Oggi - Ludwig (Abel & Furlan)

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48 La prima vittima di Ludwig fu il clochard Guerrino Spinello: venne bruciato nella sua Fiat 126 a Verona il 25 agosto 1977 CACCIA AI COMPLICI DI FURLAN E ABEL UN PENTITO SOSTIENE CHE I DUE VERONESI, CONDANNATI E ORMAI LIBERI, NON ERANO SOLI. E COSÌ SI TORNA A INDAGARE SUI CRIMINI NEONAZISTI DEGLI ANNI 70 E 80 di Giangavino Sulas - foto Meltemi Verona, dicembre U na sequenza impressionante di 15 omi- cidi nell’arco di sette anni, dal 1977 al 1984. Rivendicati con volantini neona- zisti firmati con la sigla Ludwig. Le vittime: omosessuali, tossicomani, barboni, sacerdo- ti. E poi gli incendi nei cinema a luci rosse e nelle discoteche per «una azione purificatrice di una società malata». Di questi delitti solo dieci sono stati imputati a Mar- co Furlan e Wolfgang Abel, i due giovani verone- si arrestati la sera del 4 marzo 1984 a Castiglione delle Stiviere mentre, con due taniche di benzina, sta- vano dando fuoco a una di- scoteca piena di gente. Sa- rebbe stata una strage come GRANDI ENIGMI LA NUOVA PISTA SI RIAPRE IL CA SO LUDWIG MARCO FURLAN A 24 ANNI (OGGI 52)

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Oggi - Ludwig (Abel & Furlan)

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48 ● La prima vittima di Ludwig fu il clochard Guerrino Spinello: venne bruciato nella sua Fiat 126 a Verona il 25 agosto 1977

CACCIA AI COMPLICIDI FURLAN E ABELun pentito sostiene che i due veronesi, condannati e ormai liberi, non erano soli. e così si torna a indagare sui crimini neonazisti degli anni 70 e 80

di Giangavino Sulas - foto Meltemi

Verona, dicembre

Una sequenza impressionante di 15 omi-cidi nell’arco di sette anni, dal 1977 al 1984. Rivendicati con volantini neona-

zisti firmati con la sigla Ludwig. Le vittime: omosessuali, tossicomani, barboni, sacerdo-ti. E poi gli incendi nei cinema a luci rosse e nelle discoteche per «una azione purificatrice di una società malata». Di questi delitti solo dieci sono stati imputati a Mar-co Furlan e Wolfgang Abel, i due giovani verone-si arrestati la sera del 4 marzo 1984 a Castiglione delle Stiviere mentre, con due taniche di benzina, sta-vano dando fuoco a una di-scoteca piena di gente. Sa-rebbe stata una strage come

gRANDI ENIgMI LA NUOvA PIstA

sI RIAPRE IL CAsO LUDWIg

MARCO FURLAN A 24 ANNI (OggI 52)

49● Abel e Furlan vennero arrestati nel 1984 mentre cercavano di incendiare una discoteca a Castiglione delle Stiviere (Mantova)

FOtOEsCLUsIvE

FOtOEsCLUsIvE

UNO vIvE A MILANO, L’ALtRO IN CAMPAgNACondannati a 27 anni di carcere, Marco Furlan (a sinistra) e Wolfgang Abel (qui) sono liberi da un paio d’anni. Il primo vive a Milano dove fa il perito informatico. Il secondo lavora in campagna tra le colline veronesi.

WOLFgANg ABEL A 22 ANNI (OggI 53)

51● Il 14 aprile 2012 si è chiuso l’ultimo processo sulla strage di Piazza della Loggia, a Brescia: tutti assolti

NUOvA INChIEstA sU LUDWIg

quella del 14 maggio 1983 quando i due fecero scoppiare un incendio al cinema Eros di Milano provocando la morte di sei perso-ne e 32 feriti. Condannati a 27 anni oggi sono liberi. Fur-lan, laureato in Fisica, figlio di un primario del Centro ustionati dell’ospedale Borgo Trento di Verona, vive a Milano dove fa il perito informatico. Abel, nato a Düsseldorf, veronese d’adozio-ne, laureato in Matematica con il massimo dei voti, figlio del consigliere delegato di una importante compagnia di assicurazioni tedesca, fa il contadino in una azienda agri-cola in provincia di Verona.

vECChI sOsPEttI, NUOvE CONFIDENzEIl loro debito con la giustizia l’hanno paga-to. Ma i fantasmi del passato spesso riemer-gono e così, dopo 28 anni, sui morti am-mazzati di Ludwig la giustizia si è rimessa in moto. I vecchi sospetti che dietro quella sigla non si nascondessero solo due ragazzi fanatici ma una vera e propria organizzazio-ne, un gruppo legato all’estrema destra e forse anche all’eversione, hanno ripreso cor-po all’inizio del 2012 quando la Procura di Venezia ha aperto una nuova inchiesta. Un ex di Ordine Nuovo, il padovano Giam-paolo Stimamiglio, costretto a vivere oggi sotto scorta, ha deciso di parlare. E ai Cara-binieri del Ros ha rivelato che Furlan e Abel non erano soli, che esisteva un legame fra l’estrema destra di Verona, i delitti di Ludwig e addirittura la strage di Piazza Della Loggia a Brescia nel maggio del 1974. «Parlo perché voglio che si sappia chi ha veramente orga-nizzato attentati e omicidi approfittando dell’ingenuo fanatismo di alcuni ragaz-zi», ha detto. Di fatto, cinque dei 15 omi-cidi rivendicati da Ludwig sono ancora insoluti (e c’è sem-pre stato il sospetto che alcuni delitti Furlan e Abel non po-tessero averli fatti da soli) e la strage di Piazza Della Loggia, dopo 38 anni è ancora impunita. Pochi mesi prima che mo-risse, il 4 novembre scorso, i Carabinieri hanno interroga-to anche Amos Spiazzi, colon-

