Oggi finalmente si apre ma senza alcuna destinazione Casa ...

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N. 10 | ANNO XXI | 27 MAGGIO 2018 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com Auto senza asssicurazione, Aversa invasa I tesori di S. Maria degli Angeli in mostra dal 31 maggio Nel 1984 Aversa scossa da gravi fatti di sangue “Open”, l’architettura in strada Ad Aversa l’Unicef assolve Pinocchio Per il Vescovo è l’ora di sapere tutto Casa Cimarosa ...e poi? Oggi finalmente si apre ma senza alcuna destinazione “Vado o non vado? Non vado!” S. Agostino, le crude verità dell’Assessore La cappella che non ti aspetti

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N. 10 | ANNO XXI | 27 MAGGIO 2018 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com

Auto senza asssicurazione, Aversa invasa

I tesori di S. Maria degli Angeli in mostradal 31 maggio

Nel 1984 Aversa scossa da gravi fatti di sangue

“Open”, l’architettura in strada

Ad Aversa l’Unicefassolve Pinocchio

Per il Vescovo è l’oradi sapere tutto

Casa Cimarosa ...e poi?Oggi finalmente si apre ma senza alcuna destinazione

“Vado o non vado?Non vado!”

S. Agostino, le crude verità dell’Assessore

La cappella che non ti aspetti

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Aversa, si rafforza la sorveglianza in città

I “Normann” ripuliscono il monumento

Spazi esterni, via alla manifestazione d’interesse

Rimescolare le carte, ecco cosa si chiede al Sindaco

Trump, vita di un Presidente contro tutti

I tesori di S. Maria degli Angeli in mostra

Aversa di fi ne Ottocento, dilaga la prostituzione

PERIODICO DI CULTURA VARIADELL’AGRO AVERSANO

A DISTRIBUZIONE GRATUITA

Anno XXI n° 10 - 27 Maggio 2018

Direttore ResponsabileGiuseppe Lettieri

Direttore EditorialeNicola De Chiara

Coordinamento EditorialeVito Faenza

Segreteria di RedazioneRaffaele De Chiara

Garante dei LettoriFranco Terracciano

EditoreAssociazione Dimensione Cultura Piazza Municipio, 22 - Aversa (Ce)

Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V.

al n. 514 del 17.11.1998

RedazioneVia Michelangelo, 108 - Aversa (Ce)

Tel. 081.198.14.930 Cell. 388.19.87.510

www.nerosubiancoaversa.come-mail: [email protected]

StampaTuccillo Arti Grafi che srl

Afragola (Na)

Si distribuisce nelle edicolee nei locali pubblici

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Un giorno da scrivere nella nostra storia

PRIMO PIANO

AVERSA

L’INIZIATIVA

POLITICA

SCUOLA

L’APPUNTAMENTO

STORIA NOSTRA

Cari lettori, oggi è un giorno particolare per la città di Aversa, uno di quei giorno da scrivere

nel libro della storia. Dopo tantissimi anni Casa Cimarosa apre le porte al pubblico, agli aversani! Finisce una vergogna durata oltre un secolo e mez-zo. Quando nel 1984, da ragazzino, vidi scoprire la lapide che ancora adesso è presente sulla facciata che indicava che in quell’edificio era nato Domenico Ci-marosa, la cosa da un lato mi riempiva di orgoglio, dall’altro di vergogna. E sì, orgoglioso che un uomo così illustre, la cui musica aveva varcato la soglia dell’immortalità facendolo conoscere in tutto il mondo, era nato nella mia città, dall’altro, però, mi chiedevo come fosse possibile che la casa natale versasse in quelle condizioni di degrado ed abban-dono. Oggi si volta pagina, e Cimarosa final-mente torna nella sua casa, nella sua città. Per lui finisce l’esilio veneziano e spero che con esso finiscano le stupide credenze e maldicenze popolari. Cima-rosa è la gioia della sua musica. I musi-cologi ed i musicisti di tutto il mondo che conoscono la sue armonie e la sua storia lo hanno sempre considerato un portafortuna. Qui nella sua città natale, forse per giustificare l’inedia e l’inca-pacità di essere come sono altrove (vedi Salisburgo per il suo Mozart, vedi Pesa-ro per Rossini, Jesi per Pergolesi ecc.), gli hanno voluto dare cattiva fama. Pro-

prio a colui che, come diceva Stendhal, componeva le “più belle melodie che sia dato di concepire all’animo umano”. Grazie al Sindaco de Cristofaro, alla Giunta e all’assessore Oliva, questo è un inizio, in attesa che si completino i lavori con l’apertura del portone su piazza Amedeo. Noi, e mi riferisco a tutti gli amici che hanno creduto nel progetto, abbiamo fatto la nostra parte, ora la politica dovrà decidere il futuro di Casa Cimarosa, dopo questa giornata di festa. Un futuro che dovrà parlare di musica, solo di musica. L’unica nota davvero triste di questi giorni è la scomparsa della signora Emi-lia, la moglie del caro Antonio Arduino, colonna del nostro periodico. A lui, ai figli, l’abbraccio di tutta la famiglia di Nerosubianco.

di Giuseppe LettieriL’Editoriale

nerosubiancoaversa.com

Nero su Bianco

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PRIMO PIANO

Un primo cittadino non può sottrarsi alle sue responsabilità

Al di là delle sue vicende giudiziarie, il Sindaco doveva presentarsi al “Cimarosa”, sabato 19 maggio, per accogliere Cafiero de Raho e tutte le autorità intervenute

“Vado o non vado?Non vado!”

Un primo cittadino non può sottrarsi alle proprie responsa-bilità. Fino a prova contraria,

Enrico De Cristofaro rappresenta non se stesso ma tutti i cittadini di Aversa. Ecco perché, al di là delle sue vicende giudiziarie, dalle quali gli auguriamo di uscire indenne, doveva presentarsi al teatro Cimarosa, sabato 19 maggio, per fare gli onori di casa al parterre così prestigioso che ha preso parte alla splendida manifestazione organizzata dall’Unicef. La presenza tra gli ospiti del sostituto procuratore Alessandro D’Alessio della Dda di Napoli, che ha portato avanti le indagini dell’inchiesta “The Queen” che lo vede coinvolto, non doveva spa-ventare il nostro primo cittadino, anzi poteva rappresentare per il Sindaco un’occasione per dimostrare pubblica-mente che sta aspettando con serenità l’esito dell’udienza del 12 giugno.

w Nicola De Chiara

Il Presidente del Consiglio silenzioso in prima fila al “Cimarosa”

istituzione cittadina. Sembra che l’at-teggiamento sfuggente del Sindaco di Aversa stia contagiando negativamente tutta la sua Amministrazione. Prova

Oltretutto, la presenza autorevolissima del Procuratore nazionale Antimafia, Cafiero de Raho, avrebbe richiesto assolutamente la presenza della prima

Da circa una set-timana l’ufficio comunale per

l’urbanistica ed edilizia privata di via Michele De Chiara di Aversa è chiuso al pubblico e non può esaudire alcuna richiesta dei cittadini o fornirgli al-cun servizio. Questa ennesima stranezza si deve al fatto che i relativi dipendenti sono stati tutti trasferiti presso le stanze dell’Area Lavori Pubblici (poste al 4° piano della Casa comunale in piazza Municipio), ma senza attrezzature (computer) e senza archivi, per cui sono

Giallo, dov’è finito l’ufficio Urbanistica?totalmente impossibilitati a svolgere il loro lavoro.Ciò vuol dire che i citta-dini che hanno bisogno dell’ufficio Urbanistica si recano normalmente in Via De Chiara, leggono l’apposito cartello che annuncia il trasferimento

altrove degli uffici, fanno dietro-front e raggiungono il quarto piano della Casa comunale e qui gli viene comunicato che non è possibile soddisfare le loro richieste perché non si dispone degli strumenti minimi necessari. La situazione creatasi potrebbe solo

rasentare il ridicolo se non creasse un serio ed intollerabile disservizio alla comunità, configurando anche una serie di illeciti pubblici e probabilmente ali-mentando anche quelli privati. Insomma di male in peggio.Questa vicenda è, però, solo la punta dell’iceberg di un problema complessi-vo che sulla Casa comunale sta sempre più degenerando. Ed è dunque giunta l’ora di una seria inchiesta sull’orga-nizzazione degli uffici comunali e sulla gestione del relativo personale. Una inchiesta che pubblicheremo su queste pagine nel prossimo numero.

Franco Terracciano

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PRIMO PIANO

ne è stata la presenza imbarazzata al teatro “Cimarosa” del Presidente del Consiglio, Augusto Bisceglia, che non ha avuto l’autorevolezza di portare il saluto della città alle tante autorità civili e militari presenti. E, per amor di Dio, adesso non ci vengano a dire che De Cristofaro era impegnato in altre at-tività istituzionali. Proprio la presenza “silenziosa” di Bisceglia al “Cimarosa” conferma che c’è del vero in questa ricostruzione. Il fatto che il Presidente del Consiglio abbia indossato la fascia tricolore, pur rimanendo seduto, quasi impietrito, per tutta la durata della ma-nifestazione, la dice lunga sulle qualità

Giallo, dov’è finito l’ufficio Urbanistica?

istituzionali e politiche di questa mag-gioranza. E il vice Sindaco dov’era? Michele Ronza ha mai preso la parola in un evento pubblico? Ora, è il Sindaco a volere questo o è circondato da timidi e incapaci oratori? Non è la prima volta che il Sindaco è assente ad un evento con la presenza di autorevoli rappresentanti dell’ordina-mento giudiziario. Per tutti valga la sua assenza, l’anno scorso, all’inaugura-zione della Sala Livatino del Tribunale di Aversa, quando intervennero il Vice Presidente del Csm, Giovanni Legnini, ed il Capo della Polizia Gabrielli. A questo punto la domanda è d’obbli-go: se il 12 giugno, malauguratamente, De Cristofaro dovesse essere rinviato a giudizio, che ne sarà di questa città? Ci sarà un fuggi fuggi generale o i nostri amministratori rimarranno silenziosa-mente al loro posto? La correttezza (e la capacità) istituzionale per qualcuno è un optional ma ci pare che ad Aversa si stia esagerando.

A questo punto la domanda è d’obbligo: se il 12 giugno, malauguratamente, De Cristofaro dovesse essere rinviato a giudizio, che ne sarà di questa città?

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Altre telecamere per implementare il servizio già esistente. E nuovi passi per la movida

Si tratta di quattro telecamere da installare all’inizio e alla fine di via Seggio, in via S. Francesco di Paola e in via Sanfelice angolo Strada S. Francesco

Aversa, si rafforza la sorveglianza in città

w Francesco di Biase

PRIMO PIANO

Si rafforza la sorveglianza in città. Il Sindaco Enrico De Cristofaro farà installare a breve nuove

telecamere di videosorveglianza, im-plementando il servizio già esistente, nelle zone più a rischio della città, per contrastare e provare a porre fine alla ‘movida violenta’, variante degenera-tiva del fenomeno che sta interessando la nostra collettività, seppur in misura sporadica, in questi ultimi tempi. Tele-camere due volte utili, e per vietare in determinate ore il transito nelle aree a intenso traffico e per individuare gli autori di eventuali atti vandalici e vio-lenti. Dispositivi ad alta tecnologia che sembrano essere più utili dei dissuasori, anche per la semplificazione in termini lavorativi, tant’è che “ Abbiamo discus-so, con la polizia municipale, e quindi optato per l’installazione di nuove tele-camere di videosorveglianza – esordi-sce il sindaco De Cristofaro – nelle aree maggiormente interessate dalla movida. Ci sono già i preventivi nei nostri uffici tecnici pronti per passare al vaglio e alla definitiva approvazione del diri-gente Stefano Guarino. Probabilmente si tratterà di quattro telecamere, due poste rispettivamente all’inizio e alla fine di via Seggio, e due da installare rispettivamente in via S. Francesco di Paola e via Sanfelice angolo Strada S. Francesco. Intervento, questo, che sarà sicuramente effettuato nel più breve tempo possibile”. Il primo cittadino aveva già preso parte, circa un mese fa, al tavolo tecnico decentrato, tra tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine locali, in virtù del quale “Stiamo ottenendo i primi risultati positivi in termini di sicurezza

e controllo della città – continua De Cristofaro – specie nel fine settimana, dove abbiamo in campo una sinergia di forze dell’ordine in grado di contra-stare e stroncare sul nascere eventuali manifestazioni violente o atti vandalici. Inoltre, congiuntamente, inaspriremo i controlli per tutelare i residenti in pri-mis, gli esercenti onesti e i frequentatori della vita notturna anche attraverso la chiusura per inadempienze reiterate. Predisporrò la cessazione di quegli eser-cizi commerciali che per ben tre volte

risulteranno inosservanti dei divieti di vendita di alcolici in vetro dopo una certa ora, di trasmettere musica dopo la mezzanotte e di restare aperti dopo le ore 02:00. Focalizzando inoltre l’at-tenzione su via Seggio, strada simbolo della movida, predisporrò il controllo di tutte le quarantaquattro attività com-merciali, verificando, con l’ausilio dei vigili urbani e del Suap, che tutte siano perfettamente in regola con le autoriz-zazioni richieste e le norme vigenti”. Intanto un passo in avanti è già stato fatto. Giovedì 17 maggio, infatti, si è tenuto un incontro, tra il Sindaco e i rappresentanti dei residenti e com-mercianti, durante il quale sono stati affrontati temi importanti quali decoro e igiene urbana, inasprimento dei control-li sull’errato conferimento dei rifiuti, sicurezza e repressione della violenza, anche attraverso l’utilizzo del ‘Daspo Urbano’ come deterrente. Un ensemble costruttivo insomma che lascia ben sperare per il futuro della città. Pur considerando che spesso la mo-vida ha aspetti bui e violenti, bisogna soffermarsi anche sul fatto che i media, talvolta esagerando, lasciano passare esclusivamente lo slittamento semantico del termine, cioè la ‘mala movida’. Coerentemente bisognerebbe intendere il fenomeno anche nel signi-ficato originario, quindi come spirito d’animazione, di divertimento e voglia di vita mondana, nonché elemento importante per lo sviluppo economico e sociale di una città. I giovani, ma anche i meno giovani, hanno tutto il diritto di ritrovarsi per divertirsi, per socializzare, per vivere la città, sempre ché il diverti-mento non degeneri nell’inciviltà, nella violenza e nella mancanza di rispetto delle altrui libertà. In mancanza, ben vengano drastici rimedi.

Nuove telecamere in arrivo

Movida, nell’incontro, tra il Sindaco e i rappresentanti dei residenti e dei commercianti si è parlato anche dell’utilizzo del ‘Daspo Urbano’ come deterrente

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di Geppino De Angelis

Alla cara e vecchia signora...

