Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medica · che la nostra terza e quarta età sia piena-mente...

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Editoriale Un patto per la salute: per i cittadini e con i cittadini In primo piano Medici specializzandi: dignità negata Cronaca & Attualità Continuità Assistenziale: firmato l’accordo integrativo regionale Vita dell’Ordine Ordine e sindacati: obiettivi comuni Parliamo di... Accanimento terapeutico, testamento biologico, eutanasia edica enova G M Anno 15 n. 3/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. 0,42 Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova Notizie dalla C.A.O. Marzo 2007 www.omceoge.org

Transcript of Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medica · che la nostra terza e quarta età sia piena-mente...

EditorialeUn patto per la salute: peri cittadini e con i cittadini

In primo pianoMedici specializzandi:dignità negata

Cronaca & AttualitàContinuità Assistenziale: firmatol’accordo integrativo regionale

Vita dell’OrdineOrdine e sindacati:obiettivi comuni

Parliamo di...Accanimento terapeutico,testamento biologico,eutanasia

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Anno 15 n. 3/2007 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. € 0,42

Organo Ufficialedell’Ordine deiMedici Chirurghie degli Odontoiatridella Provinciadi Genova

Notizie dalla C.A.O.

Marzo 2007 www.omceoge.org

Bollettino dell’Ordine Provincialedei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri della Provincia di Genova

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova:Piazza della Vittoria 12/4 - 16121 Genova Tel. 010. 58.78.46 Fax 59.35.5E-mail: [email protected]

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Periodico mensile - Anno 15 n°3 marzo 2007 - Tiratura 8.950 copie -Autorizz. n.15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova. Sped. in abb. postale -Gruppo IV 45%. Raccolta pubblicità e progetto grafico: Silvia Folco - tel. efax 010/58.29.05 - Stampa: Grafiche G.&G. Del Cielo snc, Via G. Adamoli,35 - 16141 Genova. In copertina: “Autoritratto con l’influenza spagnola”di Edvard Munch (1863-1944). Finito di stampare nel mese di marzo 2007.

Genova Medica 3/2007M a r z o

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o“GENOVA MEDICA”Organo Ufficiale dell’Ordine deiMedici Chirurghi e degli Odontoiatridella Provincia di Genova

Direttore responsabileEnrico BartoliniComitato di redazioneAlberto FerrandoMassimo GaggeroRoberta BaldiAndrea Stimamiglio

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidenteEnrico BartoliniVice PresidenteAlberto FerrandoSegretarioGiovanni RegestaTesoriereMaria Proscovia SaluscievConsiglieriMaria Clemens BarberisGiuseppina F. BoidiLuigi Carlo BottaroAlberto De MicheliRiccardo GhioClaudio GiuntiniLuciano LusardiGemma MigliaroGian Luigi RavettiBenedetto RattoAndrea StimamiglioGiorgio Inglese GanoraMarco OdderaCOLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIPresidenteMatteo BassoEffettiviMaurizia BarabinoAldo CagnazzoSupplenteMaurizio GiunchediCOMMISSIONE ALBO ODONTOIATRIElio Annibaldi PresidenteMassimo Gaggero SegretarioGiorgio Inglese GanoraPaolo MantovaniMarco Oddera

Editoriale2 Un patto per la salute: per i cittadini e con i cittadini

In primo piano3 Medici specializzandi: dignità negata

Note di diritto sanitario4 Il Tar su incarichi ospedalieri e obbligo di gara 6 Specializzandi ‘83/’91: panorama giurisprudenziale

Vita dell’Ordine5 Ordine e sindacati: obiettivi comuni

Cronaca & attualità8 Continuità assistenziale:

firmato l’accordo integrativo regionale 14 Farmaci e informazione17 Errori clinici e medicina difensiva

Medicina & società12 La musica dei nonni è anche la nostra

19 Recensioni

20 Corsi & Convegni

Parliamo di...22 Accanimento terapeutico, testamento biologico,

eutanasia

27 Notizie dalla C.A.O. a cura di M. Gaggero

2 Editoriale GenovaMedica

Un interessante dossier sulla “devo-lution” pubblicato su un noto men-sile sanitario ha riproposto alcune

questioni che già in passato erano stateampiamente dibattute e avevano raccoltoconsensi e critiche da più parti.Il dossier riporta alcuni dati recentementeelaborati dal Forum per la ricerca biomedi-ca attraverso un rapporto “Cittadini esanità”, che ha analizzato, nel quadriennio2002-2006, alcuni trends particolarmentesignificativi che riguardano le opinioni degliitaliani sugli assetti istituzionali, sui servizi esu alcune tematiche della ricerca biomedi-ca. Da una lettura di quanto pubblicatoemerge chiaramente che la mancata appli-cazione della devolution in sanità ha spentogli entusiasmi dei cittadini i quali, inizial-mente, avevano dimostrato un notevoleinteresse e aspettative di cambiamento ma,poi, con il passare del tempo non hannoriscontrato risultati concreti e fortementeinnovativi. Ma può funzionare la devolutionin sanità? Allo stato attuale, segnali evidenti di unamancata autonomia organizzativa da partedelle Regioni si è potuta constatare in varieoccasioni ed, in particolare, a seguito dinumerose leggi e decreti attuativi emanatidallo Stato, quale segnale inequivocabileper rimarcare la sua funzione centrale.Infatti, l’emanazione della legge Bersani e ildisegno di legge sulla riforma degli Ordiniesprimono la volontà da parte dello Stato digovernare in modo decisivo ed impositivo leRegioni. Non bisogna però dimenticare chela salute è un bene comune ed è un diritto

che deve essere assicurato a tutti i cittadiniai quali debbono essere forniti uguali servi-zi di qualità ed efficacia ma, purtroppo,come ben sappiamo ci sono ancora fortielementi di disuguaglianza, soprattutto, asfavore delle persone e delle aree geografi-camente svantaggiate. Compito dello Stato,quindi, dovrebbe essere quello di supporta-re quelle regioni in difficoltà, affinché que-ste ultime possano fornire una sanità diqualità adeguata alla propria popolazione.Auspichiamo, quindi, che il nuovo “pattoper la salute”, voluto fortemente dalMinistro Turco, possa riaffermare nuovestrategie e un unico grande obiettivo cheridefinisca modi e forme del sistema affin-chè esso sia finalmente orientato verso ibisogni dei cittadini e risponda in manieraappropriata ai problemi complessi di unasocietà moderna in continua evoluzione.Concetti ribaditi nuovamente dal Ministroche, nel corso della sua recente visita aGenova, ha sottolineato l’attenzione delGoverno verso la realtà sociosanitaria dellanostra regione che, rispetto ad altre, pre-senta maggiori criticità proprio per la suapopolazione anziana. E il fatto che ilMinistro giudichi la Liguria “il laboratoriodella sfida più difficile”e la prima regioneitaliana a rendere esigibili le misure delFondo regionale per la non autosufficienzaè sicuramente emblematico. Proprio perquesto prendiamo questa dichiarazionecome impegno prioritario con la speranzache la nostra terza e quarta età sia piena-mente tutelata nella sua qualità di vita.

Enrico Bartolini

Marzo 2007

Un patto per la salute: per i cittadinie con i cittadini

3In primo pianoGenovaMedica

Marzo 2007

Gli specializzandi? Servono. Anzi a voltediventano indispensabili. . .” CosìLionello Ferrando, ex direttore gene-

rale del San Martino, inizia la sua intervista su“La Repubblica” del 2 marzo.Nonostante la coscienza dell’utilità degli spe-cializzandi da anni viene loro negata la dignitàdi essere riconosciuti lavoratori anche se informazione. Attualmente il ruolo del medicospecializzando è regolamentato dal Decretolegislativo (D.lgs) 257/91 che lo definisce difatto uno studente titolare di una borsa di stu-dio ministeriale. Da questa borsa, che peraltrorimane invariata da 13 anni, vanno sottratteiscrizione all’Università, all’Ordine dei medici,l’Enpam, l’Onaosi. 800 euro mensili netti inbusta! Naturalmente non esistono contributiprevidenziali, ferie, malattia, né tutela della gra-vidanza. Nell’agosto 1999, 12 anni dopo

l’Europa, è stato varato il D.lgs n. 368 qualerecepimento della direttiva comunitaria inambito di libera circolazione dei medici e direciproco riconoscimento dei loro diplomi, cer-tificati ed altri titoli (93/16/CE), ma è soltantocon la Finanziaria del 2006, dopo anni di batta-glie, che viene finanziata la legge 368/99.Quello che continua a mancare, per lentezzeburocratiche senza alcuna giustificazione plau-

sibile, è però l’uscita di un DPCM che portiall’attuazione dei contratti di formazione spe-cialistica. Nel frattempo si è instaurata unasituazione di anarchia sempre più grave in cuiogni ateneo e azienda ospedaliera recepisce inmodo non univoco le regole su assicurazione,malattia, tutela della maternità, responsabilitàassistenziali e garanzie formative.Intanto il lavoro dei medici specializzandiall’interno delle strutture universitarie ed ospe-daliere continua come sempre: teoricamente lafinalità sarebbe la graduale acquisizione dicompetenze specialistiche, ma spesso sostitui-sce l’attività del personale di ruolo e si concre-tizza nella gestione quotidiana della degenzanei reparti. Gli specializzandi sono medicichirurghi, abilitati all’esercizio della profes-sione, svolgono un lavoro all’interno dellestrutture del Sistema sanitario nazionale,

garantendo servizi e presta-zioni sanitarie e sono sogget-ti agli stessi rischi lavoratividei colleghi strutturati (laresponsabilità penale è perso-nale!). In questa situazione dievidente disagio, a cui siaggiunge l’ennesimo ritardo diuscita del bando di concorsoper l’esame di ammissione alleScuole di specializzazione, si è

svolta il 2 marzo, promossa dallaFederspecializzandi, una giornata di astensionea cui hanno aderito i medici specializzandiappoggiati anche dai colleghi neolaureati eche ha visto un’altissima adesione. Il prossimoappuntamento è l’astensione dalle attività lavo-rative per tre giorni a partire da lunedì 2 aprile.

Michela TrimboliCommissione giovani medici

Medici specializzandi: dignità negata

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4 Note di diritto sanitario GenovaMedica

Il Tar su incarichi ospedalieri e obbligo di gara

Il Tribunale amministrativo regionale dellaLiguria ha recentemente pronunciato unainteressante sentenza (30 ottobre 2006, n.

1291) in tema di incarichi ospedalieri a sog-getti estranei al novero dei medici ospedalieri,pervenendo ad un orientamento innovativo,non privo di profili di interesse.I fatti riguardavano l’istituzione presso l’ospe-dale di Bordighera di un centro ortopedicoavanzato di chirurgia protesica. L’Asl n. 1imperiese procedeva a stipulare un contrat-to privatistico triennale con tre professioni-sti ortopedici, non rientranti fra i mediciospedalieri in servizio presso la predettaazienda sanitaria.All’istituzione del centro ortopedico-chirurgi-co si opponeva il direttore della strutturacomplessa di ortopedia e traumatologia delvicino ospedale di San Remo, presentandoricorso al Tar e chiedendo l’annullamentodella delibera dell’Asl imperiese sotto diversiprofili, contestati dai medici controinteressaticostituitisi in giudizio. È opportuno dar contobrevemente dei profili più rilevanti.Anzitutto il Tar liquida nelle prime righe delladecisione le questioni relative alla giurisdizio-ne del giudice amministrativo e all’interesse aricorrere del primario di San Remo, risolvendoentrambi i profili in senso affermativo. Conparticolare riferimento all’interesse al ricorso, igiudici sottolineano come la creazione dellanuova struttura specialistica a Bordigheracomporta per il ricorrente uno svuotamentodelle proprie attribuzioni e una restrizione nelmandato ricevuto.Superate queste eccezioni preliminari, il Taraffronta questioni di grande rilievo sostanzia-le. In primo luogo viene chiarito, ricostruendosinteticamente il quadro normativo, che le

pubbliche amministrazioni – ivi comprese leAsl – possono stipulare accordi anche consoggetti esterni all’amministrazione per ero-gare servizi connessi alle potestà pubbliche,soprattutto qualora sia dimostrato che lastruttura pubblica non disponga delle risorsee dei mezzi necessari per far fronte ai propriobblighi. Pertanto viene definita "ormai reces-siva" la ricostruzione, prospettata dal ricor-rente, in base alla quale i servizi sanitari pos-sono essere forniti dalle strutture pubblichesolo avvalendosi di personale regolarmenteassunto.Un secondo profilo di grande importanzariguarda i margini di scelta che ha un’Aziendasanitaria per contrastare trends negativi nellagestione e nell’erogazione dei servizi sanitari.Nel caso di specie, l’istituzione del centro dieccellenza ortopedico-chirurgico era volta acontrastare la “fuga di pazienti” dall’area san-remese, spesso inclini a cercare servizi spe-cialistici di tal fatta in altre aree della Regioneo in altre Regioni. Ebbene, il Tribunale ammi-nistrativo ritiene che la motivazione della scel-ta di istituire una nuova struttura, anzichérafforzare quelle esistenti, non debba essereparticolarmente stringente, posto che la deci-sione rientra nella cd. discrezionalità ammini-strativa, non sindacabile dai giudici: in altreparole, le diverse possibili scelte su comeorganizzare il servizio sanitario sono modellialternativi di soddisfazione dell’interesse pub-blico e dunque non possono essere censuratedal Tar.Il terzo profilo è quello di maggior interesse, epone elementi innovativi nella materia deiservizi sanitari. Il ricorrente, infatti, lamenta lamancata applicazione delle normative comu-nitarie in tema di “evidenza pubblica”. Viene

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5Vita dell’OrdineGenovaMedica

Riorganizzazione della rete ospedalieraregionale e del territorio, contenimen-to della spesa farmaceutica, Governo

clinico, ECM, riforma delle professioni intellet-tuali: questi gli argomenti sui quali l’Ordine hainvitato le Organizzazioni sindacali mediche eodontoiatriche a confrontarsi.Sono state diciassette le sigle sindacali(Anaao, Anpo, Cimo, Umsped, Fesmed, CgilMedici, Cisl Medici, Uil Medici, Fimmg,Fimmg-Continuità Assistenziale, Sumai,Snami, Fimp, Smi-Assimefac, Snr, Andi, Aio)

che martedì 6 marzo hanno risposto all’appel-lo del presidente Bartolini il quale è convintoche solo con un percorso condiviso e con unavolontà comune d’intenti all’interno dellacategoria medica e odontoiatrica è possibileottenere dei risultati concreti. Per far questo,però, è necessario che i processi di riorganiz-zazione debbano avvenire nella massima tra-sparenza possibile e che ci sia la partecipa-zione attiva dei medici ai tavoli di lavoro Asl-Regione. Per queste ragioni si è voluto pren-dere l’impegno di avviare uno studio sulletematiche che quotidianamente investonol’attività (ruolo professionale - ricollocazionilavorative - rapporti con l’Assessorato allaSalute - progetti ospedali/territorio - attivitàfarmaceutica - posti letto) e di stilare undocumento su obiettivi comuni. “Solo così - sidice certo il presidente Bartolini - è possibilegettare le basi di un Governo clinico d’eccel-lenza”.

