OMELIA ALLA CHIUSURA DELLA VISITA PASTORALE … · Giovanni, Gesù risorto dice: io sono il primo e...

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OMELIA ALLA CHIUSURA DELLA VISITA PASTORALE “ANDIAMO INSIEME INCONTRO AL SIGNORE” … è stata proprio una bella idea ispirata … suggerita dallo Spirito Santo … All’inizio della Santa Messa il Parroco (sarebbe il Prevosto, don Pa- olo) diceva che questa Santa Messa è anche il significato di una grande preghiera di ringraziamento: Euca- ristia vuol dire rendere grazie a Dio, anche per questi tre giorni che ho vissuto qui proprio con voi dove ho incontrato tante persone della Fora- nia di Rivignano Varmo. Questa sera la Santa Messa per me è una Santa Messa di ringraziamento perché, se il buon giorno si vede dal mattino, que- sta idea di avviare un viaggio per tut- ta le Foranie della Diocesi e passando forania per forania, che mi è venuta e che adesso posso dire mi è stata suggerita proprio dallo Spirito Santo, devo dire che è stata proprio una bel- la idea ispirata, perché penso che alla fine del percorso un po’ lungo (perché finirà ai primi del mese di febbraio) sarà di più di quello che mi aspetta- vo: un’occasione per me come nuovo Vescovo di conoscere la realtà della Diocesi abbastanza bene e anche - po- tremmo dire - di farmi conoscere, di incontrare tante persone, di pregare assieme, di dialogare, di salutarci, di sentirci più uniti e in comunione. Ringrazio il Signore; e questa Santa Messa la offro con tutti voi, perché noi ricambiano a Dio le grazie dicendo a Lui grazie. … questi giorni che mi hanno arricchito come Vescovo … Porterò con me questi giorni che mi hanno arricchito come Vescovo; porterò con me tante cose di questi giorni dal bel paesaggio nel quale sono passato, terra di risorgiva che per qualche scorcio specie dello Stel- la mi ha ricordato lo scorcio del fiume Sile che attraversa Treviso e la pianu- ra di Treviso, anche quello fiume di risorgiva. Vengo anch’io da una ter- ra di risorgive che adesso però butta un po’ meno acqua di qui, perché la pompano da un’altra parte; però an- che quel fiume nasce così. Mi porterò la conoscenza del pae- saggio, dell’ambiente, che avevo pia- cere di conoscere, visto quanto vario è l’ambiente della nostra Diocesi. E porterò molto di più con me proprio il giro che ho fatto in tutte le Chiese. Con don Paolo e don Simone (e poi incontrando nelle Chiese gli al- tri sacerdoti) le ho visitate tutte, par- rocchiali e non parrocchiali, recenti e antichissime; e ogni visita è stato un incontro, perché non ho visto solo i muri, la costruzione, ma ho incontra- to sempre un bel gruppo di persone con le quali ci siamo salutati e poi abbiamo pregato assieme e ho dato la benedizione del Signore. Queste Chiese che ho visitato le porterò con me, perché non solo ho visto belle chiese (specialmente tenute molto bene), ma perché in quelle Chiese ho visto la passione attorno alla propria Chiesa e quindi un senso di partecipa- zione alla Chiesa come centro, come punto di riferimento della Comunità, del Paese, del borgo; alcune sono an- che meta di pellegrinaggi particolari, proprio quelle che non sono parroc- chiali e quindi sono valorizzate nel modo migliore. Porterò con me le tante persone che ho incontrato, la tantissima cor- dialità con cui abbiamo pregato as- sieme. … porterò con me le tante persone che ho incontrato, la tantissima cordialità … … l’incontro molto fraterno che ho avuto con i Sacerdoti … … coni Laici … … con i Sindaci … Porterò con me l’incontro molto fraterno che ho avuto con i sacerdoti nella prima mezza giornata: l’abbia- mo vissuta assieme fraternamente, cercando di capire insieme com’è la situazione di questa parte della Dio- cesi, di queste Comunità cristiane, come far strada nel modo migliore. Porterò con me l’incontro di ieri pomeriggio con i laici impegnati in tanti modi, che ho visto accompa- gnarmi: li ho ritrovati in tanti posti con tanta passione. Ringraziamo il Si- gnore che ci sono e li incoraggio tutti. Porterò con me l’incontro che ho avuto ieri sera molto cordiale con i signori Sindaci. Ci siamo conosciuti abbiamo creato un rapporto e anche c’è stato uno scambio, per me utile, anche sulla situazione. … l’esperienza spirituale, di venerdì sera con gli adolescenti e i giovani … Porterò con me il ricordo, e non solo il ricordo ma proprio l’esperien- za spirituale, di venerdì sera con gli adolescenti e i giovani, circa duecen- to. Abbiamo pregato assieme un’ora e mezza, abbiamo meditato il Vangelo e abbiamo concluso facendo l’Ado- razione Eucaristica. Non è vero che i giovani non pregano, e non sanno pregare; abbiamo vissuto e abbiamo pregato. … E tanti altri momenti, incontri, le belle celebrazioni della Santa Mes- sa che ho vissuto nelle varie Parroc- chie, tutte molto ben preparate ma an- che molto partecipate e curate (per cui LA PAROLA DELL’ARCIVESCOVO ANNO XXII - N° 2 Giugno 2010 Editore: Parrocchia S. Lorenzo Martire - Via Dante, 5 - 33050 RIVIGNANO (Ud) - Tel. 0432/775123 - E-mail: [email protected] Autorizzazione Tribunale di Udine n. 12/93 dell’11 giugno 1993 - Direttore Responsabile: Mons. Marino Qualizza Stampa: Grafiche T&T snc - Via J. Linussio, 35 - Z.I. - 33050 Rivignano (Ud) - Tel. e Fax 0432/775204 C/C Postale n. 14237333 intestato alla Parrocchia - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB UDINE. TAXE PERCUE Udine TASSA RISCOSSA Italy PERIODICO TRIMESTRALE DELLA ZONA PASTORALE DI RIVIGNANO segue a pag. 2 Abbiamo avuto la gioia di avere fra noi il Vescovo, mons. Andrea Bruno Maz- zocato. È stato un incontro cordiale, affettuoso, di conoscenza reciproca. Nelle pagine che seguono proponiamo alcune delle fotografie che documentano questi tre giorni, tutte belle, tutte significative, tutte importanti per descrivere questo viaggio del Vescovo a “casa nostra”. Purtroppo abbiamo dovuto scegliere…

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OMELIA ALLA CHIUSURA DELLA VISITA PASTORALE

“ANDIAMO INSIEME INCONTRO AL SIGNORE”… è stata proprio una bella idea ispirata … suggerita

dallo Spirito Santo …All’inizio della Santa Messa il

Parroco (sarebbe il Prevosto, don Pa-olo) diceva che questa Santa Messa è anche il significato di una grande preghiera di ringraziamento: Euca-ristia vuol dire rendere grazie a Dio, anche per questi tre giorni che ho vissuto qui proprio con voi dove ho incontrato tante persone della Fora-nia di Rivignano Varmo. Questa sera la Santa Messa per me è una Santa Messa di ringraziamento perché, se il buon giorno si vede dal mattino, que-sta idea di avviare un viaggio per tut-ta le Foranie della Diocesi e passando forania per forania, che mi è venuta e che adesso posso dire mi è stata suggerita proprio dallo Spirito Santo, devo dire che è stata proprio una bel-la idea ispirata, perché penso che alla fine del percorso un po’ lungo (perché finirà ai primi del mese di febbraio) sarà di più di quello che mi aspetta-vo: un’occasione per me come nuovo Vescovo di conoscere la realtà della Diocesi abbastanza bene e anche - po-tremmo dire - di farmi conoscere, di incontrare tante persone, di pregare assieme, di dialogare, di salutarci, di sentirci più uniti e in comunione.

Ringrazio il Signore; e questa Santa Messa la offro con tutti voi, perché noi ricambiano a Dio le grazie dicendo a Lui grazie.

… questi giorniche mi hanno arricchito

come Vescovo …Porterò con me questi giorni che

mi hanno arricchito come Vescovo; porterò con me tante cose di questi giorni dal bel paesaggio nel quale sono passato, terra di risorgiva che per qualche scorcio specie dello Stel-la mi ha ricordato lo scorcio del fiume Sile che attraversa Treviso e la pianu-ra di Treviso, anche quello fiume di

risorgiva. Vengo anch’io da una ter-ra di risorgive che adesso però butta un po’ meno acqua di qui, perché la pompano da un’altra parte; però an-che quel fiume nasce così.

Mi porterò la conoscenza del pae-saggio, dell’ambiente, che avevo pia-cere di conoscere, visto quanto vario è l’ambiente della nostra Diocesi.

E porterò molto di più con me proprio il giro che ho fatto in tutte le Chiese. Con don Paolo e don Simone (e poi incontrando nelle Chiese gli al-tri sacerdoti) le ho visitate tutte, par-rocchiali e non parrocchiali, recenti e antichissime; e ogni visita è stato un incontro, perché non ho visto solo i muri, la costruzione, ma ho incontra-to sempre un bel gruppo di persone con le quali ci siamo salutati e poi

abbiamo pregato assieme e ho dato la benedizione del Signore. Queste Chiese che ho visitato le porterò con me, perché non solo ho visto belle chiese (specialmente tenute molto bene), ma perché in quelle Chiese ho visto la passione attorno alla propria Chiesa e quindi un senso di partecipa-zione alla Chiesa come centro, come punto di riferimento della Comunità, del Paese, del borgo; alcune sono an-che meta di pellegrinaggi particolari, proprio quelle che non sono parroc-chiali e quindi sono valorizzate nel modo migliore.

Porterò con me le tante persone che ho incontrato, la tantissima cor-dialità con cui abbiamo pregato as-sieme.

… porterò con me le tante persone che ho incontrato, la tantissima cordialità …

… l’incontro moltofraterno che ho avuto

con i Sacerdoti … … coni Laici …

… con i Sindaci …Porterò con me l’incontro molto

fraterno che ho avuto con i sacerdoti nella prima mezza giornata: l’abbia-mo vissuta assieme fraternamente, cercando di capire insieme com’è la situazione di questa parte della Dio-cesi, di queste Comunità cristiane, come far strada nel modo migliore.

Porterò con me l’incontro di ieri pomeriggio con i laici impegnati in tanti modi, che ho visto accompa-gnarmi: li ho ritrovati in tanti posti con tanta passione. Ringraziamo il Si-gnore che ci sono e li incoraggio tutti.

Porterò con me l’incontro che ho avuto ieri sera molto cordiale con i signori Sindaci. Ci siamo conosciuti abbiamo creato un rapporto e anche c’è stato uno scambio, per me utile, anche sulla situazione.

… l’esperienza spirituale,di venerdì sera con

gli adolescenti e i giovani …Porterò con me il ricordo, e non

solo il ricordo ma proprio l’esperien-za spirituale, di venerdì sera con gli adolescenti e i giovani, circa duecen-to. Abbiamo pregato assieme un’ora e mezza, abbiamo meditato il Vangelo e abbiamo concluso facendo l’Ado-razione Eucaristica. Non è vero che i giovani non pregano, e non sanno pregare; abbiamo vissuto e abbiamo pregato.

… E tanti altri momenti, incontri, le belle celebrazioni della Santa Mes-sa che ho vissuto nelle varie Parroc-chie, tutte molto ben preparate ma an-che molto partecipate e curate (per cui

LA PAROLA DELL’ARCIVESCOVO

Anno XXII - n° 2Giugno 2010

Editore: Parrocchia S. Lorenzo Martire - Via Dante, 5 - 33050 RIVIGNANO (Ud) - Tel. 0432/775123 - E-mail: [email protected] Tribunale di Udine n. 12/93 dell’11 giugno 1993 - Direttore Responsabile: Mons. Marino Qualizza Stampa: Grafiche T&T snc - Via J. Linussio, 35 - Z.I. - 33050 Rivignano (Ud) - Tel. e Fax 0432/775204C/C Postale n. 14237333 intestato alla Parrocchia - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB UDINE.

TAXE PERCUE Udine TASSA RISCOSSA Italy

PErIoDICo trImEStrALE DELLA ZoNA PAStorALE DI rIVIgNANo

segue a pag. 2

Abbiamo avuto la gioia di avere fra noi il Vescovo, mons. Andrea Bruno Maz-zocato. È stato un incontro cordiale, affettuoso, di conoscenza reciproca. Nelle pagine che seguono proponiamo alcune delle fotografie che documentano questi tre giorni, tutte belle, tutte significative, tutte importanti per descrivere questo viaggio del Vescovo a “casa nostra”. Purtroppo abbiamo dovuto scegliere…

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“ANDIAMO INSIEME INCONTRO AL SIGNORE” “ANDIAMO INSIEME INCONTRO AL SIGNORE”LA VISITA FORANIALE

devo fare i complimenti per la liturgia com’è preparata, i cori, chi prepara la liturgia, i sagrestani, che si dedicano con passione): tutti questi altri motivi mi fanno ringraziare il Signore e devo dire mi incoraggiano anche come Ve-scovo anche perché quando si arriva come Vescovo in un posto nuovo, nuovissimo, che io non conoscevo per niente, è chiaro che uno qualche preoccupazione, qualche pensiero, ce l’ha. Ma questo mi incoraggia molto, mi pare di dire: adesso cammineremo meglio insieme, proprio come una grande Comunità del Signore.

