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COMUNE DI PROVINCIA DI
COLLESALVETTI LIVORNO
NUOVO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO
RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI
PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A.
--->Appendice RA2: RELAZIONE RISCHIO IDRAULICO ANTE OPERAM
Proponente: LONZI METALLI SRL Ubicazione intervento: ex SS 67 bis km17,300 – fraz. Ponte Biscottino
Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.)
FEBBRAIO 2012
Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia
Geol. Sergio Crocetti
Aspetti impiantistici, di processo e sicurezza: Studio Tecnico Ingg. Baraglia e Zecchini
Aspetti topografici e urbanistici: Studio Tecnico Dott. Ing. Dante Blasi
Aspetti idraulici e strutturali: Ing. Andrea Chines, Ing. Pietro Chiavaccini
Aspetti ambientali e geologici: Studio Geologico Ambientale Geol. Sergio Crocetti
Aspetti naturalistici: Dott. Francesca Ruggeri
Aspetti chimici: Dott. Chiara Corradi
Aspetti acustici: Ing. Marco Bernini
Comune di Collesalvetti
Provincia di Livorno
Ecomar Biscottino
STUDIO IDROLOGICO IDRAULICO
VERIFICA IDRAULICA
Oggetto: Idr-Relazione tecnica
Revisione Codice Elaborato Data Redatto Approvato
00 PT97-11-ECB-R01-00 Apr. 2011 M. Cosentino P. Chiavaccini
Il tecnico incaricato:
Ing. Pietro Chiavaccini
Collaboratore:
Ing. Marta Cosentino
Studio Associato di Ingegneria
Via G. Civinini n. 8 57128 livorno
P.I: 01530730496 Tel 0586 372660
www.primaingegneria.it
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INDICEINDICE ................................................................................................................................ 3
1. INTRODUZIONE ............................................................................................................. 3
2. IDROLOGIA DEI BACINI .................................................................................................. 8
2.1 CANALE EMISSARIO BIENTINA ..................................................................... 8
2.2 FOSSA CHIARA ......................................................................................... 11
3. ANALISI DELLE INONDAZIONI ....................................................................................... 12
3.1 I RISULTATI ............................................................................................. 13
4. CONCLUSIONI .............................................................................................................. 14
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1. INTRODUZIONE
Il presente lavoro consiste in un approfondimento delle problematiche idrauliche relative ad
un’area sita in località Biscottino, comune di Collesalvetti (LI), tra il Canale Emissario Bientina e il
Fossa Chiara (Tabella 1).
Tabella 1: Inquadramento dell'area oggetto dello studio
L’area in esame è soggetta a tre problematiche di natura idraulica:
1) L’idrovora Acque Industriali risulta insufficiente al fine di allontanare le acque di
drenaggio dell’area di Biscottino;
2) Il Fossa Chiara è insufficiente al deflusso delle portate che lo interessano;
3) Il Canale Emissario Bientina è insufficiente al deflusso delle portate che lo interessano.
Per quel che riguarda il primo punto (insufficienza Idrovora Acque Industriali), il problema è
già stato affrontato nello studio idrologico idraulico di supporto al Regolamento Urbanistico, che ha
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evidenziato che, a causa dell’inefficienza dell’idrovora stessa ad allontanare l’intero quantitativo
d’acqua drenato nella zona di Biscottino, l'area in questione risulta allagata con tiranti idrici che
comunque, per un evento con tempo di ritorno 200 anni, sono inferiori a quelli relativi
all’insufficienza dei corsi d’acqua vicini, come meglio evidenziato nel seguito.
