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L. Scientifico “G. Rummo” - Benevento Prof.ssa R. Spagnuolo OLIMPIADI DELLE SCIENZE NATURALI FASE D’ISTITUTO (TRIENNIO) marzo 2016 La prova è costituita da 8 parti per un totale di 50 domande. ALUNNO……………………………………………………………………………………………………………………………………… CLASSE…………………………………………………………………………………………………………………………………………

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L. Scientifico “G. Rummo” - Benevento

Prof.ssa R. Spagnuolo

OLIMPIADI DELLE SCIENZE NATURALI

FASE D’ISTITUTO (TRIENNIO)

marzo 2016

La prova è costituita da 8 parti per un totale di 50 domande.

ALUNNO………………………………………………………………………………………………………………………………………

CLASSE…………………………………………………………………………………………………………………………………………

L. Scientifico “G. Rummo” - Benevento

Prof.ssa R. Spagnuolo

PARTE PRIMA –Il “DNA spazzatura”

Le 5 domande che seguono riguardano il medesimo argomento: il “DNA spazzatura”. Esse sono introdotte da un breve testo e da una figura. Per fornire la risposta dovrai fare riferimento a entrambi. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

Il 98% del DNA che costituisce il genoma umano non codifica per le proteine e quindi è stato per lungo tempo ritenuto inutile, al punto di essere stato definito come “DNA non funzionale”, “DNA inutile” o addirittura “DNA ignorante”, “DNA spazzatura”. Recenti ricerche basate anche su confronti con i genomi di altri animali stanno invece evidenziando alcuni importanti compiti per questo DNA.

La figura che segue mostra per alcune specie sull’asse verticale in basso la dimensione del genoma (in miliardi di basi), e sullo stesso asse in alto il numero di geni (in migliaia).

Fugu rubripes è un pesce (pesce palla), Caenorhabtidis elegans è un verme nematode, Drosophila melanogaster è il

moscerino della frutta, Saccharomyces cerevisiae è il lievito del pane (un fungo unicellulare).

1. Che cos’è il genoma? a) Un gene umano. b) L’insieme dei geni di un organismo vivente. c) L’insieme dei cromosomi presenti in una cellula di un organismo. d) Il contenuto aploide in DNA di una specie. e) L’insieme dei geni che regola lo sviluppo di un organismo.

2. Che cos’è un gene? a) Un cromosoma. b) Un segmento di un cromosoma. c) Una sequenza di nucleotidi che può essere trascritta in RNA. d) Una struttura costituita da due cromatidi contenuta nel nucleo di una cellula. e) Un segmento di un cromosoma che viene trascritto in DNA o in RNA.

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3. L’ordine crescente dei genomi delle specie considerate, dal più piccolo al più grande, è: a) Lievito – nematode – moscerino – pesce – uomo. b) Lievito – moscerino – nematode – pesce – uomo. c) Nematode – lievito - moscerino – pesce – uomo. d) Nematode – moscerino – uomo – pesce – lievito. e) La figura non consente di ricavare la sequenza richiesta.

4. I dati della figura consentono di affermare che: a) Esiste un rapporto di proporzionalità diretta tra dimensioni del genoma e numero di geni di una specie. b) Gli invertebrati hanno dimensioni del genoma maggiori dei vertebrati. c) Nell’uomo è presente una percentuale di “DNA non funzionale” molto bassa rispetto a quella delle altre

specie raffigurate. d) Nel lievito è presente una percentuale di “DNA non funzionale” molto alta rispetto a quella delle altre specie

raffigurate. e) Nell’uomo la densità genica (il numero di geni per milione di basi) è molto più bassa che nel lievito.

5. Anche sulla base dei dati rappresentati nella figura, quale ipotesi è possibile fare sul “DNA non codificante”? a) Il “DNA non codificante” è tipico degli organismi molto semplici poiché, non contenendo informazioni, nel

corso dell’evoluzione è progressivamente diminuito di quantità. b) Il “DNA non codificante” è presente in elevata percentuale nell’uomo, una specie molto complessa. Ciò

suggerisce che esso potrebbe svolgere una funzione importante, ad esempio controllando la corretta funzionalità dei geni.

c) Il “DNA non codificante” non contiene informazioni, pertanto non può svolgere alcun ruolo importante nelle cellule.

d) Il “DNA non codificante” è costituito da geni che hanno perso la loro funzione nel corso dell’evoluzione. e) Il “DNA non codificante” svolge un’importante funzione solo in organismi molto semplici, come il lievito.