Beh, qualcuno potrà obiettarmi a questo punto: ha viaggiato con gli oc-chiali rosa, nel senso che ha visto solo bene e non ha visto i problemi.

… ho visto anchele difficoltà …

Beh, non sono cieco ho visto anche, e so, le difficoltà; alcune le abbiamo discusse anche ieri sera e quindi mi sono state fatte presenti dai sacerdoti, dai laici impegnati, dagli operatori pastorali, dai referenti.

Certo ci sono le difficoltà, alcune sono difficoltà anche molto pratiche e concrete: parlavamo con i Sindaci ieri di difficoltà anche occupazionali di lavoro.

Poi ci sono, le sentiamo, tutte le difficoltà anche della Chiesa di oggi; come la stampa che a volte che at-tacca la Chiesa, come sentiamo nei confronti del Santo Padre; purtroppo le fatiche e le debolezze che ci sono anche dentro la Chiesa, e poi le dif-ficoltà che abbiamo qui per i giovani che crescono, per educarli, per le fa-miglie.

Non è che non veda le difficoltà, ma vi dico una cosa: la Chiesa non ha mai avuto paura delle difficoltà.

forse qualcuno è anche qui presente; dicevo: avete accompagnato i bam-bini alla prima comunione i vostri figli? prendeteli sul serio continuate ad accompagnarli da Gesù: non li ac-compagnate alla Prima Comunione e poi li abbandonate e non li portate più ad incontrare il Signore. E addirittu-ra magari ci sono certi genitori che li ostacolano, perché devono andare in giro o al centro commerciale, o da qualche altra parte.

Se facciamo così sì ci spaventia-mo perché siamo deboli.

Vorrei lasciarvi questo impegno, questo messaggio che è di speranza: non allontaniamoci da dove si incon-tra il Signore. Per gli Apostoli è sta-to il cenacolo, per noi sono le nostre belle Chiese, dove qui il Signore c’è; non andiamo per la moda di abbando-nare la Santa Messa e l’incontro con il Signore. Immaginandoci che ci ar-rangiamo da soli, veniamo spaventati e le conseguenze dello spavento si ve-dono; si molla di fronte alle difficoltà.

Io vado avanti con questa fiducia e con questa speranza, non perché ho particolari forze o capacità, immagi-narsi!, mettiamo che abbia anch’io un po’ di capacità, adesso non voglio proprio buttarmi giù del tutto, ma di fronte a mandare avanti la Chiesa, per carità, neanche incominciare. Vado avanti perché Gesù dice: Io ero mor-to e sono il vivente e ho il potere sul male e sulla morte.

…. gesù dice: Io ero morto e sono il vivente …... su questo gesù

io mi fido …… andiamo avanti

insieme …Su questo Gesù io mi fido, e l’in-

contro ogni giorno, e cerco di fare in-contrare i Cristiani.

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Ha ascoltato tutti, con attenzione e senza fretta. Qui lo vediamo esprimere un attento stupore alle cose “grandi” che gli racconta un bambino.

Ha pregato con noi, visitando ogni chiesa, accolto in ogni luogo da persone e famiglie. Eccolo ad Ariis in preghiera con don Adolfo, il “patriarca di Ariis”, che, rinato dagli “incidenti” di salute, si è prontamente rimesso al lavoro. Un grande augurio ed un affettuoso abbraccio!

Ha conosciuto le nostre gioie, ma ha prestato attenzione anche alle difficoltà, dialogando serenamente e con serietà, propo-nendo suggerimenti e soluzioni possibili. Nella foto: si interessa alla “vita” della Scuola Materna Parrocchiale di Varmo.

In ogni luogo ha voluto conoscere con interesse l’origine della Chiesa, la dedicazione, la vita della Parrocchia e del Paese. Ha ammirato il nostro territorio di risorgive, che tanto gli ricorda la “sua” Treviso. A Driolassa c’è Duilio Bigotto che con competenza gli racconta una pagina di storia locale.

E neanch’io ho paura delle difficoltà; temo altre due cose: la rassegnazione e la paura. Queste sì mi preoccupano: la rassegnazione e la paura di fronte alle difficoltà.

… temo: la rassegnazionee la paura …

Rassegnazione e paura ne aveva-no da vendere gli Apostoli che sta-vano nel Cenacolo, come abbiamo sentito leggere nel Vangelo. Si erano chiusi dentro dopo la morte di Gesù temendo (ma proprio paura) di essere presi dai Romani, di fare la stessa fine di Gesù, (perché i Romani non anda-vano per il sottile con gli ebrei): paura vera, ed erano chiusi dentro e aspetta-vano probabilmente la notte per sgat-taiolare via, andar via di nascosto da Gerusalemme, scappare in Galilea nei loro paesi ed era finito tutto.

Paura e rassegnazione.

Questi undici che avevano seguito Gesù pensavano con rassegnazione: “è finita, avevamo seguito Gesù, ci eravamo presi molto a Lui, è finita”.

Vedete; la paura e la rassegnazio-ne: questo è pericoloso per la Chiesa, non le difficoltà, la Chiesa attraversa e ha attraversato le difficoltà in questa terra la Chiesa da quando è stata fon-data ad Aquileia.

La paura e la rassegnazione. Ora in questo momento noi non dobbiamo avere paura e rassegnazione.

Ma com’è che gli Apostoli supe-rano la paura e la rassegnazione?

Quando Gesù risorto torna in mezzo a loro e a Tommaso, che fa-ceva fatica a credere, gli fa toccare col dito il suo corpo risorto, ma vero, dice: vedi qua le ferite, metti la mano sul costato, sono io in mezzo a voi. E come dice benissimo la seconda let-tura nella grande visione che ha San

Giovanni, Gesù risorto dice: io sono il primo e l’ultimo; ero morto, ma sono risorto e sono il Vivente e ho il potere sul male, sulla morte e sull’inferno. Gesù va a incontrare i suoi discepo-li e dice: il potere ce l’ho io adesso, superate la paura, e superate la rasse-gnazione; e a questi undici, pieni di paura, dice qualcosa di impossibile; dice: uscite e andate in tutto il mondo, non scappate a casa, andate in tutto il mondo. Di San Tommaso, che era lì e non sapeva cosa credere, la tradizione dice che si troverà in India (che pen-so non sapesse neanche dove fosse) a fondare la Chiesa.

La Chiesa non si ferma di fronte alle difficoltà, ma di fronte alla paura ed alla rassegnazione. Ma ecco com’è che dobbiamo superare la paura e la rassegnazione. Come Gesù ci mostra nel Vangelo: riunendoci intorno a lui e incontrandolo.

… quello che mi fa paura oggi è che ci si allontani

dal Signore …Vedete quello che mi fa paura

oggi è che ci si allontani dal Signore, che ci si allontani dalla Chiesa, che ci si allontani da quello che stiamo vi-vendo esattamente qui adesso, perché adesso qui fra poco c’è Gesù nel suo Sangue e nel suo Corpo, lo stesso col suo corpo che ha incontrato San Tom-maso.

Mi fa paura che ci allontaniamo da Lui.

Questo sì è pericoloso perché restiamo soli e gli Apostoli quando erano soli erano pieni di paura e di rassegnazione.

Allora dobbiamo non allontanar-ci.

Lo dicevo prima anche ai Genito-ri e bambini della Prima Comunione,

Non allontaniamoci dal Signore non allontaniamoci dalle nostre Chie-se. Non allontaniamoci dalla Parola, non allontaniamoci dall’incontro con il corpo del Signore nell’Eucaristia e portiamo qui i bambini, i ragazzi, i giovani, come abbiamo fatto venerdì sera anche facendo adorazione.

Cari Cristiani, questa è la strada. La cosa più tragica che è successa in Europa è quando ci si è illusi di fare senza Gesù Cristo. Se ci fosse stata più fede in Gesù Cristo non ci sareb-be neanche la crisi finanziaria, che è frutto di follie.

Noi abbiamo questa speranza.E io vi dico andiamo avanti insie-

me, andiamo avanti trovando il nostro Cenacolo, settimanalmente, ritrovan-doci insieme attorno al Signore; e il Signore fa i miracoli e ti dice: andate avanti con speranza; non c’è pericolo e non c’è problema.

La Chiesa di Udine continuerà la sua strada, i cristiani continueranno la loro fede guidati nel modo migliore dal Vescovo e dai sacerdoti.

Il Signore ci doni questa forza e prendiamoci questo impegno: quan-do sentiamo paura e rassegnazione e ci pare che le cose vadano male, e che non val la pena, e che i giovani si allontanano, e che qua e che là, … torniamo qui; il Signore ci dà la forza di continuare.

Per questo offro anche questa Santa Messa per tutti voi per le Co-munità, sentendomi ormai il Pastore che il Signore ha mandato per guidar-ci insieme verso la sua strada.segue a pag. 3

seguito dalla pag. 2seguito dalla pag. 1

RECAPITO DEI PARROCICanonica di Rivignano - Via Dante n. 5

Tel. e Fax 0432 775123e-mail: [email protected]

mons. Paolo: cell. 339 6435863e-mail: [email protected]

don Simone: cell. 340 4073785e-mail: [email protected]

ORARIO UFFICI PARROCCHIALILunedì 09,00-11,00 Canonica di RivignanoMartedì 18,00.18,30 Canonica di Pocenia

Mercoledì 16,00-18,00 Canonica di RivignanoGiovedì 18,00-18,30 Canonica di Teor

Sabato 09,00-11,00 Canonica di Rivignano

LA VISITA FORANIALE

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VIAGGIO NEL TERRITORIO“DI INCONTRO E DI CONOSCENZA”

GESù IN UNO SGUARDOLA VISITA FORANIALE LA VISITA FORANIALE

Ci ha dato la “Benedizione del Signore”: non c’è stato un luogo, un incontro, una persona, un bambino, un ammalato, che non abbia ricevuto la sua benedizione e la sua buona parola.

Fra i tanti momenti di questo viaggio, significativi sono gli incontri con i Ge-nitori dei bambini della Prima Comunione a Teor, con i giovani nella Veglia di preghiera a Torsa, le Celebrazioni Eucaristiche a Campomolle (una delle più piccole parrocchie della forania), a Varmo e a Teor, ed a Pocenia al termine del-la Celebrazione dei Battesimi. Lo vediamo fuori della Chiesa dialogare con un genitore, mentre il piccolo battezzato gioca con la croce pettorale.

Nel suo itinerario di incontro e conoscenza, non ha dimenticato nessuno: ha parlato con i sacerdoti, ha incontrato gli operatori pastorali più direttamente impegnati a collaborare con i Parroci, ha ascoltato gli amministratori civili locali. Con i Sindaci dei quattro Comuni della Forania Rivignano-Varmo ha avuto un colloquio cordiale, aperto, collaborativo: ha ascoltato direttamente dai primi cittadini le condizioni della gente in questo lungo periodo di crisi economica.

La visita nel Varmese inizia proprio dalla Scuola Materna, una bella e sana realtà parrocchiale. Dal mazzo delle foto ne scegliamo una: in tutte c’è una particolare attenzione ai bambini; con loro si è intrattenuto a lungo, sembra particolar-mente a suo agio, rilassato e divertito.

In apertura del suo mandato epi-scopale, il nostro arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha iniziato un viaggio nel territorio della Diocesi che ha definito “di incontro e di cono-scenza”, più che una visita foraniale. Ed ha deciso di iniziare proprio dalla nostra Forania; lo ha fatto in tre gior-ni, intensi ed impegnativi, dal 16 al 18 aprile. Ha parlato con tutti quelli che ha incontrato: bambini, famiglie, anziani, ammalati, operatori pastora-li, amministratori locali, sacerdoti, re-ligiose; ha ascoltato tutti, con pazien-za e col sorriso, con problematiche importanti o con “cose da bambini”; ha lasciato una “buona parola” a tutti; ha dato sempre la “benedizione del Signore” a quanti ha incontrato. Lo vediamo nella carrellata di fotografie riprese al suo passaggio e riportiamo l’Omelia della Celebrazione Euca-ristica solenne a carattere foraniale in chiusura della visita foraniale, e alcune impressioni e brevi commen-ti di quei giorni così significativi ed importanti.

La prima cosa che colpisce di mons. Andrea Bruno Mazzocato è il modo in cui ti guarda: quando sorride, gli ridono gli occhi che si riducono a una fessura; e ti comunica con tutto il volto la gioia che vive nell’incontrare la chiesa di cui è pastore, nell’incon-trare i bambini, i genitori, le persone per strada.

La seconda cosa è il modo in cui parla: a braccio, con quel calore speciale, tipico dell’accento veneto; parla in maniera semplice, a partire dalla sua esperienza, ma è capace di toccare i cuori e dire cose importanti.

