NUOVI SPAZI DI APPRENDIMENTO, RETI TERRITORIALI E … permanente/15... · La partecipazione ad...

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Domenico Barricelli Ricercatore ISFOL Sistemi e Servizi formativi NUOVI SPAZI DI APPRENDIMENTO, RETI TERRITORIALI E SISTEMI DI LIFELONGLEARNING

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Domenico Barricelli Ricercatore ISFOL Sistemi e Servizi formativi

NUOVI SPAZI DI APPRENDIMENTO, RETI TERRITORIALI E

SISTEMI DI LIFELONGLEARNING

Nuovi spazi di apprendimento (coworking, fablab, università) emergenti contribuiscono a reinventare/rivitalizzare i processi di apprendimento nella formazione e nel mondo del lavoro.

Research paper ISFOL. Casi di Studio

COWORKING: L’Alveare, Coworking Città delle Mamme Ass. volontariato, Roma - Millepiani Coworking, Roma - Officina On Off, Coworking Parma - Piano C, Coworking, Cobaby e Community , Milano

FABLAB: FabLab Catania- FabLab R. Emila - FabLab Torino - FabLab Università degli studi di Pisa

UNIVERSITA’: Dr. Startupper, Università Cattolica Milano - J. Cabot University Roma LISALAB, Università di Salerno - PhDplus, Creatività, Innovazione, Spirito imrenditoriale, Università di Pisa

L’ampliamento delle relazioni di scambio economico e sociale, la diffusione delle tecnologie digitali, l’implementazione di forme alternative di comunicazione e l’intensificarsi delle reti di networking con nuove mobilità, spingono sempre più gli individui a dotarsi di “nuovi punti di vista” utili a gestire il cambiamento, senza subirlo.

Un cambiamento che sollecita gli individui ad acquisire conoscenze, competenze, strumenti e metodologie propri di una nuova cultura dell’apprendimento, diversa dalla “formazione”, maggiormente in grado di valorizzare creatività, proattività e imprenditorialità.

Necessità di sostenere percorsi imprenditoriali e di inserimento lavorativo, dove sono richieste sempre più capacità di problem solving, autonomia, spirito d’iniziativa, competenze collaborative/cooperative e dove è centrale la responsabilità del soggetto nel progettare il proprio percorso di apprendimento.

L’ISTRUZIONE (grado di scolarizzazione) rappresenta un fattore decisivo per ESSERE COMPETENTI.

La partecipazione ad ATTIVITA’ DI FORMAZIONE agisce positivamente sull’acquisizione delle competenze utili a vivere e lavorare efficacemente oggi

(e domani) La partecipazione ad attività educative e formative rappresenta una base di

costruzione e un volano di SVILUPPO DELLE COMPETENZE (ma la percentuale di partecipazione degli adulti ad attività di formazione in Italia è la più bassa

tra i Paesi partecipanti a PIAAC (24% contro il 52% della media OCSE – riguarda in netta prevalenza gli occupati – 81%)

ISTRUZIONE, COMPETENZE, FORMAZIONE

I SOGGETTI PIU’ FRAGILI IN TERMINI DI COMPETENZE A cui indirizzare l’offerta formativa e servizi di lifelong learning

NEET (Not Education, Employment or Training) : solo il 3% (16-29 anni) raggiunge il livello

3 literacy (contro il 25% di chi lavora, o del 50% di chi lavora e/o studia).

PENSIONATI (45/65 anni): il 29,2% lavori categorie skilled raggiunge il livello 3 literacy (contro l’8,4% di semi skilled, oppure il 6,8% di elementary) e riescono a mantenere in

misura maggiore le competenze.

PERSONE CHE SVOLGONO LAVORO DOMESTICO NON RETRIBUITO (DONNE): il 27% livello 3 literacy (donne che negli ultimi 5 anni hanno svolto un’attività lavorativa; contro il 9% di

chi non ha mai lavorato)

DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA : la percentuale di italiani attualmente occupati in professioni ad alto contenuto di conoscenza che si collocano al livello di competenze 3 o superiore è del 52%, molto vicina a quella delle persone disoccupate da meno di 12 mesi

che hanno svolto professioni high-skilled (51%); i disoccupati high-skilled da più di 12 mesi si attestano invece al 31%.

