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Centro Studi C.N.I. - 14 novembre 2012

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Centro Studi C.N.I. - 14 novembre 2012

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 14 novembre 2012

Pagina I

BANDI DI PROGETTAZIONE

Progetti, niente gara fino a 40.000  Italia Oggi 14/11/12 P. 29 Andrea Mascolini 1

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Stop and go sul piano ma l'Italia «affoga»Sole 24 Ore 14/11/12 P. 20 2

Italia a rischio idrogeologico in pericolo 8 comuni su 10Messaggero 14/11/12 P. 15 Elena Castagni 3

Clini: «Fogne e bacini più ampi, ecco il piano anti-catastrofi»Messaggero 14/11/12 P. 15 Carlo Mercuri 5

Perché l'Italia è tra i Paesi più a rischioSole 24 Ore 14/11/12 P. 48 Federico Rendina 6

DISSESTO IDROGEOLOGICO

Piove di più, nessuno cura i fiumi così il maltempo diventa una tragediaRepubblica 14/11/12 P. 23 Elena Dusi 7

PUBBLICITÀ E PROFESSIONISTI

Pubblicità degli avocati con «decoro»Sole 24 Ore 14/11/12 P. 24 GiampaoloPiagnerelli

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RIQUALIFICAZIONE

Piano città, istruttorie velociSole 24 Ore 14/11/12 P. 49 Alessandro Arona 10

PONTE SULLO STRETTO

«Ponte sullo Stretto, no a scelte a priori»Sole 24 Ore 14/11/12 P. 49 Mauro Salerno 11

CONDOMINIO

Sul condominio la riforma va avanti Niente modificheSole 24 Ore 14/11/12 P. 25 Saverio Fossati 12

FISCO E PROFESSIONISTI

Arriva il fondo per ridurre l'Irap a professionisti e commerciantiMessaggero 14/11/12 P. 4 Luca Cifoni 13

CONSIGLI DI DISCIPLINA

Tempo di nuova disciplinaItalia Oggi 14/11/12 P. 30 Benedetta Pacelli 15

AGROTECNICI

Agrotecnici, il dpr 137 al Tar LazioItalia Oggi 14/11/12 P. 30 16

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Non depositato l'emendamento sulle dismissioniSole 24 Ore 14/11/12 P. 5 17

REVISORI

Il Registro dei revisori passa all'EconomiaSole 24 Ore 14/11/12 P. 24 18

RAGIONIERI

Pensione più cara per i ragionieriSole 24 Ore 14/11/12 P. 26 Matteo Prioschi 19

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/f2 Gazzetta. una circolare irìlerpr-eLaliva su, codice clei coraLrnLLi pubblici e re olarr,er lo rrLLrral.ivo

Progetti,

• 40.000Aggiudicazione a ribasso per gli incarichi fino a 100 mila euro

DI ANDREA MASCOLINI

egittimo affidare incari-chi di progettazione invia diretta fino a 40 milaeuro ; ammesso il ricorso al

prezzo più basso per incarichi aldi sotto dei 100 mila euro; pos-sibile trasformare l'avvalimentoin subappalto ma senza superareil limite del 30% della «categoriaprevalente»; le stazioni appaltan-ti nelle procedure ristrette pergare di progettazione possonoutilizzare anche criteri diversi daquelli del regolamento . È quantoprevede la circolare n. 4536 del30 ottobre 2012 , pubblicata sullaGazzetta Ufficiale n. 265 del 13novembre 2012 , predisposta dalministero delle infrastrutture etrasporti ( a firma di BernedetteVeca , direttore per la regolazio-ne dei contratti pubblici ) che reca«primi chiarimenti» sull'applica-zione di alcune norme del rego-lamento del Codice dei contrattipubblici alla luce delle recenti mo-difiche e integrazioni intervenutein materia di contratti pubblici dilavori , servizi e forniture. La ne-cessità dell 'intervento interpreta-tivo del dicastero di Porta Pia, checon tutta probabilità non rimarràisolato considerando le numerosemodifiche apportate al Codice deicontratti in quest 'ultimo anno,che comportano anche conse-guenze interpretative sul rego-lamento attuativo e, comunquedubbi per gli operatori del settore.Con il dettagliato provvedimentointerpretativo , che origina ancheda diverse segnalazioni trasmesseda operatori del settore , si affron-tano alcuni profili della disciplinadegli affidamenti in economia perla quale il decreto legge 70/2011

• Incarichi di progettazione affidabili con procedura «ineconomia » fino a 40.000 euro

• Ammesso il ricorso al prezzo più basso per incarichial di sotto dei 100.000 euro

• Selezione degli offerenti nelle procedure ristrette an-che con criteri diversi da quelli dei dpr 207/2010

• Possibile trasformare l'avvalimento in subappaltoma senza superare il limite dei 30% della «categoriaprevalente»

• Possibile per l'impresa in scadenza di Soa parteciparealle gare se ha presentato domanda di rinnovo primadella scadenza del triennio di validità del certificato

ha inciso sui comma 11 deli art.125 del codice, innalzando il li-mite dell'importo consentito peraffidamento diretto in economiadi servizi e forniture da 20 milaeuro a 40 mila euro. La questioneche si è posta, soprattutto con ri-ferimento all'articolo 267, comma10 del regolamento, riguardaval'efficacia della modifica rispettoalle procedure di affidamento diservizi di ingegneria e architet-tura stante il mancato coordina-mento fra norma del Codice (conla soglia a 40 mila euro) e normaregolamentare (con il tetto a 20mila euro). La circolare chiarisceche anche per i servizi di inge-gneria vige il limite dei 40.000euro, sia per principio generaledi gerarchia delle fonti, sia perla soppressione del riferimentoal secondo periodo del comma 11dell'art. 125 (contenuta nell'art.267, comma 10) che quindi «ha in-teso assoggettare, integralmente,anche i servizi attinenti l'archi-tettura e l'ingegneria al regime

generale di cui all art. iz5, com-ma 11, del codice dei contratti».Sempre con riguardo alle gare diprogettazione la circolare chia-risce anche che al di sotto dellasoglia dei 100 mila euro le stazio-ni appaltanti possono applicareil criterio del prezzo più basso,senza l'obbligo, previsto per gliaffidamenti oltre i 100 mila euro,di utilizzare il criterio dell'offertaeconomicamente più vantaggiosa,anche perché «l'obbligo di servirsidella procedura di cui all'art. 57,comma 6, del codice contemplautilmente il ricorso ad entrambi icriteri di aggiudicazione». Si chia-risce anche il problema interpre-tativo di mancato coordinamentofra l'articolo 62 del Codice e l'ar-ticolo 265 del regolamento sulleprocedure ristrette per servizidi progettazione, stabilendo che,in ragione del principio della ge-rarchia delle fonti e della naturanon delegificante del regolamen-to, oltre alla scelta degli offerentieffettuata per metà a sorteggio e

per metà con i criteri del regola-mento, le stazioni appaltanti pos-sono «indicare nel bando di garadiversi criteri, purché oggettivi,non discriminatori e rispettosi delprincipio di proporzionalità». Perl'avvalimento per servizi e forni-ture si precisa che ove manchi ilcontratto di avvalimento scattal'esclusione del concorrente dal-le procedure selettive e che ciò«si concretizza sia nell'ipotesi di«mancanza materiale» del con-tratto, sia in presenza di un di-fetto costitutivo e giuridicamenterilevante dello stesso (contrattonullo, sottoposto a condizione me-ramente potestativa ovvero altreipotesi di nullità del contratto)».Per i lavori si precisa che la possi-bilità di mutare l'avvalimento insubappalto non potrà mai avve-nire oltre il limite del 30% dellacategoria prevalente. La circolarechiarisce inoltre che l'impresa inpendenza del rilascio del rinnovodell'attestazione Soa, può parte-cipare alle procedure selettivenel caso in cui la stessa abbia ri-chiesto di sottoporsi alla verificatriennale (stipulando appositocontratto con la Soa) prima dellascadenza del triennio.

