Nuove forme di distribuzione di contenuti audiovisivi · governo americano e varie major...

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Nuove forme di disibuzione di connu audiovisivi . In Italia com' è ben noto, la televisione è nata negli anni cinquanta con la trasmissione di poche ore di programmi semplici e ripetitivi. Ora la si può pensare divisa in due macrogruppi: da un lato un oligopolio costituito da Rai , Mediaset e Sky. dall'altro un mare di circa 600 canali televisivi locali che si dividono il mercato residuo. Di fronte alle innovazioni tecnologiche, all'avvento del digitale e di internet, la televisione ha subito numerose trasformazioni che hanno portato alla frammentazione dei contenuti in una molteplicità di canali con la conseguente ascesa di modelli di distribuzione più complessi. Con l'entrata in campo di internet e la sua crescita esponenziale è cambiato il rapporto tra media e messaggio. Per esempio fno a poco tempo fa, quando si parlava di video, si faceva riferimento in maniera quasi univoca alla televisione tradizionale, pietra miliare nel panorama dei media e forziere di tutti i contenuti. In questo periodo invece il concetto di contenuti video sta prendendo forza, mentre la televisione, al contrario, sta imparando ad orientarsi nella nebbia di declinazioni che già si intravedono e tende sempre più ad esprimersi non solo tramite lo schermo del televisore, ma anche attraverso quelli che vengono defniti new media. Ormai molti broadcasters mandano in streaming in differita i propri

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Nuove forme di distribuzione di contenuti audiovisivi .

In Italia com' è ben noto, la televisione è nata negli anni cinquanta con latrasmissione di poche ore di programmi semplici e ripetitivi.Ora la si può pensare divisa in due macrogruppi:

da un lato un oligopolio costituito da Rai , Mediaset e Sky.

dall'altro un mare di circa 600 canali televisivi locali che si dividono ilmercato residuo.

Di fronte alle innovazioni tecnologiche, all'avvento del digitale e di internet,la televisione ha subito numerose trasformazioni che hanno portato allaframmentazione dei contenuti in una molteplicità di canali con laconseguente ascesa di modelli di distribuzione più complessi.Con l'entrata in campo di internet e la sua crescita esponenziale è cambiato ilrapporto tra media e messaggio.Per esempio fno a poco tempo fa, quando si parlava di video, si facevariferimento in maniera quasi univoca alla televisione tradizionale, pietramiliare nel panorama dei media e forziere di tutti i contenuti.In questo periodo invece il concetto di contenuti video sta prendendo forza,mentre la televisione, al contrario, sta imparando ad orientarsi nella nebbia dideclinazioni che già si intravedono e tende sempre più ad esprimersi non solotramite lo schermo del televisore, ma anche attraverso quelli che vengonodefniti new media.Ormai molti broadcasters mandano in streaming in differita i propri

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contenuti sul Web ( Ri – Mediaset e Mediaset Premium) e sempre più infuturo i contenuti televisivi, oggi sul Web, potranno rifuire grazie allaConnected Tv sullo schermo televisivo.

Oggi il mezzo televisivo è sospeso tra un non solo schermo televisivo e unnon televisione completamente broadcast e streaming . La tv tradizionale è nata come strumento autoreferenziale, ma col passare deidecenni, si è arricchita di canali e contenuti, e negli anni 70' sono nati i primidispositivi di video registrazione seguiti, dopo diversi anni, dai lettori Dvd.Tali dispositivi, però, non sono stati altro che appendici della televisione ,senza le quale non avrebbero avuto nessuna funzionalità .

La vera trasformazione della televisione avviene con il nuovo secolo, quandola televisione inizia a moltiplicare i canali ed andare online.Lo spettatorecambia, comicia ad avere un offerta più ampia e completa che prescinde daitempi rigidi della programmazione televisiva di fusso e su palinsesto.

Il Video on demand nasce su questa opportunità di declinazione personalenell'uso del tempo per il consumatore, e di declinazione su uno spaziotemporale più ampio dei singoli programmi per le televisioni.Internet enfatizza la multicanalità oltre la dimensione del live streaming edell'on demand, in maniera gratuita o attraverso servizi premium, cioè apagamento.Di fronte a queste differenziazioni si può fare una prima distinzione in duemacro famigle della televisione intesa come piattaforma per la diffusione dicontenuti: l'old medium (televsione tradizionale) e new medium ( televisioneattraverso internet ).

Old medium: ancora legata al vecchio modello economico e culturale,possiamo includere Free television, la Cable televiosion ( via cavo ), Pay tv.

New medium: la televisione che si esprime anche attraverso piattaformeinternet. Ci si riferisce alla Catch up tv, che comprende la cosiddetta''televisione del giorno dopo'' o più generalmente della visione differita diprogrammi, e alla Over – the – top tv, che offre indifferentemente canali inchiaro, canali premium, ma anche servizi e contenuti dal Web.

Video on demandIl Vod ( video on demand ) è comunque una chiave di volta decisiva per leforme di sfruttamento del contenuto audiovisivo attraverso il Web e Ip.Le piattaforme digitali online diventeranno probabilmente una fonte primariadi ricavi nei prossimi anni, dal momento che la maggior parte delle personesotto i trent'anni è abituata ad usare il proprio computer piuttosto che ilproprio smartphone quale fonte primaria per accedere a contenuti video.

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Il broadcasting, cioè la televisione lineare e/o di fusso, rimarrà la grandefabbrica di contenuti televisivi che si declineranno secondo le diversepiattaforme tecnologiche e i diversi schermi; nonostante siano sempre inaumento i cosiddetti User generated contents, che affollano con il loro esserebrevi le piattaforme come Youtube, le forme professionali che provengonodalle industrie dell'intrattenimento cinematografche e televisive,continueranno ad essere la parte maggioritaria della torta del fatturatocomplessivo.

