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ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LIGURIA

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360° di BenessereWeekend per la salute a Genova

INDICE

IntroduzioneMara Donatella Fiaschi 4

1 – Laboratorio: “Brain Training”Paola Aslangul 6

2 – Laboratorio sulle emozioni: “Oggi come ti senti?”Paola Biondo-Ilaria Donvito 7

3 – Workshop: “La vista come sistema aperto”Laura Canepa 8

4 – Conferenza: “Ben-essere al Lavoro”Massimo Gargioni-Priscilla Dusi 9

5 – Conferenza: “Lo Psicologo in Farmacia”Elisa Carrozza-Fedrica Seta 10

6 – Conferenza: “Genitorialità digitale”Bianca Cavallini 11

7 – Conferenza: “Organi ed emozioni secondo la MTC”Cecilia Contenti 12

8 – Conferenza: “Cos’è la PNEI? Introduzione al paradigma scientifico che studia il benessere della persona nella sua interezza”Ilaria Demori 13

9 – Conferenza: “Cimenti invernali: idro e talassoterapia a onde e correnti fredde”Roberto Giuria-Erika Luzzo 14

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10 – Conferenza: “Intervento Post Emergenza con i bambini”Elisabetta Graziano-Rossella Delucchi 15

11 – Conferenza: “Orientamento permanente”Alessandra Guidali-Marco Schiavetta 17

12 – Workshop: “Nutri la tua vita. Semplici azioni quotidiane per essere in forma sani e felici”Sara Massone 18

13 – Workshop: “Rilassare mente e corpo. Le tecniche di rilassamento e il benessere”Tamara Mesemi 19

14 – Laboratorio: Role Playing (gioco di ruoli)su “Ponte Morandi”Erminia Murchio 20

15 – Conferenza: “Benessere e Intimità : la coppia viva!”Giuliana Mussa Jacob 21

16 – Laboratorio: “Ben-essere in gioco:roleplaying per bambini.”Federica Seta-Laura Pugiotto 22

17 – Work-Shop: “Medicina Integrata:Anatomo-Fiso-Patologia del Sistema Linfaticoe Tecniche Respiratorie d’Approccio”Lorenzo Ricolfi- Fabrizio Vassallo 23

18 – Conferenza: “Mindfulness. Presentazione e pratica.”Sergio Sabatini 24

19 – Laboratorio: “Conoscere per conoscersi”Cristiano Trentini-Jarmila Chiolova 25

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L’Ordine degli Psicologi della Liguria hadedicato due giornate il 15-16 giugno2019 al tema del benessere a

360°,con particolare attenzione al benesserepsicologico e fisico, declinato nell’attenzionea stili di vita sani, ad una corretta alimenta-zione, ad un’adeguata attività fisica, all’acqui-sizione di life skills, alla gestione dello stress. Sappiamo che la Salute è il risultato di un equi-librio tra aspetti fisici, mentali e sociali e nonsemplicemente assenza di malattia. Su questebasi abbiamo pensato di organizzare unevento unico nel suo genere, mettendo in-sieme paradigmi scientifici differenti e profes-sionisti che condividono questa visione olistica.Psicologi dell’Ordine della Liguria e professio-nisti della SIPNEI Liguria (Società Italiana diPsico-Neuro-Endocrino-Immunologia) si sonoalternati in varie attività : conferenze, laboratori,workshop.

L’evento si è svolto nella splendida cornicedella p.zza Matteotti dove era stato allestitoun Gazebo, nel quale psicologi e professioni-sti della SIPNEI hanno distribuito materiale di-vulgativo e un questionario sullo stato dibenessere psicologico e sulla percezione econoscenza del professionista psicologo. La-boratori, workshop e conferenze si sono te-nuti nei locali del Cream Cafè e presso la salaMunizioniere di Palazzo Ducale. Le attivitàsvolte erano aperte a tutti e completamentegratuite.L’evento si colloca nelle iniziative che il nostroOrdine ha organizzato in questi anni per sen-sibilizzare la popolazione e gli amministratorisulle competenze dello psicologo in tema dipsicologia della salute e di benessere, se-condo il modello bio-psico-sociale. L’obiettivoè quello di contrastare lo stereotipo, nell’im-maginario collettivo, che lo psicologo si oc-

Introduzione

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cupi prevalentemente di psicopatologia e dipsicoterapia. Stereotipo che ha per certi versilasciato spazio ad “operatori del benessere”che, apparendo agli occhi del cliente menostigmatizzanti, propongono attività che si so-vrappongono di fatto a quelle tipiche dellaprofessione di Psicologo, di promozione dellerisorse e di facilitazione nelle diverse situa-zioni della vita prima che di intervento sul di-sagio e sul disturbo.L’evento è stato pensato ed organizzato dapsicologi appartenenti a diversi gruppi di la-voro dell’Ordine, in collaborazione con l’ese-cutivo della SIPNEI Liguria, ed è statoco ordinato dalla vicepresidente Mara Dona-tella Fiaschi con il prezioso contributo dellasegreteria, della redazione e dell’addettostampa. Gli psicologi e i professionisti di SIP-NEI con la collaborazione della redazione del

nostro Ordine hanno voluto testimoniare que-sta prima esperienza di sensibilizzazione intema di benessere curando questo quaderno.Colgo l’occasione per ringraziare tutti i colle-ghi, i professionisti di SIPNEI, la nostra Segre-teria, il Consiglio, che hanno permesso direalizzare questa bellissima esperienza.Hanno partecipato all’iniziativa 365 persone.Durante la manifestazione è stato sommini-strato un questionario sul benessere dal titolo“Tu come ti senti?”, successivamente propo-sto online sul nostro sito e sulla pagina face-book. Al momento abbiamo raccolto più di1000 questionari che saranno elaborati e i ri-sultati saranno divulgati.

