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Musei italiani e sloveni in rete

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L’Europa nei musei e i musei in Europa

L’Europa unita può diventare una realtà anche grazie ai pro-getti finanziati dalla stessa UE, perché da sempre la cultura crea reti, la conoscenza abbatte le barriere. Ecco dunque che aprire i musei, luoghi da sempre depo-sitari della cultura e del patrimonio civico e creare un net-work di realtà culturali può annullare le distanze e far capire quanto sostrato comune c’è fra popoli di uno stesso bacino geografico. Le aree territoriali coinvolte nel progetto che si estendono dall’Emilia Romagna, al Veneto, al Friuli Venezia Giulia fino alle regioni slovene della Obalno-Kraska, Goriska e Osrednjeslovenska, comprendono un immenso patrimonio artistico e culturale dove elementi materiali, immateriali, af-finità storiche e diversità culturali si intrecciano e creano in ogni territorio un bene unico e prezioso.I musei sono da sempre impegnati nella conservazione, nella ricerca, in attività espositive ed educative, nell’ampliamento del patrimonio culturale e nella sua diffusione. Grazie al pro-getto Open Museums i musei coinvolti potranno riqualificar-si, migliorare i propri standard di qualità attraverso l’impiego delle nuove tecnologie, confrontare le proprie esperienze e le proprie eccellenze, costruendo così una importante rete di cooperazione fra musei, volta a qualificare le proprie spe-cificità locali per portarle in Europa, facendo avvicinare e incontrare culture e popolazioni che hanno percorsi storici e tradizioni in parte comuni e in parte diversi, ma che rap-presentano comunque una ricchezza da preservare nel pre-sente per i cittadini, e nel futuro per le nuove generazioni. Non bisogna pensare, infatti, a un’Europa unita costituita da un unico popolo omogeneo, bensì da un mosaico di popoli, ognuno recante in dote le sue radici, la ricchezza della sua unicità.

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Castello Estensedi Ferrara

MAR - Museo d'Artedella Città di Ravenna

Museo dei Grandi Fiumi Rovigo

Museo Provincialedi Torcello Venezia

Fondazione Aquileia

Pomorski muzejPiran

Muzej SolinarstvaSečovlje

Musei Provincialidi Gorizia

Pokrajinski muzejKoper

Civici Musei e Galleriedi Storia e Arte Udine

Kobariški muzej

Mestna Obcina Ljubljana

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Nello specifico, il progetto Open Museums - finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfron-taliera Italia-Slovenia 2007-2013 dal Fondo europeo di svi-luppo regionale e dai fondi nazionali con uno stanziamento di 3.856.000 euro – coinvolge per il triennio 2011-2014 un-dici partner, dodici musei fra Italia e Slovenia, impegnati a trasformare i loro musei in luoghi di cultura aperti. Capofila del progetto è la Provincia di Ferrara, a cui fanno ri-ferimento partner, italiani e sloveni, collegati per la maggior parte a siti riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Uma-nità e che rappresentano importanti poli culturali, testimo-nianza della storia e delle tradizioni delle popolazioni dell’Al-to Adriatico. L’obiettivo principale del progetto è migliorare la comuni-cazione e la cooperazione sociale e culturale, anche al fine di rimuovere le barriere persistenti, immateriali e materiali: cul-turali, sociali, territoriali, linguistiche ma anche fisiche (barrie-re architettoniche per portatori di handicap, miglioramento dei collegamenti di alcuni musei, ecc.).L’attuazione di progetti tesi a favorire una maggiore armo-nizzazione tra i sistemi di comunicazione, istruzione e for-mazione può contribuire sensibilmente ad abbattere queste barriere. Per tale motivo l’Europa ha ritenuto necessario pre-vedere investimenti diretti ad aumentare la qualità i questi sistemi, favorendo l’accesso alle tecnologie dell’informazio-ne e della comunicazione e il loro utilizzo strategico.I fondi stanziati dall’Unione Europea, a seconda dei proget-ti presentati dai singoli partner, saranno utilizzati per nuove tecnologie applicate al restauro del patrimonio custodito dai musei, per la presentazione delle collezioni con la virtualizza-zione e l’animazioni degli oggetti esposti, per l’applicazione di strumenti multimediali per scopi didattici e per favorire la costruzione di una rete di musei, utile allo scambio di idee e conoscenze e per l’organizzazione di eventi comuni. Tutto questo permetterà agli undici partner, e ai relativi mu-sei, di aprire nuove vie di comunicazione e al contempo ad aprirsi verso l’esterno, verso nuovi pubblici. I partner più forti e conosciuti aiuteranno i partner più “giovani” o quelli terri-torialmente più isolati