Ordine e sindacati: un percorso condiviso

cioè sostenuto che l’affidamento di un serviziocome quello previsto dall’Asl imperiese debbasempre essere effettuato mediante una garacomparativa tra diversi possibili aspiranti.È noto, infatti, che la progressiva integrazioneeuropea ha portato a discipline sempre piùrigorose in tema di tutela della concorrenza:come negli appalti di lavori, anche quando siaffida un servizio è necessario un momento diconfronto tra i diversi aspiranti. Si tratta,appunto, delle cd. procedure ad evidenzapubblica.Il Tar, con una sentenza innovativa, sposa latesi del ricorrente e dichiara l’illegittimità delladelibera dell’Asl imperiese di affidamentodell’incarico ai tre professionisti extra-ospeda-lieri, sottolineando che la scelta dei medici cui

affidare il nuovo servizio specialistico avrebbedovuto essere preceduta da una gara apertatra i possibili interessati.Infine, il Tribunale precisa che nel caso dispecie non può neppure trovare applicazionela normativa che consente alle Asl di conferireincarichi individuali ad esperti di provataesperienza (d.lgs. n. 165/2001), dal momentoche nel caso in questione non si trattava di unrapporto personale, bensì di un rapporto sti-pulato con tre medici per la gestione di unanuova struttura, vertendosi dunque al di fuoridagli “incarichi individuali” cui espressamentesi riferisce la normativa.

Prof. Avv. Lorenzo CuocoloAssociato di Diritto pubblico comparato

Università “L. Bocconi”, Milano

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6 Note di diritto sanitario GenovaMedica

Il Consiglio di Stato è ritornato sulla notaproblematica degli emolumenti reclamatidai medici specializzandi per il periodo

1983-1991.Preliminarmente, il supremo organo dellaGiustizia amministrativa ha rilevato l’inconci-liabilità fra le richieste avanzate dai ricorrentied il procedimento speciale coltivato daglistessi (impugnazione del silenzio - rifiutodella Pubblica amministrazione).Nonostante la circostanza fosse di per sè suf-ficiente a condurre ad una pronuncia di inam-missibilità del ricorso, i giudici non si sonosottratti ad un’articolata disamina del meritodella domanda, così offrendo diversi spunti diriflessione. In particolare, nella motivazionedel provvedimento viene posto l’accento sulfatto che ai medici iscritti alle scuole di spe-cializzazione nel periodo 1983/1991 era assi-curata sia la possibilità di esercitare attivitàlibero-professionale, sia di avere rapporti dilavoro compatibili con la frequenza ai corsi.Tale considerazione, quindi, ha portato ilConsiglio di Stato ad escludere la sovrappo-nibilità della posizione giuridica di costorocon quella dei colleghi entrati in specialitàdopo l’emanazione del Decreto legislativo257/1991 il quale, come è noto, ha sostanzial-mente precluso lo svolgimento di qualsivogliaattività durante la frequenza dei corsi.In buona sostanza, soltanto chi si è trovatosoggetto ai pregnanti vincoli del citatoDecreto legislativo avrebbe diritto a quell’ade-guata remunerazione prevista dalle direttivecomunitarie per la formazione a tempo pienodel medico specializzando. Adeguata remune-razione che corrisponderebbe alle borse distudio erogate ai medici specializzandi,secondo i giudici aventi lo scopo di “consenti-

re la sopravvivenza” e non altro.Spingendosi in una rivisitazione a tutto campodella problematica, il Consiglio di Stato nonha neppure ravvisato l'obbligo per la Pubblicaamministrazione di estendere a tutti gli spe-cializzati 1983/91 gli effetti favorevoli di quellesentenze del Tar Lazio richiamate dalla Legge370/1999. Legge che, come è noto a molti,aveva disposto in favore dei soli medici bene-ficiari di siffatte sentenze una borsa di studiodi lire 13.000.000 per ogni anno di corso.Nella sentenza in esame non manca, poi, uncenno ai termini prescrizionali in materia,affermandosi che il diritto a percepire sommesostitutive dell'adeguata remunerazione previ-sta dalle direttive comunitarie, così comequello al risarcimento del danno per tardivaattuazione delle direttive medesime, si pre-scrive con il decorso di un quinquennio adecorrere dalla conclusione di ciascun annoaccademico o, al più tardi, dall'entrata in vigo-re del D.L. 257/1991.A riprova della rigidità dell'orientamento giuri-dico manifestato, valga ritrascrivere la chiosafinale del Consiglio di Stato: “...proprio l’acco-glimento della domanda dei ricorrenti intro-durrebbe una ingiustificabile disparità di trat-tamento tra questi ultimi ed i medici ammessial corso con il nuovo ordinamento, soggetti arestrizioni non previste per i medici ammessicon il pregresso sistema...”.In questo contesto, vista anche la recentissi-ma sentenza del Tribunale di Roma, pareopportuno disquisire riguardo una diversa edalternativa strada processuale, già in passatopercorsa da alcuni medici.Si tratta, nel dettaglio, di un’azione volta adottenere non già delle somme corrispondentiagli importi delle borse di studio per la fre-

Specializzandi ‘83/‘91: panorama giurisprudenziale

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quenza di una scuola di specializzazione nelperiodo 1983/91, bensì il risarcimento deidanni per tardivo ed inesatto adempimentodella normativa comunitaria da parte delLegislatore nazionale.Ebbene, al pari del Tribunale di Roma altriGiudici di merito hanno già riconosciuto sif-fatto diritto al risarcimento del danno, otte-nendo anche l’avallo della Corte diCassazione Civile (sentenza n. 7630 del16/05/2003) la quale, tra l’altro, ha precisatoquanto in appresso: “Il medico che ha conse-guito il diploma di specialità prima che l'ordi-namento universitario si fosse conformato alledirettive comunitarie 75/363/CEE del 16 giu-gno 1975 e 82/76/CEE e che chiede il risarci-mento per omessa attuazione delle medesimedirettive, non è tenuto a provare i requisiti diesclusività del rapporto e di continuità delcorso, poiché l'eventuale mancanza di talirequisiti costituisce oggetto dell'inadempimen-

to dello Stato Italiano che non ha disciplinato ilcorso secondo le disposizioni della disciplinacomunitaria”.Il riconoscimento del diritto che qui ci occupa,nonostante abbia condotto a consistenti con-danne al risarcimento sulla base del favorevo-le parametro dell’importo delle borse di stu-dio, è, tuttavia, rimasto ancorato a ben definitipresupposti.Ed invero, nella materia vige un termine pre-scrizionale di cinque anni, ditalchè i soggettiche promuovono la relativa azione giudiziariadevono dimostrare di aver interrotto il terminepredetto. Ciò, attraverso l’invio, prima di ogniscadenza quinquennale a far data dall’entratain vigore del D.L.vo 257/91, di una richiesta dirisarcimento mediante lettera raccomandata atutti gli enti interessati, segnatamente ma nonesaustivamente alla Presidenza del Consigliodei Ministri.

Avv. Alessandro Lanata

7Specializzandi ‘83/’91GenovaMedica

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8 Cronaca & attualità GenovaMedica

Art.1 (Orario di servizio)L’attività dei medici di Continuità Assistenzialeè estesa dalle ore 8:00 alle ore 10:00 dei giorniprefestivi.

Art. 2 (Festività di particolare rilevanza)Per le festività di particolare rilevanza, diseguito elencate, è prevista una remunerazio-ne maggiorata di 50,00 euro per turni di 12ore: 1° gennaio dalle 00.00 alle 20.00, 6 gen-naio dalle 8.00 alle 20.00, Pasqua dalle 8.00alle 20.00, lunedì dell’Angelo dalle 8.00 alle20.00, 25 aprile dalle 8.00 alle 20.00, 1° mag-gio dalle 8.00 alle 20.00. 2 giugno dalle 8.00alle 20.00, 15 agosto dalle 8.00 alle 20.00, 1°novembre dalle 8.00 alle 20.00, 8 dicembredalle 8.00 alle 20.00, 24 dicembre dalle 20.00alle 24.00, 25 dicembre dalle 00.00 alle 24.00,26 dicembre dalle 00.00 alle 20.00, 31 dicem-bre dalle 20.00 alle 24.00.

Art 3 (Remunerazione)I medici di Continuità Assistenziale vengonoremunerati secondo quanto previsto dall’art.72 dell’Acn. Per quanto riguarda l’Accordo dicui alla DGR n. 875 del 25 luglio 2003, leAziende sanitarie locali sono tenute, entro 6mesi dall’entrata in vigore del presenteAccordo, a definire e concordare con le

Organizzazioni sindacali maggiormente rap-presentative le progettualità di cui all’Accordomedesimo, prevedendo anche le modalità diverifica del raggiungimento degli obiettivi e dicorresponsione della relativa remunerazione.Nel caso in cui alla scadenza dei 6 mesi nonfossero definiti compiutamente i progettiaziendali, la questione dovrà essere affrontataa livello di Comitato regionale.

Art. 4 (Rapporto ottimale)Data la particolare conformazione demografi-ca ligure, si concorda di definire le esigenzedi organico del servizio di ContinuitàAssistenziale non già sulla base di un prede-terminato e teorico rapporto ottimale, bensì inconsiderazione delle effettive necessitàriscontrate nei vari poli.In particolare sono indìviduate due tipologiedi poli di Continuità Assistenziale:1. Polo ubicato in zona montana a scarsa den-sità abitativa.2. Polo ubicato in zona metropolitana ad altadensità abitativa o in zona costiera.Per quanto concerne la prima tipologia, si evi-denzia che l’attuale assetto dei poli montanigarantisce il servizio anche con un rapporto avolte superiore a 1/5000 contro una condizio-

Continuità Assistenziale: firmato l’accordointegrativo regionaleCon l’accordo integrativo regionale laRegione Liguria e le Organizzazioni Sindacalisi propongono con questo accordo di:- promuovere una complessiva riqualifi-cazione del servizio di ContinuitàAssistenziale attraverso un maggiorecoordinamento con i medici di medicinagenerale e le altre figure professionaliche, come gli specialisti ambulatoriali e iPls, operano nell’ambito dell’assistenza

territoriale;- attivare specifiche iniziative di formazio-ne, vista la peculiarità e delicatezza delservizio, che richiede un’adeguata prepa-razione professionale, tenuto conto delcontesto sociale, ambientale e di sicurezzanel quale i medici si trovano ad operare;- la stabilizzazione del personale per per-seguire migliori standard qualitativi edorganizzativi.

Marzo 2007

9Firmato l’accordo integrativo regionaleGenovaMedica

ne orografica sfavorevole, pertanto si valuta dilasciare invariato l’attuale assetto dei poli pertale area. Con riferimento invece alla secondatipologia, che può manifestare criticità legate acarenze in particolari periodi dell’anno o perparticolari situazioni anche a carattere contin-gente, le Aziende, d’intesa con leOrganizzazioni sindacali firmatarie del presenteAccordo, possono intervenire con adeguamentidi tipo organizzativo sulla base delle criticitàriscontrate, dipendenti da particolari situazioniorogeografiche, sociali, abitative in relazionealla densità della popolazione, in particolareper la situazione dell’area metropolitana geno-vese e delle aree a forte afflusso turistico.

Art. 5(Medici temporaneamente o

definitivantente inabili al servizio)In applicazione dell’art. 73 comma 4 dell’Acn,gli incarichi disponibili nell’ambito del serviziodi Continuità Assistenziale presso le centralioperative dovranno essere coperti, in via prio-ritaria, da personale titolare di incarico dive-nuto inabile allo svolgimento dell’attività dicontinuità assistenziale, per il quale non ricor-rano le circostanze di cui all’art. 19, comma 1lett. f. I medici con le caratteristiche di cuisopra, che rimangano eventualmente in esu-bero, dovranno essere assegnati ad altre atti-vità territoriali secondo le necessità aziendali,mantenendo l’inquadramento giuridico edeconomico della continuità assistenziale.