È questo l’arcivescovo che in-contriamo domenica 11 aprile, verso le 17, presso le opere parrocchiali di Teor. Prima l’arcivescovo saluta i no-stri bambini che si stanno preparando a ricevere la prima comunione e poi parla a noi genitori.

È un incontro breve ma intenso, significativo.

Mons. Andrea Bruno, fin da su-bito, comunica simpatia: ci racconta che, quando incontra i bambini, que-sti, nella loro semplicità ma anche nel loro bisogno di avere risposte alle loro curiosità, gli chiedono spesso cos’è il “berrettino” che porta in te-sta, come fa a stare fermo e se lo tiene anche quando dorme.

Sembra che l’arcivescovo voglia solo rompere il ghiaccio, facendo

affiorare un sorriso sulle labbra dei genitori, ma forse è qualcosa di più. L’arcivescovo vuole dirci che i bam-bini guardano gli adulti, li osservano, li interrogano ed esigono risposte. Le domande sono in loro urgenti e dettate dalla verità, dall’innocenza e dall’immediatezza con cui vivono la vita. E gli adulti non possono sottrarsi alla responsabilità delle risposte.

Su Dio, su Gesù, sulla prima co-munione, i genitori non sono chiamati a dare risposte teologicamente corret-te dal punto di vista verbale (è lecito non sapere tutto), ma sono chiamati a dare la testimonianza della loro fede, cioè a mostrare coi loro gesti, con le loro scelte, con la loro vita chi è per loro Gesù. Per questo l’Arcivescovo, ricordando la sua prima comunione, ci invita a ripensare alla nostra, all’emo-zione che tanti anni fa abbiamo pro-vato quando abbiamo incontrato per la prima volta il Signore. Ci invita quindi ad accompagnare i nostri figli al loro primo incontro nella verità del nostro stare davanti al Signore.

“I vostri figli vi guardano negli occhi” ci dice “e lì non potete in-gannarli. Quel giorno guarderanno a voi”. È vero. Riguardo al nostro in-contro con Gesù qual è la verità che possiamo offrire agli sguardi dei no-stri figli?

Un genitore

nostra”, e noi gli siamo grati di questa sua delicatezza.

L’incontro con le comunità è sta-to affettuoso e cordiale, e questo è testimoniato dalle tante persone che hanno atteso l’Arcivescovo nel suo passaggio a visitare le nostre chiese.

È con gioia che lo scorso aprile abbiamo accolto il nostro arcivescovo Andrea Bruno nella nostra Forania. Il nostro Pastore, desiderando conosce-re tutte le comunità, piccole, piccolis-sime e grandi che gli sono state affi-date, ha deciso di incontrarci “in casa

LO ABBIAMO ACCOLTO CON GIOIAin un incontro affetuoso e cordiale in casa nostra

LA VISITA NEL VARMESEL’incontro di preghiera con i giovani, l’incontro con i genitori dei bambini che si stanno preparando alla Prima Comunione, l’incontro con tutti gli operatori pastorali e la cele-brazione delle sante Messe ci hanno aiutato a conoscere da vicino il nostro

Arcivescovo, che da parte sua, con tanta attenzione ha accolto le nostre esperienze, le nostre difficoltà, le nostre perplessità, i nostri desideri, i nostri sogni.

Con cuore e mente aperti, mons. Andrea Bruno sta scoprendo la picco-la storia delle nostre comunità e con tanta semplicità ci aiuta a intravede-re nella vita delle nostre parrocchie e delle nostre famiglie, il disegno di Dio.

Dal canto nostro, abbiamo sco-perto un Pastore affettuoso, capace di condividere con noi la sua vocazione, il suo tempo, la sua storia personale, il cammino fatto in altre Diocesi; un pastore attento e generoso nell’ascol-tare e nel comprendere, capace di guardare e di aiutarci a guardare al futuro con speranza.

Il bilancio di questo primo, bre-vissimo, incontro dell’Arcivescovo con la nostra Forania non può che es-sere positivo, superiore ad ogni previ-sione ed aspettativa, data anche la ri-strettezza del tempi e l’intensità della scaletta degli incontri. Non possiamo che ringraziare il nostro Arcivescovo per un’intuizione così felice ed augu-rargli un ministero ricco di soddisfa-zioni in questa Diocesi che sempre di più sta diventando “casa sua”.

La visita dell’Arcivescovo Mon-signor Mazzocato alla nostra forania di Rivignano-Varmo si è distinta per una programmazione veramente ca-pillare che ha portato la guida della nostra Arcidiocesi a incontrare non solo le comunità più piccole della fo-rania, ma addirittura i luoghi di culto più periferici e dimenticati, permet-tendogli un concreto approfondimen-to della nostra realtà.

Di questa impostazione ha benefi-ciato particolarmente la zona varmese in quanto, caratterizzandosi per una ridotta popolazione (meno di tremi-la residenti) sparsa in nove centri di varia grandezza, ha potuto ottenere un incontro, seppur breve, con ogni singola realtà locale. Questa scelta non mancava di nascondere delle in-cognite: sarebbero riusciti i paesi più piccoli a organizzare una certa acco-glienza al pastore in visita, magari dimostrando un certo coinvolgimen-to e partecipazione? Fortunatamente la risposta a questa domanda è stata non solo affermativa, ma addirittura superiore alle aspettative: le picco-le Parrocchie si sono letteralmente

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LA VISITA NEL VARMESE

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La visita del Papa Benedetto XVI a Torino

LA SINDONE: ICONA DEL SABATO SANTOMeditazione del Santo Padre davanti alla Sindone

Durante la Quaresima ed il perio-do pasquale abbiamo esposto in Duo-mo una copia della Sacra Sindone, quest’anno meta di pellegrinaggio a Torino in occasione dell’ostensione straordinaria dell’originale. Trascri-viamo il testo della meditazione del Santo Padre Benedetto XVI in occa-sione del suo pellegrinaggio a Torino, tratto dal Sito del Vaticano.

“Questo è per me un momento molto atteso. In diverse altre occa-sioni mi sono trovato davanti alla sacra Sindone, ma questa volta vivo questo pellegrinaggio e questa sosta con particolare intensità: forse perché il passare degli anni mi rende anco-ra più sensibile al messaggio di que-sta straordinaria Icona; forse, e direi soprattutto, perché sono qui come Successore di Pietro, e porto nel mio cuore tutta la Chiesa, anzi, tutta l’umanità. Ringrazio Dio per il dono di questo pellegrinaggio, e anche per l’opportunità di condividere con voi una breve meditazione, che mi è sta-ta suggerita dal sottotitolo di questa solenne Ostensione: “Il mistero del Sabato Santo”.

Si può dire che la Sindone sia l’Icona di questo mistero, l’Icona del Sabato Santo. Infatti essa è un telo se-polcrale, che ha avvolto la salma di un uomo crocifisso in tutto corrispon-dente a quanto i Vangeli ci dicono di Gesù, il quale, crocifisso verso mez-zogiorno, spirò verso le tre del pome-riggio. Venuta la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato solenne di Pasqua, Giuseppe d’Ari-matea, un ricco e autorevole membro del Sinedrio, chiese coraggiosamen-te a Ponzio Pilato di poter seppellire Gesù nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia a poca distanza dal Golgota. Ottenuto il per-messo, comprò un lenzuolo e, depo-sto il corpo di Gesù dalla croce, lo av-volse con quel lenzuolo e lo mise in quella tomba (cfr Mc 15,42-46). Così riferisce il Vangelo di san Marco, e con lui concordano gli altri Evange-listi. Da quel momento, Gesù rimase nel sepolcro fino all’alba del giorno dopo il sabato, e la Sindone di Tori-no ci offre l’immagine di com’era il suo corpo disteso nella tomba durante quel tempo, che fu breve cronologica-mente (circa un giorno e mezzo), ma fu immenso, infinito nel suo valore e nel suo significato.

Il Sabato Santo è il giorno del nascondimento di Dio, come si leg-ge in un’antica Omelia: “Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme … Dio è morto nella carne ed è sce-so a scuotere il regno degli inferi”

Le sacra Sindone.

(Omelia sul Sabato Santo, PG 43, 439). Nel Credo, noi professiamo che Gesù Cristo “fu crocifisso sotto Pon-zio Pilato, morì e fu sepolto, discese agli inferi, e il terzo giorno risuscitò da morte”.

allargandosi sempre di più. Sul finire dell’Ottocento, Nietzsche scriveva: “Dio è morto! E noi l’abbiamo uc-ciso!”. Questa celebre espressione, a ben vedere, è presa quasi alla lettera dalla tradizione cristiana, spesso la ri-

Cari fratelli e sorelle, nel nostro tempo, specialmente dopo aver attra-versato il secolo scorso, l’umanità è diventata particolarmente sensibile al mistero del Sabato Santo. Il nascon-dimento di Dio fa parte della spiri-tualità dell’uomo contemporaneo, in maniera esistenziale, quasi inconscia, come un vuoto nel cuore che è andato

petiamo nella Via Crucis, forse senza renderci pienamente conto di ciò che diciamo. Dopo le due guerre mon-diali, i lager e i gulag, Hiroshima e Nagasaki, la nostra epoca è diventata in misura sempre maggiore un Sabato Santo: l’oscurità di questo giorno in-terpella tutti coloro che si interrogano sulla vita, in modo particolare inter-

pella noi credenti. Anche noi abbiamo a che fare con questa oscurità.

E tuttavia la morte del Figlio di Dio, di Gesù di Nazaret ha un aspet-to opposto, totalmente positivo, fon-te di consolazione e di speranza. E questo mi fa pensare al fatto che la sacra Sindone si comporta come un documento “fotografico”, dotato di un “positivo” e di un “negativo”. E in effetti è proprio così: il mistero più oscuro della fede è nello stesso tempo il segno più luminoso di una speranza che non ha confini. Il Sabato Santo è la “terra di nessuno” tra la morte e la risurrezione, ma in questa “terra di nessuno” è entrato Uno, l’Unico, che l’ha attraversata con i segni della sua Passione per l’uomo: “Passio Christi. Passio hominis”. E la Sindone ci par-la esattamente di quel momento, sta a testimoniare precisamente quell’in-tervallo unico e irripetibile nella sto-ria dell’umanità e dell’universo, in cui Dio, in Gesù Cristo, ha condiviso non solo il nostro morire, ma anche il nostro rimanere nella morte. La soli-darietà più radicale.

In quel “tempo-oltre-il-tempo” Gesù Cristo è “disceso agli inferi”. Che cosa significa questa espressio-ne? Vuole dire che Dio, fattosi uomo, è arrivato fino al punto di entrare nella solitudine estrema e assoluta dell’uomo, dove non arriva alcun rag-gio d’amore, dove regna l’abbandono totale senza alcuna parola di conforto: “gli inferi”. Gesù Cristo, rimanendo nella morte, ha oltrepassato la porta di questa solitudine ultima per gui-dare anche noi ad oltrepassarla con Lui. Tutti abbiamo sentito qualche volta una sensazione spaventosa di abbandono, e ciò che della morte ci fa più paura è proprio questo, come da bambini abbiamo paura di stare da soli nel buio e solo la presenza di una persona che ci ama ci può rassicurare. Ecco, proprio questo è accaduto nel Sabato Santo: nel regno della morte è risuonata la voce di Dio. È succes-so l’impensabile: che cioè l’Amore è penetrato “negli inferi”: anche nel buio estremo della solitudine umana più assoluta noi possiamo ascolta-re una voce che ci chiama e trovare una mano che ci prende e ci conduce fuori. L’essere umano vive per il fatto che è amato e può amare; e se anche nello spazio della morte è penetrato l’amore, allora anche là è arrivata la vita. Nell’ora dell’estrema solitudine non saremo mai soli: “Passio Christi. Passio hominis”.

Questo è il mistero del Sabato Santo! Proprio di là, dal buio della morte del Figlio di Dio, è spuntata la

Nella Chiesa di Romans ammira i recenti lavori di restauro della Chiesa Parrocchiale che don Erminio gli illustra.

Ci sono stati anche momenti di pausa: qui a Paradiso una breve fermata per un piccolo ristoro ed un brindisi in amicizia. Nel programma impegnativo delle tre lunghe giornate, piene di incontri e di appuntamenti, non era stato previsto neppure un momento per la cena serale!

A Roveredo di Varmo ad attendere il Vescovo c’è un vero e proprio comitato d’ac-coglienza, con i chierichetti (“in alta uniforme”) e la croce astile. In ogni chiesa l’accoglienza è stata preceduta dal suono delle campane a festa… … anche don Simone ci prova …

accese d’orgoglio per l’occasione, in quanto, essendo le cresime ormai centralizzate nel capoluogo di Varmo (con l’eccezione di Romans e Rove-redo), l’incontro con l’Arcivescovo è stato percepito come un vero evento epocale. Aggiungendo a queste con-siderazioni il fatto che, soprattutto nei centri più piccoli, i concetti di parroc-chia, paese e comunità sono percepiti come sinonimi e che da ciò deriva un profondo legame tra la popolazione e il suo territorio, si comprende come sia stato possibile che in ogni chiesa visitata, l’Arcivescovo si sia trovato una piccola folla dell’ordine delle de-cine di persone … anche quando la parrocchia visitata contava poco più di cento o duecento anime … anche quando la visita avveniva in orario lavorativo … costringendo così Mon-signor Mazzocato a trattenersi nelle singole parrocchie ben oltre il quarto d’ora programmato, per dedicarsi ai presenti.

