Orselina2020 · 2020. 3. 13. · selina ad animare il parco. Le manifestazioni si susseguirono....

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2020 Orselina Orselina XXV Edizione Numero unico in omaggio Einzelne Ausgabe, Kostenlos www.pro-orselina.ch [email protected] PROGRAMMA MANIFESTAZIONI 2020 alle pagine 18-19 1996 -

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    PROGRAMMA MANIFESTAZIONI 2020alle pagine 18-19

    1996 -

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    Manifestazioni alParco di OrselinaVeranstaltungenim Park von OrselinaProgramma/Programm 2020

    Editore: Pro OrselinaComitato Pro Orselina: Marco Garbani Nerini (presidente), René Schürpf (vice presidente), Claudio Lanini (cassiere), Françoise Pohl, Nigel Gilbert, Silvio Cantiello, Maria Luisa Scandella (segretaria)Comitato di redazione: Diego Erba, Marco Garbani Nerini, Carlo Branca, Gianni Caminada, Luca BieriPubblicità: Marco Garbani Nerini, Marco Sasselli, René Schürpf, Silvio CantielloTraduzioni: Francesco Welti, Antje BergmannFoto: Garbani, Locarno Impaginazione: Rezzonico Editore, LocarnoEditing: Enrica GazzaroliStampa: RPrint SA, Locarno

    50 anni di cultura popolare, 2-5arte e gastronomia50 Jahre Volkskultur, Kunst und Gastronomie

    Orselina e il successo turistico 7/9locarneseOrselina und der touristiche Erfolg des Locarnese

    Catalogata la biblioteca 11/13del SantuarioKatalogisierung der Klosterbibliothek

    Gli amici selvatici dei boschi 14-15Die wilden Freunde aus dem Wald

    Il mondo circense di Remo Rossi 16Die Zirkuswelt des Remo Rossi

    Piante da cinque continenti 21/23sulle Isole di Brissago Fünf Kontinente vereint auf den Brissago Inseln

    L’ultimo soggiorno di Paul Klee 24-25Paul Klees letzter Aufenthalt

    Il sentiero didattico interattivo 27/29Der interaktive Lehrpfad

    Cardada dinamica realtà turistica 31/33Cardada, eine dynamische Tourismusattraktion

    Brione s/Minusio: nomi e toponimi 35Brione s/Minusio: Namen, Ortsnamen

    [email protected] Orselina CH-6644 Orselina

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    C’era una volta un ca-stello in mezzo a unvasto vigneto. La qua-lità del vino prodotto dalle sueuve era modesta. Di ben altro li-vello le note musicali prove-nienti dal romantico salotto si-tuato al primo piano della biz-zarra costruzione. Si raccontache talvolta la tastiera del Bern-stein era accarezzata dalla ni-pote di Felix Mendelssohn Bar-tholdy, ospite nella residenza. Isuoni musicali divennero sem-pre più rari e un giorno tacquerodel tutto. Charlotte Brönni-mann, nota pittrice e !glia delcostruttore dell'edi!cio, si eratrasferita altrove. Il castello eracaduto in un profondo letargo.Nel 1961 l’autorità comunaledecise di riportalo in vita e ac-quistò la proprietà con i suoi5000 metri quadrati di terreno,allo scopo di realizzarvi unanuova sede scolastica. La vo-lontà popolare si oppose, maormai il castello era stato acqui-stato e un altro sogno di Cene-rentola stava per avverarsi.Sei anni più tardi, il carismaticopresidente della Pro Locarno –oggi Organizzazione turisticaLago Maggiore e Valli – Alfonsi-to Varini, esasperato dall’immo-bilismo dell'autorità cittadinanei confronti della continua e in-cessante richiesta di realizzareun palazzo dei congressi, avevadeciso di devolvere l’importoaccantonato per tale opera, adaltre infrastrutture turistiched’importanza regionale. A Or-selina era giunto il momento dipromuovere la realizzazione diun parco pubblico, un angolo ri-creativo e turistico nel centrodel villaggio. All’ombra di ungrande abete, seduti attorno a

    un tavolo di granito nel mezzodi una natura selvaggia che siera reimpossessata del parco,Giorgio Piazzini, allora presi-dente della Pro Orselina, e chiscrive s’incontrarono più volteper discutere il concetto di arre-do. Formulate le idee, fu chiestoall’architetto Eldes Rossi di alle-stire un progetto. Esso dovevaincludere un an!teatro che per-mettesse di abbinare la parte ri-creativo-artistica a quella ga-stronomica, con pianerottoli in-tercalati tra le gradinate per ilposizionamento di 90 tavoli difacile stoccaggio e montaggio.Il progetto doveva includere an-che un piazzale giochi per bam-bini e un campo di pallacanestroper adolescenti, poiché il parcodoveva diventare il punto d’in-contro della gioventù. La zonaalberata per contro andava pre-servata quale angolo di ristoro.Un idilliaco laghetto alimentatoda un ruscello con continuoscorrimento d’acqua garantitoda una sorgente a monte, dove-va in!ne regalare quel feeling dibenessere oggi ricercato dagliesperti di “feng shui “.Progettare tutto quanto richie-sto inclusi spogliatoi, serviziigienici, locali di stoccaggio eun bar su una super!ce di terre-no comunque limitata era uncompito arduo, anche perché ilcastello andava salvaguardatoper eventuali futuri progetti. E ineffetti, 15 anni più tardi, divennela sede della scuola dell’infan-zia e in seguito anche dellascuola elementare.

    Una storia di successo Eldes Rossi centrò il bersaglio,riuscendo a integrare magistral-mente tutte le richieste dei

    promotori. Il progetto trovòunanime consenso. L’ente tu-ristico stanziò un importo di400’000 franchi, il comune diOrselina altri 340'000. Occor-reva procedere velocementecon la costruzione.L’inaugurazione ufficiale delParco di Orselina si tenne il 31maggio 1970, sotto un solecocente, con discorsi ufficialie con la benedizione dell’ope-ra. Sei giorni dopo fu pro-grammato un banchetto per300 albergatori provenienti datutta la Svizzera, in occasionedella loro assemblea generale.Il terzo evento, dedicato algrande pubblico, fu la festad’agosto. Già il venerdì seral’arena era gremita, forse permerito della ripetuta promo-zione alla RSI da parte del no-to moderatore Yor Milano, oforse perché si trattava dellaprima festa in Ticino con en-trata gratuita. Alle 3 del matti-no, tutte le scorte di birra, bibi-te e viveri erano esaurite. Si re-se necessario un rifornimentod’emergenza per la seratasuccessiva, incluse le lastre dighiaccio per raffreddare il vec-chio bancone frigorifero.Nel febbraio dell’anno succes-sivo fu la Società Carnevale Or-selina ad animare il parco. Lemanifestazioni si susseguirono.Elencarle tutte è cosa impossi-bile: cinema, lirica, teatro e altroancora. Il riquadro in calce rias-sume le più importanti.

    Ricordi e volontariatoIl primo bacio, una lacrima, uncerotto, ognuno ha un ricordopersonale legato a un parcoche, a 50 anni di distanza, sipresenta più attrattivo che

    mai. Le piante sono cresciute.Numerose opere d’arte arric-chiscono il luogo. È ora giuntoil momento di aggiornare l’in-frastruttura, adeguandola aitempi. L’autorità comunale neè cosciente. L’augurio è checiò avvenga nel rispetto diun’opera sicuramente unicanel suo genere.Il successo della storia del par-co è strettamente legato allemigliaia di ore di volontariato,alle centinaia di persone chesull'arco di mezzo secolo si so-no messe a disposizione gra-tuitamente per regalare un atti-mo di felicità ai concittadini. UnGRAZIE a tutti. A loro spetta unprofondo e sentito riconosci-mento. A giusta ragione pos-sono essere fieri e orgogliosi.È un vero piacere notare unnumero sempre maggiore digiovani che collaborano conpassione nelle società delpaese. Assumere un compito,sentirsi responsabile, poter la-vorare per la comunità senzache qualcuno te lo imponga ègratificante. Lo confermano ivisi raggianti e soddisfatti altermine di una manifestazione,o ancora in occasione di unameritata ricompensa sotto for-ma di una cena collegiale. Di-telo ai vostri coetanei: una bir-ra o una bibita in compagniadopo aver lavorato sodo sonomolto più gustose di quelle be-vute sdraiati sul divano di ca-sa, davanti a un televisore conil quale è difficile dialogare. In-vitate i vostri amici a fare al-trettanto, ne vale la pena. Ciòvi permetterà di festeggiarecon altrettanto orgoglio, nel2070, i 100 anni di vita del par-co di Orselina.

    50 annidi ALBERTO AMSTUTZ

    LA STORIA DEL PARCO DI ORSELINA, ANGOLO RICREATIVO E TURISTICO DEL VILLAGGIO

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    di cultura popolare, arte e gastronomia

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    Società Carnevale OrselinaI cuochi del carnevale orselinese sono forse gli ultimi che ancorautilizzano fornelli a legna. Ogni primavera, da 63 anni a questa parte,un denso fumo sale dalle caldaie di ghisa. Muscolose braccia roso-lano attentamente i grani di riso. La ricetta è il risultato di anni dipassione. Il magico risotto di Orselina è stato ripetutamente pre-miato. Sarebbe però banale ridurre il carnevale alla sola risottata.L’animazione, le lotterie, il giornale o ancora i veglioni per adulti eper bambini sono la perfetta alchimia che rende il carnevale di Or-selina una vera festa popolare.

    Amici del parco Questa società (denominata in precedenza Festa d’agosto) orga-nizza diverse manifestazioni.

    • Festa in collinaIniziativa nota in passato come "Passeggiata della collina alta" èun'allettante proposta rivolta soprattutto alle famiglie che, dopouna passeggiata in compagnia, si ritrovano nella cornice del parco, arricchita di esposizioni, offerta gastronomica, musica ebuonumore.

    • Festa dei bambini Dif!cile dire se il piacere più grande sia quello dei genitori o quel-lo dei bambini. Opterei per i bambini. Esibirsi per la prima voltadavanti a un folto gruppo di spettatori seduti nell’arena, fa salirel’adrenalina anche ai più piccoli.

    • Incontro con i meno giovaniQuando alla spensieratezza dell'adolescenza e della gioventù se-gue il giorno in cui le gradinate del parco non vengono più affron-tate a grandi salti ma passo per passo, si diventa consapevoli cheogni momento ben vissuto è un momento regalato. La festa deisenior è un segno di rispetto e di gratitudine.

    Pompieri di montagna Da alcuni anni il corpo pompieri di montagna è costituito da unastruttura regionale. Non era così in passato. In caso d’incendio, in-fatti, un folto gruppo di Orselinesi si avventurava tra le sterpaglie percombattere la distruzione del patrimonio boschivo. Occorreva poicompensare gli interventi con una serata in rilassante compagnia. Ilgruppo ricreativo dell'omonima società ha mantenuto questa tradi-zione e la "Festa d’estate" è tuttora un importante appuntamentonell’agenda delle manifestazioni al parco.

    Pro OrselinaÈ l'associazione cappello che racchiude le attività socio-culturali enel contempo è la più anziana delle società attive a Orselina. In unopuscolo del 1911 già si parla della Pro quale piattaforma di incon-tro tra residenti e turisti. Grazie al parco, la Pro Orselina presentauna varietà di eventi di grande risonanza.

    Avanti tutta! Il parco è vostro, "the show must go on".