Di riffe o di raffa la “vecchia signora” è riuscita ad iscrivere, per la settima volta consecuti-

va, il proprio nome nell’albo d’oro del calcio italiano. Albo d’oro nel quale, però, se non erriamo, c’è anche men-zione di una retrocessione per illecito sportivo e la revoca di due scudetti, così come è bene che lo ricordino tutti, a cominciare dai sostenitori iuventini, sentenze sportive e non, passate in giudicato, hanno certificato che Cal-ciopoli fu un’associazione a delinquere con ampio coinvolgimento della classe arbitrale per agevolare la Juventus. E mentre stendiamo queste note ci viene in mente quel che ebbe a scrivere il 23 febbraio del 2016 il fratello manager del Pipita, Nicolas Higuain ovvero : “Se giochiamo senza arbitro forse possiamo vincere lo scudetto”. Chissà se il Pepita lo ricorda e se, ora che milita nelle file bianconere, è anco-ra d’accordo! Il campionato conclusosi sette giorni fa con la vittoria della Ju-ventus nelle ultime settimane è vissuto sulle polemiche scaturite dall’arbitrag-gio di Orsato nella partita Inter-Juve.

di spalla la palla (1° ottobre 2017); dal rigore negato all’Inter per un fallo di mano di Benetia (9/12/2017) al rigore negato al Cagliari per un fallo di mano di Benardeschi (6/1/2018) al goal vincente della Juve contro il Cagliari nell’azione del goal bianconero per fallo di Benatia su Pavoletti (6/1/2018); dal rigore concesso per un fallo di mano di Chiellini, poi revocato dal Var per un dubbio fuorigioco, nella partita del 9/2/2018 vinta

dalla Juve a Firenze, al rigore negato alla Lazio per fallo di Benatia su Lucas Leva (4/3/2018). Episodi che vanno ad aggiungersi al famigerato arbitraggio di Orsato ed alla mancata espulsione di Rugani nella partita di Bologna del 5 maggio scorso. A prescindere dal fatto che abbiamo citato solo alcuni degli episodi più clamorosi pro Juve, concludiamo affermando che, Var o non Var, niente è cambiato evidenzian-do che sarebbe necessario che fossero resi pubblici i contatti “auricolari” tra arbitro ed addetti al Var.

Un arbitraggio da molte parti, anche all’estero, definito scandaloso e deter-minante, direttamente o indirettamente, nella lotta per lo scudetto. Ma se tale arbitraggio pro Juve ha rappresentato la punta dell’iceberg degli …“aiutini” alla compagine torinese, non bisogna dimenticare i tantissimi altri episodi verificatisi nel corso del campionato, come riportato dal quotidiano napo-letano. Dal rigore negato al Genoa per un fallo di Rugani su Galabinov (26/8/2017) al rigore concesso per fallo di mani di Petagna che aveva toccato

Andrea Agnelli

I “Normann” ripuliscono il monumento

Cambia volto il monumento a Pietro Rosano, ubicato nelal centralissima Piazza Principe

Amedeo, anche se l’intervento non è ancora terminato. Diventato negli ultimi anni una sorta di “sfogatoio” per i writer nostrani che lo hanno imbrattato con scritte di ogni tipo, da quelle politiche a quelli sentimentali. A darne l’annunzio il consigliere comunale Francesco di Virgilio che ha spiegato: “Grazie ai vo-lontari dell’associazione ‘I Normann’, il presidente Pasquale Leggiero e Paolo Torregrossa, il monumento che ricorda il parlamentare aversano ministro delle finanze nel secondo governo Giolitti, ritornerà al suo splendore”. L’opera, realizzata nel 1907 dallo

s c u l t o r e Francesco Jerace, è stata usata da vandali e graffitari come tela per lascia-re il loro messaggio: messaggini d ’ a m o r e , scritte, e scaraboc-chi vari. “Nei giorni scorsi – continua l’esponente della maggioranza – la villa comunale è stata ripulita, è stata posta in essere un’intensa attività di manuten-

zione del verde della piazza ed è stato ripristinato l’impianto di irrigazione”. A breve, in con-comitanza con l’apertura di Casa Cimarosa, sarà anche ripristinato il chiosco in piazza Principe Amedeo angolo via Cimarosa,

mentre la Cassa Armonica sarà riqualifi-cata nell’ambito del progetto dei sagrati delle chiese.

Martina Melino

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LA NOTIZIA

In arrivo l’autonomia gestionale, il coordinamento delle compagnie limitrofe e, dato estremamente importante, l’incremento delle forze a disposizione

Ne faranno parte anche le compagnie di Marcianise e Casal di Principe

I Carabinieri di Aversa diventano Gruppo

w Luca Faenza

Il via alla riorganizzazione del gruppo carabinieri di Aversa l’ha dato la Prefettura. Prendono così il

via – come ha anticipato su “Il Mattino” Mary Liguori – l’autonomia gestionale, il coordinamento delle compagnie che hanno un territorio limitrofo a quello aversano e, dato estremamente impor-tante, ci sarà un incremento delle forze a disposizione. Per ora l’incremento è previsto intorno alle venti unità. A far parte del gruppo di Aversa saranno le compagnie di Mar-cianise e quella di Casal di Principe. In questo modo il gruppo di Aversa avrà una competenza su oltre un terzo della popolazione dell’intera provincia. Sono 14 in tutto i Comuni che entreranno a far parte delle competenze, entro la fine dell’anno, del gruppo di Aversa. In par-ticolare, sono nove i Comuni che sono sotto la competenza della compagnia di Marcianise e cinque quelli che vengono “sorvegliati” dai carabinieri di Casal di Principe.La decisione di riorganizzare l’assetto dell’arma in provincia di Caserta è stata presa per dare maggiore efficienza alle strutture dell’Arma. In questo modo saranno maggiormente coordinati gli interventi di prevenzione e di sorveglianza di un territorio carat-terizzato non solo dalla presenza di una camorra particolarmente aggressiva, ma anche da numerosi siti di sversa-mento illegale di rifiuti di ogni tipo. Importante la riorganizzazione (che dovrà avvenire entro la fine dell’anno) specie per quanto riguarda la zona di Casal di Principe, dove sta per essere disattivato totalemente il presidio della squadra mobile, ma non è stata ancora

scoperti immigrati che cercavano di trovare documenti per alcuni presunti terroristi islamici. Un altro punto, non meno importante, è quello che il gruppo potrebbe rendere efficienza al tribunale di Aversa che, nato nel 2013, soffre di grosse difficoltà gestionali, come hanno denunciato più volte i vertici del palazzo di giustizia. Rendendo più efficace anche l’opera di svolgimento delle indagini. L’istituzio-ne del gruppo dei Carabinieri non risol-ve i problemi del palazzo di Giustizia aversano. Un carico dei problemi di cui si dovrà occupare il nuovo ministro Guardasigil-li nella speranza che i due parlamentari eletti ad Aversa sappiano far sentire la propria voce all’interno della nuova compagine governativa. Il gruppo di Aversa dal punto di vista gerarchico, infine, continuerà a dipendere dal co-mando provinciale di Caserta.

avviata la procedura per l’istituzione di un commissariato della Polizia di Stato.Il comando provinciale fa notare che proprio nel territorio del gruppo di Aversa c’è da effettuare un attento controllo sull’immigrazione non fosse altro perché nei mesi scorsi sono stati

Al via la riorganizzazione dei Carabinieri di Aversa

La decisione di riorganizzare l’assetto in provincia di Caserta da parte della Prefettura è stata presa per dare maggiore efficienza alle strutture dell’Arma

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IL CASO

L’Amministrazione comunale rilascia un sorprendente permesso a costruire con il beneplacito della Soprintendenza alle Belle Arti

Un’antica e monumentale tomba inghiottita da una nuova costruzione

Cimitero, la cappellache non ti aspetti

Che dolor, che dolor! Appena entri nel cimitero di Aversa ti viene un colpo. Che cavolo

hanno combinato! Lo sguardo subito si addolora quando si posa su un con-tenitore squadrato, brutto, marroncino, sovietico. Per ricavare nuovi loculi, ad un’altezza imbarazzante, hanno inglo-bato nella nuova cappella una tomba antica, di buona fattura dove riposa una donna di nobili sentimenti. Vetri fumé e alluminio anodizzato, che dovrebbe essere vietato in eterno nei cimiteri, completano la costruzione che ha avu-to – udite, udite - anche il beneplacito della Sovrintendenza alle …Belle Arti e Paesaggio. Che dolor, che dolor!A questo punto bisogna veramente scap-pare da questa città ingrata. In silenzio, senza nessuna contestazione formale da parte di un cittadino o di un’associazio-ne presente sul territorio, di partiti, si è violentato uno spazio storico, quello monumentale all’entrata del cimitero. Ben concepito architettonicamente, con il verde curato, con la bella facciata stilizzata della chiesa madre attorniata da sepolcri di degna fattura che hanno sempre reso il tutto bene armonico. Un’accoglienza raccolta, calda, per i mesti visitatori del sacro luogo in cui il bianco immacolato del marmo rassere-nava l’animo.Ora, improvvisamente, è vi è stata con-ficcato questo orrendo cascione che non c’azzecca nulla con l’armonia di tutto il contesto e che ha scassato la pace che pervadeva il disegno dell’entrata. Non a caso, poco distante, il grande storico e giornalista Giovanni Motti guarda perplesso dalla sua tomba umilissima. E che direbbe il compianto sindaco

per sanare la questione, perché il brutto fa male, fa male. E, vi-sto che ci siamo, sarebbe utile riprendere il discorso anche sul “Settore degli uomini illustri” nel nostro cimitero, voluto for-temente dall’allora Assessore alla Cultura, Nicola De Chiara. Dopo la sua inaugurazione con il monumento dedicato al grande Gaetano Parente, il tutto è stato avvolto dall’oblìo. Attualmente i grandi aversani sono sepolti qui e là nel cimi-tero. Per andarli ad onorare bisogna fare un’ardua ricerca, spesso vana, tra cappelle di famiglia e congreghe varie. I giovani non hanno più memo-ria dei concittadini che hanno amato e onorato la città natale a livello nazionale e oltre. Sa-rebbe opportuno, dove è pos-sibile, rintracciare e sistemare

le spoglie dei nostri uomini illustri in quello spazio oggi desolatamente vuoto e che, invece, dovrebbe rappresentare la memoria imperitura della nostra storia nobilissima.

La cappella dello scandalo...

w Franco Terracciano

Augusto Bisceglia che ora ha la sfortuna di riposare accanto alla cappella kitsch?Il Sindaco, architetto, ripeto architetto, Enrico De Cristofaro, per rispetto non solo dei nostri morti, ha il dovere, ades-so, di rendere noto ai cittadini tutto l’iter che ha portato a questo sfregio del no-stro cimitero ma, soprattutto, il rimedio ...nella zona monumentale

Sarebbe utile riprendere il discorso anche sul “Settore degli uomini illustri” , dove dovevano essere ospitati i grandi aversani ma rimasto terra di nessuno

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L’INTERVISTA

Abbiamo incontrato l’assessore alla Pubblica Istruzione di Aversa, Emilio Caterino, per

conoscere come si è conclusa l’ingar-bugliata vicenda di S. Agostino.Assessore, com’è cominciata l’intera vicenda?L’8 gennaio l’Amministrazione fu chia-mata a fronteggiare l’emergenza dovuta al distaccamento di parte dell’intonaco di un’aula del plesso Sant’Agostino.Nonostante l’impegno profuso per una risoluzione immediata del problema, si sono verificate una serie di impedi-menti che partirono dal diniego della Curia all’esecuzione dei lavori a carico dell’Ente Locale.A questo punto cos’è successo?Da amministratore che segue il prin-cipio del “buon padre di famiglia”, mi sono preso la briga di controllare tutti i contratti della Sant’Agostino. Ebbene, per 11 aule e un grosso salone di 150 mq., adibito a ripostiglio, il Comune pagava la somma di euro 130.000 circa annui, una cifra che ritengo sproposita-ta. Mi domando perché quel salone sia stato sempre chiuso e perché, laddove non fosse utilizzabile, non siano stati posti in essere atti per modificare l’im-porto del canone. Ma cosa avete fatto per evitare i doppi turni, dopo la chiusura di S. Agostino?Il plesso Sant’Agostino è un istituto sto-rico che, purtroppo, non si è adeguato ai tempi. Le aule mancano di sufficiente areazione, i bagni risultano collegati attraverso un corridoio ad attività della Caritas, il portone di accesso non risulta conforme alle norme sulla sicurezza. In aggiunta, non vi sono laboratori didatti-

Abbiamo incontrato l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Emilio Caterino

“Il Comune pagava una cifra spropositata per un istituto non adeguato ai tempi. Poi mi sono giunte voci che la Dirigente si sia dedicata esclusivamente alla Linguiti”

“Plesso S. Agostino, ecco tutta la verità”

w Donato Liotto

ci, aule multimediali, locali per i servizi amministrativi diversamente dal plesso Linguiti. Inoltre, mi sono giunte voci che la dirigente non avrebbe tenuto a cuore il plesso Sant’Agostino poiché frequentato per lo più da bambini “non aversani”, prediligendo e dedicandosi esclusivamente al plesso Linguiti dove risulterebbe, a suo dire, iscritta l’elite di Aversa. Naturalmente non do credito a tali voci ma di fatto si evidenziano di-sparità imbarazzanti tra le due strutture. Comunque, a distanza di poco tempo dalla chiusura del Sant’Agostino, ave-vamo trovato un altra scuola, l’istituto della Ancelle, dove allocare il plesso. Ma i rappresentanti delle Ancelle ci co-municarono che le loro intenzioni erano cambiate: pretendevano che il Comune acquistasse l’usufrutto dell’immobile e che eseguisse i lavori di manutenzione in proprio. Rispetto all’usufrutto ci eravamo resi disponibili ma non per l’esecuzione dei lavori perché ciò avrebbe significato, a causa delle rigide regole per gli appalti pubblici,

avere la disponibilità delle aule dopo l’inizio dell’anno scolastico 2018/2019. Abbandonata tale ipotesi ne abbiamo vagliate tante altre perseguendo sempre due obiettivi: evitare i doppi turni per il nuovo anno scolastico e assicurare la continuità didattica agli alunni del II Circolo. Dopo aver valutato ed esaminato nel dettaglio ogni possibile soluzione abbiamo deci-so di riqualificare gli spazi della Linguiti dove, grazie a interventi ad hoc, verranno ricavate ulteriori 5/6 aule. Le rimanenti 4/5 classi che costituiscono il plesso Sant’A-gostino, saranno ospitate dall’isti-tuto “Parente” grazie alla cortese disponibilità della dirigente Angela

Comparone. Intanto l’Amministrazione avvierà tutte le procedure necessarie alla realizzazione in un anno di 6 aule in una struttura di nuova costruzione adiacente l’istituto Linguiti.Insomma, avete profuso ogni impe-gnper evitare le turnazioni scolasti-che per il prossimo anno?Siamo già al lavoro sulla dislocazione degli spazi e abbiamo già effettuato dei sopralluoghi per progettare al meglio le nuove aule. L’8 maggio scorso è stata convocata, presso l’aula consiliare, una riunione con la Dirigente Tornincasa, gli RSU e i rappresentanti dei genitori per illustrare la soluzione definitiva ai problemi del II circolo. In tale occasio-ne la dirigente Tornincasa ha parlato dell’ipotesi di creare un nuovo istituto comprensivo a causa della presunta riduzione delle iscrizioni. La program-mazione definitiva messa in essere dall’amministrazione smentisce quanto prospettato dalla Dirigente, alla quale, tra l’altro, non spetta in alcun modo l’assetto della rete scolastica.

