per dibattere temi di interesse generale.

“Ognuno portava all’incontro quello che aveva a disposizione - ricorda Franco Magni - casi, libri, riviste, contatti e conoscenze. Ogni volta - conti-nua - veniva assegnato un tema e poi vi era la presentazione dei casi con discussione, analisi di articoli o di libri stranieri.”

Nacque così col GISO una piccola grande famiglia, che riuscì a coagulare le nuove forze ortodontiche. La sua attività scientifica andò avanti per una deci-na di anni, circa 60 incontri ed un centinaio di temi trattati con grandissima influenza sullo sviluppo dell'Ortodonzia in Italia. Dell’attività scientifica svol-

ta si ricorda la relazione al primo congresso Nazionale SIDO di Numana (settembre 1971) sul tema "Organizzazione e razio-nalizzazione dello studio orto-dontico”. Furono i componenti del GISO inoltre ad aiutare Paolo Falconi nell’avvio della Scuola di Cagliari (1973) e a stringere una stretta collaborazione con Tony Gianelly, che nell'aprile ‘68 aveva tenuto a La Spezia il primo corso di aggiornamento e che sarebbe divenuto negli anni quasi il suo nume tutelare.

Il GISO, che aveva anche un motto: "By uniting we stand, by dividing we fall" (Uniti saremo forti, divisi ca-dremo, dal latino “Concordia res crescunt, discordia pereunt”) aveva partecipato nel 1968 alla fondazio-ne della SIDO di cui primo presidente eletto fu Ce-sare Luzi. Presidenti SIDO furono la maggior parte dei suoi soci: Paolo Falconi (due volte) e poi via via Bruno Genone, Franco Magni, Federico Tenti, Franco Poggio, Giobatta Garino e Roberto Giorgetti. Notevoli furono anche gli scambi scientifici avuti dal GISO con le altre Società, in particolare con la AAOS (American Association of Orthodontics). Al congresso di Firenze della Società Europea di Ortodonzia (1984) venne eletto Presidente, Franco Magni, membro GISO.

Damaso Caprioglio

Il manifesto che illustra la Tavola Rotonda in pro-gramma a Roma merita due considerazioni. La pri-ma è l’importanza del tema trattato, racchiuso in un termine (“autodeterminazione”) che incute preoc-cupazione e sconcerto per la portata delle sue im-plicazioni. La seconda osservazione è strettamente collegata alla prima: è raro vedere, attorno ad un tema così pregnante e problematico, sul quale si

decidono addirittura le stesse future sorti dell’Or-tognatodonzia, i nomi più in vista non solo della specialità, ma dell’Odontoiatria stessa, a conferma dell’importanza e della serietà del tema ed in un luogo certamente appropriato come può esserlo una celebre Università.

Raoul D’AlessioPresidente Sezione SUSO Roma

Damaso Caprioglio fu eletto presidente dell'International Association of Dental Trau-matology (IADT) ed organizzo’ il VII Congresso mondiale della società a Firenze nel 1996 con ben 50 nazioni presenti e 1000 partecipanti.

Vincenzo D’Antò, Benedict Wilmes, Marino Musilli

Alla “Cattolica” di Roma (27 gennaio) le future sorti dell’Ortognatodonzia

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SCIENZA E TECNICA

Variazione del microbiota orale nei pazienti in terapia

ortodontica

La Commissione Europea adotta Action Plan contro la resistenza

antimicrobica

La terapia ortodontica fissa, utilizzata per correg-gere le malocclusioni dentali di adolescenti e adulti, possiede il rischio di provocare problematiche pa-rodontali (gengivite e parodontite) determinate non solo dai movimenti dentari che comporta ma anche dalla modificazione del microbiota orale. Archi e brackets facilitano, infatti, la formazione di una placca ricca di batteri anaerobi facoltativi ed obbligati, nonché una modificazione del tessuto connettivo gengivale in senso fibrotico. Alcuni studi dimostrano come tali problematiche gengivali siano passeggere e si risolvano dopo la rimozione del di-spositivo, ma altri studi dimostrano una significativa perdita di attacco parodontale (CAL = clinical atta-chement loss) che si mantiene anche dopo la terapia ortodontica con valori di PD superiori alla norma nei soggetti che hanno subito terapia ortodontica fissa. È dimostrato che i batteri anaerobi presenti a livello subgengivale hanno un ruolo chiave nell’instaurarsi e progredire delle due citate patologie e che si se-lezionino più facilmente in presenza di dispositivi ortodontici fissi. I principali batteri in questione sono Aggregatibacter actinomycetemcomitans, Porphyro-monas gingivalis, Provetella intermedia, Tannerella for-sythia, Tannerella forsythensis e Fusobacterium Nuclea-tum. La presenza di anaerobi non è però sufficiente a determinare la malattia: l’instaurarsi del quadro patologico dipende dal bilanciamento di batteri parodontopatogeni e difese dell’ospite (concetto di simbiosi). In presenza di batteri dannosi per il paro-donto ma con difese buone, nessun quadro di ma-lattia sarebbe capace di determinarsi. Un ruolo im-portante è giocato anche dagli altri batteri presenti nella placca in quanto l’abbondanza relativa di quelli nocivi è strettamente legata alla competizione con gli altri batteri per l’utilizzo delle risorse alimentari e

per l’effetto delle sostanze di scarto del loro metabo-lismo. È dimostrato che la terapia ortodontica fissa è in grado di alterare questo equilibrio nell’ecosistema microbico ed aumentare perciò la patogenicità all’in-terno dello stesso per aumento relativo dei batteri parodontopatogeni rispetto a quelli “innocui”. Per concludere, quindi è possibile affermare che la ri-mozione dei dispositivi ortodontici fissi risulta in una riduzione significativa dei livelli di P. intermedia, P. gin-givalis e T. forsythia nella placca sub-gengivale, il chè si associa ad un miglioramento dei parametri clinici parodontali. La situazione parodontale dal punto di vista batterico e per quanto concerne gli indici paro-dontali tende a normalizzarsi nei tre mesi successivi alla rimozione dell’apparecchio, ma PD e la quanti-tà di P.Intermedia rimangono comunque elevati se paragonati ai pazienti che non hanno mai subito te-rapia. Questo indica che i cambiamenti indotti dalla terapia ortodontica fissa sul parodonto sono solo parzialmente reversibili. Alla luce dei dati raccolti, è importante effettuare sedute di igiene orale profes-sionale durante la terapia ortodontica fissa ed anche nei mesi successivi alla rimozione del dispositivo, per rimuovere i batteri anaerobi dal solco gengivale in soggetti caratterizzati da una profondità di sondag-gio superiore alla media della popolazione sana più probabilmente colonizzati da batteri parodonto-patogeni anaerobi. Questo approccio permette di ripristinare, per quanto possibile, una condizione simile a quella pre-trattamento. La letteratura infatti ha dimostrato che dopo la rimozione dei dispositi-vi ortodontici fissi le modificazioni parodontali, solo parzialmente reversibili, si determinano nei tre mesi successivi alla rimozione del dispositivo.

Luca Viganò Francesca Argenta

05/07/2017 La Commissione Europea ha adottato il nuovo Action Plan per affrontare il problema della re-sistenza antimicrobica (AMR), una crescente mi-naccia responsabile ogni anno, nella sola Unione Europea, di 25.000 morti e di costi per i sistemi sanitari quantificati in una perdita economica di 1,5 miliardi di euro.Ispirato all’approccio “One-Health”, che riconosce l’interrelazione tra salute umana, animale e am-bientale, il nuovo Piano d’azione fa seguito a quello pubblicato nel 2011 e si articola in 75 azioni, rag-gruppate in tre pilastri principali: rendere l’UE una regione di best-practice; promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione; contribuire alla defini-zione di un piano globale. Il perseguimento degli obiettivi riconducibili al primo richiede di affinare la raccolta dei dati, rafforzando il coordinamento e la sorveglianza con misure di controllo più efficaci, e di sostenere gli Stati membri nell’elaborazione, at-tuazione e monitoraggio di piani d’azione nazionali, coerentemente agli impegni assunti in occasione dell’Assemblea mondiale della sanità del 2015. Le azioni comprese nel secondo pilastro, invece, sono finalizzate a promuovere la ricerca - colman-do ad esempio le lacune afferenti l’impatto dei fattori ambientali - e incentivare ulteriormente l’in-novazione, per apportare un contributo scientifico di rilievo nell’elaborazione delle strategie sanitarie

e dei provvedimenti normativi a sostegno del con-trasto alla resistenza antimicrobica. La Commissione, nello specifico, intende promuo-vere partenariati con gli Stati membri e l’industria. Particolare attenzione sarà conferita all’elenco pri-oritario degli agenti patogeni stilato dall’OMS, alla tubercolosi, all’HIV/AIDS, alla malaria e alle malat-tie infettive dimenticate. Il terzo pilastro, infine, è espressione della dimensione internazionale cui deve essere orientato il contrasto all’antimicrobi-co-resistenza. Le azioni in esso raggruppate mani-festano dunque l’intenzione dell’UE di intensificare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo mag-giormente esposti e potenziare la collaborazione con le organizzazioni multilaterali, per garanti-re un contributo decisivo nella definizione di un programma globale. Congiuntamente all’Action Plan, la Commissione ha rilasciato anche le Linee guida europee per promuovere l’uso prudente degli antimicrobici per la salute umana, rivolte principalmente a medici, infermieri, farmacisti e personale sanitario. Le misure raccomandate nel testo, elaborato sulla base di una relazione tecnica elaborata dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), comprendono anche indicazioni per lo sviluppo e l’attuazione delle strategie nazionali.

