Oceano Atlantico 1939 – 1945 - Poche Storie! · 2018. 6. 24. · attacco alla base navale...

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LA GUERRA DEI CONVOGLI Oceano Atlantico 1939 – 1945 PREMESSA Questo articolo non vuole essere una dettagliata cronistoria della battaglia in Atlantico durante tutta la Seconda Guerra Mondiale, la letteratura è piena di testi scritti da autori autorevoli e anche dai suoi protagonisti, ma una sintesi contenente le strategie e le tattiche, le innovazioni tecnologiche, i singoli drammatici episodi che hanno coinvolto migliaia di marinai nell'immenso teatro di una delle battaglie più lunghe e sanguinose del conflitto che vide scontrarsi le poche navi da battaglia tedesche e gli U.Boote contro la flotta e l'aviazione alleate. L'obiettivo ambizioso dell'ammiraglio Karl Doenitz era di affondare con i suoi sommergibili la flotta mercantile alleata in modo da privare di rifornimenti la Gran Bretagna per costringerla alla resa e in seguito di impedire l'enorme flusso di armamenti e di uomini destinato alla Russia e alle forze di invasione dell'Europa. Migliaia di mercantili furono affondati e con loro incalcolabili quantità di armamenti, carburante, alimenti, un terribile spreco di cui è impossibile conteggiare i milioni di giorni lavorati di operai, allevatori, agricoltori per produrli; tutto finì in fondo ai mari senza vantaggi per alcuno, tanto meno per l'ecosistema. Sulla sconfitta tedesca pesarono le incertezze strategiche e le bizzarrie del “giocatore d'azzardo” e dei suoi gerarchi, il peso del loro retaggio culturale e le immani risorse di cui disponevano gli Alleati. Il fallimento della strategia navale tedesca diventa l'immagine realistica degli errori militari commessi dalla dirigenza nazista nonostante la competenza e lo spirito di sacrificio dimostrati dai suoi marinai. Dal 1943 in poi la “battaglia del tonnellaggio” divenne l'unica speranza rimasta alla Germania per evitare la sconfitta. Le cosiddette “armi meravigliose” decantate dalla propaganda non furono assolutamente risolutive, erano soltanto l'inganno – o l'autoinganno - di un regime che non si rassegnava alla sua cancellazione dalla Storia. PRIMO CAPITOLO Il piano “Z” di riarmo navale tedesco Nel 1938 Hitler convocò l'ammiraglio Erich Johann Raeder (1876-1960) con gli alti ufficiali e sollecitò un piano di sviluppo della flotta; come gli era consueto il Fuhrer ingannò gli interlocutori prevedendo l'inizio del conflitto contro l'Inghilterra nel 1946. Raeder presentò un progetto di costruzioni a lunga scadenza oltre il 1946 che comprendeva anche la costruzione di centinaia di sommergibili come sollecitato dall'amm. Karl Doenitz che nel Primo Conflitto Mondiale era stato un ufficiale esperto e decorato nell'arma sottomarina. Raeder, oltre che pianificare la ricostruzione della Marina Germanica, aveva un ulteriore suo personale obiettivo: “tenere la politica fuori dalla Marina”, cosa non facile perché gli ufficiali di marina erano visti con diffidenza dal regime nazista e spesso diventavano oggetto di indagine da parte della Gestapo. Raeder trasmise 1

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LA GUERRA DEI CONVOGLIOceano Atlantico 1939 – 1945PREMESSAQuesto articolo non vuole essere unadettagliata cronistoria della battaglia inAtlantico durante tutta la Seconda GuerraMondiale, la letteratura è piena di testi scrittida autori autorevoli e anche dai suoiprotagonisti, ma una sintesi contenente lestrategie e le tattiche, le innovazioni tecnologiche, i singoli drammaticiepisodi che hanno coinvolto migliaia di marinai nell'immenso teatro di unadelle battaglie più lunghe e sanguinose del conflitto che vide scontrarsi lepoche navi da battaglia tedesche e gli U.Boote contro la flotta e l'aviazionealleate. L'obiettivo ambizioso dell'ammiraglio Karl Doenitz era di affondarecon i suoi sommergibili la flotta mercantile alleata in modo da privare dirifornimenti la Gran Bretagna per costringerla alla resa e in seguito diimpedire l'enorme flusso di armamenti e di uomini destinato alla Russia e alleforze di invasione dell'Europa. Migliaia di mercantili furono affondati e conloro incalcolabili quantità di armamenti, carburante, alimenti, un terribilespreco di cui è impossibile conteggiare i milioni di giorni lavorati di operai,allevatori, agricoltori per produrli; tutto finì in fondo ai mari senza vantaggiper alcuno, tanto meno per l'ecosistema. Sulla sconfitta tedesca pesarono leincertezze strategiche e le bizzarrie del “giocatore d'azzardo” e dei suoigerarchi, il peso del loro retaggio culturale e le immani risorse di cuidisponevano gli Alleati. Il fallimento della strategia navale tedesca divental'immagine realistica degli errori militari commessi dalla dirigenza nazistanonostante la competenza e lo spirito di sacrificio dimostrati dai suoi marinai.Dal 1943 in poi la “battaglia del tonnellaggio” divenne l'unica speranzarimasta alla Germania per evitare la sconfitta. Le cosiddette “armimeravigliose” decantate dalla propaganda non furono assolutamenterisolutive, erano soltanto l'inganno – o l'autoinganno - di un regime che nonsi rassegnava alla sua cancellazione dalla Storia. PRIMO CAPITOLOIl piano “Z” di riarmo navale tedescoNel 1938 Hitler convocò l'ammiraglio Erich Johann Raeder (1876-1960) con gli altiufficiali e sollecitò un piano di sviluppo della flotta; come gli era consueto il Fuhreringannò gli interlocutori prevedendo l'inizio del conflitto contro l'Inghilterra nel 1946.Raeder presentò un progetto di costruzioni a lunga scadenza oltre il 1946 checomprendeva anche la costruzione di centinaia di sommergibili come sollecitatodall'amm. Karl Doenitz che nel Primo Conflitto Mondiale era stato un ufficialeesperto e decorato nell'arma sottomarina. Raeder, oltre che pianificare la ricostruzione della Marina Germanica, aveva unulteriore suo personale obiettivo: “tenere la politica fuori dalla Marina”, cosa nonfacile perché gli ufficiali di marina erano visti con diffidenza dal regime nazista espesso diventavano oggetto di indagine da parte della Gestapo. Raeder trasmise1

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alla Marina i suoi principi morali, proibì agli ufficiali di aderire a partiti politici emantenne il vecchio saluto della Marina Imperiale al posto del saluto nazista. Lesue direttive erano indirizzate affinché i marinai rimanessero persone corrette edonorevoli non coinvolte negli ormai evidenti eccessi del regime nazista. Del resto in Germania solo la Luftwaffe e le SS erano profondamente naziste, Hitlernon si fidava degli ufficiali prussiani dell'Esercito e dell'Abwehr (controspionaggio)dell'ammiraglio W. Canaris, che infatti fu giustiziato alla fine del conflitto. Raederera giustamente convinto che la Germania non avrebbe avuto né la flotta né ilnumero di sommergibili necessari per affrontare la flotta britannica prima delcompletamento del piano “Z” e i fatti gli diedero ragione.Guerra in Atlantico Il “ giocatore d'azzardo” ormai aveva occupato praticamente tutto il VecchioContinente, la Francia era stata clamorosamente sconfitta e l'esercito britannicoeera stato evacuato dalle spiagge di Dunquerque lasciando il più ricco bottino diguerra di tutta la Storia, sono stati occupati i Paesi Bassi, la Polonia, laCecoslovacchia (con le sue preziose riserve minerarie e la più grande Aziendasiderurgica la Skoda). Dopo un'aspra lotta era stata occupata anche la Norvegiacon i suoi approdi nei fiordi, gli aeroporti e il porto di Narvik essenziale per ilrifornimento di minerale di ferro svedese.Di fatto la Kriegsmarine entrò in guerra con 2 incrociatori da battaglia (Gneisenau eScharnhorst) 3 corazzate “tascabili” (Lutzow, Admiral Scheer, Admiral Graf Spee) 3incrociatori pesanti e 6 leggeri, 34 cacciatorpediniere e 46 sommergibili dei qualisolo 22 adatti ad operare in Atlantico.Erano ancora in allestimento le due più potenti corazzate gemelle del momento, laTirpitz e la Bismarck e 2 incrociatori pesanti. In quel momento la Royal Navy era la marina più potente del mondo con 270 navida guerra, di cui 15 corazzate e incrociatori da battaglia, 7 portaerei, 66 incrociatori,184 cacciatorpediniere, 60 sommergibili con la quale però doveva difendere il suogrande Impero in tutto il globo. Una disparità con la flotta tedesca e quella italianache peserà su tutti gli episodi e le battaglie seguenti. A causa della mentalità essenzialmente continentale della dirigenza del partitonazista non venne progettato di costruire le portaerei né venne pensato ditrasformare i mercantili in portaerei leggere di scorta, come faranno invece gliinglesi e gli americani con le MAC (Merchant Aircraft Carrier) che verrannocostruite in numero massiccio (foto in basso a sinistra), almeno 100 navi chepotevano trasportare anche aerosiluranti come lo Swordfish, il vecchio ma affidabilebiplano (foto in basso in appontaggio sopra una MAC) che partecipò al devastante

attacco alla base navale italiana di Taranto (1940) eall'affondamento della potente etemuta corazzata Bismarck.(1941) Anche in Italia il dittatore- pericolosamente profano diarte militare - aveva bloccato

ogni costruzione di portaerei confidando sullapenisola come piattaforma sufficiente per dominare il Mediterraneo, con laconseguenza drammatica che la potente flotta italiana rimarrà senza la scortaaerea, nemmeno quella degli obsoleti velivoli che non hanno neppure l'autonomiasufficiente come ricognitori, come, inoltre, rimarrà per anni senza il radar e senza la2

