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    Le Tisane della SaluteInvito alle Piante Medicinali

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    Semplice come una tisana

    Una tisana una preparazione estremamente semplice checonsiste nel versare acqua calda sulla droga della pianta, soli-tamente essiccata e sminuzzata, lasciare in infusione per uncerto tempo e poi filtrare per eliminare i residui vegetali; unavolta tiepido, non rimane che gustarlo.

    Si tratta pertanto di una semplice estrazione acquosa, che nonrichiede tecnologie sofisticate, ma che nella sua semplicitpermette di apprezzare molte delle virt delle piante medici-nali.Gli infusi sono stati sicuramente una delle prime forme in cuiluomo ha iniziato ad apprezzare gli effetti benefici delle pian-te e che lo hanno poi accompagnato nei secoli e nelle diverseregioni del mondo, grazie alla loro efficacia, alla semplicit

    della preparazione, alla facilit di reperire le materie primenecessarie (acqua e piante medicinali).

    Una Breve Introduzione

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    Due parole sullacqua

    Dopo laria lacqua il fluido dal quale dipende maggiormente lanostra vita. E molto probabile che qualche nostro antenato aves-se notato come le foglie di alcune piante, lasciate macerare nel-lacqua, fossero in grado di mutarne il colore, il sapore e lodore.Lacqua in grado di assorbire, fare sue e rendere disponibili inuna forma assimilabile le propriet di ci che vi viene immerso. Isali vi scompaiono, i colori delle piante vi diffondono.

    Se allacqua poi associamo un secondo grande elemento dellanatura, il fuoco, allora scopriamo che lacqua riscaldata ingrado, in modo decisamente pi forte, di estrarre e assorbire lepropriet di ci che vi viene immerso.

    In alcune culture il bisognoso di cure viene spesso raffiguratomentre sorseggia un infuso benefico da una ciotola di metallosulle cui pareti interne stata incisa una preghiera. Linfuso vienefatto roteare in essa affinch lacqua possa assorbire il significatomedicamentoso anche di quelle parole e bevuto quindi solo dopoquesto rituale. Oggi sappiamo che lacqua non solo il solventebiologico fondamentale ma anche che quando viene portata aebollizione in grado di solubilizzare una gran parte dei principiattivi presenti nelle piante medicinali.

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    Da Oriente a Occidente

    Notizie dell'uso delle piante pertrattare vari disturbi e malattierisalgono al 3500-2800 a.C. inIndia; possibile datare intorno al400 a.C. le monumentali testimo-nianze scritte del sistema di medi-

    cina indiana che raccolgono alloro interno circa 700 piante,facenti parte di vari tipi di prepa-razioni utilizzate per la cura dellasalute.Anche i pi antichi documentidella civilt cinese risalgono a

    tempi antichissimi, intorno al 2800-2700 a.C., periodo in cuiluomo, nelle vesti del leggendario Imperatore Shen Nung,impar a conoscere le propriet curative delle piante, forse inmaniera del tutto accidentale, semplicemente cibandosene;nel tempo, il numero delle piante conosciute e utilizzate ascopo medicinale aumentato ad opera degli stessi imperato-ri cinesi che svilupparono varie tecniche per la diagnosi delle

    malattie e la loro cura con le piante.Curiosamente anche in regioni del mondo diverse e tra lorolontane, quasi contemporaneamente, gli uomini hanno inizia-to a utilizzare le sostanze naturali. Tavolette dargilla scritte incaratteri cuneiformi che risalgono al 2600 a.C. hanno portatofino a noi le pi antiche testimonianze della pratica medicababilonese. Come spesso accade, il trattamento con il rimedio

    si mescola e completa con la preghiera e la pratica religiosa,per risolvere la malattia, vista come espressione degli spiritinegativi.