    A sinistra: pubblico numerososulle gradinate del Parco

    Sotto in alto: Giorgio Piazzini eAlberto Amstutz nel Parco a cinquant'anni dall'inaugurazione

    Sotto al centro: spettacolo degliallievi dell’Accademia Dimitri

    Sotto in basso: il Castello Berneseattorniato da vigneti (1920 circa)

    Le società attive nel Parco

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    Es war einmal ein Schlossinmitten eines Wein-bergs. Die Qualität desWeins war bescheiden. Andersdie Musikklänge, die aus demFenster des romantischen Sa-lons im ersten Stock des bizar-ren Hauses ins Freie drangen.Man erzählt, dass die Tastendes “Bernsteins” ab und zu vonder Nichte Felix MendelssohnBartholdys, einer Freundin desHauses, gestreichelt wurden.Die Klänge aber wurden immerseltener und eines Tages hörtensie gänzlich auf. CharlotteBrönnimann, eine bekannteMalerin und Tochter des Bau-herrn, war weggezogen. DasSchloss !el in einen tiefenSchlaf.1961 beschloss der Gemeinde-rat, es wieder zum Leben zu er-wecken. Kurzerhand kaufte erdie Liegenschaft mit den rund5000 Quadratmetern Boden,dies in der Absicht, das beste-hende Gebäude als Schulhauszu verwenden. Die Bevölkerungstimmte dagegen. Doch dieLiegenschaft war indessen be-reits im Besitz der Gemeinde.Es folgte ein zweiter Dornrös-chenschlaf.Sechs Jahre vergingen, da ver-lor der charismatische Präsi-dent des Verkehrsvereins Lo-carno, Alfonsito Varini, die Ge-duld. Wiederholte Absagen derGemeinde Locarno, was dieRealisierung eines neuen Kon-gresszentrums betrafen, bewo-gen ihn kurzerhand, den ange-häuften Betrag für andere touris-tische Projekte zur Verfügung zustellen. War dies die Chance,mitten in Orselina einen Park zurealisieren? An einem Granit-tisch im Schatten einer ehrwür-digen alten Tanne, inmitten einerverwilderten Natur, trafen siesich wiederholt: Giorgio Piazzini,der damalige Präsident der ProOrselina, und der Schreibende.Sie schmiedeten Pläne, hattendie Idee einer umfassenden Ge-staltung, worauf Architekt EldesRossi gebeten wurde, ein Pro-jekt zu entwerfen.Die Vorgabe war höchst an-spruchsvoll. Der Park sollte einAmphitheater enthalten, dassowohl Unterhaltung als auchgastronomische Bedürfnisseabdeckte. Auf den Zwischen-ebenen sollten 90 Tische Platzhaben, einfach zu montierenund platzsparend einzulagern.Ein Spielplatz für Kleinkinderund ein Korbballplatz für Heran-wachsende sollten zum Treff-punkt der Jungen werden. DerTeil mit dem alten Baumbestand

    von ALBERTO AMSTUTZ DIE GESCHICHTE DES PARKS VON ORSELINA, EIN ORT DER BEGEGNUNGUND FÜR DEN TOURISMUS IM HERZEN DES DORFES

    50 Jahre Volkskultur, Kunst und Gastronomie

    war als Erholungsraum für Er-wachsene gedacht. Von einerQuelle bergseits sollte Wasserin einen romantischen Teich"iessen; Wohlgefühl schen-kend, wie es heute von “Feng-Shui“ Experten angepriesenwird.All dies, zusätzlich ergänztdurch Umkleidekabinen, Toilet-ten und eine Bar-Ecke, auf einerbeschränkten Fläche zu planen,war eine grosse Herausforde-rung. Es galt, das «Castello»und die umliegende Fläche fürkünftige Projekte zu erhalten.Und tatsächlich, 15 Jahre spä-ter wurde im Schloss ein Kin-dergarten realisiert und einigeJahre später auch die Schuleintegriert.

    Eine ErfolgsgeschichteArchitekt Eldes Rossi löste sei-ne Aufgabe meisterhaft! DasProjekt fand einhellige Zustim-mung. Der Verkehrsverein Lo-carno stellte 400'000 Frankenzur Verfügung, die GemeindeOrselina weitere 340'000. Esgalt, das Projekt möglichstrasch umzusetzen.

    Vereine, die im Park VeranstaltungenSocietà Carnevale Orselina(Fasnachtsgesellschaft) Möglicherweise sind die Köche des "carnevale di Orselina” dieletzten, welche für die Zubereitung ihres Risottos noch die alten“Gulaschkanonen” aus dem ersten Weltkrieg benützen. Seit 63Jahren steigen am Fasnachtstag dichte Rauchfahnen zum Him-mel empor. Kräftige Arme rühren mit langen hölzernen Kellen dieReiskörner in den schweren gusseisernen Kesseln, die mit au-thentischer Kraftbrühe zu einem schmeidigen magischen Risottowerden. Dieser wurde wiederholt an Wettbewerben prämiert. DieFasnacht von Orselina ist jedoch weit mehr als eine “risottata”.Animation, die Lotterie, Fasnachtszeitung oder der Maskenball fürKlein und Gross machen den Anlass zu einem echten Volksfest.

    Amici del parco Dieser, vormals “Festa d’agosto” genannte Verein ist zuständig fürverschiedene Veranstaltungen:• Festa in collina – Früher als “passeggiata della collina” be-

    kannt, beinhaltet der Anlass ein attraktives Programm, das ins-besondere für Familien gedacht ist. Nach einem gemütlichenVolksmarsch durch den Wald oberhalb von Orselina, trifft mansich im Park. Mit Ausstellungen, Gerichten aus der einheimi-schen Küche, Musik und gemütlichem Beisammensein.

    • Festa dei bambini – Schwierig zu sagen, wer sich am Fest derKinder mehr freut: die Eltern oder die Kinder. Ich tippe auf dieKinder. Zum ersten Mal in ihrem Leben haben sie einen Auftrittvor grossem Publikum. Da steigt auch bei den Kleinsten derAdrenalinspiegel.

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    Die of!zielle Eröffnung fand am31. Mai 1970 bei strahlendemSonnenschein statt. Nach di-versen Ansprachen folgte derobligate kirchliche Segen. Nur6 Tage später waren, anläss-lich ihrer Delegiertenversamm-lung, 300 Hoteliers aus derganzen Schweiz nach Orselinagereist. Der Park bot ein ein-maliges Ambiente für dasAbendessen. Der dritte Anlassim Park war für das breite Pu-blikum bestimmt: «Festad’agosto» hiess der Event. Be-reits am Freitag – am erstenAbend – war die Arena mitMenschen jeden Alters derartüberfüllt, dass man sich kaumnoch bewegen konnte. Ob derErfolg den wiederholten An-kündigungen des ModeratorsYor Milano im Tessiner Radiozu verdanken war, oder der Tatsache, dass es sich um daserste Volksfest ohne Eintrittsge-bühren im Kanton Tessin han-delte, sei dahingestellt. Mor-gens um drei Uhr war das Ge-tränkelager aufgebraucht. Fürden kommenden Abend muss-te notgedrungen Nachschub

    organisiert werden. Dies galtauch für die Eisklötze, mit de-nen der Kühlschrank unter deralten Bartheke aus Holz gekühltwurde. Im Februar des folgen-den Jahres war es die Fas-nachtsgesellschaft, welche dieLeute in den Park zog. Eine Ver-anstaltung folgte der anderen,unmöglich, sie alle zu erwäh-nen. Da gab es Filmabende, Ly-rik, Theater und vieles mehr. Ineiner Box zum Artikel werdenein paar namhafte Beispieleaufgeführt.

    Erinnerungen und FreiwilligenarbeitEin erster Kuss, eine Träne, einP"aster; Jung und Alt, alle ha-ben sie eigene Erinnerungen,die mit dem Park verknüpftsind. Ein Park, der nach 50 Jah-ren mehr denn je attraktiv ist.Die Bäume sind gewachsen,zahlreiche Kunstwerke berei-chern den Ort. Nun aber ist dieZeit gekommen, die Infrastruk-tur zu erneuern, sie den heuti-gen Bedürfnissen anzupas-sen. Die Gemeindebehörde istsich dessen bewusst. Mögedies im Einklang und mit Res-pekt gegenüber einem einma-ligen Werk geschehen.Die Erfolgsgeschichte des Parksist vor allem den Tausenden vonStunden gemeinnütziger Arbeitzu verdanken: Den Hundertenvon freiwilligen Helfern, welchesich über die Zeitspanne eineshalben Jahrhunderts eingesetzthaben, um Mitmenschen einpaar Stunden des Glücks zuschenken. Ihnen gebührt gros-ser DANK! Sie alle verdienenAnerkennung und dürfen stolzsein auf das Erreichte.Es ist erfreulich festzustellen,dass immer mehr junge Leutemit Begeisterung an den ver-schiedenen Veranstaltungenmitarbeiten, uneigennützigAufgaben und Verantwortungübernehmen und bereit sind,freiwillig für die Gemeinschaftzu arbeiten. Die lachenden,strahlenden Gesichter nachgeleisteter Arbeit oder anläss-lich eines verdienten, gemein-samen Abendessens sind Be-weis dafür, dass ihnen diesesEngagement Freude macht.Ein Bier oder ein Getränk nacheiner harten Arbeit in gemütli-cher Gesellschaft schmeckteben weit besser als jenes,das zu Hause auf einem be-quemen Sofa getrunken wird,vor einem Fernseher mit demkein Dialog geführt werdenkann. Sagt dies euren Alters-genossen und ladet sie ein,mitzumachen, auf dass – imJahr 2070 – die kommenden50 respektive 100 Jahre des«Parco di Orselina» gefeiertwerden können.

    Oben: Eine Erinnerung an dasAugustfest der 80er-Jahre

    Daneben: Die Karnevalsköche– ein eingespieltes und geschätztes Team

    Links: 31. Mai 1970, Einweihung des Parks

    organisieren• Incontro con i meno giovani – Es kommt der Tag, an dem es

    mit der jugendlichen Unbekümmertheit vorbei ist und man dieStufen des „Parco“ nicht mehr hüpfend meistert sondernSchritt für Schritt. Im Bewusstsein, dass jeder glückliche Mo-ment ein Geschenk ist. Das Treffen der Senioren ist ein Zeichendes Respekts und der Dankbarkeit.

    Pompieri di montagnaVor einigen Jahren ist die Ortsfeuerwehr von Orselina durch eine re-gionale Einheit ersetzt worden. Früher, als noch keine Helikopter zurVerfügung standen, wurden Waldbrände durch eine Gruppe Frei-williger aus unserem Dorf bekämpft. Sie arbeiteten sich durch dich-tes Gebüsch, zündeten da und dort ein Gegenfeuer an und setztensich ein, um den Waldbestand zu schützen. Der erfolgreiche Ein-satz wurde in gemütlichem Rahmen gefeiert. Der "gruppo ricreati-vo" hat diese Tradition beibehalten. Die jährlich statt!ndende “Fe-sta d’estate" ist ein wichtiger Anlass in der Agenda des Parks.

    Pro OrselinaPro Orselina ist die Dachorganisation, welche die Anlässe koordi-niert. Sie ist die älteste aller Gesellschaften: Schon in einem Frem-denführer aus dem Jahr 1911 wird sie als Bindeglied zwischenEinheimischen und Touristen aufgeführt. Der Park hat ihr zu einemAufschwung verholfen und ermöglicht es ihr, eine Vielzahl vonVeranstaltungen zu organisieren.

    Nur weiter so, der Park steht zu eurer Verfügung! The showmust go on.

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  • Il Santuario della Madonna del Sasso, un'icona del Locarnese

    Comune di Muralto, Orselinaconcentrò le sue attenzioni sulcomplesso monumentale delSacro Monte della Madonnadel Sasso. Grazie ai festeggia-menti per i quattrocento annidall’apparizione della Madon-na, nel 1880, il Santuario avevasviluppato la fama di luogo dicoesione fra gli interessi eco-nomico-politici dei promotorituristici e i disegni religioso-politici delle élite clericali. Inol-tre, in quanto simbolo di pace edi cultura in cui si potevanoammirare, fra l’altro, i capola-vori pittorici di Bramantino e diAntonio Ciseri, raffiguranti ri-spettivamente la "Fuga in Egit-to" e la "Deposizione di Cri-sto", il Santuario della Madon-na del Sasso, sempre più co-nosciuto non da ultimo per ilsuo incomparabile panorama,guadagnò presto una conside-revole notorietà.Per affermare la volontà di tra-scendere le storiche divisionitra partiti e comuni circostanti, il

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    IL GRAND HOTEL E LA STAZIONE: DUE MOTORI TRAINANTI DELLO SVILUPPO REGIONALE

    politico-imprenditore France-sco Balli nel fondare la Pro Lo-carno (1892) si ispirò al modellodella Società di sviluppo dellaPro Lugano. Il grande sviluppoturistico del Locarnese pro-mosse inoltre varie infrastrut-ture di trasporto, tra cui la funi-colare Locarno-Madonna del

    Sasso, inaugurata nel 1906. Ilturismo dinamizzò pure il co-mune di Orselina che passò da212 abitanti nel 1900 a 339 die-ci anni più tardi. Questo spinsevari Orselinesi, capeggiati dalprofessore nonché albergatoreLuigi Borghetti, e l’architettoRoberto Brönimann a fondare,nel 1908, la Pro Orselina. Que-sta nuova Pro Loco intendevapromuovere le attività turisticheconnesse con il progetto di ungrande stabilimento con im-pianto idroterapico, il sanatorioKurhotel Victoria, aperto nel1912 e la cui portata fu tale damotivare tutto il Locarnese aspecializzarsi nell’ambito deisoggiorni di cura. Tutto ciò di-mostra dunque come, grazie aivalori della riconciliazione, laLocarno un tempo discosta einsalubre era diventata in!ne unluogo salutare, adatto per sog-giorni curativi, circondato dallebellezze della natura e provvi-sto di tutte le comodità viarie, ditrasporto e di pulizia.

