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RIVISTA DELLO C.S.A.IN. CENTRI SPORTIVI AZIENDALI E INDUSTRIALI port n°4 Luglio 2008 Tempo L’Europeo di calcio, il caso Pistorius, le prossime Paralimpiadi: tutto lo sport di Luca Pancalli Valter Scavolini, l’uomo che ha fatto della sponsorizzazione un vero atto di amore Paola Pigni racconta come è riuscita ad aprire nuove frontiere allo sport femminile Lo sport CSAIN con il festival della canoa sul mare della Liguria

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n°4 Luglio 2008

Tempo

L’Europeo di calcio, ilcaso Pistorius, le prossimeParalimpiadi: tutto losport di Luca Pancalli

Valter Scavolini, l’uomoche ha fatto dellasponsorizzazioneun vero atto di amore

Paola Pigni raccontacome è riuscita adaprire nuove frontiereallo sport femminile

Lo sport CSAINcon il festivaldella canoa sulmare della Liguria

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2 Il registro Coni non diventiautocertificazione…

di Luigi Fortuna

3 Il supercostume ci fa amare…di Giacomo Crosa

4 Quello sport senza confinidi Carlo Santi

8 Uno sponsor d’amoredi Massimo Carboni

12 Pigni, la donna che corresempre nel futuro

di Vanni Loriga

16 Milone, il campionevenuto dal passato

di Livio Toschi

20 Corri Dorando, corridi Augusto Frasca

22 Mare nostrumdi Flavio Abbate

25 Onore al Wushu

26 Diffondere una modernacultura equestreA cura del Cte

28 Ora chiamatemi coachdi Elio Locatelli

30 Il Taping “colora” la salutedi Diana Bianchedi

32 Alimenti, una “benzina”non vale l’altra

di Santino Morabito

34 Un omaggio alla cultura e all’arte

A cura di Anima

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N°4L

UGLIO

2008

s o m m a r i o

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RIVISTA DELLO CSAINCentri SportiviAziendali e Industriali

DIRETTORELuigi FortunaDIRETTORE RESPONSABILEGiacomo CrosaVICE DIRETTORESandro AquariREDAZIONEPaolo Germano (coordinatore)Armando BrunoPROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEAmbra AquariSEGRETERIA DI REDAZIONEMaria Grazia BiancofioreSilvano MorraSimonetta SgrignaSEDE E SEGRETERIA Viale dell'Astronomia, 3000144 RomaTel. 06.5903526 / 06.5925637Fax. 06.5903242 / [email protected] web: www.csain.itStampa: Grafica Giorgetti, Via di Cervara, 10 – 00155 Roma (tel. 06-2294336)Iscrizione Tribunale di Roman.187/08 del 02/05/2008Numero chiuso in redazione il 30 Giugno 2008La riproduzione parziale o totale degli articoli è consentita solocitando la fonteIn copertina foto Sandro Bartolazzi

36 Non salti il pasto, Mr. Howedi Roberto Minnetti

39 A Cagliari sfida tra i banchidi Roberto Roberti (Anaoai)

40 Il mondo CSAIN

46 Organigramma CSAIN

48 Praga sì, statuto no di Paolo Germano

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I l d i r e t t o r e

di Luigi Fortuna

IL REGISTRO CONI NON DIVENTI AUTOCERTIFICAZIONE DELL’ESSERE

chiamo su un preciso percorso, lentamente sidipanano e plasmano i rapporti tra CONI ed EPS;quest’anno cambiano i parametri di valutazione esi volge sempre più verso l’apprezzamento delRegistro dedicato alle A.S.D. ed alle statistiche daesso derivanti. Noi ci siamo e sarà sempre più importante esser-ci con trasparenza e con il nostro stile; preoccu-pazione desta la diminuita attenzione che, il tavo-lo Istituzionale, dedica alla esecuzione dei proget-ti di attività programmata e svolta dagli EPS, chese non abbiamo male interpretato, devono averecapacità di spesa dell’intera attribuzione CONI,dedicata a tale capitolo, oltre alle risorse interneall’Ente diversamente conferite. Riteniamo infatti che non si possa continuare unaparametrazione su autocertificazioni dell’essere,che vada oltre il fare, per la qual cosa ci vienericonosciuto il sostegno, pur comprendendo econdividendo che i cambiamenti si devono matu-rare e ponderare nei mille risvolti ed equilibri cheun “tavolo” non omogeneo, come quello degliEPS, merita. Ma, senza l’attività dei ComitatiTerritoriali, senza l’azione promossa e sviluppatadai Responsabili che porta alla fidelizzazionedelle Associazioni e dei Soci, non andremo lonta-ni; nostro il compito di ottimizzare le risorse e dimetterle razionalmente a disposizione degli aven-ti diritto, operando con equilibrio ed attenzione. Ci aspettiamo altrettanto dalle Associazioni, oggiA.S.D. regolarmente iscritte a quell’ormai famosoRegistro CONI, che impone una rigida procedura,una espressione di consenso quindi verso l’Entedi appartenenza.Grazie per stare al nostro fianco e soprattutto gra-zie per essere una grande famiglia. l

onda del Trofeo Berra, lo scorso 11 maggio,per CSAIN è stato uno Tsunami di adrenali-na, un riemergere e profondamente respi-rare ad alta quota, cosa che potrebbe ine-

briare, soprattutto se si tiene conto dei segni disostegno apertamente manifestatici, anche dainsegnanti di altri discipline che, a Loro dire,hanno provato un brivido a contatto con la pista,“quella vera” in terra rossa. E’ sicuramente una strada tracciata con fondazio-ni profonde e la ripeteremo, provandola e prepa-randola al meglio, naturalmente in gruppo con iveri trascinatori, entusiasti sempre e uniti dallaquasi ”setta dell’Atletica” (Sparacino, Funiciello,Lo Giudice, Aquari, Crosa, Sannipoli, Carabelli,Battaglia, Steffillongo e gli altri), ai quali rinnovia-mo il nostro grazie.Nel frattempo è necessario ritornare al quotidianoed ai rapporti con il C.O.N.I. che segnano costan-temente la dicotomia tra le necessità proprie diE.P.S. autonomo al proprio interno e nel fare, masempre attento ai dettami minimali impostidall’Ente che ci riconosce. E’ proprio questa lucida chiarezza di limiti, compi-ti e libertà di idee, che segna l’essere CSAIN attraverso: - l’impegno assunto da sempre sulla non intromissione, oltre la promozione;- l’attenzione al rispetto delle convenzioni con leFederazioni e D.A. riconosciute dal CONI; - la collaborazione.Questi i limiti, che consapevolmente sono stati danoi sposati e rispettati, quindi non limiti, ma scel-ta di vita ragionata in quanto non contrastantecon il rispetto e l’autonomia reciproca.Pian piano si attuano fasi di cambiamento, auspi-

L’

portTempo

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i l d i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e

di Giacomo Crosa

IL SUPERCOSTUME CI FA AMARE SEMPRE DI PIÙ IL GRANDE SPITZ

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mava alla pelle di squalo era una violenza allanatura. Per capirlo bastava un pizzico di sensibili-tà. Ora, come le cronache hanno riportato condovizia di particolari, di record mondiali e di prota-gonisti la destabilizzazione tecnica ha raggiunto ilmassimo nel nome di una sigla e di una marcache ha spiazzato tutti. Un fastskin nel quale sonointervenuti: l’agenzia spaziale Nasa, istituti uni-versitari di ricerca, uno dei gruppi leader mondia-le nel software computer-aided engineering ed ilmarketing spinto. Risultato: una specie di collantil cui contenuto, l’atleta, sembra avere un pregiorelativo. Poco deve consolare il fatto che il “gran-de testimonial”, la superstar statunitense MichaelPhelps, al momento del lancio-prodotto si sia pre-sentato con il nuovo costume al pubblico di NewYork, di Londra, di Tokyo, di Sydney e di Internetinterpretando la Perfezione dell’Uomo Vitruviano,disegnato da Leonardo da Vinci.In questa storia è stato così palesemente violen-tato il già precario concetto di equità competitiva,che la Fina, la federazione internazionale, perrimediare ai danni provocati dalle sue poco illumi-nate liberalizzazioni tecnologiche, ha dovutorecentemente comunicare che ai Giochi diPechino i superbody dell’ultima generazionedovranno essere messi gratuitamente a disposi-zione di tutti gli atleti. Ricchi e poveri, famosi e no.Ai Giochi, Michael Phelps, o chi per lui, forse riu-scirà ad eguagliare il mitico Mark Spitz di Monaco’72, le sue sette medaglie d’oro, i suoi record, malo farà solo per le statistiche, nell’occasione piùstupide che mai. L’uomo vitruviano, quello vero resterà sempreMark Spitz, con il suo costumino tradizionale, lasua pelle umana generosamente esposta, con isuoi baffoni ed i suoi riccioloni poco idrodinamici.Lui, perfetto come può essere solo un uomo. l

è ormai più vicina dell’oriz-zonte ed io, alla faccia del-l’inquinamento, sto giàrespirando l’aria dell’atmo-

sfera olimpica. La trovo inebriante. Ogni volta. Ecosì mi concedo un bel Citius, Altius, Fortius per-ché in questo motto olimpico: più veloce, più inalto, più forte, mi è facile riconoscere la tensioneemotiva dello sport. Per chi non lo sapesse ricordo che fu la visioneetico-pedagogica di un monaco dominicanoamante dello sport, padre Henri Didon, a coniarloe ad essere, dall’Olimpiade di Anversa 1920,adottato come motto dal Barone Pierre deCoubertin per i suoi Giochi. Stupendo motto.Citius, Altius, Fortius, è il passare degli anni, loscorrere del tempo che certifica il miglioramentodelle prestazioni. Citius Altius, Fortius, è ancheuna progressione che ha dentro di se l’illusione ditendere all’infinito.Citius Altius, Fortius può esserel’esaltazione dell’uomo in grado di migliorare sestesso, un uomo che non ama porsi dei limiti.In questa logica, proprio con il passare degli anni,la tecnologia è andata ad occupare una percen-tuale sempre più ampia in quel fenomeno socio-culturale che è, appunto, lo sport.Sicuramente di più di quanto la romantica fantasiadi Padre Didon e De Coubertin potessero imma-ginare. Più, più, più. Anche troppo di più.Talmente di più da far andare fuori di testa anchechi, come i dirigenti dello sport, dovrebbe averesenso etico e visione della storia. E a questo pro-posito mi piacerebbe aver tra le mani il cervellodei padroni di uno sport storicamente nobile comeil nuoto, spremerlo come un limone per trovarequale insano elemento ha accecato le loro mential punto da ridurre un gesto ancestrale ad unastupida sfida tra costumi. Già il body che si richia-

PECHINO

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Quello

SPORTsenza frontiere

Luca Pancalli parla a 360°: calciopoli,Donadoni-Lippi, il caso Pistorius, Pechino

2008, le Paralimpiadi, gli impianti

Una vita nello sport e al ser-vizio dello sport. Luca Pancalli,l'uomo che voleva diventare uncampione di Olimpia ma che ungiorno di giugno del 1981, aVienna, diciassettenne e inmaglia azzurra, si trovò improv-visamente proiettato in un'altravita: una caduta da cavallo nellaprova di equitazione di penta-thlon moderno e una sedia arotelle ad accoglierlo per sem-pre. Ma alla fine è sempre l'uo-mo con i suoi valori, le sue ideee la sua volontà che conta.Dopo l'incidente non si dette pervinto: riprese con lo sport, situffò in piscina e tornò atleta ecampione: tra il 1984 e il 1996otto volte sul gradino più alto delpodio tra Mondiali eParalimpiadi.Quarantaquattro anni, Ariete,avvocato laureatosi all'universi-tà La Sapienza con 110 e lode,Pancalli dal dicembre 2000guida la Federazione italianadisabili, adesso Comitato italia-

Luca Pancalli, siamo alla vigiliadelle Olimpiadi e delleParalimpiadi di Pechino. Comevive, lo sport italiano, questomomento?«L’attesa per le due manifesta-zioni è identica. Le Olimpiadirappresentano la cartina di tor-nasole dello stato di salute delmovimento dello sport italianoche è sempre stato, ed è tuttora,uno dei primi al mondo. L’attesaper le Paralimpiadi è la stessaanche se c’è l’incognita insita inuna manifestazione che è piùgiovane visto che risale aglianni Settanta e, di conseguen-za, i progressi sono più veloci elegati anche ai progressi dellatecnologia».Pechino con i suoi Giochidovrà chiarire il valoredell’Italia sportiva. Con quale“raccolto” pensa che la nostrasquadra tornerà dalla Cina?«Faccio mie le considerazioni diRaffaele Pagnozzi, il capo mis-sione: trenta medaglie, anche

no paralimpico, e dal maggiodel 2005 è anche il vicepresi-dente del Coni, ruolo affidatoglidal lungimirante GianniPetrucci. Dal 21 settembre del2006 e fino all'aprile dell'annosuccessivo è stato il commissa-rio straordinario dellaFedercalcio, lui che non eraneppure tifoso del pallone mache, grazie a quell'esperienza,ha cominciato a seguire edapprezzare, succedendo al pro-fessor Guido Rossi. Nel delicatoruolo ricoperto nel palazzo dellaFigc, Luca Pancalli ha messo apunto il nuovo Statuto e ha con-tribuito al risanamento moraledel mondo del calcio laceratodallo scandalo di Calciopoli.Dopo i gravi episodi di violenzadel 2 febbraio 2007 a Catania,nel derby Catania-Palermo incui perse la vita l'ispettoreFilippo Raciti, Pancalli hasospeso sine die tutte le partitedi tutti i campionati italiani di cal-cio, dalla serie A alle giovanili.

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di Carlo Santi

Luca Pancalli,vice-presidente del Coni

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se peserà molto quello chesaprà fare la Cina che ha prepa-rato con il massimo delle atten-zioni l’evento di casa».Subito dopo le Olimpiadi cisaranno le Paralimpiadi. Comesarà la formazione azzurra?«Abbiamo già raggiunto ungrande risultato, quello dellapartecipazione, perché siamoriusciti a qualificare 87 atleti. E’un record, anche perché nonabbiamo squadre. Ad Atlantaeravamo in 81, ma c’era, ad ele-vare il numero, il basket in car-rozzina».Oscar Pistorius ha fatto moltodiscutere. Per gareggiare con inormodotati e inseguire ilsogno olimpico dopo il noincassato dalla Federatleticamondiale, si è appellato alTribunale arbitrale dello sport

e ha avuto ragione.«Fin dall’inizio ho sempre soste-nuto il sogno di Pistorius e sonostato l’artefice dell’invito diOscar al Golden Gala del 2007.La sentenza del Tas gli renderagione, come avevamo spera-to. E’ vero che l’attrezzo, ossiale protesi, può dare dei vantag-gi. Però, guardiamo anche aquelli che sono i suoi svantaggi.Credo che Pistorius faticherà acentrare il limite olimpico nei400 metri anche se il Sudafricaha la possibilità di schierarlonella staffetta».Quello di Pistorius è un prece-dente importante, non crede?«La sentenza del Tas è specifi-ca, riguarda solo lui, ma haaperto scenari che dovrannoessere approfonditi. Però, nonsi deve essere trascinati sull’on-

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A destra, Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano che corre con delle protesi che sonodivenute un “caso”. Ma il Tas ha dato l’ok per gareggiare con i normodotati

da dell’emozione per dire sì.Occorre, invece, valutare il limi-te tra ciò che è giusto e ciò cheè labile. Dico che la valutazionedeve essere totalmente tecnicae non emozionale».Il problema è sempre sul tavo-lo, non ancora risolto.«Ed è avvertito, parlo sempre diPistorius, anche nel mondoparalimpico dove si discutedelle protesi di Oscar e sull’usodella tecnologia. Non tutti sonod'accordo con la sua presenza.E dall’altra parte, quella dei nor-modotati, si contesta al ragazzosudafricano di essere avantag-giato. Il dibattito non è chiuso».Intanto se ne discute.«E lui, Oscar, ha rincorso unsogno che può realizzare e,soprattutto, ha riaperto la spe-ranza per tanti ragazzi. Questoè quello che conta per davve-ro».A Pechino il portabandiera ita-liano sarà Antonio Rossi. E’stata la scelta ideale?

«Ho sostenuto Pistorius, ma ora casi così vanno valutati tecnicamente, non solo attraverso le emozioni»

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«Lo è stata per quello che rap-presenta Antonio Rossi, un atle-ta di grandi qualità, che ha rega-lato al movimento in termini dirisultati, di immagine, di stiledavvero molto. Scelta azzecca-ta anche se, va ricordato, larosa dei pretendenti era cospi-cua. Un bene, perché vuol direche il nostro sport è ricco di pro-tagonisti».Lei, che guida il Comitato ita-liano paralimpico, ha già scel-to l’alfiere?«Sarà Francesca Porcellato.Per lei è la sesta Olimpiade,quindi è un simbolo. E saràaccompagnata da CeciliaCamellini, nuotatrice sedicennedi Formigine non vedente. Inquesta coppia c’è un messaggioimportante: rappresenta il pas-sato, il presente e il futuro delnostro movimento».Parliamo di calcio. Lei dueanni fa è stato il commissariostraordinario dellaFederazione in un momentoassai poco felice, quello diCalciopoli. Ha lavorato perriportare non solo ordine ma,anche, moralità all’ambiente.Adesso il calcio, non quellogiocato, ovviamente, è miglio-re?«A mio modo di vedere molto è

c a m b i a t o .G u a r d i a m oall’ultimo cam-pionato: è statoeccez iona le ,bello fino all’ul-timo istante.Nessuno ha piùil dubbio che gliarbitri sianocond iz ionat i .Gli errori cisono stati e cisaranno sem-pre, come cisono stati anche agli Europei:sono inevitabili. Ma, almeno,non c’è più la supposizione chetutto era già scritto o frutto diaccordi illeciti». Moralizzazione completata,quindi?«Da qui a dire completata…Bisogna continuare su questastrada coinvolgendo tutte lecomponenti. Il mondo del calciodeve riappropriarsi dei valoridello sport. Nei sette mesi chesono stato alla Federcalcio haconosciuto persone splendide,sia al vertice che in periferia. E’,questo, un mondo che hapotenzialità inespresse enor-mi».Che devono essere utilizzatenel modo migliore, non crede?