Tabella 2: Aree allagate per Tr= 200 anni - Estratto dal RU
Nello studio allegato al Regolamento Urbanistico cui si fa riferimento, il bacino del Biscottino è
stato suddiviso in due sottobacini (Biscottino 1 e del Biscottino 2) ubicati rispettivamente ad est e
a ovest dell’idrovora Acque Industriali. La superficie totale del primo risulta pari a 0.18 kmq con
quote che per gran parte della superficie sono posizionate al di sotto del l.m.m. La pendenza
media del collettore principale che corre lungo la SS Arnaccio è pari circa allo 0,04%. Il Biscottino
2 ricopre, invece, una superficie complessiva di 0.64 kmq con quote che, anche in questo caso,
oscillano attorno al l.m.m. ed una pendenza media sull’intero percorso pari a circa lo 0,0250%.
Sempre nello studio allegato al Regolamento Urbanistico, al fine di individuare la curva di
possibilità pluviometrica per il bacino del Biscottino, sono stati utilizzati i dati di pioggia registrati
alla stazione pluviometrica di Coltano; la curva di possibilità pluviometrica è stata ricavata
impiegando i parametri individuati dalla Regione Toscana con il progetto AlTO (Alluvioni in
Toscana), determinati secondo una legge statistica tipo GEV, e relativi ad una curva di possibilità
climatica e pluviometrica del tipo
m
r
nTath
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dove h è l’altezza di pioggia cumulata espressa in mm, t la durata in ore e Tr il tempo di ritorno
(espresso in anni). I valori dei coefficienti a, n e m per la stazione di Coltano sono risultati i
seguenti:
STAZIONE t<1h t>1h
a n m a n m Coltano 28.90 0.37 0.17 29.67 0.26 0.20
Dello studio allegato al Regolamento Urbanistico prima citato verranno in seguito richiamati
i punti salienti e ne verranno utilizzati i risultati anche per l’analisi dei punti 2 e 3 (insufficienza
Fossa Chiara e Canale Emissario Bientina).
Il presente studio ha dunque come base quello allegato al RU, che è stato però dettagliato nella
zona di interesse inserendo nelle simulazioni i corsi d’acqua Fossa Chiara e Canale Emissario
Bientina, che non compaiono nel suddetto studio. L’andamento temporale dell’evento
pluviometrico è stato schematizzato ricorrendo ad uno ietogramma sintetico del tipo ad intensità
costante mentre per la determinazione delle perdite di bacino è stato utilizzato il metodo del CN
del Soil Conservation Service che consente di determinare il deflusso corrispondente allo
scorrimento superficiale di bacini per i quali non esistono osservazioni di deflusso. Per il calcolo del
CN del bacino del Biscottino lo studio citato fa riferimento ad una condizione AMCIII (vedi Tabella
3) vista la ridotta estensione e la conseguente maggiore probabilità che i terreni siano
completamente saturati da precedenti precipitazioni.
CLASSE AMC STAGIONE DI RIPOSO STAGIONE DI CRESCITA
I < 12.7 < 35.5
II 12.7 -28.0 35.5 - 53.3
III >28.0 > 53.3
Tabella 3 Condizioni di umidità antecedenti individuate in base alla precipitazione totale nei 5 giorni
precedenti
In Tabella 4 sono riportati i valori del CN risultanti dall’analisi per i due sottobacini di interesse.
Bacino Superficie CN (III)
( Km²)
BISCOTTINO1 0.18 90
BISCOTTINO2 0.63 91
Tabella 4 Valori di CN assunti per i bacini in condizione AMCIII
Per la determinazione degli idrogrammi di piena, in corrispondenza delle sezioni di maggiore
interesse idraulico del bacino, è stato utilizzato il modello di trasformazione afflussi-deflussi basato
sul metodo di Clark, impiegando, per il calcolo del tempo di corrivazione, la formula di Kirpich-
Kerby:
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467.0
5.0
67.0
i
NLTc
nella quale:
L è la lunghezza del corso d’acqua espressa in piedi, i la pendenza ed N un coefficiente
adimensionale variabile da 0.1, per suoli nudi, a 0.8 per foreste o aree ricoperte da folta
vegetazione. N è stato assunto pari a 0.2.
I valori dei tempi di corrivazione Tc calcolati con la formula di Kerby sono riportati, di seguito, nella
Tabella 5.
