Oggi coding per tutti! - Mondadori Education · 19 ottobre 2017 . Didattica digitale inclusiva ......

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Oggi coding per tutti!

Prof.ssa Francesca E. Magni 19 ottobre 2017

Didattica digitale inclusiva

L’inclusione può essere il motore per una didattica che pone al centro il pensiero computazionale?

Oggi coding per tutti!

Chi sono gli allievi con BES?

•   Studenti con disabilità specifica (L 104/92). •   Studenti con Disturbi Evolutivi Specifici (DSA, ADHD,

DOP, DDC, ecc.). •   Studenti con svantaggio socio- economico, linguistico,

culturale, emotivo, ecc.

Oggi coding per tutti!

Normativa: Decreto Ministeriale 27 dicembre 2012; Circolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013 – Indicazioni operative alunni con BES; Nota prot. n. 2563 del 22 novembre 2013

Come rispondiamo al bisogno speciale?

•   Integriamo: quando di fronte alla diversità aiutiamo l’alunno perché possa adeguarsi all’ambiente.

•   Includiamo: quando di fronte al bisogno speciale, organizziamo l’ambiente, in modo che l’alunno possa avere le stesse occasioni degli altri di apprendere, crescere e fare esperienza.

Oggi coding per tutti!

Didattica Inclusiva

•   L’inclusione si riferisce all’educazione di tutti i bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali e non speciali.

•   Progettare l’inclusione significa mettersi dal punto di vista di tutti. È il sistema a essere inclusivo.

•   La vera classe inclusiva lo è in ogni caso, a prescindere dalle diagnosi o dalle difficoltà specifiche.

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Come si realizza una vera didattica inclusiva?

Esistono metodologie didattiche che possono realmente includere tutti, proponendo un’unica attività. Per esempio: •   l’apprendimento cooperativo; •   la valorizzazione delle diversità intellettuali; •   l’uso delle nuove tecnologie; •   il coding.

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Raccomandazioni

•   Evitare di focalizzarsi su un unico strumento (LIM, tablet, netbook, ecc.) >> Rischio: seguire le mode del momento.

•   Progettare possibili alleanze tra strumenti multimediali e non (online e offline) partendo sempre dalla chiara esplicitazione dei bisogni, degli obiettivi, delle strategie e delle risorse a disposizione.

•   Abbandonare una visione (senso comune) che vede le strumentazioni tecniche in una prospettiva sostitutiva (per esempio: eBook come sostituto del libro, LIM come sostituto della lavagna di ardesia, ecc.) anziché implementativa.

Vito Natale “Didattica Inclusiva Modulo M3”

Oggi coding per tutti!

Cinque esperienze

1.  CodiAPIamo (Scuola dell’Infanzia). 2.  Ora di coding (Scuola Primaria). 3.  Coding e inclusione: una buona pratica (SS I grado). 4.  Coding e robotica educativa per l’inclusione: il caffè

digitale (Scuola dell’infanzia, Primaria e Superiore di II grado).

5.  Due anni di coding (biennio SS II grado, Liceo Linguistico).

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codiAPIamo

•   Progetto sperimentale di introduzione al coding e robotica nella scuola dell’Infanzia (4-6 anni).

•   http://www.codingedintorni.it/ •   A.S. 2015/2016 Scuola dell’Infanzia “G. Rodari” (sezione D)

e “Giovanni Paolo II” (sezione A) - 5° Circolo Didattico “Giovanni Palatucci” Avellino.

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codiAPIamo

“Per la costruzione del gruppo di lavoro ci siamo basate su un concetto: inclusione.

Ci piaceva l’idea di riuscire a svolgere le attività del progetto

per tutti i bambini della classe, effettuando pertanto accorgimenti ai vari percorsi in base alle esigenze del singolo bambino.

Per questo il gruppo delle insegnanti è stato formato

dall’insegnante di cattedra e dall’insegnante di sostegno.”

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codiAPIamo

“Abbiamo accolto subito la proposta del Centro Studi Coding e Dintorni,

del progetto sperimentale Coding e Dintorni for Kids che ha come obiettivo principale quello di avvicinare i bambini

già dalla scuola dell'infanzia al coding e alla robotica educativa attraverso il gioco, in classe

e con le proprie insegnanti.