Maggiori informazioni sul progetto sul sito ufficiale:

L’Europa nei musei e i musei in Europa

www.ita-slo.eu/ita

Le attività degli Open MuseumsLa prima attività caldeggiata dal progetto è la creazione di gruppi di lavoro tecnico-scientifici su tematiche specifiche, con il conseguente importante scambio di know-how tra musei e la successiva definizione di metodologie congiunte, scaturite dall’osservazione delle buone pratiche. Il network tra musei non sarà solo uno scambio “dietro le quinte”. I visitatori di ogni singolo museo potranno conoscere le altre realtà culturali della rete attraverso il materiale promozio-nale che verrà realizzato in condivisione, ma anche attraverso il web e i corner multimediali installati presso ognuna delle realtà coinvolte. Lo scambio tra i musei non sarà solo virtuale, ma anche reale: il pubblico potrà conoscere di persona le singole istituzioni territoriali usu-fruendo di programmi di scambio, viaggio studio, pacchetti di soggiorno.

Una parte importante delle attività previste da Open Museums riguarda la didattica museale; da sempre dedita alla valorizzazio-ne del patrimonio. Grazie a questo progetto potrà disporre di nuovi strumenti, multime-diali e innovativi, essenziali per raggiungere le nuove generazioni e coinvolgerle nell’af-fascinante gioco di imparare il significato e la necessità dell’arte.

La parte più visibile delle attività previste dal progetto riguarda l’organizzazione degli spazi espositivi: il rinnovo o il com-pletamento dei percorsi attraverso la ristrut-turazione delle aree dedicate, l’utilizzazione di nuove tecnologie di presentazione e l’a-dozione di nuovi metodi di valorizzazione dell’importante patrimonio custodito dai singoli musei.

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Dodici musei da rinnovareMusEO DEL castELLO EstEnsE Di fErraraIl Museo del Castello Estense di Ferrara, ha in progetto la realizzazione di una copertura mobile per rendere fruibili, come lo erano al tempo degli Estensi, anche le aree esterne al Castello, in modo da creare non solo nuovi spazi espositivi, ma anche un luogo nuovo, adatto ad incontri ed eventi, nell’ottica di valorizzare un monumento così importante per Ferrara rendendolo uno spazio culturale aperto, in rela-zione con il resto della città. Il castello, costruito alla fine del XIV secolo, ha oggi cinquanta sale che si dipanano su diversi livelli di visita, dalle cupe prigio-ni agli splendori dei saloni affrescati.

www.castelloestense.it

Mar - MusEO D’artE DELLa città Di ravEnnaIl progetto presentato dal MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna, prevede un interven-to di riallestimento delle collezioni civiche che rappresentano la storia della città. La riorga-nizzazione degli spazi riguarda le opere moderne e contemporanee della Pinacoteca e la col-lezione di Mosaici Contemporanei. Attraverso un progetto complessivo, si vogliono rileggere il passato prossimo e la contemporaneità, creare soluzioni all’avanguardia sia per la prote-

zione che per la fruizione delle opere, grazie anche a un nuovo sistema d’illu-minazione che garantirà la valorizzazione non solo delle collezioni, ma anche dello stesso complesso monumentale della Log-getta Lombardesca, sede del museo.

www.museocitta.ra.it

MusEO DEi granDi fiuMi Di rOvigOGrazie ai finanziamenti del progetto Open Museums, il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, ospitato nei suggesti-vi spazi dell’antico Monastero Olivetano di San Bartolomeo, potrà completare il suo percor-so espositivo. Alle già presenti sezioni introduttive dedicate all’Età del Bronzo, del Ferro e Romana, si aggiungeranno una nuova area dedicata al Rinasci-mento e nuove sezioni che illu-streranno la storia del Polesine. Queste nuove aree si potranno

avvalere di strumenti scenografici e multimediali che valorizzeranno i reperti archeologici: ambientazioni con pannelli esplicativi, video digitali, disegni, fotografie, ricostruzioni di ar-cheologia sperimentale, utili per inquadrare i singoli ritrovamenti, testimoni dell’evoluzione antropica locale, nel contesto storico e geografico europeo.

