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Anno IX - N. 13 - 24 Novembre 1979 Abbiamo fatto una rapida inchie- sta tra le persone che non abitano a San Felice, ma che ci lavorano. Le domande rivolte sono state: "Come considerate in genere gli abitanti di San Felice »: "Come Vi sentite trattau" »: "Preferireste la- vorare fuori da San Felice? »', Riportiamo senza nessun commen- to le risposte di cinque persone in- tervistate: Una colf: "Ho sempre trovato signore molto gentili, che hanno sempre rispettato il mio lavoro. Preferirei lavorare a limito, paese in cui abito, ma non più lontano di San Felice ». Un commesso: "Il mio giudizio è complessivamente negativo. Il pri- mo brusco contatto l'ho avuto con l'amministrazione del supercondo- minio, allorquando mi sono recato _ornI , A SAN FELICE di San Felice - solo per il fatto di aver potuto acquistare una casa, chissà se con soldi guadagnati one- stamente o quanto meno dopo aver pagato tutte le tasse - crede di essere di un'altra classe e di po- terei guardare dall'alto in basso; specie le signore, ingioiellate co- me alberi di Natale. L'ultima che mi è capitata è stata l'offesa al- quanto pesante di una signora a cui non avevo potuto dare il resto di L. 15. Mi ha detto se quella mattina mi ero alzata con la Luna inversata dove Luna lascio a Lei il compito di tradurre. Anche se abito a Segrate preferirei lavorare a Milano; sono stata per alcuni mesi a Milano-Lodovica e non ho mai litigato con nessuno ». Una guardia giurata: "Gli abi- tanti di San Felice sono tutte per- sone perbene, solo alcuni ragazzot- Trale persone che non abitano a s. Felic~ ma lIilallorano I con alcuni dei miei compagni in Amministrazione per far notare i danni subiti dalle nostre auto' par- cheggiate dietro il magazzino (dan- ni provocati da terreno caduto in abbondanza dalle feritoie poste sul- la strada coperta). La risposta del- l'amministratore o di chi per esso è stata "non me ne frega (niente)". La gente di San Felice tranne rare eccezioni (ad esempio i bambini che sono piccoli delinquenti ma molto simpatici) tende a fare nota- re il ceto sociale a cui appartiene. Vedi ad esempio incresciose storie accadute alla cassa, quando un cliente invitato a riportare al banco ciò che aveva prelevato e dopo non ritenuto più opportuno acqui- stare ha detto che "Lui (o Lei) non poteva farlo in quanto ci sono i commessi al loro servizio". Abito a Segrate e quindi penso che tutto sommato preferisco lavorare vici- no casa ». Una cassiera: "Spero che scri- viate veramente quello che dirò, vi sono delle eccezioni, ma la gente ti sono alquanto incivili: motorette, scritte sui muri, vandalismi ecc. ". Un uomo delle pulizie: " Le per- sone di San Felice sono molto sporche e non hanno rispetto per il nostro lavoro, guardate come la- sciano i locali di raccolta della spazzatura. Gli inquilini sono gen- tili solo quando ti devono chiedere alcuni favori, come passare la lu- cidatrice pesante o fare le grandi pulizie, altrimenti sono capaci di passare a bella posta sui punti già puliti. Sono più bestie i padroni che i loro cani, specie quando fan- no fare i loro bisogni negli ascen- sori ». Non vorremmo fare alcun com- mento, solo eventualmente pensare che ci sia un po' di verità in tutte le cinque versioni, e che in tutti i casi dopo aver fatto un esame di coscienza potremmo prendere in considerazione queste critiche e cambiare in meglio il nostro atteg- giamento e comportamento. Luigi Colella segue in 2 a pagina Una signora ha protestato con me, vibratamente, come si suoi dire, perché non abbiamo abba- stanza solennizzato, in occasio- ne della sua festa, il nostro pro- tettore San Carlo. Non era mai accaduta una cosa simile e un piccolo segno. " Papa che viene dalla Polonia ci ha, tra l'altro, offerto l'occa- sione di scoprire come il popolo polacco sia attaccato ai suoi santi. Questo popolo così perso- nale, così fiero, vede nei suoi santi i figli migliori, quelli che meglio esprimono l'originalità delle proprie tradizioni e del pro- prio carattere, di questi suoi fi- gli ne fa quasi una bandiera, in questi suoi figli si riconosce. Ma non si tratta di un caso sin- golare. Ancora il Papa, con i suoi viaggi, ci ha mostrato come il medesimo fenomeno sia pre- sente negli altri popoli che ha visitato. Ciascuno di essi si ri- conosce nei suoi santi, ed egli, volendo personalizzare il discor- so, a questi santi dei popoli che ha visitato ha fatto costante rife- rimento. Perché da noi in Italia non è co- sì? Di santi ne abbiamo, tanti, e non sembrano da meno di quelli polacchi o irlandesi! Forse un po' di colpa ce l'ha chi, in una celebre frase, avendoli accostati ai poeti e ai navigatori, ha finito con lo screditare i san- ti. Dei poeti, il minimo che si possa dire è che non sono di moda: è tempo di prosa il no- stro ed un romanzetto, magari un po' pornografico, rende più di mille libri di versi. I navigatori poi, si sa, furono spesso dei co- lonizzatori o dei colonialisti, e