Emilio Caterino

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DIOCESI

Spinillo passa all’attacco e mette sotto osservazione la Piccola Casetta di Nazareth

Nominato “Visitatore” padre Gianfranco Grieco, dei Frati Minori Conventuali, giornalista e scrittore. Dovrà analizzare la vita della discussa comunità

Il Vescovo volta pagina. E’ l’ora di sapere tutto

w Nicola Rosselli

il parquet dal 1910

Nessun ispettore del Vaticano, ma solo un “Visitatore” per la Piccola Casetta di Nazareth,

nominato dal vescovo di Aversa Angelo Spinillo. Non ci sta il Pastore normanno a vedere titoli di giornali che fanno intuire una sorta di commissariamento se non per l’intera Diocesi, almeno per Tempio e Casetta di Casapesenna. Allo-ra, per rispondere a quanto pubblicato da NeruSuBianco sull’ultimo numero, ha inviato una nota con la quale ci invitava a prendere visione di quanto era effettivamente avvenuto in relazio-ne alla presenza o meno di ispettori.

Da quella lettera si è passati ad un appunta-mento durante il quale monsignor Spinillo ha illustrato le sue mosse in relazione al destino della Piccola Casetta di Nazareth. Insomma, mentre don Michele Barone, il sacerdote accusato di una serie di reati ai danni di alcuni fedeli, soprattutto per quanto riguarda atti di violenza, rimane anco-ra in carcere in attesa delle conclusioni delle Gianfranco Grieco

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DIOCESI

Il Vescovo volta pagina. E’ l’ora di sapere tutto

il parquet dal 1910

indagini, la diocesi di Aversa si interro-ga, giustamente, su quale dovrà essere il futuro della comunità di Casapesenna. È stato lo stesso vescovo a nominare un «Visitatore» (di fatto un commissario con funzioni ispettive) per l’Associa-zione «Missionari della Piccola Casa di Nazareth» di Casapesenna. Il Pastore aversano ha nominato, negli ultimi giorni dello scorso mese di aprile, padre Gianfranco Grieco, dei Frati Minori Conventuali, giornalista e scrittore, per 37 anni, dal 1970 al 2007, redattore ed inviato speciale de l’Osservatore Roma-no al seguito di Paolo VI, di Giovanni Paolo II, e di Benedetto XVI. Padre Grieco dal novembre 2007 al dicembre 2015, è stato Capo Ufficio del Pontificio Consiglio per la Famiglia, direttore di Famiglia e Vita. Attualmente, come spiega lo stesso Spinillo nel suo decreto di nomina, si è di fonte ad una semplice associazione. Nel decreto, il vescovo scrive: «A Padre Grieco, nella sua fun-zione di Visitatore, i Superiori e ciascun membro della Piccola Casetta di Naza-reth, qualunque sia il proprio compito nella comunità, potrà e dovrà mostrare con fiducia la realtà della propria vita nell’Associazione, l’attività che si svolge all’interno ed all’esterno di essa, la speranza di viverne il carisma come propria vocazione personale e come vo-cazione della comunità». Inoltre, Padre Grieco dovrà poter accedere all’archivio e prendere visione di tutto ciò che può documentare la vita della comunità sia per quanto concerne la formazione e la vita spirituale, sia per tutto quanto concerne la situazione patrimoniale e amministrativa». Cosa ancora più importante, infine, «Per tutta la durata della visita, nessuno dei membri della Piccola Casetta di Nazareth, nemmeno chi ricopre una qualche funzione di Superiore, potrà prendere alcuna ini-ziativa o alcuna decisione riguardante la vita della comunità senza che ne sia avvertito il Padre Visitatore». Un commissario a tutti gli effetti. L’attività di padre Gianfranco Greco sembra non avere una scadenza prefissata. Comun-que, al termine del suo mandato ci sarà un confronto per accogliere e discutere la relazione e le proposte che formulerà e delineare il cammino futuro della Pic-cola Casetta di Nazareth con l’eventuale elezione dei nuovi responsabili.

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I ragazzi del liceo scientifico “Fermi” hanno trionfato al concorso regio-nale “A scuola di cinema. Raccon-

tando un monumento”, promosso dalla Regione Campania. I giovani aversani hanno scelto di raccontare il Civico Museo di Storia Militare di Aversa, con le sue esposizioni, le sue storie, la sua missione di conservazione della me-moria locale, realizzando un filmato di circa tre minuti a cura del Laboratorio CrossMedial. Ne è nato così un piccolo spot, con lo slogan “dillo a tutti” che è diventato un hastag per la diffusione virale del video. Ad aprile l’opera, che ha ottenuto anche il patrocinio del Comune di Aversa, è stata selezionata tra le prime 10 dalla commissione di selezione, su oltre 35 scuole superiori partecipanti, poi dal 2 all’8 maggio si è svolta la fase di

“Racconta un monumento”, vince il “Fermi”lante tam tam sulle app per smartphone. Il video ha così totalizzato oltre diecimila like in una settimana, risultando vincitore nella terna finale, una vittoria che consente al liceo “Fermi” di ottenere in premio attrezzature audiovideo per 5000 euro. Diego Della Cor-te, che ha gestito la pagina Facebook per il concorso: “Abbiamo lavorato duramente per far conoscere il nostro spot a quante più persone possi-

bile ed il successo mediatico è stato sorprendente”. Si è trattato di un lavoro corale e ragionato, promosso dalla preside Adriana Mincione e seguito da Ilenia Menale, responsabile del labora-torio CrossMedial.

Antonio Macchione

votazione popolare sul canale YouTube della Regione. In sette giorni i ragazzi hanno lanciato una massiccia campagna promozionale con pubblicazioni quoti-diane sulle varie piattaforme social, con un gazebo divulgativo, con interviste sulla carta stampata, con un martel-

I ragazzi che hanno vinto

L’assessore Gilda Emanuele vuole cambiare il volto di piazza Vittorio Emanuele

Spazi esterni, via alla manifestazione d’interesseCaffè all’aperto, ma con stile.

Presto la cittadina normanna avrà una disciplina ad hoc

riguardante le installazioni di dehors in piazza Vittorio Emanuele o nelle aree circostanti. Su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Gilda Emanuele, la Giunta ha dato il via libera, il 17 maggio, a una manifestazione d’interesse volta a selezionare gli esercenti interessati ad avere uno spazio attrezzato esterno, uni-ficando le caratteristiche strutturali ed estetiche da rispettare in corso d’opera. Scopo dell’iniziativa, quindi, sarà quel-lo di uniformare i manufatti coperti, formati da elementi mobili o comunque smontabili, di pertinenza degli esercizi che somministrano bevande e alimenti, armonizzandoli con il tessuto urbano circostante, restituendo decoro e dignità alla piazza. “L’Amministrazione con quest’atto deliberativo ha intenzione di ridonare dignità e qualità urbana a piaz-za Vittorio Emanuele e alle strade che

la circondano – fa sapere l’assessore Emanuele - Tramite una manifestazione d’interesse, si razionalizzeranno gli spazi, liberando strade e marciapiedi dagli ingombranti dehors, si discipli-neranno in maniera precisa le nuove installazioni su piazza nel rispetto delle preesistenze storiche garantendo un nuovo volto a questa importante parte di città, che rappresenta uno dei fulcri di

maggiore interesse dell’intero contesto del centro storico. I dehors – termina Emanuele - dovranno avere caratteri-stiche tali da tutelare il più possibile il tessuto urbano, integrandosi in maniera armoniosa e stabilendo un dialogo con le preesistenze del contesto nel quale si inseriscono”.I dehors potranno essere collocati, quindi, previo parere favorevole del Comando di Polizia Municipale, esclu-sivamente sulla superficie della piazza, con dimensioni massime in pianta di venti mq, nel rispetto del Regolamento approvato con delibera del 22 marzo 2013. Gli esercizi commerciali che intendono dotarsi di spazio esterno dovranno inoltre essere in regola con il pagamento della Tosap e della tassa di smaltimento dei rifiuti. Piazza Vittorio Emanuele, così intesa, tornerà a essere il fiore all’occhiello della città e motivo di vanto per gli aversani.

Francesco di Biase

Gilda Emanuele

L’INIZIATIVA

18 1919Come prevenire la carie

Tra le patologie che più spesso colpiscono i denti c’è la carie dentale, malattia causata dalla placca batterica che è un insieme di microrganismi che si deposita regolarmente sui denti. Se non asportata quotidianamente con l’utilizzo dello spazzolino e del fi lo interdentale, i batteri contenuti nella placca trasformano gli zuccheri introdotti con l’alimentazione in acidi che aggrediscono i tessuti duri del dente determinandone il rammollimento e provocando così la carie, che si può presentare come cavità di colore nero-brunastro ed in fase avanzata può provocare sensibilità al caldo e al freddo e alito cattivo. La saliva può neutralizzare l’attacco degli acidi grazie agli anticorpi contenuti in essa ed alla sua azione detergen-te, ma fi no ad un certo punto. Per questo è importante pulire i denti subito dopo aver mangiato ed evitare di consumare cibi dolci e bibite gassate al di fuori dei pasti. I bambini ed i ragazzi sono i più esposti al pericolo di carie, che è oltretutto la patologia più diffusa al mon-do, per questo hanno bisogno di sottoporsi regolarmente a visite di controllo ogni sei mesi già a partire dai cinque anni di età. Si calcola che entro i sei anni di età quasi i due terzi dei bambini sviluppino almeno una carie. Oltre alla visita di con-trollo senza costi, presso la nostra struttura verranno date le istruzioni per un corretto utilizzo quotidiano dello spazzolino, indicazioni che saranno preziose nel corso della vita per prevenire la formazione di carie e mantenere sani i propri denti.

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POLITICA

Si respira aria pesante nelle sedute della Giunta comunale. Alterco tra Oliva e Carratù

Rimescolare le carte, ecco cosa si chiede al SindacoDe Cristofaro: “E’ opportuno dare vita ad un apposito Assessore al Bilancio, anche se i delegati Renato Oliva e Raff aele De Gaetano hanno fatto bene”

Rimescolare le carte. Questo il compito delle vacanze estive per il sindaco Enrico de Cristo-

faro che, già prima dell’approvazione del bilancio 2018, aveva preannunziato la nomina di un Assessore al Bilancio al posto dei due consiglieri delegati a finanze e tributi Renato Oliva e Raffae-le De Gaetano, che si sono dimessi nei giorni scorsi. Un rimpasto che, secondo i rumors politici, si sarebbe reso neces-sario anche per le mutate condizioni all’interno della maggioranza arcobale-no dove alcuni consiglieri comunali non

w Nicola Rosselli sarebbero più disponibili ad appoggiare alcuni degli attuali Assessori.Inamovibili sarebbero, comunque, il vice sindaco con delega ai lavori pubbli-ci Michele Ronza, il potente assessore alla cultura e allo sport Alfonso Oliva e l’attiva Marica de Angelis. Per tutti gli altri, la possibilità di ritornare a casa. Una circostanza parzialmente smentita dal primo cittadino. Il sindaco, sentito sull’argomento, ha dichiarato: “Di rimpasto io non ho mai parlato e, se mai ci sarà, sarà un rimpasto ragionato. Comunque, ripeto, non se ne parla per il momento”. “Certamente – riprende de Cristofaro - è opportuno dare vita ad un apposito Assessore al Bilancio, anche Enrico De Cristofaro

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POLITICA

se quanto hanno fatto i consiglieri co-munali delegati Renato Oliva e Raffaele De Gaetano non ci ha fatto rimpiangere la mancanza dell’assessore. Basta vedere come è stato portato avanti il Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio 2018”.“Insieme – ha proseguito il Sindaco normanno - stiamo anche lavorando per il risanamento delle casse comunali e stiamo andando avanti. Abbiamo tro-vato la copertura per la redazione del Puc e, grazie ai riequilibri di bilancio che andremo a breve ad approvare in Consiglio comunale, una somma che ci consentirà di coprire i costi della manutenzione del verde pubblico e pro-cedere all’acquisto di nuovi bidoni per la raccolta rifiuti. Azioni rese possibili proprio grazie a quanto stiamo facendo in materia di risanamento e recupero dei crediti”. “Una richiesta, quella della nomina di un apposito Assessore, ha concluso de Cristofaro - che viene da più parti e che dobbiamo considerare, affrontare, ma che non porterà ad un rimpasto generalizzato. Parlerò con tutti gli esponenti della maggioranza, verificherò e deciderò”. Da segnalare anche una circostanza im-portante della quale il primo cittadino normanno non potrà non tenere conto nel prossimo futuro, quando dovrà decidere cosa fare per la sua Giunta: l’aria che si respira in occasione delle sedute dell’esecutivo normanno è pe-sante. Sempre più spesso si verificano alterchi, come è capitato una decina di giorni fa tra gli assessori Alfonso Oliva e Dino Carratù.A diventare assessore potrebbe essere lo stesso Raffaele de Gaetano che lascerebbe il suo posto in Consiglio co-munale al primo dei non eletti nella lista di Aversa Domani, Angela dello Iacono.Il posto a de Gaetano potrebbe essere ceduto dall’attuale Assessora all’urba-nistica Gilda Emanuele. Il consigliere di riferimento di quest’ultima, Rosario Capasso, infatti, sarebbe pronto a rinunziarvi in cambio dell’opzione sul futuro dirigente dell’ufficio urbanistica. Questo scambio, ovviamente, aprirebbe per forza di cose una nuova uscita di un uomo per far posto ad una donna in ossequio alle quote rose. A questo punto a farne le spese potrebbe essere Dino Carratù.

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AVERSA

Partita la fase d’ascolto della città prevista dal Programma Integrato Città Sostenibile

Fissato un incontro con Università, Ordini Professionali, Associazioni il 25 maggio. I cittadini potranno dire la loro rispondendo ad un questionario

Pics, ecco l’Aversache vorremmo!

Si chiamano Pics (Programma Integrato Città Sostenibile) e, dichiaratamente, dovranno

servire per cambiare, in meglio il volto delle città. Ad Aversa stanno per partire cercando la massima partecipazione nelle scelte. “Per ora si ascolta, si valutano tutte le idee di cosa vogliamo fare di Aversa nel prossimo futuro. I progetti – ha dichiarato il vice sindaco con delega alle opere pubbliche Michele Ronza - dovranno essere coerenti con le direttrici principali verso cui orientate gli interventi”. “I progetti materiali – ha continuato il numero due dell’esecutivo

w Livia Fattore

Aversa, il Municipio

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guidato dal sindaco Enrico de Cristofaro - sono l’ultima cosa. C’è tutto. Dal recu-pero del padiglione ‘Leonardo Bianchi’ all’eliminazione delle barriere architet-toniche alla sicurezza urbana. Tempi? Tutto deve essere coerente con gli assi. I POR FESR sono relativi al periodo 2014-2020. Diciamo che entro il 2022 dovremo aver speso tutto. Questi fondi strutturali, se impegnati correttamente, potrebbero cambiare il volto della città nei prossimi 10 anni”.Il Comune di Aversa ha avviato un processo di ascolto del territorio e di partecipazione della cittadinanza per la co-programmazione/co-progettazione del PICS. Sono stati ascoltati: la giunta, le commissioni consiliari, c’è stata una conferenza stampa il giorno 18 maggio e in chiusura il 25 maggio presso il centro Caianiello (noi staremo in stampa) un incontro con tutte le associazioni, le università, gli ordini professionali, il distretto turistico, le scuole. Anche i cittadini potranno dare il proprio contri-buto rispondendo al questionario messo a disposizione sul sito del comune di Aversa.Per la costruzione del PICS si chiedono azioni rivolte alla risoluzione di criti-cità sotto il profilo della vivibilità, del

conseguente perdita di identità culturale. Il PICS prevede il miglioramento della qualità della vita e della coesione socia-le, considerate condizioni esse nziali per l’accrescimento della competitività delle Città, e individua quattro direttrici prin-cipali verso cui orientare gli interventi: contrasto alla povertà ed al disagio; valorizzazione dell’identità culturale e turistica della città; miglioramento della sicurezza urbana; accessibilità dei servizi per i cittadini. Questi quattro driver vengono sviluppati in un quadro strategico complessivo di sviluppo della competitività e dell’innovazione delle città, rappresentato dall’attenzione posta sullo sviluppo di nuove imprese, sul rilancio di quelle esistenti e sulla ricol-locazione dei lavoratori. Altro fronte è rappresentato dall’intento di valorizzare le risorse culturali e turistiche delle città, che pure possono rappresentare fonte di sviluppo. Al fine di qualificare l’intero processo di programmazione il Comune intende adottare un approccio di tipo place-based, che nella definizione delle politiche urbane significa coinvolgere le comunità locali, utilizzare le loro cono-scenze, collaborare con tutti gli attori del territorio e promuovere la cooperazione inter-istituzionale.

