Nutrire la mente: maggior peso alle buone pratiche per lo ... · la loro base negli studi di...

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Nutrire la mente: maggior peso alle buone pratiche per lo sviluppo nell’ambito delle azioni di GenitoriPiù “GenitoriPiù: uno sguardo al futuro. Nuove sfide per la salute, nuovi orizzonti per la prevenzione.” 29 Novembre 2016 - Verona delle azioni di GenitoriPiù Giorgio Tamburlini e Anduena Alushaj Centro per la Salute del Bambino - onlus

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Nutrire la mente: maggior peso alle buone

pratiche per lo sviluppo nell’ambito

delle azioni di GenitoriPiù

“GenitoriPiù: uno sguardo al futuro. Nuove sfide per la salute,

nuovi orizzonti per la prevenzione.”29 Novembre 2016 - Verona

delle azioni di GenitoriPiù

Giorgio Tamburlini e Anduena Alushaj

Centro per la Salute del Bambino - onlus

outline

• Perché “Nutrire la mente”

• Le azioni: razionale e benefici

• Implicazioni per la comunicazione tra

operatori e famiglie

Le molte buone ragioni per nutrire la mente

dei nostri bambini, fin da piccolissimi

1. E’ la mente che decide tutto di noi, salute compresa

2. I problemi “della mente” ormai da tempo sopravanzano quelli “del corpo”…e la tendenza continuacontinua

3. La mente si costruisce in gran parte nei primissimi anni

4. Nei primissimi anni si stabiliscono ( e si possono contrastare più facilmente) le diseguaglianze

5. Nutrire la mente costa poco…

Prevalenza disturbi emotivi e di comportamento, in Europa

18% The Copenhagen Child Cohort Study (6090 bambini

all’età di 18 mesi)

12.4% Survey su 1887 bambini tedeschi < 5aa

11.9% (18.6% inclusi i borderline) bambini turchi di 2-3aa

8.4% KiGGS study (3640 bambini tedeschi 3-6 anni)

9.5 – 14.2% revisione delle evidenze disturbi mentali (sfera

emotiva e comportamentale) nell’età 0-5aa

Brauner 2006, Hölling H 2008, Skovgaard 2008; Skovgaard 2010; Furniss 2006; Erol 2005

Early origins of mental disorder - risk factors in

the perinatal and infant periodLouise Newman et al.

BMC Psychiatry 2016

“understanding the early origins of mental disorder raises

the possibility of preventive interventions”

Alla fine dei due anni di vita, il 90% del cervello si è

sviluppato e il numero delle connessioni tra neuroni ha

raggiunto il suo massimo

Tutto l’ambiente “parla” al cervello del

bambino

Qualsiasi apporto… o mancanza di apporto, implicito o esplicito che sia, LASCIA dei SEGNI, sottoforma di sinapsi che si attivano, si rafforzano…o si perdono

La mente si costruisce nella comunicazione (co-evoluzione)

Lo stesso patrimonio genetico viene modificato, non sempre in modo reversibile, nella sua espressività

Genetica ed epigenetica

nelle formiche

Le formiche di un formicaio

nascono geneticamente eguali

e si differenziano

epigeneticamente

in base alle dieta e alle in base alle dieta e alle

“istruzioni” ricevute

Genome wide and caste-specific

DNA methylomes of the ants

Camponotus floridanus and

Harpegnator saltator

Reinberg et al.

Current Biology, 2012, 22: 19, 1755–176

e nell’uomo

Lo studio longitudinale ALSPAC (UK)

condotto su 13800 bambini dalla

gravidanza fino a 20 anni ha dimostrato

una associazione tra stato di ansia

materna sia pre che post natale e

disordini emotivi/della condotta a 4 annidisordini emotivi/della condotta a 4 anni

L’associazione prenatale persiste se controllata per gli effetti

postnatali dell’ansia, il che significa che l’effetto si produce prima

della nascita. Sono infatti dimostrabili alla nascita differenze nei

pattern di cortisolo salivare diurno, un tipico effetto epigenetico

(metilazione del promoter – attivatore dei recettori del cortisolo)