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Anno IX - N. 13 - 24 Novembre 1979

Abbiamo fatto una rapida inchie-sta tra le persone che non abitanoa San Felice, ma che ci lavorano.Le domande rivolte sono state:"Come considerate in genere gliabitanti di San Felice »: "Come Visentite trattau" »: "Preferireste la-vorare fuori da San Felice? »',

Riportiamo senza nessun commen-to le risposte di cinque persone in-tervistate:

• Una colf: "Ho sempre trovatosignore molto gentili, che hannosempre rispettato il mio lavoro.Preferirei lavorare a limito, paesein cui abito, ma non più lontanodi San Felice ».

• Un commesso: "Il mio giudizioè complessivamente negativo. Il pri-mo brusco contatto l'ho avuto conl'amministrazione del supercondo-minio, allorquando mi sono recato

• •_ornI,

A SAN FELICEdi San Felice - solo per il fatto diaver potuto acquistare una casa,chissà se con soldi guadagnati one-stamente o quanto meno dopo averpagato tutte le tasse - crede diessere di un'altra classe e di po-terei guardare dall'alto in basso;specie le signore, ingioiellate co-me alberi di Natale. L'ultima chemi è capitata è stata l'offesa al-quanto pesante di una signora acui non avevo potuto dare il restodi L. 15. Mi ha detto se quellamattina mi ero alzata con la Lunainversata dove Luna lascio a Leiil compito di tradurre. Anche seabito a Segrate preferirei lavorarea Milano; sono stata per alcunimesi a Milano-Lodovica e non homai litigato con nessuno ».

• Una guardia giurata: "Gli abi-tanti di San Felice sono tutte per-sone perbene, solo alcuni ragazzot-

Tra le persone chenon abitano a s. Felic~ma lIilallorano

I

con alcuni dei miei compagni inAmministrazione per far notare idanni subiti dalle nostre auto' par-cheggiate dietro il magazzino (dan-ni provocati da terreno caduto inabbondanza dalle feritoie poste sul-la strada coperta). La risposta del-l'amministratore o di chi per essoè stata "non me ne frega (niente)".La gente di San Felice tranne rareeccezioni (ad esempio i bambiniche sono piccoli delinquenti mamolto simpatici) tende a fare nota-re il ceto sociale a cui appartiene.Vedi ad esempio incresciose storieaccadute alla cassa, quando uncliente invitato a riportare al bancociò che aveva prelevato e doponon ritenuto più opportuno acqui-stare ha detto che "Lui (o Lei) nonpoteva farlo in quanto ci sono icommessi al loro servizio". Abito aSegrate e quindi penso che tuttosommato preferisco lavorare vici-no casa ».

• Una cassiera: "Spero che scri-viate veramente quello che dirò, visono delle eccezioni, ma la gente

ti sono alquanto incivili: motorette,scritte sui muri, vandalismi ecc. ".• Un uomo delle pulizie: " Le per-sone di San Felice sono moltosporche e non hanno rispetto per ilnostro lavoro, guardate come la-sciano i locali di raccolta dellaspazzatura. Gli inquilini sono gen-tili solo quando ti devono chiederealcuni favori, come passare la lu-cidatrice pesante o fare le grandipulizie, altrimenti sono capaci dipassare a bella posta sui punti giàpuliti. Sono più bestie i padroniche i loro cani, specie quando fan-no fare i loro bisogni negli ascen-sori ».