    I l Locarnese è conosciuto eapprezzato da oltre un seco-lo come località turistica dalclima mite, con un panoramaincomparabile che dal promon-torio della Madonna del Sassooffre una vista splendida conscenari lacuali, "uviali e monta-gnosi. Risulta pertanto dif!cileimmaginare che sino alla !nedell’Ottocento il Locarnese fos-se inviso e tagliato fuori dalleprincipali rotte turistiche. Ciòera dovuto principalmente allepiene dei suoi !umi, Ticino eMaggia. Questi, infatti, primadell’incanalamento, costituiva-no un grave problema per ilcentro urbano poiché alimenta-vano vasti acquitrini che, dalpunto di vista sanitario, funge-vano da vera barriera ed eranovettori di malattie come la mala-ria e fonte di forti miasmi. L’iso-lamento che ne era scaturitoaveva contribuito ad alimentarescontri e litigiosità, perpetuan-do in tal modo la situazione distallo della regione; !nché, alla!ne, l’attivazione della tratta fer-roviaria tra Locarno e Bellinzo-na e l’apertura del Grand Hôtelnon cambiarono drasticamentela situazione.La nascita della "Nuova Locar-no" – o la "Nizza della Svizzera",come amava farsi chiamare –deve molto a Orselina, il cui ter-ritorio comunale prima del 1881si estendeva sino al lago, nel-l’odierno comprensorio di Mu-ralto. A Orselina appartenevanoinfatti la stazione ferroviaria e ilGrand Hôtel, inaugurati rispetti-vamente nel 1874 e nel 1876 eche divennero presto i motoritrainanti dello sviluppo dell’in-tera regione e i simboli dell’a-pertura e dello scambio tra lediverse popolazioni. Il GrandHotel era quasi considerato unservizio di utilità pubblica, unasorta di zona neutra in cui espo-nenti e personalità delle dueprincipali formazioni politiche,allora impegnate nel violento"Kulturkampf", poterono incon-trarsi per sostenere e !nanziareil progetto alberghiero. Quandole frazioni di Muralto e Burba-glio si staccarono per formare il

    Orselina e il successo turistico locarnesedi ALEX KESSLER

    LA NASCITA DELLA "NUOVA LOCARNO" DEVE MOLTO A ORSELINA, IL CUI TERRITORIOCOMUNALE PRIMA DEL 1881 SI ESTENDEVA SINO AL LAGO, NELL’ODIERNO COMPRENSORIO DI MURALTO

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  • ORSELINA 2020 / 9

    Seit über einem Jahrhun-dert wird das Locarneseals Tourismusdestinationmit mildem Klima und unver-gleichlichem Panorama ge-schätzt; von der Felsnase beider Madonna del Sasso ausbietet sich eine prächtige Aus-sicht auf See-, Fluss und Berg-szenarien. Man kann sich da-her kaum vorstellen, wie dasLocarnese bis Ende des 19.Jahrhunderts unbeliebt undvon den wichtigsten touristi-schen Routen abgeschnittensein konnte. Dies hatte vor al-lem mit den Überschwemmun-gen durch die Flüsse, den Tici-no und die Maggia, zu tun. Be-vor diese kanalisiert wurden,stellten sie für das städtischeZentrum ein grosses Problemdar, denn sie versorgten weiteSumpfgebiete, die für das Ge-sundheitswesen wahre Hinder-nisse darstellten, Herde fürKrankheiten wie Malaria undQuellen starken Gestanks wa-ren. Die dadurch entstandeneIsolation trug dazu bei, Streite-reien und Konfrontationen zubefruchten, was den Stillstandder Region zementierte. Bisschliesslich die Inbetriebnahmeder Bahnlinie Locarno-Bellinzo-na und die Eröffnung des GrandHotels die Situation drastischeveränderte.Die Geburt des “Neuen Locar-no” – oder dem “Nizza derSchweiz”, wie es sich zu nen-nen p"egte – schuldet Orselinaviel, dessen Gemeindegebietvor 1881 bis zum See und demheutigen Muralto reichte. Sogehörten der Bahnhof wie dasGrand Hôtel, 1874 und 1876eingeweiht, zu Orselina undwurden zum Symbol der Öff-nung und des Austausches zwi-schen verschiedenen Bevölke-rungsgruppen. Das Grand Hô-tel wurde sogar fast als öffentli-che Einrichtung betrachtet, ei-ne Art neutrale Zone, in der sichPersönlichkeiten der beidenwichtigsten politischen Strö-mungen, die damals einen ge-waltsamen Kulturkampf austru-gen, treffen konnten, um dasHotelprojekt zu unterstützenund zu !nanzieren.Als sich die Ortsteile Muraltound Burbaglio ablösten, um dieGemeinde Muralto zu bilden,fokussierte Orselina seine Be-mühungen auf den Monumen-talkomplex des Sacro MonteMadonna del Sasso. Dank derFeierlichkeiten zum 400. Jubi-läum der Marienerscheinungvon 1880 erwarb sich derWallfahrtsort den Ruf einesOrtes der Kohäsion zwischen

    Orselina und der touristische Erfolg des Locarnese

    DAS GRAND HOTEL UND DER BAHNHOF: ZWEI ZUGPFERDE IN DERENTWICKLUNG DER REGION

    Grand Hotel, 1943

    von ALEX KESSLER

    wirtschaftlich-politischen Inte-ressen der Förderer des Touris-mus sowie den religiös-politi-schen Vorstellungen der Elitedes Klerus. Zudem erlangte derWallfahrtsort rasch als Symboldes Friedens und der Kultur ei-ne erhebliche Bekanntheit, indem man unter anderem Meis-terwerke von Bramantino undAntonio Ciseri bewundernkonnte, die “Flucht aus Ägyp-ten” des einen, die “GrablegungChristi” des anderen.Um den Willen zu bestärken, diehistorische Spaltung zwischenParteien und umliegenden Ge-meinden zu überwinden, grün-dete der Politiker und Unter-nehmer Francesco Balli die Pro

    Locarno und liess sich dabeivom Modell der Fördereinrich-tung Pro Lugano inspirieren. ImZuge der grossen touristischenEntwicklung im Locarnese ent-standen zudem verschiedeneTransportanlagen wie die 1906eingeweihte Standseilbahn Lo-carno-Madonna del Sasso.Der Tourismus löste auch inder Gemeinde Orselina eineDynamik aus, die Bevölkerungwuchs von 212 Einwohner imJahre 1900 auf 339 zehn Jahrespäter. Dies bewog Personenaus Orselina, angeführt vomProfessor und Hotelier LuigiBorghetti sowie dem Architek-ten Roberto Brönimann, 1908die Pro Orselina zu gründen.

    Diese neue Pro Loco sah vor,die mit dem Projekt einer gros-sen Anlage für Wassertherapieverbundenen touristischen Ak-tivitäten zu fördern. Die dann1912 erfolgte Eröffnung desKurhotels Victoria war von der-artiger Tragweite, dass sichdeswegen das ganze Locarne-se auf Kuraufenthalte speziali-sierte. Dies zeigt, wie die Wer-te der Versöhnung dazu führ-ten, dass das einst gemiede-ne, ungesunde Locarno zu ei-nem Ort der Gesundheit wur-de, geeignet für Kuraufenthal-te, umgeben von Naturschön-heiten, mit allen Annehmlich-keiten betreffend Transport-wesen und Sauberkeit.

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  • ORSELINA 2020 / 11

    Qualche anno fa ha pre-so avvio il progetto di catalogazione e va-lorizzazione della bibliotecaconventuale del Santuario del-la Madonna del Sasso. Primo epiù ampio progetto allestitodal Centro di competenza peril libro antico, all’epoca an-ch’esso in fase di progettazio-ne, ha realizzato quell’idea cheera stata di padre GiovanniPozzi prima e dei collaboratoridella biblioteca stessa poi, ov-vero che la Biblioteca Salitadei Frati di Lugano assumesseun ruolo centrale come unicabiblioteca cappuccina apertaal pubblico e si facesse pro-motrice della catalogazione edella conoscenza di tutti i fon-di conventuali del territorio asud delle Alpi. Ma un’idea, purdi valore, senza che vi sia chicrede in essa e si adoperi alreperimento dei fondi neces-sari a realizzarla, rischia di ri-manere solo sulla carta. Non èstato questo il caso, grazie al-le energie messe in campodall’Associazione Pro Restau-ro Sacro Monte Madonna delSasso, che, da un lato, ha re-perito i finanziamenti neces-sari e, dall’altro, ha messo adisposizione tutte le condizio-ni affinché potesse prendereavvio l’impegnativo cantiereche vedrà la sua conclusionel’anno prossimo.Di proprietà della Custodiaprovinciale dei frati minoriCappuccini della Svizzera ita-liana, la biblioteca, che comela vediamo oggi è stata co-struita all’interno del Conventonel 1912, conta circa 14'000volumi, di cui 9’800 catalogatia fine 2019 e accessibili trami-te il catalogo online del Siste-ma bibliotecario ticinese. Purdi costruzione novecentesca,conserva i libri che sono ap-partenuti ai Francescani mino-ri e cappuccini locarnesi fin dalXV secolo. La sua descrizionenon può dunque prescindere

    di LAURA LURASCHI*

    Catalogata labibliotecadel Santuario

    GRAZIE ALL'ASSOCIAZIONE PRO RESTAURO SACRO MONTE CHE HA RECEPITO I FONDI NECESSARI

    dalla constatazione che si trat-ta di una biblioteca che as-sembra diversi fondi distinti:per primo, quello dei volumimoderni acquisiti dagli attualiproprietari a partire dal 1852;per quanto riguarda i volumiantichi invece i tre grossi fondilibrari descritti qui di seguito; einfine una serie di donazioniche si sono succedute nei se-coli. Senza voler qui ripercor-rere compiutamente la storiadei Francescani stabilitisi aLocarno fin dal 1229, è utilesapere che i volumi antichi og-gi mescolati sugli scaffali pro-vengono dai due conventi lo-carnesi di San Francesco deiMinori conventuali (circa 230vol.) e di San Rocco dei Cap-puccini (circa 1’200 vol.), sop-pressi a metà Ottocento, comepure dal fondo dei Minori con-ventuali che hanno fondato ilSantuario e lì hanno vissuto fi-no al 1848 (circa 400 vol.). Gra-zie alla catalogazione orientataall’esemplare, sarà possibile,al termine dei lavori, ricostitui-re virtualmente le varie biblio-teche di fondazione.Proveniente dal fondo origina-rio dei Cappuccini di San Roc-co a Locarno è, ad esempio, ilbell'esemplare del De confor-mitate vitae S. Francisci (nel-l’edizione del 1590). Scritta daBartolomeo da Pisa alla finedel XIV secolo, la presenza diquest’opera risponde all’esi-genza espressa nelle Costitu-zioni dell’Ordine già dal 1536di leggere libri riguardanti la vi-ta del santo.Un recupero particolarmenteimportante è quello della pri-ma guida del Santuario di Orselina scritta dal canonico locarnese Giacomo Stoffio nel1625. L’edizione del 1625 è conosciuta in pochissimiesemplari, di cui nessuno con-servato in biblioteche pubbli-che svizzere; l’esemplare ritro-vato nella biblioteca appartieneinvece alla seconda edizione,

    quella edita a Milano nel 1677,di cui è l’unico testimone inSvizzera conservato in una bi-blioteca.Come è possibile intuire, la ca-talogazione di un fondo librarioantico articolato e complessocome questo richiede numero-se e varie competenze profes-sionali, oltre che un grande im-pegno finanziario. Le ragioni ditanto sforzo devono essere ri-cercate nel sentimento di re-sponsabilità costante che unacomunità ha nei confronti delproprio patrimonio. Nel casodella biblioteca del Santuario,si può affermare che solo unpatrimonio librario catalogatoe quindi conosciuto può ambi-re ad essere tutelato, valoriz-zato e tramandato alle futuregenerazioni.