    Un po di storia

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    Gli antichi terapeuti Babilonesierano esperti di rimedi a base dipiante e ulteriore conferma giun-ge anche dal Codice di

    Hammurabi, una raccolta di leggidellomonimo sovrano del 1700a.C. Dalle tavole si riusciti a risa-lire ad alcune delle specie utilizza-te tra cui Olio di Sesamo comeantibatterico ad uso esterno,Belladonna, Liquirizia, Menta,

    Giusquiamo, Mirto, Timo, Abete eSalice, utilizzati in forma di decot-ti e tisane.Testimonianze storiche conferma-

    no che anche gli antichi Egizi conoscevano e utilizzavano lepiante. Alcuni papiri, arrivati fino a noi (Ebers 1550 a.C.;Kahun 1900 a.C.; Edwin-Smith 1600 a.C. che probabilmenteutilizza come fonte un documento ancora pi antico del 3000

    a.C.) includono piante comunemente utilizzate come Senna,Timo, Ginepro e Cumino, per la digestione; radice di

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    Fino ai Greci e ai Romani

    Le fonti pi antiche delle conoscenze mediche dei Greci risalgo-no a Omero, nellottavo secolo a.C., anche se normalmente sifa riferimento a Ippocrate (intorno al 400 a.C.) e Teofrasto(intorno al 300 a.C.) che hanno un approccio pi razionale escientifico, riportando nei loro trattati le piante da utilizzare, inche modo e varie osservazioni anche sulla loro coltivazione.Successivamente i Romani hanno avuto il merito di classificarele piante secondo criteri sistematici e descrittivi in base all'uso,agli effetti utili o dannosi, al dosaggio, alle modalit di sommi-nistrazione; nellimpero romano era uso comune coltivare orticon piante medicinali.

    Melograno e Giusquiamo contro i vermi, ma anche Lino,Manna, Miele, Nasturzio, Menta, Finocchio, Coriandolo,Cedro, Cipolla, Sambuco, Aglio, Loto, Mirra e gomma diAcacia.

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    La grande diffusione degli estratti acquosi

    Se ci soffermiamo a riflettere sono veramente molteplici gliestratti acquosi a caldo, cio gli infusi, che entrano a far partedella nostra giornata, un po in tutte le parti del mondo.

    Essi costituiscono in molti casi unanormale abitudine alimentare(pensiamo al Caff e al T delle

    nostre colazioni) o, a nostro avvi-so, soltanto un momento di pia-cere da concedersi (la pausaCaff, una tisana calda nella sta-gione fredda).Il fatto stesso che tali preparazionisiano state selezionate e conser-

    vate nel tempo e nello spazio deidiversi continenti una confermainnegabile della loro efficacia,della capacit di concederciunazione positiva e utile, alle

    volte tanto consueta da non essere pi capaci di apprezzarla.

    DallAfrica al resto del mondo: laroma nero del Caff

    Uno dei pi comuni estratti acquosi, che ci accompagnano pivolte al giorno il Caff. La pianta, Coffea arabica, di origi-ne africana, in particolare di una regione dellAbissinia, Caffa,ma viene attualmente coltivata in Arabia, India, Persia e

    soprattutto Brasile. La leggenda narra che la sua scoperta siada attribuire a un pastore che si accorse che le capre e i cam-

    Infusi e Continenti

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    melli, dopo aver mangiato i fruttirossi della pianta, passavano nottiintere svegli; da questa osserva-zione i frutti del Caff iniziarono

    ad essere utilizzati dai monaci diun vicino convento per vegliare inpreghiera e poi luso si diffuseampiamente in Egitto. In un trat-tato di Prospero Alpino sullamedicina egiziana (1591) si trovala prima testimonianza delluso,

    anche medicinale del Caff, cheveniva venduto nelle tavernesotto forma di una bevanda nera,amara e corroborante, consumataprincipalmente a digiuno.DallEgitto il Caff si diffuse rapidamente nel mondo arabo, inTurchia fino a Damasco, da dove raggiunse la repubblica diVenezia.Il successo del Caff,confermato dalla dif-fusione nei diversicontinenti, derivaanche dalle sue pro-priet; un buon Caff(magari zuccherato)

    alla mattina ci d lagiusta carica peraffrontare la giornata,grazie alla presenza dicaffeina, solubilizzatain acqua e prontamen-te disponibile; allo stesso modo, dopo il pasto ci aiuta a com-

    battere contro la lieve sonnolenza e, grazie al gusto amaro,favorisce la digestione.

