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  • Vademecum sindacale su ordine di servizio, mobilit interna, orario di lavoro, ecc.

    In sostanza i nostri diritti, i loro doveri!

    Premessa

    Le condizioni di lavoro sono sempre pi gravose. I carichi di lavoro sempre meno equi. Da an-ni ormai lamentiamo la mancanza di una ricognizione dei carichi di lavoro.

    LAmministrazione non procede ad un conto ore/uomo sistematico, che costituisce invece un presupposto necessario alla copertura dei servizi assegnati alle strutture e/o allo svolgimento dei processi.

    Cos facendo mostra di ritenere molto meglio lavorare nellindefinitezza, cio in uno stato in cui nessuno pu rilevare le responsabilit di una mancata applicazione di norme organizzative che tengano conto del reale carico di lavoro attribuito alle diverse strutture dellAteneo.

    Sembra assurdo, ma pi la nostra situazione economico-finanziaria si complica e pi si lascia perdere limpegno verso una organizzazione coerente del lavoro; quasi che se venisse il fallimento si possa sostenere chesso non avviene per motivi economici o di sostenibilit, ma per implosione degli uffici. In questo modo si perverrebbe a nascondere la vera responsabilit dellavvenuta man-canza di risanamento, in capo solo al Rettore e al Direttore Amministrativo; e ci si metterebbe in condizione di farne colpa al personale tecnico e amministrativo.

    A prescindere da tutti i problemi che abbiamo, da 4 anni e mezzo ormai, la mancanza di unorganizzazione coerente fonte di malessere che genera profonde tensioni tra i lavoratori, co-stretti a lavorare permanentemente sotto stress. La tensione crea dei veri e propri cortocircuiti emotivi, che si scaricano pesantemente in ristretti ambiti di lavoro caricandoli di veleni, o nella mi-gliore delle ipotesi lentamente si consumano nella totale inutilit.

    La conflittualit che si genera andrebbe, invece, indirizzata verso chi ci mette in queste situa-zioni, utilizzando a nostra volta le norme, i regolamenti interni e il CCNL; in modo da poter rilevare e mettere in evidenza tutte le mancanze e illegittimit a cui siamo sottoposti.

    Questo che vi proponiamo un riassunto delle norme in vigore a livello nazionale e dAte-neo. La conoscenza di queste norme un primo passo interno di tutela del proprio lavoro, della propria professionalit e della propria dignit. Potete consultarle liberamente e decidere voi stessi se volete esercitare i vostri diritti o preferite subire ancora per un po (o a lungo). In ogni caso esi-ste lalternativa di decidere, sulla base di provvedimenti che si ritengono ingiusti, di rivolgersi al giudice del lavoro.

    In nessun modo questo vademecum da intendersi come definitivo per quanto riguarda la valutazione della correttezza dellimpugnazione di un qualsiasi atto presso il tribunale.

    Ordine di servizio

    Ma cos un ordine di servizio?

    E una disposizione impartita da un dirigente o suo delegato, forti del potere di

    organizzazione che la legge gli conferisce. Infatti,

    le determinazioni per lorganizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di

    lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacit e i poteri del

  • privato datore di lavoro, fatta salva la sola informazione ai sindacati, ove prevista nei contratti di

    cui allarticolo 9. Rientrano, in particolare, nellesercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la

    gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunit, nonch la direzione,

    lorganizzazione del lavoro nellambito degli uffici. [art.5 comma 2 D.lgs 165/2001]

    Sul dirigente ricade direttamente la responsabilit dei fatti ad esso conseguenti.

    La disposizione pu essere impartita anche da chi non dirigente purch sia stato delegato a farlo

    dal dirigente titolare del potere e che della delega sia stata data comunicazione in forma certa e

    incontrovertibile a chi tenuto ad eseguirla.

    Lordine pu comportare lobbligo di seguire un determinato comportamento o una determinata

    procedura o pu essere impartito per vietare un comportamento. luso di una sostanza, ecc.

    Caratteristiche dellordine di servizio

    1) Deve essere redatto in forma scritta;

    2) Deve essere tempestivo;

    3) Deve essere impartito presso il luogo di lavoro;

    4) Deve contenere la motivazione;

    5) Deve provenire dal responsabile del servizio (art.16 D.P.R. 3/1957);

    6) Deve essere chiaro;

    7) Deve indicare la data di emissione;

    8) Deve essere nominativo.

    Lordine di servizio deve essere impartito per iscritto, con leccezione dei casi di urgenza (in questi

    casi sar possibile ed opportuno, dopo, chiedere la conferma scritta dellordine.

    Lordine esclusivamente verbale, in tutti i casi in cui vi sia la possibilit di produrlo per iscritto, arbitrario. E un eccesso dautorit. Ci si pu difendere inviando al dirigente che ha disposto lordine nota protocollata degli stessi ordini ricevuti.

