OLTRE LA SALA

Il racconto della genesi giornalistica che ha scandito le più belle pagine della storia cinematografica italiana e internazionale, attraverso lo stile inconfondibile delle grandi firme Rai dagli anni Sessanta ad oggi.

Rai Movie presenta in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il documentario “Oltre la sala. Le parole del cinema nella televisione pubblica”, di Giovanna Ventura.

In anteprima alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA

con proiezione al MAXXI lunedì 21 Ottobre alle 15.30

In onda su Rai Movie

domenica 27 Ottobre alle 11.50

LA STORIAIl cinema raccontato in televisione dai più familiari volti del giornalismo e della critica cinematogra-fica televisiva, dai primi anni ’60 ad oggi.

Lello Bersani, il pioniere del giornalismo cinematografico italiano, che fin dal 1954 ha svolto in-cessantemente e con grande passione quest’attività di divulgazione, fu il primo a realizzare alcu-ni memorabili scoop, come nel 1963 l’intervista a casa di Totò in compagnia del suo pappagallo Gennarino; nel 1967 l’intervista all’alba a casa di Sofia Loren che in camicia da notte apprende in diretta telefonica di aver vinto l’Oscar per La Ciociara; nel 1967 ad Algeri l’intervista a Visconti e Mastroianni sul set del film Lo Straniero.

Carlo Mazzarella, colto ed elegante inviato che con Bersani condivise in diretta tv i racconti più emozionanti della Mostra del Cinema di Venezia e del Festival di Cannes. “Mazzarè… abbiamo ri-cordato quei giorni che ci hanno dato grande gioia”, dice Alberto Sordi mentre gioca a ping-pong, alla fine di una giornata in cui l’amico cronista lo aveva accompagnato fin dal risveglio, in un Hotel di Livorno. E ancora, Mazzarella che, sul set di Tutti a casa di Comencini (1960), scherza sulle ma-nie dell’attore.

Cinema e tv: matrimonio d’amore o di interesse? In “Oltre la sala” si racconta come la tv ha parlato del cinema: il lavoro appassionato dei cronisti, Lello Ber-sani e Carlo Mazzarella, dei critici Gian Luigi Rondi, Claudio G. Fava e delle formidabili firme, Lietta Tor-nabuoni e Natalia Aspesi, Beniamino Placido, Sergio Zavoli ed Enzo Biagi. Ci guida nell’esplorazione il grande Vincenzo Mollica.

E poi l’amatissimo Vincenzo Mol-lica, il “Vincenzone abbiamo vinto!“ come gli urla Roberto Benigni dal palco degli Oscar 1999, l’erede na-turale di Bersani.

Tanti altri i momenti e tanti altri i pro-tagonisti: cronisti, giornalisti, critici della carta stampata, maestri nel raccontare il cinema in televisione come Lietta Tornabuoni, Natalia Aspesi, Gian Luigi Rondi, Clau-dio G.Fava, Vieri Razzini, Benia-mino Placido, Sergio Zavoli ed Enzo Biagi. Professionisti in una Rai attenta ad aprire le porte del pic-colo schermo per far amare quello della sala. “Persone - dice Mollica - che hanno saputo raccontare in maniera strepitosa e fare un’ottima divulgazione cinematografica”.

“Quello che ha fatto per il cinema la Rai è davvero straordinario. Poter vedere dei cicli cinemato-grafici che venivano realizzati da chi ha fatto la storia del cinema in televisione, è stato il miglior modo per onorare l’idea di servizio pubblico. Attraverso la televisione hanno portato a capire an-cora di più, a conoscere l’arte cinematografica” ricorda ancora Mollica, che accompagna lo spet-tatore in questo viaggio attraverso i preziosi filmati di repertorio delle Teche Rai.

LELLO E CARLO“Erede di due giganti come Lello Bersani e Carlo Mazzarella, sarebbe presuntuoso da parte mia! Ho sempre cercato di fare il mio mestiere seguendo il loro esempio. Lello Bersani mi ha insegnato tutto. Dal 1981 ho cominciato a seguirlo nei Festival di Cannes e Venezia. Mi disse “Guarda io non conto niente però mi piacerebbe che tu un giorno prendessi il mio posto”. Fece un gesto che per me rimase importantissimo. Tirò fuori dalla tasca la sua agendina e mi disse “Copiati i numeri che ti servono”. E io mi copiai i numeri dei vivi e dei morti, che non si sa mai… c'erano tutti, da Fellini a Antonioni, Visconti, Anna Magnani, tutte persone che sono state grandi amici e amiche di Lello Bersani”.

LIETTA E NATALIA“Lietta Tornabuoni e Natalia Aspesi erano straordinarie, non si potevano pensare separate l'una dall'altra. Immaginare Lietta lontano da Natalia o Natalia lontano da Lietta era impossibile. Aveva-no una grazia, un'ironia, un'eleganza che negli anni si è perduta completamente. Hanno saputo raccontare molto del mondo cinematografico con grande acutezza e precisione. Il pensiero era ben espresso attraverso le parole e non c'era necessità di parole in sovrabbondanza”.

ENZO BIAGI“Mi ricordo il primo giorno che arrivai da Biagi: fu un giorno pieno di emozioni e di grande attesa e lui mi disse “Dovresti cominciare a cercare una persona perché io vorrei chiudere un'intervista con Paulette Goddard” e io “Quella di Chaplin?” e lui “Sì lei, quella di Tempi Moderni”, mi diede un numero di telefono, mi rispose una signora che parlava con un italiano incerto, era proprio lei, mi disse "Guardi che Biagi sa bene che io non la farò mai quest'intervista”.

Fellini diceva “è la curiosità che mi fa svegliare la mattina” ed era la stessa curiosità che muoveva ogni istante della vita di Enzo Biagi. La più grande lezione di giornalismo che mi hanno dato en-trambi - perché anche Fellini nasce giornalista - è stato credere nella curiosità, farsi alimentare, come se fosse un'energia vitale, dalla curiosità”.

VINCENZO MOLLICA RICORDA I SUOI COLLEGHI

CAST AND CREDITS

Regia

Scritto da

Produzione

Produttore esecutivo

Cura

Ricerche di repertorio

Durata

Colore

Giovanna Ventura

Giovanna Ventura con la collaborazione di Katia Nobbio

Rai Radiotelevisione Italiana/Rai Movie

Gianluca Russo

Alessandra Sergola

Federico Bonelli

50’

colore e bianco/nero

NOTE NOTE