Non vorremmo fare alcun com-mento, solo eventualmente pensareche ci sia un po' di verità in tuttele cinque versioni, e che in tutti icasi dopo aver fatto un esame dicoscienza potremmo prendere inconsiderazione queste critiche ecambiare in meglio il nostro atteg-giamento e comportamento.

Luigi Colella segue in 2a pagina

Una signora ha protestato conme, vibratamente, come si suoidire, perché non abbiamo abba-stanza solennizzato, in occasio-ne della sua festa, il nostro pro-tettore San Carlo. Non era maiaccaduta una cosa simile e unpiccolo segno." Papa che viene dalla Poloniaci ha, tra l'altro, offerto l'occa-sione di scoprire come il popolopolacco sia attaccato ai suoisanti. Questo popolo così perso-nale, così fiero, vede nei suoisanti i figli migliori, quelli chemeglio esprimono l'originalitàdelle proprie tradizioni e del pro-prio carattere, di questi suoi fi-gli ne fa quasi una bandiera, inquesti suoi figli si riconosce.Ma non si tratta di un caso sin-golare. Ancora il Papa, con isuoi viaggi, ci ha mostrato comeil medesimo fenomeno sia pre-sente negli altri popoli che havisitato. Ciascuno di essi si ri-conosce nei suoi santi, ed egli,volendo personalizzare il discor-so, a questi santi dei popoli cheha visitato ha fatto costante rife-rimento.Perché da noi in Italia non è co-sì? Di santi ne abbiamo, tanti, enon sembrano da meno di quellipolacchi o irlandesi!Forse un po' di colpa ce l'ha chi,in una celebre frase, avendoliaccostati ai poeti e ai navigatori,ha finito con lo screditare i san-ti. Dei poeti, il minimo che sipossa dire è che non sono dimoda: è tempo di prosa il no-stro ed un romanzetto, magariun po' pornografico, rende più dimille libri di versi. I navigatoripoi, si sa, furono spesso dei co-lonizzatori o dei colonialisti, e

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segue dalla 1" pagina

questo rappresenta oggi, giusta-mente, una vergogna. Ma i santisono proprio da buttare?Ogni uomo è mio fratello. Inquesto siamo tutti uguali. Eppu-re ciascuno di noi ha una suainconfondibile personalità, e datale varietà, frutto dell'inesauri-bile fantasia di Dio, tutti ne trag-gono vantaggio. Sarebbe un belguaio livellare gli uomini in unapiatta uniformità, riducendoli tut-ti a numeri di una produzionein serie!

Lo stesso discorso mi paredebba valere per i popoli. Tuttiuguali, tutti fratelli, ma ciascunocon una sua personalità, conqualcosa di tipico da offrire aglialtri.

In questo senso, i santi sonole persone che esprimono me-glio le virtù di un popolo e pro-prio per questo sono così diversitra di loro, pur sotto l'unico de-nominatore della santità. Un SanFrancesco, per esempio, non po-teva certo fiorire in Germania.Cosi come non poteva fiorire inun tempo diverso dal suo. E' fi-glio della sua terra e del suotempo.I santi diventano allora un mo-dello offerto a noi qui, ora; unmodello vivibile, imitabile con-cretamente.Ma se ne sono ancora di santi?Ci sono, ci sono; basta guardar-si attorno e saper vedere.Ci sono perfino a San Felice.Sono dei giovani che riesconomiracolosamente a vivere perqualcosa che valga. Sono dei, ge-nitori che sanno educare a deivalori veri, i valori che Cristoci ha mostrato, i propri figli e,con essi, quelli degli altri, deiquali trovano il tempo di occu-parsi. Che bello imitare questi« santi », se non si fosse tratte-nuti dalla paura di impegnarsitroppo o, più semplicemente,dalla paura di sembrare diversidalla « massa »!Ma, grazie a Dio, si comincia ariscoprire il gusto di essere per-sonali e magari si torna a cer-care le radici della propria ori-ginalità nelle vite dei santi, quel-li antichi e quelli nuovi.

Don Enrico

COSA FARE PER NON RESTARE AL BUIORisparmiare elettricità, oltre adessere un dovere primario delcittadino, è anche un fattore eco-nomico che può collaborare al-l'equilibrio del bilancio familiare.