In particolare l’iniziativa proposta per 2015/2016 ha come obiettivo la consapevolezza

dell’orientamento spaziale nei piccoli .”

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codiAPIamo – Approccio metodologico

“La dimensione emotiva svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento dei bambini soprattutto in età infantile. In questo caso infatti emozioni e sentimenti si intrecciano contribuendo attivamente (in maniera positiva o negativa),

all’apprendimento.

L’emozione positiva si trasforma così in sentimento positivo ossia nel desiderio di apprendere, giocando un ruolo primario nell’infanzia, periodo nel quale si innescano

meccanismi di memorizzazione cosciente e volontaria.

In questo caso l’errore (far giungere il robottino sull’ostacolo) deve essere unicamente inteso come tentativo attuato.”

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codiAPIamo – Il percorso in classe

“Il progetto in classe è articolato in sei fasi operative. Siamo partite agganciandoci alle attività in corso (la primavera) con il racconto della storia di un’ape infortunata che, non potendo volare, si era persa nel prato e aveva bisogno di indicazioni per tornare al suo alveare. E così abbiamo chiesto ai bambini di aiutare il personaggio a risolvere il problema.”

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codiAPIamo – Il percorso in classe

•   Le fasi successive hanno previsto la creazione del contesto attraverso la realizzazione di percorsi, prima motori e poi grafici.

•   Nel percorso motorio ciascun bambino ha interpretato l’ape e muovendosi su un reticolo formato da quadrati predisposto sul pavimento, doveva raggiungere l’alveare secondo precise indicazioni: un passo alla volta in avanti, indietro, a destra e sinistra di 90° evitando gli ostacoli che si trovano sulla strada.

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codiAPIamo – Il percorso in classe

•   Dall'esperienza diretta si passa alla rielaborazione grafica. In questa fase ogni bambino ritaglia e incolla le frecce su un reticolo disegnato su foglio A4 che rappresenta il tappeto di gioco, prima senza e poi con gli ostacoli.

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codiAPIamo – Il percorso in classe

•   Successivamente arriva BeeBot, una piccola ape robot programmabile i cui movimenti vengono attivati premendo in sequenza i tasti posti sul dorso, sui quali sono disegnate le stesse frecce utilizzate nelle precedenti fasi.

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codiAPIamo – Il percorso in classe

•   Una volta che i bambini hanno preso dimestichezza con i comandi di BeeBot si passa all’assegnazione del compito di guidare l'ape lungo il percorso.

•   È stato necessario, a questo punto, predisporre un nuovo reticolo formato da quadrati di 15 cm, perché il robot è programmato per compiere spostamenti di questa lunghezza.

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codiAPIamo – Il percorso in classe

•   Il percorso si è concluso con la presentazione dell’App Bluebot sul tablet.

•   I bambini, nativi digitali, conoscono già questo strumento e sanno come funziona.

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codiAPIamo – Il percorso in classe

•   L’App Bluebot è scaricabile gratuitamente da Internet: i genitori possono far proseguire a casa ai propri figli le attività svolte a scuola, in modo da contribuire a non rendere i bambini fruitori passivi, ma soggetti attivi che costruiscono, progettano, pensano, provano e verificano.

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codiAPIamo – Obiettivi specifici (I)

•   Recuperare la manualità come momento di apprendimento, superando la consuetudine di separare teoria e pratica, regole e esercizio.

•   Consolidare i concetti lateralità e di orientamento spaziale. •   Sviluppare curiosità e desiderio di partecipazione all’attività

proposta. •   Sviluppare attenzione, concentrazione e motivazione. •   Iniziare a sviluppare la capacità di analizzare e risolvere

problemi. •   Sviluppare autonomia operativa. •   Stimolare il pensiero creativo.

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codiAPIamo – Obiettivi specifici (II)

•   Accrescere le capacità decisionali, il senso di responsabilità e l’autostima.

•   Iniziare ad acquisire un linguaggio di programmazione. •   Fare esperienza di lavoro di gruppo. •   Favorire l’integrazione di alunni diversamente abili. •   Favorire l’integrazione di alunni stranieri. •   Favorire lo spirito collaborativo.