    *collaboratrice scienti!ca del Centrodi competenza per il libro anticodella Biblioteca Salita dei Frati

    ALLESTITA NEL 1912 LA BIBLIOTECA CONTA14MILA VOLUMI, DI CUI QUASI 10MILACATALOGATI A FINE 2019 E CONSULTABILIONLINE TRAMITE IL SISTEMABIBLIOTECARIOTICINESE

    Sopra: interno della Biblioteca della Madonna del SassoSotto: occhietto illustrato e frontespizio dello Stoffio

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  • ORSELINA 2020 / 13

    DIE VEREINIGUNG PRO RESTAURO SACRO MONTE MADONNA DEL SASSOHAT DIE NOTWENDIGEN MITTEL AUFGEBRACHT

    Seit einigen Jahren läuftdas Projekt der Katalogi-sierung und Aufwertungder Klosterbibliothek der Wall-fahrtskirche Madonna del Sas-so. Es ist das erste und grössteProjekt des Centro di compe-tenza per il libro antico, das zujener Zeit in Entstehung begrif-fen war und jene Idee von PaterGiovanni Pozzi umsetzte, diesich dann auch die Mitarbeiterder Bibliothek zu eigen mach-ten, gemäss der die BibliotecaSalita dei Frati in Lugano diezentrale Rolle als einzige öffent-lich zugängliche Bibliothek derKapuziner einnehmen sollte.Ebenso sollte sie die Katalogi-sierung und das Wissen überalle Bestände der Kapuziner aufder Alpensüdseite fördern.Doch selbst eine wertvolle Ideedroht nur ein wertloses StückPapier zu bleiben, wenn nie-mand an sie glaubt und sich umdie nötigen Mittel für die Um-setzung bemüht. In diesem Fallkam es dank der Anstrengun-gen des Vereins Pro RestauroSacro Monte Madonna del Sassoanders, da dieser einerseits dienötigen Finanzmittel beschaffteund anderseits alle Bedingun-gen erfüllte, um die anspruchs-volle Arbeit in Angriff zu neh-men, die 2021 abgeschlossenwerden wird.Die Bibliothek ist im Besitz derProvinz-Kustodie der Kapuzi-ner der italienischen Schweiz.Sie wurde, wie wir mittlerweilewissen, 1912 im Kloster einge-richtet und verfügt über rund14’000 Werke, von denen bisEnde 2019 deren 9800 katalogi-siert und über den Onlinekata-log des Tessiner Bibliotheken-systems zugänglich gemachtworden waren. Obwohl sie im20. Jahrhundert entstand, ent-hält sie Bücher, die seit dem 15.Jahrhundert dem Minoritenor-den der Franziskaner und denLocarneser Kapuzinern gehör-ten. Wenn von dieser Bibliothekdie Rede ist, kommt man nichtumhin, auf die Herkunft aus

    verschiedenen Beständen hin-zuweisen: da sind einmal diemodernen Bücher, die ab 1852von den aktuellen Besitzern ge-kauft wurden. Was die antikenWerke betrifft, stammen diesehingegen aus drei grossenBuchbeständen, die in der Fol-ge beschrieben werden. Hinzukam im Laufe der Jahrhunderteeine Reihe von Schenkungen.Ohne ausführlich auf die Ge-schichte der seit 1229 in Locar-no ansässigen Franziskanereinzugehen, ist es hilfreich zuwissen, dass die heute ge-mischt auf den Gestellen einge-reihten, antiken Bücher auf zweiLocarneser Klöster zurückge-hen, die im 19.Jahrhundert auf-gelöst worden waren, jenes vonSan Francesco dei Minori con-ventuali (ca. 230 Bücher) unddas San Rocco dei Cappuccini(ca. 1200 Bücher). Dazu kom-men Bücher aus einem Bestandder Franziskaner-Minoriten, dieden Wallfahrtsort gegründethatten und bis 1848 dort lebten(ca. 400 an der Zahl). Dank der auf Einzelexemplareausgerichteten Katalogisierungkönnen am Ende der Arbeit dieverschiedenen Bibliotheken derStiftung virtuell rekonstruiertwerden. Aus dem ursprüngli-chen Bestand der Kapuzinervon San Rocco in Locarnostammt beispielsweise das

    schöne Exemplar von De con-formitate vitae S. Francisci (inder Ausgabe von 1590). Endedes 14. Jahrhunderts von Bar-tholomäus von Pisa geschrie-ben, steht das Vorhandenseindieses Werkes für die schon inder Verfassung des Ordens von1536 enthaltene Aufforderung,Bücher über das Leben desHeiligen zu lesen.Von spezieller Bedeutung ist dasAuf!nden des ersten Führers

    von LAURA LURASCHI*

    Katalogisierung der Klosterbibliothek

    DIE BIBLIOTHEK ZÄHLT14000 BÄNDE, VON DENEN BIS ENDE 2019 FAST 10000 KATALOGISIERT UND ÜBER DENONLINEKATALOG DES TESSINERBIBLIOTHEKENZUGÄNGLICHGEMACHT WORDENSIND

    Oben: Titelseite des De conformitatevitae S. Francisci

    Links: Die Wallfahrtskirche Madonnadel Sasso

    über den Wallfahrtsort in Orse-lina, den der Locarneser Chor-herr Giacomo Stof!o 1625 ver-fasste. Von der Ausgabe von1625 sind nur sehr wenigeExemplare bekannt, keinesdavon wird in einer öffentli-chen Bibliothek in der Schweizaufbewahrt. Das aufgefunde-ne Exemplar stammt aus derzweiten, 1677 in Mailand he-rausgegebenen Au"age, vonder es das einzige Zeugnis ineiner Schweizer Bibliothek ist.Wie daraus zu entnehmen ist,stellt die Katalogisierung vonderart umfassenden und kom-plexen antiken Buchbestän-den viele und unterschiedlichefachliche Anforderungen, dazukommt der grosse !nanzielleAufwand. Die Gründe für derart aufwän-dige Bemühungen liegen inder ständigen Verantwortung,die eine Gemeinschaft gegen-über ihrem Erbe hat. Im Falleder Bibliothek am Wallfahrts-ort ist festzustellen, dass nurein katalogisierter und somitbekannter Bücherschatz dazugeeignet ist, geschützt, aufge-wertet und an die kommendenGenerationen weitergegebenzu werden.

    *Mitarbeiterin des Kompetenzzen-trums für antike Bücher der Biblio-thek Salita dei Frati

  • 14 / ORSELINA 2020

    Prima regola: mai forag-giare. Seconda regola:sempre rispettare l’indo-le e le abitudini dell’animale sel-vatico. E – nel caso di eccessividanni alle nostre proprietà –terza regola: correre ai riparicon misure di prevenzione noncampate in aria, ma ben pon-derate e ben realizzate.È pragmatico e realista, FabioCroci, guardiacaccia di prova-ta esperienza. Lo diventa com-mentando l’atteggiamento tal-volta bislacco di chi, abitandoin collina, constata le visitesempre più frequenti della sel-vaggina in proprietà privata e leaffronta in modo inadeguato."Nella fascia collinare di Orseli-na, Brione e Locarno Monti ab-biamo una bella biodiversitàche ci fa convivere con animaliselvatici come camosci, ca-prioli, volpi, tassi, faine e, daqualche decennio, anche cin-ghiali e persino cervi".A proposito di volpi e faine, ri-flette Croci, "ci sono semprestate, ma oggi, rispetto al pas-sato, sono diventate più socie-voli a causa del nostro cambia-mento di mentalità: molte per-sone quasi incoraggiano i sel-vatici ad avvicinarsi. Ad esem-pio foraggiandoli". Si tratta delprimo errore da evitare: "Il sel-vatico deve assolutamente ri-manere tale. Se viene in qual-che modo addomesticato,

    di/von DAVIDE MARTINONI

    Gli amici selvatici dei boschi

    possono nascere spiacevoliproblemi. Parlo della volpe chesi mangia il gatto, oppure, ve-nendo a stretto contatto, glitrasmette la scabbia". Non da-re da mangiare "neanche nelcaso in cui l’animale selvaticoappaia in difficoltà. Gli animalidei nostri boschi hanno le lorostrategie di sopravvivenza, adesempio riducendo le attivitàin inverno ed economizzandocosì energie preziose per lasopravvivenza. Se poi un sel-vatico soccombe, è semplice-mente perché la natura ha lesue leggi, che noi umani dob-biamo accettare".Un aspetto che ha determina-to il progressivo avvicinamen-to degli "amici dei boschi” èl’urbanizzazione. "Rispetto a30-40 anni fa, osservando og-gi la collina dal lungolago con-stato una nostra invasione delterritorio altrui. Di converso,con l’avanzata del bosco ab-biamo creato nuovi rifugi ecausato il conseguente auto-matico abbassamento deglianimali selvatici. Fra Cordoni-co, San Bernardo, o nelle fa-sce soprastanti Orselina eBrione c’erano dei pascoli cheassolvevano il loro ruolo; oggisono spariti. Allo stesso modoquasi tutti i ronchi sono ormaidisabitati. Questa situazionespinge la selvaggina a calaredi quota". Ciò causa quelloche Croci definisce: "Un vero eproprio conflitto fra le necessi-tà antropiche (dell’uomo) edella selvaggina.

    Eventuali danni che ne deriva-no andrebbero affrontati conuna dose di tolleranza. Ovvia-mente però, se i danni supera-no una determinata soglia, ènecessario reagire".E qui si apre un altro capitolo:quello del fai-da-te se ne seicapace, evitando d’improvvi-sare. "Per quanto riguarda lerecinzioni, sappiamo chefuori zona edificabile non èpossibile realizzarne di fisse.

    È consigliabile allora procede-re con i cosiddetti pastorielettrici pensati per la selvag-gina. Hanno un ottimo effettoma necessitano anche di tan-ta manutenzione (taglio del-l’erba sotto il primo filo perevitare lo scarico della tensio-ne a terra, approntamento difili ben tesi; controllo dell’in-tensità della corrente)". Os-servati tutti questi criteri, fun-zionano perfettamente "salvoi casi particolari in cui l’anima-le dimostra la sua astuzia: hoosservato caprioli che da que-sti recinti facevano avanti e in-dietro indisturbati muovendo-si come quei ladri che nei filmevitano i raggi laser incrocia-ti...". Sempre a livello di pre-venzione esistono dei liquidirepellenti – ad esempio per lefaine, ma anche per i tassi e levolpi – o gli ultrasuoni; oppureancora delle fotocellule cheaccendono una luce o un suo-no. "E’ altresì vero – concludeil guardiacaccia – che a buonaparte delle contromisure glianimali selvatici dopo un po’si abituano, ed è quindi neces-sario variare con una certa fre-quenza". L’ultima ri"essione èmolto bella: "La presenza diselvaggina, sono convinto, èuna risorsa per la qualità di vi-ta". E si spiega con una sem-plice, bucolica immagine: "Di-temi chi non rimane incantatoosservando un capriolo cheplacido, assorto, pascola fuoricasa. Ecco, questo incantesi-mo non può che farci bene".

    ALCUNI SUGGERIMENTI PER SALVAGUARDARE LE PROPRIETÀ DALLA SELVAGGINA

    PRIMA REGOLA:MAI FORAGGIARE,SECONDA REGOLA:RISPETTARE INDOLE E ABITUDINI DEGLIANIMALI SELVATICI,TERZA: PREVENIRECON PONDERAZIONE.

