ONLUS Il viaggio più difficile e stupefacente è quello ... · Noi poi al pomeriggio andiamo al...
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Numero 27 luglio 2015
Il viaggio più difficile e stupefacente è quello che ciascuno può compiere dentro se stesso se accetta di confrontarsi e di rivedersi negli occhi e nei volti degli altri uomini che incontra lungo la sua strada.
Ho voglia d’estate, la luce del sole che brilla sulla pelle, il colore del cielo riflesso sul mare
e quella sensazione di quando ero bambino, quel senso di festa, vacanza e magia di
quando la scuola è finita ed eri pronto alle avventure, agli amori, e alle prime uscite a
sera, tardi. L’estate porta con se’ la nostalgia e la novità di un tempo tutto da vivere.
Stephen Littleword
Giornalino trimestrale dell’Associazione Gulliver
ONLUS
I Viaggi di Gulliver Pagina 2
ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI
Domenica 17 marzo
Un sabato di pomeriggio di gennaio la Sabina è venuta a prenderci io, Sadet e
Annalisa e ci ha portate a casa di Antonella e abbiamo festeggiato due
compleanni.
La mamma di Antonella ci ha fatto una torta e ci ha offerto delle patatine e
bibite e il tè caldo. La Sabina ha ricevuto come regalo la macchinetta per la
cioccolata e l’Antonella anche lei un regalo ma non mi ricordo che regalo ha
ricevuto.
Prima di partire abbiamo ringraziato la mamma di Antonella, ci siamo divertiti
e siamo stati tutti insieme noi del gruppo, abbiamo chiacchierato e dopo una
certa ora Sabina ci ha portate a casa.
Maria Grazia
Nel mese di marzo di domenica
pomeriggio è venuto a prenderci
Elena Meggiolaro e siamo andati in
sede a Sant’Urbano e arrivati hanno
portato un buffet.
Poi il presidente Dino ha parlato delle
attività dell’associazione e spese che
abbiamo fatto del bilancio di tutto
l’anno 2014.
Finita l’assemblea abbiamo mangiato
tutti insieme il buffet e festeggiato i
compleanni che erano tre.
Poi abbiamo chiacchierato e dopo una
certa ora ci hanno portati a casa
propria ed è stata una bella festa per
noi del gruppo Gulliver.
Maria Grazia
Festa di compleanno di Antonella e Sabina
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Racconti di vacanze…
Vacanze al mare a Salerno
Parto per il mare ho al pomeriggio ho notte e arriviamo uguali di orario al mare con i pulmini del piano infinito, arrivati scarichiamo le valige dal pulmino e le portiamo in entrata e poi portiamo le valigie in camera e scegliamo una camera che vogliamo. Noi poi al pomeriggio andiamo al mare a farci dei bagni, poi ci facciamo la doccia, poi mangiamo e se vogliamo di sera usciamo e andiamo a berci qualcosa al bar. Andiamo a dormire quando vogliamo, andiamo a letto tardi perché intanto siamo in vacanza e possiamo fare quello che vogliamo Siamo rimasti dieci giorni al mare, giochiamo anche a pallavolo alla mattina quando andiamo in spiaggia. E se giochiamo a pallavolo ci facciamo degli amici al mare e così ci divertiamo di più a giocare se diventiamo amici, se giochiamo a pallavolo e bocce con altre persone e facciamo amicizia in dieci giorni. Martina Gaianigo
Vacanze nelle marche
Dal 6 al 12 luglio siamo andati nelle Marche a Cossignano in 9 persone.
Appena arrivati ci hanno accolti una famiglia, gli amici di Pino S. e sua moglie Antonella.
Gli amici di Pino si chiamavano Pino, Santo, Maria, e Delia, erano solo in quattro.
Avevano una casa grande, ogni mattina dovevamo lavarci per andare al mare, e dovevo fare i letti
delle donne senza lavare il bagno perché quello lo puliva la signora.
Siamo andati al mare solo tre volte perchè ci scottavamo anche con la crema solare.
Al mare, quando avevamo tempo, giravamo la città per cercare un bar per prenderci un gelato.
In questa citta c’erano molte persone, e anche in mare.
Ciao da Cristina
Preparazione delle Palme d’olivo
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Il giorno 28 marzo 2015 di sabato
pomeriggio Sabina è venuta a prenderci e
ci ha accompagnati in sede a Sant’Urbano
dove Dino ci ha aspettati per preparare le
Palme di ulivo che poi verranno vendute
nella parrocchia di Montebello nel paese
di Annalisa.
Dopo ci siamo messi al lavoro, alcuni ci
hanno passato i nastri adesivi e altri hanno
attaccato i fioretti sulle Palme mentre
Elena Meggiolaro ha preso dei piattini e
vasetti di terracotta e ha messo dei ovetti
di pasqua e gli ha impacchettati con la
carta trasparente e legato con il filo per
poi venderli al mercatino delle Palme.
