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LA SVOLTA Anno 16 - n. 07 - 29 novembre 2009 on line www.obiettivocavese.it Il buon gelato artigianale Gelateria MAGLIANO DOLCE FREDDO Via XXV Luglio - Tel. 089343080 - Cava de’Tirreni Foto: Ecopress di Bruno Rispoli L'aquilotto n. 07-2009-10 26-11-2009 19:29 Pagina 1

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LA SVOLTA

Anno 16 - n. 07 - 29 novembre 2009on line www.obiettivocavese.it

Il buon gelato artigianale

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Il Tecnico

foto Angelo Tortorella

Atteso, invocato, liberatorio.Sicuramente tardivo.Il ribaltone, però, c’è stato.La terza sconfitta consecutiva ha convinto pro-

prio tutti che era giusto porre fine alla parentesi diAgenore Maurizi sulla panchina biancoblù.

Due vittorie, sette pareggi e cinque sconfitte, set-te gol realizzati, nove subiti: eccezion fatta per que-st’ultimo dato, i numeri sono impietosi e fotografa-no con esattezza la prima parte di questo campiona-to.

La Cavese del tecnico di Colleferro quasi mai hasubito gli avversari, ha dimostrato una buona solidi-tà difensiva, ma ha palesato una pressoché totalemancanza di soluzioni d’attacco nonostante il buonpotenziale tecnico dei calciatori in rosa.

Alla luce di quanto accaduto, le vittorie non con-vincenti ma arrivate contro due compagini di buonacaratura, come Ravenna e Ternana, si sono rivelateillusorie e hanno portato a procrastinare una deci-sione, che obiettivamente era difficile assumere do-po le prime uscite stagionali.

Si riparte, dunque, da Paolo Stringara, tecnico dicategoria e dal discreto curriculum, che lo scorsoanno è stato l’artefice della permanenza diretta inPrima Divisione del Taranto Calcio.

Il suo arrivo deve significare per Nocerino ecompagni rinnovata fiducia nei propri mezzi, mag-giore spinta agonistica e determinazione nel cercaredi bucare la rete avversaria.

“E’ una scelta che ha visto concordi dirigenti estaff tecnico, Pavone in testa” ha sottolineato pa-tron Della Monica, ospite martedì scorso del nostroappuntamento televisivo, Obiettivo Cavese.

Una precisazione, la sua, tesa a sgomberare ilcampo da equivoci e, al contempo, un invito all’uni-tà per aiutare la squadra a tirarsi fuori dalla bassaclassifica.

È importante, però, ripartire con il piede giusto.Battendo il Giulianova.

Lo scossoneDI ANTONIO CORONA

Èentrato nello spogliatoiocon un imperativo. Su-bito. Il primo della sta-

gione. Battere il Giulianova.Paolo Stringara, quaranta-

settenne tecnico di Orbetello,che da domenica sera ha sosti-tuito Agenore Maurizi, è entra-to “a gamba tesa”. Un interven-to di quelli ruvidi, che in cam-po sarebbero da “cartellinoarancione”, ma necessario allavigilia di una gara che potrebbeavere un peso determinante peril rilancio della sua nuova squa-dra.

Le tre sconfitte consecutivecon Taranto, Potenza e Andriapotrebbero averla segnata sulpiano psicologico e allora biso-gna intervenire subito. Con unaterapia d’urgenza. E i tre puntirappresentano la medicina piùindicata.

“Le sconfitte seriali – spie-ga il trainer toscano – sonosempre pericolose. Fanno per-dere sicurezza alla squadra.Bisogna subito riprendere con-fidenza con i tre punti, ancheper foraggiare una classificapreoccupante ma ancora moltocorta”.

A Cava è arrivato martedìmattina. Con sé ha voluto il“secondo” Maurizio Vincioni epure il preparatore atletico Ro-berto Petrignani. Una sceltache l’ex mediano di Inter e Bo-logna ha dettagliatamente mo-tivato.

“Mi è stato detto che la Ca-vese aveva già due preparatorisotto contratto (n.d.a. Ascenzi eCestaro) e preciso subito chesono due professionisti che sti-mo molto. Alla società ho chie-

sto, tuttavia, di fare un piccolosacrificio e portare a Cava ilprof. Petrignani per agevolareil mio compito. Il campionato ègià iniziato da qualche mese enon c’è tempo da perdere. Hobisogno di avere al mio fiancopersone con le quali capirmi alprimo sguardo. Sarebbe statodiverso il discorso se ci fossimotrovati a luglio a programmarela nuova stagione. In quel casoavrei potuto anche accettare un

discorso diverso. Petrignaninei prossimi gironi effettueràdei test, così capiremo anche lostato di salute di calciatori.Dalle gare viste, un’idea ce lasiamo fatta ma non chiedetemidi esternarla. Preferisco tener-la per me”.