Come la genetica viene modificata dal

contesto ambientale

• Nei bb. con variante CC del CD38 (gene che regola l’ossitocina) l’allattamento materno protratto ed esclusivo aumenta la preferenza per gli occhi felici e diminuisce la occhi felici e diminuisce la persistenza dello sguardo verso gli occhi arrabbiati

• Ipotesi: la minore secrezione endogena di ossitocina, mediata dalla genetica, viene compensata dall’apporto esogeno tramite il latte materno

Genetic variation in CD38 and breastfeeding

experience interact to impact infants’

attention to social eye cues. Krola KM et al.

PNAS.doi: 10.1073/pnas.1506352112

Il neonato/bambino non gioca un ruolo

passivo

grazie a nuove tecnologie e metodi di ricerca, vengono continuamente scoperte nuove competenze del neonato, dimostrando che la sua capacità di interagire è molto precoce

• Nei primi giorni “provoca”, attraverso movimenti e suoni, l’interazione (Trevarthen, Nagy, ‘90-’2000)

• Intorno ai 6 mesi può apprendere l’associazione parola-oggetto (Bergelson & Swingley, 2012)

• Entro il primo anno mostra sensibilità agli stati mentali dell’altro (Kovacs, 2010; Apperly 2011)

Povertà e sviluppo: correlazione tra stato socio

economico e spessore della corteccia cerebrale

questa correlazione è

mediata dalla qualità

delle cure genitoriali

Genitori poveri Genitori poveri

accudenti possono

offrire migliori

opportunità di sviluppo

di genitori abbienti poco

accudenti

Possiamo fare la differenza negli itinerari di sviluppo e di vita,

aumentando le competenze e il senso di sè dei genitori e le opportunità per i genitori e per i bambini di buone interazioni

Età

Gli investimenti nel capitale umano sono tanto più

efficaci quanto più precoci

i meccanismi

Contesti familiari, comunitari e socio-economici

buone pratiche

neurobiologia/neuropsicoendocrinologia

effetti misurabili (diversi indicatori e metodi) su aspetti cognitivi, socio-relazionali, psicosociali,

implicazioni a medio e lungo termine

Lo schema concettuale: apporti cognitivo-relazionali rete neuronale competenze

74

76

78

80

82

84

86

88

90

92

94

Linguaggio ricettivo Linguaggio espressivo

Vo

cab

ola

rio

Intervento

Controllo

L’indissolubilità di cognizione e emozione è elemento centrale della relazione che nasce, del sé che si forma, dello sviluppo possibile, così come dell’apprendimento e di ogni tipo di intervento di promozione e prevenzione

“Educazione” cognitiva ed emotiva vanno di pari passo, l’educazione è basata sull’ esperienza emotiva, sulle prime immagini che ci creiamo di noi e di ciò che ci circonda, sul immagini che ci creiamo di noi e di ciò che ci circonda, sul nome che diamo alle emozioni, sulla capacità di riconoscerle in noi e negli altri.

Il modello

concettuale degli

interventi precoci

basati sulle buone

pratiche

Genoma

“Relazioma”

“Ambientoma”

Epigenoma-

Metaboloma

“Ambientoma”

Esiti psicosociali,

individuali e collettiviPolitiche e interventi

Lo sviluppo infantile precoce

(Early Childhood Development, ECD)

• I concetti di sviluppo precoce e di interventi precoci hanno la loro base negli studi di neuroscienze, psicologia dello sviluppo ed economia dello sviluppo.