Prima di partire abbiamo chiuso le
finestre, spazzato per terra e pulito i tavoli
con il sgrassatore. Ci siamo fatti gli auguri
di una buona Pasqua e dopo siamo andati
a casa propria.
Maria Grazia
Poesia di Mario Garzotto
Noi alla ricerca di una terra promessa
porgiamo le mani per chiedere aiuto
Noi lontano dalle nostre terre chiediamo la carità
vogliamo una dignità, un lavoro, una casa;
Addio terre lontane
vi ricorderemo nei nostri cuori
che piangono di vera gioia.
Disegno di Sadet
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Altre uscite del gruppo…
Passeggiata in centro a Vicenza
Preparazione dei biscotti
Festa in un parco di Montecchio Maggiore
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CONSAPEVOLEZZA
Che cos’è? Per rispondere a questa domanda vi regaliamo una fiaba cosicché ognuno
di voi possa dare la propria interpretazione e significato buona lettura
Anche quella sera di Gennaio di tanti anni fa, come accadeva spesso d’inverno, nel paesino di montagna
scendeva tanta neve dal cielo a formare per la strada un soffice e bianco tappeto.
Un cagnolino di circa sei mesi, senza famiglia, viveva per strada abbandonato ad un destino crudele; come
tutte le sere cercava un posto dove rifugiarsi per dormire più comodo e riscaldarsi un pò.
I suoi occhi erano tristi e spauriti, dato che tutti quegli che lo incontravano, lo scacciavano via. Nessuno si
poneva il problema di quel cagnolino che dormiva al freddo e al gelo, nessuno si preoccupava di quel
cagnolino che passava intere giornate senza mangiare.
Mentre camminava tutto stanco per quelle stradine ripide e ciottolose, vide da lontano una piccola baita: le
porte erano spalancate.
“Qui non ci sarà nessuno. Chi vuoi che dorma con le porte aperte con questo freddo?”, pensava il cagnolino;
così anche se c’era ancora molta strada da fare, decise di entrarvi per riposarsi.
Mentre si avvicinò alla porta, sentì dei rumori: “Ecco! Devo nascondermi. Lo sapevo; questa casa non è
disabitata ed io questa notte non ho un tetto dove dormire”. Si guardò intorno: vide un grosso albero con
delle foglie larghe e decise di rifugiarsi lì per quella notte.
Ma ad un tratto sentì dei passi. Il cagnolino alzò la testa e vide uscire dalla baita un vecchietto che camminava
reggendosi ad un bastone. I suoi capelli e la sua folta barba erano bianchi. Non aveva mai visto un uomo di
quell’età. Senza farsi vedere lo osservò attentamente: il volto di quel vecchietto gli ispirava fiducia, il perché
non sapeva spiegarselo neanche lui. L’uomo si allontanò lasciando la casetta completamente vuota.
“Sì, sì! Adesso posso andare, posso dormire in un luogo sicuramente più caldo”.
Dopo una breve corsa, che non durò neanche dieci secondi arrivò nella casetta.
Ad accoglierlo c’era un vivace fuoco di un grande camino e tante piccole piantine che emanavano un intenso
profumo. I pavimenti erano di legno rosso e su di una parete c’era una scritta:
“In questa casa sono tutti i benvenuti”.
“Questo posto è bellissimo!” Esclamò il cagnolino felicissimo di essere giunto fin lì. Entrò in cucina; era
accogliente e sul tavolo c’era una tovaglia azzurra. Nell’angolo si trovava una grande dispensa.
“Che bello, ora si mangia”.
Aprì subito la dispensa e incominciò a mangiare incurante del fatto che all’indomani il padrone di casa se ne
sarebbe accorto.
Mangiò di tutto: formaggi, prosciutti, salami, cioccolatini, gelati e tante altre cose che solitamente i nostri amici
a 4 zampe non possono mangiare. Ma a lui che importava? Il suo stomaco borbottava per la fame come
borbotta una pentola di fagioli sul fuoco.
Così, dopo aver divorato tutto quel che c’era di commestibile, vide una camera con un grande letto, vi saltò
sopra e vi si accucciò, era comodissimo!
Prima di addormentarsi il cagnolino iniziò a pensare a tante cose; una però lo assillava più di tutte: la
voglia di avere una casa ed una famiglia, il desiderio di sentirsi amato e coccolato da qualcuno. E mentre
tutti quei pensieri affollavano la sua mente si addormentò come un angioletto che avesse paura di
svegliare chi stava ancora dormendo.
All’improvviso però il cagnolino udì un rumore: era il padrone di casa! Si svegliò che era quasi l’alba.