  • ORSELINA 2020 / 15

    Regel Nummer 1: Niemalsfüttern. Regel Nummer 2:Immer Wesen und Ge-wohnheit des Wildtieres respek-tieren. Regel Nummer 3 bei star-ken Schäden auf dem eigenenGrundstück: Abhilfe schaffenmit gut durchdachten und fach-männisch umgesetzten Vorsor-gemassnahmen. Pragmatischund realistisch klingt Fabio Cro-ci, Jagdaufseher mit langjähri-ger Erfahrung, wenn er die mit-unter skurrilen Verhaltenswei-sen von Menschen kommen-tiert, die am Hang leben und aufdie sich häufenden Besuchevon Wildtieren in völlig ungeeig-neter Weise reagieren."Am Hang von Orselina, Brioneund Locarno Monti haben wir ei-ne schöne Biodiversität, die unsMenschen mit Wildtieren zu-sammenleben lässt, darunterGämsen, Rehe, Füchse, Dach-se, Marder und - seit einigenJahrzehnten - auch Wildschwei-ne und Hirsche."Hinsichtlich der Füchse undDachse erläutert Croci: "Sie wa-ren immer schon da, sind aberheutzutage, im Gegensatz zufrüher, viel zutraulicher gewor-den, was auf einen Mentalitäts-wechsel des Menschen zu-rückzuführen ist. Viele Leuteermutigen die Wildtiere sichanzunähern, beispielsweise in-dem sie sie füttern." Dabei seidas der erste Fehler, den es zuvermeiden gilt: "Wildtiere müs-sen wild bleiben. Sobald siezutraulich werden, können un-schöne Probleme entstehen.

    Überhand nehmen, ist es not-wendig zu reagieren." Und andieser Stelle eröffnet sich einweiteres Kapitel: Do-it-yourself-Aktionen nur bei ausreichenderFähigkeit, kein Improvisieren!"Hinsichtlich Einzäunungen wis-sen wir, dass ausserhalb derBauzone keine festen Strukturengeschaffen werden können. Rat-sam ist daher die Verwendungvon Elektrozäunen zur Abwehrvon Wildtieren.

    Ich spreche dabei vom Fuchs,der die Katze frisst, oder derbei direktem Kontakt die Räu-de verbreiten kann. Niemalsfüttern, auch nicht im Fall, dassein Wildtier Schwierigkeiten zuhaben scheint. Die Tiere unse-rer Wälder haben ihre Strate-gien, um zu überleben. Bei-spielsweise können sie im Win-ter ihre Aktivitäten reduzierenund somit Energie zum Überle-ben einsparen. Wenn ein Wild-tier stirbt, liegt das an den Ge-setzen der Natur, die wir Men-schen akzeptieren müssen."Ein Aspekt, der die zunehmendeAnnäherung der Wildtiere an denMenschen verursacht, ist die Ur-banisierung. "Beim Blick auf denHang im Vergleich zu vor 30 bis40 Jahren wird unsere Invasionin fremdes Territorium deutlich.Auch umgekehrt: Die Ausdeh-nung des Waldes schafft neueRefugien, die dazu beitragen,dass Wildtiere immer tiefer insTal kommen. Zwischen Cordoni-co, San Bernardo oder in denBereichen oberhalb von Orselinaund Brione gab es Weiden, dieihre Funktion dort hatten. Heutesind sie verschwunden. Ebensosind inzwischen alle Weiler un-bewohnt. Diese Situation veran-lasst das Wild weiter in die Tiefezu kommen." Gemäss Croci hatdas Konsequenzen: "Es entstehtein regelrechter Siedlungskon-"ikt zwischen Mensch und Wild-tier. Eventuellen Schäden, diedaraus entstehen, müsste mit ei-ner Prise Toleranz begegnet wer-den. Nur wenn die Schäden

    Sie sind sehr wirksam, erfordernaber auch sehr viel Unterhalt(Gras kurz halten unterhalb derDrähte, um Spannungsverlustein die Erde zu vermeiden, Drähteentsprechend festziehen; Strom-stärke überprüfen)". Wenn diesePunkte berücksichtigt würden,funktioniere es gut, "abgesehenvon den Fällen, in denen sich einTier als besonders raf!niert he-rausstellt. Ich habe schon Rehebeobachtet, die sich völlig unge-stört zwischen diesen Zäunenbewegt haben, wie diese Diebein Filmen, wenn sie sich gekonntzwischen Laserstrahlen hin-durchwinden." Zur Präventiongebe es abschreckende Flüssig-keiten, beispielsweise zur Ab-wehr von Mardern, Dachsenoder Füchsen, ebenso wie Ultra-schall. Ausserdem Lichtschran-ken, die Licht oder Ton auslösen."Tatsächlich können sich dieTiere aber nach einer Weile aneine ganze Reihe von Gegen-massnahmen gewöhnen", er-gänzt der Wildhüter. "Deshalbist es notwendig, die Massnah-men regelmässig zu variieren."Zum Abschluss noch ein schö-ner Gedanke: "Ich bin über-zeugt, dass die Präsenz vonWildtieren eine Ressource fürLebensqualität ist."Das erklärt er mit einem einfa-chen, idyllischen Bild: "Wer lässtsich nicht verzaubern vom An-blick eines Rehs, das seelenru-hig und gedankenverloren vordem Haus auf der Wiese steht?So ein Zauber kann der Seeledoch nur guttun."

    Die wilden Freundeaus dem Wald

    DREI REGELN:NIEMALS FÜTTERN, WESEN UNDGEWOHNHEIT DES WILDTIERESRESPEKTIEREN,VORSICHT WALTENLASSEN.

    EINIGE RATSCHLÄGE ZUM SCHUTZ VON WILDTIERENEINIGE RATSCHLÄGE ZUM SCHUTZ VOR WILDTIEREN

    Die wilden Freundeaus dem Wald

  • 16 / ORSELINA 202016 / ORSELINA 2020

    L o scorso anno, in occa-sione dei 10 anni dellaFondazione Remo Rossie del giubileo del Circo Knie, èstata inaugurata presso la se-de della Fondazione la mostra"Remo Rossi e il circo. L'artedella meraviglia. Omaggio aRolf Knie", dedicata al mondocircense. L'esposizione, visita-bile fino al 28 marzo 2020, na-sce dalla volontà di valorizzareun soggetto particolarmentecaro allo scultore locarneseRemo Rossi, che non mancavadi recarsi allo zoo e agli spetta-coli del Circo Knie, per trarnespunto e dare vita a tutta unaserie di disegni e appunti ico-nografici, dai quali scaturironole sue creazioni scultoree.A Locarno si possono ammira-re molte sue opere: tra le piùnote vi è il "Toro" (1953) neiGiardini Rusca, il "San Carlo"(1980), posto ai piedi dell'Isti-tuto omonimo, la "Bagnante"(1953) della fontana dei Giardi-ni Pioda. Quest'ultima è rap-presentativa del periodo gio-vanile di Rossi, in cui la resadei volumi andava a esaltare leforme tondeggianti e generosesoprattutto dei corpi femminili.All'inizio degli anni Cinquantala scultura di Remo Rossi vira

    verso una nuovo senso esteti-co, mirato a una raffigurazionepiù geometrica e stilizzatadelle forme. Il mondo circenserispondeva appieno a tali esi-genze con i vari acrobati,clown e animali da circo, i qua-li, per propria conformità natu-rale e artistica, erano idonei al-la resa dell'equilibrio, dellatensione dei corpi e della dina-micità. Questo nuovo modo diintendere la modernità nell'ar-te di Remo Rossi si legge nonsolo attraverso le opere bron-zee, ma anche nelle rappre-sentazioni grafiche: disegni amatita e penna, litografie raffi-guranti acrobati a cavallo, oacrobati intenti nei loro numeridi forza e di equilibrio.Grazie alla donazione di unprivato cittadino, il Comune diOrselina è proprietario di unatra le sculture più significativedi Remo Rossi in ambito cir-cense – gli “Acrobati” (1961),in alluminio dorato – espostanel Parco comunale dal 2011.Nella sala di Casa Ossola, cheil Municipio ha gentilmentemesso a disposizione, trovanoinvece posto le litografie e i di-segni dell’artista che rimanda-no in particolare a quest’operascultorea.

    Il mondo circense di Remo Rossi

    LA MOSTRA, NELLA SEDE DELLA FONDAZIONEREMO ROSSI, È APERTA FINO AL 28 MARZO

    DIE AUSSTELLUNG AM SITZ DER STIFTUNGREMO ROSSI LÄUFT NOCH BIS AM 28. MÄRZ

    Die Zirkusweltdes Remo Rossi

    Anlässlich der 10-jährigenBestehens der Fondazio-ne Remo Rossi und desJubiläums des Zirkus Knie wur-de vergangenes Jahr am Sitzder Stiftung die Ausstellung“Remo Rossi e il circo. L'artedella meraviglia. Omaggio aRolf Knie” eröffnet. Diese Sujetsaus der Zirkuswelt gewidmeteAusstellung kann noch bis am28. März 2020 besucht werden.Sie ist Ausdruck des Wun-sches, ein Thema in den Vorder-grund zu rücken, das dem Lo-carneser Bildhauer Remo Rossibesonders lieb war. Um sichdafür Anregungen zu holen,ging er in den Zoo, besuchteAufführungen des Zirkus Knieund machte dann eine ganzeSerie ikonogra!scher Zeich-nungen und Notizen, aus denenseine Skulpturen entstanden.Viele seiner Werke be!ndensich in Locarno: der "Toro"(1953) in den Giardini Rusca,der "San Carlo" (1980) beimgleichnamigen Altersheim, die"Bagnante" (1953) als Teil desBrunnens im Pioda-Garten.Letzteres steht für eine frühePhase von Rossi, in der er mitden Volumen darauf abzielte,Rundungen hervorzuheben, ins-besondere bei Frauenkörpern.Zu Beginn der 1950er verpass-te Remo Rossi seinen Skulptu-ren eine andere ästhetische

    Richtung, zeigte eher geometri-sche und stilisierte Abbildun-gen von Formen. Die Zirkuswelterfüllte die Anforderungen dafürvollumfänglich. Da gab es Akro-baten, Clowns, Zirkustiere, wel-che aufgrund ihrer natürlichenund künstlerischen Ausprägun-gen dazu geeignet waren, einGleichgewicht zwischen derSpannung der Körper und derDynamik herzustellen. Dieseneue Art, die Modernität derKunst Remo Rossis zu verste-hen, hat nicht nur in seinenBronze-Werken ihren Ursprungsondern auch in den graphi-schen Darstellungen: Bleistift-und Federzeichnungen, Litho-gra!en von Akrobaten zu Pfer-de oder während ihren von Kraftund Gleichgewicht geprägtenAuftritten.Dank der privaten Schenkungeines Einwohners besitzt dieGemeinde Orselina eine derbedeutendsten SkulpturenRossis aus der Zirkus-Phase,die “Acrobati” (1961) aus ver-goldetem Aluminium. Sie istseit 2011 im Park der Gemein-de zu bewundern. Im Saal derCasa Ossola, den das Munici-pio freundlicherweise zur Ver-fügung gestellt hat, findensich hingegen Lithografienund Skizzen von Remo Rossi,die speziell auf diese SkulpturBezug nehmen.

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    Via Contra 6716646 ContraTel 091 745 11 [email protected]

    Da Inka ognuno trova ciò che desidera

    Dopo vent’anni nel settore della vendita ho deciso di realizzareil sogno di una vita e mettermi in proprio. Questo negozio èstato un’avventura che ha portato, e spero poterà ancora, mol-te sorprese e soddisfazioni. Oltre al calore umano del servizioe un panorama mozzafiato, il negozio offre prodotti semprefreschi e di qualità, nostrani e senza glutine, cibi adatti a veganie vegetariani. Insomma articoli un po’ per tutti i gusti e neces-sità in un luogo circondato dalla bellezza della natura. Comediceva il buon Virgilio, “Audentes fortuna iuvat”.