AIFA

Collaborazione ortodontista ed igienista dentale: tutti i vantaggiCi sono branche dell’odontoiatria storicamente considerate affini: ortodonzia e gnatologia, parodontologia ed igiene orale, implantolo-gia e chirurgia orale. Ci sono branche che pur non avendo un’affinità “storica” se praticate in modo sinergico possono influenzare, a mio parere in modo significativo, la salute orale del paziente sottoposto a trattamento ortodontico. L’articolo si ripropone di analizzare analitica-mente i vantaggi della collaborazione tra ortodontista ed igienista pri-ma, durante e dopo il trattamento. Collaborazione che inizia “prima” del trattamento, nella fase di pianificazione. Condizioni imprescindibili nella realizzazione del trattamento la salute parodontale nel soggetto sano e l’assenza di flogosi nel soggetto con malattie parodontali. Per-tanto risulta indispensabile in fase di checkup una valutazione sullo stato di salute parodontale da parte dell’igienista orale. I denti si muo-vono nel e tramite il parodonto; pertanto la mancata valutazione della salute parodontale potrebbe impedire il raggiungimento di risultati attesi e/o condurre a tali risultati ma anche al peggioramento della situazione parodontale. Spostare i denti in presenza di tartaro adeso alla radici degli elementi dentari può causare un breakdown paro-dontale repentino e permanente con conseguenze a lungo termine disastrose per la salute orale del paziente. Solo la valutazione esegui-ta dallo specialista ad hoc può salvaguardarci e prevenire il peggio-ramento di patologie preesistenti. Momento importante nell’ambito del trattamento ortodontico e rappresentato dal montaggio dell’ap-parecchiatura. Anche in questa fase la sinergia ortodontista-igienista assicura la migliore salute orale al paziente. Qualunque dispositivo ortodontico fisso rende più difficoltose le manovre di igiene orale e riduce il meccanismo di auto-detersione della dentatura che avviene

normalmente durante la masticazione e la triturazione del cibo. Di qui l’importanza che l’igienista nella seduta di montaggio dell’apparec-chiatura spieghi al paziente le manovre di igiene orale più idonee e corrette, gli strumenti da impiegare e il loro corretto utilizzo ma anche i rischi derivanti dal mancato rispetto della istruzioni. L’igienista quindi motiva il paziente all’igiene orale e previene l’instaurarsi di gengiviti, carie e decalcificazioni legate al ristagno della placca batterica sulle superfici coronali degli elementi dentari. L’igiene intesa nella sua ac-cezione più ampia come prevenzione di quadri patologici gli compete e il rispetto delle competenze garantisce che nulla venga tralasciato a scapito della salute orale del paziente. Il suo ruolo “motivatore” do-vrebbe essere mantenuto nel corso di tutto il trattamento ortodonti-co tramite la calendarizzazione d’incontri igienista-paziente, che po-trebbero servire oltre a mantenere alta la sua attenzione nei confronti dell’igiene orale anche a programmare, qualora sia necessario, even-tuali sedute di igiene professionale in presenza dell’apparecchiatura ortodontica. Studi pubblicati su riviste accreditate indicano che l’ap-plicazione dell’apparecchiatura ortodontica fissa è in grado di trasfor-mare in modo irreversibile la flora batterica del cavo orale di pazienti sottoposti a trattamento ortodontico. Pertanto se l’obiettivo del team odontoiatrico è la salute orale del paziente, accanto all’ortodontista che focalizza le sue attenzioni verso il risultato occlusale ed estetico, deve figurare anche l’igienista per il raggiungimento del risultato nel rispetto della salute parodontale e globale del paziente ortodontico.Il trattamento ortodontico si conclude con lo smontaggio dell’ap-parecchiatura e la consegna/applicazione delle apparecchiature di contenzione. La letteratura indica che solo il 30% dei soggetti trattati

ortodonticamente mostra una stabilità post-trattamento in assenza di strumenti contenititvi; e che tale stabilità non è predicibile sulla base delle caratteristiche occlusali e funzionali del paziente. È un dato di fatto che tramite il trattamento ortodontico, nella maggioranza dei casi trattati, gli ortodontisti spostano gli elementi dentari dei pazienti da una posizione stabile ad una instabile tendente a recidivare. La “contenzione fissa” al momento sembra l’unico strumento che possa contrastare tale tendenza; sempre più ortodontisti ricorrono alla con-tenzione fissa post-trattamento. I vantaggi di tale scelta terapeutica sono relativi al fatto che il dispositivo è “no compliance”, ovvero non necessità della collaborazione del paziente. Unico effetto indesidera-to consiste nel rendere difficoltose le manovre di igiene orale e quindi nel favorire l’accumulo di irritanti marginali causando un maggior ri-schio di insorgenza di gengiviti e malattia parodontale. La collabora-zione ortodontista-igienista permette di prevenire l’insorgenza di tali quadri clinici programmando regolari controlli e sedute di igiene pro-fessionale. Quante volte non si è potuto presentare e/o documentare fotograficamente un caso ortodontico per scarse condizioni di igiene orale? Quante volte per un eccessivo sanguinamento gengivale non si è potuto risolvere il distacco di un bracket nella stessa seduta? Se si è impiegato del tempo a rispondere a queste domande è segno che questi episodi sono già successi nella pratica clinica. È quindi arrivato il momento di instaurare una collaborazione con l’igienista nella ge-stione dei pazienti ortodontici? Alla luce delle considerazioni fatte la domanda è ovviamente di tipo retorico.

Igor De Pasquale

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SCIENZA E TECNICA

Ortodonzia in pericolo: la "normalità" del fai da te all’esame dei giudici Usa

Il profilo sanitario degli ASO

è divenuto realtàNella rubrica “La lingua batte” di prima pagi-na si stigmatizza quel che in alcuni Paesi sta diventando “normalità”: dove un paziente può definire in autonomia una terapia orto-dontica, sotto la guida di Aziende venditrici di diagnosi, piano terapeutico e percorso clinico autonomo. A questo proposito riportiamo in integrale l’articolo a firma di Davis Cussotto pubblicato l’11 Dicembre da ODONTOIATRIA 33 dal titolo “Scontro legale negli Usa su alli-neatori trasparenti e scanner intraorali” in cui si annuncia anche che “Align Tecnology Inc. vuole portare 3 Shape in tribunale”.

Align Tecnology Inc. la company Americana con sede a San Jose (California) che produce e distribuisce gli al-lineatori trasparenti Invisaling e lo scanner intraorale da impronta iTero, ha deciso di scendere in "guerra" contro la 3 Shape la multinazionale danese che pro-duce 3 Shape Trios, citandola in giudizio con l'accusa di aver infranto i brevetti del software gestionale. La Align Tecnology Inc. ha dapprima presentato reclami davanti alla commissione federale per il commercio (U.S. Inter-national Trade Commission) sostenendo che 3Shape violerebbe le leggi statunitensi sull'importazione e ha richiesto la sospensione della vendita dello scanner 3Shape Trios e del suo software gestionale.

Ha poi presentato 4 denunce presso il tribunale Distret-tuale del Delaware per una presunta violazione del bre-vetto sul sistema di scansione intraorale e sul suo softwa-re, richiedendo un risarcimento monetario. Fondata nel 1997 da Zia Chishti e Kelsey Wirth, Align Tecnology ha fatturato nel 2016 1,08 miliardi di dollari. Secondo quan-to Roger E. George (vice presidente di Align) ha dichiara-to alla stampa statunitense, "la sua azienda è all'avan-guardia mondiale nell'odontoiatria digitale e in 20 anni di ricerca e sviluppo ha creato un ampio portafoglio di brevetti che rappresentano altrettanti capisaldi nell'evolu-zione digitale del settore dentale". "Difendiamo vigorosa-mente la nostra proprietà intellettuale", ha detto Geoge, "sia che si tratti di allineatori trasparenti, scanner intra-orali o software gestionali". La Align Tecnology Inc. era recentemente stata oggetto delle attenzioni della stampa anche per la sua presenza (con il 19%) nel capitale sociale di SmileDirect, azienda che realizza allineatori trasparenti fai da te senza andare dal dentista. O meglio il dentista, così viene spiegato, progetta il caso e prescrive il dispositi-vo ma il paziente non lo vede mai, in quanto le impronte vengono rilevate dai pazienti stessi attraverso un kit che viene spedito a casa. Alcuni Ortodonzisti dell' ADA (Ame-rican Dental Association) che hanno messo in guardia i pazienti suo social web, informandoli dei rischi che si pos-sono correre, sono stati oggetto di azioni legali per aver divulgato informazioni false e fuorvianti su SmileDirect.

Il 23 novembre la Conferenza delle Regioni ha espresso parere positivo al profilo dell'As-sistente Studio Odontoiatrico (ASO). Il testo, accolto dall’unanime soddisfazione degli as-sistenti alla poltrona aderenti e non alle tre sigle ASO (SIASO, AIASO e IDEA) a corona-mento di una lunga attesa, dopo essere ri-tornato al Ministero della Salute, attende la definitiva approvazione per DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri). La pubblicazione costituirà, la “Magna charta” dell’Assistente di Studio Odontoiatrico quale operatore sanitario fornito di attestato deri-vante da frequenza ad un corso di formazio-ne. In vista di una lettura approfondita dei vari articoli che individuano la nuova qualifi-ca sanitaria e prescindendo per ora dalle di-chiarazioni di aperta soddisfazione espressa dai sindacati che attualmente portano avanti gli interessi della categoria, diamo una sintesi delle dichiarazioni ufficiali di due rappresen-tanze dei “datori di lavoro”.

Dopo aver sottolineato che l’ASO “svolge attività finalizzate all’assistenza dell’odontoiatra e dei pro-fessionisti sanitari del settore durante la presta-zione clinica, alla predisposizione dell’ambiente e dello strumentario, all’accoglimento dei pazienti e alla gestione della segreteria e dei rapporti con i fornitori” e che è fatto loro “divieto di interveni-re direttamente sul paziente anche in presenza dell’odontoiatra e dei professionisti sanitari del settore”, un comunicato dell’ANDI riporta la di-chiarazione del Presidente, Gianfranco PRADA “Siamo sostanzialmente soddisfatti dei contenuti”dice, rivendicando il fatto che il testo “ha accolto molte delle indicazioni di ANDI”.

E anche se il periodo di elaborazione è stato “decisamente lungo” ed “il testo ha subito molte modifiche, credo che possa rispecchiare le giuste aspettative di questa figura professionale e le esi-genze di noi odontoiatri.” Con la nuova normativa si dà non solo una qualifica professionale “ma so-prattutto una identità comune attraverso un per-corso formativo uniforme sul territorio nazionale” rivendicando la paternità di un passaggio impor-tante: “Prevedere il riconoscimento della profes-sionalità acquisita in questi anni di collaborazione dei nostri dipendenti o di quelli che lo sono stati. Su questo come su altri importanti passaggi come ANDI ci siamo molto battuti”.