Questo scenario dove si trovano nuove piattaforme di distribuzione come leOtt ( over the top ) che consentono un fruizione fessibile e personalizzata deicontenuti bypassando i tradizionali provider di servizi Iptv, è dovutoprincipalmente all'ingresso nel mercato delle Connected tv, televisori diultima generazione che attraverso appositi widget permettono all'utente diutilizzare servizi come Cubovision di Telecom Italia o Netflix.

Al televisore si aggiungono le console da gioco ( Playstation e Xbox ) e ilettori blu – ray, in grado anch'essi di offrire servizi analoghi.

Come si può comprendere, l'Ott tv non si rivolge esclusivamente aglioperatori storici del mercato audiovisivo ma anche ad altri attori come icostruttori di elettronica di consumo ( Sony, Philips, Samsung e Lg ), glioperatori del mercato dei videogame ( Sony, Nintendo, Microsoft ) e quelliprovenienti dal campo dell'informatica ( Apple e Google ).L'Ott va quindi a moltiplicare l'offerta a vantaggio dello spettatore, il qualepuò scegliere come e quando fruire di un determinato contenuto e soprattuttodel dispositivo che ritiene più opportuno.

L' on – demand rappresenta un vero e proprio ribaltamento del concettostesso di televisione, la quale è nata e si è diffusa fno ad oggiprevalentemente come mezzo di fruizione di programmi televisivi.

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Prima della sua diffusione il palinsesto era stabilito dal provider televisivo el'utente aveva solo la possibilità di scegliere tra i programmi messi in ondacontemporaneamente dalle varie emittenti di rete.Con il video on – demand è invece l'utente che defnisce il palinsesto secondoi propri desideri e le proprie necessità.La maggior parte dei servizi televisivi via cavo offrono sia Vod che streaming,pay – per – view e contenuti gratuiti, in base ai quali un utente può acquistareo selezionare un programma tv o un flm per guardarlo immediatamente,scaricarlo su un set – top – box, un registratore video digitale noleggiato dalprovider o scaricarlo su un pc per vederlo in un secondo momento.

Subscription video on demandImportanti in questo ambito sono gli Svod ( subscription video on demand ),piattaforme che attraverso il pagamento di un abbonamento mensilepermettono l'accesso ad un gran numero di contenuti utilizzabili su piùpiattaforme e in ogni momento.Piattaforme come Netflix, Hulu, Amazon istant video, Sky online, prendonosempre più piede in questi ultimi tempi poiché sta cambiando anche il tipo dirichiesta del pubblico che non vuole più essere legato a palinsesti, soprattuttoi giovani che preferiscono avere '' tutto e subito '' e in qualunque momento.Netflix per esempio conta più di 50000 contenuti fruibili a diversi prezzi; gliabbonamenti hanno prezzi variabili, in base alla qualità del servizio, al livellod'immagine ed alla possbilità di usare la piattaforma su più dispositivicontemporaneamente.

Anche in Italia si sono affacciati dei servizi Svod, per far fronte all'avanzatadel colosso di Hastings come Infinity della Mediaset, che comunque nontengono testa alla piattaforma americana poiché molto spesso non superano i5000 contenuti.Netfix stessa ha preso così piede ( con circa 60 milioni di abbonati ) che anchela regina delle reti pay amerciane Hbo si è vista in pericolo e ha creato un suoservizio di Svod che si chiama Hbo Go.Questi servizi Svod sono unici poiché permettono una visione '' non lineare ''non solo dal punto di vista della scelta momentanea della visione, ma ancheper la loro versatilità, che permette di bloccare un contenuto e farlo ripartirequando si vuole dallo stesso punto addirittura su un device diverso da quellodi partenza; sono anche sicuri sia a livello di fusso che dal punto di vistadella connessione. Inoltre alcuni di questi servizi sono progettati in modo tale da gestire la

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qualità d'immagine a seconda del traffco internet e della connessione; searrivano ad un traffco talmente elevato da non permette una visioneconsona, automaticamente si abbassa la qualità d'immagine per permette unavisione più fuida e omologata alla banda disponibile.

L'era d'oro della pirateriaInternet però non ha portato solo miglioramenti per l'audiovisivo; se è veroche è iniziata l'era delle piattaforme online e della distribuzione non lineareparallelamente è iniziata anche l'era d'oro della pirateria di contenutiaudiovisivi e video. Sono infatti nati una serie di siti che, senza avere acquistato diritti daipossessori, distribuiscono flm, serie televisive e video sia in streaming chedownload, cosa che ha comportato non pochi problemi per le industriecinematografche e televisive, causando perdite di denaro ad entrambe leparti.Tutt'ora nonostante siano stati attuati diversi interventi da parte delleautorità per bloccare questo tipo di siti, essi continuano a danneggiare leindustrie poiché possono essere ricreati sotto un diverso nome con gli stessiidentici contenuti se non di più. Questi siti sono diventati famosi soprattutto per la quantità di contenuti dicui dispongono ( a scapito della qualità ), quantità contro la quale nonsempre gli Svod riescono a fare concorrenza dovendo ovviamenteinterfacciarsi con i possessori dei diritti dei vari contenuti.

Megavideo, Megaupload Pirateria di contenuti audiovisivi

Megaupload ( oggi chiuso ) era un sito internet internazionale di fle hosting,che consentiva, dopo la registrazione, di caricare fle fno a 2 giga e scaricarefle fno a 1 giga. Dopo il primo caricamento corretto, l’utente riceveva unURL univoco dal quale il fle poteva essere scaricato. Gli utenti free avevanoin dotazione uno spazio di archiviazione pari a 200 giga, quelli premiumspazio illimitato. Veniva utilizzato anche un potente algoritmo per evitare ifle duplicati. Megavideo invece era un sito in cui venivano caricati, scaricati e visti instreaming contenuti audiovisivi quali flm, serie tv e eventi sportivi live.All’apice del successo, Megaupload ha raggiunto il 4% del traffico diInternet, con circa 50 milioni di utenti.