«Faccio una considerazione: lascelta di Platini di far precederele partite degli Europei da parti-te con squadre di disabili men-tali la ritengo fantastica ed è ladimostrazione di quanta poten-zialità c’è. Potrebbe diventare,questa scelta, strumento pereducare le masse. So che è unsogno, ma dobbiamo crederci».Il calcio manda via RobertoDonadoni e richiama MarcelloLippi perché il primo ha fallitol'accesso alla semifinale agliEuropei solo ai rigori.«Donadoni, quando sono arriva-to il Federcalcio, l’ho trovato ene ho potuto apprezzare le qua-lità tecniche e umane. C’erano,in quel periodo, le partite di qua-lificazione per l’Europeo e io

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Luca

Panc

alli

Luca Pancalli è nato a Roma il 16 aprile 1964.Dopo aver vinto un campionato italiano junio-res di pentathlon moderno, nel giugno 1981 èdiventato tetraplegico in seguito ad una cadu-ta da cavallo in un concorso internazionale inAustria. L'anno dopo ha ripreso l'attività con ilnuoto e ha partecipato a quattro edizioni delleParalimpiadi, Stoke Mandeville-New York1984, Seul 1988, Barcellona 1992 e Atlanta1996, conquistando complessivamente setteori e otto argenti.

È attualmente vicepresidente del Comitatoolimpico nazionale italiano e presidente delComitato Paralimpico italiano (Cip). È in que-st'ultima veste che è stato, insieme a TizianaNasi, uno dei promotori delle Paralimpiadi in

OTTO ORI TRA MONDIALI E PARALIMPIADI

Italia e della cerimonia di apertura dei Giochiparalimpici invernali di Torino 2006.

Il 21 settembre 2006, in seguito alle dimissio-ni di Guido Rossi,è diventato commissariostraordinario della Federcalcio, carica che hamantenuto fino al rinnovo del governo federa-le avvenuto nell'aprile del 2007.

Sposato con Roberta, Luca Pancalli ha duefigli, Alessandro e Maria Giulia di dieci e dodi-ci anni.

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non gli ho mai fatto mancare ilsostegno della Federazione.Stimo Roberto perché credoabbia fatto tutto quello chedoveva fare. Io, poi, non ho lapresunzione di dire quello cheha sbagliato e no. Le partite sivincono e si perdono. Nondimentichiamo di aver conqui-stato un Mondiale ai calci dirigore e di essere usciti da unEuropeo nell’identica maniera.Ma noi, però, dobbiamo semprecercare un caprio espiatorio».E adesso ritorna Lippi.«Marcello Lippi è un tecnico alquale tutti siamo legati per quel-lo che ci ha regalato, un succes-so insperato che ha fatto beneal nostro mondo in un periodotormentato. E’ stata, quella vitto-

ria, una ventata di serenità.Quando si è deciso, e non entronel merito, di fare uscireDonadoni, la scelta di Lippi cittìmi è parsa quella più opportuna.E non credo che sia un ritorno alpassato».Lei sta lavorando nel settoredell’impiantistica. Qual è lafotografia degli stadi e deipalazzotti nel nostro Paese?«Si va avanti nell’opera diristrutturazione, quella partitacon il precedente governo dicentrosinistra. Rocco Crimi, ilsottosegretario con la delegaallo sport del governoBerlusconi, vuole continuarenell’opera. Abbiamo bisogno distadi e palazzetti di qualità e diproprietà dei club».

Sopra, Pancalli con il presidente Petrucci sullo sfondo. A destra, MarcelloLippi, tornato alla guida del calcio azzurro. Nella pagina precedente,Luca Pancalli in famiglia, con i suoi due figlioli.

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«Donadoni? Non sta a me giudicarlo, maLippi non si può considerare un ritorno»

Un’operazione che avrebbemolti altri elementi di svilup-po.«Riqualificazione dei territoriurbani, occupazione, diminuzio-ne della violenza. Posso direche si trasformerebbe il catinodello stadio in un teatro di spet-tacolo sportivo. Sarebbe un per-fetto percorso culturale».Perché, allora, il progetto nondecolla?«Chi ha voglia di investire, c’è, enon è spaventato dai costi bensìdall’iter burocratico. Per ora,l’iniziativa della Juventus harisvegliato molti appetiti. Sonoconvinto che quando nel 2011 ibianconeri avranno il nuovo sta-dio, nei successivi due-tre anniraddoppieranno i propri ricavi ela competitività della Juventussarà superiore. Anche Udine staportando avanti un progettointeressante ed avveniristico, unprogetto che produce ancheenergia e una parte di questaservirà per le esigenze di unintero anno per 1100 famiglie».l

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bole o metano che fosse.Ricordo la mia di cucina, nellacasa di mio padre: un camino alegna e accanto un raccoglitoredi brace per cucinare i sughi. Sidoveva andare avanti».E la Scavolini cucine è andataavanti. Si pensi solo che l’areadella fabbrica comincia nel terri-torio del comune diMontelabbate e finisce in quellodel comune di Pesaro. Sorride a

questa sottoli-neatura, mentrenon ha probleminel trafficare conuna macchinettaper prepararmi eprepararsi uncaffè.«Una voltaavemmo proble-mi per una con-cessione ediliziacon uno dei duecomuni. Ci veni-va rifiutata.Allora spostam-mo la costruzio-ne di una torre dialcuni metri,

qualcosa alla mia città che tantomi aveva già dato, esserle rico-noscente e, poi, sarei falso senon dicessi che in azienda eraarrivato il momento di fare ilsalto. Eravamo piccoli, voleva-mo crescere».Quindi le cucine, per unmondo, quello femminile, chespende di più, che acquista...«Era un momento di passaggio.Arrivava il gas nelle case, bom-

Il 2008 è stato l’anno dei duescudetti, quello prestigioso dellaScavolini nel volley femminile edell’Inter, la sua passione nontanto segreta. Comincia così,con una “seria” battuta, il collo-quio con Valter Scavolini, 66anni, l’imprenditore più amatodalle italiane. La sua azienda dicucine da oltre ventiquattro anniè preferita dalle italiche casalin-ghe e quando lo afferma, lo fasenza presunzione, ma con lasoddisfazione di chi è convintodi aver fatto qualcosa di buonoper gli altri. E ne va fiero.Come va fiero dei suoi trentatreanni di sponsorizzazione nellosport, nel basket per la precisio-ne, con la Victoria LibertasPesaro, società dal Dna demo-cristiano, lui che passa peruomo di sinistra. Nessuna spon-sorizzazione in Italia dura dacosì lungo tempo, dal 1975.Perché la scelta di sponsorizza-re il basket negli anni in cuiciclismo e calcio sembravano iveicoli pubblicitari di maggiorresa?«Per due motivi: volevo dare

di Massimo Carboni

Uno sponsor

D’AMORE

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Valter Scavolini

Massino Carboni, voce storica della radio e del basket

Grazie a Valter Scavolini da 33 anni il basket di Pesaro (due scudetti) si identifica con la

famosa azienda di cucine. Ed ora è arrivato il tricolore anche nel volley femminile

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finendo nel territorio dell’altrocomune».Difficile trattare con i politici?«Sinceramente non ho ricevuto,né mai fatto pressioni. Soloquando ho ceduto la societàall’imprenditore abruzzeseAmadio, ho voluto accanto ame, e per tutta la trattativa, il sin-daco di Pesaro: stavo cedendouna società che era ed è patri-monio della Città e dunque eragiusto che ci fosse il sindaco».A questo punto l’imprenditorelascia il posto all’uomo di sport…«Ho sempre creduto, e ne sonoancora convinto, che lo sport siatra gli investimenti che si devonofare per i giovani, non solo pertoglierli da certi luoghi e da certetentazioni, ma per dar loro ilmetro giusto su cui costruire lapropria vita. Gli stessi giovaniche poi, assieme alle loro fami-

gli dissi che era arrivato ilmomento di evitare rischi per lecoronarie, che occorreva fareuna squadra più competitiva.Quindi il passo da sponsor acomproprietario e infine da azio-nista unico».Le due anime si fondono: ilValter Scavolini imprenditores'integra con lo sportivo. Lasocietà programma, cambiaalcuni uomini, si struttura, arrivail nucleo italiano più forte deltempo, si sceglie l’allenatore-comunicatore che ti porta ognigiorno sulle prime pagine, lacapienza del Palas è diretta-mente proporzionale al numerodegli abbonati, arriva la primafinale, persa, la prima Coppacontinentale, vinta.Già, la squadra e poi per i duescudetti, 1988 e 1990, il tecni-co: due mosse quasi contem-poranee e vincenti.«Avevo già cercato ValerioBianchini qualche anno primadel suo arrivo a Pesaro, ma tuttofinì con una chiacchierata.Quando ci riprovai, sia noi chelui eravamo pronti per un connu-bio vincente. E poi il gruppodegli italiani, quanto di meglioc’era in circolazione: WalterMagnifico, Ario Costa, AndreaGracis, Domenico Zampolini. Iquattro quinti della nazionale.”Ma non solo Italia…«No. Chi può dimenticarequell’Open di Barcellona contro iKnicks, andato ai supplementarie con la palla per la vittoria.Saremmo stati la prima squadraal mondo a vincere contro unaformazione Nba».Ma poi come si è rotto il gio-cattolo?Non ama molto ricordare quelperiodo ma non per non ammet-tere un errore, se errore c’èstato. Valter Scavolini volevauna separazione soft, restare"buon amico" della sua squadra,ma le garanzie iniziali del com-pratore si rivelarono poi menosolide.

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glie, te liritrovi nellatavolata da70.000 per-sone orga-nizzata perfesteggiareil primoscude t to .Allora capi-sci di averfatto qual-

cosa che vale di più di unaumento di fatturato o della con-quista di un triangolo tricolore».Sicuro, ma strappare il titolodel basket all’egemonia diMilano o Bologna dà sempregusto...«E’ stato un periodo bellissimo.In verità potevamo vincernealmeno altri due, quello dellamonetina e quello della "fischia-ta" a Darren Daye, con un piedeche non si è capito dove fosse.Ma va bene così».Ma come è nata la grandeScavolini?«Per evitare l’infarto. Dopo ilsecondo spareggio consecutivo,quello con Mestre (1980, ndr),appena usciti dal palazzo diMilano, quello crollato per unanevicata, presi sottobraccioEligio Palazzetti, l’allora presi-dente e proprietario del club, e

«Siamo entrati nello sport per crescere, ma anche per riconoscenza verso la città»

Valter Scavolini festeggiato dopoil recente scudetto del volley donne

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settimana poteva tornare a casada moglie e figli. A Milano è piùdifficile…».Eh sì, davanti a penna e taccui-no (toh! Stavolta non c’è micro-fono, né telecamera) ci sonosempre tre Scavolini: l’imprendi-tore, lo sportivo ma soprattuttol’uomo, il padre. Ma appena sifondono in un’unica persona isentimenti prevalgono.Il 2008, d’accordo, l’anno deidue scudetti. Ma anche annoolimpico. Già pronti bigliettoaereo e posti tribuna perPechino?«No, solo quelli davanti il televi-sore. Per vedere il calcio, il vol-ley…».Niente basket?«Sì, certo anche il basket,soprattutto il basket».Pesaro città della lirica. Il suoROF, il Rossini Opera Festival,di cui Valter Scavolini è tra imaggiori sponsor, catalizza l’at-tenzione mondiale. Ma sull'idea-le podio di Valter Scavolini sal-gono per ricevere le medagliealtri pesaresi, in un ordine chenon è di merito, non è alfabeticoma dettato dai suoi amori e dallesue passioni.«Ci metto Sandro Riminucci,Valentino Rossi e FilippoMagnini».Può bastare? l

«Noi e il sindaco avevamo presotutte le informazioni, tutte le pre-cauzioni. Lasciavo la società acosto zero, volevo solo garanziedi continuità. Non andò così, maci siamo ripresi, siamo tornati eio resto ancora, almeno perqualche anno…».E adesso anche il volley, quellofemminile.«Che non ha nulla di meno diquello maschile. Anzi…Lo scu-detto ci obbligherà anche a veri-ficare la necessità di una nuovastruttura. Tanta gente, tantefamiglie, tanti giovani. Se vincinon conquisti solo titoli sportivi,ma coinvolgi anche i giovani cheti seguono, che cominciano apraticare lo sport. Bello, eh?».La famiglia e i giovani, due puntifermi per Valter Scavolini, tantoda fargli mischiare soddisfazio-ne e amarezza quando pensaalla sua.«Mio genero, Lucio Zanca,general manager diMontegranaro, con la suaPremiata in due anni ha fatto uneccellente lavoro, portando lasquadra ai play-off ed in Europa.Ora per lui si aprono le stradeper la grande città (GiorgioArmani, neo-proprietariodell'Olimpia Milano, lo ha volutonel nuovo organico, ndr). AMontegranaro due-tre volte laVa

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CON IL FRATELLOELVINO HA CREATOUN’AZIENDA CHEORMAI È LEADER INEUROPA

Valter Scavolini è nato a Pesarol’8 Gennaio 1942. Dopo averdato vita nel 1961, assieme alfratello Elvino, ad un’aziendaartigiana operante nel settoredella costruzione di mobili percucina, ha fondato nel 1967 il“Mobilificio F.lli Scavolini snc”che sotto il suo impulso si èrapidamente sviluppato, trasfor-mandosi nel 1979 nell’attuale“Scavolini S.p.A.”, che, da oltre20 anni, è leader del mercatoitaliano ed una delle più impor-tanti aziende a livello europeonella produzione di mobili percucina.

Successivamente ValterScavolini ha intrapreso la stradadella diversificazione dell’offer-ta: nel gennaio 1996 è stataacquisita un’azienda di cucineche, con il lancio del nuovo mar-chio ernestomeda, si posizionanella fascia medio-alta/alta conun prodotto di “marca” a prezzoaltamente competitivo.

Valter Scavolini ha legato dal1975 il nome dell’Azienda allasquadra di basket cittadina edalla stagione 2003/2004 abbi-na il suo marchio anche a quel-lo della locale squadra di palla-volo femminile.

Valter Scavolini, con il fratelloElvino, è stato anche promotoredella Fondazione Scavolini,costituita nel 1984, il cui scopo èincrementare e promuovere laricerca nel campo delle scienzestoriche, letterarie, economiche,della progettazione industriale,nonché favorire iniziative neicampi dell’istruzione, dellaricreazione e dell’assistenzasociale.

Nel 1993 è stato insignito dalPresidente della RepubblicaItaliana della prestigiosa onorifi-cenza di “Cavaliere del Lavoro”.

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Paola Giuseppina TeresaPigni nasce a Milano con ildestino di essere Cittadina delmondo. Suo padre, il tenoreRenzo, è originario di FagnanoOlona; la mamma, il sopranoMontserrat Hurtado, è catalanadi Barcellona. I genitori cantanoalla Scala; lei frequenta la scuo-la tedesca di Milano. Paolettaunisce l’estro artistico dei geni-tori alla metodica applicazioneimposta dalla Deutsche SchuleMailand, dove già la Materna èbilingue ed altri due idiomi sistudiano alle medie. La didatticagermanica prevede che si tra-smetta, giocando, soprattutto lafiducia in se stessi.E la bambina Pigni, sempre gio-cando, pensa che non sia suffi-ciente essere cittadina delmondo; ritiene invece che i con-fini dell’universo conosciutovadano ampliati. La sua esplo-razione verso il futuro partedallo sport. Siccome nella ormaifamosa DSM di via Legnano sipratica molta attività fisica hamodo di accertare di esserebrava soprattutto nella corsa.Via Legnano è vicina al Parco

di Vanni Loriga

PIGNI,la donna che corresempre nel futuro

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Sempione, all’Arena napoleoni-ca dove si allenano i fenomenidella Pro Patria. Lei si presentachiedendo di praticare atleticama la Pro Patria ha soltanto unasezione maschile. Le consiglia-no di presentarsi allo Sport ClubItalia e sotto le cure di RenzoTesta si cimenta nelle corsaveloci, sui 100 e 200 metri, conqualche puntata sui 400 emagari nell’alto e nel lungo.«Un giorno – racconta un po’divertita la Pigni – per esigenze

della Società mi chiedono digareggiare sugli 800 metri. Lapartecipazione al TrofeoAltimani prevede che in ognigara si debbano schierare dueatlete. Io parto con molto timorema a metà gara capisco che sitratta di un’andatura troppolenta, accelero e vinco senzaneanche troppa fatica. In quelmomento ho la prima folgorazio-ne: le donne possono tranquilla-mente fare le gare cosiddettelunghe».

Paola Pigni

Vanni Loriga (nella foto con Giuseppe Gentile) decano dei giornalisti di atletica

Ha aperto allo sport femminile strade inesplorate, ora guarda indietrocon orgoglio, senza distogliere lo sguardo da ciò che ha ancora davanti

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E’ opportuno ricordare che stia-mo parlando dei primi anni ’60 eche la gara sul doppio giro dipista, che era stata inserita nelprogramma dei Giochi diAmsterdam del 1928, riapparveproprio a Roma nel 1960. Per i1500 si sarebbe dovuto atten-dere Monaco 1972; per i 3000Los Angeles 1984 sostituiti poicon i 5000 da Atlanta 1996(sempre nel 1984 debutto dellaMaratona); per i 10.000 Seul1988.