Art. 6 (Formazione)I medici, per svolgere attività di ContinuitàAssistenziale, devono aver frequentato conprofitto un corso di formazione B.L.S.. Per inuovi incarichi il corso dovrà effettuarsi entro6 mesi. Inoltre dovranno annualmente preve-dersi corsi, per un totale di 40 ore obbligatoriee retribuite, come previsto dall’art. 20 comma12 dell’ACN, di formazione specifica in

Continuità Assistenziale e provvedere all’inse-rimento all'interno del corso di formazionespecifica in medicina generale di lezioni dedi-cate alla Continuità Assistenziale, finalizzateprioritariamente alla formazione pediatrica 0-6 anni e alla formazione di medico di centrale.Nell’ambito delle attività di programmazioneed organizzazione della formazione professio-nale dei medici dovranno essere opportuna-mente coinvolti rappresentanti dei medici dicontinuità assistenziale

Art. 7 (Reperibilità)In considerazione delle diverse esigenze dellesingole aziende, la modalità di organizzazionee la remunerazione della reperibilità saràdisciplinata nell’ambito degli accordi azienda-li, negli orari previsti dall’art. 71 dell’ACN e dalpresente Accordo, prevedendo comunqueche ciascun medico sia reperibile per almeno3 poli nello stesso ambito, ove esistenti.Il medico reperibile mantiene il diritto al com-penso di reperibilità anche nel caso in cuivenga impiegato in turno di servizio.

Art. 8 (Unificazione di due poli)In caso di improvvisa assenza di un medico, econseguente mancata copertura di un polo,l’Azienda remunera il medico, in servizio pres-so un altro polo, che subentra, prevedendo uncompenso orario maggiorato del 30%. Nelcaso in cui le procedure organizzative in usoprevedano l’intervento di più medici, tale mag-giorazione è suddivisa equamente sulla remu-nerazione di tutti i medici intervenuti (adesempio: se intervengono 3 medici, ciascunoavrà un compenso orario maggiorato del 10%).

Art. 9 (Accesso alle sostituzioni e agliincarichi provvisori)

Ad integrazione di quanto previsto dallanorma transitoria n. 4 c. 3 e dalla norma finalen. 5 dell’ACN, nella scelta dei medici da inca-ricarsi per sostituzioni e incarichi provvisori, le

10 Firmato l’accordo integrativo regionale GenovaMedica

Marzo 2007

Aziende devono utilizzare i seguenti criteri:1. valutazione dell’anzianità di servizio (deter-minata in base ai criteri della graduatoriaregionale e secondo il principio per cuil’anzianità di servizio maturata nell’aziendache bandisce l’incarico vale il doppio);2. a parità di anzianità di servizio, prevale ilpossesso e la valutazione delle seguenti con-dizioni: residenza da almeno 2 anni pressol’Asl, che bandisce l'incarico o anzianità dilaurea.3. a parità di punteggio per i requisiti di cuisopra, prevale la minore età al conseguimentodel diploma di laurea.Le Aziende (art. 15 comma 12 dell’ACN) isti-tuiscono apposite graduatorie di disponibilitàdi medici non iscritti nella graduatoria regio-nale di settore, da utilizzarsi per l’assegnazio-ne di incarichi di sostituzione o provvisori nelcaso in cui si debba ricorrere a quanto dispo-sto dall’art. 70 comma 6 dell’Accordo colletti-vo nazionale.Nel caso in cui persista carenza di personale,le Aziende possono conferire incarichi amedici che abbiano conseguito abilitazioneprofessionale dopo il 31/12/1994 e non inpossesso dell’attestato di formazione specificain medicina generale, secondo quanto dispo-sto dalla norma finale n. 5 dell’ACN.Sulla base di quanto disposto dall’art. 70comma 8 dell’ACN al fine di garantire miglioristandard qualitativi e organizzativi al serviziomediante il consolidamento del personale utiliz-zato, si stabilisce che ai medici che possonoessere impiegati per sostituzioni e incarichiprovvisori, che abbiano svolto almeno 4000 oredi servizio al 31/12/2006 e non siano mai incor-si in provvedimenti disciplinari, possano essereconferiti incarichi per un periodo fino a 12 mesi.

Art. 10(Requisiti per l’ammissione al servizio)

Le peculiarità del servizio di ContinuitàAssistenziale esigono che il personale in essooperante sia in possesso di requisiti attitudi-nali e professionali tali da garantirne l’ade-guatezza. Le Aziende sono tenute a verificaretali requisiti nei limiti consentiti dalla vigentenormativa. In particolare le parti si impegnanoa valutare, anche di intesa con l’Ordine deiMedici, la possibilità di attivare specificheprocedure finalizzate alla definizione e allaverifica dei requisiti suddetti.Le Aziende verificano la presenza dei requisitisuddetti anche per i medici ai quali venganoaffidate sostituzioni temporanee; a tale fine,detti medici di norma sono tratti da graduato-rie o elenchi aziendali e le Aziende verificanola corretta copertura dei turni.

Art. 11 (Visite occasionali ad utenti nonresidenti in Regione Liguria)

Nelle località a forte afflusso turistico nellequali il Comune non abbia attivato, d’intesacon la Asl competente, un servizio di “guardiaturistica” senza spese a carico dell’utente nonresidente, trova applicazione quanto dispostodall’art. 32 dell’ACN del 23 marzo 2005 anchecon riguardo al servizio di ContinuitàAssistenziale. Pertanto l'utente non residentein Regione Liguria che utilizza il servizio dicontinuità assistenziale è tenuto a corrispon-dere alla Asl le somme previste dall’art. 57,con modalità definite dalle singole Asl.Il 50% delle somme così incassate vengonodestinate dalla Asl al medico che ha erogatola prestazione, mentre il restante 50% é utiliz-zato per attività relative al servizio di conti-nuità assistenziale.

Art. 12(Sicurezza e dotazioni minime nelle sedi

di Continuità Assistenziale)Le Asl, sono obbligate a garantire che le sedidei poli di Continuità Assistenziale siano dota-

Marzo 2007

11Firmato l’accordo integrativo regionaleGenovaMedica

te di locali idonei per l’attività dei medici,abbiano adeguate misure di sicurezza e sianodotate di servizi igienici. A tal fine le Asl,dovranno verificare l’idoneità delle sedi eporre in essere nel più breve tempo possibile,e comunque non oltre sei mesi dall’approva-zione del presente Accordo, tutte le iniziativepossibili per renderle adeguate.L’azienda è tenuta a fornire i farmaci ed imateriali necessari ad effettuare gli interventi(almeno un fonendoscopio, uno sfigmomano-metro, un otoscopio ed un saturimetro); inol-tre, i medici di Continuità Assistenziale ver-ranno dotati di un giubbotto che permettal’identificazione della loro funzione. Nel casoche i medici di Continuità Assistenziale ven-gano impegnati in attività ambulatorialedovranno essere previsti locali idonei all’uopo.

Art. 13 (Centrale operativa)Al fine di ridurre l’utilizzo improprio dei medicidi Continuità Assistenziale in situazioni tipichedell’emergenza-urgenza medica e psichiatri-ca, si concorda:• di istituire un numero unico di chiamata,centralizzato almeno a livello di territorio Asl(e successivamente a livello regionale), che

sia portato a conoscenza dei cittadini median-te le opportune iniziative (comunicati stampa,diffusione di opuscoli informativi e carte deiservizi presso studi medici, ospedali e farma-cie, ecc.),• di definire linee guida ad utilizzo del perso-nale impiegato nelle centrali operative diContinuità Assistenziale, che consentano digestire nella maniera più efficace l’attivazionedei servizi di assistenza a seguito delle chia-mate ricevute;• di attivare le opportune iniziative di formazio-ne per il personale suddetto, coinvolgendonella loro definizione le componenti di rappre-sentanza dei medici di Continuità Assistenziale;• di attivare le necessarie misure organizzativeper il perfezionamento dei percorsi finalizzatia garantire l’assistenza più idonea al paziente,anche mediante il coordinamento con la cen-trale operativa 118, al fine di evitare che siverifichino situazioni potenzialmente pericolo-se per lo stesso anche in considerazione deilimiti e dei compiti del medico di ContinuitàAssistenziale. Per quanto non espressamenteprevisto nel presente Accordo, si fa riferimen-to all’Accordo collettivo nazionale.

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12 GenovaMedica

Medicina & società

Mia moglieq u a n d osente la

musica da cameraprova un piacere moltoforte, non tanto e non soloper le qualità dello spartitoo dell’interprete, ma per-chè le ricorda l’armonia

che fluiva dal vecchioapparecchio radio dei nonni, un’atmosferainfantile dolce, magica…che si ripete adesso,a teatro, quando lei, ormai grande, ricordaquel tipo di musica.Potenza del ricordo affettivo, delle sensazioniche risalgono all’infanzia e che sembrano piùbelle più intense delle attuali, direbbe MarcelProust, forse in modo più articolato e loquacedel mio! Che dire poi, di quelle riunioni fami-liari o tra vecchi amici, in cui periodicamente,iterativamente e senza alcuna variazione,vengono ripetuti vecchi ricordi infantili, doveognuno torna a commuoversi o a sorridereanche se ne sa in anticipo la narrazione e ilfinale, e nulla è detto che non sia abbondan-temente risaputo? Anzi proprio perché nulla ènuovo, il ricordo diventa ancora più intenso. Sembra proprio che l’imprinting infantile,le prime emozioni, determinino il nostrofuturo, anzi la qualità del nostro sentire.Non è una cosa piacevole da riconoscere sulpiano logico, perché narcisisticamente imma-

La musica dei nonniè anche la nostraNon solo la mente ha una memoria, maanche il corpo ha una sua conoscenzadegli avvenimenti passati, una tracciadei traumi e delle influenze subite.

giniamo invece di essere aperti alle esperien-ze successive, liberi, non condizionati.E va ancora bene finché ci riferiamo ai ricordidai tre anni in su, cioè quando la memoria ciaiuta e le emozioni sono ormai ben rappre-sentate sul piano simbolico. Ma pensate unpo’ agli anni precedenti, quando il bambinosente e soffre o gioisce, ma non sa ancora dicosa si tratti, o alla vita intrauterina, dove,sembra accertato, si provano sensazioni, anziaddirittura si percepisce la musica cantatadalle mamme che ci portano in grembo!Questa, come intuite, è la base della psicoa-nalisi e delle psicoterapie dinamiche, dove sitenta di ricordare e di ricostruire i primi affettie le antiche emozioni.Quanti pazienti, soprattutto quelli di mezz’età,mi dicono: non capisco, ho superato brillan-temente le difficoltà della mia infanzia, me nesono fatta una ragione, cosa c’entra adessotutto questo con i miei sintomi attuali, se nondormo, se ho la fobia dell’aereo, se sonodepresso! Eppure, come la musica del teatroricorda a mia moglie i suoi nonni e soprattut-to la serenità che provava stando in casa loro,forse lo spazio stretto dell’aereo può farci rivi-vere qualche altra antica costrizione, quellavecchia sensazione di essere senza vie diuscita che inconsciamente abbiamo provatotanti anni fa, o forse l’arrivo imminente dellavecchiaia ci riporta ad antiche angosce, nellanostra adolescenza, quando tutto sembravacosì eccitante ed inquietante, mentre noi oranon ci sentiamo più così pronti ad affrontarealtri cambiamenti. I miei colleghi neurologi diranno a questopunto: questa è solo letteratura!...in realtàmanca qualche mediatore cerebrale…basta-no un po’di inibitori del re-uptake della sero-tonina o qualche benzodiazepina, capaci diripristinare un corretto collegamento neuro-

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13La musica dei nonni è anche la nostraGenovaMedica

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nale e attivare quelle fortissime capacità direcupero (o di resilienza come ora si preferi-sce dire, all’inglese), di cui è capace il nostroencefalo. Hanno ragione...anzi…abbiamoragione tutti e due! Perché, come il Pc cheabbiamo in casa, anche la nostra mente èfatta di hardware e di software, e occorreran-no una robusta memoria e un potente proces-sore accanto a programmi sofisticati, capacidi leggere e interpretare quei segnali che noidigitiamo sulla tastiera.Vorrei anzi sostenere che non solo la menteha una memoria, ma anche il corpo ha unasua conoscenza degli avvenimenti passati,una traccia dei traumi e delle influenze subite.Anche il fegato, il cuore, i polmoni “ricorda-no”, sia pure in un modo loro, le antiche pato-logie e i traumi subiti in passato. L’occhio deltrapiantato non ha la stessa sicurezza dellavisione naturale e il portatore di by-pass senteun certo languore, anche se il cardiologo glidice il contrario. Perciò, di fronte al malatoche ci porta i suoi mali, sarebbe bene nonconsiderare come esaustiva solo la diagnosti-ca, “una bella Tac e non ci si pensa più”… maricordarsi anche dell’anamnesi, e dell’ascoltodel paziente, e capire, per esempio perché èvenuto proprio ora e perché ha scelto propriome. Questa credenza appartiene anche aipazienti, i quali fanno le loro scelte terapeuti-che, inconsce, e continuano ad usare la dizio-

ne: “medico di famiglia”, con cui si sottinten-de un collega che mentre visita il nostro fega-to, si ricorda anche del fegato di mio padre edell’epatite cha abbiamo fatto da piccoli edanche della nostra propensione ad ammalarcio spaventarci. Un medico cioè che non si limi-ta al fegato attuale, nel fare diagnosi e pre-scrivere il rimedio, ma si rivolge a noi tuttiinteri, e ci dà la medicina giusta, quella adattaproprio per noi, diversa da quella che darebbeun altro medico, fosse pure un valente specia-lista, ma che non ci conosce, non entra inempatia, si attiene ai protocolli terapeutici e ilresto non gli interessa.Mi ripeto, sarò banale ed un po’ troppo eclet-tico, ma il buon senso terapeutico dovrebbetener presente entrambe le cose: sia unaattenta lettura del dato diagnostico, prescin-dendo dalla storia individuale, sia una visionedi insieme del corpo e della storia del nostropaziente. La conclusione di questa tiritera,cari colleghi, non è un elenco delle nostrequerelles né un elogio della psicoterapia, èpiuttosto un invito a specializzarsi, a studiarenuovi metodi diagnostici, ma non cessare maidi ascoltare il paziente (e di mettersi in sinto-nia con lui), perché, anche se il sintomo, la“musica”, è sempre la stessa, è il modo diascoltarla che ne cambia la comprensione!