Mara Donatella FiaschiVice Presidente Ordine Psicologi Liguria

Coordinatrice Gdl e Responsabile Progetto 360° di Benessere

Introduzione

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Il Laboratorio ha previsto una serie di giochied attività utili ad allenare e a potenziare leprincipali capacità cognitive come la lo-

gica, la memoria, la creatività, il linguaggio,l’attenzione. L’iniziativa è risultata da subito molto gradita,e ha attratto diverse tipologie di persone: inparticolare, i partecipanti si sono distribuiti sudiverse fasce di età, forse perché incuriositi ingenerale dall’idea di poter pensare “in tempo”all’inevitabile declino del funzionamentomentale.In sintesi, gli obiettivi del Training sono consistitinell’apprendimento e nella sperimentazione ditecniche mirate al raggiungimento dell’obiet-tivo prefissato, l’invecchiamento attivo, grazieall’acquisizione di comportamenti e cono-scenze rivolte alla promozione della salute e albenessere mentale. Dall’audience è stata per-cepita la possibilità di mantenere un buon li-vello di autonomia ed efficacia e soprattutto diritardare gli effetti dell’invecchiamento.Tutti molto curiosi, certamente, anche se lereazioni del pubblico si sono collocate in un

“range” piuttosto ampio: alcune personehanno accolto i compiti proposti come unavera sfida, cercando di confrontarsi con eser-cizi complessi. Altri soggetti hanno preferitonon esporsi troppo, e hanno optato per unasilenziosa partecipazione al fianco di personeevidentemente più intraprendenti.La maggior parte delle persone ha colto imessaggi profondi del Laboratorio: la neces-sità di impegnarsi in compiti utili e divertentiinsieme, cercando di “stupire” il cervello e sti-molandolo con cose nuove e benefiche; l’im-portanza di dare spazio al gioco, attività chenon riguarda solo l’essere umano nei primianni della sua esistenza, ma che colora gliesercizi di Training per l’età più avanzata, ren-dendoli più efficaci e aumentando la motiva-zione e la gratificazione. È poi altrettantoimportante rifuggire dall’isolamento, cer-cando sempre di condividere con altre per-sone tutte le prove che la vita propone eimpone.

Paola AslangulPsicologa psicoterapeuta

Laboratorio

Brain Training

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Domenica 16 giugno, durante la manife-stazione “360° di Benessere-Weekendper la salute a Genova” abbiamo “rea-

lizzato” un laboratorio sulle emozioni rivolto abambini dai 4 ai 10 anni. L’obiettivo era quellodi condurre i bambini ad un riconoscimento dirabbia, tristezza, disgusto, sorpresa e gioia fa-vorendo la libera espressione rispetto ad esseed offrendo stimoli utili ad aiutarli ad unaprima elaborazione dei vissuti emotivi.L’idea di base era il “fare insieme” e lo stru-mento principale è stato il coinvolgimento at-tivo dei genitori nel condividere le attivitàproposte durante il laboratorio con i propri figli.Attraverso brevi momenti “esperienziali” grazieall’ascolto di brani musicali, all’uso dei colori,alla realizzazione di disegni, all’uso di carte raf-figuranti e riconoscimento delle emozioni tra-mite la mimica facciale, le famiglie hannosperimentato in prima persona l’importanza deivissuti emozionali e quanto possano influire nelproprio modo di essere e nel ben-essere della

quotidianità. Il motto del laboratorio “Oggicome ti senti?” era ed è effettivamente stato:“Il primo passo nell’educare al ben-essereemotivo è dare voce a ciò che si prova” (Gole-man). Sono stati proprio i bambini con la lorospontaneità a dimostrarci quanto sia impor-tante per loro capire, comprendere e far pro-prie le emozioni che vivono nella relazione congli altri ed in primis con i loro genitori. La rea-lizzazione e la nostra partecipazione attiva al-l’evento “360° di Benessere”, ci ha datol’opportunità di collaborare con molti colleghied è stata un’ occasione preziosa, poiché oltrea rafforzare in noi l’idea del lavoro in sinergiacome stimolo arricchente per la nostra profes-sione, ha sottolineato soprattutto quanto siaimportante lavorare sul territorio coinvolgendola cittadinanza.

Paola Biondo, psicologa-psicoterapeuta e mediatrice familiare

Ilaria Donvito, psicologa

Laboratorio sulle emozioni

Oggi come ti senti?

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Il benessere è il risultato di un delicatoequilibrio che si può raggiungere attra-verso la consapevolezza di pratiche e abi-

tudini che possono essere molto piacevoligrazie al fatto che restituiscono una migliorequalità della vita in tempi brevi. Nella mia personale esperienza pongo il be-nessere del recettore visivo come primarionella gestione della salute poiché una buonacapacità visiva si accompagna spesso a mi-gliori abitudini che riguardano:

• il movimento (preferibilmente in situazioniaerobiche)

• il rilassamento (favorito dal movimento) e daaltre pratiche soggettivamente sane e pia-cevoli

• la centralizzazione del vedere che significacomprendere l’importanza del “qui e ora”

• la capacità di immaginare

• l’allenamento alla memoria

• la buona alimentazione basata sui vegetali

• l’acqua necessaria al funzionamento di tuttii nostri organi

• la respirazione naturale

La vista è una metafora di come gestiamo lanostra vita, pertanto Qualità della Vista è Qua-lità della Vita.Nel workshop tenuto sul benessere visivo hodedicato una prima parte alla didattica sullavista, cui ho fatto seguire l’insegnamento didiverse pratiche di rilassamento degli occhiche hanno suscitato grande stupore per il be-nessere che tutti hanno percepito personal-mente dopo averle praticate solo per pochiminuti. Lo scopo di diffondere una diversa cultura aproposito di “benessere visivo” è finalizzato apromuovere la salute stessa dell’organo vi-sivo attraverso pratiche di prevenzione.

