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Anno XXIX - N. 3 Dicembre 1966 Bollettino Parrocchiale di AZZANO DECIMO (Udine) Italia Puntualmente ogni anno una vo- ce sottile e profonda torna a chia- mare gli uomini da ogni angolo della terra dove si sono cacciati per lavoro, per traffici, per affari, per sport, per svago. La voce li richiamerà verso ca- sa, verso la propria famiglia, ver- so gli affetti sani e durevoli. Questa voce non la sentono so- lo le anime pie, non solo i credenti, ) ma anche le anime che pie non so- no, e perfino chi si qualifica ateo. Il D'Annunzio fu preso alla gola dalle nostalgie in una n ete i a- tale e invocò in una delicata poe- sia la grazia, l'innocenza, la pu- rezza, la semplicità d'infanzia, re- spingendo « lungi da tutte quel- le cose orrende» che lo avevano oppresso fino a quel momento. La voce del Natale! E' una vera tregua di Dio. Credenti o no, ab- biamo tutti l'impressione che una infinita bontà si insinui in noi e in mezzo a noi. Detestabile non ascoltarla. La voce insinua: se molti, trop- pi uomini devono attendere il Na- tale per aver un po' di pace, non è colpa del lavoro o degli affari, non della politica o della economia, non delle eg i-o zioni. E' colpa loro: essi hanno di- menticato che ogni giorno è Na- tale, ogni giorno Dio è accanto a noii perchè ogni giorno è sacrOi ogni giorno la voce ci chiama a vita più sacrai ogni giorno è Na- talei perchè ogni giorno è e deve essere di Bontà. / a ({)o.i trl/LigJ-anti .I A voi tutti il mio cordialissimo saluto in questo scorcio dell' anno 1966. Vi ho ricordati tutti nella S. Messa di · mezzanotte di Natale. Auguro a tutti le più belle grazie e consolazioni da parte di Gesù Bam- bino. Che il nuovo anno vi trovi tut- ti in buona salute e con la volontà di continuare a fare bene. Rivolgo un particolarissimo saluto ai gruppi azzanesi di T oronto; incarico i signo- ri Gelindo Gorizzan, Danilo Tonus, Pia e Bruna Del Rizzo a ringraziare quanti, amici compaesani e conoscen- ti, si sono interessati degli alluvio- nati della nostra zona. I nomi di tut- ti e l'importo complessivo lo vedre- te segnato in altra parte del Bollet- tino. Le vostre offerte, come quelle degli azzanesi residenti, sono state spedite al Vescovo, perchè le distri- buisca ai bisognosi alluvionati della Diocesi nostra. Mi compiaccio di voi e con voi e vi addito all'ammirazione ed imita- zione di altri. A voi, cari azzanesi di Toronto, Fort William ecc. annuncio la mia prossima venuta in Canadà. Se il buon Dio mi assiste, spero di essere tra voi nel mese prossimo di luglio. Vi saluto tutti, cari emigranti e vi auguro Buon Anno. L'ARCIPRETE Ci scrivono i nostri Missionari Don Giuseppe Melchiori e Don An- tonio Moretto. Don Giuseppe: « Mi trovo in Parrocchia da un mese e mezzo. E' con me un altro mio amico con il quale ho studiato a Verona. Per ora ci limitiamo a co- noscere la situazione reale della Par- rocchia sotto ogni aspetto: materia- le, morale e spirituale. Già questo studio ci impegna moltissimo. Stia- mo organizzando una scuola di Ca- techismo, perchè qui non esiste niente di tutto questo. Sto tentando di ripetere in un centro il Presepio che ho fatto lo scorso anno con i giovani ad Azzano. Abbiamo compe- rato una Lambretta nuova, che qui date le distanze, ci è indispensabile. Una Lam'bretta qui costa più di 350 mila lire. Per comperarla mi sono servito del denaro ricevuto così ge- nerosamente ad Azzano, per cui rin- grazio di nuovo tutti di questo aiuto. R o ricevuto il Bollettino parroc- chiale, sono stato molto felice e l'ho letto tutto d'un fiato ... Saluto tutti e a tutti faccio i mi- gliori auguri di Natale e Buon An- no ». * * * Don Antonio: « Vivo in una Parrocchia di Rio con 1 00 .000 abitanti. Don Giuseppe è lontano da me circa 80 chilometri. Qui sono con due Sacerdoti brasi- liani per cui vivo a contatto imme- diato con la mentalità tipica di que- sto popolo, così attamato di Dio. In- fatti non ho mai sentito una persona lamentarsi perchè la predica è lun- ga, anzi! Ricordo tutti, Sacerdoti, pàrenti e paesani e a tutti formulo i migliori auguri di Buone Feste ». * * * Cari Sacerdoti Missionari. A no- me di tutti gli Azzanesi, che vi ricor" dano e vi seguono con amore, vi rin- grazio delle belle cose che ci avete comunicato, ricambio ogni cordiali- e tanti auguri di Sante Feste. Datevi coraggio e confidate anche nelle nostre umili preghiere, perchè il Buon Dio benedica e renda spiri- tualmente fecondo il vostro Ministe- ro. Voglia il Signore suscitare tra le nostre buone famiglie altri generosi Apostoli, i quali si aggiungano, un giorno, a voi nel diffondere la parola di verità tra popolazioni affamate di Dio. L'Arciprete

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Anno XXIX - N. 3 Dicembre 1966

Bollettino Parrocchiale di AZZANO DECIMO (Udine) Italia

Puntualmente ogni anno una vo­ce sottile e profonda torna a chia­mare gli uomini da ogni angolo della terra dove si sono cacciati per lavoro, per traffici, per affari, per sport, per svago.

La voce li richiamerà verso ca­sa, verso la propria famiglia, ver­so gli affetti sani e durevoli.

Questa voce non la sentono so­lo le anime pie, non solo i credenti,

) ma anche le anime che pie non so­no, e perfino chi si qualifica ateo.

Il D'Annunzio fu preso alla gola dalle nostalgie in una n ete i a­tale e invocò in una delicata poe­sia la grazia, l'innocenza, la pu­rezza, la semplicità d'infanzia, re-

spingendo « lungi da sè tutte quel­le cose orrende» che lo avevano oppresso fino a quel momento.

La voce del Natale! E' una vera tregua di Dio. Credenti o no, ab­biamo tutti l'impressione che una infinita bontà si insinui in noi e in mezzo a noi.