PARTE SECONDA – Evoluzione

Il brano che segue è tratto da Invertebrate relationships di Pat Willmer. Leggilo attentamente e poi rispondi alle domande 6, 7 e 8.

«Il termine “artropode” dovrebbe essere considerato solo come rappresentativo di un grado di organizzazione, che si presenta ogni volta che animali vermiformi dal corpo molle sviluppano cuticole ispessite, piuttosto che una unità tassonomica monofiletica (che raccoglie cioè tutti e soli gli organismi che hanno avuto origine da un certo antenato comune) e coesa. Le molte somiglianze che possono esistere fra i diversi gruppi sono giustificabili o come conseguenze necessarie della presenza di un esoscheletro, oppure sono presenti solo in alcuni dei gruppi principali e assenti in altri, oppure ancora sono convergenze evolutive, risposte adattamentali a problemi ambientali simili. La maggior parte dei dati disponibili suggerisce che i tre principali gruppi dei moderni animali di tipo artropode, vale a dire Uniramati (Insetti e Miriapodi), Crostacei e Chelicerati, non possono essere convenientemente riuniti in un unico gruppo tassonomico. Ciascun gruppo si è evoluto indipendentemente da un antenato vermiforme e i Crostacei sono forse i più distanti dagli altri due, almeno stando alle prove embriologiche. Gli Uniramati potrebbero essere derivati da un antenato comune con gli Anellidi, mentre i Crostacei e i Chelicerati si sarebbero originati separatamente ancora prima da più antichi antenati simili a vermi piatti.»

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6. Sulla base di quanto affermato nel brano, quale degli alberi evolutivi seguenti meglio descrive la posizione

sostenuta dall’autrice?

7. Quale albero evolutivo tra quelli precedentemente rappresentati si adatta meglio a rappresentare una posizione

che ritiene invece gli Artropodi come facenti parte di un unico gruppo tassonomico monofiletico?

a) b) c) d) e)

8. Se nell’albero dovesse essere inserito il ramo corrispondente al phylum Cordati, questo ramo figurerebbe come una diramazione proveniente:

a) dal ramo degli Uniramati; b) dallo stesso antenato comune vermiforme c) dal ramo degli Anellidi; d) da un punto situato più in basso dell’antenato comune vermiforme; e) dal ramo dei Crostacei;

9. Molte piante contengono neurotossine, sostanze tossiche che agiscono sul sistema nervoso degli animali erbivori. Perché?

a) Le piante hanno imparato a sintetizzare le neurotossine per non essere mangiate dagli animali. b) Le piante che possiedono le neurotossine sono sopravvissute in numero maggiore rispetto a quelle che non le

possiedono perché venivano mangiate meno dagli erbivori. c) Le piante che possiedono le neurotossine sono avvantaggiate perché possiedono potenziali di membrana

maggiori rispetto a quelle che non le possiedono. d) Le piante che possiedono le neurotossine sono sopravvissute in numero maggiore rispetto a quelle che non le

possiedono perché crescono più rapidamente. e) Sono vere le risposte (a) e (c).

a

Antenato comunevermiforme

UniramatiAnellidi

Chelicerati

Crostacei

Antenato comunevermiforme

Uniramati

Anellidi

Chelicerati

Crostacei

Antenato comunevermiforme

Uniramati

Anellidi

Chelicerati

Crostacei

Antenato comunevermiforme

Uniramati

Anellidi

Chelicerati

Crostacei

a) b) c)

d)

Antenato comunevermiforme

Uniramati

Anellidi

CheliceratiCrostacei

e)

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10. I licheni rappresentano una simbiosi fra alcune specie di alghe e i funghi. In alcuni licheni, il fungo produce antibiotici in grado di uccidere alcune forme batteriche. Quale delle seguenti affermazioni è erronea a proposito di questo fenomeno?

a) La selezione naturale ha favorito quei licheni che producono antibiotici. b) Gli antibiotici impediscono ad alcuni batteri di nutrirsi a spese dei licheni. c) Si tratta di un fenomeno di radiazione adattativa simile a quello presente in alcune piante che producono

neurotossine. d) I licheni che producono antibiotici hanno maggiori possibilità di sopravvivere rispetto ai licheni che non hanno

tale capacità. e) I licheni possono essere utilizzati dalle industrie farmaceutiche per produrre antibiotici.

