Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%,...

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Gennaio 2017 OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori Nel mese di gennaio 2017 la stima degli occupati è in lieve crescita rispetto a dicembre (+0,1%, pari a +30 mila). L’aumento riguarda gli uomini e si concentra tra gli ultracinquantenni. Aumentano, in questo mese, i lavoratori a tempo indeterminato e gli indipendenti, mentre calano i lavoratori a termine. Il tasso di occupazione è pari al 57,5% (+0,1 punti percentuali rispetto a dicembre). Nel periodo novembre-gennaio si registra un aumento degli occupati rispetto al trimestre precedente (+0,2%, pari a +37 mila). La crescita riguarda gli uomini ed è particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni. Segnali di crescita si rilevano su base trimestrale per dipendenti a termine e indipendenti, mentre sono stabili i dipendenti permanenti. La stima delle persone in cerca di occupazione a gennaio è in lieve aumento su base mensile (+0,1%, pari a +2 mila). La crescita è attribuibile alla componente maschile a fronte di un calo per quella femminile e si distribuisce tra le diverse classi di età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di disoccupazione è stabile all’11,9%, quello giovanile cala al 37,9% (-1,3 punti percentuali). La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese continua a diminuire (-0,3%, pari a -42 mila), confermando il trend di crescita della partecipazione al mercato del lavoro che caratterizza gli ultimi tre anni. Il calo interessa gli uomini e tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di inattività è pari al 34,6%, in calo di 0,1 punti percentuali su dicembre. Nel periodo novembre-gennaio all’aumento degli occupati si accompagna la crescita dei disoccupati (+2,5%, pari a +74 mila) e il calo degli inattivi (-1,0%, pari a -136 mila). Su base annua, a gennaio si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,0% su gennaio 2016, pari a +236 mila). La crescita riguarda sia i lavoratori dipendenti (+193 mila, di cui +136 mila a termine e +57 mila permanenti) sia gli indipendenti (+43 mila) e coinvolge entrambe le componenti di genere, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+367 mila) e i giovani 15-24enni (+27 mila). Nello stesso periodo crescono i disoccupati (+4,2%, pari a +126 mila) e calano gli inattivi (-3,3%, pari a -461 mila). Al netto dell’effetto della componente demografica, le variazioni tendenziali dell’occupazione risultano positive in tutte le classi di età e si conferma il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati, anche per effetto dell’aumento dell’età pensionabile. TASSI DI OCCUPAZIONE, DISOCCUPAZIONE E INATTIVITÀ. Gennaio 2017, dati destagionalizzati Valori percentuali Variazioni congiunturali (punti percentuali) Gen17 Dic16 Nov16-Gen17 Ago-Ott16 Tasso occupazione 15-64 anni 57,5 0,1 0,1 Tasso disoccupazione 11,9 0,0 0,2 Tasso disoccupazione 15-24 anni 37,9 -1,3 1,7 Tasso inattività 15-64 anni 34,6 -0,1 -0,3 OCCUPATI. Gennaio 2016 – gennaio 2017, dati destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità TASSO DI DISOCCUPAZIONE. Gennaio 2016 – gennaio 2017, dati destagionalizzati, valori percentuali INATTIVI 15-64 ANNI. Gennaio 2016 – gennaio 2017, dati destagionalizzati, valori assoluti in migliaia di unità 22.300 22.400 22.500 22.600 22.700 22.800 22.900 23.000 G F M A M G L A S O N D G medie mobili a tre termini valori assoluti 11,0% 11,2% 11,4% 11,6% 11,8% 12,0% 12,2% G F M A M G L A S O N D G medie mobili a tre termini valori percentuali 13.300 13.400 13.500 13.600 13.700 13.800 13.900 14.000 G F M A M G L A S O N D G medie mobili a tre termini valori assoluti 2 marzo 2017 Prossima diffusione: 3 aprile 2017 Nella nota metodologica sono riportati gli intervalli di confidenza dei principali indicatori non destagionalizzati.

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Gennaio 2017

OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori

Nel mese di gennaio 2017 la stima degli occupati egrave in lieve crescita rispetto a dicembre (+01 pari a +30 mila) Lrsquoaumento riguarda gli uomini e si concentra tra gli ultracinquantenni Aumentano in questo mese i lavoratori a tempo indeterminato e gli indipendenti mentre calano i lavoratori a termine Il tasso di occupazione egrave pari al 575 (+01 punti percentuali rispetto a dicembre)

Nel periodo novembre-gennaio si registra un aumento degli occupati rispetto al trimestre precedente (+02 pari a +37 mila) La crescita riguarda gli uomini ed egrave particolarmente accentuata tra gli ultracinquantenni Segnali di crescita si rilevano su base trimestrale per dipendenti a termine e indipendenti mentre sono stabili i dipendenti permanenti

La stima delle persone in cerca di occupazione a gennaio egrave in lieve aumento su base mensile (+01 pari a +2 mila) La crescita egrave attribuibile alla componente maschile a fronte di un calo per quella femminile e si distribuisce tra le diverse classi di etagrave ad eccezione dei 15-24enni Il tasso di disoccupazione egrave stabile allrsquo119 quello giovanile cala al 379 (-13 punti percentuali)

La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nellrsquoultimo mese continua a diminuire (-03 pari a -42 mila) confermando il trend di crescita della partecipazione al mercato del lavoro che caratterizza gli ultimi tre anni Il calo interessa gli uomini e tutte le classi di etagrave ad eccezione dei 15-24enni Il tasso di inattivitagrave egrave pari al 346 in calo di 01 punti percentuali su dicembre

Nel periodo novembre-gennaio allrsquoaumento degli occupati si accompagna la crescita dei disoccupati (+25 pari a +74 mila) e il calo degli inattivi (-10 pari a -136 mila)

Su base annua a gennaio si conferma la tendenza allrsquoaumento del numero di occupati (+10 su gennaio 2016 pari a +236 mila) La crescita riguarda sia i lavoratori dipendenti (+193 mila di cui +136 mila a termine e +57 mila permanenti) sia gli indipendenti (+43 mila) e coinvolge entrambe le componenti di genere concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+367 mila) e i giovani 15-24enni (+27 mila) Nello stesso periodo crescono i disoccupati (+42 pari a +126 mila) e calano gli inattivi (-33 pari a -461 mila)

Al netto dellrsquoeffetto della componente demografica le variazioni tendenziali dellrsquooccupazione risultano positive in tutte le classi di etagrave e si conferma il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati anche per effetto dellrsquoaumento dellrsquoetagrave pensionabile

TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Tasso occupazione 15-64 anni 575 01 01

Tasso disoccupazione 119 00 02

Tasso disoccupazione 15-24 anni 379 -13 17

Tasso inattivitagrave 15-64 anni 346 -01 -03

OCCUPATI Gennaio 2016 ndash gennaio 2017 dati destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2016 ndash gennaio 2017 dati destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2016 ndash gennaio 2017 dati

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

22300

22400

22500

22600

22700

22800

22900

23000

G F M A M G L A S O N D G

medie mobili a tre termini valori assoluti

110

112

114

116

118

120

122

G F M A M G L A S O N D G

medie mobili a tre termini valori percentuali

13300

13400

13500

13600

13700

13800

13900

14000

G F M A M G L A S O N D G

medie mobili a tre termini valori assoluti

2 marzo 2017

Prossima diffusione 3 aprile 2017

Nella nota metodologica sono riportati gli intervalli di confidenza dei principali indicatori non destagionalizzati

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Differenze di genere

A gennaio 2017 il leggero aumento degli occupati rispetto al mese precedente egrave attribuibile alla componente maschile (+04) a fronte di un calo per quella femminile (-02) Il tasso di occupazione maschile sale al 670 (+02 punti percentuali) mentre quello femminile scende al 481 (-01 punti)

Il lieve aumento della disoccupazione nellrsquoultimo mese egrave determinato dalla componente maschile (+04) mentre si registra un calo per quella femminile (-03) Il tasso di disoccupazione si attesta al 109 tra gli uomini e al 133 tra le donne entrambi stabili rispetto a dicembre

Anche il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nellrsquoultimo mese riguarda esclusivamente gli uomini (-09) a fronte di una stabilitagrave tra le donne Il tasso di inattivitagrave maschile scende al 246 (-02 punti percentuali) mentre quello femminile rimane stabile al 444

PROSPETTO 1 POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E SESSO Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti

(migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

MASCHI

Occupati 13344 48 04 42 03 186 14

Disoccupati 1639 6 04 30 19 23 14

Inattivi 15-64 anni 4744 -42 -09 -75 -16 -228 -46

FEMMINE

Occupati 9512 -19 -02 -4 00 50 05

Disoccupati 1457 -4 -03 44 32 103 76

Inattivi 15-64 anni 8657 1 00 -60 -07 -233 -26

TOTALE

Occupati 22856 30 01 37 02 236 10

Disoccupati 3097 2 01 74 25 126 42

Inattivi 15-64 anni 13401 -42 -03 -136 -10 -461 -33

PROSPETTO 2 TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave PER SESSO Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

MASCHI

Tasso di occupazione 15-64 anni 670 02 02 10

Tasso di disoccupazione 109 00 01 00

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni 246 -02 -04 -11

FEMMINE

Tasso di occupazione 15-64 anni 481 -01 00 04

Tasso di disoccupazione 133 00 04 08

Tasso di inattivitagrave15-64 anni 444 00 -03 -10

TOTALE

Tasso di occupazione 15-64 anni 575 01 01 07

Tasso di disoccupazione 119 00 02 03

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni 346 -01 -03 -10

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Nel trimestre novembre-gennaio il tasso di occupazione aumenta tra gli uomini (+02 punti percentuali) e rimane stabile tra le donne mentre per entrambe le componenti di genere cresce il tasso di disoccupazione (+01 punti per gli uomini +04 punti per le donne) e cala il tasso di inattivitagrave (-04 punti per i primi -03 punti per le seconde)

Nel confronto tendenziale con gennaio 2016 il tasso di occupazione cresce per entrambe le componenti di genere (+10 punti percentuali quello maschile +04 punti quello femminile) Il tasso di disoccupazione rimane stabile per gli uomini mentre aumenta per le donne di 08 punti Il tasso di inattivitagrave egrave in calo per entrambe le componenti (-11 punti quello maschile -10 punti quello femminile)

Occupazione dipendente e indipendente

La crescita dellrsquooccupazione nel mese di gennaio 2017 egrave determinata sia dai lavoratori dipendenti permanenti (+01 pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+07 pari a +36 mila) Si registra invece un calo dei dipendenti a termine (-11 pari a -28 mila)

PROSPETTO 3 OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE DELLrsquoOCCUPAZIONE Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti

(migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

Occupati 22856 30 01 37 02 236 10

Dipendenti 17405 -6 00 24 01 193 11

Permanenti 14934 21 01 -1 00 57 04

A termine 2470 -28 -11 25 10 136 58

Indipendenti 5451 36 07 14 03 43 08

Nel trimestre novembre-gennaio lrsquooccupazione cresce tra i dipendenti a termine (+10 pari a +25 mila) e gli indipendenti (+03 pari a +14 mila) mentre egrave stabile tra i permanenti

Su base annua crescono sia i dipendenti (+11 pari a +193 mila) sia gli indipendenti (+08 pari a +43 mila) La crescita dei dipendenti riguarda sia i permanenti (+04 pari a +57 mila) sia quelli a termine (+58 pari a +136 mila)

La partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave

A gennaio 2017 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni cioegrave la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) egrave pari al 379 in calo di 13 punti percentuali rispetto al mese precedente Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi cioegrave coloro che non sono occupati e non cercano lavoro nella maggior parte dei casi percheacute impegnati negli studi Lrsquoincidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di etagrave egrave pari al 101 (cioegrave poco piugrave di un giovane su 10 egrave disoccupato) Tale incidenza risulta in calo di 06 punti percentuali rispetto a dicembre Il tasso di occupazione dei 15-24enni rimane stabile mentre quello di inattivitagrave cresce di 06 punti

Nelle restanti classi di etagrave il tasso di occupazione a gennaio cala tra i 25-34enni (-01 punti percentuali) e cresce tra gli ultratrentacinquenni (+01 punti) In tutte le classi di etagrave cresce il tasso di disoccupazione (+03 punti tra i 25-34enni +01 punti tra i 35-49enni +02 punti tra gli ultracinquantenni) e cala quello di inattivitagrave (-02 punti tra i 25 e i 49 anni -03 punti nella classe 50-64 anni)

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PROSPETTO 4 POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

15-24 ANNI

Occupati 971 0 00 -14 -14 27 28

Disoccupati 593 -33 -54 33 57 -5 -08

Inattivi 4324 30 07 -27 -06 -50 -11

25-34 ANNI

Occupati 4072 -6 -02 8 02 -26 -06

Disoccupati 894 16 18 11 13 41 48

Inattivi 1750 -14 -08 -39 -22 -101 -54

35-49 ANNI

Occupati 9857 -4 00 -47 -05 -132 -13

Disoccupati 1077 12 12 22 21 71 70

Inattivi 2626 -32 -12 -47 -17 -214 -75

50 ANNI E PIUrsquo

Occupati 7956 40 05 91 12 367 48

Disoccupati 532 7 13 8 15 19 38

Inattivi 17407 -11 -01 5 00 4 00

Inattivi 50-64 anni 4700 -25 -05 -23 -05 -97 -20

PROSPETTO 5 TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE INATTIVITAgrave E INCIDENZA DEI DISOCCUPATI SULLA POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni

tendenziali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

15-24 ANNI

Tasso di occupazione 165 00 -02 05

Tasso di disoccupazione 379 -13 17 -08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 101 -06 06 00

Tasso di inattivitagrave 734 06 -04 -05

25-34 ANNI

Tasso di occupazione 606 -01 03 04

Tasso di disoccupazione 180 03 02 08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 133 03 02 08

Tasso di inattivitagrave 261 -02 -05 -12

35-49 ANNI

Tasso di occupazione 727 01 00 05

Tasso di disoccupazione 99 01 02 07

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 79 01 02 07

Tasso di inattivitagrave 194 -02 -02 -12

50-64 ANNI

Tasso di occupazione 587 01 03 14

Tasso di disoccupazione 65 02 00 -01

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 41 01 00 00

Tasso di inattivitagrave 372 -03 -04 -15

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Guardando alla media degli ultimi tre mesi il tasso di occupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-02 punti) aumenta tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni (+03 punti percentuali) mentre rimane stabile tra i 35-49enni Il tasso di disoccupazione rimane stabile tra gli ultracinquantenni e cresce nelle restanti classi (+17 punti tra i 15-24enni +02 punti tra i 25 e i 49 anni) In questo periodo il tasso di inattivitagrave risulta in calo per tutte le classi di etagrave (-04 punti tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni -05 punti tra i 25-34enni -02 punti tra i 35-49enni)

Nellrsquoarco di un anno il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra +04 punti percentuali per i 25-34enni anni e +14 punti per gli ultracinquantenni

Al netto dellrsquoeffetto della componente demografica la variazione tendenziale del numero di occupati egrave positiva in tutte le classi di etagrave +09 tra i 15-24enni +07 tra i 35-49enni e +25 tra i 50-64enni Si conferma quindi il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati anche per effetto dellrsquoaumento dellrsquoetagrave pensionabile Il calo della popolazione tra 15 e 49 anni influisce in modo decisivo sulla variazione dellrsquooccupazione nei dodici mesi rendendola nulla tra i 15-34enni e negativa tra i 35-49enni al contrario la crescita della popolazione degli ultracinquantenni amplifica la crescita occupazionale con un conseguente aumento del divario generazionale

PROSPETTO 6 VARIAZIONE TENDENZIALE OSSERVATA E AL NETTO DELLA COMPONENTE DEMOGRAFICA PER CLASSI DI ETAgrave E CONDIZIONE PROFESSIONALE Gennaio 2017

Variazione tendenziale percentuale osservata

Variazione tendenziale percentuale

al netto della componente demografica

Occupati Disoccupati Inattivi Occupati Disoccupati Inattivi

15-34 ANNI 00 25 -24 09 34 -15

35-49 ANNI -13 70 -75 07 92 -57

50-64 ANNI 44 24 -20 25 05 -38

15-64 ANNI 08 40 -33 13 49 -32

Il tasso di disoccupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-08 punti) e gli ultracinquantenni (-01 punti) e cresce nelle classi centrali (+08 punti tra i 25-34enni +07 punti tra i 35-49enni)

Guardando alla stima del numero di disoccupati le variazioni annue al netto della componente demografica sono positive in tutte le classi di etagrave la dinamica della popolazione attenua lrsquoaumento dei disoccupati piugrave giovani (fino a 49 anni) e accentua la crescita di quelli piugrave anziani

