Open & SmartDesign

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Maurizio Galluzzo Open & SmartDesign

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Maurizio Galluzzo

Open & SmartDesign

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È un progetto di ricerca che tende a sperimentare una metodologia progettuale che vuole organizzare in forma sistemica il design della citta, dell’architettura, dell’interior design e dell’industrial design.

Open & SmartDesign

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A livello globale stiamo assistendo ad una serie di fenomeni e di scelte collettive piuttosto decise. Queste sono le keywords:

ShareLa condivisione dei saperi e delle conoscenze.

Conoscenza collettivaUna forma di sapere scarsamente formalizzato ma che trae beneficio dalla grande quantità di partecipanti

CollaborazioneLe persone tendono a collaborare in maniera più facile e aperta. In particolare in determinati settori che una volta erano chiusi come la ricerca. La tecnologia garantisce la necessaria visibilità.

Trends principali (1/4)

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Trends principali (2/4)

OpenEsattamente il contrario dei brevetti e dei diritti d’autore. Il primo è stato l’Open Sorce, adesso si può applicare a tutto con successo basti pensare agli Open Data.

InterdisciplinarietàSi superano i limiti delle discipline statiche e si pongono le basi per modelli di conoscenza allargata, evolutiva, asincrona.

CompetenzeVengono sempre più valutate le competenze che i titoli di studio o accademici.

DIY – MakeL’autocostruzione, la personalizzazione. DIY (Do It Yourself) è una disciplina che si fonde con l’artigianalità, con la riappropriazione della manualità e dell’arte.

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Trends principali (3/4)

GreenAttenzione all’ambiente, allo sviluppo della cultura ambientale

SostenibilitàLe scelte devono poter essere reversibili. Il chilometro zero è il mantra.

RiusoRiqualificare e riusare le merci cambiandone o snaturandone la funzione primaria

ImmaterialitàSpostiamo le idee non le merci.

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Trends principali (4/4)

MaterialiLa ricerca sta scoprendo nuove fibre e nuove materiali, compresi quelli usati per il packaging. Ci sono bottiglie in alluminio che si illuminano e vestiti spray.

Brand e NoBrandSi sta passando dal concetto di star al concetto di Brand e NoBrand. La rete, come configurazione del pensiero e della socialità indica che si diventa un nuovo gruppo nel quale ci si distingue ma si appartiene.

UX e InterfacceAnche qui siamo al di là del funzionalismo e del minimalismo prima detto. Nella progettazione l’usabilità è centrale, ma non con i vecchi criteri.

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Confini sempre più labili

• La liquefazione dei confini porta un continuum tra urbanistica, architettura, interior design e industrial design.

• Decenni fa si parlava già di progettare “Dal cucchiaio alla città”.

• Le competenze sono necessariamente contaminate.

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Chiameremo “liquid design” l’insieme della progettazione urbanistica, architettura, interior design e industrial design.

LiquidDesign

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Il plug-in è una componente che può essere realizzata da terze parti senza pagare diritti e che, seguendo gli Open Data del progetto, sono perfettamente compatibili con il prodotto principale.

L’applicazione è estesa: dall’architettura, all’arredamento, al design.

Il concetto di plug-in

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Liquid design ha bisogno di competenze trasversali: architettoniche, strutturali, meccaniche, dinamiche, prestazionali, cognitive, simboliche, semiotiche, psicologiche, sociologiche, comportamentali, artistiche, interpretative, interculturali, economiche, informatiche, ecc.

Nel progetto devono entrare almeno una dozzina di attori.

Nuovi attori, nuovi contesti

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• Nella progettazione tradizionale si reinventa tutto ogni volta.

Ricominciare da zero ad ogni progetto

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Dal LiquidDesign allo SmartDesign

Per realizzare un progetto dobbiamo lavorare su alcuni elementi fondamentali

ConoscenzaLa conoscenza può e deve essere accumulativa. Non Dobbiamo reinventare ogni volta tutto da zero

RegolePer progettare e costruire servono delle regole che se sono formalizzate sono trasferibili in maniera più efficace e con maggiore possibilità di successo

ModelliLe componenti elementari di progetto possono essere dei modelli intelligenti dotati di informazioni, dati, algoritmi. Se unisco queste informazioni ai modelli in maniera dinamica potrò riutilizzarli in maniera parametrica

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Noi partiamo dal “liquid design” e aggiungiamo conoscenza, regole e modelli arriviamo ad un modello progettuale che è lo “smart design” in cui confluiscono le tag

Dal LiquidDesign allo SmartDesign

• Share• Conoscenza collettiva• Collaborazione• Open• Interdisciplinarietà• Competenze• DIY – Make

• Green• Sostenibilità• Riuso• Immaterialità• Materiali• Brand e NoBrand• UX e Interfacce

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Lo Smart Design è il frutto della collaborazione e della sedimentazione di diversi saperi.

Come rendere praticamente utilizzabile questo concetto: costruendo delle community indipendenti ma relazionate che sviluppano meta prodotti in modalità open design e li rendono disponibili liberamente.

La documentazione è disponibile in CommonCreative, i dati quantitativi in OpenData

SmartDesign

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• La catena della produzione riprende la territorialità e la specificità

• Si ricostruisce il tessuto produttivo industriale – artigianale

• Il consumatore diventa parte del processo di costruzione• Si risparmia con la competitività costruttiva• Si riducono al minimo gli spostamenti

Vantaggi della metodologia (1/2)

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• Si progetta una sola volta ogni entità elementare e poi si modifica e costruisce

• Si testano, valutano e migliorano costantemente le entità elementari

• Si valorizza la creatività e la specificità• Si personalizza ogni merce senza costi aggiuntivi

Vantaggi della metodologia (2/2)

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• Spazio ai giovani designer• Spazio agli artigiani locali che possono ritornare ad essere

competitivi con prodotti di design d’eccellenza• Spazio alle imprese più innovative che sanno cogliere la

trasformazione• Spazio al consumatore che con le sue scelte diventa

protagonista

Spazio ai nuovi attori

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Cosa stiamo facendo

• Avviata la fase di progettazione esecutive per un produttore di mobili

• Avviata una startup che sta sviluppando un progetto di edilizia sostenibile a bassissimo costo in formato OpenDesign e OpenData

• Avviata la produzione di prototipi di nuove lampade ad alta efficienza per l’illuminazione interattiva interna

• Avviato lo sviluppo di una piattaforma di co-design

Non solo ricerca

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Sul fronte formativo e di ricerca teorica

• In corso la formalizzazione dei linguaggi compositivi per lo SmartDesign

• Avviato progetto SmartRetail per la produzione di negozi altamente emozionali e interattivi

• A gennaio corso di SmartRetail per il settore della calzatura

• SmartCampus: la piattaforma di formazione gratuita in fase di sviluppo

Cosa stiamo facendo

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Maggiori informazioni su:

www.mauriziogalluzzo.it/smartdesign

Un ringraziamento particolare a:

Simone Corami – Scientifica e linguisticaLuca Corsato – Architettura Open Data

Se vuoi collaborare: [email protected]

Grazie per l’attenzione