Per completezza d’informazio-ne, ricordiamo che il primo oroolimpico sugli 800 metri fu vintodalla tedesca Lina Radke con iltempo di 2'16"8 e non dimenti-chiamo che l’Italia aveva stabili-to nel 1937 il primato mondialedella staffetta 3x800 (CleoBalbo, Candida Giorda,Leandrina Bulzacchi) con iltempo di 7'32"0, con una mediadi poco superiore ai 2 minuti e30 secondi per frazione.Ricordiamo infine che Paola

Pigni stabilì il suo primo primatosugli 800 nel 1966, migliorandocon 2'07"9 il precedente 2'08"9della valorosa napoletana GildaJannaccone, che nell’arco diotto anni aveva limato il recorddi circa otto secondi.«La seconda presa di coscienza– ricorda ancora Paola Pigni –avviene durante un collegiale aFormia in cui scopro cheFernanda Ferrucci, atleta delCUS Roma allenata da RenatoFuniciello, affronta carichi dilavoro a me ignoti. Torno aMilano e decido di cambiaremetodologia di allenamento. Mirivolgo al dottor Enrico Arcelliche si allena all’Arena e d’ac-cordo con lui chiediamo consi-glio ad Ezio Bresciani, una veroMaestro del Mezzofondo chevive a Gallarate. Il pendolarismoda Milano a Gallarate è peròtroppo oneroso per cui alla fineriesco a frequentare il Giuriati,dove allena un certo BrunoCacchi, professore al Carduccie tecnico della Pro Patria diBeppe Mastropasqua. Infine, losanno tutti, mio marito».Sulla presenza di Paolettaall’Arena scrisse una volta sul

«Mi sento realizzata e ai giovanidico: rispettate i veri valori e non ascoltate false sirene»

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Paola Pigni in una serie di immagini degli anni in cuiera l’atleta italiana più popolare

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Mattino il compianto collegaSalvatore Massara: «Alla vigiliadella Notturna di Milano la Pignisi è allenata con gli atleti dellaPro Patria». Il maldestro collegadi redazione, evidente di esclu-siva cultura calcistica, titolò: “LaPigni si allena con i bustocchi”.Per i giornalisti di quei tempi laPro Patria poteva essere solo lasquadra di calcio di BustoArsizio…A parte gli aneddoti (checomunque servono a rendere lavita meno amara) va sottolinea-to come in quel momento PaolaPigni cominciò a correre verso ilfuturo.Ora sembra tutto facile e sonoin tanti a dimostrare come lacorsa lunga e lunghissima siaquanto mai adatta alla donna,annunciando che fra non moltocorrerà la maratona più veloce-mente degli uomini. Sin daiprimi anni ’60 il fisiologo tede-sco Ernst van Aakken annunciò«che la donna, per caratteristi-che fisiche e mentali, è in gradodi fare le cose migliori proprionelle corse di “steady state”,caratterizzate da un passo uni-forme» (R.L.Quercetani, NejakKok, Mezzofondo).Lo stesso perfetto Quercetani ciricorda che la Pigni cominciòcome velocista (12”9 nei 100 e27”0 nei 200 a 16 anni); ottenne58”1 nei 400 a 19 anni e 2'15”5

l’anno successivo negli 800. Dilei scrisse forse la notazione piùimportante ed acuta: «PaolaPigni fu forse la prima atleta ita-liana che oltre ad amare e prati-care intensamente il suo sportpreferito si dette anche cura distudiarne a fondo i segreti».E Paola continua il suo raccon-to: «Ho voluto esplorare territorisconosciuti e per farlo ci ho but-tato dentro tutto il mio coraggio.Una forza che mi deriva dal-l’educazione familiare che mi hasempre spinto ad esprimermi almeglio. Un modo di vivere cheho imposto a me stessa e cheho chiesto ai miei figli. Chiara,che nacque un anno prima deiGiochi di Monaco di Baviera, èlaureata in psicologia; Claudio èmedico specializzato inAnatomia Patologica. Io sto percompiere i 63 anni e mi sentocompletamente realizzata.Sono contenta di me stessa,della mia famiglia, di quanto hofatto. Sono riuscita ad ottenerequalcosa che, nel mio campo,nessuno aveva fatto prima dime. Questo è il significato di unrecord: che richiede determina-zione, intelligenza, coraggio,umiltà, dignità in ogni senso nelrispetto delle regole, di tutte leregole».La carriera di Paola Pigni èscandita dai suoi primati e dallesue vittorie, che in calce abbia-

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Paola

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ni Della carriera agonistica di Paola Pigni vannoevidenziate parecchie cose. In primo luogo isuoi due record mondiali: nei 1500 con 4'12"4a Milano, 2 luglio 1969, e nel miglio con4'29"5 a Viareggio, l'8 agosto 1973.A questi siaggiungo ben sei migliori prestazioni mondia-li, tali perché la Iaaf ancora non riconoscevaufficialmente per le donne i primati sulle lun-ghe distanze (3 nei 3000, 2 nei 5000 e unonei 10.000). Accanto ai record, tre vittorie aiMondiali di campestre (e ci fu anche un suc-cesso decantato da Gianni Brera al Cross del’Humanitè del 1968). Poi molto altro.Presenze in azzurro: trentatrè, dal 1962 al1975. Partecipazioni olimpiche: due. Nel1968 al Messico 7ª in semifinale degli 800con il tempo di 2'07"08; nel 1972 a Monaco

mo riportato. Prime gare, comedetto, con lo Sport Club Italia;poi trasferimento alla GiulianoDalmata (lavora come impiega-ta alla Bracco, società farma-ceutica fondata da Elio, di origi-ni dalmate). Il suo primo contat-to con l’Industria, prima di tran-sitare nella SNIA. Parlando diimprese industriali e sportsarebbe interessante un giornoscrivere una completa storia diquesto fenomeno. Magaricominciando dalle varie Marelli,

TUTTE LE CIFRE DI UNA STRAORDINARIA CARRIERAterza nei 1500 con il tempo di 4'02"9.Partecipazioni agli Europei: tre. Nel 1966 aBudapest 8ª in semifinale in 2'09"2; nel 1969ad Atene terza nei 1500 in 4'12"0; nel 1974 aRoma 5ª nei 3000 in 9'01"40. Partecipazionialla Coppa Europa: quattro. Nel 1965 a Lipsia4ª nei 400 in 55"8; nel 1967 a Dresda 4ª negli800 in 2'07"8; nel 1970 a Bucarest 4ª negli800 in 2'05"2; 1ª nei 1500 in 4'25"5; nel 1973a Bucarest 2ª nei 1500 in 4'12"3; Giochi delMediterraneo: due. Nel 1971 a Smirne 2ª nei1500 in 4'22"6; nel 1975 ad Algeri 1ª negli 800in 2'03"8 e nei 1500 in 4'12"8. Record italiani:trenta. Titoli tricolori: ventuno (19 individuali, 2nelle staffette).

Sul podio di Monaco 1972

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GS OfficineMeccaniche diMilano (ci corseanche Facelli),Cantoni COATSLucca, Nafta diG e n o v a ,Cotonificio Veneto,in grande evidenzanella metà deglianni venti e, subitodopo, VenchiUnica di Torino, LaFilotecnica eTecnomasio diMilano, CantoniC a s t e l l a n a ,M a r z o t t oValdagno, LaneRossi di Schio,Ducati Bologna,ILVA Savona,Lavoratori Terni esi potrebbe allar-gare il discorsoalle successiverealtà, con Sipra eSip Torino, Fiat nelle varieespressioni, Lancia, GileraArcore, Gancia, Pirelli, Italsider,SNAM, ALCO Rieti, MolinariCivitavecchia. Parlando di SNIAerano gli anni d’oro di RomoloGiani, di Franco Sar, di ElioLocatelli alla guida tecnica.Paola Pigni serba di quel perio-do e di quella gente grande ericonoscente ricordo.Fra le sue imprese debbo, a tito-lo personale, preferirne due. Laprima è legata alla sua unicacorsa di Maratona, il 31 dicem-bre 1971, quando nella gararomana di San Silvestro nonottenne un tempo inferiore alletre ore unicamente perché cifurono errori di percorso. Garada inserire nell’albo doro delleimprese atletiche, in quanto ilvincitore fu Franco Arese, chepochi mesi prima si era aggiudi-cato il titolo europeo dei 1500, efra gli juniores si impose FrancoFava. Il Maestro Oscar Barletta,allora responsabile del settore,dimostrò in un colpo solo che laMaratona poteva essere corsadalle donne, dai ragazzini e daicampioni del mezzofondo velo-ce…Il secondo ricordo si riferisce albronzo olimpico di Monaco diBaviera. Debbo confessare che

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mai ho seguito una gara inmaniera più comoda, languida-mente steso su un letto (diospedale). Vuole il caso che ilpomeriggio del 4 settembre1972 avessi vissuto dagli spaltisia il bronzo di Pietro Menneasui 200 che il successo in batte-ria dei 1500 di Paola. Nellanotte fra il 4 ed il 5 settembre cifu l’irruzione dei fedayns al vil-laggio olimpico (diciassette imorti) e la mattina del 5, nell’in-fruttuoso tentativo di penetrarea mia volta nel Villaggio, riusciia stabilire il record mondiale disalto in basso con un volo di 6metri ed a fratturarmi alcuneimportanti ossa della gambadestra. Trasportato al localeKrankenhaus traumatologico,venivo magistralmente operatoda un chirurgo di sesso femmi-nile e dai bellissimi capelli rossie ricoverato in una comodastanza dotata di televisione. Percui il giorno 7 settembre potevoassistere al suo secondo postoin semifinale ed il 9 settembrealla bellissima finale. In cui lasovietica Lyudmila Bragina siaffermava con il nuovo recordmondiale di 4'01"38, preceden-do la tedesca democraticaGunhild Hoffmeister (poi depu-

tato della DDR) e Paola Pigni,giunte sul traguardo quasiappaiate (4'02"83 contro4'02"85). Paoletta Pigni Cacchi,già mamma di Chiara, in pochigiorni aveva migliorato per trevolte il suo stesso primatonazionale.Adesso Mamma Pigni (per laprecisione sarebbe più appro-priato chiamarla nonna conside-rato che la figlia Chiara èmamma di Filippo) continua apedalare. Lavora a spron battu-to nella Federazione italianaBocce ed è responsabile dellaSegreteria del Presidente dellaConfédèration Mondiale desSports de Baules. Il qualePresidente è l’instancabileRomolo Rizzoli. Che ha riunito ecompattato 106 FederazioniNazionali e celebrato il matrimo-nio fra le prima avverse Raffa,Volo, Petanque…Paola corre ancora nel futuro ericorda ai giovani: «Non ascolta-te le false sirene. Tutti sappiamoquali sono i veri valori da rispet-tare. Non dobbiamo aspirare adessere tutti eguali in un mondofatto di apparenze, di modellitelevisivi fuorvianti, di bellezzeinnaturali».In definitiva, bisogna essere enon apparire. Sembra facile... l

E’ l’inverno ’68: lavora alla Bracco e si alza all’alba per allenarsi

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tura avvicinarglisi».Contrariamente a quanto hadedotto l’illustre epigrafista LuigiMoretti, attribuendo a Timasiteola vittoria, a nostro parere pro-prio la citazione di Pausaniaproverebbe il settimo successo,akonití (cioè «senza impolverar-si»), di Milone: superò così lesei vittorie conseguite un secoloprima dallo spartano Ippostene,un altro atleta “tosto”, che tutta-via – stando alle fonti disponibili

Milone di Crotone è uno deipersonaggi più prestigiosi dellosport, che proprio al tempo dellegesta di questo atleta inegua-gliabile divenne elementoessenziale della vita collettivanel mondo greco. Il Crotoniate ècelebre per i tantissimi successinella lotta, avendo riportato 7vittorie ai Giochi Olimpici (nel540 a.C. tra i giovani, dal 532 al512 tra gli adulti), 7 ai Pitici, 9 aiNemei, 10 agli Istmici: ossia 33vittorie nelle principali competi-zioni dell’epoca, un palmarèstanto eccezionale da far arrossi-re tutti gli altri campioni. Risultatialla mano, possiamo senzaalcun dubbio definirlo il piùgrande lottatore della storia e –ci si passi la forzatura – l’atleta“italiano” che vanta il maggiornumero di successi alleOlimpiadi.Svariati autori sostengono cheMilone vinse solo sei volte aOlimpia, dal 540 al 516 a.C.Secondo Pausania (Viaggio inGrecia) nel 512 a.C. «gli fuimpossibile combattere con ilsuo giovane concittadinoTimasiteo, che non volle addirit-

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- si affermò solamente ai GiochiOlimpici.Gli antichi amavano la lotta, ilpugilato e il pancrazio, sport peruomini veri, che si affrontavanosenza dividersi in categorie dipeso perché l’abilità venivamessa sullo stesso piano dellaforza: la vittoria sarebbe imman-cabilmente toccata all’atletamigliore, veloce e potente comele saette di Zeus. Scrittori epoeti cantarono con enfasi gio-iosa le gesta dei campioni,donando loro l’immortalità deglidei. Il pugile Diagora di Rodi, ilpancraziaste Pulidamo diScotusa, il pugile-pancraziasteTeogene di Taso e, appunto,Milone erano famosi e onoratiovunque.L’Antologia palatina riferisce ungustoso aneddoto su Milone,che una volta sperimentò l’in-gratitudine del pubblico. Per vin-cere un incontro occorrevaatterrare l’avversario tre volte, oalmeno fargli toccare il terrenocon una parte qualsiasi delcorpo. Si narra che un giorno,mentre si accingeva ad essereincoronato per un successo

di Livio Toschi

Un famoso esperto di sport e di arteracconta la straordinaria storia del

lottatore di Crotone. Alle Olimpiadi nessunatleta “italiano” ha mai vinto tanto

MILONE,il campione venuto dal passatoLivio Toschi, architetto, è consulente artistico e storico della Fijlkam

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volta fece il giro completo dellostadio di Olimpia portando sullespalle un torello, che poi uccisee divorò sul posto.Nell’antichità, ritenendo che lacapacità di caricarsi sulle spallee trasportare un giovane toroderivasse a Milone dal costanteallenamento a sollevare un piùleggero vitello, fu addiritturaconiato un proverbio latino, rife-rito da Petronio e da Quintiliano:«Posset taurum tollere, qui vitu-lum sustulerit». Ma Cicerone(Sulla vecchiaia), sempre pole-mico con gli atleti, chiedeva iro-nicamente all’amico Attico seavrebbe preferito una tale robu-stezza alla potenza d’ingegno diPitagora.Eppure – racconta Eliano(Storie varie) – il grande Milonefu “stracciato” da un pastoredell’Etolia, Titormo, in quellache potremmo definire la primagara documentata di solleva-mento pesi. Ma la sconfitta nonintaccò il prestigio delCrotoniate.Pare che Milone avesse perso-nalmente sistemato nel sacrorecinto di Olimpia la statua dedi-catagli dallo scultore Damea,suo concittadino. Precisava ilgià citato Moretti a propositodella statua: «Lo effigiava rittosu un disco coi piedi strettamen-te uniti, con una melogrananella sinistra e la destra apertacon le dita distese, con la fronte

Milone nel dipinto di Antonio de’ Sacchis. Il quadro si trova a Chicago. Nella pagina precedente il francobollo emesso per i giochi parigini del 1924

conseguito senza trovare avver-sari disposti ad affrontarlo,Milone scivolò e cadde. Glispettatori, allora, pretesero chenon fosse più premiato, ma ilCrotoniate ribatté di essere fini-to a terra una sola volta, non tre:chiunque tra i contestatori pote-va provare ad atterrarlo altredue volte. Ovviamente, nessunosi fece avanti e la protesta si tra-sformò in acclamazione.Lottatore invincibile, Milone eraanche dotato di forza straordi-naria e su di lui, com’è logico,fiorirono le leggende. Strabone,per esempio, scrive che duranteun banchetto di Pitagora con gliallievi, Milone mostrò la suaforza prodigiosa sostenendo ilpericolante soffitto della sala inseguito al cedimento di unacolonna. Discepolo del celebrefilosofo e matematico di Samo,quindi capace di usare la testaquanto i muscoli poderosi, cer-tamente sorrideva divertito(seppure compiaciuto) nel-l’ascoltare le tante incredibiligesta che gli venivano attribuite.Solo Ercole, tra i mortali, losuperava per fama.Crotone, cittadina calabrese sulMare Ionio, fu fondata nel 710a.C. da coloni achei. I Crotoniatigodettero di una meritata repu-tazione nello sport, riportando inpatria 21 corone da Olimpia, dicui 20 tra il 588 e il 488 a.C.Eccelsero nella lotta, grazie aMilone, e soprattutto nella corsaveloce, lo stadion, ove colsero11 vittorie. L’arrivo e la venten-nale permanenza di Pitagora aCrotone diede ulteriore impulsoalla già famosa scuola medicadella città.Proprio in quegli anni medici eallenatori discutevano se per gliatleti fosse più appropriata latradizionale dieta a base di for-maggio e fichi secchi oppurequella a base di carne, speri-mentata da Pitagora. I biografidi Milone riferiscono che il cam-pione mangiava giornalmentequasi nove chili di carne e altret-tanti di pane, e beveva nonmeno di dieci litri di vino, tantoche Aristotele lo definì bravo,ma vorace. Ateneo (Sofisti abanchetto) aggiunge che una

cinta da una tenia. La critica haavvertito da gran tempo chesiamo di fronte a un complessodi interpretazioni sbagliate diquel monumento. Il disco è labase rotonda della statua; lamelograna è una mela, ossia ilpremio che si dava ai vincitoridei Giochi Pitici; la tenia è labenda dell’atleta vittorioso; lamano distesa è un segno diadorazione comune alle statuearcaiche. Dalla errata interpre-tazione della statua ad opera divolenterosi quanto sprovveduticiceroni nacque una serie distolide leggende».Ma il famoso giornalista BrunoRoghi nel libro Olimpia Olimpia,del 1960, contestò i critici tropporazionali, «allergici agli incantidelle favole». «Ci inchiniamoalle loro prose, ma crediamoalle strofe dei poeti: per essi ildisco era la base esigua sullaquale poggiava il lottatore, pron-to a resistere a quanti tentavanodi smuoverlo; la melograna erail frutto chiuso in un pugno chenessuno riusciva a schiudere; labenda era la corda che, legataattorno alla fronte, l’atleta spez-zava gonfiando le vene; lamano aperta era il gesto di sfidaa chi si sforzava di piegarne ledita». Anche noi preferiamoquesta fantasiosa versione.Abbandonate le competizionicarico di gloria, nel 510 a.C.Milone – «il cui coraggio era pari

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La terribile morte di Milone, dun-que, ha stimolato la fantasia dimolteplici artisti ed è uno degliepisodi storico-mitologici piùricorrenti nell’arte, assieme allalotta tra Ercole e Anteo.Milone che tenta di squarciare iltronco, prima che questo sirichiuda e gli imprigioni le mani,nel 1754 venne raffigurato daEdme Dumont in una statuaoggi al Louvre, riprodotta anchesu uno dei 4 francobolli emessidalla Francia nel 1924, in occa-sione dei Giochi Olimpici diParigi. In anni recenti alle impre-se di Milone si è ispirato lo sviz-zero Hans Erni, le cui numero-sissime opere sullo sport sonostate illustrate in un bel libro del1990 intitolato Olympart e inbuona parte decorano la sededel CIO a Losanna. Una statuet-

alle qualità atletiche» – guidòl’esercito crotoniate nella vitto-riosa guerra contro Sibari, ispi-rando nuove leggende. «ISibariti marciarono controCrotone con un esercito di tre-centomila uomini, mentre iCrotoniati ne schierarono cento-mila agli ordini dell’atletaMilone, il quale, grazie alla suastraordinaria forza fisica, fu ilprimo a volgere in fuga le schie-re nemiche»: «Si lanciò nellamischia, dicono, cinto dellecorone olimpiche e alla manieradi Ercole, con una pelle di leoneaddosso e con la clava inmano» (Diodoro Siculo,Biblioteca storica). Possiamoimmaginare l’effetto devastantedi quell’attacco...Ormai avanti negli anni, mentrepasseggiava nei boschi dellaSila, vide un tronco di querciagià parzialmente tagliato, in cuierano piantati dei cunei affinchélo spacco non si richiudesse.Nel tentativo di aprire in due iltronco, infilò le mani nella fendi-tura e fece ogni sforzo per riu-scire nell’intento, ma rimaseimprigionato per la caduta deicunei e venne sbranato dai lupi.La sua drammatica fine, narratada Strabone (Geografia) e daAulo Gellio (Notti Attiche), haispirato numerosi artisti.Giovanni Antonio de’ Sacchis,detto “il Pordenone”, immortalòil tragico evento in un quadrodel 1535 circa, ora all’Universitàdi Chicago; Pierre Puget in ungigantesco gruppo marmoreoper il parco di Versailles (1670-1683), poi trasferito al Louvre;Etienne-Maurice Falconet in unaltro gruppo conservato alMuseo dell’Ermitage a SanPietroburgo (1754); JohannHeinrich von Dannecker in unterzo gruppo, del 1777, che sitrova alla Staatsgalerie diStoccarda; Charles Meynier nelpiccolo olio su tela del 1795, oraal Museo di Belle Arti aMontreal. Va per inciso rilevatoche in tutte queste opere a sbra-nare Milone non sono i lupi,come vuole la tradizione, ma unleone: licenza artistica di grandeefficacia.