Il tasso di inattivitagrave cala in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra -05 punti per i 15-24enni e -15 punti per gli ultracinquantenni

Le variazioni tendenziali degli inattivi al netto delle variazioni demografiche mantengono tutte il segno negativo il numero di inattivi cala dellrsquo15 tra i giovani 15-34enni del 57 tra i 35-49enni e del 38 tra gli ultracinquantenni

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Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni in termini di differenze tra le variazioni congiunturali che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente

PROSPETTO 7 OCCUPATI DISOCCUPATI INATTIVI TASSO DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Dicembre 2015- dicembre 2016 revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione

Tasso di inattivitagrave

15-64 anni

2015 Dicembre 01 -01 -02 01 00 -01

2016 Gennaio -01 -03 02 -01 00 01

Febbraio 01 01 -01 00 00 00

Marzo 00 02 00 00 00 00

Aprile 00 01 01 00 00 00

Maggio -01 -01 01 00 00 00

Giugno 00 -02 00 00 00 00

Luglio 01 00 -01 00 00 00

Agosto -01 02 00 00 00 00

Settembre 02 -01 -03 01 00 -01

Ottobre 01 01 -02 01 00 -01

Novembre 00 00 00 00 00 00

Dicembre -01 -03 02 00 00 01

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

21600

21800

22000

22200

22400

22600

22800

23000

23200

23400

23600

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

540

545

550

555

560

565

570

575

580

585

590

595

600

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

2400

2600

2800

3000

3200

3400

3600

3800

4000

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

50

55

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65

70

75

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85

90

95

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105

110

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125

130

135

140

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150

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

12800

13200

13600

14000

14400

14800

15200

15600

16000

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

330

335

340

345

350

355

360

365

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395

400

405

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Page 2: Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%, pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+0,7%, pari a +36 mila). Si registra invece

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Differenze di genere

A gennaio 2017 il leggero aumento degli occupati rispetto al mese precedente egrave attribuibile alla componente maschile (+04) a fronte di un calo per quella femminile (-02) Il tasso di occupazione maschile sale al 670 (+02 punti percentuali) mentre quello femminile scende al 481 (-01 punti)

Il lieve aumento della disoccupazione nellrsquoultimo mese egrave determinato dalla componente maschile (+04) mentre si registra un calo per quella femminile (-03) Il tasso di disoccupazione si attesta al 109 tra gli uomini e al 133 tra le donne entrambi stabili rispetto a dicembre

Anche il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nellrsquoultimo mese riguarda esclusivamente gli uomini (-09) a fronte di una stabilitagrave tra le donne Il tasso di inattivitagrave maschile scende al 246 (-02 punti percentuali) mentre quello femminile rimane stabile al 444

PROSPETTO 1 POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E SESSO Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti

(migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

MASCHI

Occupati 13344 48 04 42 03 186 14

Disoccupati 1639 6 04 30 19 23 14

Inattivi 15-64 anni 4744 -42 -09 -75 -16 -228 -46

FEMMINE

Occupati 9512 -19 -02 -4 00 50 05

Disoccupati 1457 -4 -03 44 32 103 76

Inattivi 15-64 anni 8657 1 00 -60 -07 -233 -26

TOTALE

Occupati 22856 30 01 37 02 236 10

Disoccupati 3097 2 01 74 25 126 42

Inattivi 15-64 anni 13401 -42 -03 -136 -10 -461 -33

PROSPETTO 2 TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave PER SESSO Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

MASCHI

Tasso di occupazione 15-64 anni 670 02 02 10

Tasso di disoccupazione 109 00 01 00

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni 246 -02 -04 -11

FEMMINE

Tasso di occupazione 15-64 anni 481 -01 00 04

Tasso di disoccupazione 133 00 04 08

Tasso di inattivitagrave15-64 anni 444 00 -03 -10

TOTALE

Tasso di occupazione 15-64 anni 575 01 01 07

Tasso di disoccupazione 119 00 02 03

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni 346 -01 -03 -10

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Nel trimestre novembre-gennaio il tasso di occupazione aumenta tra gli uomini (+02 punti percentuali) e rimane stabile tra le donne mentre per entrambe le componenti di genere cresce il tasso di disoccupazione (+01 punti per gli uomini +04 punti per le donne) e cala il tasso di inattivitagrave (-04 punti per i primi -03 punti per le seconde)

Nel confronto tendenziale con gennaio 2016 il tasso di occupazione cresce per entrambe le componenti di genere (+10 punti percentuali quello maschile +04 punti quello femminile) Il tasso di disoccupazione rimane stabile per gli uomini mentre aumenta per le donne di 08 punti Il tasso di inattivitagrave egrave in calo per entrambe le componenti (-11 punti quello maschile -10 punti quello femminile)

Occupazione dipendente e indipendente

La crescita dellrsquooccupazione nel mese di gennaio 2017 egrave determinata sia dai lavoratori dipendenti permanenti (+01 pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+07 pari a +36 mila) Si registra invece un calo dei dipendenti a termine (-11 pari a -28 mila)

PROSPETTO 3 OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE DELLrsquoOCCUPAZIONE Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti

(migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

Occupati 22856 30 01 37 02 236 10

Dipendenti 17405 -6 00 24 01 193 11

Permanenti 14934 21 01 -1 00 57 04

A termine 2470 -28 -11 25 10 136 58

Indipendenti 5451 36 07 14 03 43 08

Nel trimestre novembre-gennaio lrsquooccupazione cresce tra i dipendenti a termine (+10 pari a +25 mila) e gli indipendenti (+03 pari a +14 mila) mentre egrave stabile tra i permanenti

Su base annua crescono sia i dipendenti (+11 pari a +193 mila) sia gli indipendenti (+08 pari a +43 mila) La crescita dei dipendenti riguarda sia i permanenti (+04 pari a +57 mila) sia quelli a termine (+58 pari a +136 mila)

La partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave

A gennaio 2017 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni cioegrave la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) egrave pari al 379 in calo di 13 punti percentuali rispetto al mese precedente Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi cioegrave coloro che non sono occupati e non cercano lavoro nella maggior parte dei casi percheacute impegnati negli studi Lrsquoincidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di etagrave egrave pari al 101 (cioegrave poco piugrave di un giovane su 10 egrave disoccupato) Tale incidenza risulta in calo di 06 punti percentuali rispetto a dicembre Il tasso di occupazione dei 15-24enni rimane stabile mentre quello di inattivitagrave cresce di 06 punti

Nelle restanti classi di etagrave il tasso di occupazione a gennaio cala tra i 25-34enni (-01 punti percentuali) e cresce tra gli ultratrentacinquenni (+01 punti) In tutte le classi di etagrave cresce il tasso di disoccupazione (+03 punti tra i 25-34enni +01 punti tra i 35-49enni +02 punti tra gli ultracinquantenni) e cala quello di inattivitagrave (-02 punti tra i 25 e i 49 anni -03 punti nella classe 50-64 anni)

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PROSPETTO 4 POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

15-24 ANNI

Occupati 971 0 00 -14 -14 27 28

Disoccupati 593 -33 -54 33 57 -5 -08

Inattivi 4324 30 07 -27 -06 -50 -11

25-34 ANNI

Occupati 4072 -6 -02 8 02 -26 -06

Disoccupati 894 16 18 11 13 41 48

Inattivi 1750 -14 -08 -39 -22 -101 -54

35-49 ANNI

Occupati 9857 -4 00 -47 -05 -132 -13

Disoccupati 1077 12 12 22 21 71 70

Inattivi 2626 -32 -12 -47 -17 -214 -75

50 ANNI E PIUrsquo

Occupati 7956 40 05 91 12 367 48

Disoccupati 532 7 13 8 15 19 38

Inattivi 17407 -11 -01 5 00 4 00

Inattivi 50-64 anni 4700 -25 -05 -23 -05 -97 -20

PROSPETTO 5 TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE INATTIVITAgrave E INCIDENZA DEI DISOCCUPATI SULLA POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni

tendenziali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

15-24 ANNI

Tasso di occupazione 165 00 -02 05

Tasso di disoccupazione 379 -13 17 -08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 101 -06 06 00

Tasso di inattivitagrave 734 06 -04 -05

25-34 ANNI

Tasso di occupazione 606 -01 03 04

Tasso di disoccupazione 180 03 02 08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 133 03 02 08