AVERSA

Il Pics prevede il miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale, considerate condizioni essenziali per l’accrescimento della competitività delle città

miglioramento della qualità e dell’incre-mento dei servizi in ragione della forte concentrazione insediativa, di una forte pressione demografica, al contrasto dei fattori che determinano una diffusa disoccupazione e all’eliminazione delle cause di insicurezza ed illegalità con una

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IL RICORDO

Antonio con la cara moglie Emilia

Antonio Arduino e il commovente ricordo della moglie scomparsa il 16 maggio 2018

“Dodici anni fa abbiamo assistito ad un miracolo. Era andata in coma ancora una volta per un errore medico, poi mi ha regalato dodici anni di vita e d’amore...”

“Emilia, la mia compagna, è volata in cielo”

Emilia non c’è più. Dopo 54 anni la mia compagna di vita è volata in cielo. E’ accaduto nel

pomeriggio di mercoledì 16 maggio, era in rianimazione per essere sottoposta a dialisi, per disintossicarsi dai farmaci. Era l’ultima possibilità che rimaneva per restare in vita e la dialisì sembrava stesse funzionando, in realtà la stava distruggendo mangiando letteralmente globuli bianchi, arrivati a zero, e pia-strine. Ero stato informato del rischio a cui sarebbe stata sottoposta effettuando la dialisi ma era l’ultima possibilità per uscire da una situazione che era diven-tata gravissima. Durava da due mesi, gli ultimi due mesi di vita in cui è stata sottoposta a due interventi chirurgici nel giro di 15 giorni, interventi resi

necessari per correggere, il primo, il 12 febbraio. la complicazione venuta a seguito di un intervento di colecisti, il secondo, il 25 febbraio, per correggere la complicazione intervenuta a seguito del primo intervento di ernia ombeli-cale, intervento in cui un ago le aveva perforato l’intestino. Errori medici possibili, commessi da medici che hanno operato con l’ intento di guarire e non di danneggiare motivo per cui, nel mio cuore, ho perdonato gli autori degli interventi che hanno involontariamente causato la morte della donna che mi ha insegnato ad essere un uomo migliore, a pregare, a perdonare, che mi ha stimolato, mi ha corretto, mi ha frenato, mi ha guidato. Senza Emilia non sarei mai diventato

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IL RICORDO

Don Pasqualino mi ha detto: “Quando avrai bisogno di qualcosa ora non dovrai più rivolgerti ai Santi. Ora tu hai Sant’Emilia che il Signore ha voluto accanto a Lui”

medico, accontentandomi di insegnare una materia mai studiata all’università, elettrotecnica. Emilia mi ha fatto uomo, mi ha regalato tre splendidi figli e tanti anni felici. Dodici anni fa abbiamo assistito ad un miracolo. Ancora una volta per un erro-re medico, dopo un intervento di protesi d’anca, era andata in coma restando in rianimazione due mesi. Tanti dei medici che la stavano curando me l’avevano data per spacciata. Mi ha regalato dodici anni di vita, dodici anni di amore. Anni che sono stati per Emilia pieni di sofferenza alternata a gioie perché ha avuto la possibilità di vedere la nascita di tre nipoti, dico vedere ma è un eufe-mismo perché in questi dodici anni la mia compagna di vita ha perso la vista diventando cieca. Si è fratturata il femo-re destro e avrebbe avuto necessità di operarsi per rimetterlo a posto ma non è stato possibile per l’allergia agli anti-coagulanti che l’aveva mandata in coma dopo l’intervento di protesi all’anca sinistra. Così ha dovuto sopportare i problemi e il dolore per far guarire una frattura spontaneamente. Dopo mesi la guarigione è arrivata ma la conseguen-za e’ stata l’accorciamento dell’arto, eppure Emilia non si è persa d’animo,

Usando il bastone è andata a ringraziare la Madonna a Medjugorje. quella stessa Madonna alla quale io mi ero rivolto per ottenere dal Signore la grazia che uscisse dal coma, quella stessa Ma-donna alla quale mi sono rivolto negli ultimi dodici anni perché me la tenesse in salute perché Emilia era diabetica. Il diabete è una malattia subdola, che distrugge gli organi, fa perdere la vista, danneggia la funzione renale ed è stata questa la ragione per cui, malgrado la dialisi, è morta. Ma Emilia doveva aver previsto che accadesse. Infatti aveva fatto promettere alla fidanzata di mio figlio Loris di celebrare il loro matrimonio qualunque cosa fosse acca-duta, fissato per il 19 maggio, e a mio

figlio Bruno aveva detto, quattro giorni prima del ricovero in rianimazione, di impormi di essere presente alle nozze che si dovevano comunque celebrare. Una cerimonia alla quale ho partecipato con il cuore a pezzi e una maschera di felicità sulla faccia Emilia è riuscita a riunire la famiglia d’origine, che, per anni aveva provato in ogni occasione a riunire. Non c’era Pasqua, Natale. onomastico in cui non provasse con una telefonata di auguri a riallacciare dei rapporti interrotti senza alcun motivo. C’è riuscita il giorno della celebrazione della sua nascita al cielo. Giovedì, 17 maggio, erano tutti lì, i cugini tanto amati e desiderati erano tutti lì. Emilia aveva fatto un miracolo e don Pasqua-lino, che ha conosciuto nel profondo il cuore della mia compagna di vita me-glio di quanto possa averlo conosciuto io, mi ha detto una parola una frase che non dimenticherò mai: “Quando avrai bisogno di qualcosa ora non dovrai più rivolgerti a San Francesco, a Sant’Antonio né ad altri santi. Ora tu hai Sant’Emilia rivolgiti a lei che il Signore ha voluto chiamare per farla sedere accanto a Lui“.

Antonio Arduino

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SANITA’

Chiesta la rimozione della Direttrice Sanitaria dell’ospedale “Moscati”

Secondo il potente Sindacato normanno è rea di aver “ordinato innumerevoli trasferimenti di personale senza motivazioni, talvolta con un modus persecutorio”

La Fials: “La Maffeo è incompetente”

“Un anno di disastro totale è arrivata l’ora di dire ba-sta”. È questo l’oggetto di

una lettera aperta che il coordinamento del presidio ospedaliero del “Moscati” della Fials ha inviato al direttore genera-le dell’Asl Caserta Mario Di Biasio per chiedere la rimozione della direttrice sa-nitaria del nosocomio normanno Angela Maffeo. Il sindacato che fa capo, tra gli altri, a Salvatore Stabile e a Giuseppe Nacchia, sottolinea nella nota come “dal suo insediamento, risalente a circa un anno fa, l’attuale Direttore Sanitario non ha fatto altro che trascinare sull’orlo

w Nicola Rosselli del baratro il nosocomio normanno. In pochi mesi ha azzerato quello che di buono con fatica e abnegazione era stato fatto». “Uno dei primi provvedimenti, senza un minimo di raziocinio, - con-tinuano i rappresentanti della Fials - è stato quello di trasferire un coordinato-re, peraltro senza alcuna disposizione di servizio, presso la Direzione Sanitaria, pur avendo personale assegnato con Delibere Aziendali, competente e all’altezza dell’incarico”. “Nella sua conduzione e con un uso smodato del ruolo, - affermano ancora i sindacalisti della sanità - ha manifestato la propria incompetenza, effettuando ritorsioni alle numerose critiche che le sono state rivolte, ha ordinato innumerevoli e Angela Maffeo

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SANITA’

scriteriati disposizioni di servizio circa cinquanta, con le quali ha trasferito il personale senza motivazioni, talvolta con un modus persecutorio, lasciando sguarniti i reparti di provenienza, per poi costringere il restante personale a turni di straordinario opprimenti per co-prirne i vuoti. Come se ciò non bastasse, ha elargito ore di straordinario ai suoi più stretti collaboratori, in numero di cinquanta/sessanta ore mensili, per poi dimenticarsi di far pagare al restante personale sia lo straordinario che i turni di reperibilità”. Il riferimento, poi, alla recente vicenda dei provvedimenti adottati sul parcheg-gio e l’allontanamento del personale di guardia non armata dal reparto di Pedia-tria. “La dichiarazione a mezzo stampa del Direttore Sanitario – continua la Fials - è stata che tale disposizione era un segno di civiltà” e rivolgendosi direttamente alla direttrice le chiedono: “Dottoressa Maffeo, per civiltà ha inteso costruirsi un alibi e un privilegio per riservarsi dei posti auto per sé e per i suoi collaboratori?”. Nella nota, poi, si evidenzia: “La popolazione afferente al Moscati di Aversa bisognosa di cure, suo malgrado, non trova mai delle rispo-ste soddisfacenti. L’evidenza è sotto gli occhi di tutti. Il Pronto Soccorso, con i suoi ottanta/novantamila accessi annui, si ritrova spesso con solo due Dirigenti Medici per Turno, l’oscurità è piombata sulla popolazione dell’Agro Aversano, nonché dell’hinterland napoletano”. Da queste considerazioni la richiesta alla Direzione Strategica dell’Asl di Caserta di chiedere “con effetto immediato, la rimozione della dirigente. Inoltre, l’appello rivolto al Direttore Generale è di non essere ostinato nel tenere in sella in uno degli Ospedali più importanti dell’ASL, una Dirigente che fino ad un anno fa non aveva mai ricoperto un ruolo così delicato. Una Dirigente che fino a poco tempo fa era collocata presso il Dipartimento di Prevenzione con un ruolo secondario, più consono alla sua formazione. Forse il disegno è quello di farle acquisire dei diritti per futuri concorsi da Direttore Sanitario? Sono domande ad oggi senza risposte. I lavoratori del Moscati, insieme alla cittadinanza, gridano ormai in coro all’incompetenza, ridateci la nostra dignità”.

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Sono circa settanta dall’inizio dell’anno gli automobilisti pescati senza contrassegno

Vi spieghiamo perché a molti, conti alla mano, conviene rischiare. Il fenomeno più evidente nella zona della stazione dove le auto sono parcheggiate dai pendolari

E’ allarme, sempre più auto senza assicurazione

w Livia Fattore

Allarme auto sprovviste di assi-curazione obbligatoria per la responsabilità civile. Ad Aver-

sa sono state oltre venti in poco più di due settimane, un numero abnorme così come lo era, qualche anno fa, quello delle autovetture scoperte con i contras-segni polizza falsi, ovviamente sempre nell’Agro Aversano. Una settantina circa, invece, dall’inizio dell’anno. Non poche se si considera che scoprire un’auto sprovvista di copertura assicu-rativa oggi richiede, dopo la demateria-lizzazione del contrassegno nell’ottobre 216, una ricerca specifica sulla banca dati. Insomma, non basta più la classica

‘occhiata’ al parabrezza per verificare la presenza del c o n t r a s s e g n o assicurativo.“Ogni giorno – afferma Mi-chele Galluccio, Consigliere co-munale delegato alla Polizia Mu-nicipale - i vigili urbani, nel corso dei loro quoti-diani controlli, incappano in auto sprovviste Sempre più automobili sprovvisti di rca

AVERSA

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AVERSA

il parquet dal 1910

Stefano Guarino

dell’assicurazione auto obbligatoria”. “In una sola mattinata – continua l’esponente della maggioranza guidata dal sindaco Enrico de Cristofaro - i caschi bianchi hanno trovato ben tre auto sprovviste dell’assicurazione per la responsabilità civile auto obbligatoria. Una di queste era nella centralissima piazza Municipio”. Nelle ultime tre settimane sono circa venti le auto se-questrate perché al controllo sono state scoperte prive della prescritta copertura assicurativa.

“Il fenomeno – afferma il comandante dei caschi bianchi aversani, Stefano Guarino - è più diffuso in alcune zone, come, ad esempio, quella della stazione dove vengono parcheggiate autovetture catorcio utilizzate da pendolari storici solo nel percorso dall’abitazione alla stazione e sono prive di assicurazione”. Una scelta che, paradossalmente, come il comandante Guarino evidenzia, ‘conviene’ anche se si viene pescati. La contravvenzione, infatti, è di 849 euro che scendono a 594 se si paga nei cinque giorni. Inoltre, il dissequestro si ottiene previo pagamento multa e attivazione assicurazione per almeno sei mesi. Se

si scegli di rottamare l’auto (che è quasi sempre un catorcio) la contravvenzione scende a poco meno di 150 euro. In ogni caso sempre meno dei costi di una polizza assicurativa rca.Altra manovra che sta prendendo piede è relativa alla scelta di immatricolare auto all’estero. Oggi basta andare su siti quali targaestera.com o targaceca.com e per qualche centinaio di euro c’è chi vi immatricola un’auto all’estero in Paesi dove il costo delle assicurazioni è bassissimo e se prendi contravvenzioni non le paghi perché non esiste conven-zione in tal senso con l’Italia. Un’ultima curiosità: il falso tagliando assicurativo è perseguibile solo a querela di falso da parte delle compagnie assicurative che quasi mai hanno proceduto in tal senso. Insomma, stando alle norme in vigore, sembra quasi più conveniente non farla l’assicurazione per la responsabilità civile, tenuto anche contro che, dopo un periodo in cui le compagnie assi-curative avevano deciso di abbassare i prezzi nella martoriata nostra regione, le polizze assicurative stanno di nuovo risalendo, mettendo in grande difficoltà chi davvero, per economie familiari, non può permettersi un salasso del genere.