Gli fa eco Alberto Libero, Segretario Sindacale Na-zionale ANDI: “Una figura così formata non potrà che dare miglior valore al team dello studio”.

Anche «il giudizio del nostro sindacato è com-plessivamente positivo – dice Gaetano Memeo segretario dell’AIO, definendo l’ASO “figura chiave dello studio odontoiatrico” e ricordando il lavoro compiuto negli anni dall’ AIO per l’inquadramento contrattuale della categoria.” Dopo aver accen-nato ad alcuni punti discutibili, Memeo suggeri-sce l’opportunità di favorire chi ha già maturato due anni e mezzo contrattuali presso uno studio odontoiatrico, concedendogli un dimezzamento delle ore di frequenza obbligatorie per acquisire la certificazione professionalizzante.

Compiacimento per l’adozione di un provvedi-mento giusto e sospirato esprime anche il pre-sidente del SUSO. “Pur essendo in buona parte libero professionisti – dice Pietro di Michele - gli ortodontisti non sono mai stati insensibili alle giu-ste rivendicazioni di una figura a noi così vicina. Lo dimostra il fatto che per loro in convegni SUSO abbiamo previsto corsi di formazione per gli ASO, la cui collaborazione, alla luce del recente inqua-dramento, diverrà ancor più apprezzabile.

L’articolo di cui sopra fa cenno ad un’altra ver-tenza giudiziaria a sfondo ortodontico riportata in un articolo pubblicato il 17 Novembre 2017 a firma di Nor.Mac. dal titolo “Ortodonzia fai da te. Negli Usa è battaglia legale, l'azienda chiede i danni ai dentisti che l'hanno criticata” in cui ri-chiama un’altra battaglia sempre a sfondo orto-dontico, attualmente in corso.

Se in Italia la "guerra" all'ortodonzia fai da te è appena iniziata -a settembre ANDI aveva scritto al Ministero della Salute chiedendo di intervenire- negli USA è già nelle aule dei tribunali.Il problema nasce dalla possibilità offerta ai cittadini, in Europa dalla YourSmileDirect Ltd. (azienda con sede a Dublino registrata come attività odontoiatrica codice 83 26) mentre negli USA dalla SmileDirect (azien-da il cui 19% del capitale sociale, secondo la stampa USA, è di Align Technology, la società che produce Invisalign) di farsi realizzare un allineatore traspare senza andare dal dentista. O meglio il dentista, così viene spiegato, pro-getta il caso e prescrive il dispositivo ma il paziente non lo vede mai, in quanto le impronte vengono rilevate dai pazienti stessi attraverso un kit che viene spedito a casa. Così come vengono poi spediti gli allineatori trattamenti necessari per "raddrizzare" i denti.Contro questa pratica da tempo ADA ha chiesto un intervento alle Istituzioni e cercato di scoraggiare i cittadini con campagne informa-tive.La sede ADA del Michigan ha recentemente trasmes-so al Governo una risoluzione chiedendo un intervento legislativo. Nella risoluzione l'Associazione "ritiene che la supervisione di un dentista autorizzato sia necessaria per tutte le fasi del trattamento ortodontico tra cui esa-mi orali, esami parodontali, esami radiografici, modelli di studio delle scansioni della bocca, pianificazione e prescrizioni del trattamento, valutazioni periodiche del progresso e finale valutazioni con misure stabilizzanti".

Ad aprile, l'Associazione americana di ortodontisti ha pre-sentato denunce in 36 Stati sostenendo che SmileDirect stava infrangendo le leggi che regolano l'esercizio dell'o-dontoiatria.Attraverso un sondaggio condotto dall'Asso-ciazione americana degli ortodontisti circa il 13% dei suoi soci ha dichiarato di aver visitato pazienti hanno provato a raddrizzare i denti con il metodo fai da te "e alcuni di questi presentavano danni irreparabili". Ovviamente la SmileDirect non è rimasta con le mani in mano. Un suo portavoce ha dichiarato via email a Buzz Feed News che "SmileDirectClub ha attivato azioni legali nei confronti di dentisti e ortodontisti che stanno divulgano informazioni false e forvianti riguardanti SmileDirectClub". Secondo il giornale, il 23 ottobre l'azienda avrebbe citato in giudi-zio un folto gruppo di ortodontisti per un video contro l'ortodonzia fai da te e presentato una denuncia contro la sede del Michigan della American Dental Association per delle pubblicazioni che criticavano la pratica. Alex Fenkell, cofondatore di SmileDirectClub, attraverso un comunicato stampa ha denunciato "le imprecisioni e le false dichiarazioni" contenute nell'articolo rubricando le iniziative contro la sua società da parte delle associazioni dei dentisti come "attività anticoncorrenziale" ricordando che la loro attività offre ai cittadini un servizio più "acces-sibile e conveniente per ottenere un sorriso migliore e più sano". Inoltre dalla SmileDirectClub ricordano che il loro è un puro servizio di marketing verso i dentisti abilitati che prescrivono la terapia ortodontica utilizzando il loro servizio di allineatori trasparenti e che il servizio permette ai pazienti solo di non recarsi fisicamente dal dentista.Nel mirino anche i dentisti che hanno postato video critici contro il servizio su YouTube, come ad esempio Jeffrey Miller, un ortodontista del Maryland, che si è visto citare in giudizio dall'azienda che gli chiede 34 milioni di dollari di danni, a Grant Olson, un dentista a Springfield nel Mis-souri, a cui ne sono stati chiesti 18 mila.

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Via Andrea Checchi 35 | 00137 Roma [email protected] | +39 06 86 89 89 94

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NORME E PRASSI

Aggiornamenti dei costi di gestione in funzione delle frequenti variazioni fiscali

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Frutto di studi pluriennali e di numerosi brevetti, il nostro

programma di ortodonzia offre soluzioni tradizionali

e innovative per ripristinare un’occlusione perfetta.

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La conoscenza dei nuovi adempimenti fiscali risul-ta estremamente importante per permettere una corretta gestione della propria attività professionale odontoiatrica, soprattutto nella predisposizione dei vari preventivi da sottoporre ai pazienti. È quanto è emerso dal Forum. È opportuno aggiornare conti-nuamente i costi di gestione, per adattarli alle sem-pre più frequenti variazioni fiscali.La determinazione del reddito fiscale dell’attività professionale odontoiatrica avviene applicando il cosiddetto “principio di cassa”, ovvero secondo quanto previsto dall’articolo 54 del TUIR secondo cui il reddito è costituito dalla differenza tra l’ammonta-re dei compensi percepiti e delle spese sostenute nel periodo di imposta. Ci sono, tuttavia, limitazio-ni alla deducibilità di alcune spese sostenute (costi relativi alle autovetture, spese telefoniche, per risto-ranti ed alberghi, di rappresentanza). Una limitazio-ne prevista fino al 2016 non risulta più presente nel 2017. La L. 22 maggio 2017 n. 81 (Jobs Act Lavoratori Autonomi) ha previsto la deducibilità integrale delle spese di aggiornamento professionale e di iscrizio-ne a convegni e congressi, entro il limite annuo di 10.000,00 euro. Anche le spese di vitto e alloggio, ove sostenute nell’ambito di corsi di formazione, divengono deducibili per intero, fermo restando la suddetta soglia. Un nuovo adempimento da tene-re in considerazione, introdotto dal D.L. 193/2016, riguarda le comunicazioni delle liquidazioni periodi-che IVA. Risultano obbligati tutti i soggetti IVA e sono esonerati dalla trasmissione solo quelli non obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale IVA. Sembrerebbe non interessare gli odontoiatri, fattu-rando in esenzione IVA, ma ormai sono frequentis-simi i casi in cui l’IVA viene liquidata dall’odontoiatra, anche nei casi di acquisti di beni e servizi. In tali casi egli deve procedere alla trasmissione delle liquida-zioni periodiche IVA. Mi riferisco in principal modo agli acquisti di beni e servizi intracomunitari ed alle operazioni a cui si applica il “reverse charge”. In tali casi, quanto è prevista l’inversione contabile, gli ob-blighi relativi all’applicazione dell’IVA devono essere

adempiuti dal soggetto passivo cessionario o com-mittente, in luogo del cedente o prestatore.Relativamente agli acquisti di beni intracomunitari si rammenta la Risoluzione n. 21/E del 20 febbraio 2015, nella quale l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che “il documento emesso con partita IVA italiana dal rappresentante fiscale di un soggetto passivo estero residente nella U.E. (o fuori dalla U.E.), per una cessione effettuata nei confronti di un sogget-to passivo IVA residente in Italia, sia da considerare non rilevante come fattura ai fini IVA e debba essere richiesta al suo posto la fattura emessa direttamen-te dal fornitore estero”.Si raccomanda, quindi, in considerazione della non rilevanza quindi di un documento non riconosciuto per la deducibilità del costo di verificare scrupolosa-mente che la fattura di acquisto rechi la denomina-zione e la partita IVA estera della società o soggetto non residente.Il “reverse charge” si applica, in particolare, alle pre-stazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di instal-

lazione di impianti e di completamento relativi ad edifici. Quindi, esemplificando, in tutti i casi di costi per la pulizia, manutenzione, rifacimento o comple-tamento di impianti elettrici, idraulici o di sorveglian-za dello studio in cui si esercita l’attività professiona-le, la liquidazione ed il relativo versamento dell’IVA devono essere effettuati dall’odontoiatra.Nel caso di erronea applicazione dell’IVA in fattura, ovvero se il cedente/prestatore, per errore, emette la fattura “ivata” in luogo del reverse charge, sebbe-ne non ci sia evasione è dovuta una sanzione a cari-co del cessionario/committente (quindi dall’odonto-iatra) da 250,00 euro a 10.000,00 euro.La trasmissione all’Agenzia delle Entrate delle li-quidazioni periodiche IVA deve avvenire, sia per i soggetti passivi IVA mensili che trimestrali, entro il secondo mese successivo ad ogni trimestre solare. Per il secondo trimestre il termine è posticipato al 16 settembre. Altro adempimento collegato al pre-cedente riguarda la comunicazione dei dati delle fat-ture emesse e ricevute. Devono essere comunicati i