Settimana di intenso lavoro,quella che ha anticipato la garacon il Giulianova. Doppie se-dute martedì e mercoledì e ami-chevole giovedì al “Comunale”di Palma Campania. Un volu-

Stringara chiede

Foto: Ecopress di Bruno Rispoli

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Il Tecnico

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A CAVA DE’ TIRRENI

LLAA CCAARRRRIIEERRAAPaolo Stringara è nato ad Orbetello il22 settembre 1962. Da calciatore è cre-sciuto nel vivaio dell’Inter, giocandopoi in C1 e C2 con Siena e Rende, in Bcon il Bologna con cui ha conquistatola promozione.

Nella stagione 1990/91 torna all’In-ter, contribuendo alla vittoria dellaCoppa Uefa con Trapattoni in panchi-na. Quindi gioca con Avellino e ancoracon Bologna.

Stringara ha iniziato la carriera daallenatore nel 1995/96, vincendo ilcampionato di serie D con l’Iperzola ela stagione successiva ha guidato il Li-vorno in C2, subentrando e conqui-stando la promozione ai play-off. Do-po il terzo posto conquistato in C1 a Li-vorno, ha allenato il Modena, la Viter-bese di Gaucci, L’Aquila, lo Spezia, ilPerugia e la Lucchese.

Ha allenato anche in B la Pistoiese(2001/02) ed il Torino (2005/06) doveperò non ha mai avuto la possibilità diassistere ad una partita ufficiale deigranata per via dell’avvento di Cairoche assunse come tecnico Gianni DeBiasi.

Lo scorso anno a Taranto è suben-trato a dicembre a Franco Delli Santi.

me di dati incamerati dai qualitrarre le indicazioni necessarieper dare forma alla sua primaformazione stagionale.

Un rebus che probabilmen-te risolverà solo in extremis: lasqualifica di Tarantino e i pro-blemi muscolari di Favasuligli impongono riflessioni ulte-riori di cui avrebbe fatto vo-lentieri a meno.

4-3-3 o 4-2-3-1? La tenta-zione di riportare al “SimonettaLamberti” il modulo che ha re-galato le migliori soddisfazionidegli ultimi dieci anni è forte.

“Il 4-3-3 è stato argomentodella mia tesi – ha subito pre-cisato Stringara – e questasquadra lo ha applicato anchel’anno scorso, seppur conqualche correttivo. Mi chiede-te come giocheremo con ilGiulianova? Vedrete domenicain campo. Sto allenando que-sto gruppo solo da qualchegiorno e posso dire che ha cul-tura del lavoro e ordine tatti-co. Questo è un merito di chimi ha preceduto.

Quando sono arrivatomartedì ho trovato tutti di-

spiaciuti per il trend delle ul-time domeniche e l’esonerodel tecnico. Ho molto apprez-zato il loro attaccamento aMaurizi. Lo spogliatoio havalori forti, è compatto. È undato che depone certamente anostro favore, nella corsa ver-so la salvezza”.

Il primo avversario si chia-ma Giulianova. Il nome cam-bia poco. Si fosse chiamatopure Verona, la mission nonsarebbe cambiata. La classifi-ca ha bisogno di punti, per in-vertire la rotta anemica degli

ultimi 35 giorni. Squadra gio-vane e pericolosa quella di LeoBitetto, da prendere con lemolle.

“Sono certo che gli abruz-zesi ci creeranno dei problemi,ma anche noi daremo loro deigrossi grattacapi. Mi aspettouna prova di carattere, cattivadal punto di vista agonistico”.

Per vincere occorrerà cen-trare la porta avversaria. Scopodel gioco del calcio è trovare ilgol: la Cavese di Maurizi pur-troppo faceva fatica a mettereil pallone alle spalle del portie-

re. Stringara dovrà farle cam-biare registro.