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tecnologia necessaria per affrontare quella avversaria in continua e costosaevoluzione.E' importante sottolineare che vi erano fondamentali differenze con tutti i tipi di navida guerra della precedente Guerra Mondiale, sono miglioramenti tecnologici cheinfluenzano tattiche e strategie: propulsione diesel invece che caldaie a carbone,sofisticate ottiche di puntamento, radar, potenti stazioni radio, i primi calcolatorielettronici di tiro, idrofoni ed ecoscandagli sempre più affidabili che i britannicichiamano ASDIC e gli americani SONAR.La Battaglia dell'Atlantico fu sostanzialmente una guerra sottomarina in un Oceano che cambiava continuamente i suoi umori, combattuta da marinai che ne leggevanole temperature, consultavano ansiosi le previsioni meteo, affidandosi non soltanto alle vedette ma molto spesso a un giovanotto con le cuffie in testa e l'orecchio da musicista che interpretava la sinfonia mortale basata su un unico suono, il famoso ping e tutte le armoniche del SONAR, cioè l'onda acustica che urta un ostacolo e ritorna come un eco, la profondità e la salinità delle acque, selezionandogli echi emessi dai grossi cetacei o dai branchi di pesci, ascoltando i rumori delle eliche che si avvicinavano oppure di allontanavano, piuttosto che inchiodato per oredavanti allo schermo verde opaco di un radar. Oltre che una serie di battaglie la guerra in Atlantico di ben 69 mesi assunse le sembianze di una silenziosa e costosa sperimentazione, una lotta tra laboratori di ricerca per inventare nuovi strumenti e contrastare le innovazioni altrui; ma comunque erano sempre gli uominiche combattevano, marinai che andavano addestrati e che sperimentavano con le loro sofferenze le nuove tattiche e le nuove armi. Un errore iniziale dell'Ammiragliato britannico fu quello di dare per scontatal'efficacia dell'ASDIC nella lotta contro i sommergibili: in realtà esso si rivelòscarsamente utile contro i sommergibili in immersione e inutile contro quelli inemersione, almeno nei primi tempi di guerra.Praticamente è adesso, nel 1940, che la Royal Navy deve adattarsi alle strategiedella Kriegsmarine e non il contrario, disperdendo le forze che vagano in squadrein Atlantico cercando le poche navi impegnate nella guerra di corsa ai convogli econtro i sommergibili, allentando forzatamente la scorta ai propri convogli. Forseè questo uno dei pochi errori del Primo Ministro Winston Churchill.Durante l'aprile del 1940 la guerra al traffico mercantile in Atlantico fu sospesa persupportare l'invasione della Norvegia, ma gli attacchi degli U-BOOT contro le naviinglesi spesso fallirono miseramente perché l'acciarino magnetico dei siluri nonfunzionava e nemmeno il congegno di profondità. Non furono mai chiarite fino infondo le cause della “crisi dei siluri” - forse dovuta alla situazione magnetica dellaRegione – e gli scontenti comandanti testimoniarono di essere certi che leprocedure di ingaggio fossero state rispettate. Il freddo calcolo statisticodell'Ammiragliato consentì di chiarire che questi difetti provocarono il mancatoaffondamento o danneggiamento di almeno 11 navi da guerra importanti e 10cacciatorpediniere. In quella battaglia la palma di affondamenti venne attribuita all'U-47 del capitano Gunther Prien che rivedremo più tardi.Fin dall'inizio del conflitto l'ammiraglio Karl Doenitz aveva teorizzato e proposto aHitler che se la Germania avesse intrapreso una offensiva subacquea sistematicacon affondamenti superiori al tonnellaggio di navi mercantili prodotte dal nemicol'Inghilterra sarebbe stata ridotta alla fame e avrebbe trattato la resa, nonostantel'aiuto e il sostegno iniziale degli Stati Uniti. Nel 1939 le perdite inflitte dai tedeschi3

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erano state di 750.000 tonnellate di navi mercantili, nel 1940 circa 4.000.000 ditonnellate, nel 1941 circa 4.300.000 e nel 1942 (l'anno migliore) i mercantiliaffondati furono di circa 7.800.000 tonnellate. Un enorme risultato collaterale aisuccessi conseguiti nel teatro europeo e in Africa, l'Asse al momento sembravavittoriosa. Le perdite di sommergibili erano scese al 13,40 per cento nel 1940 e nel1942 erano scese al 3,9 per cento anche quando gli Stati Uniti erano entrati inguerra senza disporre ancora di efficienti mezzi di difesa contro la minaccia deisottomarini. Nel luglio del 1941 gli Stati Uniti sostituirono l'Inghilterra nellaprotezione dell'Islanda occupando attracchi e aeroporti, per volontà di Roosevelt lazona di sicurezza venne estesa a 2300 miglia dalla costa e i convogli destinati arifornire l'isola britannica assediata furono scortati fino a quel punto dalle naviamericane che non venivano attaccate dai tedeschi perché Hitler volevascongiurare un intervento degli Stati Uniti. Poi l'11 dicembre 1941 la dichiarazionedi guerra rese libero tutto l'immenso oceano per la vera e totale guerra navale. Conuno sforzo cantieristico incredibile i tedeschi riuscirono a varare un numero disommergibili al di sopra delle perdite subite e in questo modo la flotta subacqueatedesca fu in continua espansione, potendo mantenere un terzo dei sommergibili inzona di operazione mentre il resto era in viaggio per le riparazioni. I sommergibili sono macchine molto sofisticate di precisione governate da unequipaggio di tecnici che dovevano e devono acquisire piena dimestichezza con ilbattello, era un tirocinio che durava mesi solo sul loro sommergibile e almeno dueanni presso la scuola sommergibilisti. L'armamento, i tempi di consegna, leesercitazioni e il collaudo nel Mar Baltico erano di crescente difficoltà simulandotutte le emergenze possibili allungando i tempi di consegna alle operazioni cheduravano mesi in mare. Anche l'uso dell'unico bagno costituiva una manovracomplessa e pericolosa (ad esempio l'U-1206 andò perduto nel 1945 per ilmalfunzionamento della latrina) e 26 U-boote andarono perduti durantel'addestramento in condizioni estremamente realistiche. L'equipaggio era compostoda circa 50 giovanissimi volontari, ben trattati e ben pagati, e anche se ormai siconoscevano i rischi, questi cadetti preferivano passare due anni nelle scuole diaddestramento piuttosto che finire nella bolgia dei campi di battaglia,specialmentein Russia.....l'affondamento di un sommergibile tedesco voleva significare la perditacompleta di un equipaggio selezionato e addestrato a lungo con un costo molto piùelevato che quello dei marinai imbarcati sulle navi di superficie.Infatti, contrariamente al corpo sommergibilisti, gli uomini imbarcati sui mercantilialleati provenienti anche da ogni parte del Commonwealth britannico costituivanouna specie di comunità multiculturale proveniente da tutto il mondo, formata damarinai disposti a svolgere un lavoro ingrato e pericoloso pur di avere unaricompensa, cioè tirare avanti. Neanche le navi scorta ai convogli disponevano dipersonale selezionato, le traversate sull'Atlantico erano estenuanti a bordo diimbarcazioni che facevano fatica a tenere il mare agitato però con perdite semprepiù ridotte in considerazione che, col tempo, ufficiali e marinai impararono ediventarono sempre più capaci e abili.Gli Stati Uniti risposero alle perdite ingenti di navi mercantili costruendo le grossenavi da trasporto modello Liberty i cui tempi di allestimento si ridussero con unarapidità impensabile: erano dei grossi cargo modulari prefabbricati in diversi distrettipoi trasportati e assemblati nei cantieri, una specie di catena di montaggio comenelle fabbriche della Ford; inizialmente i tempi di costruzione furono di soli 40 giorni4