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Fuori dal Guscio
Dalla piccola finestra della camera, vide un pallido sole che lentamente stava nascendo e sul davanzale si
posò un uccello dalle piume bianche che cantava dolcemente; sembrava quasi Il cane allora pensò a come
fare per scappar via: non c’era via di uscita, il vecchietto l’avrebbe comunque visto.
Poteva solamente nascondersi sotto al letto, ma per quanto tempo avrebbe dovuto restarci? Il cucciolo si
fece coraggio e decise di affrontarlo, facendosi trovare accucciato sul letto. Il vecchietto dalla barba
bianca entrò nella sua stanza e vide il cagnolino. Si avvicinò, lo prese in braccio e accarezzandolo sulla
testa disse:
“Vorresti una famiglia vero?”
E il cagnolino disse fra sé: “Si, lo vorrei tanto”.
Quell’uomo che non era un uomo come tanti, ma riusciva a leggere nei cuori e nella mente di ogni
creatura del mondo, rispose: “Ti prometto che non appena uscirai da qui, troverai una vera famiglia”.
E il cagnolino: “Dici così solo per farmi andare via”.
E il vecchietto gli disse: “No, non è come pensi, anzi ti dico anche che ti chiameranno Charlie”.
Il cucciolo, per metterlo alla prova, continuò dicendo: “Allora perché non mi tieni con te?”
e l’uomo: “Io vengo da un posto lontano e fra poco tornerò lì”.
Allora il cagnolino aggiunse: “Come fai a leggere nel mio pensiero e nel mio cuore?”
“Io sono il padre di ogni creatura e posso capirvi tutti. Adesso vai e stai tranquillo che non ti deluderò”.
Il cagnolino scese a terra e se ne andò salutando il vecchietto e scodinzolando. Lungo il tragitto, si
chiedeva: “Chi è quell’uomo? E cosa significa, „Io sono il padre di ogni creatura del mondo‟?”
e soprattutto si chiedeva, se davvero avrebbe trovato una famiglia. E mentre si poneva tutte queste
domande, vide una bambina avvicinarsi a lui dicendo:
“Mamma, mamma, guarda che bello quel cucciolo, portiamolo a casa”.
La mamma disse alla piccola di non toccarlo, perché il cagnolino avrebbe potuto morderla. Il cucciolo
però aveva sentito tutto, e per far capire che era buono e che non aveva cattive intenzioni, scodinzolava
avvicinandosi a loro.
La mamma della bambina iniziò ad accarezzarlo sulla testa, poi lo prese in braccio e lo mise in macchina
per portarlo a casa. Lungo il cammino il cagnolino si affacciò al finestrino e vide che la casa dove aveva
trovato rifugio e dove aveva avuto quello strano incontro, non c’era più; era rimasto solo quel grande
albero dalle foglie larghe. La bambina tutta contenta disse alla mamma di volerlo chiamare Charlie.
La mamma le rispose che le piaceva e Charlie capì che la notte precedente era stato protagonista di un
vero miracolo. Da allora Charlie visse felice in una vera casa, con una vera famiglia. In tutta la sua vita non
rivide mai quel vecchietto dalla barba bianca, l’artefice della sua felicità.
Morale della Favola Anche nei momenti più tristi e bui, c’è sempre qualcuno che arriva a tenderci la
mano, per aiutarci e per farci ritrovare il sorriso. Non bisogna mai disperare, perché spesso la soluzione
ai nostri problemi non è lontana e nemmeno impossibile.
Nel mio appartamento mi trovo bene con la mia compagna Maria Grazia.
E’ una amicizia profonda, la nostra vita non ci divide mai.
Ho trovato una amore cosi da quando ho conosciuta Maria Grazia nel giugno 2011.
Sono passati 4 anni che siamo assieme.
Siamo felici di stare insieme Maria Grazia e Annalisa per il nostro amore e gioia come
amicizia. Con la mia compagna Maria grazia ci vogliamo un bene dell’anima.
Annalisa Braga
Mario G.
5
agosto
Elena Meg.
21
agosto
Elena Mart.
2
settembre
Annalisa
5
settembre
Giuliano
22
ottobre
Mario Botta
23
ottobre
Miriam
25
ottobre
Gabriella
28
ottobre
Eccovi una bella notizia per il nostro gruppo.
Una associazione di Montecchio Maggiore, l’Associazione Diritti dei consumatori
ONLUS, ci ha devolto una bella somma che ci aiuterà a realizzare i nostri progetti.
A loro il nostro vivo ringraziamento!!!!!!!!!!!!!!!!!
GULLIVER NEWS
I Viaggi di Gulliver Pagina 8
L’indirizzo dell’associazione:
Via S.Urbano 24 - 36075 Montecchio Maggiore (VI) Telefono: 0444/607206
Telefono cel. : 3477172940 E-mail: [email protected]