Su queste basi sono nati e sono stati valutati interventi di popolazione in diversi paesi, che hanno portato a:popolazione in diversi paesi, che hanno portato a:

• Migliori competenze cognitive e socio-relazionali, che si mantengono fino all’adolescenza e all’età adulta

• Minori problemi di comportamento e sociali, anche a distanza

Le buone pratiche per lo sviluppo con evidenze

forti giocano tutte intorno alla relazione precoce

• Canto e parola prenatale e postnatale

• Contesto del parto facilitante il bonding

• Allattamento al seno e alimentazione responsiva

• Lettura in famiglia

• Esposizione precoce alla musica come esperienza sonora condivisa

• Gioco

• Uso appropriato delle tecnologie digitali

• Frequenza precoce al nido

Parlarsi prima e dopo la nascita

La prima esperienza: una nascita assieme

Il contatto precoce

pelle-a-pelle facilita la

relazione e

l’allattamento al senol’allattamento al seno

La separazione alla

nascita è un intervento

attivo, innaturale e

dannoso quando non

strettamente necessario

Alimentazione responsiva

Una alimentazione ottimale dipende non solo da

cosa si dà da mangiare al bambino, ma anche da

come, quando, dove, in che contesto.

L’alimentazione responsiva si basa su:L’alimentazione responsiva si basa su:

• la capacità del bambino di autoregolare l’assunzione di cibo nel corso della giornata

• l’importanza dell’alimentazione come esperienza relazionale

La lettura condivisa

- a 5 anni l’ampiezza del vocabolario e la capacità di comprensione lessicale sono fortemente correlate alla lettura; punteggi elevati sono presenti nel 53% nei bambini ai quali viene letto 4 volte per settimana rispetto al 26% dei controlli (Toffol, 2011)

- Bambini a cui si legge ogni giorno, a 5 anni sanno leggere come - Bambini a cui si legge ogni giorno, a 5 anni sanno leggere come bambini di 1 anno più grandi (Kalb et al, 2012)

- La ricchezza del vocabolario e le performance nelle materie scolastiche sono molto migliori nei ragazzi abituati a leggere fin da bambini (Sullivan, Brown, 2013)

- La lettura diminuisce in modo significativo le difficoltà socio-emotive dei bambini (Kelly, 2011)

La lettura stimola funzioni cognitive complesse che

vanno ben oltre le competenze di letto-scrittura

Le competenze cognitive

essenziali per la comprensione

narrativa includono anche

funzioni esecutive quali la

pianificazione, il controllo

dell’attenzione, il monitoraggiodell’attenzione, il monitoraggio

dell’esecuzione, la memoria

di lavoro

L’esercizio alla comprensione narrativa facilita l’attivazione di circuiti

neurali che controllano queste funzioni promuovendo lo sviluppo di

competenze altrimenti destinate ad essere poco stimolate

soprattutto in bambini in situazioni di povertà educativa

La musica

• La musica apporta benefici anche in ambiti cognitivi non musicali attraverso due meccanismi:

1. Stimolando la plasticità cerebrale in aree cognitive e sensoriali

2. Attraverso il “transfer di apprendimento” che avviene quando una conoscenza o un comportamento acquisito in una determinata situazione influenza la prestazione in un’altra

Schön, Akiva-Kabiri, Vecchi, Psicologia della musica, Ed. Carrocci 2007

Flaugnacco, Lopez, Terribili, Psicologia Contemporanea, Settembre-Ottobre 2013.

� la consapevolezza fonologica,

� le abilità di lettura

� l’apprendimento di una seconda lingua

Nei bambini con sviluppo tipico e nei bambini con

dislessia, le capacità’ percettive in ambito musicale

correlano con:

In età prescolare sono predittive delle abilità di lettura.

Goswami, Huss, Mead, Fosker, & Verney, 2013

Tierney & Kraus, 2012

Flaugnacco, Lopez, Terribili, Zoia, Montico, Monasta, Sila, & Schon ,2013

Il gioco

• Il bambino ha bisogno di fare esperienze sensoriali, incluse quelle tattili, e motorie

• Il gioco stimola la produzione del fattore neurotrofico centrale nel’amigdala e nella corteccia prefrontalenel’amigdala e nella corteccia prefrontale

• Il gioco stimola l’attenzione, la capacità di problem solving, la creatività

• il gioco in gruppo aumenta la comunicazione e la socializzazione

• Il gioco aumenta l’agilità, la coordinazione, la motricità grossolana e fina

Le tecnologie digitali

Se usate appropriatamente, nei primi anni

• Stimolano l’attenzione e la coordinazione

visuomotoriavisuomotoria

• Possono costituire fonti di stimolo cognitivo

Le tecnologie digitali

Se usate inappropriatamente (troppo a lungo, troppo presto, e troppo da soli) nei primi anni