dati delle fatture emesse per competenza e di quelle ricevute e registrate. Per quelle di acquisto devono essere comunicate solo le fatture registrate nel pe-riodo di riferimento sul registro IVA. Non devono essere trasmessi i documenti diversi dalle fatture (scontrino e ricevuta fiscale, scheda carburante) e possono non essere comunicate le fatture elettro-niche trasmesse mediante Sistema di Interscambio e quelle oggetto di trasmissione al Sistema tessera sanitaria. A differenza del precedente spesometro annuale, la trasmissione dei dati delle fatture deve avvenire solo in forma analitica e non anche aggre-gata. Tali comunicazioni devono essere effettuate trimestralmente, entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo ad ogni trimestre solare. Per i dati del secondo trimestre il termine, come nel caso del-la comunicazione delle liquidazioni periodiche IVA, è posticipata al 16 settembre. Per il 2017 è stata con-cessa una trasmissione dei dati su base semestrale, invece che trimestrale. I dati relativi ai primi due tri-mestri del 2017 dovevano essere comunicati entro il 16 ottobre, dopo ben 5 proroghe; mentre i dati relativi al terzo e quarto trimestre dovranno essere trasmessi entro il 28 febbraio 2018. A regime nel nuovo anno le comunicazioni dovreb-bero essere trimestrali, ma è previsto un emenda-mento nella futura legge di bilancio, che prevede l’opzione anche per il 2018, da parte dei soggetti IVA, della trasmissione dei dati delle fatture su base semestrale. Da qui si evince che la normativa e la prassi fiscale sono in continuo aggiornamento, quasi mai con norme che agevolino la gestione quotidiana dello studio. Non essendo stati approvati infine, gli indici sintetici di affidabilità fiscale per l’attività odon-toiatrica, continueranno, anche per il 2017 ad appli-carsi gli studi di settore.

Maurizio Tonini Consulente fiscale SUSO

Bilancio ENPAM 2018 approvato con + 727 milioni

L'Assemblea nazionale della Fondazione ENPAM ha approvato il Bilancio di previsione 2018. Il do-cumento ha ricevuto 155 voti favorevoli, nessun contrario e 7 astensioni. 

Il bilancio previsionale indica nel 2018 un avanzo per l'ENPAM di 727,2 milioni di euro. Analizzando la ge-stione previdenziale, risulta che a fronte di un incre-mento dei contributi per circa 130 milioni di euro, le prestazioni assorbiranno oltre 220 milioni di euro in più, riducendo il saldo della gestione previdenziale a 588 milioni di euro rispetto ai 681 milioni stimati nel preventivo 2017. La tendenza all'incremento delle prestazioni previdenziali era già contemplata dal bi-lancio tecnico con il quale è stata dimostrata la so-stenibilità di lungo periodo della previdenza ENPAM.“Il dato mostra con tutta evidenza quanto siano di-ventati necessari i rinnovi delle convenzioni – spiega il presidente di ENPAM, Alberto Oliveti – e in partico-lare quello della medicina generale, attesa a una sfida decisiva che avrà effetti sull’intero Ssn. Questi numeri

sono solo le prime avvisaglie della gobba previdenzia-le che ci attende, ma che potremo affrontare armati di un bilancio solido e in salute”. Nel 2018 per la gestione patrimoniale dell'ENPAM si prevedono proventi  al netto di oneri e imposte per oltre 253,4 milioni di euro. La stima, prudenziale, è superiore rispetto ai 244,2 milioni previsti dal bilancio di previsione relativo al 2017. Nel 2018 verranno rea-lizzati nuovi investimenti per circa 984 milioni di euro. Di questi, almeno 200 milioni saranno investiti nel set-tore finanziario, mentre almeno 400 milioni verranno destinati a nuovi investimenti immobiliari. In questo ambito verranno privilegiati gli ambiti direzionali e

residenziale sanitario assistito: quest’ultimo in parti-colare rappresenta un investimento “mission related”, capace cioè sia di garantire buone performance fi-nanziarie, sia di generare nuove opportunità di lavoro per la categoria. Da segnalare infine il netto miglio-ramento del saldo della gestione amministrativa, con una riduzione dei costi di funzionamento da 97 a 74 milioni di euro. Nella seduta di sabato 25 novembre è stato inoltre approvato il bilancio assestato 2017, con 154 voti favorevoli, nessun contrario e 8 astenuti. Due i non votanti. In base alle stime l’esercizio chiuderà con un attivo di 978,8 milioni, oltre 190 milioni meglio rispetto a quanto preventivato.

Fondi eurpoei per medici e dentisti

Gli iscritti dell’ENPAM, informa inoltre un altro comunicato hanno ora a disposizione all’indiriz-zo www.enpam.it/fondiUe un servizio gratuito per conoscere tutte le opportunità collegate ai bandi di finanziamento europei destinati a me-dici e dentisti.  La sezione “Bandi europei per i professionisti” contiene tutti gli avvisi regionali e nazionali che danno conto dei progetti finanzia-ti attraverso i Fondi strutturali e di investimento pubblicati nelle ultime tre settimane, più quelli ancora in vigore. La pagina è inoltre arricchita da pubblicazioni monotematiche che approfon-discono contenuti e modalità di accesso previste dai principali programmi Ue (Erasmus Plus, Easi, Cosme, Horizon 2020, Interreg, Life).Collegandosi all’indirizzo www.enpam.it/fondiUe gli iscritti tro-veranno le istruzioni per accedere al servizio. Chi è già registrato all’Area riservata del sito ENPAM potrà consultare la sezione dedicata ai bandi in-serendo username e password. Chi non è ancora registrato troverà le istruzioni per ricevere le cre-denziali necessarie. Il servizio offerto in collabora-zione con Adepp si avvale di contenuti realizzati da Coopération Bancaire pour l’Europe (Cbe), so-cietà specializzata in informazione e consulenza sui temi e i programmi di finanziamento europei.

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Concentrati piastrinici, vantaggi in ortognatodonzia? In collaborazione con l’Università del Pie-monte orientale si è svolto Il 25 novembre a Torino un closed meeting intitolato “Cli-nical research and innovation in regene-rative medicine” presieduto da Carmen Mortellaro. Riportiamo in sintesi le conside-razioni di uno dei relatori riferite in particolare all’ortogna-todonzia. Parlare a un ortognatodontista di concentrati piastrinici è difficile perché l’argomento si presta a spe-culazioni più chirurgiche che riabilitative: l’impiego è infat-ti correlato alla guarigione dei tessuti e di conseguenza alle procedure di chirurgia orale o di implantologia, ma generalmente non di ortognatodonzia. Diverse tecniche di guarigione e rigenerazione tissutale in ambito odonto-iatrico ed extra hanno beneficiato del loro utilizzo con un miglior risultato clinico e della sintomatologia clinica del paziente, riducendo tempi di guarigione e complicanze postchirurgiche. In realtà anche l’ortognatodontista può giovarsi del loro impiego con una utile applicazione nel-le condizioni chirurgiche associate all’ortodonzia, specie se traumatiche come estrazione di denti del giudizio, dei sovrannumerari o nelle germectomie. Anche nella scopertura di denti inclusi, quando condizionate da im-portante ostectomia o notevole riposizionamento del lembo di gengiva aderente, l’impiego dei concentrati piastrinici riduce il dolore con un miglior risultato clini-co e outcome della procedura. Con l’uso di concentrati piastrinici recenti tecniche di chirurgia mucogengivale possono favorire il recupero di morfologia e volume adeguato in caso di recessione gengivale, problematica quantomai controversa correlata al trattamento orto-dontico. Ad interessare maggiormente l’ortognatodon-tista è forse il trattamento delle patologie degenerative dell’articolazione temporo-mandibolare (TMD). Di temi e concetti più prettamente legati alla biologia degli emo-componenti e delle cellule staminali si è parlato durante il closed meeting di ANTHEC (Academy of Non Transfu-sional Hemo-Components che si occupa degli aspetti biologici, operativi e legislativi legati all’uso topico di emo-componenti come i concentrati piastrinici e di cellule staminali in ambito medico, odontoiatrico e veterinario). Da precisare: emocomponenti (non emoderivati) la cui gestione è strettamente regolamentata. Di infiltrazione

articolare dell’ATM con concentrati piastri-nici (PRGF) si è parlato mostrando i risultati di un’esperienza clinica su pazienti con dege-

nerazione delle strutture articolari. Infiltrare un tessuto sofferente significa fornire molti dei mediatori biologici che portano naturalmente alla guarigione, promuoven-do rigenerazione. Ecco perché nei pazienti sofferenti di osteoartrosi dell’ATM (di solito portatori di placche oc-clusali) dopo un’infiltrazione intraarticolare con PRGF si verifica spesso una rapida risoluzione della sintomato-logia algica. Ricerche in vitro spiegano il razionale biolo-gico di tali risultati descrivendo le particolarità dei singoli fattori di crescita liberati dalle piastrine o di altre mole-cole presenti nel plasma. La liberazione di alcuni fattori di crescita (in particolare dell’HGF, Hepatocyte Growth Factor) influisce direttamente sul controllo del processo infiammatorio con precoce eliminazione del dolore già dopo 10 giorni circa dalla prima infiltrazione. L’applica-zione di questa terapia ha determinato in quasi tutti i casi trattati la completa risoluzione della problematica degenerativa articolare in termini di scomparsa del do-lore e di recupero nei movimenti mandibolari: i pazienti senza un risultato positivo sono infatti meno del 5%. Le prospettive di utilizzo di terapie biologicamente guidate applicate all’odontoiatria sono tutte da scrivere grazie all’integrazione di conoscenze biologiche a realtà clini-che diverse. Durante il convegno è apparso evidente l’u-tile contributo di ricercatori dell’area biologica di diverse università per comprendere la complessità del campo di studio. Solo grazie al confronto tra esperienze otte-nute dalle scienze biologiche e applicazioni mediche si possono concepire percorsi terapeutici innovativi basati non sulla tecnica esecutiva ma sulla stimolazione bio-logica rigenerativa.Anche l’ortognatodonzia potrebbe trarre un giovamento anche solo collaterale dalla ge-stione biologica della rigenerazione dei tessuti del cavo orale per un miglior risultato estetico o per risolvere le incongruenze parodontali post-trattamento che spesso richiedono un approccio chirurgico.