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poi ridotti a una settimana solamente. Ne furono costruite ben 2.710 al costo di1.800.000 dollari cadauna (cioè due volte il costo di un sommergibile tedesco),pesavano 14.000 tonnellate e raggiungevano la rispettabile velocità di 11 nodi.(fotoin basso) Non furono esenti da problemi, sopratutto strutturali dovuti alle saldaturefrettolose, ma fu una produzione che ribaltò le sorti della guerra dei convogli inAtlantico e nel Pacifico e comunque di tutto il conflitto.Nel 1942 furono costruite 745 navi Liberty per un tonnellaggio equivalente agliaffondamenti subiti a causa dei sommergibili tedeschi (l'anno in cui gli stessicolsero i loro maggiori successi) e poi la proporzione crebbe esponenzialmente avantaggio degli Alleati. Ogni Liberty aveva un equipaggio di 60 uomini però con unlivello di preparazione che fu sempre molto inferiore a quello nemico, occorrevasoltanto essere capaci di governare una grossa nave dentro le file di un convoglioscortato.Di fatto le Liberty erano un modello unificato anche se alcune serie venneromodificate come navi ospedale e per il trasporto dicarbone, petrolio, aerei, truppe da sbarco, carriarmati, prigionieri di guerra (che non eranopochi..). La produzione in massa iniziò nel 1942 edi fatto fu il maggior numero di mercantili – in tuttoben 5.600 - prodotti dagli Stati Uniti durante laguerra. L'armamento di bordo comprendeva uno odue cannoni e numerose mitragliere.I Signori dell'Asse ROBERTO (cioè Roma-Berlino-Tokio..un assurdo acronimo..)nella loro ignoranza e prosopopea avevano completamente sottovalutato ilpotenziale produttivo degli Stati Uniti e degli altri Alleati, con la conseguenza chepoi si ritrovarono i bombardieri sopra le loro città e centinaia di navi da guerranuove di cantiere che li soverchiavano utilizzando tecnologie più evolute (soltantol'ammiraglio Yamamoto mise sull'avviso il suo Governo e non fu ascoltato..).Erano dittature chiuse nella loro cieca cultura nazionalistica, sprezzanti eparanoiche che non avevano alcuna motivazione e interesse a confrontarsi con ilmondo esterno. (Hitler non aveva mai viaggiato fuori dalla Germania e dall'Austria).Gli Stati Uniti erano lontani, quasi sconosciuti e probabilmente ancora in preda allaGrande Depressione, mentre invece durante la guerra il PIL degli USA crebbe dipiù del 50%....Un altro errore fatale di tedeschi, italiani e giapponesi fu di non avere costruitobombardieri strategici a grande autonomia come fecero inglesi e americani con iquali poi devastarono i loro territori e diedero la caccia in Atlantico, muniti di radar edi bombe di profondità ai sommergibili tedeschi - come vedremo più avanti – fino arendere inutile l' investimento produttivo di battelli subacquei e il sacrificio degliequipaggi. Per combattere questa “guerra totale” occorrevano non soltanto milionidi uomini ma anche milioni e milioni di tonnellate di armamenti, materie prime,indumenti, carburante, navi e sopratutto cibo.Il Lend Lease Act e il Patto Ribbentrop - MolotovIl massiccio investimento in risorse che fu risolutivo per le sorti del conflitto avvennetra gli Alleati, quando scoppiò la guerra gli inglesi erano a corto di navi scorta eChurchill ottenne da Roosevelt 50 anziani cacciatorpediniere in cambio dellacessione di basi abbastanza importanti. Erano comunque necessari per fare fronteall'Asse armamenti e risorse enormi e Roosevelt decise un gigantesco aiuto5

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finanziario con una quantità impensabile di forniture alla Gran Bretagna eall'URSS che fu intitolato Il Lend Lease Act (Affitti e Prestiti) venne definitol'”arsenale della democrazia”, fu un prestito che ammontò in totale di 46 miliardi didollari, dei quali 9 miliardi destinati all'URSS e 27 miliardi destinati alla GranBretagna. Solo per quantificare parzialmente queste cifre, attraverso l'Atlantico lenavi mercantili trasportarono in Unione Sovietica 20.000 aerei (molti eranoAircobra rifiutato dalla RAF ma apprezzato dai Russi per l'attacco al suolo), 19.000locomotive, 450.000 autocarri, carri armati Sherman (non paragonabili ai loro ottimiT-34) jeep, materie preziose per la produzione di guerra, medicinali, cappotti, stivalie molto molto cibo per sfamare la popolazione ridotta allo stremo e i milioni disoldati in campo. Rimasero famose le scatolette di manzo americane Spam chevennero battezzate tusonka (stufato) sulle quali i russi scherzavano “apriamo ilsecondo fronte ! !” . Il flusso di prestiti fu poi bloccato da Roosevelt nel 1944.La Gran Bretagna terminò di pagare il debito nel 2006 mentre l'Unione Sovieticarestituì o distrusse i materiali bellici residui ma non è ancora ben chiara tra le dueNazioni la modalità di restituzione del debito residuo. Nel Vecchio Continente, al contrario e paradossalmente, con il Patto Ribbentrop-Molotov dal 1939 fino all'invasione nel 1941 la Germania, in cambio di tecnologia,ottenne dall'URSS migliaia e migliaia di vagoni ferroviari con minerale di ferro,petrolio, grano, materie prime che furono essenziali per il suo sforzo bellico.... poirivoltato contro la stessa URSS. Un drammatico e significativo episodio in questoscorcio di Storia: la notte del 30 gennaio 1945 il sommergibile russo S-13 silurò nelMar Baltico il piroscafo Wilhem Gustloff che era stipato all'inverosimile di 10.600profughi della Prussia Orientale di cui si salvarono solo 1.300, è stata la più grandetragedia mai accaduta nei mari; il sommergibile era di costruzione tedesca cedutoappunto in base al Patto Ribbentrop-Molotov. Poi silurò pochi giorni dopo anche lanave ospedale Steuben, il capitano russo A.Marinesko non ricevette medaglie......SECONDO CAPITOLOIncursioni in superficie - la corazzata Bismarck e gli incrociatoriausiliari tedeschiIl 18 maggio 1941 la corazzata Bismarck di 50.000 t., ritenuta praticamenteinaffondabile, accompagnata dall'incrociatore pesante Prinz Eugen di 15.000 t.salpò dal porto di Gotenhafen passando per la Norvegia e il comandante Lutjensdurante il rifornimento iniziale commise l' errore fatale di non riempire fino allamassima capacità i serbatoi della Bismarck, una carenza di cui vedremo iriscontri negativi.Nella grande base della Home Fleet a Scapa Flow arrivò l'allarme da Londra, lenavi erano state avvistate in mare e facevano rotta in Atlantico; l'ammiraglio Toveymise in condizioni di muovere tutte le navi presenti: l'incrociatore da battaglia Hood- fino a quel momento la più grande nave da battaglia del mondo, da 20 annil'orgoglio della Royal Navy e dei sudditi britannici che si sentivano rassicurati dallasua presenza - la nuova corazzata Princes of Wales non ancora a punto, laportaerei Victorius, l'incrociatore pesante Repulse e altre navi nei portisull'Atlantico e Gibilterra.Contemporaneamente a Gibilterra distante 2000 km. prese il mare la forza Hdiretta a nord-ovest nel grigio e agitato Atlantico composta dalla portaerei “ArkRoyal” dall'incrociatore “Renown” e da altre navi minori: l'Ammiragliato era

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profondamente preoccupato per il convoglio WS8B carico di truppe che stavanavigando in Atlantico proprio sulla rotta delle due corsare. Le due squadrenemiche arrivarono al contatto e l' Hood venne colpito dalla quinta bordata dellaBismarck: un proiettile da 380mm. incredibilmente preciso e fortunato perforò ilponte a centro nave ed esplose nella santabarbara: l'Hood saltò per aria con unaenorme vampata senza rumore, si divise in due tronconi che sparirono subitosott'acqua trascinando con sé tutto l'equipaggio di 1451 marinai, si salvarono solotre uomini. Il Prinz Eugen per fare rifornimento di carburante ritornò alla base primadello scontro con la Forza H. La corazzata scompariva e ricompariva nelle nebbiedell'oceano e iniziò una caccia senza tregua con tutta la flotta inglese che lacercava per vendicare l'affondamento dell'Hood.Dalle portaerei Victorius e Ark Royal - al buio e con il ponte scivoloso –decollarono i biplani Swordfish, che trovarono finalmente la corazzata che aprì unfuoco spaventoso con tutti i 50 pezzi di bordo

illuminando a giorno la notte con lebordate giallastre,rosse e verdi,uno spettacolo incredibile emortale. Nel buio della notte i

biplani di tela con il carrello fisso, gli equipaggi in abitacoli aperti sotto la pioggia eal freddo volteggiavano molto bassi sul mare cercando le migliori posizioni dilancio dei siluri, gli artiglieri tedeschi guardavano affascinati e ammirati questi aereiche sfidavano il maltempo e la loro possente artiglieria. In seguito i radarsegnalarono che la corazzata procedeva girando in tondo, nell'ultimo attacco unsiluro aveva colpito a poppa sotto la linea di galleggiamento nei locali agghiaccioallagando i compartimenti e bloccando i timoni a 15°, proprio come si eraimmaginato in cantiere il marinaio Blum che si ricordava benissimo di questapredizione che aveva espresso al suo ufficiale, fu un colpo assolutamenteimprevedibile ma fatale, un altro siluro aveva colpito al centro nave la spessacorazza proprio senza fare danni. Le corazzate Rodney e King George V aprironoil fuoco sulla gigantesca nave ferita anche se l'equipaggio chiuso nei localipesantemente corazzati non si rendeva conto della situazione e continuava acombattere; era ormai un relitto in fiamme ma sembrava ancora inaffondabile e perquesto l'ammiraglio Tovey ordinò di dare il colpo di grazia con i siluri aicacciatorpediniere. La Bismarck scomparve sotto il mare con le eliche ancora in movimento, nell'acquacosparsa di nafta annaspavano centinaia di naufraghi, le navi inglesi raccolserosolo 107 marinai (tra cui il marinaio Blum) poi si allontanarono lasciandoli in baliadell'oceano perché sembrava fosse stato avvistato un sommergibile nemico. La flotta di superficie tedesca subì altre importanti perdite, la Graf Spee siautoaffondò a Montevideo, la Tirpitz (gemella della Bismark ) fu affondata dallepesanti bombe Tallboy inglesi di 5 tonnellate mentre era all'ancora in un fiordonorvegese, e la Lutzow venne affondata dagli aerei. Nel gennaio 1943 Hitlerconvocò l' ammiraglio Raeder e gli rinfacciò l'inattività delle grandi navi da battagliae aggiunse che intendeva portarle al disarmo bloccandole nei porti come misuraprovvisoria; Raeder decise di dimettersi e propose come suo successorel'ammiraglio Donitz-Gli incrociatori ausiliariLa Marina germanica, considerata la perdita delle colonie e dei punti di appoggio7

