Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca...

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Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica Atti del III Workshop (Padova, 8-9 maggio 2008) a cura di Luca Bezzi, Denis Francisci, Piergiovanna Grossi, Damiano Lotto

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Open Source, Free Software

e Open Format

nei processi di ricerca archeologica

Atti del III Workshop

(Padova, 8-9 maggio 2008)

a cura di

Luca Bezzi, Denis Francisci,

Piergiovanna Grossi, Damiano Lotto

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Nota all’edizione. Il layout di impaginazione e opera dei curatori; e realizzato in linguag-

gio LaTeX e si basa sul modello degli Atti dei precedenti Workshop Open Source, Free Software

e Open Format nei processi di ricerca archeologica tenutisi a Grosseto nel 2006 e a Genova nel

2007 (quest’ultimo ancora in corso di stampa). Tutti gli interventi orali ed i posters del work-

shop sono stati pubblicati, tranne quelli di M. Landa, M. Lorenzini e L. Sanna, F. Morando.

Gli abstract in lingua inglese di E. Demetrescu, A. D’Ascoli e P. Forlin sono opera dei curatori.

Vista la distanza di tempo tra il convegno e la pubblicazione degli Atti e nonostante il lavoro

di aggiornamento effettuato, alcuni siti internet citati nei contributi potrebbero non risultare

piu attivi o aver modificato il proprio indirizzo. I lavori segnalati come in corso di stampa (cds)

erano ancora tali alla data del 31 maggio 2012. Il logo in copertina e opera di Luca Bezzi.

La pubblicazione degli Atti e stata finanziata col contributo del Dipartimento dei Beni Culturali:

archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Universita degli Studi di Padova.

Roma 2012, Edizioni Quasar di Severino Tognon s.r.l.via Ajaccio 41-43, I-00198 Romawww.edizioniquasar.it - email: [email protected]

ISBN: 978-88-7140-483-7

cb Il volume ed i singoli contributi degli Atti nella versione digitale sono distribuiti con licenza

Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia; cio significa che il lettore e libero di riprodurre,

distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare ed eseguire quest’opera,

di modificarla e di usarla per fini commerciali, a condizione che venga attribuita la paternita

dell’opera ai curatori del volume e ai singoli autori dei contributi nei modi indicati dagli stessi

o da chi ha dato l’opera in licenza.

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Indice

PresentazioneJacopo Bonetto, Giovanni Leonardi V

IntroduzioneLuca Bezzi, Denis Francisci, Piergiovanna Grossi,Damiano Lotto IX

1. RELAZIONI 1

L’analisi archeologica degli elevati attraverso l’uso del free e open-sourcesoftware

Giovanni Luca Pesce 3

Reconstructing the past. Il 3D modeling nella ricerca archeologicaFilippo Stanco, Davide Tanasi, Santo Privitera 17

Elementi di metodologia per le applicazioni open source e free software nellarestituzione archeologica territoriale ed urbana. Il caso della Marrana di SanGiovanni a Roma

Emanuel Demetrescu 33

Reinterpretazione delle mappe di Google: WebGIS dinamico elementare eformati aperti con ASP e XML

Gianluca Cantoro 43

Network solutions for the management and dissemination of thearchaeological data

Julian Bogdani, Erika Vecchietti 55

Libera circolazione di dati archeologici: il caso dello scavo di S. Vigilio diOssana (TN)

Nicoletta Pisu, Giuseppe Naponiello 69

Open Archaeology : i Fasti e la pubblicazione onlineHelga Di Giuseppe, Elizabeth Fentress 85

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IV INDICE

Liberta di accesso, ricerca e riserva di pubblicazione nelle scopertearcheologiche

Maddalena Mazzoleni, Zeno Baldo 95

Trasparenza, circolazione e diritto intellettuale per il dato archeologico: unpossibile modello dalle licenze Open Source

Augusto Palombini, Andrea Schiappelli 101

L’accessibilita all’Informazione Territoriale: i programmi regionali e leiniziative nazionali ed europee

Maurizio De Gennaro, Luca Zennaro 107

2. POSTER 115

Mura Bastia. Anastilosi informatica della torre di Onigo (Pederobba, Treviso)Vladimiro Achilli, Alessandro Bezzi, Denis Bragagnolo,Massimo Fabris, Matteo Frassine 117

Journal of Intercultural and Interdisciplinary Archaeology. JIIA EprintsRepository: un’esperienza OAI-PMH per l’archeologia

Antonella D’Ascoli 127

Montegrotto Terme. Spatial analysis dei reperti mobili applicata allesuperfici d’uso della capanna pienomedievale (sec. XI-XII): metodologia erisultati

Paolo Forlin 135

“Roma citta aperta”. Virtual Rome e il paesaggio archeologicodi Roma sul web

Luigi Calori, Carlo Camporesi, Andrea Negri, AugustoPalombini, Sofia Pescarin 141