    Bei Inka wird jeder fündig

    Nach 20 Jahren in der Verkaufsbranche habe ich beschlossen,meinen Traum wahr werden zu lassen und mich selbstständigzu machen. Dieses Geschäft ist ein Abenteuer, das mir schon– und ich hoffe auch weiterhin – viele schöne Überraschungenund glückliche Momente schenkte. Der Laden will nicht nurmit herzlichem Service und einem atemberaubenden Panora-ma überzeugen, sondern vor allem durch frische und qualita-tiv hochwertige Produkte, auch regional und glutenfrei, ge-eignet für Veganer und Vegetarier. Sprich eine Auswahl, beider für jeden Geschmack und jedes Bedürfnis etwas dabei ist,eingebettet in eine wunderschöne Natur. Wie sagte schon Vir-gilio: "Audentes fortuna iuvat." (Den Mutigen hilft das Glück.)

    ALIMENTARI DA INKA

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    Ristorantecon terrazza panoramica

    CUCINA TICINESEFam. Diliberti

    Via Santuario 4, 6644 OrselinaTel. +41 (0)91 743 18 33

    www.ristorantefunicolare.ch

  • 18 / ORSELINA 2020

    Saluto agli ospiti e apertura della nuova stagioneturistica. Presentazione dell’attività 2020 e dellenuove sculture nel Parco.

    Begrüssung der Gäste. Beginn der touristischenSaison. Präsentation der Aktivitäten 2020 un derneuen Skulpturen im Park.

    Presentazione nuova stagione

    Inizio maggio / Anfang Mai

    La meravigliosa atmosfera creata dalla musica distrada si sposta dalla Piazza di Ascona al Parcodi Orselina. Concerto organizzato incollaborazione con il Municipio di Orselina eJazzAscona.

    Die wundervolle Atmosphäre der Strassenmusikkommt von der Piazza von Ascona in den Park von Orselina. Eine Zusammenarbeit derGemeinde Orselina mit JazzAscona.

    Jazz Brass Band

    1. luglio / Juli

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    a ALTRE MANIFESTAZIONIDELLA COLLINA LOCARNESE

    WEITERE VERANSTALTUNGEN

    PRO CARDADA16.5 Gusta Cardada19.7 Festa Pro Cardada1.8 Santa Messa alla Croce (con aperitivo offerto)

    15.8 Santa Messa alla cima della Trosa (con aperitivo offerto)

    15.8 Teatro nel bosco (alle 20.30)

    AMICI DI CORDONICO 26.7 Festa di Cordonico

    PRO BRÈ1.8 Festa del 1° agosto

    PRO BRIONE4.10 Castagnata (11.10 in caso di pioggia)

    8.12 Festa San Nicolao13.12 Concerto di Natale (Data di riserva: 20.12)

    SOCIETÀ PODISTICALOCARNESE21.6 Corsa in salita Orselina-Cimetta

    ore 19.30

    Una grigliata in compagnia, tanta musica eallegria sono gli ingredienti oramai collaudati diquesta festa per divertirsi fino a notte fonda. Grille bar aperti dalle ore 19.30.

    Ein Grillschmaus in netter Gesellschaft, vielMusik und fröhliche Stimmung sind diebewährten Zutaten dieses Dorffestes bis tief indie Nacht hinein. Grill und Bar ab 19.30 Uhr.

    Festa d’estate

    4 luglio / Juli

    OrselinaAgenda

    ore 21.00

    Sinplus in versione intima. Occasione speciale pervedere il duo di successo: MTVema Award comeMiglior artista CH, nomination per il Miglior artistaeuropeo, 2 dischi d’oro, concerti con star mondiali.

    Sinplus im kleinen Rahmen. Tolle Gelegenheit dasTessiner Erfolgsduo live zu erleben: MTV-Award alsbester Schweizer Act, 2 Goldene Schallplatten,Nominierung als bester Europäischer Künstler.

    Sinplus - duo set

    8 luglio / Juli

    ore 21.00

    Un concerto che si prospetta ricco di generimusicali, eseguiti con grande maestria daiquaranta componenti della rinomata bandamusicale di Locarno.

    Ein Konzert, das reich ist an verschiedenenMusikfornen, meisterhaft dargeboten von denvierzig Mitgliedern der namhaften Stadtmusikvon Locarno.

    Musica cittadina Locarno

    26 giugno / Juni

    ORARI DELLA FUNICOLARENovembre – Marzo: dalle 9.05 alle 18.35 (sa-do, dalle 8.05 alle 19.35)Aprile e ottobe:dalle 8.05 alle 21.05 Maggio, giugno e settembre:dalle 8.05 alle 22.05 Luglio e agosto:dalle 8.05 alle 00.05(durante Film Festival e Moon& Stars, fino alle 00.35)

    ore 20.30 / SALA multiuso

    ore 11.00

    Una serata di musica popolare e tradizionale delTicino e della vicina Lombardia. Il Trio Fregüi, conviolino, fisarmonica e cornamusa propone unrepertorio musicale con oltre 500 anni di storia.

    Populären Weisen aus dem Tessin und der nahenLombardei. Das Trio Fregüi präsentiert auf Geige,Akkordeon und Dudelsack ein musikalischesRepertoire aus 500 Jahren Geschichte.

    Trio Fregüi - musica popolare ticinese

    8 aprile / April

    ore 21.00

    HOTEL STELLA ORSELINAFam. René Schürpf - Tel. 091/743 66 81 - Fax 091/743 66 83

    Eine Oase der RuheUnser Panoramarestaurant mit Aussichtsterrasse,

    in aussergewöhnlicher Lage mit subtropischer Umgebung, lädt Sie zum Verweilen ein.

    Besuchen Sie uns!

  • ORSELINA 2020 / 19

    ALTRE MANIFESTAZIONIDELLA COLLINA LOCARNESE

    WEITERE VERANSTALTUNGEN

    ore 9.00

    Passeggiata nei boschi della collina locarnesee pranzo nel Parco con intrattenimento musicale,è questa la nostra manifestazione che chiudetradizionalmente la stagione estiva.

    Volkswanderung durch die Wälder unseresHausberges und gemeinsames Mittagessen mitMusik. Eine Veranstaltung, welche seit vielenJahren die Sommersaison beendet.

    Festa in collina

    11 ottobre / Oktober

    ore 17.00

    Fiaccolata con i bambini, suono delle pive, alberodi Natale, vin brûlé, zuppa di zucca e panettone.La suggestiva atmosfera natalizia fa da contornoall’ultima manifestazione dell’anno.

    Fackelzug mit den Kindern, Dudelsackklänge,Christbaum, Glühwein, Kürbissuppe undPanettone. Die Weihnachtsstimmung bildet denRahmen der letzten Veranstaltung des Jahres.

    Aperitivo di Natale

    21 dicembre / Dezember

    SCULTURE AL PARCO Parco di Orselina maggio 2020– primavera 2021Inaugurazione: inizio maggio.

    SKULPTUREN IM PARK Mai 2020 – Frühling 2021Einweihung: Anfang Mai.

    DEVOZIONE POPOLARE A ORSELINAvia Al Parco / via Santuario maggio 2020 – primavera 2021

    ZEUGNISSE DER VOLKSFRÖMMIGKEIT Via Al Parco / Via Santuario Mai 2020 – Frühling 2021

    ore 21.00

    Musica live con l’ambasciatore svizzero delboogie woogie, già pianista di leggende Rock’nRoll come Chuck Berry, B.B. King, Carlos Santanae Ray Charles, solo per citarne alcuni.

    Livemusik mit dem Schweizer Botschafter desBoogie-Woogie, ehemaliger Pianist von Legendendes Rock’n Roll wie Chuck Berry, Carlos Santana,B.B. King, Ray Charles, um nur einige zu nennen.

    Silvan Zingg Trio - Boogie Woogie & Blues

    19 agosto / August

    ore 21.00

    Concerto imperdibile con il cantautore e violinista,che ha rappresentato la Svizzera all’EurovisionSong Contest 2014, con la sua canzone “Hunterof Stars”rimasta nelle classifiche di oltre 20 paesi.

    Ein Konzert mit dem Sänger und Violinisten, derdie Schweiz beim Eurovision Song Contest 2014mit dem Lied “Hunter of Stars” vertreten hat undes in über 20 Ländern in die Hitlisten schaffte.

    SEBALTER

    22 luglio / Juli

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    2020

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    OrselinaAgenda

    Concerto a sorpresa

    ore 21.00

    Programma in allestimento.

    Programm in Bearbeitung.

    26 agosto / August

    ore 21.00

    Il secondo anno Bachelor dell’Accademia TeatroDimitri presenta il Variété 2020, con la regia diMasha Dimistri. Uno spettacolo nello stile varietàche unisce clownerie, danza, musica e acrobazia.

    Der 2. Jahrgang des Bachelor-Studiums derAccademia Teatro Dimitri präsentiert das Variété2020. Ein Bühnenspektakel im Varieté-Stil mitClownerie, Tanz, Musik und Akrobatik.

    Accademia Teatro Dimitri -

    29 luglio / Juli

    FAHRPLAN DER FUNICOLARENovember – März: von 8.05 bis 19.35 Uhr(Sa-So, 8.05 - 19.35 Uhr)April und Oktober:von 8.05 bis 21.05 UhrMai, Juni und September:von 8.05 bis 22.05 UhrJuli und August:von 8.05 bis 00.05 Uhr(während des Film Festivals undMoon & Stars, bis 00.35 Uhr)

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    La passione per il giardinaggio di Alex Muff

    Classe 1996, Alex ha sempre vissuto a Orselina dove ha frequen-tato le scuole dell’obbligo. Dopo un anno di corso professionalelinguistico a Locarno ha iniziato l’apprendistato di 3 anni comegiardiniere paesaggista presso la “Scuola del verde” a Mezzanaconseguendo il diploma AFC. Giovane, ma molto appassionato,si è lanciato la sfida di creare una sua ditta individuale, che offrequanto serve per la cura e la manutenzione di giardini e piantedi qualsiasi genere. Sulle pagine social (Instagram, Facebook) diMuff Giardini si possono vedere i lavori eseguiti. Alex è semprea disposizione per allestire progetti e offerte, per dare un toccodi luce, vita e allegria ai giardini, lavorando con il cuore.

    Die Leidenschaft fürs Gärtnern von Alex Muff

    Alex, Jahrgang 1996, wuchs in Orselina auf, absolvierte seinePflichtschuljahre. Nach einem linguistischen Berufsschuljahr ander CPL Locarno begann er mit einer dreijährigen Lehre als Land-schaftsgärtner an der "grünen Schule" in Mezzana, die er mitDiplom (AFC) abschloss. Jung, aber voller Leidenschaft, wagteer den Schritt in die Selbstständigkeit, gründete seine eigene Fir-me, die alle Dienstleistungen im Bereich Garten- und Pflanzen-pflege anbietet. Die ausgeführten Arbeiten können in den so-zialen Netzwerken (Instagram, Facebook) von Muff Giardini ein-gesehen werden. Alex steht jederzeit für Projekte und Offertenzur Verfügung, um Gärten zu mehr Licht, Leben und Fröhlichkeitzu verhelfen. Er ist immer mit vollem Herzen dabei.