Detestabile non ascoltarla. La voce insinua: se molti, trop­

pi uomini devono attendere il Na­tale per aver un po' di pace, non è colpa del lavoro o degli affari, non della politica o della economia, non delle eg i-o dell~ amminist~ zioni. E' colpa loro: essi hanno di­menticato che ogni giorno è Na­tale, ogni giorno Dio è accanto a

noii perchè ogni giorno è sacrOi ogni giorno la voce ci chiama a vita più sacrai ogni giorno è Na­talei perchè ogni giorno è e deve essere di Bontà.

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A voi tutti il mio cordialissimo saluto in questo scorcio dell' anno 1966. Vi ho ricordati tutti nella S. Messa di · mezzanotte di Natale. Auguro a tutti le più belle grazie e consolazioni da parte di Gesù Bam­bino. Che il nuovo anno vi trovi tut­ti in buona salute e con la volontà di continuare a fare bene. Rivolgo un particolarissimo saluto ai gruppi azzanesi di T oronto; incarico i signo­ri Gelindo Gorizzan, Danilo Tonus, Pia e Bruna Del Rizzo a ringraziare quanti, amici compaesani e conoscen­ti, si sono interessati degli alluvio­nati della nostra zona. I nomi di tut­ti e l'importo complessivo lo vedre­te segnato in altra parte del Bollet­tino. Le vostre offerte, come quelle degli azzanesi residenti, sono state spedite al Vescovo, perchè le distri­buisca ai bisognosi alluvionati della Diocesi nostra.

Mi compiaccio di voi e con voi e vi addito all' ammirazione ed imita­zione di altri.

A voi, cari azzanesi di Toronto, Fort William ecc. annuncio la mia prossima venuta in Canadà. Se il buon Dio mi assiste, spero di essere tra voi nel mese prossimo di luglio.

Vi saluto tutti, cari emigranti e vi auguro Buon Anno.

L'ARCIPRETE

Ci scrivono i nostri Missionari Don Giuseppe Melchiori e Don An­tonio Moretto.

Don Giuseppe:

« Mi trovo in Parrocchia da un mese e mezzo. E' con me un altro mio amico con il quale ho studiato a Verona. Per ora ci limitiamo a co­noscere la situazione reale della Par­rocchia sotto ogni aspetto: materia­le, morale e spirituale. Già questo studio ci impegna moltissimo. Stia­mo organizzando una scuola di Ca­techismo, perchè qui non esiste niente di tutto questo. Sto tentando di ripetere in un centro il Presepio che ho fatto lo scorso anno con i giovani ad Azzano. Abbiamo compe­rato una Lambretta nuova, che qui date le distanze, ci è indispensabile. Una Lam'bretta qui costa più di 350 mila lire. Per comperarla mi sono servito del denaro ricevuto così ge­nerosamente ad Azzano, per cui rin­grazio di nuovo tutti di questo aiuto.

R o ricevuto il Bollettino parroc­chiale, sono stato molto felice e l'ho letto tutto d'un fiato ...

Saluto tutti e a tutti faccio i mi­gliori auguri di Natale e Buon An­no ».

* * * Don Antonio:

« Vivo in una Parrocchia di Rio con 1 00 .000 abitanti. Don Giuseppe è lontano da me circa 80 chilometri.

Qui sono con due Sacerdoti brasi­liani per cui vivo a contatto imme­diato con la mentalità tipica di que­sto popolo, così attamato di Dio. In­fatti non ho mai sentito una persona lamentarsi perchè la predica è lun­ga, anzi!

Ricordo tutti, Sacerdoti, pàrenti e paesani e a tutti formulo i migliori auguri di Buone Feste ».

* * * Cari Sacerdoti Missionari. A no­

me di tutti gli Azzanesi, che vi ricor" dano e vi seguono con amore, vi rin­grazio delle belle cose che ci avete comunicato, ricambio ogni cordiali­tà e tanti auguri di Sante Feste.

Datevi coraggio e confidate anche nelle nostre umili preghiere, perchè il Buon Dio benedica e renda spiri­tualmente fecondo il vostro Ministe­ro. Voglia il Signore suscitare tra le nostre buone famiglie altri generosi Apostoli, i quali si aggiungano, un giorno, a voi nel diffondere la parola di verità tra popolazioni affamate di Dio.

L'Arciprete

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Pago 2 BOLLETTINO PARROCCHIALE

L'Azione Cattolica l'A.C. come cosa loro propria, da lo­ro formata, non solo a loro destinata, collegata alla gerarchia, a lei sotto­messa, ma anche capace di proprie iniziative, come appunto conviene ad un organismo che tende a formare cristiani consapevoli ed ADULTI e a dare alla loro multiforme attività il carattere di maturità e personalità proprio di un militante fedele e mo­derno» (ai laureati cattolici - nov. 1964). Ed in un'altra occasione: « L'Azione Cattolica rimane come vocazione offerta ai laici stessi di pas­sare da una concezione inerte e pas­siva della vita cristiana a quella co­sciente ed attiva, dallo stato di cri­stiani più o meno convinti, a fedeli militanti. VI CHIEDIAMO DI A­VERE FIDUCIA, IN QUESTA FORMA DI APOSTOLATO DEL­LA CHIESA. Essa non è superata, non è sostituita, non è esaurita ».

"'" puo fare "'" se da «I Pastori d'anime sanno infatti

quanto contribuiscono i Laici al bene di tutta la Chiesa; sanno che non spetta loro l'assumersi da soli tutto il peso salvifico della Chiesa nel mon­do, bensì devono condividerlo con il laicato .. . » (Cost. Lumen gentium).

L'AZIONE CATTOLICA E' ORMAI MAGGIORENNE

la Chies'à e nella elaEoràzionè ed -ese-­cuzione del piano di attività.

3) I laici agiscono uniti a guisa di un corpo organico, affìnchè sia meglio espressa la comunità della Chiesa e l'apostolato riesca più ef­ficace.

4) I laici sia che si offrano spon­taneamente o siano invitati all' azio­ne, agiscono sotto la superiore dire­zione della Sacra Gerarchia, la qua­le può sancire tale cooperazione an­che per mandato esplicito.

Ecco una precisazione del Santo Padre: «I laici devono considerare

La Giunta Parrecchiale nella sedut.a del 21 ettebre 1966 ha ce sì deliberate:

Per una efficente organizzazione

Dicembre 1966

ORARIO DELLE ADUNANZE

Donne: a demeniche alterne depe il Vespere.

Uomini: al lunedì ere 20.

Signorine: al merceledì ore 20.

Giovanissime: al mercoledì 15 r30.