Laura CanepaOrtottista, socia SIPNEI Liguria

Workshop

La vista come sistema aperto

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In un weekend di studi, alla presenza distudenti e cittadini, non poteva mancareun evento in merito alla tematica well-

being nei luoghi di lavoro. Il concetto di benessere in azienda, intesocome un sistema programmato di accorgi-menti e azioni volto al raggiungimento del be-nessere psicofisico, economico, relazionale epersonale dei dipendenti, si è fatto strada nelmondo del lavoro in momenti e con esiti dif-ferenti a seconda dei contesti culturali, storicie geografici in cui si è potuto sviluppare. Ac-canto ad esempi virtuosi di aziende che avario titolo si sono impegnate nella ricerca delbenessere (vengono qui presentati alcuniesempi), sopravvivono ampi spazi in cui starebene sul posto di lavoro è ancora una que-stione accessoria. Tale concetto si riferisce almodo in cui le persone vivono la relazionecon l’organizzazione in cui lavorano: tanto piùuna persona sente di appartenere all’organiz-zazione – perché ne condivide i valori, le pra-tiche, i linguaggi – tanto più trova motivazionee significato nel suo lavoro. Da sfatare il luogocomune secondo cui la ricerca del benessereaziendale sia appannaggio delle aziende più

dotate sul piano etico e in possesso di ingentirisorse economiche. In realtà le aziende chehanno dato il via a progetti di benessere sonoper lo più quelle che hanno compreso e toc-cato con mano il risvolto produttivo e quindi ilritorno economico dell’operazione. L’individuoche sta bene sia psicologicamente che fisica-mente, può sfruttare al meglio le sue capacitàcognitive ed emozionali, ritrovando nuovosuccesso sia a livello professionale, che all’in-terno della quotidianità familiare e relazionale.Tale condizione si riflette sull’incrementodella produttività e quindi del profitto. Guar-dando il processo dal basso, dal momentoche l’individuo in età lavorativa passa la mag-gior parte del suo tempo in azienda (molto piùche in altri pur importanti ambiti della sua vita),la ricerca di un benessere aziendale do-vrebbe essere ben presente tra i principaliobbiettivi professionali individuali al pari delprofitto e della carriera lavorativa.

Massimo Gargioni Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Priscilla Dusi Psicologa del lavoro e delle organizzazioni

ConferenzaBen-essere al Lavoro

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Abbiamo discusso in più occasioni comelo Psicologo possa collaborare con leFarmacie da quando sono diventate,

con la legge 69/2009, presidi polifunzionali avalenza sociosanitaria. Il lavoro già svolto ciaveva permesso di esporre le caratteristiche delservizio ai colleghi psicologi e, con Federfarmae Ordine dei Farmacisti, ai farmacisti stessi.Grazie a “360° di Benessere” invece, è statopossibile presentare direttamente ai cittadinilo “Psicologo in Farmacia” e il lavoro svolto dalGdL, organizzatore dell’evento. Era impor-tante poter spiegare alla popolazione comefunziona la collaborazione tra Psicologi e Far-macisti, e qual è l’opportunità di avere un ser-vizio nel quartiere che accolga i bisogni dellepersone e della comunità in ottica di Promo-zione del Benessere e Prevenzione. Lo scambio con la platea è stato occasioneper discutere sui significati di promozione, pre-venzione e nuove modalità d’intervento psico-logico, non più solo legate alla patologia.Erano presenti diversi studenti, non a cono-scenza di questa figura professionale, per cuisi è descritto i possibili servizi, evidenziando

l’importanza dell’alleanza di lavoro, nel ri-spetto delle reciproche professionalità.Si sono indicati materiali disponibili sul sito tracui le Raccomandazioni sulle modalità di col-laborazione, per orientare Psicologo e Farma-cista su potenzialità e criticità del servizio.Alcuni cittadini hanno chiesto di approfondirele differenze tra le altre professioni sanitariee lo Psicologo, e come quest’ultimo possadeclinare l’intervento differenziandolo dallaPsicoterapia.Le giornate nella loro globalità e le numeroserichieste informative allo stand sono stateun’opportunità per spiegare la professionalitàe i diversi ambiti d’intervento della Psicologia,attraverso una modalità che ha consentitol’incontro diretto con le persone e che rispec-chia e amplia proprio l’idea d’intervento pro-posto nelle Farmacie.

Elisa Carrozzapsicologa-psicoterapeuta gdl Psicologia Clinica

Psicosomatica e Psicologia della Salute

Federica Setapsicologa-psicoterapeuta gdl Psicologia Clinica

Psicosomatica e Psicologia della Salute

ConferenzaLo Psicologo in Farmacia

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Alla luce della mia esperienza con ra-gazzi, genitori, insegnanti e aziende inambito di cultura, educazione e be-

nessere digitale, ho partecipato come rela-trice a 360° di Benessere con una conferenzadal titolo “Genitorialità digitale”. L’obiettivo èstato quello di sensibilizzare la cittadinanza inmerito al ruolo che la tecnologia ha nella cre-scita di bambini e ragazzi, per provare a com-prendere insieme cosa significhi essere natividigitali. Il focus dell’intervento è stato il punto di vistadi questa generazione, partendo da alcune ri-flessioni sulla percezione che i nativi digitalihanno del mondo che li circonda, fino ad arri-vare ad approfondire quelli che sono i bisognia cui cercano risposta attraverso la tecnolo-gia. Genitori e figli spesso parlano una “lingua” dif-ferente e riuscire a comprendersi oggi, con ildigitale che triangola la relazione, diventa an-cora più complesso.