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  • Piante da 5 continenti sulle Isole di Brissagodi CESARE JERMINI

    IL RILANCIO DOPO IL RECENTE ACQUISTO DELL'INTERA PROPRIETÀ DA PARTE DEL CANTONE

    ORSELINA 2020 / 21

    dell'abbonamento FFS metàprezzo costituiscono dei pro-gressi tangibili.L’Associazione Giardino Bota-nico Isole di Brissago, costituitanel 2017, sostiene il GiardinoBotanico (ad es. tramite cam-pagne di sensibilizzazione, concontributi scienti!ci e !nanziarimirati) e organizza attività spe-ci!che per i propri membri.www.associazioneisolebrissago.ch

    nuova fase di sviluppo delGiardino Botanico, che mira aconsolidarne l'organizzazione,a rivitalizzare la rete di contattiscientifici e – in ultima analisi –a rafforzarne l'attrattiva turi-stica, condizione essenzialeper garantirne l'equilibrio fi-nanziario sul medio periodo.In quest'ottica, anche l'inten-sificazione delle corse dei bat-telli e l'estensione della validità

    una componente essenzialedel sistema museale ticinese,con una sua valenza scientifi-ca nazionale e internazionale.Le collezioni sono provvistedi una specifica segnaletica,mentre una banca dati checontiene informazioni esau-stive sull’origine delle variespecie ne garantisce la trac-ciabilità, essenziale per finiscientifici.Grazie a queste sue peculiari-tà, il Giardino Botanico è mem-bro dell’Associazione dei giar-dini botanici svizzeri (HortusBotanicus Helveticus) ed èconnesso alla rete internazio-nale IPEN (International PlantExchange Network), ciò che glipermette di partecipare ai pro-grammi di scambio dei semicon accesso a specie rare, mi-nacciate e/o non altrimenti re-peribili. In tal modo, le Isole diBrissago possono giocare unruolo fondamentale nel campodella conservazione della florarara e minacciata, contribuen-do alla strategia nazionale sul-la biodiversità.Con il recente acquisto dell'in-tera proprietà da parte delCantone si è dato inizio a una

    I l Giardino Botanico Isole diBrissago è un gioiello natu-ralistico, botanico, paesag-gistico e di interesse turisticounico nel suo genere. Esso de-ve la sua origine alla passioneper le piante tropicali della Ba-ronessa Antonietta St. Leger,proprietaria delle Isole dal1885 al 1927. Dopo un suc-cessivo ventennio di proprietàdella famiglia Emden, nel 1949le Isole vennero acquistate dalCantone – unitamente ai co-muni di Brissago, Ascona eRonco s/Ascona – che vi istituìil Parco Botanico del CantoneTicino. Dal 1950 è aperto alpubblico ed è strutturato se-condo i criteri internazionalidei giardini botanici.Il parco si trova sulla maggioredelle Isole di Brissago . Grazieal clima insubrico della regionee alla funzione termoregolatri-ce del lago, sull’isola regna unmicroclima quasi subtropicaleche permette la coltivazione inpiena terra di circa 2000 spe-cie vegetali su una superficiedi 2.5 ettari. Le collezioni con-sistono principalmente di spe-cie provenienti dalle cinquearee geografiche a clima medi-terraneo: il bacino del Mediter-raneo, la regione del Capo inSudafrica, la costa california-na, le coste sudorientali del-l’Australia e la zona centraledel Cile. Sono inoltre rappre-sentate varie aree tropicali, peresempio l’America centrale el’Asia. Troviamo così, fianco afianco: cisti del Mediterraneo(foto 1), Proteaceae australiane(foto 2), Echium delle Canarie(foto 3), il !ore nazionale cileno(foto 4, pag. 23), la californianaCarpenteria (foto 5, pag. 23),Pelargonium sudafricani (foto6, pag. 23).Il Giardino Botanico Isole diBrissago non è solo un meravi-glioso parco immerso nel LagoMaggiore e inserito in un conte-sto naturalistico di rara bellez-za, ma anche – e soprattutto –

    Cistus eterophyllus (1) Telopea speciosissima (2)

    Echium callythirsum (3)

  • ORSELINA 2020 / 23

    Der Botanische Gartender Brissago Inseln istlandschaftlich und wis-senschaftlich ein wahrer Schatzder Natur und von einzigartigertouristischer Bedeutung.Gegründet wurde der Parkdurch die Baronessa Antoniettade Saint Leger, Besitzerin derInseln in den Jahren 1885 bis1927, die eine grosse Leiden-schaft für tropische P"anzenhegte. Nach 20 weiteren Jah-ren, in denen sich die Inseln imBesitz der Familie Emden be-fanden, erwarb im Jahr 1949der Kanton – gemeinsam mitden Gemeinden Brissago, As-cona und Ronco s. Ascona –das Anliegen und richtete denBotanischen Garten des Kan-ton Tessins ein. Seit 1950 stehtder Park dem Publikum offenund ist gemäss den internatio-nalen Kriterien botanischer Gär-ten strukturiert.Der Park liegt auf der grösserender beiden Brissago Inseln.Dank des typisch insubrischenKlimas der Region und derthermoregulativen Funktiondes Sees herrscht auf der Inselein quasi subtropisches Mikro-klima, das auf 2,5 Hektar ebe-ner Fläche den Anbau von rund2000 P"anzenarten ermöglicht.Die P"anzensammlung bestehtin erster Linie aus Arten, die ausden fünf geographischen Zo-nen mit vergleichbar mediterra-nem Klima stammen: aus demMittelmeerraum, vom Kap inSüdafrika, von der kaliforni-schen Küste, von der Südost-Küste Australiens und aus derzentralen Region Chiles. Weitersind verschiedene tropischeGebiete vertreten, wie Mittel-amerika und Asien. Auf dieseWeise wachsen nebeneinander:mediterrane Zistrosen (Foto 1, Sei-te 21), australische Proteaceae(Foto 2, Seite 21), Echium vonden Kanaren (Foto 3, Seite 21),

    die chilenische Nationalblume(Foto 4), die kalifornische Car-penteria (Foto 5) und südafrika-nisches Pelargonium (Foto 6)Der Botanische Garten auf denBrissago Inseln ist nicht nur einwunderschöner Park mitten imLago Maggiore umgeben voneinzigartiger landschaftlicherSchönheit, sondern auch –oder vor allem – eine wichtigeKomponente des musealenSystems im Tessin mit nationa-ler und internationaler Bedeu-tung. Die Sammlungen sind mitspeziellen Kennzeichnungenversehen. Eine Datenbank ver-fügt über umfangreiche Infor-mationen zum Ursprung der di-versen Spezies, so dass sichdie Herkunft der P"anzen zu-rückverfolgen lässt. Das istwichtig für die wissenschaftli-che Auswertung.Dank dieser Besonderheit istder Botanische Garten Mitglieddes Vereins Botanischer Gärtender Schweiz (Hortus BotanicusHelveticus) und angebunden andas internationale NetzwerkIPEN (International Plant Ex-change Network), das den Zu-gang zu Austauschprogram-men von P"anzensamen selte-ner, bedrohter oder anders nichtmehr erhältlicher Arten ermög-licht. In dieser Hinsicht könnendie Brissago Inseln einen wert-vollen Beitrag zum Schutz selte-ner oder bedrohter Flora leistenund an entsprechenden natio-nalen Strategien zur Erhaltungder Biodiversität mitwirken.Mit der kürzlich erfolgten Über-nahme des gesamten Anwe-sens durch den Kanton hat ei-ne neue Entwicklungsphasedes Botanischen Gartens be-gonnen. Ziel dabei ist die Stär-kung der Organisation, eine Wie-derbelebung der Kontakte in dieWelt der Wissenschaft und –nicht zuletzt – die Steigerungder touristischen Attraktivität.Letzterer Punkt ist fundamental,um mittelfristig einen stabilenFinanzhaushalt garantieren zu

    können. Unter diesem Aspektbedeutet der Ausbau der Schiffs-verbindungen und die Auswei-tung des SBB-Halbtax-Abos ei-nen spürbaren Fortschritt.Der Verein Giardino Botanico Iso-le di Brissago , der im Jahr 2017gegründet wurde, unterstützt

    den Botanischen Garten bei-spielsweise durch Sensibilisie-rungskampagnen und Beiträgeauf wissenschaftlicher oder !-nanzieller Ebene, und organi-siert spezi!sche Aktivitäten fürdie eigenen Mitglieder.www.associazioneisolebrissago.ch

    von CESARE JERMINI

    NEULANCIERUNG NACH ÜBERNAHME DURCHDEN KANTON

    Fünf Kontinentevereint auf denBrissago Inseln

    Pelargonium acetosum (6)

    Carpenteria californica (5)

    Lapageria rosea (4)

  • 24 / ORSELINA 2020

    Klee giunse al Kurhaus di Or-selina il 10 maggio 1940; il di-rettore medico era HermanBodmer (1876-1943), che cu-rava i malati con metodi fisi-co-dietetici. Purtroppo leeruzioni cutanee e le difficol-tà respiratorie peggioravanoe l’8 giugno Klee fu trasferitocon il dott. Bodmer alla Clini-ca Sant’Agnese a Muralto,gestita fino a qualche anno fadalla Congregazione delleSuore di Ingenbohl. La clini-ca era stata rinnovata nel1938 con una nuova ala versoLocarno, dove Klee fu ricove-rato; c’erano camere singole,balcone e attrezzature ospe-daliere moderne.Nonostante le cure, tre setti-mane dopo il suo trasferimen-to, alle sette e trenta del 29giugno 1940, il dottor Bodmer

    L e biografie di Paul Klee,uno dei più grandi espo-nenti dell’avanguardia ar-tistica, fantasioso e innovativo,indicano che la morte è avve-nuta a Muralto il 29 giugno1940, senza menzionare unbreve, precedente soggiornonel Kurhaus Viktoria - ora Clini-ca Santa Croce a Orselina.Vi giunse all’inizio di maggio1940 e rimase un mese. Il Kur-haus era conosciuto, oltre cheper la privilegiata condizioneclimatica anche per la terapiadi affezioni gastrointestinali.Paul Klee era nato nel 1879, vi-cino a Berna, da madre svizze-ra, cantante, e da padre ger-manico, insegnante di musica.A vent’anni s’iscrisse all’Acca-demia di Monaco per brevetempo. Fece alcuni viaggi dap-prima in Italia, poi nel 1914 inTunisia. Dal 1916 dovette ar-ruolarsi nell’esercito germani-co; rimase circa tre anni, manon al fronte. Nel 1931 assunsela docenza presso l’Accademiadi Düsseldorf.Due anni dopo fu costretto dalregime nazista a dare le dimis-sioni perché era considerato,con altri artisti, un produttoredi arte degenerata.Fuggì dalla Germania nel 1934e si stabilì a Berna; si trasferì inseguito, malato e sofferente, aMontana per seguire cure elio-terapiche, poi a Tarasp e qual-che anno dopo, dal mese disettembre all’ottobre 1939 sulLago di Morat, dove dipinse leultime opere di grande formato.

    di/von CARLO BRANCA

    POCO PRIMA DI MORIRE, OTTANT'ANNI FA, FU RICOVERATO AL KURHAUS VIKTORIA DI ORSELINA

    NEL 2020 RICORREL’OTTANTESIMOANNIVERSARIO DELLA MORTEDELL'ARTISTA,CONSIDERATOUNO DEI GRANDI DEL XX SECOLO

    certificò il decesso come con-seguenza di una grave sclero-dermia (fibrosi diffusa, conanomalie vascolari della cute,delle strutture articolari e degliorgani interni).Sei giorni dopo la sua morte, ilConsiglio Comunale di Bernagli concesse finalmente, doponumerose richieste, la cittadi-nanza svizzera; nello stessoanno morì anche il padreHans, all’età di 91 anni.La moglie di Paul ritornò a Ber-na nel loro primo appartamen-to e vi rimase fino alla fine, nel1946. Alla periferia della città,dopo la scomparsa dell’unico

    figlio Felix (pittore e registateatrale), fu costruito da RenzoPiano nel 1990 il Zentrum PaulKlee, inconfondibile con le sueforme ondulate. Contiene cir-ca 4000 opere.Klee fu sepolto nel cimitero diSchlosshalden a Berna, dovegiace assieme alla moglie Lilye al figlio. Lo ricorda una lapi-de di bronzo, con un’iscrizio-ne da lui annotata venti anniprima: Non appartengo solo aquesta vita, perché io vivo be-ne con i morti, come i non na-ti, più vicini di altri al cuoredella creazione, ma sempremolto lontano.