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Il 19 gennaio 2012 il Dipartimento di Giustizia degli USA sequestra i sitiinternet ( che vengono chiusi e oscurati ), a seguito dell’accusa nei confrontidi Kim Dotcom e di altri 3 imputati di violazione del copyright e di frode viacavo ( pirateria ). L’evento scatena le reazioni dei tanti utenti del sito, inparticolare di quelli Premium, preoccupati di perdere i loro archivi di fle sulsito e intenzionati a chiedere il rimborso di quanto pagato per gli account.

W.W.W.W.

Kim Dotcom ottiene gli arresti domiciliari in Nuova Zelanda, dove risiede; gliStati Uniti ne chiedono l’estradizione, ritenendo che debba essere processatonegli USA ( dove, se condannato, potrebbe scontare decenni di carcere ). Isuoi beni ( immobili, conti correnti, ecc. ) vengono sequestrati.

Questo il tweet pubblicato da Kim Dotcom, lo scorso 29 marzo:

'' I never lived there I never traveled there

I had no company there

“But all i worked for now belongs to the U. S. A.''

Il Web si è scatenato su Facebook ed altri social media in favore di KimDotcom, ad esprimere solidarità nei confronti di Kim sono stati in primis ilgruppo di hacker denominati Anonymous, che un' ora e mezza dopo lachiusura del portale hanno iniziato una battaglia verso i siti internet delgoverno americano e varie major discografche ( Universal, Warner Bros. )rendendoli irraggiungibili (evento rinominato in modo più che appropriatoW. W. W. W. : World Wide Web War ). Il creatore dei siti targati Mega rischia dai 50 ai 60 anni di carcere; le primeschermaglie in materie di processo si sono svolte in favore di Dotcom chedopo questi primi verdetti ha twittato :

'' It's totally uplifting to get so many good luck whishes form all over theInternet. One for all and all for one. #Internetfreedom ''

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Le possibilitàGli impressionanti dati di accesso della galassia Megaupoload ci portanoanzitutto a sottolineare due questioni.

La prima: esiste un mercato consolidato fatto di utenti interessati non solo avedere flm online, ma anche serie tv o avvenimenti sportivi, incontemporanea o in differita, senza dover attendere i tempi stabiliti dalmercato nazionale. Per questo pubblico, le barriere tradizionali ( fuso orario,lingua, tecnologie, qualità dell’audio e dell’immagine ) non rappresentanopiù un problema: ciò che conta è la disponibilità dei contenuti e la quantità.

Secondo: il fatto che una parte del business della galassia Megauploadprovenisse proprio dalle varie sottoscrizioni degli utenti, dimostra che questomercato, contrariamente a quanto ancora si può pensare, è disposto a pagareper i contenuti. Anche se si tratta di cifre ridotte ( l’abbonamento per sei mesicostava 19 euro ) è un passaggio importante nella contrapposizione trapirateria gratuita e contenuti a pagamento.

Emerge una nuova audience unitaria che richiede una capacità di accessouguale a quella degli utenti in Canada o negli Stati Uniti. È un pubblico chenon accetta più il fltro nazionale e che per ragioni di gusto, immediatezza ecapacità linguistiche preferisce la versione originale, con ottime ragioni,perché spesso le risorse investite nel doppiaggio ( anche in una grandetradizione come quella italiana ) sono scadenti rispetto alla qualità deiprodotti. Per usare due esempi diversi, guardate “ West Wing ” o “ ModernFamily ” in lingua originale o in italiano: non c’è confronto.

Qui non parliamo di numeri di nicchia, ma quelli di una fascia ampia,trasversale e propulsiva. Una parte del grande successo di “ Lost ” fuori dagliUSA, ad esempio, è derivato proprio da questa nicchia che ha portato la seriead essere trasmessa in Italia o in Spagna in contemporanea o il giorno doporispetto alla programmazione americana.In parte è merito anche dell’illegalità di certe forme di fle sharing estreaming, che sono uno stimolo per il mercato e per il merchandising, in cuilo streaming può diventare anche il “ test ” per l’acquisto delle opere in formalegale (per esempio i cofanetti DVD, sebbene il loro prezzo sia ancora fuoridalla realtà).

La chiusura di Megavideo non fa altro che aumentare il traffco versoVideoweed, Novamov, Videozer ed altri siti, e la chiusura di questi servizinon può che portare all’apertura di altri servizi, dove qualcuno saràcomunque dietro la raccolta dell’advertising o degli eventuali abbonamenti.Come sempre, la virtù sta nel giusto mezzo. Ma quale è il giusto mezzo nelladecennale lotta tra “pirati” e major dell’entertainement?

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Contrattacco informatico

La chiusura di Megavideo e Megaupload ha ovviamente scatenato unacoinvolgente protesta online. Si tratta di siti che permettono una distribuzione di contenuti come maiprima d’ora in grado di soddisfare una domanda di musica, video e film incontinua crescita. Per di più, grazie all' offerta straordinaria di poter sceglieretra migliaia di lungometraggi suddivisi per genere e addirittura vederliprima che escano al cinema ( addirittura accedere a flm e altri contenutivisivi diffcilmente raggiungibili, come flm in bianco e nero diffcilmentenoleggiabili in videoteca e/o online e in lingua originale ) sono riusciti acreare un modello di business basato sugli introiti provenienti dallapubblicità ma anche dai pagamenti degli utenti.