www.museograndifiumi.it

MusEO Di tOrcELLO Di vEnEziaIl Museo di Torcello di Venezia situato in una zona di notevole interesse culturale e paesaggistico, ha un ampia collezione che spazia dai reperti ar-cheologici del paleolitico alla tarda romanità, e una sezione Medievale e Mo-derna con opere dall’era cristiana all’Ottocento; en-trambe potranno essere valorizzate predisponen-do nuovi percorsi virtuali e interattivi di fruizione delle collezioni e del contesto ambientale lagunare, in un ottica di network con gli altri partner di progetto.

www.provincia.venezia.it/museotorcello

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Dodici musei da rinnovare

MusEi PrOvinciaLi Di gOriziaI Musei Provinciali di Gorizia potranno occuparsi del restauro e del riallestimento, innova-tivo, interattivo e multimediale, della collezione ospitata nel Museo della Moda e delle Arti applicate: una collezione di spirito prettamente mitteleuropeo, incentrata soprattutto sull’arte del merletto, sulla produzio-ne serica e sulla moda del periodo compreso tra la seconda metà dell’Otto-cento e la prima guerra mondiale, con particolare attenzione alla Belle Épo-que.

www.gomuseums.net

MusEi civici Di uDinEI Musei Civici di Udine procederanno al riallestimento del Museo Archeologico e del Museo del Risorgimento. Il primo potrà avvalersi di un progetto multimediale che valorizzerà anche i reperti che, per ragioni di spazio o per scelta, non sono fisicamente esposti al pubblico. Con il fondo stanziato dal progetto si potrà mettere in risalto, grazie anche all’ausilio delle nuo-ve tecnologie, il suggestivo castello cinquecentesco che ospita entrambi i musei (oltre alla

Galleria d’Arte Antica, alla Galleria dei Disegni e delle Stampe, al Museo Friulano della Fotografia) in parti-colare l’area del Museo del Risorgimento e le antiche carceri. Nuove postazioni multimediali e interatti-ve permetteranno inoltre la visibilità di materiali e manoscritti di importante valore documentale.

www.udinecultura.it

MusEO E gaLLEriE Di LubianaLe nuove tecnologie entrano anche nello storico Palazzo de-gli Auersperg, sede del Museo e Gallerie di Lubiana, che potrà procedere alla selezione, catalo-gazione e digitalizzazione delle raccolte museali conservate ed esposte e al rinnovo del percor-so espositivo museale, che verrà valorizzato da un apposito pro-getto artistico multimediale.

www.ljubljana.info/museums

MusEO DEL MarE Di PiranOAnche il Museo del Mare di Pirano, potrà intervenire sul re-stauro, catalogazione e digita-lizzazione delle raccolte museali e sul riallestimento di spazi, at-trezzature e servizi di due degli edifici che compongono il mu-seo (Palazzo Gabrielli, sede del Museo del Mare, e il Museo delle Saline nel Parco delle saline di Sicciole), migliorando anche i collegamenti fra le due sedi.

www.pommuz-pi.si

MusEO DELLE saLinE nEL ParcO naturaLE DELLE saLinE Di sicciOLEIl Museo delle antiche saline di Pirano si trova nella parte ab-bandonata delle saline di Siccio-le denominata Fontanigge. Il nu-cleo centrale è rappresentato dal Canale Giassi con i quattro edifici ristrutturati, le case dei salinai e dai bacini di produzione del sale. Il Museo delle saline illustra l’antica arte della produzione del sale, le cui origini risalgono al Medioevo.

www.pommuz-pi.si

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Dodici musei da rinnovare

fOnDaziOnE aquiLEiaLa Fondazione Aquileia provvederà alla realizzazione 3D e alla ricostruzione vir-tuale dei principali siti archeologici dell’a-rea, dando risalto in particolare alla città di Aquileia in epoca romana. La Fondazio-ne ha inoltre in programma un progetto innovativo: le ricostruzioni virtuali verran-no utilizzate per la creazione di contenuti multimediali da caricare all’interno di dispositivi mobile con funzionalità di gui-da interattiva georeferenziata, con testo

esplicativo in quattro lingue, dei principali siti archeologici dell’area.

www.fondazioneaquileia.it

MusEO Di caPOrEttOIl Museo di Caporetto, sede di una mostra permanente dedicata al Fronte dell’Isonzo, si dedicherà al progetto di digitalizzazione del materiale espositivo (oltre 500 foto-grafie e mappe geografiche) per poterne migliorare visibilità e fruibilità. La seconda parte del progetto prevede il migliora-mento dell’edificio dal punto di vista ener-getico: grande consumatore di energia, il Museo di Caporetto intende attuare un progetto dimostrativo rivolto alla produ-zione di energia da fonti rinnovabili e compatibile con il rispetto ambientale, attraverso la realizzazione di una piccola centrale solare collocata sul tetto del museo, con una capacità di 10kw.