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Il famoso gruppo scultoreo di Pierre Puget, ora al Louvre

ta in terracotta di Milone impe-gnato in un incontro di lotta(situazione stranamente trascu-rata dagli artisti) è stata recente-mente esposta da SilviaGirlanda alla mostra Sport diforza e di combattimento alCentro Olimpico FIJLKAM diOstia. La Federazione ItalianaLotta Pesi Judo nel 1977 ha inti-tolato al “campionissimo” diCrotone un trofeo di lotta greco-romana e stile libero riservatoalle classi allievi e speranze(patrocinio della Gazzetta delloSport). Dal 1981 il Trofeo Miloneè un’importante gara internazio-nale per seniores, giunta que-st’anno alla XXVIII edizione,valida anche per la qualificazio-ne olimpica. Una grande mani-festazione per celebrare il piùforte lottatore della storia. l

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responsabile medico, al terminedel massacrante itinerario di42.195 metri partito alle 14.33del 24 luglio 1908 dal castello diWindsor e archiviato con lasequenza drammatica degli ulti-mi metri di corsa sulla pistadello stadio di White City, concentomila persone appese emo-tivamente alle gambe tremanti eallo sguardo vitreo dell’atleta.Nettamente in testa con noveminuti di vantaggio sullo statuni-

di Augusto Frasca

Il prossimo 24 luglio saranno trascorsi cento anni dalla più celebre “sconfitta” della storia

dello sport, quella di Dorando Pietri, primo,ma poi squalificato, nella maratona di Londra. Un libro ha ricostruito quell’impresa e la vita

di un piccolo uomo diventato leggenda

Corri Dorando,

CORRICento anni dopo la nonnaAlessandra, il trenta maggioscorso, ricevendo una delega-zione carpigiana al castello diWindsor, le mani regali diElisabetta II hanno sfiorato concommozione la coppa d’argentorimasta a testimoniare, a distan-za di tempo, la potenza evocati-va e l’attualità di una vicenda dicui si rese protagonista, aiGiochi di Londra del 1908, ilmaratoneta italiano DorandoPietri. È noto come laconsegna fuoriprotocollo delpremio rappre-sentò in quellalontana occa-sione una sortadi riparaziones i m b o l i c a ,rispetto allasqualifica subitadall’atleta peressere statosorretto in qual-che modo negliultimi metri daldirettore dicorsa e dal

Primo Carnera e DorandoPietri, i due italiani che hannosuperato i pur ampi confini del-l'epopea sportiva per entrare nel mito. Del gigante friulano, nel 2006 si sono celebrati i 100 anni dellanascita. Invece il prossimo 24luglio saranno cento gli annitrascorsi dall'impresa che rese

mito, in tutto il mondo, il piccolomaratoneta di Carpi, colui che -come dissero gli inglesi - "havinto e perso la vittoria". Datempo un comitato promotoredel centenario (www.dorando-pietri.it) è attivo, grazie alla pas-sione e alle capacità organizzati-ve di Ivano Barbolini. Il 12 otto-bre le celebrazioni si conclude-ranno con la disputa della mara-tona del centenario. Tra le molteiniziative c'è stata la pubblica-zione del libro "Dorando Pietri,la corsa del secolo". L'autore,Augusto Frasca, giornalista estorico dello sport, ha ricostruitocon fatti e foto, in buona parteinediti, non solo la vicenda spor-tiva, ma anche quella umana diDorando Pietri. Qui Frasca pro-pone una sintesi del suo egregiolavoro.

La regina Alessandra consegna a Pietri la coppa d’argento

Augusto Frasca con la sua opera(foto Enrico Lodi)

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aprirono al garzone di pasticce-ria di Carpi le porte del profes-sionismo e del nuovo mondo.Nel novembre dello stessoanno, protagonista e vittima diun micidiale ingranaggio orga-nizzativo che avrebbe fatto delmaratoneta un eccezionaleuomo-vetrina sulle piste e neglistadi d’oltre Oceano, Dorandoincontrò il vincitore ufficiale dellagara londinese nel catino stra-colmo del Madison Square diNew York. Ne uscì vincente,così come vincente uscì nellagran parte delle gare effettuatenello stesso periodo, tra ilnovembre 1908 e ilmaggio 1909, tra StatiUniti e Canada, riper-corse ancora nel 1910,allungando i suoiingaggi professionali inArgentina e Brasile,ovunque raccogliendoaffermazioni, gloria,dollari e folle di ammi-ratori, specie tra le dif-fuse comunità italiane. Delle sue imprese esi-stono formidabili docu-mentazioni cartaceedei principali quotidianinazionali e internazio-nali dell’epoca. Dellasua prima rivincita alMadison fece memora-bile resoconto, per ilCorriere delle Sera,Luigi Barzini, il piùgrande inviato del-l’epoca, protagonistadue anni prima, a

Una delle immagini più famose dello sport: Dorando taglia il traguardo sostenuto dai giudici

t e n s eJ o h nH a y e s ,g i u n t oa l l ’ i n -g r e s s odello sta-dio inpreda a

totale disidratazione – secondouno sconsiderato costume del-l’epoca che sconsigliava agliatleti l’uso dell’acqua - cadutocinque volte negli ultimi trecentometri, con quel sostegno nonrichiesto Dorando toccò perprimo il filo d’arrivo, pagò l’aiutofornitogli da Jack Andrew eMichael Bulger con la squalifica,legò la sua immagine alla fotopiù celebre nella storia dellosport, aprendo la sua vicendaumana ad un futuro denso diviaggi, di episodi avventurosi, diaffermazioni agonistiche, diriconoscimenti ufficiali: un per-corso leggendario che proprionell’incontro del 30 maggioscorso ha vissuto una tra lecadenze più suggestive, conuna rievocazione nata per lasensibilità di una regina e perl’indiscutibile fascino di un epi-sodio consegnato da cento annialla storia. Dopo la gara di Londra, dopol’enfatica difesa effettuata afavore dell’italiano sulle paginedel Daily Mail da Arthur ConanDoyle, l’uomo che inventòSherlock Holmes, dopo i grandifesteggiamenti celebrati al rien-tro nella sua terra emiliana, si

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bordo dell’Itala di ScipioneBorghese, in compagnia conEttore Guizzardi, dell’eccezio-nale raid automobilisticoPechino-Parigi. Con i colossaliguadagni realizzati in oltre dueanni di attività professionistica,Dorando acquistò casa, per sée per la moglie Teresa Dondi,investendo inoltre gran partedella cifra nell’acquisto di unaltro stabile di tre piani nellapiazza centrale di Carpi, facen-done un hotel di lusso. Fu inizia-tiva scriteriata, poiché i modestiflussi turistici e commerciali del-l’epoca non erano tali da soste-nere la quotidianità imprendito-riale di un esercizio di tale com-plessità. Chiuso l’albergo e limi-tatosi alla gestione di un garagee di un servizio noleggio –Dorando era stato tra i primi ita-liani, nel 1911, ad acquisire lapatente di guida – nel 1923 ilnostro uomo decise di trasferirsia San Remo, dove la sua noto-rietà gli permise una vita digni-tosa, con clienti sensibili alfascino di una figura già leggen-daria. E fu proprio nella localitàligure, impegnato, negli ultimianni, nella responsabilità tecni-ca della maratona italiana, che ilcuore del piccolo uomo nato aCorreggio cinquantasette anniprima, carpigiano d’elezione,decise nel 1942 di fermarsi.Aveva cinquantasette anni. l

Lo sguardo fiero di Pietri con la sua coppa “regale”

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piazzato l'equipaggio dellaComunali Firenze capitanato daGiancarlo Miolla e Danilo Ceri,composto da sette uomini e duedonne. In terza posizione laWas di Savona capitanata daDanilo Araldo che disponevaanche di tre donne tra i novemembri dell'equipaggio.Tutti i partecipanti hanno datofondo a ogni loro energia e lagara è stata entusiasmante,seguita dall'obiettivo del foto-grafo-giornalista tahitianoFabrice Brulin di Tahiti Va'a. Afine gara l'ospite ha avuto paro-le di apprezzamento per il per-corso, che ha definito adatto aduna gara di assoluto livello inter-nazionale. Una convinzione chegli ha fatto chiedere la possibili-tà di ripetere la Long race ancheil prossimo anno aprendola agliatleti campioni del mondo dellaPolinesia.La premiazione è stata effettua-ta sul porto di Andora, allietatadall'apprezzata esibizione delleballerine polinesiane, e alla pre-

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MAREnostrumLega Navale. Ogni equipaggioera composto da nove atleti, dicui sei atleti sulla canoa e treatleti sulle barche appoggio checosì hanno permesso di dare gliopportuni cambi durante il per-corso.Oltre alle barche appoggio dellaLega di Andora si sono aggiun-te le imbarcazioni venute inappoggio dalle sedi delle leghenavali situate lungo il percorsoche hanno dato ulteriore assi-stenza. Protagonista assoluto èstato l'equipaggio del MakoClub di Milano, che è passato alcomando fin dalle prime battutee poi non è stato più ripreso daipur tenaci rivali. L'imbarcazionemilanese ha concluso i 40 chilo-metri previsti da Noli ad Andoranel tempo di 3 ore e 20', conuna media di sei nodi e 1/2.Protagonista tra i protagonisti èstato Mauro Rossetti, il leaderdel team che lungo tutto il per-corso non ha mai chiesto il cam-bio.Alle spalle del Mako Club si è

di Flavio Abbate

Un vero festival della canoa,sulle acque azzurre dellaLiguria, per una "due giorni" cheha premiato, come meglio nonsi poteva, atleti, dirigenti, unfolto pubblico e, ovviamente, gliorganizzatori, con il ComitatoCsain di Savona insostituibilepunto di riferimento dei dueeventi che si sono disputati neiprimi giorni di giugno.Si è iniziato sabato 7, nel segnodell'esotismo, con la 1ª Longdistance race "Riviera dellaPalme", prova su 40 km riserva-ta alla spettacolare "canoa poli-nesiana" a sei posti, con untocco di autentica tradizionegarantito dalla rappresentativagovernativa di Tahiti. Un eventostorico perché era la prima voltache in Italia veniva organizzatauna gara su una distanza mara-tona di 40 km.La partenza, con tre imbarca-zioni al via, è avvenuta dallaspiaggia della Lega Navale diNoli, l'arrivo ad Andora, semprepresso la spiaggia della locale

Una splendida “due giorni” sulle acque liguri: prima la maratona di 40 km con il trionfo del Mako Milano, poi il Campionato CSAIN con gli Amici del Fiume di Torino in bella evidenza

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senza dell'Ammiraglio FedericoBiroli e dell'Assessore allo sportdi Andora, signora MariaCastiglia, e del Presidente dellaLega Navale di Noli sez.Andora, Ugo Perisinotto.

***

Il secondo evento, quello piùtradizionale, è stato il 14°Periplo dell'Isola di Bergeggi,valevole per il Campionato ita-liano CSAIN di canoa, e si èdisputato il giorno successivo aNoli e ha visto la partecipazionedi 54 equipaggi divisi tra le variecategorie e con la presenza diteam provenienti anche dallaFrancia, Germania, Svezia eTahiti. L’Italia era rappresentatada equipaggi di Savona,Genova, Firenze, Roma,Vicenza, Torino, Cagliari,Napoli, Sanremo, Milano. Grande folla sulla passeggiatadi Noli dove era anche sistema-ta la segreteria e la giuria aterra. Uno spettacolo di colori

il Presidente del Coni diSavona, comm. Lelio Speranza,che ha riconosciuto anche imeriti dell'organizzazione,attenta non solo al fatto tecnico-sportivo ma anche a quellosociale. Contributo prezioso alloCsain di Savona guidato dalpresidente Puglisi, lo hannodato le Leghe Navali di Andorae Noli, che hanno messo adisposizione la barche d’appog-gio per l’assistenza a mare.Appuntamento per tutti al pros-simo anno. l

dato sia dalle imbarcazioni siadalle mise degli atleti. La spiag-gia gremita ha offerto il giustoriconoscimento alla fatica deipartecipanti.Il percorso prevedeva un doppiogiro intorno alla stupenda isoladi Bergeggi, distante dalla lineadi partenza 4,5 km, per unadistanza totale di 18 km. Dopo la fatica del giorno prima,si temevano molti ritiri, invecegli atleti hanno dimostrato con-dizione e tenacia, come ha volu-to sottolineare alla premiazione

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A sinistra, l’arrivo del rappresentante della OC6 Was Savona. Sopra, leballerine tahitiane. Sotto la partenza del campionato di canoa. Nellapagina precedente, la sfida della Long distance Race. A destra la barcavincitrice, quella del Mako Milano

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Esultano sul podio, premiati dal presidente provinciale Puglisi, i componenti del team“Amici del Fiume di Torino”, primi assoluti. Sotto, un’immagine del campionato di canoa e kayak

RISU

LTAT

ICA

MPI

ONAT

OCS

AIN

I RISULTATI DEL CAMPIONATO CSAIN

OC1 Junior Maschile - 1) Benedetti (Amici del Fiume To) 1h01'34"; 2)Piccioni (Amici del Fiume) 1h04'56".OC1 Junior Femminile - 1) Cruciani (Dragolago Anguillara) 1h15'43"; 2)Grisolia (WAS - Wind and Sea Savona) 1h20'22".OC2 Junior Maschile - 1) Araldo - Tomasini (WAS - Wind and SeaSavona) 58'13".OC1 Senior Maschile - 1) Bazzini (Amici del Fiume TO) 1h47'24"; 2)Cassolo (Amici del Fiume To) 1h51'09"; 3) Fiorenzano (MAKO Mi)1h51'31".OC2 Senior Maschile - 1) Araldo - Mollo (WAS - Wind and Sea Sv)1h47'44"; 2) Miolla - Colligiani (Canottieri Fi) 1h48'33".Finale OC2 Senior Femminile - 1) Oddera - Granato (WAS - Wind andSea Sv ) 2h11'45".Finale OC1 Master Maschile - 1) Ceri (Canottieri Fi) 1h48'02"; 2) Volante(Canottieri Fi) 1h51'40"; 3) Ricci (Amici del Fiume To) 1h54'52".Finale OC1 Master Femminile - 1) Steraj (Amici del Fiume To) 1h53'26";2) Carlucci (Canottieri Fi) 2h12'40".Finale OC2 Master Maschile - 1) Mias - DeMurtas (Posidonia Na)1h44'11"; 2) Piccioni – Cherio (Amici del Fiume To) 1h:49'47"; 3) Capello- Bazzini (Amici del Fiume T0) 1h53'26".Finale OC4 Master Maschile - 1) MAKO Milano Team 2h06'46".Finale OC6 Master Maschile – 1) MAKOMilano 1h40'05"; 2) FrankfurtORO NUI VA'A 1h46'38"; 3) WAS Wind and Sea Savona 1h50'42"Finale KDM Master Maschile – 1) Dellapina (WAS - Wind and Sea)1h49'32"; 2) Grilli (Lega Navale Sanremo) 2h04'59"; 3) Gavini (LegaNavale Sanremo) 2h09'42".Finale KDM Master Femminile – 1) Brugherotto (WAS - Wind and Sea)2h05'47".