Roberto GhirardelliCommissione psichiatria

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14 Cronaca & attualità GenovaMedica

Lorganizzazione internazionale no-profitHealthy Skepticism Inc si rivolge aglioperatori sanitari con l’obiettivo di

migliorare la salute attraverso un approcciocritico nei confronti delle informazioni sui far-maci soprattutto se non supportate da eviden-ze scientifiche.Healthy Skepticism ha iniziato l’attività nel1983 con il nome di Medical Lobby forAppropriate Marketing. Per i primi 18 anni hadenunciato le tecniche di marketing scorrettonei Paesi in via di sviluppo e ha richiesto airesponsabili delle ditte farmaceutiche spiega-zioni su alcune delle loro attività. Dal 2001l’organizzazione è diventata HealthySkepticism (HS) ed ha ampliato il suo raggiod’azione includendo la formazione e la ricercacon particoiare attenzione alla promozioneingannevole dei farmaci in tutti i Paesi. Collabora con vari organismi internazionali, hasede in Australia e conta associati in 46 diver-si Paesi finanziandosi attraverso le quoteassociative. Chiunque sia interessato puòabbonarsi o diventare membro di HealthySkepticism Inc, la quota è in base al reddito:pensionati e studenti hanno iscrizione gratui-ta. Maggiori informazioni sono disponibili alsito ufficiale: www.hethyskepticism.org.Promozione ingannevoleCome tutti gli esseri umani, secondo unesperto di marketing, “anche i medici hannoun’immagine di sé tale da ritenersi razionali e

Farmaci: un’associazione vigila sull’informazioneE’ importante saper distinguere un’infor-mazione corretta da una ingannevole?Un articolo tratto da “introduction toHealthy Skepticism Inc” by Peter R.Mansfield e pubblicato sulla rivista“Dialogo sui farmaci” ci fornisce interes-santi spunti di riflessione.

logici, specialmente nella scelta dei farmaci. Ilpubblicitario deve far appello a questa imma-gine razionale e nello stesso tempo richiamarei fattori emozionati che più profondamentedeterminano le vendite”. Gli operatori sanitariraramente hanno il tempo e tutte le conoscen-ze richieste (farmacologiche, logiche, psicolo-giche, economiche, etc.) per prendere le giu-ste decisioni e per questo, ricorrono spesso,anche inconsciamente, a scorciatoie che sonopiù facili rispetto al tempo e allo sforzo neces-sari per esaminare tutte le evidenze rilevanti.Esempi di queste scorciatoie sono:1. fidarsi degli esperti;2. fidarsi dei colleghi (usare un farmaco per-ché è il farmaco più prescritto);3. fidarsi della gente che ci piace (l’informato-re scientifico simpatico);4. credere che i nuovi farmaci “sono migliori”;5. credere che i farmaci più costosi “sonomigliori”.Queste 5 scorciatoie distolgono l’attenzionedei medici dalle informazioni pìù rilevanti chedovrebbero determinare le loro scelte prescrit-tive e quindi possono indurre ad errore. Ladecisione presa attraverso le scorciatoiesi basa su delle supposizioni: per esempio,si dà per scontato che la raccomandazionedell’esperto sia affidabile, obiettiva e rilevante.Solo quando una tale supposizione è scientifi-camente giustificata, è un modo facile perottenere una buona risposta. Tuttavia, quandouna scorciatoia non è provata, può portare aconclusioni sbagliate e, in modo non intenzio-nale, si finisce per andare contro gli interessidegli stessi pazienti.Le ditte farmaceutiche usano tecniche efficaciper indurre i medici ad usare le scorciatoieabituali, come affidarsi ad un esperto per par-

lare in un meeting e influenzare cosìfavorevolmente altri medici.Dove si sbaglia?Sono riportate di seguito alcunemodalità di promozione ingannevoleche possono indurre a valutazionisbagliate da parte del medico.◆ False informazioni includono l’esa-gerazione di benefici e la minimizza-zione dei rischi.◆ Affermazioni non giustificate chepossono essere vere o meno, ma nonsono supportate da adeguata documen-tazione (evidenze).◆ Affermazioni ambigue che danno spazio apiù di un’interpretazione e possono esserefuorvianti quando l’interpretazione è influen-zata da buoni propositi.◆ Mancano le informazioni di cui il medico habisogno.◆ Di solito le ricerche finanziate dalle aziendefarmaceutiche sono ad hoc per incrementareil profitto.◆ Le spiegazioni sugli effetti avversi in carat-teri piccoli sono fuorvianti perché si leggonocon difficoltà oppure sono presentate in mododettagliato e poco invitante.◆ Dichiarazioni selezionate possono omettereparole sfavorevoli.◆ Semplificazioni delle informazioni, non con-siderando altre possibili cause e associazioni,portano a conclusioni sbagliate.◆ Preconcetti di certezza fanno considerareche, negli studi clinici, le differenze tra gruppisiano dovuti agli effetti del farmaco. Questascorciatoia è fuorviante quando gli studi sonoristretti e/o troppo brevi per dare stime realidel grado degli effetti dovuti al farmaco.◆ Gli end point secondari sono i risultati chepossono o meno alterare lo stato di salute cherealmente interessa. Se un farmaco miglioraquesta situazione secondaria, si presume sia

efficace anche per il risultato clinicoprincipale.◆ I meccanismi d’azione sono teoriesu come il farmaco agisce per con-siderare in anticipo gli effetti. Laprevisione potrebbe essere sbaglia-ta se la teoria non è corretta o sec’è un altro meccanismo d’azionenon noto.◆ Un reciproco obbligo morale è la

risposta normale per chi riceve un rega-lo. Gli informatori farmaceutici usano i regali

per far sentire il medico in una sorta di“dover” ricambiare.◆ L’immagine pubblicitaria può distrarre ilmedico facendo leva sulle sue paure, come ilfallimento, o su desideri legati al potere, alrispetto, al benessere, alla velocità, alla sem-plicità, alla sicurezza o al sesso.◆ Molti studi confrontano farmaci con compa-rators inappropriati, come il placebo, piuttostoche con la migliore alternativa farmacologicadisponibile. Qualora invece venisse confronta-to con un competitore, potrebbe sembrare piùefficace se paragonato ad un dosaggio mino-re, oppure sembrare più sicuro se confrontatocon dosi più alte del competitore.◆ Anche in ambito medico gioca un ruoloimportante l’uso di metafore. La menopausa èstata descritta come una malattia simile aldiabete. Questo ha portato molti medici a cre-dere, sbagliando, che un terapia ormonalesostitutiva a lungo termine sia assolutamentesalutare.Come evitare l’errore? Queste le 3 strategieper ridurre il rischio di essere ingannati:1. minimizzando i danni da esposizione allapromozione;2. evitare l’esposizione alla promozione;3. fare quanto indicato nei due punti precedenti.Nessuna di queste strategie è stata testata,quindi non si conosce quale funzioni meglio,

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15Farmaci e informazioneGenovaMedica

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16 Farmaci e informazione GenovaMedica

ogni operatore sanitario dovrà decidere comerispondere alla sfida della promozione farma-ceutica ingannevole.Piano di riforma di healthy skepticism Piuttosto di dare la colpa alle singole personee alle compagnie farmaceutiche, HealthySkepticism Inc ritiene che sia le tecniche dimarketing, che le decisioni scorrette derivinoda problemi insiti nel sistema.Quando le compagnie farmaceutiche produ-cono promozione ingannevole, sono ricom-pensate da maggiori prescrizioni dei medici.Quando i medici prescrivono di più, ritornanoalle compagnie maggiori fondi da spendereper formazione, ricerca, campioni gratuiti, visi-te degli informatori, cancelleria, strumenti egiochi firmati. Questo succede sia per i mediciche per le compagnie farmaceutiche che,anche in buona fede, sono convinti di fare ilmeglio per i pazienti. Questo circolo vizioso di“cattiva” informazione e “cattiva” decisionepuò essere costituito da un comportamentodeliberatamente non etico.Il piano di riforma suggerito da HealthySkepticism per intervenire su questo circolovizioso comprende 3 principali aree di azione.1. Migliorare la regolamentazione dellapromozione scientifica.Secondo il sociologo John Braithwaite “l’usodi notifiche e sanzioni lievi per tutti coloro chesono coinvolti aiuterebbe a capire che se iproblemi non sono risolti ci sarà un’inevitabileescalation di sanzioni più pesanti”; tanto darendere la pratica non più finanziariamentevantaggiosa e quindi inutile.2. Migliorare la capacità di prendere delledecisioni. Siamo sempre vulnerabili alla comu-nicazione ingannevole a prescindere dall’intelli-genza e dal grado d’istruzione. Si pensa chesolo gli altri possano essere ingannati: fino aquando gli operatori sanitari continueranno asentirsi invulnerabili o troppo sicuri di sé per

usare le capacità di difendersi, non aumenteràla resistenza all’ inganno. La chiave stanell’aiutare le persone ad accettare il fatto diessere vulnerabili.3. Riprogettare i sistemi di incentivazione.Healthy Skepticism suggerisce di riprogettareil sistema di incentivazione in modo che glioperatori sanitari, personale del mondodell’informazione, legislatori, consumatori e leloro organizzazioni siano ricompensati inmodo economicamente più vantaggioso per lepratiche ottimali.◆ Incentivazione dei professionisti dellasalute. l medici non dovrebbero riceverericompense collegate ad una decisione nondel tutto appropriata. Dovrebbero essere proi-biti i regali interessati.◆ Incentivazione delle organizzazioni deiconsumatori. Sarebbe auspicabile che questeorganizzazioni avessero accesso a fondi alter-nativi a quelli delle aziende farmaceutiche.◆ Incentivazioni delle aziende farmaceu-tiche. Queste svolgono quattro principali fun-zioni: fabbricazione, ricerca, promozione einformazione sui farmaci. l risultati di questefunzioni sono distorti a causa di un sistemache riconosce solo le attività che aumentanole vendite dei farmaci più costosi. HealthySkepticism suggerisce che le quattro funzionivengano considerate separatamente accantoalle agenzie governative con uguale accessoai fondi comuni sia per le compagnie farma-ceutiche che per gli enti universitarì e gover-nativi. Se la performance di una compagnia èscarsa non verrà sovvenzionata per questafunzione. Il prezzo del farmaco in questionenon includerebbe un premio per la ricerca, lapromozione e l’informazione. Di conseguenza,le ditte farmaceutiche non avrebbero profittodalle funzioni che non rendono. Prezzi piùbassi favorirebbero il rapporto costo beneficioper un maggior numero di persone.

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17Cronaca & attualitàGenovaMedica

Errori clinici e medicina difensivaSi è tenuto il 24 febbraio all’Ordine diLa Spezia un convegno dal titolo“L’errore medico. Aspetti medico-lega-li, assicurativi e giudiziari”. Ne riportia-mo una breve relazione del collegaLuigi Caselli, segretario regionaleFederspev.

Durante la prima relazione del con-gresso il collega Emilio Falco, prima-rio chirurgo al Sant’Andrea lancia un

“j’accuse” contro il rullo compressore delburocratismo sanitario che pretende di tra-

sformare il delicato, medita-to, sapiente atto

medico della dia-gnosi e della

cura, medicao chirurgicache sia, inpuro attot e c n i c ogestionale,da confi-

nare neilimiti di Drg

e di implica-zioni statistico-

ep idemio log ico-budgettarie, “Come

posso - si chiede il collega - da chirurgoresponsabile di una équipe ospedaliera, inter-venire con la necessaria serenità e nonlasciarmi distrarre da tutte le responsabilitàaggiuntive che oggi l’amministrazione sanita-ria pone a capo della “nuova” figura di prima-rio? Con quale competenza posso risponderedella sicurezza antinfortunistica, dell’impianti-stica più varia, della gestione del personale e

delle risorse; non basta più occuparsi delpaziente a salvaguardia della sua salute, sce-gliere per lui le opzioni terapeutiche migliori,più aggiornate, più collaudate e più accettate?Come trovo il tempo e il modo per acquisirneil consenso “consapevole”, informandolosecondo lo spirito della legge, cioè spiegan-dogli in termini inequivocabilmente recepibilidal suo grado di istruzione e dalla sua sensi-bilità influenzata dalla sofferenza e dall’ansiaper l’imminente intervento?” Il medico deve ascoltare il paziente, agire nelsuo interesse, persino nella scelta del luogo dicura, comprenderne anche le nuove esigenzederivanti dal mutato rapporto medico-pazien-te. Indietro non si torna: addio al bonariopaternalismo, ma anche allo pseudo paritarioconsenso assenso. Siamo ormai alla fase con-trattualistica, dove si cerca di negoziare nonsolo la guarigione, ma la qualità della vita,confidando in una sorta di taumaturgismosanitario e di perfezionismo scientifico millan-tati dai media. Superati i concetti di consenso(acritico e protocollare) e di assenso (che purprevede il diritto a “non sapere”), ora bisognatener conto del “dissenso”del paziente: con-trasto a cure non condivise, anche per motiviideologici, come succede per i Testimoni diGeova; del resto la qualità della vita non simisura con parametri oggettivi, e si può nonessere d’accordo con la scienza. Se nei rapporti con il paziente il medico odier-no deve affrontare questa negativa evoluzio-ne, perdendo molta della sua passata “intan-gibilità”, anche in quelli con il magistrato haceduto terreno. Infatti nel tempo si è verificatauna accresciuta sensibilità alle istanzedell’opinione pubblica, parallelamente ad unamaggiore attenzione all’operato del medico.