Tasso di inattivitagrave 261 -02 -05 -12

35-49 ANNI

Tasso di occupazione 727 01 00 05

Tasso di disoccupazione 99 01 02 07

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 79 01 02 07

Tasso di inattivitagrave 194 -02 -02 -12

50-64 ANNI

Tasso di occupazione 587 01 03 14

Tasso di disoccupazione 65 02 00 -01

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 41 01 00 00

Tasso di inattivitagrave 372 -03 -04 -15

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Guardando alla media degli ultimi tre mesi il tasso di occupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-02 punti) aumenta tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni (+03 punti percentuali) mentre rimane stabile tra i 35-49enni Il tasso di disoccupazione rimane stabile tra gli ultracinquantenni e cresce nelle restanti classi (+17 punti tra i 15-24enni +02 punti tra i 25 e i 49 anni) In questo periodo il tasso di inattivitagrave risulta in calo per tutte le classi di etagrave (-04 punti tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni -05 punti tra i 25-34enni -02 punti tra i 35-49enni)

Nellrsquoarco di un anno il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra +04 punti percentuali per i 25-34enni anni e +14 punti per gli ultracinquantenni

Al netto dellrsquoeffetto della componente demografica la variazione tendenziale del numero di occupati egrave positiva in tutte le classi di etagrave +09 tra i 15-24enni +07 tra i 35-49enni e +25 tra i 50-64enni Si conferma quindi il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati anche per effetto dellrsquoaumento dellrsquoetagrave pensionabile Il calo della popolazione tra 15 e 49 anni influisce in modo decisivo sulla variazione dellrsquooccupazione nei dodici mesi rendendola nulla tra i 15-34enni e negativa tra i 35-49enni al contrario la crescita della popolazione degli ultracinquantenni amplifica la crescita occupazionale con un conseguente aumento del divario generazionale

PROSPETTO 6 VARIAZIONE TENDENZIALE OSSERVATA E AL NETTO DELLA COMPONENTE DEMOGRAFICA PER CLASSI DI ETAgrave E CONDIZIONE PROFESSIONALE Gennaio 2017

Variazione tendenziale percentuale osservata

Variazione tendenziale percentuale

al netto della componente demografica

Occupati Disoccupati Inattivi Occupati Disoccupati Inattivi

15-34 ANNI 00 25 -24 09 34 -15

35-49 ANNI -13 70 -75 07 92 -57

50-64 ANNI 44 24 -20 25 05 -38

15-64 ANNI 08 40 -33 13 49 -32

Il tasso di disoccupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-08 punti) e gli ultracinquantenni (-01 punti) e cresce nelle classi centrali (+08 punti tra i 25-34enni +07 punti tra i 35-49enni)

Guardando alla stima del numero di disoccupati le variazioni annue al netto della componente demografica sono positive in tutte le classi di etagrave la dinamica della popolazione attenua lrsquoaumento dei disoccupati piugrave giovani (fino a 49 anni) e accentua la crescita di quelli piugrave anziani

Il tasso di inattivitagrave cala in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra -05 punti per i 15-24enni e -15 punti per gli ultracinquantenni

Le variazioni tendenziali degli inattivi al netto delle variazioni demografiche mantengono tutte il segno negativo il numero di inattivi cala dellrsquo15 tra i giovani 15-34enni del 57 tra i 35-49enni e del 38 tra gli ultracinquantenni

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Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni in termini di differenze tra le variazioni congiunturali che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente

PROSPETTO 7 OCCUPATI DISOCCUPATI INATTIVI TASSO DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Dicembre 2015- dicembre 2016 revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione

Tasso di inattivitagrave

15-64 anni

2015 Dicembre 01 -01 -02 01 00 -01

2016 Gennaio -01 -03 02 -01 00 01

Febbraio 01 01 -01 00 00 00

Marzo 00 02 00 00 00 00

Aprile 00 01 01 00 00 00

Maggio -01 -01 01 00 00 00

Giugno 00 -02 00 00 00 00

Luglio 01 00 -01 00 00 00

Agosto -01 02 00 00 00 00

Settembre 02 -01 -03 01 00 -01

Ottobre 01 01 -02 01 00 -01

Novembre 00 00 00 00 00 00

Dicembre -01 -03 02 00 00 01

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

21600

21800

22000

22200

22400

22600

22800

23000

23200

23400

23600

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540

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555

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

2400

2600

2800

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3200

3400

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12800

13200

13600

14000

14400

14800

15200

15600

16000

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

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Page 3: Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%, pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+0,7%, pari a +36 mila). Si registra invece

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Nel trimestre novembre-gennaio il tasso di occupazione aumenta tra gli uomini (+02 punti percentuali) e rimane stabile tra le donne mentre per entrambe le componenti di genere cresce il tasso di disoccupazione (+01 punti per gli uomini +04 punti per le donne) e cala il tasso di inattivitagrave (-04 punti per i primi -03 punti per le seconde)

Nel confronto tendenziale con gennaio 2016 il tasso di occupazione cresce per entrambe le componenti di genere (+10 punti percentuali quello maschile +04 punti quello femminile) Il tasso di disoccupazione rimane stabile per gli uomini mentre aumenta per le donne di 08 punti Il tasso di inattivitagrave egrave in calo per entrambe le componenti (-11 punti quello maschile -10 punti quello femminile)

Occupazione dipendente e indipendente

La crescita dellrsquooccupazione nel mese di gennaio 2017 egrave determinata sia dai lavoratori dipendenti permanenti (+01 pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+07 pari a +36 mila) Si registra invece un calo dei dipendenti a termine (-11 pari a -28 mila)

PROSPETTO 3 OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE E CARATTERE DELLrsquoOCCUPAZIONE Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti

(migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

Occupati 22856 30 01 37 02 236 10

Dipendenti 17405 -6 00 24 01 193 11

Permanenti 14934 21 01 -1 00 57 04

A termine 2470 -28 -11 25 10 136 58

Indipendenti 5451 36 07 14 03 43 08

Nel trimestre novembre-gennaio lrsquooccupazione cresce tra i dipendenti a termine (+10 pari a +25 mila) e gli indipendenti (+03 pari a +14 mila) mentre egrave stabile tra i permanenti

Su base annua crescono sia i dipendenti (+11 pari a +193 mila) sia gli indipendenti (+08 pari a +43 mila) La crescita dei dipendenti riguarda sia i permanenti (+04 pari a +57 mila) sia quelli a termine (+58 pari a +136 mila)

La partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave

A gennaio 2017 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni cioegrave la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) egrave pari al 379 in calo di 13 punti percentuali rispetto al mese precedente Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi cioegrave coloro che non sono occupati e non cercano lavoro nella maggior parte dei casi percheacute impegnati negli studi Lrsquoincidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di etagrave egrave pari al 101 (cioegrave poco piugrave di un giovane su 10 egrave disoccupato) Tale incidenza risulta in calo di 06 punti percentuali rispetto a dicembre Il tasso di occupazione dei 15-24enni rimane stabile mentre quello di inattivitagrave cresce di 06 punti

Nelle restanti classi di etagrave il tasso di occupazione a gennaio cala tra i 25-34enni (-01 punti percentuali) e cresce tra gli ultratrentacinquenni (+01 punti) In tutte le classi di etagrave cresce il tasso di disoccupazione (+03 punti tra i 25-34enni +01 punti tra i 35-49enni +02 punti tra gli ultracinquantenni) e cala quello di inattivitagrave (-02 punti tra i 25 e i 49 anni -03 punti nella classe 50-64 anni)

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PROSPETTO 4 POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

15-24 ANNI

Occupati 971 0 00 -14 -14 27 28

Disoccupati 593 -33 -54 33 57 -5 -08

Inattivi 4324 30 07 -27 -06 -50 -11

25-34 ANNI

Occupati 4072 -6 -02 8 02 -26 -06

Disoccupati 894 16 18 11 13 41 48

Inattivi 1750 -14 -08 -39 -22 -101 -54

35-49 ANNI

Occupati 9857 -4 00 -47 -05 -132 -13

Disoccupati 1077 12 12 22 21 71 70

Inattivi 2626 -32 -12 -47 -17 -214 -75

50 ANNI E PIUrsquo

Occupati 7956 40 05 91 12 367 48

Disoccupati 532 7 13 8 15 19 38

Inattivi 17407 -11 -01 5 00 4 00

Inattivi 50-64 anni 4700 -25 -05 -23 -05 -97 -20

PROSPETTO 5 TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE INATTIVITAgrave E INCIDENZA DEI DISOCCUPATI SULLA POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni

tendenziali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

15-24 ANNI

Tasso di occupazione 165 00 -02 05

Tasso di disoccupazione 379 -13 17 -08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 101 -06 06 00