• Favoriscono la sedentarietà e l’immobilità (e tramite queste predispongono a quasi tutte le malattie croniche) predispongono a quasi tutte le malattie croniche)

• Compromettono la capacità di attenzione e concentrazione

• Possono portare in seguito a forme di dipendenza

• Soprattutto, sottraggono ulteriormente tempo e qualità alla relazione tra genitori e figli, restringendo il campo delle esperienze costruttive della relazione, della mente e del corpo

• I risultati di italiano e di matematica sia della II che della V elementare sono associate in modo positivo alla disponibilità di frequenza al nido precoce e continuata

• La relazione positiva tra risultati scolastici e esperienza di

Il Nido

• La relazione positiva tra risultati scolastici e esperienza di childcare continua ad esprimersi a 18 - 21 anni e a 22 - 25 anni, dimostrandosi capace di ridurre significativamente fino ad annullarle le differenze sociali iniziali

D. Del Boca e S. Pasqua Esiti scolastici e comportamentali, famiglia e servizi per

l’infanzia. Università di Torino (su banche dati INVALSI e ISFOL-Plus12).

Il Nido

L’aver frequentato un childcare formale ha un effetto

positivo e significativo su tutti gli indicatori

comportamentali studiati:

ascolto, capacità di stabilire relazioni amicali, creatività ascolto, capacità di stabilire relazioni amicali, creatività

nel gioco, creatività didattica, capacità di cooperare con i

compagni

D. Del Boca e S. Pasqua, Fondazione Agnelli, Esiti scolastici e comportamentali, famiglia e servizi

per l’infanzia, Università di Torino. 2010

Le buone pratiche per lo sviluppo agiscono

sinergicamente

• Aumentando le competenze del bambino

• Migliorando il senso di autoefficacia di madri/padri/caregivers

• Fornendo l’occasione di rapporti di qualità e gratificanti

• Inducendo circoli virtuosi nella relazione

Faccio con te questa cosa…vedo che ti piace…la cosa mi conforta e mi gratifica…mi sento più sicura…lo faccio ancora meglio…tu rispondi…

E’ quindi necessario

• Sostenere il concetto che è fondamentale nutrire la mente dai primissimi anni di vita, e farlo attraverso un sostegno alle figure parentali

• Mettere in pratica questo concetto attraverso azioni • Mettere in pratica questo concetto attraverso azioni coordinate e sostenute da accordi da parte di diversi servizi, sanitari e non, a sostegno di buone pratiche per lo sviluppo

• Accrescere motivazione e competenze degli operatori attraverso una formazione mirata

Cosa possono fare i servizi

• Informare i genitori sulle buone pratiche per

lo sviluppo

• Renderle possibili e sostenerle con azioni

concertate, come Genitori più, laddove gli

interventi per la salute fisica siano

accompagnati da quelli per la salute della

mente

Favorire lo sviluppo del bambino:

i concetti chiave

• Precocità dell’intervento e continuità

• Centralità delle famiglie (nuclei • Centralità delle famiglie (nuclei parentali)

• Universalità consentita dal lavoro dei servizi sanitari (pediatra e altri operatori) e/o da programmi di visite domiciliari

Nutrire la Mente: implicazioni per la

comunicazione tra operatori e famiglie

• Il dialogo sulle buone pratiche per lo sviluppo richiede una buona comunicazione

• Di fatto la facilita aprendo spazi di conoscenza, • Di fatto la facilita aprendo spazi di conoscenza, relazione e fiducia, in particolare per le relazioni di cura non occasionali (operatori quali i pediatri di famiglia, consultoriali, delle visite domiciliari)

• Richiede conoscenze e competenze interculturali

Le buone pratiche

Materiale per genitori Materiale per operatori

Una delle più grandi sfide del presente riguarda il modo

in cui i genitori si relazionano ai propri figli, perché da

questo dipende molto di tutto il resto

grazie

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