Ripra£uziane riservata

Bandi di progettazione Pagina 1

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Stop and go sul pianoma. l'Italia «affoga»FERME LE MISURE DI CLINI PER IL TERRITORIO

'IN, T orire di pioggia? Paura di uscire di casa perché pio-, ve? Perdere tutto in un'alluvione? Nell'Italia sfidu-

1 . _ &ciata succede anche questo : ci si sta abituando, co-me fosse la normalità , a quei fenomeni che una volta eranoconsiderati straordinari e maledetti. Alla trasformazionesubdola contribuisce la poca serietà con cui viene trattato iltema diunpiano di prevenzione e manutenzione delterrito-rio, vero antidoto alle sciagure.

Nel grande "tira e molla" degli emendamenti della finan-ziaria (ora legge di stabilità), dei mille decreti sviluppo chenon sviluppano , nelle centinaia di modifiche legislative sul-le infrastrutture , questo piano viene trattato come fossimoalla lotteria, alla stregua delle altre misure : grandi annunci,lotte furiose fra un ministero e l'altro, per poi spesso non ap-prodare anulla. Poco importaquale sialaposta in palio. Altritotem si impongono ai tempi nostri: il patto di stabilità inter-no, il contenimento della spesa pubblica sugli investimenti.

Bene ha fatto Corrado Clini, ministro dell'Ambiente, nonsolo à riproporre il piano, ma anche a fare un'operazionetrasparenza sulle ragioni che ne impediscono il decollo. Ifondi ci sarebbero pure, per partire . Ma i Comuni , che affo-gano sotto l'acqua in questi giorni, non possono spendere acausa del patto di stabilità interno che li strangola. Sarebbedifficile ottenere una deroga, Comune per Comune, per in-terventi urgentissimi che allevierebbero la situazione? Cli-ni ripropone una norma che sblocchi subito il piano nellalegge di stabilità . C'è da giurare che il ministero dell'Econo-mia e la Ragioneria generale lo fermeranno di nuovo, comegià qualche mese fa.

Rischio idrogeologico Pagina 2

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Italilo oh OD 09a a rischio idrogeologico

in pericolo 8 comuni su 10►Gabrielli: «Assicurazione obbligatoria Coldiretti stima 3 miliardi di danniper tutti, lo Stato non può più pagare» per gli eventi estremi del 2012

LA PROPOSTAROMA - Questa volta è toccato allaMaremma, messa in ginocchio co-me negli anni scorsi era successoalla Liguria, alla Lunigiana, alMessinese e al Veneto, per colpadi una pioggia, intensa, è vero, mapur sempre una pioggia d'autun-no. Una pioggia che svela quantofragile sia diventato il nostro Pae-se e ci spinga a fare i conti conun'emergenza che non risparmianessuno: il dissesto idrogeologi-co. Il rapporto più recente, firma-to Legambiente e Protezione civi-le, parla di 6.633 comuni italianiin pericolo per la fragilità del suo-lo. Per capire meglio, significa che8 comuni su 10 sono ad alto ri-schio e quando piove, o nevica, osoffia forte il vento, ce ne accor-giamo drammaticamente. Tosca-na e Liguria sono in cima alla li-sta, ma prima ancora vengono Ca-labria, Molise, Basilicata, Umbriae Valle d'Aosta dove la minacciariguarda il 100 per 100 del territo-rio.MESSA IN SICUREZZAMentre fango e detriti seminanodolore e morte, si fa alta la voce dichi vuole smettere ogni volta dicontare i danni. Anche il capo del-la Protezione civile, Franco Ga-brielli, si unisce al coro di chi chie-de di «investire in un programmaserio» di messa in sicurezza delterritorio che consenta «a questoPaese di non cadere a pezzi più diquanto stia facendo. E l'unica ri-cetta è la prevenzione che, diceGabrielli, si può fare con le risorseche ci sono ma che, spesso «ven-gono utilizzate come alibi per nonfare le cose». E dice che la «vera

scommessa» è «immaginare unpercorso più strutturato di messain sicurezza, che preveda investi-menti non eclatanti, ma certi e si-curi».

Già, ma intanto Maremma eUmbria aspettano che torni il soleper contare i danni. Milioni di eu-ro che si sommano ai 3 miliardistimati da Coldiretti, causati daglieventi estremi di questo difficilis-simo 2012. Qui Gabrielli ritornasu una vecchia questione: l'assicu-razione obbligatoria per tutti i cit-

tadini. «È ora di rendersi conto -afferma - che lo Stato non è più ingrado di fornire in maniera equarisposte adeguate dal punto di vi-sta dei danni». Contro terremoti,alluvioni, catastrofi naturali altronon c'è che «i cittadini si assicuri-no in maniera obbligatoria». Giàoggi, ricorda Gabrielli, «vediamoalluvioni di serie A, B e C» con

conseguente diverso trattamentonei confronti di chi ha avuto dan-ni. Così come per i terremoti, e fal'esempio dei cittadini dell'Aquilae dell'Emilia che dopo il sisma so-no stati risarciti quasi del 100 per100 mentre quelli di Mormanno eMarsciano stanno ancora adaspettare. Dunque per il capo delDipartimento «l'unica soluzione è

che i cittadini si assicurino in ma-niera obbligatoria in modo taleche all'esito di catastrofi il ristorosia fatto dall'assicurazione, per-ché questa è l'unica risposta equache può essere data».

Concorda con questa soluzioneanche il climatologo del CnrGiampiero Maracchi, che porta asostegno gli esempi di Francia eSpagna e sottolinea che soloun'assicurazione obbligatoria pertutti potrà far scendere il costodelle polizze e consentire il pienorisarcimento dei danneggiati. Écritico invece Gian Vito Graziano,presidente del Consiglio naziona-le dei geologi: «Non sono contra-rio - dice - ma non vorrei che poipassasse il concetto per cui lo Sta-to non ha più necessità di interve-nire».

I BACINIIn questo nostro territorio, dovel'82 per 100 delle amministrazioniha a che fare con il dissesto idro-geologico, Graziano espone la suaricetta, «un ritorno al passato peruna garanzia del futuro». E spie-ga: «Su un territorio in stato di de-vastazione come quello italianonon basta intervenire per consoli-dare versanti e centri abitati. Biso-gna superare il concetto dei confi-ni amministrativi e ragionare conun'unità di territorio, il bacino, co-me quello che c'è per i grandi fiu-mi, il Po, l'Arno e il Tevere, e che ènecessario anche per corsi d'ac-qua più piccoli. Non si può lascia-re tutto nelle mani dei sindaci,perché se io sono un primo citta-dino virtuoso e faccio manuten-zione ma il mio confinante no, al-le prime grandi piogge siallagherà lui, ma mi allagherò an-che io e la mia manutenzione saràservita a poco. In Italia ci sonotante autorità, ma manca una ca-bina di regia che le coordini. Emanca perché non c'è una leggeche la preveda». Senza una regia,spiega Graziano, saranno inutilianche i 40 miliardi che il ministroClini stima necessari nel Piano diprevenzione «Perché - dice - conti-nuando a esporre il territorio agliincendi e all'incuria, tra poco neavremo bisogno di 45. E così via».