La chiave rimane tuttavia la relazione. Solo at-traverso di essa, infatti, i genitori possono av-vicinarsi al mondo digitale abitato dai loro figli,comprenderne rischi e opportunità e, insiemea loro, crescere. Il punto di partenza è riuscire a mettersi neipanni dei ragazzi, guardando al digitale attra-verso i loro occhi, per coglierne davvero laportata e le possibili conseguenze, che nonsempre sono negative. Riuscire a fare questo richiede non solo la ca-pacità di mettersi nei panni dei propri figli, maanche di provare a mettere da parte le proprieconvinzioni e il proprio punto di vista, per ab-bracciare il loro. È su questo, che la conferenza ha voluto spe-cialmente mettere l’accento, per lasciare aipartecipanti uno spunto pratico per mettersialla prova.

Biancamaria CavalliniPsicologa e formatrice

Conferenza

Genitorialitàdigitale

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Ho voluto contribuire al convegno sulbenessere organizzato dall’Ordinedegli Psicologi per la città di Genova

con una riflessione sulle relazioni tra corpo emente presente in Medicina cinese. Questi sono considerati infatti come recipro-camente interconnessi e influenzabili e,quindi, come un unico sistema inscindibile. La teoria degli Organi Interni, importanteperno di questo sapere medico, spiega al me-glio la visione integrata del corpo in cui gli Or-gani non sono considerati solo nella loroaccezione anatomica, ma sono visti come uncomplesso sistema energetico che com-prende anche i loro aspetti mentali, emotivi e

spirituali. Secondo questa teoria per cui leemozioni possono influenzare il funziona-mento degli organi e lo stato degli organi in-terni può influenzare la nostra vita emotiva, laMedicina cinese si presenta come un esem-pio di Medicina integrata in cui non si indagail paziente solo dal punto di vista fisico maanche psichico precedendo concetti che oggisono alla base della PNEI.

Cecilia ContentiMedico, Socio SIPNEI Liguria

Conferenza

Organi ed emozionisecondo la MTC

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La psiconeuroendocrinoimmunologia(PNEI) è una disciplina scientifica chestudia la rete di comunicazione esi-

stente nell’organismo umano tra il sistemanervoso, l’endocrino e l’immunitario, in reci-proca relazione con l’ambiente fisico e socialee con la dimensione psichica. Nella confe-renza proposta durante l’iniziativa “360° di be-nessere” è stato affrontato il tema dellarisposta dell’organismo allo stress e la rela-zione esistente tra emozioni, stress e salute. Ilparadigma PNEI dimostra come semplicicambiamenti dello stile di vita (gestione dellostress e delle emozioni, cura dell’alimenta-zione, tecniche corporee) possano avere po-tenti effetti sullo stato di salute. La PNEI sipone come paradigma scientifico alla basedella medicina integrata e promuove la colla-borazione tra diverse figure professionali sianella diagnosi che conseguentemente nellacura della persona nella sua individualità enella sua interezza. Conoscenze di base incampo PNEI sono comunque fondamentaliper tutti i cittadini delle società occidentali, al-

tamente nevrotiche e stressogene, in quantopermettono una migliore conoscenza di sé,con la conseguente capacità di prendere de-cisioni più consapevoli sul nostro stile di vitae sulla nostra salute. La conferenza ha infattivisto la partecipazione di alcune figure pro-fessionali impegnate nella promozione dellasalute e nella cura, ma anche di semplici cit-tadini interessati alla biologia, alla medicina eai temi della salute in generale. Tra le figureprofessionali, di spicco la partecipazione dipsicologi e soprattutto di studenti di psicolo-gia, dei quali, nella mia veste di docente uni-versitario, ho già avuto modo di apprezzarel’ampiezza di vedute e l’interesse anche versoambiti più strettamente biologici, a dimostra-zione dell’importanza di ribadire con forzal’unità del sistema mente-corpo.

Ilaria DemoriRicercatore di Fisiologia, Dipartimento di Scienzedella Terra, dell’Ambiente e della Vita (DISTAV),

Università di Genova; Società Italiana diPsiconeuroendocrinoimmunologia (SIPNEI),

Sezione Liguria.

Conferenza

Cos’è la PNEI? Introduzione al paradigma scientifico che studia

il benessere della persona nella sua interezza

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Nella nostra relazione abbiamo spie-gato ad un pubblico incuriosito e di-vertito chi sono i cimentisti invernali:

persone che approfittano della bellezza dellenostre riviere anche in inverno, facendo quindiil bagno in acqua fredda, senza indumentiprotettivi.Abbiamo spiegato le proprietà terapeutichedell’acqua (idro e talassoterapia). Tali pratichesi avvalgono delle proprietà fisiche dell’acquacome la temperatura, che per i cimenti inver-nali corrisponde a temperature inferiori ai17°C, per arrivare nel mare in pieno inverno in-torno ai 10°C e nelle acque interne intorno ai4°/5°C. Queste temperature, molto inferiori alpunto neutro del nostro corpo, stimolano latermoregolazione con una reazione fisiolo-gica che si manifesta con la termogenesi, coneffetti sorprendenti sulla nostra salute.Altra proprietà fisica è la pressione idrostatica

del nostro corpo immerso in acqua, solleci-tato da onde e correnti fredde che hannomesso in evidenza come il nostro cuore, oltread essere una pompa di calore, è anche unaghiandola endocrina importante per control-lare l’omeostasi/allostasi del nostro organi-smo.Tutte queste sollecitazioni sono fattori di cre-scita individuale con ricadute positive sullanostra psiche e sul benessere generale, comedimostrato anche da nostre ricerche e dastudi riportati in letteratura scientifica.