* I risultati completi sul sito www.Csain.it

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Ufficialmente non si deveconsiderare come sport dimo-strativo olimpico, perché il Ciosulla questione, per limitare ilgigantismo, ha fatto ormai retro-marcia, ma in onore del Wushu,nato in Cina e considerato, aragione, lo sport nazionale, ilpresidente Jacques Rogge haautorizzato la disputa di un tor-neo internazionale propriodurante il periodo olimpico (21-24 agosto). Un onore che ilWushu, noto in Italia e inOccidente anche con il nome diKung-fu, meritava. D'altra parte nel 2002 proprio ilCio aveva formalizzato il ricono-scimento della IWuF, la federa-zione internazionale, qualefederazione olimpica. All'organismo che, ovviamente,ha la sua base a Pechino, oggiaderiscono 120 nazioni in rap-presentanza dei cinque conti-nenti. Si calcola che i praticantinel mondo siano circa diecimilioni, considerando che nellasola Cina esistono ben 12.000scuole e che la disciplina vieneinsegnata, nella sua versionemoderna (la federazione cinesericonosce qualcosa come40.000 diversi stili!), sia alle ele-mentari, sia alle superiori, e chegli insegnati si laureano pressol'Istituto di Educazione fisica diPechino. In Italia e in Europa è

La disciplina marziale è lo sport nazionale in Cinae il Cio ha concesso una manifestazione

internazionale durante i Giochi. Una scelta cheinorgoglisce anche lo CSAIN che ha fatto di questo sport un caposaldo della sua attività

Onore al WUSHUarrivato da una ventina di anni esta allargando sempre di più lasua diffusione.Il termine Wushu,letteralmente tradotto dal cinesesignifica "Arte della guerra" ed èconsiderato l'antesignano ditutte le Arti Marziali. Si è sviluppato per millenni,facendo parte integrante didiverse religioni e culture cinesi,non prevedendo solamente unapreparazione fisica ma trovandonel Wushu una capacità psico-logica per il rafforzamento deipropri pensieri, della propriavitalità oltre che della propriasalute. Il valore atletico del Wushu deinostri giorni si ritrova nell'educa-zione e nell'affinamento deimovimenti che devono risultarecomunque fluidi, morbidi, ele-ganti nella loro veloce e spessocomplessa successione di gesti,movimenti nei quali la centralitàe l'equilibrio del corpo sono fon-damentali.Oggi il Wushu comesport comprende due discipline,il Taolu e il Sanshou. Il primoprevede una serie di movimentidi attacco e difesa e si suddivi-de in esercizi effettuati a maninude, con armi, esercizi di grup-po e combattimenti prestabiliti. IlSanshou è una forma di com-battimento a pieno contatto chesi esegue con gli arti inferiori,con gli arti superiori e con diver-

se tecniche di proiezione. La presenza del Wushu aPechino inorgoglisce anche loCSAIN che da tempo ha fatto diquesta discipline una delle sueattività di punta. Si cominciò inSicilia dal 1987, poi dal 1993divenne disciplina del settorenazionale arti marziali e dalgennaio 1998 Settore nazionalesportivo CSAIN. Ogni anno, dal1994, si disputano le finalinazionali, le ultime si sono svol-te, con grande successo, aTorino. Il Maestro Nello Mauro è ilresponsabile coordinatorenazionale, mentre il MaestroLuca Piazza è il direttore tecni-co (lo é stato anche della nazio-nale), oltre ad essere un cam-pione di caratura internazionalee, ovviamente, pioniere con ilMaestro Mauro dello sviluppo ditutto il Wushu in Italia. Un atletadi spicco è Emilio Sciaky, allievodi Piazza al Cristal Club Milano.Gareggia per la nazionale ecome team CSAIN è stato l'atle-ta di punta ai CampionatiInternazionali di Wushi disputa-tisi in febbraio ad Helsinki, dovesi sono fatti onore ancheCarmelo Scaletta (CSAINSicilia), Silvia Bucchia (CSAINLombardia), Sofia Saitta(CSAIN Sicilia) e AlessandroBordini (CSAIN Lombardia). l

Emilio Sciaky

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te alla riduzione del lavoro som-merso oggi largamente presen-te nell’intero comparto. Ritengopertanto – ha concluso l'ing.Mosca - che questo nostroaccordo permetterà, utilizzandole risorse, l’esperienza e la pre-senza sul territorio di CSAIN, didiffondere una mentalità ed unavera e propria filosofia per i futu-ri quadri tecnici». l

Il Presidente del CTE, l’ing.Franco Mosca e il sig. Garavini,Responsabile Tecnico perl’Equitazione CSAIN, si sonoincontrati con il presidente delloCSAIN, il dott. Antonio Mauri e ilsegretario generale, il dott. LuigiFortuna, per mettere a punto laconvenzione tra il CTE eCSAIN. «Una grande opportuni-tà», così ha definito l’accordotra CSAIN e CTE l’ing. FrancoMosca, presidente dellaConfederazione TecniciEquestri. CTE è l’organismo,Aggregato Nazionale allaFederazione Italiana SportEquestri, che rappresenta i tec-nici delle discipline non olimpi-che. «Dalla sua fondazione – haspiegato il presidente - è statoindividuato come obiettivo prin-cipale la formazione, intesacome mezzo per diffondere cul-tura equestre, in questa nostrarealtà ricca di tradizioni ma pocopreparata. Generalmente ilnostro ambiente deve ricorrerea risorse formate da un lentoapprendimento pratico, spessotramandato di generazione ingenerazione e che solo rara-mente forma la personalità deltecnico, soddisfacendo nel con-tempo le caratteristiche richie-ste dal ruolo. La necessità, equindi la domanda di formazio-

ne, è cresciutamolto negli ultimianni; contraria-mente a quantoritenuto in passa-to, va maturandola convinzioneche la sola espe-rienza personalenon sia sufficien-te a dare solidebasi professionalie che oggi laconoscenza dispecifiche meto-dologie formativerappresenti unelemento indi-spensabile. Il moderno tecni-co deve saperecon professionali-tà e, con compe-tenza, proporre ilmondo dell’equi-tazione come vei-colo ideale tra uomo e natura,tra città e campagna, tra legenerazioni, alla riscoperta diantiche tradizioni ma con solidebasi di marketing,comunicazio-ne, sicurezza, organizzazioneaziendale ecc. Un tecnicoanche imprenditore quindi, figu-ra professionale riconosciuta ecodificata, per ridare dignità econtribuire in modo determinan-

Dopo la convenzione CSAIN-FISE le considerazioni dell’ing. Franco Mosca, presidente del CTE

A CURA DELLA CONFEDERAZIONE TECNICI EQUESTRI

Diffondere una modernacultura EQUESTRE

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V I A G G I O N E L L ’ E Q U I T A Z I O N E

A CURA DELLA CONFEDERAZIONE TECNICI EQUESTRI

Prima di vedere quali sono leazioni da fare e da evitare nel-l'avvicinarsi ad un cavallo, énecessario avere l'idea esatta dicosa sia un cavallo, e di qualipossano essere le sue reazioninel momento in cui lo si avviciniin maniera errata o senza ledovute cautele.Il cavallo é un animale timido e,in chiave naturalistica, altro noné che un erbivoro indifeso, quin-di un animale estremamentepauroso, che ha come unicaarma di difesa la fuga.Il cavallo tende ad essere allar-mato da ogni rumore strano, daogni cosa che esce dalla nor-malità, da ogni gesto che puòessere nella sua ottica un even-tuale pericolo. Tutto questoinnesca delle reazioni che spes-so possono apparire sproposita-te e imprevedibili, se ci dimenti-chiamo che legando il cavallonoi gli impediamo di reagire alpericolo nel modo per lui piùnaturale: scappando.É logico che i nostri cavalli nonsono nella condizione di essereesposti all'attacco dei predatori,ma la natura ha lasciato loroquesta memoria atavica. Perquesta ragione poniamo sem-pre attenzione nell'avvicinarci;evitiamo sempre di muoverci inmaniera brusca, repentina opeggio ancora all'improvviso.Ricordiamo che il cavallo ha deisensi estremamente sviluppati,l'udito in particolare: ha delleorecchie estremamente mobili,che può ruotare in tutte le dire-zioni, e quindi percepire il piùpiccolo rumore. Anche la vista émolto sviluppata; infatti il campovisivo del cavallo, a differenza diquello umano, é di circa 180gradi e questo significa che ilcavallo vede anche ciò che suc-cede dietro di lui o quantomenoin fianco a lui, solo che lo vedecon un occhio solo, perché gliocchi sono posti ai lati dellatesta. La funzione di questavisione parziale mette il cavallo

timore di essere attaccati.Ricordiamoci che anche il caval-lo più ombroso, preso conpazienza e con dolcezza, puòdiventare un cavallo tranquilla-mente gestibile. É chiaro chetutto questo non esclude deltutto la necessità di ricorrere adun'eventuale punizione, esatta-mente come un genitore chepunisce il proprio figliolo inmodo giustificato, tempestivo emai dettato dalla rabbia. Spessopuò bastare un richiamo ad altavoce per farci ubbidire dalcavallo.In natura il cavallo ha a disposi-zione grandi spazi in cui muo-versi e che raramente si vedepreclusa ogni via di fuga. É logi-co che in un posto ristrettocome può essere la scuderia oun box, che identifica come lapropria casa, è portato a difen-dersi con tutto ciò che ha adisposizione, mettendosi in con-dizioni di non farsi avvicinare.Invece bisogna stabilire conl'animale un rapporto di recipro-ca fiducia. Noi dobbiamo fidarcidi lui, non temerlo, se vogliamoche questo animale tanto sensi-bile si fidi di noi; se abbiamopaura il cavallo lo percepisce ecerca di individuarne la causacon due risultati possibili: se égiovane penserà: "Se hai pauratu, allora mi spavento anch'io!";se é un cavallo smaliziatoapprofitterà della situazione ren-dendovi difficile, se non impos-sibile, svolgere il vostro lavoro.(1 – Continua) l

in allarme fino a quando gli altrisensi non gli permettono diidentificare con più chiarezzacosa stia succedendo.Una carezza o una "pacca" sulcollo permettono di stabilire conil cavallo un rapporto tattile,mentre il fargli annusare unamano gli permette di riconoscer-ci anche da un punto di vistaolfattivo. Nel momento in cui ciavviciniamo ad un cavallo, lodobbiamo fare con rispetto ecautela, in modo da farci ricono-scere come amici. Con calmadobbiamo attrarre la sua atten-zione con il cosiddetto "dargli lavoce". Il "dare la voce" chiaman-dolo per nome, fischiando, par-landogli, soprattutto se la nostravoce é conosciuta dal cavallo,può significare renderlo piùtranquillo avvisandolo: "Guardache ti sto venendo vicino e nonho cattive intenzioni".I cavalli vengono normalmentemanovrati con la mano destra,quindi sono abituati ad averel'uomo alla loro sinistra. É beneevitare nei limiti del possibile diavvicinarsi da destra perchéquesta novità potrebbe suscita-re il panico o una reazione dirabbia, come se il cavallo cipunisse per non aver rispettatouna regola che noi stessi gliabbiamo insegnato.Non esistono cavalli cattivi, macavalli che hanno paura dell'uo-mo o che sono stati incattiviti aseguito di maltrattamenti e,come tutti i timidi, quandohanno paura attaccano per

Un CAVALLOper amico

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In atletica l’allenamento vero eproprio inizia, in pratica, a 16anni con la categoria “Allievi” (inItalia 16-17 anni). Al di là delleconsiderazioni biologiche,metodologiche e strategicheaccennate nel precedente arti-colo ("Allenare i giovani”), ci tro-viamo, in questa fascia di età, adover affrontare e quindi prepa-rare gli atleti per i primi appunta-menti Nazionali edInternazionali.Per allenare i giovani in questaimportante fase evolutiva èopportuno che l’allenatore abbiauna sufficiente qualificazione edesperienza. La IAAF propone,come minimo, un allenatore cheabbia frequentato e superato ilLivello III del CECS, poichè sitratta di avviare gli atleti verso iquattro grandi gruppi di speciali-tà : Sprint /Ostacoli, Salti, Lanci,Mezzofondo/Marcia.Questa tappa viene anche defi-nita come tappa dell’apprendi-mento delle abilità specifiche.I gruppi di specialità diverrannosei dalla categoria Juniores (18-19 anni) in poi, poichè la Marcia,nella categoria allievi fa partedel gruppo mezzofondo e leProve Multiple spaziano neigruppi : Sprint / Salti e Lanci.Quindi la formazione dell’allena-tore per queste fasce di età:

vane atleta per consentirgli diottenere i risultati che il suo"talento" gli consentirà.Il quinto livello (quelloAccademico), lo desciverò piùdettagliatamente poichè nonesiste in nessun’altraFederazione Internazionale edanche perchè è accessibile atutti i tecnici che, avendo giàconseguito il massimo livello dieducazione previsto dai pro-grammi delle FederazioniNazionali, intendano conseguirela massima specializzazione neitre indirizzi identificati: 1)Direttore Tecnico (Chief Coach);2) Programmatore di Settore(Head Coach); 3) Metodologoper lo Sviluppo della StrutturaTecnica nelle diverse situazioniFederali (Piccola Federazione,Media o Grande).Organizzazione dei CorsiAccademici della IAAF - LaIAAF, in cooperazione con unaUniversità accreditata, èresponsabile della conduzionedel Corso e dovrà identificare iconferenzieri per la parte tecni-co/pratica, che dovranno esserealtamente qualificati e di prova-ta esperienza specifica. La pre-parazione del corso inizia 16settimane prima della data diinizio. Otto settimane prima laIAAF invierà ai partecipanti il

di Elio Locatelli (responsabile area sviluppo Iaaf)

Allievi e Juniores sarà orientataverso la specializzazione inizia-le ai grandi gruppi di specialità.I contenuti, le unità di allena-mento e la distribuzione deimezzi subiranno un cambia-mento progressivo prima nellaquantità dell’allenamento e poinella qualità ; insomma ci siorienterà progressivamenteverso la specializzazione che sicompleterà dai 19 anni in poi.In particolare, nel corso di for-mazione per il terzo livello, l’al-lenatore dovrà dimostrare diconoscere le basi fondamentalidella tecnica del gruppo di spe-cialità prescelto per essere ingrado di insegnare le cose chesi riveleranno poi fondamentaliper uno sviluppo ottimale dellaperformance.Successivamente è consigliabi-le, per poter allenare bene l’atle-ta quando passa dalla categoriaallievi a quella juniores, parteci-pare al corso di livello quattro,che si propone di sviluppareulteriori conoscenze per il con-seguimento della performance.Personalmente, ritengo che iprimi quattro livelli di sviluppodel tecnico proposti dalla IAAF,siano la base formativa fonda-mentale per un allenatore diclub che abbia la volontà e l’am-bizione di voler allenare un gio-

Il prof. Locatelli spiega l’ultimo,impegnativo percorso per diventare un vero

e proprio allenatore di atletica

Ora chiamatemi

COACH

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materiale di studio pre-corsoche comporterà una presenta-zione scritta del candidato, daconsegnare all’inizio del corso eche farà parte della valutazionefinale che avverrà in mododiverso per i tre differenti indiriz-zi e verrà dettagliata nella lineeguida che seguiranno.Corso Accademico perDirettori Tecnici - Il Corso ècomposto da tre parti: 1) Pre-corso; 2) Parte residenziale; 3)Tesi da preparare dopo il corso.A ricevimento della Tesi i parte-cipanti che hanno superato unminimo del 50% del massimo(100%) nelle tre parti riceveran-no entro un mese il “DiplomaAccademico di AllenatoreIAAF”. La durata residenzialedel corso è di 14 giorni e si terràpresso il College Universitario. Icontenuti più importanti sono iseguenti:1) Gestione delle differenti indi-vidualità, motivazione e possibi-lità di indirizzare o cambiare ilcomportamento; 2)Comprendere il modo di relazio-nare con l’atleta e l’allenatore;3) La carriera dell’atleta durantee dopo la carriera sportiva; 4)Abilità interpersonali nel gestirele relazioni con sponsor emanager; 5) Capacità di creareun Team di lavoro intornoall’atleta; 6) Sviluppare l'effetivaprofessionalità del Team di sup-porto; 7) Il ruolo del DT nellagestione della performance; 8)Gestire i cambiamenti nel corsodello sviluppo della performan-ce; 9) Risolvere le resistenzeesterne e le conflittualità; 10)Programmare lo sviluppo del-l’atleta per ogni ciclo olimpico;11) Gestire il Team e le struttureche dovranno favorire il rag-giungimento; della performanceprogrammata; 12) Il comporta-mento e gli obblighi del DTdurante i grandi eventi; 12)Gestire i rapporti con la stampa.Corso Accademico per pro-grammatore di Settore -Anche questo corso prevede treparti ma differenti nella strutturae nei contenuti: 1) Pre-corso; 2)Parte Residenziale; 3)Programma annuale di allena-mento di un atleta direttamenteod indirettamente seguito dal

candidato conl’aiuto di unTutore (Mentor)di provata espe-rienza.Anche quiil candidatodovrà consegna-re il programmafinale con i diver-si stadi dell’ope-rato che saràvalutato anchedal Mentor.La durata resi-denziale è di ottogiorni ed i conte-nuti più impor-tanti sono: 1) Gestire le differen-ti individualità, motivazione ecreare un clima ideale per even-tuali cambi di comportamento;2) Capacità di relazioni atleta/allenatore; 3) Gestire la carrieraagonistica dell’atleta; 4)Utilizzare al meglio il supportodel Team; 5) Scienze applicateallo sport e processo di allena-mento; 6) Aspetti fisiologici ebiomeccanici della performan-ce; 7) Pianificazione dell’allena-mento; 8) La forza, la velocità,l’endurance necessarie per unaspecifica specialità; 9) La tecni-ca: capacità di utilizzare imoderni softwares (per es.Dartfish) per analizzare il movi-mento e dare feedbacks imme-diati all’atleta ed all’allenatore;10) Metodi di recupero e rigene-razione; 11) Conoscenze riguar-danti l’alimentazione, l’idratazio-ne ed aiuti ergogenici consentitied utili.Il candidato dovrà con-segnare la Tesi (relazione sulprogramma di allenamento)dopo massimo nove mesi dallafine del corso. La valutazionefinale terrà conto soprattutto delgiudizio del Mentor e delleconoscenze dimostrate durantegli Workshops tenuti durante ilcorso. Corso Accademico perMetodologo dello Sviluppodella Struttura Tecnica - Inquesto Corso le parti fondamen-tali son ugualmente tre ma strut-turate diversamente: 1) Pre-corso; 2) Parte Residenziale; 3)Presentazione di un piano disviluppo della struttura tecnicadella propria FederazioneNazionale.Il candidato avrà due mesi di

tempo per inviare lo Studiorichiesto a partire dalla fine dellaparte residenziale del corso. Ladurata della parte residenzialedel corso è di dieci giorni ed iprincipali contenuti sono: 1)Conoscenza del Sistema di svi-luppo globale della formazionedell’allenatore; 2) Creazione diun sistema di coaching (descri-vere i fondamenti); 3)Presentazione di un Poster cherifletta la struttura del Coachingnel proprio Paese; 4) Gestire unsistema di Coaching; 5)Monitorare e valutare un siste-ma di Coaching; 6) Recrutareallenatori; 7) La professione del-l’allenatore; 8) Etica e pratica diCoaching; 9) La legge e leresponsabilità dell’allenatore;10) Preparare piani di allena-mento per i diversi livelli di qua-lificazione (Allenatore Giovanile,Sviluppo ed Elite); 11)Organizzare il Mentoring; 12)Leadership nel gestire i cambia-menti, nella comunicazione enel risolvere i conflitti.La valutazione finale terràsoprattutto conto della capacitàdi disegnare una struttura tecni-ca adeguata alla Federazione diappartenenza ed ad organizza-re i diversi livelli dei corsi previ-sti per la struttura tecnica consi-derata, ivi compresa l’educazio-ne di coloro che saranno chia-mati a condurre tecnicamente icorsi.Si conclude così la pano-ramica sul ruolo del Tecnico peri diversi livelli di qualificazione,lasciando aperta la porta allacreatività ed alla fantasia diognuno purchè sostenuta da unaseria base culturale specifica. l

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Il nuotatore ha appena salutatoil pubblico da bordo vasca, perla presentazione della gara fina-le, e ora si appresta a togliersi latuta della nazionale per siste-marsi sui blocchi di partenza.Appena levata la maglietta eccoapparire un intreccio di nastricolorati, che fasciano i suoimuscoli ben definiti.La giovane tennista lancia inaria la pallina, e mentre sta persprigionare la sua massimaforza per cercare l’ennesimoace, ecco che la gonnellina sialza e appare un lungo nastroazzurro che circonda il ginoc-chio abbrozzato.Vezzi da atleti? Ultima trovata diuno sponsor all’avanguardia?Niente di tutto questo. E’ iltaping neuro muscolare, ultimoritrovato della scienza dellosport.Il bendaggio è stato da sempreun valido aiuto agli atleti, masempre e solo in caso di infortu-ni. Utilizzando un nastro elastico siscoprì che era possibile aiutare

di Diana Bianchedi

Diana Bianchedi svela i segreti del nuovo bendaggio usato da molti atleti

per aiutare i muscoli e la circolazione

Il Taping,

“COLORA”la salute

i muscoli e gli atri tessuti conun'assistenza esterna.L'impiego della tecnica TapingNeuro Muscolare crea unapproccio totalmente nuovo altrattamento di nervi, muscoli eorgani. Questa tecnica mostrala sua efficacia attraverso l'atti-vazione dei sistemi neurologicie di circolazione. I muscoli sono responsabili, nonsolo dei movimenti del corpo,ma anche del controllo della cir-colazione del sistema venoso elinfatico, oltre che della tempe-ratura del corpo, etc. Quindi,l'incapacità della massa musco-lare di funzionare in modo ade-guato, causa vari tipi di sintomi.Normalmente i muscoli si esten-dono e contraggono, in conti-nuazione, entro certi limiti, sog-giacendo alle normali regoledella biomeccanica. Facendo sport, a qualsiasi livel-lo, può accadere che i muscolisi estendano o contragganooltre i loro limiti, andando incon-tro a stati di sofferenza o a pro-cessi infiammatori a carico di

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tendini o articolazioni. Quandoun muscolo è infiammato, gon-fio o rigido perché affaticato, lospazio tra la pelle e il muscolo ècompresso, e ne risulta unalimitazione alla circolazione delfluido linfatico. Questa compres-sione comporta inoltre unapressione sui ricettori del doloresottostanti la pelle, che in rispo-sta comunicano segnali di disa-gio al cervello e quindi la com-parsa del dolore. Il bendaggio convenzionale hacome scopo la limitazione delmovimento dei muscoli o dellearticolazioni, per questo motivoviene spesso eseguito eserci-tando anche una forte pressio-ne, tanto che viene normalmen-te applicato all'inizio dell'attivitàsportiva, e rimosso non appenal'attività è terminata. Invece la stimolazione TapingNeuro Muscolare si basa su unafilosofia totalmente differenteche si propone di permetteretotale libertà di movimento, cosìda consentire al sistema musco-lare del corpo di guarirsi dasolo, bio-meccanicamente. Per assicurare la libertà di movi-mento dei muscoli nella praticadella stimolazione con il TapingNeuro Muscolare si consiglial'utilizzo di bande elastiche cheabbiano un'elasticità del 40%rispetto alla loro lunghezza ori-ginale. Inoltre il suo adesivo,che viene attivato dal calorecorporeo, fa sì che il nastro

Alessia Filippi durante una gara con i “nastri magici”sulla spalla. Nella pagina precedente, in basso, alcuni modi di applicare il taping

- per ridurre l’eccesso di caloree di sostanze chimiche presentinei tessuti;- per ridurre l’infiammazione;- per ridurre anche l’anormalesensibilità e il dolore nella pellee nei muscoli.2. Azionare i sistemi analgesiciendogeni- stimolare il sistema inibitorespinale e il sistema inibitorediscendente.3. Correggere i problemi dellearticolazioni- ridurre gli allineamenti impreci-si causati da spasmi e muscoliaccorciati;- normalizzare il tono delmuscolo e l’anormalità di fasciadelle articolazioni;- migliorare la ROM.Ma quando è utile? - lesioni muscolari- sindrome femoro rotulea- dorsalgie, lombalgie e cervical-gie- instabilità di spalla- lesioni dei legamenti del ginoc-chio- lesioni meniscali- sindrome del tunnel carpale- sciatalgiaIn realtà le possibilità sonoancora tantissime, centri onco-logici si stanno avvicinando aquesta tecnica per le pazientiche hanno subìto una mastopla-stica. Inoltre diversi pediatri tro-vano utile un intervento pocoinvasivo come questo, nei casidelle lievi scoliosi o rotoscoliosi.Come sempre l’importante è chiapplica questo bendaggio siaaltamente specializzato, abbia ildiploma di taping neuro musco-lare. Non basta che i nastrisiano colorati per ottenere ilrisultato sperato, occorre saper-li mettere in maniera corretta. Con queste piccole notizie orapotremo guardare ancora conpiù curiosità e affetto i nostriatleti, fasciati da nastri colorati,per poter arrivare a quel sognoche solo la medaglia olimpicapuò appagare. l

rimangain locoper 3 o 4giorni. Il“ T a p e ”raramen-te provo-ca irrita-z i o n icutaneep o i c h énon con-tiene lat-tice e lasua spe-

ciale struttura ondulata aeratapermette la traspirazione.Quindi questo nuovo ritrovatoha una duplice funzione, siacurativa, sia per aiutare la per-formance atletica.Durante l’attività fisica il KinesioTaping si applica con tecnichetese ad ottenere:1. Sostegno del muscolo per- migliorare la contrazionemuscolare nei muscoli indeboliti;- ridurre l’affaticamento musco-lare;- ridurre l’eccessiva estensionee contrazione del muscolo;- ridurre i crampi e la possibilelesione dei muscoli;- aumentare la ROM (ampiezzadi movimento).2. Correzione dei problemi dellearticolazioni e tendini per- migliorare gli allineamentiimprecisi causati da spasmi emuscoli accorciati;- sostenere i tendinilesionati/indeboliti.Questa tecnica mira ad ottenereun effetto globale di normalità alivello muscolo-tendineo e arti-colare, ed una attività fisica alle-viata dal dolore.Nella fase riabilitativa invece, ilKinesio Taping si applica conaltre tecniche (allungamento,drenante, sostegno) miranti a:1. Rimuovere la congestionedella circolazione dei fluidi cor-porei:- per migliorare la circolazionesanguigna e linfatica;

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un sovraccarico di lavoro perorgani che devono creare lemodifiche, per esempio il fega-to, o eliminare la maggiorequantità di scorie prodotte, peresempio il rene. Le cellule di un organismo,devono, infatti. rifornirsi deimateriali che continuamenteperdono (acqua, sali, proteine)oltre che di energia per mante-nere i processi vitali. Quandomuoiono (e ogni giorno ne muo-iono a milioni, anche nelle per-sone giovani e sane) debbonoessere rapidamente sostituite.Un continuo processo di ricam-bio di cellule invecchiate emorte, una continua demolizionee costruzione di proteine chedevono sempre essere efficienti.Il nostro corpo ha quindi biso-gno di un altrettanto continuorifornimento di fattori nutritiviadatti a mantenere o ricostruirela materia vivente.Considerando le sostanze ali-mentari che compongono i cibie che noi utilizziamo per ilnostro sostentamento, si è solitifare una grossolana distinzionein macro e micro nutrienti, in

benzina o gasolio e non cicurassimo mai dell’olio delmotore o dei freni, del liquidoper il raffreddamento, dellepasticche e di tutte quelle partiche sono soggette ad una pro-gressiva usura e che hannoperiodicamente bisogno disostituzione. Prima o poi lamacchina si romperà e bisogne-rà cambiarla. E’ una legge di mercato che malsi adatta al nostro organismoche vorremmo perfetto e funzio-nante il più a lungo possibile.Una macchina assai complessail cui motore, una volta acceso,continuerà a funzionare, magariperdendo un colpo ogni tanto,fino ad un certo momento in cuisi spegnerà per non riprenderepiù. Una macchina capace di rinno-varsi continuamente se riceve ilmateriale necessario da unacorretta alimentazione, maaltrettanto capace di utilizzareun carburante grezzo o sporcoal posto di benzina verde, crea-re un filtro con pezzi diversi,meno efficiente ma capace digarantire una funzione. Certo è

di Santino Morabito (Specialista in Scienza del’Alimentazione)

Per un’alimentazione corretta è opportuno conoscere le caratteristiche chimiche dei vari cibi. Si parte dai carboidrati

e dai lipidi: insieme formano una miscela doc

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ALIMENTIuna “benzina” non vale l’altraL’organismo degli animaliviventi può essere paragonatoad una macchina, un congegnoa combustibile capace di tra-sformare l’energia chimica deglialimenti in calore e movimento. Ogni movimento che compia-mo, consapevole o no, materia-le o intellettuale, ha bisogno dienergia in misura maggiore ominore a seconda delle condi-zioni fisiche, ambientali e persi-no psicologiche in cui si svolge. Abbiamo bisogno di energia,anche se restiamo immobili odormiamo: il cuore pompa ilsangue, i polmoni respirano, ireni filtrano… In apparenza la macchinavivente può funzionare anchesenza combustibile. Infatti l’or-ganismo sopravvive, funziona emantiene la sua temperaturaanche dopo parecchi giorni didigiuno perché in realtà, anchedurante il digiuno, viene assicu-rato un continuo rifornimento dicombustibile: l’organismo con-suma se stesso.Ma non è solo un problema dienergia. E’ come se ad unamacchina assicurassimo solo

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energia concentrata in piccolivolumi: un grammo libera nellacombustione nove calorierispetto alle quattro dei carboi-drati. Solo in piccolissime quan-tità, anche se più dei carboidra-ti, partecipano alla composizio-ne delle membrane cellulari edhanno inoltre una piccola maimportante funzione regolatricediretta. Siamo soliti distinguerli in ani-mali e vegetali per la provenien-za e soprattutto per la diversaforma fisica a temperaturaambiente: solidi i primi, liquidi isecondi (oli).Elementi caratteristici di tutti ilipidi sono gli “acidi grassi”:diversi come struttura per ilmodo in cui i costituenti (carbo-nio, idrogeno e ossigeno) sonolegati tra di loro e diversi comeeffetto sulla “elasticità” delle cel-lule, sui processi metaboliciconsequenziali e, in definitiva,sulla salute delle nostre arterie. Tristemente famoso il colestero-lo, killer silenzioso…di moltinobili alimenti, balzano ora aglionori della cronaca i trigliceridi. Bisogna fare attenzione allaquantità ma soprattutto allaqualità dei grassi che consumia-mo, oltre la popolare conclusio-ne animale/cattivo evegetale/buono, entrando all’in-terno della composizione e dellastruttura degli acidi grassi :saturi – insaturi. Nei saturi gliatomi che compongono la lorocatena sono strettamente legatifra di loro, negli insaturi (mono epolinsaturi) esistono dei punti“deboli” di legame che diventa-no punti “di forza” per la nostrasalute. Gli acidi grassi saturi sono quel-li che peggiorano il colesterolomentre gli insaturi e soprattutto imoninsaturi sono quelli chemigliorano il colesterolo in parti-colare quello buono, quello chepulisce le nostre arterie. Grassisaturi negli alimenti di origineanimale e vegetale come neglioli di palma e di cocco, insaturinegli oli di semi e nei grassi delpesce, gli ormai famosi omega -3, e monoinsaturi nell’inimitabi-le olio di oliva. l

tale da con-sentire lam a s s i m aresa meta-bolica con ilminor con-sumo diossigeno.C A R B O I -D R A T I .P r o d o t t igrazie allepiante, conl’aria, l’ac-qua el ’ e n e r g i adel sole,hanno per iln o s t r oorganismoun signifi-cato quasi

esclusivamente energetico, esono solo in piccolissime quan-tità costituenti di strutture cellu-lari o di complesse molecolefunzionali.Li distinguiamo in semplici ecomplessi. I semplici, come glizuccheri del latte, della frutta,del miele, della barbabietola odella canna da zucchero, hannomolecola più piccola. Sono facil-mente assorbibili e passanovelocemente nel sangue rap-presentando una fonte imme-diata di energia. I complessi,come gli amidi dei legumi,cereali e tuberi o gli zuccheri diriserva dei muscoli animali,invece sono quelli con molecolepiù grandi, un insieme di zuc-cheri semplici legati tra di loro, avolte in maniera ramificata, cherichiedono sistemi di digestionepiù complessi e si caratterizza-no per un assorbimento piùlento nel tempo. Rappresentanouna fonte meno immediata dienergia, per la cui disponibilità,in relazione alla complessità delpasto, possono passare anche2 ore, ma hanno un impattometabolico migliore sui livelli diglucosio nel sangue, modulanola risposta ormonale, garanten-do una continuità di disponibilitàenergetica e di base metabolicaper tutti i processi dell’organi-smo.LIPIDI. Fonte importante di

relazione non alla loro importan-za ma alla quantità che cinecessita. I macronutrienti (car-boidrati, lipidi, proteine) sonosostanze che hanno prevalente-mente, ma non esclusivamente,un significato energetico, men-tre i micro (vitamine, minerali,particolari acidi grassi e aminoa-cidi) sono essenzialmentesostanze con un significato fun-zionale e strutturale. Vi sono, inoltre, sostanze chenon hanno un significato nutri-zionale perché non digeribili equindi non assorbibili, generica-mente indicate come fibra ali-mentare, ma che possiedonoun’importantissima funzioneregolatrice e protettiva.Esiste anche un’altra sostanza,con una “Funzione RegolatriceSpeciale”, senza la quale nonsarebbe possibile la vita; il tra-sporto e la distribuzione deinutrienti a tutto il corpo, tutte lereazioni metaboliche dell’orga-nismo avvengono grazie all’ac-qua. Esiste una fonte di ener-gia pulita, una “miscela” verdeche consente una migliore resaal motore e una minore produ-zione di scorie? Ad un prezzoeco-sostenibile per il nostroorganismo?Contro tutte le apparenze, miti ecredenze di una società opulen-ta, la giusta miscela è fornita dacarboidrati e lipidi in un rapporto

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della Direzione artistica di DIMIe della Segreteria organizzativadi Pyramide, aziende associate.Anche quest’anno alla cerimo-nia di consegna del Premiosaranno presenti, oltre ad espo-nenti dell’economia e della cul-tura, numerosi personaggi del-l’associazionismo e del volonta-riato, per una serata che vuoleessere un momento conviviale,ma soprattutto di riflessionesulle tante emergenze socialiancora esistenti verso le quali ilmondo delle imprese e tutta lasocietà civile non possono enon devono sentirsi estranei.Il filo rosso del Premio Anima2008 collegherà temi socialirelativi alla tutela dei diritti, daquelli dell’infanzia a quelli delmondo del lavoro a quelli deidiversamente abili, resi attualiattraverso il giornalismo d’in-chiesta. l

Per maggiori informazioni contat-tare gli uffici di Anima: tel0684499319 – www.animaroma.it

Il 22 settembre si svolgerà lasettima edizione del PremioAnima, cerimonia di premiazio-ne organizzata da Anima conl’obiettivo di valorizzazione ilcontributo apportato da perso-nalità del mondo della cultura edell’arte nel nostro Paese allacrescita di una coscienza etica,della solidarietà e della respon-sabilità sociale. Le categorie del Premio sono:Cinema, Giornalismo,Letteratura, Musica, Teatro.Nell’ambito di tali categorie,l’Associazione premia autori eprofessionisti che si sono distin-ti per la valenza dei contenuti ela forza comunicativa del mes-saggio attraverso varie forme diespressione artistica e lettera-ria. Le opere premiate vengonoselezionate da un’apposita

Giuria. Tra i premiati delle precedentiedizioni ricordiamo alcuni per-sonaggi del mondo dello spetta-colo quali Gianni Morandi,Fabio Concato, Maria GraziaCucinotta, Paola Cortellesi,Ascanio Celestini e RiccardoIacona.La cerimonia si svolge ognianno sotto l’Alto Patronato dellaPresidenza della Repubblica econ il patrocinio di importantiistituzioni.La serata di premiazione siavvale della preziosa collabora-zione di personalità quali MillyCarlucci, Giovanni Anversa,Nicky Nicolai e Stefano diBattista, che hanno messo adisposizione la loro professiona-lità confermando il loro genero-so impegno nel sociale.Il premio è costituito da esclusi-ve opere d’arte commissionateda Nicoletta Fiorucci,Presidente onorario di Anima,ad artisti emergenti. Ogni anno, Anima si avvale

Il 22 settembre a Roma il premio “Per la crescita di una coscienza etica”

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Un OMAGGIO alla cultura e all’arte CON

ANIMA

Il premio 2007: Ascanio Celestini premiato da Luigi Abete. A sinistra,Annamaria Malato e Giovanni Anversa

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ANIMA

Dal 7 al 14 giugno scorsi si èsvolta “La settimana nazionaledella Sicurezza in Rete”, proget-to nato nell’ambito del program-ma di Microsoft,“SicuramenteWeb”, focalizzatosui temi della navigazione pro-tetta dei minori sul web e dellasicurezza informatica.L’iniziativa, realizzata dall’Unione Nazionale Consumatori,con il patrocinio del Ministerodello Sviluppo Economico e conil sostegno di partners qualiPolizia Postale e delleComunicazioni, ABI Lab,Microsoft Italia, azienda asso-ciata ad Anima, Skuola.Net eAGR (Gruppo RCS), è consisti-ta in sette giorni di comunicazio-ne e interattività on line per dif-

ne; sicurezza nella gestione deldenaro e dei propri risparmi;difesa della privacy, della repu-tazione, dei propri affari; corret-to funzionamento del propriocomputer.E’ disponibile on-line il sitowww.sicurezzainrete7x24.orgcon numerosi contenuti qualivideointerviste a esperti IT e adesponenti della Polizia Postalee videoblog su temi chiave dellasicurezza in rete. Alcuni filmati esemplificano pos-sibili comportamenti a rischio,riassumendo nel contempo leregole per garantirsi un livellobase di protezione informatica. Sul sito è presente, inoltre, untest di autovalutazione perconoscere il proprio livello diconoscenza delle tematicherelative alla sicurezza informati-ca. Il sito, in definitiva, si proponecome punto di riferimento auto-revole e certificato per l'informa-zione sulla sicurezza on-line,per sviluppare concept quali lascelta consapevole dell'utente,la sicurezza percepita nell'utiliz-zo della rete, la fiducia con cuigli utenti si servono del web perle proprie attività. l

fondere cultura e conoscenze atutela della navigazione e offrirerisorse concrete per la preven-zione dei rischi informatici per il“cittadino” di Internet quali: tute-la dei figli nel loro uso dellaRete; riservatezza dei dati per-sonali, dei propri documenti e diquelli condivisi con altre perso-

A giugno si è svolta la settimana per navigare protetti sul web

La sicurezza finisce in “RETE”

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Il miglior talento della nostra atletica leggera e una delle nostresperanze per Pechino.Motore da fuoriserie, atleta eclettico nella velocità e conseguen-temente nel lungo, dove oggi eccelle.Deve molte delle sue qualità, alla madre già atleta di ottimo livel-lo fino all’insorgere di una malattia che la costrinse all’abbando-no dello sport attivo.Mamma René è, ed è stata la musa ispiratrice, la protettrice e lacasa serena dove, seppur con mille difficoltà, Andrew ha vissutoserenamente.Dal padre poco presente nella sua vita, si allontanò da casa dopodiciotto mesi dalla sua nascita, ha preso il senso ed il piaceredella musica che esercita nell’usodella batteria.Sicuramente con performancemigliori di quello che è stato ilmito degli anni novanta CarlLewis, il figlio del vento.Andrew potrebbe anche farcela

Roberto Minnetti

di Roberto Minnetti

Una nuotatrice, FedericaPellegrini, attesa ad una grandeOlimpiade; un famoso e straordi-nario calciatore, Gianluigi Buffon.Ora il talento da chef di RobertoMinnetti si è spostato su un atletache di talento strabocca: AndrewHowe, il lunghista sbocciato inSabina grazie a un Dna preziosoche il calcio aveva adocchiato eche invece il destino ha portatoaltrove, facendolo diventare la piùbella speranza dell'atletica azzurrasulla pista e le pedane di Pechino,nonostante il recente infortunio.Dalla cucina del suo "PoggioAntico", lì a Montalcino, Minnetti,che di atletica ha ben masticato ingioventù, ha creato un menu gusto-so e vivace, come l'estroversitàesplosiva di Andrew richiede emerita.

LE RICETTE DEI CAMPIONI

Dopo la Pellegrini e Gianluigi Buffon,Roberto Minnetti dedica il suo nuovo

menu al talento del giovane specialista del lungo, nato negli Usa

Non SALTIil pasto, Mr. Howe

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di polenta cremo-sa e ragù dipesce. Allorapovero, oggi leg-germente costoso.Sul secondo vedrei un gigotd’agnello farcito e fasciato nellardo alle erbe D’Arnaud concontorno di porcini ad insalatacalda.Il formaggio la quadra di capra,a pasta semi morbida, saporeintendo leggermente acidulo.Per il dolce il parfait d’ananas epina colada al Rum con fetted’ananas cotte caramellate.I vini. Sullo sbordatino un ottimorosè sia secco o mosso, direi un

a superare quei nove metri nellungo; mi piace ricordare quan-do fanciullo leggevo FlashGordon e ricordo in uno degliepisodi il balzo al di là dei novemetri.Flash biondo, Andrew nero, mal’emozione di poter cadere nelbaratro credo sia la stessa.Howe in questo momento ha iltallone d’Achille in una rincorsadeficitaria, là dove il suo ritmomusicale dovrebbe aiutarlosembra perdere questo dononaturale. Forse la voglia di arri-vare al di là del sogno lo fa stra-fare, eppure prima di cadere nelbaratro trova sempre la forza ela volontà di attaccarsi con lemani all’ orlo del precipizio.Equesto la dice lunga sulle capa-cità psicomotorie.A tavola con Andrew, visto percome ama la vita e sappia giàalla sua età prendersi in giro,direi per il suo modo di prende-re o non prendere la pedana,penserei ad un pasticcio dipasta coperto da una pasta sfo-glia. Pasticcio ricco, all’antica con unragù di rigaglie di pollo, maiale emanzo, pisellini, pomodoro leg-gero, mozzarella e reggiano ezafferano. Come entrata uno sbordatino,tanto per restare leggeri, a base

Montegrosso o uno ChampagneGosset. Per il pasticcio, un buonAglianico o in contrapposizioneuna Barbera, con l’agnello unCotic Rotie Les Rochain (Syrah)di Patrick & Christophe BonneFond, o un Montepulcianod’Abruzzo (Valentini), sul for-maggio un buon GewurzerTraminer, con il dolce unmoscato passito fresco, e poi unin bocca al lupo ad Andrew perPechino. l

A sinistra, Andrew Howe con mamma René. Sotto, la grinta dell’atleta azzurro

Andrew alla batteria, la sua grande passione

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maggio scorso, nel corso di un affollato Convegnocui hanno partecipato, oltre ai premiati, ai loro inse-gnanti e familiari, l’Assessore alla PubblicaIstruzione del Comune, On. Edoardo Usai, ilPresidente del CONI Regionale. Dr. Gianfranco Faraed il Dirigente CONI, Responsabile dellaPreparazione Olimpica Dr. Roberto Fabbricini, venu-to da Roma per conferire maggiore risalto alla giàimportante iniziativa.Considerato il successo conseguito, il PresidenteSpinetti, in piena concordanza con le Autorità locali,ha annunciato che l’iniziativa sarà ripetuta nel pros-simo anno scolastico, cercando di coinvolgere anchestudenti delle superiori.Come considerazione conclusiva, l’iniziativa – cheripetiamo ha coinvolto oltre mille studenti – costitui-sce una nuova componente di rilevo all’impegnointrapreso dall’Associazione nazionale Atleti Olimpicie Azzurri d’Italia a favore dei giovani, da oltre duelustri. Impegno che attualmente nel corso dell’annocoinvolge circa ventimila giovani, tra alunni delle ele-mentari e studenti delle scuole medie inferiori esuperiori, di molte Regioni Italiane.Forse si tratta di poca cosa, ma entrare nello spac-cato di mondo della scuola non è cosa facile; anchese negli ultimi anni qualche porta in più si è aperta.Ecco perché l’Associazione persevera su questastrada ed il successo registrato a Cagliari, ci spingea continuare con la stessa grinta che avevamodurante il nostro agonismo azzurro. l

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Tra le tante iniziative dell’Associazione AtletiOlimpici e Azzurri d’Italia rivolte al mondo dellaScuola, nel corso dell’anno scolastico 2007-2008 laSezione di Cagliari ha indetto per la prima volta unconcorso riservato agli studenti delle terze classidelle Scuole Medie della Città.L’iniziativa, svolta in collaborazione con il CONIRegionale e con il patrocinio dell’Assessorato allaPubblica Istruzione del Comune di Cagliari, è costi-tuita nello svolgimento di un elaborato, sotto forma diracconto, storia, tema, poesia, esperienze personali,riguardanti lo Sport. La manifestazione, sviluppatasitra il 26 marzo ed il 26 aprile 2008, ha coinvolto oltremille giovani ed i loro insegnanti di EducazioneFisica e di Lettere. In detto periodo i partecipantihanno avuto contatti con gli Azzurri e con i DirigentiSportivi del capoluogo isolano, al fine di migliorareed approfondire le proprie conoscenze sportive.I tre migliori elaborati di ogni Istituto, scelti dai propridocenti, sono stati successivamente esaminati dallaCommissione del Concorso composta da Presidentedella Sezione Atleti Azzurri di Cagliari , il noto cesti-sta di una trentina di anni fa Alessandro Spinetti, dairappresentanti del CONI Regionale, del Comune diCagliari e del Provveditorato agli Studi.Vincitrice del Concorso è stata Paola Piras, allievadella Scuola Media “Tuveri”, seguita da EleonoraBollita, della Media “Dessì”, mentre il terzo premio eandato a Riccardo Cabras della Media “Vittorio daFeltre”.Premi speciali sono stati assegnati ad Anna Dessì,per la categoria “Creatività e Fantasia” ed allaScuola Media Vittorio da Feltre per “Comportamentoe Diligenza”.La consegna dei riconoscimenti è avvenuta il 15

di Roberto Roberti (segretario generale Anaoai)

A Cagliari

SFIDAtra i banchi

Premiati i migliori elaborati sullo sport degli studenti medi del capoluogo sardo.Ci sarà il bis

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CSAIN

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Fitness CSAIN, di mettere insieme un team pro-fessionistico di Hip Hop e presentarlo alle selezio-ni nazionali di Fiuggi che si sono svolte dal 31maggio al 1° giugno. Lo Sporting San Paolo di Gravina di Catania el'ASD Caoss di Segni (Roma) hanno contribuito afornire gli elementi per il team. Mesi di preparazio-ne, con severi allenamenti a Catania e Roma,hanno dato i loro frutti. Il team è composto daLorenzo Riela, Yvonne Guglielmino, LorenzoGiacobone, Annalisa Sturabotti AnnalisaPellegrino, Tiziano Vasselli, Francesco Vitello,Andrea Morena. Il gruppo, nonostante la presen-za di numerosi rivali di caratura internazionale, èstato selezionato a Fiuggi fra i primi tre, guada-gnandosi così il diritto di partecipare ai Mondiali diLas Vegas. Un giusto e gratificante premio perl'impegno profuso dai ragazzi e per lo sforzo orga-nizzativo della responsabile che fin dall’inizio hacreduto in questa avventura permettendo ancorauna volta allo CSAIN di essere alla ribalta in unaprestigiosa manifestazione di Hip Hop. l

A pochi giorni dall'inizio delle Olimpiadi diPechino, la cui cerimonia inaugurale è fissata perl'8 agosto, a Las Vegas (30 luglio-3 agosto) sisvolgerà il campionato mondiale di quello che nonsi può definire uno sport, ma molto di più, un feno-meno artistico di grande impegno fisico che trovale sue radici, ovviamente proprio negli Usa, comeespressione socio-culturale: l'Hip Hop.A Las Vegas, al Loews Lake Resort, sono attesi1500 "danzatori" di circa trentacinque nazioni masoprattutto in rappresentanza di ogni continente,a conferma che l'Hip Hop è ormai, più che mai,uno straordinario fenomeno globale. La più grande ed importante kermesse di Hip Hopvedrà quest’anno, a tenere alto il nome dell'Italia,la partecipazione di un team CSAIN: l'Other SideCSAIN Italia. Il team è nato da un felice suggeri-mento di Margherita Vasselli (responsabile nazio-nale Hip Hop CSAIN) e di Curzio Bufacchi(responsabile Giuria nazionale CSAIN di Aerobicae Hip Hop) che ha portato alla decisione di ItaliaBianchi, responsabile nazionale Ginnastica &

Un team CSAIN, l’Other Side, rappresenterà l’Italiaa Las Vegas nella grande rassegna internazionale

IL MONDO

Agosto mondiale per l’HIP HOP

I bravissimi componenti del team Other Side CSAIN Italia: ad agosto li aspetta Las Vegas

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Prestigioso risultato della Nazionale Italiana diFreccette nell’annuale competizione riservata aipaesi dell’area mediterranea. La rappresentativadella FIGF (la Federazione Italiana GiocoFreccette) che è aderente allo CSAIN fin dallafondazione, dal 1984, ha vinto cinque gare su sei,primeggiando nella Classifica assoluta, siamaschile che femminile e conquistando la Coppadel Mediterraneo.Le gare si sono svolte a Cipro, nella località bal-neare di Protaras, dal 14 al 18 maggio scorsi.Oltre all’Italia e alla nazionale locale, erano pre-senti le squadre di Francia, Grecia, Gibilterra,Malta.Questa 9ª edizione della Coppa del Mediterraneosarà ricordata soprattutto per l’organizzazione el’accoglienza impeccabili e per la presenza delPresidente della Federazione Mondiale, Mr. RoyPrice: un segnale forte che peserà sul futuro diquesta manifestazione. La World Darts Federation (WDF) sta attraver-sando un periodo esaltante: l’attesa decisione delGAISF, che nell’aprile 2007 ha riconosciuto lo sta-tus di sport alle freccette, ha aperto orizzonti

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Le“FRECCETTE”azzurre fanno centro

L’Italia della FIGF, aderente allo CSAIN fin dalla nascita,ha trionfato a Cipro nella Coppa del Mediterraneo

impensabili, primo fra tutti un futuro approdo olim-pico, probabilmente già nel 2012. Dal punto divista del numero di giocatori e del livello di giocol’Italia è ancora lontana dai paesi anglosassoni enordeuropei - i maestri indiscussi del gioco – mala palestra della Coppa del Mediterraneo e la con-seguente maturazione dei talenti nostrani fannoben sperare per il futuro. A Cipro i giocatori “storici” e di lunga esperienzainternazionale, Loris Polese e Marco Apollonio,hanno trovato degni partner nei nuovi OliverFlores e Luca Catallo, e assieme hanno costruitoil successo finale nella Coppa. In campo femmini-le l’eterno confronto con le giocatrici francesi que-sta volta si è risolto nettamente a favore delleazzurre Veleda Gaiga e Giada Ciofi, sempre piùconvinte dei loro mezzi. Adesso la Nazionale ita-liana è attesa all’appuntamento della CoppaEuropa, a Copenaghen alla fine di agosto. Saràl’occasione per verificare la bontà e la tenuta diquesta squadra vincente. Per quanto riguarda laCoppa del Mediterraneo, l’anno prossimo saràproprio l’Italia ad ospitarla. (Maurizio Vitali,Segretario Nazionale FIGF). l

GRAZIE ALLO CSAIN NEL MONASTERO DI HUY SI RICERCA ARMONIA E SERENITÀUn altro appuntamento, a metà giugno, per il terzo anno di corso di Taiji Quan presso l’Istituto Tibetanodi Huy, in Belgio. Dunque, si rafforza il successo dell’Accademia Europea di Arti Marziali Interne, volu-ta dal Direttore del Monastero, Lama Karta, e da Lama Zeupa, esperto di Yoga Tibetano e guida spi-rituale dell’Accademia. Il M° Mauro (Direttore Tecnico del Centro), in questi tre anni, ha raccolto unnotevole consenso, coinvolgendo numerosi praticanti provenienti non solo dal Belgio, ma anche daidiversi paesi stranieri limitrofi. Molti di loro hanno partecipato a tutti gli appuntamenti e dunque lanecessità di formare più classi di studio (principianti, avanzati) e per questo, coadiuvato da Istruttori diTaiji CSAIN che di volta in volta lo accompagnano. La pratica del Taiji Quan e Qi Gong si sposa benis-simo con l’atmosfera magica di calma e serenità che si respira nel monastero, sia negli ampi spaziverdi all’aperto, sia nelle sale di preghiera e meditazione all’interno. Dunque è anche un ritrovarsi frapersone che non necessariamente seguono la dottrina buddista tibetana, ma tutti accomunati da unaricerca interiore di serenità. l

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QUI PIEMONTEJUDO, IL COMITATO ASTIGIANO RADUNA TUTTI A MARINA DI MASSA

Nell'ambito della 28ª edizione "Lo Sport per laVita" il Comitato Provinciale di Asti, in collabora-zione con la ASD Obiettivo Sport, ha organizzatoil 29 e 30 giugno, a Marina di Massa, il 1°Criterium Internazionale Giovanile di Judo e Lottariservato alle categorie Ragazzi ('98 - '97),Esordienti A ('96), Esordienti B ('95 - '94) e Cadetti('93 - '92). Erano presenti una settantina di ragaz-zi provenienti da Piemonte, Emilia Romagna,Veneto, Toscana, Sicilia, più una rappresentativaSvizzera del Canton Ticino. Alla manifestazione èseguito, nei primi giorni di luglio, uno stage tecni-co.Sveglia di buon ora per la preparazione fisica,indispensabile per questi tipi di sport, più due alle-namenti al giorno sotto la supervisione di uno stafftecnico di alto livello. A termine della giornata tuffiin mare o nelle piscine messe a disposizione dellastruttura alberghiera. l

A FERRARA IL SETTORE NUOTODEBUTTA CON I SUOI GIOVANISSIMI

Il 24 maggio, a Ferrara, si è svolta con notevolesuccesso la prima gara provinciale del SettoreNuoto CSAIN organizzata dal ComitatoProvinciale nella piscina “Pastro”. Oltre cinquantabambini, dai tre ai 15 anni, hanno partecipato congrande entusiasmo alla manifestazione che eraaperta anche agli atleti disabili. Dal semplice

QUI EMILA ROMAGNA

“ambientamento” in acqua per i più piccini, allenormali gare di specialità: tutti hanno dato il mas-simo, seguiti con attenzione dagli istruttori dellaFederazione Italiana Nuoto. Un sentito grazie perla collaborazione va all’Assessorato allo Sport delComune di Ferrara. l

QUI TOSCANAFESTA PER LA MELORIA BASKETCON LA CONQUISTA DELLA SERIE D

La ASD Meloria Basket 2000 di Livorno ha centra-to l'impresa: dopo un estenuante campionato, cheha preso il via a ottobre ed ha visto ai nastri di par-tenza ben sessantasette squadre suddivise in seigironi, il team toscano è riuscito, il 6 giugno, aconquistare la promozione in serie D. Al terminedi una lunga serie di partite della seconda faseraggiungeva la finale playoff contro Montale(Pistoia) e in gara tre, giocata in trasferta, i ragaz-zi gialloneri ottenevano la sospirata e decisiva vit-toria. Ecco la squadra nella foto: il dirigente FilippiR., il vice-allenatore Referendario, il generalmanager Vortici M.. Poi i giocatori Ceccarini 11,Bernini G. 5, Garzelli A. 9, Graziani 4, Garzelli F.7, Vortici T. 20, Filippi M. 17, Granata 16, Costa14, Bernini F. 6, Sarselli. Infine il dirigente Bianchie l'allenatore Stolfi. Assenti nella foto Pistolozzi,Miotto, Antonelli, Gamba, Arbore e Salemmi.Intanto il 24 e 25 maggio l'ASD MeloriaBasket2000 aveva organizzato il 1° Torneo SantaGiulia in collaborazione con lo CSAIN provincialee si è avvalso della preziosa presenza delPresidente Gianfranco Raugei. Hanno partecipa-

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to le squadre Under 17 della società organizzatri-ce, della Liburnia Livorno, del Basket Cecina e delGMV Ghezzano (Pi). La finale ha visto prevalerela Liburnia sul Basket Cecina. l

QUI LAZIOROMA, ALL'ASTROLABIO 2000 " A"IL TROFEO VIKING CUP DI VOLLEY

Il 7 giugno, presso le palestre di via AchilleTedeschi a Roma, si sono svolte le finali del“Trofeo Viking Cup ‘08” di pallavolo, organizzatodallo CSAIN Roma in collaborazione con l’ASDAstrolabio 2000. I risultati. "Under 14 femminile":1) Astrolabio 2000 "A", 2) Astrolabio 2000 "B", 3)Casalbertone. Open Femminile: 1) Astrolabio2000 "A", 2) G.B.Vico, 3) Tor Sapienza. Premi

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speciali - "Under 14 femm.": Palleggiatore:Cristina Cerri, Astrolabio B. Attaccante: TizianaLuce, Astrolabio "A". Ricettore: Monica Mercurelli,Astrolabio "A". Giocatore: Eleonora Fois,Astrolabio "A". "Open femm.": Palleggiatore:Sarah Felline, Astrolabio "A". Attaccante: GiuliaRossi, GB Vico. Ricettore: Alessia Navarro, GBVico. Giocatore: Francesca Moretti, Astrolabio"A". Oltre alle finali, negli spazi esterni dell’impian-to, si sono svolti dei tornei di minivolley a cuihanno partecipato un numero consistente di pic-coli appassionati l

QUI PUGLIASUCCESSO DEI CAMPIONATI DIBENCH PRESS E SQUAT

Domenica 25 maggio a Carapelle (Foggia) sisono disputati i campionati CSAIN di bench presse di squat. La manifestazione, organizzatadall’ASD New Gymstar in collaborazione con loCSAIN e con il patrocinio del comune diCarapelle, ha ottenuto un buon successo di pub-blico e partecipanti.Oltre 60 atleti iscritti alla competizione si sono datibattaglia con elevato spirito sportivo e rispettandole direttive CSAIN per una Cultura Fisica comesport per tutti, per una Cultura Fisica pulita esenza doping.Questi i vincitori di categoria - Bench Press uomi-ni - Allievi: Angelo Minacapilli. Juniores:Giammarco Troiano. Seniores: Alberino Mutalipassi.Bench Press donne - Juniores: RosannaMaffoncelli. Seniores: Antonella Martino.

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Cosimo. Il Torneo Esordienti a sette è stato vintodalla squadra del “Barcellona” composta daSecondino Paolo, Facchini Alessandro, AmatoRoberto, Bufi Cosimo, Gadaleta Giovanni,Provino Guerino e Speranza Fabrizio. A conclu-sione in un clima di festa con la partecipazioneanche dei genitori dei ragazzi a cura del CSAINc’è stata la premiazione di tutti i ragazzi. In seratac’è stata anche un'appendice, infatti il segretarioNazionale CSAIN Luigi Fortuna ed il consiglierenazionale di giunta CSAIN Michele Matarresehanno voluto complimentarsi dell’iniziativa in unincontro operativo con il direttivo provincialeCSAIN di Bari ed alcuni organizzatori del torneo.l

MOLFETTA, "SPORT, VITA, SOLIDARIETA'", ANCHE PER LUCA

Grande successo ha ottenuto la 2ª RassegnaSportiva Interdisciplinare denominata “CSAIN èSport, Vita, Solidarietà” svoltasi per l’intera gior-nata di domenica 15 giugno presso il palazzettodello sport di via Giovinazzo, a Molfetta. La mani-festazione ha avuto anche lo scopo di raccoglierefondi per il tredicenne Luca Mongelli diGiovinazzo, costretto a combattere la cecità e laparaplegia e bisognoso di una cura praticabilesolo negli Usa, in un centro specialistico inFlorida, dove si è trasferito con l’inseparabileaffetto della mamma. La rassegna, con il patroci-nio della Formedil Bari e del Comune di Molfetta,è stata indetta e organizzata dai CSAIN ComitatiProvinciale e Zonale di Bari e Molfetta, con la fat-

Squat uomini - Allievi: Rocco Rollo. Juniores:Domenico Rollo; Seniores: Alberino Mutalipassi.Squat donne - Juniores: Rosanna Maffoncelli.Seniores: Antonella Martino. Coppa Società:“ASD Atene “ di Mercato Cilento (SA). l

PULCINI ED ESORDIENTI, SUPER TORNEO DI CALCETTO A MOLFETTA

Indetto dallo CSAIN, Comitati provinciale e zona-le di Bari e Molfetta, e con la collaborazione tec-nica della scuola calcio della Pro Molfetta Calcio,si è svolto presso i campi della parrocchia SantaFamiglia di Molfetta per tutto il mese di maggio il18° Torneo di calcetto “CSAIN Juvenile – ProMolfetta Calcio 2008” che ha visto la partecipazio-ne di oltre cento ragazzi. Il torneo è stato suddivi-so per categorie: il Torneo Pulcini a sette riserva-to ai nati dal 2001 al 1998, ed il Torneo Esordientia sette, riservato ai nati dal 1997 al 1995. Hannopartecipato dieci squadre disputando due partiteal giorno.Gran merito del successo del torneo vaallo staff tecnico della scuola calcio diretto, concompetenza e professionalità, dal Prof. MaurizioZaza, coadiuvato dagli istruttori Angelo AntonioGerminario e Alberto Inglese. Non meno impor-tante è stato l’impegno dei dirigenti, primo fra tuttidel presidente Felice De Candia e dei suoi colla-boratori Mauro Binetti, Pietro Vitale e Mauro DeGennaro. Il 28 maggio si sono svolte le finali. IlTorneo Pulcini è stato vinto dalla squadra “Lupetti”composta da Tedeschi Pierluigi, LuciveroGiuseppe, Pisani Vincenzo, De Gennaro Ignazio,De Gennaro Pasquale, De Candia Erik, e Malerba

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zata dall’Udace CSAIN di Ragusa ed ha visto lapartecipazione di quaranta corridori. Di Pasquale,che ha vinto anche le edizioni 2005 e 2007, hacoperto i 3.200 metri del percorso (dalla stazionedi Ibla all’ex Distretto Militare) in 6'46’’18.Secondo posto per Salvatore Casi della CicliBuccheri Niscemi, che ha impiegato 7’07’’23.Terzo posto per Denis Re degli Amici del Pedaledi Scicli, seguito da Andrea Di Modica della CicliBuccheri Niscemi. La classifica di società è statavinta dalla Cicli Buccheri di Niscemi, che ha pre-ceduto il Pedale Ibleo di Ragusa e la PeppeBaglieri di Vittoria. l

STAGE DI JU-JITSU CON 50 ATLETINEL PALASPORT DI ARAGONA

L'ASD Ronin, guidata dal M° Umberto Gelo, haorganizzato, in collaborazione con il ComitatoProvinciale CSAIN Agrigento, uno stage a livelloregionale di ju-jitsu (mizu ryu) presso il PalasportComunale di Aragona (Ag). Lo stage è stato diret-to da Shihan Cosimo Costa responsabile nazio-nale Csain Ju-Jitsu, con la partecipazione deiseguenti maestri: M° Alfredo Petralia di Catania,M° Giovanni Macaluso di Castellana Sicula, M°Carmelo Bracchitta di Ragusa. Tutti gli atleti circacinquanta, si sono cimentati in proiezioni di stileMizu Ryu tecniche di ju-jitsu. L'AssociazioneRonin, affiliata allo CSAIN, opera nel territorio diAragona con lo scopo di divulgare la disciplinadelle arti marziali settore ju-jitsu. l

tiva collaborazione del SERMOLFETTA edell’ASD Circolo Tennistavolo Molfetta. Hannopartecipato in un clima di autentica festa sportivaoltre 200 atlete/i, soprattutto giovanissimi dellemigliori associazioni CSAIN, per le discipline inprogramma, della provincia di Bari. Nella mattina-ta con una ventina di partecipanti delle ASDRespa Tennistavolo e del Circolo TennistavoloMolfetta si è svolto un torneo di tennistavolomisto. Nel pomeriggio invece si sono svolte le esi-bizioni di karate a cura dell’ Athlon CenterMolfetta. A seguire le esibizioni di ginnastica ritmi-ca dell’Astra e dell’Isola di Peter Pan, di danza rit-mica della Gym Natural di Molfetta, mentre per la

danza classica e moder-na si è esibita soprattuttol’associazione Tersicoredi Bisceglie, e per i ballicaraibici e latino america-ni hanno dato un saggiodella loro bravura nume-rose coppie delle scuoledi ballo delle ASD CayoLoco di Molfetta e VivoLatino di Bari. Ma il grup-po più spettacolare edatteso è stato quello deiLembrança Negra onlusdi Bari (Capoeira), chenon ha deluso le aspetta-tive con l’esibizione didanze acrobatiche e afro-

brasiliane. Mattatore della serata è stato anche ilbravissimo animatore e presentatore AntonioRoselli. Ha presenziato Michele Matarrese, con-sigliere nazionale della giunta CSAIN, che haavuto parole di apprezzamento per il CSAIN pro-vinciale e zonale di Bari e Molfetta per la lodevo-le iniziativa. l

QUI SICILIADI PASQUALE FA IL TRIS NELLA CRONOSCALATA DI S.GIORGIO

Alberto Di Pasquale della Renault Amarù ha iscrit-to per la terza volta il suo nome nell’albo d’orodella cronoscalata di San Giorgio, giunta alla set-tima edizione. La manifestazione è stata organiz-

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VALLE D’AOSTAtel. e fax 0165/906008,[email protected]: Ruggiero MichielettoPIEMONTEcell. 335/8099671fax 015/[email protected]: Pierfranco GilardinoLOMBARDIAtel. 02/6697187 fax 02/[email protected]: Lorenzo BendaTRENTINO ALTO ADIGE(tel. e fax 0461/983894)Presidente: Paolo MontresorVENETOtel. 045/7153017 [email protected]: Eugenio FerrariFRIULI VENEZIA GIULIAtel. 0432/851560 [email protected]: Nevio CiprianiLIGURIAtel. e fax 010/317751,[email protected]: Sergio Corradi

EMILIA ROMAGNAtel. e fax 0544/[email protected]: Roberto CicognaniTOSCANAtel. 055/354833 fax 055/[email protected]: Aldo BombonatiUMBRIAtel. 075/5004591 fax 075/[email protected]: Andrea MannaMARCHEtel. 0733/202466 fax 0733/201033Presidente: Maurizio GiustozziLAZIOcell. 339/2072365 348/[email protected]: Marco PontaniABRUZZOtel. e fax 0863/509346Presidente: Sante VolpeMOLISEtel. e fax 0865/955159Presidente: Carlo De Lisi

CAMPANIAtel. 089/[email protected]: Gerardo Dino TorrePUGLIAtel. 080/5503679 fax 080/[email protected].: Michele MatarreseBASILICATAtel. e fax 0975/383186Presidente: Giuseppe PascaleCALABRIAtel. 0981/56103Presidente: Antonio FaillaceSICILIATel. 095.397040 fax [email protected]: Luigi FortunaSARDEGNAtel. e fax 070/41492 [email protected]: Giorgio [email protected]: Giorgio Sanna

PRESIDENTI ONORARI

Fiorenzo MagniEugenio Korwin

PRESIDENTEAntonio MauriVICE PRESIDENTEAndrea Manna*

CONSIGLIERILucio Argentieri

Aldo Bombonati*Franco Cacelli *Roberto Cicognani*Rosario FatuzzoRaffaello GerminiEnea GoldoniGabriele MartinuzziMichele Matarrese*Ruggiero MichielettoGiancarlo MoroCarmelo PaceBiagio Saccoccio*

Salvatore Scarantino*resp. naz. sport

Cristiana Torre

SEGRETARIO GENERALELuigi Fortuna

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIGaetano Nicotra (presidente)Roberto Selci Salvatore Bartolo Spinella

il consiglio nazionale

i comitati regionali

* componenti la giunta esecutiva

I COM

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REGIO

NALI

L’ ORGANIGRAMMA

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ATLETICA LEGGERAMoreno Bottausci [email protected] SOCCERPaola Di Martino06.590352BOCCE ALLA VENETAEnea Goldoni 329-290372CALCIO A 5Pierluigi D’Incà 330-537609 [email protected] CALCIO A 11Pierfranco Gilardino335-8099671 [email protected] Saccoccio [email protected] (PROMOZIONE) Vincenzo Silluzio [email protected] Caserta [email protected] ARTISTICAGiulia Ciaccia 328-4540125

[email protected] AEROBICAItalia Bianchi [email protected] KARATEMauro Mion [email protected] Tamburo [email protected] JITSUCosimo Costa [email protected] LOTTAM.Cristina Cirillo [email protected] NUOTO/PALLANUOTOGiancarlo Toppi [email protected] PALLACANESTROMaurizio Vortici [email protected] Scibetta 335.6620122

[email protected] PESCAEugenio Ferrari [email protected] Macchi [email protected] Iacopini [email protected] EQUESTRISergio Sannipoli 330-551097TENNISCelestino Celestini 338.3679091tel. 0761.352601 fax 0761.346255TENNISTAVOLO (PROM.)Domenico De Candia [email protected] TIRO AL PIATTELLOGiuseppe Curatolo 339.3722870WUSHUSebastiano Mauro [email protected]

ALFA Accordo Libero Federativo tra Associazioni Via Giardino, 8 - 30175 VeneziaPresidente: Carlo Tosetti (333.4156851) tel. fax 041-5344209 [email protected]

ANFE Associazione Nazionale Federativa Circoli Via Verga, 3 - 58100 Grosseto Presidente: Gabriele Martinuzzi tel. 348-8805237 fax 0572-901660

ARBAV Associazione Regionale Bocce alla Veneta C/o Maniero Giorgio (segr. ge.) Via Brentasecca, 52 - 35020 Saonara Pd tel. fax 049-644060 Presidente: Enea Goldoni

CIAS Centro Intern. Amici della Scuola Via dei Coronari, 181 - 00186 Roma tel. fax 06-68309516 e-mail:[email protected],sito: www.ciasonline.it Presidente: Edmondo Coccia Segretario Generale: Pina Gentili

ENALCACCIA P.T. Enalcaccia Pesca e Tiro Via La Spezia, 35 - 00182 Roma tel. 06-77201467-68-69 fax 06-77201456Presidente: Lamberto Cardia Segretario Generale : Giuseppe Tarullo e-mail: [email protected]

FABI Federazione Autonoma Birillistica Italiana Via Generale Pennella, 12 - 31100 Trevisotel. fax 0422-304200 336-422003 ab. 0422-451870Presidente: Giuliano Fantin

FIAS Federazione Italiana Attività Subacquee Viale Andrea Doria, 8 - 20124 Milano Tel. 02.6705005 340-9305274 Fax 02.67077302 e mail: [email protected] Presidente: Bruno Galli

FIGF Federazione Italiana Gioco Freccette Via Generale Pennella,12 - 31100 Treviso [email protected], [email protected] www.FIGF_ITALIA.IT tel. fax 0422-307209 Presidente: Luciano Caserta Segretario: Maurizio Vitari

FITA Federazione Italiana Teatro Amatori Via di Villa Patrizi, 10 - 00161 Roma tel. fax 06-44235178 Presidente: Fiammetta Fiammeri Segretario Generale: Giovanni D’Aliesio (tel. 019-821950) [email protected] - [email protected]

UDACE-CSAIN Unione degli Amatori del Ciclismo Europeo Via G. Govone, 100 - 20131 Milano tel. 02-89691713, fax 02-89691731Presidente: Franco Barberis, via degli Zuavi, 28 – 13100 Vercelli ([email protected]). Segretario nazionale: Giovanni Stagni [email protected]

UFI Unione Folclorica Italiana Piazza Duomo Palazzo Bassi - 33081 Aviano PN [email protected] Presidente: Maurizio Negro tel. fax 0481.391078/329.4196789 [email protected] Segretario: Luciano Romano Via Pal Piccolo, 22 - 33029 Villasantina UD tel. fax 0433.759004 [email protected]

coordinatori di sezione

le sezioni specialistiche

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di Paolo GermanoA Malaga Esecutivo e Assemblea EFCS:l’Eurofestival 2013 in Rep. Ceca, ma Riccione si fa apprezzare. Resta al palo il nuovo regolamento dell’organismo. A Gandia quarti nel calcio i ragazzi di Salerno

PragaSI,lo statuto noNell’ultimo weekend di maggio, pochi giorniprima dei ben più famosi campionati europeiaustro-svizzeri, la cittadina spagnola di Gandia,affacciata sul mediterraneo nelle immediate vici-nanze di Valencia, ha ospitato il Torneo Europeo diFootball Aziendale organizzato dall’EFCS(European Federation for Company Sport). Sei lesquadre invitate alla competizione. Confermate lerappresentative di Francia, Italia, Principato diMonaco e Spagna e, in sostituzione di Ucraina eIsraele che all’ultimo momento sono state costrettea rinunciare, hanno partecipato la Romania ed unasquadra di Valencia. L’Italia e lo CSAIN sono staterappresentate da una selezione della città diSalerno che, nonostante varie vicissitudini dovutea ritardi e cancellazioni di voli (l'arrivo a Gandia èavvenuto solo poche ore prima dell’inizio delTorneo, dopo una notte insonne) si è ben compor-tata giungendo quarta. Il podio è stato occupatonell’ordina da Francia, Spagna e Principato diMonaco.Oltre al Presidente Mauri, a rappresentare loCSAIN anche il consigliere Michele Matarrese. La trasferta in terra spagnola si è conclusa nel suc-cessivo weekend a Fuengirola (Malaga), dovel’EFCS ha tenuto il suo Comitato Esecutivo masoprattutto ha organizzato l’Assemblea biennale

fulcro di tutte le attività della federazione. Tra ledecisioni prese, la sede di Parigi per la prossimaAssemblea, l’adesione ufficiale all’EFCS diPortogallo e Principato di Monaco (diventano così27 i Paesi rappresentati) e l’assegnazionedell’Eurofestival estivo degli sport industriali 2013.Qui la delegazione della città di Riccione, candida-ta ad ospitare i giochi e guidata dal SindacoDaniele Imola, ha dato prova della tipica professio-nalità e ospitalità romagnola facendo un ottima pre-sentazione ed offrendo un ricevimento all’altezzadella situazione. Le altre candidate erano Riga(Lettonia), Göteborg (Svezia) e Praga (Rep. Ceca)e proprio quest’ultima, alla fine, ha prevalso. Perl’Eurofestival invernale del 2012 invece, a vincere èstata la cittadina svedese di Falun. Piccola nota stonata il fatto che non si è potutoapprovare il nuovo statuto EFCS a causa di unostruzionismo di alcuni paesi nordici che pretende-vano l’eliminazione del tedesco e del francesecome lingue ufficiali. Un piccolo pretesto chenasconde forse altre motivazioni. Ci fa invecemolto piacere sottolineare che durante i lavori èstata presentata proprio la nostra rivistaTempoSport, come esempio di magazine degli Entiaziendali di promozione sportiva, riscuotendo lar-ghi consensi. l

Il Presidente Mauri e il consigliere Matarrese con leloro gentili consorti. L’intervento del Presidente Mauri durante i lavori EFCS

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