Sistema GIS e strumentazione tradizionale: una soluzione possibileMassimo Dada, Giuseppe Naponiello 147

Arc-Team s.n.c. open research (sharing results)Alessandro Bezzi, Luca Bezzi, Rupert Gietl 159

Il WebGIS territoriale e di scavo di Montegrotto Terme (Padova)Piergiovanna Grossi, Francesco Pirotti 171

Flessibilita della scelta “Open Source” in archeologia: i casi di Villa di Villa(TV) e Fondo Paviani (VR)

Damiano Lotto 183

Documentazione di scavo in open source: il caso di Montebelluna (TV)Denis Francisci 187

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POSTER

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Flessibilita della scelta “Open Source” in archeologia:i casi di Villa di Villa (TV) e Fondo Paviani (VR)

Damiano Lotto∗

Sommario. Questo contributo si concentra sulla flessibilita degli strumentisoftware open source rispetto a quelli closed source, portando in evidenza duecasi di studio reali, quelli dello scavo di Villa di Villa e quello di Fondo Paviani;questi due siti, per quanto riguarda l’indagine archeologica, sono caratterizzatida due diversi approcci metodologici e applicativi tali da presentarsi come casiideali ai fini di questa discussione.

Abstract. This paper would to explicate how much flexible are the opensource softwares vs their counterparty closed source, expecially on the GISutilization of archaeological data. The study cases of Villa di Villa and FondoPaviani, two sites peculiars from the point of view of methodological and ap-plicative archeological research, fit perfectly this demonstration.

1. La documentazione archeologica

La realizzazione della documentazione archeologica e uno dei campi d’azionedove entrano maggiormente in gioco gli strumenti software, in quanto, per la suastessa natura, suscettibile di essere rappresentata con mezzi informatici: areaquindi di interesse principale per l’utilizzazione delle soluzioni open source.

Da una parte, infatti, la restituzione grafica dello scavo archeologico sempredi piu non puo fare a meno di soluzione informatiche (anche complesse, nel sensonon solo di una “semplice” restituzione, ma anche della possibilita di analisi a piualto livello, come in un GIS), dall’altra vi e la fortissima esigenza che i dati cosıcostruiti ed elaborati non debbano risultare “chiusi”, nel senso di “illeggibili”, siaalla stessa comunita scientifica (ovvero agli altri “utenti”, che siano altri studiosio un qualche tipo di “pubblico” finale, come, ad esempio, la cittadinanza a cuivengono proposti i risultati degli scavi condotti nella zona dove abitano) delpresente, sia a quella del futuro: spesso i formati proprietari, infatti, possonoprodurre delle vere e proprie chiusure e cesure tra una versione del programma el’altro, impedendo di fatto la lettura dei vecchi file.

Il processo di informatizzazione all’interno dei processi archeologici non vapero visto in maniera troppo “lineare”, nel senso di un semplice “trasporto”1:1 delle tecniche di disegno “tradizionale” in campo informatico. Tanto piuquando entrano in gioco altri tipi di approccio ben piu complessi, come i giasummenzionati strumenti di analisi GIS. Risulta infatti utopistico il pensare diriuscire a utilizzare un solo software per ogni esigenza, tanto piu che diversi sono,

∗Universita degli Studi di Padova - Dipartimento di Archeologia.

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184 FLESSIBILITA DELLA SCELTA “OPEN SOURCE”

a livello “genetico”, i temi, gli sviluppi, le linee di ricerca e le esigenze richiestealla documentazione di scavo dagli archeologi e dalla stessa disciplina.

I momenti del processo di indagine archeologica sono infatti diversi e molte-plici, non solo a livello dei temi di ricerca, ma anche in quello, piu banale, deglistep di lavoro (a partire dalle analisi territoriali preliminari, analisi di costo, sur-vey, ricostruzione del suolo, fino al rilievo di scavo vero e proprio, la raccolta deidati non geografici1 e l’elaborazione degli stessi). Si rende necessario quindi unapproccio “ragionato” all’introduzione dei mezzi informatici nella realizzazionedella documentazione, che deve essere pianificato fin dalle basi: queste “basi”sono la scelta stessa dei mezzi.

I requisiti minimi sono:

• flessibilita (a fronte dei diversi step di lavoro, dei temi trattati, degliobbiettivi);

• potenza operativa (mezzi in grado di rispondere appieno alle diverseesigenze, che si tratti di un disegno di sezione o di un complesso GISterritoriale di un’intera regione).

Gli strumenti open source possono ottemperare ai due requisiti fondamentalirichiesti?

Essi si dimostrano flessibili, con il loro vasto numero di soluzioni, nonche conle loro caratteristiche di interoperabilita (apertura dei formati tra programma eprogramma, quindi possibilita di analisi incrociata) e “codice aperto” (che con-duce i dati a non rischiare di essere illeggibili e inutilizzabili a causa di politichenon troppo trasparenti nella gestione dei formati software); in piu gli strumentiopen source presentano da tempo una potenza di analisi e di gestione che spessomolti programmi closed source non possiedono (si pensi ad R).