Tasso di inattivitagrave 734 06 -04 -05

25-34 ANNI

Tasso di occupazione 606 -01 03 04

Tasso di disoccupazione 180 03 02 08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 133 03 02 08

Tasso di inattivitagrave 261 -02 -05 -12

35-49 ANNI

Tasso di occupazione 727 01 00 05

Tasso di disoccupazione 99 01 02 07

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 79 01 02 07

Tasso di inattivitagrave 194 -02 -02 -12

50-64 ANNI

Tasso di occupazione 587 01 03 14

Tasso di disoccupazione 65 02 00 -01

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 41 01 00 00

Tasso di inattivitagrave 372 -03 -04 -15

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Guardando alla media degli ultimi tre mesi il tasso di occupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-02 punti) aumenta tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni (+03 punti percentuali) mentre rimane stabile tra i 35-49enni Il tasso di disoccupazione rimane stabile tra gli ultracinquantenni e cresce nelle restanti classi (+17 punti tra i 15-24enni +02 punti tra i 25 e i 49 anni) In questo periodo il tasso di inattivitagrave risulta in calo per tutte le classi di etagrave (-04 punti tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni -05 punti tra i 25-34enni -02 punti tra i 35-49enni)

Nellrsquoarco di un anno il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra +04 punti percentuali per i 25-34enni anni e +14 punti per gli ultracinquantenni

Al netto dellrsquoeffetto della componente demografica la variazione tendenziale del numero di occupati egrave positiva in tutte le classi di etagrave +09 tra i 15-24enni +07 tra i 35-49enni e +25 tra i 50-64enni Si conferma quindi il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati anche per effetto dellrsquoaumento dellrsquoetagrave pensionabile Il calo della popolazione tra 15 e 49 anni influisce in modo decisivo sulla variazione dellrsquooccupazione nei dodici mesi rendendola nulla tra i 15-34enni e negativa tra i 35-49enni al contrario la crescita della popolazione degli ultracinquantenni amplifica la crescita occupazionale con un conseguente aumento del divario generazionale

PROSPETTO 6 VARIAZIONE TENDENZIALE OSSERVATA E AL NETTO DELLA COMPONENTE DEMOGRAFICA PER CLASSI DI ETAgrave E CONDIZIONE PROFESSIONALE Gennaio 2017

Variazione tendenziale percentuale osservata

Variazione tendenziale percentuale

al netto della componente demografica

Occupati Disoccupati Inattivi Occupati Disoccupati Inattivi

15-34 ANNI 00 25 -24 09 34 -15

35-49 ANNI -13 70 -75 07 92 -57

50-64 ANNI 44 24 -20 25 05 -38

15-64 ANNI 08 40 -33 13 49 -32

Il tasso di disoccupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-08 punti) e gli ultracinquantenni (-01 punti) e cresce nelle classi centrali (+08 punti tra i 25-34enni +07 punti tra i 35-49enni)

Guardando alla stima del numero di disoccupati le variazioni annue al netto della componente demografica sono positive in tutte le classi di etagrave la dinamica della popolazione attenua lrsquoaumento dei disoccupati piugrave giovani (fino a 49 anni) e accentua la crescita di quelli piugrave anziani

Il tasso di inattivitagrave cala in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra -05 punti per i 15-24enni e -15 punti per gli ultracinquantenni

Le variazioni tendenziali degli inattivi al netto delle variazioni demografiche mantengono tutte il segno negativo il numero di inattivi cala dellrsquo15 tra i giovani 15-34enni del 57 tra i 35-49enni e del 38 tra gli ultracinquantenni

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Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni in termini di differenze tra le variazioni congiunturali che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente

PROSPETTO 7 OCCUPATI DISOCCUPATI INATTIVI TASSO DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Dicembre 2015- dicembre 2016 revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione

Tasso di inattivitagrave

15-64 anni

2015 Dicembre 01 -01 -02 01 00 -01

2016 Gennaio -01 -03 02 -01 00 01

Febbraio 01 01 -01 00 00 00

Marzo 00 02 00 00 00 00

Aprile 00 01 01 00 00 00

Maggio -01 -01 01 00 00 00

Giugno 00 -02 00 00 00 00

Luglio 01 00 -01 00 00 00

Agosto -01 02 00 00 00 00

Settembre 02 -01 -03 01 00 -01

Ottobre 01 01 -02 01 00 -01

Novembre 00 00 00 00 00 00

Dicembre -01 -03 02 00 00 01

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

21600

21800

22000

22200

22400

22600

22800

23000

23200

23400

23600

gen

mag se

t

gen

mag se

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mag se

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gen

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

540

545

550

555

560

565

570

575

580

585

590

595

600

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

mag se

t

gen

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

2400

2600

2800

3000

3200

3400

3600

3800

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12800

13200

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Page 4: Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%, pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+0,7%, pari a +36 mila). Si registra invece

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PROSPETTO 4 POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori assoluti (migliaia di unitagrave)

Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali

Gen17

Dic16

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

Gen17

Gen16

(assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali) (assolute) (percentuali)

15-24 ANNI

Occupati 971 0 00 -14 -14 27 28

Disoccupati 593 -33 -54 33 57 -5 -08

Inattivi 4324 30 07 -27 -06 -50 -11

25-34 ANNI

Occupati 4072 -6 -02 8 02 -26 -06

Disoccupati 894 16 18 11 13 41 48

Inattivi 1750 -14 -08 -39 -22 -101 -54

35-49 ANNI

Occupati 9857 -4 00 -47 -05 -132 -13

Disoccupati 1077 12 12 22 21 71 70

Inattivi 2626 -32 -12 -47 -17 -214 -75

50 ANNI E PIUrsquo

Occupati 7956 40 05 91 12 367 48

Disoccupati 532 7 13 8 15 19 38

Inattivi 17407 -11 -01 5 00 4 00

Inattivi 50-64 anni 4700 -25 -05 -23 -05 -97 -20

PROSPETTO 5 TASSI DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE INATTIVITAgrave E INCIDENZA DEI DISOCCUPATI SULLA POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETAgrave Gennaio 2017 dati destagionalizzati

Valori

percentuali

Variazioni congiunturali Variazioni

tendenziali

(punti percentuali)

Gen17

Dic16

Nov16-Gen17

Ago-Ott16

Gen17

Gen16

15-24 ANNI

Tasso di occupazione 165 00 -02 05

Tasso di disoccupazione 379 -13 17 -08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 101 -06 06 00

Tasso di inattivitagrave 734 06 -04 -05

25-34 ANNI

Tasso di occupazione 606 -01 03 04

Tasso di disoccupazione 180 03 02 08

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 133 03 02 08

Tasso di inattivitagrave 261 -02 -05 -12

35-49 ANNI

Tasso di occupazione 727 01 00 05

Tasso di disoccupazione 99 01 02 07

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 79 01 02 07

Tasso di inattivitagrave 194 -02 -02 -12

50-64 ANNI

Tasso di occupazione 587 01 03 14

Tasso di disoccupazione 65 02 00 -01

Incidenza dei disoccupati sulla popolazione 41 01 00 00

Tasso di inattivitagrave 372 -03 -04 -15

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Guardando alla media degli ultimi tre mesi il tasso di occupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-02 punti) aumenta tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni (+03 punti percentuali) mentre rimane stabile tra i 35-49enni Il tasso di disoccupazione rimane stabile tra gli ultracinquantenni e cresce nelle restanti classi (+17 punti tra i 15-24enni +02 punti tra i 25 e i 49 anni) In questo periodo il tasso di inattivitagrave risulta in calo per tutte le classi di etagrave (-04 punti tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni -05 punti tra i 25-34enni -02 punti tra i 35-49enni)

Nellrsquoarco di un anno il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra +04 punti percentuali per i 25-34enni anni e +14 punti per gli ultracinquantenni

Al netto dellrsquoeffetto della componente demografica la variazione tendenziale del numero di occupati egrave positiva in tutte le classi di etagrave +09 tra i 15-24enni +07 tra i 35-49enni e +25 tra i 50-64enni Si conferma quindi il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati anche per effetto dellrsquoaumento dellrsquoetagrave pensionabile Il calo della popolazione tra 15 e 49 anni influisce in modo decisivo sulla variazione dellrsquooccupazione nei dodici mesi rendendola nulla tra i 15-34enni e negativa tra i 35-49enni al contrario la crescita della popolazione degli ultracinquantenni amplifica la crescita occupazionale con un conseguente aumento del divario generazionale