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oltremare, si occupò ben poco dell'uso bellico di mercantili armati come incrociatoriausiliari però venne organizzato per tempo un efficiente sistema di appoggio allenavi e ai sommergibili in Spagna, in America Meridionale e in Oriente al fine dipermettere alle navi e ai sommergibili di navigare a lungo e di attaccare il navigliomercantile in luoghi lontani. Le navi erano attrezzate per camuffarsi da naviglio divarie nazionalità nel caso di ispezioni da parte di navi da guerra inglesi (infattiprima o poi appariva un incrociatore britannico in qualsiasi mare....) Il criterio di scelta degli equipaggi degli incrociatori ausiliari era di ingaggiaremarinai di lungo corso non più' giovani e volontari,con ufficiali provenienti dallamarina mercantile che avessero viaggiato parecchio nel mondo, che conoscesseroluoghi lontani, ai quali affidare l'iniziativa delle operazioni con libertà di azione,contrariamente agli equipaggi delle navi di prima linea cui si richiede disciplina estretto rispetto della gerarchia.L'organico di bordo certe volte superava i 300 uomini, adatti a lunghe crociereanche di anni senza riposo e senza approdi amichevoli. Vennero scelte pocheunita' mercantili di costruzione recente, gli spazi a bordo erano ampliati per fareposto a eventuali prigionieri, alle armi e alle attrezzature per la posa di mine.Erano grosse navi, il tonnellaggio era mediamente di 12.000 t. con velocità intornoai 12 nodi e una consistente autonomia per permettere lunghe campagne d'oltreoceano.Gli armamenti nascosti erano vecchi cannoni da 150mm. risalenti alla prima guerramondiale, mitragliere antiaeree da 37 e 20 mm., mine, tubi lanciasiluri occultatinello scafo e idrovolanti trasportati nella stiva. La tradizione di correttezza e rispettoverso il nemico non venne affatto dimenticata, compatibilmente con la situazione dibordo, non ultima la tendenza a rilasciare prigionieri e naufraghi vicino alle costepiuttosto che a bordo di altri vascelli rifornitori, oppure rilasciati perché nonbelligeranti. Il numero degli incrociatori ausiliari rimase limitato a poche navi, di cui divennerofamose il “Komet” l'“Atlantis” il “Pinguin” e il “Kormoran”. Solo per indicarne isuccessi, le due navi gemelle “Atlantis” e “Pinguin” sommarono un bottino di 55navi e 300.000 t. di naviglio affondato o depredato, cui si aggiunse il merito di averdistolto dozzine di navi nemiche e velivoli dai propri tradizionali compiti di scorta.Un risultato che le più costose navi da battaglia tedesche non ebbero.TERZO CAPITOLO - gli U-BOOTL'ammiraglio Doenitz era convinto che per soffocare l'economia inglese fosse

necessario affondare la flotta mercantile britannica ed alleata, ememore degli insuccessi della Prima Guerra Mondiale, avevaelaborato la sua soluzione: l'attacco notturno in superficie –considerata la scarsa autonomia permessa dalle batterie inimmersione - effettuato contemporaneamente da un gruppotattico rigidamente guidato e coordinato via radio dal comando

centralizzato che conosceva la rotta degli obiettivi tramite gli avvistamenti effettuatida un singolo sommergibile o dalla ricognizione aerea. Era il famoso Wolfsrudel (ilbranco di lupi).La confusione prodotta da un attacco di massa avrebbe reso moltodifficile mettere in atto le contromisure adatte. Per questo progetto Doenitzpensava fossero necessari almeno 100 sommergibili operativi in zona cioè lacostruzione di almeno 300 nuovi vascelli subacquei per permettere gliavvicendamenti in cantiere e le rotte di andata e ritorno, ma non fu ascoltato, infatti 8

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negli anni '30 l'ammiraglio Raeder condivideva poco queste convinzioni, anche sela stagione delle grandi e costosissime formazioni navali era tramontata, la flotta disuperficie tedesca composta da corazzate e incrociatori non poteva esseresacrificata a quella subacquea nei programmi di costruzione e il piano Z fuconfigurato in conseguenza. Però dopo l'affondamento delle poche, nuove epotenti navi da battaglia forzatamente i programmi di costruzione cambiaronoradicalmente dando la priorità alla costruzione di U-BOOT. Ormai il tempo deigrandi scontri navali a colpi di cannone era terminato, erano subentrate le portaereie l'aviazione a lunga autonomiaPoiché le navi da combattimento navigano a forte velocità mentre i sommergibili insuperficie con i motori diesel non superavano 13 nodi la strategia di Doenitzprevedeva che gli U-BOOT attaccassero prevalentemente i mercantili se possibiledi notte e in superficie. L'affondamento di importanti navi da guerra – successi chela propaganda non mancò di decantare - fu solo casuale ai danni di portaerei e dicorazzate. In totale gli U-BOOT affondarono poche navi importanti: due corazzatee cinque portaerei inglesi e una portaerei americana.Caratteristiche tecniche degli U-BOOT – la vita a bordoI sommergibili tedeschi che parteciparono alla Seconda Guerra Mondialeappartenevano principalmente a due classi: il Typo IX e il Typo VII con modifichesuccessive in diversi allestimenti costituendo la maggioranza dei 1.170sommergibili costruiti. I vascelli subacquei che non appartenevano a questetipologie erano le cosiddette “mucche da latte” addetti al rifornimento in mare di altrisommergibili e altre piccole unità destinate alle attività costiere. Il Typo VIIdislocava 800 t. e il Typo IX 1.100 t. aveva il doppio scafo. La velocità in emersionecon i motori diesel era di circa 17 nodi e in immersione 7,5 nodi con le batterie,velocità che in emersione era superiore a quella dei mercantili in convoglio eanaloga a quella delle corvette di scorta ma sicuramente inferiore aicacciatorpediniere che erano il loro principale, più numeroso e meglio dotatonemico di superficie. La scelta costruttiva di Doenitz fu quella di avere sommergibilidi ridotte dimensioni rispetto a quelli di altre Marine, per questa ragione gli U-BOOTavevano una grande manovrabilità e rapidità di immersione di meno di 30'' che sirivelò comunque un problema quando l'aviazione Alleata mise in serviziopattugliatori e bombardieri quadrimotori a lunga autonomia, solo pochi secondipotevano essere decisivi dopo l'avvistamento di un aereo antisommergibili dotato dibombe di profondità e potenza di fuoco. Le condizioni a bordo erano quasi invivibilicon lo spazio abitativo molto ridotto che si riduceva a tre metri e mezzo di diametroper la lunghezza di circa trenta metri occupabili per la navigazione, la plancia dicomando, la sala radio, i compartimenti siluri a prua e apoppa, le cuccette a turno per i 43 marinai, lasistemazione delle riserve di cibo. (sono famose le fotocon i prosciutti e i salami appesi nel compartimentosiluri..) Niente frutta e verdura fresche, poca acquaanche cattiva, aria viziata a causa della combustione deimotori diesel e il pericolo costante di infiltrazioni di acquanelle batterie (che potevano sviluppare vapori mortali diacido cloridrico) niente aria condizionata, freddo in profondità e caldo in superficie.Non potevano lavarsi nemmeno gli indumenti intimi e nessuno si radeva; l'unicosollievo per il ricambio dell'aria viziata erano le navigazioni in emersione durante iturni massacranti che