www.kobariski-muzej.si

un caso italiano: Open MarGià nel 2003 il MAR - Museo d’Arte del-la Città di Ravenna aveva partecipato ad un progetto europeo (sempre con la Provincia di Ferrara come lead partner) e ottenuto i finanziamenti per la realiz-zazione del Progetto S.U.A. – Siti Une-sco Adriatici; grazie a questi 460.000 euro ha potuto allestire le sale aperte al pubblico del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, la sala Multimediale del Museo e realizzare la Banca Dati Mosaico e la Banca Dati Mosaicisti Contemporanei (consultabili online www.mosaicoravenna.it), passi importanti per la documentazione e la ricontestualizzazione dell’arte musiva antica e contemporanea. Il progetto SUA ha ottenuto il riconoscimento come secondo miglior progetto culturale eu-ropeo del 2007.

Grazie a questo precedente, così ben riuscito, e all’eccellenza in specifici ambiti come la didat-tica museale e la comunicazione, il MAR potrà mettere in rete le proprie competenze e a sua volta beneficiare delle competenze degli altri partner.Il Museo d’arte della città di Ravenna ha aderito ad Open Museums con la convinzione che la promozione della cultura, anche per quanto riguarda la valorizzazione del nostro patrimonio nazionale, non abbia ancora sviluppato a pieno le sue potenzialità. Grazie alla partecipazione a questo progetto, le collezioni permanenti del MAR, Pinacoteca e Collezione di Mosaici Con-temporanei, fortemente legate all’identità culturale di Ravenna, verranno valorizzate nell’am-bito di una pianificazione strategica comune agli altri partner, all’interno di una rete diffusa del patrimonio artistico europeo. Il progetto di riallestimento degli spazi espositivi interessa, oltre che il Loggiato al piano terra con la Collezione di Mosaici Contemporanei, l’atrio d’ingresso del Museo e due ali del secon-do piano che ospitano la Sezione Moderna e Contemporanea della Pinacoteca. L’atrio d’ingresso potrà beneficiare di un nuovo ed efficace sistema d’illuminazione che per-metterà di dare varie intensità di luce all’ambiente e al contempo di evidenziare alcuni og-getti e punti particolari lungo le pareti grazie a un sistema di puntamenti minimali. Un nuovo soffitto luminoso fornirà la possibilità di programmare vari scenari di luce. Il progetto prevede anche un generale riordino della segnaletica fissa e mobile di accoglienza del visitatore. La riorganizzazione degli spazi andrà di pari passo con un nuovo progetto espositivo, per-mettendo la valorizzazione di un fondamentale patrimonio civico.

MusEO rEgiOnaLE Di caPODistriaIl progetto Open Museums garantirà al Mu-seo Regionale di Capodistria la possibilità di restaurare la raccolta museale, la sua digi-talizzazione e l’ammodernamento del per-corso espositivo, grazie anche al supporto di una nuova strumentazione multimediale che darà al visitatore la possibilità di accedere al materiale non esposto. Sede del museo è il bel Palazzo Belgramoni Tacco, che conserva un patrimonio rappresentativo della storia del litorale sloveno dalla preistoria fino ad oggi nelle sue ricche collezioni: archeologica, artistica, storico-culturale, etnologica.

www.pokrajinskimuzej-koper.si

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La Pinacoteca del MarIl patrimonio artistico che l’Istituzione Museo d’Arte della Città ha ricevuto in dotazione dal Comune di Ravenna, pro-viene in gran parte dalla Galleria dell’Accademia di Belle Arti, inaugurata nel 1829. L’attuale Pinacoteca, al secondo piano della struttura archi-tettonica denominata Loggetta Lombardesca, ospita tre col-lezioni permanentemente esposte al pubblico.

La collezione antica raccoglie opere di pittori di area romagnola, cui si aggiungono le testi-monianze di artisti bolognesi, ferraresi, veneti e toscani dal XIV al XVIII secolo.

Tra le opere più significative della collezione antica, il San Romualdo del Guercino (1642) sottolinea la provenienza di gran parte del patrimonio artistico del museo dagli ordini religiosi soppressi durante la dominazione napoleonica della città.