Pre-ju: al gievedì ere 19 r30.

Juniores: al venerdì ere 20.

Seniores: al sabatO' ere 20.

ere

cen l'Arciprete per la centinuaziene di detta ettima iniziativa ed incerag­gia tutti gl i scritti delle epere catte­liche a voler inceraggiare detti incen­tri e a presenziare attivamente quan­dO' l'incentrO' si cempia nella prepria zena.

8) Circa il Cinema Parrecchialer eltre a raccemandare la presenza più larga pessibile di ragazzi r giovani e adulti, specialmente dei geniteri, si esprime il desideriO' che sianO' preiettati fìlms artisticamente più validi. Si desidere­rebbe anche la preieziene divisa se­cende l'età . Si desidera che la trama e la critica dei fìlms sia scritta sette il giudiziO' merale.

Nata a Viterbo nel lontano 1870 come movimento giovanile per di­fendere la Chiesa attaccata su tutti i fronti dall'ateismo, massoneria ed illuminismo, l'Azione Cattolica ha assunto attraverso i lunghi decenni della sua storia una fisionomia " sua propria, diffondendosi in vari rami e branchie, sì da abbracciare ogni apostolato dei laici, dal fanciullo al­l'anziano, dalla bambina alla madre di famiglia, lo studente, il professio­nista, l'universitario, il commercian­te, l'insegnante, l'imprenditore ...

. '. delle singole associazioni 9)

Circa l'Oraterie si suggerisce l'usO' della tessera dell'Orateriane, ceme strumentO' di facile centrelle merale .

Vogliamo precisare compiti e me­te dell' Apostolato dei laici come è visto oggi dopo i decreti conciliari, suggerendo qualche esperienza al­l'inizio di un anno di attività di A. C. e chiedendo di instaurare un dialogo fraterno, per mettere insieme sugge­rimenti, proposte, realizzazioni, sba­gli ed esperienze riuscite.

Non è che il Concilio abbia sco­perto illaicato, ma lo ha valorizzato, indirizzandolo su nuovi e concreti campi di apostolato.

Ci sono state affermazioni inesat­te, come quella che dà dell'Azione Cattolica « un clero di riserva» (dia­coni - lettori - catechisti) alla totale dipendenza della gerarchia, oppure chi vede nella totale dipendenza del­la gerarchia un vero impedimento (1'A. C. è anticappata) per la realiz­zazione delle sue mete, optando per un laicato cristiano di apostolato au­tonomo.

La fisionomia dell' apostolato as­sociato dei laici, la cui forma più ca­ratteristica è appunto l'Azione Cat­tolica, è data dalle quattro note ca­ratteristiche (vedi «Apostolato dei Laici» cap. IV n. 20):

1) Fine immediato dell' Azione Cattolica è il fine apostolico della Chiesa, cioè l'evangelizzazione e san­tificazione degli uomini e la forma­zione cristiana della loro coscienza.

2) I laici collaborano con la Ge­rarchia, secondo il modo loro pro­prio, portano la loro esperienza e assumono la loro responsabilità nel dirigere la propria organizzazione, nel ponderare le circostanze in cui si deve esercitare l'azione pastorale del-

1) Si premueva la preghiera cemunita­riar anche qualche VEGLIA BIBLICA, per tutti gli iscritti. Una Veglia Bi­blica si petrà fare in eccasiene dei nuevi tessera menti .

2) Si impegnite tutti i seci a sentire in cescienza la prepria appartenen­za alle epere catteliche.

3) Tutti i seci sentanO' il deve re del­l'apestelate, perchè altri elementi entrinO' nella famiglia dell'Aziene attelica, magari ceme simpatizzanti.

4) Gli Uemini e le Denne frequenteran­nO' il medesime RitirO' Spirituale, che si farà di sera e pessibilmente il pri­me lunedì di egni mese. I Gievani e le Signerine centinue­ranne anch 'essi la pratica del RitirO', ma a sezieni distinte.

Tutti i seci senO' esertati a parteci­pare frequentemente a un cerse di Spi ri tua I i Esercizi.

5) Tutt i gl i isc r itti f req uentera nnO' le lezieni del CatechismO', dispeste dal CentrO' Nazienale. Si auspica che i Dirigenti sianO' preparati a preporre gli argementi, che pO'i sarannO' svelti cen la partecipaziene di tutti dietrO' la guida dell'Assistenter che è il MO­DERATORE di tutte le lezieni. Dalla leziene pO'i si passerà ad esaminare e a trattare avvenimenti e cese in­teressanti ed attuai i.

I gievani e le signerine avrannO' an­che qualche leziene in cemune, pre­vie accerde tra le rispettive Presi­denze circa la giernata r l'argomento e gl i Orateri.

Per una efficente Pastorale Parrocchiale 1) Si auspica una maggiere partecipa­

ziene alla Liturgia demenicale e fe­stiva, da parte di tutti gli scritti, a Messa e a Vespere. Si desidera l' inserimentO' di qualche ueme e di altri gievan i nel gruppO' dei Letteri e dei Cemmentater'i, i quali sianO' in gradO' di DECLAMARE degnamente e devetamente la parela di DiO'. Si esertane uemini e gievani a veler entrare nella SCHOLA CANTO RUM, la quale ha il privilegiO' di dirigere e guidare il cantO' liturgicO' della Par­recchia .

2) Per una Catechesi che raggiunga un pO" tutti i fedeli si suggerisce una settimana di predicaziene annuale in pressimità della Pasqua / pessibilmen­te nella settimana di Passiene.

3) Prese atto che in Parrecchia è serta la Cenferenza di S. Vincenzo per l'as­sistenza dei bisegnesi e degli amma­lati, l'Aziene Cattelica si mette a di­spesiziene di detta istituziene ed as­sicura i prepesti che aiuterà cen i suei membri: UOMINI - GIOVANI -

DONNE - SIGNORINE, tutte le velte che le circestanze esigerannO' anche la lere presenza e cellaberaziene.

4) E' apprezzata altamente l'epera del TERZ'ORDINE FRANCESCANO e del­le Lampade viventi e si auspica; an­che per un maggier incrementO' della pietà eucaristica, la restaurazione del­la Cenfraternita del SS. Sacramente.

5) Circa la Meralità si ritiene eppertu­ne l'interventO' della Giunta Parrec­chiale, presse le cempetenti Auteri­tà r tutte le vO'I te che si riscentreran­ne, nei vari lueghi r gravi vielazieni della legge merale.