Elena CastagniOO RIPRODUZIONE RISERVATA

Rischio idrogeologico Pagina 3

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LA CATASTROFESopra,una vedutaaerea degliallagamentia OrteAccantoe in bassoa destraisoccorsiad AlbiniaSottoil salvataggiodi un cavalloa Orte

Rischio idrogeologico Pagina 4

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Il 1® «Fogne e bacini 1 ampi

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LINTERV I STAR 0 MA Esiste un piano il cui no-me, pronunciato per esteso, favenire il fiato grosso ma serveper capire. Si chiama «Piano na-zionale per l'adattamento aicambiamenti climatici e per lamessa in sicurezza del territo-rio». In base a questo piano ilnostro Paese prevede e pianifical'ampliamento delle fognature,la costruzione di nuove dighe obacini, addirittura lo sposta-mento di case o industrie se sitrovano in zone a rischio. Il mi-nistro dell'Ambiente, CorradoClini, non lo dice così brutal-mente ma è ugualmente chiaro.D'altronde, sotto il piano c'è lasua firma.Ministro, può spiegarci in checonsiste il suo piano?«In Europa siamo esposti al ri-schio di eventi climatici estremie la Ue ha chiesto agli Statimembri di dotarsi entro il 2012di un piano nazionale di adatta-mento ai cambiamenti climati-ci».Da quanto tempo è che in Eu-ropa siamo esposti a simili ri-schi? Si diceva che l'area delMediterraneo fosse protetta...

«Da circa 20 anni eventi climati-ci come quello di questi giornihanno avuto un aumento dellafrequenza. Praticamente ce n'èuno all'anno».E l'Italia, dunque, sta metten-do in pratica il suo piano an-ti-catastrofi . E' così?«Sì, nei prossimi giorni presen-terò al Cipe il piano».Può rivelarci due o tre elemen-ti significativi del suo proget-to?«Il piano contempla la revisionedegli usi del territorio. Vuol direche, a fronte di una situazioneclimatica modificata dobbiamoprevedere che non vengano piùautorizzati insediamenti abitati-vi o produttivi in zone vulnera-bili».E se questi insediamenti giàesistono?«Dovremo allora approntaremisure per la loro protezione oper la loro delocalizzazione».Altre misure?«Occorrerà adeguare le infra-strutture per la gestione delleacque».Quali sono?«Le fognature e i sistemi di rac-colta dell'acqua piovana. Le no-stre fognature e i nostri invasisono tarati su un regime di piog-

Quali interventi?«Interventi finalizzati alla cre-scita economica. Per l'Italia lamanutenzione e la gestione delterritorio sono pezzi importantidella strategia per la crescita,prima di tutto perché la preven-zione riduce il costo dei danni epoi perché la manutenzione atti-va risorse aggiuntive in terminidi occupazione. E' ragionevoleche gli investimenti per la ma-nutenzione e la gestione in sicu-rezza del territorio possano es-sere svincolati dal patto di stabi-lità. La Commissione europeadovrà darci al più presto una ri-sposta. Con il via libera di Bru-xelles potremmo cominciare adapplicare la gestione della dero-ga al vincolo del patto di stabili-tà per i Comuni più virtuosi».Recentemente lei ha afferma-to che il nostro Paese avrebbebisogno di 40 miliardi neiprossimi 15 anni per mettereun po ' le cose a posto nella ge-stione del territorio.«Sì, è una stima puntuale chenasce da un rapporto del Mini-stero dell'Ambiente di due annifa sulla base dei piani per l'asset-to idrogeologico».

Carlo MercuriVie) RIPRODUZIONE RISERVATA

L'AMBIENTEIl ministroCorradoClinista per varareun pianoper la messain sicurezzadel territorio

ge che è quello della secondametà del secolo scorso, molto di-verso da quello attuale».Sta parlando di ampliare le fo-gne?«Ampliare o creare dei sistemidi laminazione della piena, sichiamano così, per ridurre l'im-patto delle grandi piogge. Poi bi-sognerà fare canali scolmatoripiù ampi e creare invasi».Intende costruire più dighe?«Non necessariamente più di-ghe. Si può trattare di creare deibacini o di allargare bacini giàesistenti».Per trovare i fondi necessarioccorre però una deroga alvincolo del patto di stabilità.Come pensa di sbloccare il vin-colo, ministro ? E che cosa diceBruxelles?«Lo sblocco del patto di stabilitàriguarda solo quelle ammini-strazioni che hanno i conti in or-dine. La deroga al patto rientranelle potestà nazionali però c'èuna questione di carattere poli-tico più generale che è stata sol-levata dall'Italia e dalla Franciae che riguarda la possibilità cheper alcune tipologie di interven-ti si possa operare a prescinderedal vincolo del patto di stabili-tà».

«LOAl CIPENEI PROSSIMI GIORNIE LA, RISPOSTAA CIO CHE CHIEDELA UE»«BRUXELLES DOVRÀFARE PRESTOAD AUTORIZZARELA DEROGAAl PATTODI ST,"_'_ ILITA»

Rischio idrogeologico Pagina 5

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Perchél'Italiaè tra i Paesipiù a rischiodi Federico Rendina

uai a scherzare con ilriscaldamento globa

J Z. E poche illusioni.Non c'è solo l'ennesimo allar-me lanciato lunedì 12 novem-bre dall'Agenzia internazio-nale per l'energia nel suo ulti-mo outlook. Ecco, per noi ita-liani, uno sgraditissimo mes-saggio supplementare: nellenuove mappe del rischio pla-netario il nostro paese è, uffi-cialmente, nelle zone ad altavulnerabilità climatica. Lo di-ce la società di analisi del ri-schio Maplecroft nel suo Cli-mate Change VulnerabilityIndex. Certo, il massimo al-larme riguarda i Paesi cosid-detti emergenti, quelli che ol-tretutto dovrebbero contri-buire alla ripresa mondialecon il loro nuovo sviluppo: In-dia, Bangladesh, Pakistan,Vietnam, Filippine. Ma subi-to dietro, nel ranking del do-veroso timore, ci sono anchealcune zone del Vecchio Con-tinente, prime fra tutte l'Ita-lia e la fascia meridionaledell'area balcanica, insiemealla Grecia.

Maplecroft prende perbuone le diagnosi convergen-ti che giungono da primarieistituzioni indipendenti, co-me l'Ocse o il Mit. Che smen-tiscono i negazionisti: il ri-scaldamento globale esistedavvero, è verificato scienti-ficamente, non riguarda i"normali" cicli geologici, hacause del tutto antopiche. In-somma, ce lo procuriamo col-pevolmente noi umani.