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    DallAmerica Latina, una sorgente di nuova energia

    Cos gli Indios definivano il Mat,Ilex paraguariensis, ritenuto un

    rimedio a cui ricorrere dopo lelunghe ed estenuanti fatiche nellapampa. Anche il Mat, viene cir-condato dal rito: segno di ospita-lit, veniva offerto agli invitatiallinterno di un recipiente costi-tuito da una piccola zucca essicca-

    ta, il mat appunto, dalla quale silasciava fuoriscire un tubicino dimetallo da cui, a turno gli ospitipotevano bere. La sua coltivazio-ne fu potenziata dai colonizzatorieuropei, in particolare dai Gesuiti

    e il suo consumo ha raggiunto livelli consistenti in tuttalAmerica latina.

    Dallestremo oriente i colori e i profumi del T

    Testimonianze archeologiche farebbero risalire luso dellefoglie del T, addirittura a 500.000 anni fa, da parte

    dellHomo erectus pekinensis. La leggenda cinese attribuisceluso del T allimperatore Shen Nung, il primo esperto dierbe, e quella indiana d il merito della sua scoperta a Budda.Nei sistemi di medicina tradizionale indiana si attribuscono alT propriet leggermente stimolanti, diuretiche, astringenti eutili nei casi di punture di insetto. Nella medicina tradizionalecinese il T viene consigliato come astringente, cardiotonico e

    stimolante centrale, diuretico e utile nel promuovere la dige-stione.

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    Il T fu introdotto in Occidente gi apartire dal 500 d.C. ad opera deimercanti Turchi, ma la maggiore dif-fusione si ebbe nel 1600 quando gli

    Olandesi, e successivamente gliInglesi, stabilirono il commercio delT fra Europa ed estremo Oriente.Esistono vari tipi di T, tutti ottenutidalla stessa pianta: T nero: si ottiene lasciando fer-mentare il materiale vegetale dopo la raccolta, processo che

    d origine ad alcune sostanze responsabili del caratteristicocolore bruno-rossiccio degli infusi e del tipico aroma. In gene-re il T nero quello pi consumato nei paesi Occidentali. T Oolong: deriva da una fermentazione parziale che con-ferisce allinfuso un colore rosso-giallastro. T verde: il materiale vegetale non viene fatto fermentare;appena raccolto viene trattato con calore per arrestare imme-diatamente la fermentazione enzimatica; il pi utilizzato inOriente e mantiene inalterate tutte le sue propriet antiossi-danti.

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    Il T (Camellia sinensis) entrato afar parte delle culture orientali,tanto da diventare una sorta dirito che ne ha accompagnato la

    storia. La Cina la culla e il paesedel T che non soltanto unabevanda ma permette di soddisfa-re alcuni bisogni spirituali, di offri-re la propria amicizia e di esprime-re sentimenti personali.Nellestremo Oriente e in India il

    T viene consumato nellarco del-lintera giornata, sostituendo ingran parte lacqua ai pasti. pro-babile che lelevato consumo diT in tali regioni dipenda anche dalla necessit di introdurresali minerali, che si perdono facilmente nelle tipiche condizio-ni climatiche.Il T ha raggiunto praticamente ogni parte del mondo, diffon-dendosi nellAfrica Nord-Orientale a partire dal 1800; nellaFarmacopea del Marocco descritto luso del T come diure-tico, tonico e antidiarroico; le popolazioni delle montagne uti-lizzano linfuso di T verde, freddo, abbondantemente zuc-cherato contro la fatica dopo lunghe camminate. In Maroccoil T verde la bevanda nazionale per eccellenza; nel desertodel Sahara viene utilizzato linfuso, molto concentrato, con

    laggiunta di zucchero e tipicamente aromatizzato con lamenta.