PROSPETTO 6 VARIAZIONE TENDENZIALE OSSERVATA E AL NETTO DELLA COMPONENTE DEMOGRAFICA PER CLASSI DI ETAgrave E CONDIZIONE PROFESSIONALE Gennaio 2017

Variazione tendenziale percentuale osservata

Variazione tendenziale percentuale

al netto della componente demografica

Occupati Disoccupati Inattivi Occupati Disoccupati Inattivi

15-34 ANNI 00 25 -24 09 34 -15

35-49 ANNI -13 70 -75 07 92 -57

50-64 ANNI 44 24 -20 25 05 -38

15-64 ANNI 08 40 -33 13 49 -32

Il tasso di disoccupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-08 punti) e gli ultracinquantenni (-01 punti) e cresce nelle classi centrali (+08 punti tra i 25-34enni +07 punti tra i 35-49enni)

Guardando alla stima del numero di disoccupati le variazioni annue al netto della componente demografica sono positive in tutte le classi di etagrave la dinamica della popolazione attenua lrsquoaumento dei disoccupati piugrave giovani (fino a 49 anni) e accentua la crescita di quelli piugrave anziani

Il tasso di inattivitagrave cala in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra -05 punti per i 15-24enni e -15 punti per gli ultracinquantenni

Le variazioni tendenziali degli inattivi al netto delle variazioni demografiche mantengono tutte il segno negativo il numero di inattivi cala dellrsquo15 tra i giovani 15-34enni del 57 tra i 35-49enni e del 38 tra gli ultracinquantenni

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Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni in termini di differenze tra le variazioni congiunturali che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente

PROSPETTO 7 OCCUPATI DISOCCUPATI INATTIVI TASSO DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Dicembre 2015- dicembre 2016 revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione

Tasso di inattivitagrave

15-64 anni

2015 Dicembre 01 -01 -02 01 00 -01

2016 Gennaio -01 -03 02 -01 00 01

Febbraio 01 01 -01 00 00 00

Marzo 00 02 00 00 00 00

Aprile 00 01 01 00 00 00

Maggio -01 -01 01 00 00 00

Giugno 00 -02 00 00 00 00

Luglio 01 00 -01 00 00 00

Agosto -01 02 00 00 00 00

Settembre 02 -01 -03 01 00 -01

Ottobre 01 01 -02 01 00 -01

Novembre 00 00 00 00 00 00

Dicembre -01 -03 02 00 00 01

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

21600

21800

22000

22200

22400

22600

22800

23000

23200

23400

23600

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Page 5: Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%, pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+0,7%, pari a +36 mila). Si registra invece

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Guardando alla media degli ultimi tre mesi il tasso di occupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-02 punti) aumenta tra i 25-34enni e gli ultracinquantenni (+03 punti percentuali) mentre rimane stabile tra i 35-49enni Il tasso di disoccupazione rimane stabile tra gli ultracinquantenni e cresce nelle restanti classi (+17 punti tra i 15-24enni +02 punti tra i 25 e i 49 anni) In questo periodo il tasso di inattivitagrave risulta in calo per tutte le classi di etagrave (-04 punti tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni -05 punti tra i 25-34enni -02 punti tra i 35-49enni)

Nellrsquoarco di un anno il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra +04 punti percentuali per i 25-34enni anni e +14 punti per gli ultracinquantenni

Al netto dellrsquoeffetto della componente demografica la variazione tendenziale del numero di occupati egrave positiva in tutte le classi di etagrave +09 tra i 15-24enni +07 tra i 35-49enni e +25 tra i 50-64enni Si conferma quindi il ruolo predominante degli ultracinquantenni nello spiegare la crescita degli occupati anche per effetto dellrsquoaumento dellrsquoetagrave pensionabile Il calo della popolazione tra 15 e 49 anni influisce in modo decisivo sulla variazione dellrsquooccupazione nei dodici mesi rendendola nulla tra i 15-34enni e negativa tra i 35-49enni al contrario la crescita della popolazione degli ultracinquantenni amplifica la crescita occupazionale con un conseguente aumento del divario generazionale

PROSPETTO 6 VARIAZIONE TENDENZIALE OSSERVATA E AL NETTO DELLA COMPONENTE DEMOGRAFICA PER CLASSI DI ETAgrave E CONDIZIONE PROFESSIONALE Gennaio 2017

Variazione tendenziale percentuale osservata

Variazione tendenziale percentuale

al netto della componente demografica

Occupati Disoccupati Inattivi Occupati Disoccupati Inattivi

15-34 ANNI 00 25 -24 09 34 -15

35-49 ANNI -13 70 -75 07 92 -57

50-64 ANNI 44 24 -20 25 05 -38

15-64 ANNI 08 40 -33 13 49 -32

Il tasso di disoccupazione cala tra i giovani di 15-24 anni (-08 punti) e gli ultracinquantenni (-01 punti) e cresce nelle classi centrali (+08 punti tra i 25-34enni +07 punti tra i 35-49enni)

Guardando alla stima del numero di disoccupati le variazioni annue al netto della componente demografica sono positive in tutte le classi di etagrave la dinamica della popolazione attenua lrsquoaumento dei disoccupati piugrave giovani (fino a 49 anni) e accentua la crescita di quelli piugrave anziani

Il tasso di inattivitagrave cala in tutte le classi di etagrave con variazioni comprese tra -05 punti per i 15-24enni e -15 punti per gli ultracinquantenni

Le variazioni tendenziali degli inattivi al netto delle variazioni demografiche mantengono tutte il segno negativo il numero di inattivi cala dellrsquo15 tra i giovani 15-34enni del 57 tra i 35-49enni e del 38 tra gli ultracinquantenni

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Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni in termini di differenze tra le variazioni congiunturali che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente

PROSPETTO 7 OCCUPATI DISOCCUPATI INATTIVI TASSO DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Dicembre 2015- dicembre 2016 revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione

Tasso di inattivitagrave

15-64 anni

2015 Dicembre 01 -01 -02 01 00 -01

2016 Gennaio -01 -03 02 -01 00 01

Febbraio 01 01 -01 00 00 00

Marzo 00 02 00 00 00 00

Aprile 00 01 01 00 00 00

Maggio -01 -01 01 00 00 00

Giugno 00 -02 00 00 00 00

Luglio 01 00 -01 00 00 00

Agosto -01 02 00 00 00 00

Settembre 02 -01 -03 01 00 -01

Ottobre 01 01 -02 01 00 -01

Novembre 00 00 00 00 00 00

Dicembre -01 -03 02 00 00 01

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

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Page 6: Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%, pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+0,7%, pari a +36 mila). Si registra invece

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Revisioni

Il prospetto che segue riepiloga le revisioni in termini di differenze tra le variazioni congiunturali che emergono considerando i dati diffusi con il comunicato odierno e quelli del comunicato precedente

PROSPETTO 7 OCCUPATI DISOCCUPATI INATTIVI TASSO DI OCCUPAZIONE DISOCCUPAZIONE E INATTIVITAgrave Dicembre 2015- dicembre 2016 revisioni delle variazioni congiunturali

Anno Mese Occupati Disoccupati Inattivi

15-64 anni

Tasso di occupazione

15-64 anni

Tasso di disoccupazione

Tasso di inattivitagrave

15-64 anni

2015 Dicembre 01 -01 -02 01 00 -01

2016 Gennaio -01 -03 02 -01 00 01

Febbraio 01 01 -01 00 00 00

Marzo 00 02 00 00 00 00

Aprile 00 01 01 00 00 00

Maggio -01 -01 01 00 00 00

Giugno 00 -02 00 00 00 00

Luglio 01 00 -01 00 00 00

Agosto -01 02 00 00 00 00

Settembre 02 -01 -03 01 00 -01

Ottobre 01 01 -02 01 00 -01

Novembre 00 00 00 00 00 00

Dicembre -01 -03 02 00 00 01

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

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Glossario

Forze di lavoro comprendono le persone occupate e quelle disoccupate

Occupati comprendono le persone di 15 anni e piugrave che nella settimana di riferimento