“È il solito discorso della co-perta corta. Se copri meglio lalinea difensiva, rischi di fare unpizzico di fatica in più in attac-co. Ai ragazzi sto chiedendomaggiore coraggio. Dovremorischiare qualcosa, per portarepiù uomini alla conclusione, maè il solo modo per mettere in dif-ficoltà gli avversari. Tutta lasquadra dovrà attaccare me-glio, ovviamente senza lasciaretroppi spazi. L’equilibrio tatticodovrà sempre essere garantito”.

de subito la vittoria

Foto: Ecopress di Bruno Rispoli

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L’Analisi

Due punti in cinque gare; un golfatto e tre subiti; i punti in classi-fica segnati di rosso, con l’ultimo

gradino che è lì ad un’incollatura.Il benservito a Maurizi ha avuto ragio-

ni essenzialmente numeriche. Dalle posizioni centrali, in cui la squa-

dra stazionava poco più di un mese fa, si èpassati alla piena zona retrocessione. Sa-rebbe bastato muoversi di poco per dare unaltro senso alla graduatoria. In fondo solitre o quattro punti in più avrebbero evitatoprocessi immediati e cadute di teste e, in-vece, il passo segnato per tre domenicheconsecutive ha allertato l’unità di crisi. Hafatto sollevare interrogativi profondi.

Maurizi è finito sulla graticola dopo ilk.o. con il Potenza.

Una sconfitta tutto sommato immerita-ta, ma arrivata a margine di una gara incui la squadra aveva palesato tutti i proprilimiti. Offensivi, innanzitutto. Ma anchecaratteriali.

Subito il gol dei lucani, era andata inconfusione prima addirittura di spegnersi.

E pure i cambi in corsa effettuati daltecnico, nel tentativo di rianimarla, nonavevano convinto.

Il destino di Maurizi si è compiuto inpratica con sette giorni di anticipo rispet-to alla data del licenziamento. Erano ri-masti in pochi i suoi sostenitori in seno al-la società.

La maggioranza ha fin da subito pen-sato al cambio di rotta, con Stringara, cheha bruciato nelle preferenze societarieUgolotti, rimasto in parcheggio per qual-che giorno solo per una mera questione ditempistica.

Annunciarlo a due o tre giorni dallagara di Andria, non è stata ritenuta da Del-la Monica e Lombardi la migliore solu-zione. Maurizi si è accomodato sulla pan-china del “Degli Ulivi” sapendo perfetta-mente che la scelta era stata compiuta. Ilsuo esonero già certificato.

Neanche una vittoria avrebbe potutosalvarlo. Eppure la squadra ci ha provato.Ha gettato in campo tutto quanto avesse.È stata punita al primo (e unico) affondodei pugliesi, ma ha lottato col coltello trai denti fino al quinto minuto di recuperodella ripresa. Piegandosi più che agli av-versari, alla propria atavica difficoltà difare gol.

E quando pure è riuscita a realizzarlo,ci ha pensato la solita terna arbitrale diturno a non convalidarlo.

Sono stati i numeri a condannare Mau-rizi e a gioco lungo non lo ha aiutato nep-pure il cambio di modulo operato dopopoche giornate di torneo.

Con il 3-4-3 la squadra creava gioco eoccasioni da gol.

Rischiava un po’ in difesa, anche peruna congenita lentezza dei suoi compo-nenti, ma come ha ripetuto anche in que-sta settimana il nuovo tecnico Stringara“è la classica storia della coperta corta”.

Se si vuole segnare, bisogna anche osare. Maurizi, invece, cedendo forse alle

pressioni societarie o almeno di una partedi essa (Casillo), più che ambientali, hapreferito tirarsi la coperta ai piedi. Assicu-randosi una retroguardia bunker, ma pri-vandosi al tempo stesso di una più coralepartecipazione offensiva.

Alla difesa a tre non si è affidato nep-pure nei casi in cui la gara l’avrebbe con-sentito: a Marcianise, ad esempio, quandoavrebbe potuto sfruttare meglio l’uomo inpiù o con lo stesso Potenza, una volta an-dato in svantaggio.

Una scelta-tampone che gli è servita arinviare l’esonero di qualche settimanama non ad evitarlo.

Nel calcio come nella vita, la fortunaaiuta gli audaci.

Una lezione – ne siamo certi – che aMaurizi tornerà utile nelle sue futureesperienze professionali.

N.S.

Un esonero annunciato

Foto: Marco Ascoli

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Il Patron

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“C’era da muover-si, non poteva-mo più aspetta-

re”. Antonio Della Monica è sta-to chiaro martedì scorso, neglistudi di Telenuova. Sulla vicendetecniche e (in parte) anche suquelle societarie, che hanno te-nuto in allerta la tifoseria. Haparlato di tutto il patron. DiMaurizi e di Stringara. Del ruolodel diesse Pavone. Dei rapporticon Lombardi e Casillo.

Il piatto forte, ovviamente, èstato l’argomento societario.Tante le voci circolate in questesettimane, sui rapporti tra DellaMonica e i compagni di avven-tura arrivati nello scorso mesedi giugno. Un vespaio di (catti-vi) pensieri che ha preso il viaall’indomani dell’addio di Ca-sillo.