11. Linneo chiamò Canis familiaris il cane e Canis lupus il lupo. Quale delle affermazioni che seguono è ERRATA?

a) Canis è il nome della specie. b) Canis è il nome del genere. c) Canis familiaris è il nome di una specie. d) Canis lupus è il nome di una specie e) Il lupo, il pastore tedesco e il chihuahua sono esempi della varietà di un singolo genere.

12. Quale di queste affermazioni è ERRATA? a) Esiste un nome scientifico per ogni specie. b) Due individui di specie diverse possono appartenere allo stesso genere. c) Esistono specie diverse con lo stesso nome scientifico. d) Esistono specie diverse con lo stesso nome generico. e) Due individui della stessa specie devono avere lo stesso nome scientifico. 13. Disponi delle seguenti informazioni:

- I fossili più antichi del genere Hypotheticus e dei generi simili sono completamente bianchi e privi di corna e possiedono ali normalmente sviluppate.

- Alcuni esemplari di un successivo periodo geologico hanno due macchie sull’addome, come la specie vivente H. bimaculatus.

- La condizione ”presenza di quattro macchie sull’addome” è limitata alle due specie viventi H. brachypterus e a H. cornutus.

Quale tra questi schemi filogenetici rappresenta nel modo più semplice le relazioni evolutive tra le quattro specie del genere Hypotheticus che possono essere ricavate dalle informazioni sopra elencate??

a) b)

c) d)

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e)

PARTE TERZA – La morte cellulare programmata

Le 4 domande che seguono riguardano il medesimo argomento: lo sviluppo embrionale di un verme nematode. Esse sono introdotte da un breve testo al quale dovrai fare riferimento per rispondere ai quesiti. Fornisci la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

Il piccolo verme nematode Caenorhabditis elegans rappresenta un ottimo modello animale per lo studio della biologia molecolare e della biologia dello sviluppo. Il suo corpo è costituito da sole 1090 cellule. Nel corso del suo sviluppo embrionale alcune cellule degenerano in precisi momenti del suo sviluppo. I ricercatori hanno notato che il numero di cellule che degenera è sempre costante: esattamente 131. Essi stanno ora progettando uno studio che tenda a chiarire quali sono i meccanismi che innescano la “morte programmata” di queste cellule. 14. I nematodi:

a) Sono vermi piatti b) Sono animali triblastici, caratterizzati dalla presenza di tre foglietti embrionali c) Sono vermi segmentati d) Appartengono al phylum dei Platelminti e) Appartengono al phylum dei Celenterati

15. Durante lo sviluppo embrionale del nematode la morte cellulare programmata:

a) Colpisce alcune specifiche cellule del verme. b) Colpisce le cellule anormali allo scopo di eliminarle. c) Insorge alla fine del ciclo vitale delle cellule, eliminando le cellule vecchie. d) Colpisce solo le cellule che superano determinate dimensioni. e) Costituisce un meccanismo di difesa che distrugge le cellule invase da agenti infettivi.

16. Il Caenorhabditis elegans è costituito da un numero costante di cellule: 1090. Esse derivano tutte da un unico zigote che si divide mediante successive:

a) Mitosi

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b) Meiosi c) Divisioni riduzionali d) Scissioni semplici e) Citodieresi

17. La meiosi è zigotica in un ciclo cellulare di tipo a) Aplonte b) Diplonte c) Aplodiplonte d) Con alternanza di generazioni e) Con doppia fecondazione

PARTE QUARTA – L’apparato digerente dell’uomo

Le 5 domande che seguono riguardano l’apparato digerente. Esse sono introdotte da un testo al quale potrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