Roberto GiuriaMedico, Responsabile SIPNEI Liguria, Presidente

Associazione Nuotatori del Tempo Avverso(ANTA)

Erika LuzzoPsicomotricista, Infermiera, Consigliere

SIPNEI Liguria, Consigliere ANTA

Cimenti invernali: idro e talassoterapia

a onde e correnti fredde

Conferenza

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Il seminario è stato organizzato con il du-plice obbiettivo di raccontare come fun-ziona l’approccio terapeutico EMDR in

emergenza e di sensibilizzare la popolazionesui temi che riguardano il benessere psicolo-gico.Si parla spesso di psicologia e di interventipsicologici laddove sia presente un disagioconclamato o una patologia, mentre non èancora radicata nella popolazione l’idea chelo psicologo possa lavorare anche nell’ambitodel Benessere e della prevenzione.La nostra città è stata colpita un anno fa dallatragedia del Ponte Morandi e la popolazioneha visto come gli psicologi sono stati coinvoltifin da subito nelle operazioni di emergenza.

In questa occasione la nostra professionalitàsi è resa più visibile agli occhi delle persone esono state tantissime le richieste di aiutoanche dopo molti mesi.Durante il seminario abbiamo voluto spiegarel’importanza del lavoro di prevenzione sui di-sturbi postraumatici e sensibilizzare i caregi-vers sulle tematiche che riguardano il traumainfantile.Abbiamo voluto sottolineare come, dopo unevento traumatico, sia importante interveniresu tutta la popolazione con interventi psicoe-ducativi per permettere alle persone di capirequali reazioni comuni possono conseguire so-prattutto nelle fasce di popolazione più de-bole come anziani e bambini, quali fasi

Conferenza

Intervento Post Emergenza con i bambini

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possono susseguirsi dopo l’esposizione del-l’evento traumatico ed infine informare sucosa fare nella fase peritraumatica. Una breve introduzione è stata fatta sull’ap-proccio EMDR, spiegando la sua efficacia e lasua modalità di funzionamento.L’EMDR si avvale sia negli adulti che nei bam-bini di stimolazioni indotte dai movimenti ocu-lari (Eyes movements). Talvolta, specialmentedi fronte a bambini molto piccoli, viene usatoil Tapping ovvero un tamburellare alternatosul dorso delle maniL’EMDR è una psicoterapia a tutti gli effetti,pertanto la seduta utilizza solo in parte le sti-molazioni e si avvale, come in qualsiasi altraterapia anche del gioco e delle attività crea-tive.

Possiamo senza dubbio affermare, anche allaluce della elevata presenza e interazione delpubblico durante l’intervento, composto nonsolo da studenti ma anche da tanti cittadini,che la diffusione dei temi del Benessere edella prevenzione suscitino interesse nellepersone e che sicuramente l’esperienza po-trebbe essere ripetuta e questi concetti ulte-riormente sviluppati.

Elisabetta Graziano psicologa psicoterapeuta, Practitioner EMDR

Rossella Delucchi psicologa psicoterapeuta EMDR

Intervento Post Emergenza con i bambini

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Obiettivo della conferenza è statoquello di riflettere su come la psico-logia del lavoro (e delle organizza-

zioni) debba riuscire a mettere sempre alcentro l’individuo, ad iniziare dall’orienta-mento permanente. Il fenomeno NEET (Not inEducation, Employment or Training), comeanche le nuove politiche sul lavoro (reddito dicittadinanza), confermano che l’orientamentopermanente è un vero bisogno sociale tran-sgenerazionale. Nella conferenza si è argomentato di come,per realizzare dei percorsi di orientamento ef-ficaci, sia fondamentale porre la persona alcentro di ogni intervento. Questo permette diconciliare due importanti obiettivi: da un latoquello dell’occupabilità degli individui, per of-frire loro un sostegno economico; dall’altroquello del benessere psicosociale, per la fe-licità delle persone.A partire dalle trasformazioni del mondo dellavoro, e del concetto di carriera nel XXI° se-colo, sono stati definiti i concetti e le propostedi un orientamento al lavoro e di un orienta-mento permanente. Se l’orientamento puòessere definito “un insieme di attività volte a

favorire le scelte formative e professionali chele persone compiono durante la vita”, l’orienta-mento lungo tutto il corso della vita, perma-nente, si colloca come un “processo dia cronicoche accompagna l’individuo per tutto l’arcodella vita” (active ageing). In particolare dev’essere riconosciuta anchela sua dimensione, trasversale, indispensabileai fini dell’apprendimento permanente (life-long learning); come diritto di ogni persona,che si esercita in forme e modalità diverse especifiche a seconda dei bisogni, dei contestie delle situazioni.Concludendo, le persone orientate perma-nentemente (lifelong guidance), diventanosoggetti più critici e maturano la capacità dielaborare e/o rielaborare un progetto di vitapiù soddisfacente ed efficace. Questa cre-scita permette loro di partecipare in modo piùautentico e libero all’incontro/scontro con lasocietà e con l’altro da sé.