Per dare maggiore solennità alla visita, in ogni chiesa sono state suo-nate le campane all’arrivo del pastore e, in alcuni casi, era presente anche

qualche chierichetto con l’aspersorio per la benedizione, a tal proposito non si può non menzionare il gruppo chierichetti di Roveredo che ha ac-colto in forma solenne l’Arcivescovo,

presentandogli anche un cartellone realizzato con le fotografie delle loro attività parrocchiali.

Il culmine della visita arciepi-scopale nel varmese è stato la messa

solenne, presieduta dall’Arcivescovo nella Pieve di Varmo, nella serata di sabato 10 aprile e dedicata a tutti i fedeli delle parrocchie del Comune, concelebrava Monsignor Paolo Bri-da, vicario foraneo di Rivignano-Var-mo e amministratore parrocchiale di Varmo, Gradiscutta, Belgrado e Ca-nussio che ha accompagnato l’Arci-vescovo per tutta la visita. In tale oc-casione Monsignor Mazzocato è stato accolto, a nome di tutte le parrocchie presenti, dal referente della parroc-chia di Varmo, Maurizio Fabris che, in un lungo e dettagliato discorso, ha manifestato l’aspettativa sempre più viva della tanto attesa nomina di un Parroco per le parrocchie del Varmo, sedi vacanti ormai da quasi tre anni.

Come già pubblicato dall’avviso, distribuito in tutte le famiglie di Var-mo, sul prossimo passaggio dei Padri per la consueta benedizione delle case e la raccolta del quartese, ricordiamo che, a margine della visita, c’è stato un importante incontro riservato, tra il vicario foraneo, il consiglio econo-mico di Varmo e l’Arcivescovo che, come riportato, ha permesso di illu-strare a quest’ultimo “la complessa situazione pastorale ed economica” della parrocchia di Varmo. Tale in-contro pare essersi risolto in modo positivo, non solo per l’attenzione manifestata per le problematiche esposte, ma anche perché (come ri-portato da chi vi ha partecipato): “la disponibilità manifestata dall’Arcive-scovo ci fa ben sperare”. Si può quin-di concludere con un esito più che positivo dell’incontro tra le nostre parrocchie e l’Arcivescovo, ritenutosi a sua volta soddisfatto oltre le proprie aspettative.

Luca Bagnarol

LA VISITA FORANIALE CATECHESI

seguito dalla pag. 5

CRESIMEPOCEnIA, Chiesa Parrocchiale – ore 11,00

Domenica 27 giugno 2010XIII del tempo ordinarioPer i ragazzi di Pocenia

RIvIgnAnO, Duomo – ore 11,00Domenica 19 settembre 2010

XXV del tempo ordinarioPer i ragazzi di Rivignano, Teor, Driolassa, Campomolle

segue a pag. 8

progetto amare progetto amarePagina 9Pagina 8

Belle Cerimonie: partecipate e sentite

LA NOSTRA SETTIMANA SANTALA SETTIMANA SANTA NEL VARMESE

Entusiasmante, possiamo dire, è stata la presenza e la partecipazione ai riti della Settimana Santa quest’an-no a Rivignano e nella nostra zona. La nutrita presenza di sacerdoti e se-minaristi, l’ampia possibilità di con-fessioni (quest’anno il confessionale è stato particolarmente frequentato), le piccole innovazioni e adattamenti azzeccati, aggiunti alla “novità” dei Parroci, hanno coinvolto con grande attenzione, religiosità e fede il “popo-lo di Dio” presente nelle varie Chiese.

A Rivignano in particolare non sono passate inosservate la bella pro-cessione osannante della Domenica delle Palme, con i giovani che por-tavano i rami di ulivo e le ampie fo-glie di palma; bella anche la lavanda dei piedi con i bambini della Prima Comunione nel Giovedì Santo (con il Duomo pieno di gente, anche se quest’anno la “Messa in Coena Do-mini” è stata celebrata in tutti e tre i capoluoghi di Comune); ha piacevol-mente stupito il canto dell’”Exultet” da parte di don Simone ed il Vangelo

di Pasqua di mons. Paolo dal pulpito (due voci “importanti” che da sole –

senza alcuna amplificazione – riem-piono il Duomo, comunque già sem-

pre pieno di gente particolarmente attenta).

Hanno senza dubbio contribuito la bella presenza dei sacerdoti e se-minaristi stranieri, dalla provenienza più disparata che nell’insieme davano anche l’idea di una cattolicità impor-tante. Sono stati con noi i sacerdoti don Luilson dal Brasile e don Wang Hu dalla Cina, e quattro seminaristi, Gwen Lovelino E. Padagdad (pro-veniente dalle Filippine), Sebikutty Abraham Ezhuparayil (originario dall’India), Reynaldo T. Gonzalves da Costa Segundo (sudamericano dal Brasile) e Henry Lwanga Njuki (afri-cano dell’Uganda). La loro presenza non è stata solo “coreografia”: hanno “coperto i buchi” dove i Parroci non

potevano arrivare, hanno confessato, hanno seguito i chierichetti, hanno fatto da cerimonieri, … hanno riem-pito la Casa Canonica. Non si sono nascosti: si sono visti sul territorio anche al di fuori delle celebrazioni: una presenza silenziosa ed orante; una presenza di esempio.

Sono sacerdoti e seminaristi che durante l’anno sono a Roma, studenti presso la Pontificia Università della Santa Croce, per motivi di completa-mento degli studi, di preparazione e di perfezionamento e, nelle vacanze, sono disponibili a prestare servizio nelle Parrocchie d’Italia, dando una mano, girando una parte della bella Italia e “godendosi un po’ di vacan-za”. Un grande grazie anche a loro che hanno contribuito a rendere la Settimana Santa più vera, più univer-sale, oltre che più sentita e più ricca a livello locale.

Durante la Settimana Santa sono stati fra noi due sacerdoti e quattro seminaristi provenienti da (quasi) tutti i continenti. Sono stati ospiti in Canonica e li abbiamo conosciuti nelle nostre Chiese, dove hanno prestato servizio in supporto ai Par-roci, rendendo ancora più belle e solenni le nostre cerimonie; hanno testimoniato l’universalità della nostra Chiesa. Nella foto: alcuni di loro nella Veglia Pasquale della vigilia della Pasqua.

Un momento della lavanda dei piedi nella “Messa in Cena Domini” del Giovedì Santo. È il giorno dell’istituzione dell’Eu-caristia: la lavanda dei piedi ci invita ad essere “puliti” nell’incontro con Gesù Eucaristico. Quest’anno la lavanda dei piedi è stata fatta significativamente ai bambini che si preparano alla Prima Comunione.

Molto significative tutte le cerimonie della Settimana Santa: suggestiva sul sagrato del Duomo la benedizione delle palme e degli ulivi.

Una foto ricordo con i bambini della Prima Comunione.

Anche quest’anno la Settimana Santa si è svolta regolarmente nel varmese, proponendo qualche piccola novità e ripresentando le consuete ini-ziative ormai consolidate e radicate.

Come risaputo, la celebrazio-ne della Domenica delle Palme, quest’anno, ha presentato una com-plicazione in più: la scarsità di rami di ulivo causata dalle violente raffiche di Blizzard che hanno colpito gli alberi durante l’inverno. Risolta, in alcuni casi, anche con rami di “importazio-ne”, soluzione inevitabile data anche la viva partecipazione che tale festa ha nel tessuto locale.

Molto meno sentite, si sono rive-late le occasioni del Giovedì Santo, del pomeriggio di Venerdì Santo e della solenne Veglia Pasquale, ap-puntamenti tutt’altro che secondari, ma che stentano a fare breccia nella sensibilità dei fedeli, i quali hanno preferito concentrarsi sulla Via Cru-cis del Venerdì Santo e nella solennità del giorno di Pasqua.

A parte il caso scontato di Pasqua, è nella sera del Venerdì Santo che la sensibilità dei fedeli manifesta una diffusa devozione, forse dovuta al

fatto che, essendo una celebrazione processionale, richiama la tradizione dei “Perdons”, vero caposaldo della devozione popolare locale. E così, non potendo contare ciascuno su un sacerdote, le comunità hanno fatto di necessità virtù e si sono organizzate in processioni combinate che coin-volgessero più parrocchie: Varmo, Belgrado, Gradiscutta e Santa Mariz-za hanno fatto convergere tutti i cortei

processionali nell’incrocio della Le-vata. Romans e Roveredo compiono una lunga processione che va da una parrocchiale all’altra.

Il periodo tra la sera del Giovedì Santo e la Veglia Pasquale è anche quello in cui suonavano le “scrazzu-lis” a supplire il silenzio delle campa-ne: tale tradizione sopravvive ancora a Gradiscutta, dove il grande “scraz-zolon” suona con una certa regolarità,

e a Roveredo dove il locale gruppo dei chierichetti organizza un sonoro giro del paese nel mezzogiorno del Sabato Santo.

Il pontificale pasquale di Varmo ha avuto un celebrante d’eccezione: Sua Eccellenza Monsignor Marchet-to, vescovo con incarichi CEI, ospi-tato, nel periodo estivo, presso la par-rocchia di Lignano Sabbiadoro.

Domenica 2 maggio durante la Celebrazione Eucaristica delle ore 11.00 presieduta dal parroco mons. Paolo Brida, ventidue bambini della nostra Comunità di Rivignano hanno ricevuto per la prima volta il Sacra-mento dell’Eucaristia.

I bambini hanno fatto ingresso in Duomo in processione partendo dal ricreatorio di via Dante, indossando la veste bianca, con il crocifisso al collo ed una calla nella mano sinistra.

Prima della processione il parroco li aveva riuniti in canonica per un breve momento di preghiera duran-te il quale, all’unisono e con forza, i bimbi avevano gridato: “W Gesù, W Maria e W il Papa!”; la tensione do-vuta all’emozione così si era subito dissolta.

Una volta in Duomo i bambini si sono disposti ai lati dell’altare e del celebrante e, durante la Santa Messa, hanno arricchito la celebrazione con la lettura di preghiere, da loro compo-

ste, adatte ai momenti della liturgia. C’è chi ha letto le richieste di perdono durante l’atto penitenziale, chi le pre-ghiere dei fedeli, chi quelle di ringra-ziamento dopo la Comunione e chi, invece, durante la presentazione delle offerte, ha portato all’altare la patena, il calice, le ampolline, il vangelo e il catechismo. Tutti hanno potuto ren-dersi utili e collaborare per la buona riuscita della Celebrazione.

Poi finalmente è arrivato il mo-mento più importante, quello tanto

atteso: la Prima Comunione.Un inginocchiatoio era stato pre-

parato e posto davanti all’altare per permettere ai bambini che si accosta-vano al Sacramento di inchinarsi per ricevere il corpo e il sangue di Gesù sotto le due specie, del pane e del vino consacrati. Adeguatamente preparati in precedenza con una buona Confes-sione, i bambini in stato di grazia si sono inginocchiati ed, uno per volta, hanno ricevuto la tanto attesa Prima Comunione Eucaristica.

Che grande emozione e che dono immenso accostarsi a Gesù che of-fre tutto se stesso per trasformare e rinno vare nella Grazia!

Nella misura in cui questi bam-bini hanno aperto il proprio cuore a Dio, hanno potuto cogliere la gran-dezza del dono della S. Comunione.

Noi, come Comunità cristiana, abbiamo il compito di accompagnar-li nel loro cammino, impegnandoci a pregare per loro affinché perseverino nella fede, nella speranza e nella cari-tà, così da essere veri e gioiosi testi-moni del Vangelo e di un Dio che è vivo e operante in mezzo a noi.

Auguri bambini, che il Signore vi aiuti a sperimentare sempre più il Pa-radiso nella vita con, in e per Cristo!

R

LITURGIA LITURGIA

LA SINDONEluce di una speranza nuova: la luce della Risurrezione. Ed ecco, mi sem-bra che guardando questo sacro Telo con gli occhi della fede si percepisca qualcosa di questa luce. In effetti, la Sindone è stata immersa in quel buio profondo, ma è al tempo stesso lumi-nosa; e io penso che se migliaia e mi-gliaia di persone vengono a venerarla – senza contare quanti la contempla-no mediante le immagini – è perché in essa non vedono solo il buio, ma anche la luce; non tanto la sconfitta della vita e dell’amore, ma piuttosto la vittoria, la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio; vedono sì la morte di Gesù, ma intravedono la sua Risurrezione; in seno alla morte pulsa ora la vita, in quanto vi inabita

l’amore. Questo è il potere della Sin-done: dal volto di questo “Uomo dei dolori”, che porta su di sé la passio-ne dell’uomo di ogni tempo e di ogni luogo, anche le nostre passioni, le no-stre sofferenze, le nostre difficoltà, i nostri peccati - “Passio Christi. Pas-sio hominis” -, da questo volto pro-mana una solenne maestà, una signo-ria paradossale. Questo volto, queste mani e questi piedi, questo costato, tutto questo corpo parla, è esso stes-so una parola che possiamo ascoltare nel silenzio. Come parla la Sindone? Parla con il sangue, e il sangue è la vita! La Sindone è un’Icona scritta col sangue; sangue di un uomo fla-gellato, coronato di spine, crocifisso e ferito al costato destro. L’immagine impressa sulla Sindone è quella di un

morto, ma il sangue parla della sua vita. Ogni traccia di sangue parla di amore e di vita. Specialmente quella macchia abbondante vicina al costato, fatta di sangue ed acqua usciti copio-samente da una grande ferita procura-ta da un colpo di lancia romana, quel sangue e quell’acqua parlano di vita. È come una sorgente che mormora nel silenzio, e noi possiamo sentirla, possiamo ascoltarla, nel silenzio del Sabato Santo.