L’organismo umano è continuamente attraversato da un flusso di materia e di energia. La via principale attraverso la quale le sostanze entrano nel corpo è l’apparato digerente. Le sostanze introdotte nell’organismo con l’alimentazione sono utilizzate per ricavare materiali per costruire nuova sostanza vivente (crescita) o sostituire quella danneggiata (riparazione) e per ottenere l’energia necessaria alle diverse funzioni vitali. A tal fine, nel processo della digestione, le grosse biomolecole degli alimenti sono prima scisse in molecole più piccole e poi assorbite e trasportate dal sangue a tutte le cellule. Nelle cellule la degradazione delle biomolecole continua sia a scopo energetico sia al fine di produrre precursori per le biosintesi. La parte degli alimenti che non viene digerita o assorbita viene eliminata 18. Il processo di scissione delle grosse molecole è svolto dagli enzimi. Nella saliva è contenuto l’enzima ptialina. Esso digerisce:

a) Gli zuccheri semplici b) Le proteine c) Gli amidi d) I lipidi e) I disaccaridi

19. Quale di queste azioni è invece svolta dai sali biliari? a) Emulsionano i lipidi b) Digeriscono i lipidi c) Digeriscono le proteine d) Scindono i trigliceridi in acidi grassi e glicerolo e) Stimolano l’assorbimento a livello dei villi intestinali

20. La Figura mostra il colon. Le lettere A, B, C, D ed E indicano rispettivamente:

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a) Appendice vermiforme, colon discendente, colon trasverso, colon ascendente, retto b) Appendice vermiforme, colon trasverso, retto, colon discendente, colon ascendente c) Retto, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, appendice vermiforme d) Appendice vermiforme, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente, retto e) Colon trasverso, colon ascendente, colon discendente, appendice vermiforme, retto

21. Come tutti gli apparati del corpo umano, anche l’apparato digerente possiede diversi meccanismi di regolazione che gli consentono di funzionare come un sistema integrato. L’attività digestiva dell’intestino tenue, in particolare, è controllata dalla colecistochinina e dalla secretina. La colecistochinina:

a) È un enzima prodotta dalla colecisti. b) Stimola la liberazione della bile e del succo pancreatico nel duodeno. c) È un enzima che idrolizza i lipidi. d) E’ una sostanza contenuta nella bile che trasforma i grassi in piccole goccioline. e) E’ un ormone prodotto dal fegato.

22. La Filaria (Wuchereria bancrofti) è un animale i cui individui adulti vivono come parassiti nei linfonodi umani. Esso presenta da adulto le seguenti caratteristiche: l’aspetto è fusiforme e non possiede appendici; il corpo è ricoperto da una cuticola e la muscolatura, in sezione trasversale è suddivisa in quattro campi; gli scambi respiratori avvengono per diffusione; l’intestino è presente; i sessi sono separati. In base a questi dati, si può dire che la Filaria è un:

a) Irudineo b) Cestode c) Nematode d) Gnatostomulide e) Gastrotrico.

PARTE QUINTA - Ecologia

Le 7 domande di questa parte riguardano il medesimo argomento e sono introdotte da un diagramma che raffigura alcune relazioni trofiche in una comunità marina. Fornisci la risposta a ciascuna domanda nel foglio delle risposte allegato. 23. Di tutti gli organismi che costituiscono la comunità rappresentata nel diagramma, quelli con il numero minore di individui sono con ogni probabilità:

a) le foche

a

Luce

Alghe

Protisti

Gamberi

Piccoli pesci

Grandi pesci

Foche

Orche

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b) i grandi pesci c) le orche d) i gamberi e) i piccoli pesci

24. La maggior parte dell’energia contenuta nella biomassa delle orche deriva in ultima analisi: a) dall’ossigeno disciolto nell’acqua marina; b) dai minerali disciolti nell’acqua marina; c) dalla luce proveniente dal Sole; d) dai detriti organici di provenienza continentale; e) dai detriti inorganici di provenienza continentale

25. Qual è il principale gruppo di organismi produttori nella comunità rappresentata nel diagramma? a) i gamberi; b) i protisti; c) le alghe; d) i piccoli pesci; e) le orche.

26. Se le orche fossero eliminate da questa comunità, la conseguenza immediata sarebbe:

a) una diminuzione del numero delle alghe b) un aumento del numero dei gamberi; c) un aumento del numero dei piccoli pesci; d) una diminuzione del numero dei protisti; e) un aumento del numero delle foche;

27. Il livello trofico non rappresentato nel diagramma è quello: a) dei consumatori primari; b) dei decompositori; c) dei consumatori terziari; d) dei carnivori; e) degli erbivori.