nello dell’esercito e fervente monarchico, in-quisito e processato 19 volte per il «Golpe Borghese», stragi e altre nefandezze, incarce-rato per sei anni e alla fine assolto da ogni accusa. «Non conosco Abel e Furlan. Non so cosa fosse Ludwig. Non so nulla della strage di Brescia», ha detto. Identica la difesa di Abel, nel maggio scorso: «Non so nulla».Molto più interessante invece il lungo inter-rogatorio al quale è stata sottoposta Monica Zornetta, giovane scrittrice trevigiana che

da anni segue le vicende dell’eversione di destra nel Veneto e a Verona in

particolare, che ha passato mesi interi negli archivi dei Tribu-nali a consultare atti, verbali e fascicoli, e ha da poco dato alle stampe Ludwig – Storie di fuoco, sangue e follia.

«Sono vincolata dal segreto», ci dice Monica, «posso però ri-

velare che per provare le ipotesi che hanno dato vita all’inchie-

sta hanno utilizzato due inte-ri capitoli del mio libro, “Un’amicizia malata” e “Il fuoco purificatore”, nei quali spiego la personalità di Abel e Furlan, il primo succube

del carattere dominante del secondo, mentre si è sempre so-

stenuto il contrario, e racconto fatti ed episo-di contenuti negli atti. Bastava leggerli at-tentamente: emerge che i due ragazzi vero-nesi erano solo l’ultimo anello della catena. Era evidente da subito che non potevano aver commesso quelle azioni da soli, che avevano alle spalle una organizzazione i cui compo-nenti possono essere legati a fatti molto più gravi che hanno interessato il nostro Paese, come per esempio la strage di Brescia».

INDAgA UN MAgIstRAtO EsPERtOLa studiosa e scrittrice veneta ne è sicura: «Il fanatismo dei due ragazzi è stato usa-to». E sostiene che non tutto su questa tra-gica vicenda si è voluto chiarire: «Come mai si è aspettato tanto a riaprire questa inchiesta? Credo di averlo scoperto: dietro ad Abel e Furlan c’era gente che contava e che fa ancora paura».Però nessuno ne ha mai parlato. «Non è proprio così. Molte cose emergono e, mentre Furlan è granitico nel suo silenzio, Abel al-cune cose le lascia intendere. Certo, dopo tanti anni, vorrebbero essere lasciati in pace. Il fronte del silenzio ha cominciato a sgreto-larsi e credo che questa nuova inchiesta riu-scirà a riscrivere la storia di quegli anni: le indagini sono in buone mani».Infatti la Procura e la Dda di Venezia hanno affidato l’inchiesta al Procuratore aggiunto

«DIEtRO DI LORO C’è gENtE ChE FA ANCORA

MOLtA PAURA»

«IL gIUDICE CERCA INDIzI NEL MIO LIBRO» Monica Zornetta, 35, studiosa dei misteri del Nord Est, con il suo libro. A sinistra, Carlo Mastelloni, 62, procuratore aggiunto di Venezia. «Per l’indagine è stato utile anche il mio libro», dice la scrittrice.

MARCO FURLAN

WOLFgANg ABEL

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NUOvA INChIEstA sU LUDWIg

Carlo Mastelloni, un magistrato di grande esperienza nella lotta al terrorismo. Da giu-dice istruttore indagò sulla struttura segreta di Gladio, sui rapporti internazionali delle Brigate Rosse, sul passaggio di armi dall’Olp al nostro terrorismo rosso emetten-do un mandato di cattura addirittura con-tro un capo di Stato come Yasser Arafat. E soprattutto è legata a Mastelloni l’indagine su «Argo 16», un aereo dei nostri servizi segreti precipitato misteriosamente a Mar-ghera nel 1973. Il magistrato, dopo aver

inquisito 22 ufficiali della nostra Aeronau-tica e i responsabili dei servizi segreti israe-liano e palestinese in Italia, non riuscì a dimostrare che «Argo 16» era stato abbat-tuto con un missile dal Mossad.

LA sECONDA INChIEstA DI BREsCIASecondo l’ipotesi che circolò, la tragedia costata la vita a quattro persone sarebbe stata una ritorsione perché quell’aereo pare fosse servito per riportare in Libia cinque terroristi dell’Olp fermati a Ostia e non

consegnati, come richiesto, agli israeliani. E «Argo 16» fu archiviato come sciagura ae-rea. C’è anche una seconda inchiesta sui delitti di Ludwig, perché il pentito Stima-miglio per la strage di Piazza Della Loggia ha fatto il nome di Marco Toffaloni, vero-nese, soprannominato «Tomaten», che nel 1974 aveva 17 anni. Indaga la Procura dei minori di Brescia. Fu il minorenne ha trasportare l’ordigno da Verona alla città della strage?

Giangavino Sulas

sALUtO AFFEttUOsO tRA LA FOLLA

Marco Furlan saluta un’amica, a Milano. Nel

2010 alle Iene disse: «Volevamo cambiare la

società con la violenza».

CON IL tRAttORE NELLE vIgNE Abel ripreso durante il suo lavoro tra i vigneti, nel Veronese. In pubblico, si è sempre professato innocente.

EssIM ELEssE vERO DOLOR ILIsMODIAMs