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    Il Caff in Africa e nel medio-oriente, il T nellestremooriente, il Mat nellAmerica latina; ogni regione delmondo ha selezionato luso di una delle cosidette bevan-de xantiniche, contenenti cio metilxantine, in particola-

    re caffeina; rimedi capaci di aumentare il senso di benes-sere, di accrescere la capacit di concentrazione e le pre-stazioni, benefici irrinunciabili in qualunque parte delmondo.Gli studi su queste piante, in fondo hanno fornitouna conferma scientifica, di quello che in manieratotalmente empirica stato scoperto secoli, o

    anche millenni fa. curioso osservare come gli abitanti di paesi in cui il Tarrivava solo come costosa spezia di importazione,abbiano cercato nelle loro piante autoctone dei degnisostituti; ne sono un valido esempio Rooibos e Cyclopia,in grado di fornire un infuso piacevole e benefico.

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    Il T del Sudafrica, rosso e delicato

    Il Rooibos, Aspalathus linearis, una pianta originaria del Sudafricache sta ottenendo sempre maggio-ri attenzioni in funzione delle suepropriet antiossidanti.Le popolazioni delle regioni mon-

    tuose iniziarono a usare la piantanel 1700, quando compreseroche dagli steli della pianta si otte-neva un infuso, dal gusto piacevo-le e piuttosto dolce.Fa parte della famiglia delleLeguminose ed capace di cre-

    scere anche su terreni aridi.Secondo la tradizione le foglie egli steli del Rooibos vengono rac-colti nel periodo estivo, quando lapianta rivestita di fiori di un belgiallo intenso; successivamente ilmateriale vegetale viene inumidi-

    to e poi lasciato fermentare.Lessiccazione avviene prevalente-mente al sole.Una volta lavorato in questomodo il materiale vegetale assu-me una colorazione rossa, da cui

    deriva il nome Rooibos, cespuglio rosso, nella lingua locale.

    La caratteristica del Rooibos di non contenere caffeina, lo hareso unottima alternativa al T, particolarmente indicata nelleore serali ed ogni volta che non si desideri leffetto stimolan-

    Altri infusi meno noti

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    La Cyclopia, il cespuglio del miele

    Originaria del Sudafrica, la Cyclopia presenta un gusto grade-vole, simile al miele. Meno nota rispetto al Rooibos comun-que utilizzata tradizionalmente per la preparazione di bevandee T dalle propriet benefiche.Questo cespuglio della famiglia delle leguminose cresce spon-

    taneo nella sottile regione tra la costa del Sudafrica e le catenemontuose dellinterno. I suoi fiori hanno un colore giallo inten-so e luminoso e un aroma dolce e caratteristico. La pianta vieneraccolta al momento della fioritura, tagliata grossolanamente

    per facilitare i processi di fermentazione che, tradizionalmente,veniva effettuata allinterno di ammassi e infine lasciata essicca-re su teli al sole. A questo punto la Cyclopia assume un colorescuro, tendente al marrone e un aroma dolce particolarmentegradevole che insieme al giallo intenso dei suoi fiori le valso il

    nome di Honeybush, cespuglio del miele. Linteresse internazio-nale per la Cyclopia risale al 17 secolo, epoca del fiorente com-mercio del T da parte di Tedeschi e Inglesi.

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    te; allo stesso tempo, il basso contenuto di tannini che lo diffe-renzia dal T, rende il Rooibos pi tollerabile.

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    Nella tradizione africana la Cyclopia viene impiegata nel tratta-mento delle esigenze legate alle prime vie respiratorie ma prin-cipalmente come sostituto del T grazie alla migliore tollerabili-t e allassenza di effetti stimolanti, oltre alla pi facile reperibi-

    lit; queste caratteristiche la rendono indicata come infuso sera-le e sono alla base delluso popolare della tisana anche comerilassante.

    Un infuso rosso rubino

    LHibiscus sabdariffa una pianta utilizzata per la preparazionedi bevande da assumere sia calde che fredde. Il nome Karkadderiva da un antico dialetto etiopico.

    I calici della pianta sono impiegati come infuso digestivo, rinfre-scante e dissetante e, nei paesi dorigine, utilizzato da chideve affrontare lunghi viaggi in zone aride, perch i fiori secchi,tenuti in bocca e masticati, hanno la capacit di dissetare. I cali-ci del Karkad vengono tradizionalmente utilizzati in Egitto, percontribuire alla fisiologica funzionalit della pressione sangui-

    gna.Spostandoci nel continente americano i calici sono utilizzati in

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    Guatemala per favorire la diuresi. LEuropa ha inziato a cono-scere ed utilizzare la pianta solo dopo aver colonizzato le regio-ni del Nord Africa e dopo aver assaporato la gradevolezza dellatisana.