La concorrenza dell’offerta non autorizzata è troppo elevata. Quindi,nonostante siti come Megaupload e Megavideo vadano molto più velocedell’offerta legale, si deve anche tenere in considerazione che i produttorifanno fatica ad adattarsi ai tempi se i loro investimenti non vengono garantiti.Siti come Megavideo permettevano e permettono tutt'ora una sceltapraticamente senza confni, la quantità di contenuti caricati faceva/fa si chemolte persone tutt'ora ( nonostante sia arrivato Netfix con i suoi 50000/60000contenuti ) utilizzino questi siti, anche perché spesso offrono flm in Hd dapoco usciti al cinema ( evitando di dover aspettare i 2/3 mesi per l'uscita delDvd/Blu – ray ).

La chiusura di Megavideo ed associati, di per sé legittima e giustifcata, e ilcontemporaneo svuotamento di altri contenuti simili, ha apportato certo uncolpo alla pirateria di genere. Rimane il problema aperto di uncomportamento da XX secolo a fronte di una realtà del XXI.Gli utenti sono in larga misura grandi appassionati di cinema e serie tv, chevogliono solo accedere a sempre più contenuti globali in un mercato cherimane frammentato. In contrapposizione alle sviolinate sulla morte dei cinema ci sono altresì ungran numero di consumatori moderni che vogliono sempre più cinema, soloofferto in maniera adeguata alla vita dei nostri giorni, non a quella di qualchedecennio fa. La nascita di Megavideo ha dimostrato l'esistenza di un enormemercato che aspetta di essere sfruttato e che richiede l'adattamento delleleggi sulla proprietà intellettuale alla realtà globale, con il lancio dipiattaforme adeguate e non segmentate per paese.

Il terrore che Torrent e affni mettessero in ginocchio l’industria ha costrettoquest’ultima a darsi una mossa. Giganti inamovibili hanno infne dovutocapire, ma il processo è ancora in corso, che più che provare ( inutilmente ) areprimere la pirateria era il caso di approfttare delle innovazioni legali che

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intanto si stavano creando.A questa situazione di crisi hanno risposto Itunes, Spotify ( per la musica ) eNetflix. Abbracciando le innovazioni la pirateria ha iniziato a perdere colpi.I numeri, d’altra parte, sono chiarissimi. In Norvegia, una delle terre natiedella pirateria, nel 2008 venivano scaricate illegalmente 1,2 miliardi dicanzoni ( dati Ipsos ), ma già solo nel 2012 queste cifre erano crollatedell’80%, a 210 milioni.

Un altro valore “ nascosto ” della pirateria è stato invece reso noto propriodal servizio che la sta mettendo in ginocchio: nel 2013 il responsabile delleacquisizioni di Netfix, Kelly Merryman, ha ammesso di controllare i valoridelle serie tv più piratate per decidere quale comprare. Il mondo dellapirateria, quindi, diventa uno strumento di marketing, un modo per capirecosa avrà successo nel mondo mainstream.

Come scritto su uno dei maggiori siti di Torrent :

'' La pirateria digitale è in ginocchio da quando le alternative legali sanno fare il proprio dovere ''

NetflixUna piattaforma per lo streaming di qualità

Netflix è una società statunitense nata il 14 settembre 1997 come servizio dinoleggio di Dvd e videgiochi via Internet; dal 2008 la società ha attivato unservizio streaming online on demand, accessibile tramite un appositoabbonamento.Dal 2010, con l'espansione dell'offerta in altri paesi, in particolare nelSudamerica e in Europa, e l'avvio di produzioni originali, Netfix haregistrato un rapido incremento di popolarità, superando nel 2014 i 50 milionidi abbonati, più di 35 dei quali negli Stati Uniti.Nel gennaio 2016 Netfix si è espanso globalmente, rendendo il serviziodisponibile in oltre 190 paesi. Nel gennaio 2016 Netfix ha più di 74 milioni di clienti, di cui 44 milioni negliStati Uniti.

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Nell’aprile del 2016, Netfix ha più di 81 milioni di clienti, di cui 46 milioninegli Stati Uniti.

Nel marzo del 2011, Netfix ha annunciato l'intenzione di produrre contenutioriginali per il suo servizio " Watch Instantly ", iniziando con la serie politicaHouse of cards – Gli intrighi del potere, che ha debuttato nel febbraio del2013. La serie ha come interprete principale l'Oscar Kevin Spacey, mentre iprimi due episodi sono diretti dal celebre regista David Fincher.In seguito è stato riportato che Netfix ha in programma l'ordine di unastagione da 13 episodi per la serie Orange is the new black.Nel novembre 2013 è stato annunciato un accordo tra la MarvelEntertainment e Netflix per la trasmissione di quattro serie tv e unaminiserie, per un totale di 60 episodi, basate su alcuni personaggi dellaMarvel e prodotte dalla Marvel Televiosion.Con l'espansione mondiale Netfix ha incominciato a produrre serie televisiveal di fuori degli Stati Uniti: la prima serie ad essere pubblicata sarà Marseille,serie francese con Gèrard Depardieu.Nel 2017 arriveranno Suburra, serie tratta dall'omonimo flm di StefanoSollima, che scriverà anche la serie soprannaturale tedesca Dark.

Atteso da tempo, nel 2015 Netfix è arrivato in Italia.E' operativo il servizio di cinema, tv e documentari in streaming nato negliUsa e già presente in 50 paesi del mondo, con più di 69 milioni di abbonatiche ogni giorno guardano oltre 100 milioni di ore di programmazionetelevisiva e cinematografca.Il co-fondatore Ceo, Reed Hastings, ha dichiarato che il servizio punta araggiungere nel nostro paese una famiglia su tre.Considerando che in Italia ci sono circa 25 milioni di famiglie, parliamo diuna cifra intorno ai 8,3 milioni ( non bisogna dimenticare che, ad oggi, gliabbonati italiani a una pay tv sono complessivamente 7 milioni e mezzo ).