Cari amici, lodiamo sempre il Si-gnore per il suo amore fedele e mise-ricordioso. Partendo da questo luogo santo, portiamo negli occhi l’immagi-ne della Sindone, portiamo nel cuore questa parola d’amore, e lodiamo Dio con una vita piena di fede, di speranza e di carità.”

seguito dalla pag. 7

Hanno ricevuto l’Eucarestia sotto le due specie del pane e del vino

LE PRIME COMUNIONI A RIVIGNANO

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10 AGOSTO 2010

LA FESTA DI SAN LORENZOUn commento

ECCO IL BILANCIO ANNO 2009

ATTIVITà ECONOMICA

È ancora prematuro – al mo-mento in cui scrivo – dire come sarà quest’anno la nostra Festa di San Lo-renzo: ci sono ancora molte variabili da valutare prima di costruire un pro-gramma dettagliato e credibile delle cose da fare. Ne abbiamo comunque parlato in una riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale, convocato principalmente per salutare e dare il nostro benvenuto ai nuovi Parroci.

In quella occasione abbiamo con-cordato sulla necessità di continuare sulla strada intrapresa in questi ulti-mi anni, con l’idea di trasformare la ricorrenza in una tradizione radicata, riprendendo – forse – la tradizione di un tempo.

In linea di massima, quindi, avremo la Celebrazione Eucaristica in Duomo alle ore 19,00, una Santa Messa solenne e cantata dal nostro Coro, con la Benedizione delle fami-glie; alla messa seguirà la cena comu-nitaria e un intrattenimento (concer-

to, musiche, canzoni, canti?) con gli Accordi.

Ma ci saranno almeno due novità, già decise e programmate.

La prima: l’omelia della messa in onore di San Lorenzo sarà prepa-rata e proclamata da Daniele Anto-nello, uno dei due nostri Diaconi che saranno ordinati dall’Arcivescovo Mazzocato domenica 27 giugno in Cattedrale a Udine alle ore 16,30 (a questo proposito ricordo di parteci-pare all’ordinazione, un rito antico e suggestivo, ed alla veglia di preghie-ra di preparazione che si terrà nella Chiesa Parrocchiale di Torsa venerdì 25 giugno alle ore 20,45). Daniele Antonello è originario di Rivignano, nato quando il papà, comandante la stazione dei Carabinieri di Rivignano era qui residente; ha fatto i suoi primi studi proprio nelle scuole di Rivigna-no. L’altro nostro diacono è – ovvia-mente – Marcin Gazzetta di Torsa, che tutti conosciamo, e che invece

Anche quest’anno (ed ancora per qualche anno) il Bilancio della Par-rocchia risente dello squilibrio appor-tato dallo spostamento di consistenti somme di denaro in entrata (contri-buto regionale) ed in uscita (saldo all’impresa e spese tecniche) usate per la costruzione della nuova Casa Canonica. Per questo motivo diventa un po’ più difficile, per chi lo voles-se, confrontare l’andamento generale dell’economia della Parrocchia con quello degli anni precedenti, già pub-blicate – anno per anno – in questo nostro “Progetto Amare”.

La situazione complessiva è ab-bastanza buona: nonostante l’anda-mento nell’anno con un saldo nega-tivo (residuo annuo) di oltre 190.000 euro, il saldo finale (residuo finale) è stato positivo per 72.000 euro. Ades-so (2010) è stato completato il secon-do piano della Casa Canonica con un costo d’impresa che è stato quasi pari all’avanzo; vanno aggiunte le spese tecniche (progettazione, accatasta-mento, abitabilità, ecc.), le spese per l’ammobiliamento e l’arredamento in preparazione al trasloco dei Parroci (cucina, corpi illuminanti, ecc.), men-tre bisogna comunque tener conto delle spese ordinarie di gestione e gli eventuali interventi straordinari.

Anche se al momento la “cassa

GRAZIE ALLE VOSTRE

OFFERTE

E QUESTI SONO I “NUMERI”

piange” si ritiene che non ci sia alcu-na grave preoccupazione economica nella gestione della Parrocchia: con-tiamo molto sulla “Divina Provviden-za”, accompagnata dalla grande gene-rosità di questo nostro paese.

Le spese fatte non sono state né inutili né esagerate, ma oculate e fi-nalizzate alla realizzazione di qual-cosa di duraturo nel tempo e imme-diatamente utilizzabile. Ne abbiamo avuto la prova durante la Settimana Santa, quando a lavori terminati a tempo di record, abbiamo avuto la possibilità di ospitare due sacerdoti, don Luilson dal Brasile e don Wang Hu dalla Cina, e quattro seminaristi, Gwen Lovelino E. Padagdad (Filip-pine), Sebikutty Abraham Ezhupa-rayil (india), Reynaldo T. Gonzalves da Costa Segundo (Brasile) e Henry Lwanga Njuki (Uganda); hanno dato una mano grossa e generosa nella no-stra partecipazione attiva ai riti ed alle celebrazioni con un esito edificante e coinvolgente insperato.

Un grazie a tutti non può quindi mancare, con un invito a continuare a sostenere le attività parrocchiali: ci sono ancora tanti altri progetti piccoli e grandi e proposte da realizzare. Ma di questi vi daremo notizia e resocon-to nei prossimi numeri.

DUomoZignin Severina 20,00; Guarda

Olindo 10,00; in occ. fun. Bertoli Avelina ved. Valentinis 171,00; in occ. fun. Suor Luisa Viola 233,00; offerta per funerale Suor Luisa Viola 100,00; Tosolini Luciano 20,00; Pe-trazzo Antonio 30,00; N.N. 50,00; in occ.fun. Cicuttin Dino 457,50; Paron Maria 50,00; N.N. 30,00; Salvador Giuseppe e Gisella 20,00; in mem. def. Del Negro Luigino 50,00; Fam. Venier Celestino 50,00; Bertoli Olin-to 30,00; N.N. 20,00; in occ. fun. Gortana Gianpietro 1.134,50; in occ.fun. Agnoli Giovanna ved. De Can-dido 235,00; in occ. fun. Pilutti Enzo 230,50; Battesimi vari del 18\04\2010 170,00; in occ. fun. Paron Ida ved. Valentinis 130,00; in occ. 1° Comu-nione 590,00; N.N. 30,00; in mem. def. Giovanna Agnoli ved. De Candi-do, i figli 220,00; Collavini Giovanni 70,00; in mem. di Lalla, Rocco Maria (fiori) 20,00; Comuzzi Vilma (fiori) 20,00; S.M. 20,00; offerte varie per fiori 155,00; in mem. def. Gortana Gianpietro, i figli 100,00.

QUArtESEGuarda Olindo 10,00; Tosolini

Luciano 30,00; N.N. 30,00; Paron Maria 20,00; N.N. 50,00; Fam. Ve-nier Celestino 50,00; Bertoli Olinto 70,00; Collavini Giovanni 70,00; S.M. 20,00; Miolo Gaetano 25,00.

BoLLEttINoVida Anna Maria 20,00; Zi-

gnin Severina 20,00; Guarda Olindo 10,00; Tosolini Luciano 30,00; Pe-trazzo Antonio 20,00; N.N. 20,00; Collavini Eugenio 100,00; Paron Maria 20,00; in mem. Vittor P. e Fio-ravanzo C. 25,00; Salvador Giusep-pe e Gisella 20,00; Rocchetto Maria 20,00; Rocchetto Mario 20,00; M.P. 20,00; Fam. Venier Celestino 50,00; N.N. 50,00; N.N. 20,00; Collavini Giovanni 20,00; Rocco Maria 20,00; S. M. 10,00; Miolo Gaetano 25,00.

rICrEAtorIoGuarda Olindo 10,00; Tosolini

Luciano 20,00; M.P. 30,00; Fam. Ve-nier Celestino 50,00.

ENtrAtE Questua ............................. 21.620,50Candele ............................... 7.103,50Servizi ............................... 16.087,00 Animatico ............................ 2.241,00Battesimi ................................ 440,00 Benedizione Case ................... 185,00 Cresime .................................. 570,00 Funerali ............................... 9.954,00 Matrimoni .............................. 450,00 Olio Ulivo ........................... 1.165,00 Prima Comunione ............... 1.082,00 Attività Parrocchiali .......... 31.577,73 Bollettino............................. 3.304,93 Fiori ..................................... 1.597,00 Catechismi .............................. 218,00 Caritas ................................. 2.410,00 Prog. Alfabetizzazione ...... 22.358,30 Stampa Cattolica ........................ 0,00 Varie ....................................... 681,50 Ricreatorio ........................... 1.008,00 Ordinazione ................................ 0,00 Offerte da Enti e da Privati . 8.468,46 Affitti e Rendite ................... 3.683,00 Interessi da Capitale ............... 448,75 ENtrAtE orDINArIE........................................... 88.988,94Entrate Straordinarie ......... 33.912,34 Prestiti da Enti o Privati -Mutui........................................... 60.260,19ENtrAtE StrAorDINArIE........................................... 94.172,34totALE ........................ 183.161,47Partite di GiroImperate .............................. 2.126,00totALE ............................ 2.126,00totALE ENtrAtE .... 185.287,47

USCItEImposte tasse e ass. ............. 5.769,67Spese di culto ...................... 4.146,95Spese gestionali ................... 9.127,81Attività Parrocchiali .......... 37.481,69Bollettino............................. 7.395,36 Caritas ................................. 3.510,00 Prog. Alfabetizzazione ...... 22.358,30 Stampa Cattolica ........................ 0,00 Varie .................................... 4.218,03Remunerazioni .................... 1.296,00Manutenzioni ordinarie ....... 1.698,85Attività diocesane ................... 812,00Uscite ordinarie varie ............... 81,00USCITE ORDINARIE ...... 60.413,97Spese Straordinarie ......... 274.866,34Rimborso prestiti a Enti o Privati -Mutui ............................... 37.905,88USCItE StrAorDINArIE......................................... 312.772,22totALE ........................ 373.186,19Partite di GiroImperate .............................. 2.126,00totALE ............................ 2.126,00totALE USCItE ........ 375.312,19

ANDAmENtoTotale Entrate .................. 185.287,47Totale Uscite ................... 375.312,19Residuo annuo ............... -190.024,72

rIEPILogo CoN rIFErImENtoALLA SItUAZIoNE

DELL’ANNo PrECEDENtERESIDUO al 31/12/08 .... 262.899,27RESIDUO al 31/12/09 ... -190.024,72Residuo finale .................... 72.874,55

DIACONIDoN rEmo – È tornato con

noi mons. Remo Bigotto, origina-rio di Driolassa. È stato Parroco di Codroipo fino a quanto alcuni pro-blemi di salute lo hanno costretto ad un periodo di riposo: a quel tempo, e prima di essere chiamato al servizio presso l’Abbazia di Rosazzo, ha fatto una breve convalescenza celebrando Messa nelle nostre Parrocchie. Ora, dopo un nuovo recupero delle forze fisiche (la sua forza morale ed il suo spirito non hanno mai avuto neces-sità di recupero) è stato assegnato al servizio della nostra piccola zona e della Forania. Don Remo (come sia-mo abituati a chiamarlo da sempre: ha celebrato lo scorso anno i suoi 50 anni di sacerdozio) resterà a disposi-zione per la celebrazione delle messe festive e feriali, eventualmente per le confessioni e per gli altri impegni che – compatibilmente con le condizio-ni di salute – gli verranno assegnati dai Parroci. Bentornato, Don Remo! Bentornato in attività. Resti con noi.

ADorAZIoNE EUCArIStI-CA – Qualche anno fa abbiamo rite-nuto importante pregare nei periodi forti (avvento e quaresima) dell’anno liturgico, con l’Adorazione Eucari-stica nel lunedì mattina, quando c’è più movimento di gente davanti al Duomo per la giornata di mercato. Da questa quaresima abbiamo aggiun-to la celebrazione della Santa Messa alle ore 9,00 prima della Adorazione

Eucaristica; ora questa opportunità di preghiera, di meditazione personale, di incontro con Gesù in Duomo, è stato prolungato a tutto l’anno; ogni lunedì mattina quindi in Duomo a Rivignano c’è la Santa Messa alle ore 9,00, seguita dall’Adorazione Eucaristica fino alle ore 11,00, con la possibilità di accostarsi al Sacramen-to della Penitenza. Si ricorda anche (lo trovate negli avvisi) che è ripresa l’adorazione eucaristica nella Chie-sa Parrocchiale di Teor nella sera dell’ultimo mercoledì di ogni mese.