L'Ocse conferma in pianol'allarme reiterato anche lu-nedì scorso dall'Agenzia in-temazionaleperl'energia: co-sì facendo, nonostante gli im-pegni (traballanti) del proto-collo di Kyoto, al 2050 il no-stro pianeta aumenterà latemperatura nella miglioredelle ipotesi oltre i 3 gradi, al-meno uno in più rispetto al li-mite considerato tollerable.Ma con tutta probabilità sispingerà oltre, alla soglia dei6 gradi. Con esiti catastrofici,combinando una quantità difattori destabilizzanti. Unofra tutti, ed è solo un esem-

pio: l'effetto sui giacciai dellaC02, che interferisce conl'idrogeno delle ' molecoled'acqua prendendo il suo po-sto e diminuendo la capacitàdi coesione del ghiaccio, chesi scioglie assai più veloce-mente di quello che sarebbedeterminato dal solo aumen-to della temperatura.

Insomma, una reazione acatena. Studiatanei laborato-ri del prestigioso Mit, che ri-tocca addirittura al rialzo l'al-larme dell'Ocse: anche consi-derando gli impegnimondia-li sul contenimento delleemissioni il prorompente au-mento della popolazionemondiale (proiettata verso i9 miliardi di esseri nel 2050,2miliardi in più) contribuirà aspingere in termometro di 7gradi medi.

Con sei gradi in più i gasserra- stima l'Ocse - raggiun-gerebbero comunque unaconcentrazione di oltre 650parti per milione, quasi ildoppio del limite di guardia.La richiesta di acqua raddop-pierà e lo stress idrico degliessi viventi e di tutto ciò checi circonda potrebbe esserecritico per almeno il 40%della popolazione mondia-le. Le polveri sottili aumen-terebbero di oltre tre volte illoto effetto moltiplicatoresulle malattie.

Catastrofe evitabile? Confatica, dice l'Agenzia interna-zionale per l'energia invitan-doci a premere subito, intan-to, sull'efficienza energetica.A fatica, ma ce la possiamo fa-re, insiste l'Ocse. Per metterein atto una serie combinatadi buone misure basterebbeora investire (purché lo si fac-cia al meglio) l'equivalentedello •0,2% del Pil mondiale,5,5 punti da qui al 2050. Se lastrategia fosse rinviata al2020 il costo aumenterebbedel 50%. Perdendo un altropo' di tempo la salvezza nonsolo sarebbe più dura ma do-vrebbe mobilitare - stimasempre l'Ocse - almeno il14% del Pil del Pianeta.

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Piove di più, nessuno cura i fiumicosì il maltempo diventa una tragediaII ksesroidrogeologicomartia: oltre 120franeeinorulaioniinbanniELENA DUSI

ROMA - È una tempesta perfet-ta. Le piogge si intensificano, laporzione di territorio urbanizza-to in Italia guadagna ogni annol'equivalente di due città diRoma,i fiumi vengono costretti negli ar-gini perché non straripino, i lorosedimenti si accumulano nell'al-veo e sollevano il livello dell'ac-qua, aumentandone l'energia incaso di esondazione. Perfino icampi diventano più estesi e per-dono ifo ssi di scolo che da sempreli circondavano. In Toscana e Li-guria fiumi ripidi e letti piccolimoltiplicano il rischio in caso diacquazzoni. Nel frattempo lemappe del rischio restano fermeal passato, mentre le legislazionifanno addirittura passi indietro.

Il risultato? Oltre 120 frane einondazioni tra il 2005 e il 2011,con200vittime e dannistimati so-

pra al miliardo all'anno (due vol-te e mezzo quanto si spende perlaprevenzione). Il mix degli inter-venti con il contagocce e del ri-schio che aumenta (sia per il cli-ma che per l'urbanizzazione)punta dritto verso un unico esito

prevedibile: l'assicurazione ob-bligatoria, che ogni tanto si affac-cia in una bozza di legge e che ieriè stata rievocata dal capo dellaProtezione civile.

Il rischio idrogeologico in Italiaè una tenaglia che stringe da mol-ti lati. «Buona parte dell'urbaniz-zazione, soprattutto quella sel-vaggia, è avvenuta intorno aglianni'60 e'70, l'epocain cuilapio-vosità è stata aiminimi del secolo.Ponti, argini e case sono stati co-struiti senza tenere conto del pro-blema dell' acqua. Oggi ciritrovia-mo con infrastrutture del tuttoinadeguate» spiega Paolo Paro-nuzzi, direttore di un master sulrischio idrogeologico all'univer-sità di Udine.

«Le fognature delle città nonsono progettate per smaltire pre-cipitazioni simili. A Genova i fiu-mi sono costretti in spazi angusti,o addirittura dirottati sottoterra.Se si gonfiano, cosa si può fare? Leuniche soluzioni che mivengonoin mente sono opere radicali, diportata paragonabile a quella delMose aVenezia» dice Fausto Guz-zetti, che al Cnr dirige l'Istituto diricerca perla protezione idrogeo-logica. «La legislazione del 1989 -aggiunge Gian Vito Graziano,presidente del Consiglio nazio-

nale dei geologi - divideva il terri-torio italiano in b acin i idro grafici,ognuno dei quali ricadeva sotto ilcontrollo di un'auto rità di b acino.Nel 2006 abbiamo recepito unadirettiva europea che sioccupadiambiente in senso lato e dedicasolo un capitolo al rischio idro-geologico. E una norma più adat-taaipaesiconfiumimolto grandi.Il risultato in Italia è la frammen-tazione di competenze e respon-sabilità. Di fronte a una situazio-ne di rischio non si sa nemmenochi debba intervenire».

Nel 2010 il Consiglio nazio-nale dei geologi ha pubbli-

cato uno studio secon-do cui 29.500 chilo-metri quadrati conquasi 6 milioni diabitanti sono ad al-

to rischio idrogeologico. La mi-naccia di frane o alluvioni ri-guarda 1,3 milioni di edifici,fra cui 6mila scuole e 531ospedali. Dal dopoguerra i di-

sastri idrogeologici sono costati52 miliardi, una cifra che nell'ulti-mo ventennio è passata da 800milioni medi annui a 1,2 miliardi.Secondo il ministero dell'Am-biente, per mettere in sicurezzatutto il territorio italiano servireb-bero 40 miliardi.

Dissesto idrogeologico Pagina 7

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La mappa del dissestoidrogeologico

Tra i1 1960 e i12011

INONDAZIONI

505 ...........W episodi v

753 3722i uN

FRANE

....... 789 .............W episodi v

3.417 522M-l i e-rn il

;i

1 miliardo il costo dei danniall'anno di frane e alluvioni

2,5 volte i soldi spesiogni anno per la messain sicurezza

41 miliardi la cifra necessariain 15 anni a mettere

in sicurezzail territoriosecondo le stime

A RISCHIO

29.500km2

6milioni

1,3milioni,

di questi:

6 milascuole

area a elevatorischioidrogeologico

gli italianiche abitanoin quest'area

edificia rischio franao alluvione

fonti: ministerodell'Ambiente,531 Consiglio nazionale

ospedali dei geologi, Cnr

TERRITORIO URBANIZZATO

+244mila ettariogni anno(due volte

Roma)

pari a

668 189 abitanti 114 89ettari per km2 in Francia in Spagna

al giorno la densitàdella popolazione

in Italia

alluvioni

frane

valanghe

Dissesto idrogeologico Pagina 8

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Albi mercato. I limiti a [la liberalizzazione

Pubblicità degli awócati con «decoro»Giampaolo Piagnerelli

L'avvocato può fare pubbli-cità alla propria attività profes-sionale purché rispetti le regoledel codice deontologico. Quin-di sì alla reclame, ma all'insegnadella veridicità e trasparenza econ il limite insuperabile del de-coro e della dignità professio- .nale. In caso contrario, è piena-mente legittima la sanzione in-flitta dal Consiglio nazionale fo-rense agli iscritti che non si sia-no adeguati alle regole. A chiari-re il principio, le Sezioni unitedella Corte di cassazione, con lasentenza 19705/12.