“Mister Despar” ha procedu-to con ordine. È partito dallastretta attualità. Dall’esonero diMaurizi. Una svolta tecnica chepiù volte lo stesso autorevole di-rigente aveva provato ad allon-tanare. Il tris di sconfitte conTaranto, Potenza e Andria ha,però, cambiato gli scenari. Del-la Monica è stato inflessibile.

“Maurizi ha avuto il temponecessario per svolgere il pro-prio lavoro. Purtroppo la clas-sifica è impietosa. Forse il tec-nico ha sentito troppo la pres-

questo caso in sinergia con Gio-vanni Lombardi. Il confrontocon il dirigente ex Scafatese ècontinuo, con l’Holiday In di-ventato ormai il vero e proprioquartier generale della società.

È lì che Della Monica incon-tra il suo nuovo socio e progettala Cavese del futuro.

“L’impegno di Lombardi èeconomicamente importante erilevante è anche il suo peso nel-le decisioni prese dal club. Tuttele scelte, tuttavia, vengono presedopo un consulto collegiale,coinvolgendo anche gli altri sociche fanno parte del gruppo”.

Parole al miele per il socio ri-masto in sella, poche e sfuggentiquelle invece destinate al “desa-parecido” Pasquale Casillo.

“Non conosco il motivo percui sia andato via. Casillo mi erastato presentato da Lombardi inestate e con me ha sempre intrat-tenuto rapporti molto superficia-li. Mi è stato detto che si è allon-tanato per motivi personali.Qualcuno, invece, ipotizza diver-genze di vedute sulla gestionetecnica. Può anche darsi. Come èpure possibile che abbia potutointeressarsi a qualche altra real-tà calcistica. Il suo addio, tutta-via, non crea scompensi. La Ca-vese andrà avanti lo stesso”.

La buona notizia arriva pro-prio sul traguardo.

sione e il cambio del modulo,adottato dopo poche giornate,ne è stato un chiaro segnale. Lafiducia nei suoi confronti non èmai venuta meno, nonostantequalche fibrillazione societariache pure c’è stata. Lombardi loha qualche volta punzecchiatoattraverso i giornali? Sì, ma so-lo per stimolarlo a fare meglio.Un allenatore non deve maiadagiarsi”.

Via Maurizi, dentro Stringa-ra. Una scelta che il dirigente hadefinito “saggia, ponderata esoprattutto collegiale” e fatta“in sintonia con il direttore spor-tivo” verso il quale la società nu-tre “la massima fiducia”.

“Pavone sta lavorando per ilfuturo – ha assicurato Della Mo-nica – cercando in giro per icampi di C e di D i giovani chefanno al caso nostro. Questa so-cietà ha intrapreso una linead’azione ben precisa e che pre-vede una riduzione netta dei co-sti, uno svecchiamento progres-sivo dell’organico e maggioriinvestimenti nel settore giovani-le. Con Pavone e Braca (n.d.a.direttore tecnico del vivaiobleufoncé) ci siamo assicuratidue professionisti di prim’ordi-ne. Stiamo lavorando per dareun futuro sempre più sereno aquesto club”.

Un lavoro fatto, anche in

“Con Lombardi e Pavone futuro assicurato”Della Monica strizza l’occhio al nuovo socio e illustra il ruolo del direttore sportivo

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Settore Giovanile

Iragazzi si allenano sul sin-tetico del “Desiderio” diPregiato e lui li guarda da

bordo campo. Ne segue i movi-menti, i calci dati al pallone edi tanto in tanto fa sentire la suavoce stentorea. Poche paroleper dispensare consigli e qual-che rimprovero. Paolo Braca èda luglio il direttore tecnico delsettore giovanile. Originario diGiulianova (“La mia casa era apochi passi dallo stadio, nellaparte antica della città” rac-conta con il suo inconfondibileaccento), avversario di questadomenica della prima squadra,vive a Cava ormai da qualchedecennio e alla chiamata della“sua” Cavese ha risposto anco-ra una volta con entusiasmo.Come aveva fatto da calciatoree da tecnico.

Si tratta di un ritorno al pas-sato per il “capitano” della Ca-vese che volò in B: nel vivaioaquilotto aveva già lavorato su-bito dopo aver appeso gli scar-pini al chiodo.