    Curiosamente gli studi scientifici pi recenti confermano lutili-t della pianta nel benessere cardiovascolare, grazie allimpor-tante protezione antiossidante.I calici sono caratterizzati da un bel colore rosso intenso che dif-fondono rapidamente nellacqua dellinfuso.Si tratta di un esempio di come le tisane possano conquistarcinon solo in funzione degli effetti benefici delle sostanze che si

    sciolgono nellacqua ma anche grazie a colori e profumi, checolpiscono i nostri sensi e rendono la tisana un momento anco-ra pi piacevole. Il Karkad viene usato anche per migliorare lagradevolezza e laspetto delle tisane formulate.Il colore dellinfuso dovuto alla presenza di pigmenti naturali,le antocianine, particolarmente stabili in condizioni di acidit;proprio lacidit del Karkad, che conferisce allinfuso il caratte-ristico gusto acidulo, permette alle antocianine presenti unamigliore conservazione e un colore pi brillante; uno dei tantiesempi del perfetto equilibrio della natura.

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    Armoniche associazioni

    Fino a qui si prevalentemente discusso di piante singole.Come ben noto tuttavia le tisane sono spesso composte dadiverse piante. Quali sono le differenze tra queste due prepara-zioni? Ovviamente, mentre nellinfuso di pianta singola si hamodo di apprezzare appieno sia le virt organolettiche che fun-zionali della pianta, nella tisana formulata leffetto complessivo

    il risultato di unarmonica interazione tra le diverse piante chela compongono.

    opportuno ricordare che vi sempre stata nella storia dellusodelle piante medicinali una certa predilezione per le formule ingenerale. Osando unanalogia con larte culinaria e la dietetica,possiamo dire che una tisana formulata assomiglia ad un piat-

    to elaborato composto da varie vivande. Di norma il risultato non solo pi gradevole al palato ma quasi sempre il piatto risul-ta anche nutrizionalmente pi bilanciato.

    Le formulazioni, lunione delle forze

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    Quando formulata con arte e scienza la tisana composta per-mette di ottenere una preparazione pi funzionale agli scopiche ci si prefigge, con unattivit pi ampia e di gusto e aromapi gradevoli. La Liquirizia, ad esempio, compare in molte tisa-

    ne non tanto per indispettire chi soffre di pressione alta, quan-to perch permette in molti casi, grazie al suo potere edulcoran-te, di evitare luso di dolcificanti e inoltre perch alcuni suoiprincipi attivi, le saponine, permettono una migliore estrazioneed assorbimento degli altri componenti della tisana, rendendo-la complessivamente pi attiva.

    Un ulteriore esempio: se si desidera beneficiare dellattivitantiossidante del T verde, ma si trova che leffetto eccitantedella caffeina in esso contenuta sia eccessivo, possibile inalternativa comporre una miscela di T verde e Roiboos.

    In questo caso da una parte si mantiene lattivit antiossidantedellinfuso, dallaltra se ne migliora la tollerabilit.Come si intuisce le possibilit che offrono le combinazioni sonopressoch infinite.Tuttavia, la combinazione deve essere il frutto di corretti ragio-namenti, adeguate conoscenze e osservazioni che permettanodi associare a una pianta principale, alcune piante che sosten-gono la stessa attivit e infine piante che correggono il saporee laroma per migliorare la piacevolezza dellinfuso.

    Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)

    Correttore del gusto Non superare i 100 mg/die diglicirrizina corrispondenti acirca 2,5 g di radice.

    Gli eventuali effetti sulla pressione si osservanonormalmente a dosaggi pi elevati e per periodi di

    assunzione prolungati.