Alessandra Guidalipsicologa del lavoro e delle Organizzazioni

Marco Schiavetta psicologo del lavoro e delle Organizzazioni

Conferenza

Orientamento permanente

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Il mio workshop partiva da una domanda:quante volte fai ciò che credi giusto anzi-ché ciò che senti? Negli ultimi 12 anni con

le persone mi sono accorta che quello che èutile e funzionale per qualcuno non lo è altret-tanto per altri e che la quantità di informazionia disposizione su ciò che è corretto mangiaree fare per stare bene crea molta confusione.Il benessere è soggettivo. Per essere in forma,in salute e felici è necessario prendersi la re-sponsabilità di ascoltare ciò che il corpo co-munica. Siamo fatti per ricevere informazionidal mondo che ci circonda e dal nostro in-terno, per elaborare i segnali e per agire diconseguenza. La possibilità di sentire i mes-saggi interni ed esterni e comprenderne ilsenso richiede allenamento. Nuove cono-scenze e nuove esperienze permettono dicostruire nuove percezioni, nuove possibilitàe nuovi saperi integrati. La mia intenzione eraquella di riportare l’attenzione sul funziona-mento del corpo e iniziare a mettere in di-scussione qualche automatismo basato suinformazioni non verificate su di sé, per far sì

che ciascuno avesse gli strumenti utili per rial-linearsi ai propri bisogni e iniziare a nutrire lapropria vita del giusto cibo, del giusto movi-mento e delle giuste azioni quotidiane. Tantepersone con il loro bagaglio di storie erano in-sieme quel giorno. Il pubblico era vario, qual-cuno è uscito con nuovi stimoli, qualcunoavrebbe avuto bisogno di molti approfondi-menti, qualcuno era scettico ma desiderosodi credere nella possibilità di stare bene. Lacondivisione di saperi e di esperienza èquanto ciascuno di noi può donare alle per-sone che incontra. C’è stata partecipazione eattenzione, curiosità e domande. Era evidenteil bisogno di uno spazio per confrontarsi, co-noscersi e mettersi in discussione. È stataun’esperienza di valore in cui essere insieme,Ordine degli Psicologi della Liguria e SIPNEIsezione Liguria, per creare benessere ha au-mentato la gioia di Esserci per gli altri. Graziedell’opportunità di farne parte.

Sara Massone Biologa Nutrizionista, Socia SIPNEI Liguria

Workshop

Nutri la tua vitaSemplici azioni quotidiane per essere

in forma sani e felici

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Partecipare attivamente alle Giornatedel Benessere è stata un’occasione perinformare i cittadini dell’esistenza delle

tecniche di rilassamento e della loro utilità ri-spetto al benessere.Il laboratorio si è sviluppato partendo da unapremessa teorico-conoscitiva, volta a descri-vere brevemente le tecniche e le teoriescientifiche alla base per poi sperimentarel’esercitazione pratica.Molte le domande poste da alcuni parteci-panti: perché sono utili al benessere? Possonorisolvere i problemi della vita? Se ho un ma-lessere sono curative? E anche alcune osservazioni sono state signi-ficative: io non sono capace a rilassarmi…come faccio ad imparare? Ma si può impa-rare? Richiedono molto tempo? Non hotempo per praticarle? Sono come l’ipnosi?Un minimo comune denominatore alla basedi queste domande/osservazioni è il tempo.Noi tutti viviamo freneticamente, alla rincorsadel tempo e con il tempo che ci rincorre. Poco

è lo spazio-tempo dedicato ai nostri pensieri,alle emozioni. Le tecniche di rilassamento aiu-tano a “fermarsi”, ad ascoltare il nostro internoper attivarci in modo funzionale e soprattuttoconsapevole. Più che la cura rappresentanola prevenzione. Oltremodo possono essereanche una cura integrativa: per esempio neidisturbi del sonno, pur non sostituendo ilsonno stesso, favoriscono una condizione psi-cofisica di riposo che molto si avvicina aquella del dormire. Non risolvono i problemima rafforzano la persona per affrontarli e tro-vare soluzioni laddove talvolta si fatica. Richiedono poco tempo e possono esseresvolte in ogni luogo e in ogni situazione; aiu-tano a ritrovare energie e rinnovarle costan-temente. Dopo un training specifico possonoessere svolte in totale autonomia e divenireuna sana abitudine che apporta benessere.

Tamara MesemiPsicologa-psicoterapeuta

Coordinatrice Gdl Psicologia e Sport

Workshop

Rilassare mente e corpo. Le tecniche dirilassamento e il benessere

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Il 14 agosto 2018 a Genova è crollato il ponteMorandi, 43 vite umane sono andate per-dute, molti hanno dovuto abbandonare le

proprie case con mobili, oggetti e ricordi, lacittà è rimasta lacerata, tagliata in due, irrime-diabilmente ferita. Nell’organizzare il “Wee-kend per la salute a Genova – 360 gradi diBENESSERE”, come Gruppo di Lavoro ci siamodomandati come “conciliare” la nostra iniziativacon questa tragedia. Non potevamo, né vole-vamo, far finta di nulla. Ho proposto un RolePlaying, strumento, di norma, utilizzato nellaformazione degli adulti, “per (provare a) met-tere in scena i nostri pensieri ed emozioni. Unpiccolo passo sulla strada della fiducia”. Ho co-struito questa contenuta “rappresentazione”leggendo i libri, gli articoli, intervistando e coin-volgendo persone direttamente colpite, volon-tari, colleghe…confrontandomi nel sottogruppo;lo stesso che ha partecipato alla prova delgioco di ruoli e ha suggerito modifiche. Ammetto che è stato un po’ un azzardo, ma…è riuscito.

Il contesto che ho descritto (il canovaccio), ipersonaggi inventati (ma verosimili), la “miseen train”, cioè il riscaldamento, l’aiuto dato aipartecipanti per “entrare” nei ruoli e, soprat-tutto, la loro capacità/volontà di calarsi nellasituazione, riviverla, con il carico emotivo con-seguente, hanno riproposto i momenti imme-diatamente dopo il crollo con vivida intensità. Sia il sabato che la domenica (15 e 16 giugno2019) c’erano rappresentanti del Comitato diVia Porro e/o abitanti di Certosa: alcuni hanno“recitato”, altri hanno svolto, in base alla trac-cia fornita, il ruolo di Osservatore, fondamen-tale in un Role Playing. Le altre persone eranoaffluite dal pubblico.Ci siamo ringraziati vicendevolmente: un pic-colo aiuto per tutti gli intervenuti, in primis perme: avevamo/abbiamo bisogno di ri-elabo-rare questo lutto che ha toccato, ovviamentein modo molto diverso, noi genovesi.