6) Nel campO' delle attività seciali si ri­tiene necessarie l'appoggiO' al mevi­mente ACLI, perchè laverateri e la­veratrici pessanO' averer tramite quel ­la Asseciaziener la cenven'iente pre­paraziene culturale, merale e seciale per vivere bene nell'ambiente del la­vere.

7) La Giunta Parrecchiale, prometrice degli Incentri di gruppi di famiglie; decide di centinvare a cellaberare

Si prepene la preparaziene di un re-' gelamente e si auspica maggiere cel­laberaziene da parte degli adulti r specialmente dei gievani di Aziene Cattelica.

AMMALATI IN OSPEDALE

Le famiglie sono pregate di in­formare IrArciprete di: Ospedale -Reparto - Sala o Stanza dove sc;mp ricoverati i propri familiari.

Premiata lioreri,

S. GIUSEPPE di TOLUSSO ELSA

eone. FLEUROP

Centro AZZANO X (Ud)

",;.-,

Telefono 64079 -,

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Dicembre 1966 BOLLETTINO PARROCCHIALE Pago 3

*

vita parrocchiale 'vita parrocchiale

8 Settembre Natività di Maria. Buona la parte­

cipazione alle Messe nella Chiesetta del {{ Bembo {{ a Capo di Sotto. La Cappellina, proprietà dei Conti Por­cia, è davvero fatiscente. Si spera possa essere convenientemente riat­tata.

2S Settembre Comunione generale dei fanciullli

e fanciulle di Quinta Classe. La pre­parazione fu lunga, praticamente un intero anno di catechismo. La ceri­monia riuscì solenne, interessante la processione offertoriale.

1 Ottobre E' giunto tra noi il nuovo Coope­

ratore: Don Pietro Cesco. Nato a Sa­vorgnano di S. Vito il 3 aprile 1942, compiuti gli studi nel Seminario Dio­cesano, riceveva l'Ordinazione Sa­cerdotale il giorno 11 settembre 1966 a Casarsa. Sostituisce, come assi­stente del nostro Oratorio, il carissi­mo Don Giuseppe, partito per il Bra­sile nell'agosto scorso. A lui il no­st ro cordiale benvenuto ad Azzano, con auguri di tanto bene.

2 Ottobre Festa del S. Rosario. Tanta gente

alle Messe e alla Processione. Tenne il discorso il nuovo Cooperatore Don Pietro.

9 Ottobre Ha termine la Settimana Missio­

naria Diocesana in occasione del 7° centenario della Nascita del B. Odo­rico da Pordenone, grande missio­nario e grande Santo. L'urna conte­nente i venerati resti rimase espo­sta, per la venerazione dei fedeli, nel Duomo di Pordenone dal giorno 2 al 9 ottobre.

10 Ottobre Ha inizio il nuovo Anno Catechi­

stico. I genitori sono esortati a pre­stare tutto il loro impegno perchè il Catechismo sia bene appreso d~i loro figli.

19 Ottobre Dal 19 al 22 ottobre il Presidente

della Repubblica ono Giuseppe Sara­gat visita il Friuli in occasione del centenario dell'annessione all'Italia. A Pordenone riceve entusiastiche ac­coglienze.

1-2 Novembre La funzione al Cimitero Nuovo

riuscì particolarmente solenne per partecipazione di pubblico e devo­zione.

4 Novembre Alle ore 11.30 S. Messa per i Ca­

duti di tutte le guerre. Presenziano le autorità, i rappresentanti delle As­sociazioni combattentistiche e alcu­ni familiari dei Caduti. Le pioggie torrenziali che ormai cadono da 36 ore si sono tramutate in alluvione.

A mezzogiorno la situazione è al­larmante anche nella nostra zona. A sera la situazione peggiora special­mente a Corva dove il Meduna ha quasi raggiunto il livello del ponte. Molte famiglie di Corva lasciano la abitazione e si trasferiscono nelle Scuole di Azzano e di Tiezzo. Nello Asilo di Azzano funziona la cucina del sinistrato, prontamente disposta dalle Autorità comunali. Durante la notte il Meduna rompe al Vallon e le acque irrompono su Cimpello e arrivano abbondanti fino alle Cin­que Strade. Anche a Tiezzo ed Azza­no allagamenti per tracimazione dei fiumi Sile e Fiume.

Incominciano intanto a giungere i sinistrati dai paesi vicini Pasiano, Cecchini, Visinale, Prata, Motta di Livenza. Trovanoalloggio presso fa­miglie, alcuni presso l'Asilo. Inco­mincia intanto la solidarietà cristia­na di tutte le famiglie Azzanesi. Tut­ti hanno offerto qualcosa, chi dena-ro, chi indumenti, come pubblicato in altra parte del Bollettino.

L'alluvione ha seminato rovine quasi ovunque, specialmente nell'I-talia Centro-Settentrionale, basti ri­cordare le città di Firenze e Venezia

sa un nuovo impianto di riscalda­mento e di appoggiare ogni inizia­tiva parrocchiale per la elevazione spirituale di tutte le Famiglie. Da novembre intanto la Frazione oltre alla Messa festiva e a quella feriale del Venerdì ha anche la funzione ve­spertina domenicale.

27 Novembre In grande numero la popolazione

partecipa al Pellegrinaggio Giubila­re al Santuario di Madonna di Rosa a S. Vito. La messa è presieduta dal Vescovo, tra i concelebranti anche il nostro Arciprete.

7 Dicembre Veglia Bibblica per gli iscritti del­

l'Azione Cattolica. Molto bene riu­scita la Cerimonia; al termine del Rito, benedizione e distribuzione delle Tessere.

OFFIE TE * * *

PRO ALLUVIONATI e t®tie tanti centri pi' vicini a noJ'---"''P\én-aro- racccr1to-in racchi CO ri-le vallate dell'Agordino sopra Bel-luno, Latisana, Motta di Livenza, segnato alla Curia L. 445 .950 . Prata, Meduna, Sindacale di Concor- Denaro inviato da Azzanesi residenti dia ecc ... distruggendo e travolgen- in Canadà e consegnato alla Curia lire do case, strade, fabbriche, seminan- 242.000. Totale L. 687.950. do desolazione e morte. Oltre 100 so- Indumenti vari, biancheria e calzatu­no le vittime umane. La voce del di- re: complessivamente 58 pacchi, raccol­sastro varca i confini della Patria e ti nelle famiglie dalle Dame della S. Vin­giunge anche oltre Oceano. cenzo e iscritti dell'Azione Cattolica .