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10occupavano tutti, compreso il cuoco che aveva l'incarico di procurare cibocontinuamente per tutto l'equipaggio. In torretta il maltempo costituiva spesso unavera tortura, esposti al caldo, al gelo e alle ondate, legati con le cinghie per nonessere sbalzati in mare senza possibilità di essere recuperati. Quando gli aerei antisommergibili si fecero molto più numerosi e attrezzati laKriegsmarine fece installare sulla torretta una piattaforma armata chiamataWintergarten (giardino d'inverno) dotata di due cannoncini automatici da 20 mm. emitragliatrici MG 34: se il sommergibile non fosse riuscito ad immergersivelocemente dopo l'avvistamento di un aereo – che arrivava a più di duecentochilometri orari pertanto era sull'obiettivo in pochi secondi – poteva ingaggiare ilcombattimento rendendosi un bersaglio reattivo molto pericoloso per l'aereo stesso.QUARTO CAPITOLO – alcuni episodi con gli U.BOOT come protagonistiL' U-47 e la spettacolare impresa di Scapa Flow Scapa Flow era la più importante base della flotta britannica, situata in Scoziaall'interno delle isole Orcadi disponeva di molti accessi con i passaggi ostruiti dallenavi della Marina Imperiale tedesca che si erano autoaffondate nel maggio 1919(dopo essersi consegnate all'Inghilterra alla fine delle ostilità, erano ben 60 navi didiverso tonnellaggio appartenenti alla Hochseeflotte) e da cavi di acciaio, ma talipredisposizioni non erano ancora state ultimate – il conflitto era appena iniziato - itedeschi erano convinti che fosse possibile per un sommergibile forzare glisbarramenti navigando in emersione di notte, così rendendo difficoltoso il suoavvistamento da parte delle vedette. L'incursione fu pianificata con estremaprecisione nei dettagli e fu affidata al sommergibile U-47 e al suo espertocomandante Gunther Prien (foto al centro). Nella notte del 13 ottobre 1939 il

superamento degli ostacoli avvenne in una notte senzaluna strisciando la chiglia sui cavi, senza danni alle eliche, econ l'avvistamento della vecchia corazzata Royal Oak di33.000 t. da una distanza di 4.000 metri avvenne il lancio ditre siluri, un quarto siluro rimase dentro il tubo di lancio, unguasto importante e pericoloso; si sentì soltanto una

esplosione e dal periscopio il comandante si rese conto che la nave non apparivadanneggiata. L'equipaggio della corazzata non si era reso conto dell'accaduto e albuio non riusciva a valutare la situazione, l'ipotesi di un siluramento dentro la lorobase non passava assolutamente per le loro menti mentre – virato il sommergibiledi 180 gradi - Prien lanciò inutilmente un siluro dal tubo di poppa e girato di nuovoil sommergibile lanciò tre siluri dalla prua dopo un lavoro frenetico di riarmo dei tubicon i martinetti. Gli ufficiali inglesi erano a prua ancora interdetti quando dueesplosioni squarciarono la chiglia della corazzata che in dieci minuti si capovolsetrascinando con sé 833 marinai rimasti intrappolati nello scafo. I superstiti furono375. Conclusa con enorme successo la missione l'U-47 si allontanò senza problemie dopo un' ora si trovò in mare aperto.I britannici non si erano accorti della presenza di un U-BOOT dentro la loro basepiù munita e più lontana,avevano pensato ad altre cause forse dovute ad unaesplosione interna oppure ad un sabotaggio, finalmente al mattino i sommozzatoriispezionarono la chiglia della nave e trovarono i frammenti dei siluri, poi la radiodella propaganda tedesca magnificò l'impresa e il comandante Prien divenne il piùfamoso dei sommergibilisti, decorato con la Croce di Ferro di prima classe. L'U-47 e Gunther Prien affondarono in seguito 30 navi mercantili per 200.000 t. e

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11chiusero le loro fortunate operazioni affondando negli abissi l'8 marzo 1941durante l'attacco al convoglio B.239 ad opera del cacciatorpediniere Wolverine.L'U-615 e la battaglia contro gli aerei americani – il wintergarten mostra la sua

potenza di fuocoDurante il 1942 gli U-BOOT avevano affondato 350 navi nelGolfo dei Caraibi nel quale transitavano i più importantirifornimenti di petrolio e bauxite ma la difesa americana erastata potenziata con la completa copertura aerea utilizzandoprincipalmente gli idrovolanti Martin Mariner PBM (foto) che

avevano una autonomia di 4.800 km. e anche i bombardieri B-18 Bolo, tutti velivoliarmati di bombe di profondità, bombe e mitragliatrici. Un' altra zona diventata moltorischiosa per gli U-BOOT era il Golfo di Biscaglia essendo il passaggio obbligatorioper transitare verso gli approdi sulla costa francese. Poiché la minaccia aereaprovocava il maggior numero di perdite di sommergibili che non riuscivano adimmergersi in tempo appena attaccati dagli aerei l'ammiraglio Doenitz fece allestiresulle torrette delle piattaforme antiaeree battezzate wintergarten per contrastare insuperficie gli attacchi dei pattugliatori, iniziativa cui i piloti alleati risposeroattaccando i sommergibili in gruppo: gli aerei segnalavano al comando il contatto esi radunavano chiamandosi tra di loro per radio. In pratica questa iniziativa diDoenitz si rivelò una vera trappola, era diventato molto pericoloso anche tornare insuperficie per ricaricare le batterie e cambiare l'aria viziata a bordo. Il capitanoRalph Kapitsky era al comando dell' U-615 che nel giugno 1943 entrò nel Golfo deiCaraibi dove affondò una piccola petroliera olandese svelando così la suapresenza agli americani che iniziarono una caccia serrata. Un bombardierequadrimotore Liberator individuò il sommergibile e lanciò le bombe di profonditàsenza effetto, il 5 agosto un cacciatorpediniere americano ebbe il contatto sonar elanciò anche lui le bombe ancora una volta senza risultato. Nella notte del 6 agostocon il radar un Martin Mariner PBM individuò l' U-BOOT in emersione attaccandolotre volte con le bombe che però non si sganciarono. Kapitsky aveva il vantaggio diessere stato un aviatore esperto, aveva partecipato alla Battaglia d'Inghilterra e poiera stato assegnato ai sommergibili, era determinato e conosceva molto bene leprestazioni degli aerei nemici e pertanto sapeva come sfuggire ai pattugliatori. Unsecondo Mariner arrivò sul posto che insieme con il precedente attaccarono pererrore una goletta, poi arrivò sulla scena un terzo Mariner ma l'U-BOOTscomparve tra i flutti. La mattina successiva un quarto Mariner sostituì i tre aerei efinalmente riuscì a centrare il sommergibile emerso per caricare le batterie, questavolta il sommergibile venne pesantemente danneggiato, scese in profondità con icompartimenti allagati poi riemerse con un balzo fuori dall'acqua spinto dall'inerzia.Il comandante del quarto Mariner decise di attaccarlo da solo ma non avevaconsiderato la dotazione contraerea di nuova installazione, l'aereo venne colpito daun intenso fuoco di sbarramento e precipitò in mare.Il Comando americano a Trinidad non capiva la situazione a causa dellainterruzione delle comunicazioni e inviò un quinto Mariner che venne colpitoanch'esso dal fuoco di sbarramento rimanendo poi a distanza di sicurezza. Arrivòun sesto aereo che sganciò quattro bombe di profondità danneggiandoulteriormente l'U-BOOT. Si presentò un settimo aereo ma Kapitsky sapeva suquale aereo concentrare il tiro, il pilota di un Mariner venne colpito a morte erimasero solo due aerei in zona. Nella sala operativa del Comando Operazioni non

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12si capiva nulla della situazione, sembrava impossibile che un solo sommergibiletenesse testa a tutti quegli aerei, si pensò fossero più nemici e inviarono quattronavi di superficie per indagare e intervenire; negli aeroporti la confusione era almassimo, alcuni idrovolanti non erano rientrati e altri riportavano gravi danniall'atterraggio. Kapitsky era morente e il secondo ufficiale prese il suo posto poi ilsommergibile sparì in un temporale invisibile anche ai radar di bordo. DodiciMariner sorvolavano il mare proseguendo la più grande operazioneantisommergibile condotta durante la guerra contro un singolo U-BOOT, il secondoufficiale ormai certo della sorte del sommergibile danneggiato per salvarel'equipaggio sparò un razzo rosso e gli uomini si gettarono nel mare agitato conaddosso i giubbotti di salvataggio, arrivò finalmente un cacciatorpediniere cheprese a bordo i 41 naufraghi mentre il sommergibile esplose e si inabissò. Fu presoa bordo anche il sottufficiale Langner, l'eccellente artigliere che aveva tenuto abada gli aerei, ma morì per le ferite e per l'ipotermia nelle acque gelide.In conclusione la battaglia dell'U-615, durata due giorni e due notti con laconcentrazione di molti velivoli fu sufficiente ad altri otto U-BOOT per guadagnareindisturbati la via del ritorno attraverso il sorvegliato Golfo di Biscaglia. Fu unainconsapevole battaglia di retroguardia, un solo sommergibile in emersione avevatenuto testa a una dozzina di aerei inviati per affondarlo. Fu fortuna e competenzae forse fu anche la scarsa preparazione degli equipaggi degli idrovolanti chemancarono troppo spesso il lancio delle bombe sorpresi dal preciso fuococontraereo del Wintergarten.Eccidio di naufraghi – U-BOOT 852 - marzo 1944Nel maggio 1942 Hitler domandò a Doenitz “ Può agire Lei contro gli equipaggidelle navi mercantili silurate per evitare il loro ritorno in patria ? Doenitz rispose “Misembra impossibile chiedere questo ai miei comandanti e ai miei equipaggi.”.Hitlernon insistette sull'argomento, l'ammiraglio era rigidamente attaccato al codiced'onore della marina imperiale.Nel marzo 1944 il sommergibile U-852 colpì con due siluri il cargo greco Peleusche rapidamente affondò così velocemente che l'equipaggio di 45 marinai nonriuscì a calare in mare le scialuppe ma si rifugiò sulle zattere di salvataggio. L'U-BOOT accostò una zattera e vennero interrogati alcuni ufficiali greci, poitornarono sulle zattere e il sommergibile si allontanò, ma in seguito si accese unadiscussione a bordo, il comandante Eck riteneva che fosse pericoloso lasciare inmare queste evidenti tracce di un siluramento che potevano segnalare la suapresenza all'aviazione alleata che aveva la base nell'isola di Ascension, pertantoper lui era necessario tornare sul punto ove era avvenuto il siluramento e farsparire ogni traccia dell'evento anche se questo significava la morte dei naufraghi; ilsecondo ufficiale e il direttore di macchina si dichiararono contrari ma ilcomandante diede ordine di tornare indietro e di montare due mitragliatrici sullatorretta. Nella sera il sommergibile si ripresentò sul luogo e iniziò a sparare sullezattere, materialmente fu il medico di bordo, il terzo ufficiale e un marinaio adirigere le raffiche per cinque ore di inferno sulle zattere- che costruite in materialegalleggiante non affondavano - poi furono lanciate alcune bombe a mano nel buiodella notte. Il sommergibile finalmente si allontanò, nel suo viaggio vicino a Cittàdel Capo silurò un secondo mercantile ma venne raggiunto dai bombardieriWellington della RAF che lo danneggiarono seriamente fino ad arenarsi sulla costasomala. I soldati inglesi salirono a bordo del sommergibile e trovarono il diario di