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    Anche nella vita contemporanea, sempre pi frenetica e pienadi impegni importante riuscire a trovare il modo per apprez-zare il benessere di una tisana che racchiude al suo interno ilpiacere, la funzionalit e il calore delle piante medicinali.In questo caso possiamo vedere un esempio di come la moder-na tecnologia possa incontrarsi e fondersi con la tradizione,proponendo in una veste nuova gli antichi rimedi nati dalla sag-gezza del passato. I requisiti sicuramente pi richiesti sono pra-

    ticit di preparazione, possibilit di uso anche fuori casa e gra-devolezza dassunzione.

    Le tisane oggi

    Il sapore e laroma

    Non sempre ci che fa bene anche buono e gradevole. Moltevolte le tisane vengono associate a qualcosa di salubre e sicura-mente benefico, ma che pu essere poco gradevole al palato. quindi importante rendere pi piacevole il gusto, che, cos come

    laroma e il colore, un aspetto che contribuisce alla sensazionecomplessiva di benessere e di piacere che una tisana ben fatta in grado di fornire.

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    Laroma degli oli essenziali

    Anche lassociazione di una pianta singola con un olio essen-ziale particolarmente gra-devole pu trasformare latisana in una piccolapausa di benessere.Questa esclusiva unione

    permette infatti di sfrutta-re allo stesso tempo ibenefici della pianta scel-ta e laroma dellolioessenziale che oltre a ren-dere pi gradevole ilgusto, si diffonde creando

    un ambiente particolar-mente piacevole.Per fare qualche esempiolaroma di Cannella, dolcee speziato, il profumo delMandarino delicato erilassante, lessenza di

    Limone lievemente asprae adatta ad essere asso-ciata a un gusto acidulo.

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    Linserimento di piante gradevoli

    Come abbiamo sottolineato nei paragrafi precedenti, possi-bile intervenire a livello formulativo aggiungendo alla miscela

    piante dal sapore particolarmente gradevole, come laLiquirizia, particolarmente dolce, lAnice, lArancio, laCannella o altre piante ricche di essenze gradevoli; normal-mente una piccola parte di una tisana formulata viene riserva-ta a queste piante definite correttori del sapore.

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    Il gusto gradevole della frutta

    Anche la frutta pu essereutilizzata con successo per

    migliorare il sapore delle tisa-ne. La sua aggiunta allamiscela dellinfuso permettedi far apprezzare i beneficidelle piante anche a coloroche, in materia di gusto sonoparticolarmente esigenti.

    Soprattutto nel caso di tisaneche sarebbe buona abitudineassumere in maniera piuttosto prolungata, la gradevolezzafavorisce la continuit dellassunzione, rendendo lattenzioneper la salute ed il benessere, un piacere quotidiano.Un esempio costituito dal T verde: le sue propriet di pro-tezione antiossidante sono ampiamente riconosciute, ma ilsuo sapore spesso definito sgradevole, ne riduce il consumo;laggiunta della frutta aiuta sicuramente ad apprezzare almeglio questo efficace ingrediente offerto dalla natura.

    Per non disperdere aroma e qualit

    Anche il confezionamento ha un ruolo importante e permet-

    te di rispondere a due tipi di esigenze diverse, conservazionedelle propriet del prodotto e praticit.La moderna tecnologia permette di ottenere bustine sigillatesingolarmente che determinano una migliore conservazionedelle propriet delle piante e degli oli essenziali, naturalmen-te presenti o aggiunti alla tisana. Un ulteriore vantaggio quello di essere estremamente pratiche, cos che possiamo

    portare con noi la tisana preferita e usufruire dei suoi benefi-ci effetti anche fuori casa.