28. La simbiosi è un’associazione stretta e permanente tra due specie diverse. Una simbiosi in cui un partner viene avvantaggiato e l’altro è indifferente è una forma di:

a) Simbiosi antagonistica estrema. b) Parassitismo. c) Commensalismo. d) Competizione. e) Mutualismo.

29. Una piramide dell’energia indica: a) La biomassa dei vari livelli trofici di una catena alimentare. b) Il numero di organismi dei vari livelli trofici di una catena alimentare. c) Il flusso di energia lungo i vari livelli trofici di una catena alimentare. d) L’energia che la catena alimentare ricicla. e) L’energia consumata da ogni livello trofico della catena alimentare per svolgere la respirazione.

PARTE SESTA - Il ciclo dell’azoto

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Negli ecosistemi la materia è continuamente riciclata attraverso circuiti che, oltre agli organismi viventi, coinvolgono le componenti abiotiche. Le 4 domande che seguono riguardano uno dei più importanti cicli biogeochimici: quello dell’azoto. Esse sono introdotte da un breve testo al quale dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

In un ecosistema l’energia fluisce in una sola direzione, dal sole, ai produttori, ai consumatori. La maggior

parte delle sostanze vengono invece riciclate: per ognuna di esse è infatti possibile descrivere un ciclo biogeochimico

che coinvolge sia componenti geologiche sia componenti biologiche. Tra i cicli più importanti vi è quello dell’azoto.

Nonostante l’atmosfera sia costituita per circa il 78% da azoto gassoso e costituisca pertanto la maggior riserva di

azoto della biosfera, la maggior parte degli organismi viventi non può utilizzare l’azoto atmosferico per formare

amminoacidi e altri composti azotati. La fonte principale di azoto per gli organismi viventi è rappresentata pertanto

dall’azoto presente nei minerali del suolo.

30. I vegetali assorbono l’azoto dal terreno principalmente sotto forma di: a) Nitriti (ione NO2

-).

b) Ammoniaca. c) Nitrati (ione NO3

-).

d) Amminoacidi. e) Proteine.

31. Una volta che l’azoto è assimilato dalle cellule vegetali, esso è ridotto a ioni ammonio e quindi trasferito a composti organici contenenti carbonio per dare amminoacidi e altri composti azotati. Dai vegetali l’azoto passa quindi agli animali lungo tutta la catena alimentare. Alla morte degli animali e dei vegetali l’azoto è liberato dai loro corpi dal processo di decomposizione sotto forma di:

a) N2 b) Urea. c) Amminoacidi. d) Peptidi. e) Ione ammonio (NH4

+).

32. Gli ioni ammonio presenti nel terreno sono trasformati in ioni nitrato dall’azione di un importante gruppo di microrganismi. Essi sono di grande importanza nel determinare la fertilità di un terreno e prendono il nome di:

a) Azoto fissatori. b) Nitrificanti. c) Denitrificanti. d) Proteolitico-ammonizzanti. e) Fotosintetici.

33. Alcuni batteri del suolo come Pseudomonas e Bacillus hanno un particolare tipo di metabolismo eterotrofo chemiosintetico: essi ossidano normalmente il glucosio, ma l’accettore finale di elettroni non è l’ossigeno ma lo ione nitrato che è ridotto ad azoto molecolare. Tale processo si verifica in particolare in terreni poco areati nei quali l’ossigeno è scarso. Questi organismi:

a) Agiscono in sinergia con gli azoto fissatori, aumentando la fertilità del terreno. b) Sottraggono nitrati, diminuendo la fertilità del terreno. c) Non svolgono il ciclo di Krebs. d) Hanno una catena di trasporto degli elettroni modificata nella parte finale. e) Sono vere b) e d).

PARTE SESTA - Il metabolismo energetico della cellula

Le 5 domande che seguono riguardano il medesimo argomento: il metabolismo cellulare. Esse sono introdotte da un breve testo. Fornisci la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

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La vita dipende dall’energia. Gli esseri viventi non sono capaci di utilizzare direttamente l’energia proveniente

dall’ambiente esterno e la devono trasformare in energia chimica che viene incorporata in una molecola specifica: l’ATP. Il biologo J.de Rosnay ha scritto: “Tutti i viventi utilizzano una molecola che veicola una riserva d’energia e che funziona come una pila portatile ovunque le cellule abbiano bisogno d’energia chimica, meccanica o elettrica. Questa molecola viene chiamata ATP”.