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18 Errori clinici e medicina difensiva GenovaMedica

Questi, a fianco di un ammorbidimentodell’atteggiamento penalistico, ha dovutoregistrare un irrigidimento di quello civilistico,dove è particolarmente esposto anche permancanza di una normativa specifica. A peg-giorare la situazione del medico, l’affermazio-ne della giurisprudenza che la scienza e latecnica sanitarie hanno raggiunto livelli tali darendere meno comprensibile l’insufficiente onegativo risultato del suo intervento, vanifi-cando il concetto sinora invalso che il medicofosse incolpabile soltanto per dolo o colpagrave. Così recita infatti una sentenza dellaCassazione (3.03.95, n.2466), che di fattoaffossa il “buonismo” dell’art. 2236 C.c. chefungeva da salvagente nei casi di particolaredifficoltà. Così, da alcune sentenze del 1973 inpoi, il magistrato considera rilevanti anche leipotesi di “colpa lieve”, e sposta sempre di piùl’attenzione dall’autore alla vittima. Questa, alcentro della responsabilità contrattuale delmedico, lo fa rispondere anche quando la suaopera riveste un’importanza apparentementesecondaria, come nel caso della scelta delluogo di cura. Il curante risponde, infatti, delleconseguenze avverse, pur se causate da altri,o da strutture o professionalità non adeguate,configurandosi pur sempre, se non un “con-tratto”, un “contatto” reso responsabile dallaconsapevolezza dei rischi. Non minori sono poi anche le responsabilità“indirette” dei membri di una équipe: il sanita-rio non può esimersi dal conoscere e valutarel’attività precedente e contestuale dei colle-ghi. Per tutti vale l’obbligo della corretta pras-si. Talora l’errore può essere “medico”,ma non “del medico”, in quanto prodottoda un insieme di fattori ambientali e ope-rativi non direttamente dipendenti dalcurante; tuttavia questi ne è spesso il solo oil maggior responsabile. L’errore può anche

non nascere dal fare, ma dal “non fare”:l’omissione o l’inadeguatezza comportanoanch’esse la responsabilità. Ci può essereerrore tanto nell’iter diagnostico come nellaterapia, sia per difetto di ragionamento che diaccertamento. Può essere commesso involon-tariamente (per stanchezza, disattenzione,errori della memoria), o con partecipazione:per errata valutazione, per scelta inadeguata,per deviazione da standard consolidato o daignoranza di linee guida validate. E c’è purel’errore “incolpevole”, quando non è il curan-te, ma la scienza incapace di risolvere la pato-logia. Questo succede più spesso di quanto sipensi, è grave, ma ignorato dai media. Si puòrispondere per un mancato risultato, nontanto per la mera aspettativa di quello, quantoper la perdita di un valore patrimoniale, unachance, resa vana dall’insuccesso.Nell’ambito della attività ospedaliera, puòessere chiamato a rispondere di dannichiunque operi nelle strutture e nei servi-zi. Anche il direttore amministrativo è penal-mente responsabile, ad esempio nel caso incui non abbia predisposto quel minimo diassistenza che tutti gli interventi chirurgiciimpongono. Le scarse risorse a disposizionedegli ospedali sono un fattore aggiuntivo dirischio per i sanitari dipendenti. La responsa-bilità di questi, nel caso di errore metodologi-co, è correlata al grado di rischio specifico,confrontato con le percentuali statistiche. Ilsanitario ospedaliero ha l’obbligo di redarrecorrettamente, tra l’altro, la cartella clinica:l’incompletezza o l’illeggibilità di questa, qua-lora ne derivasse un evento avverso, nedenuncerebbero la responsabilità. Il lungoelenco delle responsabilità del medico causal’aumento della medicina difensiva come unulteriore degrado e impone al legislatore ilricorso alla tutela di una normazione chiara.

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19RecensioniGenovaMedica

“Le emergenze: dia-gnosi e trattamentoattuali” di Stone -Humphries.Edizioni: PiccinLo scopo della quintaedizione di questo testoè di presentare infor-mazioni concise, facilida leggere e pratiche,

sulla diagnosi ed il trattamento di un ampiospettro di condizioni che si presentano neldipartimento d’emergenza. Il testo prima trattala gestione immediata dei problemi che met-tono in pericolo la vita, e poi presenta la valu-tazione ed il trattamento di malattie specifi-che. Nella nuova sezione “Aspetti specialidella medicina d’emergenza” c’è un capitolodedicato agli agenti radioattivi, biologici e chi-mici e le armi di distruzione di massa.Quest’opera è utile per tutti gli operatori deldipartimento d’emergenza, come medici, fre-quentatori, studenti di medicina o collaborato-ri di medici.

“Medicina e chirurgiaestetica del viso e delcollo” - SIES (Societàitaliana di medicina echirurgia estetica)A cura di MaurizioPrioriEdizioni: MassonIl volume si presenta

come un pratico strumento di approfondi-mento e di consultazione per lo specialistache si occupa delle tecniche mediche e chi-rurgiche per il ringiovanimento e/o modella-

mento del viso e del collo. Il testo è diviso indue parti. La prima tratta di medicina esteticae descrive in modo essenziale, ma completo,le diverse tecniche mediche, con particolareattenzione all’utilizzo di sostanze come la tos-sina botulinica, il TCA, i filler. La secondaparte è dedicata alla chirurgia estetica e illu-stra le tecniche chirurgiche con il supporto didisegni che descrivono i tempi dell’interventoe le immagini del risultato finale. Il capitoloconclusivo affronta i principi cardine dellaresponsabilità professionale del medico e delchirurgo estetico e del consenso informato.

“Non temerai alcunmale. Storie dimedici e pazientigenovesi in lottacontro il dolore reu-matico”di Guido Rovetta eMariateresa Bora.Fratelli Frilli EditoriNon temerai alcun

male è il resoconto romanzato – poiché gli attie i fatti non si riferiscono a persone e circo-stanze reali - della lotta condotta dai medici edai pazienti del Centro reumatologicoBruzzone di Genova contro il dolore artrosico.Gli autori hanno cercato tuttavia di ripeterefedelmente, se non i fatti specifici, almeno ilclima e le circostanze degli avvenimenti. Fralezioni, aneddoti, episodi di vita quotidiana,ricerche scientifiche, sperimentazioni cliniche,cure più o meno ortodosse, molte osservazioniderivate dai sessantaquattromila cittadinigenovesi che hanno consultato il centro dal1975 al 2006.

Pubblicazioni a cura della Libreria Internazionale Medico Scientifica “Frasconi”,C.so A. Gastaldi 193 r. Genova - tel. e fax 0105220147.E-mail: [email protected] - Sito: www.libreriafrasconigenova.it

20 Corsi & Convegni GenovaMedica

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“Risk management e contenzioso. Laparola ai protagonisti” - Questo il conve-gno che la Commissione “Risk management”dell’Ordine dei medici di Genova, dopo averraccolto informazioni sulla gestione delrischio clinico negli Ospedali della nostra pro-vincia, ha organizzato giovedì 3 e 10 maggiodalle ore 18,30 alle ore 21 nella saladell’Ordine dei medici. Nella prima seratasaranno affrontate tematiche quali: il progettoregionale, il ruolo di garanzia della medicinalegale, la tutela assicurativa del medico, l’assi-curazione professionale ed altre ancora. Nellaseconda serata la parola sarà data ai profes-sionisti che affronteranno il contenzioso. Ilprogramma del convegno sarà pubblicato sulprossimo numero di “Genova Medica” e sulsito internet www.omceoge.org.

Commissione culturale dell’Ordine deimedici di Genova - Si terrà martedì 17aprile alle 17,00 nella sala didatticadell’Ordine la conferenza “Profondo rosa,tra femminilità e femminismo”, relatriceFranca Rossi Galli.

IV corso interdisciplinare di aggiorna-mento in adolescentologia - Si terrà il 16 e17 aprile all’Hotel Villa Pagoda a Genova-Nervi un corso finalizzato all’approccio multi-disciplinare dell’assistenza all’adolescente.Per inf.: studio Viale von der Goltztel.010/873106.

Workshop su paura, panico, fobie - Questoil seminario di formazione clinica, della scuoladi psicoterapia breve strategica di Arezzo, chesi terrà a Genova il 15 aprile all’hotel JollyMarina. Quota individuale 150,00 euro, stu-denti e collaboratori 100,00, studenti universi-tari 50,00. Per inf.: dr. Vallarinotel.010/2467677, 349/6922664.

Corso triennale di omeopatia - Sono aper-

te le iscrizioni per l ’anno accademico2007/2008 della S.m.b. Italia, affiliata Fism. Aconclusione del corso, che si terrà a Genova,verrà rilasciato, dopo un esame finale, ilDiploma in omeopatia. Per inf.: 06/91968024- [email protected]

Seminario arenzanese di medicina inter-na - Il seminario si terrà ad Arenzano sabato14 aprile. Per inf.: Aristea tel. 010/583224.

Chirurgia maggiore: tempi di degenza econtinuità di cura - Questo il convegno dellaSocietà ligure di chirurgia che si terrà aGenova presso l’Auletta didattica e Aulamagna della Clinica chirurgica il 20 e 21 apri-le alle ore 8.30, sulla riduzione dei tempi didegenza per i pazienti sottoposti a interventi dichirurgia maggiore. Per inf.: tel. 0103537255 e-mail: [email protected]

Training sulla consulenza filosofica nel-l'arte medica - L’Associazione italiana psico-filosofi, in collaborazione con Simg sezione diGenova propone un breve training pratico suldialogo socratico per il raggiungimento di unamigliore alleanza terapeutica. Il corso si svol-gerà in due serate di due ore ciscuna, in dateda definire nei mesi di aprile/maggio, aGenova in via F. Aprile 31/4. Per inf.: dr. P.Brasesco, tel. 3356593590 [email protected]

L’organizzazione territoriale per le gravicerebrolesioni: realtà territoriale - Questoil tema del convegno che si terrà il 18 mag-gio promosso dall’Associazione RinascitaVita. Per inf.: tel.010/582413.

L’incontinenza urinaria femminile permedici di medicina generale e ginecologidel territorio - Questo il tema dell’incontroche si terrà il 4 maggio nella sala dell’Ordinedi Genova. Per inf.: BC Congressi tel.010/5957060.

21Cronaca & attualitàGenovaMedica

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La cura dipende sempre dalla scienza,ma non solo. Dipende anche dal modoin cui il medico si prende cura del

malato e dalle sue capacità di conoscerlo,dallo stile di accoglierlo, cioè dalla stessarelazione medico-paziente. Non è solo iltempo che il medico ha a disposizione a inci-dere sulla conoscenza del malato e sulla qua-lità della relazione, ma è lo stile del discorsoche avviene tra i due a scoprire la verità sullamalattia e a costruire quell'intesa necessariaalla buona riuscita della cura.Si parla di consenso informato, di alleanzaterapeutica, della necessità di umanizzare lamedicina e dell'apertura culturale che richie-de la conoscenza del malato nella sua singo-larità. Sembra che il medico, per fare il medi-co, debba conoscere e applicare tutte lemetodologie e procedure scientifiche e nellostesso tempo essere critico e possedere lasensibilità verso il malato, l’abilità di dialogarecon lui e di prendersi la responsabilità

dell’altro con amabilità e buon senso.La consulenza filosofica è una relazione diorientamento basata sul libero dialogo tra unfilosofo e una persona, non affetta da psico-patologie, che sente bisogno di essere aiutatanell’affrontare le proprie problematiche esi-stenziali. Gli stessi strumenti della consulenzafilosofica possono aiutare anche i medici adaffrontare la malattia nella sua complessitàesistenziale e offrire loro uno strumento in piùnel dialogo con i pazienti, al fine di attualizza-re una soddisfacente alleanza terapeutica.Mettersi di fronte al paziente, utilizzando unodegli approcci filosofici pratici, vuol dire riu-scire a creare lo spazio nel quale poter curaree prendersi cura dell'altro attraverso alcunemetodologie elaborate e usate quotidiana-mente dai consulenti filosofici nel loro lavoro.Vuol anche dire evitare la dispersione di ener-gie e di tempo prezioso sia del medico chedel malato.

Vesna Bijelic - Pierclaudio Brasesco

Gli strumenti della consulenza filosofica nell’arte medica“Il medico che si fa filosofo è pari ad un dio” Ippocrate

“Komera Rwanda” cerca mediciNegli ultimi due anni l’associazione “KomeraRwanda” ha portato a termine numerosi pro-getti presso la missione di Gatare, (distretto diNyamagabe nel sud del Rwanda), uno di que-sti è la costruzione di un locale da adibire apoliambulatorio sia per la cura e la prevenzio-ne, in particolare di malattie pediatriche, siacome ambulatorio odontoiatrico, che comestudio oculistico. Ad aprile il dr. AntonioPlutino si recherà a Gatare per rendere opera-tivo e inaugurare l’ambulatorio odontoiatrico,che sarà in futuro gestito esclusivamente dapersonale paramedico locale. Compito princi-pale del dr. Plutino sarà quello di insegnare

agli infermieri locali la tecnica e i principiessenziali che permetteranno di eseguire cor-rettamente gli interventi odontoiatrici piùcomuni, affiancandoli e accompagnandoli nellavoro di tutti i giorni. Per raggiungere gliobbiettivi attesi, ci rivolgiamo ad odontoiatri,oculisti e pediatri della provincia di Genovadisposti sia a trascorrere un periodo di tempoa Gatare per proseguire il programma di for-mazione del personale, sia a reperire mezzi emateriale necessari per il funzionamentodell’ambulatorio.Per informazioni: www.komerarwanda.orgoppure [email protected] oppuretel.010/5702007 (studio dr. Antonio Plutino).