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro in una qualsiasi attivitagrave che preveda un corrispettivo monetario o in natura

hanno svolto almeno unrsquoora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente

sono assenti dal lavoro (ad esempio per ferie o malattia) I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi oppure se durante lrsquoassenza continuano a percepire almeno il 50 della retribuzione Gli indipendenti assenti dal lavoro ad eccezione dei coadiuvanti familiari sono considerati occupati se durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lrsquoassenza non supera tre mesi

Occupati dipendenti permanenti o a tempo indeterminato occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale non egrave definito alcun termine

Occupati dipendenti a termine occupati con un rapporto di lavoro dipendente regolato o meno da contratto per il quale egrave espressamente indicato un termine di scadenza

Occupati indipendenti coloro che svolgono la propria attivitagrave lavorativa senza vincoli formali di subordinazione Sono compresi imprenditori liberi professionisti lavoratori autonomi coadiuvanti nellrsquoazienda di un familiare (se prestano lavoro nellrsquoimpresa senza il corrispettivo di una retribuzione contrattuale come dipendenti) soci di cooperativa collaboratori (con e senza progetto) e prestatori drsquoopera occasionali

Disoccupati comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che

hanno effettuato almeno unrsquoazione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive

oppure inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare unrsquoattivitagrave autonoma) entro le due settimane successive qualora fosse possibile anticipare lrsquoinizio del lavoro

Inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione

Tasso di occupazione rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di disoccupazione rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro

Tasso di attivitagrave rapporto tra le forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento

Tasso di inattivitagrave rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento (la somma del tasso di attivitagrave e del tasso di inattivitagrave egrave pari a 1)

Dati destagionalizzati dati depurati mediante apposite tecniche statistiche dalle fluttuazioni attribuibili alla componente stagionale (dovute a fattori meteorologici consuetudinari legislativi ecc) e se significativi dagli effetti di calendario Questa trasformazione dei dati egrave la piugrave idonea a cogliere lrsquoevoluzione congiunturale di un indicatore

Variazione congiunturale variazione rispetto al mese (trimestre) precedente

Variazione tendenziale variazione rispetto allo stesso mese dellrsquoanno precedente

Variazione tendenziale al netto della componente demografica variazione tendenziale al netto dellrsquoeffetto determinato dalla variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima

Settimana di riferimento settimana a cui fanno riferimento le informazioni raccolte

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

21600

21800

22000

22200

22400

22600

22800

23000

23200

23400

23600

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

540

545

550

555

560

565

570

575

580

585

590

595

600

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

2400

2600

2800

3000

3200

3400

3600

3800

4000

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

50

55

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65

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85

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105

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

12800

13200

13600

14000

14400

14800

15200

15600

16000

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

330

335

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350

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385

390

395

400

405

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2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Page 8: Occupati e disoccupati - Istat · OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori ... permanenti (+0,1%, pari a +21 mila) sia dagli indipendenti (+0,7%, pari a +36 mila). Si registra invece

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Nota metodologica

La Rilevazione sulle forze di lavoro

La Rilevazione sulle forze di lavoro egrave una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie il cui obiettivo primario egrave la stima dei principali aggregati dellrsquoofferta di lavoro occupati e disoccupati

Da gennaio 2004 la rilevazione egrave continua cioegrave le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane Le principali caratteristiche della rilevazione dagli aspetti metodologici alle definizioni delle variabili e degli indicatori sono armonizzate a livello europeo coerentemente con gli standard internazionali definiti dallrsquoILO e sono definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea (il regolamento piugrave importante egrave il Council Regulation n 5771998)

Il disegno campionario egrave a due stadi rispettivamente comuni e famiglie con stratificazione delle unitagrave di primo stadio Tutti i comuni con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia detti autorappresentativi sono presenti nel campione con probabilitagrave pari a uno I comuni la cui popolazione egrave al di sotto delle suddette soglie detti non autorappresentativi sono raggruppati in strati Essi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede lrsquoestrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie

A partire dal terzo trimestre 2012 egrave stato introdotto un nuovo disegno campionario che ha previsto lrsquoaggiornamento delle informazioni di stratificazione e lrsquointroduzione di una rotazione casuale dei comuni campione

Il campione trimestrale egrave uniformemente ripartito tra i 3 mesi tenendo conto del numero di settimane che compongono ciascun mese (rispettivamente 4 o 5) Il mese di riferimento egrave composto dalle settimane da lunedigrave a domenica che cadono per almeno quattro giorni nel mese di calendario

Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi esce temporaneamente dal campione per i due successivi trimestri dopodicheacute essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri Complessivamente rimane nel campione per un periodo di 15 mesi Considerando che le transizioni dallrsquoinattivitagrave allrsquooccupazione degli individui di etagrave superiore a 74 anni sono pressocheacute nulle per ridurre la molestia statistica su questo target di popolazione dal 1 gennaio 2011 le famiglie composte da soli ultra 74-enni inattivi non vengono reintervistate

La popolazione di riferimento egrave costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia anche se temporaneamente allrsquoestero Sono dunque esclusi coloro che vivono abitualmente allrsquoestero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi caserme ecc) La popolazione residente comprende le persone di cittadinanza italiana o straniera che risultano iscritte alle anagrafi comunali

Lrsquounitagrave di rilevazione egrave la famiglia di fatto definita come insieme di persone coabitanti legate da vincoli di matrimonio parentela affinitagrave adozione tutela o da vincoli affettivi

Lrsquointervista alla famiglia viene effettuata mediante tecnica mista Capi (Computer assisted personal interview) e Cati (Computer assisted telephone interview) In generale lrsquointervista viene condotta nella settimana successiva a quella di riferimento o meno frequentemente nelle tre settimane che seguono

Taluni quesiti della rilevazione a motivo della difficoltagrave nella risposta da fornire o della sensibilitagrave dellrsquoargomento trattato prevedono la facoltagrave di non rispondere

I dati assoluti rilevati dallrsquoindagine elaborati allrsquounitagrave vengono arrotondati alle migliaia nei valori e nelle variazioni assolute Le variazioni sono calcolate sui dati allrsquounitagrave e non su quelli arrotondati alle migliaia Nelle variazioni percentuali e nei tassi noncheacute nelle differenze in punti percentuali lrsquoarrotondamento egrave al primo decimale Le variazioni in punti percentuali tra i tassi vengono calcolate sui tassi con tutti i decimali prima di essere approssimate Ad esempio nellrsquoattuale comunicato stampa il tasso di occupazione femminile egrave pari a 48089 che arrotondato egrave riportato come 481 Il tasso di occupazione di dicembre 2016 egrave pari a 48141 ed egrave riportato nelle serie storiche mensili allegate al comunicato come 481 (Tabella 1 pag 15) La differenza tra il dato di gennaio 2017 e quello di dicembre 2016 egrave pari quindi a -0051 Date le regole dellrsquoarrotondamento nel prospetto 2 la

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

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variazione in punti percentuali egrave indicata pari a -01 punti percentuali e non 00 punti come sarebbe se si considerasse la differenza tra i due tassi giagrave arrotondati

A motivo dellrsquoinnalzamento dellrsquoetagrave dellrsquoobbligo scolastico (legge 2962006) dal primo trimestre

2007 i dati sugli individui con 15 anni di etagrave non contengono neacute occupati neacute disoccupati Il numero

di quindicenni occupati o in cerca di occupazione egrave tradizionalmente del tutto trascurabile Il

cambiamento normativo non comporta quindi alcuna interruzione delle serie storiche degli

indicatori sulla popolazione 15-64 anni

Ulteriori informazioni sulla Rilevazione sulle forze di lavoro e il questionario utilizzato per la

raccolta dei dati sono disponibili al seguente link httpwwwistatititarchivio8263

Le stime mensili

Il mese di gennaio 2017 va da lunedigrave 2 gennaio 2017 a domenica 29 gennaio 2017

Le stime mensili sono prodotte a circa 30 giorni dal mese di riferimento in forma provvisoria percheacute basate su una parte del campione riferito al mese (quasi 20 mila famiglie pari a quasi 45 mila individui per il mese di gennaio 2017) e vengono diffuse contestualmente ai dati mensili sulla disoccupazione da parte di Eurostat Successivamente quando vengono prodotte le stime trimestrali (a circa 60 giorni dal trimestre) le stime dei tre mesi vengono ricalcolate sullrsquointero campione riferito a ciascun mese e diventano cosigrave definitive