“E facemmo bene – ricordaancora oggi – se è vero chequella Cavese, dopo essere re-trocessa dalla B, riuscì a di-sputare buona parte dei cam-pionati successivi proprio gra-zie ai tanti ragazzi cresciuti incasa”. I portieri Attanasio eSenatore (e poi Criscuolo), i di-

fensori Solimeno, Scermino,Schettini, Pagano e Accardi, icentrocampisti Ruocco, Tavel-la, Carafa, Di Santi e Missano,le punte Attolini e Di Palma: unnugolo di sfrontati scugnizzicapaci di tenere in scacco peroltre un’ora addirittura l’Inter-nazionale di Giovanni Trapat-toni, che in campo aveva cam-pioni del calibro di Zenga, Ber-gomi, Passarella, Tardelli, Ru-menigge e Altobelli. Era il 24agosto del 1986: una gara diCoppa Italia rimasta nella sto-ria del calcio cavese. Finì 3-1per i nerazzurri, con i gol nel fi-nale di Rumenigge e Altobelli(su rigore) che fecero pendere

la bilancia dalla parte del bi-scione.

Paolo Braca oggi è una ga-ranzia di qualità. Ha girato peranni i campi d’Italia e d’Europa,prima come selezionatore disquadre giovanili nazionali epoi da osservatore per conto diclub di massima serie. Un talentscout di prima qualità, esperto eprofessionale, al quale il re-sponsabile del settore giovanileAntonio Di Giovanni ha affida-to il compito di tracciare le lineeguida della cantera aquilottta.

“Per avere dei risultati –spiega Braca – ci vogliono tem-po, lavoro e strutture. Il percorsointrapreso è affascinante quanto

impegnativo, perché il nostrocompito è di formare calciatoripronti per la prima squadra. Sia-mo ancora ai primi passi, ma aquanto pare la volontà dei diri-genti è quella di destinare semprepiù risorse al settore giovanile.L’obiettivo del club dovrà esserequello di avere campi propri estrutture dove ospitare i ragazzi.Come accadeva ai tempi di Gue-rino Amato. Gli atleti vanno se-guiti, in campo e fuori. Educazio-ne e moralità vengono prima delgesto tecnico. Prima del calcia-tore, va plasmato l’uomo”.

Saranno pure i primi passi,ma la direzione sembra esserequella giusta.

“I giovani sono la vera risorsa del club”Paolo Braca è da luglio il nuovo direttore tecnico del settore giovanile

“BERRETTI” Girone ECLASSIFICA

Juve Stabia 19, Aversa N. 18,CAVESE 16, R. Marcianise15, Olbia 14, Nocerina 14, Sca-fatese 14, Vico Equense 10,Sorrento 9, Alghero 5, Villaci-drese 5, Napoli 4, Paganese 4

CAVESE-AVERSA N. 29 novembre ore 14,30Campo “A. Desiderio”

Pregiato

ALLIEVI NAZIONALI Girone G

CLASSIFICAFrosinone 21, Sorrento 18,Napoli 17, Salernitana 16,CAVESE 14, Nocerina 14,Benevento 13, Juve Stabia 12,Isola Liri 11, Vico Equense 9,Potenza 8, Aversa N. 7, Paga-nese 4, Cassino 4

29 novembre 09VICO EQUENSE-CAVESE

GIOVANISSIMINAZIONALI - Girone G

CLASSIFICAReggina 22, Bari 17, Cavese16, Catania 16, Lecce 16, Pa-lermo 15, Salernitana 12,Manfredonia 10, Cosenza 9,Potenza 6, Crotone 5, Gallipo-li 4, Foggia 3, Andria* 0* ritirata dal campionato

29 novembre 09 - ore 11.30CAVESE-CATANIA

Campo “A. Desiderio” Pregiato

Paolo Braca e Peppino Pavone, i due capitani della Cavese dei primi anni Ottanta sono tornati a vestire la casacca bleufoncé. Un binomio che è sinonimo di garanzia per il club di Via Balzico.

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Il Caso

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Il presidente del Potenza (Prima divisione, girone B), Giu-seppe Postiglione e altri dirigenti sportivi ed «esponentedella criminalità organizzata» sono stati arrestati lunedì

scorso dai Carabinieri della compagnia di Potenza.Le accuse sono quelle di associazione per delinquere finaliz-

zata alle frodi nelle competizioni sportive, un giro di scommes-se illecite e altri gravi reati.

Le indagini e i reati scoperti hanno riguardato una partita delcampionato di Serie B del 2007-2008 (Ravenna-Lecce 1-3) e nu-merose gare del campionato di Prima divisione, girone B, dellastagione 2008-2009 e alcune di quella in corso. Secondo gli inqui-renti, il giovane “patron” del Potenza avrebbe scommesso forti ci-fre su partite delle quali avrebbe già conosciuto il risultato.

È finito agli arresti domiciliari anche il diesse della Pro Va-stese (Seconda Divisione) Luca Evangelisti.