34. In quale tra le seguenti reazioni NON avviene sintesi di ATP?

a) Fermentazione alcolica del glucosio. b) Fase oscura della fotosintesi. c) Ciclo di Krebs. d) Glicolisi.

e) Catena di trasporto degli elettroni.

Per conoscere meglio le fasi del processo di conversione energetica che si svolge nelle cellule vegetali in un

mezzo di coltura contenente H2O in cui l’ossigeno è marcato con l’isotopo 18

O (H218

O), ADP, ioni fosfato, e una

sostanza accettrice di elettroni e di ioni H+

(indicata con la lettera T), si aggiungono alcuni cloroplasti isolati. Se la

soluzione è illuminata con luce bianca si nota uno sviluppo di O2 contenente 18

O, molecole T ridotte e ATP. Se

l’esperimento è invece realizzato al buio non si osserva alcun risultato.

35. Quale di questi processi è responsabile dello sviluppo dello O2 marcato? a) Ciclo di Calvin-Benson. b) Fotolisi dell’acqua. c) Catena di trasporto fotosintetica. d) Formazione di un gradiente protonico. e) Ossidazione del P700 (fotosistema I)

36. Quale di questi processi è responsabile della formazione di T ridotto? a) Ciclo di Calvin-Benson. b) Fotolisi dell’acqua. c) Catena di trasporto fotosintetica. d) Eccitazione del P680 (fotosistema II). e) Ossidazione del P700 (fotosistema I).

37. Quale di questi processi è responsabile della formazione di ATP? a) Ciclo di Calvin-Benson. b) Fotolisi dell’acqua. c) Catena di trasporto fotosintetica. d) Eccitazione del P680 (fotosistema II). e) Ossidazione del P700 (fotosistema I).

38. Perché al buio non si ottiene nulla di tutto questo? a) Perché non viene eccitato il fotosistema I. b) Perché non viene eccitato il fotosistema II. c) Perché non si verifica la catena di trasporto fotosintetica. d) Perché l’accettore T non viene ridotto. e) Per tutti i motivi precedenti.

PARTE SETTIMA - Le Briofite

Le 5 domande che seguono riguardano le briofite. Esse sono introdotte da un testo e da una tabella ai quali dovrai fare riferimento per fornire le risposte. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

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Le Briofite sono i primi organismi vegetali che iniziano il processo di sganciamento dall’acqua. In esse sono già presenti diversi adattamenti alla vita terrestre. Molti botanici ritengono che le piante che vivono sulla terraferma si siano evolute da un gruppo di alghe verdi del passato. Le alghe sono organismi bene adattati all’ambiente acquatico, un ambiente per molti aspetti assai meno problematico di quello terrestre; l’ambiente terrestre pone invece tutta una serie di problemi che, nel corso della loro evoluzione, le piante che hanno colonizzato le terre emerse hanno risolto mediante l’acquisizione di una serie di adattamenti.

39. Le Briofite comprendono: a) I Muschi e le Tracheofite. b) I Muschi e le Gimnosperme. c) I Muschi e le Angiosperme. d) Le Antocerote e le Felci. e) I Muschi, le Epatiche e le Antocerote

40. Nel ciclo vitale delle Briofite:

a) Non vi è alternanza di generazioni perché il ciclo è aplonte. b) Non vi è alternanza di generazioni perché il ciclo è diplonte. c) Vi è alternanza di generazioni (ciclo aplo-diplonte) con prevalenza dello sporofito. d) Vi è alternanza di generazioni (ciclo aplo-diplonte) con prevalenza della generazione diploide. e) Vi è alternanza di generazioni (ciclo aplo-diplonte) con prevalenza del gametofito.

41. Quale di queste affermazioni è corretta relativamente al ciclo vitale del muschio:

a) La pianticella di muschio è diploide. b) Il gametofito vive da parassita sullo sporofito. c) Il gametofito produce le spore. d) I gameti femminili sono forniti di due flagelli. e) Lo sporofito vive da parassita sul gametofito.

42. Quale di queste strutture protegge l’embrione nelle prime fasi dello sviluppo del muschio?

a) L’anteridio. b) L’archegonio. c) Il seme. d) La capsula. e) Il frutto.

43. Nel ciclo vitale del muschio la meiosi si verifica:

a) Negli anteridi. b) Negli archegoni. c) Nel filamento. d) Nella capsula o seta. e) Nel gametofito.