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Altri materiali per la Scuola dell’Infanzia

Padlet della maestra Giuliana: https://padlet.com/giuliamastro/2xxa5fj4e7se

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Coding

Un’occasione per fare didattica inclusiva

L’ora di coding nella scuola Primaria (classi quarte e quinte), as 2014/15

Scuola Primaria Istituto Comprensivo Cadeo e Pontenure (Pc)

Video:

https://www.youtube.com/watch?v=eLW8AUlYJHo

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Coding – un’occasione per fare didattica inclusiva

“Per sintetizzare l'inclusione è stata il motore di tutto e sarà la base di altre attività che abbiamo intenzione di realizzare.”

link al documento:

http://www.istitutocomprensivocadeo.it/wp-content/uploads/2014/12/Coding...-esperienze-di-vita-scolastica.pdf

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Coding – un’occasione per fare didattica inclusiva

“Abbiamo scelto di svolgere l'attività, in due giornate, nel nostro spazio Mondrian, un ex laboratorio di informatica

diventato un’Aula 3.0, un ambiente colorato con tavoli modulabili dove i bambini hanno svolto la loro ora del codice

con iPad, computer, LIM e device personali”

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Coding – un’occasione per fare didattica inclusiva

•   Nella prima attività i bambini delle due classi, quarta e quinta, allo stesso livello di conoscenze, a coppie miste hanno iniziato il misterioso percorso del labirinto.

•   Nella seconda giornata, invece, i bambini di quinta hanno fatto da tutor ai compagni di classe quarta e sono stati loro, sempre a coppie miste, a condurli nel divertente percorso del labirinto.

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Coding – un’occasione per fare didattica inclusiva

“È stato emozionante vedere la soddisfazione sui volti dei bambini man man che andavano avanti e il sorriso di chi,

dopo la fatica, arriva al risultato solo con le proprie forze.

Interessante vederli confrontare su dove girare e, quando non convinti del tutto, sostituirsi ai personaggi e provare in prima persona usando le piastrelle del pavimento come labirinto.”

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Coding – un’occasione per fare didattica inclusiva

“Tutti hanno partecipato... nessuno escluso. Ognuno si è sentito parte di un’unica classe portando contributi significativi

all’esperienza in atto. C’è stato chi, dopo aver completato il percorso, ha aiutato una coppia di compagni in difficoltà,

chi ha rallentato il suo percorso per aiutare e guidare il compagno disabile, chi dopo un po’ ha preferito

fotografare i compagni.”

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Altri materiali per la Scuola Primaria

I Quaderni didattici del coding, prodotti dagli insegnanti e dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “Generale Gonzaga” di Empoli. I quaderni sono da utilizzare come guide di un percorso (il coding) che risulta nuovo e macchinoso per molti insegnanti. http://guidedidattiche.blogspot.it/2017/07/i-quaderni-didattici-

del-coding-utili.html Oggi coding per tutti!

Coding e inclusione: una buona pratica

Un’attività di coding realizzata con Scratch diventa momento di inclusione per alunni diversamente abili.

SS di I grado Istituto Omnicomprensivo Mazzini

di Magione (Perugia) - Classe seconda, A.S. 2016/17

Lavoro pubblicato nella sezione Buone Pratiche della piattaforma Animatori Digitali.

http://animatoridigitali.regione.umbria.it/m/store/view/-Come-avviare-al-coding-realizzando-programmi-per-alunni-

diversamente-abili

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Coding e inclusione: una buona pratica

“In una classe II di Scuola Secondaria di I grado abbiamo utilizzato le ore del rientro pomeridiano (tempo prolungato) per introdurre un linguaggio di programmazione realizzando programmi progettati specificamente per le necessità di un alunno diversamente abile presente nella classe.”

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Coding e inclusione: una buona pratica

•   Per i ragazzi della classe i benefici consistono nell’apprendimento delle tecniche di base della programmazione e nella sensibilizzazione verso le problematiche del compagno diversamente abile.