FogLIEtto DI INFormA-ZIoNI – Da maggio abbiamo pro-vato a mettere in fondo alle nostre Chiese un piccolo foglietto di infor-mazioni delle attività più importanti e degli avvenimenti religiosi previsti durante tutto il mese. Non sostituirà gli avvisi che vengono dati al termi-ne di ogni celebrazione festiva per la settimana seguente e men che meno “Progetto Amare” che, con l’aiuto di tutti, si spera possa diventare un Bollettino per tutta la Forania di Rivi-gnano-Varmo, ma vorrebbe essere un utile pro-memoria da portare e tenere a casa. È ancora in fase sperimenta-le e di studio: quello di maggio e di giugno sono solo una indicazione di cosa vorremmo proporre. Aspettiamo anche i vostri commenti e suggeri-menti per migliorare, convinti che con la collaborazione di tutti si riusci-rà senz’altro a fare meglio e di più.

ANCORA NOVITà

avrà il compito di “tenere” l’omelia nella solenne Celebrazione Eucari-stica foraniale della Festa dei Santi Ermacora e Fortunato, patroni della Diocesi e della Regione Friuli Vene-zia Giula, nonché primi evangelizza-tori della zona di Aquileia.

La seconda: all’uscita della San-ta Messa passeremo per via Dante, ci fermeremo davanti all’ingresso del-la Casa Canonica dove poseremo la statua di San Lorenzo nella nicchia

appositamente realizzata sulla por-ta d’ingresso. Nicchia e statua sono state realizzate da Dante Valentinis, che curerà anche la posa della statua. In realtà questa iniziativa è partita da questo “Progetto Amare” lo scorso anno, quando – ammirando un suo “capolavoro” (la copia della Madon-nina del Pilacorte, posta sullo stipite della porta della Chiesetta del Cimite-ro – abbiamo chiesto pubblicamente (e un po’ impudentemente) a Dante Valentinis se ci faceva omaggio di un’opera d’arte da porre sulla facciata della nuova Canonica, che proprio lo scorso anno in occasione della Festa di San Lorenzo abbiamo inaugurato (con i cambiamenti e le novità inter-venute da quella data, sembra passa-to un secolo!). Dante ha accolto bene e con entusiasmo la nostra azzardata idea, che ora è una realtà che andremo ad inaugurare ufficialmente e benedi-re, con un grazie grande al suo autore.Dopo tanti anni, abbiamo “rispolverato” il pulpito. È stato bello e significati-

vo ascoltare le voci “sonore” di don Simone nel canto dell’Exultet nella Veglia Pasquale e di mons. Paolo nella proclamazione del Vangelo della Domenica di Pasqua. Vi siete accorti che lì non servivano microfoni ed amplificazione?

I “nostri” Diaconi: Marcin Gazzetta e Daniele Antonello. Saranno ordinati dall’Arcivescovo Mazzocato domenica 27 giugno in Cattedrale a Udine. Daniele Antonello (a sinistra) è originario di Rivignano, nato quando il papà, comandan-te della stazione dei Carabinieri di Rivignano era qui residente; ha fatto i suoi primi studi proprio nelle scuole di Rivignano. L’altro nostro diacono è – ovvia-mente – Marcin Gazzetta (a destra) di Torsa, che tutti conosciamo, e che avrà il compito di “tenere” l’omelia nella solenne Celebrazione Eucaristica foraniale della Festa dei Santi Ermacora e Fortunato.

RICORDA!Chiesa Parrocchiale di TORSA

venerdì 25 giugno alle ore 20,45Veglia di preghiera

in preparazione all’Ordinazione Diaconale

CATTEDRALE DI UDInEdomenica 27 giugno alle ore 16,30

Ordinazione Diaconaledi DanieLe anTOneLLO e MaRCin GazzeTTa

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CARITà

Il 27 settembre 2009 si sono aper-te le celebrazioni per il 350.mo anni-versario della morte di San Vincenzo de’ Paoli e di Santa Luisa di Maril-lac, celebrazioni che termineranno il 27 settembre 2010. Tutto il 2010 sarà un anno giubilare per la Fami-glia Vincenziana che ha organizzato iniziative e manifestazioni nei cinque continenti.

Noi come “Gruppo di Volonta-riato Vincenziano di Rivignano” vor-remmo cogliere questa occasione per proporre ai lettori un breve profilo dei due santi e per divulgare l’attualità della loro originale ed innovativa (ri-spetto alla loro epoca) testimonianza di fede.

Vissuti nel 1600 in Francia, San Vincenzo de’ Paoli e Santa Luisa di Marillac, si dedicarono particolar-mente ai poveri e fondarono famiglie di religiosi ed associazioni di laici al servizio della Chiesa.

I segni del loro insegnamento sono molto vivi anche a Rivignano dove le “figlie della carità” (le Suo-re di San Vincenzo) arrivarono nel 1919 per assistere i malati nell’ospe-dale da campo 074 (l’edificio presso cui ha sede oggi la scuola materna “Duca d’Aosta”). La presenza opero-sa e discreta delle Suore a Rivignano continua ininterrotta da 90 anni e, tra l’altro, ha favorito e guidato la cresci-ta del Gruppo di Volontariato Vincen-ziano locale (le cui attività ed iniziati-ve vengono regolarmente divulgate in questo bollettino).

San Vincenzo De Paoli nacque in Francia, a Pouy, il 24 aprile 1581 da

famiglia contadina. Divenuto sacer-dote nel 1600, visse prima a Tolosa e poi a Parigi. Qui conobbe il famoso teologo Pierre Bérulle e san France-sco di Sales e divenne nel 1610 cap-

vicino a Lione, dove fondò la prima Compagnia della Carità, un gruppo di signore che si misero insieme per or-ganizzare l’assistenza delle famiglie povere attraverso la visita personale

per i condannati. Più tardi, nel 1643, entrò a far parte del Consiglio di Co-scienza della Regina Anna d’Austria, vedova di Luigi XIII, e si impegnò a fondo nella lotta contro gli Ugonotti.

Nel suo viaggio attraverso il territorio della Forania, l’Arcivescovo ha trovato il momento di “visitare gli infermi”; è entra-to nelle loro case, ha ascoltato le loro pene, ha dato il suo conforto e la sua benedizione. Soprattutto ha pregato con loro.

Per la chiusura del centro di Rivignano al traffico, all’ultimo momento le Prime Confessioni dei bambini delle classi terze elementari di Rivignano, Teor, Driolassa e Campomolle, previste in Duomo, sono state dirottate nella Chiesa Parrocchiale di Teor: tutto bene! Ecco la foto ricordo.

pellano elemosiniere della Regina Margherita di Valois. Fu quindi per breve tempo parroco di Clichy, nei sobborghi di Parigi e poi cappella-no e precettore della ricca famiglia dei Gondi. Nel 1617 venne nomina-to parroco a Chatillon-les-Dombes,

a domicilio. Le Compagnie della Ca-rità sono diventate oggi i gruppi di Volontariato Vincenziano. Vincen-zo De Paoli fu nominato in seguito Cappellano generale delle galere di Francia e in tale veste svolse un’ope-ra continua e preziosa di assistenza

Il santo nel 1625 fondò la Congre-gazione della Missione, l’opera che riuniva un gruppo di sacerdoti e che si proponeva la predicazione della fede tra i poveri e nelle campagne. La Congregazione si stabilì a Parigi nel 1632 nel grande Priorato di San Laz-zaro e si diffuse rapidamente in molte parti dell’Europa, occupandosi anche della formazione del clero. Il santo nel 1633 fondò l’ordine delle Figlie della Carità con la collaborazione di santa Luisa de Marillac (Francia 1591-1660). Le figlie della Carità as-sunsero il compito di sostenere l’atti-vità delle Compagnie della Carità e si caratterizzarono da subito per essere un ordine di suore non più chiuse nei conventi, ma sparse nel mondo a ser-vizio dei poveri. San Vincenzo morì a Parigi il 27 settembre 1660, dopo aver continuato a seguire personal-mente tutte le opere da lui iniziate. Venne canonizzato nel 1737.

Luisa (Ludovica) di Marillac nac-que nel 1591 a Ferrieres (Francia) in una famiglia agiata. Dopo il 1604, morto il padre, dovette interrompere gli studi e venne avviata al lavoro. In questo periodo maturò il proposito di farsi religiosa ma i parenti la diede-ro in sposa nel 1613 allo scudiero e

segue a pag. 13

A 350 anni dalla morte

GIUBILEO DI SAN VINCENZO DE’ PAOLIGiornata di solidarietà Vincenziana il 12 settembre

GIUBILEO DI SAN VINCENZO DE’ PAOLI

Ancora un incontro con la sofferenza: all’uscita della Chiesa Parrocchiale di Teor, dopo la celebrazione della santa Messa, il Vescovo si ferma in cordiale colloquio con Giancarlo e la moglie Itala.

segretario di Maria de’ Medici, An-tonio Le Gras. I frequenti colloqui con Francesco di Sales, incontrato la prima volta a Parigi nel 1618, aiuta-rono Ludovica a superare le proprie sofferenze e le proprie fragilità. Poi nel 1624, grazie all’incontro con Vin-cenzo de’ Paoli, divenne cofondatrice dell’Istituto delle Figlie della Carità. Poco dopo, nel dicembre 1625, mor-to il marito ed entrato in seminario il figlio Michele, la santa iniziò ad accogliere in casa sua le prime gio-vani venute dal contado per mettersi al servizio dei poveri, in collaborazio-ne con le Dame della Carità. Queste “forme innovative di accoglienza e di comunità” rappresentarono il primo nucleo della nuova congregazione delle Figlie della Carità, congregazio-ne dai lei guidata fino alla morte, av-venuta il 15 marzo 1660, alcuni mesi prima di Vincenzo. Luisa fu procla-mata santa nel 1934 e nel 1960 Papa Giovanni XXIII la proclamò Patrona

delle Opere sociali.Il merito particolare di Vincenzo

De Paoli e di Luisa di Marillac fu quello di aver capovolto l’atteggia-mento prevalente nella Francia e nella Chiesa del 1600 nei confronti dei po-veri. Al tempo l’attitudine prevalente verso gli ultimi era di allontanamento ed emarginazione, mentre Vincenzo e Luisa si spesero per andare in cerca e per soccorrere (anche personalmen-te) i più bisognosi attraverso l’aiuto e la collaborazione di quanti più fosse possibile, ispirandosi alla carità evan-gelica che vede nel povero la persona di Cristo.

Per meglio comprendere l’attua-lità dello “stile” vincenziano riportia-mo il contenuto dell’intervista a Pa-dre giuseppe guerra, procuratore generale della Congregazione della Missione e della Compagnia delle Fi-glie della Carità, intervistato a Roma in occasione dell’apertura dell’anno giubilare per la famiglia vincenziana:

“... D. – Qual’è il carisma delle opere di San Vincenzo de’ Paoli e di Santa Luisa di Marillac?

R. – Il carisma di San Vincenzo de’ Paoli si fonda innanzitutto sulla carità, riorganizzata nel XVII secolo. È una carità non più lasciata all’in-dividuo ma organizzata. Parlando della famiglia vincenziana pensiamo alle opere da lui fondate, ma sono centinaia gli ordini religiosi, le suore e le associazioni che s’ispirano a lui. Santa Luisa è la santa – a lui contem-poranea – che ha saputo collabora-re con lui e che ha applicato questo carisma alla sua vita nella maniera più esemplare. C’è poi l’opera a fa-vore del clero: lo scopo che egli ha lasciato ai suoi missionari è quello della formazione del clero. San Vin-cenzo è il santo che per la prima volta ha “creato” delle suore, donne con-sacrate, non nella vita claustrale ma nell’attività impegnata nel mondo.

D. – Quale insegnamento hanno lasciato alla Chiesa San Vincenzo de’

Paoli e Santa Luisa de Marillac?R. – Quello dell’impegno dei lai-

ci nella Chiesa come soggetti attivi nella pastorale. Nella prima metà dell’Ottocento Federico Ozanam si è ispirato a San Vincenzo per fondare quelle che sono le conferenze di San Vincenzo de’ Paoli.

D. – Chi sono, oggi, i vincenzia-ni?

R. – La “Congregazione della missione”, che alcuni chiamano “laz-zaristi” dal nome della casa madre Saint-Lazare, le “Figlie della carià”, le “Dame della carità” (oggi asso-ciazione di volontariato vincenziano) e poi tutti quei movimenti che s’ispi-rano a lui fanno parte della grande famiglia vincenziana: le “Confe-renze di San Vincenzo di Ozanam”, le “Suore della carità” che vennero fondate da una figlia della carità, Giovanna Antida Thouret, durante la Rivoluzione francese. Sono co-munque centinaia le denominazioni di compagnie, di suore, di padri che hanno nel loro titolo il nome di San Vincenzo de’ Paoli.