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13bordo da cui risultava il siluramento del Peleus e il mitragliamento dei naufraghi, deiquali solamente tre si erano stati salvati, dopo una estenuante permanenza inmare, presi a bordo dal piroscafo portoghese Silva. Il 17 ottobre 1945 si aprì adAmburgo il processo a carico dei componenti dell'equipaggio protagonistidell'eccidio, la Corte ritenne senza molti dubbi di infliggere la pena capitale alcomandante, al medico di bordo e diversi anni di reclusione agli altri tre membridell'equipaggio. Le condanne a morte per fucilazione furono eseguite il 30novembre dopo la revisione in tutti i gradi di appello. L'azione di Eck fu l'unicaconosciuta di un U-BOOT ai danni di equipaggi di navi affondate, dimostrata datestimoni e punita da una Corte, forse ci furono altri episodi come questo ma sitrattò di casi molto isolati nella grande confusione che regnava alla fine della guerrain cui era del tutto scomparso quella specie di spirito cavalleresco e il rispettoreciproco scritti negli Accordi e nei Trattati di anni prima.

QUINTO CAPITOLOGuerra di tecnologie – spionaggio – misure econtromisureCome già descritto ampiamente, l'Asse non costruìdurante il conflitto aerei quadrimotori a lungo raggio,bombardieri oppure ricognitori marittimi, terrestri

oppure idrovolanti, l'unica eccezione fu il Focke-Wulf Condor, un quadrimotore natocome aereo passeggeri che fu adattato come ricognitore ebombardiere sull'Atlantico, dotato anche di un radar, seppurrimase un velivolo con una struttura meno robusta richiesta datale attività. Partendo dagli aeroporti occupati in Francia la 1a

squadriglia di 40 aerei complessivamente affondò 450.000 t.di naviglio (Churchill lo chiamava enfaticamente “il flagellodell'Atlantico”) poi nel 1943 fu ritirato dal servizio a causa deicaccia alleati che decollavano dalle portaerei di scorta. Come rimedio (alquantostrano) nel 1940 per combattere i Condor ben 35 navi mercantili CAM (CatapultAircraft Merchantman) furono dotate di una catapulta a prua per il lancio di uncaccia Hurricane con l'ausilio di razzi il cui malcapitato pilota doveva ammararesperando di essere recuperato. (foto). In tutto furono effettuati otto lanci degliHurricane e furono abbattuti otto pattugliatori nemici con la perdita di un solo pilotainglese.

Gli Alleati invece utilizzarono migliaia di aerei come ilConsolidated B-24, i grandi idrovolanti quadrimotoriinglesi Short Sunderland,(soprannominato “ilporcospino” per la sua capacità di difesa con lenumerose mitragliatrici) i bimotori Martin Mariner BPM ei Consolidated PBY Catalina che avevano tuttiautonomie di almeno 3.000 km. ed erano armati di

bombe, bombe di profondità, proiettori molto potenti, mine, boe sonore, radar.Erano chiamati gli aerei VLR - Very Long Range - sottratti in massa dai compitioffensivi sui cieli della Germania come il famoso 120° Squadron del CoastalCommand che utilizzava il Consolidated B-24 Liberator, (foto) bombardierestrategico quadrimotore con autonomia di 3.500 km., dotato di radar ASV che fu ilpiù pericoloso ricognitore a lungo raggio che gli U-BOOT subirono in Atlantico.Dal 1943 in poi c'erano poche speranze per un U-BOOT se avesse percorso molte

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14miglia in emersione per caricare le batterie e cambiare l'aria, sia di giorno che dinotte, i radar erano diventati più precisi e meno ingombranti in modo da essereinstallati sul muso dei pattugliatori marittimi, vedevano sugli schermi le torrette e seil mare lo permetteva anche i periscopi.Per cercare di ovviare a questa grave situazione nel 1944 iniziò ad essere installatosugli U.BOOT lo Schnorchel, un apparecchio inventato dal capitano Pericle Ferrettianni prima, esso consisteva in un lungo tubo con le pompe che permetteva diimmettere aria per i motori diesel durante la navigazione a quota periscopio, così isommergibili potevano spostarsi sott'acqua ad una velocitàmaggiore che quella con le batterie; i difetti però nonmancavano, le ondate potevano bloccare l'afflusso di ariaammorbando quella presente nello scafo, l'apparecchiaturaera poco o niente idrodinamica, il tubo era così rumorosoche rendeva inutilizzabile l'idrofono e le sue dimensionierano più visibili sugli schermi radar nemici, oltre che asembrare uno strano fagotto che lasciava una bella scia sul mare. Se anche Voiavete provato lo Schnorchel in apnea con il galleggiante-tappo sul tubo ricurvocapirete certe difficoltà soltanto a mettere la testa sott'acqua e a respirare........In Germania si conosceva molto bene la tecnologia del radar e furono adottatedelle contromisure per rilevarne le onde radio come il Metox (detto anche la “crocedi Biscaglia” per il suo aspetto) ma i comandanti dei sommergibili ne eranodiffidenti, in seguito gli Alleati passarono alla banda S che permetteva alle fregatedi avvistare un sommergibile alla distanza di 10 chilometri e di 25 per gli aerei, inseguito diventarono anche più sensibili; più in alto erano gli aerei megliofunzionava.I tecnici tedeschi inventarono Aphrodite, una serie di boe galleggianti con soprauna asta dotata di lamelle di alluminio per confondere le onde radar, potevanocomunque ingannare per poco tempo i ricognitori nemici, poi ricorsero al Bold checonsisteva nel rilascio di masse di strisce metalliche che rifrangendo l'onda sonoradell' ASDIC simulavano un sommergibile fantasma, ma era efficace per pochiminuti. Misure e contromisure che andarono avanti fino alla fine della guerra, nonultimi i potenti impianti britannici di ascolto radiofonico che permettevano ditriangolare le posizioni degli U-BOOT quando trasmettevano piuttosto quandocercavano di riunirsi nei “branchi di lupi”. Durante gliattacchi ai convogli i “branchi di lupi” usarono anche il siluroFAT che percorreva una rotta circolare continuando amuoversi fino a trovare un bersaglio, il difetto era che ilsommergibile che effettuava i lanci doveva mettere inguardia via radio gli altri affinché si allontanassero dallazona pericolosa e pertanto perdendo le loro posizioni diappostamento che richiedevano manovre lunghe e continue. Un'altra stranezza cherichiedeva dei piloti coraggiosi come quelli degli Hurricane sulle CAM, era unpiccolo autogiro che veniva trasportato a bordo, poi montato sulla torretta delsommergibile, dove poi rientrava, poi smontato ancora al termine della missione.Manovre difficili e pericolose, l'autogiro era senza motore sostenuto dal rotore chegirava in folle essendo al traino del sommergibile con un cavo; lo svantaggio per iltemerario pilota-osservatore era che veniva sganciato e abbandonato nei fluttidurante l'immersione veloce se fosse arrivato un aereo

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15 oppure un cacciatorpediniere molto veloce....Il nuovo siluro T-5, dotato di una sofisticata testata a ricerca acustica che loguidava sul rumore delle eliche, non colse molti successi, era stato costruito perimpattare sulle navi scorta ai convogli ma le tracce del suo funzionamentoconsentirono agli inglesi una nuova contromisura, il Foxer - noise makingmachine – che erano degli emettitori di suoni calati in mare a rimorchio daimercantili, confondevano e richiamavano i siluri a ricerca acustica. Comunque ilsiluro T-5 affondò 24 navi prima che venissero studiate e approntate le suddettecontromisure elettroacustiche.Poiché le bombe di profondità avevano una efficacia limitata furono caricate con ilTorpex un esplosivo di nuova formula e di maggiore efficacia, queste bombe aforma di grossi bidoni andavano lanciate dalle navi con la spoletta predisposta sullaprofondità presunta del sommergibile avevano però il difetto di disturbare il contattoASDIC per i perturbamenti creati dalle esplosioni e dai vortici;in seguito fu messo in servizio in “porcospino” un mortaiomultiplo meglio gestibile che lanciava in marecontemporaneamente 24 bombe leggere che detonavanosolo per contatto diretto provocando l'esplosione di tutte lealtre in un area a forma di pera disturbando meno il contattodel sonar e migliorando del 20% l'efficacia dell'azione. (foto)Sotto molti punti di vista questa guerra tecnologica sopra esotto il mare ha delle similitudini con quella combattuta nei cieli d'Europa: adesempio gli stormi di bombardieri alleati rilasciavano le window striscioline dialluminio per accecare i radar tedeschi (come l' Aphrodite e il Bold), vi eranocontinui cambi di frequenze radio e di fasci d'onda per disturbare i sistemi dinavigazione e di identificazione di giorno e di notte dei bombardieri strategici alleatie dei caccia tedeschi, insomma, ancora continuamente misure e contromisure.Ciò che fece la vera differenza nella battaglia in Atlantico fu Enigma (foto dellaversione a 4 rotori) la macchina che veniva usata dai tedeschi per la trasmissionedi tutti i messaggi cifrati di cui un team di matematici inglesi riuscì a decodificare ilcifrario, era un progetto così segreto che soltanto dopo la fine della guerra se neseppe qualcosa e fu svelato il nome del protagonista, il genio della matematicaAlan Turing. Dal giugno 1941 gli inglesi furono in grado di di leggere i messaggidei comandi tedeschi compreso il flusso di comunicazioni della flotta disommergibili. Per non far scoprire questo vantaggio alcune volte furonofreddamente sacrificate delle navi e anche dei convogli....quando i tedeschi siresero conto di essere intercettati inserirono un quarto rotore in Enigma ma il teamdi matematici nella residenza segretissima di Bletchley Park riuscì a penetrareanche in questa ultima chiave di cifratura.