Il crescente gap energetico haspinto anche il singolo cittadinoa prendere coscienza della deli-cata situazione che sta attraver-sando attualmente la nostra pe-nisola.Per il petrolio dipendiamo esclu-sivamente dall'estero e le nostrerisorse naturali sono irrisorie epraticamente nulle, ma forse nontutti ancora sanno che le nostrecentrali elettriche sono costret-te, a causa di ritardi ingiustifica-ti e pratiche burocratiche chehanno ritardato le realizzazionidi unità produttive di energia. alavorare al massimo della loropotenza, il che significa che nonsono assolutamente in grado difronteggiare guasti ed emergen-ze.Non è certo il piccolo utente chepuò risolvere questa situazione,anche se è il primo a subire leconseguenze di una cattiva pia-nificazione; comunque l'apportoche può dare l'individuo e unasingola unità familiare non sonoaffatto trascurabili.Molto importante, ora, è cer-care almeno di non aumentarela richiesta di energia elettricanelle ore di maggior sovraccari-co, e più precisamente dalle no-ve alle dodici e dalle sedici allediciannove.Riportiamo qui brevemente al-cuni consigli pratici, che l'uten-te può attuare senza grosse dif-ficoltà e privazioni. Controllare ilnumero delle lampadine e degliapparecchi illuminanti della ca-sa, molto spesso è sufficienteun numero molto inferiore di sor-gente di luce per garantire unasufficiente illuminazione, pulireperiodicamente i lampadari, unostrato anche lieve di polvere pre-giudica la corretta diffusione del-

la luce, tenere presente inoltreche esistono in commercio daitubi fluorescenti che consentonoun elevato risparmio energetico.Far funzionare sia la lavatriceche la lavastoviglie sempre apieno carico, sono apparecchia-tu re che sol itamente scaldanouna grossa quantità di acqua,quindi hanno un consumo moltoelevato; nei quartieri come ilnostro, provvisti di un impiantodi acqua calda centralizzata èconveniente acquistare apparec-chi che utilizzano direttamentel'acqua fornita dalla centrale ter-mica.Nella scelta di un frigorifero èconveniente controllare che lepareti siano isolate; questo con-sente un ulteriore piccolo ri-sparmio, inoltre è consigliabileinstallare l'apparecchio lontanoda termosifoni o altre sorgenti dicalore, evitare anche di tenerela porta dell'elettrodomesticoaperta per lunghi periodi, di in-serire cibi e bevande troppo cal-de e ricordarsi di sbrinarlo pe-riodicamente, uno spessore trop-po consistente di ghiaccio sullepareti, oltre a causare uno sper-pero di energia, abbrevia la vitadell'elettrodomestico.Evitare assolutamente di utilizza-re stufette elettriche, hanno unconsumo molto elevato e potreb-bero causare un black out (sela richiesta di energia elettricasupera la capacità di produzio-ne delle centrali dell'ENEL, deidispositivi di protezione scattanoevitando gravi danni alle centralistesse) con conseguenze danno-se per tutti.

Ultimo consiglio pratico, è quel-lo di tenere in casa un discretonumero di candele, e alcune lam-pade da campeggio a gas liqui-do, ve ne sono in commercio an-che a basso costo, potrebberovenire veramente utili durantequest'inverno.

Anna Veneroni

MEDICINA SCOLASTICA

Il Consorzio sanitario di Zona, ha illustrato il suo programma perle scuole del territorio.Vi sarà un intervento, prevalentemente nelle scuole materne ed ele-mentari, focalizzato sulla psicomotricità e sul problema dello svi-luppo del linguaggio.Simili all'anno scorso gli interventi di medicina scolastica cheprevedono: interventi di base (vigilanza igienica, visite filtro al primoanno della scuola materna ed elementare) ed interventi specialistici(denti, vista, udito, alterazioni e difetti dell'apparato scheletrico).

G.C.S.

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POSTA POSTA POSTA POSTA POSTA POSTA

NEGOZI

Ci fa piacere sentire che prestoavremo una gioielleria a San Fe-lice. Di più però ci avrebbe fattopiacere vedere aprire una calzo-leria che si assumesse anche l'incarico di riparazione dellescarpe.Con tanta infanzia turbolenta etanta gioventù sportiva il nostro" Crtspino » non starà certo conle mani in mano.E ancora: perché alcuni negozidi San Felice non espongono iprezzi delle merci che vendono?Sono belle le borse e le borsetteche vediamo, magnifiche le me-le, invitanti le arance che ci sor-ridono dalle vetrine. Ma perchénon direi quanto costano? Sonoesagerati i prezzi?Se è così si adeguino i nego-zianti e noi andremo a comprareda loro anziché correre a Mila-no. Si consumerebbe tanta ben-zina di meno.