Maurizio Giacomello

INCONTRI E CONGRESSI

Torino ha ospitato quest’anno il XIX Congresso nazionale della So-cietà Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF) svoltosi nelle giornate del 10 e 11 novembre. Il venerdì pomeriggio l’incontro è iniziato con il corso precongressuale “Aspetti clinici e medico legali in odontoiatria estetica”. Il Dott. Ezio Costa, Presidente di POIESIS, ha illustrato le nuove metodiche che consentono di migliorare l’estetica del volto in maniera semplice e non invasiva, sottolineando le diverse indicazioni al loro utilizzo e la maniera più efficace di proporre questa estensio-ne del trattamento puramente odontoiatrico ai nostri pazienti. Ha fatto seguito l’intervento del Prof. Di Lorenzo dell’Università Federico II di Napoli che ha analizzato il danno fisioniomico in odontoiatria e il correlato danno psichico, aspetto che negli ultimi tempi viene sem-pre più spesso chiamato in causa nella definizione della responsabi-lità professionale dell’odontoiatra qualora le aspettative del paziente non trovino riscontro nel risultato ottenuto.Infine l’Avv. Roberto Longhin del Foro di Torino ha approfondito gli aspetti assicurativi del singolo professionista e della struttura, oggi per molti versi mutati dopo l’entrata in vigore della legge 24/17, più nota come legge Gelli-Bianco. La vivace discussione che ha fatto se-guito alle relazioni ha reso chiaramente contezza della sussistenza di luci ed ombre in un ambito professionale che da un lato si sta diffon-dendo sempre più nelle nostre strutture e dall’altro richiede una pre-cisa definizione di ruoli e responsabilità, mentre ancora molto resta da chiarire sotto gli aspetti della copertura assicurativa.Sabato 11 novembre il Congresso Nazionale si è aperto con i salu-ti portati dalle Autorità che hanno visto alternarsi i rappresentanti di tutte le principali categorie associative, dell’Ordine dei Medici, del mondo accademico e della struttura sanitaria. Si è poi entrati subi-to nel vivo con la relazione del Senatore Bianco, autore della nuova legge sulla responsabilità medica, che ne ha spiegato le motivazioni sociali sottese e le finalità auspicate. Lo scopo della legge sarebbe quello di tutelare da un lato il medico inserito nella struttura nella sua scelta clinica e nella sua dignità e autonomia decisionale e dall’altro il paziente nel momento in cui, ritenendo che il suo diritto alla salute non è stato rispettato, si rivolge alla magistratura.

Tuttavia, come precisamente puntualizzato dal Prof. Claudio Bucelli, Presidente della SIOF, molti punti sono ancora oscuri ed addirittura contraddittori e richiedono dunque di essere meglio chiariti e preci-sati nei decreti attuativi che entreranno in vigore nei prossimi mesi. Di estremo interesse l’intervento del Dott. Sergio Pochettino, magi-strato del Foro di Torino, che ha illustrato le novità della legge dal punto di vista di chi è chiamato a giudicare la controversia. Si sono ef-ficacemente inserite negli argomenti più classicamente medico legali le relazioni del Dott. Claudio Gatti, Presidente della Società Italiana di Parodontologia, e della Dott.ssa Silvia Masiero, socia attiva della stessa società, che hanno illustrato con estremo rigore e chiarez-za come i progressi nel trattamento della parodontopatia rendano predicibile il mantenimento a distanza degli elementi dentari anche compromessi purchè in presenza di adeguata igiene orale e modifi-cando le abitudini di vita che costituiscono un fattore di rischio. Allo stesso tempo, anche la predicibilità di sopravvivenza degli impianti e la stessa indicazione ad inserirli sono legate ad un miglioramento delle condizioni generali di salute del cavo orale. Le procedure di screening, che fanno parte del bagaglio culturale di cia-scun odontoiatra, devono essere necessariamente effettuate su ogni paziente mentre il fallimento della riabilitazione implantare, se effettuata in presenza di malattia parodontale, potrebbe ascritta alla responsabili-tà dell’odontoiatra. Il Prof. Alberto Laino dell’Università di Napoli e il Dott. Gianni Barbuti medico legale e delegato della Società Medico Legale Triveneta hanno poi analizzato l’importanza delle Linee Guida sia per l’espletamento dell’attività clinica che nella valutazione del medico legale sull’attività del professionista coinvolto in un procedimento di responsa-bilità. I relatori hanno concluso affermando come sia estremamente op-portuno meglio definirne il peso e la necessità di revisioni sistematiche in ragione del rapido mutare delle indicazioni cliniche e dei progressi terapeutici. Alle relazioni ha poi fatto seguito una vivace tavola ro-tonda nelle quale gli argomenti esaminati sono stati ulteriormente analizzati ed approfonditi.

Gabriella Ceretti

XIX Congresso nazionale SIOF a TorinoMessa a punto della legge Gelli/Bianco

Academy of Non Transfusional Hemo-Components

“Clinical Research and Innovation in Regenerative Medicine”

Closed Meeting

In collaborazione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale

Torino 25 Novembre 2017, Turin Palace Hotel via P.Sacchi 8

……rigenerare è la parola chiave dell’Academy of Non Transfusional Hemo-Components… perché il futuro della medicina bussa alle porte……...

Ordine dei Medici ed Odontoiatri Provincia di Torino

AZIENDA 0SPEDALIERA UNIVERSITARIA

DELLA CARITA’ DI NOVARA

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QUOTA D’ISCRIZIONE:Congresso SIOF sabato 10/11 novembreSoci SIOF in regola con quota 2017 Gratis

Soci SIMLT/SIMLA/SUSO/ANDI/AIO 60 euro

Non soci avvocati/odontoiatri/medici 90 euro

Iscrizione alla SIOF avvocati/odontoiatri/medici 2017-2018 60 euro

Studenti CLOPD/CLID Gratis

Crediti formativi 12 crediti ECM(corso precongressuale: 4 crediti ECM; congresso: 8 crediti ECM)

Scheda di iscrizione

Cognome

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Indirizzo fattura

CAP Città Prov.

Tel. Fax

E-mail

P.IVA / C.F.

Si acconsente al trattamento dei dati ed informative ai sensi del codice sulla Privacy (D. Leg.vo 196/03)

1. Compila in ogni sua parte il modulo di iscrizione2. Allega copia dell’avvenuto bonifico per l’iscrizione3. Invia il modulo compilato in ogni sua parte con copia del bonifico a:

XIXCongresso Nazionale SIOF

Torino 10/11 novembre 2017

“Odontoiatria e responsabilità professionale: Tra clinica e

medicina legale”

Hotel RoyalCorso Regina Margherita 249

TORINO - tel. 011 4376777

Segreteria scientifica

Patrizia BiancucciCAO Torino

Claudio BuccelliPresidente nazionale SIOF

Gabriella CerettiVice presidente Nazionale SIOF

Pietro di MichelePast president SIOF

Con il patrocinio di

SEGRETERIA AMMINISTRATIVA

Emmedue Group Formazionedi Marta Traversa & C. SasVIA TITO SPERI, 5 - 10024 MONCALIERI (TO)CELL. 366 [email protected]

Modalità di pagamento:

o BonificoBancario IBAN IT 85 N 03268 01001 052671937510 Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. Sas Banca Sella Agenzia Torino 46

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L’allungamento della vita media della popola-zione umana e la conservazione di denti in nu-meri sempre maggiori presenta il problema di preservare i tessuti di sostegno degli elementi dentali, prevenire le patologie parodontali e curare quando sono manifeste! Nell’incontro di venerdi 19 e sabato 20, a Modena, presso il locale Policlinico, organizzato dall’Università ed intitolato “La parodontologia oggi, lo stato dell’arte” viene im-partito un importante aggiornamento sull’evoluzio-ne della prevenzione, sull’ approccio terapeutico e

sulle migliori tecniche chirurgiche da parte di relato-ri odontoiatri ed igienisti dentali di fama. Organizza-ta insieme ad ANTHEC (Academy of non transfusio-nal hemo-components) la giornata di venerdì mira ad approfondire l’utilizzo dei concentrati piastrinici in parodontologia, in chirurgia orale e in medicina estetica. Previsto il rilascio, alla fine, di un attestato di partecipazione alle attività pratiche, valido alla di-mostrazione di “Competenze specifiche”.

SUSO News

19-20 gennaio 2018

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena

Via del Pozzo, 71

Con il Patrocinio di:

6 crediti ECMIgienisti Dentali e Odontoiatri

Iscrizione gratuita

Presidenti: Prof. Andrea Forabosco, Prof. Ugo Consolo, Prof. Carlo Bertoldi

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

LAPARODONTOLOGIAOGGI.STATO DELL’ARTE

Corso di Studio di Igiene DentaleCorso di Laurea Magistrale

in Odontoiatria e Protesi Dentaria

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INCONTRI E CONGRESSI

Congresso nazionale AIFO Firenze: i retroscena della malocclusione

Il 10 e 11 novembre si è tenuto a Firenze il Congres-so autunnale dell'Associazione Italiana Funzionalisti Orofacciali (AIFO) su: "La malocclusione: patologia o adattamento (dis-)funzionale?" per approfondire l'aspetto eziologico della malocclusione. Ha aperto i lavori Cinzia Formai, antropologa dell'Institute of Evolutionary Medicine dell'Università di Zurigo, del Department of Anthropology dell'Università di Vien-na e della Vienna School of InterdisciplinaryDentistry (VieSID), con l'"Evoluzione e ‘regressione’ dell’occlu-sione dentale nell’uomo moderno", sottolineando come il sistema masticatorio umano sia frutto del background filogenetico e di processi evolutivi adat-tativi in  milioni di anni. Il moderno incremento delle sue disfunzioni e dei disordini temporo-mandibolari sono il risultato di una drastica riduzione delle pres-sioni selettive su di esso. La gracilizzazione (riduzio-ne delle dimensioni) della mandibola e dei muscoli masticatori, la mancanza di usura dentale anche in

individui adulti e la perdita di un’efficiente occlusio-ne, sono tra gli effetti di un uso ridotto dell’apparato masticatorio, come espressione di più recenti trend secolari. Ha quindi preso la parola lo scrivente con una relazione dal titolo: "Malocclusione fra geneti-ca,  embriologia, architettura cranica e disfunzione” cercando risposta a riflessioni che il Presidente AIFO, Luigi Scotti, aveva sintetizzato nella presentazione del Congresso attraverso gli interrogativi: "Non riu-sciamo più a fare figli con dentature accettabili (se non in casi davvero sporadici). Abbiamo forse perso i geni delle bocche con i denti dritti? Perché l’animale uomo a differenza di tutti gli altri mammiferi ha sempre più bisogno dell’ortodontista?". Allo stato dell'arte sembra che la malocclusione sia da considerare l'espres-sione dell’interazione dei geni con l’ambiente, nel corso dello sviluppo cranio facciale. La componente premascellare con i suoi 4 incisivi e le parti mesiali dei canini è da considerarsi una parte embriologi-

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Tutto esaurito per l'evento dell'11 novembre scor-so “I canini inclusi in ortodonzia, una sfida sempre aperta!” organizzato dalla Sezione SUSO della pro-vincia di Foggia. Più di cento gli iscritti al corso di aggiornamento tenuto da Andrea Alberti socio or-dinario SIDO, certificato IBO e fondatore del blog ortodontico www.lacompagniaortodontica.it.