Inoltre accadde un puro caso fortuito, a causa dell'imprudenza delcomandante Julius Lemp il 9 maggio 1941 a sud dell'Islanda fucatturato l' U-110: danneggiato da cacciatorpediniere inglesi ilsommergibile emerse e l'equipaggio si arrese su ordine diLemp ma l' U-BOOT non era in condizioni così gravi come

riteneva il suo capitano e gli inglesi salendo a bordo si impadronirono dellapreziosa macchina Enigma, anzi, di due esemplari che divennero lo strumentodecisivo per capire i suoi segreti. La cattura di Enigma, dei cifrari e degli ordini dioperazioni fu tenuta segreta a lungo e si ipotizzano ancora oggi i suoi effetti positivi

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16sulle successive azioni contro la corazzata Bismarck e nel coordinamento deiconvogli.SESTO CAPITOLO - Sulle due sponde dell'AtlanticoFrancia - la lungimirante pianificazione dell'occupante tedesco...Uno dei più eclatanti errori degli inglesi fu quello di aver consentito ai tedeschi,appena occupata la Francia, di costruire indisturbati i giganteschi bunker (foto) diricovero per gli U-BOOT che divennero le basi protette più vicine alle rotteatlantiche rispetto a quelle di Norvegia e del nord della Germania stessa. Poiché laLuftwaffe non era in grado di proteggere i porti e le rotte dei sommergibili che dallebasi di partenza in Germania o in Norvegia dovevano forzare la vigilanza inglesetra Scozia e Islanda, venne messo in atto subito uno dei più grandi programmi diedilizia militare della Storia costruendo immensi bunker in cemento armato in tutti iporti attrezzati di Francia, a Lorient, Brest, La Pallice,Bordeaux. Le costruzioni iniziarono a curadell'Organizzazione Todt con l'impiego di migliaia di operaiqualificati francesi e di altri provenienti dai Paesi occupati,spesso in condizioni di schiavitù, utilizzando il debito diguerra della Francia in base alle condizioni dell'armistizio inun sistematico e metodico saccheggio, fu un vero e proprio“esercito del lavoro servile” composto in totale da settemilioni di lavoratori.I ricoveri erano bacini coperti lunghi più di 120 metri e larghi 90 metri, ove potevanoessere alloggiati da tre a sei U-BOOT in fase di manutenzione, lo spessore dei tettiera di circa sette metri e i muri erano spessi oltre i tre metri. Solo quando furonoultimati e difesi dalla contraerea il Comando alleato si rese conto della loropericolosità, vennero pesantemente bombardati ma non si riuscì a intaccare questeindistruttibili strutture in spesso cemento armato. Sono così robusti che il costo delloro smantellamento è giudicato ancora oggi esorbitante, alcuni sono in completoabbandono, altri sono aperti ai visitatori come musei di guerra. Per anni questapossibilità di avere un comodo, protetto e attrezzato accesso all'Atlantico modificò einfluenzò in modo decisivo l'equilibrio della guerra del tonnellaggio.….Invece nell'altra sponda dell'Oceano.....negli Stati UnitiAppena dichiarata la guerra contro gli Stati Uniti il Comando tedesco ebbefinalmente la libertà di azione contro il traffico mercantile vicino alle coste degli StatiUniti, fu pianificata l'Operazione Rullo di Tamburo, concentrando tutti i mezzi cheavevano l'autonomia per attraversare l'Atlantico e rimanere per un periodoaccettabile a combattere lungo le coste americane – anche supportati dal Typo XIV

(la vacca di mare) per i rifornimenti. Gli ordini erano dinon ingaggiare combattimento con unità da guerra dipiccolo tonnellaggio ma sopratutto di attaccaremercantili con carichi importanti in superficie e di notte.C'era la speranza di una buona riuscita dell'Operazionesfruttando l'effetto sorpresa e l'impreparazione inizialedegli americani. A metà gennaio 1942 l' U-123 fu il

primo ad arrivare ed emerse proprio di fronte a New York, l'equipaggio osservavainteressato e affascinato le luci accese di Manhattan e di tutta la costa, di fatto sistagliavano molto nitide le navi passeggeri e i grossi mercantili che navigavano contutte le luci di posizione accese: non era stata emanata alcuna disposizione per

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17 l'oscuramento né alcuna prescrizione contro il pericolo di sommergibili.Il comandante dell' U-123 era Reinhard Hardegen, un ufficiale competente edeterminato, che si accorse della mancanza di misure prudenziali salvo che lenavi navigavano sottocosta dove il fondale è basso impedendo ai sommergibili dinascondersi in profondità dopo gli attacchi, comunque in una missione di pochigiorni, dovuti alla scarsa autonomia dopo aver traversato tutto l'Oceano, colse moltisuccessi: una petroliera affondata a colpi di cannone, altre tre navi silurate fino altermine della scorta di siluri, sulla rotta di ritorno di 2.300 miglia affondò acannonate un mercantile carico di materiale bellico – preoccupandosi di rifornire inaufraghi a bordo delle scialuppe - e ancora a colpi di cannone e di mitragliera unapetroliera vicino alle coste francesi nonostante una burrasca.In questo periodo altri 8 – 15 U-BOOT operarono sulle coste americane, nelloStretto della Florida e anche nel Golfo del Messico affondando molte navi,occorsero settimane prima che si arrivasse alla navigazione a luci spente,all'oscuramento dei centri abitati e al silenzio radio dei capitani che di fattosegnalavano concitati in chiaro preziose informazioni ai sommergibili. Anche iproprietari di natanti e piloti privati si inserirono confusamente nella caccia, persinole famiglie parcheggiavano le auto con i fari accesi vicino alle sponde per guardarele navi bruciare al largo.....Alla fine gli americani si decisero ad ascoltare il consigliodegli inglesi di concentrare il traffico nei convogli scortati lungo la costa orientale enel maggio del 1942 Doenitz, a causa del traffico zero, ritirò gli U-BOOT dallafascia costiera americana.Tra il gennaio e l'agosto 1942 gli U-BOOT colsero i maggiori successi in Atlanticocon l'affondamento di 580 navi delle quali molte erano grandi petroliere provocandocome conseguenza il razionamento del consumo interno americano di carburanteper coprire le necessità militari, sempre più urgenti dato che era iniziata la guerranell'Oceano Pacifico contro il Giappone, una guerra su immense distese marinecontro un nemico preparato e profondamente indottrinato.La Conferenza di Casablanca (Marocco) – Gennaio 1943 - la Germania comeprimo obiettivoLa lotta contro i sommergibili tedeschi fu l'argomentofondamentale tra i Capi di Governo e i loro consiglieri militari,a Casablanca si arrivò alla decisione che la vittoria contro laflotta sottomarina nemica germanica era la condizionenecessaria per ogni grande operazione successiva e chepertanto qualsiasi sforzo doveva essere indirizzato in questadirezione anche per aumentare i rifornimenti verso l'URSSdove Stalin protestava e pretendeva sempre maggiori aiuti.Furono anche trasferiti nelle basi in Groenlandia ottanta aerei VLR per chiuderedefinitivamente le rotte degli U-BOOT. Occorreva un ulteriore aumento dellaproduzione di navi mercantili e di unità di scorta di alto mare con il differimentodell'allestimento di navi da assalto anfibio per le progettate future operazioni disbarco contro l'impero giapponese e contro l'Europa. Era inoltre necessarioaumentare le incursioni alleate contro le città nelle quali avevano sede i cantieri e leindustrie di produzione dei sommergibili: nei primi sei mesi del 1943 furonoeffettuati 8.000 attacchi aerei contro le basi di produzione degli U-BOOT (costruitianche a moduli) con il lancio di 17.000 bombe nonostante la perdita di ben 270bombardieri dovuta alla difesa della Luftwaffe di giorno e di notte. Anche Lorient fu