Un gruppo di sanfelicine

LA RESIDENZA

A proposito dell'articolo "Pren-diamo la residenza» apparso sulnumero 11 di Sette Giorni a SanFelice, desidererei venisse pub-blicato questo appunto:- è sacrosanto dovere civicoche i sanfelicini prendano la re-sidenza del comune, ma noncerto per i motivi esplicitamenteaddotti, vale a dire per portarepiù voti alle casse dei partiti dicentro (che sappiamo bene co-me hanno malgovernato il Pae-se). bensi per puro senso della"res publica ».- Sarebbe bene, se proprio sivuoi fare della propaganda pre-elettoralistica (certo sempre utilese corretta) insistere sui fatti ele proposte concrete. Sperare direcuperare credibilità politica evoti (partendo dal presupposto:sanfelicino ergo moderato-con-servatore) è pura utopia. C. M.

AUGURI

Battesimi: Bussolino Edoardo T 9,Gorgenyi Erika VII 5, Paglierini An-drea IX 2, Polistina Lucilla VIII 15.

PER GLI ADOLESCENTIDI SAN FELICE

Vorrei rispondere all'articolo didon Enrico dello scorso numerodel giornalino, intitolato. « I nuo-vi trofei ».Sono senz'altro d'accordo sulcontenuto di esso, come anchesul contenuto della bellissimaomelia di don Gabriele di dome-nica 28 ottobre: i ragazzini diSan Felice non sanno cosa fare(che tristezza), hanno troppi sol-di, si comportano male (nelle ta-vernette, al cinema, per la stra-da). fumano disinvoltamente spi-nelli di fronte al bar nuovo, la-sciano siringhe vuote sul pratoantistante Villa Astoria e, ciò no-nostante, "si annoiano ».

Ed è vero! E tutto ciò accadenon solo davanti agli occhi deinostri figli più piccoli, ma davan-ti agli occhi dei genitori che nonpuniscono (se no i fracassonicon il motorino smetterebbero diassordarci per la strada e forseal cinema ci potrebbe essere unpo' di civismo). di insegnantiche non insegnano il rispetto re-ciproco.Ma voi, don Enrico e don Ga-briele, oltre alle prediche, cosafate? Certe bravissime signorefanno il catechismo ai ragazzini,si occupano del Gruppo Arcoba-leno e del Gruppo Medie, mavoi, che cosa fate per San Feli-ce? C'è lo scautismo qui cheimpegna già 120 ragazzi e ra-gazze, i quali vivono a contattocon la natura, fanno gite e pen-sano soprattutto al prossimo e,grazie a Dio, hanno sempre ilsorriso sulle labbra e finalmentenon si annoiano. Perché nonavete aperto a loro la Parroc-chia, come tutte le Parrocchiefanno? Perché non dare loro lestanze del catechismo? lo offrocasa mia per fare il catechismoe sono sicura che tante altre si-gnore lo farebbero. Che gioiasentire parlare di Cristo a casamia! Perché fin'ora non avetevoluto dare una sede agli scouts?E perché ora non volete darlaalle guide? Perché? Gli scoutsnon imbratterebbero certo le vo-

stre stanze e potrebbero ancheimpegnarsi a tenere il cinemapulito, e il corridoio e la chiesa.Non per niente il loro motto è" servire », cioè aiutare gli altri.Perché predicate dal pulpito epoi respingete i bravi ragazziche aderirebbero alle vostre ini-ziative? Perché non sperare cheil loro comportamento, la lorogioia di vivere, la loro limpidez-za possano un giorno - chissà- far breccia nel cuore di colo-ro che si annoiano. Perché?