Ammirabile la partecipazione dei Tutto è stato consegnato al Parroco del nostri Emigrati in Canadà, i quali si Sindacale nel Comune di Concordia, il sono organizzati ed hanno spedito quale a nome delle sue famiglie, tanto all'Arciprete il frutto delle loro sot- dolorosamente provate, ringrazia 'PBr toscrizioni. I loro nomi compaiono mezzo del Bollettino tutti i generosi obla­in altra pagina. Un grazie sentitissi- tori . mo a tutti i buoni Azzanesi del Ca-

* * * nadà, il loro esempio valga ad inco­raggiare anche altri alla generosità.

6 Novembre Messa solenne per i defunti in Ci­

mitero. Larghissima come sempre la partecipazione dei fedeli. Per l'occa­sione la Cantoria esegue la Messa Funebre in italiano del Picchi. L'Ar­ciprete con appropriate parole ha ri­cordato Mons. Giovanni Battista Ga­sparotto in occasione del centenario della sua nascita. Mons. Gasparotto nato a Savorgnano di S. Vito il 3 novembre 1866 fu Arciprete di Azza­no X dal 15 ottobre 1899 fino al 7 marzo 1931, giorno della sua morte.

20 Novembre Fratte. Al termine della S. Messa

l'Arciprete presiede la riunione dei Capi-Famiglia della Frazione, indet­ta per la elezione di cinque Consi: glieri componenti la nuova Commis­sione della Chiesa. Risultano eletti i seguenti Signori: Manias Lodovico, Trevisan Geremia, Manias Genesio, Pignat Gildo, Bertolo Giuseppe. Nel­la prima riunione la Commissione ha stabilito di collocare nella Chie-

OPERA SAN VINCENZO

Attività dall 'aprile 1965 a dicembre 1966:

ENTRATE : Denaro raccolto tra le Dame nella Con­

ferenza mensile, dalle Dame presso fa­miglie, elargizioni in occasione di morte e dì altri avvenimenti familiari, alcuni generi computati a denaro: L. 990.000 .

USCITE:

Pacchi dono, giornata am­malato, offerte in denaro

Latte per alcune famiglie Assistenza alcuni bambini

in Asilo Carne (12 kg. in media al

mese) Per la fame in India Viaggio di due ammalate a

L 195.000 » 195.000

» 135.000

» 130.000 » 30.000

Lourdes » 70.000 Combustibile » 50.000 Pane » 185.000

TOTALE' L 990.000

, 22 Dicembre Preceduta da una istruzione di

Don Pietro alle 20.30 fu celebrata la Messa del Natale dello sportivo. Par­teciparono alla bella cerimonia,' as­sieme ai Dirigenti, tutti i giovani car­tellinàti delle squadre locali: Azza­nese e Condor. Molti s'accostarono alla Comunione. L'Arciprete disse parole di plauso per la bella inizia­tiva.

2S Dicembre E' Natale. Grande movimento 'di

fedeli alle Sante Funzioni e ai Sacra­menti. Al termine della Messa di mezzanotte, benedizione e apertura del Presepio, realizzato, come è tra­dizione, dai giovani dell'Azione Cat­tolica.

Ultimo giorno dell'anno. Relazio­ne morale e spirituale della Vita Par­rocchiale e canto del Te Deum.

PRO BOLLETTINO Settembre: Piazza L. Borgo Facca Saccon Prada.t CaDdj~ Marconi-Code Bellon Capo di Sotto Zuiano Colle Valler Rimembranze Fratte Nuove - Belvedere Roma Pezzut, Trento, Burtolo, Mo-

res di Sotto e Sopra Ponte Luma, Comugne di Sopra Fratte Vecchie Trieste Albera S. Rocco Cesena S. Croce Raccolti in Chiesa N.N.

* * Totale L.

*

Emigranti

Candido Virginia L Pietro Minuz Piccoli Italo Coran Gino Campagna Elena Michelutti Settimo S. Antonio Lovisa Roma Passigl i Roberto Rosset 01 ivo Gasparini Guerrino Rita Del Col Leo Pignat Lino e Rosalba Pignat Battiston Rovilio Mascarin Delfina Del Col Onorina Nascimben Tarsilla

Totale L.

3.955 1.655 2.015 1.670 2.330 2.225 1.950 2.475

950 1.720 1.100 2.070

4 .055 1.650 1.700 2.630

850 890

7.095 1.580 2.000

19.500

66 .065

1.000 6.000

850 1.500 1.000 1.000 1.000 5.200 1.000 1 :000 1.000 1.14Q 1.000 2.000 1.000 1.000 1.000 1.000

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Pag.4 BOLLETTINO PARROCCHIALE

Il . mohdo in questi ultimi anni ha fatto molti progressi nel campo scien­tifico, nel campo della tecnica e ci ha riservato cose strabiglianti nello stu­dio e nelle conquiste degli spazi ex­traterrestri. Anche nel campo reli­gioso ci sono stati degli avanzamen­ti, la VERITA' viene sempre più ri­cercata. E' innegabile che 1'apporto

dere; · prima delle raccomandazioni morali, pur necessarie, bisogna met­tere nell'animo del giovane i princi­pi, i fondamenti della verità, le con­seguenze le trae poi anche da solo. Ma se crede poco, perchè è poco istruito, non sarà neppure buono e poi il rispetto umano lo vincerà.

La famiglia. La famiglia deve es-

LA RELIGIOSITA'

del Concilio è stato davvero grande. Ma credono tutti i nostri cristiani? Credono fermamente i giovani d'og­gi? Che cosa significa: Religiosità? Religiostià significa possedere la vir­tù della Religione che è una virtù morale-naturale ed anche - per i cristiani - morale-soprannaturale. La virtù della Religione porta l'uo­mo a credere in Dio e a prestare a lui il culto dovuto. Essendo una vir­tù naturale vuoI dire che è una vir­tù propria dell'uomo, per cui l'uo­mo a-religioso non ci dovrebbe es­sere.

L'uomo ha bisogno di credere, è affamato di Dio, non può vivere be­ne senza Dio. Lo ha affermato il grande Agostino : « ... Il nostro cuo­re è inquieto finchè non riposa in Dio ». La Religione come qualunque altra virtù impegna, impegna aIJa pratica religiosa, come dimostrazio­ne anche esterna della fede che ab­biamo in Dio. Prendo a considerare un aspetto della pratica religiosa , quello più facile, più comune: la Messa festiva. Per il cristiano che crede, penso che la Messa sia la pra­tica più doverosa, perchè attraverso essa accresce e rafforza la sua Fede, accresce l'amore verso Dio e i fra­telli, che si trovano riuniti attorno a un medesimo Altare e a una stessa Cattedra di verità. Per il cristiano che crede davvero, penso non sia ne­cessaria la raccomandazione del pri­mo precetto della Chiesa: Udire la Messa nei giorni di precetto. Il cri­stiano non può non andare a Messa, come non può lo studente non anda­re a scuola, come non può il geni­tore non educare ... Certo non ha ca­pito niente della virtù della Religio­ne colui che alla domenica si trova in Chiesa per essere spiritualmente assente dalla sacra cerimonia, colui che sta a parlare di affari o di cose frivole.

