Origine dei mammiferi - · PDF filepiù competitivi dinosauri. Ma prima che ciò...

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Durante la fine del Carboniferovi furono grandi cambiamenti nelclima di vaste zone del nostro pia-neta; esso divenne lentamente, mainesorabilmente, più secco ed arido,riducendo notevolmente le grandidistese paludose e lacustri tipiche diquesto periodo e formando zonedesertiche e semidesertiche. Lemodificazioni climatiche determi-narono profondi mutamenti nellafauna del Carbonifero perché la vitaanimale era allora unicamenteacquatica, semiacquatica o comun-que legata all'ambiente liquido.Molti animali (soprattutto anfibi,ma anche numerosi rettili) scompar-vero, mentre altri si adattarono colpassare del tempo alle caratteristi-che del nuovo ambiente, che siandavano delineando.

Fra questi ultimi vi fu un gruppodi rettili, i terapsidi, che venne atrovarsi particolarmente avvantag-giato perché evolutosi in direzioneterrestre. I terapsidi vissero dal Per-miano fino a tutto il Triassico e siestinsero davanti all'incalzare deipiù competitivi dinosauri. Ma primache ciò avvenisse diedero origine,nel Triassico, ai primi Mammiferi.Questi, grazie alle piccole dimen-sioni e alle abitudini notturne, riu-scirono a sopravvivere per tutto ilMesozoico all'imperversare deigrandi rettili: assunsero poi enormeimportanza nel Cenozoico, quando idinosauri furono completamentescomparsi per cause ancor oggi nondel tutto spiegate.

L ' a ffinità fra alcuni gruppi diterapsidi e i Mammiferi è spessocosì marcata che in molti casi il

paleontologo si trova in grande dif-ficoltà nello stabilire l'appartenenzadi un determinato reperto fossileagli uni o agli altri. Ciò è dovuto alfatto che le differenze fondamentaliesistenti fra Mammiferi e rettilisono la viviparità, 1' omeotermia,l'allattamento dei piccoli e il rivesti-mento di peli: tutte caratteristicheche non si conservano nei resti fos-sili, anche se in taluni casi è possi-bile addurre prove indirette di unacerta consistenza.

Oggi si tende a classificare fra iterapsidi tutti quei reperti fossili chepresentano nell 'articolazionemascellare l'osso quadrato nel cra-nio e l'articolare nella mandibola.Fra i Mammiferi vengono invecesistemati i fossili che non presenta-no l'articolazione della mandibolacosì strutturata. Forme come i tera-psidi tritilodonti, che avevanosenz'altro un rivestimento di peli edaltre caratteristiche da Mammiferotanto da essere stati precedentemen-te classificati come tali, sono per-tanto da considerarsi come apparte-nenti ai rettili.

Questo modo di vedere le cose èperò esclusivamente di comodo: sibasa infatti sull'osservazione chenessun Mammifero odierno possie-de le citate due ossa nell'articolazio-ne mascellare, senza peraltro tenerminimamente conto che in passatopossono essere esistiti animali contutte le caratteristiche del Mammi-fero e con le ossa quadrato e artico-lare; taluni studiosi ritengono, adesempio, che gli Eoteri, una sotto-classe di Mammiferi vissuta dalTriassico superiore al Giurassico,

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Origine dei mammiferi

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presentassero appunto simili carat-teri.

In realtà fra le classi dei Mammi-feri e dei rettili non vi è un bruscopassaggio, ma esiste tutta una seriedi forme intermedie, che lentamentesi evolvono da una condizione retti-liana ad una mammaliforme. Leprincipali caratteristiche che i fossi-li di tritilodonti presentano incomune coi Mammiferi risiedono:nella riduzione dell'osso quadrato edel quadratoiugale; nella maggiorestensione dell'osso dentale, chetende da solo a formare la mandibo-la; nella differenziazione dei dentiin incisivi, canini e molari; nel loromodo di impiantarsi sulle mascelle;nella struttura della gabbia toracicaed infine nella disposizione colon-nare degli arti, che permette unamaggior rapidità di movimenti.

Nel caso del passaggiorettile–Mammifero non abbiamoquindi un determinato reperto fossi-le che possa essere consideratocome l'anello di congiunzione, alcontrario di quanto invece si ha peri passaggi anfibio–rettile erettile–uccello: l'intero gruppo deiterapsidi va considerato come l'a-nello di congiunzione rettile–Mam-mifero perché le caratteristichemammaliformi si manifestarono inmaggior o minor misura in tuttol'ordine dei terapsidi. L'origine deiMammiferi è dunque polifiletica efurono almeno 4 gruppi diversi diterapsidi che raggiunsero indipen-dentemente l'uno dall'altro condi-zioni mammaliformi.

Per quanto riguarda gli odierniMammiferi, si ritiene che Monotre-mi (Echidna ed Ornitorinco, duecuriosi Mammiferi australiani, checome i rettili depongono uova edallattano la prole come i Mammife-ri) da una parte e Marsupiali eMammiferi superiori dall'altra deri-vino da gruppi diversi; una simileipotesi si accorda infatti con le dif-ferenze nella struttura del cranio,

che si possono riscontrare fra questianimali.

Nel Triassico si formarono anchele catene alimentari che tuttora esi-stono. Le faune vertebrate prece-denti erano infatti caratterizzate dauna grande predominanza numericadei carnivori sugli erbivori ed ilflusso dell'energia andava dai vege-tali agli invertebrati e da questi aipiccoli carnivori, che cadevanopreda dei carnivori di maggiormole. Nel Permiano comparverovertebrati erbivori, ma in piccolonumero per cui i carnivori si nutri-vano non solo di questi, ma anchefra loro.

Solo nel Triassico si stabilì lacatena alimentare odierna con unmaggior numero di erbivori verte-brati, un certo numero di animaliche si nutrono di invertebrati ed una

minoranza di carnivori che vivono aspese dei primi due.

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24. Sezione schematica verticale di tegumentodi Mammifero. (Da Toschi A., in Toschi A.,Lanza B., 1959, rifatto e modificato).