Il falso tagliando assicurativo è perseguibile solo a querela di falso da parte delle compagnie assicurative che quasi mai hanno proceduto in tal senso

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di VITO FAENZA

Pecore, pecoroni e quaquaraquà

Camminando per il parco Cop-pola e il parco Argo sono tran-sitato nei pressi di uno standard

urbanistico dove l’erba è altissima. Mi sono ricordato che un Assessore della Giunta della Raggi ha ipotizzato l’uso delle greggi di pecore per “eliminare” l’erba dei parchi della capitale. E per giustificare questa iniziativa (della quale non so se iniziata o meno) ha affermato che anche in grandi metropoli si fa così. Ho fatto una ricerca sul web ma di greggi usate all’estero in grandi parchi nemmeno l’ombra, a meno che si consideri il parco nazionale del centro Australia un parco cittadino e i milioni di pecore che brucano l’erba una ini-ziativa. Ho tremato pensando che a qualcuno ad Aversa possa venire l’idea di “pecorizzare” i terreni degli standard urbanistici. Perché è vero che le pecore mangiano l’erba (fino a prova contraria sono erbivori), ma fanno i loro bisogni e li fanno dove brucano. E, quindi, occorre spendere soldi per pulire. E a proposito di cacca, al parco Argo sui marciapiedi si vedono tante deiezioni canine che restano lì a fare bella mostra. Colpa dei padroni dei cani che non provvedono a metterle nei sac-chetti. Devo dire che hanno difficolta a trovare cestini dove depositare la cacca del cane. Moltissime strade della nostra città non ne sono provviste. Non solo le strade per parco Argo, ma anche via Vito di Jasi, fino all’ospedale, non ne ha e cosi tantissime altre strade. Nessuna giustificazione per i proprietari dei cani. Io non solo portavo i sacchetti ma negli ultimi mesi di vita della mia labrador portavo anche una bottiglia con disinfestante aromatizzato per ridurre l’impatto della sua urina. A chi ha organizzato il convegno sul turismo ad Aversa vorrei far notare che non è un buon viatico turistico costringere ad allenarsi allo slalom per evitare la cacca dei cani. E veniamo ai pecoroni. Definisco così

anche coloro che non ammettono di aver sbagliato a votare alle ultime elezioni, non solo quelle politiche, ma anche quelle comunali e anche al referendum. Ho letto commenti da neurodeliri sulle ipotesi del nuovo programma di Gover-no. Mentre ci sono silenzi assordanti sulle ipotesi di riforma costituzionale, la stessa Costituzione che coloro che hanno vota-to “Si” al referendum avevano definito la migliore del mondo. Lo so che molti, la stragrande maggioranza, ha votato sia al referendum che alle politiche con la pancia, con odio, senza alcun raziocinio e nessuna cognizione di ciò che stava facendo. La cosa stupefacente è che nel momento in cui si vuole stravolgere la carta costituzionale questi pecoroni (incapaci di vedere dove hanno fatto bene e dove hanno sbagliato) restano fermi sulle loro posizioni. Non si tratta di contestare le idee politiche, ma resto perplesso che nessuno abbia nulla da dire sul voto leghista ad Aversa (quello ai 5S si giustifica con la presenza di un candidato locale), come nessuno dei due consiglieri regionali che hanno aderito ai 5S e che conoscevo come esponenti della sinistra non abbiano proferito parola (in pubblico) sulla alleanza con una destra che più destra non si può. Re-

stiamo in fiduciosa attesa per dirla con Crozza. Pensavo che la giunta De Cristofaro fosse uno strumento amministrativo invece è un calesse (la battuta la rubo ad Arbore) vista quanta gente è scesa e salita. Nonostante gli sforzi dell’ottimo Nicola Rosselli non sono riuscito ancora ad avere certezze su chi è in maggioranza, chi è all’opposizio-ne, cosa debbono fare e cosa hanno intenzione di fare. Un’idea io l’avrei, ma per dirla con Bartali, è troppo facile sostenere che “è tutto sbagliato e tutto da rifare”.Scusatemi se definisco quaqua-raquà due vecchi conoscenti (gli

amici sono un’altra cosa) che mi hanno cercato di convincere che la vicenda di Michele Barone è solo una inchiesta giudiziaria malevola e che la sua situa-zione è simile a quella di Enzo Tortora (vicenda che ho seguito dall’inizio alla fine e che non mi sembra paragonabile) e mi invitavano a non scrivere nulla anzi a ritrattare l’unico articolo che ho scritto sull’argomento. Dico ai due quaraqua-quà che io aspetterei di conoscere gli atti prima di parlare. Mi auguro, e lo faccio per tutti coloro che finiscono sotto pro-cesso, che sia davvero come sostengono questi due conoscenti, ai quali però ho obiettato che il mio dovere (e quello dei veri giornalisti) è di scrivere non di tacere. A proposito di tacere, saltando di palo in frasca, non capisco i silenzi del vescovo Spinillo sulla vicenda. Come lui sa l’ho indicato come persona e pastore degno di stima e considerazio-ne ad alcuni giornalisti stranieri arrivati nelle nostre zone. Per questo lo invito a parlare nei giorni in cui 60 vescovi cileni si sono dimessi per lo scandalo dei preti pedofili in quel paese e il Papa prende posizione su questo e altri scan-dali. Sono i suoi fedeli a chiederlo, se ne renda conto. Se vuole, sono pronto a fargli una intervista oppure scelga qualcuno più gradito. Ma parli.

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Promosso dalla Proloco Agro Aversano e da Mirarte. Il dott. Cecere uno dei relatori

“Intestino e longevità”, convegno a Palazzo Cascella

L’INCONTRO

Il prossimo 30 maggio alle ore 18.30 si svolgerà presso il Palazzo Cascella (via Cesare Battisti n.90, Aversa) un

convegno dal tema intricante: “Intestino e Longevità”, organizzato dalla ProLoco Agro Aversano e dall’Associazione Mi-rarte. Relatori il dott. Amedeo Cecere, responsabile Uoc di Gastroenterologia del “Moscati” di Aversa, e la dott.ssa Imma Piccirillo, biologa molecolare nel nosocomio normanno. A moderare l’in-contro ci sarà la pneumologa Marinica Concilio. Il convegno estremamente interessante per la tematica trattata, ne abbiamo parlato con il gastroenterologo dott. Amedeo Cecere che è uno dei relatori del convegno.Dott. Cecere qual è l’obiettivo del convegno? Lo scopo di questa riunione è essen-zialemnte di tipo divulgativo. Si vuole portare a conoscenza di un pubblico di Amedeo Cecere

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L’INCONTRO

non addetti ai lavori il tema del rapporto tra “longevità,intestino e flora intestina-le”, la cui conoscenza può avere risvolti educazionali e preventivi.Perché proprio in questo momento si propone questo tema?Recenti ricerche hanno dimostrato che specifiche modifiche della flora inte-stinale, cioè di quell’insieme di batteri, virus e funghi che vivono nel nostro intestino, svolgerebbero un ruolo non secondario nell’insorgenza e nel decorso delle malattie cronico-degenerative che sono appannaggio dell’età avanzata. L’anello di congiunzione tra le malattie cronico-degenerative e l’intestino sa-rebbe la condizione di “infiammazione cronica a basso grado”, la cosiddetta “inflammaging”: termine traducibile come “infiammazione invecchiante”. Un certo tipo di alimentazione, attraver-so le modifiche della flora intestinale, avrebbe la capacità d’influenzare la bar-riera intestinale; questo fenomeno, a sua volta, provocherebbe o contribuirebbe a provocare la “inflammaging” tipica della terza e quarta età.Quindi il segreto della longevità po-trebbe essere nell’intestino?Sì, il segreto della longevità sarebbe racchiuso nell’intestino. Più precisa-mente il codice della giovinezza sarebbe iscritto nella composizione della flora Aversa, palazzo Cascella

Cecere: “Tratteremoil tema del rapporto tra “longevità, intestino e flora intestinale”, la cui conoscenza può avere risvolti educazionali e preventivi”

intestinale che oggi, per la sua enorme complessità definiamo “microbiota.Una ricerca condotta presso Università di Bologna ha indagato la composizione del «microbiota» in soggetti arruolati nella stessa area geografica,ma di diversa età: ultracentenari, centenari, anziani, di età inferiore ai 65 anni; adulti di età tra i 20 e 50 anni. I dati dimostrano l’esistenza di un “core microbiota” cioè di una porzione “fissa” dell’ecosistema intestinale, composta da determinate specie di microrganismi, che sono capaci di effetti antinfiam-matori ed immunomodulanti; in altre parole, sono in grado di promuovere la salute. Con l’avanzare dell’età, la quota di queste specie benefiche all’interno del microbiota intestinale diminuisce, mentre invece proliferano altre specie di microrganismi, che normalmente sono presenti solo in bassa percentuale nell’intestino dei giovani adulti.Che conclusione trarneLa longevità resta sempre il prodotto della complessa interazione tra genetica dell’individuo, ambiente in cui si vive ed abitudini di vita; tuttavia, il microbiota intestinale può rappresentare un fattore importante nel condizionare come e quanto un essere umano può invecchia-re mantenendosi in buona salute.

Martina Melino

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Il 2 e 3 giugno quinta edizione della manifestazione targata “Asd Pedale Normanno”

Dal Parco Cangemi di Lusciano partiranno gli appassionati di ciclismo con la possibilità di scegliere tra i tre percorsi, di 130, di 200 e di 400 Km

La “RandoNormanna”sulle tracce di Annibale

w Italia Mauriello

LA MANIFESTAZIONE

Mancano meno di venti giorni alla quinta edizione della “RandoNormanna”, mani-

festazione ciclistica organizzata dalla “ASD Pedale Normanno” per il primo weekend di giugno. Il 2 ed il 3 giugno, infatti, dal Parco Cangemi di Lusciano partiranno gli appassionati di ciclismo con la possibilità di scegliere tra i tre percorsi (130, 200 e 400 Km.) che il “Pedale Normanno” ha disegnato per questo importante happening.La “RandoNormanna”, come tutte le altre Randonnèe, è una forma di ciclismo diverso, non esasperato dalla competizione, dalle classifiche, dalle griglie di partenza, dove i ciclisti non hanno avversari da battere, ma compa-gni di viaggio e dove conta arrivare e non la posizione in cui si arriva. “Una delle novità di questa edizione, come ci illustra il presidente del “Pedale Normanno”, Luciano Sassano, sono i percorsi. Percorsi totalmente cambiati rispetto alle precedenti edizioni e che vanno nella direzione della campagna lanciata recentemente dall’ARI (Audax Randonneur Italia), strade da vivere, percorsi che si svilupperanno per la quasi totalità su vecchie riciclovie, strade a bassa densità veicolare, con l’obiettivo di far vivere un’esperienza unica ai partecipanti coniugando sport, cultura e natura. Un continuo alternarsi di paesaggi naturalistici, borghi storici, luoghi della memoria che, ci auguriamo, possano lasciare un segno indelebile a tutti i partecipanti”. “Abbiamo - tiene ad aggiungere il Presidente Sassano - af-fiancato ai percorsi da 200 (dislivello di circa 3000 mt.) e 400 (dislivello di circa 3600 mt.), entrambi brevetto ARI, anche

dei due classici percorsi. Nella 400 Km (dislivello di circa 3600 mt.) che partirà alle ore 15,00 del 2 giugno, denominata “Sulle tracce di Annibale”, i partecipanti si ritroveranno a percorrere luoghi e strade che furono teatro delle gesta del grande Annibale Barca, decantato nemico di Roma e famosis-simo soprattutto per la sua battaglia degli Elefanti”. “I partecipanti” - conclude Sassano - oltre ai ristori nei vari checkpoint lungo i percorsi, troveranno perso-ne impegnate a garantire il regolare svolgimento degli eventi e la loro sicurezza”.Main sponsor della mani-festazione è il Superstore “Linea Blu” di Aversa. Maggiori notizie e aggior-namenti sugli eventi sono

pubblicati sul sito www.pedalenorman-no.it. Per iscriversi online collegarsi al sito ARI https://www.audaxitalia.it.

Sassano: “Una forma di ciclismo non esasperato dalle classifiche, dove i ciclisti non hanno avversari da battere, ma compagni di viaggio e dove conta solo arrivare al traguardo”

una ciclopedalata da 130 km. (dislivello di circa 1300 mt. per tutti coloro che non vogliono perdersi l’occasione di vivere una giornata di sport e che per varie cause non possono cimentarsi in uno

Il percorso dei 400 km.

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Il condominio in...forma! dell’avv. Maurizio Golia

Il verbale d’as-semblea è quel documento nel

quale sono riportate le varie deliberazioni e le brevi dichiarazioni dei condomini, nonché ogni aspetto inerente lo svolgimento che sia utile a valutare la legittimità delle dichia-razioni assembleari. L’esposizione dei fatti non rispondenti al vero nei verbali d’assemblea indica una falsità ideologica in scrittura privata, penalmente non rilevante a norma dell’art. 485 c. p. che sanziona le falsità materiali in scrittura privata. Con sentenza 31 marzo 2015, n. 6552 la Suprema Corte ha risolto la questione se il verbale dell’assemblea condominiale debba essere redatto, corretto e chiuso

necessariamente nel corso e alla presenza dell’assemblea condo-miniale, oppure possa essere redatto, corretto o modificato anche in assenza dell’organo collegiale, essendo, al riguardo, sufficiente che il verbale riporti la sottoscrizione del Presidente e del Segre-

tario che lo hanno redatto o modificato. Secondo la sentenza la correzione( nel caso specifico l’indicazione esatta dei millesimi) apportata nella copia del verbale assembleare non inficia la validità della deliberazione assunta per la quale, eliminato l’errore materiale il computo dei millesimi e tenuto conto dell’effettiva partecipazione dei con-domini presenti (anche per delega), era

stato comunque raggiunto il quorum necessario. E’ opportuno, tuttavia, precisare che, in tema di condominio di edifici, deve invece considerarsi nulla la deliberazione assembleare che sia stata adottata dopo lo scioglimento dell’as-semblea stessa e l’allontanamento di al-cuni condomini, a seguito di riapertura del verbale non preceduta da una nuova rituale convocazione a norma dell’art. 66 disp. att. c.c., risultando violate sia le disposizioni sulla convocazione dell’as-semblea sia il principio della collegiali-tà della deliberazione. Ricordando che nessuna norma di legge impone che il verbale debba essere redatto in sede assembleare sono da ritenersi legittime la piccole correzioni apportate al verba-le redatto in sede assembleare quando queste servono ad emendarlo da errori materiali che non lo rendono conforme alla realtà dei fatti.

La modifi ca del verbale dopo l’assemblea

Il nostro futuro sul web non è tutto rose e

fiori. Lo hanno spiegato bene Mauro Berti e Serena Valorzi alle studentesse delle professores-se Tania Manna e Maddalena Russo del liceo “Jommel-li” di Aversa. I due relatori (autori di un saggio sull’argo-mento assieme a Michele Facci edito nella collana Psicologia divulgativa per l’editore Reverdito) operano spes-sissimo nelle scuole. Mauro Berti è un soprintendente della polizia di Stato, mentre Serena Valorzi è una psicologa, psicoterapeuta esperta in dipendenze da comportamento. Sono stati loro a par-

Cyber bullismo, due esperti allo Jommellismo. Il social può essere utilizzato in maniera positiva, ma anche in maniera negativa e proprio la vastità della rete rende virale determinati fenomeni di bullismo che possono essere combattuti con un contatto diretto, con l’aiuto dei genitori, con quello degli insegnati. Se non ci sono questi aiuti, indipendente-mente dall’età si può essere vittime di una pressione tale cche in alcuni casi ha portato al suicidio di una ragazzina di 14 anni come di una donna di 31 colpevoli di avere messo in rete qualche foto o filmato osé.I relatori sono stati ricevuto dalla diri-gente dello Iommelli, Rosa Celardo, che incontrando gli ospiti ha comin-ciano a tessere la tela per uno scambio culturale fra gli alunni dei Trento (città dove operano Berti e Valorzi) e quelli del Liceo normanno.