Ci sono dei giovani che non han­no la pratica della Messa domeni­cale ... ; a mio avviso i motivi princi­pali possono essere questi: rispetto umano, famiglia, amicizie.

Il rispetto umano ... vuoI dire che il giovane non ha ricevuto una forte e solida educazione religiosa. Biso­gna che il giovane sia educato a cre-

sere 1'organo di comando e di dire­zione per ogni cosa, per ogni attivi­tà, anche per le cose religiose, del

giovane e della ragazza. I genitori devono saper credere. Le raccoman­dazioni dei genitori valgono ben po­co se non sono precedute dall' esem­pio di una vita autenticamente cri­stiana. I genitori ai figli non devono dire: «Andate alla Messa, ai Sacra­menti» ecc ... Devono dire: «andia­mo ... ». I figli non dimenticheranno mai i buoni esempi dei genitori e i genitori buoni sapranno sempre com­prendere i figli, quando specialmen­te questi si trovano a vivere le loro

FANCIULLI CHE HANNO FATTO

LA COMUNIONE GENERALE

Burella Daniele, Celegato Raffaello, Lus Pierantonio, Tesolin Eddj, Fantin Francesca, Vaccher Graziella, Barbesin Roberto, Boi Giorgio, Bottos Renzo, Cal Giuseppe, Cogo Giorgio, Filippi Aldo, Guerra Pierluigi, Liut Adriano, Luisutto Diego, Minatel Emilio, Mio Angelo, Mo­retton Walter, Paggi aro Luigi, Paludet Rolando, Piccinin Gianfranco, Piccolo Franco, Polesel Loris, Sovran Gianni, Za­golin Roberto, Bailot Denis, Marcuz Ma­rio, Pascon Giancarlo, De Piccoli Pietro, Manias Luciana, Mucignat Graziano, Mu­cignat Rosaldo, Spadotto Luigino, Bledig

ore buie e difficili. Le amicizie. La religiosità è legata

anche alle amicizie. Un buon amico, che dal proverbio è chiamato un TE­SORO, è valido aiuto per salire a Dio. Egli sa dire buone parole, per­chè è competente; egli è buono, per­chè vive di Dio ... Fortunato chi lo incontra.

Ma c'è anche l'amico non buono, che butta il discredito, che disprez­za addirittura le cose di religione, che ha una condotta immorale ... Chi frequenta tali amici o amiche non ne avrà vantaggio nella pratica della sua fede.

lo a proposito vorrei a tutti sug­gerire. Caro giovane formati una buona cultura religiosa, leggendo qualche libro di formazione, consi­gliandoti con il Sacerdote, con i ge­nitori e poi sappi fare il tuo dovere di fratello cristiano ... , vedrai che gli amici non buoni non ti faranno del male, perchè sarai tu che farai loro del bene.

Un Amico

Daniela, Brao M. Teresa, Chiarotto One­lia, Azzano Rinalda, Del Bel Belluz Liana, Del Bel Belluz Nadia di Luigi, Del Bianco M. Angela, Facca Paola, Favalessa Mari­sa, Gardin Cecilia, Lovisa Rita, Moras M. Loretta, Miot M. P'ia, Mozzon Orianna, Pascot M. Grazia, Pizzinato Gloria, Po­pulin Pasqualina, Pavan Giannina, Riz­zetto Genoveffa, Sellan Tiziana, Tesolin Luigina, Ugozzi Alida, De Faveri Ga­briella.

+k + ~

L'angolo delle ACLI

Dicembre 1966

Come già abbiamo avuto modo di far presente, anche nella nostra Par­rocchia funziona un circolo ACLI. Questa associazione, cui aderiscono operai e professionisti cattolici, si propone di studiare, far conoscere e attuare la dottrina sociale della Chiesa nel mondo del lavoro.

Gli Aclisti locali, superando non lievi difficoltà, si sono fatti promo­tori di molteplici iniziative. Ecco in breve un consuntivo dell'attività svolta nell'anno sociale 1965-1966.

In vari cicli di Cineforum sono statit esaurientemente discussi i pro­blemi della guerra, del mondo socia­le, dell'amore e della educazione. Larga è stata la partecipazione ai di­battiti riusciti sempre interessanti e vivaci.

Una serie di conferenze sui temi dell'Educazione Civica, dell'azienda, sui prOblemi del Sindacato ha inte­ressato un discreto numero di gioo vani e signorine.

Il prof. dotto Gallo, igienista di Pordenone ha illustrato inoltr8 gli aspetti medici dell'alimentazione.

Organizzato dalle ACLI il 10 Festi­val della canzone, diretto dal '\1:.1e­stro Sartor ha richiamato presso la sala-cinema parrocchiale una folla straripante. Con un gesto di squisita

carità umana e cristiana una rappre­sentanza del gruppo ACLI ha visita­to le Carceri Circondariali di Por­denone venendo incontro, in modo anche tangibile, alle necessità del detenuti.

E' in programma, per i prossimi giorni, la gita « della neve}) ad Asia­go e Cortina. Un secondo festival della canzone sarà programmato per il prossimo Carnevale e questa vol­ta si esibiranno i fanciulli.

Per la Pasqua, come lo scorso an­no, le ACL I promuoveranno la Mes­sa nelle fabbriche locali.

Confidiamo che molti azzanesi a­deriscano al movimento per portare Dio nel mondo del lavoro. .

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Dicembre 1966 BOLLETIINO PARROCCHIALE Pago 5

I pensieri di fra Pasquale Ragogna me re non soltanto di mettere in pe­ricolo la propria s antific azione , ma anche la sua salvezza.

ESSERE LA GIOIA DI DIO

Cerchiamo di piacere solo a Gesù, quindi cercherò di domandarmi spes­so, specie in Chiesa: «Fra Pasqua­le, Gesù è là che ti vede! Cosa dirà di te: che cerchi poco Lui, ma in­vece te stesso?.. ».