Alla base della vicenda il ri-corso di quattro avvocati mila-nesi, di cui tre iscritti all'Ordine

di Milano e uno a quello di Mon-za. Nell'appello, i quattro lamen-tavano che l'apertura del proce-dimento disciplinare fosse stataeffettuata dal Coa di Monza enon da quello di Milano. Sulpun-to la Cassazione è stata chiara: sideve prendere in considerazio-ne il cosiddetto forum commissidelicti. Nel caso, poichè il quoti-diano «City» era distribuito a

ESiá l oll messaggio deve essereveritiero e trasparentee non può prescinderedal rispettodella dignità professionale

Milano, era il consiglio dell'Or-dine meneghino a dover sanzio-nare il fatto e non quello di Mon-za. Quindi i tre avvocati milane-si su questo punto hanno avutoragione.

Differente, invece, il verdettosulla pubblicità e in particolaresui suoi contenuti. Sul punto èstato ricordato che, se da unaparte l'articolo 2 della legge248/2oo6 ha previsto la possibi-lità per gli avvocati di farsi pub-blicità, è pur vero che l'articolo38 delRdl1578/1933 prevede san-zioni per i professionisti che sirendano colpevoli «di abusi odimancanze nell'esercizio dellalo-ro professione o comunque difatti non conformi alla dignità e

al decoro professionale».Nel caso concreto, il boxpub-

blicato sul giornale - aveva sen-tenziato il Consiglio nazionaleforense _ «era connotato da slo-gan sull'attività svolta con grafi-ca tale da porre enfasi sul datoeconomico e contenente datiequivoci, suggestivi ed ecceden-ti il carattere informativo percui il messaggio integrava mo d a-lità attrattiva della clientela conmezzi suggestivi e incompatibi-li con la dignità e il decoro pro-fessionale, per la marcata natu-ra commerciale dell'informati-va sui costi bassi». Su questofronte, niente attenuanti per iquattro avvocati lombardi.

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Pubblicità e professionisti Pagina 9

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iquahficaz one urbana. Dall'Anci arrivate al dicastero le prime 131 schede su 425 proposte presentate

Piano città, istruttorie velociIl ministero delle Infrastrutture: risorse superiori ai- 244 milioni disponibi.'

Alessandro AronáROMA

L'Associazione dei comu-ni italiani (Anci), a cui il decre-to Ciaccia del 3 agosto assegnail ruolo di primo esaminatoredei progetti del Piano città (siveda Il Sole 24 Ore di sabatoscorso), terminerà alla fine diquesta settimana il lavoro di"classificazione", girando tut-te le carte al ministero delle In-frastrutture.

Le 425 candidature inviatedai Comuni il 5 ottobre (per1.ooo-1.500 progetti e una ri-chiesta di fondi stimabile in al-meno io-12 miliardi di euro, ri-spetto a finanziamenti direttiche si fermano a 224 milioni)hanno senza dubbio costrettoAnci e Mit a rivedere le ottimi-stiche previsioni di un esamerapido delle proposte. Ma al Mi-nistero restano convinti che,pur dovendo pagare lo scottodi qualche mese in più di lavo-ro, ora grazie al Piano città c'èsul tavolo un ricco parco pro-getti per la riqualificazione ur-bana, che permetterà di coordi-nare e spendere molto piùvelo-cemente risorse statali e di Cas-sa Depositi e prestiti (Cdp) peroltre due miliardi di euro.

«Il Mit - spiega il capo dipar-timento Domenico Crocco,che è anche presidente della Ca-bina diregia -ha già avuto in an-teprima, in questi giorni, 131schede dall'Anci, e comunquestiamo facendo di tutto per ac-celerare, vorremmo riuscire afare l'istruttoria tecnica, comeMit, e poi assegnare i finanzia-menti nella Cabina di regia en-tro lafine dell'anno. La maggio-ranza delle proposte prevedela cantierabilità nel 2013, é laCa-bina darà priorità a questi pro-getti, insieme alla capacità de-gli stessi di stimolare il mag-gior volume di investimenti».

Certo non sono i «cantieri en-tro ottobre» di cui il vice-mini-stro Mario Ciaccia avevaparla-to nell'intervista al Sole 24 Ore

de114 agosto , ma d'altra parte alMinistero delle Infrastrutturee all'Anci ammettono di esserestati travolti, alla scadenza del 5'ottobre, da una mole di proget-ti che non si aspettavano. Cosìcome segnalano che, rispetto aquelmomento , c'è stato amon-te uno slittamento di tempi (inparticolare per quanto riguar-da la scadenza per la presenta-zione deiprogetti).

«A luglio - spiega Crocco -le autocandidature erano 58.Potevamo aspettarciioopropo-ste, ma non 425. Comunque cisiamo rimboccati subito le ma-niche: l'Anci ha potenziato lasua squadra (40-45 persone del-la fondazione Anci "Patrimo-nio Comune", ndr), e stanno fa-cendo un ottimo lavoro di clas-sificazione; noi come Mit abbia-

BANCA DATICrocco (Mit): «Abbiamoun prezioso parco progettiper gli i nvestimenti urbanidei prossimi anni. Proveremoa valorizzarli comunque»

"W0Lfill

Noalla ohúçapdegli annunci T ensFong;irà t ret,

di~~ ' ►7Cong,LLLaprotèsta

.:.=== ma====

Politica degli annunci.Nell'editoriale di venerdì 9novembre Giorgio Santi ltianalizzava la scarsa efficaciadell'azione del Governo nelcampo delle infrastrutture:motti annunci, poche opere.

mo inpiediuna squadra specia-le di 25 tecnici di varie direzioniper fare l'istruttoria».

«Non è una sventura - incal-za Crocco - aver ricevuto cosìtante domande, perché grazie aqueste abbiamo ora, per la pri-ma volta, una mappa completadei progetti di riqualificazioneurbana in Italia. Ora spetta anoi non sprecarli. Come? Stia-mo facendo di tutto - aggiunge-per convogliare il massimo dirisorse su questi progetti.

C'è poi la questione delle ri-sorse finanziarie disponibili.«Non è vero che ci sono solo224 milioni. C'è una grande di-sponibilità del Fondo Fia (so-cial housing, gestito da CassaDepositi, ndr) a dare risposte aiComuni (ovviamente quandoc'è una proposta nei progetti in-viati); ci sono i fondi del Mini-stero dell'Ambiente per l'effi-cientamento energetico degliedifici, i fondi per l'edilizia sco-lastica, i fondi del MinistroGnudi per gli impianti sportivi,i Fondi coesione (ex Fas) delMinistro Barca. In Cabina di re-gia c'è l'impegno di tutti per fa-re questo lavoro di coordina-mento. Sipotrebbero ancheuti-lizzare i progetti delle città peraccelerare la spesa dei fondiUe 2007-2013».