Proponiamo ai lettori una sintesi dellesingole relazioni tenutesi durante latavola rotonda “Accanimento tera-

peutico, testamento biologico, eutanasia:tre problemi contigui?” che si è tenutasabato 3 marzo nella sala conferenzedell’Ordine dei medici di Genova.Ci scusiamo se, per brevità, fossero statetrascurate alcune parti degli interventi deirelatori; sperando, comunque, di non esse-re stati troppo imprecisi nel sintetizzarli.

Una proposta di studioIl professor Don Antonio Balletto, teologo,premette di parlare a titolo personale, tenendopresenti i tre criteri guida che sempre ha segui-to nella sua esperienza di studioso e di inse-gnante di filosofia e di teologia: la serietà nellostudio dei problemi, la libertà di giudizio e diespressione, l’autonomia, che non significa tota-le indipendenza.Gli argomenti proposti dalla tavola rotondarichiedono uno scavo lento e paziente, perchésono temi molto delicati che debbono esseresottratti a schemi preconcetti o a scelte emotive;tenendo sempre presente che il fine cui si tendeè il bene della persona.Vi può essere conflitto tra il “libero sentire” delsingolo e l’istituto giuridico (l’antico problema diAntigone): così accade oggi quando si prende inesame la decisione di porre fine alla propria esi-stenza e di essere aiutati in tale senso.La risposta al quesito sulla liceità dell’eutanasiaè sostanzialmente identica nel pensiero classicogreco e nella visione biblico-cristiana: il rifiutodella vita non è accettabile né lecito. Tre sono leragioni del rifiuto: la sacralità della vita, il poteredi Dio o degli dei, il danno alla “Societas”. Nonsi deve però dimenticare che la sacralità della

vita non può essere scissa dal suo aspetto biolo-gico. Esistono peraltro alcuni casi storici in cuil’eutanasia fu giustificata o elogiata, come il sui-cidio degli ebrei assediati dai romani o quellodelle vergini per evitare lo stupro. Vi sono dun-que eccezioni.Oggi si è fatta sempre più strada l’importanzafondamentale della dignità della persona e delrispetto della sua volontà razionale e libera:parafrasando San Tommaso: l’uomo è provvi-denza di sé a se stesso. Ciò vale anche nellacapacità di decidere il senso che attribuisce allasua propria esistenza; chissà, quindi, che in cir-costanze estreme, non possa pensare di porvifine? Si apre quindi un grande problema checomporta una lunga riflessione sul piano etico egiuridico. Quindi, al termine dell’intervento, unaproposta di studio, senza conclusioni affrettate,che tenga presente che la sacralità della vitanon è un concetto puramente astratto.Le difficoltà della leggeIl magistrato Luigi Meloni , presidente delComitato bioetico dell’Ospedale di San Martino,dedica la sua particolare attenzione al tema deltestamento biologico, che può essere considera-to una proiezione del consenso informato.Infatti la definizione stilata dalla Commissioneculturale dell’Ordine dei medici di Genova lo hasintetizzato in questi termini: “dichiarazioneanticipata di volontà relativa al trattamento sani-tario che si vorrà o non vorrà ricevere quando,per la perdita della capacità naturale, non sifosse in grado di esprimere un senso informato”.Questa definizione cerca di rimediare ad unvuoto normativo e legislativo sempre più sentito,data l’innegabile attualità di questa tematica.Già nel 2002 erano stati posti dei quesiti nelmerito al Comitato nazionale di Bioetica; ma ladifficoltà a tradurre questa esigenza in norma di

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Accanimento terapeutico, testamento biologico,eutanasia: tre problemi contigui?Continuazione di un discorso.

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legge ha fatto sì che ancora oggi se ne stiadiscutendo: vi sono ben otto proposte di leggeal Senato ed altre alla Camera; in campo inter-nazionale il diritto è riconosciuto dallaConvenzione di Oviedo, ratificata anchedall’Italia. Sarà necessario trovare un punto diaccordo a partire dall ’articolo 32 dellaCostituzione (“nessuno può essere obbligato aun determinato trattamento sanitario se non perdisposizione di legge”) e dal già citato articolo38 del Codice di deontologia medica riguardan-te le direttive anticipate espresse dal cittadino.Il riconoscimento pratico di questo diritto dellapersona è già stato applicato in un casoall’Ospedale genovese di San Martino conapprovazione del suo Comitato bioetico.Le difficoltà da superare riguardano: la precisaformulazione del testo (anche con l’aiuto deimedici); l’autenticità legale del documento; lasua concreta operabilità; la sua scadenza e rin-novabilità, nonché la sua revocabilità; ed infinel’obiezione di coscienza del medico.C’è da sperare che si giunga alla definizione diquesti problemi di fronte ad una esigenza sem-pre più sentita e diffusa; di cui si è fatto inter-prete Umberto Veronesi con la formulazione diun testamento biologico che molti cittadini stan-no valutando di sottoscrivere.Dolore terminale ed eutanasiaIl professor Franco Henriquet è ogni giorno difronte a questi problemi, per cui la sua voce è diparticolare interesse per tuttiOccorre distinguere tra la terapia del doloreattuata in particolari situazioni di difficoltà el’eutanasia.Nelle fasi più avanzate delle malattie di tumorevi sono talora situazioni che comportano soffe-renze tali per le quali non sono sufficienti adalleviarle dosi pur alte dei farmaci analgesici.Una di queste condizioni più frequenti è la sof-ferenza indotta da un grave insufficienza respi-ratoria secondaria solitamente al cancro del pol-mone. Il malato può andare incontro a crisi difame d’aria, senso di soffocazione e angoscia di

morte. L’unica possibilità per lenire questa gravesofferenza è la somministrazione di farmaci cheaboliscano la coscienza. Poiché si tratta di situa-zioni di terminalità di vita alla perdita dellacoscienza segue generalmente la morte.Chi sostiene la causa della legalizzazionedell’eutanasia giudica questa pratica come attoeutanasico vero e proprio. Taccia anche di ipo-crisia chi vi ricorre non volendo ammettere cheha praticato l’eutanasia.E’ importante ricordare che l’eutanasia è un attodeliberato con la precisa intenzione di porre finealla vita attraverso la somministrazione di unfarmaco o una sostanza che induca immediata-mente la morte. Ben diverso è il comportamentodi chi somministra un farmaco con l’intenzionedi impedire una sofferenza intollerabile, purdovendolo dare a una dose tale da indurre ilsonno e pur sapendo che da quel sonno il mala-to non potrebbe più risvegliarsi. Ci sono dueelementi che non possono far rientrare questapratica nell’eutanasia. Il primo sta nell’intenzio-nalità prima dell’atto: alleviare una grave soffe-renza non diversamente dominabile.Il secondo sta nella possibile reversibilità dellasedazione. Chi pratica la terapia del dolore sache in determinate situazioni si può interrompe-re la somministrazione del farmaco che haindotto il sonno per rivalutare la situazione clini-ca in stato di coscienza e decidere i successivicomportamenti terapeutici. Sono le evenienzeche si possono verificare con più frequenzanegli episodi di grave agitazione psicomotoria,negli episodi convulsivi subentranti, in momentidi gravissime crisi dolorose con perdita di con-trollo psichico. La sedazione profonda, cioè unasedazione che abolisce lo stato di coscienza, èun provvedimento che fa parte integrante dellapratica medica delle cure palliative, è un attodoveroso e riconosciuto legittimo dalla stessamorale cattolica.Un vecchietto abbandonato Il professor Emilio Gatto apre il suo interventocon la suggestiva immagine di un vecchietto

23Parliamo di...

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24 Parliamo di...abbandonato che bussa alla porta di un medico:è il “divino” Ippocrate, ormai irriconoscibile, untempo onorato col giuramento che impegnavatutti i medici; un impegno che si poteva riassu-mere in due sole parole: dedizione e disponibi-lità. Oggi che la tecnologia ha conquistato il ter-reno diagnostico e terapeutico, accanto aglieclatanti risultati positivi possono emergerenuovi problemi nel rapporto medico-paziente.Così è per l’accanimento terapeutico, intesocome imposizione di sopravvivenza al di là diogni possibile recupero di condizioni vitali auto-nome; tenendo anche in considerazione ildispendio di risorse umane ed economiche.Questo criterio limitativo sarebbe stato inimma-ginabile fino a pochi decenni fa. In propositoalla difficoltà di valutazione del grado di possibi-le recupero con l’insistenza terapeutica, cita duecasi della sua esperienza medica non recente: inentrambi le probabilità di recupero sembravanocosì esigue da sconfinare nell’attuale concezio-ne di “accanimento”; ma l’ostinazione terapeuti-ca e l’applicazione di conoscenze scientificheapparentemente non primarie avevano conse-guito l’obiettivo auspicato.Non meno complesso il problema dell’eutanasia,che equivale, dal punto di vista del richiedente,ad un suicidio assistito. In alcune etnie il suici-dio rituale è nella tradizione religiosa. Trasferitoin campo medico il rispetto della scelta delrichiedente comporta l’intervento di una perso-na esecutrice: che necessariamente è un medi-co. Sul piano legislativo il suo rifiuto sarebbecolpa omissiva qualora non fosse ammessal’obiezione di coscienza. In ogni caso spettereb-be al medico la risposta a due quesiti: la pienacapacità di intendere e di volere (“competenza”)e la valutazione che la richiesta di eutanasia nonsia altro che una richiesta di non soffrire o disoffrire di meno. A questo punto, infatti, si apri-rebbe il capitolo della terapia del dolore edell’amorevole cura del sofferente, che riduconole richieste di eutanasia di oltre il novanta percento; considerazione da tenere presente anchein tema di testamento biologico.

Welby e RiccioIl dottor Marco Fallabrini, medico, precisaall’inizio del suo intervento di essere membrodell’Associazione Luca Coscioni, che propugnala libertà di ricerca scientifica segnatamente nelcampo medico e l’esplicito riconoscimento lega-le del diritto del cittadino a scegliere la sospen-sione dell’accanimento terapeutico o di respin-gere anche l’inizio con una dichiarazione pre-ventiva, come il testamento biologico.La mancanza di legislazione nel merito si èmanifestata in modo eclatante con la vicenda diPiergiorgio Welby, che ha deliberatamente volu-to fare della sua morte un atto pubblico.Infatti la sua battaglia per ottenere il distaccodal ventilatore polmonare era risultata vana enon era servita neanche la lettera da lui inviataal presidente della Repubblica né le espressionidi solidarietà espresse dal Ministro della salutee dal presidente della Commissione sanità delsenato. Il dottore Mario Riccio il 20 dicembrescorso ha deciso di aderire, come è noto, allarichiesta di Piergiorgio Welby di essere staccatodal respiratore; il Consiglio dell’Ordine dei medi-ci di Cremona, al quale è iscritto, lo ha prosciol-to all’unanimità dall’accusa di comportamentocensurabile, in considerazione di tre principi: 1)che il codice etico prevede che nessun malatopuò essere curato contro la sua volontà; 2) chel’espressione di questa volontà era stata lucida ecosciente; 3) che la sedazione del malato eraavvenuta secondo i protocolli internazionali.Quindi laddove la magistratura si è palesataincerta l’Ordine dei medici si è espresso invececon decisione. Peraltro sul tema dell’eutanasiasi è aperta una lunga e difficile discussione,dove vengono prese in esame le norme legisla-tive di alcuni stati – come il Belgio e la Francia– e il pensiero della cultura cattolica; nel meritocita un articolo del Cardinal Martini, che invitaad un “supplemento di saggezza per non pro-lungare i trattamenti quando ormai non servonopiù alla persona”.Accompagnare alla morteIl prof. Giandomenico Sacco, neuropsichiatra,