La giornata, svoltasi presso la Clinica odontoiatrica dell’Università di Foggia, è stata presentata del Pre-sidente provinciale Alberto Gentile col saluto  dei rappresentanti CAO, ANDI e AIO e di Domenico Cia-varella docente di Ortodonzia Università di Foggia e Consigliere Nazionale SUSO. Alberti ha affrontato in prima istanza gli aspetti eziologici e le procedure più atte a prevenire l’inclusione dei canini.

Successivamente è passato ad analizzare gli aspet-ti diagnostici che permettono all’ortodontista di in-dividuare ed intercettare il canino incluso: vanno dall’esame obiettivo e palpazione alla CBCT, pas-sando per l’OPT e la Teleradiografia. Interessante la parte dedicata ai rischi dei canini inclusi e al con-senso informato necessario per prevenire proble-matiche medico-legali.

Inoltre, sono state analizzate in dettaglio le mec-caniche ortodontiche semplici e quelle complesse per gestire gli spazi, gli ancoraggi e condurre in ar-cata i canini inclusi validate dalla presentazione di molti casi clinici. Il relatore ha, poi, attinto alla sua esperienza, segnalando una serie di errori in cui frequentemente si può incorrere, fornendo con-

sigli pratici per evitarli e qualche utile espediente da utilizzare, nel caso un professionista l'avesse incautamente commesso. 

L’intera giornata è stata dedicata all'attività clinica con la valutazione delle difficoltà diagnostiche, l’in-certa possibilità di prevenzione, il rischio anchilosi, la tipologia di accosto chirurgico, le problematiche parodontali, le lesioni radicolari. Non ultimo la re-alizzazione di un adeguato consenso informato, perché l’idonea comunicazione tra medico e pa-ziente rimane elemento fondamentale per l'intero trattamento. Gli argomenti affrontati hanno desta-to molto interesse nell'uditorio, confermando così l'appeal delle proposte culturali e di approfondi-mento offerte dalla Sezione SUSO di Foggia.

Alberto GentilePresidente Sezione SUSO Foggia

SUSO Foggia: eziologie e procedure per prevenire l’inclusione dei canini

camente e neurofisiologicamente peculiare rispetto alle due postmaxillae e alle due emimandibole, cosa che da un punto di vista clinico-funzionale può esse-re utilizzata a scopo ortodontico.

La relazione ha poi preso in considerazione la vi-sione embriologica biodinamica dei campi metabo-lici secondo la quale, per l’espressione morfogeni-ca, sono necessari movimenti spaziali ordinati. Tali concetti relativi ai campi metabolici e di sviluppo, possono aiutarci a capire quanto della malocclusio-ne che si sta diagnosticando sia "iscritta nel cranio" e quindi quanto possa essere più o meno difficile "contenere" nel tempo le correzioni. Giovanna Ambrosini, terza relatrice, ha parlato di “Compen-si favorevoli e prevedibili nelle Classi III” attraver-so la disamina di casi clinici di Classe III trattati e seguiti nel tempo da lungo follow up. Attraverso un'attenta e precisa interpretazione del tracciato cefalometrico è possibile  inquadrare la malocclu-sione nel più ampio contesto cranico. Attraverso i follow up fotografici e cefalometrici la Ambrosini ha poi mostrato come sia importante una fase di contenzione attiva prolungata nel tempo al fine di controllare l'ulteriore sviluppo mandibolare, anche nel paziente a fine crescita, modulando le compo-nenti disfunzionali. Beniamino Volpato, quarto re-latore, ha focalizzato la relazione sulla "correzione

delle discinesie labio-linguali: indifferibile momento terapeutico in corso di riabilitazione dei soggetti adulti disfunzionali." Partendo da considerazioni di ordine embriologico, anatomico e neurofisiologico relative alla lingua, alle labbra e più in generale ai tessuti orali, Volpato ha delineato, attraverso  alcuni casi clinici, come sia utile, nei pazienti con disordine temporo-mandibolare che possono giovarsi di una correzione ortodontica dell'occlusione, rivolgere l'attenzione anche alla componente di postura la-bio-linguale  e di deglutizione, con tutte le sue im-plicazioni sul distretto cranio-cervico-mandibolare.

Per rimodulare la disfunzione labio-linguale ha utilizzato, nei casi mostrati,  una apparecchiatura funzionale "ibrida" tra l'attivatore Bondi e l'Enve-loppeLingualNocturne di Bonnet, già proposto in passato da Rakosi e da Bondi ma riveduto nei cri-teri costruttivi ed applicativi dal relatore. L'ultimo relatore del Congresso, Edmondo Federici, ha pre-sentato una relazione dal titolo “Indice di divergen-za: variabile diagnostica fra struttura e funzione” nella quale ha proposto una valutazione di alcuni parametri cefalometrici angolari e lineari tra quelli in uso nella cefalometria proposta dall'AIFO (Ce-falonetria di Jarabak-Bondi) con l'intento di stabili-re se alcuni di questi possano essere considerati influenzabili o non influenzabili dalle disfunzioni e dal trattamento delle stesse. Al termine dei lavori  è stato annunciato  il tema del prossimo Congres-so, nella primavera 2018: avrà per titolo: "Obiettivo della terapia ortognatodontica funzionale: ripristino funzionale o modulazione disfunzionale?".

 Stefano Frediani Consigliere AIFO

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VARIE

Franco Bruno, "ortodontista dal Lago Maggiore" sempre in prima fila, nel ricordo di un collega amico

Alla prematura età di 53 anni è scomparso a fine luglio scorso Franco Bruno, dentista di Arona. Laureato in Medicina all'Univer-sità di Pavia, si era specializzato in Ortognatodonzia all'Università di Cagliari dove aveva anche insegnato per diversi anni. Ricordo ancora perfettamente quel marzo 1990: iniziava presso la sede di un importante deposito dentale torinese un corso sulla “Filosofia bioprogressiva” che sarebbe durato un anno che mi vedeva, per la prima volta, relatore unico. Ed in prima fila c’era un giovane orto-dontista "dal lago Maggiore", Franco Bruno. Ogni volta che, durante il corso io affrontavo un argomento nuovo, Franco era già in possesso di articoli che lo trattavano. Più volte mi chiesi e gli chiesi il motivo della sua partecipazione ad un corso tenuto da un emerito sconosciuto come me, essendo egli decisa-mente più preparato dal punto di vista teorico-culturale. Le sue conoscenze diventavano letteralmente mostruose nel campo della tecnologia ed informatica.  Col progredire del corso e negli anni successivi, il nostro rapporto crebbe progressivamente passando da semplice confronto profes-sionale a profonda amicizia cui contribuì in modo sostanziale an-che la reciproca passione per l'impegno politico-sindacale. Franco infatti è stato Segretario culturale dell'ANDI nazionale, fondatore della Società cooperativa di Servizi sanitari e del Fondo sanitario

odontoiatri, Membro della Commissione Albo Odontoiatri di Nova-ra, oltreché Presidente provinciale del SUSO.

E posso assolutamente attribuirmi l'onore di averlo portato nel mondo SIOB, nel quale ebbe modo di affinare le sue spiccate qua-lità di leader. Poi vennero i corsi con Carl Gugino, RM Ricketts, Ivan Dus, i Congressi nazionali ed internazionali, i contatti sempre più stretti con tantissimi personaggi fantastici dal punto di vista pro-fessionale e umano, rapporti personali maturati nel tempo in vere e intense amicizie. Finita l'epoca di "noi vecchi", Franco ed il suo (e nostro) grande amico Daniele Vanni hanno diretto per anni la SIOB, mantenendola in vita, non solo, ma accentuando il suo valore anche in campo internazionale.

Di Franco, si ricordano sicuramente i numerosi impegni e poco i momenti di svago spensierato a cui, comunque, era sempre pron-to a partecipare con piacere: mi sembra ancora di sentirlo ridere allegramente alle barzellette che Brunello ed io raccontavamo du-rante le nostre cene goliardiche. Ventisette anni di amicizia sono tanti e vederli troncare così brusca-mente è una tragedia che lascia un vuoto che non sarà facile colma-re. Non possiamo che stringerci in un abbraccio, io e Lina, coi figli, la mamma, Mario, Marina e Fiamma. Addio Franco, riposa in pace.

William Manuzzi

SIOB, Società Italiana di Ortognatodonzia Bioprogressiva

rinnova il Consiglio Direttivo

La SIOB ha eletto il nuovo gruppo dirigente per il triennio 2018/20. Dopo la tragica scomparsa del Presidente Franco Bruno (leggi il ricordo di Ma-nuzzi in questo numero) i soci si sono riuniti in assemblea per eleggere il nuovo CD. Alla presidenza è stato eletto Daniele Vanni, già alla guida della SIOB nei trienni 2007/9 e 2010/12. Storico socio SUSO Vanni ha rivestito l’incarico di

Consigliere nazionale per due mandati. Al Diretti-vo sono stati inoltre eletti Alessandro Orsini, Enza Robotti, Simona Gavioli, Domenico Viscuso, Nico-letta Albricci e Stefano Beonio Brocchieri. Ad Or-sini è stata affidata la Segreteria e a Robotti, la Te-soreria, revisori dei conti Morena Toselli, Carmelo Condorelli ed Ermenegildo Ferla. Società scientifi-ca di grande tradizione la SIOB si è sempre distin-

ta per la qualità umana e profes-sionale dei suoi soci e l’importanza degli eventi scientifici organizzati. Negli anni sono stati indetti corsi e convegni con relatori di caratura internazionale, partendo dai pa-dri dell’ortodonzia bioprogressiva, Ricketts e Gugino. “Non vogliamo solo vivere dei fasti del passato – dice il neo Presidente Vanni - dal primo semestre 2018 partiremo con convegni e corsi di formazio-ne riguardanti l’ortodonzia a 360°, primo fra tutti il “Memorial Franco Bruno” che, lasciandoci orfani, ha

creato un vuoto che ci sforzeremo di colmare. Glielo dobbiamo e lo dobbiamo ai nostri soci.