'' Negli Stati Uniti ci abbiamo messo sette anni per farlo.Alla fne dell'anno prossimo contiamo di essere diffusi

in tutto il mondo. ''

Cit. Reed Hastings

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Riscontri positivi : i punti di forzaLa maggior parte dei commentatori sostiene che Netfix è un elementopositivo per tutti, proprio perché in grado di stimolare la concorrenza econtribuire ad alimentare un mercato ancora nella fasi iniziali in Italia, quelloappunto della tv in streaming.Un'altra consistente fetta di osservatori e commentatori è convinta chel'offerta legale di Netflix contribuirà a spazzare via, in tutto o in gran parte, ilfenomeno della pirateria, putroppo ancora molto diffuso in Italia.Netfix in realtà, a dispetto di quello che comunemente si pensa, è incircolazione da molto tempo. Il brand è stato uffcialmente lanciato nel 1997,addirittura prima di Google ('98).In principio addirittura non si pensava nemmeno di chiamarlo '' Netfix '', ilservizio doveva chiamarsi '' Kibble '' come il nome del cane di MarcRandolph (altri nomi presi in considerazione erano Replay, Directpix e Luna).

Uno dei maggiori punti di forza della Società è la cura per l'interessedell'utente, a tal punto che gli iscritti vicino al Quartier Generale di Netflix aLos Gatos, furono contattati e fu chiesto loro se l'idea poteva funzionare.Sorprendentemente molti furono d'accordo.Nel 1999 Netfix decise di adattare una strategia basata sul pagamentomensile di un abbonamento in modo tale che agli utenti fosse offerto unservizio di noleggio '' eterno ''.Per espandersi nel mercato del noleggio di contenuti audiovisivi, nel 2000Netfix offrì il 49% dei suoi titoli azionari al gigante dell'industriaBlockbuster, che all'epoca aveva negozi in tutto il mondo. Blockbuster rifutòl'offerta. Netfix ora ha un fatturato di 20 miliardi di dollari. Blockbuster è fallito.

Sempre riguardo alla particolare cura per gli interessi ed i gusti degli utenti,nel 2006 ha offerto un premio di un milione di dollari per chi fosse stato ingrado di migliorare almeno del 10% le performance dell'algoritmo disuggerimento dei contenuti.Tale algoritmo suggerisce nuovi flm da vedere sulla base del gradimentoespresso dagli utenti per i contenuti già visti.Il 26 luglio 2009, dopo la chiusura del concorso, sono emersi due team cheavevano superato la soglia del 10% richiesta. Il 21 Settembre i giudici diNetfix hanno assegnato il premio a uno dei due team.

Il servizio sui vari contenuti in streaming è stato lanciato nel 2007 e tutt'ora ilcolosso spende più di 150 milioni di dollari all'anno per migliorarlo.La Società in questo modo stima che un utente impiega circa due minuti dinavigazione per cercare il titolo che più gli piace ( anche se spesso si spende

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più tempo per scegliere un flm o serie tv che per guardarlo/a ).

Per l'Italia il mercato sulla Pay Tv si farà dunque super competitivo, traMediaset, Sky, Chili Tv, e Netflix: ma l'opportunità di tutti questi servizi èlegata alla qualità delle connessioni internet .Prima di cercare l'offerta di contenuti on demand che più ci piace ( flm, serie,tv, show, cartoon ) è opportuno anticipate i tempi, trovando una piattaformainternet collaudata e veloce.

Contatti con le telcoTelecom Italia ha raggiunto un accordo con Netfix per portare l’internet tvamericana sulla propria piattaforma Timvision. I clienti potranno cosìaccedere ai programmi Netfix dal televisore di casa.L’intesa, sottolinea il gruppo italiano in una nota, dà un contributoimportante alla diffusione della banda ultra larga in Italia.I clienti dell’azienda italiana potranno accedere in modalità on demand,attraverso il decoder Timvision, ai contenuti di Netfix, che offre un’ampiaselezione di flm e serie televisive oltre ad una sezione dedicata ai più piccoli.Tim e Netfix prevedono di introdurre una modalità di sottoscrizione eaccesso semplifcata che fornisca uno streaming di alta qualità.

« La partnership con Netfix conferma la nostra strategia industriale e ci vedein Italia come l’unica piattaforma aperta di distribuzione di contenutipremium che integra le migliori offerte disponibili sul mercato », dichiaraMarco Patuano, amministratore delegato di Telecom, «Questo accordodimostra ancora una volta come i grandi player premino la qualità dellenostre reti” aggiunge “con Netfix proseguiamo nel percorso dicollaborazione tra le telco e le media companies, che ci consente di proporci almercato con un’offerta pienamente convergente, rafforzando un nuovomodello di business centrato sulla video strategy ”.

Qualità vs QuantitàLa lotta tra piattaforme legali e non

Da qualunque delle due parti si guardi questa lotta , ogni piattaforma ha isuoi lati deboli e i suoi punti di forza.

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Da un lato abbiamo piattaforme Svod come Netfix, Hulu, Amazon instantvideo, Sky online, dall'altra una serie di siti che offrono uno streamingillegale di contenuti video quali flm, serie tv, eventi sportivi e show.

La domanda che ci dobbiamo porre è: perché cosi tante persone in tutto ilmondo, nonostante siano state messe in guardia nei confronti di un’azioneche potrebbe costare loro una multa o anche peggio, continuano a usareprogrammi di servizi che violano la legge? Molto probabilmente perché la gente è stanca di dipendere da un settore,quello cinematografico nello specifco, basato su vecchie regole incentratesoprattutto sugli introiti. Infatti dopo la chiusura di Megavideo non si ebbe laflessione positiva sperata.

I flm prodotti da grandi case cinematografche, spalleggiati da enormicampagne di marketing su ogni mezzo di comunicazione, risentono soloparzialmente del fenomeno illegale; sono le piccole realtà, le piccole casecinematografche indipendenti che vivono i peggiori incubi. Il motivo è semplice: la versione pirata del flm aveva un effetto volano,serviva da campagna pubblicitaria, basata spesso sul passaparola, che allafne portava la gente a (ri) vedere il flm nelle sale.Se potessimo fare un parallelismo con l’ecosistema videoludico, il flmpiratato in streaming era come una copia demo che l’utente provava prima diandare a comprare la versione completa.