Il Nudo di Klimt, acquistato nel 1919, rappresenta il ruolo che la città di Ravenna, grazie all’oro dei suoi mosaici, ha avuto nella svolta stilistica del pittore viennese e negli sviluppi della Secessione.

Il Ritratto di Corrado Ricci - eseguito da Ettore Tito (1913), esposto nella collezione moderna – raffigura uno dei personaggi più significativi per la storia della municipalità ravennate e della museologia italiana.

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Il nucleo di arte moderna comprende pittori e scultori dall’inizio dell’Ottocento fino alla prima metà del Novecento, mentre la collezione contemporanea è rappresentata da numerosi artisti italiani di fama internazionale ai quali il museo ha dedicato eventi espositivi molto apprezzati dal pubblico, allestiti in particolare dal 2002 ad oggi. Alcuni nomi: Accardi, Boetti, Cattelan, Manzoni, Mirko, Morlotti, Paladino, Pozzati, Schifano, Turcato, Vedova, ai quali si sono recentemente aggiunti Cagli, Carmi, Ontani, Romiti, Sartelli.

Mimmo Paladino, Assediato (1998), opera donata al museo nel 2005 in occasione della mostra a cura di Claudio Spadoni “Mimmo Paladino in scena”.

Il progetto di riallestimento interessa le due maniche ad angolo del sottotetto che ospitano le sezioni d’Arte Moderna e Contemporanea della Pinacoteca, e si ripromette di ridimen-sionare il volume espositivo senza alterarlo nelle sue strutture architettoniche, risolvendo con pochi ma estesi elementi di allestimento anche temi funzionali, conservativi ed illuminotec-nici. L’intervento prevede l’inserimento di una pannellatura nella parete che affaccia sul cortile interno, a schermatura di alcune finestre, e di alcuni pannelli trasversali che definiscono gli ambiti espositivi in cui organizzare le sezioni e articolare il percorso.L’attuale soffitto, sproporzionato in altezza, inclinato e con travi a vista in cemento armato, verrà ribassato con un controsoffitto formato da plafoni sospesi, utile per riproporzionare il campo visivo del volume espositivo e per consentire la nuova distribuzione dei sistemi d’illu-minazione delle collezioni, oltre a ospitare tutta l’impiantistica di servizio.

progetto arch. Cesare Mari, PANSTUDIO

progetto arch. Cesare Mari, PANSTUDIO

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La collezione dei Mosaici contemporaneiFra le opere musive del Museo d’Arte il nucleo più significativo è composto da una serie di 20 mosaici, corredati dai cartoni preparatori, per una esposizione che ebbe luogo a Ravenna nel 1959 - la Mostra dei Mosaici Moderni - organizzata, in stretta collaborazione con il Gruppo Mosaicisti di Ravenna, dal professor Giuseppe Bovini, che ebbe l’idea di mettere la tecnica musiva al servizio dell’arte contemporanea, suscitando l’interesse di artisti disponibili a crea-re opere pittoriche concepite per essere trasposte in mosaico.Questa scelta originale nasceva da un’acuta constatazione: gli aspetti più eclatanti del mo-saico paleocristiano e bizantino - la semplificazione formale delle figure e degli oggetti, le grandi campiture di colori puri, l’assenza di prospettiva, l’oggettivazione ritmica portata in primo piano - coincidevano con le soluzioni implicite nell’arte contemporanea. All’iniziativa aderirono tra gli altri Chagall e Mathieu, Guttuso, Afro e Mirko, Cagli, Caporossi, Saetti, Birolli, Santomaso, Vedova, Moreni, Corpora, De Luigi e Campigli.

Le coq bleu di Chagall (1958-‘59), una delle opere più im-portanti della collezione, inserito nel Catalogo generale delle opere di Chagall con la dicitura “mosaico eseguito dal Gruppo Mosaicisti di Ravenna”. Il tessuto cromatico variegato tipico delle opere pittoriche di questo artista viene qui sa-crificato a favore di toni più audaci, dalle trame più grosse, a dimostrazione di come Chagall abbia ben compreso le caratteristiche tecniche proprie del mosaico, la necessità di assecondare gli andamenti ritmici delle tessere.