Al fine di poter analizzare opportunamente i dati in unrsquoottica congiunturale tutti i dati mensili riportati nel comunicato stampa sono sottoposti mensilmente ad una procedura di destagionalizzazione includendo ogni volta lrsquoultimo dato disponibile e aggiornando la stima dei modelli Con riferimento ai soli dati destagionalizzati pertanto possono verificarsi variazioni anche nei mesi giagrave consolidati (le cui stime non destagionalizzate sono divenute definitive) che derivano dalla replicazione della procedura di destagionalizzazione con lrsquoaggiunta dellrsquoultimo dato disponibile

I dati mensili sia destagionalizzati sia non destagionalizzati sono disponibili su IStat il datawarehouse dellrsquoIstat Le serie mensili relative allrsquooccupazione dipendente e indipendente e quelle relative alla partecipazione al mercato del lavoro per classi di etagrave sono disponibili nella pagina web del comunicato stampa nel file excel ldquoSerie storicherdquo in attesa di essere caricate nel datawarehouse

Gli eventi sismici verificatisi a fine ottobre 2016 hanno colpito 13 comuni campione (su un totale di

1270) della Rilevazione sulle forze di lavoro (cfr Allegati 1 e 2 del decreto legge n 1892016 come

modificato dalla legge n 2292016 per lrsquoelenco completo dei comuni colpiti dagli eventi sismici) E

dunque stato necessario sospendere la rilevazione nei suddetti comuni a seguito delle difficoltagrave

incontrate nelle operazioni di raccolta dei dati

La mancata raccolta di interviste in tali comuni ha determinato un impatto sulle stime in termini di tassi

di risposta soprattutto nelle province e nelle regioni maggiormente colpite dal terremoto In assenza

delle informazioni riguardanti i comuni terremotati le stime diffuse in data odierna sono da

considerarsi provvisorie e suscettibili di possibili revisioni future

Con riferimento al mese di gennaio 2017 tenuto conto della data del terremoto e delle definizioni di occupato e disoccupato utilizzate dallIstat e armonizzate a livello europeo (si veda il glossario) limpatto sulle stime dei principali aggregati puograve considerarsi tale da non condizionare i confronti tra le stime nel tempo Gli occupati infatti includono anche i lavoratori dipendenti assenti dal lavoro per un periodo fino a tre mesi (anche se non retribuiti) e gli indipendenti che durante il periodo di assenza mantengono lrsquoattivitagrave professionale

Lrsquoanalisi dellrsquoeffetto della componente demografica sulle variazioni tendenziali

La dinamica della partecipazione al mercato del lavoro risente dei mutamenti demografici che negli anni recenti evidenziano un progressivo invecchiamento della popolazione In particolare si osserva il calo della popolazione tra 15 e 49 anni (negli ultimi mesi mediamente circa -15 annuo pari a quasi 400 mila persone) determinato dalla fuoriuscita dalla classe di etagrave delle folte generazioni dei 49enni non compensata dallrsquoingresso dei 15enni Simultaneamente si rileva la crescita della popolazione nella classe 50-64 anni (mediamente +18 annuo pari a oltre 200 mila persone)

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

dati non destagionalizzati valori percentuali

DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI DISOCCUPAZIONE Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori percentuali

INATTIVI 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non

destagionalizzati valori assoluti in migliaia di unitagrave

TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

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Al fine di valutare lrsquoimpatto dei mutamenti demografici sulla stima delle variazioni tendenziali di occupati disoccupati e inattivi egrave possibile utilizzare tecniche di standardizzazione della composizione per etagrave della popolazione Mediante tali tecniche le variazioni tendenziali sono state scomposte nella somma di due componenti La prima componente misura lrsquoeffetto che deriva dalle variazioni di popolazione a distanza di 12 mesi nellrsquoipotesi che lrsquounico fattore a determinare un cambiamento nelle stime sia la variazione della popolazione (mentre si ipotizza che rimangano invariate le distribuzioni relative per condizione professionale in ciascuna classe di etagrave considerata) La seconda componente egrave lrsquoeffetto ldquoattesordquo sulla variazione tendenziale al netto della componente demografica nellrsquoipotesi che il fattore variabile sia la distribuzione relativa per condizione professionale stimata in ciascuna classe di etagrave mentre si ipotizza che non sia intervenuta alcuna variazione della popolazione rispetto a 12 mesi prima Le stime delle variazioni tendenziali al netto della componente demografica sono state effettuate per occupati disoccupati e inattivi nelle tre classi di etagrave 15-34 35-49 e 50-64 anni (Prospetto 6)

Gli intervalli di confidenza

Al fine di valutare lrsquoaccuratezza delle stime prodotte da unrsquoindagine campionaria egrave necessario tenere conto dellrsquoerrore campionario che deriva dallrsquoaver osservato la variabile di interesse solo su una parte (campione) della popolazione Tale errore puograve essere espresso in termini di errore assoluto (standard error) o di errore relativo (cioegrave lrsquoerrore assoluto diviso per la stima che prende il nome di coefficiente di variazione CV) In questo paragrafo per ciascuna delle principali variabili di interesse sono riportate la stima puntuale e lrsquoerrore relativo ad essa associato

PROSPETTO A ERRORI RELATIVI DELLE STIME NON DESTAGIONALIZZATE DEI PRINCIPALI INDICATORI Gennaio 2017

Stima puntuale Errore relativo (CV)

Occupati (migliaia di unitagrave) 22755 0003104

Disoccupati (migliaia di unitagrave) 3170 0017150

Inattivi 15-64 anni (migliaia di unitagrave) 13450 0005296

Tasso di occupazione 15-64 anni (valore percentuale) 5715 0003053

Tasso di disoccupazione (valore percentuale) 1223 0016802

Tasso di inattivitagrave 15-64 anni (valore percentuale) 3466 0005296

A partire da questi egrave possibile costruire lrsquointervallo di confidenza che con un prefissato livello di fiducia contiene al suo interno il valore vero ma ignoto del parametro oggetto di stima Lrsquointervallo di confidenza egrave calcolato aggiungendo e sottraendo alla stima puntuale il suo errore campionario assoluto moltiplicato per un coefficiente che dipende dal livello di fiducia considerando il tradizionale livello di fiducia del 95 il coefficiente corrispondente egrave pari a 196

Nel prospetto A si riportano gli errori relativi (CV) delle stime non destagionalizzate dei principali indicatori riferiti al mese di gennaio 2017

Nella pagina web del comunicato stampa egrave disponibile il file excel che riporta la tabella completa degli errori relativi riferiti alle stime mensili non destagionalizzate dei principali indicatori calcolati a partire da gennaio 2004

I principali Istituti di statistica non pubblicano errori campionari riferiti a stime destagionalizzate In alcuni casi sono pubblicati gli errori campionari delle stime non destagionalizzate ritenendo che questi siano del tutto simili a quelli riferiti alle corrispondenti stime destagionalizzate LIstat sta conducendo studi al fine di verificare se tale approccio sia applicabile anche agli indicatori diffusi dallrsquoIstituto

Attraverso semplici calcoli egrave possibile ricavare gli intervalli di confidenza con livello di fiducia pari al 95 (=005) Tali intervalli comprendono pertanto i parametri ignoti della popolazione con probabilitagrave pari a 095 Nel prospetto seguente sono illustrati i calcoli per la costruzione dellrsquointervallo di confidenza della stima degli occupati e del tasso di disoccupazione

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

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DISOCCUPATI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati non destagionalizzati

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TASSO DI INATTIVITAgrave 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017 dati

non destagionalizzati valori percentuali

21600

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PROSPETTO B CALCOLO ESEMPLIFICATIVO DELLrsquoINTERVALLO DI CONFIDENZA Gennaio 2017

Occupati (migliaia di unitagrave) Tasso di disoccupazione ()

Stima puntuale 22755 1223

Errore relativo (CV) 0003104 0016802

Stima intervallare

Semi ampiezza dellrsquointervallo (22755 x 0003104) x 196 = 138 (1223 x 0016802) x 196 = 040

Limite inferiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 - 138 = 22617 1223 ndash 040 = 1183

Limite superiore dellrsquointervallo di confidenza 22755 + 138 = 22893 1223 + 040 = 1263

Di seguito si riportano i grafici degli intervalli di confidenza dei principali indicatori da gennaio 2008 a gennaio 2017 Nel file excel allegato egrave disponibile lrsquointera serie da gennaio 2004

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OCCUPATI Gennaio 2008 ndash gennaio 2017 dati non destagionalizzati

valori assoluti in migliaia di unitagrave TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 ANNI Gennaio 2008 - gennaio 2017

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