    L’ultimo soggiorno di Paul Klee

  • ORSELINA 2020 / 25

    In den Biogra!en über PaulKlee – einen der grössten Ex-ponenten der Avantgarde,phantasievoll und innovativ –steht jeweils, er sei am 29. Juni1940 in Muralto gestorben. Un-erwähnt bleibt sein kurz davorerfolgter Aufenthalt im KurhausViktoria, der heutigen KlinikSanta Croce in Orselina. ImMai 1940 gelangte er dorthinund blieb für einen Monat. Aus-ser für seinen Standort angünstiger klimatische Lage wares auch für Therapien gegenLeiden im Magen-Darm-Be-reich bekannt.1879 in Münchenbuchsee alsSohn einer Schweizer Mutter,einer Sängerin, und eines deut-schen Musiklehrers geboren,schrieb sich Klee mit 20 an derKunstakademie in Münchenein. In der Folge verbrachte erlängere Zeit auf Reisen – etwain Italien und Tunesien (1914) –bis er 1916 zum Dienst in derdeutschen Armee eingezogenwurde. Er blieb bis zum Kriegs-ende Soldat, stand jedoch niean der Front im Einsatz. 1931übernahm er eine Professur ander Kunstakademie Düsseldorf.Zwei Jahre später zwangen ihndie Nazis zum Rücktritt, nach-dem er wie viele andere als Ver-treter der “Entarteten Kunst”eingestuft worden war.1934 "oh er aus Deutschlandnach Bern. In der Folge er-krankte er, weshalb er erst füreine Heliotherapie nach Monta-na ging, dann nach Tarasp undschliesslich an den Murtensee,

    DIESES JAHR IST DER 80.TODESTAG DIESES KÜNSTLERS, DER ZU DENGRÖSSEN DES20. JAHRHUNDERTSZÄHLT

    wo er im September und Okto-ber 1939 seine letzten grossfor-matigen Werke malte.Am 10. Mai 1940 kam er im Kur-haus in Orselina an. Dessen lei-tender Arzt Hermann Bodmer(1876-1943) behandelte seineLeiden mit physischen Metho-den und Diäten. Leider ver-schlimmerten sich Klees Aus-schläge und Atembeschwer-den, sodass er am 8. Juni, be-treut von Doktor Bodmer in dieKlinik Sant’Agnese in Muraltoverlegt wurde. Die Klinik, diebis vor wenigen Jahren von denSchwestern von Ingenbohl be-trieben wurde, war 1938 reno-viert worden und hatte in Rich-tung Locarno einen neuen Flü-gel erhalten. In diesem war Kleeuntergebracht; es gab dort Ein-zelzimmer mit Balkon und mo-derne Spitaleinrichtungen. Drei

    Wochen nach seiner Verle-gung, um 7.30 Uhr des 29. Juni1940, musste Doktor Bodmerdennoch den Tod des Patien-ten feststellen, Folge einerschweren Sklerodermie (dabeigreift das Immunsystem daskörpereigene Bindegewebean, löst Entzündungsreaktio-nen aus und es kommt zur Ver-härtung von Gefässen und in-neren Organen).Er starb kurz vor der Sitzung, inder ihm die Berner Behördennach etlichen vergeblichen An-läufen endlich die SchweizerStaatsbürgerschaft hätten zu-billigen sollen. Noch im gleichenJahr starb Klees Vater Hans 91-jährig, derweil Pauls Witwe in ih-re erste Wohnung in Bern zu-rückkehrte, wo sie bis zu ihremTod 1946 lebte. Nachdem auchder einzige Sohn Felix, ein Malerund Theaterregisseur, verstor-ben war, wurde 1990 am Randeder Stadt das Zentrum Paul Kleeerrichtet. Im unverwechselba-ren, wellenartigen Bau von Ar-chitekt Renzo Piano sind rund4000 Werke untergebracht.Begraben ist Klee gemeinsammit Ehefrau Lily und seinemSohn im Friedhof Schlosshal-den in Bern. Die Zeilen für dieInschrift auf seiner Grabplattehatte er zwanzig Jahre vor demTod notiert: ”Diesseitig bin ichgar nicht fassbar. Denn ichwohne grad so gut bei den To-ten, wie bei den Ungeborenen.Etwas näher dem Herzen derSchöpfung als üblich. Undnoch lange nicht nahe genug.“

    A sinistra/Links: Paul Klee, La casa rossa / Das rote Haus,1913 (tempera incollata su cartone /Tempera auf Karton aufgezogen)Collezione Comune di AsconaMuseo Comunale d’Arte ModernaAscona (n.inv. CCA 0-0-58)

    Sopra/Oben: Paul Klee, Morte efuoco / Tod und Feuer, 1940

    KURZ BEVOR DER GROSSE MALER STARB,WURDE ER INS KURHAUS VIKTORIA IN ORSELINA EINGELIEFERT

    Paul Kleesletzter Aufenthalt

    Sopra: le due X indicano la camera dove Klee fu ricoverato Oben: Die zwei X kennzeichnendas Krankenzimmer von Klee

    Sopra a destra: l’artista e il suo atelierOben rechts: Das Atelier von Paul Klee

  • proporre una lezione di france-se nel bosco; ascoltare una leg-genda del luogo immersi nelterritorio nel quale è stata scrit-ta; indagare il paesaggio, map-pare dei suoni e trovare delletracce.Per quanto riguarda l'insegna-mento dell'italiano, il sentierodidattico è stato sperimentatocon una classe prima dellaScuola media di Gordola, nelmese di settembre 2018. L’atti-vità – che s’inseriva nell’ambitodi un lavoro di diploma mastersvolto presso il Dipartimentoformazione e apprendimentodella SUPSI a Locarno – avevacome obiettivo quello di veri!-care l’ef!cacia dell’approcciopedagogico che caratterizza"l’outdoor education", in parti-colare nell’ambito dell’educa-zione alla lettura e della ricezio-ne del testo narrativo. Nellospeci!co, l’ascolto della leg-genda “La cappella detta alSalt” di Luigi Merlini, negli stes-si boschi di Orselina in cui è am-bientata, ha permesso agli allie-vi di approfondire l’interesseper il genere narrativo in que-stione, cogliendone il nessocon il territorio e apprezzandolocome fonte per la conoscenzadella storia e della cultura dellapropria regione. Inoltre, l’identi-tà tra i luoghi in cui era ambien-tata la narrazione e quelli in cuiè avvenuta la fruizione ha svoltoun ruolo fondamentale per lamotivazione degli allievi, solle-citando nel contempo la loro at-tenzione, in modo tale da per-mettere un’ef!cace compren-sione e memorizzazione dellaleggenda. L’ambiente stesso hastimolato positivamente l'atten-zione dei ragazzi, che hanno

    I l progetto “Sentiero didatticointerattivo di Orselina” nascedalla partecipazione alla vitadi un comune e dalla collabora-zione con il territorio e i suoi at-tori. Coinvolti nel progetto, oltrea Luana Monti Jermini, LucaBotturi, Michele Wildhaber (fo-restale, Dipartimento del terri-torio), Bernardo Huber (muni-cipale, rappresentante il Co-mune di Orselina) alcuni do-centi in formazione master dieducazione musicale, geogra-fia, francese e italiano chehanno frequentato il corso"Tecnologie e media digitali"nel 2017/18. Il risultato è unaserie di postazioni in realtà au-mentata, con codici QR, chepermettono alle classi (e ancheai visitatori) di svolgere attivitàdidattiche alla scoperta del ter-ritorio attraverso i suoni, il pa-norama, le leggende, ecc.Al limitare dell’area urbana diLocarno, nei comuni di Orselinae Brione s/Minusio, troviamoquesto sentiero particolare. Ap-prendere all’aperto è un’oppor-tunità che può essere colta daidocenti (ma anche da chiunquepasseggi lungo il sentiero), perfar conoscere, indagare, osser-vare più da vicino e nel reale,l’ambiente e ciò che ci circon-da, nella fattispecie, il bosco. Inquesto contesto è possibilesvolgere attività ludico-didatti-che nella natura con l’ausilio dismartphone. Lungo il sentierodidattico sono stati collocati, supali di castagno e su massi, deicodici QR; attraverso la loroscansione con un’applicazionedello smartphone si accede aidocumenti nei quali sono de-scritte nel dettaglio le modalitàdi lavoro. Diventa così possibile

    ORSELINA 2020 / 27

    di LUANA MONTI JERMINI, LUCA BOTTURI, SOFIA DELCÒ

    LUNGO IL SENTIERO,SU PALI DI CASTAGNOE SU MASSI, SONO COLLOCATI I CODICI QRATTRAVERSO I QUALISI ACCEDE ALLE INFORMAZIONI

    INDAGARE, OSSERVARE, CONOSCERE IL BOSCOCON L'AUSILIO DELLO SMARTPHONE

    avuto l’occasione di arricchirela propria esperienza della nar-razione con elementi extra-te-stuali, come per esempio i ru-mori del bosco. Gli allievi hannoapprezzato soprattutto l’alter-nanza tra attività !sica ed eser-cizio di ascolto, esprimendo an-che il proprio stupore per l’esi-stenza di elementi del paesag-gio che non conoscevano puressendo già stati a Orselina.L'esperienza ha inoltre permes-so loro di vedere con i propri oc-chi la cappelletta di cui si narral’origine e il luogo in cui si situa,rendendosi conto con chiarez-za degli elementi reali e storiciche hanno offerto lo spunto peril racconto popolare.Se siete curiosi e vi stuzzical’idea di stare all’aperto per im-parare e scoprire il territorio…allora siete nel posto giusto!Buon divertimento!

    Il sentierodidatticointerattivo

  • Der interaktive Lehrpfad

    ORSELINA 2020 / 29

    Das Projekt “Sentiero di-dattico interattivo di Or-selina” entstand dankder Beteiligung am Leben einerGemeinde und einer Zusam-menarbeit mit der Region undihren Akteuren. Ins Projekt sindneben Luana Monti Jermini, Lu-ca Botturi, Michele Wildhaber(Förster beim Departement fürBau, Verkehr und Umwelt), Ber-nardo Huber (Vertreter von Or-selinas Gemeindeexekutive)auch einigen Lehrer involviert,welche den Master in Musiker-ziehung, Geogra!e, Franzö-sisch und Italienisch absolvie-ren und 2017/18 den Kurs“Technologie und digitale Me-dien” besucht haben. Hervor-gegangen sind daraus mit QR-Codes versehene Posten vonAugmented Reality, die es Klas-sen (sowie auch Besuchern) er-möglichen, eine didaktischeAktivität auszuüben, bei der sieüber Tönen, Panorama, Legen-den etc. das Gebiet entdeckenkönnen.Dieser spezielle Lehrpfad be!n-det sich am Rande des städti-schen Gebietes von Locarno, inden Gemeinden Orselina undBrione s/Minusio. Im Freien zulernen ist eine Chance fürLehrer (aber auch für jeden,der den Weg begeht), uns dieUmbegung (im vorliegendenFall den Wald) zur Beobach-tung und zur Erforschung nä-herzubringen. Mit Hilfe vonSmartphones ist es möglich, indiesem Kontext spielerischeLernaktivitäten auszuüben.Für diesen Zweck wurden ent-lang des Lehrpfads auf Kasta-nienpfählen und an SteinenQR-Codes angebracht. Wer-den sie mit einer App auf demSmartphone gescannt, be-kommt man Zugang zu Unterla-gen, in denen die Modalitätender Arbeit detailliert beschrie-ben sind. Dies macht es mög-lich, etwa eine Französischlek-tion im Wald durchzuführen,

    von LUANA MONTI JERMINI, LUCA BOTTURI, SOFIA DELCÒ

    ERFORSCHEN, BEOBACHTEN UND DEN WALD MIT HILFE DES SMARTPHONES KENNENLERNEN

    eine lokale Legende anzuhörenund dabei ins Gebiet einzutau-chen, in dem sie geschriebenwurde, die Landschaft zu erfor-schen, Töne zu erfassen undAufnahmen zu !nden.Im September 2018 wurde derdidaktische Lehrpfad im Rah-men des Italienischunterrichtsmit einer Klasse der Sekundar-schule Gordola getestet. Dieserfolgte im Rahmen einer Mas-ter-Diplomarbeit des Diparti-mento formazione e apprendi-mento der SUPSI in Locarnound hatte zum Ziel, die Effi-zienz des pädagogischen An-satzes der outdoor educationzu verifizieren. Dazu wurde dieLegende “La cappella detta alSalt” von Luigi Merlini in jenemWaldgebiet von Orselina ange-hört, in dem sie spielt. Dies er-laubte es, das Interesse derSchüler für diese Erzählform zuvertiefen und den Bezug zurGegend zu erfassen, um sie alsQuelle für das Wissen über dieGeschichte und die Kultur dereigenen Region schätzen zul