La domandaIl pubblico vuole avere la libertà di scegliere come vedere i flm preferiti,magari insieme ad amici e parenti. L’acquisto della versione in Dvd o Blu –ray non è un mercato secondario, ma sta diventando IL mercato,semplicemente perché non è indispensabile andare al cinema per vedere unflm. Alcuni preferiscono godersi una serata tranquilla sul divano di casa ,sicuri di non commettere alcun reato. In aiuto stanno arrivando, come abbiamo detto, servizi a pagamento e legali,che lentamente ma costantemente stanno cambiando il modo di concepire latv: Netflix, Infinity, Sky online. Sebbene siano servizi simili ma diversi sotto tanti punti di vista, sono unaventata di aria fresca in un momento di stasi, quindi l'invito è di utilizzare leloro offerte e mettere da parte le piattaforme illegali.Ci sono diversi elementi che ancora causano la stabilità dello streamingillegale, vediamone alcuni confrontandoli, per lo streaming legale, con ilcolosso americano Netflix.

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Punti di debolezza- Costo: il primo mese è gratis, poi si può scegliere tra l'abbonamento base( 7,99 euro ), quello avanzato per l'Hd con doppio device ( 9,99 euro ) e unoche consente di usufruire del servizio su 4 device ( 11,99 euro ) .Occorrerà capire se per l'utente medio italiano questi prezzi siano da ritenersivantaggiosi o meno e se sarà una leva adeguata per convincere gli utenti '' pirata '' ad abbandonare l'illegalità “ gratuita ” e disponibile su ogni deviceche si vuole.Certamente i prezzi proposti in Italia sono relativamente contenuti secomparati ai costi degli abbonamenti alle pay tv quali Sky o Premium, chevanno dai 20 fno ai 70 euro al mese.

- Contenuti: sono uno dei punti forza di Netfix, ma non va dimenticato cheè sempre l’utente a decidere se li gradisce o meno e questo non è maiscontato, anche perché, come sappiamo, a livello di contenuti i siti piratapurtroppo sono ancora irraggiungibili a causa delle legislazioni sul dirittod'autore.La possibilità di disporre di qualsiasi contenuto esistente o quasi, senza dovercontrollare se il tuo abbonamento o la tua pay tv lo prevede, ormai fa golaalla maggior parte della popolazione.

-Tecnologia: a giocare a sfavore di Netfix (e surrogati) c'è anche il problemadella tecnologia.

Secondo un studio dell'Agcom ( Autorità per le telecomunicazioni ) solo l’8%delle persone che possiedono una tv connessa la usa come piattaforma perentrare e navigare nel web e di quell 8%, molti la utilizzano per avere un piùrapido accesso e una connessione migliorata alle piattaforme illegali.

Punti di forza Analizzati i punti che rendono ancora precario il/i servizi Svod ( anche Vod e

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Pay tv in parte ) nei confronti dell'offerta illegale, adesso andremo a vedere( prendendo sempre come paragone Netfix ) quelli che li rendonol'alternativa più valida mai esistita contro la pirateria:

Netflix ha un servizio che funziona bene: è molto orientato sul cliente, comesi dice in gergo commerciale “ tailored ”, tagliato su misura. Per esempio,grazie ai consigli personalizzati e alla possibilità di creare fno a cinque profliper utenti diversi, gli abbonati possono individuare facilmente i contenuti cheincontrano i loro gusti.

Netflix ha una straordinaria capacità di comunicare: fn'ora non sempre le tvvia Internet in Italia – Infinity di Mediaset, Tim Vision di Telecom Italia,Chili – sono riuscite a comunicare con effcacia ai loro utenti ilfunzionamento del servizio e i suoi vantaggi, mentre il gigante americano haeffettuato un massiccio investimento in comunicazione ( come già illustrato ).Inoltre è particolarmente abile a comunicare al suo target di riferimentoattraverso i social network e tramite gli influencer. Da questa nuova ondatacomunicativa, sostengono gli analisti, ne dovrebbero trarre benefcio tutti,anche i competitor.

Ma quello che probabilmente ha più rilevanza, il vero punto di forza, è il “ Content is king ”, i contenuti, e Netflix lo sa bene, infatti il gruppoproduce e trasmette contenuti originali di eccellenza. Oltre ai titoli già citati, ce ne sono molti altri conosciuti ed apprezzati dalpubblico di tutto il mondo. L'offerta in Italia comprenderà serie originali, trale quali Marvel-Daredevil, Sense8, Grace and Frankie, Unbreakable KimmySchmidt, Marco Polo e Narcos, documentari come Virunga e Mission Blue,docu-serie come Chef's Table, oltre al primo lungometraggio originaleNetfix, Beasts of No Nation. Gli abbonati potranno anche contare su ulteriori flm originali. Tra i titoliannunciati fgurano Crouching Tiger, Hidden Dragon: The Green Legend,Jadotville, The Ridiculous 6 e War Machine di Brad Pitt.

E' proprio questo punto: la qualità dei contenuti, la caratteristica che più ditutte separa e fa risaltare la nuova offerta legale rispetto allo streamingillegale.

La quantità di servizi piratati Quando si parla dell'offerta illegale si fa sempre riferimento alla quantità didati che sono a portata di mano nel Web, ma ovviamente un servizio del

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genere, che in più si muove per vie secondarie, non può anche tener contodella qualità dei suoi contenuti.Stiamo parlando della qualità video ma anche di quella audio, elementi cheappassionati ed esperti non possono non tenere in considerazione quandodecidono quale piattaforma prediligere ed utilizzare.