L’ex mediano della Cavese (stagione 1997/98), oltre a fungereda “informatore”, avrebbe consegnato al presidente Postiglione150.000 euro al termine della gara Potenza-Salernitana del 20aprile 2008, finita sotto inchiesta per presunta combine.

Secondo i Carabinieri la somma sarebbe stato il compenso perla “vendita” della gara.

La giustizia sportiva si era già occupata del “caso” Potenza-Salernitana ed al termine delle indagini aveva deferito lo stessoPostiglione e le due società. Tre erano stati i punti di penalizza-zione inflitti a carico del Potenza.

Il procuratore federale Stefano Palazzi ha già richiesto gli at-ti alla Procura della Repubblica di Potenza.

Pronta a scattare la mannaia?

Arrestato Postiglione. Potenza (e non solo) trema

In principiofu il “totonero”Nel 1980 e nel 1986 i due scandali

legati alle scommesse

L’incubo calcio scom-messe torna a di-stanza di 23 anni.

L’ultimo abbraccio (scopertoe sanzionato) tra il pallone eil malaffare risaliva al mag-gio del 1986.

Le dichiarazioni del penti-to Armando Carbone diederola stura ad un’indagine sul“toronero” (a quel tempo lescommesse non erano legali)che in poche settimane scon-volse la vita di molti club delcalcio italiano: dalla A allaC2.

L’inchiesta venne condottadal Procuratore di TorinoGiuseppe Marabotto.

Dario Maraschin, all’epo-ca Presidente del LanerossiVicenza, confessò di averversato 120 milioni di lire pervincere la partita control’Asti e lo spareggio contro ilPiacenza nel Campionato di1984-1985. Successivamente

anche il Presidente del Peru-gia, Spartaco Ghini, ammiseche la sua società aveva com-messo illeciti sportivi. Venne-ro deferite alla Procura Fede-rale le seguenti società: Bari,Napoli, Udinese in Serie A,Brescia, Cagliari, Empoli,Lazio, Monza, Palermo, Pe-rugia, Sambenedettese, Trie-stina, Lanerossi Vicenza inSerie B, Cavese, Foggia,Reggiana, Carrarese, Salerni-tana in Serie C1 e Pro Vercel-li in Serie C2.

Le sanzioni più severe fu-rono comminate a Perugia(retrocesso in C2), LanerossiVicenza (non ammesso alcampionato di serie A) e Ca-vese (retrocessione in C2 epenalizzazione di 5 punti).

Lo scandalo del 1986 se-guì di pochi anni una vicendaanaloga scoppiata nel 1980,che vide implicati calciatori eclub di A e di B.

Il 23 marzo 1980 apparve-ro negli stadi camionette dellaPolizia e della Guardia di Fi-nanza: scattarono negli spo-gliatoi le manette per gli ordi-

ni di cattura. Alcuni giocatori,da Milano, vennero portati aRoma, detenuti a Regina Coe-li. Si trattava di nomi illustri:Cacciatori, Giordano, Manfre-donia e Wilson della Lazio,Albertosi e Giorgio Morini delMilan e altri, mentre ordini dicomparizione furono conse-gnati a Paolo Rossi, Savoldi,Dossena e Damiani.

Le immagini degli arresti edelle camionette di Polizia eGuardia di Finanza presentinegli stadi sono famose anco-ra oggi per essere state ripre-se in diretta nel corso dellatrasmissione sportiva 90° mi-nuto.

Il 23 dicembre 1980 tuttigli indagati vennero assoltipoiché il fatto, a livello pena-le, non costituiva reato. Ven-nero invece presi provvedi-menti in ambito calcistico, inquanto venne provata l’accu-sa di illecito sportivo.

Milan e Lazio finirono inB. Avellino, Bologna, Peru-gia, Palermo e Taranto subi-rono una penalizzazione di 5punti.

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L’Avversario

Bitetto: “Gli anni

della B sono

indelebili”

Mister Leonardo Bitetto,contro la Cavese è unapartita speciale.

Non è una partita come le altre eper vari motivi. Prima di tutto, è unapartita di calcio che penso sarà av-vincente e poi il mio passato mi le-ga ancora a doppia mandata con Ca-va de’ Tirreni. Come ho già ricorda-to altre volte, a Cava è nato il mioprimogenito Michele.

Era un Bitetto molto giovanequello di Cava, ma ricorderà quelperiodo più per le affermazionistupende su campi prestigiosi oper quell’infortunio grave che lacostrinse a chiudere con il calciogiocato?