Bacino Tc (h)
BISCOTTINO1 2.16
BISCOTTINO2 3.49
Tabella 5 Tempi di corrivazione impiegati nel modello di trasformazione afflussi deflussi
Si riportano di seguito i grafici, tratti dallo studio idraulico allegato al RU, dell’andamento delle
portate in punti significativi del bacino per durate di 2, 3, 6 e 9 h, e tempi di ritorno 20, 30, 100 e
200.
Tabella 6: Idrogramma di piena dell’area del Biscottino-parte Ovest
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I valori massimi delle portate calcolate per i tempi di ritorno considerati sono riportati in Tabella 8
BACINO Q (m3/s)
Tr 200 anni Tr 100 anni Tr 30 anni Tr 20 anni
BISCOTTINO1 0.85 0.72 1.32 0.48
BISCOTTINO2 2.1 1.78 1.32 1.2 Tabella 8: Portate massime dei bacini
Attualmente l’area del Biscottino è servita da una idrovora con una capacità di smaltimento stimata
di circa 200 l/s, valore che corrisponde circa alla portata con Tr=2 anni. Gli allagamenti sono
pertanto indotti non da una insufficienza della capacità di deflusso dei collettori, ma dal fatto che
l’impianto non consente di mantenere i livelli liquidi a quote inferiori a quelle dei terreni
circostanti.
Tabella 7 Idrogramma di piena dell’area del Biscottino 2
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2. IDROLOGIA DEI BACINI
Per le portate relative ai due corsi d’acqua di interesse per questo studio (Fossa Chiara e Canale
Emissario Bientina) si fa riferimento ai risultati di studi precedenti, adeguatamente riportati ai
tempi di ritorno presi in considerazione.
In particolare le informazioni riguardanti il Canale Emissario Bientina sono state tratte dallo
“Studio Idrologico Idraulico di supporto al Regolamento Urbanistico del comune di Bientina”
(1999). Le portate relative al Fossa Chiara sono state invece ricavate facendo alcune
considerazioni sulla base dei dati riportati nella Relazione Tecnico Illustrativa del Progetto
Preliminare di Adeguamento Idraulico e Navigabilità del Canale Scolmatore dell’Arno.
2.1 CANALE EMISSARIO BIENTINA
Nello “Studio Idrologico Idraulico di supporto al Regolamento Urbanistico del comune di Bientina”
è condotta un’analisi conoscitiva dell’intero bacino del Canale Emissario Bientina, fino alla sezione
de “la Botte”, in corrispondenza della quale il corso d’acqua si interra e sottopassa il fiume Arno. Il
bacino, complessivamente, ha una superficie di circa 320 kmq. Il Canale Emissario Bientina nasce
dalla confluenza tra il Canale Rogio e il Rio Navareccia sul territorio di Bientina, quasi all’estremità
Nord. Il bacino di monte, in corrispondenza di suddetta confluenza, presenta una superficie di circa
173 kmq. Da quando il Canale Emissario Bientina diventa asta principale, riceve le acque, sia in
destra che in sinistra idraulica, di numerosi affluenti, di cui alcuni assai rilevanti. Complessivamente
possono essere individuati 31 diversi sottobacini che vanno a costituire l’intero bacino del Canale
Emissario fino a “la Botte”.
Le modellazioni idrologiche condotte nello “Studio Idrologico Idraulico di supporto al Regolamento
Urbanistico del comune di Bientina” hanno portato alla definizione dei seguenti idrogrammi di
piena, per tempi di ritorno pari a 20, 30, 100, 200 e 500 anni e una durata di pioggia pari a quella
risultata essere critica per il bacino in esame (4 ore).
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Tabella 9: Idrogrammi di piena per tempi di ritorno 20, 30, 100, 200 e 500 anni per il Canale Emissario
Bientina a monte della sezione de “la Botte”.