PARTE OTTAVA – MISCELLANEA

Le 7 domande che seguono riguardano argomenti sia di biologia funzionale sia di biologia evolutiva e sono tutte

indipendenti l’una dall’altra. Scrivi la risposta a ciascuna domanda nel foglio risposte allegato.

44. Nel nucleo di una cellula che ha appena effettuato la divisione cellulare, sono presenti X unità di DNA. Qual è la quantità di DNA che sarà presente nella stessa cellula durante la profase I della successiva meiosi?

a) X/4 b) X/2 c) X d) 2X e) 4X

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45. Una data sostanza A diffonde attraverso la membrana cellulare dall’ambiente esterno al citoplasma. Quale delle seguenti affermazioni è errata?

a) la concentrazione della sostanza A è maggiore all’esterno che all’interno della cellula; b) il passaggio della sostanza A attraverso la membrana cellulare non richiede impiego di energia; c) la membrana cellulare risulta permeabile alla sostanza A; d) la concentrazione della sostanza A all’interno della cellula tende a uguagliare quella nell’ambiente esterno; e) il movimento della sostanza A avviene contro gradiente di concentrazione.

46. Quali di questi animali possiede il celoma?

a) I Poriferi b) Gli Echinodermi c) I Platelminti d) I Celenterati e) Le meduse

47. Le specie vegetali appartenenti alla stessa classe sono incluse:

A. Nello stesso genere B. Nella stessa divisione C. Nello stesso ordine D. Nello stesso phylum E. Nella stessa famiglia

48. La circolazione doppia compare per la prima volta:

a) Nei ciclostomi b) Nei pesci ossei c) Nei rettili d) Negli uccelli e) Negli anfibi

49. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? A. La selezione naturale e la selezione artificiale agiscono sugli alleli B. La selezione naturale e la selezione artificiale agiscono sui geni C. La selezione naturale agisce sugli alleli, mentre la selezione artificiale agisce sui geni D. La selezione artificiale agisce sugli alleli, mentre la selezione naturale agisce sui geni E. La selezione naturale agisce sui geni, mentre la selezione artificiale agisce sui cromosomi interi

50. Le proteine di origine animale hanno per l’uomo un valore nutritivo maggiore rispetto a quello delle proteine di

origine vegetale. Infatti: a) le proteine di origine vegetale possiedono legami peptidici che gli enzimi delle nostre cellule non possono

idrolizzare; b) gli amminoacidi presenti nelle proteine animali sono in grado di liberare maggiori quantità di energia; c) le proteine di origine vegetale non si sono formate in seguito alla combinazione degli stessi 20 amminoacidi

delle proteine di origine animale; d) dalla digestione delle proteine animali è possibile ricavare un maggior numero di amminoacidi essenziali; e) le proteine di origine animale possono essere direttamente utilizzate evitando così di spendere energia per la

loro idrolisi.

Olimpiadi delle Scienze Naturali 5 marzo 2016 – Fase d’Istituto (triennio) CHIAVE

Domanda Risposta Domanda Risposta

PARTE PRIMA

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1 a b c d e 27 a b c d e

2 a b c d e 28 a b c d e

3 a b c d e 29 a b c d e

4 a b c d e PARTE SESTA

5 a b c d e 30 a b c d e

PARTE SECONDA 31 a b c d e

6 a b c d e 32 a b c d e

7 a b c d e 33 a b c d e

8 a b c d e 34 a b c d e

9 a b c d e 35 a b c d e

10 a b c d e 36 a b c d e

11 a b c d e 37 a b c d e

12 a b c d e 38 a b c d e

13 a b c d e PARTE SETTIMA

PARTE TERZA 39 a b c d e

14 a b c d e 40 a b c d e

15 a b c d e 41 a b c d e

16 a b c d e 42 a b c d e

17 a b c d e 43 a b c d e

PARTE QUARTA PARTE OTTAVA

18 a b c d e 44 a b c d e

19 a b c d e 45 a b c d e

20 a b c d e 46 a b c d e

21 a b c d e 47 a b c d e

22 a b c d e 48 a b c d e

PARTE QUINTA 49 a b c d e

23 a b c d e 50 a b c d e

24 a b c d e

25 a b c d e

6 a b c d e