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25Parliamo di...mette in guardia dall’orientamento culturale chedefinisce del tutto insensata l’ostinazione in unastrategia terapeutica atta a migliorare, nel tempodella sua protrazione, la qualità della vita. Almedico spetta il compito di chiarire al pazientela differenza tra il “curarlo”, nel senso di “guarir-lo” (impossibile nel malato a prognosi infausta)e il “curarlo” nel senso di “prendersi cura” di lui.A questo proposito la legge italiana tutela già lascelta di rinunciare a terapie inutili sul pianobiologico, fino a configurare teoricamente unapossibile eutanasia passiva. Ma poiché nessunoè irrimediabilmente solo sulla terra si può prov-vedere ad un “accompagnamento” comunitarioorganizzato, anche senza e oltre la famiglia; esi-stono in proposito – specialmente all’estero, maanche in Italia, per merito dell’Associazione GigiGhirotti – strutture dotate di medici e personaleche consentono di esperire una vita totalmentenuova: ovviamente più povera della precedentesul piano biologico, ma molto spesso ricca suquello mentale, sia sul versante razionale che suquello emotivo-affettivo. Tutto ciò è reso possi-bile dall’ormai affermata “psichiatria tanatologi-ca” iniziata dalla pioniera Elisabeth Kubler-Rosse sviluppata con i contributi di altri, tra cui DavidSpiegel di cui sono noti gli spettacolosi successidella psicoterapia di gruppo dei malati terminali.Il relatore ritiene che questa sia la forma di euta-nasia veramente degna dell’uomo: infatti èdimostrato che tutti i pazienti terminali che frui-scono di questo dolce accompagnamento collet-tivo ritirano la loro precedente richiesta di euta-nasia formulata dai “se stessi di prima”,all’epoca già psicologicamente uccisi dall’isola-mento umano. Infatti i nuovi amici (anche “ter-minali”) e i nuovi se stessi sperimentano insiemeuna rinascita psicologica che avvia ad una mortecompartecipata, raddoppiando statisticamente laspettanza di vita. Speriamo dunque – conclude ilrelatore – che non sia questo prolungamentomigliorativo che ostinatamente l’attuale societàrifiuta.Alcune considerazioni finaliAnche se è difficile, come moderatore

dell’incontro, estrarre un nocciolo dal ventagliodi opinioni espresse dai relatori, mi sembra chealla domanda posta a tema della tavola rotondala risposta di massima sia stata affermativa.Infatti si è precisato che il terreno del cosiddettoaccanimento terapeutico inizia laddove mancaun testamento biologico; e può protrarsi fino allimite dell’eutanasia passiva. All’inizio di questacatena c’è il consenso informato, di cui il testa-mento biologico è premessa o corollario; allafine c’è la sedazione terminale e l’eventuale ces-sazione del trattamento che consente unasopravvivenza puramente biologica. Restadistinta l’eutanasia vera e propria, intesa comeatto deliberato per porre fine alla vita.A questo punto la legge, finora mancante, devetener presenti due figure caposaldo: la personaassistita e il medico curante, entrambi portatoridi diritti e di doveri. Teoricamente la personaassistita ha già pieno diritto di scelta nell’accet-tare o respingere le cure, anche fossero vitali;ma è ancora in discussione l’espressione pre-ventiva di questo diritto, con un testamento bio-logico. Dall’altro lato c’è il medico, che ha ildovere istituzionale dell’assistenza e che, qualo-ra se ne astenesse (come nel caso dell’eutana-sia passiva) commetterebbe un reato, fino allapossibile accusa di omicidio di consenziente.Compito della legge è dunque tener conto diqueste due esigenze formalmente opposte, maconfluenti nell’intento di alleviare ogni sofferen-za; considerando la difficoltà di una comunedirettiva a fronte di una infinità di situazioni maiuguali. Quindi protrarre la vita ma non il dolorené lo stato vegetativo; e ricordarci, al di là ditutte le diatribe, l’ammonimento di una personache non può essere accusata di laicismo, santaTeresa di Lisieux: “è inutile scrivere tante bellecose sulla sofferenza; bisogna esserci, bisognaprovarla”.

Silviano Fiorato

Riportiamo, inoltre, la relazione “Il nuovocodice deontologico e le sfide della bioeti-ca” trattato nel corso del convegno dalla

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26dr.ssa Gemma Migliaro.Di questi tempi termini come: accanimento tera-peutico, eutanasia e testamento biologico ven-gono utilizzati sulla stampa, in televisione e nelparlare comune senza che esista un consensoassoluto, sul loro contenuto, e questo è fonte diconfusione, fraintendimenti e possibilità dimanipolazione mediatica.La revisione del Codice di deontologia medica,conclusasi il 16.12.2006, ha affrontato anchequesti temi e occorre che tutti i colleghi prenda-no atto delle sue disposizioni.1. Il nuovo Codice parla di eutanasia all’art. 17(“Il medico, anche su richiesta del malato, nondeve effettuare nè favorire trattamenti finalizzatia provocarne la morte”). Quest’articolo è ancorapresente nel Codice, mentre, nel corso delladiscussione era stato proposto di abolirlo; inol-tre esso è stato spostato dal titolo III (Rapporticol cittadino) al titolo II (Doveri generali delmedico.), mettendo così maggiormente in evi-denza il fatto che la Fnomceo considera unpunto fermo il divieto di qualunque forma dieutanasia.2. Il Codice parla di accanimento diagnostico eterapeutico all’art.16 (“Il medico, anche tenendoconto delle volontà del paziente, laddoveespresse, deve astenersi dall’ostinazione in trat-tamenti diagnostici e terapeutici da cui non sipossa fondatamente attendere un beneficio perla salute e/o un miglioramento della qualitàdella vita”). Si prende in considerazione il crite-rio di beneficialità e si parla di qualità della vitasenza dare definizioni di cosa si intenda conquel termine. La volontà del paziente sembraessere fattore cogente ma non vincolantesull’operato del medico.3. L’articolo 38 parla di autonomia del cittadinoe direttive anticipate (…." Il medico, se ilpaziente non è in grado di esprimere la propriavolontà, deve tener conto nelle proprie scelte diquanto precedentemente manifestato dallostesso in modo certo e documentato.”)Non vi è nessun obbligo assoluto per il medico

e non si fa menzione di testamenti biologici: siparla di manifestazioni di volontà espresse pre-cedentemente, senza dare altre indicazioni, pre-cisando tuttavia che tali volontà devono esserecerte e documentate.In sintesi, occorre porsi la domanda su qualespazio resti per l’autonomia del medico.Scorrendo il Codice, si osserva come l’art. 19della versione 1998 "Rifiuto di prestazioned’opera professionale" è diventato art. 22"Autonomia e responsabilità diagnostico –tera-peutica” (Il medico al quale vengano richiesteprestazioni che contrastino con la sua coscienzao con il suo convincimento clinico, può rifiutarela propria opera, a meno che questo comporta-mento non sia di grave e immediato nocumentoper la salute della persona assistita e deve forni-re al cittadino ogni utile informazione e chiari-mento). In esso si riafferma la possibilità per ilmedico di rifiutare la propria opera quando laprestazione richiesta venga in contrasto con lasua coscienza o con il suo convincimento clini-co. La libertà professionale però non è sololibertà di “non fare” o di astenersi; occorre sal-vaguardare la libertà del vero agire medico, cioèdel rapporto terapeutico.Nonostante la pressione dei mass-media e dicorrenti ideologiche molto attrezzate ad agiresull'opinione pubblica la categoria medica hasaputo, con questa stesura del proprio codicedeontologico, conservare una indipendenza dipensiero che trae fondamento dalla storia mille-naria della professione stessa.Viene ribadita la necessità che si instauri unaalleanza terapeutica che non può limitarsi allaburocratica acquisizione di un consenso.Tramonta invece definitivamente il paternalismomedico ed acquista valore la volontà liberamen-te espressa del cittadino.Esisterà comunque sempre una dialettica fra laprofessione medica, la sua deontologia e leggidello stato e questo per la tutela della dignità eindipendenza della professione medica e delladignità e salvaguardia del cittadino.

Parliamo di...

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Notizie dalla C.A.O.Commissione Albo OdontoiatriA cura di Massimo Gaggero

MODALITÀ DI PUBBLICAZIONE - Si comunica che in questa rubrica viene pubblicato il materialedi pertinenza odontoiatrica ricevuto in tempo utile in redazione per fax: 010-593558 o preferibil-mente via e-mail: [email protected]. La redazione si riserva di pubblicare articoli e/ocomunicazioni di eventi odontoiatrici in modo integrale o parziale, secondo gli spazi disponibili.

Venerdì 16 febbraio u.s. si è svolta lacerimonia di consegna del 12° PremioAndi Genova, in occasione della cena

associativa di S. Appollonia, Patrona deiDentisti.Il premio Tullio Zunino per meriti asso-ciativi è andato al dr. Renato Naldini diLivorno, il quale, per anni, a fianco dei “sena-tori “ associativi genovesi ha portato l’Andi anuovi concetti di modernità ed efficienza.Il premio Giuseppe Sfregola per meritiScientifico Culturali e’ stato assegnato aldr. Ivano Casartelli di Como , amicodell’Andi Genova e docente di innumerevolicorsi presso la nostra sezione divulgandoun’importante cultura alla portata di tutti gliOdontoiatri. Erano presenti all’evento, nella

splendida “Sala degli Specchi” di VillaSpinola, oltre novanta partecipanti tra cui ilPresidente Nazionale Andi dr. RobertoCallioni, il Segretario Sindacale NazionaleAndi dr. G. Franco Prada, il TesoriereNazionale Andi dr. Gerardo Ghetti ed i presi-denti regionali Andi dr. Antonio Libero, dr.Stefano Mirenghi e dr. Massimo Gaggero; arappresentare l’Ordine di Genova c’erano ilSegretario Prof. Giovanni Regesta, il Tesorieredr.ssa Proscovia Salusciev il Consigliere dr.Giorgio Inglese Ganora con il presidente Caodr. Elio Annibaldi. Le istituzioni erano rappre-sentate dai Consiglieri regionali dr. MatteoRosso e dr. Gianni Plinio, dal Comandante deiNAS Regione Liguria Luogotente AngeloMelpignano ed inoltre, dal Consigliere comu-

12° Premio Andi Genova a Naldini e Casartelli

Un saluto al Prof. Ricci

E’ mancato il Prof.Giuliano Ricci,con lui abbiamo

perso un amico fedele,un consigliere sincero,un esempio chiaro divita.Aveva fatto dell’Andi la

sua seconda famiglia e come un padre ci hainsegnato tantissimo, sopratutto con l'esem-pio della sua correttezza e dedizione, arrivan-

do, per i suoi indiscussi meriti, alle più altecariche associative ricoprendo per anni ancheincarichi Nazionali di grande responsabilitàcome la Vice Presidenza e la SegreteriaCulturale. Ha rivestito ruoli importanti anchenell'Ordine dei Medici di Genova direttamentenel Consiglio dell'Ordine e per molti anni nellaCommissione Odontoiatri di cui è statoPresidente. Lo ricorderemo sempre conimmutato affetto e ci mancherà per i suoiconsigli e per il suo arguto sorriso.Gabriele Perosino (Presidente Andi Genova,

Cooptato Cao Ordine dei Medici di Genova)

Nella Gazzetta Ufficiale n. 40 del 17 febbraio2007 - Supplemento Ordinario n. 41 - è statapubblicata la Legge comunitaria 2006 (Legge6 febbraio 2007 n.13) che chiarisce definiti-vamente il quadro della legittimazioneall’esercizio della professione odontoia-trica. In particolare vengono apportate leseguenti aggiunte alla legge 409: art.19 - “aimedici che hanno iniziato la loro formazioneuniversitaria in medicina dopo il 31 dicembre1984 e che sono in possesso di un diploma dispecializzazione triennale in campo odontoia-

trico il cui corso di studi ha avuto inizio entro il31 dicembre 1994 e che si sono effettivamentee lecitamente dedicati, a titolo principale,all’attività di cui all’articolo 2 per tre anni con-secutivi nel corso dei cinque anni che precedo-no il rilascio dell’attestato”; art. 20 - “i mediciche hanno iniziato la loro formazione universi-taria in medicina dopo il 31 dicembre 1984 eche sono in possesso di un diploma di specia-lizzazione triennale in campo odontoiatrico ilcui corso di studi ha avuto inizio entro il 31dicembre 1994”.

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28 Notizie dalla C.A.O. GenovaMedica

Dalla Fnomceo - Legge sui diritti acquisiti per l’esercizio dell’odontoiatria

Sul territorio del Tigullio, opera dal 2000l’Associazione di volontariato Arkè, nataper aiutare bambini e ragazzi che versa-

no in gravi condizioni di disagio sociale edeconomico. Attualmente il progetto principaledell’Associazione, chiamato “Un dentistaper amico”, coinvolge oltre cento eccellentiprofessionisti, dentisti e odontoiatri di Genova

e provincia che prestano gratuitamente lapropria opera, curando quasi duecento trabambini e ragazzi (segnalati dai Servizi socialidel territorio o da Istituti e Comunità) che nonavrebbero, altrimenti, la possibilità di riceverecure privatamente. Sono, inoltre, in program-ma altri due progetti: una residenza protettaper bambine e adolescenti a rischio o mal-

L’associazione Arkè promuove “Un dentista per amico”

nale dr. Emilio Pratolongo.Erano presenti i rappresentanti dell’Università,degli Ospedali Genovesi e dell’AssociazioneAmici di Brugg nonché tutti i dirigenti Andiregionali e provinciali nell’ottica dell’unitàdella Categoria Odontoiatrica Genovese.

E’ stata una bella serata anche con spunti dicommozione, ben orchestrata dal neo presi-dente Andi Genova dr. Gabriele Perosino cheha diretto tutte le premiazioni con navigatamaestria insieme ai Segretari dr. UbertoPoggio e dr. Paolo Mantovani.

L'ANDI A SAN PATRIGNANO PER COLTI-VARE LA VOCAZIONE AL VOLONTARIATO“I dentisti sono particolarmente sensibili alleistanze dei più deboli. Forte è il loro impegnoverso il sociale che si manifesta in molte ini-ziative. Un impegno che come Andi stiamovalorizzando ed incentivando”. Ed una dimo-strazione della concretezza di queste parole,pronunciate dal Presidente Nazionale AndiRoberto Callioni al termine del suo indirizzo di

saluto pronunciato durante l'apertura delsecondo Convegno Cooperazione e volonta-riato odontoiatrico, è stata proprio la due gior-ni di studio, confronto e ricerca organizzatidalla Fondazione Andi Onlus presso la comu-nità di San Patrignano. I lavori sono cominciativenerdì 2 marzo con il primo Simposio sullaDisplasia Ectodermica e sabato 3 marzocon il Convegno Cooperazione e Volon-tariato Odontoiatrico.