D. – Quale testimonianza voglio-no dare nel Terzo millennio i membri della famiglia vincenziana?

R. – Il padre generale, padre Gre-gory Gay, indicendo questo 350.mo anniversario come Anno Giubilare ha dato come slogan “carità e mis-sione”. Carità, oggi, significa impe-gno in un mondo globalizzato, in un mondo completamente trasformato e la missione come nuova evangelizza-zione.

D. – C’è una frase di San Vincen-zo de’ Paoli che è possibile tenere a mente oggi?

R. – “L’amore è inventivo all’infi-nito”. Cioè, l’amore sincero, autenti-co sa trovare le applicazioni, sempre in meglio, dovunque e sempre....”

In un’epoca in cui la povertà ha assunto una dimensione globale nel-la Chiesa e nel mondo, il sogno di Vincenzo e Luisa solleci ta tutti colo-ro che vi si ispirano a costruire una vera rete di carità all’’interno della Fa miglia Vincenziana e con i Servizi pubblici e privati del territorio in cui operano.

Una rete di carità attenta alle per-sone e agli eventi, inventiva e audace nelle rispo ste, capace di esprimere la novità perenne del Vangelo e di crea-re un ‘onda di speran za per il futuro.

Per celebrare insieme il 350.mo anniversario della morte dei nostri santi fondatori, per conoscerci meglio e per collaborare con noi siete tutti in-vitati alla “Festa del Volontariato Vin-cenziano” in programma a Rivignano il 12 settembre 2010.

Il Gruppo di VolontariatoVincenziano di Rivignano

Carissimi amici, siamo bambini di Varmo. Suor Lina Pujatti, delle Figlie della Carità, e le nostre catechiste ci hanno raccontato che in una scuola in Eritrea ci sono bambini come noi che frequentano la scuola, che studiano volentieri, ma che la loro scuola man-ca di tante cose che noi invece abbia-mo. Per prepararci meglio al Santo Natale, abbiamo pensato di condivi-

dere con voi, quello che i nostri geni-tori e familiari ci hanno donato.

Abbiamo raccolto qualche soldo che volentieri vi mandiamo.

Vi mandiamo anche una nostra foto fatta a catechismo; non si vede bene quello che abbiamo in mano, sono bottiglie vuote, di plastica, ve-stite come pagliacci che le catechiste hanno trasformato in salvadanaio e

che noi abbiamo quasi riempito con i nostri risparmi. Speriamo che questo possa farvi piacere. Saremmo conten-ti se potessimo avere una vostra foto, così potremmo conoscerci meglio, intanto vi mandiamo la nostra. Vi sa-lutano i vostri amici della Parrocchia di Varmo (in provincia di Udine, a Nord – Est dell’Italia. La regione con il codino).

Lettera dei bambini di Varmo ai loro coetanei d’Eritrea

I BAMBINI PORTANO LA LORO GOCCIA

seguito dalla pag. 12

CARITà

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PRIMO ANNO DI VITA

L’ATTIVITà DEL CENTRO D’ASCOLTO CARITAS

CARITà

Dal 12 marzo 2009 è attivo in Ri-vignano il Centro d’Ascolto della Ca-ritas Foraniale, con sede in Via Udine n. 3 (ex casa delle Suore), in due loca-li messici a disposizione dal Comune.

Lo scopo primario del Centro d’Ascolto è quello di andare incontro alle persone in difficoltà.

La nostra è una forma d’acco-glienza, fatta principalmente d’ascol-to e di sostegno, per chiunque si trovi ad attraversare un periodo di bisogno e sofferenza.

All’interno del gruppo “Pastorale della Carità Foraniale”, si avvertiva la necessità di creare un unico luogo di riferimento per cercare di dare una risposta più articolata, a quanti si tro-vavano in difficoltà perché già indi-vidualmente, all’interno delle parroc-chie, molte volontarie già seguivano ed aiutavano persone bisognose.

In questo primo anno di servizio (in collaborazione con i servizi socia-li dei vari comuni della forania), sono stati aiutati 44 nuclei familiari per un totale di 132 persone delle seguen-ti nazionalità: 18 dall’Italia, 10 del Marocco, 7 della Romania, 5 dall’Est Europa e 4 da altre nazioni.

Compatibilmente con le nostre ri-sorse, cerchiamo di dare anche qual-che aiuto economico (pagamento bol-lette, acquisto farmaci specifici non fornibili dal Banco Farmaceutico, sostegno scolastico ed altro ancora). Una volta a settimana (su appunta-mento) viene fatta la distribuzione

NUOVI ORARI PER LE S. MESSE NEL VARMESE

degli alimenti ed accanto a questa è prevista anche la distribuzione di far-maci da banco, di mobili e di vestia-rio.

Da qualche mese un volontario, debitamente formato, è a disposizio-ne per seguire le famiglie che fanno richiesta di accedere al programma del Microcredito. Tale iniziativa è promossa dalla Caritas Diocesana di Udine, in favore di persone e famiglie che hanno difficoltà a sostenere delle

spese impreviste (mediche, depositi cauzionali di varia natura, ecc.) ri-spetto alle proprie capacità economi-che immediate.

Sono state anche aiutate delle “persone in transito” che pur non vi-vendo nella nostra zona, si sono rivol-te al Centro d’Ascolto per un’emer-genza che richiedeva una risposta immediata.

La maggioranza delle persone che si sono rivolte al Centro d’Ascolto,

l’ha fatto perché rimaste senza lavoro o perché impossibilitate ad arrivare a fine-mese con la sola pensione. Di-verse sono anche le famiglie che in assenza di uno stipendio non riescono più a pagare le rate del mutuo.

Per chiunque desideri con-tattarci, può passare al Centro d’Ascolto tutti i giovedì dalle ore 16 alle ore 18 o telefonare al n. 320/7125777.

Loretta C.

Al fine di cercare un orario che permetta una messa stabile nel mag-gior numero di parrocchie, sono state effettuate delle modifiche “sperimen-tali” all’orario delle celebrazioni fe-stive nel Varmese: a partire dal mese di Maggio la Messa festiva di Canus-sio è stata anticipata alle ore 9:00 e non viene più alternata dalla “ce-lebrazione in attesa di sacerdote”. Allo stesso modo la Messa di Varmo delle ore 10:00 viene celebrata ogni domenica, anche al fine di offrire un riferimento centrale per tutti i fedeli della zona. Belgrado e Gradiscutta mantengono gli orari, ma non cele-brano più la “liturgia”, quindi le due chiese alternano settimanalmente una singola messa celebrata per entrambe le parrocchie. Del tutto invariate sono la Messa prefestiva di Santa Marizza alle ore 19:00 e le messe festive di Romans e Roveredo, celebrate ogni domenica rispettivamente alle 9:30 e alle 11:00.

IMPEGNI E SCADENZEper il periodo estivo

CORPUS DOMINI – Quest’anno, per la concomitanza della festa e di altre attività anche nelle altre Parrocchie, la festa del Corpus Domini sarà celebrata nella San-ta Messa solenne cantata alle ore 19,00 da sabato 5 giugno, e sarà seguita dalla processione eucari-stica con il Santissimo per le vie del Paese, accompagnata come di consueto da una delle nostre Ban-de musicali: ci sarà la Banda dello Stella. È doveroso un ringrazia-mento alle bande per il costante impegno per assicurare maggior solennità alle nostre celebrazioni.

SANT’ANTONIO – La festa di sant’Antonio (13 giugno) è quest’anno di domenica. Sarà un’occasione ancor più propi-zia per partecipare in massa alla Santa Messa della Comunità del-le ore 11,00, che sarà solenne e cantata, seguita dalla processione (accompagnata dalla Banda Pri-mavera) con la Statua del Santo. È un modo tradizionale nel nostro Paese di onorare il Santo compa-trono di Rivignano e di chiedere con la nostra preghiera la sua in-tercessione presso il Signore per le nostre difficoltà.

DIACONI – Domenica 27 giugno 2010 nella Cattedrale di Udine alle ore 16,30 saranno ordinati diaconi marcin gazzetta di Tor-

sa e Daniele Antonello, origina-rio di Rivignano. Sono e saran-no un dono prezioso che Dio fa quest’anno al suo popolo, insieme con le due ordinazioni sacerdota-li. Partecipiamo all’ordinazione con la presenza (se possibile) e con la preghiera perché possano diventare dei “santi” sacerdoti: ne abbiamo tanto bisogno. In prepa-razione al rito, ci sarà una “veglia di preghiera” nella Chiesa Parroc-chiale di Torsa alle ore 20,45 di venerdì 25 giugno: facciamo loro sentire il nostro affetto, il nostro abbraccio, la nostra presenza, la nostra grande attesa.

ADORAZIONE EUCARISTICA – Si ricorda che nell’ultimo merco-ledì del mese nella Chiesa Parroc-chiale di Teor riprenderà, alle ore 20,45, l’ora di adorazione eucari-stica: è un’occasione di preghie-ra proposta ed avviata nell’Anno Eucaristico, interrotta qualche mese fa e che si vuol riprendere e continuare. I prossimi incontri di preghiera e di adorazione sono proposti nei giorni di mercoledì 30 giugno, 28 luglio, 25 agosto e 29 settembre.

SS. PIETRO E PAOLO - Martedì 29 Giugno 2010 è la Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Domenica 27 giugno 2010, alle ore 9.30, è prevista a roveredo la festa di

San Pietro, con la Celebrazione Eucaristica (non ci sarà la Messa delle ore 11,00 a Torsa); a Poce-nia la festa viene celebrata lune-dì 29 giugno alle ore 19,00 con la Santa Messa solenne, la bene-dizione delle famiglie, la festa dei lustri, seguita dalla cena comuni-taria parrocchiale.

SCUOLA DI RICAMO – Anche quest’anno ritorna la scuola di ricamo per le nostre ragazze: è una scuola molto utile, impegna-tiva, ma anche coinvolgente e socializzante. Viene proposta per tutto il mese di luglio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 14,30 alle ore 18,00 circa, con inizio da lunedì 28 giugno; per ogni ulteriore in-formazione e per le iscrizioni: ri-volgersi a Vera Franca Collavini o all’Ufficio Parrocchiale.

CRESIME – Domenica 27 giugno è il giorno per confermare la propria fede insieme con i cresimandi di Pocenia, che si troveranno alle ore 11,00 nella loro Chiesa Par-rocchiale con padrini, genitori, parenti e la Comunità insieme con l’Arcivescovo; il sacramen-to della Cresima a Rivignano (per i ragazzi di Rivignano, Teor, Campomolle, Driolassa, Ariis, Flambruzzo e Sivigliano) sarà amministrato invece il 19 settem-bre in Duomo a Rivignano nella

Celebrazione Eucaristica delle ore 11,00.

SS. ERMACORA E FORTUNATO – Quest’anno la Solennità dei Santi aquileiesi Ermacora e For-tunato, Patroni dell’Arcidiocesi, è lunedì 12 Luglio 2010: alla sera della vigilia (11 luglio) è previsto il canto dei Vesperi con l’Arci-vescovo nel Duomo di Udine con inizio alle ore 20.30: in tale occasione sarà presentato, come ogni anno, il programma del pros-simo anno pastorale. Lunedì 12 Luglio a rivignano in Duomo, alle ore 20,30, si celebrerà alla sera la Messa a livello foraniale, con la presenza delle Croci astili delle Comunità della Forania a simboleggiare l’unità della nostra fede tramandata proprio dai Santi aquileiesi Ermacora e Fortunato. I santi Ermacora e Fortunato sa-ranno festeggiati in forma parti-colarmente solenne nella Chiesa di Paradiso, con la Celebrazione Eucaristica delle ore 11,00; in tale occasione non ci sarà la Messa nella Chiesa Parrocchiale di Torsa

PREPARAZIONE – Per il Sacramen-to del Battesimo, come per ogni altra attività, c’è la necessità di una preparazione che si attua nel-le persone dei genitori e dei pa-

LARGO MONS. ALBINO PEROSADomenica 18 Aprile 2010, a Rivi-

gnano, è stato ricordato, per iniziativa dell’Amministrazione Comunale e della Parrocchia, l’illustre concittadi-no Mons. Albino Perosa “Sacerdote e Musicista” con lo scoprimento di una targa a lui dedicata e con l’esecuzione di sua musica durante la Messa serale in sua memoria e nel concerto in duo-mo “post Missam”.

Monsignor Albino Perosa avreb-be compiuto novantacinque anni il 20 Aprile 2010; già nella ricorrenza del decimo anniversario della sua mor-te, avvenuta a Udine il 20 Settembre 1997, era stata fatta la proposta di ri-cordarlo nella toponomastica del no-stro paese.

Finalmente, dopo la riuscita siste-mazione dell’area tra il Municipio e il Duomo, è giunta l’occasione propizia per onorarlo degnamente, intitolando a suo nome questo frequentato spazio pubblico che conduce al Parco “Divi-sione Julia” dove il monumento degli Alpini fa bella mostra di sé, come la nuova canonica e il ricreatorio.