Erminia MurchioPsicologa del lavoro e delle organizzazioni

con approccio psicosociologico

Role Playing (gioco di ruoli) su “Ponte Morandi”

Laboratorio

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L’oggetto di questa conferenza è lacoppia formata da due esseri umani:“Noi che ci amiamo”.

Una coppia viva, vale a dire una coppia checontinua ad amarsi nel tempo con profonditàe calore.Diventare coppia, nell’attuale contesto cultu-rale, implica dinamiche relazionali abbastanzadifferenti da quelle che entravano in giocoqualche decennio fa. La società post-mo-derna, dai “legami liquidi”, come è stata defi-nita da Bauman, richiede alla coppia un nuovomodo di stare insieme e un “adattamentocreativo” eccitante e rischioso.Tale situazione, nuova a livello storico, haaperto prospettive differenti negli studi enelle ricerche attuali sulle dinamiche e sullemotivazioni della scelta del partner.Che cosa costituisce come coppia due per-sone che si amano? Qual è lo specifico dellecoppia? La coppia diventa tale quando ciascun Sog-getto decide di “spendersi” in qualcosa che vaoltre ciò che è presente, ma che lo proiettaverso un futuro da condividere.Vi sono innumerevoli modi di “costruire” unacoppia. Ma sia pure con diverse sfumature,

possiamo ridurle a due stili relazionali opposti.Il primo stile rimanda alla paura dell’apparte-nenza ed è intriso di sfiducia nel legame: dà vitaa quelle che possiamo chiamare “coppie sim-metriche”. In tali coppie, ogni partner vive comeprioritario il bisogno di autorealizzazione.Il secondo stile deriva dalla paura dell’auto-nomia: è contrassegnato da un clima relazio-nale in cui è prioritario il bisogno dell’altro.Possiamo chiamarle “ coppie complementari”. Chi è dunque la coppia viva? È quella coppiache ha sviluppato un “dentro comune” che launisce. E questo “dentro comune” c’entra conl’intimità (F. Jullien). L’intimità è uno slancio.L’intimo contribuisce fortemente a creare il le-game tra me e l’altro e ci permette di mante-nere viva la relazione. Una relazione d’amorepuò svilupparsi e vivere nel tempo grazie al-l’intimo. Solo se si esce dall’illusione che ilpartner può riparare le nostre delusioni e fe-rite, ci si accorge che l’essere delusi e il ride-cidere la scelta iniziale sono tappe inevitabiliin ogni percorso evolutivo di coppia.

Dr.ssa Giuliana Mussa JacobPsicologa-Psicoterapeuta

Psicoanalista delle relazioni di coppia (SIPRe)

Conferenza

Benessere e Intimità: la coppia viva!

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“Ben-essere in gioco” è stato creatoper bambini dagli 8 agli 11 anni, siè trattato di un laboratorio che ha

utilizzato il game role playing. Sebbene esi-stano vari tipi di role playing in base alle mo-dalità e al contesto di utilizzo, in questo casoè stato un gioco cooperativo in cui i parteci-panti interpretavano un ruolo di fantasia, gui-dati da un facilitatore (o narratore) che,introdotta la storia, ha condotto il gioco la-sciando libertà ai partecipanti di interagire traloro e con i personaggi non giocanti, per por-tare avanti il gioco stesso. Ogni bambino haassunto il ruolo di un personaggio e decisoparole ed azioni in base alle situazioni propo-ste dal narratore. Attraverso questa espe-rienza i bambini hanno potuto misurarsi inprima persona con gli altri e prendere confi-denza con le proprie abilità personali (LifeSkills): è stato creato uno scenario di gioco incui fosse possibile sperimentare abilità comel’empatia, la creatività e il problem solving.Nonostante le due giornate di “Benessere a360°” fossero principalmente dedicate agliadulti, si è pensato di inserire questo labora-

torio destinato ai bambini, per sottolinearecome la salute sia importante a tutte le età.Promuovere le risorse personali permette al-l’individuo di raggiungere uno stato di benes-sere, per questo motivo l’OrganizzazioneMondiale della Sanità (1999) raccomanda in-terventi precoci che sollecitino lo sviluppodelle Life Skills fin da piccoli, in ottica di pre-venzione e promozione della Salute. In detta-glio raccomanda l’utilizzo di strumenti comeil role playing, che consente di sperimentarein prima persona le proprie abilità e poten-ziarle in un contesto ludico. L’utilizzo del gamerole playing avviene già nelle scuole, nelle lu-doteche e in spazi educativi prevalentementea scopo didattico o riabilitativo, qui abbiamoavuto l’opportunità di applicarlo nelle giornatededicate al Benessere, per rimarcare comeattraverso il gioco sia possibile promuovere laSalute nei bambini.

Federica Setapsicologa-psicoterapeuta gdl Clinica

Psicosomatica e Psicologia Salute

Laura Pugiotto Psicologa gdl Area Giovani

Laboratorio

Ben-essere in gioco:roleplayingper bambini

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Il sistema linfatico decorre parallelamenteal sistema cardiocircolatorio ed è compo-sto da vasi, linfonodi ed organi linfoidi.