A questa storica raccolta, si sono aggiunti recentemente altri mosaici contemporanei, opere riconosciute da Mimmo Paladino, Giosetta Fioroni, Balthus e Michelangelo Antonioni, Ontani e Carmi. Ma anche opere autonome di Vedova, Marco De Luca, Marco Bravura, Sartelli, Racagni, Fab-bri, Barberini, CaCO3 e tanti altri. Opere che testimoniano la presenza a Ravenna di una vera Scuola, con la capacità di affrancare questa forma d’arte dalla sua posizione vicaria, sia nei confronti dell’architettura, quando intesa come semplice ornamento, sia nei confronti della pittura, quando intesa come mera traduzione.La collezione è in costante espansione, anche grazie al concorso internazionale biennale GAEM – Giovani Artisti e Mosaico, che dimostra come questa forma artistica sia ancora ben viva e presente a Ravenna e nel mondo.

La casa di Giosetta è un’opera musiva tessellata a tuttotondo, progettata e dise-gnata da Giosetta Fioroni, e realizzata dalla Scuola del mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, nel 2002. Sulle superfici esterne della piccola casa con tetto a spioventi, si dispiega un racconto figurato tratto da un mondo onirico o fiabesco. Al centro della nar-razione si collocano gli elementi che ricorrono nell’opera pittorica e in quel-la scultorea dell’artista, come la luna, la mano, la scala, la porta, una creatura fantastica. L’opera musiva, così concepita, si ricollega a una serie di acquerelli dedicati al mondo dell’infanzia e alla produzione di scatole, case e teatrini in ceramica policroma realizzati dall’ artista negli anni ‘90.

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Fra le opere d’arte autonome, realizzate dai mosaicisti nella consape-volezza di poter giocare un ruolo da artisti di primo piano e non vicari, Della memoria di Marco De Luca testimonia la maturità oramai rag-giunta da questo linguaggio artistico. Il pannello definisce in altorilievo uno spazio concavo simile a una nicchia. Stretta in un formato verticale, l’evanescente architettura conduce l’occhio in un lento e graduale tra-passo di valori plastici e cromatici. L’ombra semicircolare disegnata dal-la cavità degrada verso il basso fino a fondersi in un unico piano, rag-giungendo un tono caldo e luminoso. La composizione rigorosamente lineare del tessellato è rotta qua e là da delicati movimenti, generati da frammenti dal taglio irregolare e da luminose schegge in madreperla. L’opera materializza un’apparizione che evoca con sapiente sintesi l’in-tima magia di un ambiente sacro.

Movimento n.18 del collettivo CaCO3, è l’opera che ha vinto la prima edizione del GAEM, nel 2011, sezione premio Orsoni. È realizzata utilizzando esclusivamente tessere di calcare bian-co, tagliate in forme strette e lunghe, a “denti di lupo”, e si caratterizza per un biomorfismo astratto e optical e per l’esplorazione iperbolica delle potenzialità del linguaggio musivo. La tecnica è indagata analiticamente nei suoi elementi costitutivi: l’andamento e l’inclinazione delle tessere sono appositamente accentuati per modulare sulla superficie direttrici di forza, graduali passaggi fra orizzontalità e verticalità, flussi di tessere, dinamiche chiaroscurali.

Grazie al finanziamento del progetto Open Museums verrà riallestito lo spazio espositivo del loggiato al piano terra che ospita la Collezione Mosaici Contemporanei. Il progetto dà riso-luzione ai temi di una corretta conservazione e di una ottimale fruizione delle opere, grazie alla realizzazione di una cornice lineare continua, nella parte superiore delle vetrate inserite negli archi del quadriportico, ove troveranno alloggiamento una schermatura solare a tenda e una illuminazione a led diffusa e puntata.La nuova disposizione delle opere musive prevede un riallestimento di tipo cronologico e supera il tradizionale affiancamento di mosaico e relativo cartone, in favore di una colloca-zione vis à vis più consona alla comprensione e valorizzazione delle singole opere in quanto espressioni d’arte autonoma.

Il patrimonio civico di Ravenna, conservato all’interno del Mar, è stato molto valorizzato nell’ultimo decennio anche al di fuori dei confini della città grazie all’interessante attività di mostre temporanee, che ha attirato moltissimi visitatori in una città geograficamente un po’ isolata rispetto ai grandi circuiti espositivi. Grazie a queste mostre, molti turisti hanno scoper-to che Ravenna non ha solo uno straordinario patrimonio bizantino, ma anche moderno e contemporaneo.http://www.museocitta.ra.it/mostre/mostre_in_corso/

progetto arch. Cesare Mari, PANSTUDIO

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Mar Museo d’arte della città di ravenna

Via di Roma, 1348121 Ravenna

tel . 0544 [email protected]