Per tutto questo ricorderò l’espe-rienza di Cava, nella buona e nellacattiva sorte. Sicuramente quell’in-fortunio fu molto serio e soffrii peraver lasciato il calcio.

È tanto cambiato secondo lei ilpubblico di Cava rispetto a venti-cinque anni fa?

È un pubblico che conosco già, èun pubblico fortemente determinatoa cercare di spingere la squadra ver-so la vittoria. Prima si parlava di Se-rie B, abbiamo fatto risultati impor-tanti su campi difficili come San Si-ro, quindi c’era una maggiore pre-senza. La passione, invece, è altret-tanto forte oggi come allora. Mi fa-rà piacere ritrovare Peppino Pavone,e quello che ho detto io sui tifosi diCava lo avrebbe detto anche lui.

La condizione della Cavesenon è tale da aspettarsi una pas-seggiata.

Sicuramente loro vengono da uncambio di allenatore e vorranno da-

re una svolta al campionato. Noi, in-vece, siamo una formazione moltogiovane ma con grande voglia di fa-re bene in questo torneo. Finora cisiamo comportati nel migliore deimodi.

Quindi, si aspetta una Caveseancora più intraprendente che sfi-duciata.

Sicuramente sarà battagliera. Èuna buona squadra, con delle indivi-dualità di tutto rispetto.

La scelta di Stringara?Sicuramente è un allenatore

esperto e capace per la categoria,anche se Maurizi non credo fosse untecnico di scarso livello.

Nelle aspettative della Cavesenon c’era sicuramente quella direstare coinvolta nella grigliaplay-out, ma il Giulianova dovecerca di arrivare?

In questo girone ci si può aspet-tare di tutto. L’unica squadra chec’entra poco siamo noi perché gio-chiamo con tanti Under. Ho in orga-nico quasi tutti esordienti, ma cistiamo facendo valere. Cerchiamodi mantenere questa posizione diclassifica, pur considerando che perla qualità di questo girone ci sonotanti ostacoli. Abbiamo creato dasubito una nostra identità tecnica etattica.

Nell’ultimo precedente tra lei ela Cavese (col Manfredonia) ci sigiocava una promozione, stavoltaci si gioca una salvezza. La porta-ta emotiva è sempre la stessa?

Per quanto riguarda noi è la stes-sa, perché rimanere in questa posi-zione fino alla fine equivale proprioa una promozione.

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L’Avversario

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BUONO Davide 1986 portiereDAZZI Ivan 1986 portiereFREDIANI Riccardo 1990 portiereGASPARRI Andrea 1989 portiereDONATO Nicola 1987 difensoreFARAGALLI Fabio 1992 difensoreGARAFFONI Mirko 1976 difensoreGIOVANNETTI Marco 1987 difensoreLIETI Alex 1987 difensoreMIGLIORE Francesco 1988 difensoreSOSI Mauro 1987 difensoreVINETOT Kevin Mathieu 1988 difensoreAMATO Saverio 1988 medianoCARRATTA Francesco 1987 medianoCROCE Marco 1987 medianoDEL GRANDE Domenico 1986 medianoDEZI Jacopo 1992 medianoMARIANI Luigi 1989 medianoPANETTA Alberto 1988 medianoPUCELLO Mauro 1987 medianoRINALDI Michele 1991 medianoCAMPAGNACCI Alessio 1987 attaccanteCARBONARO Paolo 1989 attaccanteDI MATTEO Marco 1987 attaccanteIACHINI Armando Simeon 1990 attaccanteMELCHIORRI Federico 1987 attaccanteSCHNEIDER Carlos Eduardo 1988 attaccanteAllenatore: BITETTO Leonardo

Squadra giovane vuol di-re meno esperienza, maspesso vuol dire anche

indecifrabilità e voglia di fare.È il caso del Giulianova affi-dato alle cure di Leonardo Bi-tetto, il “leopardo” della Cave-se degli anni d’oro in B, chedopo aver spesso lavorato coni “senatori” come a Manfredo-nia e a Catanzaro, ora si è spe-cializzato nello “svezzare” iragazzi del vivaio.

La valorizzazione dei giova-ni è una tradizione che i giulie-si si portano dietro da tre anni,ossia, da quando il primo espe-rimento si concluse con una re-trocessione anticipata in C2.