Luca Faenza

lare ai ragazzi dei pericoli che si na-scondono nel web. Il problema non è lo Smartphone, ma l’uso che talvolta ne viene fatto e che porta a fenomeno dete-riori perché una foto, un giudizio, una affermazione immessa nella rete

amicale viene amplificata per dieci, cento volte fino a diventare virale. Così i social diventano un modo per effettuare violenze addirittura maggiori di quelle che si possono fare fisicamente. I social garantiscono una interazione senza contatto, ma proprio in questa interazione, ha spiegato Serena Valorzi, si nascondono i pericoli di cyber bulli-

Un incontro molto interessante

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AUGURI

18 ANNI

AUGURI

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LAUREA

Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli

annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti

Il pianista Dario Candela incanta il pubblico nella chiesa della Trinità nell’ambito della rassegna “Cima-

rosa Torna a Casa”. Considerato uno dei pianisti italiani più interessanti della sua generazione, Candela, è stato anche il primo italiano ad incidere l’integrale delle 88 sonate per tastiera di Dome-nico Cimarosa. Un lavoro terminato appena lo scorso anno, in due uscite, per la Dynamic, che ha riscosso molti consensi di vendita (il primo cd è già esaurito) e di critica, anche oltreoceano. “Sono molto contento di suonare qui - ha detto Candela - nella chiesa che custodisce l’atto di battesimo ed un bellissimo busto in marmo di Dome-nico Cimarosa”. Quasi un atto dovuto, dopo aver portato in giro per il mondo le sonate dell’aversano, era assurdo pensare che non lo facesse proprio ad Aversa, città natale del compositore. Ma non solo Cimarosa nel programma

Il concerto di Dario Candela alla Trinitàdi Robert Schumann, una delle pagine più belle della letteratura pianistica dell’Ottocento. Candela con il suo toc-co, sensibile ma nel contempo vigoroso, ha ammaliato il pubblico, che in parte, va sottolineato, veniva da fuori Aversa. “Non ha deluso le aspettative l’allievo prediletto ed erede artistico di Aldo Ciccolini - ci dice Giuseppe Lettieri, direttore artistico di “Cimarosa Torna a Casa ” che ha voluto fortemente la presenza di Candela in cartellone – che conosco da alcuni anni, cosi come ho avuto l’onore e il piacere di conoscere Ciccolini, uno dei più importanti pianisti del XX secolo. A Dario avevo promesso due anni fa, al momento dell’uscita del primo cd delle sonate cimarosiane, che avrebbe tenuto un concerto nella chiesa di Cimarosa. Ed ogni promessa è debito. Spero solo di riuscire prossimamente ad organizzare il bis!”.

di Candela. La Ballata n. 2 in si min. di Franz Liszt, pezzo forse tra i meno noti del virtuoso pianista e composi-tore ungherese, meno legati all’enfasi romantica ed ai richiami dell’amico Chopin, ma di grande virtuosismo e spessore pianistico. Monumentale poi la seconda parte del concerto con gli Studi Sinfonici op.13

Il concerto di Dario Candela

Festa grande, oggi, 27 maggio, in casa del nostro collaboratore avvocato Mau-rizio Golia e della dottoressa Mariaro-saria de Angelis: i due bellissimi gemel-lini, Angelo e Giuseppe, festeggeranno il loro secondo compleanno con i felici genitori, con i nonni Geppino ed Anna e con tutti i familiari.

Tanti auguri ad Alessandra Dorati che ha compiuto 18 anni dal papà Enrico, dalla mamma Anna Russo, dal fratello Giovanni e dall’amico Giuseppe Mata-cena.

Attorniata dai felici genitori, Antonio Abbate e Simona Copersino, dal fratello Marcantonio e da tanti amici e familiari, ha festeggiato il 18° compleanno in un caratteristico locale di Aversa Ilaria Abbate alla quale vanno gli auguri del nostro periodico.

Vivissimi auguri per Lorenzo Della Gatta, che il 29 maggio 2018 compirà i suoi primi settant’anni, dalla moglie Rachelina e dai figli Consiglia, Anna e Vincenzo.

Ylenia Serena di Grazia e iln fi danzato Andrea Di Nuzzo presso l’Universita’ degli Studi di Perugia hanno brillante-mente conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Informatica e dell’au-tomazione. Auguri e felicitazioni dai genitori di Ylenia,Carlo e Lena, e dal-le sorelle con i rispettivi mariti e fi gli, nonche’ dai genitori di Andrea, Antonio e Teresa, e dai fratelli.

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SCAFFALE

Don Giuseppe Diana era solo un prete

Il saggio di Giuseppe Sagliano e Luigi Intelligenza

Don Giuseppe Diana era un sacerdote, solo un prete. Sembra una affermazione

banale, invece si tratta di una questione importante. Infatti finora la definizione che è stata fatta del sacerdote assassi-nato nella parrocchia di San Nicola a Casal di Principe il 19 marzo del 1994 è stata quella di “prete anticamorra”. Don Peppino Sagliano, suo amico, sacerdote che per qualche anno è stato il vice parroco di San Giuseppe Operaio ad Aversa, racconta a Luigi Intelligenza la vita da prete di don Peppino Diana, non nascondendo nulla, ma facendo capire che forse ora sarebbe il momento di gettare alle ortiche tutte le definizioni (e le infamie) che si sono accumulate in questi anni sulla figura del prete assas-sinato dalla camorra , in chiesa, con gli abiti talari. E’ nato così il libro “Solo un prete”.E’ una prospettiva completamente di-

versa quella da cui viene visto la vittima dei clan della malavita organiz-zata di Casal di Principe. E le sue attività per la prima volta vengono inquadrate in quello che è la missione pastorale di un parroco. Don Diana aveva un carattere impe-tuoso, a volte scostante, ma era sempre legato alla sua volontà di agire per il meglio dei suoi parrocchiani, dei giovani e della sua cittadina. Certa le sue attività contrastavano la malavita, il malaffare di cui Casal di Principe soffriva. Ma non era perché era “anticamorra” ma solo perché la missione di una sacerdote è quella di cercare di rendere migliore la vita e allontanare i pericoli dai giovani, e non solo, che fanno parte del suo gregge.Era quello che faceva monsignor Rome-ro, assassinato nell’80, era quello che

faceva don Puglisi, as-sassinato nel settembre del 1993, era quello che faceva don Giuseppe Diana. Il libro (Gnasso editore, 120 pagine, 13 euro) rende anche giustizia a don Diana delle tante maldicenze dette e scrit-te sul suo conto dopo la morte. Maldicenze che hanno cercato di distruggere l’immagine del sacerdote e messe in

circolazione ad arte da chi aveva paura della figura del prete assassinato. Un libro che si legge velocemente e che fa vedere in una diversa luce il sacerdote a 24 anni dalla sua uccisione. Per questo è bello leggere: “Don Peppino Diana esprimeva il proprio pensiero di intel-lettuale attraverso le parole del Vangelo, lo faceva con facilità perché nella parola di Dio cercava conforto, cercava spiega-zioni, offriva soluzioni”.

w Vito Faenza

Un grave lutto ha colpito la fami-glia del nostro carissimo amico dott. Enzo Piccolo, titolare

dello studio radiologico “Seen”, con la morte prematura della amatissima sorella Rosalba, ultima di cinque figli, tutti stimati professionisti. Rosalba, insegnante di scuola primaria, era un punto di riferimento per le colleghe del Terzo Circolo Didattico di Aversa, dove si era dedicata alla formazione ed all’e-ducazione dei piccoli alunni per quasi 30 anni. Ligia al dovere (tanto da ritor-nare in servizio in estate, qualche anno addietro, per dedicarsi ad un suo alunno disabile), Rosalba aveva conquistato la stima e l’affetto anche dei genitori, dei vari dirigenti scolastici succedutisi alla guida dell’istituto e, ovviamente, di

Addio a Rosalba Piccolo, insegnante modellodelle poesie “Chiedo si-lenzio” di Pablo Neruda e “La morte non esiste” di Scott Holland, scelte da tutte le colleghe e dalla Dirigente Anna-lisa Marinelli, mentre don Franco Sparaco, che ha celebrato il rito funebre, all’omelia ha messo in risalto le doti di Rosalba, il cui ricor-

do resterà indelebile nella mente e nel cuore di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla. Ad Enzo Piccolo ed a tutti i familiari il nostro sincero, profondo cordoglio personale e quello di tutta la Redazione.

Geppino De Angelis

tutte le colleghe. Sempre sorridente, disponibile con tutti, socievole, solare ad onta del male che la tormentava da alcuni anni, Rosalba dimostrava una notevole forza di carattere, decisa a lottare fino alla fine per non lasciare nel dolore i fratelli, i fami-liari, tutti gli amici che le volevano bene, che la stimavano per le sue doti umane e professionali, come hanno dimostrato i funerali svoltisi nell’affollatissima chiesa dell’Annunziata. Particolarmente commovente la lettura, da parte delle colleghe Claudia Corso, Pina Marinelli, Tiziana De Vincenzo,

Rosalba Piccolo

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In una affollata sala “Guit-mondo” del Seminario vescovile aversano, grande

successo per la manifestazione della sezione Fidapa di Aversa, presieduta da Maria Lucia D’Amore. Alla presenza di Ma-ria Concetta Oliveri, vice pre-sidente nazionale della Fidapa, di Giusy Porchia, presidente distretto sud-ovest Fidapa con la vice Margherita Vindice, e con le vice presidenti delle sezioni di Caserta, Raffaella Feola, di Capua, Beatrice Trombetti, e di Aversa, Carmelina Ruberti, si è tenuto il conve-gno su “La creatività femminile-motore di un nuovo sviluppo economico” tema nazionale della FIDAPA BPW. A coordinare il tutto, la referente del gruppo di lavoro distrettuale Fidapa “Teaming-up” Mariolina de Orsi. Dopo il saluto della presidente D’Amore, del sindaco di Aversa, Domenico de Cristo-faro, e gli interventi delle responsabili nazionali e distrettuali, è stata Mariolina de Orsi, già due volte presidente

il bisnonno Gennaro, pittore, aveva tra le tante opere, affrescato la cupola del nostro teatro Cimarosa. Hanno sfilato anche i costumi props e cosplay, gli oggetti del desiderio, quelli che a volte vediamo nei film e nelle serie tv e vorremmo possedere. E così c’è chi li replica. Come nel caso dei costumi di Antonietta Saulino ed Eleonora Serra, indossati da Ma-

riacarmen D’Amore, Antonia Grassia e Marialucia Simonelli. Ed ancora hanno sfilato i capi di Michela Oliva, stilista, molto apprezzata, della Ludivine sartoria napoletana, Stefania Spirito di Manta Ray, Annamaria Ferrara, Anthea Sacchetti ceramista, Marisa Angelucci di Amlè Gioielli, Maria Assunta Gia-quinto con le sue sete e tessuti pregiati di Silk e Beyon, Annalisa Vollaro con le sue “idee cotonate” di Annis Chic profumo di cotone. Un convegno molto dinamico tra vari percorsi d’arte e di musica.

Sfilata di abiti da sposa di Licia Giametta, nipote d’arte, in quanto il nonno era il celebre architetto Sirio Giametta. Esibizione di Martina Nappi, flautista e cantante

Un convegno molto dinamico tra percorsi d’arte e di musica

La Fidapa omaggia la creatività femminile

ASSOCIAZIONI

dell’ormai storica sezione aversana, ad introdurre le ospiti, per un incontro non consueto, molto dinamico, che ha visto le donne creative del territorio parlare delle loro creazioni in ambito lavorativo e non solo. E la musica non poteva man-care. Martina Nappi, flautista ma anche cantante che ha intonato alcune canzoni come “Quello che le donne non dicono” e “Reginella”, per poi intonare l’Ave Maria di Schubert durante la sfilata degli abiti da sposa di Licia Giametta, nipote d’arte, in quanto il nonno era il celebre architetto Sirio Giametta ed

Foto di gruppo con le modelle in abito da sposa

w Franco Terracciano

Al via la prima edizione del concorso «Aversa in fiore – Profumi e colori», promosso

dall’Assessorato all’ambiente del Comune di Aversa. «Il concorso - ha detto l’assessore Marica de Angelis - nasce dalla consa-pevolezza di poter abbellire la nostra città attraverso il decoro floreale di balconi, terrazzi e davanzali per poter contribuire come cittadini al migliora-mento della qualità della vita e dell’am-

“Aversa in Fiore”, parte il Concorsopremi: al 1° classificato del concorso è destinata una bicicletta a pedalata assi-stita; al 2° classificato è destinata una bicicletta; al 3° classificato è destinata una bicicletta e dal dal 4° al 10° classi-ficato verranno assegnati dei premi del valore di € 40 cadauno, consistenti in ricariche per la piastrina del servizio del bike sharing». Le composizioni floreali dovranno essere esposte nel periodo compreso tra il 23 maggio 2018 ed il 30 giugno 2018.

biente urbano, a creare un fenomeno di integrazione e coinvolgimento della comunità, a svolgere un ruolo educati-vo e di sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente». Il concorso è gratuito ed aperto a tutti i cittadini residenti nella città di Aversa che potranno partecipare individual-mente o per nucleo familiare. Saranno premiati i primi dieci classificati. «Ai vincitori – ha concluso l’assessore De Angelis - saranno assegnati i seguenti

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Un Trump molto diverso da come viene descritto, soprattutto da parte di certa stampa italiana,

quello venuto fuori dal riuscitissimo incontro organizzato al liceo scientifico “Fermi” dalla prof.sse Rossella Oliva e Patrizia Cuomo sul tema “Trump: vita di un Presidente contro tutti”, dal titolo del libro del giornalista e scrittore Gen-naro Sangiuliano, vice Direttore del Tg1 e docente di Storia dell’Economia presso la Luiss di Roma. Un incontro con l’autore nell’ambito del progetto “Campania Felix - Festival della Letteratura per ragazzi e Giova-ni”, giunto alla seconda edizione col patrocinio della Regione Campania, della città metropolitana di Napoli, del Comune di Nola, di Obiettivo Terzo Millennio e della Fondazione Premio Cimitile. Obiettivo del progetto è quel-lo di promuovere il gusto alla lettura e recuperare i valori della fantasia e della creatività con manifestazioni itineranti in alcune città della Campania e con momenti di studio, approfondimento, ricerca, dibattiti, incontri con gli autori e master class. Agli alunni del “Fermi” è toccato leg-gere ed approfondire il libro di Sangiu-liano. Il riuscitissimo incontro, che ha visto l’aula magna dell’istituto affollata da docenti ed alunni, ha avuto inizio, sabato 19 maggio, con gli interventi dell’assessore del Comune di Aversa Gilda Emanuele e della prof.ssa Oliva. “In questa giornata di presentazione - ha detto l’Assessore rivolgendosi agli studenti - capirete quanto sia importan-te guardare oltre gli spot, cercando di analizzare in maniera più approfondita ogni sfaccettatura della personalità del presidente Trump”.

Un libro, quello di Sangiuliano, che è frutto di p e r m a n e n z a dell’autore negli Stati Uniti, di ricerche e di in-terviste con tan-tissime persone. S a n g i u l i n a o , autore anche di interessanti biografie su Clinton, Putin ed altri impor-tanti personaggi, ha giustamente affermato che solo conoscendo

la vita delle persone si può comprendere a fondo il loro comportamento, il loro operato. Particolarmente interessante il “botta e risposta” di Sangiuliano con alcuni alunni, tra i quali Ilaria Casella, Domenico Baldi, Johnatan Laudante, Roberto Cocozza. Domande alle quali l’autore ha risposto con interessanti, persuasive argomentazioni, afferman-do, tra l’altro, che Trump non può es-sere ritenuto razzista, che è stato autore di una buona riforma sanitaria e fiscale, che è riuscito ad evitare che lo scontro tra Corea del Nord ed Usa sfociasse in un conflitto dalle imprevedibili conse-guenze. In risposta ad altre domande, Sangiuliano ha anche affermato che l’essenza della democrazia è la sovra-nità del popolo e che Trump fa bene a chiedere con decisione il rispetto dei diritti civili da parte di Cuba, che il “po-liticamente corretto” sta uccidendo la nostra società. Un incontro, insomma, che ci ha presentato un nuovo Trump rispetto a come viene generalmente presentato in Italia.