Le persone vanno al cinema proprio perché offre una qualità audio e videoeccellente, elementi validi anche per le piattaforme come Netflix, mentrei siti in streaming sono spesso inaffidabili poiché utilizzano server dedicati enon sempre funzionano come un servizio legalizzato, con alle spalle unostaff pronto h24 a risolvere problemi, bug, ecc...Da un punto di vista qualitativo un appassionato non può non tener contodella possibilità di godersi i contenuti in 4k o comunque in full hd ( 1920 x1080 ).

Stessa cosa per l'audio, che nei flm pirata spesso viene registrato al cinemadurante la proiezione : qualità più che scadente.

La passione segue le vie nelle quali può essere maggiormente valorizzata,prima dell'affermarsi di questi servizi Svod e Vod si utilizzavano levideoteche per affttare Dvd e successivamente Blu – ray.Un vero appassionato esige il massimo, non si accontenta di quel minimoindispensabile per riuscire a vedere un flm o una serie tv, e solo quandonon si ritiene soddisfatto che segue le vie traverse. Grazie a servizi comeNetfix le cose per il cinema e la tv, stanno cominciando a cambiare.

Riflessioni e conclusioniCome arginare il problema della piratera

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La pirateria è un fenomeno antichissimo che consiste nell’attività illegale diquei marinai, denominati pirati, che abbandonata per scelta o per costrizionela precedente vita sui mercantili, abbordavano e depredavano le navi in cercadi mercanzie. I tempi cambiano ma ci sono abitudini che non mutano, sievolvono ma in sostanza rimangono invariate: i nuovi oceani in cui ogginavigano questi impavidi avventurieri non sono più rappresentati dalleacque terrestri ma dalle opportunità offerte dalla Rete, nonché daglistrumenti informatici in genere.

Con il termine pirateria informatica si intendono tutte le attività di naturaillecita perpetrate tramite l’utilizzo di strumenti informatici. Essa comprendevari settori: tra questi la pirateria domestica ( duplicazione di software,video, musica e materiale coperto da diritto d’autore in ambiente domesticotramite masterizzazione e successiva divulgazione ad una ristretta cerchia dipersone ), l’underlicensing ( installazione di software su un numero diterminali maggiore rispetto a quello consentito dalla licenza d’uso ), l’harddisk loading ( vendita di PC su cui sono installati software contraffatti daparte della stessa azienda addetta alla vendita della macchina ), lacontraffazione del software (vendita di copie di software piratato,imitandone il packaging e il confezionamento originale ) e, infne, la pirateriaonline.

Pirateria cinematorgrafica Per quanto riguarda la pirateria cinematografca ciò che preoccupamaggiormente il settore è lo streaming online. L’ANICA ( AssociazioneNazionale Industrie Cinematografche Audiovisive ) ha stimato che in mediaci sono molte più persone interessate alla pirateria streaming che abbonatialle varie pay tv, Svod e Vod. Trattandosi di portali fnalizzati alladistribuzione non autorizzata di contenuti protetti da diritto d’autore,nell’aprile del 2015 ne sono stati chiusi molti e posti sotto sequestro dallaGuardia di Finanza di Lecco. Ciononostante dopo poche settimaneproliferavano centinaia di nuovi siti, generando un’elevata frammentazionedell’offerta.

La visione in streaming si è ormai affermata non tanto a discapito del cinema,

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ma soprattutto della televisione. Naturalmente bloccare i siti pirata ha sensoper tutelare i detentori dei diritti, ma se poi, dopo aver oscurato le pagine cherendono fruibile tale materiale illegalmente, non si procede ad offrire glistessi contenuti in maniera legale con un buon rapporto qualità prezzo,allora l’azione perde molta della sua forza. Non si fa altro che rallentare ofermare per brevi periodi di tempo i gestori dei portali illegali, i quali però,vedendo l’alto potenziale di tale settore, torneranno rapidamente online,magari cambiando semplicemente il dominio del sito.

Il nostro Paese, quanto ad offerta legale di contenuti audiovisivi, è indietrorispetto ad altri Paesi europei. Sono principalmente SkyOnline e MediasetInfinity a offrire questo tipo di contenuti su Internet in Italia ( e da pocoanche Netfix ).

Molto probabilmente questa scelta è legata anche e soprattutto, ai problemi diconnettività di cui molte aree del nostro Paese soffrono. Questo induce apensare a delle strategie di lotta nuove, giacché tutte le misure tecniche egiuridiche fnora adoperate si sono dimostrate, per i più svariati motivi,inconcludenti a dare una risposta defnitiva al fenomeno.

Una strada potrebbe essere un aumento dell’offerta di prodotti di qualitàprovenienti da più operatori con tariffe più basse, che inducano gli utenti apassare dalla logica del “ meglio gratis anche se di scarsa qualità ” a quelladel “ meglio la qualità e la sicurezza anche se a pagamento ”.Il salto di qualità nella lotta alla pirateria è la collaborazione degliintermediari del web, che fn'ora si sono disinteressati del fenomeno.Quando si parla di contenuti online c’è sempre un riferimento, implicito oesplicito, all’annosa questione pirateria.

Una via nell'unire le forzeNegli anni i produttori e le grandi case di distribuzione hanno tentato diarginare il problema in tutti i modi, facendo muro con vari espedientiinformatici tesi a proteggere il contenuto dei supporti fsici, chiedendo aiprovider di fltrare o bloccare streaming e peer – to – peer oppurereclamando la rimozione dai motori di ricerca di link diretti a download nonautorizzati.Il mercato ha subito nel frattempo una rivoluzione grazie alla nascita diservizi streaming online, da qualche anno anche in Italia, cercando disoddisfare le esigenze degli utenti, con la speranza di arginare in qualchemodo il problema.