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    Luso dei filtri

    I filtri hanno prima di tutto il vantaggio di racchiudere al lorointerno la pianta o la miscela di piante in una quantit gi

    dosata e pronta per la preparazione di una tazza di infuso;questo ovviamente rende molto pi pratica la preparazionedella tisana, non essendo necessario n dosare, n filtrare altermine del processo di infusione.Per migliorare lestrazione delle sostanze attive, allinterno deifiltri viene inserito un taglio pi sottile del comune taglio tisa-

    na, il taglio granetta, che

    permette di disporre di unamaggiore superficie di con-tatto con il solvente, lacquabollente.Lattenzione per il benesseree la sicurezza duso ha porta-to anche a sviluppare deisistemi di chiusura del filtroche non utilizzano colla, pla-stica o punti metallici.Esistono infatti macchinari ingrado di utilizzare un nastrodi carta da filtro e ripiegarlosemplicemente per pressio-ne, formando una sorta di

    tubolare che non necessita dicolla per unire i due lati. Una

    volta riempito con il materiale vegetale il tubulare viene sem-plicemente ripiegato in due unendo le due estremit aperte einfine cucito, con un punto in filo di cotone non sbiancato.

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    Il tempo per una tisana

    La molteplicit di piante e di aromi permette di scegliere la tisa-na pi adatta ad una specifica esigenza o ad un particolaremomento della giornata. La tisana pu cos diventare un rime-dio da utilizzare al bisogno oppure una piacevole abitudine daripetere quotidianamente.La praticit e la modernit

    delle tisane in fitro non devonotuttavia farci dimenticare lim-portanza che da sempre rive-stono preparazione e talvoltapresentazione dellinfuso,aspetti che entrano a far partedi quellinsieme di benefici

    che la tisana in grado ancoraoggi di offrire.Versare acqua bollente sul fil-tro e lasciare in infusione alcu-ni minuti, avendo cura di tene-re coperta la tazza per evitaredi disperdere le sostanze pi

    volatili; questa la preparazio-ne richiesta, breve e semplice,ma capace di diventare una piacevole abitudine, un momentoda dedicare a s senza fretta e da assaporare con tranquillit. Ilsapore, il profumo, il colore, che si materializzano a poco apoco nellinfuso e che contribuiscono alla sensazione generaledi piacere sono sicuramente uno dei segreti del successo delle

    tisane, uno dei motivi per cui, nonostante la concorrenza diforme di somministrazione pi moderne, ci scopriamo ancoraoggi a trovare il tempo per una tisana.

    Infusi per la salute e il benessere

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    Un po di relax

    Una tisana tiepida pu essere un utile rimedio da gustarsi lasera prima di coricarsi per favorire il sonno, oppure semplice-

    mente per rilassarsi dopo una giornata intensa.

    La Valeriana sicuramente unadelle piante pi efficaci, ma il suogusto e il suo aroma, non troppogradevoli, ne limitano molto spes-

    so luso in tisana.Lassociazione con altre piante dalsapore gradevole e laggiunta dipiccole quantit di essenze piace-voli e rilassanti (Arancio, Limone,Lavanda) ci permette di sfruttareal meglio la sua funzionalit.

    Alcune piante possono essereparticolarmente utili:

    ValerianaPassiflora

    Camomilla

    Utile magari lassociazione con essenzerilassanti come Arancio e Limone

    Per una pausa rilassante

    Tiglio fioriDolce e delicato costituisce una bevandatiepida e rilassante adatta a ognimomento della giornata.

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    Dopo i pasti

    A volte ci sentiamo un po appesantiti, magari facciamo faticaa riprendere il lavoro nelle prime ore del pomeriggio, la sonno-

    lenza sembra non volerci dare tregua. Si tratta di situazioniabbastanza comuni nelle quali una tisana pu essere particolar-mente indicata.

    Per la fisiologica eliminazione dei gas intestinali

    Solitamente dopo i pasti, in persone che presentano un intesti-no particolarmente sensibile o in momenti di tensione e stress,il tratto digestivo pu essere il primo a risentire delle conse-guenze.Anche in questo caso pu risultare utile un infuso dal gusto gra-devole e delicato e dallaroma inconfondibile.

    Concedersi qualche minuto dopo il pranzo, prima di riprenderele normali attivit, per assaporare linfuso una piccola pausa

    capace di ridurre la fastidosa sensazione di pesantezza; partico-larmente gradevole anche laroma della menta che si diffon-de dallinfuso ancora caldo.

    Laiuto delle piante amare e digestive

    CarciofoTarassaco

    FumariaBoldoMenta piperita

    La tisana piuttosto amara pu essere resa

    gradevole dalla Menta piperita e dallaLiquirizia che si adattano molto bene aldopo-pasto.