«Naturalmente - prosegueCrocco - non potremo comun-que finanziare tutti. Ma voglia-mo guardare anche auna secon-da fase. Abbiamo in program-ma una grande mostra all'Eiredi Milano (4-6 giugno 2013) sututti i progetti inviati dai Comu-ni, e allestiremo anche un sitointernet con tutti i documenti:l'obiettivo è convincere anchesoggetti privati internazionalia investire nelle nostre città.C'è poi lapartita dei fondi euro-pei2o14-202ò: dovrebbero esse-re 2,5 miliardi per le aree urba-ne in Italia, il Piano città ci con-sente di arrivare pronti aquell'appuntamento».

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Riqualificazione Pagina 10

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Grani opere . Clini: valutare i numeri

«Ponte sullo stretto,

no a scelte a priori»Mauro SalernoROMA

-1 ua Basta con il ponte sì, ponteno. Non sarà una scelta ideologi-ca a stabilire se il futuro dei col-legamenti tra Calabria e Siciliapasserà o meno per la realizza-zione dell'opera record aggiudi-cata ormai sette anni fa al con-sorzio Eurolink, guidato da Im-pregilo. Lo ha ribadito ieri il mi-nistero per l'Ambiente CorradoClini, non proprio un fan delponte, che ha più volte puntua-lizzato di non considerareun'opera strategicaper il Paese.«Dobbiamo completare lavalu-tazione di impatto ambientalesulla base dei numeri e non discelte ideologiche», ha detto ilministro, ricordando la sceltadel Governo di concedere altridue anni ditempoper completa-re le verifiche tecniche sul pro-getto definitivo e tentare lastra-da degli investitori internazio-nali per il finanziamento. «Il go-verno ha detto che il ponte nonè un'opera prioritaria ma se cisono investitori privati affronte-remo la questione come quelladell'Ilva: senza guerre direligio-ne», ha aggiunto il ministro.

Su questo punto la settima-na scorsa il presidente della so-cietà Stretto di Messina PietroCiucciha fatto sapere di aver in-cassato una manifestazione diinteresse da parte dei cinesi delgruppo Cccc (China Comuni-cation Construction Com-pany). L'opera resta «insosteni-bile per l'ambiente e per le Cas-se dello Stato», invece, per le as-sociazioni ambientaliste (Fai,Italia Nostra, Legambiente,Man e Wwf Italia) che proprioieri hanno promosso un conve-gno alla Camera, criticando lascelta del Governo di rimanda-re la decisione finale sul proget-to, «addentrandosi in un ri-schioso, quanto evitabile, terre-no minato».

Il decreto 187/2012 prevedeche entro il primo marzo 2013sia redatto un atto aggiuntivotra Stretto di Messina e il gene-ral contractor e che nei successi-

vi 6o giorni la società Stretto diMessina produca piani econo-mico-finanziari che attestino lasostenibilità dell'investimento.Su questi documenti il Cipe èchiamato ad esprimersi. In casodi mancata approvazione, il pro-getto salta. «E dal 2003 -ricorda-no Fai, Italia Nostra, Legam-biente, Man e Wwf Italia - che èstato redatto il progetto prelimi-nare del ponte e delle opere con-nesse. Non si capisce quali altreverifiche tecniche si debbano fa-re. E, aproposito dellabancabili-tà, è bene ricordare che per ben9 anni non è stato individuato,nonostante i ripetuti annunci eroad show in Italia e all'estero,alcun partner privato che si siadimostrato disponibile a finan-ziare con una quota del 6o%un'opera il cui costo iniziale eradi 3,9 miliardi e oggi viene valu-tato da 8,5 miliardi, oltre mezzopunto di Pil».

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Ponte sullo Stretto Pagina 11

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Sernto. Verso il sì al testo della Camera

Sul condominiola riforma va avantiNiente modificheSaverio Fossati

L'alluvione non rallentala riforma del condominio.L'assenza di un relatore, Fran-co Mugnai, impegnato diretta-mente in Toscana sul frontedel disastro, non ha bloccatol'attività della commissioneGiustizia del Senato in sededeliberante, che ieri riguarda-vala riforma.

L'esame del Ddl As 71-B èquindi andato avanti, perchésono stati illustrati i circa 6oemendamentipresentatilune-dì. «Sono però emendamentipresentati da singoli colleghi- spiega l'altro relatore, GuidoGalperti -,mentre i gruppi so-no orientati ad approvare sen-za modifiche il testo tornatodalla Camera. Alcuni, del re-sto, sono già stati ritirati e tuttisono già stati illustrati. Doma-ni, quindi (oggi per chi legge,ndr) potremmo passare ai pa-reri e alle votazioni. Resta, in-somma, l'idea di chiudere indeliberante senza rinvii allaCamera».

L'assenza di Mugnai nonsembra un ostacolo insormon-tabile per Galperti: «Abbiamosvolto insieme un lavoro co-mune e condiviso. Non è chese lo rimodificassimo la Came-ralo approverebbe. Pensiamoche a questo punto vada datauna risposta a un problemache interessa milioni di p ers o-ne. Poi nella prossima legisla-tura si potrà correggere».

Nonostante la riforma con-tenga modifiche di vasta por-tata (nuovi doveri dell'ammi-nistratore, repressione dellamorosità, nuove maggioran-ze per la modifica delle desti-nazioni d'uso, solo per fare al-cuni esempi, ma si veda ancheIl Sole 24 Ore del 27 settembrescorso), la discussione ieri si èanimata sulla questione dellaproibizione, per iregolamen-tiassembleari, di vietare la de-

tenzione di animali domesti-ci. «È stato l'emendamentopiù discusso - dice Maria Eli-sabetta Alberti Casellati,membro della commissione-, perché pone un limite al di-ritto alla salute che potrebbeavere una rilevanza costitu-zionale. E darà luogo a parec-chi problemi interpretativi.Ma, se le parti buone della ri-forma superano quelle critica-bili, allora si può approvaresenza ulteriori passaggi».

Intanto, sempre sul frontecondominiale, va segnalata lafirma, ieri, del rinnovo (e finoal 31 dicembre 2o14) del con-tratto collettivo nazionale dilavoroper i dipendenti dapro-prietari dì fabbricati, stipula-to tra Confedilizia e i sindaca-ti Filcams-Cgil, Fisascat-Cìsl

.......................................................................

LA NOVITCon it nuovo contrattodi lavoro firmato ierinegli spazi comuniarriva l'assistente familiareper bambini e anziani.......................................................................

e Uiltucs- Uil.Nel contratto, questa volta,

è stata prevista una nuova fi-gura: viene istituita una sortadi «assistente familiare». Sitratta di lavoratori che svolge-ranno, in speciali spazi condo-miniali (se autorizzati) o an-che all'interno della propriaabitazione (se interna al con-dominio) o ancora nelle pro-prietà esclusive di uno o piùcondomini, servizi per la pri-ma infanzia o per persone an-ziane autosufficienti, in favo-re di tutti o di una parte deicondòmini.

La spesa, però, non sarà ac-collata a tutti ma solo a chi uti-lizzerà il servizio.