Stan McCoy presidente della MPA ( Motion Pictures Association of America )per l’Europa, durante un incontro istituzionale in Francia ha dibattuto circal’impatto della pirateria sul cinema, che richiede la compartecipazione di tutti

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i protagonisti della fliera, invitando gli intermediari, ovvero provider, motoridi ricerca e perfno società che gestiscono pagamenti e transazioni di denaroonline a cooperare per contrastare il fenomeno.In gioco vi è la salute dell’intero indotto, che in Europa dà lavoro a settemilioni di persone, costituito da aziende, operatori specializzati, rivenditori,distributori, autori e fornitori di servizi streaming in abbonamento.La cosa particolarmente importante del discorso di McCoy è il fatto di esseread una svolta nella lotta ai pirati :

“ Siamo ad un punto in cui gli intermediari iniziano a capire che l’industriacreativa non cerca di rifuggire dai suoi doveri e responsabilità bensì tutti gliattori dell’ecosistema hanno un ruolo ben preciso nella battaglia ”

Stan McCoy Cit.

Un principio effettivamente già accolto e messo in pratica in alcuni casigiudiziari.

Bisogna trovare un alternativa legale valida

Secondo uno studio il 25% dei ragazzi in Europa, nella fascia tra i 15 e i 24anni, hanno utilizzato intenzionalmente fonti illegali per accedere aicontenuti online nell’ultimo anno.

Tra questi, uno su quattro è dell’opinione che non ci sia nulla di malenell’utilizzo di tali mezzi per la fruizione di contenuti a scopo personale.Lo scorso anno la Commissione Europea ha proposto di istituire un mercatounico digitale abbattendo alcune frontiere come il geoblocking, forse unodei maggiori motivi della frammentaria distribuzione di contenuti che poigioca a sfavore dei servizi online legali, limitando la loro possibile offerta infavore dell'illegalità.

Da quanto si evince dai commentatori, di comun accordo, il modo piùeffcace per arginare questo fenomeno è quello di proporre un’alternativalegale e valida a tali portali.

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Spotify, Netflixe gli altri combattenti

Quindi l’arma migliore in questi casi è passare all’attacco e di prove ce ne sondiverse. Prendiamo in analisi ad esempio la musica in streaming, settore nelquale tale approccio sta prendendo piede con ottimi risultati.Spotify, leader di questo tipologia di mercato, a novembre contava 50 milionidi utenti attivi e stando a quanto dichiarato dal CEO dell’azienda Daniel EK,dei quali ben 12,5 milioni paganti, inoltre il dato che colpisce di più è l'etàmedia di questi abbonati: meno di 27 anni.

Stando alla fascia d’età, si tratta di persone che molto probabilmenteconoscono bene la pirateria musicale e sanno come scaricare illegalmente ibrani, ma che, grazie anche all’introduzione di un servizio dal prezzoabbastanza equo e soprattutto dalla qualità ottima, hanno preferito passaretra le fla dei consumatori paganti.

Altro esempio è Netflix, il portale statunitense che permette lo streamingonline di numerosi flm e serie TV al prezzo davvero competitivo di circa 8dollari al mese di abbonamento. Tale piattaforma sta riscuotendo un successodi pubblico non indifferente, sottraendo anche diversi utenti alla pirateria,come si può notare ad esempio confrontando il trend di ricerca del termine“ Torrent ” e quello della parola “ Netflix ” negli ultimi anni, soprattutto dadopo il 2010, quando il servizio è stato ampliato introducendo anchecontenuti originali.

Ciò dimostra che quando le alternative legali esistono possono portare aottimi risultati, soprattutto se sono più comode e funzionali di quelle illegali.Con questo non si vuole affermare che la pirateria sia stata sconftta, ancheperché stando a quanto riportato da Telegraph e da numerose altre testate,nonostante la grande diffusione di Netfix e l’ottimo riscontro dal punto divista degli abbonati, i principali competitori dell’azienda sono ancora imetodi di diffusione illegale, ma che cercare di fermare la pirateriacontinuando a bloccare l’accesso ai portali che la propongono, senza alcontempo offrire soluzioni alternative valide, è come portare avanti unabattaglia a metà.

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FontiWikipedia: Informazioni su netfix.

Wikipedia: Informazioni su megaupload.

Dal possesso all'accesso: Bruno Zambardino.

Articoli su la republica.: Lo scoop megavideo, megaupload.

Articoli sul web: Lotta tra sistemi legali e non. Ricerca su possibili punti di forza e debolezza dei sitemi legali.

Articoli sul caso giudiziario megavideo ( sul web ): Appeli, contestazioni, prime condanne. Il caso giudiziario di kim dotcom.

Articoli sulle nuove forme di televisione e web television ( sul web ): Sviluppo della televisione e dei ''nuovi media''

Forum e discussioni ( sul web ) a proposito delle forme illegali di streaming online: Discussioni e chat su metodi per ariginare la pirateria. Discussioni sul '' giusto e sbagliato '' a proposito della distribuzione di contenuti dalle piattaforme di streaming illegale.

Forum e discussioni ( sul web ) a proposito della realtà dei fatti sul caso Kim Dotcom: Discussioni su cosa sarebbe ed è successo.

Wikipedia: Subscription video on demand.

Wikipedia: Video on demand.

Altri articoli sul web: Discussioni sulla World Wide Web War. Discussioni sulle forme di pirateria cinematografca.Discussioni sugli Anonymous.

Wikipedia: Informazioni su Kim Dotcom.

Arictoli sul web: Discussioni sui nuovi mercati che si stanno instaurando nel nuovo mutato scenario digitale.

Articoli sul web e Dal possesso all'accesso ( Bruno Zambardino ): Nuove intese tra telco e piattaforme per la distribuzione di contenuti audiovisivi.

Discussioni sul web: Articoli sulla nuova coalizione tra servizi provider, banche e nuovi attori nella lotta contro le piattaforme illegali insieme alle istituzioni giuridiche, contrattacchi informatici.

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