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    La pianta dalle foglie sottili...

    e dallaspetto ingiallito simi-le al fieno; da queste caratteri-

    stiche pare derivi il nome bota-nico del Finocchio, Foeni-culum, appunto.Originario dellarea mediter-ranea e noto sia ai Greci cheai Romani, gi Plinio ilVecchio nel 60 d. C. ne ripor-

    ta luso in molteplici rimedi.Curiosamente, la letteraturasulla pianta presenta unin-credibile uniformit di indica-zioni in paesi e culture moltolontane tra loro. Nella tradi-

    zione cinese, cos come nella medicina degli Indiani

    dAmerica consigliato come carminativo; nel continenteafricano, tuttora consigliato anche nei disturbi intestina-li, come antispasmodico e come rimedio galattogeno. InItalia e in Europa luso identico.

    Accanto al Finocchio possiamo utilizzare altre piante caratteriz-

    zate da una simile azione e da un gusto particolarmente grade-vole, note anche come digestivi (anche in forma di liquori) ecome spezie da aggiungere alla preparazione dei cibi.

    I carminativi

    Anice Carvi Cumino

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    Un infuso caldo per il benessere delle vie respiratorie

    I piccoli disturbi tipici della stagione fredda possono essere con-trastati anche con laiuto di una tisana calda, magari con lag-

    giunta del miele, noto per le sue utili propriet.La natura ci offre varie piante dallazione balsamica, ricche diolio essenziale e capaci di dare un po di sollievo alle vie respi-ratorie messe a dura prova dal freddo invernale.

    Per una calda sensazione di sollievo

    TimoMirtoEucaliptoMentaAnice Stellato

    Verbasco

    Piantaggine

    Sono particolarmente ricche di oliessenziali che, oltre ad arricchire linfuso,pervadono rapidamente lambiente,diffondendo benefici vapori balsamici.

    Piante dalle riconosciute propriet

    emollienti e lenitive.

    Non dimentichiamo anche lutilitdi una pianta della nostra tradizio-ne, la Malva, ricca di mucillagini,rimedio dolce ed efficace dal-lazione emolliente, utile per leesigenze del cavo orale e dellagola.

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    Per finire con qualcosa di buono

    Quando il pasto non sufficiente a saziare la nostra voglia dibuono ma i dolci sono una tentazione cui magari non possia-

    mo cedere, un infuso particolarmente gradevole, magari a basedi Cacao o frutta, pu essere una piccola soddisfazione da con-cedersi durante qualche breve pausa.Tra le piante da assumere nellarco della giornata ricordiamoanche la Rosa canina, pianta dal sapore gradevolmente acidu-lo, ricca di acidi organici e di vitamina C, utilizzata per la prepa-razione di infusi benefici e gradevoli.

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    Una Breve Introduzione 1

    Semplice come una tisana 1Due parole sullacqua 2

    Un po di storia 3

    Da Oriente ad Occidente 3

    Fino ai Greci e ai Romani 5

    Infusi e Continenti 6La grande diffusione degli estratti acquosi 6

    DallAfrica al resto del mondo: laroma nero del Caff 6

    DallAmerica Latina, una sorgente di nuova energia 8

    Dallestremo oriente i colori e i profumi del T 8

    Altri infusi meno noti 12

    Il T del sudafrica, rosso e delicato 12

    La Cyclopia, il cespuglio del miele 13

    Un infuso rosso rubino 14

    Le formulazioni, lunione delle forze 16

    Armoniche associazioni 16

    Le tisane oggi 18

    Il sapore e laroma 18

    Linserimento di piante gradevoli 19

    Laroma degli oli essenziali 19

    Il gusto gradevole della frutta 20

    Per non disperdere aroma e qualit 20

    Luso dei filtri 21

    Indice

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    Infusi per la salute e il benessere 22

    Il tempo per una tisana 22

    Un p di relax 23

    Dopo i pasti 24

    Per la fisiologica eliminazione dei gas intestinali 24Un infuso caldo per il benessere delle vie respiratorie 26

    Per finire con qualcosa di buono 27