Le principali funzioni sono: mantenimentodell’equilibrio dei fluidi corporei, trasporto deinutrienti dal sistema digerente a quello circo-latorio e quella immunitaria.Esistono vari tipi di vasi linfatici che vanno dalplesso capillare linfatico ai più grandi di dia-metro dotti linfatici per poi svuotarsi nelleanastomosi linfo-venose a livello dell’angologiugulo-succlavio di destra e di sinistra.I vasi presentano valvole antireflusso e nelleloro pareti presentano cellule muscolari lisce,fibre collagene ed elastiche.Il flusso ha quindi caratteristiche interne dimotilità ma anche influenze esterne quali peresempio movimenti attivi o passivi di locomo-

zione, la pulsazione dei vasi arteriosi, la rela-zione con il Sistema Nervoso Centrale (SNC)e la respirazione.Tramite la respirazione, porta d’accesso tramovimento volontario ed involontario, riusci-remo ad agire ed accedere al SNC quindi alsistema circolatorio linfatico modificando ilflusso linfatico all’interno del corpo.Alla conclusione del work-shop le personesotto la guida di personale specializzatohanno avuto un primo approccio alle diversemodalità di respirazione e quindi un inizio diconsapevolezza individuale sul proprio corpo.

Lorenzo RicolfiMedico, Socio SIPNEI Liguria

Fabrizio VassalloOsteopata DO, Socio SIPNEI Liguria

Workshop

Medicina Integrata: Anatomo-Fiso-Patologia del Sistema Linfatico e Tecniche Respiratorie d’Approccio

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La Mindfulness è una pratica di medita-zione sorta in America nel 1970 peropera di Jon Kabat-Zinn. Lo scopo indi-

viduato dal suo ideatore è quello di rendere lepersone consapevoli momento per momentodei loro pensieri, emozioni, azioni. Pur essendouna forma di cura non è in senso stretto unapsicoterapia anche se le terapie di terza ge-nerazione l’hanno inclusa nei loro protocolli diintervento. Il lavoro del suo ideatore nascedalla rivisitazione ad uso degli occidentali diuna meditazione tradizionale proveniente dalDharma, quella Vipassana. Per ottenerel’obiettivo della consapevolezza è necessariopraticare tutti i giorni da pochi minuti fino adore a seconda del livello di approfondimentoche si vuole raggiungere. Esiste un protocollodella durata di otto settimane, il MBSR, checonsente al praticante, sotto la guida di un in-segnante qualificato, di sperimentare tutte lefasi necessarie per ottenere la consapevo-lezza e ridurre i fattori che conducono allostress. Il suo ideatore ha individuato alcuni

principi ispiratori, definiti pilastri, che guidanoidealmente la meditazione. Brevemente cer-cherò di riepilogarli. Il primo è sospendere ilgiudizio ovvero coltivare l’atteggiamento di te-stimoni imparziali della nostra esperienza. Ilsecondo è coltivare la pazienza che conduceall’accettazione. Il terzo è assumere l’atteggia-mento della mente del principiante in mododa restare ricettivi nei confronti di nuove pos-sibilità evitando di cadere nelle routine del-l’esperto. Il quarto è avere fiducia nel tuoessere. Il quinto è non cercare risultati, ma ac-cettare che le cose divengano momento permomento. Il sesto è coltivare l’accettazionevedendo le cose come sono senza il filtro delgiudizio e del desiderio. Il settimo è lasciar an-dare in modo da osservare l’esperienza cosìcom’è istante dopo istante. L’ottavo è l’autodi-sciplina che mobilita l’energia necessaria perprogredire.

Sergio SabatiniPsicologo-psicoterapeuta

Conferenza

MindfulnessPresentazione

e pratica

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Conoscere è una cosa non semplice.Conoscersi è ancora più complicato.Se io provo a conoscere il mondo at-

torno a me, questo mondo mi fornirà dei mes-saggi, che mi danno qualche idea in più su chisono io. Più messaggi ricevo di me, più riescoad arricchire la conoscenza di me stesso. Leinterazioni sociali quindi creano l’identità degliinterlocutori. Più io conosco l’“altro” più questomi darà “notizie” sulla mia identità attraversouna serie di feedback”.Questi i sommi capi del laboratorio “Cono-scere per conoscersi” svoltosi a Genova nelgiugno di quest‘ anno, in seno alla manifesta-zione “Benessere 360 gradi” organizzata dall’

Ordine degli Psicologi della Liguria. Il labora-torio è stato condotto dal dr. Cristiano Trentinie dalla dottoressa Jarmila Chilova, membri delGruppo di Lavoro in Psicologia del Lavoro edelle Organizzazioni (annesso all’ Ordine degliPsicologi Liguria). L’intervento si è incentratosu una serie di tecniche esperienziali, affian-cate alla presentazione di aspetti teorici e ac-compagnate da discussioni sugli argomentiesperiti. Il lavoro di gruppo è stato il principaleelemento di coagulazione in questo processodi apprendimento. Gli argomenti trattatihanno compreso: la percezione, l’atteggia-mento, la comunicazione, tutti, appunto,messi in campo in situazione gruppale. Capire

Laboratorio

Conoscere per conoscersi

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come questi fenomeni interagiscono a livellodi gruppo vuol dire disporre di un quadro at-tendibile del contesto organizzativo in cui sista operando. Per ottenere quest’obiettivo, siè proceduto proponendo una serie di eserci-tazioni proprie del mondo della formazione enotevolmente accreditate quanto a efficaciad’apprendimento. Ciò che è apparso interes-sante è aver osservato il fatto per cui, quandoi partecipanti di un gruppo lavorano ad una ri-flessione comune circa un certo fenomeno,possono arrivare a completare in modo signi-

ficativo la comprensione del loro sé.Quanto è emerso fra tutti gli astanti è stato undato di fondo importante. Al termine del pro-cesso formativo infatti, si è consolidato un de-ciso apprendimento degli argomenti propostioltre all’ instaurarsi di una apprezzabile coe-sione del gruppo stesso.

Cristiano Trentini Psicologo-psicoterapeuta

Jarmila ChilovaPsicologa-psicoterapeuta

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