I picchi di portata risultano essere:
Tabella 10: Picchi di portata del Canale Emissario Bientina
I dati di portata riportati qui sopra non tengono conto delle esondazioni che si verificano a monte;
a tal fine nello studio sopra citato è stato adottato un sistema semplificato per “simulare” la
laminazione nel bacino di monte dovuta all’esondazione dei vari affluenti. La figura e la tabella
seguente riportano i risultati della laminazione.
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Tabella 11: Idrogrammi di piena laminati per tempi di ritorno 20, 30, 100, 200 e 500 anni per il Canale
Emissario Bientina a monte della sezione de “la Botte”.
Tabella 12: Picchi di portata del modello idrologico laminato
La sezione di chiusura del bacino, in corrispondenza de “la Botte”, impone il passaggio di una
portata di circa 85 mc/s. Questo valore, riportato nel prima citato “Studio Idrologico Idraulico di
supporto al Regolamento Urbanistico del comune di Bientina”, è stato prelevato dalla
documentazione messa a disposizione dalla Provincia di Pisa relativa a “la Botte” e al progetto di
raddoppio della stessa (anni ’70).
Il valore di portata fissato dalle botti a sifone sull’Arno si mantiene all’incirca costante fino allo
sbocco del canale, data la modesta estensione del bacino tributario a valle (780 ha circa); ne
segue che per il tratto di canale di interesse per l’area oggetto di studio, il picco di portata in arrivo
è dunque sempre pari a 85 mc/s, per qualsiasi tempo di ritorno.
In Tabella 13 si riporta a titolo di esempio l’idrogramma di piena a valle della botte per un evento
ventennale, così come fornito dallo studio idraulico citato.
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Tabella 13: Idrogramma di piena a valle de "la Botte" per un evento ventennale
Analogo andamento dell’idrogramma si verifica anche per gli altri idrogrammi di peina.
2.2 FOSSA CHIARA
Il Fossa Chiara è un canale di bonifica nel quale scaricano sia collettori di bonifica di acque basse,
attraverso gli impianti idrovori della Padulella (0,5 mc/s) e dell’Arnaccio (6,5mc/s), sia canali di
acque alte. Ha una lunghezza di circa 7.986 m dall’origine, situata nel Comune di Calcinaia, allo
sbocco nel canale dei Navicelli poche centinaia di metri prima della confluenza nello Scolmatore. Il
suo bacino è esteso circa 6.564 ha (di cui 2.373 ha a scolo meccanico e 4.191 ha a scolo naturale)
e include sia aree a destinazione agricola sia vaste aree industriali attualmente in forte crescita, in
particolare nei Comuni di Pisa e Cascina. Il canale Fossa Chiara costituisce anche il recapito finale
di diversi canali di drenaggio urbano nei quali scolano i centri abitati di Riglione e Fornacette
compresi a cavallo della dorsale Tosco Romagnola.
Negli allegati al Progetto Preliminare di Adeguamento Idraulico e Navigabilità del Canale
Scolmatore dell’Arno si riporta un valore di portata, relativa ad una durata dell’evento di pioggia di
24 ore e un tempo di ritorno pari a 50 anni, di 15 mc/s, di cui 7 mc/s relativi agli impianti idrovori.
Sulla base di questo dato e dei dati di pioggia registrati alla stazione pluviometrica di Coltano sono
stati ricavati gli idrogrammi di piena per eventi con tempi di ritorno pari a 20, 30 e 200 anni.
Tr (anni) 20 30 100 200
Qmax (mc/s) 10.2 11.9 19.8 26.9
Tabella 14: Portate di picco per il Fossa Chiara per diversi tempi di ritorno
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3. ANALISI DELLE INONDAZIONI
In questo capitolo sono illustrati i risultati ottenuti mediante l’applicazione all’area oggetto di
studio, del modello mono, bi-dimensionale TUFLOW (Two-dimensional Unsteady FLOW). Il modello
è stato applicato con le stesse condizioni impiegate per lo studio idraulico a supporto del RU e la
stessa griglia di calcolo; per il presente studio sono però stati presi in considerazione solo i due
corsi d’acqua di interesse (Fossa Chiara e Canale Emissario Bientina) che, come già sottolineato,
non erano stati analizzati nello studio precedente cui si fa riferimento.