ISTRUZIONE, COMPETENZE, FORMAZIONE (Isfol PIAAC 2013)

ELEVARE LA PARTECIPAZIONE FORMATIVA DEGLI ADULTI (25-64) alle attività di lifelong learning

OBIETTIVO EU 2020 2013 MEDIA UE 28 2013 MEDIA ITA

15% 10,5% 6,2%

29milioni oltre 2milioni (dovevano essere circa

5milioni previsioni 2020)

ITA 20°posto nel ranking europeo (EU 28) relativo alla partecipazione al lifelong learning da parte degli individui

(occupati e non) di 25-64 anni

(XV Rapporto sulla FC, Isfol 2013- 2014)

ATTIVAZIONE DI RETI TERRITORIALI PER LA COSTRUZIONE DI SISTEMI DI LIFELONGLEARNING

UNIVERSITA’

C.C.I.A../IMPRESE

CPIA

ASSOCIAZIONI NO PROFIT

(UNIVERSITA’ POPOLARI)

SCUOLE

CFP

AGENZIE

RISORSE E OPPORTUNITA’ FSE 2014-2020

INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE DISTINTIVE TERRITORIALI

SERVIZI DI ORIENTAMENTO,

ACCOMPAGNAMENTO, COUNSELLING

ILCITTADINO (DIRITTI/DOVERI, BISOGNI,

ESPERIENZE) LAVORO – VITA QUOTIDIANA –

TEMPO LIBERO

ESPERIENZE DI EDUCAZIONE, FORMALE, NON FORMALE, INFORMALE

PROMUOVERE E INTEGRARE L’OFFERTA

FORMATIVA TERRITORIALE

DISTINTIVA

Supporto tecnico per la CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE dei cittadini adulti (utilizzo di progettisti;

certificatori; ricercatori; esperti)

APPROCCIO COLLABORATIVO E PARTECIPATIVO

PER LO SVILUPPO CONDIVISO DI RETI TERRITORIALI

L’approccio “collaborativo/partecipativo” si alterna a quello competitivo, per attivare, di volta in volta su necessità, il talento, il team, la “leadership visionaria”, oltre a validi supporti tecnici esterni:

• «META-ORGANIZER», (associazioni, centri di ricerca, organismi formativi, università, camere di commercio, agenzie di sviluppo, etc.) che sostengono la crescita in chiave distintiva delle economie locali secondo un approccio di knowledge management territoriale, in grado di mettere in campo «specialisti per lo sviluppo delle competenze distintive territoriali», utile ad accompagnare l’innovazione organizzativa e territoriale;

• SPECIALISTI nell’attivazione di reti per lo sviluppo aggregativo, «SUPPORT MANAGER»-

• FIDUCIA NELLO SCAMBIO SOCIO-CULTURALE”, che precede e facilita lo scambio economico; • FAVORIRE i «LEGAMI DEBOLI, LASCHI», al di fuori dei circuiti amicali, parentali, di eccessiva prossimità,

abbandonando i «legami a maglie strette» fatti di protezionismi, locali e nazionali • ALIMENTARE, invece, «L’INNOVAZIONE APERTA», rispetto ai “segreti” gelosamente custoditi nelle

singole organizzazioni, che non sembrano più garantire alcun vantaggio COLLABORATIVO/PARTECIPATIVO/COMPETITIVO.

PREREQUISITI NECESSARI

FOCUS

RIPENSARE I NOSTRI TERRITORI E I NOSTRI LEGAMI ORGANIZZATIVI IN RETE SECONDO UN DISEGNO STRATEGICO CONDIVISO E COORDINATO (CON IL

SOSTEGNO DI INFRASTRUTTURE FISICHE, TECNOLOGICHE)

NECESSITA’ DI NUOVE STRUTTURE CULTURALI, COGNITIVE E RELAZIONALI, IN GRADO DI GENERARE SISTEMI DI “APPRENDIMENTO GENERATIVO”, DIPENDENTI

SEMPRE PIU’ DALLA CAPACITA’ DI GESTIRE “INTENSI CORTOCIRCUITI”, FRA DIMENSIONI LOCALI E GLOBALI.

SVILUPPARE NEGLI INDIVIDUI (professionisti, imprenditori, policies maker, agenti per lo sviluppo) UN’ATTENZIONE SELETTIVA E APERTA

(dal lat. Attendere tendere verso: per mettersi in contatto con il mondo plasmando e definendo la ns esperienza)

attraverso l’esercizio di una CONCENTRAZIONE:

• INTERIORE (ns principi guida, ns intuizioni) senza la quale saremmo leader senza timone)

• SUGLI ALTRI (per agevolare le relazioni con gli altri)

per non essere leader incompetenti

• SUL MONDO ESTERNO (per muoverci meglio nel mondo) per non risultare leader cechi

Domenico Barricelli

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skipe: domenico.barricelli