Omelia della San Luca

Carissime sorelle la festa di Oggi di San Luca ci rimanda a due realtà dell’Apostolo:

L’essere compagni e l’essere agnelli in mezzo a lupi.

La bonarietà è una realtà fondamentale della scrittura e della vita nostra, essere due, ambivalenti. Non significa essere doppi. Siamo maschile e femminile, nati da un padre e una madre. E siamo chiamati all’unione con l’altro. Allora che fa Dio? Prende la costola di Adamo e ne fa Eva, si completano. Noi non siamo chiamati ad essere eremitici solo con noi stessi, non, ma “Monos sun Monoi”, solo con il solo, l’unico, Il Signore. Ma Dio non ci vuole soli perché dove ci sono Due c’è Dio, c’è comunione. 72 mandati due a due. Pietro e Paolo. Luca e Paolo. Il comandamento di amare l’altro si realizza se tu che lo annunci hai con te un segno visibile di questo amore, essere in comunione con il diverso.

E perché questo? Perché è una preparazione ad essere come agnelli in mezzo a lupi, segno di mitezza in mezzo a nemici. Come fai ad andare in mezzo a lupi? Ti manda Dio. Allora non ti aspettare rose e fiori, ma lupi feroci.

Luca manifesta e rimanda a questa realtà essenziale di ogni cristiano e apostolo.