•   Per il ragazzo diversamente abile i benefici consistono in un miglioramento dei tempi di attenzione nel lavoro e nei progressi relativi agli aspetti didattici che i programmi realizzati mirano a sviluppare. Per tale ragazzo è importante anche rendersi conto che tutta la classe lavora per realizzare qualcosa di specifico per lui e questo mira a favorire la sua integrazione.

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Coding e inclusione: una buona pratica

“Siamo partiti dal confronto con il docente di sostegno per definire programmi e attività funzionali

per l’alunno disabile presente in classe al fine di progettare attività di coding adatte a tutti”

Alcune domande pertinenti: •   Sa leggere? Fino a quanto sa contare? •   Usa mouse e tastiera? •   Distingue oggetti parzialmente sovrapposti? •   È meglio utilizzare caratteri in maiuscolo e associare l’audio

al testo scritto?

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Coding e inclusione: una buona pratica

“Abbiamo spiegato ai ragazzi il programma da realizzare e formato delle coppie che, dopo una discussione collettiva

utile a individuare le strategie per realizzare il prodotto sfruttando le funzioni del linguaggio, hanno lavorato alla loro

parte poi riassemblata insieme”.

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Coding e inclusione: una buona pratica

•   Il lavoro creato con Scratch è stato poi sottoposto alla valutazione del ragazzo diversamente abile che, insieme al docente di sostegno, ha elaborato delle proposte di modifica da fare.

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Coding e inclusione: i programmi

•   Contare il numero di mele che compaiono in numero e in posizioni casuali.

•   Individuare, facendo clic con il mouse, l’albero più alto tra quattro che si dispongono in ordine casuale.

•   Contare il numero di frutti che stavolta vengono mostrati mescolati ad altri e poi il loro numero totale.

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Coding e inclusione: gli obiettivi

•   Coinvolgimento di tutti gli alunni, con distribuzione del lavoro in base alle loro potenzialità.

•   Sensibilizzazione sui temi dell’accessibilità. •   Progettazione di esperienze che portino i ragazzi

diversamente abili ad acquisire una maggiore flessibilità di ragionamento utile per affrontare situazioni nuove.

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Il caffè digitale

Coding e robotica educativa per l’inclusione Progetto per gli studenti della scuola dell’infanzia

“La Gabbianella”, della scuola primaria “Don Minzoni” e dell’Istituto Superiore di II grado “Cellini” di Valenza (AL)

A.S. 2016/17 Link al video:

https://radiogold.it/video/attualita/valenza-coding-robotica-si-insegnano-scuola-73021/

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Il caffè digitale

Progetto di robotica e coding: un dialogo fra ragazzi di diverse età.

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Due anni di coding e inclusione

Percorso di coding durante le ore di Matematica e informatica

Liceo “Curie” di Tradate (Va) classi prima e seconda Liceo Linguistico (e Scienze Umane)

a partire dall’A.S. 2015/16

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Due anni di coding e inclusione

•   In prima: la classe partecipa all’ora di coding. •   Prima, in classe, con la LIM: si guardano insieme i video

di presentazione del sito code.org. •   Dopo in Laboratorio

di Informatica: si entra nella classe virtuale e si inizia a lavorare al Corso Rapido di 20 ore.

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Due anni di coding e inclusione

•   Tutti partecipano, anche la studentessa seguita dall’insegnante di sostegno.

•   La studentessa esegue gli stessi esercizi dei suoi compagni. Ha il quaderno di coding in cui annota i blocchi e il loro significato.

•   In classe la studentessa va alla LIM e sposta i blocchi per creare la soluzione corretta, svolge i compiti a casa e vuole spiegare il coding anche ai suoi fratelli più piccoli.

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Due anni di coding e inclusione

•   Il coding procede: almeno una volta al mese si va in Laboratorio di Informatica, ci si confronta, si risolvono via via i problemi insieme.

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Due anni di coding e inclusione

•   Nel compito in classe di matematica ci sono anche domande di coding, sulle istruzioni di JavaScript, sui tipi di blocchi da usare, ecc.

•   Il compito è calibrato su quello che si è fatto e che si può fare.

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Due anni di coding e inclusione

•   L’anno dopo, in seconda: visto il successo dell’anno precedente, si decide di sperimentare il coding anche con altri tre studenti di altre classi (prime) e di affidare alla studentessa diversamente abile il ruolo di loro tutor.