Cercherò di ripetere spesso, col cuore e con la bocca, quelle fervoro­se parole di S. Paolo, di S. Agosti­no, di S. Caterina da Bologna e di altri Santi: «No, non san più mio; o viva o muoia, sono del mio Salva­tore; non ho più nulla di me, nè di mio; questo « me » è Gesù, questo « mio » è essere suo ».

. Se vogliamo amare sinceramente Gèsù, dobbiamo dire sinceramente: « Tutto per Gesù ».

Al principio delle azioni, « tutto per Gesù »; nelle tribolazioni, « tut­to per Gesù ». Sono veramente pre­occupato di amare Gesù?

La gioia di Dio è veramente l'in­tenzione prima del mio cuore?

Cercherò di essere sempre la gioia dei miei confratelli, specialmente quando questo mi costerà sacrificio.

Il primo rimedio contro la tenta­zione è il lavoro. Lavoro faticoso, as­siduo, nonostante la noia o il disgu­sto che ne può derivare.

Procurerò cheil mio sia un lavotG.­pieno, di cui ogni particella sarà espressamente offerta per amore. Sa­rò servo di amore.

Tutto per l'eternità! Quando la tentazione assomiglia alla tormenta, mi applicherò con attività ad un la­voro materiale. Indurrò il mio corpo in servitù, lavorerò fino alla stan­chezza.

SOFFRIRE PER SALVARE

Gesù non si è crocifisso da sè, ma si è lasciato crocifiggere. Non ha conficcato una spina nel suo corpo, nè un chiodo nelle sue membra, ma si è accontentato di accettare tutto volontariamente. Farò anch'io altret­tanto. Con tutti i mezzi, ad ogni co­sto voglio dare anime a Gesù.

La preghiera e la sofferenza, ecco

le due armi irresistibili, i mezzi di cui ciascuno può disporre per rag­giungere le anime e conquistarle a Gesù.

Sì, soffrire, soffrire ancora, sof­frire per Dio, fino alla fine. O mori­re ai vostri piedi o sulle vostre brac­cia. Soffrire per meritarvi o mori­re per possedervi.

Prendere tutto dalle mani di Dio; se mi vuole cieco, cieco; se malato, malato; se sano, sano.

In ogni cosa non cercare che Id­dio, solo Iddio, dappertutto Iddio, sempre Iddio.

Quando sei nella pena non anda­re a raccontarla a tutti, perchè ti compiangano e si affliggano con te.

Va a trovare Gesù, esprimiGli il tuo dolore; piangi se vuoi, ma non mancare di sorridere a Gesù attra­verso le lacrime.

La Madonna aveva detto a Ber­nardetta: «Non vi prometto di far­vi felice in questo mondo, ma nel­l'altro ».

PENSIERI E PROPONIMENTI

IL PIU' GRANDE DESIDERIO

Gesù mio, benchè piccolo, ho un

confessione di tutta la giornata. Chiederò a me stesso ciò che mi

sta troppo a cuore, e appena lo sco­pro, lo depongo sulla patena del mio grande amico, affinchè ne offra il sa­crificio al Signore.

Bisogna dunque, se voglio salvar­mi, che tenga sempre dinanzi agli oc­chi l'eternità. D'ora innanzi voglio vivere soltanto per Dio. Sarò ferven­te nella preghiera, pronto nell'obbe­dienza, umile e caritatevole col pros­simo, esattissimo nei miei doveri.

Voglio servirvi e amarvi col fer­vore medesimo con cui vi servirono e vi amarono i più grandi santi. Se non li potrò imitare nelle austerità, procurerò di imitarli almeno nello spirito di fervore, di obbedienza, di preghiera e di umiltà.

LA BUONA BATTAGLIA

Gli autori spirituali sono convin­ti, in linea generale, che un'anima re­ligiosa, decisa ad accontentarsi del mediocre in fatto di virtù, deve te-

ila grande desiderio di conoscerti: fam- Tutti conoscono l'Oratorio come mi la grazia di mostrarmi quello che un luogo di ricreazione e formazione ti à-ispiace in -; per4è -io lo 0t---àell-a-gieventù:-~i incon regga subito e sia tutto puro . t:o p~r c0D:0scersi, ~b,itu~ndosi co-

Un semplice ignorante che non sa- SI a vlyere ID: comum~a rIspettando l h . le leggI del VIvere SOCIale.

pesse a tra c e amare D1O, senza a- Nasce qui spontaneo un richiamo mare se stesso, sarebbe certo supe- al senso di responsabilità e serietà riore a tutti i dottori. propria di ogni oratoriano che deve

Affinerò ogni giorno il mio udito a~pr.ofitta~e ~i ~~i iniz~ativa pe,r interno e dirò a Gesù: Mio Dio, n:llghor~rsi e mdlrIZZare Il suo SpI-

d , ,.. . l' d" rIto a D1O. ~an amI .quest OggI pICCO. l Isplace- L'Oratorio offre la possibilità di tI, se VUOI, ma preservami dalla sor- un incontro con il Sacerdote, che di dità spirituale. Mandami il tuo spi- esso cura il buon funzionamento, In rito che santifica, ma fa soprattutto collaborazione con le varie associa-che io 1'ascolti sempre zioni giovanili si è potuto realizzare

Dif . f . f l' . d . C anche quest'anno utili attività ricrea-at~I UI e Ice, entran ~ m on- tive e formative. ({ L'H del Condor»

vento, di trovare nella preghIera quo- con onore sta conducendo il campio~ tidiana questa invocazione delle Li- nato di calcio; va segnalato che lo tanie del Ss. Nome di Gesù: «Dal scorso anno, la squadra dell'Orato­disprezzo delle tue ispirazioni, libe- ri? si è aggiudicata la coppa <: disci-

, S· plma». racI, o. Ignare.». '" Si sono susseguiti frequenti tornei

Ogm sera mI accostero dInanZI al di ({ Calcetto», ({ Ping-Pong» che T abernacolo e lì farò a Gesù la mia . hanno interessato ed entusiasmato

larga parte dei nostri ragazzi. « Il presepio» ed il ({ Carnevale

dei Ragazzi» sono le due massime

Per evitare più sicuramente il pec­cato mortale, o mio Dio, io mi dono tutto a Voi. Non più peccati venia­li, ma tutto per piacerVi e salvare delle anime.

Combatterò energicamente la mia passione predominante.

Oggi con lo sguardo sul Crocifis­so dirò spesso: «Non più peccati, Signore, non più ».

Vergine santa, fate che sia fedele a queste risoluzioni.