L. Pineider

Le m.agagne del Malaspina

Come c'era da aspettarsi, con la"nuova gestione» del Malaspi-na, arrivano anche le "nuovegrane ».Infatti per quest'inverno, nonsperate di giocare a tennis, adesempio. Infatti a parte quei po-chi fortunati per i quali, guardacaso, sono state sorteggiate leore pomeridiane sotto i palloni,per chi volesse giocare la matti-na o le prime ore del pomerig-gio, è assolutamente impossibi-le: o i campi sono per i maestri(ed è anche giusto) o sono affit-tati a scuole di Milano o ci sonole squadre agonistiche. A propo-sito di queste ultime, c'è da no-tare che è stata creata da Bor-gonovo e C. una" squadra ago-nistica veterani» (!!) che occu-pa tutti i pomeriggi uno dei po-chi campi disponibili, e tra que-sti si allena - guarda caso -Borgonovo stesso!

Comunque pare che sarannochiamati quanto prima a rimpiaz-zare i vari Panatta, Barazzuttiecc .... Forse a San Francisco.Auguri, allora, e buon viaggio!E noi giocheremo a... ping pong!

Un gruppo di soci del Malaspina

ERRATA ATTRIBUZIONE

Si dice che l'Hotel Miami sia« parto» dell'Arch. Malcaus. In-vece il progetto, i C.A. e la Di-rezione Lavori è di tale Geome-tra Bruno Pacchiarini - Lodi.Il gusto e l'etica professionaledell'Arch. Malcaus non contem-plano simili costruzioni.Distinti saluti. Paolo Malcaus

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SPORT SPORT SPORTUn tempo questo spazio venivautilizzato per dare notizie sulleimprese sportive realizzate nelquartiere. Si parlava di calcio,di pallacanestro, di tennis, dinuoto. Poi tutto è finito.Noi crediamo che nel nostroquartiere vi sia qualche espertoo volonteroso che voglia impe-gnarsi nell'organizzare qualcheattività sportiva con i ragazzi.

C'è un campo di calcio, il Co-mune può consentire l'uso dellapalestra per svolgere un mini-mo di atletica leggera e di palla-volo od altro.7 Giorni a San Felice è a dispo-sizione per essere un punto diriferimento e di organizzazioneper chi abbia la buona volontàdi dedicarsi allo sport per i ra-gazzi. Ci contiamo.

CINEMA CLUB prossimeproiezioni

PROGRAMMA DI DICEMBREGiovedi 29 novembre - ore 21.15 - Ilgatto - di L. Comencini con U. To-gnazzi e M. Melato (commedia).Sabato 1 - Domenica 2 - ore 15.00 -Capitan Harlock (cartoni animati) - ore21.15 - Giallo Napoletano - di A. Cor-bucci con O. Muti, M. Mastroianni eR. Pozzetto (commedia gialla).Giovedi 6 - ore 21.15 - Primo amore -di D. Risi con U. Tognazzi e O. Muti -V. M. 14 (drammatico).Sabato 8 - Domenica 9 - ore 15.00 -L'uomo ragno colpisce ancora (fanta-stico) - ore 21.15 - Avalanche express- di M. Robson con L. Marvin e M.Schell (trilling).Giovedi 13 - ore 21.15 - Il prato - diP.V. Taviani con I. Rossellini e M. Pla-cido (drammatico).

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• Vendo a L. 1.500 copie del libro

« Ci rene fine del viaggio» di PaoloEmilio D'Emilio. Prezzo di coperti-na L. 2.500. Telefonare al 7530098.

• Vendo moto Honda 400 SuperSport - anno 1977 - Km. 7000 - pa-rabrezza, borse, telefonare 9515341ore pasti.

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• La Libreria Sapere di Piazza Ve-tra 21 - una delle librerie di Mila-no di più antica tradizione cultura-

le - ha deciso di allargare la pro-pria attività al settore della letturaper ragazzi.Nell'ambito di una serie di iniziati-ve promozionali la Libreria ha scel-to S. Felice come quartiere in cuiproporre una mostra del nuovo set-tore, mostra che si terrà dal 17 no-vembre al 1° dicembre.Ci viene così offerta a due passida casa un'occasione di conoscen-za particolarmente interessante.La possibilità di esaminare un libroo un gioco didattico con la psico-loga della libreria nella calma ami-chevole del Girasole ci farà sco-prire il gusto della ricerca.

s.s. MESSE

Festive: vigilia ore 19. Giorno ore 10(per i ragazzi), 11,30, 19.Ferial i: ore 9,15 e 18.Confessioni: prima delle SS. Messe esabato dalle ore 16 alle ore 19.Battesimi: Prima e terza domenicadel mese alle ore 16 (è necessario ac-cordarsi con don Enrico almeno 10giorni prima).Telefono Parroco 75.30.325Telefono don Gabriele 75.30.887

ORARIO BIBLIOTECA

Tutti i giorni feriali dalle 10,30 alle12,30. Il martedi anche dalle 16 alle 18.