•   Almeno una volta al mese si va in laboratorio di informatica: i ragazzi nuovi si presentano agli altri compagni e vengono subito accolti nella loro nuova classe di coding.

•   La tutor si rivela molto esigente: spiega bene, e pretende che i compagni si impegnino. Li aiuta a risolvere i problemi che lei ha già visto l’anno prima.

•   I colleghi di sostegno seguono ogni passo del gruppetto che lavora sodo come tutti.

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Due anni di coding e inclusione

•   All’Open day creiamo l’aula del coding. •   Anche la studentessa diversamente abile partecipa

all’evento e presenta il progetto agli studenti delle scuole medie: accompagna i visitatori alla LIM e spiega loro come si gioca.

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Due anni di coding e inclusione

•   Alla fine del biennio vengono consegnati i certificati (che valgono un punto di credito universitario).

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Due anni di coding e inclusione

•   A partire da quest’anno scolastico tutte le classi prime del Liceo Linguistico e del Liceo delle Scienze Umane hanno iniziato un biennio di coding partecipando all’European Code Week.

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La dimensione ludica e creativa a scuola

“Nel momento in cui il coding viene proposto come dinamica di partecipazione e costruzione di nuovi oggetti di conoscenza […] anche agli studenti con Bisogni Educativi Speciali, ciò che può scaturire va dal rinforzo della partecipazione, al desiderio di collaborazione, dalla possibilità di avere un nuovo canale per agire negli spazi didattici, a una pura possibilità di gioco.”

Da Rosanna Consolo e Fabrizio Corradi, Istituto Leonarda Vaccari e LUMSA di Roma.

Tuttoscuola, 7/3/2017

http://www.tuttoscuola.com/pensiero-computazionale-dinamica-partecipazione-costruzione-

nuovi-oggetti-conoscenza-agita/

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Una scuola inclusiva ha questi obiettivi:

1.  Promuovere l’accessibilità e la partecipazione di tutti. 2.  Rimuovere gli ostacoli all’apprendimento

e alla partecipazione. 3.  Diminuire ed evitare ogni svantaggio possibile. 4.  Valorizzare la diversità intesa come valore in sé. 5.  Utilizzare un approccio “globale” al curricolo ispirato a valori

quali la responsabilità, la comunità, l’ospitalità, la promozione del senso di comunità e di appartenenza.

6.  Promuovere uno stile di lavoro e relazioni collaborative, partecipate, la qualità delle relazioni umane, dell’allestimento di ambienti, delle scelte strategiche, metodologiche e contenutistiche.

Adattamento da Viviana Vinci Valorizzare l’altro: per una didattica dell’inclusione a scuola

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La prospettiva internazionale sull’inclusione

•   L’inclusione è un obiettivo chiave delle politiche europee dell’istruzione: l’inclusione sociale e l’integrazione sono modi per rimuovere ostacoli e barriere e contribuiscono alla lotta alla povertà (conferenza sull’Educazione dell’Unesco Inclusive Education: the way of the future – 2008).

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La prospettiva internazionale sull’inclusione

•   Nel 2011 i paesi membri dell’Agenzia Europea per BES e l’Istruzione Inclusiva (sostenuta dalle Istituzioni europee) hanno stabilito che l’educazione inclusiva è un diritto universale. Occorre garantire qualità, equità ed eccellenza in conformità ai principi delle pari opportunità, della non-discriminazione e dell’accesso universale.

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Altre letture

•   Centro Study Forepsy (CSF) “Bisogni educativi Speciali e inclusione” http://www.forepsy.it/index.php/bisogni-educativi-speciali-e-inclusione

•   Prof. Vito Natale “Didattica Inclusiva Modulo M3”, Corsi Generazione Web e PON 2017, Varese http://ipceinaudivaresepnsd.altervista.org/

•   Prof.ssa Viviana Vinci “Valorizzare l’altro: per una didattica dell’inclusione a scuola”, Università degli Studi di Bari Aldo Moro http://europedirectpuglia.eu/files/Presentazione-Viviana-Vinci.pdf

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800 12 39 31

[email protected] www.mondadorieducation.it