Con una breve cerimonia, alla presenza di parenti ed estimatori, del Sindaco Avv. Mario Anzil, del Par-roco Prevosto Mons. Paolo Brida e dell’esecutore testamentario Maestro Gilberto Della Negra, è stata scoperta la tabella che intitola questo spazio al nostro illustre Rivignanese, Albino Perosa “Sacerdote e Musicista” e si potrebbe senz’altro aggiungere anche “Ottimo Cittadino”.

Infatti, forse pochi lo sanno, pre’ Albin dimostrò anche alto senso ci-vico, e corse non pochi rischi, parte-cipando alla Resistenza quando era giovane cappellano a Udine.

La nuova sistemazione dello spazio a Lui dedicato tra Comune e Duomo, eliminando la discontinuità del selciato precedente, invita anche visivamente all’unità e alla collabora-zione tra autorità civile e religiosa e alla concordia.

Durante la celebrazione della Messa delle ore 19 la Cappella Mu-sicale Duomo di Udine e la Cappella Musicale “Albino Perosa” di Morte-

gliano, diretti dal Maestro Gilberto Della Negra, con all’organo il Mae-stro Beppino Delle Vedove, accom-pagnarono la liturgia con le splendide musiche della “Mèsse grande par fur-làn” scritta nel 1971, assieme ai canti della liturgia pasquale.

Nell’omelia il nostro parroco Mons. Paolo Brida che ebbe Mons. Albino Perosa, già anziano, come insegnante di musica in Seminario, attingendo dai suoi ricordi personali espose alcuni episodi e aspetti inediti del Perosa musicista, dotato di grande umanità, sempre disponibile e duttile sia nel predisporre un repertorio adat-to anche a cori piccoli e modesti, sia nel rispondere alle nuove esigenze li-turgiche del Concilio, o alle richieste in occasione di grandi avvenimenti ecclesiali.

Infatti la diffusione dei canti del Perosa ben oltre i confini locali e l’at-tualità della sua musica ne attestano il valore artistico e l’ispirazione auten-tica: anche i suoi canti per i funerali sono pieni di speranza cristiana, di

entusiasmo per la vita e di ringrazia-mento e di lode a Dio per la bellezza del creato; Perosa “musicista e sacer-dote”, appunto.

Subito dopo la Santa Messa, per un saluto ai numerosi presenti, ha preso la parola il Sindaco, seguito dal Maestro Della Negra per una detta-gliata presentazione della figura arti-stica e umana di Mons Albino Perosa e dei brani in programma.

Dapprima è stato eseguito magi-stralmente dalla “Missa Solemnis” il Credo, il Sanctus e Benedictus, poi il coro, in una progressione coinvol-gente ha affrontato brillantemente le difficoltà della complessa partitura del grandioso “Te Deum laudamus”.

Meritatissimi gli scroscianti ap-plausi e … Grazie pre’ Albin per la Tua splendida musica!

Rivignano, 6 maggio 2010Giona Bigotto

segue a pag. 16

F O R A N I A D I R I V I G N A N O – V A R M OParrocchia di Rivignano - Parrocchia di ariis - Parrocchia di Flambruzzo e Sivigliano - Parrocchia di Varmo - Parrocchia di Ca-nussio e Madrisio - Parrocchia di Romans - Parrocchia di Roveredo - Parrocchia di Belgrado - Parrocchia di Gradiscutta e Santa Marizza - Parrocchia di Teor - Parrocchia di Campomolle - Parrocchia di Driolassa - Parrocchia di Pocenia - Parrocchia di Torsa

“SANTE MESSE IN FORANIA” F E S T I v E Domeniche e altre Feste Sabato e vigilia di Festa

08.00 Rivignano 16.30/18.00 ariis3

09.00 Canussio5 18.30/19.00 Santa Marizza3

09.30 Romans 18.00/19.00 Rivignano2

09.30 Pocenia1 19.00/20.00 Pocenia2

09.30 Driolassa1

09.30 Campomolle1

10.00 Gradiscutta1

10.00 Varmo1

10.00 Flambruzzo4

11.00 Teor1

11.00 Torsa1

11.00 Rivignano1

11.00 ariis

11.00 Belgrado

11.00 Roveredo

18.00/19.00 Rivignano2

1 la Santa Messa può essere sostituita dalla celebrazione in attesa di Presbitero2 il primo orario riguarda il periodo invernale (ott./mar.); il secondo orario riguarda il

periodo estivo (apr./set.)3 il primo orario riguarda il periodo invernale (ora solare); il secondo orario riguarda il

periodo estivo (ora legale)4 nell’ultima domenica del mese la Santa Messa viene celebrata nella Chiesa di Sivigliano5 nell’ultima domenica del mese la Santa Messa viene celebrata nella Chiesa di Madrisio

nOTE:

AvvERTEnZE:

nei giorni feriali, quando non c’è la celebrazione della Santa Messa, ci potrebbe essere localmente una Celebrazione della Parola o la recita del Santo Rosario

ORARIO DI APERTURA DEL DUOMO DI RIvIgnAnOdalle ore 8.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00

F E R I A L I

ariis: tutti i giorni 16.30/18.003

Campomolle: venerdì 18.00/19.002

Driolassa: mercoledì 18.00/19.002

Pocenia: martedì 18.00/19.002

Rivignano: lunedì 09.00;martedì, mercoledì, giovedìe venerdì 18.00/19.002

Romans: giovedì e venerdì 17.00/18.003

Roveredo: mercoledì 17.00/18.003

Teor: lunedì e giovedì 18.00/19.002

Torsa: martedì e giovedì 18.00/19.002

Varmo: martedì e giovedì 08.30

Pagina 16 progetto amare

Pilutti Enzodi anni 51

Del Negro Luiginodi anni 63

Paron Idadi anni 95

Cicuttin Dinodi anni 59

Toffanello Elisadi anni 60

Gortana Gianpietrodi anni 55

Agnoli Giovannadi anni 90

I NOSTRI DEFUNTI

ANAGRAFE PARROCCHIALE

L’eterno riposodona loro,o Signore...

IMPEGNI E SCADENZEdrini. Per questo sono predisposti incontri (tre serate ogni due mesi) per una preparazione immediata alla cerimonia del Battesimo: le prime serate dei prossimi incontri si terranno a rivignano, in Ri-creatorio, venerdì 16 luglio 2010 (con le successive serata del 23 e 30) e venerdì 17 settembre 2009 (con le successive serate del 26 settembre e 1 ottobre), con appun-tamento alle ore 20,30. Alla prima delle tre serate partecipano solo i genitori; alle successive dovranno essere presenti, oltre i genitori, anche i padrini.

CARMINE - Domenica 18 Luglio 2010 a Driolassa, in occasione della Festa della Beata Vergine del Carmine, alle ore 11.00 ver-rà celebrata la S. Messa ed alle ore 18.00 si terrà la Processione. Lunedì 19 luglio, alle ore 10,00, verrà celebrata una Santa messa per tutti gli Anziani del paese. A Driolassa poi si è soliti prolungare la festa nella domenica successiva (25 luglio) con giochi pomeridia-ni e la grande cena comunitaria.

S. ANNA - In occasione della me-moria di S. Anna, Domenica 25 luglio 2010 a Campomolle la S. Messa viene celebrata alle ore 9,30 in cimitero (non nella Par-rocchiale)

BATTESIMI - L’8 agosto è la dome-nica dedicata alla celebrazione dei battesimi a rivignano, teor, Driolassa e Campomolle. È un’occasione per tutti per promet-tere - insieme ai genitori e padrini e a nome dei battezzati - l’impe-gno nella fede cristiana con l’au-gurio di una serena, saggia, santa e lunga vita. A Pocenia e torsa i riti del battesimo saranno celebra-ti il 1 agosto 2010. Anticipiamo anche un augurio particolare an-che ai genitori, un invito ai padri-ni a seguire la crescita spirituale dei loro figliocci ed alle famiglie di restare sempre vicine alla vita che sboccia.

S. LORENZO – Martedì 10 Agosto 2010 c’è la Festa di San Loren-zo, Titolare del Duomo e della Parrocchia di rivignano. È un momento molto significativo per la nostra Comunità: è la festa in cui ripetiamo annualmente la Be-nedizione delle Famiglie della Parrocchia in una Celebrazione Eucaristica Solenne cantata. Come d’abitudine (ma non “per abitudine”) seguirà il nostro mo-mento di incontro comunitario e di festa. Avremo anche un altro momento particolare significa-tivo: all’uscita dalla Messa so-lenne ci fermeremo un momento

davanti alla Casa Canonica dove sarà collocata e benedetta la bella statua di San Lorenzo, nella nic-chia appositamente predisposta e già collocata sopra l’ingresso principale da Tonizzo Edi della ditta F.T.C. che ha eseguito i la-vori della Canonica. La Statua di San Lorenzo e la nicchia dove sarà posta sono opera di Dante Valentinis, che ha generosamente accolto l’invito e la proposta che lo scorso anno avevamo lanciato da questo foglio.

ASSUNZIONE – La Solennità della Assunzione della Beata Vergi-ne Maria è domenica 15 Agosto 2010: è prevista la celebrazione della Messa in tutte le Parroc-chie secondo i consueti orari festivi ordinari (a rivignano, Messa Solenne in Duomo alle ore 11.00). A torsa è prevista alle ore 11.00 la Santa Messa solenne per la festa di S. Maria Assunta ed alle ore 17,30 il canto dei Vesperi e la Processione. Ancora in occa-sione della Solennità dell’Assun-zione della Beata Vergine Maria, la Santa Messa parrocchiale di Teor viene celebrata alle ore 9,30 presso il Santuario della B.V. del-la Neve a titiano (in Comune di Precenicco), per rinnovare un an-tico voto fatto dalla Comunità in seguito ad una epidemia di peste, intorno agli anni 1495-97.

S. ROCCO - In occasione della me-moria di S. Rocco, lunedì 16 Agosto 2010 a Campomolle si celebra la S. Messa alle ore 11.00 (in tal caso la Celebrazione Eu-caristica della Comunità a Teor sarà spostata alle ore 9,30), men-tre la Processione è prevista alle ore 18.00; anche a torsa alle ore 11.00, si celebrerà la festa di S. Rocco, con successiva benedizio-ne degli autoveicoli.

NATIVITÀ DELLA VERGINE - In occasione della festa della Nativi-tà della Beata Vergine Maria, do-menica 5 Settembre 2010 a teor sono previste la S. Messa e la Pro-cessione con inizio alle ore 16.00 (in tale giorno le celebrazioni del mattino a Teor sono soppresse). Anche a Paradiso di Torsa c’è la festa del Perdon della Natività della Vergine con la celebrazione della Santa Messa alle ore 9,30. In tale occasione non ci sarà la cele-brazione della Messa nella Chiesa Parrocchiale di Torsa. In questa domenica è prevista anche la festa della Natività della Beata Vergine Maria nella Chiesa di rivalta di Pocenia, con la celebrazione di una Santa Messa in quella Chie-setta (non nella Parrocchiale) alle ore 11,00, nonché il successivo

pranzo comunitario.VOLONTARIATO VINCENZIA-

NO – Il 2010 è l’Anno Giubila-re di San Vincenzo de’ Paoli, il 350° anniversario dalla morte; la Festa a Rivignano viene anti-cipata Domenica 12 Settembre 2010, a causa di altri impegni e ricorrenze nelle due domeniche seguenti (cresime e gemellaggio). Sarà la giornata del Volontaria-to Vincenziano: sarà aperta dalla Messa solenne delle ore 11.00. Nella giornata, come già fatto lo scorso anno, ci sarà la proposta delle torte per raccogliere fondi per l’attività di questa preziosa ed importante associazione. Non si

perda anche questa occasione per manifestare la propria gratitudine e per avvicinarsi a chi presta la propria opera in favore del pros-simo, nonché per aiutare concre-tamente i fratelli più in difficoltà.

MESSA IN CIMITERO – È comin-ciata dall’inizio del mese di mag-gio, e si andrà avanti fino a Vener-dì 24 settembre 2010 compreso, la celebrazione della Messa feria-le serale del Venerdì a rivignano nella Chiesa della Beata Vergine del rosario in Cimitero, in suf-fragio di tutti i nostri Fedeli De-funti.

BAttEZZAtITomaino Veronica di Mauro e di Ca-sotti Simonetta; Torresin Mattia di Stefano e di Berton Gabriella; Paron Teresa di Tiziano e di Beltrame Mi-chela.

PrImE ComUNIoNISamuel Bernardinis, Luca Biasinut-to, Leonardo Boroni, Elena Ceccut-ti, Chiara Guerin, Alexandru George Jacob, Giulia Nadalin, Emanuela Stetko, Luca Tabacchi, Frida Zignin,

Alan Adamic, Jasmina Ademi, Sofia De Colle, Domenica Maria Ferrara, Salvatore Mirko Ferrara, Dana Gaz-zetta, Sheila Gazzetta, Luca Nadalini, Desiree Nicoletti, Corinne Prudenti, Vincenzo Monte, Laura Zatti.DEFUNtICicuttin Dino di anni 59, Gortana Gianpietro di anni 55, Agnoli Gio-vanna di anni 90, Pilutti Enzo di anni 51, Paron Ida ved. Valentinis di anni 95, Bulfon Rina ved. Sgrazzutti di anni 88.

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