La definizione dei coefficienti di scabrezza è stata fatta sulla base di quanto già definito nel
precedente studio, sovrapponendo pertanto al terreno la Carta dell’Uso del Suolo Land Corine e
fissando per ogni zona il corrispondente coefficiente di Manning (impiegando i valori noti in
letteratura ed in particolare quelli riportati in Open channel hydraulics (V. T. Chow, Tokyo:
McGraw-Hill 1959). Tale parametro è assegnato anche ad ogni sezione dei corsi d’acqua rilevati
lungo i quali sono inoltre individuate e collocate le singolarità: ponti, attraversamenti, tratti
tombati,…. In Tabella 15 è riportato il valore del coefficiente di scabrezza impiegato nella
simulazione:
USO DEL SUOLO Codice CORINE Manning n
Tessuto Urbano continuo 111 0.02
Tessuto Urbano discontinuo 112 0.025
Aree industriali o commerciali 121 0.02
Reti stradali e ferroviarie e spazi accessori 122 0.015
Aree portuali 123 0.015
Aree estrattive 131 0.035
Aree verdi urbane 141 0.04
Seminativi in aree non irrigue 211 0.04
Vigneti 221 0.04
Frutteti e frutti minori 222 0.04
Oliveti 223 0.04
Prati Stabili 231 0.04
Boschi di latifoglie 311 0.06
Boschi di conifere 312 0.06
Boschi misti 313 0.06 Tabella 15 Coefficienti di scabrezza impiegati nel modello bidimensionale
La griglia di calcolo utilizzata nel presente studio ha maglia 10 m (come nello studio allegato al RU)
e ricopre un'area di 15x6 Km circa.
Le condizioni al contorno assegnate alle sezioni iniziali e terminali dei corsi d'acqua sono
state ricavate come descritto nei paragrafi precedenti: per le sezioni iniziali gli idrogrammi di piena
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relativi ad un evento duecentennale, per le sezioni terminali le scale di deflusso. Le simulazioni
hanno una durata complessiva di 24 ore ed il passo temporale di integrazione è di 4 s.
Il profilo e le sezioni sono state ricavate dagli elaborati disponibili nel citato Progetto Preliminare di
Adeguamento Idraulico e Navigabilità del Canale Scolmatore dell’Arno.
3.1 I RISULTATI
Per un evento duecentennale né il Fossa Chiara né il Canale Emissario Bientina risultano avere
sezioni adeguate a far defluire le relative portate. In particolare le acque che esondano dal
Bientina in un tratto a circa 1,5 km a monte rispetto l’area di interesse, vanno ad interessare
quest’ultima con tiranti che da 0,7 m nella zona centrale del lato lungo del confine lato ovest
vanno via via decrescendo all’interno dell’area di interesse. In Tabella 16 è riportato il tirante
idrico relativo ad un evento con tempo di ritorno pari a 200 anni.
Tabella 16: Tiranti idrici per Tr=200 anni
Dai risultati della simulazione si evince che, considerando un franco di 30 cm, tutti i muretti
all’interno dell’area in esame dovranno essere elevati fino a raggiungere una quota in sommità di 1
m rispetto al piano campagna.
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4. CONCLUSIONI
L’analisi del deflusso di una portata con tempo di ritorno duecentennale ha evidenziato che il Fossa
Chiara e il Canale Emissario Bientina non hanno sezioni adeguate al deflusso di tale portata, che
causa in entrambi i corsi d’acqua il superamento del livello arginale con conseguente allagamento
delle aree. In particolare l’area di interesse in questo studio risulta interessata da un tirante idrico
massimo di 70 cm, ragion per cui è necessario portare la quota di sommità dei muretti perimetrali
a 1 m rispetto al piano campagna.
Livorno, 08/04/11
Il tecnico
Ing. Pietro Chiavaccini