S.A.I.A. PULLMAN

Partenze da Milano Lambrate, via Sa-lieri, Feriali: 7.10; 7.40; 8.15'; 8.40; 9.50;10.50'; 12.35; 13.10; 13.35; 13.50; 14.20';(15.00 solo al sabato) 15.40'; 16.40;17.40; 18.00'; 18.45; 19.10'; 19.50.Festivi: 7.50; 12.20; 15.00; 16.00; 17.00;18.20; 19.20.Partenze da San Felice, Feriali: 6.48;7.15; 7.25; 7.42; 8.16; 8.36'; 9.06; 9.51';10.26; 12.11*; 13.10; 14.08; 14.30; 15.15';(15.36 solo al sabato) 16.15'; 17.15;18.20; 18.32'; 19.25; 19.45'; 20.25.Festivi: 8.25; 12.55; 15.35; 16.35; 17.35;18.55; 19.55., Corse che non si effettuano al sabato.Il pullman S.A.I.A. ferma in fondo alviale Forlanini (Tre Ponti) e in LargoMurani (capolinea della 61).

BABY-SITTER

Bolchi RobertaPaola e Renzo AlbergantiCristina BarassiPaola BiraghiStefania BorgonuovoMarco DainottiCadia CaggeroBarbara GavazziEIisabetta JacchiaDaniela RomeoLucia RomeoCristina RottolaPaola TintiFatucchi CristinaRoberta FerraraOre seraliEnrica D'AuriaLorenza DelfantiLuca Dell'OrtoLuigi CassinelliSi Ivestri StefanoElio VescovoPaola FagnaniFrancesco FerrucciGianluca GualtieriAnna ManazzaSalve Il i AnnaSpagni GiorgioArmanda MorneseRaffaella ParodiChiara PregagliaPaolo TrippitelliOre diurneLaura PerriMontanarini CristinaPaola CorbelliniDafne SerafiniAdriana Volpini

Tel. 7530570Tel. 7530171Tel. 7530005Tel. 7530240Tel. 7530103Tel. 7530693Tel. 7530762Tel. 7530135Tel. 7531511Tel. 7530072Tel. 7530072Tel. 7530063Tel. 7530781Tel. 7532353Tel. 7530306

Tel. 7530537Tel. 7530205Tel. 7530270Tel. 7530464Tel. 7530052Tel. 7530868Tel. 7530082Tel. 7530039Tel. 7530454Tel. 7531079Tel. 75312ì2Tel. 7530881Tel. 7530257Tel. 7530019Tel. 7530068Tel. 7531305

Tel. 7530337Tel. 7530156Tel. 7530133Tel. 7530446Tel. 7530493

FARMACIE DI TURNO

Villaggio Ambrosiano: Via San Carlo9: dalle 8,30 di lunedì 3 dicembre alle8,30 di lunedì 10 dicembre.Redecesio: Via delle Regioni 36: dalle8,30 di lunedì 10 dicembre alle 8,30 dilunedi 17 dicembre.Milano 2: Residenza dei Ponti: dalle8,30 di lunedì 17 dicembre alle 8,30 dilunedi 24 dicembre.Segrate: Via Cassanese 170: dalle 8,30di lunedi 19 novembre alle 8,30 dilunedì 26 novembre.San Felice: Centro Civico: dalle 8,30di lunedi 26 novembre alle 8,30 dilunedi 3 dicembre.

GUARDIA MEDICAPrefestiva (ogni sabato dalle 14 alle20), festiva (dalle 8 alle 20) e notturna(tutti i giorni, dalla sera al mattino).Per il servizio telefonare al 3043111sede della Croce Verde di Pioltello.

INFERMIERE

Sig. Dalla Mora tel. 73.81.164.Sig. Giammona tel. 75.31.382.(iniezioni, assistenza ecc. ecc.).

ANALISI BIOMEDICHE

Orario del laboratorio (Centro Com-merciale - tel. 75.31.031): prelievitutti i giorni dalle 7,30 alle 9,30.

Aut. Trib. di Milano n. 524 del 19-12-1972 - Edit. Don Enrico Anzaghi - Resp. Luigi Parodi - Stampa Moneta - Milano