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Condominio Pagina 12

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Arriva il fondoper ridurre 1'Irapa professionistie commercianti

Per la famiglia-tipo niente Irpef sotto i 16.000 euro di redditoEsodati, in pensione con le vecchie regole altri 10.130 lavoratori

LE MISUREROMA Un aiuto, sotto forma di sgra-vio fiscale alle famiglie e alle im-prese, comprese quelle individua-li. E un incremento dei fondi desti-nati a sostenere la produttività.Con il deposito da parte dei relato-ri degli ultimi emendamenti pren-de la su forma quasi definitiva lalegge di stabilità, che ora la com-missione Bilancio dovrà approva-re entro la serata di oggi, primadel passaggio in aula che poi cul-minerà la settimana successiva intre separati voti di fiducia. «Unamanovra migliore» l'ha definitaPier Paolo Baretta, uno dei due re-latori.

Ieri, prima che arrivasse il testofinale delle modifiche sul fisco, lacommissione aveva votatol'emendamento che assicura lasalvaguardia per altri 10.130 lavo-ratori o ex lavoratori coinvolti nel-la riforma previdenziale approva-ta ormai quasi un anno fa. In par-ticolare verranno tutelati tra glialtri coloro che hanno versatocontributi volontari oppure han-no lasciato il lavoro entro il 30 giu-gno 2012 e hanno percepito picco-li redditi (non più di 7.500 eurolordi l'anno). A queste persone, ea quelle collocate in mobilità chehanno interrotto il rapporto lavo-rativo entro il 30 settembre diquest'anno, si richiede comunquedi maturare i requisiti precedentialla riforma entro tre anni e co-munque non oltre il 2014. Questaplatea di lavoratori, che dovrà es-sere effettivamente selezionatadall'Inps, si aggiunge a quella di120 mila già individuata.

LE NOVITÀ FISCALIL'emendamento sul fisco è quelloche era stato delineato già lunedìsera, con alcune piccole correzio-ni. La più rilevante riguarda le mi-ni-imprese, commercianti artigia-ni e professionisti: per loro è costi-tuito un apposito fondo che dovràservire al tendenziale azzeramen-to dell'Irap, con una dotazione di248 milioni nel 2014 e 292 l'annodal 2015 in poi. I dettagli sarannoperò precisati da un successivodecreto del ministero dell'Econo-mia. Per le imprese più grandi èconfermato l'incremento della de-duzione forfettaria, sempre dall'I-rap, in caso di assunzioni a tempoindeterminato. L'importo sale da4.600 a 7.500 euro, che passano a13.500 se l'assunzione riguardauna donna o un giovane sotto i 35anni. Gli importi sono ulterior-mente aumentati al Sud.Per le famiglie è confermato l'in-cremento della detrazione perogni figlio a carico che passa da800 a 980 euro e da 900 a 1.080 seil figlio ha meno di tre anni. L'ope-razione vale un miliardo l'anno.

L'importo effettivo dello scontosarà maggiore in base al numerodei figli e si ridurrà invece in baseal reddito. Per il nucleo tipo conconiuge a carico e due figli sale a15.800 euro di reddito (da lavorodipendente) la soglia sotto la qua-le non è dovuta Irpef. Il governoha poi incrementato le risorse de-stinate a sostenere la produttività:sostanzialmente vengono aggiun-ti 800 milioni che permetterannodi applicare la detassazione an-che nel 2014: il governo stabiliràin ogni caso le modalità con unapropria iniziativa legislativa.

Luca Cifoni

Fisco e professionisti Pagina 13

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Detrazioni per i figliLA DIFFERENZA IN EURO DEGLI SCONTI PERI FIGLI RISPETTO AD OGGIReddito in curo

15.003,311

+475+643

20.000

1152

;;;;-454

+617

25.000 12+591

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Fonte: Ufficio Studi della Consulta nazionale dei Caf

Fisco e professionisti Pagina 14

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Scadono i termini per l'invio dei regolamenti al ministero della giustizia

Tempo di nuova disciplinaConsigli hoc per giudicare i professionist i

DI BENEDETTA PACELLI

1 nuovo sistema disciplinare diordini e collegi scalda i moto-ri. Le categorie professionalihanno , infatti, predisposto il

rispettivo regolamento che con-tiene i requisiti di eleggibilità deifuturi consiglieri di disciplina, cosìcome previsto dalla riforma delleprofessioni (dpr n. 137/12 pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale n.189 del 14 agosto 2012). Ma primache l'impianto complessivo entripienamente a regime ci sarà daaspettare ancora un po '. Se, infat-ti, le professioni hanno rispettato itermini previsti per legge (tre mesidalla pubblicazione del dpr, quindi14 novembre) inviando , chi primachi dopo , i singoli regolamenti, orala palla passa al ministero. Chesta passando al vaglio ogni singoloregolamento , inviando di volta involta agli ordini le relative osser-vazioni. Alla conclusione di taleprocedura il testo è consegnatonelle mani del ministro Paola Se-verino per la firma . Ma l'iter buro-cratico necessiterà di un ulteriorepassaggio , giacché dopo il sigilloministeriale serviranno circa altri20 giorni per la pubblicazione sul

FRiar=EiSIfîNEAgrotecnici

Agrortorrsi e forestaliArchitetti

Avvocati

ChimiciConnarercialisti

GeometriIngegneri

NotaiPeriti agrari

Periti industriali

I i ER DEL R EGOLAMENTO

Trasmesso da pochi giorni al nninisteron attesa del parere ministeriale

Approvato dal ministero, n attesa della firma del ministro

La questione è allo studio del Consiglio e in attesa dell'iter dellariforma forensen attesa del parere ministeriale

Sarà inviato oggi al ministeron attesa dei parere ministeriale

Approvato dal ministero, n attesa della firma del ministroDpr ha fatto salve le norme già esistenti sal disciplinare

Approvato dal ministero, n attesa della firma del ministroApprovato dal ministero, n attesa della firma dei ministro

o /% tt;, no t;C¡ï i''/ del ministero.A questo punto il nuovo sistemadisciplinare potrà essere appli-cato? Non ancora . Perché dallapubblicazione serviranno altri 90giorni di tempo (è la stessa leggedelega a prevederlo) per nominarel'elenco dei componenti del consi-glio di disciplina che dovrà esserecomposto da un numero di nomi-nativi pari al doppio del numerodei consiglieri che il presidente del

tribunale e chiamato a designare.In questo arco di tempo , inoltre, iconsigli nazionali saranno chia-mati a riscrivere i regolamentigià esistenti sulle modalità deiprocedimenti disciplinari, noncontemplati nel regolamento inquestione . A comporre infine l'ar-ticolato mosaico del disciplinareservirà un 'ulteriore tessera: l'ag-giornamento del Codice deonto-logico che dovrà essere rivisitato

alla luce delle liberalizzazionitariffarie e della pubblicità pro-fessionale, delle nuove societàtra professionisti (se e quando ilregolamento sarà approvato) edei nuovi obblighi imposti dallalegge in materia, per esempio,di assicurazione o di formazioneobbligatoria. Ma almeno per lafirma del ministro Severino è or-mai questione di giorni per moltecategorie (si veda tabella).