Reduce da una salvezzaquasi impossibile e da unapromozione dalla Seconda Di-visione a scapito del Prato diOrrico, la compagine giallo-rossa può permettersi di schie-rare diversi ventenni con desi-derio di emergere e diventarequalcuno. Hanno infatti alme-no una presenza come titolari i

vari Fabio Faragalli, 17ennedifensore in gol al debutto adAndria, e Jacopo Dezi, digadavanti alla difesa che ha 18anni e gioca come fosse un ve-terano, mentre il 17enne Fran-cesco Teho ha accumulato po-chissimi minuti sostituendo unsuo compagno. Fra i piùesperti senz’altro il portiereIvan Dazzi, che arriva da duesvincoli entrambi per falli-mento, prima a La Spezia epoi a San Benedetto; la difesaè imperniata sul difensorefrancese Vinetot che ha attira-to l’attenzione di grandi club,sul jolly Sosi che è di scuolaAscoli, sul capitano Garaffoniche ha giocato per anni a Mas-sa e a Firenze con la Rondinel-la, e sul belga Francesco Mi-gliore che è dotato di un man-cino fortissimo. In mediana ilfosforo lo portano Marco Cro-ce, fratellino di Daniele che èin forza all’Arezzo, e l’ex Ju-ve Stabia Domenico DelGrande che da esterno puro di

sinistra si è riciclato comemezzala; promettente l’altrobelga Francesco Carratta.L’attacco non segna tantissi-mo, ma in media un eccellentedinamismo assicurato dai su-damericani Schneider e Iachi-ni, dall’esterno scuola Paler-mo Carbonaro e dalla guiz-zante punta Campagnacci,mancato aquilotto in estate.

I risultati dicono effettiva-mente di un Giulianova coria-ceo, che ha perso una solapartita sulle ultime otto, ma èanche una squadra che in 14incontri ha segnato 11 reticon 8 calciatori, è quindi ilterzultimo attacco del girone.Il rendimento precario in at-tacco è bilanciato comunqueda una difesa funzionante,con 13 sole reti al passivo. Su17 punti 11 sono stati conqui-stati giocando in casa, mentrele sconfitte sono solo tre. Al-lo stadio Rubens Fadini sonostate costrette al pari il Pesca-ra e l’Hellas Verona.

Giulianova, solo giovani

L’organico

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RUSSO

DAZZI

MAIORANO

NOCERINO

FARINA

CIPRIANI

SCHETTERGRILLO

PREVETE

CARATTA

MIGLIORE

DEL GRANDE

GARAFFONI SOSI

DEZI

MELCHIORRI

VINETOT

CROCE

CAMPAGNACCI

TURIENZO

SORRENTINO

Domenica 29 novembre 2009 - ore 14,30

Stadio “Simonetta Lamberti”

PROBABILI FORMAZIONI

SPOGLIATOIO CAVESE

Si è bloccato FavasuliSPOGLIATOIO GIULIANOVA

Ok Garaffoni e MelchiorriTecnico nuovo, modulo nuovo? Squalificato Ta-rantino, fuori causa Favasuli (distrazione ai fles-sori della gamba destra), il tecnico ha provato insettimana due moduli: il 4-3-1-2 e il 4-3-3. Schet-ter, Turienzo e Sorrentino i candidati a formare iltridente offensivo

Gli abruzzesi potranno contare a pieno regime suCarbonaro (scontata la squalifica), Garaffoni eMelchiorri. Da valutare l’impiego di Campagnac-ci, sulla via del completo recupero ma non anco-ra al 100% della condizione. Bitetto potrebbe op-tare per lo schieramento a due punte.

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Le Ultime

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SCARTOZZI

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TURNO ODIERNO

SQUADRE PUNTIG V N P

PARTITEF S

RETI

Campionato2009/2010PrimaDivisioneGironeB

CAVESE - GIULIANOVAPESCARA - FOGGIA

PESCINA - ANDRIA

PORTOGRUARO - POTENZA

RAVENNA - COSENZA

RIMINI - LANCIANO

SPAL - REGGIANA

TARANTO - VERONA

TERNANA - REAL MARCIANISE

VERONATERNANAPESCARAPORTOGRUARORAVENNACOSENZAREGGIANATARANTORIMINIGIULIANOVALANCIANOSPALPESCINAFOGGIA (–1)POTENZACAVESEANDRIAREAL MARCIANISE

282724232121191919171716161515131312

141414141414141414141414141414141414

796765546333444233

706236471887443743

052553537334667578

2020181816172012141113151215137

1014

41113141214181019131714172220101819

La Classifica

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PROSSIMO TURNO ANDRIA - TARANTO

COSENZA - PORTOGRUARO

FOGGIA - CAVESEGIULIANOVA - TERNANA

LANCIANO - RAVENNA

POTENZA - PESCARA

REAL MARCIANISE - SPAL

REGGIANA - PESCINA

VERONA - RIMINI

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Numero chiuso in redazione il 26/11/2009

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