L’autore ha tratteggiato la sua vita, mettendone in risalto il carattere determinato, deciso in tutte le sue azioni. Interessante “botta e risposta” con alcuni alunni

Al “Fermi” incontro con l’autore. E’ arrivato il vice Direttore del TG1, Sangiuliano

Trump, vita di un Presidente contro tutti

Subito dopo l’autore ha tratteggiato la vita di Donald Trump, mettendone in ri-salto il carattere determinato, deciso in tutte le sue azioni. Un personaggio elet-to a sorpresa Presidente degli Stati Uni-ti quando tutti lo davano per sconfitto, smentendo, tra l’altro, quanti ritengono che il Presidente non sia particolar-mente intelliggente, riconoscendogli solo uno spiccato senso degli affari.

Gennaro Sangiuliano è ritornato ad Aversa

w Geppino De Angelis

SCUOLA

Sangiuliano ha anche affermato che l’essenza della democrazia è la sovranità del popolo e che Trump fa bene a chiedere con decisione il rispetto dei diritti civili da parte di Cuba

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Parte un progetto fortemente educativo sui diritti dell’infanzia voluto da Emilia Narciso

L’Unicef processa Pinocchio e lo assolve

E’ stata una mattinata magica quella vissuta al teatro “Cimarosa” di Aversa il 19

maggio scorso. Il Comitato provinciale Unicef di Caserta, presieduto da Emilia Narciso, ha ideato e messo in scena il “Processo a Pinocchio” ispirato alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’As-semblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. “Un’occasione per riflettere allegoricamente - come ha scritto la stessa Narciso nel volume che ha presentato il progetto - sulle contraddizioni della società moderna” specialmente nel rapporto tra adulti e bambini. Ed il risultato è stato inaspet-tato, sorprendente, straordinario. Il processo, con tanto di accusa, difesa, testimoni, giuria popolare e giudici, tut-te figure interpretate dagli alunni della scuola media “S. Giovanni Bosco” di

Trentola Ducenta e della scuola “Ci-marosa” di Aversa, alla fine ha assolto Pinocchio “perché il fatto non sussiste”. L’irresponsabilità di Pinocchio, le sue bugie, il suo vivere spensierato appar-tengono a tutti i bambini che sponta-neamente tentano di far prevalere “il piacere dei giochi e dei sogni - come si è detto nella sentenza - rispetto ai dove-ri che impone l’educazione scolastica e della vita”. A mancare è stata la sinergia tra genitore e scuola. E poi ci sono gli altri adulti ad essere stati indifferenti alle azioni di Pinocchio. “E’ compito degli adulti preparare il bambino alle sue future responsabilità cioè a diventa-re un Uomo”. Pinocchio non ha colpe.Il processo si è svolto davanti a super-

L’EVENTO

w Nicola De Chiara

Ospite d’onore il Procuratore Nazionale Antimafia, Cafiero de Raho. Attori gli alunni della “Bosco” di Trentola Ducenta e della “Cimarosa” di Aversa

Il processo a Pinocchio al teatro Cimarosa di Aversa

Il procuratore de Raho con Prefetto e Questore di Caserta continua a pag. 50

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L’EVENTO

visori d’eccezione come il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho; il Prefetto di Caserta, Raf-faele Ruberto; il Questore di Caserta, Antonio Borrelli; il comandante dei Vigili del fuoco di Caserta, Luciano Buonpane; il generale della Brigata Garibaldi, Antonio Vittiglio; il sostituto procuratore Alessandro D’Alessio della Dda di Napoli; il presidente del Tribu-nale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo; il presidente regionale di Unicef, Mar-gherita Dini Ciacci, e Laura Simonetti dell’Ufficio Scuola di Unicef Italia, Celia Amodio, testimonial regionale Unicef. Mentre il magistrato Nicola Graziano ha collaborato da par suo con l’Unicef per organizzare un “processo” degno di tal nome. A presentare il processo-spettacolo è stato un volto noto della Rai come Veronica Maja, testimonial Unicef. Mentre il giornalista Antonio Salvati, segretario dell’Unicef di Caserta, ha moderato la seconda parte dello spet-tacolo, quando sono saliti sul palco Ruberto, Borrelli, de Raho e Buonpane. Ad ognuno è stata assegnata una parola - giustizia, diritto, responsabilità, scelta - dal glossario preparato dai ragazzi del “Fermi”, parole scaturite dalla discus-sione intorno alla figura di Pinocchio, “che nasce come favola per bambini e diventa specchio e metafora per l’intera società”. A colpire sono state le parole del Prefetto che ha sottolineato come la più grande responsabilità che sente da quando riveste il delicato incarico è quella di lasciare alle giovani genera-zioni, ai bambini, una società migliore di questa. Il pubblico ha ascoltato con attenzione anche l’intervento di Cafiero de Raho che ha detto che con i bambini non bisogna avere atteggiamenti discrimi-natori e violenti perché altrimenti a loro volta saranno delle persone violente da adulti. “Ai ragazzi bisogna insegnare la certezza dei diritti. Tanti morti in Cam-pania, in Sicilia, in Calabria, in questa terra non ci sarebbero state se i cittadini fossero stati cittadini consapevoli della loro libertà e dei loro diritti”.A margine del convegno abbiamo senti-to la Presidente Unicef di Caserta, Emi-lia Narciso: “Voglio porgere un grazie

La presidente regionale Unicef, Margherita Dini Ciacci, nel ringraziare Emilia Narciso, ha detto che presto “sarà premiata”. Arrivaun incarico ancora più prestigioso?

I saluti finali

questo progetto dobbiamo proporlo nelle scuole. E’ un progetto fortemente educativo. Dobbiamo esaminare le altre figure presenti nella favola, oggi chi sono il Gatto e la Volpe, chi è Lucignolo? Queste sono le domande a cui risponderanno i nostri studenti nelle scuole”. Il “Processo a Pinocchio” è un libro ‘aperto’, un percorso che comin-cia e che deve necessariamente essere arricchito da tante nuove esperienze e contributi delle Scuole, delle Comuni-tà, delle Associazioni, delle Istituzioni e di quanti credono nella bellezza dei percorsi fatti insieme. Voglio anche ringraziare Rosario Bianco, l’editore, per aver creduto in questo progetto. I ricavati del libro saranno interamente devoluti all’Unicef”. Dal palco la presidente regionale Unicef, Margherita Dini Ciacci, nel rin-graziare Emilia Narciso, sottolineando il suo appassionato impegno, ha detto che presto “sarà premiata”. Lasciando intendere che l’Unicef è pronta ad affi-darle un incarico ancora più prestigioso.Ha colpito l’assenza del Sindaco di Aversa. Disarmante si è rivelata, invece, la presenza del Presidente del Consiglio comunale, Augusto Bisce-glia, che ha deciso di non intervenire e di non portare i saluti della città agli autorevoli ospiti.

Pinocchio è stato assolto

a tutti coloro che hanno partecipato. Stamattina i bambini ci hanno dato una grande lezione di umanità. Noi, adesso,

L’Unicef processa Pinocchio e lo assolve

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In un clima di vibrante commozione, presso la casa di riposo “Sagliano” di Aversa, diretta da molti decenni

in maniera encomiabile da mons. prof. don Pasqualino De Cristofaro, l’intera comunità (personale, ospiti, dirigen-ti) si è riunita per festeggiare la signo-ra Nunzia Pucci, vedova Cacace, nel giorno dei suoi …primi centotrè anni. Una donna che ha vissuto le vicende delle due prime guerre mondiali; ri-masta orfana del padre ad appena due anni, sposatasi a 24 anni, madre di due fi gli, Carmine e Pasquale, docente uni-versitario in pensione, restò vedova a 60 anni dell’adoratissimo marito Vincenzo. Di carattere indomito, combattiva e co-riacea, Nunzia, oltre ad aver affrontato

Ha 103 anni l’aversana più longevani e, poi, all’età di novantanove anni, la frattura del femore, dimostrando una forza ed una voglia di vivere senza pari. Ad onta della sua veneranda età, non-na Nunzia, amorevolmente accudita dai familiari e da tutto il personale del “Sagliano”, dove si trova da 5 anni, di-mostra una notevole lucidità mentale, nutrendosi di verdure e pesce, senza mai rinunciare ad un ottimo bicchiere di vino rosso gustando, qualche volta anche un buon grappino, non disdegnando di fare quattro amichevoli chiacchiere con gli altri ospiti della casa di riposo, anche se talvolta non manca di lamentarsi delle ..“vecchie” che fanno troppo chiasso, come ci ha detto don Pasqualino.

Geppino De Angelis

lantezza per un massimo di 3 minuti.Scheda hardware top, con una CPU Snapdragon 845 per gestire i processi di calcolo, 4GB di RAM in supporto ed una grafica Adreno 630, che assi-cura fluidità anche con i giochi più esigenti. Sul lato sinistro troviamo un tasto dell’assistente virtuale di Google, posteriormente il sensore di impronte e non manca il jack audio. Due le fotoca-mere principali, entrambe da 16MPX, migliorate rispetto al V30 e non solo in termini di dettagli rappresentati, decisa-mente più definiti anche con poca luce. I sensori si avvalgono infatti dell’Intel-ligenza Artificiale. Molto apprezzata la fotocamera frontale che passa da 5 ad 8MPX. Il comparto audio presenta un software inedito: boombox, un sistema che sfrutta la risonanza per amplificare i bassi. Memoria interna espandibile e assenza di doppia SIM. Queste, per chiudere, le principali caratteristiche del G7 che viene offerto al prezzo di listino di 849€.

Dopo il discreto successo del V30, presentato lo scorso agosto, il noto produttore

coreano rilancia annunciando il G7 ThinQ, smartphone di fascia alta con le prerogative per competere contro i mi-gliori top di gamma del 2018. Scocca in alluminio opaco e back-cover in vetro rappresentano solo alcuni, tra i segni distintivi di questo device che vanta un eccellente livello realizzativo, tanto che oltre alla completa impermeabilità, esso risponde ad un severo standard militare che ne certifica l’utilizzo a temperature estreme e ne garantisce il funzionamen-to a seguito di cadute accidentali da 1,2 mt.Quanto al display, ampio 6,2 pollici, gli ingegneri di LG hanno optato per un pannello IPS, in grado di offrire una resa cromatica che non fa rimpiangere la tecnologia OLED. Tuttavia, per colmare il sottile gap residuo, è stata introdotta una funzione che se attivata, fornisce allo schermo una super bril-

LG G7 ThinQ, il nuovo Top di Gamma coreano

LG G7 ThinQ

Nunzia Pucci festeggiata

diffi coltà di notevole entità anche di ca-rattere economico, ha saputo debellare prima un tumore maligno, quando ave-va già superato la soglia dei sessant’an-

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L’APPUNTAMENTO

Parte giovedì 31 maggio l’esposizione nel Museo Diocesano del Duomo di Aversa

In mostra i quadri di Solimena, Lama e Simonelli. Si farà il punto anche sui lavori di ristrutturazione della chiesa destinata a diventare luogo di culto del Tribunale

I tesori di S. Maria degli Angeli in mostra

w Nicola De Chiara

Giovedì 31 maggio si inaugurerà la mostra “S. Maria degli Angeli ad Aversa. Arte e Storia dell’Ar-

ciconfraternita del Gonfalone” presso il Museo Diocesano. Alle ore 11,00 ci sarà l’inaugurazione. La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno 2018. In esposizione i quadri che facevano parte della chiesa di S. Maria degli Angeli che si erge accanto al Tribunale di Napoli Nord. Sarà esposa la grande tela “La Madonna del Gonfalone” opera di Fran-cesco Solimena attualmente custodita nel Duomo normanno. Ma ci saranno anche i quadri realizzati da Giambattista Lama, primo allievo di Luca Giordano, e da Giuseppe Simonelli. La mostra è stata realizzata dal Museo Diocesano di Aversa e dalla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento, in collaborazione con il Tribunale Napoli Nord.Alla presentazione interverranno il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo; il Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo; il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, Francesco Greco; il So-printendente per le province di Caserta e Benevento, Salvatore Buonomo; Paola Coniglio e Marianna Merolle, della So-printendenza, e mons. Ernesto Rascato, Direttore del Museo Diocesano e Dele-gato Regionale per i Beni Culturali.L’incontro servirà anche a fare il punto della situazione sui lavori di ristruttura-zione della chiesa che dovrebbero partire a breve con fondi messi a disposizione dalla Soprintendenza e dal Ministero di Grazia e Giustizia che è proprietario della struttura. S. Maria degli Angeli, che era al servizo

dei reclusi dell’Opg “Saporito”, è desti-nata a diventare la chiesa riservata al tribunale. Ad accendere i riflettori sulla piccola ma preziosa cappella i è stato recentemente il Fai con la visita guidata organizzata il 15 ottobre 2017, nell’ambito della giornata Fai di Aversa, organiz-zata dalla sezione cittadina dell’asso-ciazione presieduta da Maria Giovanna Pezone. Nell’occasione la chiesa collegata al Tribunale di Napoli Nord sita in piazza Trieste e Trento è stata il monumento più visitato. Una chiesta baroc-ca, originariamente di proprietà della Confraternita del

Gonfalone del Santo Sepolcro, fondata, secondo la tradizione, da San Bonaven-tura da Bagnoreggio nel 1267. La chiesa chiusa da molti anni è stato oggetto di una vera e propria spoliazione da parte dei ladri. Negli anni è stata pesantemente razziata, privata degli altari, dell’organo della cantoria e di parte del prezioso pavimento maiolicato del Settecento. A salvarsi solo le tele che la adornavano e che saranno esposte, assieme ad altri oggetti sacri della chiesa, nella mostra che aprirà i battenti giovedì prossimo.