Consigli di disciplina Pagina 15

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RICORSO

r tG'C LCL,

L r 137.

r LazioGli agrotecnici impugnano alTar del Lazio il dpr di riformadelle professioni (n. 137/12).Dopo avere già segnalato du-rante l'iter del provvedimentoi diversi profili di criticità, l'al-bo guidato da Roberto Orlandidecide quindi di rimettere tuttonella mani della giustizia am-ministrativa. La motivazioneprincipale sta, secondo una co-municazione dello stesso colle-gio nazionale, «nella tecnica di"aggiramento" della legge au-torizzante utilizzata in molti al-tri articoli del dpr, sicché tuttal'attività degli Ordini e Collegiprofessionali risulta subordina-ta a pareri vincolanti ovvero a66pareri favorevoli" (non pre-visti dalla legge autorizzan-te) che il ministro vigilante siriserva di esprimere, a penadell'invalidità ed improcedibi-lità, delle decisioni assunte».Per tutti questi e altri motivigli Agrotecnici, chiedono al Tarl'annullamento del dpr, previasospensiva. Ciò che contestia-mo, dice Orlandi, «non è il pro-cesso di liberalizzazione delleprofessioni, che ci vede alfieri,ma il modo con cui il governolo ha attuato, secondo un prin-cipio di totale accentramentodi funzioni, privando i Consiglinazionali professionali dell'au-tonomia decisionale previstaper legge».

Agrotecnici Pagina 16

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CASSE DI PREVIDENZA

Non depositatol'emendamentosulle dismissioni

«Un emendamento sullavendita diretta degli immobilidegli enti e delle casse diprevi-denzanon è stato ancora depo-sitato e, quindi, presentato».Giuseppe Marinello, vicepre-sidente della Commissione bi-lancio della Camera, in cui èsotto la lente la legge di stabili-

tà, iera sera ha liquidato cosìle voci che si erano rincorsenel corso della giornata secon-do cui il ministro per la Coope-razione internazionale e l'Inte-grazione, Andrea Riccardi,non si sarebbe arreso ai parerinegativi degli altri dicasteri,portando avanti una propostadi dismissione che aveva sca-tenato molte polemiche. «Suquesto testo "fantasma" - hapuntualizzato Marinello - hochiesto io stesso chiarimential Governo, ma senza ottene-re risposta».

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Previdenza professionisti Pagina 17

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Il Registrodei revisori passaall'Economia

Da oggi il registro dei re-visori legali e quello dei tiroci-nanti passeranno ufficialmentedalla società «Registro revisorilegali srl» al ministero dell'Eco-nomia. È l'effetto dei decreti at-tuativi del Dlgs 39/io emanati ilmese scorso, dopo i rallenta-menti delle scorse settimane.«È il primo atto - dice il.presi-dente dell'Istituto nazionale re-visorilegali, Virgilio Baresi- del-la nostra svolta professionale».

Così l'Italia si allinea, in ritar-do di sei anni, con la regolamen-

tazione Ue. «Finalmente - spie-ga Baresi - si dà chiarezza a unaprocedura che consentiràlapie-na attività di una libera profes-sione tra le più stimolanti per lenuove generazioni».

La società «Registro revisorilegali srl» è interamente parteci-pata dal Consiglio nazionale deidottori commercialisti ed esper-ti contabili.

La cerimonia di consegna delregistro si svolgerà oggi alle12.30 nella sala della maggioran-za del Palazzo delle finanze. Il di-castero dovrà prendere in cari-co l'attività di disciplina dell'esa-me per per l'abilitazione all'eser-cizio della revisione legale. «Unplauso al ministero - concludeBaresi - per aver agito col dovu-to tempismo».

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Page 21: Ordine degli Ingegneri della provincia di Pistoia - Centro Studi … · 2012. 11. 16. · 30 ottobre 2012 , pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 13 novembre 2012 , predisposta

Pre ° Gli effetti della riforma

Pensione più caraper i ragionieriMatteo Prioschi

Dovranno versare più con-tributi, lavorare più a lungo e inalcuni casi incasseranno un as-segno più leggero. Semplifican-do, queste sono le principali ri-cadute della riforma approvatadai delegati della Cassanaziona-le di previdenza ed assistenza afavore dei ragionieri e periticommerciali il lo novembre. Ilriassetto era necessario per cen-trare l'obiettivo della sostenibili-tà a 5o anni, come richiesto daldecreto "Salva Italia".

Sul fronte dei versamenti èstato deciso di incrementareprogressivamente l'aliquota delcontributo soggettivo: dall'at-tuale 8% crescerà al lo% nel2013, fino ad arrivare al 15% nel2018 (con la possibilità di versa-re su base volontaria fino al 25percento). Al contempo verrà ri-dotto dal 2013 il contributo inte-grativo (da 1.776 a 758 euro),mentre sempre dall'anno prossi-mo il contributo soggettivo sup-plementare salirà a un minimodi 444 euro, con un'aliquota del-lo o,75 per cento.

Per andare in pensione conla vecchiaia, invece, si dovràavere 68 anni e almeno 40 diiscrizione e contribuzione, maper i nati entro i11962 è previ-sto uno "scivolo" che consentedi incassare l'assegno con re-quisiti ridotti. È stato inoltreeliminato il trattamento di an-zianità (eccetto nei casi ditota-lizzazione), sostituito dallapensione anticipata, calcolatacon il metodo contributivo, acui sipuò accedere con almeno6z annidi. età e 20 di iscrizione.

Il voto di sabato era una sortadi ultima chiamata, dopo chel'ente aveva mancato il terminedel3o settembre fissato dalla leg-ge per mettersi in regola con lenuove disposizioni. Allora5o de-legati su 174 avevano fatto man-care il numero legale. Il via libe-ra è effetto di alcune modificheintrodotte al disegno di riformaoriginario. In particolare sonostate rimodulate le fasce di riva-

lutazione delle quote redditua-li di pensione in base all'infla-zione: ora si va dal ioo% fino a6.246,89 curo allo zero per chi su-pera gli 82mila. «Adesso abbia-mo uno scaglionamento più pun-tuale-sottolineaPaolo Santarel-li, presidente della Cassa-, men-tre prima si applicava una solaaliquota da 12.500 giuro in poi. Èla modifica più importante cheabbiamo fatto ed è quella che de-termina i risultati più evidentiper la sostenibilità. Comunquedesidero ringraziare tutti i dele-gati per lo sforzo notevole dicondivisione inunmomento im-portante perla Cassa».

La riforma, però, introduceancheunmeccanismo diriequi-librio della quota di pensionecalcolata con il sistema retribu-tivo, invigore fino al 2003, matu-rata al momento della decorren-za della pensione. In buona so-stanza, ipensionati dovranno ri-nunciare a una quota dell'asse-gno, pari a un quarto della diffe-renza tra la prestazione spettan-te e i contributi versati e capita-lizzati, compreso l'integrativo.«Abbiamo calcolato - spiega ilpresidente - che tale misura inrealtà determinerà una riduzio-ne media dell'assegno tra il 4 eil 1o%, con la prospettiva perchi ha ancora diversi annidi la-voro davanti, di arrivare ad an-nullare tale riduzione».

Sempre sul fronte dei sacrifi-ci, per il 2012 e il 2013 si applicail contributo di solidarietà del-l'1% dell'importo della pensio-ne al lordo delle ritenute fisca-li, mentre dal 2014 al 2916 il con-tributo sarà articolato per fa-sce di reddito, da un minimodello zero a un massimo del 5per cento. Con gli accorgimen-ti adottati, la Cassa prevede diavere, nel 2061, un patrimoniodi 2,786 miliardi di euro.

Ora la riforma dovrà ricevereil via libera del ministero del La-voro, dove l'istruttoria tecnicaperle altre Casse dovrebbe chiu-dersi entro questa settimana.

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