Gli strumenti open source sono quindi una scelta ottimale; negli scavi chefanno capo all’insegnamento di Paletnologia dell’Universita di Padova si utilizza-no diverse soluzioni, proprio perche diverse sono le fasi di lavoro e le esigenze diricerca; in particolare:

• utilizzo di GRASS per la gestione dell’analisi pre-scavo dell’area, prepa-razione e registrazione dei dati del survey ad alta intensita nel sito diFondo Paviani (VR);

• gestione del rilievo di scavo vero e proprio del sito di Villa di Villa (TV);• realizzazione di database di scavo (fig. 1).

2. Villa di Villa

Le problematiche affrontate in questo scavo presentano il caso di possederesia dati pregressi, ottenuti con software proprietario, sia dati anche molto vecchi,neppure informatizzati, che era opportuno integrare nel sistema informativo, siainfine alcuni dati gia pronti per l’ambiente open source; tutti questi dati ottenutiin modo diverso andavano integrati. Proprio la scelta di software di questo tipoha consentito un trasporto omogeneo dei dati, senza perdita di volume informa-tivo, all’interno di un unico sistema. Particolarmente importante ai fini dellacomprensione generale del sito archeologico e stato il recupero in fotopiano dellefotografie di scavo del 1997: grazie all’utilizzo di software open e stato possibile ri-costruire l’aspetto generale del sito, anche lavorando su materiale non predisposto

1Ovvero archeologici.

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FONDO PAVIANI 185

Fig. 1. Database informatizzato in MySQL; visualizzazione del front end tramitephpMyAdmin.

a modalita di documentazione informatizzate, essendo stato realizzato in tempinon ancora maturi per un massiccio inserimento dell’informatica nell’archeologia(vedi Bezzi et alii 2007).

3. Fondo Paviani

Questo sito ha offerto invece l’occasione di impostare un sistema integrato didocumentazione di scavo archeologica con strumenti open source partendo “dazero” (fig. 2).

Operativamente il grosso vantaggio nel gestire queste due situazioni con stru-menti open source deriva dalla flessibilita degli stessi: dati realizzati con altrisistemi, datati non solo dal punto di vista informatico (vecchi formati non piucompatibili con le nuove versioni software dei programmi dedicati), ma anche“concettuale”, possono essere recuperati e implementati all’interno di un sistemanuovo e piu potente, piu rispondente cioe ai requisiti della ricerca. In piu questidati elaborati o grezzi sono mantenuti aperti a nuove future evoluzioni e approccidi ricerca.

Quest’ultimo dato e importantissimo soprattutto per quanto riguarda la co-struzione del database di scavo, quindi per quanto riguarda quei dati che non sonografici, ma archeologici. In questo campo, a differenza di quello della realizzazio-ne del rilievo di scavo e di tutti gli altri step del percorso di ricostruzione graficadello scavo (anche GIS), si puo dire che non siano ancora perfettamente standar-dizzati i canoni di costruzione, gestione e organizzazione. La grande fluidita (espesso soggettivita) del record archeologico ha una forte ricaduta in termini divariabilita nel database, rischiando spesso di distruggere la sua coerenza logica,rendendolo cosı non esportabile e non analizzabile. Nella creazione del database

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186 FLESSIBILITA DELLA SCELTA “OPEN SOURCE”

Fig. 2. Visualizzazione delle aree di survey del sito di Fondo Paviani (VR), tramiteQGIS, da dati prodotti con GRASS, versione 6.3.

per questi due scavi si e cercato di portare all’opera, in campo pratico, diverseesperienze e riflessioni condotte su questo tema (come il progetto Knossos, vediBiscani, Lotto, Tibolla cds) riuscendo ad arrivare ad alcuni importanti ri-sultati, realmente funzionanti nella pratica archeologica da campo. Risultati daconsiderarsi tuttavia preliminari, punto di partenza per un sistema di feedbackvirtuosi che possano portare a una definizione e a una strutturazione standarddel database archeologico.

Bibliografia

Bezzi L., Boaro S., Leonardi G., Lotto D. 2007, Il caso di studio relativoalla documentazione di scavo di Villa di Villa, Cordignano, in Bagnara R.,Macchi Janica G. (a cura di), Atti del I Workshop Open Source, Free Soft-ware e Open Format nei processi di ricerca archeologici (Grosseto, 8 maggio2006), Firenze, pp. 231–240.

Biscani F., Lotto D., Tibolla S. (cds), Knossos, un database open sourceper l’Archeologia, in Costa S., Pesce G. (a cura di), Atti del II WorkshopOpen Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica(Genova, 11 maggio 2007), Genova.