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18poi raggiunta dal Comando Bombardieri della RAF e della USAAF nonostante leperdite nella popolazione civile francese.Le fortificazioni costruite dalla Organizzazione Todt nei porti francesi non apparveroseriamente danneggiate, piuttosto rimasero intatte dalle bombe e furonoabbandonate solo nel 1944 a causa dell'avanzata degli Alleati; non un solosommergibile risultò danneggiato, vi fu solo un effetto indiretto nei piani diconsegna del materiale per le riparazioni. Un'altra decisione molto importante presa a Casablanca fu che alle Nazionidell'Asse sconfitte sarebbe stata imposta la “resa incondizionata”: tale dichiarazioneinnescò nei militari tedeschi (che avevano prestato giuramento di fedeltà al Fuhrere non più alla Patria....fino al sacrificio finale.....) la volontà di combattere finoall'ultimo nel timore che la Germania sarebbe stata trattata peggio o molto peggioche nei Trattati di Versailles del conflitto precedente, provocando un'altra voltadisoccupazione, inflazione incontrollabile e miseria nera.SETTIMO CAPITOLO la fineL'estate del 1943 si risolse per i sommergibili tedeschi inun disastro, 52 U-BOOT furono inviati nel Golfo dei Caraibie vicino al Brasile e di queste unità ne andarono perdute33 con una impressionante percentuale del 64 per centocontro l'affondamento di 7 navi da carico, in pratica ormaiera impossibile emergere per ricaricare le batterie senzaessere attaccati dalla ricognizione aerea (foto di unSunderland inglese), e lo stesso disastro stava accadendo nel Golfo di Biscagliasulle rotte di ritorno. L'ammiraglio Doenitz dovette riconoscere il fallimento dellaguerra contro i convogli in Atlantico, i sommergibili non erano più in condizioni diattaccare i mercantili nemici lungo le rotte più frequentate e poi ritornare illesi allabasi di partenza, le contromisure adottate dagli Alleati si erano rivelate così efficacida costringere il comandante in capo a ritirarsi dalla lotta. Il nuovo obiettivo non fupiù la caccia ai mercantili ma il mantenimento dello stato di allarme nellagigantesca organizzazione bellica del nemico che organizzata per contrastarli,ormai l'obiettivo tedesco (quello più intimamente vincolato al regime nazista checercava di illudere se stesso) era di prolungare la guerra in attesa della entrata inazione delle nuove armi delle quali Hitler e la propaganda millantavano l'arrivo il cuiimpiego avrebbe ribaltato le sorti del conflitto. Con questo nuovo approcciocomunque e astutamente molte delle risorse alleate non vennero confluite neglisbarchi in Africa e in Normandia nonché nei bombardamenti a tappeto sul suolotedesco.Gli equipaggi degli U-BOOT negli ultimi due anni condussero una guerra disperatain condizioni sempre peggiori combattendo isolati, evitando di comunicare via radiosia tra di loro che con il loro Comando, in snervanti attese di una occasione standoimmobili in profondità, spesso in acque basse per confondere gli ASDIC,sopportando perdite di una media di 20 unità ogni mese. In totale andarono perduti784 U-BOOT su 1.155 entrati in servizio, circa 35.000 marinai presero il mare deiquali si calcola 27.500 caddero in azione. Gli Alleati persero 2.840 mercantili, 175navi da guerra e 120 aerei.Per la lotta contro i sommergibili in quattro anni gli USA costruirono 100 portaerei discorta, 300 cacciatorpediniere e 30.000 aerei, uno sforzo gigantesco non solo perla loro costruzione ma anche per il loro mantenimento in efficienza.

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19Il “giocatore d'azzardo” contava sui missili V-1 e A-4 per bombardare il suolo dellaGran Bretagna e sull'unico caccia a reazione operativo di tutta la guerra, ilMesserschmitt Me 262 di cui colpevolmente lo stesso dittatore aveva ritardatol'entrata in servizio per due anni volendolo utilizzare come cacciabombardiereveloce invece che come intercettore, che era la sua vera vocazione. Costruitoverso la fine della guerra in poche centinaia di esemplari e in mano a piloti moltoesperti fece veramente impensierire i Comandi Bombardieri americani e inglesi, maquesti pochi aerei potevano fare poco negli scontri con i caccia di scorta chevolavano a centinaia ogni giorno. L'ultima speranza – il sottomarino Typo XXI

Fin dal 1937 l'ing. Walter aveva progettato unsottomarino più adatto a navigare in immersione che insuperficie con un rivoluzionario motore a turbina, unmezzo modernissimo con il dislocamento di 1.800 t.capace di navigare in immersione a 17 nodi e in

superficie a 15 nodi, un sommergibile elettrico (Elektroboot) o meglio un verosottomarino con una autonomia di trecento miglia sott'acqua e uno scafo moltoidrodinamico silenzioso che poteva sfuggire agli apparati acustici nemici.Hitler approvò entusiasticamente questo progetto nel 1943 e ne affidò larealizzazione al Ministro degli Armamenti l'architetto Albert Speer. Queste nuovearmi erano strettamente necessarie perché ormai sotto la pressione dei Sovietici,l'abbandono dell'alleato italiano e lo strapotere degli Alleati la fiducia di poterprolungare la guerra, anche se con riluttanza, cominciava a vacillare. Ilprogramma di costruzione seguiva le modalità cantieristiche americane, cioè latecnica dei prefabbricati: le sezioni dei sottomarini complete di attrezzatureinterne venivano trasportate lungo l'efficiente sistema fluviale e poi assemblate incantiere a Brema. Una ingegnosa organizzazione del lavoro che permise dicompletare 127 U-BOOT Typo XXI ma a causa dei necessari tempi di collaudo, diaddestramento degli equipaggi nel Mar Baltico, delle incursioni aeree e dellamancanza di materiali necessari soltanto un esemplare salpò in mare proprioquando fu dato l'ordine di cessare il fuoco: l'U-2511 sotto il comando di AdalbertSchnee il 7 maggio 1945 simulò l'attacco da 500 metri contro un incrociatoreinglese, poi sfuggì via senza che a bordo della nave nessuno si accorgesse di nullae poi si consegnò agli Alleati.Tutte le altre unità complete e le sezioni prefabbricate rimasero nei cantieri e nei

porti della Germania devastata dai bombardamenti, inseguito, esaminate dai vincitori, diventarono il modelloper la costruzione di sottomarini in tutto il mondo. Nonsi era avverato il sogno dei progettisti e deisommergibilisti, un sogno influenzato dal romanzovisionario di Jules Verne (scritto nel 1870): poter

disporre di un sottomarino dall'aspetto minaccioso, con lo scafo corazzato, unaautonomia illimitata, inafferrabile e invincibile negli abissi. Nessun Nautilus (fotomio modellino) e nessun indomito Capitano Nemo.NOTA FINALEIl principio di Doenitz circa la guerra al tonnellaggio con il “branco di lupi”era validooltre ogni discussione, non c'era dubbio che la vittoria o la sconfitta dellaGermania dipendesse dalla possibilità di colare a picco le petroliere, le navi di linea

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20e le vecchie carrette a carbone in un tempo inferiore a quello necessario perrimpiazzarle. Soltanto la flotta di U-BOOT avrebbe impedito l'approvvigionamentodelle immani risorse necessarie per l'invasione dell'Europa e per gli aiuti aiSovietici, infatti questa lunga lotta di 69 mesi in Atlantico obbligò gli Alleati aorganizzare ancora nel 1945 i convogli scortati dai “Support Group” dotati dialmeno tre portaerei, incrociatori, navi scorta e bombardieri quadrimotori ricognitoriche presero il volo in migliaia di azioni contro le poche unità subacquee ancoraefficienti. Il conflitto scoppiò nel 1939 invece che nel 1946, il “ giocatore d'azzardo” sbagliò lecarte quando invase la Polonia e subito la Gran Bretagna e la Francia dichiararonoguerra “ ….e adesso ?.. “ profferì furibondo verso il suo Ministro von Ribbentrop. La vera tragedia dell'Arma subacquea tedesca fu che, contrariamente alle richiestedel suo grand'ammiraglio, tra il 1939 e il 1943 non era abbastanza forte daconseguire i risultati necessari. Nel 1939 erano stati completati 57 U-BOOT deiquali soltanto una trentina erano adatti all'Oceano. Quando il numero delle unitàdisponibili fu prossimo alla quota che Doenitz desiderava era ormai troppo tardi.

Il 30 aprile Hitler si suicidò nominando Doenitz presidente delReich, il 4 maggio l'ammiraglio ordinò il cessate il fuoco agliU-BOOT, di non distruggere la flotta tedesca e diconsegnarsi agli Alleati (foto) seguendo rotte predestinate.Quasi tutti i 50 sommergibili attivi in quel momentoobbedirono agli ordini, altri si autoaffondarono nel rispetto

della tradizione della marineria. Karl Doenitz venne processato a Norimberga percrimini di guerra e venne condannato a 10 anni di carcere che scontò nellafortezza di Spandau. Morì ad Amburgo nel 1980.La Marina tedesca aveva perso la corsa contro il tempo e anche il Reichmillenario. Poiché la Storia si ripete, anche nella Prima Guerra Mondiale gli Stati Uniti con leloro immense risorse, uscendo dalla loro prima Grande Depressione, attraversol'Atlantico rifornirono gli Alleati che furono costretti a sottoscrivere dei prestiti diguerra e delle concessioni di un valore ancora oggi incalcolabile.(si dice 30 miliardidi dollari di allora....) ribaltando le sorti del conflitto.

Valter Barretta luglio 2018

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