Daniele Vanni e Franco Bruno

"...dal primo semestre 2018 partiremo con convegni e corsi di formazione riguardanti l’ortodonzia a 360°, primo fra tutti il “Memorial Franco Bruno"...

Via Andrea Checchi 35 | 00137 Roma+39 06 86 89 89 [email protected] www.orthosystemroma.com

Lingual OrthoSystem: il nuovo orizzonte

dell’ortodonzia invisibile

Sviluppato in collaborazione con Eline System, il si-stema Lingual Orthosystem si candida a diventare la procedura più avanzata tra le tecniche di orto-donzia linguale: una rivoluzione perseguita attra-verso le più innovative tecniche di allineamento e armonizzazione dell’arcata dentale, considerata la “vera ortodonzia invisibile”.Soppiantando i canonici archi sagomati con un arco retto, che qualsiasi ortodontista può rea-lizzare di persona oppure recuperare attraverso i comuni listini delle varie aziende ortodontiche, Lingual Orthosystem aggira complesse operazioni di adattamento e, al contempo, eleva la tecnica di allineamento in incognito a un nuovo livello di pre-cisione ed efficacia. Il sistema Lingual Orthosystem affida i suoi risultati ai migliori dispositivi attualmen-te disponibili: i brackets STB e ALIAS, sviluppati in collaborazione con i leader mondiali dell’ortodonzia linguale. Coniugando la meccanica Lingual Straight Wire all’innovativo slot quadrato, i brackets migliora-no il controllo del torque e della rotazione, semplifi-cando il trattamento e perfezionando la resa clinica. Grazie a un sistema di autolegatura passiva, infatti, i brackets riducono l’attrito e accelerano il trattamen-to con l’applicazione di forze leggere ma costanti: in più, la loro forma sagomata risulta in particolar modo confortevole e piacevole al tatto. Ma il vero fulcro operativo di Lingual Orthosystem è rappre-sentato dal portale web portal.elinesystem.net: un laboratorio virtuale appositamente creato per ridur-re drasticamente la distanza tra clinico e tecnico. Attraverso il portale i medici potranno caricare per-sonalmente le impronte di precisione eseguite con

scanner intraorale (o scansionate dal laboratorio) velocizzando esponenzialmente la produzione degli apparecchi da parte dei tecnici addetti e, di conse-guenza, la loro installazione sui pazienti.Attraverso le più efficaci tecniche di imaging 3D, infatti, il set-up digitale viene effettuato da un team appositamente formato e supervisionato costante-mente da un clinico specializzato: in questo modo l’allineamento virtuale consente di progettare con estrema precisione e sicurezza gli interventi di ri-ordino e armonizzazione dentale delle arcate, otti-mizzando il lavoro del tecnico, l’intervento del me-dico, il benessere e la soddisfazione dei pazienti.Scopri tutte le potenzialità di Lingual OrthoSystem: arricchisci il tuo expertise con una tecnica desti-nata a cambiare per sempre il panorama dell’or-todonzia linguale. Benvenuti nel nuovo orizzonte dell’ortodonzia invisibile.

Sdt. Stefano Della VecchiaOdontotecnico Specializzato in Tecnica Ortodontica

di laboratorio

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NON SOLO ORTO

Raffaele Schiavoni, un ortodontista innamorato… dell’olio“Nella vita senza passioni, sei distrutto dentro”

Parlami di te, professio-nalmente: qual è la tua sfera d'interessi?Mi occupo da sempre di di-sfunzioni dell'articolazione tempo-mandibolare. Subito dopo la laurea, nel '73, sono stato a Bologna per cinque anni, nel reparto di ortodon-zia dello Stomatologico 'Artu-ro Beretta' diretto da Giorgio

Maj, salvo poi spostarmi a Cagliari per specializzar-mi in ortognatodonzia nel '79. Tornato a Roma, ho continuato fino al dicembre 1990 a svolgere attivi-tà clinica e didattica presso la Cattedra di Chirurgia Maxillo-Facciale della Sapienza, il cui titolare era Giorgio Iannetti. Poi vari incarichi in SIDO fino alla vi-cepresidenza nel 2002. Continuo entusiasta l'attività che focalizzo in particolare su terapie ortopediche, pazienti disfunzionali e gravi classi II e III. Tra l'altro, sono stato il primo ad introdurre in Italia e ad usare per parecchio tempo l'apparecchio di Herbst, indi-cato proprio nella soluzione rapida di casi complessi nelle seconde classi.

Da un campo sterile a un campo da coltivare: come è successo?Ho acquisito la proprietà dopo aver terminato l'im-pegno con l'Università. Le ore “liberate” mi permi-sero di iniziare a coltivare quella splendida passio-ne che è il turismo equestre, attraverso una serie di trekking fantastici in Umbria come in Toscana. Per puro caso, in una di queste occasioni, smar-rii la strada e capitai in questo angolo di paradiso col quale fu amore a prima vista. Rimasi folgorato da questo rudere abbandonato, immerso in una natura incontaminata dove caprioli, cinghiali, tas-si, fagiani, marmotte o lepri sono veri padroni e l'uomo è solo tollerato. L’ambiente selvaggio mi fece scattare la voglia, poi diventata quasi un'os-sessione, di diventarne partecipe. Senza entrare in dettagli noiosi sulle difficoltà quasi insormontabili relative all'acquisizione, nel 1988, quasi un anno dopo, riuscii finalmente a concretizzare il progetto e potei dedicarmi al recupero, prima del rudere - che fu ristrutturato in maniera tale da integrarsi perfettamente nel contesto in cui è inserito - poi del terreno annesso, con la creazione di un primo uliveto seguito quasi subito dal secondo. Ora ab-biamo duemila ulivi, sparsi su trenta ettari circa,

circondati da una bosco di piante centenarie.

Più che di una passione ormai si tratta di una vera attività alternativa full time.Inutile sottolineare quante risorse fisiche, mentali - anche economiche - ho investito in questa crea-tura, cresciuta fino a diventare un'azienda. Quindi, praticamente dal nulla, ora produciamo tre qualità diverse di olio, due blend e un monocultivar, in più la tenuta funziona anche come struttura ricettiva, gestita personalmente da me e da Navaz, il custo-de pakistano che vive dell'amore per questa terra meravigliosa. L'ambiente offre un'e-sperienza da togliere il respiro, le-gato soprattutto all'essere un fondo chiuso, off limit per i cacciatori che non possono entrare se non per i canonici abbattimenti selettivi o per il ripopolamento di alcune specie. Il territorio maremmano è poi godibile praticamente tutto l'anno. Primavera e autunno sono fantastici, con un'e-splosione di colori e profumi inde-scrivibile; anche il periodo del vino e quello dell'olio sono di grande richia-mo. Inoltre, la zona è costellata di siti storici con reperti etruschi e, nelle vi-cinanze, i resti dell'Abbazia di S. Bru-zio, strategica per la via Francigena e centro importante nei pellegrinaggi medievali.

Duro lavoro e sacrifici per un settore abbando-nato a se stesso?L'olivicoltura è un settore assolutamente trascura-to. In Italia arriva di tutto, soprattutto dai paesi del Nord Maghreb e dalla Grecia. Olio di scarsa qualità che ha subito passaggi tali da inficiarne le caratte-ristiche e che spiega come sia possibile trovare nei supermercati bottiglie a meno di tre euro, quan-do produrne un litro costa a un produttore serio quasi il triplo. L'olio, in buone condizioni di conser-vazione, può mantenere stabili per diversi mesi le proprie caratteristiche chimiche ed organolettiche. È comunque un alimento facilmente deperibile, si ossida con facilità degradandosi e perdendo le sue qualità. Teme in particolare il calore, la luce e l'ossigeno, motivo per cui viene imbottigliato in am-biente saturo di azoto e conservato in particolari bottiglie spesse e scure.

C’è una sufficiente cultura dell’olio nei consumatori?L'Italia è in ritardo ma sta recuperan-do. L'Associazione Italiana Sommelier AIS, di cui faccio parte, ha da tempo rivolto il suo interesse anche all'olio che, secondo un amico, dovrebbe essere venduto in farmacia! Infatti, si tratta di una miscela ricca, tra l'altro, di polifenoli e tocoferoli, sostanze an-tiossidanti, oltre ad essere fonte di omega 3, acidi grassi essenziali che l'organismo non riesce a sintetizzare e utili nella prevenzione cardiovascolare. Per questo, non commercializzo l'olio secondo i canali tradizionali. Per quan-to riguarda la promozione potrei quasi azzardare un paragone con l'attività professionale: per i numeri sviluppati

da noi quasi tutto ruota sul passaparola, quasi come in studio per l'acquisizione di nuovi pazienti.

Ti manca la didattica?No, visto che continuo a formare giovani colleghi in stu-dio e che l'altra vocazione de 'La Pietraia' è la possibili-tà - unica! - di ospitare corsi formativi a numero chiuso per un massimo di 5 - 7 persone. Esistono forti poten-zialità per una full immersion in ortodonzia di questo tipo, che prevede un'ora di yoga e una giornata intera a discutere di lavoro, anche a tavola o di fronte al camino. Gli allievi vivono con il relatore, ne condividono i tempi. La propensione a recepire le informazioni è migliore con un calice di Morellino di Scansano in mano o di fronte a un tramonto mozzafiato!