La santificazione è opera da ini­ziarzi ogni giorno. Oggi voglio esse­re più buono.

Non chiediamoci cosa pensino o dicano gli uomini di noi, ma cosa pensi e dica Iddio. Maledette le oc­cupazioni che c'impediscono di di­ventare ogni giorno migliori.

iniziative che impegnano tutti i gio­vani suscitando anche l'interesse del ~ese. Ogni anno si dà un tono parti- __ -4

colare alla festa del Patrono S. Gio­vanni Bosco. Preparata da un triduo di predicazione si conclude con i classici giochi popolari.

All'educazione della carità molto contribuirono la mostra Missiona­ria, la mostra della fame, la mostra del lebbroso.

Tra le attività spirituali vanno senz'altro segnalati il ritiro mensile per i giovani e gli esercizi spirituali per i ragazzi.

Numerosi giovani hanno parteci­pato alla « Veglia Bibblica» in pre­parazione alla festa dell'Immaco­lata.

Altre « Veglie» saranno preparate per meglio comprendere e vivere la liturgia della Quaresima e della Pa­squa,

Convinti che la funzionalità dello Oratorio dipende dall'appoggio che ciascuno può e deve dare, auspichia­mo una fattiva ed efficace collabora­zione di persone sensibili ai proble­mi dell'educazione.

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Pago 6 BOLLETTINO PARROCCHIALE Dicembre 1966

IERI E OGGI

AL SACRO FONTE

Sellan Antonella Marisa di Edoardo; Trevisan Sergio di Antonio; Bottosset Antonella Anna di Sante; Azzano Paolo Giovanni di Lucillo; Batistella Dario di Carlo; Gasparet Daniela di Giuliano; Al­fonso Favarò di Francesco; Michele Bal­lardin di Vittorio; Brussolo Cristina di Maurizio; Matiuz Marco di Luigino; Lon­go Ivana di Nello; Zuccon Roberto di Guerrino; Mauro Rossi di Giovanni; Zor­zes Vito di Lino; Coral Monica di Aldo; Pigat Antonella di Nestore; Menegozzo Ezio di Luigi; Belluz Laura Roberta di Carlo; Tolusso Merj Barbara di Serg1io; Pigat Giovanni di Giglio; Mascarin Lui­gina di Giuseppe; Morasutto Paolo di Giuseppe; Mascarin Leonardo Valerio di Giovanni; Andreatta Nadia di Valentino; Mascarin Massimo di Elfi.

* * *

AI PIEDI DELL'ALTARE

Zara Leandro con Zorzit Claudia; Poles Giovanni con Loisotto Alberta; Radegon­da Armando con Chiarot Giselda; Del Rizzo Francesco con Del Bel Belluz Te­resa; Mazzon Luigi con Del Rizzo Car­Ia; Pillon Guglielmo con Pegolo Maria; Brusadin Giovanni con Barbesin Fedora; Mascarin Agostino con Miorin Carmela; Raccanelli Bruno con Manias Anna Ma­ria; Tesolin Elio con Tonus Maria Bru­na; Cessel Aldo Giovanni con Perosa Verginia; Moretti Adriano con Della Ro­sa Maria Erminia; Martin Vincenzo con

Tavella Lucilla Gabriella; Dall'Acqua Guerrino con Cesselli Angela Giselda; Rizzo Gino Luigino con Armelin Maria.

* * *

t NELLA PACE DI DIO

Fogale Angelo di anni 63; Mazzariol Giovanna di anni 83; Moretti Osvaldo di anni 71; Marson Pasqua di anni 56; Chiarot Oscar Pietro di anni 49; Dal­l'Olio Ferruccio di anni 59; Masat Pie­tro di anni 87; Vaccher Pietro di anni 86; Tesolin Giacomo di anni 83; Pro­sdocimo Luigi di anni 65; Masat Elisa di anni 84; Lus Pietro di anni 68; Mo­retto Girolamo di anni 76.

Deceduto in Francia: Rossit Olivo di anni 83.

Erminia Sonego di anni 65, morta a Fort-William (Canadà) il 21 febbraio 1965. Il fìglio Gelindo la ricorda ai pa­renti e conscenti di Azzano e di Fort­William.

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Si pubblica copia della lettera che il Club azzanese di Toronto ha in­viato ai compaesani in occasione dell'alluvione che ha colpito tante zone d'Italia.

Egregio Compaesano,

non possiamo rimanere insensibi­li dinanzi alla sciagura del recente alluvione che ha colpito tanti pae­sani dei nostri paesi di origine.

Proponiamo di dare un nostro

contributo per aiutare i più colpiti e i profughi. Invitiamo tutti i capi fa­miglia di inviare a questa Direzione la somma èli Dollari 10 o più o meno secondo le possibilità. Il Club Azza­ne se si onora di dichiarare suoi membri tutti coloro che invieranno detta somma. Tutti i nominativi sa­ranno pubblicati dall'Arciprete di Azzano nel prossimo Bollettino Par­rocchiale.

La Direzione ringrazia.

Solidarietà degli Azzanesi resi­denti a T olonto per gli alluvionati

Seguono i nominativi di quanti hanno risposto all'appello del Club Azzanese di Toronto.

201 Dollari distribuiti tra i seguen­ti nominativi:

Burella Aldo e Maria Giovanna, Egles William Ceolin (Chions), Ro­man Luigi, Lovisotto Pietro, Rosa­lia e Leo Mascarin, Maria e Alfonso Brussolo, Gioconda e Pietro Del Bel Belluz, Teresa e Giuseppe Del Bel Belluz, Maria e Giovanni Tonus, Moretton Franco, Rita e Rino Saci­lottto (Chions), Anna e Bruno Ma­sut, Del Rizzo Franco, Del Rizzo Cel­so, Daniela e Augusto Del Rizzo, A­driana e Bruno Del Rizzo, Bruna e Egidio Del Rizzo, Pia e Luigi Del Riz­zo, Elena e Dino Belluz, Onelia e Er­melindo Sponga, Angelo Carinci (Frosinone) .

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Hanno inoltre offerto i seguenti Signori: Candido Arduino Dollari lO Bellon Vincenzo lO Vettor Giovanni lO Americo Gorizzan20 Candido Giovanni lO Giuseppe A. Nervo lO Gelindo Gorizzan 100 Danilo e Giovanni Tonus 20 Bruno Manias lO

Totale Dollari 200

Con approvlJ2ione eccleswtica Mons. Leo Bravin

Responsabile: Don Domenico Cadore

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