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29Notizie dalla C.A.O.GenovaMedica

ANDI GENOVA - CORSISede Corsi: Sala Corsi Andi Genova, piazza dellaVittoria 12/6. Per informazioni ed iscrizioni:Segreteria Andi Genova, 010/581190.Sabato 5 maggio ore 9 - 13Corso di pedodonzia - dr. Roberto OliviSabato 26 maggio e Sabato 9 giugnoCorso di parodontologia in due giornate:1° giornata ore 9-13: “Rigenerazione parodon-tale: nuovi approcci chirurgici e scelta deimateriali”, Prof. Maurizio Tonetti.2° giornata ore 9-13: “La chirurgia muco gen-givale finalizzata alla ricopertura radicolare”Dr. Umberto RomagnoliMercoledì 20 giugno - Ore 20-23Serata di gnatologia - Dr. Giorgio Magnano

CONGRESSO “LIGURIA ODONTOIATRICA” 2007Genova, venerdì 30 - sabato 31 marzoGalata Museo del Mare.Orientamenti clinici riabilitativi; esteticadentale: dal piano di trattamento allariabilitazione bioestetica.Per Odontoiatri e Assistenti StudioIl congresso si articola in due giornate:- venerdì 30 con due corsi tenuti dal prof.Tomaso Vercellotti (Preparazione ultrasonicadel sito impiantare con Il Piezosurgery) e dalprof. Mauro La Banca (Chirurgia Orale edImplantologia: riduzione dei rischi nella praticaquotidiana).- sabato 31 si terrà il CongressoOdontoiatri con relatori di chiara fama: d.ssaFrancesca Manfrini e dr. Giovanni Manfrini;dr. Albino Triaca, dr. Arturo Fortini, dr.Nikolaos Perakis, dr. Massimo Buda.

- sempre sabato 31 è previsto il CongressoAssistenti con i relatori: dr. Alberto Grollo,prof. Carlo Guastamacchia, dr. Silvio Falcioni,prof. Marco Mozzati e dr. Matteo Scoletta.Nella serata di venerdì 30 a partire dalle 19ritorna l’Enjoy in Congress, Per informazioni ed iscrizioni contattareesclusivamente la Segreteria congressualeE20 s.r.l. tel.010/5960362 - fax. 010/5370882.E-mail: [email protected]: www.e20srl.com

CENACOLO ODONTOSTOMATOLOGICOITALIANO - Sezione ligure14-15 aprile: corso base teorico e pratico dicefalometria ortodontica: “Tracciato semplifi-cato, tracciato postero-anteriore”. 46 creditiE.C.M.. Resp.: dr. K. Akhavan Sadeghi. Sede:c/o studio del presidente dr. K. A. Sadeghi: viaCesarea 3/2 Genova.12 maggio e 7 luglio: Corso avanzato dignatologia. In fase di accreditamento -Responsabile: dr. P. Silvestrini.COI-AIOG ElezioniIl Cenacolo Odontostomatologico Ligure, sedelocale del COI AIOG, ringrazia la CAO per igraditissimi auguri ricevuti in occasionedell’insediamento del nuovo Presidente e delnuovo Consiglio Direttivo. Ribadendo il suoimpegno nel promuovere dialogo, formazioneed aggiornamento tra tutte le figure professio-nali dell’odontostomatologia, il CenacoloOdontostomatologico Ligure presenta il suoConsiglio Direttivo. Presidente: dr. KamranAkhavan Sadeghi, Vicepresidente: dr. RobertoArmanino, dr. Piero Silvestrini, Segretario: dr.

trattate, e un centro diurno per la prevenzio-ne sociale e il recupero di minori a rischio.I medici che desiderano aderire a questoprogetto possono chiamare al numero0185/1993260. Chi, invece, volesse soste-

nere l’associazione con un contributo puòfarlo tramite il c/c 178780.15 Banca CarigeAg.2 Rapallo, ABI 06175 CAB 32112, intestan-dolo all’Associazione Arkè.

Alessandra Crovetto Chiappori

IST. BIOMEDICAL ISO 9002 GENOVADir. San.: Prof. B. De Veris.: Igiene e Medicina Prev. Via Prà 1/BDir. Tec.: Day Surgery Dr. A. Brodasca Spec.: AnestesiologiaDir. Tec.: Day-Hospital D.ssa M. Romagnoli Spec.: Derm. 010/663351 - fax 010/664920Dir. Tec.: D.ssa P. Nava (biologa) Spec.: Igiene www.biomedicalspa.comDir. Tec.: Dr. G. Castello Spec.: Radiologia MedicaDir. Tec.: Dr. G. Molinari Spec.: CardiologiaDir. Tec.: Dr.ssa E. Marras Spec.: Medicina Fisica e riabilitativaDir. Tec.: Dr. A. Boccuzzi Spec.: Medicina dello sportDir. Tec.: Dr. A. Peuto Spec. ginecologia e ostetriciaPoliambulatorio specialistico GENOVA - PEGLIDir. Tec.: Dr. S. Venier Medico Chirurgo Via Martitri della Libertà, 30c

010/6982796Punto prelievi Via Teodoro di Monferrato, 58r.Responsabile Dr. S. Vernier Medico Chirurgo 010/6967470 - 6982796

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IST. BARONE GENOVADir. San.: Dr. G. Giorgi P.sso Ponte Carrega 35/37rR.B.: Dr. G. Giorgi Spec.: Radiologia 010/8367213R.B.: Dr. G. De Lucchi Spec.: Ortopedia e fisiatria

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IST. BIOTEST ANALISI - ISO 9001-2000 GENOVADir. San.: Dr. F. Masoero Via Maragliano 3/1 Spec.: Igiene e Med. Prev. 010/587088R.B.: D.ssa P. Rosselli Spec. Cardiologia

IST. Rad. e T. Fisica CICIO - ISO 9001-2000 GENOVADir. San. e R.B.: Dr. G. Cicio C.so Sardegna 40aSpec.: Radiologia 010/501994

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L’editore è responsabile solo della veste grafica e non dei dati riguardanti le singole strutture.

IST. EMOLAB certif. ISO 9001/2000 GENOVADir. San. e R.B.: G.B. Vicari Via G. B. Monti 107rL.D.: Chim. e Microscopia Clinica 010/6457950 - 010/6451425R.B.: Dr. S. De Pascale Spec. Radiologia Via Cantore 31 D - 010/6454263

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30 Notizie dalla C.A.O. GenovaMedica

PC RX RT TF S DSIST. GALENO GENOVADir. san. Dr. F. Bastoni P.sso Antiochia 2aSpec.: Igiene e Medicina Preventiva 010/319331R.B.: Dr. R. Lagorio Spec. Radiologia Medica 010/594409Dir. tec.: Dr. G. Brichetto Spec. Ter. Fisica e Riabilitaz.010/592540

Alfonso Zangrillo, Tesoriere: dr.ssa MonicaPuttini, Collegio Past-President: dr. EnricoGrappiolo, Membri del Collegio dei Revisori: dr.Fabrizio Rebolia, dr. Enrico Grappiolo, Membri

del Collegio dei Probiviri: dr. Ennio Rapetti, dr.ssaPaola Armanino, dr. Roberto Servetto, dr. FrancoGuida, sig. Riccardo Bancheri, Consiglio direttivodi Diritto: dr.ssa Alice Grappiolo.

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STRUTTURE PRIVATE INDIRIZZO E TEL.

IST. I.R.O. Radiologia - certif. ISO 9002 GENOVADir. Tec. e R.B.: Dr. L. Reggiani Via San Vincenzo, 2/4Spec.: Radiodiagnostica “Torre S. Vincenzo”R.B.: D.ssa C. Ivaldi 010/561530-532184

IST. ISMAR certif. ISO 9002 GENOVADir. San. e R.B.: D.ssa P. Mansuino Via Assarotti, 17/1Biologo Spec.: microbiologia e igiene 010/8398478R.B.: Prof. Paolo Romano Spec.: Cardiologia fax 010/888661Punto prelievi: Via Canepari 65 r tel .010/4699669

IST. GIORGI GENOVADir. San. e R.B.: Dr. G. Giorgi Spec.: Rad. Med. Via XII Ottobre 114B/R Ter.Fis. e Fkt.: D.ssa P. Spigno Spec.: Fisiatria 010/592932Dir. San. e R.B.: Dr. P. Sconfienza Spec.: Rad. Med. Via Vezzani 21r Ter.Fis. e Fkt.: Dr. S. Tanganelli Spec.: Fisioterapia 010/7457474/5

IST. LAB certif. ISO 9001-2000 GENOVADir. Tec.: D.ssa M. Guerrina Via Cesarea 12/4Biologa 010/581181 - 592973Punto prelievi: C.so Magenta, 21 A (Castelletto) tel.010/2513219

IST. NEUMAIER GENOVADir. San. e R.B.: Dr. L. Berri Via XX Settembre 5Spec.: Radiologia 010/593660

CENTRO RADIOLOGICO E FISIOTERAPICO GE - BUSALLADir. San. e R.B.: Prof. L. Morra Via Chiappa 4Spec.: Radiologia medica 010/9640300Resp. Terapia fisica: Dr. Franco Civera Spec.: Fisiatria

SPECIALITA’

IST. MANARA GE - BOLZANETODir. San. e Dir. Tec.: Dr. M. Manara Via Custo 11 r.Spec.: Radiologia Medica 010/7455063Dir. Tec.: D.ssa C. Sgarito Via B. Parodi 15/21/25 rSpec.: Medicina Fisica e Riabilitazione 010/7455922 tel. e faxPatologia clinica: dir. tec. D.ssa L. Vignolo Biologa

IST. MORGAGNI certif. ISO 9001-2910 GENOVADir. San. e R.B.: D.ssa A. Lamedica C.so De Stefanis 1Biologo Spec.: Patologia Clinica 010/876606 - 8391235 R.B.: Dr. L. Berri Spec. Radiologia Via G. Oberdan 284H/RR.B.: Prof. G. Lamedica Spec. Cardiologia 010/321039

PC SIST. LIGURIA - certif.ISO 9001/2000 DNV GENOVADir. Tec.: Dr. R. Oliva, biologo C.so Sardegna, 42/5Spec.: Igiene 010/512741 - fax 010/515893Punto prelievi: P.zza Duca degli Abruzzi 8 r. 010/3728414

Via Napoli, 50 r 010/2421784

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RX RT TF DSIST. RADIOLOGIA RECCO GE - RECCODir. San. e R.B.: Dr. C. A. Melani P.zza Nicoloso 9/10Spec.: Radiodiagnostica 0185/720061Resp. Terapia fisica: D.ssa A. Focacci Spec.: Fisiatria

PC Ria MN RX RT TF S DS TC RMIST. SALUS certif. ISO 9002 GENOVADir. San. e R.B.: Dr. E. Bartolini P.zza Dante 9Spec.: Radiologia Igiene Med. Prev. 010/586642

RX TFIST. STATIC certif. ISO 9001/2000 GENOVA Dir. Tecnico e R.B. FKT: Prof. R. Cervetti Via XX Settembre 5Spec.: Fisiatria e Reumatologia 010/543478R.B.: Dr. M. Debarbieri Spec.: Radiologia

TMA - TECNOLOGIE MEDICHE AVANZATE GENOVADir. Tec.: Dr. A. Gambaro Via Montallegro, 48Spec.: Radiodiagnostica 010/316523 - 3622923www.montallegro.it/TMA [email protected] fax 010/3622771

certif. ISO 9001:2000

IST. TARTARINI GE - SESTRI P.Dir. Tec. : D.ssa M. C. Parodi, biologa Spec.: igiene or. lab. P.zza Dei Nattino 1Dir. Tec.: Dr. A. Picasso Spec.: radiologia 010/6531442 Dir. Tec.: D.ssa I. Parola Spec.: med. fisica e riabil. fax 6531438

LABORATORIO ALBARO certif. ISO 9001/2000 GENOVADir. San.: Prof.R. Bonanni Spec. in Ematologia Via P. Boselli 30Microbiologia medica, Anatomia patologica 010/3621769R.B.: D.ssa M. Clavarezza Spec.: Igiene Num. V. 800060383R.B.: L. De Martini Spec.: RadiologiaR.B.: Prof. M.V. Iannetti Spec.: cardiologia www.laboratorioalbaro.com

ISTITUTO IL BALUARDO certif. ISO 9002 GENOVADir. San.: Prof. E. Salvidio prof. onor. in clin. med. P.zza Cavour R.B.: Prof. D. Fierro Spec.: Radiologia Porto AnticoR.B.: Dr. M. Dogliotti Spec.: Fisiochinesiterapia 010/2471034R.B.: Dr. G. Bavastro Spec.: Cardiologia fax 2466511

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LEGENDA: PC = Patologia Clinica, TF = Terapia Fisica, R.B. = Responsabile di Branca, Ria = Radioimmunologia,S = Altre Specialità, L.D. = Libero Docente, MN = Medicina Nucleare in Vivo, DS = Diagnostica strumentale, RX = Rad. Diagnostica, TC = Tomografia Comp., RT = Roentgen Terapia, RM = Risonanza Magnetica

IST. VALE GENOVADir. San.: G.B. Vicari Via Carlo Rolando, 87 rSpec.: Medicina nucleare 010/414903Punto prelievi Via Monte Zovetto 9/2 010/313301

SPECIALITA’STRUTTURE PRIVATE INDIRIZZO E TEL.

EMOS c/o il Baluardo GENOVADir. Tec.: Prof. E. Salvidio già dir. scuola di Via Calata Marinetta, 30spec. in ematologia clinica e di laboratorio Porto AnticoR. B.: Prof. D. Fierro Spec. radiologia 010/2472149 fax 2466511Punto prelievi Via G. Torti 30/1 010/513895

ISTITUTI NON CONVENZIONATI SSN SPECIALITA’

CENTRO MEDICO ELLE-EMME GENOVA PRA’Dir. Tec.: Dr. G. Leoncini Via Sapello, 2Spec.: Cardiologia - Spec.: Pneumologia 010/667066Spec.: Medicina dello Sport

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TFRIABILITA GENOVADir. Tec.: Dr. G. M. Vassallo Via Montallegro, 48 cSpec.: Fisiatra 010/3622448 Spec.: Medicina dello sport fax 010/3622771

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IST. BOBBIO 2 GENOVADir. San. e R.B.: Dr. S. Diociaiuti Via G. B. D’Albertis, 9 c. Spec.: Fisiatria 010/354921

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