Fifty - fifty o hai una preferenza?Mi piace fare l'ortodontista. Per il mio tipo di lavoro,

quasi tutti casi complessi, i pazienti sono molto impe-gnativi ma sono portatori sani delle più grandi soddi-sfazioni al momento della soluzione. Direi che le mie due passioni mi assorbono veramente allo stesso modo, anche se ad oggi passo sicuramente più tem-po con l'orto(donzia) che nell'orto in Maremma. Per il fascino che esercita su di me verrebbe da dire che le percentuali dovrebbero essere invertite, anche se per entrambi gli ambiti posso definirmi un miracola-to. Adoro la campagna, il bosco, ma non è nemmeno vero che il giovedì sera io non veda l'ora di scappare dallo studio per arrivarci. Questo capita quando si è costretti ad un lavoro che non piace, situazione che ri-schia di trasformare la propria vita in un inferno. Nella vita senza passione sei distrutto dentro. Ho parecchi collaboratori in studio con cui sto benissimo e ho svi-luppato nel tempo decine di rapporti fondati su stima, amicizia e soprattutto serenità.

Un sogno nel cassetto ancora da realizzare?Una cosa che ultimamente mi affascina è l'idea di realizzare delle “tree houses” sfruttando le querce e i lecci centenari da cui siamo circondati. Pensa che rimedio sarebbe contro lo stress poter pas-sare un periodo non solo a contatto ma dentro la natura selvaggia. Un'idea bizzarra ma che farebbe sicuramente la differenza, favorendo al massimo la concentrazione. Insomma, il posto ideale per uno scrittore che voglia dar corpo al suo romanzo o per persone desiderose di pace e riflessione.

Giulio Del Mastro

La PietraiaLoc. San Crescenzio

Magliano in Toscana, Grosseto

Pisa ha ospitato dal primo al 3 dicembre il Congresso nazionale SIOI, XIX edizione, organizzato dalla presidente Maria Giuca e dalla sua équipe: un meticoloso lavoro di preparazione all’insegna del motto congressuale “condividere” scelto appositamente dalla Presidente Giuca “perché tutto il team odontoiatrico condividesse conoscenze e competenze necessarie alla cura del bambino e al mantenimento della sua salute orale”. Onorato dalla presenza di oltre 1100 partecipanti, il successo, unito all’alto numero di soci conferma – dice la Giuca - un meticoloso lavoro effettuato sul territorio con l’organizzazione di molteplici incontri . Inol-tre – continua – ha cointribuito la promozione della salute orale in età pediatrica con l’evento “Crescere previdenti: una bocca sana da adulti? Un gioco da bambini!” che ha coinvolto tanti soci nella comunicazione dei principi di prevenzione a genitori e operatori sanitari”. Tra i momen-ti clou, la lectio magistralis di Raffaella Docimo, past presidente SIOI, sull” importanza di indossare il sorriso“ ha suscitato un interesse tale da meritare una standing ovation finale, mentre Diego Perrone, noto pediatra, ha trattato con casistica pratica “Il bambino allergico dall’o-dontoiatra “. Filippo Graziani a sua volta si è intrattenuto sulla “malattia parodontale in età pediatrica” tema poco conosciuto, interessante per

intercettare patologie iniziali su cui instaurare tecniche preventive o te-rapeutiche evitando l’evolversi in età adulta. Dopo il toccante ricordo di Giuliano Falcolini presenti cinque dei suoi sei figli (il sesto, concertista famoso, era all’estero) e un nipote “in rappresentanza” di altri 14, altre relazioni di rilievo si sono alternate al congresso. Luca Contardo ha di-scusso sull’Ortodonzia in età evolutiva con le linee guida e le evidenze disponibili. Importante la relazione di Mario Gabriele sulla diagnosi e il management chirurgico dei denti sovrannumerari e degli elementi inclusi. Anna Fuks (Università di Gerusalemme) ha parlato di terapia pulpare sui denti decidui e relativa evidence, mentre Anne O’Connell di Dublino dell’utile utilizzo delle corone estetiche nei bambini. A cemen-tare l’amicizia che lega gli oltre 1000 soci SIOI, infine, il pranzo di gala nel seicentesco Palazzo Gambacorti ideato da Bernardo Buontalenti. La fine del Congresso ha anche visto il passaggio delle consegne da Maria Rita Giuca a Luigi Paglia che in veste di presidente guiderà la SIOI nel biennio 2018 /2019. Il prossimo appuntamento internazionale in materia di pedodonzia è dato dal congresso dell’European Academy of Paediatric Dentistry (di cui fanno parte molti soci italiani) che si cele-brerà a Lugano il 20 giugno prossimo.

Damaso Caprioglio

A Pisa il XIX Congresso Nazionale della SIOI all’insegna della “condivisione piramidale”

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LA FINESTRA SUL LABORATORIO

OR-TEC CLUB - Strada Santa Lucia, 50/A - 06125 Perugia - Tel/Fax 075 5055033 - Email: [email protected] - www.ortec.it

Russamento ed apnee ostruttive del sonno: la terapia con MADLa sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è ca-ratterizzata dal collasso delle vie aeree superiori durante il sonno, favorita da fattori quali l’obesità, l’ipertrofia adeno-tonsillare nei bambini, le anomalie cranio facciali, il tono neuromuscolare. Il russamento e la sonnolenza diurna ne costituiscono i primi sintomi, a cui possono seguire ridotte funzioni cognitive, aumento del rischio di incidenti stradali e, nel lungo periodo, un rischio aumentato di malattie car-diovascolari e di mortalità. A distanza di anni la terapia ven-tilatoria con Cpap rimane il gold standard terapeutico per i pazienti OSAS, tuttavia il problema principale di questa tera-

pia è la scarsa collaborazione. Le linee guida odontoiatriche oggi, parlano di trattamento con dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD) come alternativa nei casi di russamento e di apnee ostruttive nel sonno lievi, moderate e in tutti quei casi in cui non si tollera la Cpap.

Questi apparecchi sono funzionali a portare la mandibola in una posizione avanzata in modo da aumentare il volume del-le vie aeree superiori. Con il MAD si riscontra un allargamen-to del velo faringe, un miglioramento della posizione della lingua con allargamento dello spazio retro faringeo.

Alla paziente con Osa moderata è stato ap-plicato un MAD tipo Dream Tap, caratteriz-zato da un connettore a gancio occlusale regolabile inserito su placca inferiore che si articola su arco vestibolare superiore. Que-sto sistema permette ampi movimenti di lateralità ed impedisce la postero rotazione mandibolare ovvero l’apertura della bocca in posizione supina, condizione peggiorativa per le apnee ostruttive. Sui rialzi posteriori che stabilizzano la posizione mandibolare, è stato inserito un sensore Theramon sensibile alla temperatura corporea che permette con un apposito lettore di valutare l’aderenza al trattamento della paziente. La paziente è mi-gliorata riguardo i sintomi iniziali ed ha riferi-to solo indolenzimenti muscolari nelle prime due settimane di trattamento.

Il dream tap è l’ultimo dispositivo, ideato dal Dott. Thorton (massima autorità mon-diale, per la medicina del sonno), questa evoluzione ha consentito l’eliminazione di qualsiasi ingombro palatale e/o linguale, al fine di non invadere in alcun modo i vo-lumi, destinati alla attività miofunzionale.Abbiamo scelto di utilizzare questo dispo-sitivo insieme al Dott. Terranova, oltre che per i suoi evidenti vantaggi di efficacia te-rapeutica, anche per il fatto che è uno dei

pochi m.a.d. ad avere tutte le certificazio-ni mondiali che convalidano il suo utilizzo, nella cura dei pazienti affetti da o.s.a.s. In Italia siamo trà i licenziatari Sonnair, network tecnico /clinico con esclusiva eu-ropea per i componenti dream-tap.

Vediamo ora nel dettaglio le fasi di fabbri-cazione: Il clinico provvederà ad inviare in labora-torio 2 buone impronte, con la massima estensione anatomica vestibolare e lin-guo/palatale, oltre a due record occlusali, uno di massima intercuspidazione, ed uno in posizione terapeutica, generalmente ri-levato con l’ausilio di uno strumento defi-nito george gauge.

Una volta eseguito uno scrupoloso controllo qualità e predi-sposti tutta la documentazione di certificazione, il dispositivo viene consegnato completo di chiave per attivazione del si-stema di protusiva, e chiave di smontaggio in caso si renda necessaria la sostituzione del gancio.

Bibliografia- Position paper on the use of mandibular advancement devices in adult with sleep-related breathing disorders. S.Schwarting et al. – Sleep Breath 2007.- The effect of mandibular advancement device on apneas and sleep in patients with obstructive sleep apnea. M.Marklund et al. – Chest , 113. 1998.- Obstructive sleep apnea syndrome: natural history,diagnosis and emerging treatment options. T. Gharibeh , R. Mehra. – Nature and Science of sleep . Sept.2010. - Oral appliances for snoring and obstructive sleep apnea. Ferguson et.al. – A review. Sleep 2006, 29: 244-262- Medicina del sonno per odontoiatri G.Lavigne,P.Cistulli,M.Smith – Quintessenza ed. 2012

ORTEC

Dott. Sergio Terranovamedico chirurgo spec. Odontostomatologia e ortognatodonzia

Foto endorali

Foto endorali del Dream Tap

Dream tap con sensore Theramon

2. Una volta fissati i modelli in artico-latore si procede con la gestione dei sottosquadri con della cera specifica.

5. Fissati questi elementi e controllato il range di protusiva programmato, si passa alla resinatura delle placche.

3. Fatto questo si stampa il primo disco, noi utilizziamo un durasoft da 1,5 mm.

4. Ora si procede alla realizzazione dei fili di ancoraggio superiori, e della vite di propulsione inferiore.

6. Poi le placche cosi resinate vengono rifinite e lucidate.

7. Infine si assemblano i componenti della vite, facendo attenzione che la postura mandibolare terapeutica venga scrupolosamente rispettata.1. George gauge

Profilo Profilo con TAP Grafico sistema Theramon: rapporto compliance paziente

Sdt Patrizio Evangelistafounder gruppo dextra, owner orthonet

Sesso: F Età: 59 anni BMI: 28 ESS: 12

Anamnesi: scarsa qualità del sonno, ronco-patia, sonnolenza diurna patologica, frequen-te cefalea al risveglio.

Caso clinicoAHI 26.6ODI 17.5Sat.O2 min. 83Media sat.O2 95T90 0SI 9.7

Monitoraggio cardiorespiratorio completo:

AHI 7.8ODI 10.7Sat.O2 min. 86Media sat.O2 95T90 0SI 0

Monitoraggio cardiorespiratorio completocon MAD: