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Simphonia Noziario Fanciui Canri del Duomo di Milano Incontro con Liliana Segre Il flauto magico di Mozart Il primo mese del nostro blog L’emigrazione italiana @ www.simphoniacmdm.wordpress.com Gelatinoso articolo e tanto altro... www.cmdm.it

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Notiziario

Fanciulli

Cantori del Duomo di

Milano

Incontro con Liliana Segre ☞Il flauto magico di Mozart ☞

Il primo mese del nostro blog ☞L’emigrazione italiana ☞

@www.simphoniacmdm.wordpress.com

Gelatinoso articolo ☞e tanto altro... ☞

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INCONTRO CON SIG. SEGRE

Innanzitutto chi è Liliana Seg re? È una simpatica vecchietta di 81 anni, non m o l t o a l t a , d a i c a p e l l i biondicci e arruffati e dagli occhi chiari. Quegli occhi, tanti ma non troppi anni fa, hanno visto direttamente gli orrori della deportazione.

RICORDANDO LA SHOAH

Noi di prima media, sabato 10 marzo, siamo andati alla Libreria dei ragazzi in Via Tadino per un incontro con il sindaco Pisapia.

UNA GIORNATA A PATTINARE

Lunedì 12 marzo 2012, le classi di III, II e noi di I media s iamo andati a pattinare sul ghiaccio al Palosesto.

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Sorprendente! È questo il primo aggettivo che viene in mente alla lettura dei dati numerici sui visitatori del nuovo blog creato dalla redazione di Simphonia. Andateli a leggere e vedrete se non c'è motivo di rimanere stupiti nello scoprire che abbiamo visitatori anche dalla Germania e dalla Gran Bretagna! E non uno o due! Se poi ci aggiungiamo che non è semplice trovare i riferimenti al link in internet, tutto ciò ha  dell 'incredibile. Questo fa riflettere su quali argomenti trattare nel blog: bisognerà tenere in conto che la platea a cui ci si rivolge non è formata solamente dalle famiglie dei Fanciulli C a n t o r i , p e r l e q u a l i b isognerá incrementare

l'utilizzo dell'area riservata, ma da fruitori internazionali ai quali bisognerà dare notizie e argomenti non "strettamente riservate" o di solo interesse interno. E poi - altro dato importantissimo - è ormai avviata in pieno la collaborazione tra la nostra r e d a z i o n e e q u e l l a d i  Fuoricl@sse, giornalino del nostro Istituto Comprensivo, che ha i l suo punto di incontro nella Professoressa Rita Vecchio, alla quale esprimiamo il nostro grazie più sincero. I primi frutti di questa collaborazione li potrete vedere negli articoli sull'intervista al Sindaco di M i l a n o , p u b b l i c a t i s u Simphonia e su Fuoricl@sse, oltre che nel relativo servizio video sul blog.

GELATINOSO ARTICOLO sulla gelatina: rilevati misteriosi ingredienti che fanno di questo cibo uno dei più strani in assoluto.

L’EMIGRAZIONE ITALIANA in America del 1800: una storia per molti vera in cerca di fortuna nel paese della libertà e della democrazia

UN BLOG INTERNAZIONALE: le statistiche di questi primi mesi del nostro blog... stupefacenti!

• • • Notiziario Fanciulli cantori del duomo di Milano • • •

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Editoriale di Claudio Riva

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Gabriele Riva• • •

Innanzitutto chi è Liliana Seg re? È una simpatica vecchietta di 81 anni, non m o l t o a l t a , d a i c a p e l l i biondicci e arruffati e dagli occhi chiari. Quegli occhi, tanti ma non troppi anni fa, hanno visto direttamente gli orrori della deportazione. Eh sì: lei nacque ebrea non molto distante dal Naviglio, al Fatebenefratelli, e visse una vita felice e normale fino all’età di otto anni, quando le fu impedito di frequentare la I I I e lementare . Perché? p e r c h é n o n p o t e v a p i ù s t u d i a r e , l e i , b a m b i n a proveniente da una famiglia ebrea non praticante, il cui zio era una camicia nera - che sarebbe stato allontanato poco dopo generando altri perché - non poteva più andare a scuola, giocare con le s u e a m i c h e , c h e o r a l ’ a d d i t av a n o . L’ a n z i a n a signora Segre se lo è chiesto ancora oggi, nell’incontro che ha tenuto con alcuni studenti

al Museo della Scienza e della Tecnica l’8 febbraio, e ancora non si è data una risposta. Erano iniziate le leggi fasciste, per cui i bambini ebrei potevano studiare solo nelle scuole private. È l’inizio di una storia vera, che la signora Segre racconta al posto di tante favole e fiabe ai suoi nipoti ideali, gli studenti che si raccolgono in auditori gremiti per ascoltare lei, una d e l l e u l t i m e e p o c h e sopravvissute allo sterminio. A l l ’ i n c o n t r o h a p a r l a t o b r e v e m e n t e d e l l a s u a esperienza. Ve la riporto ancor più brevemente.

Quando scoppiò la seconda guerra mondiale fu costretta a sfollare col padre e i nonni (la madre era morta dandola alla luce) . Per spiegare a l le ragazze del paesino dove si era recata perché non andava scuola e non usciva quasi mai disse che doveva badare al nonno g ravemente malato. In effetti suo n o n n o a v e v a i l

Incontro con Liliana Segre

INDICE

1. Copertina

2. Editoriale

3. Incontro con Lil. Segre

4. continuo articolo

5. L’emigrazione italiana

6. Incontro con il sindaco

6. Giornata a pattinare

7. Gelatinoso articolo

9. Statistiche del blo

10. Monte Baldo

11. Monte Baldo

12. Il mistero

13. Poesia

14. Conclusione

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Non dimenticarti di visitare il sito ufficiale della scuola!

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Il Sito cmdm

SMART

Parkinson in una forma molto avanzata. Cioè non riusciva a smettere di tremare. Liliana lo aiutava in tutto, a partire dal leggere il giornale e imboccarlo, per finire a divertirlo con danze e buffe acrobazie. Gli era molto legato. Quando assieme alle leggi fasciste entrarono in vigore quelle tedesche, si recò per maggiore sicurezza con degli amici italiani in un paesino vicino Varese dove, poco dopo, partì col padre alla volta della Svizzera con documenti falsi. Furono fermati al confine, arrestati e condotti a san Vittore. Da lì, mesi dopo, furono portati alla Stazione Centrale, da cui iniziò il viaggio verso Auschwitz, all’epoca un nome come tanti. Infatti Liliana, che aveva soli tredici anni ed era stata già in carcere e iniziava la marcia della morte, era del tutto ignara di quel che le sarebbe capitato. Arrivata dopo un estenuante viaggio sui vagoni merci, dal fetido odore di urina e sporcizia, fu scelta per sopravvivere, mentre fu costretta a separarsi per sempre dal padre. Poi dovette svestirsi, nuda assieme alle sue compagne per aspettare di essere marchiate sul braccio con un numero, per aspettare di ricevere quei vestiti a righe dei campi di lavoro. I latrati dei tedeschi erano tradotti in “state calmi, lavorerete per noi!” e tutti speravano che fosse così. Ma quei pezzi, perché sì, furono considerati pezzi, né più né meno come oggetti dal valore di 5000 Lire (allora una cifra abbastanza alta) appresero

più tardi che erano destinati ad una morte quasi certa.

Ebbe una grande fortuna, Liliana: quella di lavorare per una industria. Voleva dire orari e cibo. Quel cibo che la disgustava e che le ha infuso il grande rispetto di cui ne ha ora. Le davano “un pane nero, pesante, non tanto, un cucchiaino di marmellata, schifosa, di cui non sapevo di cosa fosse, e un po’ di una minestra altrettanto schifosa” dice

all’incontro. Ma dopo ore e ore e ore di lavoro non era molto importante, perché lo stomaco reclamava cibo, quel cibo che gli mancava e che le faceva provare dolori paragonabili a quelli di un tumore, come dicono oggi gli esperti. Ricorda che ogni tanto facevano un controllo per constatare la salute e decidere chi mandare alle camere a gas. Liliana aveva imparato che avere amici voleva dire perderli, voleva dire dolore. Aveva imparato a non affezionarsi, perché le avrebbe provocato solo dolori. Una volta, nuda al controllo medico, fu “risparmiata” perché, seppur scheletro che camminava, era ancora adatta a lavorare. La ragazza dietro di lei, Janine, no. Le mancavano le ultime falangi di due dita che le erano state tranciate da una macchina nell’industria. Liliana non si girò; lo racconta con rammarico, esprime il suo desiderio di essersi voluta voltare, di aver voluto salutarla, perché sapevano che era il momento dell’addio... ma niente. La sua apatia, il suo non provare passioni era dettato

dalla disperazione, dalle troppe perdite. Non aveva più lacrime per piangere, nemmeno per lei. Furono poi trasferite in un altro campo: la Germania incominciava a cedere e a perdere. Quando e cosa avvenne Liliana lo ricorda

perfettamente. Si aprirono le porte del campo, tutti uscirono, i civili corsero ad aiutarle e si mischiarono con loro, mentre i militari si spogliavano e indossavano in fretta gli abiti borghesi, mentre premevano a ovest gli americani e a est i russi. Un ufficiale, che Liliana sapeva essere senza scrupoli e capo del campo, si spogliò e gettò la sua pistola vicino a Liliana. Perfetto finale per questa storia: Liliana prese la pistola e sparò all’ufficiale, come vendetta per tutto quello

che le era stato fatto.

Invece no: la lasciò dov’era, provando pietà per lui!

Carlo Cordoni • • •

L’Italia è stata interessata dal fenomeno dell’emigrazione verso l’America soprattutto nei secoli XVIII e XIX. Il fenomeno ha riguardato dapprima il Settentrione e, dopo il 1880, anche il Mezzogiorno. Dai porti del Mediterraneo partirono molte navi con migliaia di italiani diretti in America per la più favorevole economia. Tra il 1861 e il 1985 sono state registrate più di 29 milioni di partenze dall’Italia. Si trattò di un esodo che toccò tutte le regioni italiane. Tra il 1876 e il 1900 interessò prevalentemente le regioni settentrionali, tre in particolare: il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia ed il Piemonte. Nei due decenni successivi il primato migratorio passò alle regioni meridionali, con quasi tre milioni di persone emigrate soltanto da Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e quasi nove milioni da tutta Italia. Questa grande emigrazione ha avuto come punto di origine la diffusa povertà di vaste zone d’Italia e la voglia di riscatto d’intere fasce della popolazione, la cui partenza significò per lo Stato e la società

italiana un forte alleggerimento della “pressione demografica”. Infatti in media ogni famiglia aveva ben dieci o più figli. Essa ebbe come destinazioni soprattutto il Nord America (in particolare gli Stati Uniti). I periodi interessati dal movimento migratorio vanno dal 1876 al 1915 circa. Sebbene il fenomeno fosse già presente fin dai primi anni dell’Unità d’Italia è nel 1876 che viene effettuata la prima statistica sull’emigrazione a cura della Direzione Generale di Statistica. Si stima che solo nel primo periodo partirono circa 14 milioni di persone (con una punta massima nel 1913 di oltre 870 mila partenze), a fronte di una popolazione italiana che nel 1900 giungeva a circa 33 milioni e mezzo di persone. Molti piccoli paesi (in particolare quelli a tradizione contadina) si spopolarono.

Emigrazione italiana in America nel 1800

Incontro con il sindaco di Milano Pisapia.

Loris Vido

Lunedì 12 marzo 2012, le classi di III, II e noi di I media siamo andati a pattinare sul ghiaccio al Palosesto. Siamo usciti da scuola alle ore 10.00 del mattino con la professoressa di italiano e quella di e d u c a z i o n e fi s i c a . I l v i a g g i o i n metropolitana è stato lungo. Siamo scesi a Cadorna per poi prendere un’altra linea della metropolitana che ci ha portati a Sesto san Giovanni. Davanti a noi una imponente struttura: entriamo e v e d i a m o u n a g r a n d e p i s t a d a pattinaggio. Arrivano gli insegnanti e ci danno il permesso di metterci i pattini. In meno di cinque minuti eravamo tutti in pista. Ci siamo fatti tante e divertenti cadute, ma soprattutto dolorose. Ci hanno divisi in due gruppi: gli esperti e

non. Ci siamo divertiti davvero tanto, ma come ogni giornata felice, arriva sempre il momento di dover ritornare a scuola. Avevamo tutti fame ed eravamo stanchissimi. Abbiamo ripreso la stessa metropolitana e siamo arrivati giusto in tempo per pranzo… e vi assicuro non è avanzato niente. Nonostante mille cadute, ci siamo divertiti proprio tanto!

Una giornata a pattinare.

N o i d i p r i m a media, sabato 10 m a r z o , s i a m o andati alla Libreria dei ragazzi in Via T a d i n o p e r u n i n c o n t r o c o n i l sindaco Pisapia. Abbiamo chiesto che cosa faranno per quelli che non hanno casa, se e quando finiranno i lavori sulla Darsena, se faranno più piste ciclabili. Il sindaco ci ha risposto dicendo che hanno già costruito cinque o sei posti per ospitare la gente che non ha casa, soprattutto in inverno; inoltre

ha detto che i lavori sulla D a r s e n a l i fi n i r a n n o entro il 2015, m a soprattutto ha detto che hanno fatto d e l l e p i s t e ciclabili e che

n e f a r a n n o ancora altre. Per noi è stato un incontro eccezionale e speriamo ci saranno altre occasioni come questa!

Alessandro Cristalli

Gelatinoso articolo sulla gelatina

Molti prodotti che noi mangiamo sono composti da gelatina, per esempio gli orsacchiotti colorati o i marshmellow!

Ma da cosa è composta la gelatina?

Nel maggior numero di casi da parti del maiale, o di bovini, da pollame e pesci.

In alcuni casi si adoperano anche ossa e zoccoli di questi animali.

Ma non preoccupatevi e cancellate l'espressione schifata!

Esistono anche gelatine vegetali, decisamente più sane e non pericolose. Ma come fare a distinguerle?

Semplice: leggere l'etichetta: s e t r o v i s c r i t t o n e g l i ingredienti solo gelatina, si tratta quasi certamente di gelatina di origine animale.sul sito è disponibile la photogallery

Sintonizzati su:www.simphoniacmdm.

wordpress.com

E guarda il backstage di TGSimphonia!

IL FLAUTO MAGICO

Manca l’articolo - non ancora consegnato - di:

Marco SbertoliMaciej Tonin

Nonostante la scarsa puntualità nel consegnare gli articoli degli autori, vi

chiediamo scusa ugualmente per la pagina bianca!

Il successo del nuovo blog! Più di 2000 visualizzazioni.

GIOCHI BLOG

FORMULA 1

SCHOOL BUS LICENSE

BATTLE OVER BERLIN

PARCHEGGIA AUTO

ACROBAZIE IN BICI

CORSE SU AUTO

Il nostro blog alla conquista d’Europa!

Più di 2000 visualizzazioni in questi pochi mesi dalla creazione del blog. Un successo non solo i tal iano, però: più di trenta

visualizzazioni dalla Gran Bretagna e una trentina dalla Germania. I numeri li vedete qui a fianco: il nostro blog sta crescendo, anche se non sono molti i commenti... Scriveteci, esprimete i vostri p a r e r i e , s o p r a t t u t t o , continuate a guardare e utilizzare il nostro blog! Grazie.

StatistichePagine maggiormente

visualizzate

Privata 213 volte

Eventi 68Anzitutto 63Il Tg 62Calendario della scuola 59Giochi 55

UN PO’ DI NUMERI

Visite al nostro blog dalla creazione

2150Pagine in totale

42Articoli inseriti finora nel

blog

31Commenti in totale

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il blog

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Tutte le statistiche sono state rilevate giovedì 15 marzo alle ore 16.15.

AspettandoMonteBaldo

Inserto fotografico mese di Marzo 2012

APRILE - 2012

16-20

Il 16 aprile partiremo per la vacanza più attesa dell’anno: quella a Monte Baldo!

E le ore di riposo dalla fatica già si preannunciano con tutta la loro dolcezza...

Sempre che faccia bel tempo... speriamo! E via agli scongiuri...

Per ora, non resta altro che sognare e aspettare pazientemente fino alla partenza!

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Il MisteroCinque anni fa, nel 2006, a Milano, in un camp d’estate chiamato “Quanta Village”, era ricreazione e i bambini andarono in cortile, dove c’era una casetta di legno; ad un certo punto una bambina si avvicinò alla casetta e, dopo un po’, si mise a urlare. I maestri corsero da lei, le fecero delle domande, ma lei continuava ad urlare; entrò nella casetta e si sentì un terribile rumore di legni. Poco dopo la bambina non c’era p i ù . R iman eva s o l o una maschera, che non era della bambina: era piena di sangue. Tre anni dopo la bambina venne ritrovata mentre stava passeggiando per le spiagge delle Fiji. La bambina ritornò da sua madre; questa la portò dal dottore: la bambina, sotto ipnosi, raccontò di aver visto una persona con la testa al posto della mano e la mano al posto della testa. Disse anche di averlo toccato e quando l’aveva toccato si era teletrasportata nelle Fiji e, mentre camminava per cercare una panchina per sedersi, cantava; cantava sempre perché non aveva niente da fare. Un giorno una donna sentì la bambina cantare e le propose di cantare in un albergo a cinque stelle. La bambina cantò benissimo e guadagnò molti soldi; in mezzo alle rose la bambina trovò anche un biglietto aereo per andare in Australia e, dopo che era arrivata, si era recata in spiaggia e mentre passeggiava gli arrivò una telefonata da una persona che gli chiese di recarsi ad un ristorante chiamato “Mangiare l’Argilla”

perché, dopo che avevi mangiato, potevi costruire un piatto, una tazza, un bicchiere o una teiera. La bambina, arrivata al ristorante, trovò sua madre, che la portò a casa; in quel momento la bambina, sotto ipnosi, smise di raccontare, ma, poi, riprese, raccontando, però, un’altra storia: disse di essere stata una ballerina di Manhattan e di essere morta, perché aveva iniziato ad

ubriacarsi, e si era buttata da un burrone, morendo suicidata. Il dottore, sentendo l’altra storia, pensò che la bambina si fosse reincarnata in un altro corpo. Altri testimoni dissero che tutte e due le versioni che aveva

raccontato erano vere. La sera la bambina, mentre tornava in macchina

assieme alla madre, si addormentò, mentre la mamma continuava a guidare;

quando la mamma guardò lo specchietto vide suo marito in macchina che era morto e si spaventò moltissimo; si girò e non c’era, guardò lo specchietto e c’era, si girava e non c’era, c’era e non c’era, c’era e non c’era. Quando arrivarono a casa trovarono il tetto crollato e, visto che pioveva, si misero in un armadio. Ad un certo punto l’armadio si chiuse e videro una luce verde che si ingrandiva sempre più, finché non si vedette più nulla e loro, per magia, quando aprirono gli occhi, si trovarono fuori dall’armadio. pochi giorni dopo la bambina mangiò un passante per strada e si ingrandì sempre di più fino a quando diventò un mostro. Ad un certo punto un ragazzo prese la maschera e gliela mise in faccia: il mostro si sciolse e il mondo fu salvo.

Federico Marzari - Simone SbertoliIV elementare

L’emigrazione

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Auguri a:

EloiStefanoRichy

Se sei un nuovo alunno e vuoi che il tuo

compleanno sia ricordato in

questa pagina, dillo al maestro

Claudio!

GiuseppeUngaretti

Sc!pta manent

 Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via. (Camus)

Corruzione: tra il dire e il fare c’è una busta da dare.(Marchesi)

La pioggia è qualcosa che fa crescere i fiori e sparire i taxi. (anonimo)

Me ne sono andato una sera.

Dal bastimento verniciato di bianco

ho visto

la mia città sparire

lasciando

un poco

un abbraccio di lumi nell’aria torbida

sospesi.

Hanno collaborato

Carlo Cordoni - Cristian Caserta - Loris Vido - Federico

Marzari - Simone Sbertoli - Alessandro Cristalli - Gabriele

Riva - Claudio Riva

Si ringraziano tutti gli insegnanti che hanno

collaborato

Mancano gli articoli di Tonin e Sbertoli M.

Anno VI Simphonia, notiziario Fanciulli Cantori Cappella Musicale del Duomo di Milano

Alcune immagini sono state tratte da internet

SimphoniaVivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre

La Redazione

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Aprile 2012

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Oooops! Nelle scorse edizioni abbiamo sbagliato l’anno: 2011 anziché 2012.