Il soprintendente Buonomo e la Presidente del Tribunale, Garzo, in campo per il restauro della chiesa barocca ma fondata nel 1267 da S. Bonaventura, secondo la tradizione

La locandina dell’evento

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ECONOMIA

La nuova sfida partita dal concept store di Caserta dell’aversano Gianni Bo

L’evento patrocinato dall’Ordine degli Architetti di Caserta sarà replicato anche ad Aversa. Lo scopo è di ampliare il dibattito sullo stato dell’architettura nelle città

“Open”, architettura e design in strada

w Italia Mauriello

Anche l’Ordine degli Architetti della Provincia

di Caserta ha partecipato alla manifestazione “Open Studi Aperti” del CNAPPC - Dipartimento Promozione della Cultura Architettonica e della figu-ra dell’Architetto che si è tenuta in tutta Italia il 18 e 19 maggio. Un evento che ha portato l’architettura in strada, nella città e per la città. Il lavoro degli ar-chitetti è così uscito dagli studi professionali per aprirsi alla cittadinanza e scendere in strada stimo-lando gli stessi architetti a promuovere il loro lavoro e la loro attività. Lo scopo è quello di sensibilizzare e ampliare il dibattito sullo stato dell’arte dell’architet-tura dei nostri territori oggi e ovviamente di rilanciare la figura professionale dell’architetto.Il 19 maggio la manifesta-zione ha preso il via dal Concept Store Esagono di piazza Sant’Anna dove, nell’occasione, sono state presentate le nuove collezioni di “Mutina” e “Gessa” direttamente dal salone del Mobile di Milano. E proprio l’imprenditore aversano Gianni Bo, della storica azienda Esagono, è stato uno dei protagonisti della

due giorni, partecipando, prima, alla conferenza stampa di apertura in qualità di vice presidente di Confindustria Caserta e, poi, alla conclusione dell’evento, il 19 maggio, quando, assieme ad altre figure istituzionali, si è tirata la somma sullo sta-to dell’architettura nella nostra provincia proponendo stra-tegie di sviluppo in un dialogo con la città. “La manifesta-zione - ci tiene a sottolineare Gianni Bo - pre-sto sarà replicata ad Aversa. L’ar-chitetto che apre il suo studio alla

città nelle strade rappresenta la vo-lontà dei nostri terri-tori di riappropriarsi della bellezza, della storia, della cultura che sono insite nei nostri straordinari patrimoni architet-tonici”.Sono stati presenti tra gli altri Piscitelli Consigliere Regio-nale, il Presidente della Provincia Giorgio Magliocca, il Sindaco della Città di Caserta Carlo Marino, il Presidente della Fondazione Real

Sito Carditello Luigi Nicolais, il Presidente CUP di Caserta Alessandro de Donato. Ad accogliere gli architetti sono stati il titolare di Esagono Gianni Bo, con Francescoe e Gianpaolo Bo, la direttrice del concept store Gabriella Sommella e tutto lo staff di consulenti sala mostra, arch. Ilenia Serpico, Giu-seppe Cirillo e Francesco Altamura. A partecipare sono stati circa 350 archi-tetti provenienti da tutta la provincia.

Gianni Bo intervistato alla fine della manifestazione

Interviene l’imprenditore aversano

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STORIA NOSTRA

Dall’omicidio di Giuseppe Morra alla morte del quindicenne Vincenzo De Luca

Nel 1984 Aversa scossa da gravi fatti di sanguew Antonio Marino

Il 1984 fu per Aversa un anno ne-fasto, sconvolto da brutali episodi di sangue e turbato dalla morte di

personaggi noti al pubblico. Il primo da noi registrato, in ordine di tempo, ac-cadde sul finire delle vacanze natalizie vede sotto i riflettori Giuseppe Morra, un nostro amico di famiglia, che fu barbaramente freddato sotto il palazzo dove abitava all’età di trentuno anni. Operatore modello della Indesit e padre esemplare, nei ritagli di tempo libero, Morra con la fidanzata (poi moglie) era una delle voci di Radio Aversa City, la prima voce “via etere” locale. La sera dell’uccisione ritornava a casa da una passeggiata: il tempo di far scendere dall’auto la famigliola per parcheg-giare nei pressi dello stabile che due malviventi gli si avvicinarono a scopo di rapina, sparandogli a bruciapelo. Fu la stessa moglie Maria a trasportarlo sanguinante al vicino Ospedale, dove giunse cadavere. Iniziò per i suoi un lunghissimo calvario, fatto di stenti e atroci sofferenze. Passano quattro mesi ed ecco che, in primavera, muore improvvisamente il mitico Franco Ricciardi, fondatore della storica Gazzetta Aversana che ha tessuto per un quarto di secolo la cronaca citta-dina. Originario di Calitri nell’avellinese, Ricciardi, dopo l’eccidio dei suoi per mano di facinorosi, era venuto da queste parti per ragioni di studio e anche di lavoro … accasandosi. Conseguita la laurea in Farmacia, oltre al suo lavoro, si dedicò “anima e corpo” al giornalismo collaborando con alcuni dei principali quotidiani (non solo) campani.Nella nostra città, dove risiedeva con la famiglia, fondò nel 1954 la Gazzetta Aversana dando inizio alla serie dei periodici locali del dopoguerra. Un foglio che aprì a tutti, piuttosto batta-gliero, che s’impose all’attenzione nel

quale ha smosso con tenacia (scriveva anche per altri giornali e rivisto) i più importanti problemi politico-sociali oltre che culturali. Al suo attivo anche alcune Raccolte di poesie e saggi sulla sua terra natìa. Chiuse gli occhi, anche Lui d’improvviso, lasciando un vuoto incolmabile in quanti lo conoscevano e gli volevano bene. Nella calura estiva dello stesso anno, quando molti si trovavano in villeggia-tura, un altro fatto di sangue venne a sconvolgere la popolazione aversana: a cadere sotto il piombo di mani criminali il giovane Enzo De Luca, un quindicen-ne pieno di speranze per il futuro. Ragazzo moderno e vivace, De Luca (nostro alunno) aveva da poco con-seguito la licenza media la scuola di S. Marcellino, dove lavorava il padre come bidello di palestra. Era tornato a fine settimana ad Aversa da Genova dove suo zio gli aveva trovato un lavoro. Purtroppo in loco - ironia della sorte – l’attendeva inesorabile la morte. Si ritirava a casa col motorino (regala-togli dal padre Tommaso per la licenza conseguita) quando due balordi, ai quali aveva opposto resistenza, per togliergli la catenina d’oro col crocifisso lo uccisero senza pietà …crudelmente. Stramazzò sul basolato in un mare di sangue, proprio nella piazzetta (quella di Savignano) che l’aveva visto muovere i primi passi e giocare spensieratamente. Accorse sul posto molta gente e grande fu lo sgomento principalmente per i familiari. A settembre lo sfortunato De Luca fu commemorato, in un clima straziante, dalla sua scuola ...insieme a Carmine Antonio Della Gatta, un altro alunno morto per un male congenito. Al rito funebre giunsero anche parole di conforto da parte dell’allora vescovo Giovanni Gazza, il missionario. Sul luogo del misfatto, sul muro dell’asilo Cascella, fu posta in seguito dai cittadini del rione una lapide-ricordo con la foto sorridente del povero De Luca.

Vincenzo De Luca

tempo per i suoi contenuti facendo da palestra ai giovani che si avvicinavano alla carta stampata. Spirito inquieto, talvolta irruento ma sempre sensibile ai problemi sociali, si spense in Napoli improvvisamente (all’età di 58 anni) lasciandosi alle spalle una vita alquanto tribolata. La sua scomparsa fu una grave perdita per la stampa. Come se si fossero dati un appunta-mento, qualche mese dopo, lo seguiva nella tomba anche il redattore-capo Giulio Amandola, la colonna portante del giornale aversano. Nativo di Nizza Monferrato nell’Astigiano, dove aveva vista la luce sessantuno anni prima, Amandola approdò in Terra di Lavoro giovanissimo (dopo aver conseguito il diploma di maestro), per ottemperare ali obblighi militari. Ultimato il servizio di leva, entrò per concorso nell’insegna-mento trasferendosi ad Aversa, dove si stabilì mettendo su famiglia. Uomo dai sani principi morali e dotato di un innato senso civico (virtù che infondeva nel prossimo) Amandola , nei trentacinque anni di insegnamento, si è fatto sempre apprezzare come maestro di scuola e di vita. Il suo nome è legato soprattutto alla Gazzetta Aversana, sulla

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La donna che mancava

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STORIA NOSTRA

Attiva già nel XIII secolo. Oggi resta la cappella nota come di San Giovanniello

La commenda dell’Ordine di Malta ad Aversaw Franco Pezzella

Il Sovrano militare ordine ospedalie-ro di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, comunemente

più noto come Ordine di Malta, trae le sue origini da un’antica confraternita di monaci che, intorno al 1050, guidata da Gerardo Sasso di Scala, costruì a Gerusalemme un ospizio per ospitare e curare i fedeli che vi giungevano per il pellegrinaggio in Terra Santa.Costituitisi in un Ordine, ben presto i cavalieri giovanniti o gerosolimitani, come altrimenti erano chiamati i suoi membri, cominciarono ad aprire commende (complessi edilizi dotati di chiese, ospizi e taverne) in tutta l’Europa, nelle città portuali e lungo le principali vie di pellegrinaggio. In ori-gine le commende, che afferivano a un baliaggio o a un priorato in una sorta di suddivisione amministrativa che faceva capo a sua volta a una delle otto nazioni o “lingue” in cui era diviso l’Ordine, erano delle residenze fortificate, ma col passare del tempo diventarono delle vere e proprie aziende agricole al cui interno, oltre agli edifici residenziali e alla chiesa, erano presenti stalle, mulini e granai con il risultato che la maggior parte degli adepti, abbandonata la pra-tica militare, si dedicò alla gestione del patrimonio economico e immobiliare dell’Ordine.Tali furono probabilmente anche la genesi e gli sviluppi successivi della commenda di Aversa, che, già attiva nel XIII secolo come «hospitalis S. Iohannis Ierosolomitani» giusto quanto si legge in un documento della Can-celleria angioina del 1271, sorgeva in luogo dell’attuale Palazzo Pirozzi in via di Santa Maria di Costantinopoli, poco distante dall’antica Porta Nova. Oggi a testimonianza di essa resta, seppure ricostruita in età moderna, la cappella, dedicata a San Giovanni

e da una vasta estensione di terreno, vi si accedeva attraverso un unico portone che dava sulla pubblica strada, mentre l’ingresso alla cap-pella era assicurato, in accordo con i dettami del Concilio tridentino, sia dall’interno della masseria che dall’esterno (da qui mediante una scala a doppia rampa, per superare il dislivello con la sottostante sacre-stia). Nell’impianto originario, la cappella era disposta, infatti, come si legge in un precedente cabreo del 1679, conservato come l’altro pres-so l’Archivio Storico di Napoli, su due piani, con la chiesa sopra e gli ambienti di servizio sotto. Recita il suddetto documento, molto accura-to nella descrizione e corredato per di più da un disegno del tavolario (ingegnere) Giovan Battista Manni: «In presente (l’Ordine dei cavalieri gerosolomitani) tiene e possiede una chiesa nominata di S. Giovanniello fora la porta Nova della detta città

di Aversa accosto della quale chiesa viè l’infrascritta massaria con quattro mem-bri di casa due superiori coperti a tetti e due inferiori con cortiglio aia astracata et altre comodità…». L’interno della cappella, il cui ingresso principale non era in asse con l’altare maggiore, si sviluppava con un impianto longitudi-nale a navata unica, coperta a volta, con cappelle laterali, secondo un modello mutuato dalla chiesa priorale di Capua e dalla chiesa principale dell’Ordine, quella di San Giovanni a La Valletta. Nella conformazione attuale, la cappel-la, frutto di un rifacimento ottocentesco in chiave neoclassica realizzato nel 1855 su disegno del Moschetti dopo che essa, appena un decennio prima, era stata acquistata ed inglobata nel nuovo palazzo da tale Antonio Tirozzi, dovrebbe ancora conservare un antico affresco raffigurante la Madonna con il Bambino giudicato, però, da Gaetano Parente di «poco merito».

Battista ma più nota come San Gio-vanniello, tra le pochissime chiese campane dell’Ordine sopravvissute alla cancellazione della memoria ma non alle demolizioni o alla trasforma-zione in abitazione come è avvenuto, peraltro, per la restante parte della commenda aversana; la quale, alla pari delle altre commende del Gran Priorato giovannita di Capua da cui dipendeva, era costituita, come si può evidenziare osservando una planimetria disegnata dal notaio e agrimensore don Paolo Zazzo riportata in un cabreo del 1742 - una sorta di registro patrimoniale che veniva compilato periodicamente dai commendatori - da un grande spazio adibito parte a cortiglio (cortile), parte ad Aria per il grano, sottostante al quale c’era una cisterna per la raccolta delle acque e alle cui estremità erano poste, rispettivamente, la casa del procuratore e la cappella. Alla masseria, circondata da alte mura

La planimetria del 1742

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Attiva già nel XIII secolo. Oggi resta la cappella nota come di San Giovanniello

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“Domenico Cirillo”, diretto da Luigi Izzo. In questa giornata di festa per la città non mancherà la musica. L’evento si concluderà alle 19,30 presso la chiesa di Sant’Anna con il concerto, in collabora-

zione con Arcate Musicali sez. Agimus provincia di Caserta, “The Clandestine Marriage”, che vedrà per la prima volta

L’INAUGURAZIONE

Finalmente l’attesa è finita, dopo tanti anni, per la prima volta verrà aperta la casa in cui nacque

l’aversano più illustre: Domenico Ci-marosa. Oggi 27 maggio 2018 ci sarà il taglio del nastro con le autorità e sarà possibile visitare la casa dalle 11,30 alle 13,00. Un evento che sarà il culmine di “Cimarosa Torna a Casa”, una rassegna nata dalla sinergia tra Amministrazione comunale e Regione Campania e che ha visto come direttore artistico il nostro direttore Giuseppe Lettieri. Nella gior-nata sono previste una serie di iniziative che hanno coinvolto diverse scuole locali. Dall’Istituto Alberghiero retto da Nicola Buonocore agli istituti compren-sivi ad indirizzo musicale, “Cimarosa” e “Parente”, rispettivamente diretti da Mario Autore e Angela Comparone. Inoltre, nelle teche collocate in casa Cimarosa ci sarà una mostra documen-taria, con diversi inediti, di proprietà del musicista aversano Piero Viti, che ha voluto omaggiare questa attesa apertura.

La mostra sarà allestita dall’Accademia Mediterraneo Arte e Musica con i ragazzi del Liceo Classico Musicale

Dopo anni spesi per il recupero finalmente apre anche se su pressing del nostro Direttore

Il vero nodo da sciogliere resta quello della sua destinazione. All’evento collaborano diversi istituti scolastici. Dai primi fondi voluti dal compianto Nugnes all’apertura

Casa Cimarosa restaurata, ma poi?

insieme in un concerto due grandi artisti aversani: Piero Viti e Fabio Di Lella. L’edificio in cui vide la luce il 17 dicembre del 1749 uno dei più amati e riconosciuti musicisti della storia è di origine tardo medievale. Fu ristrutturato nel Settecento e nel 1884 fu donato dalla famiglia Maresca, ultima proprietaria, all’orfanatrofio “Moretti”, che poi negli anni Sessanta si estinse, diventando Ente Comunale ed i suoi beni andarono al Comune, tra cui pure la casa natale dell’illustre Musicista. Presa in atten-zione dagli intellettuali e amanti della musica tra la fine dell’Ottocento e sino alla fine degli anni trenta del secolo scorso, come testimoniano giornali e documenti dell’epoca, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu completamente dimenticata. Nuo-vamente l’interesse si ridestò a metà degli anni Ottanta quando il gruppo di Salvaguardia Aversana pose la grande lapide, che sostituiva una piccola targa inadeguata, che riconosceva nuovamen-te quell’edificio come Casa Cimarosa. Poi, alla fine degli anni Novanta, furono stanziati dalla Regione Campania, su interessamento del compianto Vincenzo Nugnes, già Sindaco di Aversa e all’e-poca Presidente della Pro Loco, e del nostro Giuseppe Lettieri, i primi fondi per il recupero. Con quelli si evitò che la casa crollasse definitivamente. Poi i lavori furono nuovamente interrotti, tra vicende burocratiche ed anche legali, per poi riprendere nel 2016 e giungere a compimento nel 2017. L’opera tuttavia non è finita sempre per problematiche inerenti a permessi e burocrazia. Manca ancora la scala di collegamento con il piano del sottotetto che sarà adibito a sala di incontri e la porta che dovrebbe dare sulla villa comunale. Il vero nodo è quello della sua destinnazione.

Casa Cimarosa

...e dopo il restauroIl cortile interno prima...

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