    Si pu disattendere un ordine di servizio?

    E sempre possibile disobbedire ad un ordine di servizio che comporti, per chi lo riceve,

    anche solo il rischio di commettere un reato penalmente perseguibile. Va infatti tenuto presente

    che lart. 51 (ordine del superiore gerarchico) del codice penale stabilisce che, nellipotesi in cui chi

    riceve lordine si accorga che trattasi dellordine di commettere un reato (e non un semplice

  • illecito civile), anche costui responsabile penalmente unitamente a chi ha dato lordine.

    Certamente per nel caso di disobbedienza opportuno motivare il rifiuto in fatto e in diritto

    (norme penali violate anche a grandi linee).

    Si pu altres disattendere un ordine di servizio se vi siano motivazioni di ordine personale.

    che impediscono al dipendente di ottemperarvi e sempre che sia possibile dare puntuale

    dimostrazione dellimpedimento. Infatti esistono nel nostro ordinamento giuridico le cos dette

    "scriminanti", quali sono lo stato di necessit (art. 54 c.p.) e la forza maggiore (art. 45 c.p.) che, se

    provate, consentono financo di venir meno ai propri doveri. Si pensi ad esempio alla possibilit del

    rifiuto di un orario di lavoro imposto quando un genitore, unico affidatario di figlio minore e senza

    alcuna possibilit di delegarne la custodia a terzi, non in condizione di svolgere quella tipologia di

    orario pena lincorrere nel reato di abbandono di minore.

    Nel momento in cui viene emanato un ordine di servizio il lavoratore deve:

    a. collaborare con diligenza, osservando le norme del contratto, le disposizioni per lesecuzione e

    la disciplina del lavoro impartite allazienda o ente anche in relazione alle norme vigenti in materia

    di sicurezza e di ambiente di lavoro;

    b. rispettare lorario di lavoro [];

    c. eseguire le disposizioni inerenti allespletamento delle proprie funzioni o mansioni che gli siano

    impartite dai superiori. Se ritiene che la disposizione sia palesemente illegittima, il dipendente

    tenuto a farne immediata e motivata contestazione a chi lha impartita, dichiarandone le ragioni;

    se la disposizione rinnovata per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione, salvo che la disposizione

    stessa sia vietata dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo;

    Mobilit interna

    La mobilit interna nel nostro Ateneo regolata dalle Linee di indirizzo in merito ai processi di mo-

    bilit interna ed esterna del personale tecnico e amministrativo. Il testo non si trova online bench

    ci sia stato chiaramente evidenziato da un nostro comunicato di alcuni mesi fa!

    Comunque trovate il testo attualmente vigente a questo link:

    http://wp.me/an9o0-gh

    Di seguito riportiamo i passaggi pi significativi:

    Per mobilit interna si intende linsieme dei processi di trasferimento del personale da una sede ad

    altra articolazione organizzativa dellAmministrazione.

    Le tipologie di mobilit interna sono:

  • a. Mobilit a richiesta del dipendente b. Mobilit per copertura di posti vacanti c. Mobilit dufficio

    Mobilit a richiesta.

    Tale tipo di trasferimento teso a coniugare le esigenze personali dei dipendenti a quelle

    delle Unit Amministrative. La sua realizzabilit di norma legata non solo alla fungibilit delle

    persone interessate ma anche alla contemporanea volont di esse a spostarsi, con scambio

    contestuale.

    I dipendenti, in qualsiasi periodo dellanno, possono presentare domanda di mobilit

    adeguatamente motivata. Il Direttore Amministrativo, sentiti gli interessati e i responsabili

    dellarticolazione organizzativa, nel rispetto del piano di fabbisogno di personale

    dellAmministrazione, valuter la domanda tenendo conto dei seguenti elementi:

    a. La motivazione addotta dal dipendente, con particolare attenzione alle esigenze di salute, di famiglia e di riavvicinamento al comune di residenza; b. Il contemperamento dellinteresse della persona alla crescita professionale con quello delle singole strutture coinvolte, anche sotto il profilo delle attitudini e del contesto organizzativo; c. La professionalit e la qualit delle prestazioni; d. La salvaguardia del clima di collaborazione e di efficienza degli uffici.

    Nel caso di pi domande indirizzate alla stessa organizzazione amministrativa,

    determinante il parere del Responsabile della sede destinataria; in caso di mancata espressione

    del parere da parte dei Responsabili, provvede lAmministrazione in base alle attitudini dei

    dipendenti ed eventualmente sulla base della data di presentazione delle domande. Il

    trasferimento disposto dal Direttore Amministrativo, sentiti i responsabili delle articolazio